Andrea Amati Opera Omnia - Ente Triennale Internazionale degli

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Andrea Amati Opera Omnia - Ente Triennale Internazionale degli
Cremonaliutaria
Andrea Amati Opera Omnia
Museo Civico “Ala Ponzone” - Via Ugolani Dati, 4
ANDREA AMATI OPERA OMNIA
Les violons du roi (mostra storica)
29 settembre - 14 ottobre
I violini del re
C
Catalogo edito dal Consorzio Liutai A. Stradivari Cremona
ANDREA AMATI OPERA OMNIA
The king’s violins (historical exhibition)
september 29th - october 14th
Catalogue by Consorzio Liutai A. Stradivari Cremona
Teatro Ponchielli
29 september/september 29th - ore 21.00/ 9 p.m.
Concerto inaugurale/Opening concert
Marco Rizzi - violino Andrea Amati “Carlo IX di Francia”
Christoph Schiller - viola Andrea Amati
Julius Berger - violoncello Andrea Amati
Edoardo Strabbioli - pianoforte
Museo Civico “Ala Ponzone”
14 ottobre/october 14th
ore 10.00 - 10 a.m.
Giornata di studio/seminar
Magistri a lignanime, dipintori, leutari
Antica pratica: arte del legno e decorazione pittorica
nella Cremona del ’500
Moderna scienza: alla ricerca dei “segreti”
attraverso l’occhio delle nuove tecnologie
Ancient practice: wooden art and pictorial decoration
in sixteenth century Cremona
Modern science: searching for “secrets”
through the eye of new technologies
relatori/relators
Fausto Cacciatori, Carlo Chiesa,
Renato Meucci, Marco Tanzi
Comitato scientifico della mostra
Exhibiton scientific committee
Charles Beare, Fausto Cacciatori
Bruce Carlson, Carlo Chiesa
Renato Meucci, Christopher Reuning
Duane Rosengard, Marco Tanzi
Coordinamento del progetto/Project edit by
Virginia Villa
orreva l’anno 1987 quando
più di quaranta strumenti di
Antonio Stradivari vennero esposti per celebrare i 250 anni
della sua morte. A distanza di quattro
lustri venti strumenti di Andrea
Amati voleranno a Cremona per
chiudere le manifestazioni che hanno voluto ricordarne, trascorsi cinquecento anni, la nascita.
Nell’ottobre del 1982 la rivista Early
Music pubblicò un saggio di Laurence C. Witten dal titolo The surviving instruments of Andrea Amati,
organico tentativo di catalogazione
degli strumenti di Andrea. Witten
elencò 4 piccoli violini, di cui tre del
gruppo Carlo IX, 4 violini di grande
formato, 3 viole di cui 2 decorate ed
infine 5 violoncelli, di cui 4 decorati, per un totale di 16 strumenti sopravvissuti. Il prossimo mese di settembre sarà possibile ammirare ben
otto strumenti del gruppo Carlo IX,
strumenti che per il repertorio iconografico delle decorazioni, per i materiali e le tecniche utilizzate per la
loro esecuzione si prestano ad una
ulteriore classificazione. Le indagini
scientifiche eseguite su 6 strumenti
di questo consort e sulla viola di Vermillion, nonchè l’analisi dello storico dell’arte Marco Tanzi hanno infatti contribuito ad aprire nuovi scenari. Notevoli sono le affinità fra il
violoncello Berger ed un violino
proveniente da una collezione privata; così come risultano forti i legami
che uniscono il violino Tullie House
proveniente da Carlisle, i due strumenti di Oxford e il violino di formato grande conservato a Cremona.
Strumenti costruiti in momenti diversi durante gli anni del regno di
Carlo IX e affidati, per quanto riguarda l’apparato iconografico, mol-
to probabilmente a più decoratori.
Il violoncello Berger presenta poi nel
plinto di sinistra della colonna inferiore la data 1566 che, a fronte dei
risultati delle indagini scientifiche,
fa ritenere di essere in presenza di
uno dei rarissimi strumenti di Andrea con datazione autentica. Il che
potrebbe fornire indicazioni anche
per la datazione del violino a lui affine e al tempo stesso aprire qualche
ragionevole dubbio rispetto alla datazione di altri strumenti.
Interrogativi che avranno una approfondita trattazione nel catalogo e
saranno oggetto della giornata di studi che si terrà il 14 ottobre. A fianco
a Les violons du roi avremo gli altri
strumenti decorati di Andrea: il violino ora al Metropolitan, il violino
e la viola provenienti dal National
Music Museum di Vermillion, la violetta proveniente dalla Cité de la
Musique di Parigi e quel che resta di
un violino che si è aggiunto solo recentemente al nostro elenco. Tutti
strumenti che presentano sulle fasce
il motto: QUO UNICO PROPUGNACULO STAT STABITQUE
RELIGIO ma che al tempo stesso,
per lo stato di conservazione dell’apparato iconografico, non sono di
facile lettura. Elemento comune il
giglio dei Valois, il fleur de lis, presente in tutti gli strumenti di questo
gruppo a segnare un legame di sangue. Infine gli strumenti non decorati, 5 violini e 2 viole, provenienti
da tutto il mondo: due violini, che
avremo il piacere di ascoltare provenienti dalla Chi-Mei Foundation di
Taiwan, un violino dal Sud Dakota e
gli altri strumenti provenienti da collezioni private di tutto il mondo. Le
indagini scientifiche e lo studio multidisciplinare hanno permesso di leg-
ANDREA AMATI (1505 c. - 1577)
Strumenti in mostra / Instruments exhibition
Violino
Collezione privata / Private collection
Violino piccolo [1570 ca.]
Collezione privata / Private collection
Violino [1570 ca.]
ex Ross - Chi-Mei Cultural Foundation & Chi-Mei Museum, Tainan County, Taiwan
Violino [1574 ca.]
ex Payne ex Gonley - Chi-Mei Cultural Foundation & Chi-Mei Museum, Tainan County, Taiwan
Viola tenore ridotta
Collezione privata / Private collection
Viola tenore ridotta
Collezione privata, Stati Uniti / Private collection, USA
Violino [1574]
ex colls.: William Corbett, London; Dr. Marshall, Oxford; Hester S. Bowles, Malvern Link,
Worcestershire; Richard Bennett; W.E. Hill & Sons, Great Missenden, Buckinghamshire, Rawlins Fund.
National Music Museum, The University of South Dakota, Vermillion, Sud Dakota, Stati Uniti
Violoncello [post 1538] The King
ex colls.: John Betts, London; William Curtis, England; Canon Alexander Henry Bridges,
Beddington, Surrey; John Henry Bridges, Ewell Court, Surrey. Witten-Rawlins Collection National
Music Museum, The University of South Dakota,Vermillion, Sud Dakota, Stati Uniti
Violoncello
Collezione privata / Private collection Jean Frédéric Schmitt, Lione, Francia
Violino [1566 ca.] Il Carlo IX di Francia Comune di Cremona, Cremona, Italia
4
Violino [1566 ca.] Tullie House
Tullie House Museum, Carlisle, Gran Bretagna
Violino [1564] Carlo IX
The Ashmolean Museum, Oxford, Gran Bretagna
Viola tenore [1574] Carlo IX
The Ashmolean Museum, Oxford, Gran Bretagna
Violoncello (1566) Carlo IX
Collezione privata / Private collection Julius Berger, Hohenschwangau, Germania
Violino Carlo IX
Collezione privata / Private collection
Violino [1567 ca.] Il Portoghese
Collezione privata / Private collection Claude Lebet, Roma, Italia
Violetta Cité de la Musique
Musée de la musique, Parigi, Francia
Violino [1560-1574 ca.]
ex Kurtz. Metropolitan Museum of Art, New York, Stati Uniti
Violino Sabatier
Collezione privata / Private collection Bernard Sabatier, Parigi, Francia
Violino [1560 ca.]
Witten-Rawlins Collection - National Music Museum, The University of South Dakota,
Vermillion Sud Dakota, Stati Uniti
Viola tenore ridotta [1560 ca.]
ex colls.: Charles B. Lutyens, Amwell Grove, Hertfordshire; Beatrice Lutyens; Tom Barber, Jr.,
Hartford, Hertfordshire; Hope Hambourg, England. Witten-Rawlins Collection National
Music Museum, The University of South Dakota, Vermillion, Sud Dakota, Stati Uniti
gere in modo più preciso il lavoro di
Andrea. Alcuni interrogativi hanno
avuto risposta e al tempo stesso nuove domande sono inevitabilmente
emerse. In questi anni molti capolavori sono tornati a Cremona, non
solo per essere esposti ed ammirati,
ma anche per essere studiati in modo
moderno e metodico. E’ possibile
con il contributo di molti andare oltre la liuteria dei segreti; divulgando, grazie alla pubblicazione dei cataloghi e ai numerosi momenti di
studio, quanto il lavoro di ricerca
storica e scientifica ha portato in superficie, aprendo se necessario un
contraddittorio e al tempo stesso stimolando nuove ricerche. In ottobre
sarà possibile sostenere con buoni argomenti dove e quando furono decorati gli strumenti costruiti per Carlo IX, valutare nuove ipotesi rispetto
alla committenza degli altri strumenti decorati, quelli legati al non
identificato nobile italiano di Witten. Sono i risultati dell’impegnativo
lavoro di tre anni. Terminate le manifestazioni iniziate nel 2005 resterà
quanto è stato scritto e pubblicato,
si conserverà la testimonianza dell’evento e ciò che la ricerca e lo studio
hanno prodotto; questo è il risultato più significativo legato alle mostre dedicate ad Andrea e alla sua famiglia. Non è possibile prevedere se
e quando questi strumenti torneranno a Cremona, certo è invece il contributo di conoscenza che resterà a
valorizzare la creatività del capostipite della liuteria cremonese e della
città che lo vide operare.
E alla fine di tutto questo speriamo
che Andrea sia contento.
Fausto Cacciatori
Foto/photo pag. 4: A. Amati, violino, Metropolitan Museum, New
York
Foto/photo pag. 5: A. Amati, viola,
Ashmolean Museum, Oxford, UK