Latin Lovers in Contemporary Italian Cinema

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Latin Lovers in Contemporary Italian Cinema
Call for Papers «Bianco e Nero» 3/2017
Il latin lover nel cinema italiano contemporaneo
A cura di Enrico Biasin and Catherine O’Rawe
Nel 1994, l’imprenditore milanese Silvio Berlusconi viene eletto deputato della Repubblica
italiana, ottenendo l’incarico di primo ministro (Ginsborg, Asquer 2011). La cornice istituzionale suggellata dalla presenza ai vertici del potere governativo nazionale dell’uomo numero uno di Mediaset possiede la sua controparte “carnevalesca” nello sfondo che inscrive
la persona politica di Berlusconi all’interno dell’archetipo maschile del contemporaneo latin lover (Rodotà 2005), provocando così una serie di energiche tensioni tra il suo ruolo di
promotore di Family Days e quello di “utilizzatore finale” nei bunga bunga semiclandestini
ad Arcore (cfr. Travaglio, Gomez, Lillo 2009). Berlusconi non è riuscito così a distinguere
la sfera pubblica da quella privata, mettendo fortemente a rischio la sua rispettabilità borghese (Mosse 1985, 1998), e quindi ponendo in crisi la propria identità di genere lungo due
traiettorie: da un lato, mettendo in piazza le sue tribolazioni sessuali e affettive, ha “femminilizzato” lo spazio popolare; dall’altro, idealizzando iperbolicamente la propria fama di
amatore, ha “mascolinizzato” eccessivamente l’ambiente privato.
Attraverso questo processo di rimodellamento della mascolinità di uno dei più noti attori della scena sociale italiana degli ultimi due decenni, è plausibile scorgere una non dissimile procedura messa in atto dalla coeva finzione cinematografica popolare autoctona nei
riguardi di alcuni suoi personaggi maschili. Punta di diamante, suo malgrado, di un cinema
nazionale “della ‘transizione’” (Zagarrio 2000) e connotato da un’endemica mancanza di
struttura industriale (Zagarrio 2006), questa produzione – soprattutto quella facente capo
al lucroso filone dei “cinepanettoni” (O’Leary 2013) – pare illustrare a tinte forti una delle
possibili nemesi cui la virilità mediterranea può andare incontro: “un machismo che nega
addirittura ogni sospetto di femminilità negli uomini [ma che] spesso interagisce con manifestazioni di travestitismo maschile o con altre dimostrazioni di una identità maschile insicura” (Gilmore 1982). Così, l’emblematica figura del seduttore latino – “modello di identificazione maschile così diffuso nella produzione mediatica da diventare cliché attraverso
il quale italiani e stranieri si guardano reciprocamente” (Malossi 1996) – subisce un trattamento di riconfigurazione performativa (cfr. Reich 2000; Reich 2006; O’Rawe 2014;
Reich e O’Rawe 2015). Alle prese con la minaccia latente di vedersi usurpato lo scettro della propria distinzione fallica, il latin lover dell’odierno cinema italico ingaggia una dura
lotta tanto con se stesso quanto con le forze contestuali avverse, dando vita a una mascherata con l’intento, parafrasando Joan Riviere (1986 [1929]), sia di nascondere il possesso
della femminilità sia di evitare le rappresaglie che potrebbe aspettarsi se fosse trovato in
sua proprietà.
Il fascicolo 3/2017 di «Bianco e Nero» si pone l’obiettivo di raccogliere una serie di interventi che abbiano quale centro d’interesse analitico la figura del latin lover ritratta dal
cinema italiano a partire dagli anni Ottanta. Senza voler porre un limite al lavoro esegetico,
alcuni spunti per la ricerca potrebbero essere i seguenti:
• Performance testuali. Modelli testuali di raffigurazione, di parodizzazione e di trasfigurazione della rappresentazione del latin lover, con riferimento alla tradizione cinematografica attoriale degli Sessanta, Settanta e Ottanta (da Rossano Brazzi a Marcello Mastroianni, da Adriano Celentano a Jerry Calà, da Diego Abatantuono a Guido Nicheli,
fino a Christian De Sica).
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Performance nazionali e di genere. La nozione di “mascherata maschile” in rapporto all’accentuazione degli elementi culturalmente associati alla tradizione del latin lover
e al loro impiego per dissimulare l’ansia del soggetto maschile italiano contemporaneo.
Performance divistiche. La costruzione di modelli divistici maschili (Jerry Calà, Diego
Abatantuono, Andrea Roncato, Christian De Sica, Ezio Greggio, Massimo Ghini, Alessandro Siani, Raoul Bova) incentrati sul personaggio del latin lover e sulle dinamiche di
negoziazione industriale afferenti alla produzione audiovisiva.
Traiettorie attoriali intermediali. Il passaggio – tanto diacronico quanto sincronico –
da un medium all’altro di forme di recitazione plasmate sul modello dell’amante latino,
con particolare attenzione ai processi di connessione fra cinema, televisione e varietà
d’intrattenimento popolare.
Società, politica e classi sociali. La possibilità che il personaggio del latin lover costruito dalla comunicazione cinematografica sia associato al discorso politico, di classe e di
opportunità sociali – si veda il caso di Renato Vallanzasca/Kim Rossi Stuart in Vallanzasca – Gli angeli del male (2010) di Michele Placido.
Gossip, rotocalchi, paratestualità. Forme di articolazione del discorso culturale e sociale relativo al costume del latin lover, focalizzate sulla permeabilità tra privato e pubblico e alimentate dal pettegolezzo digitale e della pubblicistica scandalistica («Chi»,
«Gente», «Novella 2000», «Eva 3000», «Grand Hotel», «Vip», «DiTutto» ecc.).
Fan, memorabilia, vintage. Prodotti di autenticazione della passione e affezione spettatoriali (archivi di scrittura popolare, tertiary texts, album di fan, rielaborazioni digitali
ecc.) nei riguardi dell’odierna figura del seduttore latino e della sua rappresentazione
mediale.
Bibliografia
DAVID D. GILMORE, Anthropology of the Mediterranean Area, «Annual Review of Anthropology», vol. 11, n. 11, 1982, pp. 175-205.
PAUL GINSBORG, ENRICA ASQUER (a cura di), Berlusconismo. Analisi di un sistema di potere, Laterza, Roma-Bari 2011.
GIANNINO MALOSSI (a cura di), Latin Lover. A sud della passione, Charta, Milano 1996.
GEORGE L. MOSSE, The Image of Man: The Creation of Modern Masculinity, Oxford University Press, New York 1998.
GEORGE L. MOSSE, Nationalism and Sexuality: Respectability and Abnormal Sexuality in
Modern Europe, Howard Fertig, New York 1985.
ALAN O’LEARY, Fenomenologia del cinepanettone, Rubettino, Soveria Mannelli 2013.
CATHERINE O’RAWE, Stars and Masculinities in Contemporary Italian Cinema, Palgrave
MacMillan, Londra 2014.
MARIA LAURA RODOTÀ, La finnica e l’ultimo latin lover, «Corriere della Sera», 23 giugno
2005, http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/06_Giugno/23/gaffe.shtml.
JACQUELINE REICH, Undressing the Latin Lover: Marcello Mastroianni, Fashion, and La
dolce vita, in Stella Bruzzi, Pamela Church Gibson (a cura di), Fashion Culture, Routledge, Londra 2000, pp. 209-220.
JACQUELINE REICH, Beyond the Latin Lover: Marcello Mastroianni, Masculinity, and Italian Cinema, Indiana University Press, Bloomingtom-Indianapolis 2006.
JACQUELINE REICH, CATHERINE O’RAWE, Divi. La mascolinità nel cinema italiano, Donzelli/Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Roma 2015.
JOAN RIVIERE, Womanliness as a Masquerade, in Victor Burgin, James Donald, Cora
Kaplan (a cura di), Formations of Fantasy, Methuen, Londra 1986, pp. 35-44.
MARCO TRAVAGLIO, PETER GOMEZ, MARCO LILLO, Papi. Uno scandalo politico, Chiarelettere,
Milano 2009.
VITO ZAGARRIO (a cura di), Il cinema della transizione. Scenari italiani degli anni Novanta, Marsilio, Venezia 2000.
VITO ZAGARRIO (a cura di), La meglio gioventù. Nuovo cinema italiano 2000-2006, Marsilio, Venezia 2006.
Le proposte – contenti un breve abstract (non più di 200 parole), cinque parole-chiave e
una sintetica biografia della/del proponente – dovranno essere inviate entro il 28 febbraio 2017 alle seguenti caselle di posta elettronica: [email protected];
[email protected]; [email protected]. Se la proposta verrà approvata, il saggio, nella
sua redazione finale, dovrà essere fornito entro il 31 maggio 2017. Il fascicolo della rivista
sarà pubblicato nel mese di dicembre 2017. Gli articoli – la cui lunghezza dovrà essere
compresa tra le 20.000 e le 25.000 battute – saranno sottoposti a procedura di double
blind peer review.
Call for Papers «Bianco e Nero» 3/2017
Latin Lovers in Contemporary Italian Cinema
Edited by Enrico Biasin and Catherine O’Rawe
In March 1994 Silvio Berlusconi, then a businessman, was elected to the Italian parliament, becoming immediately Prime Minister (Ginsborg, Asquer 2011). The presence of the
Mediaset boss at the apex of governmental power has been perhaps most widely discussed
in terms of its carnivalesque aspects, and Berlusconi’s political persona has been most frequently understood as a contemporary variation of the Latin Lover archetype (Rodotà
2005). His tenure saw a series of tensions emerge, between Berlusconi as supporter of Family Days and as protagonist of the murky bunga bunga parties at his Arcore residence (cf.
Travaglio, Gomez, Lillo 2009). Berlusconi removed distinctions between the public sphere
and the domestic one, endangering his ‘bourgeois respectability’ (Mosse 1985, 1998), and
compromising his gender identity in two major ways: firstly, by showcasing his sexual and
emotional difficulties, he contributed to the ‘feminization’ of Italian popular culture. Secondly, by exaggerating his reputation as a lover, he contributed to the excessive ‘masculinization’ of the private sphere.
Bearing in mind this reshaping of the masculinity of one of the most high-profile figures
of the Italian social scene of the last two decades, a similar process, activated by contemporary Italian popular film with regard to its male protagonists, can be noted. The reluctant
spearhead of a national cinema ‘in transition’ (Zagarrio 2000), and marked by an endemic
lack of a robust industrial structure (Zagarrio, 2006), popular production – in particular
the lucrative filone of the cinepanettone (O’Leary 2013) – seems to illustrate one possible
pitfall that Mediterranean virility encounters: ‘A machismo which denies even a suspicion
of femininity in males [but that] often oscillates with festivals of male transvestism or with
other manifestations of an insecure male identity’ (Gilmore 1982). In this way the emblematic figure of the Latin seducer – ‘a model of masculine identification so widely disseminated by the media as to become a cliché through which Italians and non-Italians understand one another’ (Malossi 1996) – undergoes a dynamic reconfiguration (cfr. Reich
2000; Reich 2006; O’Rawe 2014; Reich and O’Rawe 2015). The Latin Lover of contemporary Italian cinema battles ever-present threats to his phallic supremacy, and must engage
in a bitter struggle against himself, as well as against hostile societal and cultural forces,
giving rise to a masquerade, which, to paraphrase Joan Rivière (1986 [1929]), aims to conceal his femininity and to escape the repercussions that its discovery might bring.
This issue of «Bianco e Nero» 3/2017 brings together articles that have as their focus
the figure of the Latin Lover in Italian cinema since the 1980s. Without wishing to limit
prospective analyses, some possible topics for exploration are:
• Textual representations of the Latin Lover: ways in which films represent, parody, and
rework the figure of the Latin Lover, drawing on acting styles from the 1960s, ’70s and
’80s (from Rossano Brazzi to Marcello Mastroianni, from Adriano Celentano to Jerry
Calà, from Diego Abatantuomo to Guido Nicheli and Christian De Sica).
• Gender performance through a national lens: the notion of ‘male masquerade’ in relation to cultural features conventionally associated with the Latin Lover tradition, and to
their function in disavowing the anxiety of the contemporary Italian male.
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Star performances: the construction of models of male stardom (Jerry Calà, Diego
Abatantuomo, Andrea Roncato, Christian De Sica, Ezio Greggio, Massimo Ghini, Alessandro Siani, Raoul Bova) centred on the figure of the Latin Lover and on the negotiation of the industrial dynamics of cinematic, television and media production.
Intermedial dimensions of the actor: the historical overlap through different media
forms of acting styles associated with the Latin Lover character, with specific focus on
the connections between cinema, television and variety shows.
Social, political and class dimensions: the possibile relationship between the figure of
the Latin Lover as constructed by cinema, and political, social and class-based discourses – see, for example, Renato Vallanzasca/Kim Rossi Stuart in Vallanzasca: Angels of
Evil (2010) by Michele Placido.
Gossip, magazines, paratexts as venues for the articulation of socio-cultural discourses
around the Latin Lover, focused on the permeability between private and public, and
fuelled by digital gossip sites and tabloid journalism («Chi», «Gente», «Novella 2000»,
«Eva 3000», «Grand Hotel», «Vip», «DiTutto»).
Fans, memorabilia, collecting: items and products (such as diaries or informal writing,
tertiary texts, fan scrapbooks, digital remediations etc.) that testify to spectators’ authentic engagement with the figure of the Latin Lover and his media representation.
Bibliography
DAVID D. GILMORE, Anthropology of the Mediterranean Area, «Annual Review of Anthropology», vol. 11, n. 11, 1982, pp. 175-205.
PAUL GINSBORG, ENRICA ASQUER (eds.), Berlusconismo. Analisi di un sistema di potere, Laterza, Rome-Bari 2011.
GIANNINO MALOSSI (ed.), Latin Lover. A sud della passione, Charta, Milan 1996.
GEORGE L. MOSSE, The Image of Man: The Creation of Modern Masculinity, Oxford University Press, New York 1998.
GEORGE L. MOSSE, Nationalism and Sexuality: Respectability and Abnormal Sexuality in
Modern Europe, Howard Fertig, New York 1985.
ALAN O’LEARY, Fenomenologia del cinepanettone, Rubettino, Soveria Mannelli 2013.
CATHERINE O’RAWE, Stars and Masculinities in Contemporary Italian Cinema, Palgrave
MacMillan, London 2014.
JACQUELINE REICH, Undressing the Latin Lover: Marcello Mastroianni, Fashion, and La
dolce vita, in Stella Bruzzi, Pamela Church Gibson (eds.), Fashion Culture, Routledge,
London 2000, pp. 209-220.
JACQUELINE REICH, Beyond the Latin Lover: Marcello Mastroianni, Masculinity, and Italian Cinema, Indiana University Press, Bloomingtom-Indianapolis 2006.
JACQUELINE REICH, CATHERINE O’RAWE, Divi. La mascolinità nel cinema italiano, Donzelli/Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Rome 2015.
JOAN RIVIERE, Womanliness as a Masquerade, in Victor Burgin, James Donald, Cora
Kaplan (eds.), Formations of Fantasy, Methuen, London 1986, pp. 35-44.
MARIA LAURA RODOTÀ, La finnica e l’ultimo latin lover, «Corriere della Sera», 23 giugno
2005, http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/06_Giugno/23/gaffe.shtml.
MARCO TRAVAGLIO, PETER GOMEZ, MARCO LILLO, Papi. Uno scandalo politico, Chiarelettere,
Milan 2009.
VITO ZAGARRIO (ed.), Il cinema della transizione. Scenari italiani degli anni Novanta,
Marsilio, Venice 2000.
VITO ZAGARRIO (ed.), La meglio gioventù. Nuovo cinema italiano 2000-2006, Marsilio,
Venice 2006.
Proposals – consisting of a brief abstract (no more than 200 words), five keywords and a
concise author biography – should be sent by 28 February 2017 to the following email
addresses: [email protected]; [email protected]; [email protected].
Once the proposal has been approved, the deadline for the complete essay will be 31 May
2017. The issue will be published on December 2017. Articles should be between 20,000
and 25,000 characters, and they will undergo a double blind peer review.