Uefa Study Group Scheme - FIGC Settore Tecnico Coverciano
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Uefa Study Group Scheme - FIGC Settore Tecnico Coverciano
Foto Matti Viljanen Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB ROMA N° 2/2009 UEFA STUDY GROUP SCHEME SETTORE TECNICO, SESSIONE IN FINLANDIA IL SITO UFFICIALE DEL SETTORE TECNICO www.settoretecnico.figc.it SOMMARIO EDITORIALE di Azeglio Vicini 4 UEFA STUDY GROUP SCHEME DELEGAZIONE DEL SETTORE TECNICO VIAGGIO DI STUDIO IN FINLANDIA di Vanni Sartini 5 UEFA STUDY GROUP SCHEME LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ CON IL COINVOLGIMENTO DEI CLUB di Romeo Benetti, Massimo Cacciatori, Franco Selvaggi 6 UEFA STUDY GROUP SCHEME ESERCITAZIONE IN CAMPO di Ignazio Argiolas, Attilio Maldera, Biagio Savarese 8 UEFA STUDY GROUP SCHEME PROGRAMMA DI SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE di Gianni Di Guida, Marco Maestripieri, Attilio Sorbi 9 CALCIO INTERNAZIONALE RISULTANZE TECNICHE DEL CAMPIONATO EUROPEO 2008 di Marco Viani 17 LO SVILUPPO DELLE ABILITÀ ATTENTIVE PER IL MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE di Cetteo Di Mascio 30 SCUOLA ALLENATORI VISITA ALLE GIOVANILI DELLA SPAL di Daniele Chiodo 39 CALCIO INTERNAZIONALE INTERVISTA A 12 MISTER D’EUROPA: “IL NOSTRO CALCIO È FATTO COSÌ” di Marco Viani 44 LE COMPONENTI AEROBICHE NEL CALCIATORE IL COSTO ENERGETICO DELLA CORSA di Giovanni Messina 48 SCUOLA ALLENATORI PREPARAZIONE ATLETICA SETTORE TECNICO QUOTE 2009/2010 Direttore Azeglio Vicini Impaginazione, disegni e stampa Franco Morabito Tipografia Facciotti S.r.l. Vicolo Pian Due Torri, 74 00146 Roma Hanno collaborato a questo numero Fotografie Felice Accame, Ignazio Argiolas, Romeo Benetti, Massimo Cacciatori, Daniele Chiodo, Gianni Di Guida, Cetteo Di Mascio, Franco Ferrari, Roberto Guidotti, Gianfranco Laperuta, Attilio Maldera, Marco Maestripieri, Giovanni Messina, Paolo Piani, Carlo Salvadori, Vanni Sartini, Biagio Savarese, Franco Selvaggi, Attilio Sorbi, Marco Viani. Archivio Settore Tecnico FIGC Foto SABE GMT Maurizio Pittiglio Ufficio Stampa FIGC Direttore Responsabile Tutto il materiale inviato non verrà restituito. La riproduzione di articoli o di immagini è autorizzata a condizione che ne venga citata la fonte. 50 Poste Italiane s.p.a. Sped. in abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB ROMA Registrazione del Tribunale di Firenze del 20 maggio 1968 n. 1911 Il n. 2/2009 del Notiziario è stato chiuso in tipografia il 4 giugno 2009 3 EDITORIALE L o spazio tradizionalmente riservato al mio editoriale voglio dedicarlo in questo numero al Presidente federale Giancarlo Abete con i complimenti e le congratulazioni di tutto il Settore Tecnico e i miei personali. Giancarlo Abete alle elezioni per il rinnovo delle cariche federali ha sconfitto ogni ipotesi di alternativa: è stato eletto al primo scrutinio con il 98,42 per cento dei voti, a dimostrazione della stima di cui gode da parte di tutto il calcio italiano. Alla conferma a Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio si è poi aggiunto il suo ingresso nel Comitato Esecutivo della UEFA e, con largo consenso e grandissima soddisfazione, anche quello nella Giunta nazionale del CONI. Auguri, Presidente Azeglio Vicini Il presidente federale Giancarlo Abete (foto Maurizio Pittiglio) *Presidente Settore Tecnico FIGC UEFA STUDY GROUP SCHEME DELEGAZIONE DEL SETTORE TECNICO VIAGGIO DI STUDIO IN FINLANDIA di Vanni Sartini* N el quadro del programma Uefa Study Group Scheme una nutrita delegazione di tecnici federali si è recata nei mesi scorsi in Finlandia per studiare il modello della federazione scandinava nello sviluppo dell’attività di base. Lo Uefa Study Group Scheme è infatti un programma creato dalla confederazione calcistica europea per favorire lo scambio culturale tra le varie federazioni e migliorare così il livello dei tecnici in tutta Delegazione di tecnici federali Europa. Le aree individuate dalla UEFA per questo programma sono quattro: I quattro giorni di incontri si sono tenuti a Lathi, città a circa 100 chi- • Attività di base o grassroots; lometri ad est di Helsinki, una delle capitali del calcio finlandese. • Attività giovanile di alto livello; Infatti, oltre alle presentazioni e alle relazioni dei vari tecnici e dirigen- • Calcio femminile; ti della federazione, che hanno illustrato l’ambizioso programma per il • Formazione dei tecnici. grassroots messo in atto da alcuni anni, abbiamo potuto assistere a due dimostrazioni pratiche effettuate da due dei maggiori club a livelPer ogni area la UEFA ha indi- lo giovanile in Finlandia, il FC Reipas e il Kuususy Lathi, squadra viduato le nazioni disposte a dove, fra l’altro, è cresciuto Jari Litmanen il più grande talento della presentare i propri programmi storia del calcio finnico. e ha stilato un calendario affinché ogni federazione A far compagnia alla nostra rappresentativa di tecnici sono stati i col- possa sia ospitare che effet- leghi di Austria e Cipro, federazioni scelte dalla UEFA per affiancarci in tuare al massimo tre visite l’an- questo viaggio di studio. Lo svolgimento della visita prevedeva il coin- no. Ad ogni visita partecipano volgimento attivo anche delle tre federazioni ospiti, specialmente nelle congiuntamente tre delega- sessioni finali al termine di ogni giornata, quando tutte le delegazioni zioni nazionali. esprimevano le proprie opinioni su quanto visto durante la giornata; Per quanto riguarda la visita nel corso delle varie serate ne è nato spesso un appassionato e pro- finlandese la delegazione ita- duttivo confronto. liana era composta dai docenti di tecnica e tattica dei corsi L’ottima organizzazione della federazione finlandese e l’alta qualità allenatori del Settore tecnico, degli interventi proposti hanno reso queste giornate di studio real- capitanati dal coordinatore didattico della Scuola allenatori Franco Ferrari. mente formative. Nelle pagine che seguono vi presentiamo un reso- Gli altri tecnici presenti erano: Ignazio Argiolas, Romeo Benetti, conto di questo viaggio di studio. Jari Litmanen Massimo Cacciatori, Gianni Di Guida, Marco Maestripieri, Attilio Maldera, Biagio Savarese, Franco Selvaggi e Attilio Sorbi. *Collaboratore Settore Tecnico FIGC 5 UEFA STUDY GROUP SCHEME LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ CON IL COINVOLGIMENTO DEI CLUB di Romeo Benetti*, Massimo Cacciatori*, Franco Selvaggi* N el valutare globalmente il tema dell’incontro da parte delle tre numerosi abbandoni che, secondo le più recenti statistiche, avven- delegazioni presenti (Italia, Austria e Cipro) è emersa una pic- gono nella fascia di età tra i 13 e i 15 anni. cola critica da rivolgere alla federazione finnica. Il programma di sviluppo e potenziamento dell’attività di base che essa ci ha presenta- Un accenno interessante e sicuramente condivisibile è quello dedi- to e sta portando avanti, con obiettivi giustamente ambiziosi, tiene cato al fair play, visto che la federazione finlandese non solo rece- infatti in scarsa considerazione la maggiore qualificazione dei tecni- pisce le linee guida della UEFA in questo senso ma le amplia dando ci, in un ambiente dove il volontariato è prassi comune. maggior risalto alle buone pratiche nella sportività e nel rispetto Tutte e tre le delegazioni presenti hanno evidenziato nella discussio- delle regole e degli avversari, con programmi annuali mirati ogni ne finale questi aspetti sottolineando che pur mantenendo come volta al miglioramento di un aspetto comportamentale dei ragazzi. primarie le finalità socio-educative dell’attività di base, se, oltre al In conclusione il programma della federazione finlandese appare mero miglioramento numerico, la federazione punta anche ad un forse un po’ troppo ambizioso e magari troppo sbilanciato sul piano sensibile miglioramento qualitativo del proprio ‘parco giocatori’, della promozione dell’attività piuttosto che sulla qualificazione della l’obiettivo sembra essere difficilmente raggiungibile senza una deci- stessa (specialmente nella formazione dei tecnici) ma è sicuramen- sa qualificazione dei tecnici. te frutto di un progetto e di una visione verso il futuro che, vista la professionalità e l’entusiasmo mostrato dai vari dirigenti e tecnici Le ristrette risorse economiche sono alla base di questa situazione coinvolti, fa sicuramente ben sperare per il raggiungimento, alme- di difficoltà, acuite poi dalla concorrenza di sport come l’hockey su no parziale, degli obiettivi prefissati. ghiaccio che la fanno da padrone nella penisola scandinava. Come poi tutti i vari relatori hanno ricordato nei loro interventi, i Nei maggiori club cittadini, come ad esempio il Kususy Lathi, i fattori climatici ed ambientali costituiscono un grosso ostacolo allo migliori giovani calciatori o, almeno, quelli ritenuti con particolari sviluppo del calcio in Finlandia. Infatti sia le rigide temperature, abilità e prospettive migliori, vengono inseriti in piccoli gruppi, chia- perennemente sotto lo zero per alcuni mesi dell’anno, sia le gran- mati élite groups, per svolgere un ulteriore allenamento settimana- di distanze fra un distretto cittadino e l’altro rendono molto diffi- le al fine di migliorare specifiche abilità tecniche e tattiche. coltosi sia la pratica calcistica che il confronto interno fra le varie Nell’allenamento che abbiamo seguito era presente un gruppo di realtà locali. 12 ragazzi (10 calciatori di movimento + 2 portieri) della categoria In questo senso molto importante è lo sforzo che la federazione sta Under 15. effettuando per migliorare l’impiantistica a disposizione con l’installazione di campi artificiali ed indoor per consentire anche la pratica I due portieri hanno sempre lavorato a parte con il preparatore spe- invernale; a questo proposito, molto ambizioso ma di sicuro stimo- cifico tranne nell’ultima parte della seduta in cui hanno difeso alter- lo è l’obiettivo per il 2020 di raddoppiare il numero di praticanti nel- nativamente la porta nelle varie combinazioni di tiro dei loro com- l’intero paese. pagni. Per quanto riguarda l’allenamento specifico il preparatore si Molto interessanti sono anche le sinergie con le istituzioni scolasti- è concentrato soprattutto sul lavoro di tecnica della presa, effettua- che, sia nell’ottica di avvicinare il maggior numero possibile di ragazzi alla pratica calcistica sia soprattutto con il fine di evitare i 6 *Docenti ai corsi allenatori del Settore Tecnico ta anche con delle uscite alte, e sulla lateralizzazione, eseguita con tuffi su palla rasoterra e a mezza altezza. Per quanto riguarda il gruppo dei giocatori di movimento i ragazzi hanno cominciato con una messa in azione effettuata con corsa blanda, alcuni cambi di direzione e andature con skip medio-alti, seguita poi da un fase di mobilizzazione generale realizzata anche tramite l’utilizzo di piccoli ostacoli molto bassi, e poi dello stretching. Il tempo di lavoro di questa prima parte è stato di circa 15 minuti. Successivamente si è passati alle esercitazioni di tecnica individuale; sono state effettuate varie serie di esercizi di palleggio: • Palleggi singoli con controllo a seguire di interno o esterno piede; • Palleggi con tocco di petto e controllo a seguire di interno o esterno piede; • Palleggi con tocco di testa e controllo a seguire di interno o esterno piede. Dopo i palleggi si è passati ad un torello giocato 7>3, con la possibilità di utilizzare due tocchi per i giocatori esterni. Dopo questa fase si è passati all’esercitazione di tiro in porta, che Figura 1: esercitazione per il tiro in porta era l’abilità tecnico-tattica da sviluppare in questa particolare seduta di allenamento. Chiaramente, le coppie cambiavano continuamente posizione, in I 10 giocatori venivano divisi in 5 coppie e disposti a pentagono. modo da dare a tutti l’opportunità di tirare in porta e provare le Le coppie si posizionavo nei due lati del campo, all’altezza della varie modalità di passaggio. L’esercitazione è durata complessiva- linea dell’area piccola, del limite dell’area e della trequarti campo mente 15 minuti. (vedi figura 1). Partendo sempre dalla coppia più vicina alla porta, alternativamen- Al termine dell’esercizio ci sono stati circa 5-6 minuti di recupero te (una volta a destra e una a sinistra) veniva fatto partire un pas- attivo (esercizi per sciogliere, corsetta e stretching) dopodiché gli saggio per il compagno posto al vertice dell’area di rigore, che ne allenatori (che hanno condotto bene l’allenamento) hanno dichiara- effettuava un altro verso il compagno più lontano dalla porta il ta chiusa la seduta. quale, dopo un breve scatto sulla spalla, tirava in porta. Una varian- A nostro giudizio, comunque, al termine dell’esercizio di tiro in te era costituita dal fatto che, a richiesta dell’allenatore, l’ultimo porta gli allenatori avrebbero potuto prevedere una partitina 6>6, passaggio veniva effettuato anziché sulla corsa del compagno, sui magari con spazi non troppo ridotti per facilitare le conclusioni in piedi del tiratore stesso, il quale doveva effettuare una guida dalla porta, per poter meglio individuare in un contesto ‘realistico’ la palla prima di eseguire il tiro. qualità dell’esercitazione appena svolta. 7 UEFA STUDY GROUP SCHEME ESERCITAZIONE IN CAMPO di Ignazio Argiolas*, Attilio Maldera*, Biagio Savarese* L ’esercitazione, suddivisa in due fasi e proposta per un numero di 16 (14+2) Durante le pause relative alle esercitazioni a gruppi contrapposti, i gruppi inattivi ragazzi di 11-12 anni, ha avuto la durata complessiva di 70 minuti circa ed svolgevano lavoro tecnico probabilmente troppo blando e poco efficace. è stata condotta da due istruttori del FC Repais: Jyrki Maisonlahti e Petri Kurki. Dopo un breve riscaldamento, la prima fase si è così articolata: La filosofia della federazione finlandese, condivisibile nelle sue linee di indirizzo, - i ragazzi sono stati divisi in sottogruppi (2x4-2x3) posizionati ai vertici di un ipo- esprime alcuni principi: tetico quadrato di circa 10 m. di lato; - sono stati eseguiti esercizi per la conduzione del pallone in diversi modi e su spazi brevi, con cambio di fronte e relative varianti; - sono stati effettuati, poi, degli scambi tra componenti degli stessi gruppi con cambi di posizione (da un gruppo all’altro) esercitando il passaggio corto/lungo al compagno di gruppo diverso, occupandone la posizione (dai e vai in senso orario e antiorario) onde esercitare la bilateralità; - a seguire, esercitazione per l’1vs1, divisi in due sottogruppi in uno spazio di 15x10 m. circa, 4 miniporte agli angoli dove, su passaggio dell’allenatore, un giovane fungeva da attaccante e l’altro da difensore; - l’obiettivo-gol consisteva nel condurre il pallone in una delle due miniporte, con successivo interscambio delle posizioni e, quindi, delle funzioni; - successivamente, esercitazione al 2vs2 con finalizzazioni al gol nelle porte difese dai portieri, su spazio di esercitazione pari a 25x20 m. circa; - gli obiettivi di tecnica applicata per gli attaccanti erano finta, dribbling, passaggi e/o tiro, per i difendenti marcatura e copertura. • Calcio per tutti, onde consentire a un sempre maggior numero di partecipanti opportunità di praticare il gioco del calcio; • Fair play: ogni due anni un nuovo programma che stabilisce il tema fair play che porterà al premio previsto; • Raggiungimento della qualità massima possibile nella organizzazione, sia teorica sia pratica, del calcio di base; • La felicità (attività ludica) che deve sempre permeare l’attività calcistica di base; • Certificazione di qualità che il programma all stars prevede per i settori giovanili maggiormente rispondenti ai requisiti richiesti; • Lo show dei colori: iniziativa tendente alla ‘formazione’ del futuro tifoso per chi, ovviamente, non continua la pratica calcistica. Interessante la dichiarata collaborazione con la scuola, che consente attività calcistica temporalmente più ampia. Altra nota interessante è la necessaria presenza di un responsabile tecnico (tutor) con ottimo curriculum e qualifica adeguata. Gli assistenti tecnici, spesso, sono genitori degli stessi tesserati. Ovviamente, rimaniamo dubbiosi sulle competenze di soggetti non qualificati in ambiti di formazione giovanile, estre- La fase successiva consisteva in: mamente delicati e complessi. La cooperazione con le famiglie, la ricercata omoge- - minipartite finalizzate alla conclusione e vedeva contrapposti gruppi di 4 o di 3 neità e/o eterogeneità nella composizione dei gruppi, vuole contribuire ad una miglio- + il portiere; - gli obiettivi dell’esercitazione erano gli stessi della precedente con la difficoltà di re qualità calcistica dei giovani. La federazione attua una verifica periodica e sviluppa integrazione tra le diverse componenti, al fine di supportare con forza tali progettua- una maggiore pressione spaziale e temporale; lità. Richiede al club competenze di natura tecnica, psicologica ed in ambito medico, - infine, partita 8vs8 su spazi più ampi (40x30 m.). relativamente all’educazione alla salute, quindi, a una corretta alimentazione del gio- A conclusione della seduta, corsa leggera defaticante per 3-4 minuti circa. vane praticante lo sport. Perché un giovane praticante il gioco del calcio possa vivere tale esperienza in maniera gioiosa e felice, non deve essere coinvolto in competizioni OSSERVAZIONI esasperate. L’intervento si concludeva con un pensiero di John Robert Wooden, alle- Le esercitazioni proposte hanno avuto come tema dominante l’alta intensità. natore di pallacanestro e cestista statunitense entrato nella Hall of Fame, che condi- I momenti di recupero attivo sono stati rappresentati da vario palleggio. I tecnici vidiamo in pieno: “Non tentare mai di essere migliore di qualcun altro, ma tenta sem- hanno condotto le esercitazioni con buona interazione forse intervenendo spes- pre di migliorare te stesso”. so per suggerimenti ed incitamenti talvolta sovrapponendosi. 8 *Docenti ai corsi allenatori del Settore Tecnico UEFA STUDY GROUP SCHEME PROGRAMMA DI SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE di Gianni Di Guida*, Marco Maestripieri*, Attilio Sorbi* Da pochi anni in Finlandia, si sta attuando un grande piano di ristruttu- Attualmente a novembre si hanno già dei campi ghiacciati e giocare per razione e di costruzione di nuovi impianti sportivi. Si pensa che il loro l’UEFA con meno dieci gradi è molto pericoloso. L’obiettivo è la creazio- miglioramento e, con la massima efficienza delle nuove strutture, in par- ne di stadi sicuri di alto livello riscaldati e coperti per giocare con conti- ticolare quelle inerenti al Calcio, possano far avvicinare a questo Sport, nuità. Per mettere a norma gli stadi per competizioni nazionali bisogna un maggior numero di ragazzi. avere delle licenze anche aumentando la capienza. Attualmente ci sono In Finlandia negli ultimi anni sono avvenuti importanti cambiamenti poli- stadi che hanno una capienza da 500 a 3000 spettatori i quali non sono tici che hanno portato sostanziali impegni attuati dalla Federazione a norma per il calcio Top futball. Calcio Finlandese. La creazione del ‘Dipartimento delle Infrastrutture’ con a capo un manager ha fatto in modo di credere molto nel raggiungimen- Pertanto la grande sfida è quella di migliorare gli Stadi per le competizioni to di traguardi importanti attraverso lo Sport. È per questo che si sono di alto livello (Champions League o Coppa UEFA) e per gli impegni della prefissati delle mete di miglioramento di tutti gli Stadi del Paese. Tra gli Nazionale; renderli a norma UEFA (capienza e agibilità, anche nei perio- obiettivi importanti da raggiungere dalla federazione finlandese nel 2020 di climatici più rigidi). c’è lo sviluppo delle infrastrutture legato all’aumento dei praticanti del Per quanto riguarda l’Attività di Base attualmente la Finlandia è al 42° gioco del calcio. posto nella graduatoria FIFA. Le mete importanti da raggiungere entro il 2020 sono: Un altro degli obiettivi primari è quello di migliorare questa classifica presti- - attualmente l’UEFA per il calcio ad alto livello (Top futball) ha approvato la costruzione di 8 stadi con l’obiettivo per la federazione finlandese di arrivare a 12; - altra sfida è legata agli europei femminili dove la federazione vuole che tutti gli stadi abbiano le stesse caratteristiche, cercando di mettere l’erba in tutti gli impianti; - migliorare gli stadi per le partite della nazionale permettendo di giocare le gare anche nei periodi invernali. *Docenti ai corsi allenatori del Settore Tecnico 9 UEFA STUDY GROUP SCHEME giosa per conquistare il 20° posto nei prossimi 10 anni, possibilmente entro In Finlandia il clima determina tutte le attività sportive; pertanto bisogna il 2020, lavorando sulle infrastrutture sportive (specialmente ottimizzandole assolutamente cercare di migliorare le infrastrutture, se vogliamo che, quan- per il lungo periodo invernale) e fare in modo di renderle fruibili a tutti per ti più ragazzi possibile, si avvicinino particolarmente al Calcio, ed abbiano aumentare il numero dei praticanti. l’opportunità di proseguire un’attività sportiva. Le temperature invernali in Finlandia, come possiamo osservare nella figura Un progetto così ambizioso, ci pone l’obiettivo che, entro il 2020 vorrem- sotto, sono molto basse ed impediscono di effettuare l’attività sportiva se mo tesserare più di 250.000 ragazzi ed avere un campo da Calcio ogni non in impianti al coperto. 1.000 abitanti. Ci piacerebbe, in un tempo non molto lontano, poter competere con le Nazioni Europee più quotate ma, questo, potrà accadere solo se riusciremo a portare a termine tutti i programmi prefissati. Altro aspetto da tenere in considerazione è la grande distanza esistente tra le più importanti città finlandesi che non aiuta lo sviluppo di questo importante settore. Il problema delle infrastrutture attualmente è legato al business ed è molto sentito nella federazione finlandese la quale cerca di incrociare questa sezione, inserita nel modello a matrice della federazione, con altre sezioni. Per esempio l’UEFA Hat Trick Programme (Football Asssociation of Finland), è un programma con la partecipazione dell’UEFA, anche dal punto di vista economico (stanzia circa il 10% dell’intero progetto) ma, Temperature invernali in Finlandia in particolare, mette a disposizione le risorse conoscitive e di esperienza per la costruzione di grandi strutture sportive. L’UEFA riesce a fare da collante L’impegno per giocare in ‘inverno’, sarà quello di aumentare il numero dei e da garante, anche per quegli imprenditori o aziende che, consociandosi campi da Calcio sintetici e, possibilmente, creare impianti al coperto, tra loro, stanno investendo ingenti capitali economici per questo progetto. facendo in modo che si possano sfruttare anche per altri scopi. In Finlandia, le Strutture Sportive sono quasi tutte di proprietà dei C’è da dire che, se nel 2005 si registravano solo 25 campi sintetici (sparsi su Comuni, solo il 5% è gestito da privati. tutto il Paese), attualmente possiamo usufruirne di ben 95. Quando è partito il programma UEFA ha reso possibile la costruzione di 45 nuovi impianti con campo sintetico e sono stati ristrutturati, attraverso gli stanziamenti UEFA, 8 Stadi. Quest’ultimi sono stati ripristinati secondo le normative di legge UEFA perché altrimenti diventavano inutilizzabili. I campi sportivi nel periodo invernale La qualità delle infrastrutture è importante anche per il clima, in quanto in Finlandia normalmente le temperature sono bassissime (al nord si hanno 230 giorni di neve, mentre al sud 150 giorni di neve) e si crea la necessità di costruire dei campi riscaldati. 10 Campi sintetici INTERVENTI E DOMANDE La delegazione cipriota chiede: “Quale è il calcio Top Futball?” Il calcio Top Futball è legato alla squadra nazionale (National competition) e al campionato di serie A. Domanda della delegazione italiana: “C’è il finanziamento della federazione finlandese nel miglioramento delle infrastrutture?” La federazione finlandese mette solo i soldi che arrivano dall’UEFA per il programma Hat Trik, gli altri soldi li mettono gli enti locali. Attualmente per l’attività di base nel periodo invernale c’è un miglioramento in quanto dal 1998 si stanno creando delle strutture coperImpianti sportivi in Finlandia te con terreni artificiali e l’attività calcistica non è più totalmente ferma in inverno, e questo impegno nel giocare in inverno con super- Sono stati altresì costruiti, sempre per mezzo di questo programma, molti fici artificiali, sarà aumentato. ‘minicampi sintetici’ (5vs5), quasi tutti adiacenti alle Scuole d’Istruzione, per Le infrastrutture presenti in tutti gli sport, sono di proprietà dello incentivare maggiormente i ragazzi ad avvicinarsi a questo Sport. stato e dei comuni, solo il 5% del totale è dei Club; nel calcio il gra- Impianti sportivi in Finlandia fico ci dice che si ha un campo ogni 25.000 abitanti, tenendo conto delle percentuali mancano in Finlandia 29 campi. L’obiettivo per il 2020 è arrivare a 250.000 tesserati, ed avere un campo ogni 1.000 giocatori, con un totale di 250 campi tenendo conto anche delle relazioni di altri paesi. Altro problema in Finlandia, è la quantità di persone che si dedicano all’attività di base per mancanza di fondi e di conseguenza che gestiscono queste infrastrutture. Da un censimento effettuato sono 198 le persone che si dedicano ‘Infrastrutture migliori, per fare in modo che la Finlandia possa raggiun- all’attività di base in Finlandia. gere un livello importante nel Calcio, in Europa’. Questo è il motto che si È stato creato perciò un progetto di 3 anni per mettere persone nel sono coniati i Finlandesi. settore giovanile Full time (contrattizzate) ESR Project. Domanda della delegazione italiana: “Quanti tecnici in queste 198 persone?” Il 60% delle 198 persone sono tecnici. Il rapporto dei Full time è di 1 a 500, una percentuale bassissima. L’obiettivo in futuro sarà di non scegliere persone con esperienze scolastiche elette dai club, ma dopo studi mirati professionisti delle infrastrutture (ingegneri – architetti – geometri). Il dipartimento delle infrastrutture deve avere al centro fitte connessioni e rapporti con organismi calcistici: con l’Uefa e i suoi regolamenti, con i Clubs, con le amministrazioni delle città che di fatto mettono i finanziamenti trovando sempre la soluzione immediata. 11 UEFA STUDY GROUP SCHEME Domanda della delegazione italiana: “Al progetto servono fondi e in Sono stati messi a norma 8 stadi con requisiti UEFA sistemando il terreno, la Italia molte volte mancano i finanziamenti”. luce, la capienza ecc.. A livello dei club gli stadi sono stati creati multifunzio- È tutto nel progetto Hat Trik dell’Uefa. nali per le scuole che possono usufruirne per le ore di educazione fisica. “Nella creazione degli stadi possono concorrere altre federazioni con i Domanda della delegazione di Cipro: “Dando il 5% l’UEFA riesce a copri- loro Sports?” re le spese da sostenere?” L’idea è la creazione di stadi polivalenti con il coinvolgimento di più federazio- Il governo dà il 20% più gli sponsor privati. I programmi poi diventano meno ni. La Finlandia è situata in una zona vicina al circolo polare artico, perciò ha costosi costruendo i mini pitch o mini campi che costruiti numerosi portano un clima con inverni freddi ed estati calde che oltre a creare un problema crea più finanziamenti al progetto. una sfida. I giorni di neve al sud sono 150 l’anno, in Lapponia al nord i giorni con la neve sono 230 e la temperatura media nazionale è di 2-3 gradi l’an- Domanda della delegazione austriaca: “Il finanziamento è uguale per tutti, no. Il tutto fa nascere la volontà del dipartimento di proteggere al meglio le ma non si agevolano più le piccole nazioni rispetto ad altre più grandi?” infrastrutture, creando campi artificiali e campi indoor coperti. Tutte le nazioni ricevono gli stessi soldi, la differenza è che le nazioni più pic- Attualmente la stagione calcistica parte ad Aprile e termina a Novembre con cole hanno la necessità di un grande progetto e scavalcano il 10% per ogni la prima neve e i campi sintetici avranno lo scopo di far effettuare l’attività club. La richiesta per la costruzione di una infrastruttura può effettuarla un anche ne periodi più esposti alla neve (attualmente sull’erba naturale si rie- club o una municipalità della città e va inoltrata alla federazione finlandese. sce a giocare dalle 120 alle 350 ore l’anno). La federazione finlandese, manda la richiesta all’UEFA, la quale dopo un controllo accurato dà il via libera ai lavori. Al termine dei lavori l’UEFA controlla PROGRAMMMA HAT TRIK DELL’UEFA PER LA FINLANDIA se tutto quello presentato corrisponde ai lavori effettuati. Nel 2004 l’UEFA ha dato in prestito a tutte le federazioni 4,3 milioni di I campi costruiti in Finlandia da 5 nel 2002 sono passati a 25 nel 2008, e il euro per costruire stadi o centri sportivi. Questo programma in Finlandia numero sta sempre aumentando. ha reso possibile la costruzione di 45 nuovi campi con erba artificiale di nuova generazione. Quando viene inaugurato un campo è un evento speciale di grande rilevanza per l’UEFA, la quale promuove l’iniziativa anche nelle scuole, favorendo la 12 Prima del 2004 i campi con queste caratteristiche erano solo 12. La regola relazione con i bambini che si vogliono avvicinare al gioco del calcio. L’evento generale del programma è finanziare ogni stadio con il 10% del finanzia- favorisce e migliora anche il rapporto attraverso la promozione e la comuni- mento totale. La politica finlandese è stata di dare il 5% per ogni club e si è cazione tra federazione e istituzioni politiche, per la presenza di personaggi creato uno stimolo per le municipalità diventando un incentivo per costruire. del governo. Nella giornata dell’inaugurazione si svolge anche una partita cerimoniale di vecchie glorie, per raccogliere fondi per beneficenza ma anche 2) Esercitazione Tecnica analitica con l’obiettivo sempre presente delle infrastrutture legate all’aumento dei Obiettivo: guida della palla e passaggio praticanti per creare una Federazione Finlandese più forte. CLUB REIPAS LAHTI - TECHNIQUE SCHOOL Seduta di allenamento: Mercoledì 1 ottobre 2008 ore 16,30 Categoria: Under 12 Svolgimento: guida della palla da A a B, il calciatore arrivato in B apre con Allenatore: Manager Sig. Jirki Maisonlahti l’interno effettuando una finta ed effettua un passaggio al compagno Allenatore: Sig. Petri Kurki posizionato in A. Tempo totale della seduta: 60 minuti 3) Esercitazione di Tecnica analitica 1) Esercitazione di Tecnica analitica Obiettivo: guida della palla e passaggio. Dai e segui. Obiettivo: guida della palla Svolgimento: guida della palla con passaggio al compagno seguendo il pallone di continuo, dai e segui. 4) Esercitazione Tecnico Tattica Obiettivo: guida della palla, passaggio e sovrapposizione. Svolgimento dell’esercitazione: i calciatori vengono divisi in 4 gruppi, due da 4 e 2 da 3. Il calciatore si muove dal birillo posto all’angolo verso il birillo centrale, effettuando diversi tipi di guida della palla: 1. interno piede destro e interno piede sinistro toccando il pallone rapidamente; 2. interno piede ed esterno piede destro poi il sinistro; 3. esterno piede destro ed esterno piede sinistro alternati; 4. con l’esterno collo dei due piedi effettuando una finta prima di arrivare al birillo centrale; 5. con l’esterno collo dei due piedi verso il birillo, tornando indietro aprendo con l’esterno opposto alla guida della palla; 6. con l’esterno collo dei due piedi verso il birillo, tornando indietro aprendo con l’interno del piede ed effettuando una finta sul pallone. Svolgimento: esercitazione dai e segui. Il calciatore B prosegue la corsa dopo il passaggio effettuando una sovrapposizione su A il quale effettua un 1-2 restituendogli il passaggio. L’esercitazione viene effettuata contemporaneamente da 4 calciatori che passano da una zona all’altra. 13 UEFA STUDY GROUP SCHEME 5) Esercitazione Tecnico Tattica 1>1 subito alla fase di possesso alla fase di non possesso palla, andando a contra- Obiettivo: guida della palla, dribbling, difesa della palla, marcatura, presa stare un’altra coppia che parte velocemente palla al piede dalla parte opposta. di posizione, contrasto, ricerca dello spazio. Il calciatore che materialmente conclude in porta, prima di andare a contrastare deve toccare il palo della porta. Esercitazione di grande intensità. 7) Esercitazione di Tecnica analitica Recupero attraverso il palleggio individuale con tutte le parti del corpo. Durata: 5 minuti. 8) Esercitazione Tecnico Tattica: partita 4>4 + i portieri e 3>3 + i portieri. Obiettivo: guida della palla, passaggio, smarcamento, difesa della palla, dribbling, tiro in porta, marcatura, presa di posizione, contrasto, intercettamento. Attaccare in superiorità numerica, difendere in inferiorità numerica. Calciatori utilizzati n. 16. Spazio 25X25. Svolgimento: i calciatori effettuano l’1>1 dopo essere passati in velocità in una delle porticine. L’allenatore passa il pallone al centro del quadrato 25x25, il calciatore che arriva primo sulla palla diventa attaccante l’altro difensore. Nel momento di conquista del pallone c’è scambio del ruolo e l’obiettivo è di riuscire ad entrare attraverso dribbling e guida della palla in una delle due porticine dell’avversario. 6) Esercitazione Tecnico Tattica: partita 2>2 + i portieri. Spazio 25x25 Obiettivo: guida della palla, ricezione, smarcamento, difesa della palla, passaggio, dribbling, tiro in porta, marcatura contrasto, intercettamento. Svolgimento: partita 4>4 (variante 3>3). La squadra che attacca, superata la linea di centrocampo, acquisisce superiorità numerica in quanto un calciatore (il più avanzato) della squadra difendente si ferma sempre nel centrocampo avversario. Diventa perciò un 4>3 o 3>2 dove chi attacca deve sfruttare la superiorità numerica e l’altra squadra difendere in inferiorità numerica. La squadra che riesce a far goal, può iniziare ancora l’azione di attacco partendo dal suo portiere. Osservazioni generali sulla seduta di allenamento: è stata una buona seduta dove gli allenatori hanno lavorato rispettando i principi della 14 Svolgimento: partita 2>2 in uno spazio 25x25. Il tema è il tiro in porta dopo progressione didattica, inserendo e modulando sempre i gesti tecnico- dribbling o passaggio del compagno. La coppia che fa goal deve passare tattici in modo graduale (dal semplice al complesso). Le esercitazioni sono risultate molto interessanti ed hanno raggiunto l’obiettivo pro- Esercitazione di forza veloce reattivo-esplosiva grammato. I calciatori effettuano un saltello avanti e uno indietro a piedi pari con le ginocchia al petto e poi scatto di 10 metri verso il birillo posizionato Alla domanda fatta dai tecnici presenti sull’intensità abbastanza alta e davanti a loro. 3 ripetizioni per ogni calciatore. su alcuni recuperi molto brevi, della seduta di allenamento, riferita all’età di competenza dei calciatori (12 anni), gli allenatori finlandesi rispondevano che era dovuto al clima, che in Finlandia essendo molto rigido risulta pericoloso per la salute dei bambini dare molte pause. Seduta di allenamento Giovedì 2 Ottobre 2008 Ore 16,30 Categoria: Under 14-16 Fc Kuusysi Skill Scholl Allenamento: addizionale 3+1. Variante: il calciatore compie 4 balzi su tre ostacoli posizionati uno avan- Allenatore: Sig. Ismo lius + allenatore + preparatore dei portieri ti, uno laterale ed uno avanti e scatto di 10 metri sul birillo. 3 ripetizioni. Durata della seduta: 60 minuti – 1 calciatore + 2 portieri Progressione di abilità: tecniche per arrivare al tiro in porta. 1) Messa in azione 4 giri di campo corsa continua. Esercitazione: percorso coordinativo di 20 metri a secco attraverso ostacolini e cinesini. I calciatori dovevano superare gli over bassi alternando vari tipi di skip: frontale, laterale destro, laterale sinistro. Dopo aver superato gli ostacolini in corsa blanda verso un birillo di 10 metri posto davan- % minuti stretching e mobilizzazione per il tronco e le gambe. ti a loro, tornavano indietro sempre in corsetta e si spostavano nella postazione dei cinesini (n. 6) dove effettuavano dei lavori di frequenza Esercitazione di Tecnica analitica nel cerchio di centrocampo molto rapidi in modo frontale, laterale destro e laterale sinistro. Obiettivo: palleggio, stop, guida della palla. Totale esercitazione 15 minuti. Variante: 1. durante il palleggio il calciatore alza la palla e la mette in terra con uno stop a seguire con l’interno del piede destro, e con l’interno del piede sinistro compiendo poi una guida della palla; 2. durante il palleggio, il calciatore alza la palla, la stoppa con il petto, e la mette in terra con uno stop a seguire con l’interno del piede destro e sinistro, compiendo poi una guida della palla; 3. durante il palleggio il calciatore alza la palla, la controlla con la testa, e la mette in terra con uno stop a seguire effettuato con l’interno o l’esterno del piede compiendo poi una guida della palla. Nel cerchio di centrocampo torello 7>3 a 2 tocchi. Il calciatore che inter- L’esercitazione è intervallata da esercizi di mobilizzazione a coppie per le cetta il pallone prende il posto del calciatore che ha sbagliato. Totale gambe e il tronco. Durata 5 minuti. lavoro 10 minuti. 15 UEFA STUDY GROUP SCHEME A passa la palla a B il quale dopo un contromovimento lungo corto, a sua volta gli restituisce il passaggio, A effettua un passaggio lungo a C il quale chiede un 1-2 a B andato in appoggio in B1. C ottenuto l’1-2 da B controlla il pallone e lo guida nella postazione successiva. Variante 2 Esercitazione Tecnico Tattica Obiettivo: ricezione, guida della palla, passaggio. Spazio 15x 30. Il calciatore A passa la palla a B che a sua volta dopo un contromovimento corto lungo gli restituisce il passaggio, A effettua un passaggio lungo a C il quale chiede un 1-2 a B andato in appoggio evitando l’avversario intervenuto ad intercettare la palla. C ottenuto l’1-2 da B, controlla il pallone e lo guida nella postazione successiva. Esercitazione Tecnico Tattica: passaggio, ricezione, tiro in porta Il calciatore A effettua un passaggio a B, il quale dopo un contromovimento lungo corto, stoppa il pallone con il piede contrario alla traiettoria di provenienza del pallone, compie una guida della palla di 5 metri e passa la palla a C continuando la corsa (dai e segui). C compirà lo stesso percorso al contrario. Totale esercitazione 10 minuti. Variante 1: esercitazione Tecnico Tattica in uno spazio 15x30. Obiettivo: ricezione, guida della palla, passaggio, 1-2 con il compagno. Svolgimento: il calciatore A effettua un passaggio a B, il quale controlla il pallone e trasmette la palla a C che controlla il pallone in modo orientato e tira in porta. Variante: il calciatore C tira in porta di prima intenzione senza stoppare il pallone. L’esercitazione si svolge da destra e da sinistra e i giocatori ruotano a turno in tutte le posizioni. 16 CALCIO INTERNAZIONALE RISULTANZE TECNICHE DEL CAMPIONATO EUROPEO 2008 di Marco Viani* L ’EURO 2008 è stato unanimemente giudicato un torneo di alto livello e i suoi aspetti tecnici sono stati oggetto di approfonditi confronti. Il gruppo tecnico dell’UEFA, formato da allenatori accreditati sul piano internazionale, ha analizzato le squadre in lizza e ne ha discusso prendendo in considerazione la loro preparazione e le loro prestazioni. Questi loro contributi sono stati pubblicati di recente in un Rapporto Tecnico (‘Technical Report’) rivolto in particolare all’evoluzione del gioco e di conseguenza all’opera dei loro colleghi allenatori, sia a quelli di alta competizione (quelli ‘al fronte’), sia a quelli gi a partita (510 contro la Svezia, cifra più elevata del torneo), ma è che si dedicano alla crescita dei giocatori, sia a quelli impegnati a ancor più importante rilevare che è loro anche il primato di quelli riu- formare le future generazioni di istruttori. Da questo lavoro (il cui sciti. Soltanto Olanda e Portogallo sono arrivati a valori vicini. massimo artefice è Andy Roxburg, direttore tecnico dell’UEFA) sono Il possesso di palla, tuttavia, non sempre ha prodotto un gioco posi- emersi i dieci punti che qui riportiamo, insieme ad una parte relativa tivo. Ne sono state esempio squadre che, nel turno finale, hanno all’analisi dei gol dell’intera manifestazione e a due ‘punti di discus- conservato il pallone senza costruire alcunché, sia per evitare rischi, sione’: il primo riguardante la riduzione del calcio in cifre grazie ai sia per guadagnare tempo. La Spagna, invece, è ricorsa al suo gioco rilevamenti tecnologici; il secondo sulla regola e l’interpretazione del di passaggi per spingersi in avanti ed ha fatto registrare la percen- fuorigioco dopo il ‘caso Panucci’. tuale più alta di servizi in quella direzione, con una notevole efficacia nella finale, dove più del 35% dei suoi attacchi costruiti (cioè 1. POSSESSO DI PALLA comprendenti più di otto passaggi) si sono conclusi con un tiro, tra L’ultima volta che una squadra con cui quello del gol della vittoria. una ‘passione per il possesso di palla’ Uno dei migliori esempi di efficacia nel gioco di passaggi è stato ha vinto una competizione UEFA di peraltro fornito dalla Croazia nella partita con la Germania: Srna è alto livello risale al 2006, con il trionfo andato a rete al ventiquattresimo minuto dopo una costruzione di del Barcellona in Coppa dei campioni. quindici trasferimenti di palla. È interessante notare che certi protagonisti della vincente nazionale iberica Un proverbio spagnolo dice che parlare di tori non è la stessa cosa nell’ultimo campionato europeo – che ritrovarsi nell’arena (‘No es lo mismo hablar de toros que estar Puyol, Iniesta e Xavi – facevano parte della squadra catalana vittorio- en el redondel’). Così è anche per il calcio: descrivere ciò che ha fatto sa due anni prima, anche se quest’ultimo giocatore, appena recupe- la Spagna nell’EURO 2008 è una cosa, uguagliare le sue prestazioni rato da un infortunio ai legamenti crociati, sia rimasto in panchina in un contesto tanto competitivo (soprattutto se si hanno giocatori nella finale di Parigi. che mancano di presenza fisica), è un’altra… Gérard Houllier, vinci- Da un esame della quantità e della qualità dei passaggi risulta che la tore della Coppa UEFA 2000/01 alla guida del Liverpool, ha dichiara- Carles Puyol squadra migliore, in EURO 2008, è stata la Spagna. Gli iberici di Luis Aragonés hanno fatto registrare una media superiore a 450 passag- *Collaboratore Settore Tecnico FIGC 17 CALCIO INTERNAZIONALE to: “I giocatori più piccoli La sera precedente la semifinale contro la Russia, sotto l’occhio vigi- devono dimostrarsi più abili, le del suo tecnico, la nazionale spagnola effettua combinazioni a più rapidi e giocare tra le gruppi di quattro senza avversario. Ciò avviene inizialmente a cen- linee avversarie”. Gli spa- trocampo, poi sui lati da dove vengono indirizzati centri in area. Il gnoli, in particolare i loro giorno dopo, allo stadio ‘Ernst–Happel’, nei momenti decisivi del ‘pesi leggeri’ di centrocam- confronto, l’effetto di questo tipo di lavoro si rivela devastante. Il po, sono stati innegabil- secondo, bellissimo gol ai russi scaturisce da una combinazione a tre mente abili, attivi e rapidi. (Guiza, Ramos e Fàbregas) che permette al primo di andare a rete. Il L’insieme del loro gioco ha corto lob di prima intenzione di Fàbregas per Guiza, al limite del fuo- riposato sull’abilità tecnica rigioco, e il controllo e la conclusione di quest’ultimo sono perfetti. individuale. La loro capacità Successivamente, sempre nel corso della stessa gara, gli spagnoli nel recupero della palla, nel- fanno girare a vuoto gli avversari con una rapida circolazione della l’uscire da situazioni difficili palla nella propria metà campo, prima del lancio di Iniesta verso e nell’eseguire passaggi precisi e ben dosati è stata eccezionale. La Fàbregas sul lato sinistro e conseguente passaggio a David Silva per loro efficacia in termini di padronanza della palla e la loro capacità la realizzazione dell’unico gol di un’ala in EURO 2008. È un movi- nelle intercettazioni li hanno premiati con il più basso numero di mento spettacolare con tackle registrato nel torneo (media a partita). una continuità di precisi Pochissime squadre hanno optato per il gioco lungo, benché i rove- passaggi ed una rapida sciamenti della manovra con lunghi diagonali siano stati frequenti e apertura sul lato. Guus Hiddink abbiano fatto parte integrante della strategia di certe nazionali (esempio l’Austria). Il maggior numero delle selezioni ha scelto un Da segnalare al riguardo approccio positivo in materia di possesso di palla, ma senza le qua- anche i tedeschi. Pregevoli lità tecniche richieste questo atteggiamento aumenta il rischio di scambi sulla fascia sinistra contrattacchi e conduce a volte a un’elaborazione eccessivamente sfociano nella rete dell’1 a complessa, con una debole capacità di penetrazione. Dettando il 0 di Schweinsteiger contro ritmo e giocando effettivamente il pallone, un certo numero di squa- il Portogallo nei quarti di dre (segnatamente Spagna, Olanda, Croazia e Portogallo) ha impo- finale: davvero un’impresa sto il proprio gioco; le impressionanti prestazioni di queste ultime in quanto il gol giunge a hanno dimostrato i vantaggi ricavati da una progressiva padronanza seguito di una serie di del pallone. “Gli spagnoli sono molto esperti e adorano giocare que- sedici passaggi, uno in più sto tipo di calcio”, ha detto con ammirazione Guus Hidding, allena- di quelli fatti dalla Croazia proprio alla Germania nella seconda gara. tore della nazionale russa, dopo la sconfitta dei suoi contro le ‘furie Nel corso del torneo numerose compagini hanno evidenziato eccellen- rosse’ in semifinale. ti combinazioni, anche se i riferimenti in materia sono da ricondurre a Bastian Schweinsteiger Portogallo, Russia, Germania e ovviamente Spagna. Considerata la dif2. COMBINAZIONI CREATIVE ficoltà a creare aperture dalle ali, a bucare o aprire i blocchi difensivi Quando si parla di combinazioni ci si riferisce a movimenti fluidi compatti, tali mezzi hanno rappresentato un’arma chiave dell’arsenale offensivi a due, tre o quattro giocatori (per esempio, varianti dell’u- offensivo della maggioranza delle squadre. no-due). Così Aragonés sottolinea la sua passione per queste costru- 18 zioni tecniche: “Penso che chi è appassionato del pallone ami dar 3. CONTRATTACCHI vita a belle manovre, entrare in area e fare gol”. Un contrattacco è definito ‘un attacco in risposta a un attacco’ e può aver luogo quando l’avversario s’impegna in toto, inizia o costruisce un’azione dalle linee arretrate. Conseguentemente, e sempre nel contesto di EURO 2008, ne sono stati individuati tre tipi: il contrattacco classico che va da un’area all’altra; quello collettivo che parte da metà campo; quello avan- Repubblica Ceca zato quando il pallone viene recuperato in zona metà campo, sul lato sinistro della squadra contrattaccante. d’attacco. Il secondo gol Con il miglioramento dei livelli di condizione fisica e con difese dive- dell’Olanda all’Italia, a seguito di un corner proprio a favore di que- nute quasi impenetrabili, gli spazi sono stati limitati. L’azione di rot- st’ultima, è un modello di contrattacco classico; il secondo gol russo tura o il rapido contrattacco si sono di conseguenza rivelati mezzi tat- segnato alla Svezia illustra magistralmente un contrattacco colletti- tici essenziali nel corso del torneo. Ciò è avvenuto segnatamente vo; il gol vincente della Turchia contro la Repubblica Ceca dimostra quando gli avversari hanno perso il pallone e hanno reagito con foga l’efficacia di un contrattacco avanzato, con i giocatori turchi abili a o con lentezza, o quando non sono stati organizzati, in superiorità sfruttare rapidamente la situazione, prima che la difesa avversaria numerica o compatti; o ancora quando sono stati lontani dalla loro possa reagire o raggrupparsi (‘Technical Report’ è accompagnato da porta e hanno lasciato pochi difensori a coprire grandi spazi. Nella un CD con i filmati di tutte le reti del torneo). finale con la Germania, la Spagna ha avuto ventisei possibilità di con- Giovanni Van Bronckhorst trattacco sfruttandole la metà, sebbene alcune di queste rotture non Quasi la metà dei gol segnati nella manifestazione, individuati nella hanno portato alla conclusione. Gli spagnoli hanno tuttavia dimostra- categoria ‘azioni di gioco’, sono giunti da rottura o rapido contrattac- to nei precedenti match la loro eccezionale capacità nel segnare su co, a testimonianza ancora una volta del rilievo di queste situazioni nel questo tipo di azioni. calcio d’oggi. Come già rilevato in riferimento all’ultima Coppa dei campioni, i contrattacchi riusciti sono stati il risultato di rapide transi- Si può con convinzione affermare che i contrattacchi abbiano acqui- zioni, di immediate ‘esplosioni’ in avanti (con passaggi o corse con il sito, durante il torneo, un’importanza sempre maggiore e siano stati pallone), di decisione nel sostenere una rapida rottura (l’olandese Van un elemento chiave del successo delle migliori squadre. Bronckhorst è stato rimarcabile al riguardo), di corse esplosive, di veloce circolazione della palla, di un numero minimo di passaggi (con rara- 4. EVITARE I CONTRATTACCHI mente un gioco di costruzione) e di una repentina conclusione. La crescente minaccia delle rapide rotture, per evitare o annullare un contrattacco, ha costretto i tecnici delle varie nazionali a cercare Come per le combinazioni, l’efficacia della Spagna in questi comporta- rimedi per scongiurare tale pericolo, proseguendo così una ricerca menti è stata notevole, ma ragguardevoli al riguardo sono state anche imposta anche dalle esperienze di Coppa dei campioni 2007/08. Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia e Turchia. Forse è solo una Ogni squadra ha utilizzato almeno un centrocampista ‘recuperatore’ coincidenza, ma è significativo che le azioni di quasi due terzi dei gol (otto squadre sono ricorse a volte anche a due), con il compito prin- segnati a seguito di rottura o di rapido contrattacco siano iniziate a cipale (non l’unico) di fermare le rapide rotture. Inoltre, ogni forma19 CALCIO INTERNAZIONALE zione si è affidata a veloci transizioni verso un modo difensivo, sia Quasi tutte le squadre utilizzando un pressing immediato sull’avversario al momento della hanno disposto di due gio- perdita del pallone, sia ripiegando per formare un blocco difensivo catori esterni, ali o centro- compatto. Evitare ogni rischio mantenendo cinque o sei giocatori campisti creativi, anche se dietro il pallone quando la squadra è in possesso di palla, difendere alcune, in qualche occasio- in posizione più arretrata, costringere l’avversario a rallentare o a ne, l’hanno fatto su piccoli fare marcia indietro, ed anche commettere falli tecnici sono stati altri spazi e sono ricorse ai mezzi per scongiurare i contrattacchi. difensori laterali per utilizzare tutta la lunghezza del 5. SISTEMI DI GIOCO terreno in attacco (esempio EURO 2008 ha dimostrato ancora una volta che le squadre di succes- l’Italia). È opportuno inoltre so sono state quelle in possesso di una struttura solida e equilibrata, rilevare il numero di centro- disciplinate in difesa, flessibili in attacco. campisti offensivi operanti La marcatura a zona è stata l’opzione preferita da quattordici sele- dal centrocampo all’attacco: almeno la metà delle squadre si è avval- zioni che hanno schierato una difesa in linea a quattro. Soltanto sa di una tale pedina, regolarmente o occasionalmente (esempio Grecia e Austria hanno utilizzato una difesa a tre con difensori late- Ballack per la Germania). rali, ma sono passate allo schieramento a quattro nel secondo Per fornire una panoramica sui sistemi di partenza delle squadre occor- match. La Grecia ha iniziato il torneo con la stessa formazione che re suddividerli in quattro categorie: 4-4-2 (compresi 4-1-3-2 e 4-4-1-1); le aveva permesso di vincere l’Europeo del 2004, mentre l’allenato- 4-5-1 (compreso 4-2-3-1); 3-5-2 (qualche volta 3-4-3); 4-3-3. re austriaco, Josef Hichersberger, ha scelto l’impostazione con tre Comunque, più della metà delle formazioni ha utilizzato, regolarmen- difensori centrali. te o saltuariamente, un 4-4-2 o una delle sue varianti. Anche il 4-3-3 è Michael Ballack stato ‘popolare’, mentre il 3-4-3 e il 3-5-2 sono stati esclusiva rispettiCome indicato prima, i centrocampisti ‘recuperatori’ hanno rappresen- vamente di Grecia e Austria. tato la regola. Il 50% delle squadre ha giocato normalmente con un giocatore di questo tipo, mentre le altre hanno iniziato in generale i In fase difensiva, la maggior parte delle squadre ha giocato con il 4- match con due e ne hanno a volte alzato il numero in funzione dell’av- 5-1 avendo come uno dei principali obiettivi la coesione. In finale, la versario o della situazione specifica di una gara. Germania ha attaccato utilizzando il 4-2-3-1 e difeso con il 4-5-1, In attacco, nove squadre hanno optato per un sistema con un attaccan- mentre la Spagna ha giocato sempre con il 4-2-3-1 in attacco e con te di punta; quattro si sono avvalse principalmente di due attaccanti, il 4-1-4-1 in fase difensiva. In altri termini, le impostazioni delle fina- mentre Spagna, Germania e Francia hanno impiegato alternativamen- liste sono state l’esatto riflesso l’una dell’altra, almeno fino al te le due opzioni in momento delle sostituzioni. Se soltanto qualche squadra ha potuto funzione degli infor- mantenere la stessa struttura nel corso dell’intero torneo, la maggior tuni, del risultato o parte di esse l’ha adattata ad un preciso momento, sia gara dopo per scelta tattica. gara, sia durante un particolare match. Anche le formazioni Josef Hickersberger 20 che hanno comincia- 6. POTENZA ATLETICA to con la coppia di Le attitudini mentali e fisiche dei giocatori nel corso del torneo sono attaccanti li hanno state impressionanti. Il livello d’impegno e di concentrazione è sottoli- spesso fatti giocare neato dal numero di gol nelle fasi finali delle gare (24 segnati dopo il uno dietro l’altro. settantacinquesimo minuto, compresi i supplementari). Bisogna inoltre rimarcare il comportamento e lo spirito combattivo dei protagonisti. Per dei rigori contro l’Italia, che la maggior parte dei giocatori, EURO 2008 ha rappresentato un’ulterio- hanno assicurato la vittoria della re sfida dopo una stagione lunga ed esigente, ma l’intensità di gioco sua squadra nei quarti di finale, e della maggioranza dei match è stata sorprendentemente elevata. In con soltanto due reti subìte in Coppa dei campioni certi giocatori (abitualmente i centrocampisti) per- cinque gare, Casillas, fedele al corrono a partita tra i 13 e i 14 chilometri, di cui una buona percentua- suo ruolo di capitano della le ad alta intensità. Anche se questi dati non si sono globalmente ripe- Spagna, è stato il leader ricono- tuti nell’Europeo, qui tuttavia ci sono state prestazioni notevoli sul sciuto della categoria per tutta la piano collettivo e individuale. durata del torneo. La Russia ha sorpreso tutto il mondo, segnatamente nel suo terzo e Egli ha rappresentato un model- quarto incontro. Durante la finale, che non è stata particolarmente lo non solo per la capacità di proteggere la porta ma anche per l’abi- esigente sul piano fisico, lo spagnolo Xavi ha coperto oltre 12,5 chi- lità nel distribuire con efficacia il pallone con mani e piedi. In finale, lometri, ovvero un chilometro in più di un secondo giocatore, il com- ha dimostrato di essere abile nei disimpegni e nei passaggi, pur se il pagno Senna, mentre gli sforzi di alta intensità hanno avuto come secondo tempo è stato caratterizzato da un maggior numero dei protagonisti il tedesco Schweinsteiger e lo spagnolo Torres. Questi primi rispetto ai secondi (17 contro 5) per ridurre il rischio d’intercet- ultimi non costituiscono tuttavia un’eccezione. tazione del pallone da parte dei tedeschi e impedire loro di minaccia- Si deve comunque riconoscere che l’intensità delle partite è stata re la sua porta. Raymondo Casillas influenzata dalla velocità del pallone, dal gioco da un’area all’altra (spesso in funzione del risultato) e dal grado di pressione per limitare gli spazi e i tempi del giocatore in possesso di palla. È interessante notare che la Germania e la Turchia, rispettivamente finalista e semifinalista, hanno ingaggiato degli specialisti di fitness per aiutarle nella preparazione fisica. 7. TENDENZE TECNICHE Le qualità tecniche di numerosi giocatori mostrate nel corso del torneo sono state notevoli, in particolare la capacità di esecuzione a grande velocità e con numerose varianti. L’abilità nel giocare a uno o due tocchi, nel gestire un intenso pressing e nel mantenere il controllo di palla sotto pressione ha caratterizzato la manifestazione ed è stata brillantemente illustrata dai centrocampisti spagnoli. Fernando Torres Ci sono inoltre stati difensori e centrocampisti ‘recuperatori’ capaci Per sottolineare indirettamente l’importanza di Casillas, l’allenatore di costruire il gioco con molto controllo (a ‘sangue freddo’) e con della Russia, Guus Hidding, ha interrotto una seduta di allenamento efficacia nell’esecuzione dei passaggi (buoni esempi lo spagnolo della sua squadra prima della semifinale contro gli spagnoli per ricor- Senna e il russo Semak). Questa qualità è un aspetto dello sviluppo dare ai suoi giocatori che anche Akinfeev, loro portiere, aveva un del gioco che sicuramente si rafforzerà. buon piede e che potevano ricorrere a lui nel caso fossero messi sotto pressione o avessero bisogno di un appoggio per iniziare una 8. BELLE PARATE costruzione. L’importanza di un portiere di grande classe è stata ancora una volta sottolineata nel corso della manifestazione. Con le due parate al momento Il turno finale è stato caratterizzato da efficaci prese che hanno avuto 21 CALCIO INTERNAZIONALE rivelato essenziale. Alcune squadre hanno utilizzato apparecchi elettronici di controllo cardiaco per valutare l’intensità dell’allenamento, con informazioni in tempo reale. Inoltre, si è fatto appello a preparatori fisici, con l’Austria che si è avvalsa anche di un esperto in fitness/football, impegnato nel lavoro con la squadra. Ogni formazione ha avuto ovviamente un allenatore dei portieri. Un certo numero di squadre ha scelto partite di allenamento 11 contro 11: i portoghesi hanno giocato davanti a 12.000 spettatori e, con Felipe Scolari nella duplice veste di allenatore e di arbitro, hanno posto l’accento sulla fluidità del gioco e sulle palle inattive. Guus Hidding ha diretto tutta una partita su un terreno di ridotte dimenAdrian Mutu sioni (le porte erano poste sulla linea dei 16 metri in ogni campo) ed un impatto sul risultato delle gare. Buffon ha permesso all’Italia di con- ha insistito su rapide rotture e buoni servizi dalle ali. Fatih Terim ha servare una speranza di qualificazione parando il rigore di Mutu all’ot- preparato schemi di gioco fissi attraverso il centrocampo, prima tantunesimo minuto, consentendo alla sua squadra di pareggiare con senza avversario, poi in un confronto 11 contro 11. la Romania (1-1). E contro l’Italia, proprio mentre questa cresceva di Inoltre, sono state abbondantemente utilizzate esercitazioni specifiche. potenza (nonostante i due gol al passivo), l’olandese Van der Sar ha L’Olanda, per esempio, ha lavorato su rovesciamenti di gioco in sedute fatto una bellissima parata su un calcio di punizione di Pirlo al settan- affrontate con la stessa rapidità e con lo stesso impegno di gara. La tanovesimo minuto. Il gol di Van Bronckhorst, sul conseguente contro- squadra si è allenata come ha giocato. Quanto agli spagnoli, essi hanno piede, ha avuto l’effetto di insistito sui fondamentali del loro gioco, segnatamente su quelle com- suggellare le sorti del binazioni che tanta parte hanno avuto nel loro successo. match. La malasorte è stata incar- 10. DECISIONI DETERMINANTI nata da Cech, uno dei Un buon numero di decisioni degli allenatori nel corso delle partite è migliori del stato determinante. L’incredibile cammino della Turchia fino alle semifi- mondo, che nella gara nali è stato possibile grazie a gol segnati nelle fasi finali, alcuni dei quali contro la Turchia, uscendo si spiegano con i cambiamenti tattici operati da Fatih Terim. Con la squa- male, ha consentito a dra sotto di una rete contro Kahveci di pareggiare (2- la Svizzera, l’allenatore 2) a tre minuti dalla fine. turco ha proceduto a due Questo stesso giocatore supererà di nuovo Cech, sofferente per sostituzioni nell’intervallo infortunio, all’ultimo minuto, permettendo così il successo della ed una di esse si è rivelata Turchia. Pochi minuti dopo, nell’altro campo, il portiere turco fruttuosa in quanto Senturk Demirel riceverà il cartellino rosso per aver spinto, senza un’apparen- ha segnato il gol del pareg- te ragione, Koller, saltando così i due successivi incontri. gio, prima di quello della Le migliori squadre hanno bisogno di un grande portiere, capace di vittoria realizzato da Turan utilizzare mani e piedi, e mantenere la testa fredda. al novantaduesimo minuto. Gigi Buffon portieri Contro la Repubblica Ceca, 22 9. TIPI DI ALLENAMENTO Terim ha fatto tre cambi nel In un torneo così esigente come è stato EURO 2008, il recupero si è secondo tempo, ha modifi- Fatih Terim cato lo schema tattico e la sua squadra, soccombente per 2 a 0, è tornata in partita per vincerla 3 a 2 segnando gli ultimi due gol, con Kahveci, all’ottantasettesimo e all’ottantanovesimo minuto. Infine, nel quarto di finale contro la Croazia, è stata la riserva Senturk, entrata al settantaseiesimo minuto, a pareggiare al trentaduesimo minuto dei supplementari, permettendo alla squadra di arrivare ai rigori e poi di vincere. L’impiego da parte di Guus Hidding di Arshavin dopo la sua squalifica ha fortemente contribuito alla vittoria della Russia (2 a 0) sulla Svezia. Nella successiva gara contro l’Olanda, il giocatore Torbinskiy, entrato all’ottantunesimo minuto, ha segnato al ventiduesimo minuto dei supplementari, prima che Arshavin suggellasse le sorti del match a quattro minuti dalla fine. L’utilizzo dell’intero effettivo da parte di Luis Aragonés ha avuto un effetto maggiore sul successo della sua squadra. Per esempio, contro l’Italia ha fatto uscire i centrocampisti chiave Xavi e Iniesta dopo Andrei Arshavin un’ora di gioco immettendo l’incisivo Fàbregas e l’ala Cazorla. Si è dei giocatori-divi. Non si può comunque non essere d’accordo con trattato di una decisione coraggiosa che ha cambiato la natura del l’allenatore della Repubblica Ceca, Karel Bruckner, quando dice che match. Anche contro la Russia in semifinale Xavi (che aveva aperto “non si possono raggiungere grandi successi senza dolorose sconfit- le segnature) è stato sacrificato per far entrare Xabi Alonso e raffor- te”. Soltanto Aragonés, l’allenatore campione, è sfuggito a questa zare il centrocampo. Aragonés non ha avuto alcun problema a pren- verità. dere decisioni importanti quando la situazione lo esigeva. I GOL SINTESI Il titolo europeo è venuto giustamente a ricompensare l’efficace Sul piano tecnico e tattico l’EURO 2008 è stato un torneo di alto gioco degli spagnoli che hanno privilegiato le combinazioni. livello e viene a costituire un prezioso elemento di riferimento per Partiamo dal gol che ha deciso la finale: Senna serve Xavi che fa un l’evoluzione del gioco. Padronanza del pallone, combinazioni in passaggio decisivo in profondità a Torres. Questi unisce velocità e attacco e contrattacchi sono stati i principali mezzi utilizzati. In man- potenza e con un dolce tocco supera Lehmann avventuratosi fuori canza di una grande varietà di sistemi tattici di partenza, la maggior porta. Questo gol ha permesso all’edizione 2008 di uguagliare il parte delle squadre ha finito per difendere con il 4-5-1, mentre l’a- totale dei 77 realizzati nel 2004 in Portogallo, con una media di 2,48 dattabilità dei sistemi è a partita. stata frequente, qualche Luis Aragonés volta da partita a partita, Torres è stato uno dei sette realizzatori spagnoli nella corsa al titolo, ma più spesso nel corso ma è stato il suo compagno Villa, muovendosi principalmente sulla dello match. sua scia e sfruttando gli spazi creati dalle sue potenti corse senza L’influenza degli allenatori pallone, a segnare più reti, pur mancando la finale per infortunio. è stata molto importante Tuttavia, soltanto il 40% delle reti è da attribuire ai giocatori desi- in termini di preparazio- gnati abitualmente come attaccanti. La maggior parte dei gol crucia- ne, di selezione, di deci- li è stata opera di centrocampisti, come il turco Turan, o anche di sioni tattiche e di gestione difensori, come il portoghese Pepe e il tedesco Lahm. Questa con- stesso 23 CALCIO INTERNAZIONALE statazione dimostra il vantaggio di sfruttare un effetto sorpresa nelle la simultanea riduzione del numero dei gol su punizione è anche da soluzioni offensive. mettere in relazione con il ricorso a una più elaborata strategia da Può essere tuttavia rischioso trarre conclusioni partendo dalla sem- parte delle squadre, che si guardano bene dal dare agli avversari plice cifra di 77 gol realizzati in 31 partite disputate in condizioni buone occasioni di palla inattiva in zone pericolose. Questa filosofia è variabili in un breve periodo. Bisogna quindi mettere questi numeri stata illustrata in partico- in relazione con i risultati della Coppa del mondo 2006 (147 reti in lare dalla Spagna che, 64 match) o anche dell’ultima Coppa dei campioni (si tratta di un consapevole della piccola torneo faro) dove le 125 gare giocate nei mesi precedenti l’EURO statura dei suoi giocatori, 2008 hanno prodotto 330 reti, ovvero una percentuale leggermente ha concesso soltanto 17 superiore: 2,64 a partita. corner in 6 gare. Colpisce il fatto che una La stessa riserva può essere fatta in riferimento al quadro dei gol, sola rete sia stata segna- sapendo che pure qui c’è un elemento di soggettività. La maggior ta su punizione diretta: si parte delle reti può essere classificata in una o in un’altra categoria è trattato di un tiro da e inevitabilmente va tenuto conto dell’interpretazione personale del- media l’osservatore. Il quadro che presentiamo offre comunque qualche Daniele De Rossi, facilitato da un’involontaria deviazione del france- interessante indicazione. se Henry. Soltanto cinque punizioni indirette sono state convertite in distanza di Dirk Kuyt gol, di cui tre ad opera della Germania. Segnaliamo la conclusione di GOL SU PALLA INATTIVA potenza di Ballack – giudicata la miglior palla inattiva del torneo – Questo il quadro con rispettivo numero di gol: che ha permesso alla sua squadra di battere l’Austria. In questo caso - Corner, ovvero direttamente su/a seguito di un corner: 5. la sfera è stata leggermente toccata verso destra prima di essere fer- - Punizioni (dirette), ovvero direttamente su punizione: 1. mata per consentire al giocatore di calciare di destro. Un altro raro - Punizioni (indirette), ovvero a seguito di una punizione: 5. successo in questa categoria è stato il colpo di testa di Charisteas (a - Rigori: 4. seguito di una bella punizione decentrata a sinistra), con cui la - Falli laterali, ovvero a Grecia è andata in vantaggio sulla Spagna. La diminuzione del seguito di una rimessa numero di questi gol è anche parzialmente attribuibile al fatto che i laterale: 1. maestri incontestabili di questa disciplina, Zidane e Beckam, non Il fatto che appena più del erano (più) della partita e che gli specialisti in materia di numerosi 20% delle 77 reti totali sia club di élite non sono europei. da ricondurre a situazioni di palla inattiva sottolinea Soltanto cinque gol sono stati segnati su corner, mentre nel prece- la tendenza constatata dente torneo del 2004 erano stati il doppio. Uno dei cinque è stato nell’ultima Coppa dei l’ottimo corner corto di Torres che ha aperto il punteggio per la campioni con una caduta Spagna con la Svezia. Il centrocampista ceco Sionko e l’attaccante dal 35% del 2001/02 al olandese Kuyt hanno segnato con combinazioni classiche compren- 23% nel 2007/08. Se poi si escludono i rigori, la cifra scende addirittu- denti un’efficace conclusione e un colpo di testa. Tuttavia, cinque ra al 17% per la Coppa dei campioni e a circa il 15% per l’EURO. E sol- gol su 319 corner rappresentano una percentuale di riuscita pari sol- tanto cinque penalty sono stati concessi, di cui quattro segnati. tanto a 1 su 64, contro 1 su 37 della Coppa dei campioni 2007/08. Daniele De Rossi Ciò può essere spiegato col fatto che i livelli attuali delle analisi degli Le direttive ricevute dagli arbitri c’entrano senza dubbio al riguardo, ma 24 avversari portano gli allenatori delle squadre nazionali a chiedersi se quasi la metà delle realizzazioni è dovuta ad un rapido ed efficace utilizzo del pallone una volta conquistato. Si tratta di una resa molto elevata, nettamente superiore a quella relativa alla Coppa dei campioni 2007/08. Il quadro rivela che i centri, i diagonali e i passaggi indietro dalla linea di fondo sono responsabili di poco più della metà dei gol su azione. In materia, le maggiori percentuali riguardano Spagna, Russia, Germania, Portogallo, Olanda, Croazia e Turchia. Un aspetto interessante per l’analisi è lo sfruttamento dei lati, sapendo che poche squadre hanno operato con vere ali. La preferenza è stata infatti data ai centrocampisti laterali e alle avanzate dei difensori laterali, come il difensore sinistro Zhirkov (Russia) e il suo omologo Van Bronckhorst (Olanda). Le combinazioni e i passaggi in profondità o sopra la difesa hanno prodotto circa il 39% dei gol, lasciando una magra parte della torta alle altre tipologie. Soltanto il 5% delle reti è scaturito da tiri da lontano, contro il 15% registrato in Coppa dei campioni 2007/08. Anche i gol dopo corse con la palla sono stati inferiori rispetto a Yuri Zhirkov quelli di quest’ultima competizione, e ben poche segnature sono sia efficace ripetere azioni che hanno già avuto successo una volta. giunte da errori difensivi. Consapevoli che gli sbagli si pagano caro In generale, anche le reti a seguito di una rimessa laterale sono rare. a questo livello, le squadre hanno largamente evitato le diagonali Non c’è stato alcun caso nella Coppa dei campioni 2007/08 e soltan- potenzialmente pericolose. Del resto, non si è registrata nemmeno to uno in EURO 2008. È successo quando alla fine dei supplementa- un’autorete. ri l’Olanda è stata sorpresa da un fallo laterale che ha permesso ad Arshavin di girarsi per sancire il successo russo per 3 a 1. Dal quadro dei gol emerge anche un certo grado di prudenza. Mentre sono da registrare soltanto 4 reti nei primi quindici minuti GOL SU AZIONI DI GIOCO (tre su palla inattiva), 14 sono giunte negli ultimi quindici e 7 nei I tecnici hanno avuto solo l’imbarazzo della scelta per designare il tempi supplementari. Soltanto 25 delle 77 totali sono state segnate migliore gol su azione. Le manovre fluide non sono mancate ed nel primo tempo: ciò rafforza la teoria secondo cui le squadre ten- anche se gli spagnoli sono apparsi i ‘re delle combinazioni’, non dono a conservare la loro forza d’urto per fasi più avanzate di gioco. sono stati i soli a mettere in mostra un calcio creativo. Anche russi e La prudenza iniziale sembra giustificata dal fatto che, eccetto due portoghesi si sono distinti in inventiva (per il più grande piacere degli pareggi in bianco, 22 dei 29 match sono stati vinti dalla squadra che spettatori) come del resto la Germania, segnatamente con l’azione ha segnato per prima, ovvero il 76% contro il 64% riscontrato in di Lahm che ha permesso di superare la Turchia in semifinale. Coppa dei campioni 2007/08. Soltanto tre squadre (Turchia due volte, Spagna e Germania) si sono imposte dopo essere state in I gol da azioni di gioco sono principalmente basati sul passaggio svantaggio. decisivo e sulla conclusione; non è quindi contemplata l’origine dell’attacco. L’analisi rivela comunque che circa il 46% di questi gol EURO 2008 – concludono i responsabili del Rapporto Tecnico - ha dimo- deriva da rapide rotture o da contrattacchi. Anche alcune reti su strato che un calcio attraente basato sulle combinazioni può essere effi- palla inattiva sono scaturite da contrattacchi e da ciò si rileva che cacemente associato a una filosofia di minima assunzione di rischi. 25 CALCIO INTERNAZIONALE Questo il quadro dei gol su azioni di gioco. siderare una qualità - Combinazioni, ovvero uno-due/combinazioni a tre: 14. il fatto di costringe- - Centri, ovvero centri dall’ala: 25. re i rivali a correre di - Passaggi indietro, ovvero passaggio indietro dalla linea di fondo: 2. più. Non è il solo - Passaggi diagonali, ovvero passaggio diagonale in area di rigore: 4. caso in cui l’inter- - Corse con la palla, ovvero dribbling e immediata conclusione/drib- pretazione evidente bling e passaggio: 1. non è quella buona. - Tiri da lontano, ovvero tiro diretto/tiro e rimbalzo: 3. Il fatto che una for- - Passaggi in avanti, ovvero passaggio in profondità, attraverso o mazione sopra la difesa: 10. copra Creus Xavi Hernàndez maggiori distanze potrebbe, per esempio, indicare problemi di strut- - Errori difensivi, ovvero cattivo passaggio arretrato/errore del portiere: 2. tura. I metri percorsi dai giocatori possono sottolineare il loro contri- - Autoreti, comprese deviazioni: 0. buto alla squadra (Deco è l’esempio che viene subito a mente), ma è giusto misurare la prestazione di un calciatore in chilometri? IL CALCIO IN CIFRE La stessa riserva vale per i passaggi riusciti. Le cifre possono certa- Numerosi tecnici utilizzano la tecnologia per l’analisi delle gare e mente appoggiare le impressioni sul campo. Non è sorprendente delle prestazioni, e una grande quantità di informazioni è messa a constatare, ad esempio, che nella finale lo spagnolo Xavi Hernàndez disposizione del pubblico attraverso i media, segnatamente dai abbia fatto registrare la migliore cifra di passaggi riusciti. Il fatto che canali televisivi che regolarmente – prima, durante e dopo le partite egli abbia ricevuto tanti palloni e li abbia trasferiti ai compagni dimo- – diffondono dati. L’EURO 2008 non si è sottratto a questa regola e stra la sua disponibilità e visione di gioco. le statistiche fornite ai telespettatori hanno costituito un apprezzato Il significato dei passaggi varia anche in funzione dei ruoli e dei com- plusvalore. piti dei giocatori. Nel corso della finale, più della metà dei servizi del tedesco Metzeider sono stati indirizzati verso i suoi compagni di Nel settore delle statistiche ci sono due scuole di pensiero. Alcuni stimano che i numeri possano essere utilizzati per provare qualsiasi cosa; altri pensano che non ingannano mai. Tuttavia, la quantità di dati messi a disposizione pone la questione di sapere se le cifre riflettono correttamente le prestazioni delle squadre e dei giocatori. Prendiamo per esempio il concetto di distanza percorsa. Se si guarda le statistiche si nota con interesse che le due finaliste, Spagna e Germania, sono state inferiori a tutti gli altri loro avversari. Prima della finale i tedeschi avevano percorso soltanto una volta una distanza maggiore di quella dei loro rivali: contro il Portogallo, squadra che ha fatto registrare in totale la cifra più bassa del torneo (98,888 chilometri) nel suo primo incontro con la Turchia. Le distanze percorse dalla Spagna sono state, in generale, nettamente più basse di quelle degli avversari. L’eccezione si è verificata contro la Grecia, dove una squadra iberica rimaneggiata ha dovuto lottare per rimontare e vincere. Se ci si limita solo a questo dato, il pubblico potrebbe ritenere che gli spagnoli siano stati meno preparati sul piano fisico, invece di con26 Labels Deco difesa, Lahm e Mertesacker. In altri reparti i passaggi, privilegiando In occasione del briefing per i media all’indomani mattina, l’UEFA la sicurezza, hanno un valore diverso per la squadra e la ricerca di un approva tale decisione richiamandosi ad un’interpretazione della gioco creativo può rendere bassa la percentuale di quelli riusciti. regola 11, forse conosciuta dagli arbitri ma non dalla maggioranza Ci sono aneddoti che raccontano di giocatori che si abbandonano a dei giocatori, dei tecnici e ancora meno dal pubblico. I media non inutili corse con lo scopo di essere in testa nelle corrispondenti clas- sono gli unici a domandarsi se l’interpretazione è giusta in quelle sifiche e di passare agli occhi del pubblico per uomini chiave. Ne particolari circostanze. nasce una preoccupazione per gli allenatori, pari a quella da ricon- Si tratta infatti di un’interpretazione di una situazione che non è durre a giocatori che scelgono deliberatamente di ricorrere a passag- menzionata né nel Regolamento di gioco, né nelle note esplicative gi facili per stabilire il record di quelli riusciti. “Noi utilizziamo indub- che l’accompagnano. La decisione dell’arbitro è motivata dal fatto biamente le analisi informatiche – commenta Lars Lagerback, allena- che Panucci, anche se rimasto a terra (e tenendosi la testa) due metri tore della Svezia – e controlliamo il ritmo cardiaco durante gli alle- dietro la linea di porta, è da considerarsi come ‘partecipante al namenti. Per il resto, contiamo sulle nostre conoscenze e esperienze”. “Le statistiche sono importanti – concludono i responsabili del Rapporto Tecnico – ma, mettendoci nei panni di ogni allenatore, come dovrebbero essere interpretate e quale valore hanno per la preparazione della squadra?”. LA POSIZIONE DI PANUCCI Lunedì 9 giugno 2008. Sono passati ventisei minuti del match tra Olanda e Italia in calendario nel gruppo della morte (secondo l’espressione utilizzata dai media). Su una punizione calciata dal lato Ruud Van Nistelrooy destro da Van der Vaart, il portiere degli azzurri esce sul secondo palo e colpisce involontariamente un suo compagno, il difensore gioco’ e per questo scagionante Van Nistelrooy. Panucci, respingendo di pugno il pallone. Mentre quest’ultimo è ancora a terra dietro la linea di porta, Sneijder recupera la palla e cal- Far parte del gioco è un’espressione vaga, senza dubbio un altro cia verso la porta. Sulla traiettoria Van Nistelrooy, a due buoni metri capriccio di una legge che già comporta delle sfumature riguardo il dall’ultimo difensore in piedi, modo di definire le posizioni di fuorigioco attivo e passivo. In termi- devia il pallone in rete. L’arbitro ni fisici, la posizione di Panucci non avrebbe potuto essere più passi- svedese Peter Frojdfeldt non va. Ma la sfida professionale di Peter Frojdfeldt e del suo assistente esita un secondo e indica il cen- Stefan Wittberg è stata di determinare, in una frazione di secondo, tro del campo e così – in un tor- la posizione di Van Nistelrooy e, nello stesso tempo, di giudicare se neo dove il 76% delle partite fa Panucci prendeva parte attiva al gioco. registrare la vittoria di chi va per Una delle questioni su cui bisognerebbe dibattere è di sapere se que- primo in gol – l’Olanda è in van- sto pesante carico debba essere sulle spalle degli arbitri. Il loro com- taggio. La rete, ritenuta viziata pito è indubbiamente quello di applicare le regole (e le interpretazio- da un flagrante fuorigioco da ni che l’accompagnano) piuttosto che di scriverle. molti osservatori, è uno dei prin- Oggi la regola 11 dice che “un giocatore è in posizione di fuorigio- cipali argomenti di discussione co se è più vicino alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone dell’EURO 2008. sia al penultimo avversario”. Panucci, in quella circostanza, non si Christian Panucci 27 CALCIO INTERNAZIONALE la propria linea di porta per mettere un avversario in posizione di fuorigioco, l’arbitro lascerà proseguire il gioco e, alla prima interruzione, ammonirà il difendente per aver lasciato intenzionalmente il terreno di gioco senza l’autorizzazione dell’arbitro”. E se un arbitro considera che un giocatore ha intenzionalmente lasciato il terreno di gioco per ragioni tattiche, deve infliggergli un cartellino giallo per comportamento antisportivo. Ma l’uscita di Panucci dal campo non era né volontaria, né motivata da considerazioni tattiche… Il problema rimane. Ma, a meno che l’interpretazione della regola Wesley Sneijder non sia riconsiderata, è prevedibile che essa continuerà a provocare trova tra Van Nilsterooy e la linea di porta. Allora non sarebbe oppor- nutrite discussioni tra arbitri e tecnici i quali, anche se possono spie- tuno rivedere la formulazione di tale regola e dei suoi annessi per gare ai loro giocatori le sottigliezze della norma sul fuorigioco, non trattare e chiarire questo tipo di situazioni? hanno risposte sul piano tattico nel caso un loro giocatore venga a Un’altra questione, tuttavia, può essere sollevata se si riscrive lo sce- trovarsi involontariamente nella posizione di Panucci. nario, con un giocatore olandese a terra al posto di Panucci a seguito della collisione con Buffon. Quando Sneijder calcia in direzione LE SEMIFINALISTE della porta, Van Nistelrooy si trova allo stesso livello dell’ultimo difensore, quindi non infrange la regola sul fuorigioco. Ci si chiede: SPAGNA il guardalinee deve alzare la bandierina in quanto il giocatore olan- • Schieramento di partenza 4-1-3-2 alternando un sistema 4-1-4-1. dese che è a terra è considerato come partecipante al gioco? Se la • Blocco difensivo compatto; palloni recuperati intelligentemente a cen- risposta è negativa (e secondo l’interpretazione attuale degli arbitri è il caso), ci sarebbero delle ragioni per sostenere che si tratta nell’occasione di una discriminazione in quanto si configurerebbe una legge per gli attaccanti e un’altra per i difensori. La posizione di Panucci fa sicuramente riflettere. L’arbitro ha ampie possibilità per assolvere gli attaccanti. In effetti, la regola 11 dice che la posizione di fuorigioco di un giocatore deve essere sanzionata soltanto “se (…) il giocatore prende (…) parte attiva al gioco intervenendo nel gioco, oppure influenzando un avversario, oppure traendo vantaggio da questa posizione”. Panucci non ha preso parte attiva al gioco. Non ha influenzato un avversario. E non ha certamente tratto vantaggio da tale posizione. È pertanto legittimo chiedersi perché un attaccante non possa essere considerato responsabile di alcuna infrazione su questa base e invece perché gli stessi criteri non siano applicati ai difensori. Le argomentazioni difensive potrebbero comunque essere seriamente messe in discussione da persone preoccupate di possibili abusi. Non c’è infatti il rischio che i difensori siano tentati di adottare la posizione di Panucci per trarne vantaggio? Le attuali regole presentano già garanzie contro questo tipo di abuso indicando che “se un difendente varca 28 trocampo, potenza delle linee difensive. • Gioco rapido basato su passaggi corti alternati a efficaci rovesciamenti di gioco attraverso diagonali. • Elevata qualità del gioco individuale; eccellenti dribbling e finte; giocatori capaci di uscire dai guai. • Senna come libero di centrocampo: visione di gioco, passaggi di transizione rapidi e precisi. • Eccellente circolazione di palla da parte di Xavi; corse e passaggi incisivi di Fàbregas. • Torres e Villa: eccezionale coppia di attaccanti, mobile e pericolosa. • Brillante utilizzazione delle combinazioni (a 3 o 4 giocatori) al centro e sulle ali. • Varianti nelle situazioni di palla inattiva: corner corti, rapide punizioni, tiri diretti (Villa). • Presenza importante – a volte decisiva – del portiere Casillas. GERMANIA • Sistema di gioco 4-4-2 nella fase di gruppo, in seguito 4-2-3-1. • Squadra con esperienza internazionale e dotata di precisa maturità a livello delle competizioni. • Elevato livello di concentrazione: impegno difensivo. • Arshavin come ‘elettrone’ libero, dotato di forza creativa in attacco. • Ballack leader del gruppo e principale minaccia tra centrocampo e attacco. • Difesa accanita, spesso con una strategia di marcatura a uomo. • Numerosi centri, in particolare dall’esterno sinistro Lahm. • Contrattacchi esplosivi, specialmente pericolosi a seguito di palle inattive. • Eccellente condizione fisica che consente di esercitare un sostenuto pressing. • Pressing intenso nella metà difensiva del terreno di gioco. • Abilità nel gioco aereo sia in attacco sia in difesa. • Squadra pericolosa su punizioni dirette e indirette. TURCHIA • Struttura basata principalmente su varianti dei sistemi 4-3-3 o 4-2-3-1. • Squadra ben preparata fisicamente e sprizzante un’impressionante energia in ogni match. • Elevata tecnica ed eccellenti passaggi incisivi. • Costruzione variata: lunghi diagonali, passaggi corti, tiri da lontano. • Movimenti fluidi, con efficaci cambi di posizione dal centrocampo all’attacco: scambio delle ali. • Buonissimi cambiamenti tattici quando la squadra è in svantaggio, privilegiando spesso le opzioni offensive. • Squadra pericolosa su palle inattive in particolare su corner e punizioni decentrate. • Mentalità da grandi partite: solidità nei momenti decisivi. • Gruppo unito, molto competitivo, mai arrendevole. • Penetrazione con gli uno-due e tiri dalla distanza. • Improvvise ed efficaci rotture in fase offensiva. • Difesa compatta e intensa con il 4-5-1. RUSSIA • Varianti a partire dal 4-3-3 con un solo attaccante di punta (Pavlyuchenko). • Squadra giovane e atletica che ha dimostrato talento, energia e entusiasmo. • Movimenti intelligenti, rapidi cambi di posizione dal centrocampo all’attacco. • Costruzione dalla difesa; ripiegamento di Semshov o, soprattutto, di Semak per ricevere il pallone e lanciare l’attacco. • Ampiezza di gioco offensivo grazie ai difensori laterali Anyukov e Zhirhov. • Mobilità di Pavlyuchenko in quanto destinatario dei passaggi: presenza fisica e buon realizzatore. 29 SCUOLA ALLENATORI LO SVILUPPO DELLE ABILITÀ ATTENTIVE PER IL MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE di Cetteo Di Mascio* I n ambito sportivo la concentrazione è la capacità di focalizzare l’atten- calcistico precostituito degli atleti allenati. zione su di un compito, come ad esempio una gara, per un certo perio- Tuttavia, restando fermo quanto detto, per chiarezza, nel presente lavo- do di tempo senza essere disturbati o influenzati da stimoli esterni e ro la fascia di età considerata è quella tra i 15 e i 19 anni. interni non pertinenti alla disciplina sportiva praticata. Si tratta di un’operazione cognitiva che richiede all’atleta di: ASPETTI TECNICI E NORMATIVI DELL’ALLENAMENTO a) raccogliere informazioni esterne, derivanti dal fattore ambientale, rela- LA SETTIMANA DI LAVORO tive agli stati psicofisiologici dell’organismo attraverso gli organi di È fisiologico che la motivazione dei calciatori dipenda dai risultati sportivi senso, gli analizzatori visivo, uditivo, cinestesico, vestibolare e tattile; positivi o negativi. A questo si aggiunge la stanchezza psicologica dovuta b) elaborare i dati confrontando le informazioni in entrata con quelle alla routine degli allenamenti e agli impegni scolastici. L’aspetto più impor- facenti parte del bagaglio esperenziale sportivo; c) selezionare le informazioni dando il via ai processi decisionali, quali la scelta e la programmazione della risposta; d) eseguire il gesto tecnico e motorio. tante per me è sicuramente quello di rendere i miei allenamenti oggetto di curioso interesse per i miei calciatori; a tal fine presento esercitazioni che, nel soddisfare gli obiettivi tecnico-tattici-atletici, possano anche determinare un coinvolgimento nella squadra attribuendo così una costante variabilità e imprevedibilità ad ogni esercitazione proposta. Le connessioni tra la concentrazione e la performance in campo sono alla base del training psicologico sportivo. La Psicologia dello sport pone, per- La modulazione dei carichi di lavoro settimanale è orientata al raziocinio tanto, l’accento sulle dinamiche dell’attenzione, che può essere sponta- e all’eludere qualsiasi eventuale disamina, diretta o indiretta, delle presta- nea cioè involontaria e seguire gli stimoli e gli accadimenti che ruotano zioni calcistiche che hanno preceduto il primo giorno della settimana. attorno allo sportivo, oppure conativa, vale a dire volontaria e focalizza- Queste, infatti, dovrebbero essere rimandate alla ripresa degli allenamen- ta su un determinato stimolo dello sportivo. Su questo secondo tipo di ti, in modo da instaurare nel gruppo di lavoro un clima di serenità che attenzione, molto importante nello sport, viene a costituirsi quella che faciliti la concentrazione. A tal fine, la settimana lavorativa prevede una viene chiamata la concentrazione. fase iniziale tendente a rigenerare lo stato psico-fisico del calciatore e Il presente lavoro, partendo da questi presupposti, intende analizzare la una fase intermedia di maggiore impegno mentale che crei i presupposti performance del calciatore attraverso l’esposizione di metodi diretti ad per una sorta di supercompensazione psicologica che trova attuazione ottenere il migliore risultato dal rapporto tra attenzione spontanea, nel momento, che io definisco svuotamento psicologico del calciatore, attenzione conativa e performance. Le dinamiche, oggetto dello studio, due giorni prima dell’impegno sportivo. Dopo la fase di svuotamento, il sono il frutto della mia esperienza empirica sul campo, che non trova la giorno prima della partita si creano i presupposti per una riattivazione sua ratio in un protocollo precostituito ma in una predisposizione perso- dello stato mentale di concentrazione dei calciatori. A questa propedeu- nale che nel tempo e nei risultati ha trovato una sua giustificazione in ambito calcistico, indipendente dalle discriminanti dell’età o dal bagaglio 30 *Stralcio della tesi finale del Corso Master Uefa Pro 2007/2008 per l’abilitazione ad Allenatore professionista di Prima categoria ticità si affianca una ricerca dettagliata del particolare, attraverso eserci- PRIMA DELLA GARA tazioni tecnico-coordinative in maggiore percentuale rispetto alle eserci- Il giorno prima della gara inizia con una seduta di allenamento caratte- tazioni tattiche. rizzata dalla variabilità della proposta tecnico-tattica; non vengono assolutamente trattati argomenti tattici orientati a spiegare l’avversario. È mia LA PRIMA SEDUTA DI ALLENAMENTO convinzione che l’offerta tecnica sul campo debba essere rafforzativa Nell’ambito della dicotomia tra effetti negativi e positivi tendo a iniziare delle conoscenze precostituite solo durante il lavoro settimanale, mensi- il lavoro settimanale con l’incertezza di motivazione, che attrae inevita- le e annuale, del calciatore. bilmente l’attenzione dei miei giocatori. In caso di primo allenamento Il giorno della gara presenta la problematica del periodo che intercorre dopo una partita persa, preferisco abbinare l’effetto sorpresa ad allena- tra la colazione e il pranzo; infatti vi è il rischio di rendere questo lasso di menti ludici e rigeneranti dal punto di vista mentale. Diversamente, nella tempo o troppo banale o troppo stressante, in quanto si genera troppa prima seduta dopo una partita vinta, l’effetto sorpresa è legato ad alle- ansia nei calciatori. Generalmente tendo ad eludere tali rischi in modo namenti più impegnativi, in quanto una prestazione positiva è di per sé opposto rispetto al fare comune, talvolta lasciando ai calciatori la libertà gratificante. di gestione di queste ore, altre volte organizzando un risveglio muscolare atto a spostare l’attenzione verso la seduta di rifinitura e quindi non RESTO DELLA SETTIMANA andando a consumare energie nervose utili alla gara. Il resto della mia settimana lavorativa è caratterizzato dalla convinzione Dopo il pranzo mi rivolgo al gruppo dando pochi e precisi riferimenti che il lavoro di un allenatore non debba mai essere scontato. Pertanto, le variando i miei atteggiamenti, rivolgendomi ora solo ai singoli, ora solo a variabili del mio modo di allenare sono numerose e tendono a far acqui- reparti di gioco o catene di giocatori, ora a tutto il gruppo. Di solito, fac- sire ai miei calciatori la crescita costante sia sotto il profilo psicologico, cio precedere la riunione tecnica da una chiacchierata individuale solo che tecnico-tattico-cognitivo. In particolare, le sedute di rifinitura i giorni con i calciatori che abitualmente sono titolari e che in quella gara non prima della gara sono organizzate con variabilità negli orari rispetto ai scenderanno subito in campo, dando loro delle spiegazioni sulle mie scel- normali standard di allenamento (ad esempio, risveglio muscolare la mat- te e incentivandoli al miglioramento in prospettiva del loro impiego in tina prima della gara) in modo da non rendere i giocatori assuefatti alla quella stessa gara o in successive occasioni. routine. In tal modo, creo i presupposti per infondere negli atleti energie In prossimità di partite importanti, dopo aver stabilito su un foglio tutte mentali non corrotte e quindi a disposizione dell’apprendimento e della le disposizioni tecnico-tattiche, espongo in maniera succinta al gruppo le concentrazione utili alla prestazione sportiva. situazioni di gioco da prendere in considerazione. Tuttavia, durante la mia attività ho rilevato che, a livello giovanile, il creare nelle riunioni pre- IL RAPPORTO CON I MIEI GIOCATORI gara un’eccessiva attenzione ai movimenti degli avversari è meno produt- Nel rapporto con i miei calciatori tendo ad instaurare il giusto compro- tivo di quanto si possa pensare. Ritenendo determinante il lavoro svolto messo tra il rispetto delle loro abitudini e lo spirito di appartenenza al in precedenza, spesso utilizzo, durante le riunioni, argomentazioni ester- gruppo. ne al mondo del calcio in modo da non intaccare, nel cervellotico pensa- Tuttavia trovo non controproducente attuare, in alcuni casi, delle regole re, le energie nervose dei miei giocatori, cercando così anche di rafforza- uniformanti, poiché essendo, a mio modo di vedere, il mondo scolastico re all’interno del gruppo quel senso di appartenenza, a mio avviso, deter- limitato al rispetto delle norme di condotta, potrebbe essere utile una minante per rispolverare in campo quanto appreso in settimana. In que- sorta di compensazione. st’ottica il lavoro settimanale dell’allenatore di calcio dovrebbe essere In quest’ultima accezione devo far rilevare come gli operatori dello sport orientato alla divulgazione di molte variabili psicologiche integrate alle siano chiamati oggi ad intervenire laddove l’attuale sistema educativo situazioni di gioco tecnico-tattiche. risulti carente. In particolare, l’allenatore dovrebbe riprodurre nel suo lavoro settimana- Quanto detto è stato recentemente oggetto del riconoscimento della le i momenti emotivi del gioco, dalla situazione di esaltazione derivante specificità dello sport da parte dell’Unione Europea nel 2007. da un gol realizzato, a quella di depressione derivante da un gol subìto, 31 SCUOLA ALLENATORI che devono essere sfruttate a proprio favore approfittando ora della fru- bravo e preparato a risolvere le difficoltà della gara e non ho bisogno strazione dell’avversario, ora dell’eventuale stato di rilassatezza. di ulteriori stimoli”. Preferisco, pertanto, incentivare dei comportamenti Altro momento importante è l’essere preparati agli ultimi minuti di gara rilassanti e aggreganti che coinvolgano tutto il gruppo, per esempio (anche al cospetto di situazioni di difficoltà estreme di risultato) che sono attraverso frasi brevi ed estemporanee aventi contenuto extra-calcistico, quelli che determinano il risultato finale. Queste considerazioni rendono oppure con il silenzio mirante alla ricerca dell’autostima. Solo pochi istan- le mie riunioni pre-gara atte a far sentire il calciatore da un lato protago- ti prima della gara, do adito all’esternazione dei rituali solidali tra com- nista del suo divertimento, dall’altro consapevole del suo ruolo e delle pagni di squadra, come ad esempio darsi il ‘5’, che io invece evito, in sue responsabilità. quanto ritengo che, in quel momento, il mio ruolo sia di guidare la squadra e non di sostenere la loro autostima. IL MOMENTO DEL PULLMAN 32 Il momento del trasporto in pullman dall’albergo al campo di gioco è IL COMPORTAMENTO DURANTE LA GARA per me una fase di delicata consolidazione della concentrazione dei Il mio comportamento durante le fasi di gioco è diretto all’auto-ottenimen- miei calciatori. Le modalità di rilassamento, nella maggior parte dei to di un razionale equilibrio mentale. L’allenatore, in questa prospettiva, casi, si sostanziano nell’ascolto di musica; lascio a questo proposito al deve allenarsi egli stesso alla concentrazione preparandosi ai momenti in capitano della squadra la facoltà di scegliere, previa consultazione con cui la squadra potrebbe essere in svantaggio o trovare difficoltà di vario tutti, un brano musicale riconosciuto dal gruppo, come motivante e genere, per reagire positivamente a queste situazioni, non inficiando con il di-stressante al tempo stesso, da ascoltare prima di arrivare sul campo suo comportamento le geometrie e l’identità della squadra. di gioco. L’intervallo di gioco è la fase in cui il gruppo deve essere predisposto al Cerco, a questo proposito, di programmare l’orario di arrivo sul campo riadattamento rispetto alle situazioni positive o negative derivanti dal in maniera da calcolare giusto il tempo necessario per un velocissimo primo tempo. Alcune volte, dopo aver lasciato pochi minuti alla libera sguardo al terreno di gioco, in modo da non far fossilizzare i miei cal- rigenerazione dei singoli, utilizzo la lavagna per il mio breve intervento. ciatori su pensieri eccessivamente paranoici. Ritengo che in questa fase la scelta di soluzioni visive immediate possa La fase di vestizione della squadra e la preparazione di tutto il materiale risultar di più facile assorbimento da parte dei giocatori. Il mio scopo è caratterizzata dall’efficienza organizzativa di tutto il mio staff, che ha durante l’intervallo è quello di rendere i miei atleti edotti sul loro compi- ben chiaro il ruolo da svolgere. Ognuno è per me funzionale alla gara, a to al rientro in campo e su come affrontare le eventuali difficoltà. Fino ad partire dal magazziniere, in maniera da limitare al massimo il tempo del ora, però, non ho ancora trovato, nella mia esperienza empirica, l’esatta pre-riscaldamento. Il primo riscaldamento dei miei calciatori è individua- metodica da applicare negli ultimissimi minuti prima del rientro in campo le e dura all’incirca 7-8 minuti, in modo da accrescere la concentrazione con lo scopo di ottenere dalla squadra lo stesso approccio intenso avuto prima del riscaldamento sul campo. Finito il riscaldamento, i discorsi che nel primo tempo. Utilizzo, quindi, per ora solo soluzioni caratterizzate da seguono non hanno mai ad oggetto la gara, in quanto ritengo che in esercizi di messa in moto che non facciano scendere la concentrazione e questa fase la squadra debba avere una consapevolezza consolidata gra- le motivazioni dei calciatori o frasi brevi che dovrebbero avere un effetto zie al lavoro svolto in precedenza. La fase di riscaldamento successiva, coesivo e ricco di feedback. individuale e guidata, dura circa 25 minuti ed è orientata all’applicazio- A conclusione della partita possono generarsi situazioni di eccessiva ne di soluzioni varie tese a rendere la messa in azione stimolante e disten- euforia, derivante da una vittoria, o al contrario di depressione, in segui- siva, in modo da non bruciare energie mentali. to ad una sconfitta. In questa fase lascio ai singoli calciatori piena libertà Anche nel riscaldamento le proposte sono spesso differenziate, orien- di esprimere, pur sempre in maniera equilibrata, i propri stati d’animo per tandomi verso esercitazioni che (soprattutto quando la gara potrebbe poi eventualmente intervenire, in caso di eccessi, positivi o frustrativi, in creare un’ansia eccessiva) tendo a rendere sempre nuove spostando il maniera da evitare una dispersione di energie nervose che potrebbero pensiero del calciatore dall’ansia di prestazione al nuovo esercizio. Lo essere pagate a caro prezzo non solo nel corso della settimana successi- stato d’animo che vorrei si creasse in quel momento è: “Io mi sento va ma anche in periodi più lunghi di tempo. PROSPETTIVE PSICOLOGICHE E SOCIOLOGICHE DELL’UOMO-ATLE- In tale contesto molti studiosi di psicologia dello sport asseriscono la TA-CALCIATORE necessità, da parte degli allenatori, di inserire nel proprio programma di LA CARRIERA DELL’ATLETA allenamento non solo esercizi tecnici, atletici e tattici, ma anche di men- Tra le varie ricerche e pubblicazioni mediche, sociologiche e psicologiche tal training al fine di riuscire a tirar fuori dai propri atleti tutto il loro relative al mondo del calcio, gli studi più interessanti e suscettibili di con- potenziale. crete applicazioni riguardano la figura dell’atleta in generale e, in parti- Per esempio, un intero filone di ricerca si è sviluppato per spiegare come colare, le dinamiche del calciatore. A tale proposito vale solo la pena di la motivazione possa influire concretamente sulla prestazione sportiva ed notare come vi sia ancora un’enorme sproporzione fra il grande interes- agonistica, e soprattutto in quali termini e a quali condizioni. Possiamo se che il calcio suscita nel nostro paese, sia a livello professionale che dire che la motivazione sia oggi uno degli elementi più importanti da dilettantistico, e lo scarso lavoro di approfondimento teorico e di ricerca considerare nel preparare un piano di allenamento personalizzato, per compiuto sulle condotte e sulla personalità del calciatore. qualunque livello di prestazione. Vari autori hanno differentemente con- Esaminando gli studi di psicologia, l’esigenza preponderante in materia è cettualizzato la motivazione. Per Salvini, si tratta di un “agente fisiologi- quella di analizzare l’uomo-atleta-giocatore di calcio per fornire di esso co, emotivo e cognitivo che organizza il comportamento individuale utili indicazioni al fine di inserirlo in un ambiente complesso e pluridimen- verso uno scopo”. Secondo Singer, la motivazione “influisce su ciò che sionale qual è quello di questo sport. facciamo (quando vi è la possibilità di scelta), su quanto tempo ci mettia- L’inizio di una carriera sportiva può essere fatto coincidere con il periodo mo e su come lo facciamo”. d’età che va dai 15 ai 19 anni (periodo evolutivo oggetto della mia trat- La gerarchia dei bisogni di Maslow riporta le motivazioni ai bisogni fon- tazione) quando, sulla base dei risultati conseguiti e delle conferme rice- damentali distinguendoli in: vute a livello personale e sociale, l’atleta-calciatore diviene maggiormen- a) BISOGNI DI BASE: a loro volta suddivisi in bisogni fisiologici (cibo, te consapevole delle sue potenzialità e delle possibilità concrete di riusci- acqua...); bisogni di sicurezza (protezione, mancanza di pericolo); biso- ta nello svolgimento della pratica sportiva. Questa decisione dipende da gni di amore e di appartenenza (accettazione, essere apprezzati, affi- vari fattori: temporali e motivazionali. La sua origine è ascrivibile per alcu- liazione); bisogni di stima (auto-apprezzamento, successo). ni atleti solo al sentimento, alla passione per lo sport, per altri solo all’intuito, alla capacità di prevedere una possibile realizzazione nell’attività b) BISOGNI DI AUTOREALIZZAZIONE: (qualità spirituali, giustizia, bontà, bellezza). sportiva. L’evoluzione nel tempo di questa decisione, ovvero di fare dello sport il proprio lavoro, dipende dalla soggettività, dalla costruzione del- Prescindendo dalle varie definizioni, una delle più recenti ed importanti l’identità di ogni atleta, dal considerarsi dotato di certe capacità sportive acquisizioni è che l’atleta può essere aiutato ed addestrato (dall’allenato- e della presenza di certe condizioni ambientali favorevoli. re e/o dallo psicologo dello sport) ad auto-motivarsi e a sviluppare un All’interno della società sportiva la figura dell’allenatore è quella che rive- atteggiamento vincente attraverso un uso appropriato delle immagini ste un’importanza determinante in tutto questo processo di crescita. Infatti mentali. In allenamento parecchi atleti riescono a raggiungere risultati l’allenatore trasmette la tensione al miglioramento, la voglia di provare, il altamente positivi; tuttavia, quando sono in gara, accade che registrino desiderio di mettersi alla prova, suscita la volontà di essere esigenti con se un brusco calo di rendimento e non riescano a dare il meglio di sé incol- stessi, di entusiasmarsi della propria crescita, affinché si inneschi nell’atleta pando la dieta, il metodo di preparazione o l’eccesso di caldo o di fred- il desiderio di essere un campione perché ne vale la pena. do. Spesso, invece, non sono questi i fattori che determinano lo scarso Motivazione, visualizzazione, feedback sono termini che fino a qualche rendimento bensì il fatto che questi atleti hanno lavorato con regolarità anno fa non erano utilizzati dai tecnici di calcio ma che ora sono diven- ed impegno sul piano fisico ma hanno del tutto trascurato di addestrare tati parte integrante del bagaglio professionale di ogni tecnico. la mente a vincere, sottovalutando il ruolo fondamentale della psiche. Soprattutto dopo la parziale revisione dei corsi abilitanti al ruolo, la psi- Da qualche tempo, invece, è ormai chiaro che nello sport ogni traguar- cologia e le altre scienze umane hanno cominciato a trovare il giusto rilie- do, qualunque vittoria, è frutto di due fattori: energia fisica e potenza vo nel processo formativo dell’allenatore di calcio. mentale. Una strada vincente può essere quella dell’auto-motivazione 33 SCUOLA ALLENATORI 34 che, aumentando la fiducia e la stima in se stessi, rimuove blocchi psico- stesso e l’approccio positivo alla competizione rappresentano sicuramen- logici e mentali, spesso le autentiche cause di tante prestazioni di mode- te due aspetti che contribuiscono in modo determinante alla buona riu- sto livello. Anche se l’auto-motivazione può essere utilizzata in diversi scita della prestazione. campi, essa sta fornendo ottimi risultati proprio nel settore dello sport e In termini di ricadute operative, diventa quindi importante che ogni atle- del calcio in particolare: quando c’è una partita da disputare, sia essa la ta, con l’aiuto dello staff, stimi il suo senso di fiducia e di certezza nelle finale dei Campionati del mondo o un incontro di Terza categoria, non proprie capacità con la consapevolezza che tali elementi possono essere bisogna avere la sola preoccupazione di allenare per ore ed ore solo il fisi- migliorati grazie a una serie di accorgimenti, esercizi e programmi di co. Se si ha davvero il desiderio di raggiungere importanti traguardi è lavoro che implicano un’analisi accurata del vissuto relativo alle perfor- necessario non trascurare la dimensione psichica, con esercizi mirati a mance passate e future. scoprire insospettate energie e fiducia nelle proprie capacità. Risulta anche utile individuare i pensieri negativi che minano la fiducia o Lo sforzo più grande consiste nel far pratica ed esperienza di nuovi modi la capacità di un atleta di intraprendere e perseguire un compito, deter- di pensare, attraverso i quali è possibile cambiare in positivo l’immagine minando un’anticipazione del fallimento attraverso, ad esempio, un irri- del proprio io. gidimento, un venir meno della propria tecnica durante la gara oppure Per prima cosa bisogna imparare a neutralizzare i pensieri negativi. Un una paura in prospettiva di future competizioni. pensiero negativo è come una fattura di magia nera, infatti fa perdere Le riflessioni vanno rivolte all’ultima prestazione, ai possibili miglioramen- forza, energia e vitalità. Un calciatore che scende in campo con in testa ti che si possono apportare, all’approccio verso le gare da farsi e agli il dubbio di non avere i numeri per vincere ha già perso in partenza. Per ostacoli che potrebbero intralciare un buon risultato. vincere la partita, è necessario provare a pensare in positivo: ossia, veder- Il compito dell’allenatore, secondo gli studiosi, è quello di saper coglie- si già vincitori. re nelle parole dell’atleta quelle forme di espressione che contengono Poiché ci vuole un chiaro disegno mentale della partita prima di poterla pensieri negativi quali: affermazioni precedute dal ‘NON’ (es. “Non vivere con successo, il trucco consiste nell’esercitarsi a viverla più e più devo restare sul colpo”), auto-svalutazioni (es. “Sono entrato fuori volte con l’immaginazione, ricreandola nei più minimi dettagli in quel tempo in molti contrasti”), dubbi su di sé (es. “Non sono in forma come laboratorio straordinario che è la mente fino a conoscere perfettamente vorrei”), paura di disattendere le altrui aspettative (es. “Ho deluso l’al- come comportarsi quando si sarà impegnati concretamente sul campo. lenatore”) e preoccupazioni non collegate alla prestazione. Sul piano Infatti, quando la mente vede con chiarezza ciò che si vuole fare, comin- pratico gli effetti di queste forme di pensiero sono molteplici: concen- cerà a funzionare eseguendo il lavoro molto meglio di quanto non ci sia trazione focalizzata sugli errori, profezie che si auto-realizzano, presta- modo di ottenere per mezzo dei soli mezzi fisici. È significativo notare zioni mediocri per evitare i rischi (e i fischi…), tentativo di compiacere come il cervello non riesce a stabilire la differenza tra un’esperienza reale gli altri invece di focalizzarsi sulla gara, tensione e riduzione della fidu- ed una immaginata con grande intensità e nei minimi particolari. Ad ogni cia nelle proprie capacità. modo, non devono esserci dei malintesi: la visualizzazione, infatti, non Per poter sviluppare un pensiero positivo, l’atleta deve riformulare le sostituisce l’allenamento. È un’utile integrazione nei giorni precedenti la affermazioni negative focalizzandosi esclusivamente su ciò che è neces- gara e un sostituto temporaneo dell’allenamento nel caso di malattia, sario fare per ottenere una buona prestazione attraverso la programma- infortunio o lunghi trasferimenti. zione di un percorso che trasformi le barriere in sfide (es. prestazione Altro importante elemento in grado di costituire la differenza tra un atle- sognata, prestazione possibile, e gol setting per raggiungerla). Il gol set- ta ed un campione è la capacità di ricorrere alle proprie convinzioni di ting, in particolare, è la definizione dello scenario attraverso la cui realiz- auto-efficacia (Bandura, 1989) per raggiungere prestazioni sempre più zazione viene progettato il conseguimento di un obiettivo. Per gol si elevate. Nello sport agonistico, come già visto, l’ottimizzazione della pre- intende complessivamente ciò che una persona vuole ottenere; la parazione tecnica e fisica ha raggiunto livelli tali da far sì che sempre più volontà di ottenere qualcosa rimanda alle azioni che ci ripromettiamo di frequentemente l’elemento mentale rappresenti quella marcia in più che compiere per ottenere quel qualcosa: è l’idea della meta da raggiungere permette ad un atleta di avere la meglio sull’avversario. La fiducia in se (o lo scopo) ad innescare l’azione. In quanto scopo e obiettivo di un’azio- ne; il gol diventa, così, regolatore della condotta umana. Il gioco del calcio fa parte degli sport di situazione o sport open, poiché Risultano, inoltre, particolarmente importanti le tematiche legate all’au- i gesti atletici dei calciatori dipendono dalle circostanze prospettate dalla to-efficacia del giocatore. Infatti, la stima di efficacia dell’atleta determi- partita, dalle strategie degli avversari, dalle condizioni del terreno di gara na la modalità di approccio al compito e tale valutazione è influenzata da e da molte altre variabili cosiddette esterne. Generalmente l’attenzione quanto l’atleta crede in sé. Il ruolo dello psicologo e dell’allenatore è viene attratta in prima istanza dall’immagine più semplice, quella che anche quello di elevare questa stima in modo tale che il giocatore affron- appartiene maggiormente alla nostra esperienza e che ci risulta nei fatti ti con fiducia la prestazione (Bandura, Teoria dell’auto-efficacia). Il riferi- immediatamente percepibile; ci sarà quindi una figura dominante. Si deli- mento all’esito di precedenti prestazioni rappresenta sicuramente il mag- neano due meccanismi, uno intuitivo che consente di vedere automati- gior contributo alla definizione del proprio vissuto di auto-efficacia (“Se camente la figura percettivamente più facile per noi, e uno volontario ed ho fatto bene una volta posso farlo nuovamente”). intenzionale in cui l’osservatore attento è in grado di elaborare vere e Anche un maggior controllo dello stato di attivazione, la persuasione ver- proprie strategie capaci di favorire le inversioni. La prima cosa, dunque, bale e un effetto vicariante (“Se lui è in grado di farlo allora lo posso fare che focalizza la percezione degli individui è quella che già conosciamo anch’io”) possono influenzare, anche se in misura inferiore, la fiducia del- attraverso un processo che appare logico solo superficialmente. Bisogna l’atleta. In questi termini ottimizzare una prestazione significa, quindi, cioè ricreare negli atleti il giusto equilibrio tra percezione e attenzione in incrementare il livello di auto-efficacia grazie all’utilizzo di strategie mirate presenza di fatti o eventi non conosciuti. al rafforzamento del senso di realizzazione (analisi dei risultati ottenuti). Ogni atleta rivolge sempre la sua attenzione a qualcosa, sia esso un ele- Un esercizio utile a tale scopo è definito ‘inquadramento positivo della mento interno (come i pensieri, positivi o negativi che siano) o esterno a mente’: l’atleta, cioè, deve descrivere tre aspetti di sé in riferimento ad sé (fattori ambientali piacevoli o distraenti), anche quando non ne è con- alcuni argomenti sportivi guida quali: punti di forza, miglioramenti, rea- sapevole. Quindi, al fine di migliorare la propria prestazione, diventa lizzazioni, preparazione, margini di vantaggio e precedenti prestazioni. importante per il giocatore mettere a punto in allenamento un program- Le riflessioni vanno riportate su un foglio di carta conservando la termi- ma specifico che gli indichi dove dirigere l’attenzione e in che modo nologia utilizzata dall’atleta. Devono essere formulate in positivo, ricon- farlo. È noto che il calciatore deve adeguarsi molto spesso ai diversi sche- dursi a comportamenti o eventi controllabili e specifici. mi tattici proposti sul campo e rispondere ad essi modificando veloce- Un’ulteriore tecnica attraverso cui lo staff può contribuire a incrementa- mente il suo focus attentivo. Infatti, al giocatore è richiesto di saper pas- re la fiducia dell’atleta focalizzandolo sulla realizzazione della prestazio- sare, ad esempio, da un ruolo di marcatura a zona (incisivo e preciso) ad ne può essere la programmazione di un gol setting, attraverso la defini- un ruolo meno determinante (quando lo svolgimento dell’azione si svol- zione di obiettivi a breve, medio e lungo termine che siano, anche in que- ge lontano dal proprio raggio), secondo le regole imposte dalla tattica di sto caso, realizzabili, controllabili, orientati al processo e formulati in ter- gara e dall’imprevisto svilupparsi degli eventi, ed è perciò essenziale alle- mini positivi. Feed-back immediati, elogi, affermazioni positive, visualiz- nare questa abilità al fine di non restare prigionieri di una modalità atten- zazioni, persuasione verbale possono certamente contribuire al buon tiva rigidamente confinata in un unico schema espressivo. risultato del lavoro e dello sportivo. Il controllo dei processi attentivi si sostanzia in una serie di importanti skills o abilità, consistenti nella capacità di: LO STILE ATTENTIVO NEL CALCIO • selezionare dall’ambiente gli stimoli importanti; Nell’ambito della psicologia sportiva riveste un particolare interesse la • dirigere l’attenzione verso gli input significativi; relazione esistente fra stile attentivo e performance, ovvero il rapporto • mantenere l’attenzione costante e focalizzata su di essi. che sussiste fra l’abilità di concentrarsi, il modo di dirigere il proprio inte- Se tutto questo può apparire difficile da realizzarsi, basti pensare che già resse alle diverse fasi del momento agonistico e il rendimento atletico in Cherry (1953), nel suo famoso studio sull’effetto ‘Cocktail Party’, aveva campo. Ogni sport richiede infatti specifiche competenze psico-motorie messo in luce come, anche in situazioni estreme (un’affollata sala da e, fra queste, l’abilità di focalizzare l’attenzione sui momenti chiave della ballo), la nostra mente sia in grado di estrarre le parole dell’interlocutore gara è fondamentale per il conseguimento del risultato. dal tappeto sonoro di sfondo, capire il significato del suo messaggio e 35 SCUOLA ALLENATORI mantenere una conversazione; in più, se qualcuno all’estremo opposto INFORMARE significa rendere noto anticipatamente ai giocatori il conte- della sala pronunciasse il nostro nome, automaticamente saremmo in nuto della seduta in modo da fornire un senso anche agli esercizi di base, grado di indirizzare la nostra attenzione verso questo nuovo stimolo. Ne apparentemente più inutili e banali, ma comunque importanti per il pro- consegue che la mente non si comporta come un mero registratore ma gramma. Significa inoltre rispettare la durata della sessione, comunicare piuttosto come un intrepido esploratore che si concentra sulla figura in le finalità e motivare i metodi prescelti per perseguirle al fine di, rispetti- primo piano che fa ‘risaltare’ sullo sfondo. vamente, incrementare la concentrazione e motivare gli atleti. Risulta In altri termini, l’atleta deve essere in grado di concentrarsi su una cosa importante fornire istruzioni chiare, precise, semplici e costruttive che alla volta pur essendo consapevole di quello che gli accade intorno. Ad informino l’atleta su ciò che è necessario e opportuno per migliorare una esempio, un calciatore saprà essere concentrato nel calcolare la traietto- tecnica o un gesto atletico, evitando quindi affermazioni precedute dal ria del passaggio ma contemporaneamente non taglierà fuori dalla sua ‘NON’ che invece tendono a focalizzare l’attenzione su quanto non si sa percezione le fasi concitate di gioco che si stanno sviluppando poco lon- fare (ad esempio, “Non alzare troppo la gamba” è un’affermazione che tano da sé e dal proprio compagno. ricorda all’atleta di alzare la gamba). Robazza, Bortoli e Gramaccioni (1994) definiscono la concentrazione L’allenatore deve anche saper COINVOLGERE attraverso una programma- come “la capacità di focalizzare l’attenzione su di un compito per un zione delle sedute che sia varia e individualizzata per ogni atleta, oltre certo periodo di tempo senza essere influenzati o disturbati da stimoli che mediante un incoraggiamento per il raggiungimento di obiettivi esterni non pertinenti”. Studi empirici ed evidenze sperimentali hanno immediati. inoltre confermato che atleti, la cui condizione mentale sia quella defini- Infine, capacità e compiti primari del coach sono quelli di INFONDERE ta come ‘flow state’ o ‘stato ideale di performance’, in cui il soggetto è FIDUCIA stimolando la competitività (intesa come sfida per raggiungere totalmente assorbito dalle componenti rilevanti per il compito da esegui- un obiettivo), fornendo continui feedback durante la seduta e valutando- re, ottengono le migliori prestazioni, le cosiddette ‘peak performances’ la al termine. In definitiva, secondo gli studiosi, dopo qualche settimana (Singer e coll., 1991). Altre tecniche utilizzate per migliorare la concen- ed impiegando solo pochi minuti al giorno l’atleta-calciatore imparerà a trazione sono quelle note come ‘thought stopping’ e ‘centering’. migliorare la sua concentrazione e a gestire la sua capacità attentiva. Il thought stopping consiste nel bloccare i pensieri negativi che tendono 36 ad interferire con la prestazione. Con il centering l’atleta è invece in TECNICHE DI RILASSAMENTO grado di ridirezionare i propri processi mentali da un impiego negativo In quest’ultima sezione verranno esposte con maggior dettaglio alcune dell’attenzione ad uno positivo (Nideffer, 1985). Va comunque conside- tra le principali tecniche di rilassamento, già citate in precedenza. rato che preliminare e concomitante a ogni programma di rafforzamen- In uno sport agonistico come il calcio sono numerose le situazioni in cui to delle capacità attentive è la capacità di sperimentare e accedere ad i giocatori sono sottoposti a degli alti livelli di ansia, tensione e stress. Le uno stato di rilassamento profondo che consenta all’atleta di predispor- cause principali di tali stati psicologici negativi possono essere le presta- re il suo corpo e la sua mente alla visualizzazione mentale, concentrarsi zioni mediocri in campo, il cattivo rapporto con il mister o con la squa- sull’abilità da sviluppare e tenere sotto controllo gli stimoli; questi eserci- dra e i tifosi, le eccessive richieste da parte dell’ambiente, l’assenza pro- zi andranno eseguiti quotidianamente alla fine dell’allenamento con la lungata dal campo per infortunio, l’importanza dell’evento da affrontare squadra. Alla base di ogni allenamento deve esservi una struttura forte e e della responsabilità da sostenere. Lo stress si genera nel momento in una programmazione costante senza le quali diventa inefficace. cui gli atleti percepiscono la presenza di uno squilibrio tra quello che è L’ottimizzazione dell’allenamento deriva da una continua tensione al loro richiesto di fare (sfida) e quello che loro sono realmente in grado di miglioramento da parte sia dell’allenatore, sia dell’atleta, attraverso la fare (abilità del singolo). Per stress, quindi, si intende qualsiasi evento fisi- ricerca di una migliore comunicazione e del cambiamento dello stile di co o psicologico che modifichi l'equilibrio organico. Lo stress è anche la coaching. risposta dell'individuo a qualsiasi novità, alla quale si deve adattare. Gli atleti realizzano buoni risultati quando operano in un clima nel quale Solo l'iperstress è dannoso all'organismo; a dosi moderate, invece, può l’allenatore tende ad informare, coinvolgere, infondere fiducia. avere una valenza positiva e favorevole perché potenzia la vis medicatrix naturae. I segnali tipici con i quali lo stress si manifesta sono: ansietà, ten- FATTORI DERIVANTI DALL’ALLENAMENTO sione muscolare, difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione, - logistica: tipo di terreno, luci, materiale; scarsa resistenza e affaticamento precoce, aumento della frequenza car- - condizioni climatiche: pioggia, neve ecc.; diaca, incapacità di controllare il proprio stato emotivo (irritabilità, iper- - carichi di lavoro: es. allenamento aerobico e anaerobico. eccitazione o depressione) e insonnia. FATTORI DERIVANTI DALLA PARTITA Scendendo nel particolare i fattori di stress possono distinguersi in: - partita importante: finale, lotta per la salvezza, qualificazioni sono INDIVIDUALI partite in cui è necessario ottenere un ottimale livello di ansia. In que- - livello tecnico: implica differenti gradi di responsabilità e quindi di ste occasioni difficilmente si riesce a controllare la paura; richieste ambientali; - trasferimenti e trasferte: es. clima, tifosi. - ruolo: ruolo in campo (attaccante-difensore), giocatore di ruolo (turnover, panchina) ruolo del gruppo-squadra (es. leader, capitano); Tali fattori di stress possono dare origine nell'atleta ad una serie di sinto- - supporto sociale: da parte della famiglia e dello staff; mi psicofisici, a loro volta destinati a causare scarso rendimento. - evento importante; I segni dello stress sono: - scarso utilizzo da parte dell'allenatore; - irritabilità generica, iper-eccitazione o depressione; - eccessiva pressione dei media; - secchezza della bocca e della gola; - noia: troppi tempi morti durante i ritiri ecc.; - comportamento impulsivo, instabilità emotiva; - pubblico: ostile e/o invadente; - incapacità di concentrazione; - infortuni. - stanchezza; - ansietà fluttuante: sensazione di paura senza sapere esattamente di che; DI SQUADRA - insonnia, derivante dalla difficoltà di conciliare il sonno; - programmazione: di obiettivi a breve (affrontare una partita alla - mancanza o eccesso di appetito; volta), medio (aggiudicarsi il girone di andata) e a lungo termine (vince- - riso nervoso o senza motivo. re il campionato). A sua volta, la prestazione aumenta quando gli obiettivi sono moderatamente difficili per tre motivi: Una figura che all’interno della squadra può aiutare i giocatori ad affron- 1) Rapporto tra abilità ed obiettivo: quando un atleta valuta di non tare e superare lo stato di stress è l’allenatore. Attraverso la visualizzazio- essere abbastanza capace di raggiungerlo, difficilmente sarà motivato ne, ossia le immagini mentali, è possibile prevedere esercizi di rilassamen- a impegnarsi in un’attività frustrante (presentarsi ad una partita senza to e di respirazione. Questi ultimi servono a caricare di energia i muscoli alcuni giocatori importanti); maggiormente impegnati nello sforzo durante la gara, mentre il relax fisi- 2) Relazione tra difficoltà dell'obiettivo e la fiducia in se stesso, ovvero co aiuta ad incassare con più disinvoltura i colpi emotivi. la fiducia in se stesso influenza direttamente la percezione della dif- Parecchi atleti pensano che rilassarsi sia negativo perché temono di non ficoltà del compito e la successiva prestazione; avere più la grinta necessaria per affrontare la gara. Quando si fa atti- 3) Obiettivi troppo facili e poco incentivanti: giocare contro una squadra nettamente inferiore; - avversario: la prestazione dipende dai compagni di squadra e dagli avversari; - clima organizzativo della società: comunicazione ed organizzazione tra i membri dello staff e tra questi e la dirigenza; - pressioni esterne: da parte degli sponsor, dei mass-media, della società e dei tifosi. vità fisica, alcuni gruppi di muscoli si contraggono ed altri si rilasciano. Se è presente uno stato ansioso dovuto alla situazione pre-gara o in gara, alcuni muscoli possono porsi come antagonisti a quelli utilizzati meccanicamente durante il gesto atletico e quindi risultare dannosi e portare, ad esempio, a una perdita di flessibilità e ritmo nei movimenti. La performance ottimale si realizza invece quando si ha la capacità automatizzata di rilassamento e tensione differenziale. La capacità di rilassamento e tensione differenziale non può essere 37 SCUOLA ALLENATORI improvvisata e si acquisisce solo con un lungo training fino a quando mente cosa fare e perché, e scaturiranno senza sforzo delle risposte diviene patrimonio inconscio dell’atleta. Le tecniche maggiormente automatiche alle varie situazioni di gioco. Solo in questo modo i frutti usate sono il training autogeno e il biofeedback, che utilizza strumen- dell’allenamento saranno concretizzati. tazioni in grado di evidenziare e monitorare diversi parametri biologici. Il training autogeno, in particolare, si basa principalmente sull’allena- Bibliografia: mento graduale alla distensione e sulla decontrazione muscolare. Se BANDURA A. - SCHUNK D.H., Cultivating competence, self-efficacy, and intrinsic interest through proximal self-motivation, in Journal of Personality and Social Psychology, 1989. eseguito regolarmente e seriamente, permette di ridurre la tensione, di CEI A., Mental Training, Edizioni Luigi Pozzi, Roma, 1988. risparmiare e recuperare le energie migliorando così l’efficienza fisica e CEI A., Psicologia dello sport, Il Mulino, Bologna, 1998. mentale. Questa tecnica deve essere utilizzata in precise condizioni ambientali favorenti il rilassamento, quali un ambiente più possibile tranquillo e silenzioso, luce bassa, temperatura equilibrata e abbigliamento comodo. Il biofeedback, invece, è un procedimento attraverso il quale il soggetto impara a riappropriarsi della capacità di controllare e di poter influenzare le proprie risposte fisiologiche attraverso una retroazione psicofisiologica e una maggiore percezione di sé. CHERRY, E.C., Some experiments on the recognition of speech, with one and two ears, in “Journal of Acustical Society of America”, 26, 1953. DI MASCIO C., Manager e allenatore una figura unica nel professionismo, Tesi, CdL in Scienze giuridiche, economiche e manageriali dello sport, Università degli Studi di Teramo, Atri, A.A. 2005-2006. DAVI M., L’ambito ottimale nella prestazione, Notiziario del Settore Tecnico, N. 1, Gennaio/Febbraio 2005. ERIKSON E.H., Aspetti di una nuova identità, Armando, Roma, 1975 e I cicli della vita, Armando, Roma, 1981. FOOT J., Calcio. Storia dello sport che ha fatto l’Italia, Rizzoli, Milano, 2006. CONCLUSIONI GERVIN M., Psicologia sportiva: lo stile attentivo nel calcio, su http://www.calciatori.com. L’allenatore costituisce una professione chiave nel settore sportivo e GUICCIARDI M. - SALVINI A., La psicologia dell’atleta, Giuffrè, Milano, 1988. quella dell’allenatore di calcio è divenuta un’occupazione sempre più importante in Europa. MARTENS R. - BUMP A.L., Psicologia dello sport. Manuale per gli allenatori, Edizione italiana a cura di COSTA A., Borla, Roma, 1991. Nel corso degli anni il ruolo dell’allenatore è profondamente mutato e MASLOW A., Motivation and Personality, Armando, Roma, 1983. la gestione di una squadra di calcio è diventata una questione estrema- NIDEFFER R.M., Attentional focus: self assessment, in R.M. SUINN “Psychology in sports” Burgess, Minneapolis, 1980. mente complessa ed articolata. Non si tratta, infatti, di preparare semplicemente gli atleti esclusivamente da un punto di vista tecnico e tat- NIDEFFER R.M., The inner athlete, Thomas Crowell, New York, 1976. tico ma di intervenire su fattori motivazionali e fornire strumenti per NIDEFFER R.M., Athletes’ guide to mental training, Human Kinetics, Champaign, IL, 1985. aiutarli a fronteggiare le situazioni di stress che si possono presentare NIDEFFER R.M., Concentration and attention control training. in J.M. Wiliams (Ed.), Applied sport psychology: personal growth to peak performance (pp. 257-269), Mayfield, Palo Alto, CA, 1986. nel corso della loro carriera agonistica. Ciò non significa che l’allenatore debba trasformarsi in psicologo ma è necessario unire a una conoscenza tecnica del calcio una sensibilizzazione a tutte le problematiche che riguardano l’uomo-atleta-calciatore. Solo così l’allenatore potrà aiutare l’atleta nelle situazioni di stress senza per questo doverle risolvere al posto suo, in modo tale da formare giocatori che siano in grado SINGER R.N., CAURAUGH J.H., TENNANT L.K., MURPHEY M., CHEN D., LIDOR R., Attention and distractors: Considerations for enchancing sport performance, International Journal of Sport Psychology, (22), pp. 95-114, 1991. di risolvere le situazioni complesse che dovessero presentarsi in manie- SINGER R.N., MURPHEY M., TENNANT K.L. (a cura di), Handbook of research on sport psychology, Macmillan Publishing Company, New York, 1993. ra indipendente. Da parte del giocatore deve esserci la disponibilità, SCHULTZ J.H. (1932), Il Training autogeno, Feltrinelli, Milano, 1971. l’entusiasmo, la predisposizione, e soprattutto la passione e il coinvol- SPINELLI D., Psicologia dello sport e del movimento umano, Zanichelli, Bologna, 2002. gimento. Infine, ma non ultimo, l’ambiente in cui si lavora deve essere sereno, costruttivo e non certo repressivo. Se si creeranno questi presupposti, sicuramente si favorirà il miglioramento sul piano dell’attività cosciente del giocatore che saprà esatta38 ROBAZZA C., BORTOLI L., GRAMACCIONI G., La Preparazione mentale nello sport, Luigi Pozzi Editore, Roma, 1994. TUBI V., Il ruolo dell’allenatore nella formazione dell’autostima, Notiziario Settore Tecnico, N. 1, Gennaio/Febbraio 2006. ZAICHOWSKY L., TAKENAKA, K., Optimizing arousal level, in R.N. Singer M., Murphey, L.K. Tennant (Eds), Handbook of research on sport psychology (pp. 511-527), MacMillan, New York, 1993. SCUOLA ALLENATORI VISITA ALLE GIOVANILI DELLA SPAL di Daniele Chiodo* I l lavoro presentato dal corsista Daniele Chiodo a conclusione del Lavoro in 2 campetti contigui corso di base organizzato a Ferrara dal Settore tecnico FIGC e dall’Associazione allenatori con i docenti federali Marco Maestripieri e 1. Palleggio + controllo orientato: Monica Risaliti, si riferisce alla sessione di studio effettuata presso il • con l’interno; Settore giovanile della Spal. • con l’esterno; La relazione è senz’altro interessante e fa notare le diverse metodologie • con il collo. di allenamento in relazione all’età dei giovani calciatori e i diversi interventi degli allenatori rispetto alle categorie allenate. Infatti, l’utilizzo prevalente dei metodi induttivi nelle prime fasce di età del Settore gio- 2. Dare e ricevere. vanile, e l’utilizzo dei metodi deduttivi nei ragazzi giovanissimi e allievi All’interno del quadrato sono facilmente identificabili per i lettori e risultano fondamentali nel- due allievi sono in possesso palla: l’insegnamento e nella correzione degli esercizi. Altro aspetto importan- • i 2 possessori conducono palla te è la presenza costante del pallone nelle varie esercitazioni, a dimostrazione che la tecnica nel calcio a livello giovanile riveste grandissima liberamente; • 2 dei 4 senza palla, la chiamano importanza per la formazione del giovane calciatore ed è alla base di e si propongono per riceverla: qualsiasi apprendimento futuro. - controllandola con l’interno; - controllandola con l’esterno; - dopo il passaggio si diventa difensori passivi, chi riceve con- SPAL ESORDIENTI ’97 Data: Martedì 16/02/2009 trolla e punta il difensore passivo. Alleniamo la finta. Luogo: Ferrara Ore: 15.00 – 17.00 Partita Allenatore: Sig. Pasetti - In un campetto di forma rettangolare con 2 porte piccole si effettua un 4>4. FASE DI ATTIVAZIONE - In un campetto di forma quadraPRE-ALLENAMENTO ta con 2 porte piccole si effettua Man mano che arrivano gli allievi, effettuano della tecnica al muro con la palla. un 2>2. *Allievo del Corso di base - Uefa B per l’abilitazione ad Allenatore di giovani e dilettanti 39 SCUOLA ALLENATORI FASE CENTRALE Varianti: controllo con l’interno, l’esterno, il petto. I 2 gruppi invertono la posizione. Trasmissione – ricezione – conduzione con finta 1>1 Lavoro a 4 giocatori. Obiettivo: fare gol in qualsiasi porticina. A in possesso palla, trasmette a B e A lancia in favore di D, il quale control- prende il suo posto, B dopo control- la e conduce, dribblando il difensore, in lo conduce ed effettua un dribbling direzione di 1 delle 2 porticine. su C passivo, passa a D e si pone alle Stessa cosa si ripete con C e B. sue spalle. Successivamente si invertono le posizio- L’azione riparte con D che trasmette ni di partenza. a C e così via… 2>2 Controllo e tiro – 15’ A e C difensori > B e D attaccanti. Ricezione con partenza laterale. Gruppo giallo: - A trasmette palla nel quadrato al compagno; FASE DI GIOCO - B dopo aver effettuato una corsa orizzontale, controlla a seguire con l’interno sx ed effettua il tiro Partita con il dx. 6>6 + jolly. Gruppo rosso: Campo diviso in 2 settori. - Ricezione con l’interno dx e tiro I difensori giocano a 3 tocchi senza poter con il sx. I 2 gruppi invertono la posizione. superare la metà campo; gli attaccanti con tocchi liberi e non possono rientrare nella propria metà campo; il jolly gioca con la squadra in possesso Ricezione frontale palla. Gruppo giallo: Varianti: - A trasmette palla nel quadrato al il difensore che trasmette palla agli attaccan- compagno; - B dopo aver compiuto una corsa ti può superare la metà campo, ed un attaccante può rientrare in aiuto ai difensori. d’incontro, esegue un controllo a seguire con l’esterno sx ed effettua il tiro con il dx. 40 Partita Gruppo rosso: 6>6 + jolly. - Ricezione con l’esterno dx e tiro con il sx. Il gol dopo finta vale doppio. SPAL GIOVANISSIMI NAZIONALI ’94 MOBILITÀ ARTI INFERIORI Data: Giovedì 18/02/2009 Luogo: Ferrara Tecnica di corsa: Ore: 15.00 – 17.00 • Skip alto; Allenatore: Sig. Binotto • Calciata dietro; • Doppio impulso; FASE DI ATTIVAZIONE • Calciata a gambe tese in avanti. Partita Percorso tecnico-coordinativo 7>7. Si alternano un percorso tecnico ed Gioco con le mani + calcio di piede; uno di rapidità. gol valido di testa; • Gruppo A) conduzione palla alter- • con l’interno; • con l’esterno; • con il collo. nando dx-sx interno-esterno; • Gruppo B) appoggi rapidi tra i cerchi + sprint di 5 mt.; • Gruppo C) conduzione palla facendola passare sotto l’ostacolo e supe- MOBILITÀ ARTICOLARE rando lo stesso con un balzo; • Gruppo D) slalom tra i paletti + Partita sprint 5 mt. 7>7 in campetto con porte piccole: • 2 tocchi e gol di prima; Possesso palla • 1 tocco e gol di prima. 2 gruppi di lavoro. In uno spazio di 12x12 mt. si disputa un 2>2 con 4 sponde. FASE CENTRALE All’interno: gioco a 3 tocchi; Sponde: gioco a 1 tocco. Tecnica Palleggio + controllo orientato con l’in- FASE DI GIOCO terno piede + conduzione della palla. Partita In uno spazio esterno all’area di rigore STRETCHING si disputa un 7>7. Arti inferiori. Il gruppo che riesce ad effettuare 5 passaggi consecutivi può entrare all’in- Tecnica terno dell’area e andare alla conclusio- Tutti gli allievi sono in possesso di una ne con al massimo 5 tocchi. palla. Conduzione libera e, al segnale, tutti si Partita dirigono verso il centro dello spazio. 7>7 con il solo vincolo dei 3 tocchi. 41 SCUOLA ALLENATORI SPAL ALLIEVI NAZIONALI ’92 STRETCHING Data: Mercoledì 17/02/2009 Arti inferiori. Luogo: Ferrara Ore: 15.00 – 17.00 Possesso palla Allenatore: Sig. Arbusti Campo diviso in 2 settori adiacenti all’interno dei quali si svolgono dei 4>2. FASE DI ATTIVAZIONE 3’ di lavoro con i gruppi che si alternano. Varianti: Campo di gioco diviso in 3 settori. • Trasmissione con le mani; 3 gruppi formati da 4 giocatori con 1 • Trasmetto con i piedi, ricevo con le mani. pallone per colore, movimento blando all’interno dello spazio. Tecnica e stazioni • Trasmissione della palla con le mani; 1. 1>1 + 2 sponde con obbiettivo fare meta; • Ricezione con le mani e passaggio con i piedi (interno piede, collo 2. 2>2 con obbiettivo fare gol nelle porticine piccole; piede); • Passaggio + ricezione ad aprire; • Passaggio + ricezione a chiudere. 3. esercitazione tecnica finalizzata alla trasmissione; A trasmette la palla a B e segue, B passa a C, quest’ultimo effettua un 1-2 con A e passa nello spa- FASE CENTRALE zio sulla corsa di D. Si scala di una posizione in avanti. Campo di gioco diviso in 3 settori I 2 gruppi occupanti i settori esterni si FASE DI GIOCO trasmettono la palla senza farsela intercettare dal gruppo di mezzo. Partita a tema Si possono effettuare solo 2-3 passag- 6>6 + 2 portieri. gi tra i componenti dello stesso colore. Varianti: • gioco a 1 tocco; 4’ di lavoro, 1’ di recupero. • gioco a 2 tocchi; I gruppi si alternano nei compiti. • utilizzo di 2 sponde basse per ogni squadra con obbligo della sovrapposizione. MOBILITÀ ARTICOLARE Varianti: - utilizzo di 2 sponde posizionate ai lati della porta Possesso palla avversaria, per favorire il gioco in profondità; Campo diviso in 2 settori adiacenti - partita 3>3 + 1 gruppo da 3 che recupera; all’interno dei quali si svolgono dei 4>2. - partita 3>3 + 1 gruppo da 3 che palleggia. 3’ di lavoro con i gruppi che si alternano. 42 Varianti: Partita libera • Trasmissione con le mani; 6>6 + 2 portieri. • Trasmetto con i piedi, ricevo con le mani. Nessun vincolo. SPAL PICCOLI AMICI Percorso tecnico Data: Venerdì 19/02/2009 1) conduzione in slalom tra i paletti a Luogo: Ferrara Ore: 15.00 – 17.00 terra; 2) far passare la palla sotto l’ostacolo e superarlo lateralmente alternando il lato dx-sx; 2 GRUPPI DI LAVORO 3) conduzione in avanzamento; Due istruttori lavorano a rotazione 4) conduzione con la pianta; invertendo il tipo di lavoro dopo 30’. 5) conduzione con la pianta in arretra- 1. lavoro tecnico-coordinativo; 2. giochi e partitine. mento alternando i piedi dx-sx; 6) giro con palla e tiro in porta. GRUPPO 1 Percorso motorio GRUPPO 2 1) saltelli a piedi pari con 2 rimbalzi per Gioco ogni intervallo su paletti a terra; 1) In un quadrato si affrontano 3 grup- 2) salto degli ostacoli; pi di colore diverso. 3) appoggi rapidi tra i cerchi; Il gioco consiste nell’effettuare il pas- 4) camminare sulle punte dei piedi; saggio al colore diverso dal proprio, 5) saltelli a piedi pari in avanzamento; muovendosi continuamente all’inter- 6) corsa galoppata laterale; no dello spazio. 7) corsa galoppata laterale; 8) corsa all’indietro. Percorso motorio 1) effettuare uno slalom tra i paletti a terra, tenendo la palla tra le mani; 2) Gioco del ruba coda. 2) far passare la palla sotto l’ostacolo e superarlo lateralmente alternando il lato dx-sx; 3) con palla in mano camminare sulle punte; 4) palleggi in avanzamento; 5) avanzare lateralmente in palleggio; Partitelle finali 6) avanzare lateralmente in palleggio; In 2 campetti adiacenti si disputano 2 7) palleggiare arretrando. partitine di 5>5. 43 CALCIO INTERNAZIONALE INTERVISTA A 12 MISTER D’EUROPA: “IL NOSTRO CALCIO È FATTO COSÌ” di Marco Viani* P er festeggiare i suoi dodici anni di vita, ‘The Technician’, ‘Giornale di lavora ad alto livello? informazione degli allenatori’, pubblicato dall’UEFA, presenta nel “Per esperienza personale le cose da dire al numero 41, febbraio 2009, una selezione di parti di interviste fatte, in riguardo sono tante. Andando sempre più periodi diversi, a dodici ‘tecnici di eccezione’. Sono, nell’ordine, Marcello avanti in questo lavoro ho imparato che Lippi, Alex Ferguson, Ottmar Hitzfeld, Arsène Wenger, Fabio Capello, l’osservazione è fondamentale. Allenare e Roy Hodgson, Rafael Benitez, Jurgen Klinsmann, Carlos Parreira, José contemporaneamente osservare è difficile. Mourinho, Luiz Felipe Scolari, Giovanni Trapattoni. Ne esce una celebra- Quando lavori duramente in campo rischi di tiva e suggestiva compilation che riteniamo interessante far conoscere. dimenticare molti elementi. Così mi sono messo a delegare molte cose al mio assistente facendo qualche passo MARCELLO LIPPI (gennaio 2007) indietro, mettendomi a volte in disparte. Osservare è assolutamente - Cosa deve fare un allenatore per vincere la Champions League o importante per essere sicuri che da una seduta di allenamento tu possa la Coppa del mondo? ottenere quello che desideri, che la qualità del lavoro sia elevata. Inoltre “La componente più importante è avere a disposizione giocatori di alto penso che ci sia bisogno di perseveranza perché allenare oggi ad alto livello. Se un tecnico non li ha, non può fare grandi cose: ci vogliono livello non è un compito facile. Quando, ad esempio, tu arrivi un lunedì interpreti di qualità per ottenere risultati. mattina dopo una sconfitta e sei ancora giù per questa, non va bene, Assumono di conseguenza rilievo operazio- perché tutto ciò si nota e va a incidere sui giocatori. Se invece non vedi ni come il reclutamento, la selezione e la l’ora di ricominciare, sei di nuovo sull’onda giusta, sei di nuovo pronto. capacità di armonizzare queste preziose La passione deve infatti sempre riemergere. Un allenatore di élite ha poi individualità in una squadra che possa risul- bisogno di avere immaginazione. Per me la vittoria più bella è quella che tare altamente competitiva. Più si hanno hai influenzato. Ciò riguarda proprio l’immaginazione che porti in una stelle più si deve lavorare per assicurare la seduta di allenamento e che i giocatori fanno propria, fino ad assimilar- coesione del gruppo, per costruire una for- la quasi naturalmente. Ricordo di aver insegnato, quando ero un giova- mazione compatta e armoniosa. Dobbiamo far sentire a ogni giocatore ne allenatore, delle riprese di gioco in zone importanti del campo; una che è utile ma non indispensabile. Ogni volta che inizio a lavorare in un cosa non abituale all’epoca. Trasferisci la tua immaginazione nella testa ambiente nuovo, la prima cosa su cui insisto è che una squadra è com- di un giocatore sapendo che lui può portarla ad un altro livello perché posta da persone che si rispettano e che sono al servizio delle altre. Se capisce che tutti e due, insieme, possiamo arrivare a cose nuove, sorpren- nessuno si comporta come una primadonna, il gruppo può ottenere denti. Crei una reazione a catena stimolando i giocatori a riflettere, e grandi risultati. Se invece tutti i giocatori si occupano solo dei propri inte- questa è una cosa meravigliosa a sviluppare. È anche importante saper ressi il compito si rivela piuttosto difficile; ci potranno anche essere comunicare con semplicità. Il messaggio non passa se si parla tanto. momenti straordinari di calcio ma alla fine a dominare sarà la squadra in Bisogna affrontare le cose semplicemente, essere brevi ma determinati. possesso di una mentalità veramente collettiva”. Inoltre si deve essere perfettamente chiari su quello che si vuole da una seduta di allenamento. Ricordiamoci di quando eravamo giocatori: non ALEX FERGUSON (ottobre 2006) - Quali sono le principali qualità richieste a un allenatore che 44 *Collaboratore Settore Tecnico FIGC vedevamo l’ora di andare in campo ed invece l’allenatore parlava, parla- comprendere ciò che si può fare con le qualità che si hanno. Se si guar- va, parlava… Fare troppi discorsi è un grande pericolo per noi tecnici”. da in giro, si vede che la maggior parte dei grandi giocatori è intelligente: devono esserlo perché non è facile gestire una carriera. Idealmente OTTMAR HITZFELD (dicembre 2001) si desidera avere un giocatore che ha tutto. All’Arsenal il nostro gioco si - In quale misura è cambiato il calcio dopo il suo esordio da allena- basa sulla tecnica e sul movimento: ciò significa che guardo il ritmo del giocatore e il livello tecnico. Queste componenti non si accordano sem- tore nel 1983? “Il gioco è diventato molto più rapido e ciò ha generato enormi solleci- pre con la potenza e l’impegno fisico ma noi vogliamo che la nostra tazioni per gli atleti, sia a livello fisico che tecnico. Oggi i calciatori devo- manovra sia molto rapida e ricca di spostamenti, ragione per cui abbia- no accettare uno stile di vita molto professionale e lavorare intensamen- mo bisogno di una buona tecnica e della capacità di muoversi veloce- te su tutte le componenti del gioco. Anche i difensori sono stati costret- mente. Certo, si desidera la potenza e la presenza fisica ma, per me, le ti a migliorare le loro qualità tecniche perché è fondamentale che pren- priorità sono il ritmo e la tecnica”. dano parte alla costruzione del gioco. Tutto è migliorato, compresi i trattamenti medici. FABIO CAPELLO (gennaio 2001) Anche la pressione è aumentata: chi mette - Può descrivere il suo stile di conduzione della squadra? i soldi e gli sponsor vogliono i risultati. I gio- “Penso di essere una sorta di miscela di allenatore e di manager; mi piace catori sono delle vedette e tutti devono immedesimarmi nella parte relativa alla gestione e all’amministrazione affrontare i media (da allenatore, ogni gior- della società e non voglio essere isolato no, ho a che fare con cinque reti TV). A occupandomi unicamente dell’aspetto tec- tutto questo si aggiunge il fatto che si deve nico. Preferisco rimanere coinvolto in tutto essere preparati in psicologia dovendo trattare con milionari, soggetti a quello che accade all’interno di un club. Un loro volta a specifiche sollecitazioni e pressioni. Poi con la legge Bosman, po’ come accade in quelli inglesi. Credo che ha modificato l’atteggiamento dei giocatori, il denaro è diventato senza riserve nelle virtù del lavoro puntiglio- una delle loro priorità: procuratori e agenti li rendono matti. Inoltre un so, nello spirito di gruppo, nella disciplina. altro aspetto di questa legge è stato il trasferimento degli atleti con il Dico sempre che se un giocatore è discipli- superamento delle frontiere. Al Bayern, però, abbiamo l’ambizione di nato, se rispetta i colleghi e se lavora in maniera seria, i risultati arrivano. avere in squadra il maggior numero possibile di giocatori tedeschi. Di Altrimenti si può ugualmente ottenere qualcosa di buono, ma solo nel conseguenza il programma del nostro settore giovanile è diventato anco- breve termine. È il sistema e il modo con cui si lavora che ci permette di ra più importante”. vincere durevolmente. Si vince restando concentrati, determinati, disciplinati. Non faccio necessariamente riferimento a un tipo rigido di discipli- ARSÈNE WENGER (novembre 2004) na. Io parlo di rispetto disciplinato; del rispetto per l’allenatore; del rispet- - Lei ha una particolare predisposizione a lavorare sul singolo gio- to per i colleghi; del rispetto per le persone che ci pagano. Riguardo ai catore: cosa ama vedere in un giovane allievo? metodi di gioco, le scelte dipendono molto dal tipo di giocatori a dispo- “La motivazione e l’intelligenza sono le sizione. Se, per esempio, posso lavorare con elementi rapidi e decisi, componenti principali perché credo che ci sono in grado di adottare un approccio molto diverso applicando comun- sia bisogno di un minimo di intelligenza que il mio personale stile”. (‘capisci perché stai facendo un errore?’) e di volontà di migliorarsi. Il talento non è ROY HODGSON (giugno 2007) sufficiente perché una carriera dipende - Quali sono le principali tendenze nel calcio di élite in Europa sul dalla forza con cui si desidera diventare piano tattico e sotto il profilo della conduzione di una squadra? qualcuno e si è abbastanza intelligenti per “A quest’ultimo proposito, la tendenza per un allenatore è oggi quella di 45 CALCIO INTERNAZIONALE TITOLETTO essere giudicato più rapidamente e più ziamenti. Senza esitazioni gli dissi che volevo allenare in prima divisione. severamente rispetto al passato. Di fronte a Anche mia moglie mi ha sostenuto in quei difficili momenti. Quando questa realtà, un tecnico ha poco margine sono andato in viaggio di studio in Italia, Inghilterra e Brasile ho fatto per sviluppare la sua filosofia o il suo stile di tante domande agli allenatori incontrati, tra i quali Capello. Se non si sa conduzione poiché diventa probabile che qualche cosa bisogna andare in cerca di nozioni e di risposte. Per vince- non riesca a raggiungere sufficienti e rapidi re dobbiamo fare buone scelte e ciò significa sapere quello che va bene, risultati nei tempi che gli sono concessi. A quello che funziona: non si tratta solo di teoria ma di avere anche spiri- più alto livello questo implica che la capacità to pratico e di essere flessibili. Solo in casa dei miei genitori avevo 1500 di spendere denaro, di acquistare buoni giocatori e di metterli insieme è video con tre partite su ciascuno e analizzavo i dettagli di esse. Ciò avve- diventata più importante di quanto non lo fosse in passato, quando il niva dieci anni fa. Oggi utilizzo le moderne tecnologie ed ho tutti i DVD tecnico aveva più margine per lavorare sugli elementi messi a sua dispo- delle nostre sedute di allenamento. Si può ben dire, e non a torto, che sizione. Oggi un allenatore è giudicato più sulla qualità dei suoi acquisti sono uno studente di calcio”. che sul livello del lavoro svolto quotidianamente. Sul piano tattico ci sarebbero molte cose da dire, ma mi limito a tre. La prima è l’importan- JURGEN KLINSMANN (aprile 2006) za del contrattacco e l’attitudine a sfruttare la ricchezza dell’effettivo. La - Chi e cosa ha maggiormente influito sulla sua formazione di cal- seconda riguarda il miglioramento della condizione fisica e del ritmo ciatore e di allenatore? della squadra. È indubbio che il gioco oggi sia più rapido e che la sele- “Io sono stato molto fortunato. Nel corso di quasi diciotto anni di gioca- zione dei giocatori debba riflettere questa tendenza. La terza considera- tore professionista ho lavorato con personaggi come Franz Beckenbauer zione riguarda il fatto che c’è una minore pressione, pur se molto inten- e Berti Vogts, entrambi vincitori di Coppa del mondo ed allenatori di suc- sa, sul fronte d’attacco e nelle zone avanzate. Ciò si deve in parte alla cesso. Ho inoltre lavorato con Otto preoccupazione generata dall’interpretazione della regola del fuorigioco Rehhagel, Giovanni Trapattoni, Ossie che ha indotto le squadre a giocare più indietro. I lati sono sempre occu- Ardiles, César Luis Menotti, Arsène Wenger: pati, ma essenzialmente quando si è nella propria zona di campo”. un numero impressionante di tecnici di alto livello. Da ognuno di loro ho preso qualco- RAFAEL BENITEZ (ottobre 2005) sa. Ho molto imparato da Arie Haan nel - Lei ha avuto degli avvii difficili come allenatore di prima squadra. periodo passato a Stoccarda e con Arsène Quale consiglio può dare a chi inizia? 46 Wenger a Monaco: ho capito l’importanza “È presto detto: si deve avere passione e non contare le ore di lavoro. Si del modo di trattare con gli altri e di essere rispettosi, perché la persona deve avere passione e passare tantissimo è ciò che conta di più. Ogni allenatore ha il proprio stile ma tutti mi tempo a far crescere noi stessi come allena- hanno insegnato che c’erano cose molto più importanti del fatto di pen- tori. Dobbiamo inoltre credere nelle nostre sare soltanto al risultato di fine settimana. Se ritorno all’epoca che ho vis- capacità. Quando sono stato esonerato dai suto con la nazionale, rimango ancora colpito dalla facilità di Franz miei due primi incarichi (in un caso appena Beckenbauer nel trattare le cose e dal suo modo di essere sempre posi- dopo appena nove gare dall’inizio della sta- tivo. Oltre a queste qualità aveva un carisma eccezionale. Berti Vogts era gione), ho cercato un nuovo lavoro ed ho un lavoratore meticoloso, estremamente preparato per ogni seduta di continuato il mio processo di formazione. allenamento. Arie Haan ha avuto una grande influenza su di me negli Avevo un diploma di educazione fisica, con quattro anni di specializza- anni giovanili ma tutti mi hanno arricchito. La maniera di Arsène Wenger zione nel calcio; in tutta la mia vita sono stato nello sport, così tanto da di formare i giocatori è davvero impressionante: quando ero a Monaco farlo diventare il mio lavoro. Mi ricordo del mio secondo agente: mi dice- rimanevo spesso sorpreso da certe cose che faceva, per accorgermi più va che sarebbe stato difficile ottenere un nuovo lavoro dopo due licen- tardi dei preziosi frutti del suo lavoro su certe individualità”. CARLOS PARREIRA (agosto 2002) avere più di un campo di allenamento. Preparo così le sedute in maniera da - Come giudica le stelle di oggi? poter passare da una situazione all’altra con un tempo di lavoro molto ele- “Appartengo a una scuola che al riguardo ha un punto di vista molto vato e un tempo di riposo molto ridotto. Noi cerchiamo la qualità e una gran- romantico: il calcio è e sarà sempre un gioco de intensità per brevi periodi. I giocatori lavorano più volentieri (ovunque, in di tecnica e di destrezza. È un gioco di talen- Portogallo come in Inghilterra o in Spagna) se l’allenamento è ben organiz- ti. Tutti non possono cantare bene; tutti non zato e serio, e se conoscono le finalità degli esercizi”. possono dipingere bene (detto di passaggio: anch’io dipingo un po’). Così è il calcio: un LUIZ FELIPE SCOLARI (giugno 2003) gioco di talento, di tecnica, di destrezza, d’ar- - Quali sono le principali differenze tra il calcio sudamericano e quel- te. Tuttavia bisogna fare i conti col calcio lo europeo? moderno: non è sufficiente avere tecnica e “In Europa il calcio pone l’accento sulla condizione fisica, la marcatura, il destrezza. C’è bisogno di organizzazione, occorre saper difendere e attac- gioco collettivo, mentre in Sud America c’è una più grande libertà di espres- care, si deve essere perfetti sul piano fisico. Credo però che per raggiunge- sione, più individualismo ed è spesso questo re i più alti livelli sia necessario avere delle stelle: senza stelle non siamo tipo di componenti a fare la differenza in niente. Le stelle fanno la differenza: con un’azione individuale, una punizio- Coppa del mondo, in particolare per il Brasile. ne, un assist, eccetera. Ma sia ben chiaro: io amo i talenti che fanno l’arro- Noi brasiliani ci siamo messi alla pari con gli sto non il fumo, quelli che sono determinanti. Per noi allenatori è un pro- europei sul piano del lavoro di squadra e della blema avere a che fare con quelli che giocano per se stessi: molta scena, forza ma determinante rimane la qualità indi- pochissima concretezza. L’autentico asso è colui che, creando gioco, fa la viduale dei nostri giocatori. Mi viene in mente differenza per la squadra”. il gol segnato da Ronaldo, con un tocco di punta, alla Turchia nella semifinale del mondiale: si è trattato di un gioco JOSÈ MOURINHO (gennaio 2005) individuale di elevatissima ispirazione”. - Può descrivere il suo modo di conduzione? “C’è stata un’evoluzione e oggi sono diverso da cinque anni fa. In panchina, durante la gara, sono molto più analitico nel primo tempo perché è in questa frazione che GIOVANNI TRAPATTONI (gennaio 2004) - Quando la sua carriera avrà termine (ne dovranno passare ancora di anni…), quale immagine vorrebbe si conservasse di lei? devo aiutare la mia squadra. È difficile comu- “Vorrei che si conservasse l’immagine di una persona con un grande senso nicare con i giocatori durante una partita di dei rapporti umani. Aggiungo una cosa: alle- alto livello. Per questa ragione non grido trop- no ormai da trent’anni ed ho sempre cercato po ma prendo appunti, sempre unicamente in di imparare cose nuove, di essere in sintonia questa prima parte. Analizzo il secondo tempo con le più aggiornate tendenze calcistiche. a casa, a cose fatte. Nella discussione con la Più divento vecchio, più mi sforzo di rimanere squadra dopo i primi 45 minuti cerco di controllare le mie emozioni e di esse- giovane sul piano professionale. Ho lavorato re come i giocatori si augurano che io sia: ciò significa che posso essere cal- con tanti grandi giocatori – Platini è stato uno missimo, così come posso liberare le mie emozioni se questo è ciò che ci si dei migliori – e ho sempre cercato di utilizza- aspetta da me. C’è sempre un aspetto emozionale, così come c’è sempre un re le loro capacità per produrre un calcio positivo, molto tecnico e necessa- contributo tattico. C’è sempre qualcosa da dire alla squadra a metà partita, riamente fisico. Da sempre, comunque, sono un realista. A volte ho proce- invece alla fine è meglio non dire niente perché i giocatori non sono pronti duto a certi cambiamenti per arrivare ad un risultato: ciò non significa per le analisi. Direi che globalmente ho uno stile di conduzione flessibile necessariamente essere un difensivista, ma soltanto un tecnico elastico e rimanendo molto esigente in allenamento. Ho sempre avuto la possibilità di molto pragmatico”. 47 PREPARAZIONE ATLETICA LE COMPONENTI AEROBICHE NEL CALCIATORE IL COSTO ENERGETICO DELLA CORSA di Giovanni Messina* I l Massimo Consumo di Ossigeno (VO2max), la Soglia Anaerobica e il Costo ossigeno (VO2ss, consumo di ossigeno allo stato stazionario) dell’atleta. Energetico sono riconosciuti essere i fattori che determinano la prestazione Nota la velocità di corsa (v) e misurato il consumo di ossigeno, sarà possibile aerobica di un atleta (Pate e Kriska, 1984). calcolare il Costo Energetico (C) del soggetto attraverso la seguente semplice Dopo aver esaminato i concetti di VO2max e di Soglia Anaerobica (Messina, equazione: 2008a, 2008b), in questo lavoro si intende prendere in esame il concetto di costo energetico della corsa (Cr, Cost Running o Running Economy) e il suo C = VO2netto · v-1 (1) allenamento nel calciatore. dove VO2netto è il consumo di ossigeno dell’atleta, al netto del metabolismo COSA SI INTENDE PER COSTO ENERGETICO (C)? di riposo (VO2netto = VO2netto + VO2riposo). Si intende per costo energetico (C) “[…] la quantità di energia necessaria a Solitamente il C si esprime in kJ · km-1 (si ricorda che 1 litro di O2 equivale a percorrere una distanza unitaria […]” (Di Prampero, 1985, p. 57). In altri ter- circa 5 kcal o 20,9 kJ) oppure spesso si misura in mlO2 · kg-1 · m-1. mini, il costo energetico rappresenta l’economia di corsa di un soggetto. Infatti, dimensionalmente, l’equazione (1) si può scrivere anche: Come un automobile è più economica di un’altra quando, a parità di percorso, consuma meno benzina, così un atleta è più economico di un altro atleta mlO2 · kg-1 · m-1 = (mlO2 · kg-1 · min-1 ) · (m · min-1)-1 (2) quando la sua spesa energetica, a parità di percorso, è inferiore. La spesa energetica (o dispendio energetico) per unità di tempo corrisponde qualora la velocità sia espressa in metri al minuto (m · min-1). alla potenza metabolica che, in condizioni aerobiche, è ben rappresentata e Per calcolare il consumo di ossigeno durante uno sforzo si fa uso normalmen- definita dal consumo di ossigeno (VO2). te di apparecchiature a circuito aperto come i sacchi Douglas (speciali sacchi In definitiva, il costo energetico (C) è la quantità di ossigeno necessaria per in PVC con una capacità solitamente di almeno 50/100 litri in cui, in tempi compiere un lavoro meccanico. ben determinati, si raccoglie l’aria espirata; successivamente si misura il volume totale espirato e la concentrazione di ossigeno e di anidride carbonica) o COME SI MISURA IL COSTO ENERGETICO? i metabolimetri portatili respiro per respiro (breath by breath) che hanno il Per calcolare il costo energetico della corsa è necessario che il soggetto corra grande pregio di misurare on line la concentrazione di gas alla bocca median- ad una velocità inferiore alla soglia anaerobica cosicché tutte le richieste ener- te analizzatori di gas estremamente rapidi. getiche siano soddisfatte dai meccanismi aerobici (anche se per velocità supe- Come prima approssimazione, il C di un soggetto è di circa 0,9 kcal (per ogni riori è possibile valutare il contributo del sistema anaerobico attraverso la rile- kg di peso corporeo e per ogni km percorso), indipendentemente dalla velo- vazione della concentrazione ematica del lattato, conoscendone l’equivalente cità, almeno fino a circa 21 km/h (Di Prampero, 1985). energetico) ed inoltre è necessario che si trovi in una condizione stazionaria. Questi valori sono in linea con i dati misurati direttamente al treadmill utiliz- Tale condizione (steady state) è raggiunta solitamente attraverso esercizi ad zando i sacchi Douglas su giovani calciatori di élite (media (DS); età: 14 (0,35) intensità costante mantenuti per almeno 4’. anni, peso: 64 (2,5) kg) (Ottocento, 2007) e su calciatori dilettanti (media (DS); Per il calciatore, anche dilettante, un esercizio di 4-5’ ad una velocità costan- età: 24 (3,7), peso: 76,3 (8) kg) (Messina, 2008c) e i cui valori erano rispetti- te compresa tra i 9 e i 12km/h generalmente soddisfa questa condizione di steady state aerobica: in pratica, durante l’ultimo minuto di una corsa costante di almeno 4-5’, per esempio a 10km/h, è possibile misurare il consumo di 48 *Allenatore di base e preparatore atletico; Corso di Laurea in Scienze motorie all’Università degli studi di Udine e Padova; Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria, Università degli studi di Trieste vamente di 1,015 kcal (0,203 mlO2 · kg-1 · m-1 ) e di 0,94 kcal (0,188 mlO2 · potenza e pertanto a un incremento dell’efficienza meccanica, cioè ad un kg-1 miglior rendimento a parità di lavoro. Questo sembrerebbe suggerire che · m-1). Risulta particolarmente interessante un lavoro di Poser (2007) in cui viene sti- un allenamento volto al miglioramento della componente nervosa della mato indirettamente il costo energetico e la potenza metabolica della corsa forza (reclutamento e sincronizzazione) possa contribuire ad un migliora- in accelerazione e decelerazione in calciatori professionisti. Il tutto deriva da mento dell’economia di corsa. In quest’ottica, un lavoro di Turner e colla- un nuovo approccio ideato dal prof. Di Prampero, in base al quale la corsa in boratori (Turner, Owings, Schwane, 2003) ha dimostrato come un allena- accelerazione sul piano viene paragonata alla corsa in salita a velocità costan- mento pliometrico di 6 settimane, costituito da balzi a piedi paralleli, balzi te e in cui la pendenza equivalente del terreno dipende dal valore dell’acce- alternati, squat jumps ecc., abbia migliorato significativamente il costo lerazione (Di Prampero, 2005). La media complessiva del costo energetico energetico della corsa in soggetti regolarmente ma non strenuamente alle- degli atleti valutati (8 calciatori professionisti della serie A italiana) è risultata nati dediti alla corsa su distanze lunghe. pari a 4,07 J/kg*m (corrispondente a 0,195 mlO2 · kg-1 · m-1), con un valo- re medio degli attaccanti superiore ai difensori (0,197 vs 0,191 mlO2 · m-1, kg-1 In considerazione di questi lavori, Ottocento (2007) ha proposto a giovani · calciatori di élite un lavoro pliometrico 3 volte la settimana per un periodo ovvero 4,12 vs 4,00 J/kg*m) e con i centrocampisti che si pongono tra di 8 settimane, costituito da balzi, salti su ostacoli, drop jumps ottenendo questi estremi. miglioramenti sul Cr del 2,4%, sebbene non significativi. Parimenti, Messina (2008) ha proposto a 2 gruppi di calciatori dilettanti, COME SI PUÒ ALLENARE IL COSTO ENERGETICO NEL CALCIATORE? appartenenti alla stessa squadra, uno specifico training da svolgere 3 volte Nonostante nel calcio, come in tutti gli sport ‘tecnici’, il costo energetico alla settimana per un periodo di 5 settimane di allenamenti pliometrici di non è che una, e non la più importante, delle tante componenti della balzi e salti su ostacoli (GP, Gruppo Pliometrico) oppure di sprint sui 10m e prestazione (Di Prampero, 2002) il suo allenamento è stato oggetto d’in- 20m (GS, Gruppo Sprint) e ha valutato miglioramenti del Costo Energetico dagine da parte di alcuni autori (Bisciotti, Sagnol, Filaire, 2000; Hoff, nel gruppo pliometrico del 5% (pre vs post: media (DS): 0,206 (0,024) vs Helgerud, 2002). 0,195 (0,022) mlO2 · kg-1 · m-1) con una forte tendenza alla significatività Bisciotti e collaboratori sostengono che la corsa frazionata del calciatore, (p = 0,070) rispetto al gruppo che faceva sprint, il quale non ha mostrato proprio per questa sua caratteristica intermittente, determina un aumento alcuna variazione significativa. consistente del dispendio energetico durante una partita, rispetto alla Questi dati sembrano suggerire all’allenatore di calcio e al preparatore atle- corsa in linea (secondo gli autori, correre 1 km in linea o in tratti da 50m e tico che un miglioramento del Costo Energetico della corsa possa essere un in tratti di 20m, a parità di velocità, comporta un aumento della spesa obiettivo migliorabile per il calciatore, nonostante l’economia di corsa non energetica rispettivamente del 10% e del 21%). Anche in base a questi sia una caratteristica peculiare per eccellere nel calcio, essendo questo uno dati, gli autori hanno evidenziato la necessità d’inserire nell’allenamento sport caratterizzato da abilità aperte, rispetto alle gare di endurance in cui una vasta gamma di esercitazioni di accelerazione e decelerazione, proprio l’economia di corsa diventa un aspetto preponderante. Tuttavia, sappiamo al fine di simulare al meglio la richiesta energetica della partita e della pre- che durante una partita di calcio per oltre il 70% del tempo il calciatore si stazione reale. muove ad intensità molto bassa (Bangsbo, Mohr, Krustrup, 2006) e si può Hoff ed Helgerud (2002) hanno proposto a calciatori norvegesi un allena- supporre che, se durante questo periodo la sua economia di corsa sarà mento di forza massimale attraverso l’utilizzo, per 8 settimane, di alti migliore, questo potrà giovare sulla capacità di recupero dopo gesti e azio- sovraccarichi (85% della forza massima) e con poche ripetizioni, richieden- ni di alta e altissima intensità, azioni che sono fondamentali durante una do la mobilitazione massimale della forza nella fase concentrica. I risultati partita di calcio. Inoltre, sarebbe auspicabile una profonda conoscenza hanno dimostrato un miglioramento significativo del costo energetico pari degli aspetti bioenergetici e biomeccanici della corsa del calciatore e “[…] al 4,7%. Una possibile spiegazione, secondo gli autori, è che con l’incre- ancor di più risulterebbe fondamentale una stretta collaborazione tra il mento della forza massima e con il miglioramento della cinetica di svilup- ricercatore e l’uomo da campo allo scopo di individuare, su solide basi po della forza (rate of force development) si verifica uno spostamento nella scientifiche, le migliori metodologie di allenamento atte al miglioramento curva peso-potenza il quale può portare ad una minore produzione di della prestazione […]” (Bisciotti, 2002, p. 27). 49 Settore Tecnico della F.I.G.C. STAGIONE SPORTIVA 2009/2010 QUOTE DI ISCRIZIONE PER CIASCUNA QUALIFICA Allenatore Professionista Prima categoria € 56,00 Allenatore Professionista Seconda categoria € 56,00 Allenatore Dilettante Terza categoria € 28,00 Direttore Tecnico € 56,00 Medico € 56,00 Operatore Sanitario € 28,00 Preparatore Atletico € 56,00 Allenatore Calcio a Cinque € 28,00 Istruttore Giovani Calciatori € 28,00 Allenatore di base € 28,00 Allenatore Calcio a Cinque di 1° livello € 28,00 Il pagamento può essere effettuato esclusivamente tramite C/C POSTALE n° 389502 intestato a: Settore Tecnico F.I.G.C. Via Gabriele D’Annunzio, 138 – 50135 FIRENZE 50 Tutti coloro che vogliono approfondire tematiche di tecnica, preparazione fisica e medicina sportiva attraverso libri e videocassette possono rivolgersi al Museo del Calcio. www.museodelcalcio.it - e-mail: [email protected] FORZA AZZURRI !