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AEROSPAZIO CAMPANIA: news, networking, community
Incontro con il responsabile dei Trasporti e delle Attività Produttive della Regione Campania
Intervista all’assessore Sergio Vetrella:
il punto sul comparto campano dell’aerospazio
Pubblichiamo integralmente la lunga intervista che l’Assessore ci ha rilasciato
A cura di Antonio Ferrara
In queste ultime settimane riparte l’azione del
governo regionale per le politiche di sostegno
dell’economia
e
alle
imprese.
Sbloccati
dall’assessore alle Atttività produttive Sergio
Vetrella 65 milioni di euro per i primi 12 contratti
di programma tra i quali un progetto di ventidue
milioni di euro e per 140 nuovi occupati
presentato dal Consorzio aeronautico Caltec di
Benevento. Si tratta di un ulteriore segnale del
fatto che il comparto campano dell’aerospazio sta
recuperato la centralità dell’azione politica e
amministrativa del governo regionale.
E’ trascorso più o meno un mese dalla
presentazione al Miur dello studio di fattibilità del
Distretto Tecnologico dell’aerospazio campano
preparato dalla Presidenza della Regione
Campania, con gli annessi progetti di ricerca che
concorrono al bando PON “Ricerca e
Competitività” che assegna finanziamenti nella
nostra regione per 290 milioni di euro. Lo stesso
periodo è intercorso dall’approvazione della
delibera regionale "Grandi Progetti e grandi
programmi" che con risorse POR propone alla
Comunità Europea la centralità delle imprese
aerospaziali
campane
nel
progetto
di
reindustrializzazione
del tessuto
produttivo
regionale.
Abbiamo chiesto all’Assessore alle Attività
Produttive e ai Trasporti Sergio Vetrella di
illustrarci i temi e lo scenario del comparto
aerospaziale nell’ambito del contesto regionale.
L’assessore si ripropone quale protagonista del
rilancio delle imprese e fornisce una fotografia
dello stato del settore da cui emergono
sostanzialmente le tre priorità che ha in mente
per finalizzare le risorse a sostegno del rilancio
del comparto regionale: - la centralità dei
progetti e dei prodotti - ruolo prioritario delle
PMI reti di impresa finalizzate a nuovi
prodotti.
Le politiche regionali di sostegno
In questi giorni è prevista l’attesa delibera di
Giunta
regionale
che
sbloccherà
definitivamente i primi fondi dell’accordo di
programma del 2009. Ci pare un atto concreto
nella direzione giusta.
Il personaggio
L’assessore Vetrella, benché detenga nella
Giunta regionale campana le corpose e
significative deleghe alle Attività produttive
e ai Trasporti, per molti osservatori è stata
una scelta più tecnica che politica. Eletto
Senatore alle ultime elezioni, Sergio
Vetrella non è certo un politico di mestiere.
Ha 63 anni ed è un ingegnere aeronautico
che ha fatto della scienza e della
tecnologia applicata ai voli nello spazio il
fulcro del suo lavoro e della sua vita
professionale. Ha iniziato l’attività didattica
e universitaria negli anni 70’ come
assistente all'Accademia Aeronautica di
Pozzuoli
(“Aerodinamica
e
Analisi
Matematica”) e all'Università degli Studi di
Catania (“Sistemi di Trasporto” e “Tecnica
ed
Economia
del
Trasporto”).
Successivamente
otterrà
numerose
cattedre universitarie alla Università degli
Studi di Napoli - Professore di “Sistemi
Aerospaziali - dal '77 al '78 e dal '95 al '98,
e Professore di “Impianti Aerospaziali” (dal
'94' al '98). Fuori dall'ambito universitario
è stato presidente del CIRA di Capua per
tre mandati a partire dal 1999
e
presidente dell'ASI (Agenzia Spaziale
Italiana) dal 2001 al 2006. Ha inoltre
collaborato con l'ESA (l'Agenzia Spaziale
Europea) e con la NASA dove ha
contribuito alla messa a punto di
programmi per la realizzazione del sistema
radar dello Space Shuttle.
AEROSPAZIO CAMPANIA: news, networking, community
Sbloccare l’iter dei contratti di programma non è
stato facile viste le diverse difficoltà tecniche e
burocratiche e i nodi legati allo sforamento del
patto di stabilità a sua volta causato dalle
difficoltà di bilancio che abbiamo ereditato
A breve presenteremo l’intero nuovo piano di
sviluppo economico ed energetico della Regione
Campania, che è impostato su un approccio del
tutto nuovo, tale da consentire alle nostre aziende
di raggiungere un livello di competitività basato
sulla capacità di aggregazione in reti d’impresa, in
grado di progettare e realizzare prodotti autonomi
e quindi altamente concorrenziali.
Questo è il vero sviluppo che serve alle nostre
imprese, e su questo abbiamo voluto puntare la
nostra strategia, auspicando che continui il
dialogo e il confronto con i rappresentanti delle
imprese e dei sindacati, con la cui collaborazione
potremo avviare finalmente una nuova stagione
della nostra economia.
La strategia complessiva è descritta nel
documento di pianificazione delle attività per lo
sviluppo della economia della Campania che sarà
portato in approvazione in Giunta.
Lo scenario & il modello
Assessore, proviamo a tracciare, a grandi
linee, la situazione dell’industria aerospaziale
nella nostra regione.
Attualmente il comparto campano è caratterizzato
dalla presenza significativa della grande impresa,
in particolare di Alenia, ma anche di Avio, Selex,
MBDA, che partecipano ai grandi programmi
internazionali come partner di primo livello o
hanno prodotti propri ed effettuano in Campania
lavorazioni di parti, più o meno complesse,
Quale il posto dell’aerospazio in questa nuova
strategia?
Per l’aerospazio ci sono iniziative in corso, alle
quali diverse aziende hanno già partecipato,
come i contratti di programma, il credito di
imposta e le borse lavoro. Ma nei prossimi mesi si
conta di pubblicare un nuovo bando per favorire
la creazione di reti di impresa in grado di ideare,
progettare, sviluppare e commercializzare un
prodotto innovativo con notevole potenzialità di
mercato e quindi di occupazione. Nei Grandi
Progetti del FESR è stata presentata una
proposta per rendere l’offerta delle PMI campane
“unica” per la grande azienda del settore
aerospaziale, riducendo i rischi per la filiera.
Anche per il “credito di imposta”, che già ha dato
buoni risultati per le PMI nell’ultimo bando svolto,
si intende rinnovare caratterizzando il nuovo
bando con l’inserimento di criteri di preferenza
per le aziende che operano in settori strategici
per l’economia campana, quale l’aerospazio, e
che prevedono investimenti volti a sviluppare
attività per ingegnerizzazione e innovazione di
prodotti che, si presume, dovrebbero dare
maggiori garanzie di risultati positivi, stabilità e
continuità di localizzazione sul territorio, con
conseguente creazione e mantenimento di buona
e qualificata occupazione, anche con meccanismi
di preferenza per le assunzioni di giovani.
coinvolgendo molte aziende campane (più di 150)
come fornitori che partecipano ai rischi del
progetto o come subfornitori che producono pezzi
su richiesta.
Un sistema d’imprese incentrato, quindi, solo
sui grandi players e i loro programmi
internazionali?
La rete delle relazioni tra le imprese del sistema è
fitta e trova la sua formalizzazione nei programmi
internazionali, ma si articola anche su rapporti di
fornitura spesso consolidati da anni di relazioni
soddisfacenti,
sia
commerciali,
sia
di
collaborazione più ampia. Per effetto di processi
di razionalizzazione prima e di concentrazione
poi, la filiera italiana dell’aerospazio si
caratterizza, soprattutto in ambito civile, per una
struttura piramidale: molto concentrata a monte,
con un oligopolio di aziende che curano la
progettazione e l’assemblaggio di prodotti finiti
(system integrator) e molto concorrenziale a valle,
con potere contrattuale decrescente verso la
base della piramide ed un livello di competitività
oramai internazionale.
I system integrator
detengono il cuore del know-how necessario alla
progettazione e alla realizzazione di un
aeromobile, mentre, la gestione dei processi
produttivi avviene attraverso il coinvolgimento di
fornitori (prime partner) che, con un diverso grado
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di capacità tecnico-produttive e distribuiti in gran
parte dei paesi ad economia avanzata, sono
chiamati a realizzare sub-sistemi, componenti o
gruppi funzionali incorporati in sistemi complessi.
A questi si aggiungono i subfornitori di parti,
lavorazioni e attrezzature specializzate e di
terziario tecnologico in senso ampio (fornitori di
primo e secondo livello), in Campania sono
caratterizzati da una spiccata vocazione
manifatturiera (65%) e da una presenza
minoritaria nel comparto dei servizi tecnici
(22,6%).
spostamenti di attività in altri stabilimenti, in Italia
o nel mondo, con conseguente perdita di posti di
lavoro e di contratti di subfornitura in Campania.
Ad esempio, nel nord del Paese, negli ultimi
tempi si sta assistendo allo sviluppo di una
grande attenzione al settore aerospaziale e il
sistema delle PMI sta sviluppando intensi rapporti
con le primarie industrie del settore, in particolare
con le aziende di Finmeccanica.
Il Sistema e le PMI
Assessore come si differenzia il modello delle
imprese aeronautiche da quello di altri settori
dell’industria?
L’evoluzione del modello di business aeronautico
implica la necessità di un adeguamento della
supply chain mirata all’affermazione della
competitività a livello internazionale dei prime
partner che, a loro volta, devono essere in
condizioni di sviluppare una supply chain con
fornitori partner di 1° livello locali disposti e capaci
d’investire nella logica della condivisione dei
rischi.
La filiera aeronautica è percorsa da un intenso
flusso di materiali e informazioni ma, a differenza
di altre industrie, le reti di fornitura non
necessitano di particolare prossimità fisicogeografica. Ne consegue che i fornitori, pur non a
diretto contatto con il mercato finale, sono
fortemente esposti ai suoi andamenti ciclici e
subiscono una notevole concorrenza. Inoltre,
attraverso il sistema gerarchico di relazioni
produttive, tutte le imprese, incluse le PMI
subfornitrici, partecipano alla competizione
internazionale, che impone un costante sviluppo
tecnologico dei propri prodotti/processi. Infine a
livello di rapporto tra impresa e territorio, la
volatilità della catena di fornitura limita l’efficacia
di politiche di artificioso mantenimento di basi
produttive locali che, se poco competitive,
sarebbero presto emarginate dalla filiera globale.
La Campania subisce da tempo un processo
di
deindustrializzazione
che
ne
ha
profondamente
modificato
il
sistema
industriale. In questi ultimi mesi emergono
punti di grave crisi anche della grande
impresa, innanzitutto la cantieristica, ma non
solo. Tuttavia lei ritiene che nella nostra
regione siano da ritenersi consolidate le
preesistenze
industriali
del
comparto
aerospaziale?
La presenza della grande impresa aerospaziale in
Campania è storica ed è la ragione che ha
determinato il nascere dell’indotto e delle PMI del
Settore. Certo in questo periodo di rapide
delocalizzazioni, è sempre possibile il rischio di
Un comparto industriale avanzato, per essere
competitivo, oltre che di un modello integrato
di sistema ha bisogno d’investimenti, ricerca
e innovazione tecnologica dei prodotti e dei
processi produttivi.
Nella nostra regione è importante creare
condizioni ambientali favorevoli per mantenere le
attività e le competenze che si sono sviluppate
sul territorio. Certamente va stimolata la capacità
delle PMI del comparto di stare sul mercato,
promuovendole e facendole conoscere all’estero,
aiutandole a sviluppare rapporti con altre aziende
straniere e con istituzioni governative che negli
altri paesi si occupano di aerospazio,
promuovendo anche la loro capacità di fare rete
tra loro per superare i limiti dimensionali per
partecipare a bandi e programmi internazionali, al
fine di diversificare i contratti e le partecipazioni ai
vari progetti aeronautici internazionali.
Sicuramente la presenza di importanti centri di
Ricerca, come il CIRA di Capua, con i suoi
impianti e i suoi ricercatori, pur essendo un centro
nazionale, con la sua presenza sul nostro
territorio, la sua rete di rapporti internazionali, la
propensione a collaborare con la Regione
Campania e la “vicinanza” alle aziende campane,
rappresenta un indubbio vantaggio, un elemento
qualificante ed un valore aggiunto del nostro
territorio. Lo stesso dicasi per il Centro IMAST
che ha sviluppato grandi competenze ed
esperienze
sui
materiali
compositi
e
l’accoppiamento con il titanio; infatti uno dei soli
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tre centri ricerca Boeing nel mondo fuori dagli
USA è presso tale istituto.
Campaniaerospace & Internazionalizzazione
E i punti di debolezza del sistema..
Un grande limite del sistema delle PMI campane
è rappresentato da due aspetti: la capacità di fare
investimenti per le innovazioni e dal rischio di
continuare ad avere un solo o pochi grandi clienti.
Se fino ai primi anni ’70 l’innovazione veniva
considerata come il risultato delle attività di R&S
condotte internamente alle singole imprese, oggi,
più che mai, l’innovazione è il frutto di un lavoro
collettivo, basato su risorse e competenze
condivise non solo fra le aziende ma, sempre più,
fra sistema delle imprese e sistema della ricerca,
tra loro opportunamente coordinati dalle politiche
pubbliche. D’altra parte, l’industria aeronautica è
caratterizzata da una natura fortemente ciclica.
Da un lato, il mercato aeronautico civile dipende
dall’andamento del traffico di passeggeri e merci,
che a sua volta è funzione dell’andamento
dell’economia mondiale e del prezzo del petrolio.
Dall’altro, il mercato aeronautico militare e
l’industria spaziale dipendono fortemente dagli
scenari internazionali e dalle politiche pubbliche
attuate.
Il risultato del mancato raggiungimento della
dimensione ottimale apre per “l’impresa
aerospaziale” la via della diversificazione di
prodotto; i picchi e i cali improvvisi di domanda
possono provocare gravi pregiudizi alla solidità
economica della maggior parte delle imprese di
piccole o medie dimensioni.
Nella nostra regione imprese anche piccole e
medie, come quelle di aviazione generale che
producono velivoli completi, spesso di
successo
e
innovativi,
crescono
e
conquistano nuovi mercati.
Il sistema delle PMI campane infatti non è solo
subfornitura. Potremmo distinguere tra costruttori
di aerei leggeri e ultraleggeri (VulcanAir, Tecnam,
Oma Sud, ecc.) che sono anche fornitori di
secondo livello. Questi sono invece aziende di
dimensioni medio e medio-piccole specializzate
nella produzione di parti, componenti o interi
gruppi funzionali (Dema, Magnaghi, CMD, Geven,
Abete, Ompm, La Gatta, Laer, OMI, ecc.). Infine, i
sub contractors (fornitori di terzo livello): costituito
da un insieme cospicuo di aziende di piccola
dimensione che operano su disegni e specifiche
dei committenti e che dispongono di tecnologie,
processi produttivi e capacità di trattare materiali
speciali.
Assessore, negli ultimi anni, tra limiti e grande
impegno e buona volontà di singoli, ha
operato “Campaniaerospace”. L’accordo di
programma che lei stesso, allora come
presidente del CIRA, sottoscrisse nel 2007
con gli Assessori regionali alle Attività
Produttive e quello alla Ricerca Scientifica
della Campania. l’iniziativa nasceva per
favorire e supportare lo sviluppo del settore
aerospaziale campano. Qual è il suo giudizio
sull’iniziativa?
Sicuramente si tratta di un’iniziativa da sostenere
e rilanciare. La rete di “Campaniaerospace” è
diventata un punto di riferimento per il settore e
continua costantemente ad ampliarsi, ad oggi si è
superato il numero di 160 iscritti. Le attività
sviluppate hanno consentito di costruire una
diffusa rete tra le aziende di tutte le dimensioni,
centri di ricerche, Regione. Il cluster ha
rappresentato lo strumento che, in attuazione del
Paser, ha permesso all’ente di approfondire la
conoscenza e di ampliare i contatti con il settore
aerospaziale campano. Inoltre significative sono
state negli anni scorsi le attività di promozione e
internazionalizzazione maturate nell'ambito del
programma di attività . Rilanceremo il cluster e
riprenderemo quei rapporti internazionali già
Francia, Gran Bretagna , Cina ecc. Sosterremo le
politiche per l'internazionalizzazione di certo non
per favorire una politica di “delocalizzazione
selvaggia” delle attività, ma per favorire lo
crescita nelle nostre imprese di una visione
mondiale dei mercati che è alla base dei progetti
di collaborazione con imprese estere, secondo
uno schema di aziende in rete.
Con Amburgo è stata firmata un’intesa per
collaborare
proprio
nel
comparto
dell’aerospazio
Il protocollo con il land di Amburgo e l’adesione
allo EACP – European Aerospace Cluster
Partnership- sono in effetti i punti di partenza per
AEROSPAZIO CAMPANIA: news, networking, community
ulteriori collaborazioni istituzionali con aree
geografiche ad alta concentrazione di attività
produttive e di ricerca aerospaziale , quale –per
esempio- Tolosa e i Midi –Pyrenees, l’area di
Parigi ecc..
All’inizio si diceva che ormai c’è una grande
attenzione al settore aerospaziale da parte
delle regioni del nord Italia..
In Italia sono da rilanciare i rapporti, nel concetto
di reti di impresa finalizzate al prodotto, con le
altre Regioni italiane che rappresentano gli altri
poli aerospaziali nazionali, quali innanzitutto la
Puglia (insieme alla quale la Campania
costituisce una macroaerea omogenea di
competenze), il Piemonte, il Lazio, la Lombardia ,
l’Umbria ecc.
Anche le attività di promozione internazionale,
quali innanzitutto la partecipazione con missioni
collettive di aziende campane ai principali saloni
internazionali,
sarà
programmata,
in
considerazione che tali attività, sviluppate con
l’accompagnamento della Regione.
Distretto aerospaziale campano
Resta da affrontare un argomento complesso
come quello del Distretto Tecnologico
regionale, ormai in dirittura d’arrivo e le
opportunità di crescita per l’intero sistema
industriale contenute nel recente Bando Pon
del Miur.
Con delibera regionale del marzo 2009 è stato
istituito il Comitato per la costituzione del Distretto
Aerospaziale Campano che, operando attraverso
il Tavolo tecnico previsto dalla stessa delibera,
doveva predisporre una bozza di documento
strategico per il futuro distretto.
Tenendo conto del bando PON MIUR, scadente il
22 marzo, l’assessorato ha organizzato, con largo
anticipo, un incontro con tutti gli operatori e gli
enti di ricerca del settore aerospaziale per
promuovere l’invio di una proposta dalla quale
risultasse la reale aggregazione dei partecipanti
su prodotti innovativi, mostrando la reale
esistenza di una “volontà” comune di creare il
distretto e non limitarlo quindi ad una semplice
“sommatoria di interessi”, a volte supinamente
soggetta alla grande impresa.
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L’aeroporto di Capua
A margine dell’intervista sul settore aeronautico regionale,
abbiamo chiesto all’assessore Sergio Vetrella di fare il
punto sullo scalo aeroportuale di Capua, che rappresenta
un’importante opportunità infrastrutturale per favorire lo
sviluppo dell’aviazione generale, delle attività produttive e
della ricerca del settore aeronautico campano.
La Regione Campania, insieme al Comune di Capua, al
CIRA , alla Provincia di Caserta, all’Aero Club, alla Tecnam
e all’Oma Sud, è presente nel consorzio “Oreste
Salomone” che prenderà la gestione dell’aeroporto stesso.
L’Enac recentemente ha confermato l’erogazione di fondi
per iniziare a sistemate la pista, al momento ancora in erba
, e per i primi lavori di sviluppo dell’aeroporto. Tale struttura
rivestirà importanza non solo per il settore dei trasporti, ma
anche perché, caso unico in Italia, potrà essere sviluppato
come infrastruttura di supporto alle attività produttive e della ricerca nel settore. Già Tecnam e Oma Sud
utilizzano l’attuale pista per far decollare e testare i propri aerei. Con la realizzazione di un pista in cemento,
aree di sosta e manutenzione, bretelle, hangars, sistemi di gestione e controllo del traffico aereo, aumenterà la
sicurezza e l’usufruibilità dell’aeroporto, che potrà essere usato anche per trasferire pezzi al CIRA per i test,
attrarre nuovi insediamenti produttivi che necessitano di essere collocati su di un aeroporto non congestionato
dal traffico passeggeri e militare, per di più costoso per le imprese come attualmente è Capodichino.
Inoltre lo sviluppo di un simile aeroporto, inserito in una rete di altri aeroporti di terzo livello e di aviosuperfici,
eventualmente servito da innovativi sistemi di gestione e controllo del traffico aereo , potrebbe incentivare l’uso
di aerei di aviazione leggera per trasporti personali “point to point”, considerato che ormai il costo di acquisto e
gestione di tali velivoli leggeri è diventato alla portata di molti rispetto al passato, assicurando nuovi clienti alla
già affermata produzione campana di questo genere di velivoli e generando nuovi posti di lavoro nel settore
della manutenzione e dei servizi .
Lo sviluppo dell’aeroporto, inoltre interesserà anche lo sviluppo delle opere di urbanizzazione primaria nell’area
circostante, con miglioramento delle infrastrutture e dei servizi anche a favore delle aziende già presenti intorno
all’aeroporto e di quelle che verranno ad insediarsi.