Uefa Study Group Scheme - FIGC Settore Tecnico Coverciano

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Uefa Study Group Scheme - FIGC Settore Tecnico Coverciano
Foto Matti Viljanen
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB ROMA
N° 2/2009
UEFA STUDY GROUP SCHEME
SETTORE TECNICO, SESSIONE IN FINLANDIA
IL SITO UFFICIALE DEL SETTORE TECNICO
www.settoretecnico.figc.it
SOMMARIO
EDITORIALE
di Azeglio Vicini
4
UEFA STUDY
GROUP SCHEME
DELEGAZIONE DEL SETTORE TECNICO
VIAGGIO DI STUDIO IN FINLANDIA
di Vanni Sartini
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UEFA STUDY
GROUP SCHEME
LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ
CON IL COINVOLGIMENTO DEI CLUB
di Romeo Benetti,
Massimo Cacciatori, Franco Selvaggi
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UEFA STUDY
GROUP SCHEME
ESERCITAZIONE IN CAMPO
di Ignazio Argiolas, Attilio Maldera,
Biagio Savarese
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UEFA STUDY
GROUP SCHEME
PROGRAMMA DI SVILUPPO
DELLE INFRASTRUTTURE
di Gianni Di Guida, Marco Maestripieri,
Attilio Sorbi
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CALCIO INTERNAZIONALE
RISULTANZE TECNICHE
DEL CAMPIONATO EUROPEO 2008
di Marco Viani
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LO SVILUPPO DELLE ABILITÀ ATTENTIVE
PER IL MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE
di Cetteo Di Mascio
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SCUOLA ALLENATORI
VISITA ALLE GIOVANILI DELLA SPAL
di Daniele Chiodo
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CALCIO INTERNAZIONALE
INTERVISTA A 12 MISTER D’EUROPA:
“IL NOSTRO CALCIO È FATTO COSÌ”
di Marco Viani
44
LE COMPONENTI AEROBICHE NEL CALCIATORE
IL COSTO ENERGETICO DELLA CORSA
di Giovanni Messina
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SCUOLA ALLENATORI
PREPARAZIONE ATLETICA
SETTORE TECNICO
QUOTE 2009/2010
Direttore
Azeglio Vicini
Impaginazione,
disegni e stampa
Franco Morabito
Tipografia Facciotti S.r.l.
Vicolo Pian Due Torri, 74
00146 Roma
Hanno collaborato a questo numero
Fotografie
Felice Accame, Ignazio Argiolas, Romeo Benetti, Massimo Cacciatori,
Daniele Chiodo, Gianni Di Guida, Cetteo Di Mascio, Franco Ferrari,
Roberto Guidotti, Gianfranco Laperuta, Attilio Maldera, Marco
Maestripieri, Giovanni Messina, Paolo Piani, Carlo Salvadori, Vanni
Sartini, Biagio Savarese, Franco Selvaggi, Attilio Sorbi, Marco Viani.
Archivio Settore Tecnico FIGC
Foto SABE
GMT
Maurizio Pittiglio
Ufficio Stampa FIGC
Direttore Responsabile
Tutto il materiale inviato
non verrà restituito.
La riproduzione di articoli o
di immagini è autorizzata a
condizione che ne venga
citata la fonte.
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Poste Italiane s.p.a.
Sped. in abb. Post. D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 2, DCB ROMA
Registrazione del Tribunale di Firenze
del 20 maggio 1968 n. 1911
Il n. 2/2009 del Notiziario è stato
chiuso in tipografia il 4 giugno 2009
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EDITORIALE
L
o spazio tradizionalmente riservato al mio editoriale voglio dedicarlo in questo numero al Presidente federale
Giancarlo Abete con i complimenti e le congratulazioni di tutto il Settore Tecnico e i miei personali.
Giancarlo Abete alle elezioni per il rinnovo delle cariche federali ha sconfitto ogni ipotesi di alternativa: è stato eletto al
primo scrutinio con il 98,42 per cento dei voti, a dimostrazione della stima di cui gode da parte di tutto il calcio italiano.
Alla conferma a Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio si è poi aggiunto il suo ingresso nel Comitato Esecutivo
della UEFA e, con largo consenso e grandissima soddisfazione, anche quello nella Giunta nazionale del CONI.
Auguri, Presidente
Azeglio Vicini
Il presidente federale Giancarlo Abete (foto Maurizio Pittiglio)
*Presidente Settore Tecnico FIGC
UEFA STUDY GROUP SCHEME
DELEGAZIONE DEL SETTORE TECNICO
VIAGGIO DI STUDIO IN FINLANDIA
di Vanni Sartini*
N
el quadro del programma Uefa Study Group Scheme una nutrita delegazione di tecnici federali si è recata nei mesi scorsi in
Finlandia per studiare il modello della federazione scandinava nello
sviluppo dell’attività di base.
Lo Uefa Study Group Scheme è infatti un programma creato dalla
confederazione calcistica europea per favorire lo scambio culturale tra
le varie federazioni e migliorare così il livello dei tecnici in tutta
Delegazione di tecnici federali
Europa.
Le aree individuate dalla UEFA per questo programma sono quattro:
I quattro giorni di incontri si sono tenuti a Lathi, città a circa 100 chi-
• Attività di base o grassroots;
lometri ad est di Helsinki, una delle capitali del calcio finlandese.
• Attività giovanile di alto livello;
Infatti, oltre alle presentazioni e alle relazioni dei vari tecnici e dirigen-
• Calcio femminile;
ti della federazione, che hanno illustrato l’ambizioso programma per il
• Formazione dei tecnici.
grassroots messo in atto da alcuni anni, abbiamo potuto assistere a
due dimostrazioni pratiche effettuate da due dei maggiori club a livelPer ogni area la UEFA ha indi-
lo giovanile in Finlandia, il FC Reipas e il Kuususy Lathi, squadra
viduato le nazioni disposte a
dove, fra l’altro, è cresciuto Jari Litmanen il più grande talento della
presentare i propri programmi
storia del calcio finnico.
e ha stilato un calendario
affinché ogni federazione
A far compagnia alla nostra rappresentativa di tecnici sono stati i col-
possa sia ospitare che effet-
leghi di Austria e Cipro, federazioni scelte dalla UEFA per affiancarci in
tuare al massimo tre visite l’an-
questo viaggio di studio. Lo svolgimento della visita prevedeva il coin-
no. Ad ogni visita partecipano
volgimento attivo anche delle tre federazioni ospiti, specialmente nelle
congiuntamente tre delega-
sessioni finali al termine di ogni giornata, quando tutte le delegazioni
zioni nazionali.
esprimevano le proprie opinioni su quanto visto durante la giornata;
Per quanto riguarda la visita
nel corso delle varie serate ne è nato spesso un appassionato e pro-
finlandese la delegazione ita-
duttivo confronto.
liana era composta dai docenti di tecnica e tattica dei corsi
L’ottima organizzazione della federazione finlandese e l’alta qualità
allenatori del Settore tecnico,
degli interventi proposti hanno reso queste giornate di studio real-
capitanati dal coordinatore didattico della Scuola allenatori Franco Ferrari.
mente formative. Nelle pagine che seguono vi presentiamo un reso-
Gli altri tecnici presenti erano: Ignazio Argiolas, Romeo Benetti,
conto di questo viaggio di studio.
Jari Litmanen
Massimo Cacciatori, Gianni Di Guida, Marco Maestripieri, Attilio
Maldera, Biagio Savarese, Franco Selvaggi e Attilio Sorbi.
*Collaboratore Settore Tecnico FIGC
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UEFA STUDY GROUP SCHEME
LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ
CON IL COINVOLGIMENTO DEI CLUB
di Romeo Benetti*, Massimo Cacciatori*, Franco Selvaggi*
N
el valutare globalmente il tema dell’incontro da parte delle tre
numerosi abbandoni che, secondo le più recenti statistiche, avven-
delegazioni presenti (Italia, Austria e Cipro) è emersa una pic-
gono nella fascia di età tra i 13 e i 15 anni.
cola critica da rivolgere alla federazione finnica. Il programma di sviluppo e potenziamento dell’attività di base che essa ci ha presenta-
Un accenno interessante e sicuramente condivisibile è quello dedi-
to e sta portando avanti, con obiettivi giustamente ambiziosi, tiene
cato al fair play, visto che la federazione finlandese non solo rece-
infatti in scarsa considerazione la maggiore qualificazione dei tecni-
pisce le linee guida della UEFA in questo senso ma le amplia dando
ci, in un ambiente dove il volontariato è prassi comune.
maggior risalto alle buone pratiche nella sportività e nel rispetto
Tutte e tre le delegazioni presenti hanno evidenziato nella discussio-
delle regole e degli avversari, con programmi annuali mirati ogni
ne finale questi aspetti sottolineando che pur mantenendo come
volta al miglioramento di un aspetto comportamentale dei ragazzi.
primarie le finalità socio-educative dell’attività di base, se, oltre al
In conclusione il programma della federazione finlandese appare
mero miglioramento numerico, la federazione punta anche ad un
forse un po’ troppo ambizioso e magari troppo sbilanciato sul piano
sensibile miglioramento qualitativo del proprio ‘parco giocatori’,
della promozione dell’attività piuttosto che sulla qualificazione della
l’obiettivo sembra essere difficilmente raggiungibile senza una deci-
stessa (specialmente nella formazione dei tecnici) ma è sicuramen-
sa qualificazione dei tecnici.
te frutto di un progetto e di una visione verso il futuro che, vista la
professionalità e l’entusiasmo mostrato dai vari dirigenti e tecnici
Le ristrette risorse economiche sono alla base di questa situazione
coinvolti, fa sicuramente ben sperare per il raggiungimento, alme-
di difficoltà, acuite poi dalla concorrenza di sport come l’hockey su
no parziale, degli obiettivi prefissati.
ghiaccio che la fanno da padrone nella penisola scandinava.
Come poi tutti i vari relatori hanno ricordato nei loro interventi, i
Nei maggiori club cittadini, come ad esempio il Kususy Lathi, i
fattori climatici ed ambientali costituiscono un grosso ostacolo allo
migliori giovani calciatori o, almeno, quelli ritenuti con particolari
sviluppo del calcio in Finlandia. Infatti sia le rigide temperature,
abilità e prospettive migliori, vengono inseriti in piccoli gruppi, chia-
perennemente sotto lo zero per alcuni mesi dell’anno, sia le gran-
mati élite groups, per svolgere un ulteriore allenamento settimana-
di distanze fra un distretto cittadino e l’altro rendono molto diffi-
le al fine di migliorare specifiche abilità tecniche e tattiche.
coltosi sia la pratica calcistica che il confronto interno fra le varie
Nell’allenamento che abbiamo seguito era presente un gruppo di
realtà locali.
12 ragazzi (10 calciatori di movimento + 2 portieri) della categoria
In questo senso molto importante è lo sforzo che la federazione sta
Under 15.
effettuando per migliorare l’impiantistica a disposizione con l’installazione di campi artificiali ed indoor per consentire anche la pratica
I due portieri hanno sempre lavorato a parte con il preparatore spe-
invernale; a questo proposito, molto ambizioso ma di sicuro stimo-
cifico tranne nell’ultima parte della seduta in cui hanno difeso alter-
lo è l’obiettivo per il 2020 di raddoppiare il numero di praticanti nel-
nativamente la porta nelle varie combinazioni di tiro dei loro com-
l’intero paese.
pagni. Per quanto riguarda l’allenamento specifico il preparatore si
Molto interessanti sono anche le sinergie con le istituzioni scolasti-
è concentrato soprattutto sul lavoro di tecnica della presa, effettua-
che, sia nell’ottica di avvicinare il maggior numero possibile di
ragazzi alla pratica calcistica sia soprattutto con il fine di evitare i
6
*Docenti ai corsi allenatori del Settore Tecnico
ta anche con delle uscite alte, e sulla lateralizzazione, eseguita con
tuffi su palla rasoterra e a mezza altezza.
Per quanto riguarda il gruppo dei giocatori di movimento i ragazzi hanno cominciato con una messa in azione effettuata con
corsa blanda, alcuni cambi di direzione e andature con skip
medio-alti, seguita poi da un fase di mobilizzazione generale realizzata anche tramite l’utilizzo di piccoli ostacoli molto bassi, e
poi dello stretching. Il tempo di lavoro di questa prima parte è
stato di circa 15 minuti.
Successivamente si è passati alle esercitazioni di tecnica individuale;
sono state effettuate varie serie di esercizi di palleggio:
• Palleggi singoli con controllo a seguire di interno o esterno piede;
• Palleggi con tocco di petto e controllo a seguire di interno o esterno piede;
• Palleggi con tocco di testa e controllo a seguire di interno o esterno piede.
Dopo i palleggi si è passati ad un torello giocato 7>3, con la possibilità di utilizzare due tocchi per i giocatori esterni.
Dopo questa fase si è passati all’esercitazione di tiro in porta, che
Figura 1: esercitazione per il tiro in porta
era l’abilità tecnico-tattica da sviluppare in questa particolare seduta di allenamento.
Chiaramente, le coppie cambiavano continuamente posizione, in
I 10 giocatori venivano divisi in 5 coppie e disposti a pentagono.
modo da dare a tutti l’opportunità di tirare in porta e provare le
Le coppie si posizionavo nei due lati del campo, all’altezza della
varie modalità di passaggio. L’esercitazione è durata complessiva-
linea dell’area piccola, del limite dell’area e della trequarti campo
mente 15 minuti.
(vedi figura 1).
Partendo sempre dalla coppia più vicina alla porta, alternativamen-
Al termine dell’esercizio ci sono stati circa 5-6 minuti di recupero
te (una volta a destra e una a sinistra) veniva fatto partire un pas-
attivo (esercizi per sciogliere, corsetta e stretching) dopodiché gli
saggio per il compagno posto al vertice dell’area di rigore, che ne
allenatori (che hanno condotto bene l’allenamento) hanno dichiara-
effettuava un altro verso il compagno più lontano dalla porta il
ta chiusa la seduta.
quale, dopo un breve scatto sulla spalla, tirava in porta. Una varian-
A nostro giudizio, comunque, al termine dell’esercizio di tiro in
te era costituita dal fatto che, a richiesta dell’allenatore, l’ultimo
porta gli allenatori avrebbero potuto prevedere una partitina 6>6,
passaggio veniva effettuato anziché sulla corsa del compagno, sui
magari con spazi non troppo ridotti per facilitare le conclusioni in
piedi del tiratore stesso, il quale doveva effettuare una guida dalla
porta, per poter meglio individuare in un contesto ‘realistico’ la
palla prima di eseguire il tiro.
qualità dell’esercitazione appena svolta.
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UEFA STUDY GROUP SCHEME
ESERCITAZIONE IN CAMPO
di Ignazio Argiolas*, Attilio Maldera*, Biagio Savarese*
L
’esercitazione, suddivisa in due fasi e proposta per un numero di 16 (14+2)
Durante le pause relative alle esercitazioni a gruppi contrapposti, i gruppi inattivi
ragazzi di 11-12 anni, ha avuto la durata complessiva di 70 minuti circa ed
svolgevano lavoro tecnico probabilmente troppo blando e poco efficace.
è stata condotta da due istruttori del FC Repais: Jyrki Maisonlahti e Petri Kurki.
Dopo un breve riscaldamento, la prima fase si è così articolata:
La filosofia della federazione finlandese, condivisibile nelle sue linee di indirizzo,
- i ragazzi sono stati divisi in sottogruppi (2x4-2x3) posizionati ai vertici di un ipo-
esprime alcuni principi:
tetico quadrato di circa 10 m. di lato;
- sono stati eseguiti esercizi per la conduzione del pallone in diversi modi e su
spazi brevi, con cambio di fronte e relative varianti;
- sono stati effettuati, poi, degli scambi tra componenti degli stessi gruppi con
cambi di posizione (da un gruppo all’altro) esercitando il passaggio corto/lungo
al compagno di gruppo diverso, occupandone la posizione (dai e vai in senso
orario e antiorario) onde esercitare la bilateralità;
- a seguire, esercitazione per l’1vs1, divisi in due sottogruppi in uno spazio di
15x10 m. circa, 4 miniporte agli angoli dove, su passaggio dell’allenatore, un
giovane fungeva da attaccante e l’altro da difensore;
- l’obiettivo-gol consisteva nel condurre il pallone in una delle due miniporte, con
successivo interscambio delle posizioni e, quindi, delle funzioni;
- successivamente, esercitazione al 2vs2 con finalizzazioni al gol nelle porte difese dai portieri, su spazio di esercitazione pari a 25x20 m. circa;
- gli obiettivi di tecnica applicata per gli attaccanti erano finta, dribbling, passaggi e/o tiro, per i difendenti marcatura e copertura.
• Calcio per tutti, onde consentire a un sempre maggior numero di partecipanti opportunità di praticare il gioco del calcio;
• Fair play: ogni due anni un nuovo programma che stabilisce il tema fair play
che porterà al premio previsto;
• Raggiungimento della qualità massima possibile nella organizzazione, sia
teorica sia pratica, del calcio di base;
• La felicità (attività ludica) che deve sempre permeare l’attività calcistica di base;
• Certificazione di qualità che il programma all stars prevede per i settori giovanili maggiormente rispondenti ai requisiti richiesti;
• Lo show dei colori: iniziativa tendente alla ‘formazione’ del futuro tifoso per
chi, ovviamente, non continua la pratica calcistica.
Interessante la dichiarata collaborazione con la scuola, che consente attività calcistica
temporalmente più ampia. Altra nota interessante è la necessaria presenza di un
responsabile tecnico (tutor) con ottimo curriculum e qualifica adeguata. Gli assistenti
tecnici, spesso, sono genitori degli stessi tesserati. Ovviamente, rimaniamo dubbiosi
sulle competenze di soggetti non qualificati in ambiti di formazione giovanile, estre-
La fase successiva consisteva in:
mamente delicati e complessi. La cooperazione con le famiglie, la ricercata omoge-
- minipartite finalizzate alla conclusione e vedeva contrapposti gruppi di 4 o di 3
neità e/o eterogeneità nella composizione dei gruppi, vuole contribuire ad una miglio-
+ il portiere;
- gli obiettivi dell’esercitazione erano gli stessi della precedente con la difficoltà di
re qualità calcistica dei giovani. La federazione attua una verifica periodica e sviluppa
integrazione tra le diverse componenti, al fine di supportare con forza tali progettua-
una maggiore pressione spaziale e temporale;
lità. Richiede al club competenze di natura tecnica, psicologica ed in ambito medico,
- infine, partita 8vs8 su spazi più ampi (40x30 m.).
relativamente all’educazione alla salute, quindi, a una corretta alimentazione del gio-
A conclusione della seduta, corsa leggera defaticante per 3-4 minuti circa.
vane praticante lo sport. Perché un giovane praticante il gioco del calcio possa vivere
tale esperienza in maniera gioiosa e felice, non deve essere coinvolto in competizioni
OSSERVAZIONI
esasperate. L’intervento si concludeva con un pensiero di John Robert Wooden, alle-
Le esercitazioni proposte hanno avuto come tema dominante l’alta intensità.
natore di pallacanestro e cestista statunitense entrato nella Hall of Fame, che condi-
I momenti di recupero attivo sono stati rappresentati da vario palleggio. I tecnici
vidiamo in pieno: “Non tentare mai di essere migliore di qualcun altro, ma tenta sem-
hanno condotto le esercitazioni con buona interazione forse intervenendo spes-
pre di migliorare te stesso”.
so per suggerimenti ed incitamenti talvolta sovrapponendosi.
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*Docenti ai corsi allenatori del Settore Tecnico
UEFA STUDY GROUP SCHEME
PROGRAMMA DI SVILUPPO
DELLE INFRASTRUTTURE
di Gianni Di Guida*, Marco Maestripieri*, Attilio Sorbi*
Da pochi anni in Finlandia, si sta attuando un grande piano di ristruttu-
Attualmente a novembre si hanno già dei campi ghiacciati e giocare per
razione e di costruzione di nuovi impianti sportivi. Si pensa che il loro
l’UEFA con meno dieci gradi è molto pericoloso. L’obiettivo è la creazio-
miglioramento e, con la massima efficienza delle nuove strutture, in par-
ne di stadi sicuri di alto livello riscaldati e coperti per giocare con conti-
ticolare quelle inerenti al Calcio, possano far avvicinare a questo Sport,
nuità. Per mettere a norma gli stadi per competizioni nazionali bisogna
un maggior numero di ragazzi.
avere delle licenze anche aumentando la capienza. Attualmente ci sono
In Finlandia negli ultimi anni sono avvenuti importanti cambiamenti poli-
stadi che hanno una capienza da 500 a 3000 spettatori i quali non sono
tici che hanno portato sostanziali impegni attuati dalla Federazione
a norma per il calcio Top futball.
Calcio Finlandese. La creazione del ‘Dipartimento delle Infrastrutture’ con
a capo un manager ha fatto in modo di credere molto nel raggiungimen-
Pertanto la grande sfida è quella di migliorare gli Stadi per le competizioni
to di traguardi importanti attraverso lo Sport. È per questo che si sono
di alto livello (Champions League o Coppa UEFA) e per gli impegni della
prefissati delle mete di miglioramento di tutti gli Stadi del Paese. Tra gli
Nazionale; renderli a norma UEFA (capienza e agibilità, anche nei perio-
obiettivi importanti da raggiungere dalla federazione finlandese nel 2020
di climatici più rigidi).
c’è lo sviluppo delle infrastrutture legato all’aumento dei praticanti del
Per quanto riguarda l’Attività di Base attualmente la Finlandia è al 42°
gioco del calcio.
posto nella graduatoria FIFA.
Le mete importanti da raggiungere entro il 2020 sono:
Un altro degli obiettivi primari è quello di migliorare questa classifica presti-
- attualmente l’UEFA per il calcio ad alto livello (Top futball) ha approvato la costruzione di 8 stadi con l’obiettivo per la federazione finlandese
di arrivare a 12;
- altra sfida è legata agli europei femminili dove la federazione vuole che
tutti gli stadi abbiano le stesse caratteristiche, cercando di mettere l’erba in tutti gli impianti;
- migliorare gli stadi per le partite della nazionale permettendo di giocare le gare anche nei periodi invernali.
*Docenti ai corsi allenatori del Settore Tecnico
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UEFA STUDY GROUP SCHEME
giosa per conquistare il 20° posto nei prossimi 10 anni, possibilmente entro
In Finlandia il clima determina tutte le attività sportive; pertanto bisogna
il 2020, lavorando sulle infrastrutture sportive (specialmente ottimizzandole
assolutamente cercare di migliorare le infrastrutture, se vogliamo che, quan-
per il lungo periodo invernale) e fare in modo di renderle fruibili a tutti per
ti più ragazzi possibile, si avvicinino particolarmente al Calcio, ed abbiano
aumentare il numero dei praticanti.
l’opportunità di proseguire un’attività sportiva.
Le temperature invernali in Finlandia, come possiamo osservare nella figura
Un progetto così ambizioso, ci pone l’obiettivo che, entro il 2020 vorrem-
sotto, sono molto basse ed impediscono di effettuare l’attività sportiva se
mo tesserare più di 250.000 ragazzi ed avere un campo da Calcio ogni
non in impianti al coperto.
1.000 abitanti. Ci piacerebbe, in un tempo non molto lontano, poter competere con le Nazioni Europee più quotate ma, questo, potrà accadere
solo se riusciremo a portare a termine tutti i programmi prefissati.
Altro aspetto da tenere in considerazione è la grande distanza esistente tra
le più importanti città finlandesi che non aiuta lo sviluppo di questo importante settore. Il problema delle infrastrutture attualmente è legato al business ed è molto sentito nella federazione finlandese la quale cerca di
incrociare questa sezione, inserita nel modello a matrice della federazione,
con altre sezioni.
Per esempio l’UEFA Hat Trick Programme (Football Asssociation of
Finland), è un programma con la partecipazione dell’UEFA, anche dal
punto di vista economico (stanzia circa il 10% dell’intero progetto) ma,
Temperature invernali in Finlandia
in particolare, mette a disposizione le risorse conoscitive e di esperienza per
la costruzione di grandi strutture sportive. L’UEFA riesce a fare da collante
L’impegno per giocare in ‘inverno’, sarà quello di aumentare il numero dei
e da garante, anche per quegli imprenditori o aziende che, consociandosi
campi da Calcio sintetici e, possibilmente, creare impianti al coperto,
tra loro, stanno investendo ingenti capitali economici per questo progetto.
facendo in modo che si possano sfruttare anche per altri scopi.
In Finlandia, le Strutture Sportive sono quasi tutte di proprietà dei
C’è da dire che, se nel 2005 si registravano solo 25 campi sintetici (sparsi su
Comuni, solo il 5% è gestito da privati.
tutto il Paese), attualmente possiamo usufruirne di ben 95.
Quando è partito il programma UEFA ha reso possibile la costruzione di 45
nuovi impianti con campo sintetico e sono stati ristrutturati, attraverso gli
stanziamenti UEFA, 8 Stadi.
Quest’ultimi sono stati ripristinati secondo le normative di legge UEFA perché altrimenti diventavano inutilizzabili.
I campi sportivi nel periodo invernale
La qualità delle infrastrutture è importante anche per il clima, in quanto
in Finlandia normalmente le temperature sono bassissime (al nord si
hanno 230 giorni di neve, mentre al sud 150 giorni di neve) e si crea la
necessità di costruire dei campi riscaldati.
10
Campi sintetici
INTERVENTI E DOMANDE
La delegazione cipriota chiede: “Quale è il calcio Top Futball?”
Il calcio Top Futball è legato alla squadra nazionale (National competition) e al campionato di serie A.
Domanda della delegazione italiana: “C’è il finanziamento della
federazione finlandese nel miglioramento delle infrastrutture?”
La federazione finlandese mette solo i soldi che arrivano dall’UEFA
per il programma Hat Trik, gli altri soldi li mettono gli enti locali.
Attualmente per l’attività di base nel periodo invernale c’è un miglioramento in quanto dal 1998 si stanno creando delle strutture coperImpianti sportivi in Finlandia
te con terreni artificiali e l’attività calcistica non è più totalmente
ferma in inverno, e questo impegno nel giocare in inverno con super-
Sono stati altresì costruiti, sempre per mezzo di questo programma, molti
fici artificiali, sarà aumentato.
‘minicampi sintetici’ (5vs5), quasi tutti adiacenti alle Scuole d’Istruzione, per
Le infrastrutture presenti in tutti gli sport, sono di proprietà dello
incentivare maggiormente i ragazzi ad avvicinarsi a questo Sport.
stato e dei comuni, solo il 5% del totale è dei Club; nel calcio il gra-
Impianti sportivi in Finlandia
fico ci dice che si ha un campo ogni 25.000 abitanti, tenendo conto
delle percentuali mancano in Finlandia 29 campi.
L’obiettivo per il 2020 è arrivare a 250.000 tesserati, ed avere un
campo ogni 1.000 giocatori, con un totale di 250 campi tenendo
conto anche delle relazioni di altri paesi.
Altro problema in Finlandia, è la quantità di persone che si dedicano
all’attività di base per mancanza di fondi e di conseguenza che gestiscono queste infrastrutture.
Da un censimento effettuato sono 198 le persone che si dedicano
‘Infrastrutture migliori, per fare in modo che la Finlandia possa raggiun-
all’attività di base in Finlandia.
gere un livello importante nel Calcio, in Europa’. Questo è il motto che si
È stato creato perciò un progetto di 3 anni per mettere persone nel
sono coniati i Finlandesi.
settore giovanile Full time (contrattizzate) ESR Project.
Domanda della delegazione italiana: “Quanti tecnici in queste
198 persone?”
Il 60% delle 198 persone sono tecnici. Il rapporto dei Full time è di 1
a 500, una percentuale bassissima. L’obiettivo in futuro sarà di non
scegliere persone con esperienze scolastiche elette dai club, ma dopo
studi mirati professionisti delle infrastrutture (ingegneri – architetti –
geometri).
Il dipartimento delle infrastrutture deve avere al centro fitte connessioni e rapporti con organismi calcistici: con l’Uefa e i suoi regolamenti,
con i Clubs, con le amministrazioni delle città che di fatto mettono i
finanziamenti trovando sempre la soluzione immediata.
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UEFA STUDY GROUP SCHEME
Domanda della delegazione italiana: “Al progetto servono fondi e in
Sono stati messi a norma 8 stadi con requisiti UEFA sistemando il terreno, la
Italia molte volte mancano i finanziamenti”.
luce, la capienza ecc.. A livello dei club gli stadi sono stati creati multifunzio-
È tutto nel progetto Hat Trik dell’Uefa.
nali per le scuole che possono usufruirne per le ore di educazione fisica.
“Nella creazione degli stadi possono concorrere altre federazioni con i
Domanda della delegazione di Cipro: “Dando il 5% l’UEFA riesce a copri-
loro Sports?”
re le spese da sostenere?”
L’idea è la creazione di stadi polivalenti con il coinvolgimento di più federazio-
Il governo dà il 20% più gli sponsor privati. I programmi poi diventano meno
ni. La Finlandia è situata in una zona vicina al circolo polare artico, perciò ha
costosi costruendo i mini pitch o mini campi che costruiti numerosi portano
un clima con inverni freddi ed estati calde che oltre a creare un problema crea
più finanziamenti al progetto.
una sfida. I giorni di neve al sud sono 150 l’anno, in Lapponia al nord i giorni con la neve sono 230 e la temperatura media nazionale è di 2-3 gradi l’an-
Domanda della delegazione austriaca: “Il finanziamento è uguale per tutti,
no. Il tutto fa nascere la volontà del dipartimento di proteggere al meglio le
ma non si agevolano più le piccole nazioni rispetto ad altre più grandi?”
infrastrutture, creando campi artificiali e campi indoor coperti.
Tutte le nazioni ricevono gli stessi soldi, la differenza è che le nazioni più pic-
Attualmente la stagione calcistica parte ad Aprile e termina a Novembre con
cole hanno la necessità di un grande progetto e scavalcano il 10% per ogni
la prima neve e i campi sintetici avranno lo scopo di far effettuare l’attività
club. La richiesta per la costruzione di una infrastruttura può effettuarla un
anche ne periodi più esposti alla neve (attualmente sull’erba naturale si rie-
club o una municipalità della città e va inoltrata alla federazione finlandese.
sce a giocare dalle 120 alle 350 ore l’anno).
La federazione finlandese, manda la richiesta all’UEFA, la quale dopo un controllo accurato dà il via libera ai lavori. Al termine dei lavori l’UEFA controlla
PROGRAMMMA HAT TRIK DELL’UEFA PER LA FINLANDIA
se tutto quello presentato corrisponde ai lavori effettuati.
Nel 2004 l’UEFA ha dato in prestito a tutte le federazioni 4,3 milioni di
I campi costruiti in Finlandia da 5 nel 2002 sono passati a 25 nel 2008, e il
euro per costruire stadi o centri sportivi. Questo programma in Finlandia
numero sta sempre aumentando.
ha reso possibile la costruzione di 45 nuovi campi con erba artificiale di
nuova generazione.
Quando viene inaugurato un campo è un evento speciale di grande rilevanza per l’UEFA, la quale promuove l’iniziativa anche nelle scuole, favorendo la
12
Prima del 2004 i campi con queste caratteristiche erano solo 12. La regola
relazione con i bambini che si vogliono avvicinare al gioco del calcio. L’evento
generale del programma è finanziare ogni stadio con il 10% del finanzia-
favorisce e migliora anche il rapporto attraverso la promozione e la comuni-
mento totale. La politica finlandese è stata di dare il 5% per ogni club e si è
cazione tra federazione e istituzioni politiche, per la presenza di personaggi
creato uno stimolo per le municipalità diventando un incentivo per costruire.
del governo. Nella giornata dell’inaugurazione si svolge anche una partita
cerimoniale di vecchie glorie, per raccogliere fondi per beneficenza ma anche
2) Esercitazione Tecnica analitica
con l’obiettivo sempre presente delle infrastrutture legate all’aumento dei
Obiettivo: guida della palla e passaggio
praticanti per creare una Federazione Finlandese più forte.
CLUB REIPAS LAHTI - TECHNIQUE SCHOOL
Seduta di allenamento: Mercoledì 1 ottobre 2008 ore 16,30
Categoria: Under 12
Svolgimento: guida della palla da A a B, il calciatore arrivato in B apre con
Allenatore: Manager Sig. Jirki Maisonlahti
l’interno effettuando una finta ed effettua un passaggio al compagno
Allenatore: Sig. Petri Kurki
posizionato in A.
Tempo totale della seduta: 60 minuti
3) Esercitazione di Tecnica analitica
1) Esercitazione di Tecnica analitica
Obiettivo: guida della palla e passaggio. Dai e segui.
Obiettivo: guida della palla
Svolgimento: guida della palla con passaggio al compagno seguendo il
pallone di continuo, dai e segui.
4) Esercitazione Tecnico Tattica
Obiettivo: guida della palla, passaggio e sovrapposizione.
Svolgimento dell’esercitazione: i calciatori vengono divisi in 4 gruppi, due
da 4 e 2 da 3.
Il calciatore si muove dal birillo posto all’angolo verso il birillo centrale,
effettuando diversi tipi di guida della palla:
1. interno piede destro e interno piede sinistro toccando il pallone rapidamente;
2. interno piede ed esterno piede destro poi il sinistro;
3. esterno piede destro ed esterno piede sinistro alternati;
4. con l’esterno collo dei due piedi effettuando una finta prima di arrivare al birillo centrale;
5. con l’esterno collo dei due piedi verso il birillo, tornando indietro
aprendo con l’esterno opposto alla guida della palla;
6. con l’esterno collo dei due piedi verso il birillo, tornando indietro
aprendo con l’interno del piede ed effettuando una finta sul pallone.
Svolgimento: esercitazione dai e segui.
Il calciatore B prosegue la corsa dopo il passaggio effettuando una
sovrapposizione su A il quale effettua un 1-2 restituendogli il passaggio.
L’esercitazione viene effettuata contemporaneamente da 4 calciatori che
passano da una zona all’altra.
13
UEFA STUDY GROUP SCHEME
5) Esercitazione Tecnico Tattica 1>1
subito alla fase di possesso alla fase di non possesso palla, andando a contra-
Obiettivo: guida della palla, dribbling, difesa della palla, marcatura, presa
stare un’altra coppia che parte velocemente palla al piede dalla parte opposta.
di posizione, contrasto, ricerca dello spazio.
Il calciatore che materialmente conclude in porta, prima di andare a contrastare deve toccare il palo della porta. Esercitazione di grande intensità.
7) Esercitazione di Tecnica analitica
Recupero attraverso il palleggio individuale con tutte le parti del corpo.
Durata: 5 minuti.
8) Esercitazione Tecnico Tattica: partita 4>4 + i portieri e 3>3 + i portieri.
Obiettivo: guida della palla, passaggio, smarcamento, difesa della palla,
dribbling, tiro in porta, marcatura, presa di posizione, contrasto, intercettamento. Attaccare in superiorità numerica, difendere in inferiorità
numerica. Calciatori utilizzati n. 16. Spazio 25X25.
Svolgimento: i calciatori effettuano l’1>1 dopo essere passati in velocità
in una delle porticine.
L’allenatore passa il pallone al centro del quadrato 25x25, il calciatore
che arriva primo sulla palla diventa attaccante l’altro difensore. Nel
momento di conquista del pallone c’è scambio del ruolo e l’obiettivo è di
riuscire ad entrare attraverso dribbling e guida della palla in una delle due
porticine dell’avversario.
6) Esercitazione Tecnico Tattica: partita 2>2 + i portieri. Spazio 25x25
Obiettivo: guida della palla, ricezione, smarcamento, difesa della palla,
passaggio, dribbling, tiro in porta, marcatura contrasto, intercettamento.
Svolgimento: partita 4>4 (variante 3>3).
La squadra che attacca, superata la linea di centrocampo, acquisisce
superiorità numerica in quanto un calciatore (il più avanzato) della
squadra difendente si ferma sempre nel centrocampo avversario.
Diventa perciò un 4>3 o 3>2 dove chi attacca deve sfruttare la superiorità numerica e l’altra squadra difendere in inferiorità numerica.
La squadra che riesce a far goal, può iniziare ancora l’azione di attacco partendo dal suo portiere.
Osservazioni generali sulla seduta di allenamento: è stata una buona
seduta dove gli allenatori hanno lavorato rispettando i principi della
14
Svolgimento: partita 2>2 in uno spazio 25x25. Il tema è il tiro in porta dopo
progressione didattica, inserendo e modulando sempre i gesti tecnico-
dribbling o passaggio del compagno. La coppia che fa goal deve passare
tattici in modo graduale (dal semplice al complesso). Le esercitazioni
sono risultate molto interessanti ed hanno raggiunto l’obiettivo pro-
Esercitazione di forza veloce reattivo-esplosiva
grammato.
I calciatori effettuano un saltello avanti e uno indietro a piedi pari con le
ginocchia al petto e poi scatto di 10 metri verso il birillo posizionato
Alla domanda fatta dai tecnici presenti sull’intensità abbastanza alta e
davanti a loro. 3 ripetizioni per ogni calciatore.
su alcuni recuperi molto brevi, della seduta di allenamento, riferita
all’età di competenza dei calciatori (12 anni), gli allenatori finlandesi
rispondevano che era dovuto al clima, che in Finlandia essendo molto
rigido risulta pericoloso per la salute dei bambini dare molte pause.
Seduta di allenamento Giovedì 2 Ottobre 2008 Ore 16,30
Categoria: Under 14-16 Fc Kuusysi Skill Scholl
Allenamento: addizionale 3+1.
Variante: il calciatore compie 4 balzi su tre ostacoli posizionati uno avan-
Allenatore: Sig. Ismo lius + allenatore + preparatore dei portieri
ti, uno laterale ed uno avanti e scatto di 10 metri sul birillo. 3 ripetizioni.
Durata della seduta: 60 minuti – 1 calciatore + 2 portieri
Progressione di abilità: tecniche per arrivare al tiro in porta.
1) Messa in azione
4 giri di campo corsa continua.
Esercitazione: percorso coordinativo di 20 metri a secco attraverso ostacolini e cinesini. I calciatori dovevano superare gli over bassi alternando
vari tipi di skip: frontale, laterale destro, laterale sinistro. Dopo aver superato gli ostacolini in corsa blanda verso un birillo di 10 metri posto davan-
% minuti stretching e mobilizzazione per il tronco e le gambe.
ti a loro, tornavano indietro sempre in corsetta e si spostavano nella
postazione dei cinesini (n. 6) dove effettuavano dei lavori di frequenza
Esercitazione di Tecnica analitica nel cerchio di centrocampo
molto rapidi in modo frontale, laterale destro e laterale sinistro.
Obiettivo: palleggio, stop, guida della palla.
Totale esercitazione 15 minuti.
Variante:
1. durante il palleggio il calciatore alza la palla e la mette in terra con uno
stop a seguire con l’interno del piede destro, e con l’interno del piede
sinistro compiendo poi una guida della palla;
2. durante il palleggio, il calciatore alza la palla, la stoppa con il petto, e
la mette in terra con uno stop a seguire con l’interno del piede destro
e sinistro, compiendo poi una guida della palla;
3. durante il palleggio il calciatore alza la palla, la controlla con la testa,
e la mette in terra con uno stop a seguire effettuato con l’interno o
l’esterno del piede compiendo poi una guida della palla.
Nel cerchio di centrocampo torello 7>3 a 2 tocchi. Il calciatore che inter-
L’esercitazione è intervallata da esercizi di mobilizzazione a coppie per le
cetta il pallone prende il posto del calciatore che ha sbagliato. Totale
gambe e il tronco. Durata 5 minuti.
lavoro 10 minuti.
15
UEFA STUDY GROUP SCHEME
A passa la palla a B il quale dopo un contromovimento lungo corto, a sua
volta gli restituisce il passaggio, A effettua un passaggio lungo a C il
quale chiede un 1-2 a B andato in appoggio in B1. C ottenuto l’1-2 da B
controlla il pallone e lo guida nella postazione successiva.
Variante 2
Esercitazione Tecnico Tattica
Obiettivo: ricezione, guida della palla, passaggio. Spazio 15x 30.
Il calciatore A passa la palla a B che a sua volta dopo un contromovimento corto lungo gli restituisce il passaggio, A effettua un passaggio lungo
a C il quale chiede un 1-2 a B andato in appoggio evitando l’avversario
intervenuto ad intercettare la palla. C ottenuto l’1-2 da B, controlla il pallone e lo guida nella postazione successiva.
Esercitazione Tecnico Tattica: passaggio, ricezione, tiro in porta
Il calciatore A effettua un passaggio a B, il quale dopo un contromovimento lungo corto, stoppa il pallone con il piede contrario alla traiettoria di provenienza del pallone, compie una guida della palla di 5 metri e
passa la palla a C continuando la corsa (dai e segui). C compirà lo stesso
percorso al contrario.
Totale esercitazione 10 minuti.
Variante 1: esercitazione Tecnico Tattica in uno spazio 15x30.
Obiettivo: ricezione, guida della palla, passaggio, 1-2 con il compagno.
Svolgimento: il calciatore A effettua un passaggio a B, il quale controlla
il pallone e trasmette la palla a C che controlla il pallone in modo orientato e tira in porta.
Variante: il calciatore C tira in porta di prima intenzione senza stoppare
il pallone. L’esercitazione si svolge da destra e da sinistra e i giocatori ruotano a turno in tutte le posizioni.
16
CALCIO INTERNAZIONALE
RISULTANZE TECNICHE
DEL CAMPIONATO EUROPEO 2008
di Marco Viani*
L
’EURO 2008 è stato unanimemente giudicato un torneo di alto
livello e i suoi aspetti tecnici sono stati oggetto di approfonditi
confronti. Il gruppo tecnico dell’UEFA, formato da allenatori accreditati sul piano internazionale, ha analizzato le squadre in lizza e ne ha
discusso prendendo in considerazione la loro preparazione e le loro
prestazioni. Questi loro contributi sono stati pubblicati di recente in
un Rapporto Tecnico (‘Technical Report’) rivolto in particolare all’evoluzione del gioco e di conseguenza all’opera dei loro colleghi allenatori, sia a quelli di alta competizione (quelli ‘al fronte’), sia a quelli
gi a partita (510 contro la Svezia, cifra più elevata del torneo), ma è
che si dedicano alla crescita dei giocatori, sia a quelli impegnati a
ancor più importante rilevare che è loro anche il primato di quelli riu-
formare le future generazioni di istruttori. Da questo lavoro (il cui
sciti. Soltanto Olanda e Portogallo sono arrivati a valori vicini.
massimo artefice è Andy Roxburg, direttore tecnico dell’UEFA) sono
Il possesso di palla, tuttavia, non sempre ha prodotto un gioco posi-
emersi i dieci punti che qui riportiamo, insieme ad una parte relativa
tivo. Ne sono state esempio squadre che, nel turno finale, hanno
all’analisi dei gol dell’intera manifestazione e a due ‘punti di discus-
conservato il pallone senza costruire alcunché, sia per evitare rischi,
sione’: il primo riguardante la riduzione del calcio in cifre grazie ai
sia per guadagnare tempo. La Spagna, invece, è ricorsa al suo gioco
rilevamenti tecnologici; il secondo sulla regola e l’interpretazione del
di passaggi per spingersi in avanti ed ha fatto registrare la percen-
fuorigioco dopo il ‘caso Panucci’.
tuale più alta di servizi in quella direzione, con una notevole efficacia nella finale, dove più del 35% dei suoi attacchi costruiti (cioè
1. POSSESSO DI PALLA
comprendenti più di otto passaggi) si sono conclusi con un tiro, tra
L’ultima volta che una squadra con
cui quello del gol della vittoria.
una ‘passione per il possesso di palla’
Uno dei migliori esempi di efficacia nel gioco di passaggi è stato
ha vinto una competizione UEFA di
peraltro fornito dalla Croazia nella partita con la Germania: Srna è
alto livello risale al 2006, con il trionfo
andato a rete al ventiquattresimo minuto dopo una costruzione di
del Barcellona in Coppa dei campioni.
quindici trasferimenti di palla.
È interessante notare che certi protagonisti della vincente nazionale iberica
Un proverbio spagnolo dice che parlare di tori non è la stessa cosa
nell’ultimo campionato europeo –
che ritrovarsi nell’arena (‘No es lo mismo hablar de toros que estar
Puyol, Iniesta e Xavi – facevano parte della squadra catalana vittorio-
en el redondel’). Così è anche per il calcio: descrivere ciò che ha fatto
sa due anni prima, anche se quest’ultimo giocatore, appena recupe-
la Spagna nell’EURO 2008 è una cosa, uguagliare le sue prestazioni
rato da un infortunio ai legamenti crociati, sia rimasto in panchina
in un contesto tanto competitivo (soprattutto se si hanno giocatori
nella finale di Parigi.
che mancano di presenza fisica), è un’altra… Gérard Houllier, vinci-
Da un esame della quantità e della qualità dei passaggi risulta che la
tore della Coppa UEFA 2000/01 alla guida del Liverpool, ha dichiara-
Carles Puyol
squadra migliore, in EURO 2008, è stata la Spagna. Gli iberici di Luis
Aragonés hanno fatto registrare una media superiore a 450 passag-
*Collaboratore Settore Tecnico FIGC
17
CALCIO INTERNAZIONALE
to: “I giocatori più piccoli
La sera precedente la semifinale contro la Russia, sotto l’occhio vigi-
devono dimostrarsi più abili,
le del suo tecnico, la nazionale spagnola effettua combinazioni a
più rapidi e giocare tra le
gruppi di quattro senza avversario. Ciò avviene inizialmente a cen-
linee avversarie”. Gli spa-
trocampo, poi sui lati da dove vengono indirizzati centri in area. Il
gnoli, in particolare i loro
giorno dopo, allo stadio ‘Ernst–Happel’, nei momenti decisivi del
‘pesi leggeri’ di centrocam-
confronto, l’effetto di questo tipo di lavoro si rivela devastante. Il
po, sono stati innegabil-
secondo, bellissimo gol ai russi scaturisce da una combinazione a tre
mente abili, attivi e rapidi.
(Guiza, Ramos e Fàbregas) che permette al primo di andare a rete. Il
L’insieme del loro gioco ha
corto lob di prima intenzione di Fàbregas per Guiza, al limite del fuo-
riposato sull’abilità tecnica
rigioco, e il controllo e la conclusione di quest’ultimo sono perfetti.
individuale. La loro capacità
Successivamente, sempre nel corso della stessa gara, gli spagnoli
nel recupero della palla, nel-
fanno girare a vuoto gli avversari con una rapida circolazione della
l’uscire da situazioni difficili
palla nella propria metà campo, prima del lancio di Iniesta verso
e nell’eseguire passaggi precisi e ben dosati è stata eccezionale. La
Fàbregas sul lato sinistro e conseguente passaggio a David Silva per
loro efficacia in termini di padronanza della palla e la loro capacità
la realizzazione dell’unico gol di un’ala in EURO 2008. È un movi-
nelle intercettazioni li hanno premiati con il più basso numero di
mento spettacolare con
tackle registrato nel torneo (media a partita).
una continuità di precisi
Pochissime squadre hanno optato per il gioco lungo, benché i rove-
passaggi ed una rapida
sciamenti della manovra con lunghi diagonali siano stati frequenti e
apertura sul lato.
Guus Hiddink
abbiano fatto parte integrante della strategia di certe nazionali
(esempio l’Austria). Il maggior numero delle selezioni ha scelto un
Da segnalare al riguardo
approccio positivo in materia di possesso di palla, ma senza le qua-
anche i tedeschi. Pregevoli
lità tecniche richieste questo atteggiamento aumenta il rischio di
scambi sulla fascia sinistra
contrattacchi e conduce a volte a un’elaborazione eccessivamente
sfociano nella rete dell’1 a
complessa, con una debole capacità di penetrazione. Dettando il
0 di Schweinsteiger contro
ritmo e giocando effettivamente il pallone, un certo numero di squa-
il Portogallo nei quarti di
dre (segnatamente Spagna, Olanda, Croazia e Portogallo) ha impo-
finale: davvero un’impresa
sto il proprio gioco; le impressionanti prestazioni di queste ultime
in quanto il gol giunge a
hanno dimostrato i vantaggi ricavati da una progressiva padronanza
seguito di una serie di
del pallone. “Gli spagnoli sono molto esperti e adorano giocare que-
sedici passaggi, uno in più
sto tipo di calcio”, ha detto con ammirazione Guus Hidding, allena-
di quelli fatti dalla Croazia proprio alla Germania nella seconda gara.
tore della nazionale russa, dopo la sconfitta dei suoi contro le ‘furie
Nel corso del torneo numerose compagini hanno evidenziato eccellen-
rosse’ in semifinale.
ti combinazioni, anche se i riferimenti in materia sono da ricondurre a
Bastian Schweinsteiger
Portogallo, Russia, Germania e ovviamente Spagna. Considerata la dif2. COMBINAZIONI CREATIVE
ficoltà a creare aperture dalle ali, a bucare o aprire i blocchi difensivi
Quando si parla di combinazioni ci si riferisce a movimenti fluidi
compatti, tali mezzi hanno rappresentato un’arma chiave dell’arsenale
offensivi a due, tre o quattro giocatori (per esempio, varianti dell’u-
offensivo della maggioranza delle squadre.
no-due). Così Aragonés sottolinea la sua passione per queste costru-
18
zioni tecniche: “Penso che chi è appassionato del pallone ami dar
3. CONTRATTACCHI
vita a belle manovre, entrare in area e fare gol”.
Un contrattacco è definito ‘un attacco in risposta a un attacco’ e può
aver luogo quando l’avversario s’impegna in toto,
inizia o costruisce un’azione dalle linee arretrate.
Conseguentemente,
e
sempre nel contesto di
EURO 2008, ne sono stati
individuati tre tipi: il contrattacco classico che va
da un’area all’altra; quello
collettivo che parte da
metà campo; quello avan-
Repubblica Ceca
zato quando il pallone
viene recuperato in zona
metà campo, sul lato sinistro della squadra contrattaccante.
d’attacco. Il secondo gol
Con il miglioramento dei livelli di condizione fisica e con difese dive-
dell’Olanda all’Italia, a seguito di un corner proprio a favore di que-
nute quasi impenetrabili, gli spazi sono stati limitati. L’azione di rot-
st’ultima, è un modello di contrattacco classico; il secondo gol russo
tura o il rapido contrattacco si sono di conseguenza rivelati mezzi tat-
segnato alla Svezia illustra magistralmente un contrattacco colletti-
tici essenziali nel corso del torneo. Ciò è avvenuto segnatamente
vo; il gol vincente della Turchia contro la Repubblica Ceca dimostra
quando gli avversari hanno perso il pallone e hanno reagito con foga
l’efficacia di un contrattacco avanzato, con i giocatori turchi abili a
o con lentezza, o quando non sono stati organizzati, in superiorità
sfruttare rapidamente la situazione, prima che la difesa avversaria
numerica o compatti; o ancora quando sono stati lontani dalla loro
possa reagire o raggrupparsi (‘Technical Report’ è accompagnato da
porta e hanno lasciato pochi difensori a coprire grandi spazi. Nella
un CD con i filmati di tutte le reti del torneo).
finale con la Germania, la Spagna ha avuto ventisei possibilità di con-
Giovanni Van Bronckhorst
trattacco sfruttandole la metà, sebbene alcune di queste rotture non
Quasi la metà dei gol segnati nella manifestazione, individuati nella
hanno portato alla conclusione. Gli spagnoli hanno tuttavia dimostra-
categoria ‘azioni di gioco’, sono giunti da rottura o rapido contrattac-
to nei precedenti match la loro eccezionale capacità nel segnare su
co, a testimonianza ancora una volta del rilievo di queste situazioni nel
questo tipo di azioni.
calcio d’oggi. Come già rilevato in riferimento all’ultima Coppa dei
campioni, i contrattacchi riusciti sono stati il risultato di rapide transi-
Si può con convinzione affermare che i contrattacchi abbiano acqui-
zioni, di immediate ‘esplosioni’ in avanti (con passaggi o corse con il
sito, durante il torneo, un’importanza sempre maggiore e siano stati
pallone), di decisione nel sostenere una rapida rottura (l’olandese Van
un elemento chiave del successo delle migliori squadre.
Bronckhorst è stato rimarcabile al riguardo), di corse esplosive, di veloce circolazione della palla, di un numero minimo di passaggi (con rara-
4. EVITARE I CONTRATTACCHI
mente un gioco di costruzione) e di una repentina conclusione.
La crescente minaccia delle rapide rotture, per evitare o annullare un
contrattacco, ha costretto i tecnici delle varie nazionali a cercare
Come per le combinazioni, l’efficacia della Spagna in questi comporta-
rimedi per scongiurare tale pericolo, proseguendo così una ricerca
menti è stata notevole, ma ragguardevoli al riguardo sono state anche
imposta anche dalle esperienze di Coppa dei campioni 2007/08.
Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia e Turchia. Forse è solo una
Ogni squadra ha utilizzato almeno un centrocampista ‘recuperatore’
coincidenza, ma è significativo che le azioni di quasi due terzi dei gol
(otto squadre sono ricorse a volte anche a due), con il compito prin-
segnati a seguito di rottura o di rapido contrattacco siano iniziate a
cipale (non l’unico) di fermare le rapide rotture. Inoltre, ogni forma19
CALCIO INTERNAZIONALE
zione si è affidata a veloci transizioni verso un modo difensivo, sia
Quasi tutte le squadre
utilizzando un pressing immediato sull’avversario al momento della
hanno disposto di due gio-
perdita del pallone, sia ripiegando per formare un blocco difensivo
catori esterni, ali o centro-
compatto. Evitare ogni rischio mantenendo cinque o sei giocatori
campisti creativi, anche se
dietro il pallone quando la squadra è in possesso di palla, difendere
alcune, in qualche occasio-
in posizione più arretrata, costringere l’avversario a rallentare o a
ne, l’hanno fatto su piccoli
fare marcia indietro, ed anche commettere falli tecnici sono stati altri
spazi e sono ricorse ai
mezzi per scongiurare i contrattacchi.
difensori laterali per utilizzare tutta la lunghezza del
5. SISTEMI DI GIOCO
terreno in attacco (esempio
EURO 2008 ha dimostrato ancora una volta che le squadre di succes-
l’Italia). È opportuno inoltre
so sono state quelle in possesso di una struttura solida e equilibrata,
rilevare il numero di centro-
disciplinate in difesa, flessibili in attacco.
campisti offensivi operanti
La marcatura a zona è stata l’opzione preferita da quattordici sele-
dal centrocampo all’attacco: almeno la metà delle squadre si è avval-
zioni che hanno schierato una difesa in linea a quattro. Soltanto
sa di una tale pedina, regolarmente o occasionalmente (esempio
Grecia e Austria hanno utilizzato una difesa a tre con difensori late-
Ballack per la Germania).
rali, ma sono passate allo schieramento a quattro nel secondo
Per fornire una panoramica sui sistemi di partenza delle squadre occor-
match. La Grecia ha iniziato il torneo con la stessa formazione che
re suddividerli in quattro categorie: 4-4-2 (compresi 4-1-3-2 e 4-4-1-1);
le aveva permesso di vincere l’Europeo del 2004, mentre l’allenato-
4-5-1 (compreso 4-2-3-1); 3-5-2 (qualche volta 3-4-3); 4-3-3.
re austriaco, Josef Hichersberger, ha scelto l’impostazione con tre
Comunque, più della metà delle formazioni ha utilizzato, regolarmen-
difensori centrali.
te o saltuariamente, un 4-4-2 o una delle sue varianti. Anche il 4-3-3 è
Michael Ballack
stato ‘popolare’, mentre il 3-4-3 e il 3-5-2 sono stati esclusiva rispettiCome indicato prima, i centrocampisti ‘recuperatori’ hanno rappresen-
vamente di Grecia e Austria.
tato la regola. Il 50% delle squadre ha giocato normalmente con un
giocatore di questo tipo, mentre le altre hanno iniziato in generale i
In fase difensiva, la maggior parte delle squadre ha giocato con il 4-
match con due e ne hanno a volte alzato il numero in funzione dell’av-
5-1 avendo come uno dei principali obiettivi la coesione. In finale, la
versario o della situazione specifica di una gara.
Germania ha attaccato utilizzando il 4-2-3-1 e difeso con il 4-5-1,
In attacco, nove squadre hanno optato per un sistema con un attaccan-
mentre la Spagna ha giocato sempre con il 4-2-3-1 in attacco e con
te di punta; quattro si sono avvalse principalmente di due attaccanti,
il 4-1-4-1 in fase difensiva. In altri termini, le impostazioni delle fina-
mentre Spagna, Germania e Francia hanno impiegato alternativamen-
liste sono state l’esatto riflesso l’una dell’altra, almeno fino al
te le due opzioni in
momento delle sostituzioni. Se soltanto qualche squadra ha potuto
funzione degli infor-
mantenere la stessa struttura nel corso dell’intero torneo, la maggior
tuni, del risultato o
parte di esse l’ha adattata ad un preciso momento, sia gara dopo
per scelta tattica.
gara, sia durante un particolare match.
Anche le formazioni
Josef Hickersberger
20
che hanno comincia-
6. POTENZA ATLETICA
to con la coppia di
Le attitudini mentali e fisiche dei giocatori nel corso del torneo sono
attaccanti li hanno
state impressionanti. Il livello d’impegno e di concentrazione è sottoli-
spesso fatti giocare
neato dal numero di gol nelle fasi finali delle gare (24 segnati dopo il
uno dietro l’altro.
settantacinquesimo minuto, compresi i supplementari). Bisogna inoltre
rimarcare il comportamento e lo spirito combattivo dei protagonisti. Per
dei rigori contro l’Italia, che
la maggior parte dei giocatori, EURO 2008 ha rappresentato un’ulterio-
hanno assicurato la vittoria della
re sfida dopo una stagione lunga ed esigente, ma l’intensità di gioco
sua squadra nei quarti di finale, e
della maggioranza dei match è stata sorprendentemente elevata. In
con soltanto due reti subìte in
Coppa dei campioni certi giocatori (abitualmente i centrocampisti) per-
cinque gare, Casillas, fedele al
corrono a partita tra i 13 e i 14 chilometri, di cui una buona percentua-
suo ruolo di capitano della
le ad alta intensità. Anche se questi dati non si sono globalmente ripe-
Spagna, è stato il leader ricono-
tuti nell’Europeo, qui tuttavia ci sono state prestazioni notevoli sul
sciuto della categoria per tutta la
piano collettivo e individuale.
durata del torneo.
La Russia ha sorpreso tutto il mondo, segnatamente nel suo terzo e
Egli ha rappresentato un model-
quarto incontro. Durante la finale, che non è stata particolarmente
lo non solo per la capacità di proteggere la porta ma anche per l’abi-
esigente sul piano fisico, lo spagnolo Xavi ha coperto oltre 12,5 chi-
lità nel distribuire con efficacia il pallone con mani e piedi. In finale,
lometri, ovvero un chilometro in più di un secondo giocatore, il com-
ha dimostrato di essere abile nei disimpegni e nei passaggi, pur se il
pagno Senna, mentre gli sforzi di alta intensità hanno avuto come
secondo tempo è stato caratterizzato da un maggior numero dei
protagonisti il tedesco Schweinsteiger e lo spagnolo Torres. Questi
primi rispetto ai secondi (17 contro 5) per ridurre il rischio d’intercet-
ultimi non costituiscono tuttavia un’eccezione.
tazione del pallone da parte dei tedeschi e impedire loro di minaccia-
Si deve comunque riconoscere che l’intensità delle partite è stata
re la sua porta.
Raymondo Casillas
influenzata dalla velocità del pallone, dal gioco da un’area all’altra
(spesso in funzione del risultato) e dal grado di pressione per limitare gli spazi e i tempi del giocatore in possesso di palla. È interessante notare che la Germania e la Turchia, rispettivamente finalista e
semifinalista, hanno ingaggiato degli specialisti di fitness per aiutarle nella preparazione fisica.
7. TENDENZE TECNICHE
Le qualità tecniche di numerosi giocatori mostrate nel corso del torneo sono state notevoli, in particolare la capacità di esecuzione a
grande velocità e con numerose varianti. L’abilità nel giocare a uno
o due tocchi, nel gestire un intenso pressing e nel mantenere il controllo di palla sotto pressione ha caratterizzato la manifestazione ed
è stata brillantemente illustrata dai centrocampisti spagnoli.
Fernando Torres
Ci sono inoltre stati difensori e centrocampisti ‘recuperatori’ capaci
Per sottolineare indirettamente l’importanza di Casillas, l’allenatore
di costruire il gioco con molto controllo (a ‘sangue freddo’) e con
della Russia, Guus Hidding, ha interrotto una seduta di allenamento
efficacia nell’esecuzione dei passaggi (buoni esempi lo spagnolo
della sua squadra prima della semifinale contro gli spagnoli per ricor-
Senna e il russo Semak). Questa qualità è un aspetto dello sviluppo
dare ai suoi giocatori che anche Akinfeev, loro portiere, aveva un
del gioco che sicuramente si rafforzerà.
buon piede e che potevano ricorrere a lui nel caso fossero messi
sotto pressione o avessero bisogno di un appoggio per iniziare una
8. BELLE PARATE
costruzione.
L’importanza di un portiere di grande classe è stata ancora una volta sottolineata nel corso della manifestazione. Con le due parate al momento
Il turno finale è stato caratterizzato da efficaci prese che hanno avuto
21
CALCIO INTERNAZIONALE
rivelato essenziale. Alcune squadre hanno utilizzato apparecchi elettronici di controllo cardiaco per valutare l’intensità dell’allenamento,
con informazioni in tempo reale. Inoltre, si è fatto appello a preparatori fisici, con l’Austria che si è avvalsa anche di un esperto in fitness/football, impegnato nel lavoro con la squadra. Ogni formazione ha avuto ovviamente un allenatore dei portieri.
Un certo numero di squadre ha scelto partite di allenamento 11 contro 11: i portoghesi hanno giocato davanti a 12.000 spettatori e, con
Felipe Scolari nella duplice veste di allenatore e di arbitro, hanno
posto l’accento sulla fluidità del gioco e sulle palle inattive. Guus
Hidding ha diretto tutta una partita su un terreno di ridotte dimenAdrian Mutu
sioni (le porte erano poste sulla linea dei 16 metri in ogni campo) ed
un impatto sul risultato delle gare. Buffon ha permesso all’Italia di con-
ha insistito su rapide rotture e buoni servizi dalle ali. Fatih Terim ha
servare una speranza di qualificazione parando il rigore di Mutu all’ot-
preparato schemi di gioco fissi attraverso il centrocampo, prima
tantunesimo minuto, consentendo alla sua squadra di pareggiare con
senza avversario, poi in un confronto 11 contro 11.
la Romania (1-1). E contro l’Italia, proprio mentre questa cresceva di
Inoltre, sono state abbondantemente utilizzate esercitazioni specifiche.
potenza (nonostante i due gol al passivo), l’olandese Van der Sar ha
L’Olanda, per esempio, ha lavorato su rovesciamenti di gioco in sedute
fatto una bellissima parata su un calcio di punizione di Pirlo al settan-
affrontate con la stessa rapidità e con lo stesso impegno di gara. La
tanovesimo minuto. Il gol di Van Bronckhorst, sul conseguente contro-
squadra si è allenata come ha giocato. Quanto agli spagnoli, essi hanno
piede, ha avuto l’effetto di
insistito sui fondamentali del loro gioco, segnatamente su quelle com-
suggellare le sorti del
binazioni che tanta parte hanno avuto nel loro successo.
match.
La malasorte è stata incar-
10. DECISIONI DETERMINANTI
nata da Cech, uno dei
Un buon numero di decisioni degli allenatori nel corso delle partite è
migliori
del
stato determinante. L’incredibile cammino della Turchia fino alle semifi-
mondo, che nella gara
nali è stato possibile grazie a gol segnati nelle fasi finali, alcuni dei quali
contro la Turchia, uscendo
si spiegano con i cambiamenti tattici operati da Fatih Terim. Con la squa-
male, ha consentito a
dra sotto di una rete contro
Kahveci di pareggiare (2-
la Svizzera, l’allenatore
2) a tre minuti dalla fine.
turco ha proceduto a due
Questo stesso giocatore supererà di nuovo Cech, sofferente per
sostituzioni nell’intervallo
infortunio, all’ultimo minuto, permettendo così il successo della
ed una di esse si è rivelata
Turchia. Pochi minuti dopo, nell’altro campo, il portiere turco
fruttuosa in quanto Senturk
Demirel riceverà il cartellino rosso per aver spinto, senza un’apparen-
ha segnato il gol del pareg-
te ragione, Koller, saltando così i due successivi incontri.
gio, prima di quello della
Le migliori squadre hanno bisogno di un grande portiere, capace di
vittoria realizzato da Turan
utilizzare mani e piedi, e mantenere la testa fredda.
al novantaduesimo minuto.
Gigi Buffon
portieri
Contro la Repubblica Ceca,
22
9. TIPI DI ALLENAMENTO
Terim ha fatto tre cambi nel
In un torneo così esigente come è stato EURO 2008, il recupero si è
secondo tempo, ha modifi-
Fatih Terim
cato lo schema tattico e la sua squadra, soccombente per 2 a 0, è tornata in partita per vincerla 3 a 2 segnando gli ultimi due gol, con Kahveci,
all’ottantasettesimo e all’ottantanovesimo minuto. Infine, nel quarto di
finale contro la Croazia, è stata la riserva Senturk, entrata al settantaseiesimo minuto, a pareggiare al trentaduesimo minuto dei supplementari,
permettendo alla squadra di arrivare ai rigori e poi di vincere.
L’impiego da parte di Guus Hidding di Arshavin dopo la sua squalifica
ha fortemente contribuito alla vittoria della Russia (2 a 0) sulla Svezia.
Nella successiva gara contro l’Olanda, il giocatore Torbinskiy, entrato
all’ottantunesimo minuto, ha segnato al ventiduesimo minuto dei supplementari, prima che Arshavin suggellasse le sorti del match a quattro
minuti dalla fine.
L’utilizzo dell’intero effettivo da parte di Luis Aragonés ha avuto un
effetto maggiore sul successo della sua squadra. Per esempio, contro l’Italia ha fatto uscire i centrocampisti chiave Xavi e Iniesta dopo
Andrei Arshavin
un’ora di gioco immettendo l’incisivo Fàbregas e l’ala Cazorla. Si è
dei giocatori-divi. Non si può comunque non essere d’accordo con
trattato di una decisione coraggiosa che ha cambiato la natura del
l’allenatore della Repubblica Ceca, Karel Bruckner, quando dice che
match. Anche contro la Russia in semifinale Xavi (che aveva aperto
“non si possono raggiungere grandi successi senza dolorose sconfit-
le segnature) è stato sacrificato per far entrare Xabi Alonso e raffor-
te”. Soltanto Aragonés, l’allenatore campione, è sfuggito a questa
zare il centrocampo. Aragonés non ha avuto alcun problema a pren-
verità.
dere decisioni importanti quando la situazione lo esigeva.
I GOL
SINTESI
Il titolo europeo è venuto giustamente a ricompensare l’efficace
Sul piano tecnico e tattico l’EURO 2008 è stato un torneo di alto
gioco degli spagnoli che hanno privilegiato le combinazioni.
livello e viene a costituire un prezioso elemento di riferimento per
Partiamo dal gol che ha deciso la finale: Senna serve Xavi che fa un
l’evoluzione del gioco. Padronanza del pallone, combinazioni in
passaggio decisivo in profondità a Torres. Questi unisce velocità e
attacco e contrattacchi sono stati i principali mezzi utilizzati. In man-
potenza e con un dolce tocco supera Lehmann avventuratosi fuori
canza di una grande varietà di sistemi tattici di partenza, la maggior
porta. Questo gol ha permesso all’edizione 2008 di uguagliare il
parte delle squadre ha finito per difendere con il 4-5-1, mentre l’a-
totale dei 77 realizzati nel 2004 in Portogallo, con una media di 2,48
dattabilità dei sistemi è
a partita.
stata frequente, qualche
Luis Aragonés
volta da partita a partita,
Torres è stato uno dei sette realizzatori spagnoli nella corsa al titolo,
ma più spesso nel corso
ma è stato il suo compagno Villa, muovendosi principalmente sulla
dello
match.
sua scia e sfruttando gli spazi creati dalle sue potenti corse senza
L’influenza degli allenatori
pallone, a segnare più reti, pur mancando la finale per infortunio.
è stata molto importante
Tuttavia, soltanto il 40% delle reti è da attribuire ai giocatori desi-
in termini di preparazio-
gnati abitualmente come attaccanti. La maggior parte dei gol crucia-
ne, di selezione, di deci-
li è stata opera di centrocampisti, come il turco Turan, o anche di
sioni tattiche e di gestione
difensori, come il portoghese Pepe e il tedesco Lahm. Questa con-
stesso
23
CALCIO INTERNAZIONALE
statazione dimostra il vantaggio di sfruttare un effetto sorpresa nelle
la simultanea riduzione del numero dei gol su punizione è anche da
soluzioni offensive.
mettere in relazione con il ricorso a una più elaborata strategia da
Può essere tuttavia rischioso trarre conclusioni partendo dalla sem-
parte delle squadre, che si guardano bene dal dare agli avversari
plice cifra di 77 gol realizzati in 31 partite disputate in condizioni
buone occasioni di palla inattiva in zone pericolose. Questa filosofia è
variabili in un breve periodo. Bisogna quindi mettere questi numeri
stata illustrata in partico-
in relazione con i risultati della Coppa del mondo 2006 (147 reti in
lare dalla Spagna che,
64 match) o anche dell’ultima Coppa dei campioni (si tratta di un
consapevole della piccola
torneo faro) dove le 125 gare giocate nei mesi precedenti l’EURO
statura dei suoi giocatori,
2008 hanno prodotto 330 reti, ovvero una percentuale leggermente
ha concesso soltanto 17
superiore: 2,64 a partita.
corner in 6 gare.
Colpisce il fatto che una
La stessa riserva può essere fatta in riferimento al quadro dei gol,
sola rete sia stata segna-
sapendo che pure qui c’è un elemento di soggettività. La maggior
ta su punizione diretta: si
parte delle reti può essere classificata in una o in un’altra categoria
è trattato di un tiro da
e inevitabilmente va tenuto conto dell’interpretazione personale del-
media
l’osservatore. Il quadro che presentiamo offre comunque qualche
Daniele De Rossi, facilitato da un’involontaria deviazione del france-
interessante indicazione.
se Henry. Soltanto cinque punizioni indirette sono state convertite in
distanza
di
Dirk Kuyt
gol, di cui tre ad opera della Germania. Segnaliamo la conclusione di
GOL SU PALLA INATTIVA
potenza di Ballack – giudicata la miglior palla inattiva del torneo –
Questo il quadro con rispettivo numero di gol:
che ha permesso alla sua squadra di battere l’Austria. In questo caso
- Corner, ovvero direttamente su/a seguito di un corner: 5.
la sfera è stata leggermente toccata verso destra prima di essere fer-
- Punizioni (dirette), ovvero direttamente su punizione: 1.
mata per consentire al giocatore di calciare di destro. Un altro raro
- Punizioni (indirette), ovvero a seguito di una punizione: 5.
successo in questa categoria è stato il colpo di testa di Charisteas (a
- Rigori: 4.
seguito di una bella punizione decentrata a sinistra), con cui la
- Falli laterali, ovvero a
Grecia è andata in vantaggio sulla Spagna. La diminuzione del
seguito di una rimessa
numero di questi gol è anche parzialmente attribuibile al fatto che i
laterale: 1.
maestri incontestabili di questa disciplina, Zidane e Beckam, non
Il fatto che appena più del
erano (più) della partita e che gli specialisti in materia di numerosi
20% delle 77 reti totali sia
club di élite non sono europei.
da ricondurre a situazioni
di palla inattiva sottolinea
Soltanto cinque gol sono stati segnati su corner, mentre nel prece-
la tendenza constatata
dente torneo del 2004 erano stati il doppio. Uno dei cinque è stato
nell’ultima Coppa dei
l’ottimo corner corto di Torres che ha aperto il punteggio per la
campioni con una caduta
Spagna con la Svezia. Il centrocampista ceco Sionko e l’attaccante
dal 35% del 2001/02 al
olandese Kuyt hanno segnato con combinazioni classiche compren-
23% nel 2007/08. Se poi si escludono i rigori, la cifra scende addirittu-
denti un’efficace conclusione e un colpo di testa. Tuttavia, cinque
ra al 17% per la Coppa dei campioni e a circa il 15% per l’EURO. E sol-
gol su 319 corner rappresentano una percentuale di riuscita pari sol-
tanto cinque penalty sono stati concessi, di cui quattro segnati.
tanto a 1 su 64, contro 1 su 37 della Coppa dei campioni 2007/08.
Daniele De Rossi
Ciò può essere spiegato col fatto che i livelli attuali delle analisi degli
Le direttive ricevute dagli arbitri c’entrano senza dubbio al riguardo, ma
24
avversari portano gli allenatori delle squadre nazionali a chiedersi se
quasi la metà delle realizzazioni è dovuta ad un rapido ed efficace
utilizzo del pallone una volta conquistato. Si tratta di una resa molto
elevata, nettamente superiore a quella relativa alla Coppa dei campioni 2007/08. Il quadro rivela che i centri, i diagonali e i passaggi
indietro dalla linea di fondo sono responsabili di poco più della metà
dei gol su azione. In materia, le maggiori percentuali riguardano
Spagna, Russia, Germania, Portogallo, Olanda, Croazia e Turchia. Un
aspetto interessante per l’analisi è lo sfruttamento dei lati, sapendo
che poche squadre hanno operato con vere ali. La preferenza è stata
infatti data ai centrocampisti laterali e alle avanzate dei difensori
laterali, come il difensore sinistro Zhirkov (Russia) e il suo omologo
Van Bronckhorst (Olanda).
Le combinazioni e i passaggi in profondità o sopra la difesa hanno
prodotto circa il 39% dei gol, lasciando una magra parte della torta
alle altre tipologie. Soltanto il 5% delle reti è scaturito da tiri da lontano, contro il 15% registrato in Coppa dei campioni 2007/08.
Anche i gol dopo corse con la palla sono stati inferiori rispetto a
Yuri Zhirkov
quelli di quest’ultima competizione, e ben poche segnature sono
sia efficace ripetere azioni che hanno già avuto successo una volta.
giunte da errori difensivi. Consapevoli che gli sbagli si pagano caro
In generale, anche le reti a seguito di una rimessa laterale sono rare.
a questo livello, le squadre hanno largamente evitato le diagonali
Non c’è stato alcun caso nella Coppa dei campioni 2007/08 e soltan-
potenzialmente pericolose. Del resto, non si è registrata nemmeno
to uno in EURO 2008. È successo quando alla fine dei supplementa-
un’autorete.
ri l’Olanda è stata sorpresa da un fallo laterale che ha permesso ad
Arshavin di girarsi per sancire il successo russo per 3 a 1.
Dal quadro dei gol emerge anche un certo grado di prudenza.
Mentre sono da registrare soltanto 4 reti nei primi quindici minuti
GOL SU AZIONI DI GIOCO
(tre su palla inattiva), 14 sono giunte negli ultimi quindici e 7 nei
I tecnici hanno avuto solo l’imbarazzo della scelta per designare il
tempi supplementari. Soltanto 25 delle 77 totali sono state segnate
migliore gol su azione. Le manovre fluide non sono mancate ed
nel primo tempo: ciò rafforza la teoria secondo cui le squadre ten-
anche se gli spagnoli sono apparsi i ‘re delle combinazioni’, non
dono a conservare la loro forza d’urto per fasi più avanzate di gioco.
sono stati i soli a mettere in mostra un calcio creativo. Anche russi e
La prudenza iniziale sembra giustificata dal fatto che, eccetto due
portoghesi si sono distinti in inventiva (per il più grande piacere degli
pareggi in bianco, 22 dei 29 match sono stati vinti dalla squadra che
spettatori) come del resto la Germania, segnatamente con l’azione
ha segnato per prima, ovvero il 76% contro il 64% riscontrato in
di Lahm che ha permesso di superare la Turchia in semifinale.
Coppa dei campioni 2007/08. Soltanto tre squadre (Turchia due
volte, Spagna e Germania) si sono imposte dopo essere state in
I gol da azioni di gioco sono principalmente basati sul passaggio
svantaggio.
decisivo e sulla conclusione; non è quindi contemplata l’origine dell’attacco. L’analisi rivela comunque che circa il 46% di questi gol
EURO 2008 – concludono i responsabili del Rapporto Tecnico - ha dimo-
deriva da rapide rotture o da contrattacchi. Anche alcune reti su
strato che un calcio attraente basato sulle combinazioni può essere effi-
palla inattiva sono scaturite da contrattacchi e da ciò si rileva che
cacemente associato a una filosofia di minima assunzione di rischi.
25
CALCIO INTERNAZIONALE
Questo il quadro dei gol su azioni di gioco.
siderare una qualità
- Combinazioni, ovvero uno-due/combinazioni a tre: 14.
il fatto di costringe-
- Centri, ovvero centri dall’ala: 25.
re i rivali a correre di
- Passaggi indietro, ovvero passaggio indietro dalla linea di fondo: 2.
più. Non è il solo
- Passaggi diagonali, ovvero passaggio diagonale in area di rigore: 4.
caso in cui l’inter-
- Corse con la palla, ovvero dribbling e immediata conclusione/drib-
pretazione evidente
bling e passaggio: 1.
non è quella buona.
- Tiri da lontano, ovvero tiro diretto/tiro e rimbalzo: 3.
Il fatto che una for-
- Passaggi in avanti, ovvero passaggio in profondità, attraverso o
mazione
sopra la difesa: 10.
copra
Creus Xavi Hernàndez
maggiori distanze potrebbe, per esempio, indicare problemi di strut-
- Errori difensivi, ovvero cattivo passaggio arretrato/errore del portiere: 2.
tura. I metri percorsi dai giocatori possono sottolineare il loro contri-
- Autoreti, comprese deviazioni: 0.
buto alla squadra (Deco è l’esempio che viene subito a mente), ma
è giusto misurare la prestazione di un calciatore in chilometri?
IL CALCIO IN CIFRE
La stessa riserva vale per i passaggi riusciti. Le cifre possono certa-
Numerosi tecnici utilizzano la tecnologia per l’analisi delle gare e
mente appoggiare le impressioni sul campo. Non è sorprendente
delle prestazioni, e una grande quantità di informazioni è messa a
constatare, ad esempio, che nella finale lo spagnolo Xavi Hernàndez
disposizione del pubblico attraverso i media, segnatamente dai
abbia fatto registrare la migliore cifra di passaggi riusciti. Il fatto che
canali televisivi che regolarmente – prima, durante e dopo le partite
egli abbia ricevuto tanti palloni e li abbia trasferiti ai compagni dimo-
– diffondono dati. L’EURO 2008 non si è sottratto a questa regola e
stra la sua disponibilità e visione di gioco.
le statistiche fornite ai telespettatori hanno costituito un apprezzato
Il significato dei passaggi varia anche in funzione dei ruoli e dei com-
plusvalore.
piti dei giocatori. Nel corso della finale, più della metà dei servizi del
tedesco Metzeider sono stati indirizzati verso i suoi compagni di
Nel settore delle statistiche ci sono due scuole di pensiero. Alcuni stimano che i numeri possano essere utilizzati per provare qualsiasi
cosa; altri pensano che non ingannano mai. Tuttavia, la quantità di
dati messi a disposizione pone la questione di sapere se le cifre riflettono correttamente le prestazioni delle squadre e dei giocatori.
Prendiamo per esempio il concetto di distanza percorsa. Se si guarda le statistiche si nota con interesse che le due finaliste, Spagna e
Germania, sono state inferiori a tutti gli altri loro avversari. Prima
della finale i tedeschi avevano percorso soltanto una volta una
distanza maggiore di quella dei loro rivali: contro il Portogallo, squadra che ha fatto registrare in totale la cifra più bassa del torneo
(98,888 chilometri) nel suo primo incontro con la Turchia. Le distanze percorse dalla Spagna sono state, in generale, nettamente più
basse di quelle degli avversari. L’eccezione si è verificata contro la
Grecia, dove una squadra iberica rimaneggiata ha dovuto lottare per
rimontare e vincere.
Se ci si limita solo a questo dato, il pubblico potrebbe ritenere che
gli spagnoli siano stati meno preparati sul piano fisico, invece di con26
Labels Deco
difesa, Lahm e Mertesacker. In altri reparti i passaggi, privilegiando
In occasione del briefing per i media all’indomani mattina, l’UEFA
la sicurezza, hanno un valore diverso per la squadra e la ricerca di un
approva tale decisione richiamandosi ad un’interpretazione della
gioco creativo può rendere bassa la percentuale di quelli riusciti.
regola 11, forse conosciuta dagli arbitri ma non dalla maggioranza
Ci sono aneddoti che raccontano di giocatori che si abbandonano a
dei giocatori, dei tecnici e ancora meno dal pubblico. I media non
inutili corse con lo scopo di essere in testa nelle corrispondenti clas-
sono gli unici a domandarsi se l’interpretazione è giusta in quelle
sifiche e di passare agli occhi del pubblico per uomini chiave. Ne
particolari circostanze.
nasce una preoccupazione per gli allenatori, pari a quella da ricon-
Si tratta infatti di un’interpretazione di una situazione che non è
durre a giocatori che scelgono deliberatamente di ricorrere a passag-
menzionata né nel Regolamento di gioco, né nelle note esplicative
gi facili per stabilire il record di quelli riusciti. “Noi utilizziamo indub-
che l’accompagnano. La decisione dell’arbitro è motivata dal fatto
biamente le analisi informatiche – commenta Lars Lagerback, allena-
che Panucci, anche se rimasto a terra (e tenendosi la testa) due metri
tore della Svezia – e controlliamo il ritmo cardiaco durante gli alle-
dietro la linea di porta, è da considerarsi come ‘partecipante al
namenti. Per il resto, contiamo sulle nostre conoscenze e esperienze”. “Le statistiche sono importanti – concludono i responsabili del
Rapporto Tecnico – ma, mettendoci nei panni di ogni allenatore,
come dovrebbero essere interpretate e quale valore hanno per la
preparazione della squadra?”.
LA POSIZIONE DI PANUCCI
Lunedì 9 giugno 2008. Sono passati ventisei minuti del match tra
Olanda e Italia in calendario nel gruppo della morte (secondo l’espressione utilizzata dai media). Su una punizione calciata dal lato
Ruud Van Nistelrooy
destro da Van der Vaart, il portiere degli azzurri esce sul secondo
palo e colpisce involontariamente un suo compagno, il difensore
gioco’ e per questo scagionante Van Nistelrooy.
Panucci, respingendo di pugno il pallone. Mentre quest’ultimo è
ancora a terra dietro la linea di porta, Sneijder recupera la palla e cal-
Far parte del gioco è un’espressione vaga, senza dubbio un altro
cia verso la porta. Sulla traiettoria Van Nistelrooy, a due buoni metri
capriccio di una legge che già comporta delle sfumature riguardo il
dall’ultimo difensore in piedi,
modo di definire le posizioni di fuorigioco attivo e passivo. In termi-
devia il pallone in rete. L’arbitro
ni fisici, la posizione di Panucci non avrebbe potuto essere più passi-
svedese Peter Frojdfeldt non
va. Ma la sfida professionale di Peter Frojdfeldt e del suo assistente
esita un secondo e indica il cen-
Stefan Wittberg è stata di determinare, in una frazione di secondo,
tro del campo e così – in un tor-
la posizione di Van Nistelrooy e, nello stesso tempo, di giudicare se
neo dove il 76% delle partite fa
Panucci prendeva parte attiva al gioco.
registrare la vittoria di chi va per
Una delle questioni su cui bisognerebbe dibattere è di sapere se que-
primo in gol – l’Olanda è in van-
sto pesante carico debba essere sulle spalle degli arbitri. Il loro com-
taggio. La rete, ritenuta viziata
pito è indubbiamente quello di applicare le regole (e le interpretazio-
da un flagrante fuorigioco da
ni che l’accompagnano) piuttosto che di scriverle.
molti osservatori, è uno dei prin-
Oggi la regola 11 dice che “un giocatore è in posizione di fuorigio-
cipali argomenti di discussione
co se è più vicino alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone
dell’EURO 2008.
sia al penultimo avversario”. Panucci, in quella circostanza, non si
Christian Panucci
27
CALCIO INTERNAZIONALE
la propria linea di porta per mettere un avversario in posizione di fuorigioco, l’arbitro lascerà proseguire il gioco e, alla prima interruzione,
ammonirà il difendente per aver lasciato intenzionalmente il terreno di
gioco senza l’autorizzazione dell’arbitro”. E se un arbitro considera che
un giocatore ha intenzionalmente lasciato il terreno di gioco per ragioni tattiche, deve infliggergli un cartellino giallo per comportamento
antisportivo. Ma l’uscita di Panucci dal campo non era né volontaria, né
motivata da considerazioni tattiche…
Il problema rimane. Ma, a meno che l’interpretazione della regola
Wesley Sneijder
non sia riconsiderata, è prevedibile che essa continuerà a provocare
trova tra Van Nilsterooy e la linea di porta. Allora non sarebbe oppor-
nutrite discussioni tra arbitri e tecnici i quali, anche se possono spie-
tuno rivedere la formulazione di tale regola e dei suoi annessi per
gare ai loro giocatori le sottigliezze della norma sul fuorigioco, non
trattare e chiarire questo tipo di situazioni?
hanno risposte sul piano tattico nel caso un loro giocatore venga a
Un’altra questione, tuttavia, può essere sollevata se si riscrive lo sce-
trovarsi involontariamente nella posizione di Panucci.
nario, con un giocatore olandese a terra al posto di Panucci a seguito della collisione con Buffon. Quando Sneijder calcia in direzione
LE SEMIFINALISTE
della porta, Van Nistelrooy si trova allo stesso livello dell’ultimo
difensore, quindi non infrange la regola sul fuorigioco. Ci si chiede:
SPAGNA
il guardalinee deve alzare la bandierina in quanto il giocatore olan-
• Schieramento di partenza 4-1-3-2 alternando un sistema 4-1-4-1.
dese che è a terra è considerato come partecipante al gioco? Se la
• Blocco difensivo compatto; palloni recuperati intelligentemente a cen-
risposta è negativa (e secondo l’interpretazione attuale degli arbitri
è il caso), ci sarebbero delle ragioni per sostenere che si tratta nell’occasione di una discriminazione in quanto si configurerebbe una
legge per gli attaccanti e un’altra per i difensori.
La posizione di Panucci fa sicuramente riflettere. L’arbitro ha ampie
possibilità per assolvere gli attaccanti. In effetti, la regola 11 dice che
la posizione di fuorigioco di un giocatore deve essere sanzionata soltanto “se (…) il giocatore prende (…) parte attiva al gioco intervenendo nel gioco, oppure influenzando un avversario, oppure traendo vantaggio da questa posizione”. Panucci non ha preso parte attiva al gioco. Non ha influenzato un avversario. E non ha certamente
tratto vantaggio da tale posizione. È pertanto legittimo chiedersi
perché un attaccante non possa essere considerato responsabile di
alcuna infrazione su questa base e invece perché gli stessi criteri non
siano applicati ai difensori.
Le argomentazioni difensive potrebbero comunque essere seriamente
messe in discussione da persone preoccupate di possibili abusi. Non c’è
infatti il rischio che i difensori siano tentati di adottare la posizione di
Panucci per trarne vantaggio? Le attuali regole presentano già garanzie contro questo tipo di abuso indicando che “se un difendente varca
28
trocampo, potenza delle linee difensive.
• Gioco rapido basato su passaggi corti alternati a efficaci rovesciamenti
di gioco attraverso diagonali.
• Elevata qualità del gioco individuale; eccellenti dribbling e finte; giocatori capaci di uscire dai guai.
• Senna come libero di centrocampo: visione di gioco, passaggi di transizione rapidi e precisi.
• Eccellente circolazione di palla da parte di Xavi; corse e passaggi incisivi di Fàbregas.
• Torres e Villa: eccezionale coppia di attaccanti, mobile e pericolosa.
• Brillante utilizzazione delle combinazioni (a 3 o 4 giocatori) al centro e
sulle ali.
• Varianti nelle situazioni di palla inattiva: corner corti, rapide punizioni,
tiri diretti (Villa).
• Presenza importante – a volte decisiva – del portiere Casillas.
GERMANIA
• Sistema di gioco 4-4-2 nella fase di gruppo, in seguito 4-2-3-1.
• Squadra con esperienza internazionale e dotata di precisa maturità a livello delle competizioni.
• Elevato livello di concentrazione: impegno difensivo.
• Arshavin come ‘elettrone’ libero, dotato di forza creativa in attacco.
• Ballack leader del gruppo e principale minaccia tra centrocampo e attacco.
• Difesa accanita, spesso con una strategia di marcatura a uomo.
• Numerosi centri, in particolare dall’esterno sinistro Lahm.
• Contrattacchi esplosivi, specialmente pericolosi a seguito di palle inattive.
• Eccellente condizione fisica che consente di esercitare un sostenuto pressing.
• Pressing intenso nella metà difensiva del terreno di gioco.
• Abilità nel gioco aereo sia in attacco sia in difesa.
• Squadra pericolosa su punizioni dirette e indirette.
TURCHIA
• Struttura basata principalmente su varianti dei sistemi 4-3-3 o 4-2-3-1.
• Squadra ben preparata fisicamente e sprizzante un’impressionante
energia in ogni match.
• Elevata tecnica ed eccellenti passaggi incisivi.
• Costruzione variata: lunghi diagonali, passaggi corti, tiri da lontano.
• Movimenti fluidi, con efficaci cambi di posizione dal centrocampo
all’attacco: scambio delle ali.
• Buonissimi cambiamenti tattici quando la squadra è in svantaggio, privilegiando spesso le opzioni offensive.
• Squadra pericolosa su palle inattive in particolare su corner e punizioni decentrate.
• Mentalità da grandi partite: solidità nei momenti decisivi.
• Gruppo unito, molto competitivo, mai arrendevole.
• Penetrazione con gli uno-due e tiri dalla distanza.
• Improvvise ed efficaci rotture in fase offensiva.
• Difesa compatta e intensa con il 4-5-1.
RUSSIA
• Varianti a partire dal 4-3-3 con un solo attaccante di punta
(Pavlyuchenko).
• Squadra giovane e atletica che ha dimostrato talento, energia e entusiasmo.
• Movimenti intelligenti, rapidi cambi di posizione dal centrocampo all’attacco.
• Costruzione dalla difesa; ripiegamento di Semshov o, soprattutto, di
Semak per ricevere il pallone e lanciare l’attacco.
• Ampiezza di gioco offensivo grazie ai difensori laterali Anyukov e Zhirhov.
• Mobilità di Pavlyuchenko in quanto destinatario dei passaggi: presenza
fisica e buon realizzatore.
29
SCUOLA ALLENATORI
LO SVILUPPO DELLE ABILITÀ ATTENTIVE
PER IL MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE
di Cetteo Di Mascio*
I
n ambito sportivo la concentrazione è la capacità di focalizzare l’atten-
calcistico precostituito degli atleti allenati.
zione su di un compito, come ad esempio una gara, per un certo perio-
Tuttavia, restando fermo quanto detto, per chiarezza, nel presente lavo-
do di tempo senza essere disturbati o influenzati da stimoli esterni e
ro la fascia di età considerata è quella tra i 15 e i 19 anni.
interni non pertinenti alla disciplina sportiva praticata. Si tratta di un’operazione cognitiva che richiede all’atleta di:
ASPETTI TECNICI E NORMATIVI DELL’ALLENAMENTO
a) raccogliere informazioni esterne, derivanti dal fattore ambientale, rela-
LA SETTIMANA DI LAVORO
tive agli stati psicofisiologici dell’organismo attraverso gli organi di
È fisiologico che la motivazione dei calciatori dipenda dai risultati sportivi
senso, gli analizzatori visivo, uditivo, cinestesico, vestibolare e tattile;
positivi o negativi. A questo si aggiunge la stanchezza psicologica dovuta
b) elaborare i dati confrontando le informazioni in entrata con quelle
alla routine degli allenamenti e agli impegni scolastici. L’aspetto più impor-
facenti parte del bagaglio esperenziale sportivo;
c) selezionare le informazioni dando il via ai processi decisionali, quali la
scelta e la programmazione della risposta;
d) eseguire il gesto tecnico e motorio.
tante per me è sicuramente quello di rendere i miei allenamenti oggetto di
curioso interesse per i miei calciatori; a tal fine presento esercitazioni che,
nel soddisfare gli obiettivi tecnico-tattici-atletici, possano anche determinare un coinvolgimento nella squadra attribuendo così una costante variabilità e imprevedibilità ad ogni esercitazione proposta.
Le connessioni tra la concentrazione e la performance in campo sono alla
base del training psicologico sportivo. La Psicologia dello sport pone, per-
La modulazione dei carichi di lavoro settimanale è orientata al raziocinio
tanto, l’accento sulle dinamiche dell’attenzione, che può essere sponta-
e all’eludere qualsiasi eventuale disamina, diretta o indiretta, delle presta-
nea cioè involontaria e seguire gli stimoli e gli accadimenti che ruotano
zioni calcistiche che hanno preceduto il primo giorno della settimana.
attorno allo sportivo, oppure conativa, vale a dire volontaria e focalizza-
Queste, infatti, dovrebbero essere rimandate alla ripresa degli allenamen-
ta su un determinato stimolo dello sportivo. Su questo secondo tipo di
ti, in modo da instaurare nel gruppo di lavoro un clima di serenità che
attenzione, molto importante nello sport, viene a costituirsi quella che
faciliti la concentrazione. A tal fine, la settimana lavorativa prevede una
viene chiamata la concentrazione.
fase iniziale tendente a rigenerare lo stato psico-fisico del calciatore e
Il presente lavoro, partendo da questi presupposti, intende analizzare la
una fase intermedia di maggiore impegno mentale che crei i presupposti
performance del calciatore attraverso l’esposizione di metodi diretti ad
per una sorta di supercompensazione psicologica che trova attuazione
ottenere il migliore risultato dal rapporto tra attenzione spontanea,
nel momento, che io definisco svuotamento psicologico del calciatore,
attenzione conativa e performance. Le dinamiche, oggetto dello studio,
due giorni prima dell’impegno sportivo. Dopo la fase di svuotamento, il
sono il frutto della mia esperienza empirica sul campo, che non trova la
giorno prima della partita si creano i presupposti per una riattivazione
sua ratio in un protocollo precostituito ma in una predisposizione perso-
dello stato mentale di concentrazione dei calciatori. A questa propedeu-
nale che nel tempo e nei risultati ha trovato una sua giustificazione in
ambito calcistico, indipendente dalle discriminanti dell’età o dal bagaglio
30
*Stralcio della tesi finale del Corso Master Uefa Pro 2007/2008 per l’abilitazione
ad Allenatore professionista di Prima categoria
ticità si affianca una ricerca dettagliata del particolare, attraverso eserci-
PRIMA DELLA GARA
tazioni tecnico-coordinative in maggiore percentuale rispetto alle eserci-
Il giorno prima della gara inizia con una seduta di allenamento caratte-
tazioni tattiche.
rizzata dalla variabilità della proposta tecnico-tattica; non vengono assolutamente trattati argomenti tattici orientati a spiegare l’avversario. È mia
LA PRIMA SEDUTA DI ALLENAMENTO
convinzione che l’offerta tecnica sul campo debba essere rafforzativa
Nell’ambito della dicotomia tra effetti negativi e positivi tendo a iniziare
delle conoscenze precostituite solo durante il lavoro settimanale, mensi-
il lavoro settimanale con l’incertezza di motivazione, che attrae inevita-
le e annuale, del calciatore.
bilmente l’attenzione dei miei giocatori. In caso di primo allenamento
Il giorno della gara presenta la problematica del periodo che intercorre
dopo una partita persa, preferisco abbinare l’effetto sorpresa ad allena-
tra la colazione e il pranzo; infatti vi è il rischio di rendere questo lasso di
menti ludici e rigeneranti dal punto di vista mentale. Diversamente, nella
tempo o troppo banale o troppo stressante, in quanto si genera troppa
prima seduta dopo una partita vinta, l’effetto sorpresa è legato ad alle-
ansia nei calciatori. Generalmente tendo ad eludere tali rischi in modo
namenti più impegnativi, in quanto una prestazione positiva è di per sé
opposto rispetto al fare comune, talvolta lasciando ai calciatori la libertà
gratificante.
di gestione di queste ore, altre volte organizzando un risveglio muscolare atto a spostare l’attenzione verso la seduta di rifinitura e quindi non
RESTO DELLA SETTIMANA
andando a consumare energie nervose utili alla gara.
Il resto della mia settimana lavorativa è caratterizzato dalla convinzione
Dopo il pranzo mi rivolgo al gruppo dando pochi e precisi riferimenti
che il lavoro di un allenatore non debba mai essere scontato. Pertanto, le
variando i miei atteggiamenti, rivolgendomi ora solo ai singoli, ora solo a
variabili del mio modo di allenare sono numerose e tendono a far acqui-
reparti di gioco o catene di giocatori, ora a tutto il gruppo. Di solito, fac-
sire ai miei calciatori la crescita costante sia sotto il profilo psicologico,
cio precedere la riunione tecnica da una chiacchierata individuale solo
che tecnico-tattico-cognitivo. In particolare, le sedute di rifinitura i giorni
con i calciatori che abitualmente sono titolari e che in quella gara non
prima della gara sono organizzate con variabilità negli orari rispetto ai
scenderanno subito in campo, dando loro delle spiegazioni sulle mie scel-
normali standard di allenamento (ad esempio, risveglio muscolare la mat-
te e incentivandoli al miglioramento in prospettiva del loro impiego in
tina prima della gara) in modo da non rendere i giocatori assuefatti alla
quella stessa gara o in successive occasioni.
routine. In tal modo, creo i presupposti per infondere negli atleti energie
In prossimità di partite importanti, dopo aver stabilito su un foglio tutte
mentali non corrotte e quindi a disposizione dell’apprendimento e della
le disposizioni tecnico-tattiche, espongo in maniera succinta al gruppo le
concentrazione utili alla prestazione sportiva.
situazioni di gioco da prendere in considerazione. Tuttavia, durante la
mia attività ho rilevato che, a livello giovanile, il creare nelle riunioni pre-
IL RAPPORTO CON I MIEI GIOCATORI
gara un’eccessiva attenzione ai movimenti degli avversari è meno produt-
Nel rapporto con i miei calciatori tendo ad instaurare il giusto compro-
tivo di quanto si possa pensare. Ritenendo determinante il lavoro svolto
messo tra il rispetto delle loro abitudini e lo spirito di appartenenza al
in precedenza, spesso utilizzo, durante le riunioni, argomentazioni ester-
gruppo.
ne al mondo del calcio in modo da non intaccare, nel cervellotico pensa-
Tuttavia trovo non controproducente attuare, in alcuni casi, delle regole
re, le energie nervose dei miei giocatori, cercando così anche di rafforza-
uniformanti, poiché essendo, a mio modo di vedere, il mondo scolastico
re all’interno del gruppo quel senso di appartenenza, a mio avviso, deter-
limitato al rispetto delle norme di condotta, potrebbe essere utile una
minante per rispolverare in campo quanto appreso in settimana. In que-
sorta di compensazione.
st’ottica il lavoro settimanale dell’allenatore di calcio dovrebbe essere
In quest’ultima accezione devo far rilevare come gli operatori dello sport
orientato alla divulgazione di molte variabili psicologiche integrate alle
siano chiamati oggi ad intervenire laddove l’attuale sistema educativo
situazioni di gioco tecnico-tattiche.
risulti carente.
In particolare, l’allenatore dovrebbe riprodurre nel suo lavoro settimana-
Quanto detto è stato recentemente oggetto del riconoscimento della
le i momenti emotivi del gioco, dalla situazione di esaltazione derivante
specificità dello sport da parte dell’Unione Europea nel 2007.
da un gol realizzato, a quella di depressione derivante da un gol subìto,
31
SCUOLA ALLENATORI
che devono essere sfruttate a proprio favore approfittando ora della fru-
bravo e preparato a risolvere le difficoltà della gara e non ho bisogno
strazione dell’avversario, ora dell’eventuale stato di rilassatezza.
di ulteriori stimoli”. Preferisco, pertanto, incentivare dei comportamenti
Altro momento importante è l’essere preparati agli ultimi minuti di gara
rilassanti e aggreganti che coinvolgano tutto il gruppo, per esempio
(anche al cospetto di situazioni di difficoltà estreme di risultato) che sono
attraverso frasi brevi ed estemporanee aventi contenuto extra-calcistico,
quelli che determinano il risultato finale. Queste considerazioni rendono
oppure con il silenzio mirante alla ricerca dell’autostima. Solo pochi istan-
le mie riunioni pre-gara atte a far sentire il calciatore da un lato protago-
ti prima della gara, do adito all’esternazione dei rituali solidali tra com-
nista del suo divertimento, dall’altro consapevole del suo ruolo e delle
pagni di squadra, come ad esempio darsi il ‘5’, che io invece evito, in
sue responsabilità.
quanto ritengo che, in quel momento, il mio ruolo sia di guidare la squadra e non di sostenere la loro autostima.
IL MOMENTO DEL PULLMAN
32
Il momento del trasporto in pullman dall’albergo al campo di gioco è
IL COMPORTAMENTO DURANTE LA GARA
per me una fase di delicata consolidazione della concentrazione dei
Il mio comportamento durante le fasi di gioco è diretto all’auto-ottenimen-
miei calciatori. Le modalità di rilassamento, nella maggior parte dei
to di un razionale equilibrio mentale. L’allenatore, in questa prospettiva,
casi, si sostanziano nell’ascolto di musica; lascio a questo proposito al
deve allenarsi egli stesso alla concentrazione preparandosi ai momenti in
capitano della squadra la facoltà di scegliere, previa consultazione con
cui la squadra potrebbe essere in svantaggio o trovare difficoltà di vario
tutti, un brano musicale riconosciuto dal gruppo, come motivante e
genere, per reagire positivamente a queste situazioni, non inficiando con il
di-stressante al tempo stesso, da ascoltare prima di arrivare sul campo
suo comportamento le geometrie e l’identità della squadra.
di gioco.
L’intervallo di gioco è la fase in cui il gruppo deve essere predisposto al
Cerco, a questo proposito, di programmare l’orario di arrivo sul campo
riadattamento rispetto alle situazioni positive o negative derivanti dal
in maniera da calcolare giusto il tempo necessario per un velocissimo
primo tempo. Alcune volte, dopo aver lasciato pochi minuti alla libera
sguardo al terreno di gioco, in modo da non far fossilizzare i miei cal-
rigenerazione dei singoli, utilizzo la lavagna per il mio breve intervento.
ciatori su pensieri eccessivamente paranoici.
Ritengo che in questa fase la scelta di soluzioni visive immediate possa
La fase di vestizione della squadra e la preparazione di tutto il materiale
risultar di più facile assorbimento da parte dei giocatori. Il mio scopo
è caratterizzata dall’efficienza organizzativa di tutto il mio staff, che ha
durante l’intervallo è quello di rendere i miei atleti edotti sul loro compi-
ben chiaro il ruolo da svolgere. Ognuno è per me funzionale alla gara, a
to al rientro in campo e su come affrontare le eventuali difficoltà. Fino ad
partire dal magazziniere, in maniera da limitare al massimo il tempo del
ora, però, non ho ancora trovato, nella mia esperienza empirica, l’esatta
pre-riscaldamento. Il primo riscaldamento dei miei calciatori è individua-
metodica da applicare negli ultimissimi minuti prima del rientro in campo
le e dura all’incirca 7-8 minuti, in modo da accrescere la concentrazione
con lo scopo di ottenere dalla squadra lo stesso approccio intenso avuto
prima del riscaldamento sul campo. Finito il riscaldamento, i discorsi che
nel primo tempo. Utilizzo, quindi, per ora solo soluzioni caratterizzate da
seguono non hanno mai ad oggetto la gara, in quanto ritengo che in
esercizi di messa in moto che non facciano scendere la concentrazione e
questa fase la squadra debba avere una consapevolezza consolidata gra-
le motivazioni dei calciatori o frasi brevi che dovrebbero avere un effetto
zie al lavoro svolto in precedenza. La fase di riscaldamento successiva,
coesivo e ricco di feedback.
individuale e guidata, dura circa 25 minuti ed è orientata all’applicazio-
A conclusione della partita possono generarsi situazioni di eccessiva
ne di soluzioni varie tese a rendere la messa in azione stimolante e disten-
euforia, derivante da una vittoria, o al contrario di depressione, in segui-
siva, in modo da non bruciare energie mentali.
to ad una sconfitta. In questa fase lascio ai singoli calciatori piena libertà
Anche nel riscaldamento le proposte sono spesso differenziate, orien-
di esprimere, pur sempre in maniera equilibrata, i propri stati d’animo per
tandomi verso esercitazioni che (soprattutto quando la gara potrebbe
poi eventualmente intervenire, in caso di eccessi, positivi o frustrativi, in
creare un’ansia eccessiva) tendo a rendere sempre nuove spostando il
maniera da evitare una dispersione di energie nervose che potrebbero
pensiero del calciatore dall’ansia di prestazione al nuovo esercizio. Lo
essere pagate a caro prezzo non solo nel corso della settimana successi-
stato d’animo che vorrei si creasse in quel momento è: “Io mi sento
va ma anche in periodi più lunghi di tempo.
PROSPETTIVE PSICOLOGICHE E SOCIOLOGICHE DELL’UOMO-ATLE-
In tale contesto molti studiosi di psicologia dello sport asseriscono la
TA-CALCIATORE
necessità, da parte degli allenatori, di inserire nel proprio programma di
LA CARRIERA DELL’ATLETA
allenamento non solo esercizi tecnici, atletici e tattici, ma anche di men-
Tra le varie ricerche e pubblicazioni mediche, sociologiche e psicologiche
tal training al fine di riuscire a tirar fuori dai propri atleti tutto il loro
relative al mondo del calcio, gli studi più interessanti e suscettibili di con-
potenziale.
crete applicazioni riguardano la figura dell’atleta in generale e, in parti-
Per esempio, un intero filone di ricerca si è sviluppato per spiegare come
colare, le dinamiche del calciatore. A tale proposito vale solo la pena di
la motivazione possa influire concretamente sulla prestazione sportiva ed
notare come vi sia ancora un’enorme sproporzione fra il grande interes-
agonistica, e soprattutto in quali termini e a quali condizioni. Possiamo
se che il calcio suscita nel nostro paese, sia a livello professionale che
dire che la motivazione sia oggi uno degli elementi più importanti da
dilettantistico, e lo scarso lavoro di approfondimento teorico e di ricerca
considerare nel preparare un piano di allenamento personalizzato, per
compiuto sulle condotte e sulla personalità del calciatore.
qualunque livello di prestazione. Vari autori hanno differentemente con-
Esaminando gli studi di psicologia, l’esigenza preponderante in materia è
cettualizzato la motivazione. Per Salvini, si tratta di un “agente fisiologi-
quella di analizzare l’uomo-atleta-giocatore di calcio per fornire di esso
co, emotivo e cognitivo che organizza il comportamento individuale
utili indicazioni al fine di inserirlo in un ambiente complesso e pluridimen-
verso uno scopo”. Secondo Singer, la motivazione “influisce su ciò che
sionale qual è quello di questo sport.
facciamo (quando vi è la possibilità di scelta), su quanto tempo ci mettia-
L’inizio di una carriera sportiva può essere fatto coincidere con il periodo
mo e su come lo facciamo”.
d’età che va dai 15 ai 19 anni (periodo evolutivo oggetto della mia trat-
La gerarchia dei bisogni di Maslow riporta le motivazioni ai bisogni fon-
tazione) quando, sulla base dei risultati conseguiti e delle conferme rice-
damentali distinguendoli in:
vute a livello personale e sociale, l’atleta-calciatore diviene maggiormen-
a) BISOGNI DI BASE: a loro volta suddivisi in bisogni fisiologici (cibo,
te consapevole delle sue potenzialità e delle possibilità concrete di riusci-
acqua...); bisogni di sicurezza (protezione, mancanza di pericolo); biso-
ta nello svolgimento della pratica sportiva. Questa decisione dipende da
gni di amore e di appartenenza (accettazione, essere apprezzati, affi-
vari fattori: temporali e motivazionali. La sua origine è ascrivibile per alcu-
liazione); bisogni di stima (auto-apprezzamento, successo).
ni atleti solo al sentimento, alla passione per lo sport, per altri solo all’intuito, alla capacità di prevedere una possibile realizzazione nell’attività
b) BISOGNI DI AUTOREALIZZAZIONE: (qualità spirituali, giustizia,
bontà, bellezza).
sportiva. L’evoluzione nel tempo di questa decisione, ovvero di fare dello
sport il proprio lavoro, dipende dalla soggettività, dalla costruzione del-
Prescindendo dalle varie definizioni, una delle più recenti ed importanti
l’identità di ogni atleta, dal considerarsi dotato di certe capacità sportive
acquisizioni è che l’atleta può essere aiutato ed addestrato (dall’allenato-
e della presenza di certe condizioni ambientali favorevoli.
re e/o dallo psicologo dello sport) ad auto-motivarsi e a sviluppare un
All’interno della società sportiva la figura dell’allenatore è quella che rive-
atteggiamento vincente attraverso un uso appropriato delle immagini
ste un’importanza determinante in tutto questo processo di crescita. Infatti
mentali. In allenamento parecchi atleti riescono a raggiungere risultati
l’allenatore trasmette la tensione al miglioramento, la voglia di provare, il
altamente positivi; tuttavia, quando sono in gara, accade che registrino
desiderio di mettersi alla prova, suscita la volontà di essere esigenti con se
un brusco calo di rendimento e non riescano a dare il meglio di sé incol-
stessi, di entusiasmarsi della propria crescita, affinché si inneschi nell’atleta
pando la dieta, il metodo di preparazione o l’eccesso di caldo o di fred-
il desiderio di essere un campione perché ne vale la pena.
do. Spesso, invece, non sono questi i fattori che determinano lo scarso
Motivazione, visualizzazione, feedback sono termini che fino a qualche
rendimento bensì il fatto che questi atleti hanno lavorato con regolarità
anno fa non erano utilizzati dai tecnici di calcio ma che ora sono diven-
ed impegno sul piano fisico ma hanno del tutto trascurato di addestrare
tati parte integrante del bagaglio professionale di ogni tecnico.
la mente a vincere, sottovalutando il ruolo fondamentale della psiche.
Soprattutto dopo la parziale revisione dei corsi abilitanti al ruolo, la psi-
Da qualche tempo, invece, è ormai chiaro che nello sport ogni traguar-
cologia e le altre scienze umane hanno cominciato a trovare il giusto rilie-
do, qualunque vittoria, è frutto di due fattori: energia fisica e potenza
vo nel processo formativo dell’allenatore di calcio.
mentale. Una strada vincente può essere quella dell’auto-motivazione
33
SCUOLA ALLENATORI
34
che, aumentando la fiducia e la stima in se stessi, rimuove blocchi psico-
stesso e l’approccio positivo alla competizione rappresentano sicuramen-
logici e mentali, spesso le autentiche cause di tante prestazioni di mode-
te due aspetti che contribuiscono in modo determinante alla buona riu-
sto livello. Anche se l’auto-motivazione può essere utilizzata in diversi
scita della prestazione.
campi, essa sta fornendo ottimi risultati proprio nel settore dello sport e
In termini di ricadute operative, diventa quindi importante che ogni atle-
del calcio in particolare: quando c’è una partita da disputare, sia essa la
ta, con l’aiuto dello staff, stimi il suo senso di fiducia e di certezza nelle
finale dei Campionati del mondo o un incontro di Terza categoria, non
proprie capacità con la consapevolezza che tali elementi possono essere
bisogna avere la sola preoccupazione di allenare per ore ed ore solo il fisi-
migliorati grazie a una serie di accorgimenti, esercizi e programmi di
co. Se si ha davvero il desiderio di raggiungere importanti traguardi è
lavoro che implicano un’analisi accurata del vissuto relativo alle perfor-
necessario non trascurare la dimensione psichica, con esercizi mirati a
mance passate e future.
scoprire insospettate energie e fiducia nelle proprie capacità.
Risulta anche utile individuare i pensieri negativi che minano la fiducia o
Lo sforzo più grande consiste nel far pratica ed esperienza di nuovi modi
la capacità di un atleta di intraprendere e perseguire un compito, deter-
di pensare, attraverso i quali è possibile cambiare in positivo l’immagine
minando un’anticipazione del fallimento attraverso, ad esempio, un irri-
del proprio io.
gidimento, un venir meno della propria tecnica durante la gara oppure
Per prima cosa bisogna imparare a neutralizzare i pensieri negativi. Un
una paura in prospettiva di future competizioni.
pensiero negativo è come una fattura di magia nera, infatti fa perdere
Le riflessioni vanno rivolte all’ultima prestazione, ai possibili miglioramen-
forza, energia e vitalità. Un calciatore che scende in campo con in testa
ti che si possono apportare, all’approccio verso le gare da farsi e agli
il dubbio di non avere i numeri per vincere ha già perso in partenza. Per
ostacoli che potrebbero intralciare un buon risultato.
vincere la partita, è necessario provare a pensare in positivo: ossia, veder-
Il compito dell’allenatore, secondo gli studiosi, è quello di saper coglie-
si già vincitori.
re nelle parole dell’atleta quelle forme di espressione che contengono
Poiché ci vuole un chiaro disegno mentale della partita prima di poterla
pensieri negativi quali: affermazioni precedute dal ‘NON’ (es. “Non
vivere con successo, il trucco consiste nell’esercitarsi a viverla più e più
devo restare sul colpo”), auto-svalutazioni (es. “Sono entrato fuori
volte con l’immaginazione, ricreandola nei più minimi dettagli in quel
tempo in molti contrasti”), dubbi su di sé (es. “Non sono in forma come
laboratorio straordinario che è la mente fino a conoscere perfettamente
vorrei”), paura di disattendere le altrui aspettative (es. “Ho deluso l’al-
come comportarsi quando si sarà impegnati concretamente sul campo.
lenatore”) e preoccupazioni non collegate alla prestazione. Sul piano
Infatti, quando la mente vede con chiarezza ciò che si vuole fare, comin-
pratico gli effetti di queste forme di pensiero sono molteplici: concen-
cerà a funzionare eseguendo il lavoro molto meglio di quanto non ci sia
trazione focalizzata sugli errori, profezie che si auto-realizzano, presta-
modo di ottenere per mezzo dei soli mezzi fisici. È significativo notare
zioni mediocri per evitare i rischi (e i fischi…), tentativo di compiacere
come il cervello non riesce a stabilire la differenza tra un’esperienza reale
gli altri invece di focalizzarsi sulla gara, tensione e riduzione della fidu-
ed una immaginata con grande intensità e nei minimi particolari. Ad ogni
cia nelle proprie capacità.
modo, non devono esserci dei malintesi: la visualizzazione, infatti, non
Per poter sviluppare un pensiero positivo, l’atleta deve riformulare le
sostituisce l’allenamento. È un’utile integrazione nei giorni precedenti la
affermazioni negative focalizzandosi esclusivamente su ciò che è neces-
gara e un sostituto temporaneo dell’allenamento nel caso di malattia,
sario fare per ottenere una buona prestazione attraverso la programma-
infortunio o lunghi trasferimenti.
zione di un percorso che trasformi le barriere in sfide (es. prestazione
Altro importante elemento in grado di costituire la differenza tra un atle-
sognata, prestazione possibile, e gol setting per raggiungerla). Il gol set-
ta ed un campione è la capacità di ricorrere alle proprie convinzioni di
ting, in particolare, è la definizione dello scenario attraverso la cui realiz-
auto-efficacia (Bandura, 1989) per raggiungere prestazioni sempre più
zazione viene progettato il conseguimento di un obiettivo. Per gol si
elevate. Nello sport agonistico, come già visto, l’ottimizzazione della pre-
intende complessivamente ciò che una persona vuole ottenere; la
parazione tecnica e fisica ha raggiunto livelli tali da far sì che sempre più
volontà di ottenere qualcosa rimanda alle azioni che ci ripromettiamo di
frequentemente l’elemento mentale rappresenti quella marcia in più che
compiere per ottenere quel qualcosa: è l’idea della meta da raggiungere
permette ad un atleta di avere la meglio sull’avversario. La fiducia in se
(o lo scopo) ad innescare l’azione. In quanto scopo e obiettivo di un’azio-
ne; il gol diventa, così, regolatore della condotta umana.
Il gioco del calcio fa parte degli sport di situazione o sport open, poiché
Risultano, inoltre, particolarmente importanti le tematiche legate all’au-
i gesti atletici dei calciatori dipendono dalle circostanze prospettate dalla
to-efficacia del giocatore. Infatti, la stima di efficacia dell’atleta determi-
partita, dalle strategie degli avversari, dalle condizioni del terreno di gara
na la modalità di approccio al compito e tale valutazione è influenzata da
e da molte altre variabili cosiddette esterne. Generalmente l’attenzione
quanto l’atleta crede in sé. Il ruolo dello psicologo e dell’allenatore è
viene attratta in prima istanza dall’immagine più semplice, quella che
anche quello di elevare questa stima in modo tale che il giocatore affron-
appartiene maggiormente alla nostra esperienza e che ci risulta nei fatti
ti con fiducia la prestazione (Bandura, Teoria dell’auto-efficacia). Il riferi-
immediatamente percepibile; ci sarà quindi una figura dominante. Si deli-
mento all’esito di precedenti prestazioni rappresenta sicuramente il mag-
neano due meccanismi, uno intuitivo che consente di vedere automati-
gior contributo alla definizione del proprio vissuto di auto-efficacia (“Se
camente la figura percettivamente più facile per noi, e uno volontario ed
ho fatto bene una volta posso farlo nuovamente”).
intenzionale in cui l’osservatore attento è in grado di elaborare vere e
Anche un maggior controllo dello stato di attivazione, la persuasione ver-
proprie strategie capaci di favorire le inversioni. La prima cosa, dunque,
bale e un effetto vicariante (“Se lui è in grado di farlo allora lo posso fare
che focalizza la percezione degli individui è quella che già conosciamo
anch’io”) possono influenzare, anche se in misura inferiore, la fiducia del-
attraverso un processo che appare logico solo superficialmente. Bisogna
l’atleta. In questi termini ottimizzare una prestazione significa, quindi,
cioè ricreare negli atleti il giusto equilibrio tra percezione e attenzione in
incrementare il livello di auto-efficacia grazie all’utilizzo di strategie mirate
presenza di fatti o eventi non conosciuti.
al rafforzamento del senso di realizzazione (analisi dei risultati ottenuti).
Ogni atleta rivolge sempre la sua attenzione a qualcosa, sia esso un ele-
Un esercizio utile a tale scopo è definito ‘inquadramento positivo della
mento interno (come i pensieri, positivi o negativi che siano) o esterno a
mente’: l’atleta, cioè, deve descrivere tre aspetti di sé in riferimento ad
sé (fattori ambientali piacevoli o distraenti), anche quando non ne è con-
alcuni argomenti sportivi guida quali: punti di forza, miglioramenti, rea-
sapevole. Quindi, al fine di migliorare la propria prestazione, diventa
lizzazioni, preparazione, margini di vantaggio e precedenti prestazioni.
importante per il giocatore mettere a punto in allenamento un program-
Le riflessioni vanno riportate su un foglio di carta conservando la termi-
ma specifico che gli indichi dove dirigere l’attenzione e in che modo
nologia utilizzata dall’atleta. Devono essere formulate in positivo, ricon-
farlo. È noto che il calciatore deve adeguarsi molto spesso ai diversi sche-
dursi a comportamenti o eventi controllabili e specifici.
mi tattici proposti sul campo e rispondere ad essi modificando veloce-
Un’ulteriore tecnica attraverso cui lo staff può contribuire a incrementa-
mente il suo focus attentivo. Infatti, al giocatore è richiesto di saper pas-
re la fiducia dell’atleta focalizzandolo sulla realizzazione della prestazio-
sare, ad esempio, da un ruolo di marcatura a zona (incisivo e preciso) ad
ne può essere la programmazione di un gol setting, attraverso la defini-
un ruolo meno determinante (quando lo svolgimento dell’azione si svol-
zione di obiettivi a breve, medio e lungo termine che siano, anche in que-
ge lontano dal proprio raggio), secondo le regole imposte dalla tattica di
sto caso, realizzabili, controllabili, orientati al processo e formulati in ter-
gara e dall’imprevisto svilupparsi degli eventi, ed è perciò essenziale alle-
mini positivi. Feed-back immediati, elogi, affermazioni positive, visualiz-
nare questa abilità al fine di non restare prigionieri di una modalità atten-
zazioni, persuasione verbale possono certamente contribuire al buon
tiva rigidamente confinata in un unico schema espressivo.
risultato del lavoro e dello sportivo.
Il controllo dei processi attentivi si sostanzia in una serie di importanti
skills o abilità, consistenti nella capacità di:
LO STILE ATTENTIVO NEL CALCIO
• selezionare dall’ambiente gli stimoli importanti;
Nell’ambito della psicologia sportiva riveste un particolare interesse la
• dirigere l’attenzione verso gli input significativi;
relazione esistente fra stile attentivo e performance, ovvero il rapporto
• mantenere l’attenzione costante e focalizzata su di essi.
che sussiste fra l’abilità di concentrarsi, il modo di dirigere il proprio inte-
Se tutto questo può apparire difficile da realizzarsi, basti pensare che già
resse alle diverse fasi del momento agonistico e il rendimento atletico in
Cherry (1953), nel suo famoso studio sull’effetto ‘Cocktail Party’, aveva
campo. Ogni sport richiede infatti specifiche competenze psico-motorie
messo in luce come, anche in situazioni estreme (un’affollata sala da
e, fra queste, l’abilità di focalizzare l’attenzione sui momenti chiave della
ballo), la nostra mente sia in grado di estrarre le parole dell’interlocutore
gara è fondamentale per il conseguimento del risultato.
dal tappeto sonoro di sfondo, capire il significato del suo messaggio e
35
SCUOLA ALLENATORI
mantenere una conversazione; in più, se qualcuno all’estremo opposto
INFORMARE significa rendere noto anticipatamente ai giocatori il conte-
della sala pronunciasse il nostro nome, automaticamente saremmo in
nuto della seduta in modo da fornire un senso anche agli esercizi di base,
grado di indirizzare la nostra attenzione verso questo nuovo stimolo. Ne
apparentemente più inutili e banali, ma comunque importanti per il pro-
consegue che la mente non si comporta come un mero registratore ma
gramma. Significa inoltre rispettare la durata della sessione, comunicare
piuttosto come un intrepido esploratore che si concentra sulla figura in
le finalità e motivare i metodi prescelti per perseguirle al fine di, rispetti-
primo piano che fa ‘risaltare’ sullo sfondo.
vamente, incrementare la concentrazione e motivare gli atleti. Risulta
In altri termini, l’atleta deve essere in grado di concentrarsi su una cosa
importante fornire istruzioni chiare, precise, semplici e costruttive che
alla volta pur essendo consapevole di quello che gli accade intorno. Ad
informino l’atleta su ciò che è necessario e opportuno per migliorare una
esempio, un calciatore saprà essere concentrato nel calcolare la traietto-
tecnica o un gesto atletico, evitando quindi affermazioni precedute dal
ria del passaggio ma contemporaneamente non taglierà fuori dalla sua
‘NON’ che invece tendono a focalizzare l’attenzione su quanto non si sa
percezione le fasi concitate di gioco che si stanno sviluppando poco lon-
fare (ad esempio, “Non alzare troppo la gamba” è un’affermazione che
tano da sé e dal proprio compagno.
ricorda all’atleta di alzare la gamba).
Robazza, Bortoli e Gramaccioni (1994) definiscono la concentrazione
L’allenatore deve anche saper COINVOLGERE attraverso una programma-
come “la capacità di focalizzare l’attenzione su di un compito per un
zione delle sedute che sia varia e individualizzata per ogni atleta, oltre
certo periodo di tempo senza essere influenzati o disturbati da stimoli
che mediante un incoraggiamento per il raggiungimento di obiettivi
esterni non pertinenti”. Studi empirici ed evidenze sperimentali hanno
immediati.
inoltre confermato che atleti, la cui condizione mentale sia quella defini-
Infine, capacità e compiti primari del coach sono quelli di INFONDERE
ta come ‘flow state’ o ‘stato ideale di performance’, in cui il soggetto è
FIDUCIA stimolando la competitività (intesa come sfida per raggiungere
totalmente assorbito dalle componenti rilevanti per il compito da esegui-
un obiettivo), fornendo continui feedback durante la seduta e valutando-
re, ottengono le migliori prestazioni, le cosiddette ‘peak performances’
la al termine. In definitiva, secondo gli studiosi, dopo qualche settimana
(Singer e coll., 1991). Altre tecniche utilizzate per migliorare la concen-
ed impiegando solo pochi minuti al giorno l’atleta-calciatore imparerà a
trazione sono quelle note come ‘thought stopping’ e ‘centering’.
migliorare la sua concentrazione e a gestire la sua capacità attentiva.
Il thought stopping consiste nel bloccare i pensieri negativi che tendono
36
ad interferire con la prestazione. Con il centering l’atleta è invece in
TECNICHE DI RILASSAMENTO
grado di ridirezionare i propri processi mentali da un impiego negativo
In quest’ultima sezione verranno esposte con maggior dettaglio alcune
dell’attenzione ad uno positivo (Nideffer, 1985). Va comunque conside-
tra le principali tecniche di rilassamento, già citate in precedenza.
rato che preliminare e concomitante a ogni programma di rafforzamen-
In uno sport agonistico come il calcio sono numerose le situazioni in cui
to delle capacità attentive è la capacità di sperimentare e accedere ad
i giocatori sono sottoposti a degli alti livelli di ansia, tensione e stress. Le
uno stato di rilassamento profondo che consenta all’atleta di predispor-
cause principali di tali stati psicologici negativi possono essere le presta-
re il suo corpo e la sua mente alla visualizzazione mentale, concentrarsi
zioni mediocri in campo, il cattivo rapporto con il mister o con la squa-
sull’abilità da sviluppare e tenere sotto controllo gli stimoli; questi eserci-
dra e i tifosi, le eccessive richieste da parte dell’ambiente, l’assenza pro-
zi andranno eseguiti quotidianamente alla fine dell’allenamento con la
lungata dal campo per infortunio, l’importanza dell’evento da affrontare
squadra. Alla base di ogni allenamento deve esservi una struttura forte e
e della responsabilità da sostenere. Lo stress si genera nel momento in
una programmazione costante senza le quali diventa inefficace.
cui gli atleti percepiscono la presenza di uno squilibrio tra quello che è
L’ottimizzazione dell’allenamento deriva da una continua tensione al
loro richiesto di fare (sfida) e quello che loro sono realmente in grado di
miglioramento da parte sia dell’allenatore, sia dell’atleta, attraverso la
fare (abilità del singolo). Per stress, quindi, si intende qualsiasi evento fisi-
ricerca di una migliore comunicazione e del cambiamento dello stile di
co o psicologico che modifichi l'equilibrio organico. Lo stress è anche la
coaching.
risposta dell'individuo a qualsiasi novità, alla quale si deve adattare.
Gli atleti realizzano buoni risultati quando operano in un clima nel quale
Solo l'iperstress è dannoso all'organismo; a dosi moderate, invece, può
l’allenatore tende ad informare, coinvolgere, infondere fiducia.
avere una valenza positiva e favorevole perché potenzia la vis medicatrix
naturae. I segnali tipici con i quali lo stress si manifesta sono: ansietà, ten-
FATTORI DERIVANTI DALL’ALLENAMENTO
sione muscolare, difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione,
- logistica: tipo di terreno, luci, materiale;
scarsa resistenza e affaticamento precoce, aumento della frequenza car-
- condizioni climatiche: pioggia, neve ecc.;
diaca, incapacità di controllare il proprio stato emotivo (irritabilità, iper-
- carichi di lavoro: es. allenamento aerobico e anaerobico.
eccitazione o depressione) e insonnia.
FATTORI DERIVANTI DALLA PARTITA
Scendendo nel particolare i fattori di stress possono distinguersi in:
- partita importante: finale, lotta per la salvezza, qualificazioni sono
INDIVIDUALI
partite in cui è necessario ottenere un ottimale livello di ansia. In que-
- livello tecnico: implica differenti gradi di responsabilità e quindi di
ste occasioni difficilmente si riesce a controllare la paura;
richieste ambientali;
- trasferimenti e trasferte: es. clima, tifosi.
- ruolo: ruolo in campo (attaccante-difensore), giocatore di ruolo (turnover, panchina) ruolo del gruppo-squadra (es. leader, capitano);
Tali fattori di stress possono dare origine nell'atleta ad una serie di sinto-
- supporto sociale: da parte della famiglia e dello staff;
mi psicofisici, a loro volta destinati a causare scarso rendimento.
- evento importante;
I segni dello stress sono:
- scarso utilizzo da parte dell'allenatore;
- irritabilità generica, iper-eccitazione o depressione;
- eccessiva pressione dei media;
- secchezza della bocca e della gola;
- noia: troppi tempi morti durante i ritiri ecc.;
- comportamento impulsivo, instabilità emotiva;
- pubblico: ostile e/o invadente;
- incapacità di concentrazione;
- infortuni.
- stanchezza;
- ansietà fluttuante: sensazione di paura senza sapere esattamente di che;
DI SQUADRA
- insonnia, derivante dalla difficoltà di conciliare il sonno;
- programmazione: di obiettivi a breve (affrontare una partita alla
- mancanza o eccesso di appetito;
volta), medio (aggiudicarsi il girone di andata) e a lungo termine (vince-
- riso nervoso o senza motivo.
re il campionato). A sua volta, la prestazione aumenta quando gli obiettivi sono moderatamente difficili per tre motivi:
Una figura che all’interno della squadra può aiutare i giocatori ad affron-
1) Rapporto tra abilità ed obiettivo: quando un atleta valuta di non
tare e superare lo stato di stress è l’allenatore. Attraverso la visualizzazio-
essere abbastanza capace di raggiungerlo, difficilmente sarà motivato
ne, ossia le immagini mentali, è possibile prevedere esercizi di rilassamen-
a impegnarsi in un’attività frustrante (presentarsi ad una partita senza
to e di respirazione. Questi ultimi servono a caricare di energia i muscoli
alcuni giocatori importanti);
maggiormente impegnati nello sforzo durante la gara, mentre il relax fisi-
2) Relazione tra difficoltà dell'obiettivo e la fiducia in se stesso, ovvero
co aiuta ad incassare con più disinvoltura i colpi emotivi.
la fiducia in se stesso influenza direttamente la percezione della dif-
Parecchi atleti pensano che rilassarsi sia negativo perché temono di non
ficoltà del compito e la successiva prestazione;
avere più la grinta necessaria per affrontare la gara. Quando si fa atti-
3) Obiettivi troppo facili e poco incentivanti: giocare contro una squadra nettamente inferiore;
- avversario: la prestazione dipende dai compagni di squadra e dagli
avversari;
- clima organizzativo della società: comunicazione ed organizzazione
tra i membri dello staff e tra questi e la dirigenza;
- pressioni esterne: da parte degli sponsor, dei mass-media, della
società e dei tifosi.
vità fisica, alcuni gruppi di muscoli si contraggono ed altri si rilasciano.
Se è presente uno stato ansioso dovuto alla situazione pre-gara o in
gara, alcuni muscoli possono porsi come antagonisti a quelli utilizzati
meccanicamente durante il gesto atletico e quindi risultare dannosi e
portare, ad esempio, a una perdita di flessibilità e ritmo nei movimenti. La performance ottimale si realizza invece quando si ha la capacità
automatizzata di rilassamento e tensione differenziale.
La capacità di rilassamento e tensione differenziale non può essere
37
SCUOLA ALLENATORI
improvvisata e si acquisisce solo con un lungo training fino a quando
mente cosa fare e perché, e scaturiranno senza sforzo delle risposte
diviene patrimonio inconscio dell’atleta. Le tecniche maggiormente
automatiche alle varie situazioni di gioco. Solo in questo modo i frutti
usate sono il training autogeno e il biofeedback, che utilizza strumen-
dell’allenamento saranno concretizzati.
tazioni in grado di evidenziare e monitorare diversi parametri biologici.
Il training autogeno, in particolare, si basa principalmente sull’allena-
Bibliografia:
mento graduale alla distensione e sulla decontrazione muscolare. Se
BANDURA A. - SCHUNK D.H., Cultivating competence, self-efficacy, and intrinsic interest
through proximal self-motivation, in Journal of Personality and Social Psychology, 1989.
eseguito regolarmente e seriamente, permette di ridurre la tensione, di
CEI A., Mental Training, Edizioni Luigi Pozzi, Roma, 1988.
risparmiare e recuperare le energie migliorando così l’efficienza fisica e
CEI A., Psicologia dello sport, Il Mulino, Bologna, 1998.
mentale. Questa tecnica deve essere utilizzata in precise condizioni
ambientali favorenti il rilassamento, quali un ambiente più possibile
tranquillo e silenzioso, luce bassa, temperatura equilibrata e abbigliamento comodo.
Il biofeedback, invece, è un procedimento attraverso il quale il soggetto impara a riappropriarsi della capacità di controllare e di poter
influenzare le proprie risposte fisiologiche attraverso una retroazione
psicofisiologica e una maggiore percezione di sé.
CHERRY, E.C., Some experiments on the recognition of speech, with one and two ears, in
“Journal of Acustical Society of America”, 26, 1953.
DI MASCIO C., Manager e allenatore una figura unica nel professionismo, Tesi, CdL in
Scienze giuridiche, economiche e manageriali dello sport, Università degli Studi di Teramo,
Atri, A.A. 2005-2006.
DAVI M., L’ambito ottimale nella prestazione, Notiziario del Settore Tecnico, N. 1,
Gennaio/Febbraio 2005.
ERIKSON E.H., Aspetti di una nuova identità, Armando, Roma, 1975 e I cicli della vita,
Armando, Roma, 1981.
FOOT J., Calcio. Storia dello sport che ha fatto l’Italia, Rizzoli, Milano, 2006.
CONCLUSIONI
GERVIN M., Psicologia sportiva: lo stile attentivo nel calcio, su http://www.calciatori.com.
L’allenatore costituisce una professione chiave nel settore sportivo e
GUICCIARDI M. - SALVINI A., La psicologia dell’atleta, Giuffrè, Milano, 1988.
quella dell’allenatore di calcio è divenuta un’occupazione sempre più
importante in Europa.
MARTENS R. - BUMP A.L., Psicologia dello sport. Manuale per gli allenatori, Edizione italiana a cura di COSTA A., Borla, Roma, 1991.
Nel corso degli anni il ruolo dell’allenatore è profondamente mutato e
MASLOW A., Motivation and Personality, Armando, Roma, 1983.
la gestione di una squadra di calcio è diventata una questione estrema-
NIDEFFER R.M., Attentional focus: self assessment, in R.M. SUINN “Psychology in sports”
Burgess, Minneapolis, 1980.
mente complessa ed articolata. Non si tratta, infatti, di preparare semplicemente gli atleti esclusivamente da un punto di vista tecnico e tat-
NIDEFFER R.M., The inner athlete, Thomas Crowell, New York, 1976.
tico ma di intervenire su fattori motivazionali e fornire strumenti per
NIDEFFER R.M., Athletes’ guide to mental training, Human Kinetics, Champaign, IL, 1985.
aiutarli a fronteggiare le situazioni di stress che si possono presentare
NIDEFFER R.M., Concentration and attention control training. in J.M. Wiliams (Ed.), Applied
sport psychology: personal growth to peak performance (pp. 257-269), Mayfield, Palo Alto,
CA, 1986.
nel corso della loro carriera agonistica. Ciò non significa che l’allenatore debba trasformarsi in psicologo ma è necessario unire a una conoscenza tecnica del calcio una sensibilizzazione a tutte le problematiche
che riguardano l’uomo-atleta-calciatore. Solo così l’allenatore potrà
aiutare l’atleta nelle situazioni di stress senza per questo doverle risolvere al posto suo, in modo tale da formare giocatori che siano in grado
SINGER R.N., CAURAUGH J.H., TENNANT L.K., MURPHEY M., CHEN D., LIDOR R.,
Attention and distractors: Considerations for enchancing sport performance, International
Journal of Sport Psychology, (22), pp. 95-114, 1991.
di risolvere le situazioni complesse che dovessero presentarsi in manie-
SINGER R.N., MURPHEY M., TENNANT K.L. (a cura di), Handbook of research on sport psychology, Macmillan Publishing Company, New York, 1993.
ra indipendente. Da parte del giocatore deve esserci la disponibilità,
SCHULTZ J.H. (1932), Il Training autogeno, Feltrinelli, Milano, 1971.
l’entusiasmo, la predisposizione, e soprattutto la passione e il coinvol-
SPINELLI D., Psicologia dello sport e del movimento umano, Zanichelli, Bologna, 2002.
gimento. Infine, ma non ultimo, l’ambiente in cui si lavora deve essere
sereno, costruttivo e non certo repressivo.
Se si creeranno questi presupposti, sicuramente si favorirà il miglioramento sul piano dell’attività cosciente del giocatore che saprà esatta38
ROBAZZA C., BORTOLI L., GRAMACCIONI G., La Preparazione mentale nello sport, Luigi
Pozzi Editore, Roma, 1994.
TUBI V., Il ruolo dell’allenatore nella formazione dell’autostima, Notiziario Settore Tecnico,
N. 1, Gennaio/Febbraio 2006.
ZAICHOWSKY L., TAKENAKA, K., Optimizing arousal level, in R.N. Singer M., Murphey, L.K.
Tennant (Eds), Handbook of research on sport psychology (pp. 511-527), MacMillan, New
York, 1993.
SCUOLA ALLENATORI
VISITA ALLE GIOVANILI DELLA SPAL
di Daniele Chiodo*
I
l lavoro presentato dal corsista Daniele Chiodo a conclusione del
Lavoro in 2 campetti contigui
corso di base organizzato a Ferrara dal Settore tecnico FIGC e
dall’Associazione allenatori con i docenti federali Marco Maestripieri e
1. Palleggio + controllo orientato:
Monica Risaliti, si riferisce alla sessione di studio effettuata presso il
• con l’interno;
Settore giovanile della Spal.
• con l’esterno;
La relazione è senz’altro interessante e fa notare le diverse metodologie
• con il collo.
di allenamento in relazione all’età dei giovani calciatori e i diversi interventi degli allenatori rispetto alle categorie allenate. Infatti, l’utilizzo
prevalente dei metodi induttivi nelle prime fasce di età del Settore gio-
2. Dare e ricevere.
vanile, e l’utilizzo dei metodi deduttivi nei ragazzi giovanissimi e allievi
All’interno del quadrato
sono facilmente identificabili per i lettori e risultano fondamentali nel-
due allievi sono in possesso palla:
l’insegnamento e nella correzione degli esercizi. Altro aspetto importan-
• i 2 possessori conducono palla
te è la presenza costante del pallone nelle varie esercitazioni, a dimostrazione che la tecnica nel calcio a livello giovanile riveste grandissima
liberamente;
• 2 dei 4 senza palla, la chiamano
importanza per la formazione del giovane calciatore ed è alla base di
e si propongono per riceverla:
qualsiasi apprendimento futuro.
- controllandola con l’interno;
- controllandola con l’esterno;
- dopo il passaggio si diventa
difensori passivi, chi riceve con-
SPAL ESORDIENTI ’97
Data: Martedì 16/02/2009
trolla e punta il difensore passivo.
Alleniamo la finta.
Luogo: Ferrara
Ore: 15.00 – 17.00
Partita
Allenatore: Sig. Pasetti
- In un campetto di forma rettangolare con 2 porte piccole si
effettua un 4>4.
FASE DI ATTIVAZIONE
- In un campetto di forma quadraPRE-ALLENAMENTO
ta con 2 porte piccole si effettua
Man mano che arrivano gli allievi, effettuano della tecnica al muro con la palla.
un 2>2.
*Allievo del Corso di base - Uefa B per l’abilitazione ad Allenatore
di giovani e dilettanti
39
SCUOLA ALLENATORI
FASE CENTRALE
Varianti:
controllo con l’interno, l’esterno, il petto.
I 2 gruppi invertono la posizione.
Trasmissione – ricezione – conduzione con finta
1>1
Lavoro a 4 giocatori.
Obiettivo: fare gol in qualsiasi porticina.
A in possesso palla, trasmette a B e
A lancia in favore di D, il quale control-
prende il suo posto, B dopo control-
la e conduce, dribblando il difensore, in
lo conduce ed effettua un dribbling
direzione di 1 delle 2 porticine.
su C passivo, passa a D e si pone alle
Stessa cosa si ripete con C e B.
sue spalle.
Successivamente si invertono le posizio-
L’azione riparte con D che trasmette
ni di partenza.
a C e così via…
2>2
Controllo e tiro – 15’
A e C difensori > B e D attaccanti.
Ricezione con partenza laterale.
Gruppo giallo:
- A trasmette palla nel quadrato al
compagno;
FASE DI GIOCO
- B dopo aver effettuato una corsa
orizzontale, controlla a seguire
con l’interno sx ed effettua il tiro
Partita
con il dx.
6>6 + jolly.
Gruppo rosso:
Campo diviso in 2 settori.
- Ricezione con l’interno dx e tiro
I difensori giocano a 3 tocchi senza poter
con il sx.
I 2 gruppi invertono la posizione.
superare la metà campo;
gli attaccanti con tocchi liberi e non possono rientrare nella propria metà campo;
il jolly gioca con la squadra in possesso
Ricezione frontale
palla.
Gruppo giallo:
Varianti:
- A trasmette palla nel quadrato al
il difensore che trasmette palla agli attaccan-
compagno;
- B dopo aver compiuto una corsa
ti può superare la metà campo, ed un attaccante può rientrare in aiuto ai difensori.
d’incontro, esegue un controllo a
seguire con l’esterno sx ed effettua il tiro con il dx.
40
Partita
Gruppo rosso:
6>6 + jolly.
- Ricezione con l’esterno dx e tiro con il sx.
Il gol dopo finta vale doppio.
SPAL GIOVANISSIMI NAZIONALI ’94
MOBILITÀ ARTI INFERIORI
Data: Giovedì 18/02/2009
Luogo: Ferrara
Tecnica di corsa:
Ore: 15.00 – 17.00
• Skip alto;
Allenatore: Sig. Binotto
• Calciata dietro;
• Doppio impulso;
FASE DI ATTIVAZIONE
• Calciata a gambe tese in avanti.
Partita
Percorso tecnico-coordinativo
7>7.
Si alternano un percorso tecnico ed
Gioco con le mani + calcio di piede;
uno di rapidità.
gol valido di testa;
• Gruppo A) conduzione palla alter-
• con l’interno;
• con l’esterno;
• con il collo.
nando dx-sx interno-esterno;
• Gruppo B) appoggi rapidi tra i cerchi
+ sprint di 5 mt.;
• Gruppo C) conduzione palla facendola passare sotto l’ostacolo e supe-
MOBILITÀ ARTICOLARE
rando lo stesso con un balzo;
• Gruppo D) slalom tra i paletti +
Partita
sprint 5 mt.
7>7 in campetto con porte piccole:
• 2 tocchi e gol di prima;
Possesso palla
• 1 tocco e gol di prima.
2 gruppi di lavoro.
In uno spazio di 12x12 mt. si disputa
un 2>2 con 4 sponde.
FASE CENTRALE
All’interno: gioco a 3 tocchi;
Sponde: gioco a 1 tocco.
Tecnica
Palleggio + controllo orientato con l’in-
FASE DI GIOCO
terno piede + conduzione della palla.
Partita
In uno spazio esterno all’area di rigore
STRETCHING
si disputa un 7>7.
Arti inferiori.
Il gruppo che riesce ad effettuare 5
passaggi consecutivi può entrare all’in-
Tecnica
terno dell’area e andare alla conclusio-
Tutti gli allievi sono in possesso di una
ne con al massimo 5 tocchi.
palla.
Conduzione libera e, al segnale, tutti si
Partita
dirigono verso il centro dello spazio.
7>7 con il solo vincolo dei 3 tocchi.
41
SCUOLA ALLENATORI
SPAL ALLIEVI NAZIONALI ’92
STRETCHING
Data: Mercoledì 17/02/2009
Arti inferiori.
Luogo: Ferrara
Ore: 15.00 – 17.00
Possesso palla
Allenatore: Sig. Arbusti
Campo diviso in 2 settori adiacenti
all’interno dei quali si svolgono dei 4>2.
FASE DI ATTIVAZIONE
3’ di lavoro con i gruppi che si alternano.
Varianti:
Campo di gioco diviso in 3 settori.
• Trasmissione con le mani;
3 gruppi formati da 4 giocatori con 1
• Trasmetto con i piedi, ricevo con le mani.
pallone per colore, movimento blando
all’interno dello spazio.
Tecnica e stazioni
• Trasmissione della palla con le mani;
1. 1>1 + 2 sponde con obbiettivo fare meta;
• Ricezione con le mani e passaggio
con i piedi (interno piede, collo
2. 2>2 con obbiettivo fare gol nelle porticine piccole;
piede);
• Passaggio + ricezione ad aprire;
• Passaggio + ricezione a chiudere.
3. esercitazione tecnica finalizzata alla trasmissione;
A trasmette la palla a B e segue, B passa a C, quest’ultimo effettua un 1-2 con A e passa nello spa-
FASE CENTRALE
zio sulla corsa di D.
Si scala di una posizione in avanti.
Campo di gioco diviso in 3 settori
I 2 gruppi occupanti i settori esterni si
FASE DI GIOCO
trasmettono la palla senza farsela intercettare dal gruppo di mezzo.
Partita a tema
Si possono effettuare solo 2-3 passag-
6>6 + 2 portieri.
gi tra i componenti dello stesso colore.
Varianti:
• gioco a 1 tocco;
4’ di lavoro, 1’ di recupero.
• gioco a 2 tocchi;
I gruppi si alternano nei compiti.
• utilizzo di 2 sponde basse per ogni squadra con
obbligo della sovrapposizione.
MOBILITÀ ARTICOLARE
Varianti:
- utilizzo di 2 sponde posizionate ai lati della porta
Possesso palla
avversaria, per favorire il gioco in profondità;
Campo diviso in 2 settori adiacenti
- partita 3>3 + 1 gruppo da 3 che recupera;
all’interno dei quali si svolgono dei 4>2.
- partita 3>3 + 1 gruppo da 3 che palleggia.
3’ di lavoro con i gruppi che si alternano.
42
Varianti:
Partita libera
• Trasmissione con le mani;
6>6 + 2 portieri.
• Trasmetto con i piedi, ricevo con le mani.
Nessun vincolo.
SPAL PICCOLI AMICI
Percorso tecnico
Data: Venerdì 19/02/2009
1) conduzione in slalom tra i paletti a
Luogo: Ferrara
Ore: 15.00 – 17.00
terra;
2) far passare la palla sotto l’ostacolo e
superarlo lateralmente alternando il
lato dx-sx;
2 GRUPPI DI LAVORO
3) conduzione in avanzamento;
Due istruttori lavorano a rotazione
4) conduzione con la pianta;
invertendo il tipo di lavoro dopo 30’.
5) conduzione con la pianta in arretra-
1. lavoro tecnico-coordinativo;
2. giochi e partitine.
mento alternando i piedi dx-sx;
6) giro con palla e tiro in porta.
GRUPPO 1
Percorso motorio
GRUPPO 2
1) saltelli a piedi pari con 2 rimbalzi per
Gioco
ogni intervallo su paletti a terra;
1) In un quadrato si affrontano 3 grup-
2) salto degli ostacoli;
pi di colore diverso.
3) appoggi rapidi tra i cerchi;
Il gioco consiste nell’effettuare il pas-
4) camminare sulle punte dei piedi;
saggio al colore diverso dal proprio,
5) saltelli a piedi pari in avanzamento;
muovendosi continuamente all’inter-
6) corsa galoppata laterale;
no dello spazio.
7) corsa galoppata laterale;
8) corsa all’indietro.
Percorso motorio
1) effettuare uno slalom tra i paletti a
terra, tenendo la palla tra le mani;
2) Gioco del ruba coda.
2) far passare la palla sotto l’ostacolo e
superarlo lateralmente alternando il
lato dx-sx;
3) con palla in mano camminare sulle
punte;
4) palleggi in avanzamento;
5) avanzare lateralmente in palleggio;
Partitelle finali
6) avanzare lateralmente in palleggio;
In 2 campetti adiacenti si disputano 2
7) palleggiare arretrando.
partitine di 5>5.
43
CALCIO INTERNAZIONALE
INTERVISTA A 12 MISTER D’EUROPA:
“IL NOSTRO CALCIO È FATTO COSÌ”
di Marco Viani*
P
er festeggiare i suoi dodici anni di vita, ‘The Technician’, ‘Giornale di
lavora ad alto livello?
informazione degli allenatori’, pubblicato dall’UEFA, presenta nel
“Per esperienza personale le cose da dire al
numero 41, febbraio 2009, una selezione di parti di interviste fatte, in
riguardo sono tante. Andando sempre più
periodi diversi, a dodici ‘tecnici di eccezione’. Sono, nell’ordine, Marcello
avanti in questo lavoro ho imparato che
Lippi, Alex Ferguson, Ottmar Hitzfeld, Arsène Wenger, Fabio Capello,
l’osservazione è fondamentale. Allenare e
Roy Hodgson, Rafael Benitez, Jurgen Klinsmann, Carlos Parreira, José
contemporaneamente osservare è difficile.
Mourinho, Luiz Felipe Scolari, Giovanni Trapattoni. Ne esce una celebra-
Quando lavori duramente in campo rischi di
tiva e suggestiva compilation che riteniamo interessante far conoscere.
dimenticare molti elementi. Così mi sono
messo a delegare molte cose al mio assistente facendo qualche passo
MARCELLO LIPPI (gennaio 2007)
indietro, mettendomi a volte in disparte. Osservare è assolutamente
- Cosa deve fare un allenatore per vincere la Champions League o
importante per essere sicuri che da una seduta di allenamento tu possa
la Coppa del mondo?
ottenere quello che desideri, che la qualità del lavoro sia elevata. Inoltre
“La componente più importante è avere a disposizione giocatori di alto
penso che ci sia bisogno di perseveranza perché allenare oggi ad alto
livello. Se un tecnico non li ha, non può fare grandi cose: ci vogliono
livello non è un compito facile. Quando, ad esempio, tu arrivi un lunedì
interpreti di qualità per ottenere risultati.
mattina dopo una sconfitta e sei ancora giù per questa, non va bene,
Assumono di conseguenza rilievo operazio-
perché tutto ciò si nota e va a incidere sui giocatori. Se invece non vedi
ni come il reclutamento, la selezione e la
l’ora di ricominciare, sei di nuovo sull’onda giusta, sei di nuovo pronto.
capacità di armonizzare queste preziose
La passione deve infatti sempre riemergere. Un allenatore di élite ha poi
individualità in una squadra che possa risul-
bisogno di avere immaginazione. Per me la vittoria più bella è quella che
tare altamente competitiva. Più si hanno
hai influenzato. Ciò riguarda proprio l’immaginazione che porti in una
stelle più si deve lavorare per assicurare la
seduta di allenamento e che i giocatori fanno propria, fino ad assimilar-
coesione del gruppo, per costruire una for-
la quasi naturalmente. Ricordo di aver insegnato, quando ero un giova-
mazione compatta e armoniosa. Dobbiamo far sentire a ogni giocatore
ne allenatore, delle riprese di gioco in zone importanti del campo; una
che è utile ma non indispensabile. Ogni volta che inizio a lavorare in un
cosa non abituale all’epoca. Trasferisci la tua immaginazione nella testa
ambiente nuovo, la prima cosa su cui insisto è che una squadra è com-
di un giocatore sapendo che lui può portarla ad un altro livello perché
posta da persone che si rispettano e che sono al servizio delle altre. Se
capisce che tutti e due, insieme, possiamo arrivare a cose nuove, sorpren-
nessuno si comporta come una primadonna, il gruppo può ottenere
denti. Crei una reazione a catena stimolando i giocatori a riflettere, e
grandi risultati. Se invece tutti i giocatori si occupano solo dei propri inte-
questa è una cosa meravigliosa a sviluppare. È anche importante saper
ressi il compito si rivela piuttosto difficile; ci potranno anche essere
comunicare con semplicità. Il messaggio non passa se si parla tanto.
momenti straordinari di calcio ma alla fine a dominare sarà la squadra in
Bisogna affrontare le cose semplicemente, essere brevi ma determinati.
possesso di una mentalità veramente collettiva”.
Inoltre si deve essere perfettamente chiari su quello che si vuole da una
seduta di allenamento. Ricordiamoci di quando eravamo giocatori: non
ALEX FERGUSON (ottobre 2006)
- Quali sono le principali qualità richieste a un allenatore che
44
*Collaboratore Settore Tecnico FIGC
vedevamo l’ora di andare in campo ed invece l’allenatore parlava, parla-
comprendere ciò che si può fare con le qualità che si hanno. Se si guar-
va, parlava… Fare troppi discorsi è un grande pericolo per noi tecnici”.
da in giro, si vede che la maggior parte dei grandi giocatori è intelligente: devono esserlo perché non è facile gestire una carriera. Idealmente
OTTMAR HITZFELD (dicembre 2001)
si desidera avere un giocatore che ha tutto. All’Arsenal il nostro gioco si
- In quale misura è cambiato il calcio dopo il suo esordio da allena-
basa sulla tecnica e sul movimento: ciò significa che guardo il ritmo del
giocatore e il livello tecnico. Queste componenti non si accordano sem-
tore nel 1983?
“Il gioco è diventato molto più rapido e ciò ha generato enormi solleci-
pre con la potenza e l’impegno fisico ma noi vogliamo che la nostra
tazioni per gli atleti, sia a livello fisico che tecnico. Oggi i calciatori devo-
manovra sia molto rapida e ricca di spostamenti, ragione per cui abbia-
no accettare uno stile di vita molto professionale e lavorare intensamen-
mo bisogno di una buona tecnica e della capacità di muoversi veloce-
te su tutte le componenti del gioco. Anche i difensori sono stati costret-
mente. Certo, si desidera la potenza e la presenza fisica ma, per me, le
ti a migliorare le loro qualità tecniche perché è fondamentale che pren-
priorità sono il ritmo e la tecnica”.
dano parte alla costruzione del gioco. Tutto
è migliorato, compresi i trattamenti medici.
FABIO CAPELLO (gennaio 2001)
Anche la pressione è aumentata: chi mette
- Può descrivere il suo stile di conduzione della squadra?
i soldi e gli sponsor vogliono i risultati. I gio-
“Penso di essere una sorta di miscela di allenatore e di manager; mi piace
catori sono delle vedette e tutti devono
immedesimarmi nella parte relativa alla gestione e all’amministrazione
affrontare i media (da allenatore, ogni gior-
della società e non voglio essere isolato
no, ho a che fare con cinque reti TV). A
occupandomi unicamente dell’aspetto tec-
tutto questo si aggiunge il fatto che si deve
nico. Preferisco rimanere coinvolto in tutto
essere preparati in psicologia dovendo trattare con milionari, soggetti a
quello che accade all’interno di un club. Un
loro volta a specifiche sollecitazioni e pressioni. Poi con la legge Bosman,
po’ come accade in quelli inglesi. Credo
che ha modificato l’atteggiamento dei giocatori, il denaro è diventato
senza riserve nelle virtù del lavoro puntiglio-
una delle loro priorità: procuratori e agenti li rendono matti. Inoltre un
so, nello spirito di gruppo, nella disciplina.
altro aspetto di questa legge è stato il trasferimento degli atleti con il
Dico sempre che se un giocatore è discipli-
superamento delle frontiere. Al Bayern, però, abbiamo l’ambizione di
nato, se rispetta i colleghi e se lavora in maniera seria, i risultati arrivano.
avere in squadra il maggior numero possibile di giocatori tedeschi. Di
Altrimenti si può ugualmente ottenere qualcosa di buono, ma solo nel
conseguenza il programma del nostro settore giovanile è diventato anco-
breve termine. È il sistema e il modo con cui si lavora che ci permette di
ra più importante”.
vincere durevolmente. Si vince restando concentrati, determinati, disciplinati. Non faccio necessariamente riferimento a un tipo rigido di discipli-
ARSÈNE WENGER (novembre 2004)
na. Io parlo di rispetto disciplinato; del rispetto per l’allenatore; del rispet-
- Lei ha una particolare predisposizione a lavorare sul singolo gio-
to per i colleghi; del rispetto per le persone che ci pagano. Riguardo ai
catore: cosa ama vedere in un giovane allievo?
metodi di gioco, le scelte dipendono molto dal tipo di giocatori a dispo-
“La motivazione e l’intelligenza sono le
sizione. Se, per esempio, posso lavorare con elementi rapidi e decisi,
componenti principali perché credo che ci
sono in grado di adottare un approccio molto diverso applicando comun-
sia bisogno di un minimo di intelligenza
que il mio personale stile”.
(‘capisci perché stai facendo un errore?’) e
di volontà di migliorarsi. Il talento non è
ROY HODGSON (giugno 2007)
sufficiente perché una carriera dipende
- Quali sono le principali tendenze nel calcio di élite in Europa sul
dalla forza con cui si desidera diventare
piano tattico e sotto il profilo della conduzione di una squadra?
qualcuno e si è abbastanza intelligenti per
“A quest’ultimo proposito, la tendenza per un allenatore è oggi quella di
45
CALCIO INTERNAZIONALE
TITOLETTO
essere giudicato più rapidamente e più
ziamenti. Senza esitazioni gli dissi che volevo allenare in prima divisione.
severamente rispetto al passato. Di fronte a
Anche mia moglie mi ha sostenuto in quei difficili momenti. Quando
questa realtà, un tecnico ha poco margine
sono andato in viaggio di studio in Italia, Inghilterra e Brasile ho fatto
per sviluppare la sua filosofia o il suo stile di
tante domande agli allenatori incontrati, tra i quali Capello. Se non si sa
conduzione poiché diventa probabile che
qualche cosa bisogna andare in cerca di nozioni e di risposte. Per vince-
non riesca a raggiungere sufficienti e rapidi
re dobbiamo fare buone scelte e ciò significa sapere quello che va bene,
risultati nei tempi che gli sono concessi. A
quello che funziona: non si tratta solo di teoria ma di avere anche spiri-
più alto livello questo implica che la capacità
to pratico e di essere flessibili. Solo in casa dei miei genitori avevo 1500
di spendere denaro, di acquistare buoni giocatori e di metterli insieme è
video con tre partite su ciascuno e analizzavo i dettagli di esse. Ciò avve-
diventata più importante di quanto non lo fosse in passato, quando il
niva dieci anni fa. Oggi utilizzo le moderne tecnologie ed ho tutti i DVD
tecnico aveva più margine per lavorare sugli elementi messi a sua dispo-
delle nostre sedute di allenamento. Si può ben dire, e non a torto, che
sizione. Oggi un allenatore è giudicato più sulla qualità dei suoi acquisti
sono uno studente di calcio”.
che sul livello del lavoro svolto quotidianamente. Sul piano tattico ci
sarebbero molte cose da dire, ma mi limito a tre. La prima è l’importan-
JURGEN KLINSMANN (aprile 2006)
za del contrattacco e l’attitudine a sfruttare la ricchezza dell’effettivo. La
- Chi e cosa ha maggiormente influito sulla sua formazione di cal-
seconda riguarda il miglioramento della condizione fisica e del ritmo
ciatore e di allenatore?
della squadra. È indubbio che il gioco oggi sia più rapido e che la sele-
“Io sono stato molto fortunato. Nel corso di quasi diciotto anni di gioca-
zione dei giocatori debba riflettere questa tendenza. La terza considera-
tore professionista ho lavorato con personaggi come Franz Beckenbauer
zione riguarda il fatto che c’è una minore pressione, pur se molto inten-
e Berti Vogts, entrambi vincitori di Coppa del mondo ed allenatori di suc-
sa, sul fronte d’attacco e nelle zone avanzate. Ciò si deve in parte alla
cesso. Ho inoltre lavorato con Otto
preoccupazione generata dall’interpretazione della regola del fuorigioco
Rehhagel, Giovanni Trapattoni, Ossie
che ha indotto le squadre a giocare più indietro. I lati sono sempre occu-
Ardiles, César Luis Menotti, Arsène Wenger:
pati, ma essenzialmente quando si è nella propria zona di campo”.
un numero impressionante di tecnici di alto
livello. Da ognuno di loro ho preso qualco-
RAFAEL BENITEZ (ottobre 2005)
sa. Ho molto imparato da Arie Haan nel
- Lei ha avuto degli avvii difficili come allenatore di prima squadra.
periodo passato a Stoccarda e con Arsène
Quale consiglio può dare a chi inizia?
46
Wenger a Monaco: ho capito l’importanza
“È presto detto: si deve avere passione e non contare le ore di lavoro. Si
del modo di trattare con gli altri e di essere rispettosi, perché la persona
deve avere passione e passare tantissimo
è ciò che conta di più. Ogni allenatore ha il proprio stile ma tutti mi
tempo a far crescere noi stessi come allena-
hanno insegnato che c’erano cose molto più importanti del fatto di pen-
tori. Dobbiamo inoltre credere nelle nostre
sare soltanto al risultato di fine settimana. Se ritorno all’epoca che ho vis-
capacità. Quando sono stato esonerato dai
suto con la nazionale, rimango ancora colpito dalla facilità di Franz
miei due primi incarichi (in un caso appena
Beckenbauer nel trattare le cose e dal suo modo di essere sempre posi-
dopo appena nove gare dall’inizio della sta-
tivo. Oltre a queste qualità aveva un carisma eccezionale. Berti Vogts era
gione), ho cercato un nuovo lavoro ed ho
un lavoratore meticoloso, estremamente preparato per ogni seduta di
continuato il mio processo di formazione.
allenamento. Arie Haan ha avuto una grande influenza su di me negli
Avevo un diploma di educazione fisica, con quattro anni di specializza-
anni giovanili ma tutti mi hanno arricchito. La maniera di Arsène Wenger
zione nel calcio; in tutta la mia vita sono stato nello sport, così tanto da
di formare i giocatori è davvero impressionante: quando ero a Monaco
farlo diventare il mio lavoro. Mi ricordo del mio secondo agente: mi dice-
rimanevo spesso sorpreso da certe cose che faceva, per accorgermi più
va che sarebbe stato difficile ottenere un nuovo lavoro dopo due licen-
tardi dei preziosi frutti del suo lavoro su certe individualità”.
CARLOS PARREIRA (agosto 2002)
avere più di un campo di allenamento. Preparo così le sedute in maniera da
- Come giudica le stelle di oggi?
poter passare da una situazione all’altra con un tempo di lavoro molto ele-
“Appartengo a una scuola che al riguardo ha un punto di vista molto
vato e un tempo di riposo molto ridotto. Noi cerchiamo la qualità e una gran-
romantico: il calcio è e sarà sempre un gioco
de intensità per brevi periodi. I giocatori lavorano più volentieri (ovunque, in
di tecnica e di destrezza. È un gioco di talen-
Portogallo come in Inghilterra o in Spagna) se l’allenamento è ben organiz-
ti. Tutti non possono cantare bene; tutti non
zato e serio, e se conoscono le finalità degli esercizi”.
possono dipingere bene (detto di passaggio:
anch’io dipingo un po’). Così è il calcio: un
LUIZ FELIPE SCOLARI (giugno 2003)
gioco di talento, di tecnica, di destrezza, d’ar-
- Quali sono le principali differenze tra il calcio sudamericano e quel-
te. Tuttavia bisogna fare i conti col calcio
lo europeo?
moderno: non è sufficiente avere tecnica e
“In Europa il calcio pone l’accento sulla condizione fisica, la marcatura, il
destrezza. C’è bisogno di organizzazione, occorre saper difendere e attac-
gioco collettivo, mentre in Sud America c’è una più grande libertà di espres-
care, si deve essere perfetti sul piano fisico. Credo però che per raggiunge-
sione, più individualismo ed è spesso questo
re i più alti livelli sia necessario avere delle stelle: senza stelle non siamo
tipo di componenti a fare la differenza in
niente. Le stelle fanno la differenza: con un’azione individuale, una punizio-
Coppa del mondo, in particolare per il Brasile.
ne, un assist, eccetera. Ma sia ben chiaro: io amo i talenti che fanno l’arro-
Noi brasiliani ci siamo messi alla pari con gli
sto non il fumo, quelli che sono determinanti. Per noi allenatori è un pro-
europei sul piano del lavoro di squadra e della
blema avere a che fare con quelli che giocano per se stessi: molta scena,
forza ma determinante rimane la qualità indi-
pochissima concretezza. L’autentico asso è colui che, creando gioco, fa la
viduale dei nostri giocatori. Mi viene in mente
differenza per la squadra”.
il gol segnato da Ronaldo, con un tocco di
punta, alla Turchia nella semifinale del mondiale: si è trattato di un gioco
JOSÈ MOURINHO (gennaio 2005)
individuale di elevatissima ispirazione”.
- Può descrivere il suo modo di conduzione?
“C’è stata un’evoluzione e oggi sono diverso da cinque anni fa. In panchina,
durante la gara, sono molto più analitico nel
primo tempo perché è in questa frazione che
GIOVANNI TRAPATTONI (gennaio 2004)
- Quando la sua carriera avrà termine (ne dovranno passare ancora di
anni…), quale immagine vorrebbe si conservasse di lei?
devo aiutare la mia squadra. È difficile comu-
“Vorrei che si conservasse l’immagine di una persona con un grande senso
nicare con i giocatori durante una partita di
dei rapporti umani. Aggiungo una cosa: alle-
alto livello. Per questa ragione non grido trop-
no ormai da trent’anni ed ho sempre cercato
po ma prendo appunti, sempre unicamente in
di imparare cose nuove, di essere in sintonia
questa prima parte. Analizzo il secondo tempo
con le più aggiornate tendenze calcistiche.
a casa, a cose fatte. Nella discussione con la
Più divento vecchio, più mi sforzo di rimanere
squadra dopo i primi 45 minuti cerco di controllare le mie emozioni e di esse-
giovane sul piano professionale. Ho lavorato
re come i giocatori si augurano che io sia: ciò significa che posso essere cal-
con tanti grandi giocatori – Platini è stato uno
missimo, così come posso liberare le mie emozioni se questo è ciò che ci si
dei migliori – e ho sempre cercato di utilizza-
aspetta da me. C’è sempre un aspetto emozionale, così come c’è sempre un
re le loro capacità per produrre un calcio positivo, molto tecnico e necessa-
contributo tattico. C’è sempre qualcosa da dire alla squadra a metà partita,
riamente fisico. Da sempre, comunque, sono un realista. A volte ho proce-
invece alla fine è meglio non dire niente perché i giocatori non sono pronti
duto a certi cambiamenti per arrivare ad un risultato: ciò non significa
per le analisi. Direi che globalmente ho uno stile di conduzione flessibile
necessariamente essere un difensivista, ma soltanto un tecnico elastico e
rimanendo molto esigente in allenamento. Ho sempre avuto la possibilità di
molto pragmatico”.
47
PREPARAZIONE ATLETICA
LE COMPONENTI AEROBICHE NEL CALCIATORE
IL COSTO ENERGETICO DELLA CORSA
di Giovanni Messina*
I
l Massimo Consumo di Ossigeno (VO2max), la Soglia Anaerobica e il Costo
ossigeno (VO2ss, consumo di ossigeno allo stato stazionario) dell’atleta.
Energetico sono riconosciuti essere i fattori che determinano la prestazione
Nota la velocità di corsa (v) e misurato il consumo di ossigeno, sarà possibile
aerobica di un atleta (Pate e Kriska, 1984).
calcolare il Costo Energetico (C) del soggetto attraverso la seguente semplice
Dopo aver esaminato i concetti di VO2max e di Soglia Anaerobica (Messina,
equazione:
2008a, 2008b), in questo lavoro si intende prendere in esame il concetto di
costo energetico della corsa (Cr, Cost Running o Running Economy) e il suo
C = VO2netto · v-1
(1)
allenamento nel calciatore.
dove VO2netto è il consumo di ossigeno dell’atleta, al netto del metabolismo
COSA SI INTENDE PER COSTO ENERGETICO (C)?
di riposo (VO2netto = VO2netto + VO2riposo).
Si intende per costo energetico (C) “[…] la quantità di energia necessaria a
Solitamente il C si esprime in kJ · km-1 (si ricorda che 1 litro di O2 equivale a
percorrere una distanza unitaria […]” (Di Prampero, 1985, p. 57). In altri ter-
circa 5 kcal o 20,9 kJ) oppure spesso si misura in mlO2 · kg-1 · m-1.
mini, il costo energetico rappresenta l’economia di corsa di un soggetto.
Infatti, dimensionalmente, l’equazione (1) si può scrivere anche:
Come un automobile è più economica di un’altra quando, a parità di percorso, consuma meno benzina, così un atleta è più economico di un altro atleta
mlO2 · kg-1 · m-1 = (mlO2 · kg-1 · min-1 ) · (m · min-1)-1
(2)
quando la sua spesa energetica, a parità di percorso, è inferiore.
La spesa energetica (o dispendio energetico) per unità di tempo corrisponde
qualora la velocità sia espressa in metri al minuto (m · min-1).
alla potenza metabolica che, in condizioni aerobiche, è ben rappresentata e
Per calcolare il consumo di ossigeno durante uno sforzo si fa uso normalmen-
definita dal consumo di ossigeno (VO2).
te di apparecchiature a circuito aperto come i sacchi Douglas (speciali sacchi
In definitiva, il costo energetico (C) è la quantità di ossigeno necessaria per
in PVC con una capacità solitamente di almeno 50/100 litri in cui, in tempi
compiere un lavoro meccanico.
ben determinati, si raccoglie l’aria espirata; successivamente si misura il volume totale espirato e la concentrazione di ossigeno e di anidride carbonica) o
COME SI MISURA IL COSTO ENERGETICO?
i metabolimetri portatili respiro per respiro (breath by breath) che hanno il
Per calcolare il costo energetico della corsa è necessario che il soggetto corra
grande pregio di misurare on line la concentrazione di gas alla bocca median-
ad una velocità inferiore alla soglia anaerobica cosicché tutte le richieste ener-
te analizzatori di gas estremamente rapidi.
getiche siano soddisfatte dai meccanismi aerobici (anche se per velocità supe-
Come prima approssimazione, il C di un soggetto è di circa 0,9 kcal (per ogni
riori è possibile valutare il contributo del sistema anaerobico attraverso la rile-
kg di peso corporeo e per ogni km percorso), indipendentemente dalla velo-
vazione della concentrazione ematica del lattato, conoscendone l’equivalente
cità, almeno fino a circa 21 km/h (Di Prampero, 1985).
energetico) ed inoltre è necessario che si trovi in una condizione stazionaria.
Questi valori sono in linea con i dati misurati direttamente al treadmill utiliz-
Tale condizione (steady state) è raggiunta solitamente attraverso esercizi ad
zando i sacchi Douglas su giovani calciatori di élite (media (DS); età: 14 (0,35)
intensità costante mantenuti per almeno 4’.
anni, peso: 64 (2,5) kg) (Ottocento, 2007) e su calciatori dilettanti (media (DS);
Per il calciatore, anche dilettante, un esercizio di 4-5’ ad una velocità costan-
età: 24 (3,7), peso: 76,3 (8) kg) (Messina, 2008c) e i cui valori erano rispetti-
te compresa tra i 9 e i 12km/h generalmente soddisfa questa condizione di
steady state aerobica: in pratica, durante l’ultimo minuto di una corsa costante di almeno 4-5’, per esempio a 10km/h, è possibile misurare il consumo di
48
*Allenatore di base e preparatore atletico; Corso di Laurea in Scienze motorie
all’Università degli studi di Udine e Padova; Corso di Laurea in Scienze della
formazione primaria, Università degli studi di Trieste
vamente di 1,015 kcal (0,203 mlO2 · kg-1 · m-1 ) e di 0,94 kcal (0,188 mlO2 ·
potenza e pertanto a un incremento dell’efficienza meccanica, cioè ad un
kg-1
miglior rendimento a parità di lavoro. Questo sembrerebbe suggerire che
·
m-1).
Risulta particolarmente interessante un lavoro di Poser (2007) in cui viene sti-
un allenamento volto al miglioramento della componente nervosa della
mato indirettamente il costo energetico e la potenza metabolica della corsa
forza (reclutamento e sincronizzazione) possa contribuire ad un migliora-
in accelerazione e decelerazione in calciatori professionisti. Il tutto deriva da
mento dell’economia di corsa. In quest’ottica, un lavoro di Turner e colla-
un nuovo approccio ideato dal prof. Di Prampero, in base al quale la corsa in
boratori (Turner, Owings, Schwane, 2003) ha dimostrato come un allena-
accelerazione sul piano viene paragonata alla corsa in salita a velocità costan-
mento pliometrico di 6 settimane, costituito da balzi a piedi paralleli, balzi
te e in cui la pendenza equivalente del terreno dipende dal valore dell’acce-
alternati, squat jumps ecc., abbia migliorato significativamente il costo
lerazione (Di Prampero, 2005). La media complessiva del costo energetico
energetico della corsa in soggetti regolarmente ma non strenuamente alle-
degli atleti valutati (8 calciatori professionisti della serie A italiana) è risultata
nati dediti alla corsa su distanze lunghe.
pari a 4,07 J/kg*m (corrispondente a 0,195 mlO2 ·
kg-1
·
m-1),
con un valo-
re medio degli attaccanti superiore ai difensori (0,197 vs 0,191 mlO2 ·
m-1,
kg-1
In considerazione di questi lavori, Ottocento (2007) ha proposto a giovani
·
calciatori di élite un lavoro pliometrico 3 volte la settimana per un periodo
ovvero 4,12 vs 4,00 J/kg*m) e con i centrocampisti che si pongono tra
di 8 settimane, costituito da balzi, salti su ostacoli, drop jumps ottenendo
questi estremi.
miglioramenti sul Cr del 2,4%, sebbene non significativi.
Parimenti, Messina (2008) ha proposto a 2 gruppi di calciatori dilettanti,
COME SI PUÒ ALLENARE IL COSTO ENERGETICO NEL CALCIATORE?
appartenenti alla stessa squadra, uno specifico training da svolgere 3 volte
Nonostante nel calcio, come in tutti gli sport ‘tecnici’, il costo energetico
alla settimana per un periodo di 5 settimane di allenamenti pliometrici di
non è che una, e non la più importante, delle tante componenti della
balzi e salti su ostacoli (GP, Gruppo Pliometrico) oppure di sprint sui 10m e
prestazione (Di Prampero, 2002) il suo allenamento è stato oggetto d’in-
20m (GS, Gruppo Sprint) e ha valutato miglioramenti del Costo Energetico
dagine da parte di alcuni autori (Bisciotti, Sagnol, Filaire, 2000; Hoff,
nel gruppo pliometrico del 5% (pre vs post: media (DS): 0,206 (0,024) vs
Helgerud, 2002).
0,195 (0,022) mlO2 · kg-1 · m-1) con una forte tendenza alla significatività
Bisciotti e collaboratori sostengono che la corsa frazionata del calciatore,
(p = 0,070) rispetto al gruppo che faceva sprint, il quale non ha mostrato
proprio per questa sua caratteristica intermittente, determina un aumento
alcuna variazione significativa.
consistente del dispendio energetico durante una partita, rispetto alla
Questi dati sembrano suggerire all’allenatore di calcio e al preparatore atle-
corsa in linea (secondo gli autori, correre 1 km in linea o in tratti da 50m e
tico che un miglioramento del Costo Energetico della corsa possa essere un
in tratti di 20m, a parità di velocità, comporta un aumento della spesa
obiettivo migliorabile per il calciatore, nonostante l’economia di corsa non
energetica rispettivamente del 10% e del 21%). Anche in base a questi
sia una caratteristica peculiare per eccellere nel calcio, essendo questo uno
dati, gli autori hanno evidenziato la necessità d’inserire nell’allenamento
sport caratterizzato da abilità aperte, rispetto alle gare di endurance in cui
una vasta gamma di esercitazioni di accelerazione e decelerazione, proprio
l’economia di corsa diventa un aspetto preponderante. Tuttavia, sappiamo
al fine di simulare al meglio la richiesta energetica della partita e della pre-
che durante una partita di calcio per oltre il 70% del tempo il calciatore si
stazione reale.
muove ad intensità molto bassa (Bangsbo, Mohr, Krustrup, 2006) e si può
Hoff ed Helgerud (2002) hanno proposto a calciatori norvegesi un allena-
supporre che, se durante questo periodo la sua economia di corsa sarà
mento di forza massimale attraverso l’utilizzo, per 8 settimane, di alti
migliore, questo potrà giovare sulla capacità di recupero dopo gesti e azio-
sovraccarichi (85% della forza massima) e con poche ripetizioni, richieden-
ni di alta e altissima intensità, azioni che sono fondamentali durante una
do la mobilitazione massimale della forza nella fase concentrica. I risultati
partita di calcio. Inoltre, sarebbe auspicabile una profonda conoscenza
hanno dimostrato un miglioramento significativo del costo energetico pari
degli aspetti bioenergetici e biomeccanici della corsa del calciatore e “[…]
al 4,7%. Una possibile spiegazione, secondo gli autori, è che con l’incre-
ancor di più risulterebbe fondamentale una stretta collaborazione tra il
mento della forza massima e con il miglioramento della cinetica di svilup-
ricercatore e l’uomo da campo allo scopo di individuare, su solide basi
po della forza (rate of force development) si verifica uno spostamento nella
scientifiche, le migliori metodologie di allenamento atte al miglioramento
curva peso-potenza il quale può portare ad una minore produzione di
della prestazione […]” (Bisciotti, 2002, p. 27).
49
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