anno scolastico 2004/2005
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anno scolastico 2004/2005
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE 1. DATI DI CONTESTO TITOLO DEL PROGETTO TITOLO PROGETTO ATELIER “ C’era una volta la fattoria…e c’è ancora!” “Tenda … come teatro” SERVIZIO/I EDUCATIVO/I SETTORE PUBBLICA ISTRUZIONE – ATELIER CHE LO REALIZZANO SCUOLA COMUNALE DELL’INFANZIA “LE MARGHERITE” VIA LOSANNA, 16 MIRAMARE DI RIMINI – TEL:O541-372042 PROGETTO NUOVO GRUPPO DI LAVORO REFERENTE DELLA SCHEDA PROGETTO GIA’ATTIVO DALL’ANNO SEDE/I DEL PROGETTO RN PROGETTO CHE COINVOLGE PIU’ ENTI TERRITORIALI COLLETTIVO INSEGNANTI DELLA SCUOLA INFANZIA “LE MARGHERITE”:: BROLLI CARLA – CANANZI PAOLA - CANDOLI EMANUELA – LANCIOTTI IVANA – ROSCITI MICHAELA – VIGENI VALERIA – VILLA DANIELA INSEGN.RELIGIONE: FABBRI VALERIA COORDINATRICE: CAMPANA MONICA ATELIERISTA: POGGIALI MARGOT MARGOT POGGIALI – ATELIERISTA DEL COMUNE DI RIMINI e-mail: [email protected] mailto:[email protected] tel: 0541-704181 - 704768 COLLABORAZIONI ESTERNE DESTINATARI POTENZIALI DEL PROGETTO BAMBINI GENITORI EDUCATORI n. 78 n. 78 Età: 3/4/5/ anni n. 158 INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI: n. 10 sezioni: piccoli/medi/gran di n. 3 sezioni: piccoli/medi/gran di n. 2 Insegn.religione Insegn.Atelierista DI CUI N° …1…….. IN SITUAZIONE DI HANDICAP/DISABILITA’ N° …7…….. IN SITUAZIONE DI DISAGIO SOCIALE N° …14…….. PROVENIENTI DA PAESI STRANIERI 1 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza 1.2 CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO MOTIVAZIONI FINALITA’ Stiamo assistendo in questa inizo di secolo ad una velocizzazione del ritmo della vita, veniamo travolti e colpiti, in parte inconsapevolmente, da un moltiplicarsi incessante di stimoli, sotto forma di immagini, messaggi, innovazioni tecnologiche, informazioni, promozione di obiettivi per lo più discutibili. L’attenzione dell’adulto è spesso diretta al mantenimento e/o all’elevazione del proprio standard di vita. Il bambino si sente sempre più solo, scaraventato in un mondo in cui lo si conduce frettolosamente a conoscere una realtà in cui è ospite straniero. In queste relazioni frettolose sia il bambino che l’adulto non hanno il tempo di costruire delle solide relazioni affettive, base necessaria per la stabilità emotiva. I tempi innaturali delle informazioni portano il bambino a non compiere tutto l’itinerario di conoscenza e organizzazione, necessario ad una giusta “metaboliz-zazione” dei dati. A questi e ad altri motivi la risposta istintiva del bambino è la PAURA con i suoi innumerevoli volti: paura della solitudine, dell’abbandono, di non essere capace, di non essere adatto, di essere sopraffatto dal potere degli altri, di non essere padrone del proprio tempo. Una misura protettiva e di reazione che il bambino opera contro il disagio della paura è l’annullamento di essa: non si riconosce in questo caso un valore positivo alla paura (che in realtà è un potente segnale per organizzare le proprie risorse). Per superare solitudine e abbandono, il bambino esprime il proprio bisogno affettivo con comportamenti di richiamo: eccessiva affermazione di sé, esagerata aggressività, alterato tono della voce, violente guerre di competizione con i coetanei. In generale presenta masse muscolari contratte, iper-eccitabilità, ipercinesi. Non è nei nostri obiettivi risolvere in poche ore problematiche tanto complesse, ma come insegnanti possiamo provare a creare nei bambini/e delle “Esperienze/Evento” che li aiutino a percorrere le tappe necessarie per conoscersi e interiorizzare in modo costruttivo le proprie esperienze: per questi obiettivi l’ambito narrativo-espressivo-teatrale è il mezzo ideale! I bambini di questa scuola essendo indirizzati, nello scorso anno scolastico, verso la conoscenza del corpo e del sé corporeo, saranno facilitati nell’ampliamento delle conoscenze corporee attraverso l’espressività, necessaria per intraprendere questo viaggio di grande apertura comunicativa e relazionale. Fornire al bambino/a la preziosa possibilità di esprimersi, di aprirsi, di conoscersi, di sperimentare forme che passano per il corpo, il respiro, il lavoro di gruppo (si ricorda il percorso svolto lo scorso anno scolastico focalizzato sulla conoscenza del corpo e l’interiorizzazione del sé corporeo). Sono stati individuati tre aspetti che possono coinvolgere in modo naturale e giocoso i bambini: TAPPE O AMBITI ORGANIZZATIVI Teatro e fiaba: utilizzare il gioco e le fiabe come elementi per lavorare sul corpo, sulla voce, sulla drammatizzazione 3/4/5 anni. Teatro e video: Atelier “sperimentale” per la costruzione di un “cartone animato” sui personaggi che vivono la fattoria (animali, persone) 5 anni. Teatro e pupazzi: spazio dedicato alla costruzione di animali con materiali “poveri” o di recupero per animare scenette “dietro le quinte” 3/4/5 anni. 2 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza In data 6/10/09 l’Atelierista si è confrontata con il collettivo della scuola per un raffronto di idee INCONTRI DI relative al Progetto Didattico. PIANIFICAZIONE E’ stata valutata la possibilità di usare gli spazi delle aule per sviluppare le tappe di Atelier. Si DEL PROGETTO pensa che lo spazio esiguo del salone non sia sufficiente e non organizzabile. Momenti di comunicazione relativi alla stesura del progetto. Incontri di collettivo programmati dal coordinamento pedagogico (due all’anno) con la presenza della coordinatrice Monica Campana. Incontri di collettivo relativi alla programmazione, progettazione, monitoraggio e verifica del progetto Atelier. METODOLOGIE PREVISTE Insieme al collettivo sono state decisi gli spazi, i tempi e l’organizzazione riguardo la modalità di attuazione del percorso Atelier. Darà l’avvio al progetto l’aula dei grandi e, a rotazione, i medi e i piccoli. Verrà tenuto un giorno per il recupero dei bambini assenti prima di iniziare un altro percorso. I gruppi saranno di cinque/sei unità alla volta della stessa aula, per la durata di circa un’ora e mezza ciascuno, nell’arco di due giorni consecutivi. TEMPI Il periodo da svolgere nella scuola è di 47 giorni (calcolando la settimana di Pasqua ed eventuali recuperi). I giorni vengono calcolati dividendoli per le tre sezioni = 15,2. I giorni, suddivisi per età dei bambini, sono paritari. 3 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza 1.3 IPOTESI ORGANIZZATIVA ATTIVITA’ PREVISTE OBIETTIVI (SCANDITE PER TAPPE O AMBITI) Utilizzare il gioco e le fiabe come elementi per lavorare sul corpo, sulla voce, sulla drammatizzazione. (3/4/5 anni) Sperimentare strumenti multimediali Dal 23 aprile al 12 maggio per decodificare prodotti grafici o manuali dando loro un’interpretazione comunicativa. Creazione di un cartone animato (sperimentale) (5 anni) Inventare piccole storie con l’ausilio Dal 13 maggio al 4 giugno di personaggi creati con materiale cartaceo imbottito, per animare scenette “dietro le quinte”. (4/5 anni) Teatro e fiaba Teatro e video Teatro e pupazzi Maggio TEMPI Dal 23 marzo al 22 aprile (calcolato periodo pasquale) 5 incontri serali con Laboratori serali con i genitori per preparare gli allestimenti e la storia da scadenza settimanale rappresentare alla festa di fine anno scolastico. STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI Diario di osservazione Videoregistrazioni Fotografie Produzioni grafiche dei bambini Conversazioni con i bambini Griglie osservative Relazioni scritte Colloqui con i genitori Questionari per i genitori Altro:…scheda di documentazione GRED………………………………….. STRUMENTI PER LA DIFFUSIONE DEL PROGETTO Assemblea aperta al pubblico Pubblicazioni editoriali Conferenza-Dibattito Articoli su stampa locale Festa Sito internet Mostra Altro: documentazione finale (cd-rom, Power Point, Movi Maker…………………………. 4 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza 2. ATTIVITA’ REALIZZATE NEL PERIODO: DATA 22 marzo 23 marzo DESCRIZIONE ATTIVITA’ Allestimento Atelier nello spazio salone in raccordo al collettivo: tessuto/non tessuto bianco (due teli di c/a 5 m. x 3) appesi su due cavi che delimitano uno spazio angolare del salone; telo in maglina rosso appeso tramite corde elastiche che divide in diagonale lo spazio quadrato all’interno dei teli bianchi. Un tavolino rettangolare e due quadrati con 6 sedie. Un mobile con tre ripiani per riporre materiale di cancelleria e audio/visivo/tecnologic o. L’aula dei grandi è stata la prima ha partecipare seguita dai medi, ai gruppi atelier. Il gruppo è stato accolto nello spazio prestabilito allestito con strumenti audiovisivi. Le tende di tessuto non tessuto e di maglina rossa attribuiscono allo spazio un tocco magico e fantastico. In cerchio con le mani unite ci passiamo l’energia creativa che ci permette di attivare il pensiero laterale da applicare al contesto giocoso e sperimentale che andiamo a visualizzare. Si è asserito di uno spazio speciale. L’uso del personal computer è fondamentale per stimolare i bambini ad una interazione con il fantastico legato al RIFLESSIONI Si è cercato di dare una visione globale del luogo che intratterrà i bambini della scuola introducendo mobili e tavoli, tende e materiale audiovisivo e di cancelleria. E’ stato posto all’ingresso un grafico con le spiegazioni del significato atelier e il percorso che verrà svolto per darne visualizzazione ai genitori dei bambini. Avendo già svolto nell’anno passato un percorso psicomotorio in questa scuola, i bambini mi ricordano e rammentano alcuni percorsi che più li hanno entusiasmati. Ora hanno un gran desiderio di iniziare questo nuovo gioco che, ha differenza dello scorso hanno, propone uno scenario completamente diverso. Alla domanda di: “cosa vuol dire per voi…speciale?”, i bambini danno risposte pertinenti: “una cosa nuova nuova, è una cosa speciale” “è speciale un gioco che non conosciamo” “ci si prende per mano e ci passiamo in tondo l’energia” “fare una cosa molto bella.. molto molto” “fare una cosa di scienze” “speciale vuol dire che è molto bella…che è un sentimento…che vuol dire che ti piace” “quando stringiamo le mani in cerchio è una cosa speciale” “quando si fa una festa” “lo sai che non avevo l’ora di vedere queste cose?” “che gli piace molto e si diverte” L’uso delle apparecchiature tecnologiche li entusiasma e li diverte, soprattutto quando si riascoltano. La visione degli animali e la ricerca dei versi li induce ad un confronto comune. Grande dialogo durante la trasposizione degli animali su carta e ancor più nel vederli ingranditi sulla parete: “quello è il mio…guarda c’è anche il tuo…come è grande” “come funziona…con la luce…lo metti sopra e va nel ALLEGATI sfondi p.p foto p.p 5 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza tecnologico. Si procede con una storia legata agli animali che hanno perso la voce dopo un grande spavento. Con il microfono e il registratore digitale li aiutiamo a ritrovare il proprio verso. Rappresentazione grafica dell’esperienza e proiezione con l’episcopio dei loro disegni. muro” “perché?” “ho visto una lente…(una bambina avvicina lo sguardo all’obiettivo dell’episcopio).” 29/30 Marzo Ha inizio l’esperienza dei bambini piccoli in Atelier. V iene visualizzata al p.c. la storia de: “chi me l’ha fatta in testa”. Insieme al gruppo viene raccontata tramite le diapositive in Power Point. Dopo aver appreso il significato i bambini la raccontano consapevoli di essere registrati. La voce viene abbinata alle diapositive che vengono riviste con l’audio. Supporto del libro e del pupazzo del personaggio principale; la talpa. I bambini raccontano la storia, aiutati dalle immagini. Grande soddisfazione dei bambini nel riascoltarsi, riconoscendosi l’uno con l’altro. Dare voce alle immagini è stato per loro molto stimolante che si riascoltano più volte ridendo della propria voce. Esprimono graficamente il racconto e chiedono di portarlo a casa. Il personaggio principale, la talpa, viene coccolato dai bambini in modo circolare. disegni_piccoli 7 aprile Recupero dei bambini delle tre aule, assenti nella settimana. disegni_piccoli 8 aprile Si ricomincia dall’aula dei grandi e dei medi con un nuovo percorso: la narrativa: “il coniglio Tom e il lupo Lulù” con il supporto di un CD audio, luci colorate girevoli, personaggi in pannolenci. I gruppi sono stati eterogenei per la necessità di recuperare i bambini assenti delle tre aule. In questo caso vengono sviluppati entrambi i percorsi svolti. Il racconto mette in evidenza l’emozione della paura e i bambini la colgono e ammettono o riconoscono le loro paure raccontando degli aneddoti relativi a piccole esperienze familiari. Nel gruppo si denota l’emozione della timidezza nell’esprimere e ammettere di avere qualche paura, se pur piccola. Alcuni preferiscono parlarne come per allontanarla da se stessi. Rappresentazioni grafiche dei personaggi del racconto e degli animali della fattoria. registrazioni_paura_ 5anni.mp3 Tom_Lulù_breve.AVI Il gruppo è desideroso di disegnare. Non mancano le critiche perché vorrebbero pitturare un animale individuale da portare a casa, mentre la consegna è di realizzarne uno di piccolo gruppo. Sono titubanti 6 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza 15 aprile Con la tecnica della pittura si procede alla realizzazione di rappresentazioni pittoriche facendo uso di matite, tempera e pennelli: ogni piccolo gruppo decide quale animale disegnare e si dispone attorno al foglio grande sul pavimento e, seguendo le istruzioni verbali dell’adulto, realizza il grafico. Successivamente il disegno viene ritagliato su carta doppia, incollato alle estremità lasciando libero circa 20 cm per inserire gli avanzi di carta stropicciati all’interno per creare un effetto tridimensionale del prodotto. perché non riescono a visualizzare mentalmente un animale che ricopra tutta la superficie del foglio (bianco da pacchi), tendono a rappresentare in un angolino ognuno il loro personaggio. Tramite le indicazioni verbali cerco di aiutarli ad ingrandire il disegno, in alcuni momenti indico le tracce delle linee che percorrono stimolandoli ad avanzare sulla superficie bidimensionale partecipando uno alla volta, riprendendo le linee interrotte dagli altri fino ad allargare la figura. Circa a metà del percorso, incominciano a vedere e riconoscere il soggetto. Non manca la ilarità e la sorpresa nel vederlo così grande: “ma come abbiamo fatto….” “è gigante come il mio babbo…” “il lupo è così grande che mi fa paura” “il coniglio è grande come il lupo…abbiamo sbagliato” “ma però è bello anche grande…perché ha mangiato tanto che è cresciuto” “la gallina fa ridere…” “perché non si vede la coda?” “…è dietro e non si vede” Il percorso per i bambini dei tre anni cambia. Viene raccontata una storia con personaggi inerenti al contenuto: lupo/maialini/cappucce tto rosso/sette nani/coniglio/draghetto /mamma drago. Luci soffuse con gioco di colori/sfondo boschivo, musica di sottofondo. Rappresentazione grafica individuale. Capovolgimento del disegno ritagliato su lavagna magnetica e reinterpretazione fantastica delle nuove figure emerse sotto forma di ombra sulla parete. I bambini alla vista del grande lupo emettono vocalizzi di entusiasmo e di paura e ne sono affascinati. La relazione che il lupo ha verso gli altri animali è di superiorità fino a quando incontra qualcuno più grosso di lui ed i bambini capiscono che così il pupo diventa buono. I bambini interagiscono con la storia e qualcuno avverte il bisogno di modificarla a modo proprio mettendo in campo, se pur molto semplicemente, un’abilità sociale che permette di risolvere problemi, cercando il giusto equilibrio per trarre una soddisfazione propria e per il gruppo. I bambini esprimono emotivamente nella rappresentazione grafica i personaggi che più gli sono rimasti impressi, ma quando li trasportano sulla lavagna luminosa rimangono sconcertati nel notare che non è più ciò che hanno rappresentato, ma un’ombra nera che si riflette sulla parete e che fa immaginare altri personaggi (inizio del superamento dicotomico): Chiara: “i miei Cappuccetti rossi sono diventati una pista.” Aurora: “il mio disegno e i tre porcellini sono diventati un fantasma.” Angelica: “il mio drago è diventato un uccello.” Denis: “il drago era diventato un elefante.” Giulia: “Cappuccetto rosso è diventato uno scoiattolo.” Khaled: “il drago è diventato un pesce grande.” critiche_disegno_lup o.AVI foto p.p foto p.p I bambini di 4 anni hanno partecipato al percorso narrativo con molto desiderio e disponibilità propositiva. Il lupo che si vanta della propria forza, all’inizio piace per il modo in cui viene proposto ma quando subentra il 7 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza personaggio più grande di lui e più forte (il drago), ecco che improvvisamente il lupo diventa buono come un agnello e i bambini si alleano col drago e qualcuno capisce che ad essere cattivi non porta niente di buono, ma al contrario, si incontra qualcuno ancora più cattivo: “io sono sempre bravo così gli altri sono tutti bravi con me” “una volta, quando ero piccolo, sono stato un pò birichino e la mia mamma non mi ha fatto vedere più la tv per un giorno” “ma non sei mica stato cattivo?” 20 aprile Il nuovo percorso prevede il coinvolgimento di una scatola con le pareti esterne ed interne decorate con stoffa che riproduce un fattoria di campagna. Al suo interno si trovano: una contadinella, animali adulti e animali cuccioli(in plastica) , due lettini, una cesta, un campanello, un cane lupo, un trattore. Invenzione di una storia con questi personaggi ed oggetti con i bambini di cinque anni. La suddivisione in piccoli gruppi, in questo caso, necessita alla preparazione di sfondi e personaggi che animeranno il cartone animato che si andrà a realizzare. 1° gruppo: invenzione del racconto. 2°/3°gruppo: sfondi degli ambienti. 4°/5° gruppo: personaggi della storia. E’ stata presentata ai bambini di 5 anni la scatola che subito ha svelato il contenuto. I bambini hanno giocato liberamente con tutti i personaggi e i vari supporti. Dopo aver preso confidenza tra loro, sono state poste delle domande mirate per poter costruire una storia: chi poteva essere la bambina cosa ci faceva con gli animali perché gli animali erano all’interno quale differenza c’è tra gli animali a cosa serve il campanello a cosa serve il trattore a cosa serve il cestino gli animali cuccioli cosa vi fanno venire in mente? gli animali adulti? quando sono da soli i cuccioli cosa potrebbero fare? I bambini hanno risposto con varie ipotesi ma le più gettonate sono state: il posto è una fattoria la bambina è una contadinella che usa il cesto per metterci le verdure quando si svegliano gli animali escono dalla fattoria e i cuccioli vanno a giocare per conto loro come fanno i bambini gli animali adulti fanno le chiacchiere sempre al cellulare e non rispondono ai bisogni dei cuccioli il campanello serve per chiamarli a mangiare nel trattore si caricano gli animali i cuccioli vanno in città a comprarsi un gelato al cioccolato Questi elementi sono serviti per imbastire una nuova storia sperimentandola assieme ai personaggi e dando vita ad un percorso fantastico intrecciato a vicissitudini quotidiane. I gruppi successivi, dopo l’ascolto e l’animazione del racconto, hanno realizzato graficamente, con i pastelli a cera, gli sfondi necessari a trasmettere il cartone animato: la fattoria, l’orto, il frutteto, la strada, la città. Gli ultimi gruppi di bambini hanno disegnato i personaggi che sono stati ritagliati e modificati per ottenere il movimento necessario per sviluppare il racconto. 3percorso 23 aprile Narrativa de “la fattoria di Rosina” con i gruppi dei medi con il supporto della fattoria e dei personaggi che la vivono. Momento di I bambini hanno dato il titolo e sottotitolo al racconto: “La fattoria di Rosina” “Voglia di gelato” Il racconto è stato narrato anche ai bambini di 4 anni, i quali sono rimasti sorpresi nell’apprendere che è opera dell’aula gialla e cioè i grandi della scuola. Hanno interagito con i personaggi e la scatola adibita 3percorso 8 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza socializzazione del gruppo dove la comunicazione diventa parte integrante ed interpersonale. 28 aprile 3 maggio 6 maggio La storia di Rosina viene narrata anche ai bambini di 3 anni ma lo scenario cambia…come per magia appare una fattoria di stoffa sonante e apribile a strappo con all’interno i personaggi che la vivono (in stoffa imbottita). Inizia il percorso di preparazione al montaggio del cartone animato. I bambini dei 5 anni sperimentano i passaggi dei personaggi al rallentatore, per consentire una maggiore fluidità dell’immagine. La sequenza viene inserita al p.c. per dare la visualizzazione immediata dell’esperienza vissuta. Da oggi i medi partecipano ai gruppi di atelier mettendo in campo simpaticamente se stessi con espressioni facciali amplificate da lenti d’ingrandimento posizionate, a scelta, su parti del viso. Uso del microscopio digitale per conoscere più da vicino la nostra pelle. Foto sul p.c . e riviste in diretta. ad ambiente campano, animando gli animali con la voce (a volte diversa) e con il corpo. Il percorso si è concluso con rappresentazioni grafiche che hanno un alto valore affettivo in quanto vengono arricchite di colori vivaci su tutta la superficie del foglio trasportando in essi l’emotività scaturita durante l’incontro di gruppo. Lo stupore della fattoria che si apre completamente illumina gli occhi dei bambini che, inizialmente rimangono a bocca aperta. Segue il momento della scoperta del materiale morbido e caldo, del sonaglio che li risveglia e il rivestimento della stalla (tutto a strappo). I bambini sono entusiasti ma l’ego di ognuno prevarica sul gioco e ci vuole l’intervento dell’adulto per ripristinare la serenità necessaria per socializzare il momento di gioco. Questo passaggio si è rivelato abbastanza impegnativo in quanto necessita di un autocontrollo del corpo notevole. I bambini intervengono sui personaggi spostandoli al rallentatore sullo sfondo associato, il quale è bloccato sul tavolo. Le mani spostano a piccoli “passi” i personaggi e non solo, ma anche le parti che li assemblano (movibili): le gambe, la testa, le mani, le zampe e la coda degli animali prima dello scatto successivo. Seguono il percorso prestabilito dalla storia che hanno disegnato nel passaggio precedente. I bambini attendono i passaggi necessari, incuriositi del risultato finale inserito al computer per esprimere la loro perplessità: “ma dura pochissimo…noi ci abbiamo messo un’ora!!!” “quando Rosina mette per terra il cestino…sembra vero!!! “è proprio bello questo gioco…però ci vuole molto…” “si…però è troppo bello…” I bambini hanno interiorizzato la difficoltà nel costruire una piccola sequenza che necessita di un impegno e controllo psico-fisico da parte loro e sono consapevoli della complessità del percorso che richiede una sinergia e collaborazione di gruppo. Partendo da disegni in matita molto piccoli su foglio bianco, i bambini fanno uso di lenti d’ingrandimento per ingrandire l’immagine da loro disegnata. Esplorano il foglio percorrendo la visualizzazione sui disegni del gruppo. Verbalizzano le loro impressioni: “è diventato molto grande…” “l’uccellino sembra che vola sul foglio” “anche il fiore sembra che si muove…perché?” “io l’ho fatto piccolo…adesso è grande” “è diventato grande come con l’episcopio nel muro” 3percorso 4percorso 9 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza 10 maggio Il teatrino degli animali per i piccoli dell’aula celeste. Al piccolo gruppo vengono presentati i burattini di animali dal teatrino allestito in atelier con una piccola introduzione sulle loro abitudini: gallo-Betto coniglio-Dino pulcino-Cino farfalla-Lalla mucca-Moka cavallo-Pazzo gatto-Micio-Miao maialino-Lela I bambini, due alla volta, prendono possesso del teatrino per raccontare autonomamente gli animali. Lettura di “La strana notte degli Amici Amici” di Helme Haine Il teatrino gode sempre di un influsso positivo adatto a stimolare la creatività di inventiva e l'interazione dei diversi linguaggi anche se i bimbi sono ancora carenti di conoscenze linguistiche appropriate. Proprio a questo, il burattino viene interpretato come un’appendice di se stessi al quale vengono trasferite le emotività affettive che, molto spesso, rimangono sopite per la mancanza di vocaboli a loro sconosciuti. Molto spesso imitano parole esplicitate dalla figura di riferimento di quel momento oppure dinamiche familiari connesse alla figura materna o paterna o memorie di altre storie ascoltate nella loro aula. I bambini vengono stimolati attraverso giochi d’animazione divertenti all’utilizzo della propria voce e alla modulazione di essa producendo ilarità nel gruppo degli spettatori. La lettura della narrativa crea un’atmosfera serena grazie alle luci soffuse, la musica di sottofondo e la lucetta bianca sopra al leggio cattura lo sguardo dei bambini che ascoltano rapiti le avventura del topo, del maialino e del gallo nella fattoria di Cortechiara. Le espressioni grafiche dei loro prodotti denotano l’entusiasmo che li accompagna. 13 maggio Si riprende con i gruppi dei grandi il percorso per la costruzione del cartone animato in Movie Maker. I bambini, dopo aver già sperimentato l’esperienza precedentemente sulla procedura della costruzione del cartone animato del racconto da loro inventato, riprendono le loro posizioni e si sentono più sicuri dei movimenti e delle gesta da adattare agli spostamenti dei personaggi. Si consultano, si consigliano e si danno i tempi di entrata e di uscita sullo sfondo che gli indica il percorso. Questa volta la registrazione del cartone animato è stata più veloce grazie all’esperienza precedente. I bambini si preparano e decidono l’assegnazione delle frasi per raccontare il cartone. Questo passaggio è stato di gran lunga impervio per la restrizione notevole del racconto. A tavolino si valuta come raccontare in sequenza stringendo i significati senza precludere i contenuti per associarli alle slaide nei tempi indicati dal programma. Successivamente ogni bambino (nessuno escluso) decide quale frase inserire. Ognuno ha la propria caratteristica personale nel parafrasare l’esposizione verbale: chi è attento alla pronuncia, chi estromette qualche consonante, chi si mangia le parole, chi omette gli articoli determinativi e le preposizioni, chi usa l’aspetto comico della situazione. Il complesso della struttura fonetica, morfologica e sintattica, a questa età, determina a svolgere un’esperienza concreta nel gruppo. 4percorso\grandi Insieme ai bambini viene allestito il teatro delle ombre con la ruota di luci colorata, il tessuto non tessuto bianco e gli animali da loro prodotti precedentemente. In coppia, a turno, muovono le figure e narrano dei brevi aneddoti che hanno memorizzato da storie già 5percorso\medi Ri-lettura della storia per la ripartizione delle frasi da associare alle slaide del filmato. I bambini si distribuiscono le frasi da registrare nel registratore digitale “cattura voce” . 19 maggio Ombre cinesi con gli animali realizzati in carta nel percorso dell’8 aprile. I bambini medi 4percorso 10 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza 24/25 maggio 27/28 maggio 3/4 giugno 5 giugno partecipano al teatro delle ombre mettendo in campo la creatività narrativa a coppie, usando i personaggi di carta imbottita: cavallo lupo maiale mucca coniglio gallina narrate. Alcuni, più creativi, riescono ad inventare qualcosa di nuovo e divertente: “il lupo va a mangiare un panino…la nonna no.. perchè racconta le favole di quando era piccola e non si mangiano le nonne.” “il lupo chiede aiuto perché i cacciatori hanno messo le trappole e ci è caduto dentro… il coniglio lo aiuta e diventano amici e insieme vanno a fare la merenda nella tana del lupo”. Ombre cinesi utilizzando la rappresentazione mentale attraverso la creatività corporea e di inventiva. Narrativa per i medi: “ la gallinella Rina” Con l’ausilio di marionette dei personaggi in stoffa. Cd musicale e giochi di luce. Fattoria in stoffa. Nel salone, visione del cartone animato: “la fattoria di Rosina – voglia di gelato” sviluppato dai bambini dall’aula gialla (grandi) in Atelier, esteso a tutte le aule con il supporto del proiettore, del personal computer e microfono per amplificare le sonorità. Anche i grandi sperimentano il teatro con le ombre usando il loro corpo in movimento, raccontano alcune storielle usando il tono vocale a seconda degli animali che interpretano. L’atmosfera creata in Atelier garantisce una autonomia di movimento e di visione assolutamente coinvolgente. I bambini ascoltano rapiti la narrativa supportata dalle marionette. Vengono coinvolti nella storia “leggendo le immagini” del libro. Ognuno interpreta le figure a modo proprio notando, chi più chi meno, i particolari delle immagini in secondo e in terzo piano, sviluppando una visione globale d’insieme. Rappresentazione teatrale del: “Il Lupo e i sette capretti” nel giardino della Scuola con alcuni genitori offertisi disponibili ad interpretare ed organizzare la festa di fine anno scolastico. Al fine di rendere noto a tutta la scuola il percorso svolto in atelier dall’aula gialla (grandi) si invitano i bambini delle tre sezioni a partecipare alla visione del cartone animato nel salone della scuola. La visione “sembra di essere al cinema…” con l’uso del proiettore è ingigantita sul telo cerato bianco. I bambini grandi si identificano nella storia narrata e raccontata da loro stessi con grande entusiasmo. Gli altri partecipanti (4/5 anni), la seguono con interesse e sorpresa dal momento che la grafica è diversa da ciò che seguono nel quotidiano, e la voce dei bambini che emerge dal racconto desta attrattiva e rallegramento. Emanuele, 6 anni: “sai che a casa sto preparando Rosina e il cane e un cavallo…gli altri li devo ancora fare…, anche io faccio il cartone”. “Il lupo e i 7 capretti” con il finale completamente rivisitato e raccontato da 12 genitori della Scuola che, in questo ultimo mese, con incontri serali a scadenza settimanale, seguiti dall’Atelierista, ha dato il via ad una significante collaborazione d’ insieme creando gli scenari, gli oggetti, il vestiario e soprattutto la voglia di rimettersi in gioco, scherzando e divertendosi per tutti i bambini della Scuola. 5percorso\grandi 6percorso\medi laboratori_genitor i 11 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza PUNTI DI CRITICITA’ L’Atelier è stato inserito nel piccolo salone adiacente l’entrata e nell’unico angolo esistente, separato da tende di tessuto non tessuto, viene allestito di materiali necessari per lo svolgersi dei percorsi inerenti al Progetto Didattico di plesso e di Atelier. Il campanello d’ingresso, il telefono, il personale insegnante, sono state cause di impedimento allo svolgersi delle attività in modo consono alle narrative e le sonorità. Dato le continue interruzioni, sono stata costretta a progettare gli incontri del piccolo gruppo in due tempi anziché tre: dalle 9.30 alle 11.00 e dalle 11.00 alle 12.15 circa, per avere modo di recuperare le interruzioni. PUNTI QUALIFICANTI Il piccolo gruppo facilita l’integrazione di bambini introversi e/o aggressivi, permettendo loro un approccio con i coetanei diverso dal grande gruppo nella sezione. L’Atelier espressivo/teatrale ha permesso a tutti i bambini una comunicativa comportamentale unica, soprattutto verso coloro che hanno difficoltà di attenzione e di concentrazione. MODIFICHE ALL’IPOTESI INIZIALE E DIREZIONI FUTURE All’arrivo della figura dell’Atelierista nella scuola, l’organizzazione è stata rivalutata creando un’aula decentrata nel salone (unico angolo disponibile), delimitata da tende e mobilio necessario allo svolgimento dei percorsi prestabiliti (limitando ancora di più lo spazio calpestabile). Ciò è stato reso possibile grazie alla modifica dell’orario del personale ausiliario, per il quale si usava il salone a rotazione subito dopo il pranzo per effettuare le pulizie delle aule. Tale impegno è stato spostato dopo l’ultima uscita scolastica (dopo le 16.00). 3. VALUTAZIONI CONCLUSIVE SINTESI DEL PERCORSO REALIZZATO Attraverso la teatralità emerge nei gruppi dei bambini partecipanti la curiosità e lo stimolo di provare cose diverse, dall’uso del personal computer, il microfono, i suoni, le voci all’uso del corpo nel gestire piccole scenette che rappresentano con il supporto di animali giganti in carta imbottita da loro pitturati nel gioco delle ombre cinesi. Sperimentano nuovi materiali e nuovi personaggi che affiancano i racconti narrati nell’angolo magico…”dietro la tenda rossa”… dove il sottofondo musicale accompagna sempre le imprese dei nuovi amici e la ruota di luce, impreziosita dalla palla di vetro, fa immaginare ed entrare in un mondo fantastico. L’inventiva dei bambini grandi trova il punto d’incontro nella realizzazione del cartone animato che, momento per momento, cresce fino ad assumere un significato collaborativo fatto di amicizia, stupore e grande voglia di partecipazione da parte di tutta l’aula gialla (grandi). Essere i grandi della Scuola è anche un segno di responsabilità verso che rimane e, con questo avvenimento, sembra quasi un passaggio del testimone verso coloro che hanno di fronte ancora qualche anno per imparare nuovi stimolanti modi per crescere insieme. DESTINATARI EFFETTIVAMENTE COINVOLTI BAMBINI GENITORI EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI: n. tutti n.7 n.3 n.2 n.15 n. EFFICACIA DELLE TECNICHE E METODOLOGIE UTILIZZATE Tutte le tecniche usate si sono dimostrate efficaci, soprattutto gli strumenti audio visivi e sonori. Le esperienze che i bambini hanno fatto sono state cariche di emotività che hanno rappresentato in diverse forme: grafiche, corporee, linguistiche, creative. Il linguaggio teatrale è stato il canale di espressione e di comunicazione che ha permesso un dialogo e un confronto efficace tra i bambini e l’atelierista. BILANCIO SULLA QUALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO Il percorso proposto quest’anno scolastico è stato formulato insieme al collettivo della scuola. L’utilizzo dell’Atelier è stato concepito per utilizzare al meglio le risorse e l’attenzione sullo sviluppo espressivo/corporeo. Lo sfondo integratore del progetto didattico è stato il nucleo di tutte le narrazioni sonore ascoltate e create dai bambini di tutta la scuola. Il raccordo tra la figura dell’atelierista e le insegnanti di sezione è stato di collaborazione e disponibilità nella comunicazione e nelle scelte che man mano si delineavano. OBIETTIVI RAGGIUNTI 12 Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza Tutto il percorso fin qui delineato ha trasportato i bambini in una dimensione di interesse e curiosità che ha permesso una maggiore attenzione e quindi una maggiore acquisizione verso gli obiettivi elencati nelle caratteristiche generali del progetto. SCOPERTE DEL GRUPPO DI LAVORO Il progetto Atelier, parallelamente al progetto Didattico di plesso, ha permesso un rapporto collaborativo stabile per tutta la durata del periodo in cui si è svolto. STRUMENTI TEORICI E SUPPORTI FORMATIVI “Intelligenza emotiva” Edizioni Bur _ Daniel Goleman “Dentro i nuovi orientamenti” Gruppo Redazionale – scuola infanzia Cidi -Homeless Book “ Sono io il più forte” Edizioni Babalibri _ Mario Ramos “Amici amici a spasso” Edizioni E _ Helme Heine “Nella fattoria di Semmy” Edizioni Bimbi “La strana notte degli amici amici” Edizioni EZ _ Helme Heine “Una sorpresa per Rino pulcino” Edizione EL CD-rom musicale - Solitudes Beethoven Forever By the Sea Dan Gibson’s CD-rom musicale - Heart of the forest cameroon RIFERIMENTI LEGISLATIVI Orientamenti delle attività educative nella Scuola materna statale D.M. 3 giugno 91. Indicazioni per il curricolo per la Scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione 2007. Dentro i nuovi orientamenti di Scuola infanzia Cidi. FINANZIAMENTI Il Comune di Rimini ha finanziato lo spazio Atelier con una somma pari a 380.00 euro annua, la quale viene suddivisa per le scuole che ogni atelierista conduce per l’intero anno scolastico (3 o 4 scuole) per un totale di: 126.02/95.00 euro per Atelier. Successivamente sono stati stanziati ulteriori 190.00 euro a testa (per atelierista). COINVOLGIMENTO DEI DESTINATARI I bambini e le rispettive famiglie hanno dimostrato entusiasmo e positività nell’apporto dell’atelierista come risorsa alla scuola, in quanto ha contribuito ad aumentare, attraverso modalità creative e avvincenti, gli apprendimenti dei bambini, I bambini hanno dimostrato subito grande interesse e curiosità nei confronti dell’atelierista e alle proposte messe in campo. L’atelier è “un luogo dove emozionarsi” dove le attività integrano diversi linguaggi: visivi, narrativi, scientifici, senza escludere gli aspetti pedagogici. I genitori, hanno compreso, l’importanza della figura dell’atelierista all’interno della scuola per i loro figli, per l’apporto valoriale che ha determinato nuovi stimoli creativi atti a superare la visione dicotomica all’interno della routine scolastica. DIFFUSIONE E COMUNICAZIONE ESTERNA Il gruppo Atelieriste ha stabilito, ad inizio anno scolastico, di concludere i percorsi nelle scuole di appartenenza con una documentazione in Power Point da consegnare ai rispettivi collettivi, i quali, decideranno le modalità di divulgazione alle famiglie. MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE DISPONIBILI DVD del prodotto sopra menzionato. Scheda Gred regionale, il Cartone animato e il Progetto Atelier “Tenda…come teatro” in versione pdf disponibile nel sito del Comune di Rimini - Comune e uffici – Servizi Educativi – Scuole Infanzia Comunali – Margherite. www.comune.rimini.it 13