Lo scaffale del MESE DELLA MEMORIA – sezione adulti

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Lo scaffale del MESE DELLA MEMORIA – sezione adulti
Lo scaffale del MESE DELLA MEMORIA – sezione adulti
La baracca dei tristi piaceri - Schneider Helgacoll.
Coll. NA 19 283
inv. 97051
"Stava lì, l'aguzzina delle SS, capelli biondi e curati, il rossetto sulla bocca dura, l'uniforme impeccabile... Stava lì e pronunciò con
sordida cattiveria: "Ho letto sulla tua scheda che eri la puttana di un ebreo. È meglio che ti rassegni: d'ora in poi farai la puttana per
cani e porci". Così racconta l'anziana Frau Kiesel all'ambiziosa scrittrice Sveva, dando voce a un dramma lungamente taciuto: quello
delle prigioniere dei lager nazisti selezionate per i bordelli costruiti all'interno stesso dei campi di concentramento, con l'ipocrita e
falsa giustificazione di voler limitare l'omosessualità tra i deportati. Donne i cui corpi venivano esposti ai sadici abusi delle SS e dei
prigionieri maschi - spesso veri e propri relitti umani che malgrado tutto preferivano rinunciare a un pezzo di pane per scambiarlo con
pochi minuti di sesso. Donne che alla fine della guerra, schiacciate dall'umiliazione e dalla solitudine, invece di denunciare quella
tragedia fecero di tutto per nasconderla e seppellirla dentro di sé. In questo capitolo della memoria storica personale e collettiva,
Helga Schneider continua, con lucidità e compassione, ma anche con implacabile giudizio, a dare testimonianza di ciò che è accaduto
perché non si ripeta mai più.
La banalità del male - Eichmann a Gerusalemme
Coll. NA 19 284
inv. 97052
«Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960,
trasportato in Israele nove giorni dopo, in aereo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva
rispondere di quindici imputazioni, avendo commesso, 'in concorso con altri', crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l'umanità
e crimini di guerra sotto il regime nazista, in particolare durante la seconda guerra mondiale». Hannah Arendt va a Gerusalemme come
inviata del «New Yorker». Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e
giuridici che stanno dietro al caso Eichmann. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non avremmo mai voluto porci, dà
risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il Male che Eichmann incarna appare alla Arendt "banale", e
perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai di questo
secolo non hanno la "grandezza" dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano.
"Ricorda cosa ti ha fatto Amalek" - Grazia Tiritiello
coll. NA 19 267
inv. 94753
Amalek è stato il più spietato nemico del popolo ebraico e il più vigliacco, poichè attaccò Israele non sul fronte ma nelle retrovie.
L’attacco di Amalek non era stato preceduto da alcuna provocazione o minaccia da parte del popolo ebraico.
Il Terzo Reich è stato il nuovo Amalek della Storia.
Grazia Tiritiello racconta la storia di Jakov Gheler, combattente della Resistenza nel ghetto di Varsavia; nelle vicende di questo ingegnere edile di Łódz
potranno riconoscersi quanti hanno combattuto e difeso la propria vita e quella degli altri.
La tregua -Levi Primo
collocazione: Coll. N 5/20
inv. 86723
"La tregua", seguito di "Se questo è un uomo", è considerato da molti il capolavoro di Levi: diario del viaggio verso la libertà dopo l'internamento nel
Lager nazista, questo libro, più che una semplice rievocazione biografica, è uno straordinario romanzo picaresco. L'avventura movimentata e struggente
tra le rovine dell'Europa liberata - da Auschwitz attraverso la Russia, la Romania, l'Ungheria, l'Austria fino a Torino - si snoda in un itinerario tortuoso,
punteggiato di incontri con persone appartenenti a civiltà sconosciute, e vittime della stessa guerra. L'epopea di un'umanità ritrovata dopo il limite
estremo dell'orrore e della miseria.
Se questo è un uomo - Levi Primo
Collocazione: Coll. 16 B 232
Collocazione: Coll. N 8 / 9
inv. 88144
inv. 84602
Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò "Se questo è un uomo" nel 1947. Einaudi lo accolse nel 1958 nei "Saggi" e da allora viene continuamente
ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo. Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di
fronte allo sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche. È un'analisi
fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua
soppressione nello sterminio.
Il violino di Auschwitz – Anglada Angels Maria
coll. NA 16 591
Un violino costruito nell'inferno del lager, "assurdo come una pianta di rose in un porcile". Un violino per ritrovare la dignità violata e. forse, per
sopravvivere. Quando Daniel, liutaio a Cracovia, viene deportato ad Auschwitz, dei gesti e delle sensazioni di quel mestiere così amato gli resta solo il
ricordo. Finché un giorno viene convocato dal comandante del campo, il maggiore Sauckel: dovrà riparare il violino del suo amico Bronistaw, celebre
musicista ridotto ora a esibirsi davanti ai suoi carnefici. Di fronte all'abilità del liutaio, il sadico e raffinato maggiore decide di commissionargli uno
strumento nuovo. Un violino che dovrà essere "perfetto come uno Stradivari": altrimenti sia Daniel che l'amico andranno incontro a una fine peggiore
della morte. Solo cinquant'anni dopo, in una Cracovia invernale che celebra il secondo centenario della morte di Mozart, la storia segreta e miracolosa di
quel violino verrà finalmente svelata.
La vita quotidiana a Berlino sotto Hitler - Jean Marabini
Coll. SA 2 476
inv. 94458
Allorché diviene Cancelliere del Terzo Reich, nel gennaio 1933, Adolf Hitler conferma e attua subito e sistematicamente la politica che aveva annunziato come
capo del Partito nazionalsocialista: repressione di ogni opposizione, arresti di avversari politici, persecuzioni sociali, energica ripresa economica e rapido riarmo
per l'attuazione di un'aggressiva politica di potenza nel sogno di un impero millenario, il tutto sullo sfondo di grandiose e truculente manifestazioni di massa
che fissano il rituale del regime nazista. Jean Marabini descrive in questo libro il passaggio dalla Berlino in festa negli anni del trionfo alla Berlino degli anni dei
bombardamenti che la distruggeranno. I Berlinesi, in mezzo ai quali vivono centinaia di migliaia di 'volontari' del lavoro 'coatto', venuti da tutta Europa, sono
mobilitati nello sforzo della 'guerra totale'. Una Resistenza tedesca tenta di manifestarsi in vari modi e culmina nel tentativo di uccidere Hitler il 20 luglio 1944.
Sarà implacabilmente eliminata. Morendo, Hitler trascina con sé la città di Berlino. Quando i sovietici vi entrano, la metropoli è una distesa di rovine, la popolazione è alla fame,
vive sotto terra. Quella che era stata uno dei più brillanti, vivaci centri del mondo è ormai una capitale morta e, anzi, da allora, capitale non sarà più.
Un ebreo nel fascismo – Luigi Preti
Coll. NA 19 08
inv. 85039
A dieci anni di distanza da Giovinezza, Giovinezza Luigi Preti ha scritto questo romanzo che, come il precedente, è ambientato nell’Italia fascista, negli
anni 1935-1940. Narrando la tragica storia di un giovane ebreo modenese, l’autore ricostruisce un periodo storico fra i più drammatici, dalla guerra
d’Etiopia alla dichiarazione di guerra di Mussolini.
Oberdan Rossi, il protagonista, è figlio
Dal liceo ad Auschwitz. Lettere di Louise Jacobson -
Coll. NA 19 165
inv. 84467
Raccoglie le lettere che una ragazzina di 17 anni, Louise Jacobson, scrisse ai familiari e alle amiche dal campo di concentramento di Drancy, dove fu
rinchiusa dopo l'arresto, avvenuto nell'agosto dei '42, fino alla partenza per Auschwitz, il 13 febbraio '43. Là la sua esuberanza e la sua giovanile
freschezza furono annientate nella camera gas, immediatamente dopo il suo arrivo. Custodite per decenni dalla sorella Nadia, le lettere sono state
pubblicate nell'89 per l'insistenza di Serge Klarsfeld, presidente dell'Associazione dei figli e delle figlie degli ebre deportati di Francia, di fronte al
montare delle polemiche degli storici revisionisti.