Cristiano SCARDELLA 1

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Cristiano SCARDELLA 1
Cristiano SCARDELLA
Cagliari li
Al Presidente della Repubblica Italiana
Dott. Giorgio NAPOLITANO
Palazzo del Quirinale
00186 – Roma (Italia)
Al Presidente del Senato della Repubblica
Dott. Pietro GRASSO
Palazzo Madama
00186 Roma (Italia)
Al presidente della Camera Dei Deputati
Dott.ssa Laura BOLDRINI Palazzo Montecitorio
-Piazza Montecitorio
00186 - Roma (Italia)
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Dott. Matteo RENZI
Palazzo Chigi, Piazza Colonna n° 370
00187 – Roma (Italia)
Al Signor Ministro Delle Giustizia
Dott. Andrea ORLANDO Via Arenula, 70
00186 – Roma (Italia)
Alla Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo
c/o sede Palazzo di giustizia
consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma
Piazza Cavour 00193 Roma (Italia)
Corte Europea dei diritti dell’uomo
c/o Consiglio d'Europa
67075- STRASBOURG-CEDEX – (Francia)
Dopo la rivelazione sull' innocenza del giovane arrestato, un' altra morte segna l' inchiesta sul delitto commesso a Cagliari nel Natale del
1985 “ e, il caso SCARDELLA, assume ulteriori misteri; suicida anche il pentito, l' uomo che ha scagionato il ragazzo che si tolse la Vita in carcere, e,
stranamente, ne segue l’esempio e si suicida anch’esso.
Ed ora, Sono due i suicidi in cella che segnano l'inchiesta sulla tragica rapina del Natale 1985. Oltre a quello di Aldo SCARDELLA - il
giovane che si uccise in carcere dodici anni fa proclamandosi innocente.
Questa storia è segnata anche dalla morte dell'aspirante pentito che ha dimostrato l'innocenza del giovane Aldo SCARDELLA. L'uomo
infatti, si e' tolto la vita nel settembre scorso, dopo avere atteso l'assegnazione dei benefici per i collaboratori di giustizia, Il nome del "pentito"
figura nell'ordine di custodia cautelare, emesso dal Gip Michele JACONO su richiesta dei Pm Mario MARCHETTI e Giancarlo MOI, in base al quale
sono stati arrestati due pregiudicati Cagliaritani, Adriano PEDDIO, di 34 anni, e Walter CAMBA, di 36, accusati di aver partecipato all'omicidio di
Giambattista PINNA, il commerciante ucciso nella rapina dell' 1985.
Il "pentito" e' un personaggio venuto alla ribalta della cronaca nera Cagliaritana nella seconda metà degli anni '80 quando avrebbe fatto
parte della "gang di Is Mirrionis", una banda che prese il nome dal quartiere popolare in cui agiva e che in pochi anni fece un "salto di qualità",
passando da furti e rapine, al traffico di stupefacenti.
Proprio il controllo di questo "mercato" portò ad una spaccatura interna che sfociò in una "guerra" con attentati e due omicidi, ed altri
atti malavitosi, compreso quello del Natale del 1985.
Questi, condannato per traffico di stupefacenti, aveva deciso un anno fa di raccontare quanto sapeva delle imprese della "gang" ed ebbe
a riferire anche della sanguinosa rapina, per la quale l'unico a finire in carcere fu stato Aldo SCARDELLA, facendo i nomi di due componenti del
commando che aveva fatto irruzione nel market.
Sperava in questo modo di poter usufruire dei benefici riconosciuti ai collaboratori di giustizia, ma i magistrati inquirenti non gli avevano
concesso di usufruire del programma di protezione in quanto si sarebbe mostrato reticente, non raccontando tutto quello che sapeva.
L'uomo, le cui rivelazioni sull'omicidio Pinna avrebbero trovato riscontri solo più tardi, a questo punto sarebbe caduto in depressione e, il
20 settembre si e' impiccato in cella nel penitenziario di massima sicurezza di Spoleto (Perugia).
Sulla vicenda i magistrati hanno sempre mantenuto uno stretto riserbo, un silenzio penoso per la famiglia SCARDELLA, mietuta dal
dolore, e dalla condanna del Popolo Sardo, malgrado la innocenza certificata dal (pentito), un dolore che, oltre ad aver privato la società civile di un
figlio innocente (Aldo), ha privato la società e di un servitore dello stato (il brigadiere Mario SCARDELLA), perito anch’esso, a seguito di una malattia
causata dal dolore e dalla gogna mediatica montata a torto in danno degli SCARDELLA.
Lo scopo di codesta missiva, è quello di ottenere giustizia nella massima chiarezza e trasparenza, nonché quello di ottenere la
riabilitazione sia di Aldo che di Mario SCARDELLA sulla vicenda descrittavi, e sulla sequenza dei fatti e prove incontestabili che appaiono nel merito e
nella forma paradossali, e lesivi per come si svolsero i fatti, e per come frettolosamente prima da parte degli Enti preposti si sia giunti “ad una
condanna senza processo” ed in secundis, comprendere le ragioni, per la quale, i rappresentanti dello stato, abbiano voluto ignorare scientemente,
tutti gli accadimenti riferiti in precedenza, e ben riassunti dagli atti segretati e custoditi dalla Procura della Repubblica.
Significhiamo che, malgrado il tempo trascorso, moralmente e psicologicamente (il dolore per la famiglia, è difficile da essere lenito),
viste le vicissitudini patite, che ancora oggi sono nebulose e avvolte da intollerabile mistero e silenzio, circostanze tutte che, rischiano d’offuscare la
memoria di chi da innocente, ha pagato con la vita, per accuse derivanti da una mala giustizia, che, frettolosamente ha archiviato, ed ignorate nel
merito tutte le circostanziale riferite dai colpevoli.
Nel rivolgerci, alle più alte cariche dello Stato e al tribunale internazionale dei diritti umani, auspichiamo d’ottenere quella chiarezza
dovutaci e la conseguente riabilitazione dei Nostri congiunti, Aldo e Mario.
Con Osservanza salutiamo
Cristiano SCARDELLA
Via Giovanni Capula n° 9
09131 Cagliari (Ca) Telefono: 070520681 Cellulare: 3483010647 E.Mail: [email protected]
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