Bilancio: le immobilizzazioni (1)
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Bilancio: le immobilizzazioni (1)
Bilancio: le immobilizzazioni 1 I conti accesi alle Immobilizzazioni Riferimenti normativi e disposizioni contabili 2424-2424 bis -2426 -2427 c.c. - Rappresentazione, definizione, valutazione e informazioni integrative OIC 16 – Immobilizzazioni materiali OIC 24 – Immobilizzazioni immateriali OIC 20 – Titoli e partecipazioni Le immobilizzazioni sono gli “elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente” all’interno dell’azienda (2424 bis c.c.) e “beni di uso durevole, costituenti parte dell’organizzazione permanente delle imprese mercantili e industriali” (OIC 16). I conti accesi alle immobilizzazioni sono conti a funzionamento BIFASE, ovvero funzionanti in entrambe le sezioni del conto (DARE ed AVERE) Il saldo dei conti accesi alle Immobilizzazioni fornisce, dopo l’assestamento, una indicazione del valore CONTABILE della attività cui è acceso e si accoglie nello Stato Patrimoniale Secondo il principio OIC 16 le immobilizzazioni vengono usate “normalmente come strumenti di produzione del reddito della gestione tipica o caratteristica e non sono quindi destinati alla vendita, né alla trasformazione per l’ottenimento dei prodotti dell’impresa” Immobilizzazioni DARE AVERE Gli incrementi I Decrementi delle Attività delle Attività Acquisizione di una immobilizzazione L’acquisizione di una immobilizzazione può avvenire secondo tre modalità, per ciascuna delle quali sarà possibile individuare uno specifico metodo valutativo: ACQUISTO FABBRICAZIONE DONAZIONE/PERMUTA Costo di acquisto = Costo di produzione = Fair value Costo di acquisto + Oneri accessori Costi direttamente imputabili + Altri costi per la quota ragionevolmente Costi notarili Tasse di registrazione Onorari di progettazione Trasporto Installazione Montaggio imputabile + Oneri finanziari che una impresa sostiene specificatamente per avere la piena disponibilità dell’immobilizzazione e fino al momento in cui la stessa diviene disponibile per l’uso (ove ragionevolmente misurabile) = Valore della transazione Prima rilevazione in ipotesi di acquisto Si acquista un Macchinario ad un prezzo di 200.000 euro + Iva (totale 240.000). Si paga inoltre il notaio per 20.000 euro più IVA (totale 24.000). I pagamenti avvengono a 30 giorni. + Attività Finanziaria Credito IVA per 44.000 Costo Spese notarili per 20.000 + Attività Economica Macchinario per 200.000 MISURA Variazione Finanziaria Negativa + debiti per 264.000 Prima rilevazione in ipotesi di acquisto Si osserva un incremento del passivo finanziario (+264.000) in misura lievemente superiore alla sommatoria dell’aumento dell’attivo economico (+200.000) e quello finanziario (+44.000) quindi per la differenza si ha un costo che esprime la riduzione netta del patrimonio. +44 +200 Attività Finanziarie Attività Economiche Passività Finanziarie + 264 Passività Economiche Patrimonio Netto Iniz. Reddito (Ricavi – Costi) - 20 Prima rilevazione in ipotesi di acquisto Analisi Patrimoniale e reddituale Conto economico 200X Stato patrimoniale 200X Banca c/c X Macchinario 200 Spese notarili 20 Impatto negativo sul CE = - 20 Incremento AE = 200 Con la capitalizzazione Conto economico 200X Spese notarili 20 Spese notarili 20 Impatto nullo sul CE = 0 Stato patrimoniale 200X Banca c/c X Macchinario 220 (200 + 20) Incremento AE = 220 Prima rilevazione in ipotesi di donazione Per le immobilizzazioni materiali il riferimento è il principio OIC 16 par. D.II.d, che recita “tramite donazioni) debbono essere iscritte all'attivo patrimoniale al momento in cui il titolo di proprietà delle stesse si trasferisce all'impresa. Se alla data di bilancio il titolo di proprietà non è stato ancora legalmente trasferito all'impresa, le immobilizzazioni ricevute a titolo gratuito vengono iscritte tra i conti d'ordine e illustrate nella Nota integrativa. Le immobilizzazioni materiali ricevute a titolo gratuito debbono essere valutate in base al presumibile valore di mercato attribuibile alle stesse alla data di acquisizione, al netto degli oneri e dei costi - sostenuti e da sostenere - affinché le stesse possano essere durevolmente ed utilmente inserite nel processo produttivo dell'impresa. Il valore netto così determinato viene rilevato come provento straordinario, alla voce E.20 del conto economico; inoltre, se tale valore è rilevante, deve esserne data adeguata illustrazione nella nota integrativa. Le immobilizzazioni materiali ricevute a titolo gratuito vengono ammortizzate con i medesimi criteri statuiti per le immobilizzazioni materiali acquisite a titolo oneroso.” Diverso il trattamento in caso di immateriali. L’OIC 24, par. B, recita infatti che “Per la mancanza di un costo oltre che di altri attendibili elementi valutativi, le immobilizzazioni immateriali ricevute a titolo gratuito non sono iscrivibili nell'attivo patrimoniale.” In una ipotesi di donazione, si ha un incremento di attività e in contropartita un incremento non atteso di Netto, ovvero un ricavo straordinario. Manca il costo e quindi il bene si iscrive al fair value (ad esempio 220.000) + Attività Economica Macchinario per 200.000 Ricavo Ricavi straordinari per 220.000 In Partita Doppia (P.D.) Macchinari A Ricavi Straordinari 220.000 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Vale sempre il costo come criterio di valutazione ? La registrazione è avvenuta nel modo illustrato perché alla nuova immobilizzazione acquisita si è riconosciuto un valore contabile pari al costo sostenuto per l’acquisto, ovvero, ai fini contabili, si è ritenuto che il costo esprime una misura affidabile del valore del macchinario. Ricordando che il fine contabile è la misurazione del valore del Netto (ovvero A-P), l’espressione “ai fini contabili” deve essere intesa come “ai fini della quantificazione del Netto”. Se ai fini della quantificazione del Netto si è assunta una simile ipotesi, tanto deriva da una precedente ipotesi di razionalità del management per cui si presume che se per un bene si paga un certo prezzo, quel prezzo è una misura affidabile del valore di realizzo indiretto del bene stesso. In altri termini, in ipotesi di pagamento in contanti, alla riduzione del Netto per l’uscita di cassa corrisponde un incremento delle attività economiche che si presume di ugual valore. Questa presunzione ammette però prova contraria. Ciò implica che, laddove, per qualche motivo, ci si dovesse rendere conto che il costo pagato non esprime il valore di realizzo indiretto del bene, allora sono possibili due soluzioni: a) Se il valore di realizzo del bene è più alto (ovvero ho comprato bene), allora non succede nulla in quanto l’utile così conseguito in fase di acquisto non è realizzato e non può rilevarsi; b) Se il valore di realizzo del bene è più basso (ovvero ho comprato male), allora il bene non potrebbe iscriversi in bilancio al costo, ma dovrebbe iscriversi a tale valore minore. Con riferimento alla ipotesi b), se ci si dovesse rendere conto che il valore di realizzo indiretto del macchinario acquistato nell’esempio fosse pari a 150.000, questo sarebbe il massimo valore al quale il macchinario potrebbe essere iscritto in bilancio: (vedi slide successiva). Le rilevazioni successive alla prima iscrizione + Attività Finanziaria Credito IVA per 44.000 Costo Spese notarili per 20.000 MISURA Variazione Finanziaria Negativa + debiti per 264.000 + Attività Economica Macchinario per 150.000 Costo Svalutazione per 50.000 N.B.: Di norma, non è al momento dell’acquisto che ci si rende conto che il valore del bene è inferiore al prezzo (Ove così fosse probabilmente l’acquisto non si compierebbe). Le scritture precedenti definiscono quindi una ipotesi di scuola, in quanto di norma una eventuale svalutazione emerge solo al termine dell’anno in fase di assestamento. Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Nuova Analisi Patrimoniale +44 +150 Attività Finanziarie Attività Economiche Passività Finanziarie + 264 Passività Economiche Patrimonio Netto Iniz. Reddito (Ricavi – Costi) - 70 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione L’ammortamento La riduzione di valore dell’attività economica rispetto a quello al quale è stata originariamente iscritta rappresenta un costo. Le immobilizzazioni sono iscritte originariamente al costo. Per alcune non è logico ipotizzare necessariamente una riduzione di valore nel corso del tempo (terreni, immobilizzazioni finanziarie); altre invece perdono valore in modo sistematico con l’utilizzo o anche con il semplice decorso del tempo. Per evitare di procedere a valutazioni alla fine di ogni anno si sceglie di seguire un processo di ammortamento, ovvero una ipotesi di riduzione sistematica del valore lungo la vita utile del bene. Secondo quanto previsto dal codice civile italiano, l’ammortamento deve essere effettuato sulla base della residua possibilità di utilizzazione del bene. Dal momento che scopo dell’attività di una azienda è la produzione di flussi di cassa, la residua possibilità di utilizzazione va intesa in termini di capacità del bene di produrre tali flussi o comunque di partecipare attivamente al processo di produzione di tali flussi. Sulla base di questa capacità si scelgono vita utile e struttura dell’ammortamento (costante, crescente, decrescente). Le rilevazioni successive alla prima iscrizione L’ammortamento (PUNTO 2 Art. 2426 c.c.) AMMORTAMENTO SISTEMATICO in relazione alla residua possibilità di utilizzazione (se l’utilizzazione è limitata nel tempo) Dal momento che il codice parla di riduzione “sistematica”, e comunque per esigenze di praticità, l’ammortamento è tipicamente assunto in quote costanti, per cui data la vita utile attesa la riduzione è graduale. Ad esempio, costo di 100.000 euro, vita utile 10 anni, ammortamento 10.000 euro l’anno. Se si prevede di cedere il bene alla fine dell’impiego in azienda, il valore da ammortizzare dovrebbe essere il costo del bene ridotto del valore atteso dalla cessione al termine dell’utilizzo (c.d. scrap value). Sotto il profilo contabile, per conservare la notizia del costo storico la quota di valore eliminata con l’ammortamento non si sottrae direttamente al valore contabile del bene, ma si accoglie in un conto di natura rettificativa, detto FONDO AMMORTAMENTO. Tale Fondoha natura assolutamente economica, in quanto altro non accoglie che la riduzione del valore contabile del cespite corrispondente. 12 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Ammortamento - Esempio La vita utile del Macchinario acquistato è pari a 10 anni. Normalmente l’ammortamento del primo anno è effettuato ad aliquota dimezzata, per cui l’ammortamento del primo anno è, nel caso di specie, pari al 5% del valore contabile del macchinario. Ammortamento Macchinario Fondo Ammortamento Macchinario 11.000 11.000 11.000 Fondo Ammortamento Macchinario Macchinario 11.000 220.000 0 0 0 -11.000 -11.000 11.000 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Svalutazione per perdita durevole di valore L’ammortamento rappresenta solo una approssimazione dell’andamento del valore del bene ed è quindi sempre possibile che il valore contabile cui si giunge per suo tramite sia superiore al valore che il bene ha in funzione della sua residua possibilità di utilizzazione, e che, si ricorda, deve essere il riferimento per la definizione del suo valore contabile. In altri termini, il processo di ammortamento contabile si rileva più lento della riduzione del valore che il bene ha per l’azienda. Tanto tipicamente accade quando le condizioni interne o esterne d’azienda in base alla quale si era scelto il metodo di ammortamento e, soprattutto, la vita utile del bene, mutano nel corso del tempo (ad esempio una nuova tecnologia rende superato il macchinario acquistato e riduce il fatturato atteso dalla vendita dei beni prodotti con il suo impiego). Se al termine dell’esercizio il valore contabile assegnato ad una immobilizzazione applicando il prescelto metodo di ammortamento risulta superiore al valore ad esso assegnabile in funzione della sua residua possibilità di utilizzazione, l’azienda dovrà procedere a svalutare conseguentemente la immobilizzazione (ai sensi del 2426 co. 3). Si parla in questo caso di “svalutazione per perdita durevole di valore” (impairment loss) (PUNTO 3 Art. 2426 c.c.) MINOR VALORE: il bene deve essere svalutato (principio generale della rappresentazione veritiera e corretta) Tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata: il bene deve essere rivalutato. Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Svalutazione per perdita durevole di valore - Esempio Macchinario acquistato per 100.000 all’inizio del 2011, vita utile 10 anni, primo anno aliquota dimezzata. Valore contabile al 31.12.13 pari a 75.000. Valore recuperabile (Recoverable amount) = 60.000 Al netto IVA 0 0 0 Convenzionalmente si ritiene che il valore assegnabile ad un bene in base alla sua residua possibilità di utilizzazione sia il “maggiore tra il valore d’uso e il fair value meno i costi di dismissione” dove per valore d’uso si intende il valore attuale dei flussi di cassa netta ottenibili dall’uso del bene. La scelta di tale valore che, noto come recoverable amount, riflette una doppia possibilità di utilizzo del bene (impiego o dismissione) nasce dalla ipotesi di razionalità del management per cui si presume che l’azienda deciderà sempre di impiegare o vendere il bene a seconda di quale tra i due usi sia quello più conveniente. -15.000 -15.000 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Ripresa di Valore Nell’ipotesi in cui nell’anno successivo o negli anni successivi venissero meno le cause che hanno indotto alla svalutazione, rendendo non più giustificabile sotto il profilo contabile la valutazione del bene ad un valore ridotto, si provvederà a rivalutare il bene. La rivalutazione può avvenire, in applicazione del criterio del costo, nei limiti del costo storico, ecco perché, in tale fattispecie, spesso si suole parlare di ripresa di valore. Rivalutazione nei limiti del costo vuol dire che si può riprendere non tutto il valore del costo originariamente sostenuto (ad es. 100.000), ma il valore del costo al netto di tutti gli ammortamenti ordinari che il bene avrebbe subito fino alla data della ripresa di valore come se quest’ultimo non fosse mai stato svalutato (es. 100.000 – amm.ti fino alla data della rivalutazione). Si riprenda l’esempio precedente della svalutazione Al 31.12.2014 vengono meno le cause che avevano generato la svalutazione e si provvede a testare nuovamente il valore del Macchinario. Al 31.12.2014 il Macchinario presenta: Valore d’Uso € 64.000 Fair value meno costi di dismissione € 67.000 Recoverable Amount € 67.000 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Ripresa di Valore - Esempio Si determina il Valore netto contabile (VNC) al 31.12.2009, calcolando il nuovo valore di ammortamento dopo la svalutazione. Esso è calcolato come il rapporto tra il valore di libro dopo la svalutazione (60.000) e la vita utile residua (7,5). [60.000/7,5=8.000] Il VNC al 31.12.2009 è 52.000 Ammortamento Macchinari a Fondo Amm.to Macchinari 8.000 Fondo Amm.to Macchinari a Macchinari 8.000 Poiché il recoverable amount è più alto del VNC, vuol dire che si può procedere alla rivalutazione del bene nei limiti del costo Qual è il costo ideale del bene (quello al quale sarebbe stato valutato il Macchinario se non fosse mai stato svalutato)? Esso è dato da costo meno gli ammortamenti ordinari fino alla data della rivalutazione. 100.000 – 5.000 (nel 2011) – 10.000 (nel 2012) – 10.000 (nel 2013) – 10.000 (nel 2014)= 65.000 Sebbene il valore recuperabile sia pari a 67.000, il bene può essere ripreso al più per il suo valore di carico ideale (65.000). Poiché sono venute meno le cause della svalutazione vuol dire deve essere eliminato integralmente il Fondo Svalutazione che era stato costituito per 15.000. La ripresa di valore ammissibile è quella che porta il conto Macchinario da 52.000 a 65.000 (=13.000). Gli altri 2.000 del Fondo Svalutazione vanno ad incrementare il Fondo Ammortamento, perché in seguito alla Svalutazione il Macchinario è stato ammortizzato per un valore più basso (8.000 anziché 10.000), proprio per 2.000 in meno. Le rilevazioni successive alla prima iscrizione - Attività Economica Fondo ammortamento per 2000 + Attività Economica Macchinario per 15.000 Ricavo Ripresa di valore per 15.000 In Partita Doppia Macchinario a Diversi Fondo Ammortamento Macchinari Ripresa di valore 0 0 +15.000 -2.000 0 +13.000 15.000 2.000 13.000 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Dismissione di una Immobilizzazione Se il bene viene dismesso abbiamo una riduzione delle attività non finanziarie senza ricevere nulla in cambio e quindi si ha un costo che misura una riduzione del netto Si immagini di dismettere un macchinario, valore contabile residuo 20.000 Si ricordi che occorre sempre calcolare il rateo di ammortamento. Costo Oneri straordinari per 20.000 - Attività Economica Macchinari per 20.000 In P.D. 0 Sopravvenienze passive a Macchinari 0 20.000 0 - 20.000 - 20.000 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Alienazione o Vendita Quando si provvede ad alienare un’immobilizzazione, si verifica una riduzione delle Attività Economiche a fronte della rilevazione di una variazione delle Attività finanziarie. Si ipotizzi che al 30.6 del terzo anno di vita, un macchinario acquistato per 220.000 e con vita utile pari a dieci anni venga venduto a 150.000. A fronte dell’incremento di valori finanziari per la vendita avremmo la riduzione di valore di una attività economica per un importo pari al suo valore contabile residuo. Se la vendita è avvenuta a 150.000, questo significa che nasce un credito verso terzi per 150.000 più 30.000 di IVA. Prima di compiere l’analisi occorre innanzitutto determinare il valore contabile del bene ceduto al momento della cessione, calcolando l’ammortamento dell’infraperiodo ed adeguare così il fondo ammortamento. Sono passati 6 mesi e quindi è pari al 5%. Ammortamento a Fondo Ammortamento macchinari 11.000 A questo punto il saldo del fondo ammortamento, che come si ricorderà è un fondo con natura rettificativa, è pari ai 33.000 esistenti ad inizio anno più 11.000. Ovvero 44.000. Questo significa che il valore contabile residuo del bene ceduto è pari a 220.000 – 44.000 = 176.000 Le rilevazioni successive alla prima iscrizione Spacchiamo in due l’operazione: La fase IVA + Passività finanziarie Debito IVA per 30.000 + Attività finanziarie Crediti per 30.000 La fase Imponibile Costo Minusvalenza da alienazione per 26.000 + Attività finanziarie Crediti per 150.000 - Attività Economica Macchinari per 176.000 Al termine del 2002, in sede di assestamento, un macchinario acquistato dalla società Alfa l’1/1/2002 per € 800.000 è stimato – causa una perdita di carattere durevole – pari a € 500.000 (aliquota di ammortamento prevista 20%). Nell’esercizio seguente sopraggiungono nuovi elementi di valutazione e l’immobile è stimato extracontabilmente pari a € 600.000. L’1/7/2004, l’impianto è ceduto al prezzo di € 550.000. (+ IVA). In data 1/7/2002 l’azienda ALFA acquista un impianto per € 200.000 (+ IVA). Il pagamento avviene per € 120.000 cedendo un altro impianto acquistato il 1/1/1998 per € 400.000 (vita utile 5 anni) e per il resto con un assegno bancario. In data 31/12/2002, la Alfa riscontra che un terreno, del valore contabile di € 100.000, presenta un valore di realizzo di € 80.000. In data 31/12/2003 il valore di realizzo del terreno è di € 120.000. In data 31/12/2002, la Alfa riscontra che un macchinario, acquistato in data 1/6/2001 al prezzo di € 300.000 + IVA (vita utile cinque anni), presenta una svalutazione di carattere durevole di € 50.000. In data 31/12/2003 le cause che avevano portato alla precedente svalutazione non sussistono più e in data 1/7/2004 il macchinario viene sostituito con uno nuovo del valore di € 200.000 + IVA. L’acquisto viene regolato per due terzi tramite banca e per la restante parte con la cessione del vecchio macchinario.