34 Le manette e il codice

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34 Le manette e il codice
P A G I N A
34
MASSMEDIA
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 19 GIUGNO 2010
ETICA E IMMAGINI DI ARRESTI
CINEMA MON AMOUR
Le manette e il codice
“
I
media si astengano dal
diffondere riprese e fotografie di persone in
manette”. Il richiamo
dell’Autorità garante
per la privacy ai mezzi d’informazione giunge a proposito,
dopo la pubblicazione delle immagini in cui viene mostrato in
manette Fabio De Santis, ex
provveditore alle opere pubbliche della Toscana, coinvolto nelle inchieste sugli appalti per il
G8. Il Garante non fa altro che
ribadire una regola già in essere
da tempo, sancita anche dalla
Carta dei doveri del giornalista,
il Codice deontologico che i professionisti dell’informazione sono tenuti a rispettare.
A tutela dell’immagine e della
dignità personale, il documento
proibisce di mostrare le immagini video o le foto di persone con
ferri o manette ai polsi, secondo
il principio della presunzione
d’innocenza per cui un imputato non è colpevole fino al terzo
grado di giudizio, né va presentato come tale dai media prima
che l’iter giudiziario abbia completato il suo corso.
Gli agenti di polizia e coloro
che accompagnano le persone
nelle questure o nelle aule processuali dovrebbero avere per
primi la sensibilità di non far
sfilare gli imputati davanti a telecamere e macchine fotografiche, ma talvolta l’assedio degli
operatori dell’informazione è
talmente stringente che è impossibile evitarli. La responsabilità, allora, ricade proprio sugli operatori e sulle redazioni
delle testate giornalistiche, che
non dovrebbero pubblicare né
mandare in onda le immagini,
oppure che potrebbero renderle pubbliche mascherando le
mani e le manette. Se una fotografia si può ritoccare mascherandone alcune parti con opportuni accorgimenti tecnici, non è
altrettanto facile compiere
l’oscuramento quando si tratta
di riprese filmate. Infatti, è rarissimo assistere alla messa in
onda di immagini parzialmente scher-mate da parte dei telegiornali nostrani, nonostante
gli obblighi deontologici citati.
Oltre che dalle regole codifica
te e dalla responsabilità dei
giornalisti, molto dipende dalla
sensibilità popolare. Se il personaggio arrestato è ritenuto un
pericolo pubblico o un pericolosissimo criminale, ci si fa meno
problemi nel mostrarlo ammanettato. È quanto accaduto, per
esempio, quando sono stati arrestati i mafiosi Giovanni Brusca e Totò Riina. Anche allora
erano già in vigore le norme
deontologiche, eppure i carabinieri non ebbero alcuna esitazione nel mostrare i catturati
con soddisfazione e (legittimo)
orgoglio, quasi come trofei di
una caccia che in effetti c’era
Poliziesco. Prendimi l’anima
Iris, 21,0. Film di Faenza sul giovane Jung.
Martedì 22. L’erba di
Grace, La7, 21,10. Commedia
irlandese divertente e un po’ paradossale. Circo Massimo,
Rai3, 21.10. Spettacolo. Miss
FBI infiltrata speciale, C5,
21,10. Commedia poliziesca.
Anni 50, R4, 21,10. Sceneggiato.
Tomb Raider, Rai4, 21,10.
Film d’avventura con A. Jolie nei
panni di Lara Croft. Jacob il
bugiardo, R4, 2,15. Un bravo R.
Williams nei panni di un ebreo
che in un ghetto polacco tiene su
il morale con falsi bollettini di
guerra.
Mercoledì 23. Colazione
da Tiffany Rai3, 21,10. Commedia con A.Hepburn. Flickauno spirito libero, C5, 21,10.
Film tv per famiglie. Top
Secret: Fatima, R4,21,10. Documenti sui segreti di Fatima.
Nora Roberts due vite in gioco, Rai2, 21,05. Film Tv. The
others, Rai4, 21,10. Ottimo
thriller con N. Kidman.
Giovedì 24. Per amore
dei soldi, Iris, 17,45. Film con P.
Newman. SOS Tata, La7, 21,10.
Reality. Il labirinto del fauno,
Rai4, 21,10. Film drammatico
per adulti. Visionario. Superquark, rai1, 21,20. Alice
Nevers, professione giudice,
il settimanale
il settimanale
In programmazione al cinema
Astra di Como il 18, 19 e 20 giugno.
stata ed era durata molto a lungo. I giornali ripresero le fotografie scattate e le pubblicarono
senza censura alcuna, nemmeno
parziale.
Giocò la sua parte, certamente, il sentimento d’indignazione
popolare, insieme alla necessità
di mandare un messaggio rassicurante rispetto alla capacità
dello Stato di combattere la mafia decapitandone i vertici con
arresti eccellenti. Quando si
tratta di personaggi meno pubblicamente noti, sembra valere
un’altra misura, dettata da regole più restrittive. In realtà, il
dettato della Carta dei doveri
non cambia e non fa distinzione
fra (presunti) criminali incalliti
e malfattori non professionisti.
La persona è persona sempre.
Manette ai polsi o no, il caso
offre il destro a una considerazione collaterale, ma di estrema
attualità. Se in questo momento fosse già in vigore il disegno di
legge sulle intercettazioni in discussione in questi giorni in Parlamento, che tante polemiche ha
già provocato, probabilmente su
De Santis e sugli altri protagonisti delle irregolarità (eufemismo) nell’assegnazione degli
appalti per il G8 non si sarebbero concentrate le attenzioni degli organi inquirenti. Soprattutto, le testate giornalistiche non
avrebbero potuto riferirne in alcun modo, privando così i
destinatari di informazioni comunque utili a sapere come in
certi ambienti funzion ano certi
affarucci e quanto il malaffare
sia diffuso tra le istituzioni. Altro che indignazione popolare…
MARCO DERIU
Tele
IL
comando
Domenica 20. A sua
immagine, Rai1, 10,30.
Correva l’anno, Rai3,
13,00. Ambrosoli e Sindona i
soldi del diavolo. Doc. I figli
del deserto, R4, 14,30. Film
comico con Stallio e Ollio. Indiscreto, Rai3, 16,40. Commedia di S.Donen con C.
Grant e I Bergman. Il mio
primo bacio, C5, 18,00.
Commedia sentimentale.
Numbers, Rai2, 21,05.
Telefilm polizieschi. Dr.
House, It1, 21,10. Telefilm.
Ritorno a Cold Mountain,
Rai3, 20,30. Film di
A.Minghella ambientato durante la guerra di secessione
con N.Kidman. Missione
Natura, La7, 21,35. Documentari. Glob l’osceno del
villaggio, Rai3, 23,25.
Lunedì 21.
Don
Matteo 4, Rai1, 14,10.
Fiction con T. Hill. (Da lunedì
a venerdì) Raccontami II,
Rai1, 15,05. fiction sugli anni
’60.(Da lun a ven.) Fiori
d’acciaio, R4, 16,15. Bel film
di H. Ross con S. MacLaine.
Saga al femminile struggente e credibile. Chi l’ha visto?
Rai3, 21,10. Attualità. Ice
princess-Un sogno sul
ghiaccio, Rai2, 21,05. Commedia Disney. Il comandante Navarro, R4, 21,10.
”Copia conforme”
MARCO DERIU
Rai3, 21,10. Telefilm polizieschi. Premio Ilaria Alpi,
Rai3, 23,00. .
Venerdì 25. Orgoglio e
pregiudizio, R4, 16,15. Da J.
Austen un classico del romanticismo con L.Olivier. Gli archivi della storia, Rai3,
21,10. Madre Teresa la piccola di Dio. Documentario.
NCIS, Rai2, 21,05. Telefilm.
L’ultima notte a Worlock,
La7, 21,10. Film western. Vizi
di famiglia, C5, 21,10. Film
commedia di R. Reiner con K.
Costner. CSI, It1, 21,10. Poliziesco.
Sabato 26. Sulla via di
Damasco, Rai2, 10,00. Rubrica religiosa. Cocoonl’energia dell’universo, C5,
10,05. Commedia fantascientifica. A sua immagine, Rai,
17,10.Attualità
religiosa.
L’emigrante, Rai3, 21,30.
Film di Pasquale Festa Campanile. School of rock, Rai4,
21,10. Picevole commedia per
famiglie. L’inspettore Barnaby, La7, 21,35. Poliziesco.
Wallander- Legami di sangue, R4,21,30. Thriller svedese. Tg2 Dossier, Rai2, 23,40.
Nuvole bianche,Rai3, 23,15.
Prosa di successo.
a cura di
TIZIANO RAFFAINI
Genere: Metafora
Regia: Abbas Kiarostami
Interpreti: Juliette Binoche (lei),
William Shimmel (James Miller),
Nazionalità: Francia/Belgio/Italia
Anno di uscita: 2010. Dur.: 106'
Soggetto: In un piccolo centro della
Toscana, uno scrittore inglese tiene
una conferenza per presentare il suo
ultimo libro sul rapporto tra copia e
originale. Finito l’incontro, l’uomo avvicina una donna, un’antiquaria francese. Insieme fanno una gita in macchina. Dai loro discorsi viene fuori che sono marito e moglie e che,
dopo quindici anni, il loro matrimonio è in crisi. Così cercano di
recuperarlo, tornando nei luoghi dove tempo prima si sono sposati. Ma ad un certo punto il gioco finisce.
Valutazione Pastorale: Per il primo lungometraggio girato fuori dall’Iran, Kiarostami sceglie una storia impalpabile ed enigmatica, tutta giocata su rinvii e sottrazioni, secondo il suo stile, ma
stavolta, con una decisa inversione: alla staticità narrativa oppone un dinamico stile che innerva le situazioni e arricchisce i sentimenti. Lo sguardo del regista si fa a poco a poco più ricco, incalzante,
generoso, fino a sfiorare i protagonisti e a disegnare con delicatezza il coro che li circonda. Kiarostami gioca con il cinema, e l’incontro tra originale e copia diventa metafora, forse in certi momenti
facile in altri commovente dell’incapacità di afferrare il vero della
quotidianità. Film di forte sapore autoriale, quasi mai gratuito, più
compatto dei precedenti e da valutare, dal punto di vista pastorale, come consigliabile, problematico e certo adatto per dibattiti.
Elgar
Concerto in mi minore, op. 85
per violoncello e orchestra
G
entleman inglese
dell’età vittoriana e
quindi edoardiana,
Edward Elgar (1857-1934) era figlio
di un commerciante di articoli
musicali, ma era anche organista, violinista e organizzatore
di attività musicali.
Come compositore, Elgar rimase sempre saldamente ancorato alla tradizione, accogliendo
con molta moderazione idee
innovative. Considerò la musica come un semplice mezzo per
esprimere la sua emotività, che
espletò in modo immediato
nell’afflato melodico che domina molte sue composizioni. Con
un candore sorprendente ebbe
a dire: “La musica è scritta sulle nuvole del cielo, è nell’aria
tutt’attorno a noi, basta stendere la mano e prenderne quanta
se ne vuole”.
Questo suo animo semplice e
nobile fu travolto dalla brutalità della Grande Guerra e dai
cambiamenti che ne seguirono.
Nel 1917, in preda allo sconforto, si pose questa domanda:
“Tutto ciò che è buono, piacevole, pulito, fresco e dolce è lontano e non ritornerà mai più?”.
Il dolore insito in questo quesito si ritrova nel suo ultimo
grande lavoro, il Concerto in mi
minore, op. 85 per violoncello e
orchestra, composto fra il 1918
e il 1919, e portato a termine nel
cottage di Brinkwells, nel
Sassex. In seguito Elgar non
compose praticamente più nulla. Alla crisi del momento storico se ne aggiunse una personale e gravissima: la perdita
della moglie, nel 1920. Il Concerto per violoncello può essere
pertanto considerato il suo testamento artistico e spirituale.
La prima esecuzione avvenne
il 27 ottobre 1919 alla Queen’s
Hall di Londra, con la London
Symphony Orchestra diretta
dallo stesso compositore e
F e l i x ALL'OPERA
Salomon
al violoncello. Probabilmente a
causa del- GRAMMA
l’interpretazione fu
un insuccesso.
In compenso il Concerto in
mi minore op. 85 per violoncello e orchestra è diventato presto un caposaldo del repertorio
violoncellistico e gode oggi di
una certa popolarità dovuta all’interpretazione esemplare,
benché con visioni contrapposte, di due grandi soliste: l’indimenticata Jacqueline Du
Pré e Sol Gabetta.
Costituito da quattro movimenti, il Concerto si apre con
un recitativo del solista, che
porta l’indicazione, cara a
Elgar, “nobilmente”. Il secondo
movimento
(Lento-Allegro
molto) è concepito secondo i
dettami della classica “FormaSonata”, introdotto tuttavia da
un’intensa cadenza del solista,
che costituisce anche un ponte
con il movimento precedente,
al quale è collegato senza soluzione di continuità.
Il centro tragico della composizione, intensamente emotivo,
è l’Adagio (terzo tempo), che
sembra quasi presagire drammaticamente la morte della
moglie del compositore, a distanza di un anno.
La chiusura è affidata a un
Allegro-Moderato-Allegro ma
non troppo-Poco più lento, in
forma di Rondò, in cui il piglio
popolare è stemperato dal tipico stile composto di Elgar.
GUIDA
PEN
TA
a cura di
ALBERTO CIMA