un angelo puo sconfiggere l orco

Transcript

un angelo puo sconfiggere l orco
Un angelo può sconfiggere l'orco!
Una storia di (stra)ordinaria pedofilia
Di Maria Cristina Corvo
ROMA, 07 Luglio 2014 (Zenit.org) - “Da ben otto anni porto un peso bruttissimo dentro di me.
Quando ero piccola i miei sono venuti in Italia, lasciandomi con mio fratello maggiore … Avevo un
cugino dell’età di mio fratello… 26 anni… lui faceva delle cose con me che io non capivo cosa
fossero, ma mi diceva di stare zitta e io cosi facevo. Ma con il tempo, la paura di restare da sola
con lui cresceva e io cercavo di scordare tutto… quando mi dicevano di rimanere con lui, io mi
rifiutavo inventandomi le scuse più assurde.
Questa cosa durò due o tre anni, finché mia madre tornò definitivamente e lui se ne andò. Non ho
mai avuto il coraggio di dire a nessuno quello che succedeva quando andavamo a dormire e
rimanevo da sola con lui, ma ora come ora troppe cose stanno venendo a galla e io non so cosa
fare prof.
Non ce la faccio neanche ad aprirmi con la psicologa da cui mi ha portato il mio ragazzo; mi sento
mancare l’aria solo al pensiero di parlarne con qualcuno. Mi blocco.
Mi metto a pensare che dovrei parlarne con i miei ma poi io starei male se loro si dovessero sentire
in colpa. Mi preoccupo per mio fratello e a cosa lui proverebbe, se venisse a saperlo.
Tutto questo mi mette dentro paura; tanta paura! Paura a parlarne, paura di ciò che potrebbe
succedere…paura”.
***
Carissima Cecile, quando, in chat, mi hai raccontato la tua storia, non potevo crederci. Ogni volta
che entravo nella tua classe, vedevo il tuo viso dolce, il tuo modo di fare sereno e tranquillo, la tua
pacata riservatezza… e mai avrei immaginato!
Non aver paura della paura che provi: è normale. Non è normale ciò che ti è stato fatto!
Non sentirti “strana” perché non riesci ad aprirti con una psicologa: è normale. Prima o poi
troverai un’analista brava (ed io cercherò di aiutarti in questo senso) che riuscirà a farti coccolare e
proteggere la Cecile piccolina ed indifesa che è ancora in te.
Non sentirti cattiva se sei arrabbiata con gli adulti che avrebbero dovuto difenderti: è normale e ne
hai tutto il diritto. Poi dovrai trovare un modo per non diventare prigioniera della rabbia, perché tu
sei nata libera e libera dovrai tornare!
Non sentirti in colpa per quel che è successo, pensando che avresti potuto urlare un po’ più forte o
difenderti meglio: tu eri piccola, lui era grande. Punto e basta. Ad ognuno le sue responsabilità.
Non sentirti impotente come se, oramai, il danno è fatto e la zampata dell’orco ha danneggiato
irrimediabilmente il tuo cuore. La vita ti ha messo accanto un ragazzo bravo ed innamorato di te:
qualsiasi psicologa sarà superata dall’amore che solo lui potrà darti, per rinascere.
Non caricarti di pesi che dovrebbero portare altri: per esempio dispiacerti o preoccuparti
eccessivamente per eventuali reazioni della tua famiglia e di tuo fratello. Hai già il tuo bel fardello
da portare ed i sensi di colpa non devono aggiungersi sulle tue giovanissime spalle.
Molte “vittime” sono indotte a dare la colpa a se stesse per ciò che è successo di brutto nella loro
vita. I bambini si sentono in colpa per aver fatto arrabbiare il papà manesco…le donne si sentono in
colpa per aver fatto innervosire il marito violento…gli ebrei si sentivano in colpa per essere
sopravissuti ai campo di concentramento…
Togli questa confusione dal tuo giovane cuore!
Togli anche la vergogna e la tristezza dalla tua anima piagata: le ferite possono cicatrizzarsi,
rendendo ancora più forte e spessa, la tua pelle.
Forse un domani, la tua forza potrà aiutare qualche altra bambina; che ne sai?
Ogni bambino che nasce è una creatura di Dio, affidata ad altre creature di Dio, oramai adulte e
pronte per proteggere “i piccoli”.
E su ogni “piccolo” Dio ha messo un suggello prezioso: “Attenzione: trattare con rispetto!”.
Trasformare in paura, la fiducia di una bimba piccola, è gravissimo!
Rubare l’innocenza, cambiando la vita di un bambino in un incubo, non rimarrà senza
conseguenze.
Nessuno si illuda: non si può spezzare le ali di una creatura, senza prendersi le responsabilità
di quel volo mancato.
Carissima Cecile, sappi che “Colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà” (Salmo
121:4).
E sono tante le persone che (sulla stessa lunghezza d’onda di Colui che ama proteggere la vita dei
“piccoli”) non sonnecchiano e non dormono, di fronte al dolore innocente.
Per esempio, in questi ultimi anni sono nate delle Associazioni che desiderano far volare di nuovo le
creature a cui le ali sono state spezzate.
Non sonnecchia neanche il tuo ragazzo che, pian piano, ti sta aiutando a parlare del tuo passato, per
farti sentire sicura delle sue presenti carezze.
Pian piano il passato ritornerà ad essere passato e il presente ti avvolgerà, facendoti rinascere.
La tua paura degli uomini sarà sconfitta con gli abbracci del tuo ragazzo, ed una brava psicologa ti
ridonerà la capacità di coccolarti, difenderti ed amarti.
Non sei da sola!
Lassù, Qualcuno, non sonnecchia, ma ti ama e ti fa amare da altri!
Per finire, voglio farti conoscere una ragazza come te che, da piccola, ha subìto il tuo stesso dolore
(solo elevato ad una potenza indicibile): Giuseppina Bakhita.
Leggi la sua storia, parlale, chiedile di proteggerti e di aiutarti a fare le scelte giuste: chi, più
di lei, potrà capirti?
Facciamo parte di una grande squadra e chi è già in Cielo, è raggiante quando può darci una
mano, per farci essere felici!
La storia di Bakhita è tragica e fantastica insieme, perché parla di rinascita e tu (mi raccomando)
fattela amica!
__________________
La pedofilia è un crimine contro l’umanità di Orazio Moscatello
Città Nuova - 11 giugno 2014
I dati di Meter Report 2013, l’osservatorio contro i crimini sulla pedo-pornografia online rivela
l’uso del web sommerso per incentivare una cultura di sfruttamento a scopo sessuale dei
minori. Preoccupa anche l’invio di video e immagini esplicite sui social network ad opera degli
stessi adolescenti
Dai dati annuali sulla pedofilia resi noti dal Meter Report 2013, emerge un quadro a dir poco
inquietante sulla reale portata del fenomeno. Il report è il risultato di un meticoloso ed
infaticabile lavoro di monitoraggio della rete ad opera dei volontari dell’associazione Meter
Onlus di don Fortunato Di Noto in stretta collaborazione sia con la polizia postale e delle
comunicazioni, che con l’Os.Mo.Co.P. (Osservatorio Mondiale contro la Pedofilia) che ha la
funzione di monitorare la presenza di siti sospetti nella rete virtuale, recependo le segnalazioni
di tutti coloro che navigando su internet si dovessero trovare alla presenza di pagine sulle quali
la dignità del minore è lesa sotto ogni profilo.
L’attività svolta da Meter nel 2013 è significativa: 6.389 siti monitorati, 1.048 tra comunità on
line e social network; 735 consulenze telefoniche, 107.781 segnalazioni nel periodo 20032013.
I dati che ne sono scaturiti sono altrettanto significativi. Si rileva innanzitutto la tendenza, da
parte dei pedofili, ad utilizzare domini generici online per mantenere l’anonimato (82,15% delle
segnalazioni), mentre molto bassa è la percentuale di domini specifici (9,78%). Le comunità
pedofile sono presenti sui social network in misura pari al 7,99%. I social network
costituiscono sempre più un’ottima piattaforma per la propaganda pedofila. I domini più
utilizzati sono i .com (1.721, 55,23 del totale), .lix.in (1.094,33, 33,21 % del totale), .net
(325), .org (70), .info (34), .onion (26), .biz (19), .tv (4).
La mancanza di localizzazione dell’area geografica dei domini non consente di individuare il
Paese responsabile dell’autorizzazione per la navigazione su detti siti. Nonostante ciò - precisa
il Report – è stato possibile localizzare alcuni di questi siti principalmente in Russia.
Un fenomeno inquietante che emerge, inoltre dal Report, è il Deep Web (il Web sommerso).
Mentre, infatti, rispetto al 2012, vi è stata una diminuzione del numero dei siti segnalati (da
15.946 nel 2012 a 6.389 nel 2013), certamente a seguito dell’attività di controllo, che ha
scoraggiato molti ad utilizzare la rete internet per lo scambio e la diffusione di materiale
pedopornografico, sembra invece essere notevolmente cresciuto il fenomeno del Deep Weeb:
56.357 i siti pedofili monitorati nel 2013. Segno evidente che è quest’ultima la nuova frontiera
da contrastare, visto che rappresenta il posto ideale per tutti coloro che vogliono continuare
indisturbati a scambiare e diffondere materiale pedopornografico.
Un ruolo importante nel campo della pedofilia, viene, altresì, assegnato dal Report ai social
network, considerato che la facilità di accesso ad essi agevola il rapido scambio, all’interno dei
gruppi virtuali, sia di foto e video, ma anche di pensieri e riflessioni che vanno ad alimentare il
diffondersi della cultura pedofila. Tra tutti primeggia Facebook, seguito da Vkontakte e da
Alfemminile.
Il Report, pone ovviamente l’attenzione sugli enormi rischi legati all’utilizzo della rete da parte
dei bambini che vedono sempre più ridursi il tempo da dedicare ai giochi reali e che, ancor
piccoli, si approcciano al mondo digitale senza averne ricevuto una adeguata educazione.
Altro dato interessante riguarda le aree geografiche dove il fenomeno della pedofilia è sempre
più di rilievo. Nel 2013 guida la triste classifica, per la prima volta, l’Africa con il 47,75 %, di
temi che alimentano la rete pedopornografica virtuale, segue Europa (42,28 %), Asia (14,89
%, Oceania (3,76 %) e America (3,32 %). Rimane stabile, invece, rispetto all’anno
precedente, la percentuale di responsabilità di tutti i continenti nella diffusione della cultura
pedofila attraverso la rete internet (32,01 %).
L’osservazione dei domini della rete per la diffusione di materiale a contenuto pedopornografico
vede in prima fila la Libia e la Russia. In Asia primeggia l’India, seguita dal Giappone, dalle
Isole Tonga in Oceania e dagli Stati Uniti nelle Americhe.
Il Report, poi, pone particolare attenzione al Sexting, cioè l’invio di testi o immagini
sessualmente esplicite. Da una indagine esplorativa condotta su un campione di adolescenti è
emerso che il fenomeno è assolutamente incontrollabile in quanto sono i minori stessi a
produrre deliberatamente materiale a sfondo sessuale e a metterlo in rete.
Don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente di Meter commentando il report ha dichiarato:
«I dati rappresentano una realtà drammatica e in crescita con rilievi di denuncia che hanno
reso visibile le torture sessuali sui bambini in tenerissima età. La pedofilia criminale si
nasconde nel deep web e conosce qualsiasi tipo di canale per produrre e smerciare materiale
pedopornografico e la strisciante culturale pedofila che normalizza i gravi abusi sui bambini. E’
un crimine contro i bambini, per questa ragione il fenomeno non può essere più sottovalutato e
ridimensionato. La difesa dei piccoli e dei deboli ci impone di rilanciare l’appello e l’intervento
per dichiarare la pedofilia e le sue forme abiette: un crimine contro l’umanità».
Ma, fin quando ciò avverrà, è doveroso l’impegno di tutti (singoli, famiglie, associazioni,
istituzioni), nel cercare di offrire ai bambini una società non solo che non abusa di loro, ma che
li accoglie e li aiuta a realizzare i loro sogni.