(Il corriere Fiorentino (La raccolta di sangue))
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(Il corriere Fiorentino (La raccolta di sangue))
6 FI Cronaca Domenica 13 Settembre 2009 Corriere Fiorentino Il caso Henry T. Brandon fra tre giorni avrà il passaporto. Intanto è sicuro: «Il bimbo mi somiglia tanto» Sicurezza «Ho visto Damiano in foto, una grande emozione» «È un bellissimo bambino. Assomiglia a sua mamma, ma il naso e le guance sono le mie». Henry T. Brandon ha visto una foto del piccolo Damiano, il bambino abbandonato a luglio al convento delle carmelitane di Santa Teresa. «È sicuramente mio figlio — dice emozionato —. Non vedo l’ora di venire in Italia». Alla realizzazione del suo sogno di prendere in braccio il bimbo contribuirà Palazzo Vecchio. Venerdì scorso Stefania Saccardi, assessore comunale alle politiche socio-sanitarie, ha infatti annunciato la disponibilità della giunta a «fare un appello per trovare qualcuno, un’associazione di volontariato o un’azienda che possa dare a Henry un aiuto eco- nomico per raggiungere Firenze» e per pagare la sua permanenza in città. Una volta che sarà in Italia, il comune gli metterà anche a disposizione una persona che lo segua nello sbrigare tutte le pratiche burocratiche e legali necessarie per ottenere l’eventuale affidamento. L’attesa ora è per i risultati del test del Dna, che dovrebbero arrivare in Italia entro una settima- L’abbandono a luglio Il neonato fu lasciato dietro il portone del Corpus Domini di Firenze e adesso è in una casa accoglienza na. Poi si dovrà pronunciare il tribunale dei minori. Solo allora Henry potrà vedere quello che forse è suo figlio, il bambino abbandonato perché la famiglia di S., l’ex fidanzata, non ha mai accettato il ragazzo di colore. Lo potrà vedere per davvero, questa volta. Non solo in foto. Da quando ha visto lo scatto del piccolo, Henry non ha più dubbi. È sicurissimo che Damiano sia suo figlio. Non solo il naso e le guance, ma anche «l’attaccatura dei capelli è simile alla mia, anche se ora, di capelli, non ne ho più come un tempo», scherza Henry. Per il resto, il piccolo «è tutto sua mamma: è bellissimo, come lei, e come la sorellina», la bambina di tre anni che S. ha avu- to da una precedente relazione. «La foto me l’ha mandata la mia ex fidanzata — racconta Henry —. Ci stiamo sentendo, voglio che in futuro sia felice, ma non so ancora se potremo ritornare insieme». Henry ha iniziato a prepararsi per il viaggio. In questo momento non può permettersi il biglietto dell’aereo, troppo caro per un commesso di un piccolo negozio di vestiti come lui. Se l’aiuto economico arriverà, lui sarà pronto a partire per l’Italia. Subito, qualche ora dopo. «Non avevo il passaporto. L’ho appena richiesto. Mi hanno detto che in due o tre giorni è pronto». Luigi Franco © RIPRODUZIONE RISERVATA Martellate in testa fra clandestini all’ex Meyer 055/210300 o recarsi ad uno dei nove centri trasfusionali presenti nella provincia di Firenze. Possono donare le persone comprese tra i 18 e i 65 anni di età. «È necessario donare — dicono i membri dell’associazione — perché aumentano i trapianti e perché il 33% delle persone che fanno chemioterapia ha necessità di supporto trasfusionale per sopportare meglio la cura. Inoltre, molte patologie degli anziani migliorano con le trasfusioni e, come se non bastasse, crescono i pazienti che vengono ad operarsi in Toscana da altre regioni». All’evento di questa mattina hanno aderito numerose associazioni fiorentine, tanto che la manifestazione è stata ribattezzata «Festa del volontariato in piazza». Tra le realtà fiorentine presenti ci saranno i gruppi donatori aziendali di Ataf e Lazzi che esporranno i loro mezzi storici; i disabili dell’Oda (Opera Diocesana di Assistenza) che metteranno in vendita i loro prodotti; l’Aic (Associazione italiana celiachia) e varie fondazioni che realizzeranno massaggi shatzu e si esibiranno in performance di arti marziali. Alle 18 sarà celebrata da monsignor Vasco Giuliani la messa in Santa Maria Novella con la partecipazione del coro polifonico del Chianti. È finita a martellate una lite tra immigrati nell’ex ospedale pediatrico Meyer occupato abusivamente. Venerdì pomeriggio la polizia è intervenuta nell’immobile chiamata da alcuni occupanti dopo che un marocchino di 28 anni è rimasto ferito gravemente alla testa. Sul posto è immediatamente intervenuta la Digos che ha cercato di ricostruire quanto avvenuto. Il martello da carpentiere è stato sequestrato. All’aggressione era presente solo una persona, il fratello del marocchino, che ha spiegato agli investigatori che la lite era avvenuta per una banale questione di soldi. Qualcuno, ha spiegato, gli avrebbe chiesto cinque euro per lo svuotamento delle fosse biologiche dello stabile, ma lui si sarebbe rifiutato e la lite sarebbe degenerata. Il marocchino aggredito si trova adesso ricoverato all’ospedale di Careggi. Le sue condizioni stanno migliorando. L’uomo è un clandestino e quando verrà dimesso dall’ospedale verrà probabilmente espulso. All’ultimo controllo della polizia avvenuto solo pochi giorni fa l’uomo non era presente. In quell’occasione — il settimo controllo dall’inizio dell’anno — sono stati trovati quattro stranieri clandestini che sono stati poi denunciati. Nell’ex ospedale Meyer gli occupanti «censiti» sono circa 120-130 ma il numero oscilla continuamente. Gli occupanti sono soprattutto romeni, ma si trovano anche tanti anche nordafricani ed etiopi. Molti di loro sono ex occupanti della scuola Ottone Rosai di via Circondaria, alcuni provengono invece dall’ex palazzo del Cnr alle Tre Pietre. Tra loro ci sono alcune famiglie. Il Meyer è uno degli stabili occupati che il comune vorrebbe riavere al più presto. Il sindaco Matteo Renzi ha più volte ribadito che rientrare in possesso di quello stabile sarà una delle priorità della nuova amministrazione. (a.m) Jacopo Storni © RIPRODUZIONE RISERVATA Con la ex fidanzata Henry T. Brandon insieme a S., prima della rottura «causata dai genitori di S., che non mi hanno mai accettato perché sono di colore; per questo hanno abbandonato loro nipote» Sos Un’inchiesta con questionari e analisi effettuati prima dei prelievi. Stamani giornata di raccolta straordinaria Droga e alcol nel sangue dei ragazzi L’Avis lancia l’allarme: un giovane su tre non è idoneo alle donazioni Sempre meno giovani donano il sangue e molti di loro non risultano idonei a causa dell’abuso di alcol o sostanze stupefacenti. Anche per questo a Firenze e in Toscana continua imperterrita l’emergenza sangue. Nei mesi di luglio e agosto sul territorio provinciale si è registrato un calo di donazioni di circa il 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La carenza di sangue ha provocato l’annullamento o il posticipo di decine di interventi chirurgici. L’allarme viene lanciato dall’Avis di Firenze che, dopo innumerevoli campagne pubblicitarie di sensibilizzazione, ha organizzato per questa mattina una giornata speciale in Piazza Santa Maria Novella dalle 8 alle 10.30 dove i cittadini potranno effettuare donazioni grazie alla raccolta di sangue straordinaria sull’autoemoteca del Servizio Trasfusionale Militare di Firenze e La Spezia. «Circa il 30% dei giovani donatori - spiega Luigi Conte, presidente di Avis Firenze - non ha il sangue idoneo a causa dell’utilizzo troppo elevato di alcol o di sostanze stupefacenti. Questo risulta dai questionari e dalle analisi che i giovani donatori eseguono prima di effettuare la donazione. L’uso costante di alcol o droghe leggere altera il sangue rendendolo inutilizzabile per la donazione. A volte è sufficiente anche una piccola dose di marijuana o un bicchiere di vino in più. Tanti anche i giovani che, seppur solidali e desiderosi di offrire sangue, non vanno a donare perché consapevoli della loro inidoneità per i motivi già citati». Al centro trasfusionale di Torregalli aleggia lo sconforto per un afflusso irrisorio delle nuove generazioni. «I ragazzi di oggi hanno paura dell’ago - spiegano i responsabili - Questa è la vera ra- gione che li allontana dalla donazione. Gli unici giovani che vengono al nostro centro sono figli di donatori ed hanno ben radicata la cultura della donazione. Se il ricambio generazionale non apporterà considerevoli cambiamenti nell’atteggiamento dei giovani, l’emergenza crescerà a livelli inquietanti». Tra le ragioni principali che hanno fatto registrare un brusco calo di donazione in questa estate, secondo Barberino 30% di giovani non idoneo per uso di alcol e droga 25% il calo di donazioni in luglio e agosto l’Avis, c’è il fatto che molte persone hanno indirizzato le proprie offerte di sangue ai terremotati dell’Abruzzo, contribuendo così ad un decremento di disponibilità sul territorio fiorentino. L’attuale emergenza ha spinto l’Avis fiorentina ad importare sangue dalla Puglia e dalla Lombardia. L’Avis lancia un appello a tutti i fiorentini e li invita a donare. Per farlo basta chiamare l’associazione al numero Cerreto Guidi Preso il piromane del Mugello Sequestrati in casa e rapinati «Volevo solo fare pulizia» da tre cinesi con il machete Condannato a un anno e dieci mesi con la condizionale un piromane di Barberino di Mugello. Ieri mattina S. A., un pensionato di 62 anni, è stato processato per direttissima: il giorno precedente era stato colto in flagranza di reato dai carabinieri di Borgo San Lorenzo. Venerdì pomeriggio, infatti, mentre i vigili del fuoco intervenivano per spengere un incendio a Moriano di Barberino, a pochi passi dal Lago di Bilancino, l’uomo era stato fermato dalle forze dell’ordine mentre si allontanava dalla zona in fiamme. Con ancora due accendini in mano: «Volevo fare pulizia» aveva detto il pensionato. Una pulizia in realtà un po’ troppo brutale, tanto da provocare la distruzione di un ettaro di bosco. E ieri mattina, quando i carabinieri, per portarlo al processo, sono andati a prelevarlo a casa, dove si trovava agli arresti domiciliari, il piromane non si è smentito e si è presentato con quattro accendini in tasca. Ora gli inquirenti stanno indagando per verificare se il sessantaduenne possa aver appiccato anche altri incendi dolosi, di cui in passato non si era trovato il responsabile. (giulio gori) Armati di machete e a volto scoperto, tre cinesi hanno fatto irruzione in un appartamento, hanno immobilizzato con delle fascette da elettricista un connazionale e i suoi due figli maggiorenni e hanno rubato cellulari, un pc e un portafogli per una valore di circa duemila euro. Scappando hanno incrociato il proprietario dell’abitazione ferendolo a una mano. È accaduto venerdì sera intorno alle 23 in uno stabile di Stabbia di Cerreto Guidi. Secondo quanto ricostruito dai carabineri giunti sul posto, il proprietario dell’appartamento, vicino di casa del suo inquilino, avvertiti i rumori, è accorso a vedere cosa stesse accadendo. Mentre accorreva si è imbattuto nei tre che stavano scappando. Uno dei criminali non ha esitato a sferrare un colpo di machete, ferendo l’uomo alla mano destra. Portato al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, i sanitari hanno rilevato una ferita al dorso della mano con interessamento del tendine, fortunatamente giudicata guaribile in 20 giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Siena Lettera del questore: limite invalicabile, senza deroghe. E il sindaco annuncia altre restrizioni Feste delle Contrade? Sì, ma a mezzanotte tutti a nanna La notte un altro problema è quello dei drink con superalcolici, la Contrada del Nicchio li ha aboliti: niente alcol per gli under 16 La movida contradaiola non può essere senza regole. Il questore di Siena, Massimo Bontempi in una lettera inviata al Rettore del Magistrato delle Contrade, ricorda che una legge regionale, la numero 77 del 22 febbraio 2000, indica la mezzanotte come limite invalicabile per musica e feste. In tutti i rioni ci si interroga su cosa significhi «senza deroghe» e quale sia il ruolo del comune in questi casi. È un problema perché la fitta attività delle contrade, che attraverso le proprie società organizzano feste e intrattenimenti a ritmo incalzante (ogni settimana da primavera all’autunno), è quasi sempre accompagnata da musica che riecheggia nelle fresche valli e nelle strette vie del centro storico, fino a notte inoltrata. E non sono più gli stornelli e serenate d’altri tempi. Le abitudini della convivialità giovanile cambiano anche nelle storiche contrade senesi: oggi si allestiscono vere e proprie discoteche e si comincia a ballare, come d’abitudine fare in ogni altro locale anche all’aperto, intorno alla mezzanotte, non prima. Si comincia, insomma, nell’ora in cui il richiamo del questore indica che si debba finire. Mica facile. La tematica dello stop alla musica by night si pone al centro del dibattito senese in un momento particolare. Pochi giorni fa, infatti, per la prima volta, il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza e in un clima di forti polemiche, la concessione della Piazza del Campo alla Civetta, per la prossima Cena della vittoria. È la contrada logisticamente più centrale tra tutti i diciassette rioni. Il suo territorio comprende piazze e vie piene di negozi, uffici, banche, tra il Corso e Piazza Tolomei. Per allestire la Cena della vittoria per non meno di 1800 persone, ci volevano almeno 15 giorni. Troppi per non sollevare questioni legate all’esercizio delle attività commerciali e alla normale vita della città, proprio nel suo cuore pulsante. Così, a maggioranza e precisando che si tratta di un’eccezione, la Civetta avrà Piazza del Campo tutta per sé, per celebrare il proprio trionfo nella carriera di agosto. Il sindaco Maurizio Cenni, nel corso dell’infuocato dibattito, ha anche lanciato alcuni messaggi al mondo contradaiolo: la chiusura delle strade e delle piazze per i festeggiamenti delle contrade sarà presto regola- Dagli stornelli alla disco La musica è cambiata e adesso anche negli storici rioni senesi si balla al ritmo di dance e techno mento in modo più stringente. Segnali — come quello della lettera del questore — della necessità di riflettere sull’esuberanza crescente delle contrade, ricche di energie, di idee, di attività, di entusiasmi figli di genuina passione, che talvolta finiscono per tracimare rispetto alle metodiche di vita di una città regolata dalle leggi ordinarie. Oltretutto nelle feste dei rioni, come in ogni altro locale, si servono drink e cocktail. E il protrarsi fino alle ore piccole non fa che aumentare il rischio dell’abuso di alcol. Stefano Marzocchi, presidente della Società della Pania (della Contrada del Nicchio), ha preso iniziative mirate: «Non serviamo superalcolici durante le nostre feste, tantomeno alcolici ai ragazzi sotto i 16 anni e nei nostri locali adesso c’è un etilometro». Daniele Magrini © RIPRODUZIONE RISERVATA