progetto accoglienza - Comprensivo di Roverbella
Transcript
progetto accoglienza - Comprensivo di Roverbella
PROGETTO ACCOGLIENZA MOTIVAZIONE: “E’ importante la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei delicati momenti dei primi distacchi e dei primi significativi passi verso l’autonomia, dell’ambientazione quotidiana e della costruzione di nuove relazioni con i compagni e con gli adulti” (dalle Raccomandazioni Nazionali...) L’ingresso alla scuola dell’infanzia costituisce l’inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza nel sociale, in un nuovo ambiente e in relazione con persone che non appartengono al suo contesto familiare, e nel quale si attiva quindi una nuova percezione dell’io. Il momento dell’accoglienza pone le basi per una fattiva collaborazione scuolafamiglia, facilita il processo di “separazione” dall’adulto, particolarmente delicato per i più piccoli, consolida il processo di “distanziamento”, che è condizione indispensabile e preliminare per l’avvio del processo di socializzazione”. La necessità dei bambini più piccoli di trovare anche all’interno dell’ambiente scuola un «ancoraggio» forte all’adulto, simile a quello dell’ambiente familiare, porta ad una personalizzazione dell’accoglienza di ciascun bambino, prevedendo riti, tempi e spazi di attenzione individuale. Le implicazioni affettive ed emotive sia della componente bambino sia della componente genitore, alla quale va data la necessaria attenzione, portano a prevedere le seguenti modalità: • incontro preliminare insegnanti-genitori per fornire informazioni sul metodo educativo-didattico, sull’organizzazione della scuola e per rassicurazioni sull’ambiente che accoglierà il loro bambino; • incontro individuale genitori-insegnanti per una reciproca conoscenza e una prima raccolta d’informazioni relative al bambino e alla sua famiglia. Il periodo dedicato all’accoglienza e all’inserimento non scandisce solo l’inizio dell’anno scolastico, ma costituisce l’essenza dell’esperienza educativa delle relazioni, il presupposto di tutto il cammino scolastico. FINALITA’ PER I BAMBINI DI TRE ANNI • Promuovere e instaurare nel bambino un atteggiamento di fiducia nei confronti dell’ambiente che lo accoglie • Promuovere nel bambino la percezione di essere accolto ed accettato nell’ambiente scolastico • Stimolare nel bambino il desiderio di far parte del gruppo in modo attivo • Favorire nel bambino la relazione, la comunicazione interpersonale e la socializzazione con i peri e con gli adulti • Rafforzare l’autonomia, la stima di sé, l’identità • Rispettare ed aiutare gli altri • Parlare, descrivere, raccontare, dialogare con i grandi e con i coetanei OBIETTIVI: ° Conoscere l’ambiente scolastico ° Conoscere il nome dei compagni ° Conoscere le maestre ° Riuscire ad allontanarsi con serenità dai luoghi abituali ° Partecipare alle attività di gioco libero ° Partecipare ai giochi organizzati ° Muoversi nello spazio scuola ° Utilizzare forme di saluto ° Memorizzare il nome dei compagni ° Conoscere il nome dei vari oggetti ° Usare i materiali e gli oggetti ° Manipolare materiali diversi. Bambini di 4 e 5 anni Il percorso intrapreso è nato analizzando le necessità dei bambini stessi. Il primo periodo di scuola è stato dedicato all’accoglienza,alla conoscenza, all’osservazione e all’elaborazione di buone regole del vivere insieme. I bambini più grandi avevano ed hanno bisogno di: • relazionarsi positivamente con i coetanei e gli adulti; • esprimere e “raccontare”emozioni e sentimenti; • riconoscersi e sentirsi riconosciuti nella propria identità personale e culturale; • fare nuove scoperte, • esplorare, • dialogare , • interiorizzazione di norme, • sviluppare le capacità di ascolto, • fare nuove amicizie. Tutti processi che promuovono la: conoscenza, l’apprendimento, elaborazione dati, creatività, ecc. FINALITA’ PER I BAMBINI DI 4 E 5 ANNI: • Accogliere i bambini dopo la pausa delle vacanze estive • Aiutare i bambini a instaurare relazioni comunicative con gli adulti e i compagni • Sperimentare le proprie capacità di essere utili e di accogliere i più piccoli • Saper collaborare • Acquisire fiducia e sicurezza nell’ambiente scolastico • Promuovere l’acquisizione dell’autostima e della fiducia negli altri. OBIETTIVI: • riconoscer ed accettare gli altri, cercando pensieri,azioni,sentimenti; • accettare e costruire nuove relazioni; • rafforzare il senso di appartenenza ad un gruppo; • partecipare ad attività di gruppo; • riconoscere l’amicizia come valore. DESTINATARI Tutti i bambini della Scuola dell’infanzia. STRATEGIE ORGANIZZATIVE di capire i loro Si prevede un’assemblea con i genitori dei bambini nuovi iscritti per informarli sulle modalità d’accoglienza. Fase iniziale: i bambini di 3 anni saranno inseriti nella sezione secondo uno scaglionamento definito preventivamente con le famiglie Il primo giorno permarranno a scuola dalle ore 10,00 alle ore 11,30. In questa fase i genitori resteranno con i propri figli per il tempo di permanenza convenuto e assisteranno ad alcune attività di familiarizzazione con il nuovo ambiente previste. Il secondo giorno dalle 9.00 alle 11,30. ed i giorni successivi nella fascia antimeridiana completa : l’uscita prima di pranzo verrà effettuata dai bambini che ancora non sono inclini ad accettare un tempo scuola così lungo, mentre verrà accordato il pranzo a scuola per coloro che provenienti dal nido risultano già scolarizzati. 2^ settimana di frequenza: i bambini rimarranno a scuola dalle ore 8 alle ore 13,15 e nella prima mezz’ora saranno presenti anche i genitori, se richiesti dal bambino. Tutti i bambini usufruiscono del servizio mensa I bambini di 4 e 5 anni osserveranno, il primo giorno, il seguente orario bambini: -entrata dalle ore 8 alle 9; uscita dalle ore 12,00 alle 12,30 Dal secondo giorno -entrata dalle ore 8 alle 9; uscita dalle ore 13,00 alle 13,15 per due settimane - a partire dalla terza settimana per chi si avvale del servizio pomeridiano uscita fra le ore 15.45 alle ore 16.00. Orario insegnanti: per le prime due settimane di scuola le insegnanti saranno in compresenza al mattino per facilitare i processi di inserimento dei piccoli. I bambini di 4 e 5 anni che si fermano a scuola nella fascia pomeridiana verranno affidati alle colleghe che effettuano già il doppio turno. TEMPI: Da settembre alla metà di ottobre, dove necessario per i bambini, il progetto sarà protratto. SPAZI: Gli spazi verranno organizzati in modo flessibile permettendo ai bambini di avviare una prima, fondamentale esplorazione della scuola. MATERIALI: Tutti i giochi e i materiali presenti nella scuola. MODALITA’ DI VERIFICA: Osservazioni sistematiche attraverso indicatori e descrittori di osservazione Scuola dell’Infanzia di Roverbella CONSIGLI PRATICI PER I GENITORI per aiutare il figlio a superare paure e ansie legate al distacco e vivere meglio il momento dell’inserimento alla scuola dell’infanzia Andare alla scuola dell’infanzia è un evento eccezionale e difficile nella vita del bambino che si trova ad affrontare i primi passi verso l’autonomia. Nel ruolo di genitore spesso certezze e dubbi si accavallano (e se non si trova bene con i coetanei?, e se si mette in un angolo e non gioca?, e se si mette a piangere?, e se picchia gli altri o viene picchiato? e così via). Da una parte siamo contenti che il nostro bambino faccia questa grande esperienza, ma dall’altra abbiamo paura che non si trovi bene, che soffra e che resti senza la nostra protezione. La scuola è un luogo di arricchimento sociale e culturale straordinario, e a volte purtroppo, anche il luogo dove si imparano comportamenti poco piacevoli come le parolacce. Ogni bambino che arriva alla scuola dell’infanzia porta con sé una esperienza diversa da tutte le altre. Qual è il nostro contributo per aiutarlo a superare questo primo passo? E’ consigliabile farsi vedere contenti e pieni di entusiasmo per questa esperienza nuova, anche se dentro di noi non è proprio così. Dare fiducia al bambino significa essere certi che ce la può fare a superare questo momento difficile, e questa fiducia va soprattutto a suo vantaggio. Quando i genitori sono tranquilli e si fidano dell’insegnante anche il bambino si rilassa. “Capisco che ti trovi in un posto nuovo e forse non sei a tuo agio, ma hai la fortuna di conoscere tanti bambini nuovi con cui giocare” Il bambino non deve sentirsi allontanato da noi al momento dell’inserimento e non deve viverlo come un abbandono. Bisogna rassicurarlo in quanto è la prima volta che si allontana da noi. Solo dopo qualche giorno, nel ripetersi della routine, inizia a fidarsi del nuovo ambiente. Quasi tutti i bambini, in modo diverso, hanno delle crisi di rifiuto rispetto alla scuola: c’è chi piange, chi manifesta dei comportamenti di tipo regressivo (far la pipì a letto, non mangiare). Altri invece non faranno nessuna crisi e in questi casi i genitori non devono pensare che il bambino preferisca la scuola a casa sua. Semplicemente si è accorto che la scuola gli offre un ambiente per fare nuove amicizie o esperienze che a casa non si possono fare (pittura, pasta e sale, pasticciare con i materiali). Se il bambino piange salutatelo con fermezza e sicuri che l’insegnante si prenderà cura di lui e lo rasserenerà. Se avete qualche scrupolo potete dopo un po’ chiamare la scuola per sentire come è la situazione. Detto ciò ecco perché questi primi giorni sono così importanti e le insegnanti cercano un distacco il più graduale possibile. Ci sono atteggiamenti che aiutano il bambino a superare questo momento e altri che portano solo insicurezza. Portarlo a scuola e fermarsi a giocare con lui, esplorando gli spazi usati con gli altri bambini Comprenderlo quando piange e trasmettergli sicurezza Salutarlo e con decisione andare via. Magari se permane in voi qualche ansia potete telefonare all’insegnante per sentire come va. Comprenderlo e fargli capire che può succedere di piangere se si sta passando un momento difficile Infondere sicurezza ….e comprendere che l’inserimento non è facile e costa fatica Parlare della scuola in modo accattivante per evitare che il bambino lo viva come un posto in cui “lo metteranno in riga” Mantenere gli impegni: “vengo a prenderti dopo mangiato” lo si deve fare altrimenti il bambino si sente tradito Preparare insieme al bambino il corredo scolastico La costanza è importantissima. Evitate di tenere a casa il bambino senza motivo Portarlo a scuola per poi riportarlo a casa Sgridarlo perché piange Continuare a salutarlo e non decidersi ad andare via Nascondersi per vedere quello che fa (se ci vede è un guaio immenso) Sgridarlo se comincia a fare la pipì a letto Lasciarsi prendere dall’ansia se ha delle regressioni o comportamenti strani Andarsene di nascosto senza salutarlo e senza ricordargli che lo si tornerà a prendere Obbligarlo ad andare a scuola se sta poco bene o non ha dormito durante la notte Ogni bambino ha bisogno dei suoi tempi per inserirsi. Bisogna rispettare i suoi tempi. Come? o o o o Stare a scuola con lui ogni giorno per qualche minuto Portarlo per un paio di ore a scuola senza la fretta di inserirlo per tutto il giorno (chiedere consiglio alle insegnanti). E’ estremamente diseducativo far rimanere a scuola il bimbo e poi in caso di difficoltà tornare ad un orario parziale. Farlo partecipe della collaborazione che c’è tra i genitori e le insegnanti Evitare in sua presenza di fare commenti sgradevoli sulle insegnanti o o o o Parlare bene con lui delle docenti o, almeno, trovare dei lati positivi perché … “se la mamma e il papà parlano bene io mi posso fidare” Non forzare il bambino a fermarsi per l’intera giornata se non ha ancora accettato la scuola Anche se avete deciso di servirvi del pulmino, almeno per i primi giorni accompagnate voi stessi il bambino a scuola Rispettate i tempi della scuola anche se vi sembra già pronto. Se il bambino è sereno, è disposto ad accettare quello che la nuova esperienza gli propone. L’inserimento non è solo una fase circoscritta ai primi giorni d’ingresso nella scuola. E’ un processo che richiede di essere pensato nei modi e nelle forme. Può richiedere tempi diversi per ogni bambino e anche i segnali della “fatica” non sono gli stessi. Per il bambino è l’incontro tra il “nuovo” e la storia che ciascuno porta con se. Per la famiglia si avvia quella delicata fase di costruzione della fiducia. Per la scuola è un momento pensato e programmato nelle condizioni organizzative come nello stile di accoglienza. Il docente si affianca al genitore per trovare con lui i modi personali per gestire il difficile processo di separazione. Come fare se il bambino o la bambina piange. E’ normale, non è facile staccarsi dai genitori. Ci vuole tempo per entrare in contatto con figure sconosciute. Il pianto poi passa. C’è l’insegnante che si avvicina a lui, ci sono i compagni che lo rassicurano, lo distraggono, lo invitano a fare delle cose assieme. Piange dopo tanto tempo dell’avvio della frequenza. Nella fase iniziale il bambino può essere attratto dalla novità, dalla curiosità verso un ambiente nuovo. La crisi può presentarsi dopo parecchi giorni o settimane, ma non c’è da allarmarsi. Non è legata a qualche problema particolare intervenuto nel frattempo, fa parte dei diversi modi di essere dei bambini. Non vuole staccarsi. Aspettare il momento in cui il bambino è distratto, per staccarsi da lui, non è solitamente il modo più efficace. Ciò può acuire il pianto e dare un senso di abbandono. Scegliere invece il momento giusto per staccarsi, aiutati dall’insegnante, è preferibile: il saluto accompagna il bambino, le parole gli danno la sicurezza di un ritrovo, di un legame che non si perde. Chiede che il genitore rimanga. Stare un po’ con il bambino nei primi giorni può essere di aiuto, accorcia il tempo del distacco, lo rassicura, ma poi bisogna lasciarlo con la promessa di tornare a riprenderlo. Guai a mancare questa promessa o ritardare, pena la perdita della fiducia. Non vuole stare con l’insegnante. Se il genitore consola in modo esclusivo il bambino, senza lasciare spazio ad altri, difficilmente il bambino riuscirà ad andare verso l’insegnante. L’inserimento riesce tanto meglio quanto più sono concordate le modalità di gestione tra insegnanti e genitori. Si tratta di decidere non solo quanto il bambino rimane nei primi giorni, ma anche gli atteggiamenti, gli stili a cui è abituato, le azioni che con lui riescono meglio e quelle che diversamente possono diventare motivo di disturbo. Chiede di portare i propri giochi a scuola. Nel primo periodo può essere una richiesta frequente. Un oggetto portato da casa rende più facile il distacco, da un senso di familiarità e fa sentire tranquilli. Poi, però, lo si restituisce al genitore per poter orientare il proprio interesse verso i giochi della scuola e per non farne motivo di litigi o conflitti con i compagni. Via via è utile valutare se per il bambino è un’occasione piacevole per mostrare le proprie cose o è una modalità ancora legata alla fatica del distacco. Capire ciò anche insieme all’insegnante è utile e aiuta a decidere. La prima cosa per la scuola è conoscere i bambini e le bambine.. Le informazioni sui bambini, che vengono di norma raccolte prima dell’inizio della scuola, entrano a far parte di un progetto di accoglienza più ampio da parte della scuola. Nei primi giorni è utile che la permanenza del bambino a scuola sia graduale in modo che egli possa piano piano padroneggiare i diversi momenti, dalle prime ore del mattino al pasto al sonno ecc.. Lo spazio di accoglienza è pensato e progettato per lo scopo. C’è lo spazio per stare insieme, ma c’è anche lo spazio personale che aiuta il bambino a ritrovarsi in un ambiente ancora estraneo: l’armadietto per riporre le proprie cose, il simbolo che gli appartiene, lo spazio dove tenere i propri oggetti ecc.. Le attività hanno il valore di un primo avvicinamento tra bambini, e tra bambini e adulti. L’attenzione dell’educatore non è rivolta tanto al fare quanto allo stare insieme al bambino. La prima settimana si comincia con un orario ridotto dalle ore 9 alle ore 11.30 Il primo giorno di scuola si arriva alle ore 10 con mamma e/o papà i quali si fermeranno per far conoscere al proprio figlio le insegnanti. Tutti assieme si esplora l’ambiente scolastico e si prende visione della routine scolastica e dei riferimenti e dei posti in cui il bambino collocherà i propri effetti personali. Il secondo giorno si arriva alle ore 9 con mamma e/o papà i quali si fermeranno a giocare un po’. Il momento del distacco non dovrà essere protratto troppo a lungo per evitare che le tensioni del bambino aumentino. Sarà questo il primo momento di distacco che vivranno bambini e genitori. Le insegnanti forniranno delucidazioni e daranno consigli su come facilitare l’inserimento nella scuola dei bambini e saranno disponibili a chiarimenti. Il terzo giorno si arriva assieme ai genitori alle ore 9, i genitori saluteranno i propri bambini, assicurando loro di tornare presto a riprenderli. Questo sarà un momento delicato e difficile e le insegnanti cercheranno di essere di aiuto per consolare i bambini. I genitori torneranno alle ore 11.30 a riprendere i bambini (puntualità per non tradire la parola data e per non rischiare di lasciare il bambino da solo e per ultimo dopo che gli altri sono già andati a casa). Il quarto e il quinto giorno sono analoghi. La seconda settimana l’orario viene prolungato per i bambini che sono pronti anche al momento del pranzo e quindi possibilità dalle ore 8,30 alle ore 13. Al mattino è possibile usufruire anche del pulmino. La terza settimana se il bambino vive in modo sereno il momento del pranzo può fermarsi per l’intera giornata affrontando anche il momento del riposo. Questo solo se il bambino ha accettato di buon grado la nuova esperienza. Sempre è comunque consigliabile sentire dalle insegnanti quale è il grado di inserimento raggiunto e cosa è meglio per il vostro bambino. Certi di una serena e buona collaborazione auguriamo a tutti i bambini e a tutte le loro famiglie un buon anno scolastico. Il corpo docente