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CINEMA E COLONNA SONORA LE ORIGINI Il cinema, invenzione dei fratelli Lumiére inizialmente fu muto. ll cinema nasce ufficialmente con una rappresentazione pubblica a pagamento, nel seminterrato del “Gran Caffè” (al Salon Indien), sul Boulevard-des-Capucines a Parigi il 28 dicembre 1895. L’ingresso costava 1 franco; il primo giorno vennero incassati 35 franchi, ma tre settimane dopo si arrivava già a 2000 franchi al giorno. I fratelli Louis e August Lumiere proiettarono alcuni brevi film con immagini in movimento: “L’uscita dalle officine Lumière” (Sortie des ouvries de l’usine Lumière) e una farsa intitolata Il giardiniere, che divenne poi “L'innaffiatore innaffiato” (L'arroseur arrosé) considerato oggi il primo film di finzione della storia del cinema: la storia di uno scherzo fatto da un ragazzo a un giardiniere che sta innaffiando un giardino. Le didascalie, scritte su sfondo nero, comunicavano sommariamente gli sviluppi della vicenda. PER LA MUSICA, UN INIZIO... IN SORDINA La musica iniziò ad essere impiegata come elemento accessorio: il rumore del proiettore era fastidioso, gli spettatori che ad alta voce leggevano le didascalie (a beneficio degli analfabeti) disturbavano la proiezione, così si decise di far suonare un pianoforte, che in qualche modo copriva i rumori. Il pianista eseguiva musica preesistente, ma fu subito evidente che non sempre essa si adattava alle scene. Migliori risultati furono ottenuti dai pianisti jazz che, in grado di improvvisare, meglio riuscivano a concordare l’emotività delle scene con la musica. Le sale si contendevano i migliori interpreti e col tempo, il numero degli esecutori aumentò, fino a formare, in certe sale, un’intera orchestra. UNA NUOVA INDUSTRIA Con la sua vertiginosa diffusione il cinema divenne una attività industriale, in cui valevano le regole economiche della concorrenza: tutti i fenomeni connessi al cinema, tra cui il divismo, sono conseguenza di questa caratteristica di fondo. Quando si pensa al cinema muto ci viene in mente Ridolini, Charlot e le dive che roteano gli occhi, ma agli inizi non esisteva un modo di narrare per immagini per cui il cinema non poteva far altro che ispirarsi al teatro e la recitazione, in mancanza della parola, doveva per forza essere esagerata, spinta all’eccesso, enfatica. Intanto, anche per scopi di profitto, le case di produzione cinematografica iniziarono a inviare, insieme alla pellicola, spartiti di musiche originali che, composte appositamente, dovevano essere eseguite in corrispondenza di specifiche scene. LA RIVOLUZIONE DEL SONORO Tutto questo continuò fino al 1927, quando la rivoluzione del sonoro portò un cambiamento epocale. L’invenzione del sonoro causò una grave crisi tra gli orchestrali di tutto il mondo, privati da un giorno all’altro del lavoro. Era iniziata l’era della moderna colonna sonora. Anche gli attori del muto, abituati a recitare mimando senza usare la voce incontrarono difficoltà che non tutti superarono, mentre prosperavano le scuole di dizione e recitazione. La parola al cinema arriverà con “Il cantante di Jazz” di Alan Crosland, il 27 ottobre 1927 negli Usa. È la storia del figlio di un rabbino che si dedica al varietà. Fu il primo film con dialoghi sincronizzati. Vengono pronunciate in tutto meno di 350 parole. Il cinema iniziò così a parlare, nonostante le difficoltà iniziali (cattiva sincronizzazione tra disco e immagini, qualità tecnica scadente, trame ripetitive). UN TERMINE CON TANTI SIGNIFICATI Il termine colonna sonora indica genericamente: 1) l’insieme dell’audio utilizzato nel film (voci, effetti ambientali, rumori, musica), ma deriva da un’invenzione che risolse il problema della sincronizzazione: 2) la banda magnetica che, a fianco dei fotogrammi percorre la pellicola recando inciso tutto l’audio del film. 3) Il termine “colonna sonora originale” indica ancora oggi le musiche impiegate spesso rese famose dal film stesso. I RUMORI Quelli che accompagnano il film hanno la funzione di evocare l'ambiente e la situazione nella quale si svolge l'azione. Sono spesso prodotti artificialmente dal rumorista, oggi con l’ausilio dell’informatica. Il regista poi, in fase di montaggio, ne aumenta o ne diminuisce l'intensità in base ai risultati espressivi che intende ottenere. MUSICA IN E OFF La musica può nascere dentro la scena o essere estranea ad essa. Se l'immagine mostra un uomo che sta suonando mentre ne percepiamo il suono, la musica è definita “in” poiché fa parte della scena, non ne rappresenta un commento. In tutti gli altri casi, quando viene aggiunta al di fuori della scena che vediamo, la musica è “off”. CONVERGENTE E DIVERGENTE La musica è convergente quando sottolinea e accentua le impressioni e le emozioni suggerite dalla scena; è usata in maniera divergente quando è in contrasto con ciò che la scena mostra. LE FUNZIONI DELLA MUSICA NEL FILM SOTTOLINEARE le emozioni e i sentimenti ESPRIMERE gli stessi CONTESTUALIZZARE l'immagine, fornendo indizi su luoghi e tempi DEFINIRE il carattere dei personaggi ANTICIPARE avvenimenti successivi PROLUNGARE l'azione precedente RIEVOCARE tempi, luoghi e ricordi COLLEGARE scene diverse CONTRASTARE le immagini