annunciati i vincitori della terza edizione del premio francesco fabbri
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annunciati i vincitori della terza edizione del premio francesco fabbri
ANNUNCIATI I VINCITORI DELLA TERZA EDIZIONE DEL PREMIO FRANCESCO FABBRI PER LE ARTI CONTEMPORANEE Comunicato stampa Sabato 29 novembre nel corso del vernissage della mostra collettiva dei finalisti sono stati annunciati alla stampa e al pubblico i vincitori ed i menzionati della Terza edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee. A vincere la sezione "Arte emergente", rivolta agli under 35, è stata Barbara Prenka con l'opera Trofeo (2013). Il dipinto, realizzato ad acrilico e olio, si libera infatti dei confini della tela, entrando nel territorio della pittura espansa attraverso l’amplificazione della dimensione oggettuale, quasi a tradurre il tentativo di superare i vincoli materiali imposti dalle due dimensioni. La superficie dell'opera è composta da elementi che, nella loro fisicità, rimandano alla pelle: un'epidermide a brandelli che potrebbe provenire dal corpo scuoiato di un animale o essere la membrana residuale di un supplizio medievale. L’artista, in questo come nei precedenti lavori, si rapporta alla tela con grande immediatezza, affidandosi ad un modus operandi seriale, che nel profondo conserva persino un aspetto ludico e personale: ogni gesto pittorico sembra la recita sussurrata di un mantra dove azione e pensiero sono inscindibilmente legati. Tra gli autori emergenti la giuria ha voluto attribuire le due menzioni Bim Piave a MartinEmilian Balint e Silvia Giambrone. Al primo per MEM-NON | The Butterfly Process (2014), video che racconta la realizzazione di una installazione interattiva. Qui, come in altri suoi lavori, l'artista rumeno vuole mettere al centro della riflessione il processo stesso che porta al compimento dell'opera d'arte, attribuendovi un valore concettuale indipendente. La Giambrone invece è stata segnalata per il video della performance Teatro anatomico (2012), un sublime intreccio tra bellezza e violenza. L'azione vede un medico che applica a cucitura sulla pelle dell'artista un colletto di macramè: quest’oggetto, simbolo di un lavoro tipicamente femminile, è un modo per riflettere su ruolo sociale della donna. A vincere la sezione "Fotografia contemporanea" è il collettivo The Cool Couple, con l'opera Cossackboots, Arta Terme #001 del 2013, parte del ciclo Approximation to the West. Gli autori sono partiti da un fatto storico, che è divenuto il pretesto per ragionare sulla geopolitica odierna, sulla complessità e sulla stratificazione dei paesaggi culturali, sul ruolo dell'artista. L'immagine mostra degli stivali militari, utilizzati durante l'invasione della Carnia in Friuli da parte di un'armata cosacca, assoldata durante il secondo conflitto mondiale. Lo specifico riferimento è solo il punto di partenza per innescare dei cortocircuiti di senso e attivare una dimensione critica nei confronti dell'immagine, ossia per andare oltre gli aspetti meramente realisticodescrittivi e l’apparente semplicità formale. La fotografia presentata al Premio Fabbri è stata realizzata con la tecnica, oggi del tutto desueta, dell'anaglifo: la scelta non è affatto casuale perché questa veniva utilizzata, tra le altre applicazioni, nella realizzazione delle mappe militari, creando così una sottile dialettica tra l'indagine storica e le tensioni estetiche che soggiacciono al lavoro del collettivo. . Le due menzioni Bim Piave della giuria nella sezione dedicata alla fotografia contemporanea testimoniano l’attenzione riservata alla pluralità delle posizioni oggi emergenti. La prima è andata a IOCOSE, un collettivo che indaga, attraverso la commistione tra differenti mezzi espressivi, l'impatto delle nuove tecnologie sulla nostra società. L'immagine presentata, estrapolata dalla serie Drone Selfies (2014), ipotizza degli atti di vanità compiuti dai velivoli, che, una volta esaurita la loro funzione di videosorveglianza, si trovano a compiere alcune azioni quotidiane tipiche dell'uomo, come, ad esempio, osservarsi allo specchio. Enrico Smerilli con Here is where we meet #15 (2013) si è aggiudicato la seconda menzione per un lavoro che ragiona invece sull'essenza stessa dell'immagine: lo spettatore deve confrontarsi con un soggetto che non appare mai fissato in una forma definita, rimanendo materia mutevole che deve essere ogni volta codificata dall’osservatore. Per il secondo anno viene attribuito il P r e m i o Acquisto Rotary Club di Asolo e Pedemontana del G r a p p a che, istituzionalizzando una forma di sostegno, crea una connessione con il collezionismo del territorio. L'opera premiata è Dreamers (2014) di Christian Fogarolli, nata dall'interesse dell'artista nei confronti dei fondi fotografici storici a carattere scientifico, come le immagini manicomiali, realizzate tra l'Ottocento e l'alba del Novecento. Da qui è nata la sere di opere intitolate Lost identities (2011-2012), dove era presente una marcata manipolazione delle immagini d'archivio; i lavori più recenti invece sono connotati da una formalizzazione minimale per cui l'intervento dell'autore si limita al recupero e all’accostamento di immagini preesistenti allo scopo di stimolare nuovi aspetti percettivi. Ciò permette all’artista di abbandonare la presunta oggettività che dominava i ritratti originari e di scavare nell'inconscio delle persone raffigurate. Quello che conta per l'artista non è tanto ricostruire con perizia la storia di quegli sfortunati pazienti o trovare una risposta a questi dubbi che si celano nelle cartelle cliniche e nell’anamnesi, ma lavorare su un piano differente, che rimetta al centro l'uomo. I vincitori hanno ricevuto un premio acquisto di 5.000 euro e i loro lavori sono entrati a far parte della collezione della Fondazione Francesco Fabbri Onlus, che li custodirà a Casa Fabbri, il centro residenziale teatro di numerosi eventi. I lavori finalisti rimarranno esposti fino al 21 dicembre nella mostra collettiva di Villa Brandolini, curata da Carlo Sala. La rassegna si muove secondo direttrici ibride e plurali, spaziando dalla fotografia alla pittura, dalla video-arte all’installazione. Un percorso che presenta vari stimoli e varie modalità di rappresentare un presente sempre più complesso e stratificato. Con la realizzazione del Premio, la Fondazione Francesco Fabbri continua il suo impegno nella valorizzazione dei linguaggi del contemporaneo per promuovere i processi di carattere innovativo, intercettando il pensiero e le creazioni che rappresentano le eccellenze del presente. I lavori esposti nella mostra collettiva e quelli premiati rappresentano uno spaccato sulle migliori tendenze internazionali del panorama visivo odierno. Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee terza edizione a cura di Carlo Sala Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7 29 novembre – 21 dicembre 2014. Inaugurazione e premiazione: sabato 29 novembre, ore 17.30. Il Premio è promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri e reso possibile grazie al supporto della Famiglia Fabbri e alla collaborazione del Comune di Pieve di Soligo. È patrocinato da FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) con il supporto di TRA Treviso Ricerca Arte, Enzimi, Landscape Stories e del Rotary Club di Asolo e Pedemontana del Grappa. Il Premio è inserito nel palinsesto regionale RetEventi Cultura Veneto 2014 per la Provincia di Treviso. Con il supporto del Consorzio Bim Piave. Orari di apertura: venerdì e sabato 16.00-19.00; domenica 10.00-12.30 e 16.00-19.00. Ingresso libero. Per Info: www.fondazionefrancescofabbri.it; [email protected] Note biografiche vincitori Barbara Prenka (Gjakova, Kosovo, 1990), frequenta il Biennio in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Il suo lavoro si sviluppa sulla spontaneità del gesto, la freschezza, lo sporco che attraversa il procedere pittorico. La pittura come un processo, come un avvicendamento di scoperte e di imprevisti, il plasmare e il cancellare che inaugura, alla fine, il soggetto. Tra le mostre recenti da ricordare: (2014) 2000Maniacs - The Big Instant Painting Show, Art Verona, a cura di Lorenza Boisi ed Andrea Bruciati; Pittura, Galleria Giuseppe Pero, Milano; Le abitudini fan male a ogni cosa. Al fegato, alla mente, all’amore… a cura di Alice Ginaldi all’interno del progetto Youth Talent FVG, Gorizia; Depot, Casa Cavazzini Udine, a cura di Andrea Bruciati; (2013) Da Venezia a Porta Venezia, Il Crepaccio, Milano e Padiglione Crepaccio at yoox.com , Venezia Cà Soranzo Campiello dei Calegheri, a cura di Caroline Corbetta. Nel 2014 vince il Premio Combat sezione Pittura. Vive e lavora a Venezia. The Cool Couple é un duo fondato nel novembre 2012 da Niccolò Benetton (1986) e Simone Santilli (1987) con base a Milano. Prendendo le mosse dalle relazioni poliedriche che intratteniamo quotidianamente con le rappresentazioni e le narrazioni costituite, il duo mira a evidenziare le problematiche connesse con l'immagine e le nuove forme di narrazione. L'idea della fotografia come pratica collettiva porta gli autori a impiegare diversi linguaggi che spaziano dalla fotografia alla video installazione. Nel 2013 The Cool Couple ha esposto presso il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Firenze nella mostra Territori instabili. Nel 2014 il suo ha esposto presso la galleria Metronom di Modena, Unseen Photography Fair di Amsterdam, Fotofever di Parigi, Museo Interattivo del Cinema di Milano, ed é selezionato per la 98ma Collettiva Giovani Artisti presso la Fondazione Bevilacqua La Masa e sta partecipano al programma di residenza Sinfonie Urbane, organizzato da Exposed, DOCVA e Fabbrica del Vapore a Milano. Christian Fogarolli (Trento, 1983), nel 2011 conclude gli studi artistici. Lavora con diversi mezzi espressivi, come installazioni ambientali, fotografia, scultura, video. La sua ricerca analizza dinamiche sulla percezione dell’immagine e dell’oggetto in rapporto alla soggettività, sondando legami con l’anormalità e la devianza. Ha tenuto mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra le più rilevanti dOCUMENTA(13) con la presentazione del progetto di ricerca Lost identities (2012); La magnifica Ossessione presso il Mart di Rovereto (2013); Artissima, Lingotto (2013); Le Murin La Maison Rouge di Parigi (2014). Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra le quali l’AGI Collection veronese, la collezione Antoine de Galbert, il fondo d’archivio di dOCUMENTA in Kassel e la Fondazione Benetton. Vive e lavora a Trento.