SPIEGAZIONE DEL MIO STEMMA

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SPIEGAZIONE DEL MIO STEMMA
SPIEGAZIONE DEL MIO STEMMA
La tradizione vuole che il Superiore Generale del nostro Ordine abbia un suo stemma
personale, chiamato ufficialmente emblema o stemma ecclesiastico. Esso rappresenta o
dice qualcosa sulla persona che assume questo ruolo, sul paese da cui viene e su ciò che
ha più a cuore nella propria vita.
Come potete vedere, in questo mio stemma sono raffigurati tre simboli. La Croce Celtica
rappresenta il Paese in cui sono nato, l’Irlanda, e le mie radici celtico-cristiane. Il secondo
simbolo è il melograno, e rappresenta l’amore per l’ospitalità che sono stato chiamato ad
esercitare ponendomi al servizio dell’umanità sofferente come religioso Fatebenefratello. Il
simbolo a destra, lo Yin-Yang, sta a rappresentare il Paese in cui sono maturato come
persona, la Corea, dove ho vissuto e servito come missionario e con grande gioia per oltre
23 anni.
In basso è riportata l’iscrizione: HOSPITALITY ALWAYS (Ospitalità sempre). E’ il motto
che mi guiderà nel servizio di leadership cui sono stato chiamato come Priore Generale
dell’Ordine.
Una spiegazione più dettagliata
La Croce Celtica
Una Croce Celtica unisce la croce ad un anello, che circonda l’intersezione. E’ un
simbolo caratteristico della cristianità celtica, anche se potrebbe avere origini più
antiche e pre-cristiane. Croci di questo tipo costituiscono una parte importante
dell’arte celtica.
La Croce Celtica rappresenta la vita eterna. La parte orizzontale rappresenta il
MONDO, mentre quella verticale è il CIELO. Insieme perciò costituiscono
l’UNIFICAZIONE di CIELO e TERRA. Le quattro braccia della croce rappresentano
la MENTE, il CORPO, l’ANIMA e il CUORE. Il cerchio è il simbolo dell’ETERNITA’,
che sottolinea l’amore infinito di Dio, manifestato attraverso il sacrificio di Cristo
sulla croce.
Il melograno
Il melograno sormontato dalla Croce è il simbolo dell’Ordine Ospedaliero di San
Giovanni di Dio, un simbolo che assume diversi significati e che si riferisce alle
tante situazioni in cui l’Ordine vive ed opera.
Osservando il melograno, la prima cosa che ci viene in mente è la città di Granada
(che in spagnolo significa appunto ‘melograno’), dove Giovanni di Dio diede inizio al
suo movimento di Ospitalità.
La Bibbia menziona spesso il melograno (Es 28,34; 1 Re 7,18; Ct 4, 3, 13; 6,11;
7,12; Nm 13,23; Dt 8,8; 1 Sam 14,2), e questi passaggi fanno riferimento alla
prosperità, alle benedizioni, alla fecondità, ecc.
Nell’arte, il melograno è anche il simbolo della Chiesa che riunisce tutti i popoli (i
chicchi), diversi per cultura e tradizioni, sotto la stessa fede. Il frutto aperto
simboleggia l’amore, l’amore misericordioso di Cristo.
Questa breve spiegazione del simbolismo del melograno che l’Ordine ha adottato
come suo emblema, credo sia sufficiente a dare un’idea dell’eredità feconda che
Giovanni di Dio ci ha lasciato e che il melograno ci ricorda continuamente.
Yin e Yang
Secondo la filosofia cinese, lo Yin e lo Yang sono i due principi cosmici
fondamentali dell’universo. Yin rappresenta l’elemento passivo (femminile), mentre
Yang rappresenta l’elemento attivo (maschile). Secondo la leggenda, l’imperatore
cinese FU HSE affermava che lo stato migliore per tutto ciò che esiste nell’universo
era l’armonia tra lo Yin e lo Yang.
Yin e Yang non sono opposti, ma piuttosto interdipendenti l’uno dall’altro, equilibrati
per il raggiungimento della perfetta armonia.
Il principio dello Yin e dello Yang può applicarsi alla vita in generale e anche alla
vita spirituale. Anche noi dobbiamo tendere sempre all’armonia e all’equilibrio tra la
vita spirituale e le altre attività ed obblighi che la vita ci impone. Prendiamo come
esempio l’armonia che esisteva tra l’uomo e Dio prima del peccato originale, e che
è stato reso possibile attraverso l’incarnazione e la redenzione del genere umano
compiuta da Gesù.
Come religiosi, il principio dello Yin e dello Yang può essere applicato alla nostra
vita nel tentativo di realizzare un giusto equilibrio tra la nostra vita di preghiera, gli
impegni comunitari e il nostro apostolato. Se una di queste tre dimensioni prende il
sopravvento a scapito delle altre, allora viviamo in uno stato di non-armonia.
Per finire, vorrei dire che quanto sormonta questi simboli rappresenta l’autorità di cui è
investito il Superiore Generale.
Questo stemma è stato disegnato e dipinto, come quello del Santo Padre Benedetto XVI,
da Sua Eminenza il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo.
Spero che questa spiegazione del mio stemma sia servita a farvi comprendere il suo
simbolismo. Non mi resta che vivere e lasciarmi guidare da ciò che questi simboli
rappresentano: una passione per Cristo e per l’Ospitalità, e un equilibrio nella mia vita. Mi
auguro di riunire tutto ciò nell’esercizio del mio ufficio di Superiore Generale e per questo
faccio affidamento sulle vostre preghiere e sul vostro sostegno.
Vi saluto tutti fraternamente in San Giovanni di Dio.
Fra Donatus Forkan, O.H.
Superiore Generale