Centro di Rieducazione Equestre “Pim Pi Caalì”

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Centro di Rieducazione Equestre “Pim Pi Caalì”
Società Coop. Soc. “La Fenice” onlus – Albino Centro di Rieducazione Equestre “Pim Pi Caalì” Torre Boldone -­‐ Via Fenile 10 – tel. 035 342030 LA STORIA DEL CENTRO DI RIEDUCAZIONE EQUESTRE “PIM PI CAALÌ” Il Centro di Rieducazione Equestre opera nel territorio della Città di Bergamo ormai da più di 25 anni. L’iniziativa era nata, allora, per volontà del prof. Armando Baldis, Direttore del Centro di Rieducazione Motoria della Croce Rossa Italiana a Torre Boldone, che aveva proposto di inserire l’equitazione tra le attività terapeutiche e di recupero per gli ospiti del Centro e aveva preso perciò contatto con alcuni professionisti e volontari impegnati nel settore, chiedendo anche alle associazioni di volontariato del territorio un contributo grazie al quale dare inizio all’attività. Non tardarono ad arrivare con gli anni incoraggiamenti ed elogi, tra i quali è particolarmente importante quello espresso dalla dott.ssa Renée de Lubersac, docente di psicomotricità presso l’Università di Parigi e autorità riconosciuta in campo europeo nella riabilitazione equestre. Nel 1984 l’intervento del prof. Baldis si era anche dato una forma giuridica costituendo l’Associazione per la Rieducazione Equestre (A.R.E.), associazione che si impegnava alla gestione del Centro col patrocinio della Sezione Femminile del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana, presente fin dall’inizio come referente dell’iniziativa. Nel corso degli anni l’attività è proseguita fra l’entusiasmo iniziale, l’incoraggiamento della prima fase e i problemi che hanno cominciato a crescere: si sono dovuti fare i conti con le costanti necessità organizzative e amministrative perché il Centro aveva bisogno della manutenzione, i cavalli andavano reperiti e mantenuti, il personale era da gestire e da pagare (anche perché, oltre ai volontari, andava assicurata la continuità dei programmi riabilitativi), l’utenza era diventata più regolare nelle sue richieste, le famiglie richiedevano efficienza e gli Enti che usufruivano delle prestazioni avevano bisogno di organizzazione. Alla fine le richieste si erano fatte così ampie e variegate da diventare difficilmente sostenibili per un’associazione di volontariato come era l’A.R.E., al punto che i Responsabili prendevano in considerazione anche la possibilità della chiusura. Non perché non ci fosse il bisogno ma perché era troppo! Nel gennaio del 1995 la Sezione Femminile della C.R.I. riteneva di non avere energie sufficienti per poter continuare il Progetto e decideva di chiudere il Centro; nel contempo avviava i contati con la Cooperativa Sociale La Fenice di Albino (che stava collaborando col Comitato di Bergamo della Croce Rossa Italiana per altre iniziative per la disabilità) per trovare una soluzione organizzativa alla gestione dell’intero intervento. La Cooperativa, che si occupava già da tempo della progettazione e conduzione di servizi educativi e socio-­‐
assistenziali a favore di disabili, a fronte della richiesta di incaricarsi della gestione del Centro, si è dichiarata disponibile a “provare” per un anno. Veniva così concordato un anno “sperimentale” al termine del quale, sciolta l’A.R.E., la Cooperativa accettava di proseguire la gestione del Centro, sostenuta dalla nuova Associazione delle Famiglie del Centro di Ippoterapia che era nata nel frattempo per evitare la chiusura del Centro. In questi dodici anni il Progetto della Riabilitazione Equestre è cresciuto, allargando il territorio dell’area di riferimento, sviluppando e arricchendo la proposta, anche in virtù degli investimenti professionali e di idee che la Cooperativa vi ha operato. Sono nati, infatti, nel corso degli anni, una serie di investimenti per far fronte alle necessità strutturali: è stata fatta la copertura del maneggio per garantire la continuità, è stata predisposta la club house per l’accoglienza, sono stati allestiti i box per i cavalli e, infine, un nuovo fienile. LA SITUAZIONE ATTUALE DEL CENTRO L’impegno del Centro è rimasto quello originario, di organizzare la riabilitazione equestre e di erogare il servizio per l’integrazione e la rieducazione dei disabili attraverso interventi di equitazione. Il Centro è frequentato settimanalmente da circa un centinaio di ragazzi e ragazze, che si trovano in una situazione di disabilità psico-­‐motoria e sociale: l’ippoterapia completa armonicamente la rosa di attività proposte nei progetti individuali di parecchi alunni disabili delle scuole elementari di Bergamo, di persone che frequentano i CDD della città di Bergamo (sia di quello di Borgo Palazzo che di quello di via Presolana) e della Provincia (il CDD di Zogno, di Almenno S. Bartolomeo, di Nembro e di Gandino), di persone della RSD di Borgo Palazzo e della Comunità Alloggio di Torre Boldone (Villa Mia). Inoltre usufruiscono delle attività del Centro numerosi privati. Alcune persone che abitano nelle Comunità Socio-­‐Sanitarie Kairos e Deinos di Albino utilizzano il Centro di Torre per l’attività di ergoterapia. La Terapia a Mezzo Cavallo rappresenta per molte persone disabili, bambini e adulti, un’ottima “chance” di riabilitazione poiché l’ambiente non medicalizzato del maneggio offre una grande varietà di stimoli senso-­‐percettivo-­‐motori. Il Centro propone anche percorsi di avvicinamento al cavallo su richiesta delle scuole primarie e dell’infanzia, che vedono nella visita al maneggio una valida alternativa all’uscita didattica in fattoria. La Terapia Mediante Cavallo è apprezzata dai diretti fruitori del servizio, dagli Enti e dai medici specialisti invianti ma non riesce ancora ad avere un diretto riconoscimento dal Servizio Sanitario Nazionale, che dovrebbe sostenerlo economicamente così come succede per altre forme di terapia. Il Centro riesce ad erogare un servizio di qualità, continuo e organizzato, avvalendosi di operatori specializzati che, insieme ai volontari, tengono viva l’esperienza della terapia con il cavallo. Il buon numero di volontari sostiene l’attività grazie al contributo, alle diverse funzioni svolte e alle competenze rese disponibili: c’è chi aiuta in campo gli operatori, c’è chi si incarica delle pulizie dell’area, chi regala il fieno per il mantenimento dei cavalli e chi si preferisce dedicarsi all’attività di promozione del Centro. Come ogni struttura sanitario-­‐assistenziale, il Centro ha sempre bisogno di aggiornare/sostituire la strumentazione (che si logora o deteriora) così come si deve sempre intervenire per offrire qualità a chi frequenta il servizio: attualmente abbiamo bisogno di sostituire la scaletta adibita alla salita a cavallo, c’è la necessità di rinnovare le selle e le bardature da ippoterapia e di acquistare ulteriori attrezzi per gli esercizi psico-­‐motori. Le quote che si riscuotono, mantenute basse per favorire la frequentazione anche di utenti non abbienti, non permettono di coprire la gestione straordinaria di questi interventi.