come la bora che vien e che va... il paradiso del popolo
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come la bora che vien e che va... il paradiso del popolo
il mensile del vivere naturale n.165 APRILE 2011 distribuzione gratuita come la bora che vien e che va... il paradiso del popolo migratore biocombustibili da microalghe possiamo parlare di salute? gli appuntamenti di aprile NUOVA VITA MIO Myolife - IN Solo prodotti di QUALITÀ OLO PURO ! T I S O Novità al sistema nervoso... Bassi livelli di mio-inositolo possono dar luogo a: • DISTURBI DEL SISTEMA NERVOSO (STATI DEPRESSIVI, ATTACCHI DI PANICO, INSONNIA) • ALTERAZIONI DEI LIVELLI DI COLESTEROLO NEL SANGUE • DISTURBI DEL FEGATO del sistema nervoso. È noto per il suo effetto lipotropo, cioé, contribuisce a rimuovere i grassi dal fegato, aiutando così i suoi processi depurativi. Poiché interviene nel metabolismo dei grassi aiuta anche a ridurre il livello di colesterolo nel sangue. Il mio-inositolo partecipa alla formazione dei neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale, in particolare della serotonina, che è coinvolta nella regolazione dell’umore. 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Neppure quando la realtà li pone davanti a fatti di tale portata, da mettere in crisi anche le più radicate convinzioni. La catastrofe della centrale nucleare di Fukushima è uno di questi fatti, ma c’è chi non si rassegna, mescolando ottusità ignorante con arroganza e ipocrisia. Il guaio è che spesso si tratta dei responsabili di Carta dei terremoti registrati negli ultimi 500 anni in Slovenia. Si vede chiaramente che la zona di Krško è stata interessata da terremoti di intensità fino all'8° grado della scala Mercalli istituzioni, dalle cui decisioni dipende molto del futuro di tutti. Mentre il governo tedesco (di centro-destra) sospendeva subito ogni decisione sul prolungamento della vita delle sue centrali nucleari, quello svizzero decideva di fare altrettanto con i programmi di costruzione di nuove centrali (né Germania, né Svizzera, si noti, sono particolarmente sismiche, a differenza dell’Italia) e perfino il governo cinese sospendeva i suoi colossali piani per nuove centrali, in Italia invece i nuclearisti si mobilitavano sui media nel disperato tentativo di minimizzare l’accaduto e salvare il programma nucleare del Governo Berlusconi. Si distinguevano in ciò ministri e politici di maggioranza, ma anche esponenti della “società civile”: ad esempio Chicco Testa, leader del “Forum nucleare” (una lobby pro-atomo promossa e finanziata da ENEL, EDF, Confindustria, costruttori di centrali come Areva e Westinghouse, il sindacato energia della CISL, alcune università, ecc.), come pure la super progressista (!?) Margherita Hack ed altri. Salvo poi, di fronte al progressivo aggravarsi della situazione in Giappone e – soprattutto visti i sondaggi d’opinione, annunciare la sospensione del programma nucleare italiano: per un anno, ha deciso il Governo. L’obiettivo è però solo quello di evitare da un lato che l’atomo condizioni negativamente le prossime elezioni amministrative di maggio, e di disincentivare dall’altro la partecipazione ai referendum (sul nucleare e sulla privatizzazione dell’acqua, oltre al “legittimo impedimento”), i quali invece si terranno a giugno. Il fondo lo ha toccato infatti la Camera, che ha respinto per un solo voto (276 “no” e 275 “sì”) un ordine del giorno in cui si chiedeva di tenere i referendum negli stessi giorni delle amministrative. Compatti per il “no” PDL, Lega Nord, UDC e FLI, ma decisivi sono stati anche il “no” di un radicale eletto con il PD e le assenze di molti deputati dell’opposizione (PD e IDV). Evidentemente, la lobby di Chicco Testa ha lavorato bene. La strategia è quindi sempre quella che ha già fatto fallire tutti i referendum degli ultimi 15-20 anni: usare ogni mezzo (disinformazione in primis), affinché non si raggiunga il quorum del 50 per cento dei votanti e l’esito sia perciò ininfluente. Se poi il mancato accorpamento significa sprecare qualche centinaio di milioni (circa 400, secondo le stime), poco importa. Tanto mica li paga la “casta”: si può sempre fare qualche altro taglio ai fondi per la ricerca o la cultura! Dopo di che, passato lo scoglio referendario e stesa una cortina d’oblio su Fukushima, Governo e lobby nuclearista potranno tornare tranquillamente a progettare le loro centrali. Anche i media principali stanno facendo la loro parte, prontamente: a pochi giorni dal disastro, approfittando dei fatti di Libia, le notizie dal Giappone erano già relegate nelle pagine interne dei giornali… Nel frattempo, però, quasi tutti i Presidenti delle Regioni, anche di centro-destra, si erano detti contrari alla costruzione di centrali nucleari sul proprio territorio. Renzo Tondo, invece, insisteva sulla sua nota proposta (che suscita scarsissimo entusiasmo a Lubiana): l’Italia ed il Friuli Venezia Giulia devono entrare nel progetto di raddoppio della centrale slovena di Krško “per avere maggiori garanzie sulla sicurezza”. Come dire che gli sloveni, poveracci, da soli non sono in grado di garantire nulla, mentre noi invece… Il bello, si fa per dire, è che Krško è area ad elevata sismicità (a pochi chilometri c’è una faglia attiva), anche se il Governo di Lubiana fa finta di nulla: qualcuno lo racconti al Presidente Tondo, perché la centrale slovena, coetanea di quella esplosa in Giappone, sorge a 139 km in linea d’aria - e a portata di bora - da Trieste (146 da Gorizia, 175 da Udine). Andrebbe chiusa e basta, ma né Lubiana, né Roma ci pensano: anzi, il Governo sloveno avrebbe già pronto un piano energetico nazionale che prevede la costruzione di un nuovo reattore a Krško. Intanto la radioattività aumenta nell’acqua di Tokyo (270 km dalla centrale di Fukushima) ma incrementi nell’aria sono stati rilevati anche negli USA, in Corea… Dario Predonzan Molte notizie, continuamente aggiornate, sul disastro di Fukushima (e sul nucleare in genere) si trovano nel sito www.sortirdunucleaire.org (in francese) come pure nei siti www.wwf.it www.greenpeace.org/italy e www.qualenergia.it 4 Konrad aprile 2011 konrad 165 - aprile 2011 Questo numero di Konrad è dedicato alla scuola pubblica, che resiste nonostante le dichiarazioni infamanti e prive di fondamento di Berlusconi ('Educare i figli liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli dei genitori') e i tagli indiscriminati della pseudo riforma voluta dalla ministra Gelmini. La scuola pubblica infatti, a differenza delle scuole private (per lo più confessionali), accoglie tutti, nessuno vuole 'inculcare' nulla: si insegna piuttosto a rispettare le differenze e a pensare con la propria testa. E questo, al potere, fa paura. SOMMARIO 5 Come la Bora che vien e che va... 6 Il paradiso del popolo migratore 16 Film storici veri e falsi Siamo tutti intelligenti 17 Percorsi d'arte Autoritratti: riflessi di pittura Konrad Mensile di informazione di Naturalcubo s.n.c. Redatto dall’Associazione Konrad via Corti 2a - 34123 Trieste Fax 1782090961 [email protected] www.konradnews.it Aut. Trib. di Udine n. 485 del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste Direttore editoriale: Roberto Valerio Direttore responsabile: Dario Predonzan 7 WWF universitario Trieste 8 La scomparsa o la disperazione? 9 Biocombustibili da microalghe 10 Nel ritmo dei versi 11 L'Ipod di Linus 12 Libri Ogni giorno muore un angelo 13 Credere alle fiabe 14 Il bombardamento di Dresda ed il tempo 15 Trasporti e ambiente Tncora in tema di mobilità urbana 18 Il cinema italiano va male: ci salvano gli americani 19 Teatri di confine Nella foresta di Koltés Apnea Complexions 20 Stati Uniti: quando finiranno le esecuzioni? 21 Colonna vertebrale 22 Alimentazione Possiamo parlare di salute? 23 Agricoltura biologica, questa sconosciuta Uno sguardo al futuro Pubblicità: Alex Cibin cell. 340 4000934 [email protected] Copertina: Foto di Tiziana Gramaglia Hanno collaborato: Beatrice Achille, Francesco Breda, Nadia e Giacomo Bo, Luciano Comida, Stefano Crisafulli, Adriana De Caro, Sara Ferluga, Sergio Franco, Graziano Ganzit, Alessandro Giadrossi, Francesco Gizdic, Giada Haipel, Marta Mancin, Gianfranco Manfredi, Luisella Pacco, Lisa Peratoner, Claudio Pettirosso, Giuliano Prandini, Riccardo Redivo, Lino Santoro, Marco Segina, Gianni Ursini, Severino Zannerini, Grafica e stampa: Tip. Villaggio del Fanciullo - Opicina Trieste - [email protected] 24 Le voci degli alberi: Piazza Libertà Alberi abbattuti... 25 Horti Tergestini edizione 2011 Alexander Langer. Il viaggiatore leggero. 26 Così fan tutte 27 Appuntamenti di aprile Konrad non è responsabile della mancata pubblicazione degli annunci o di eventuali inesattezze. Konrad inoltre non si assume la responsabilità dei contenuti degli annunci e degli spazi pubblicitari. Il rinvenimento del giornale in luoghi non autorizzati non è di responsabilità dell’editore. è vietata la riproduzione e l’utilizzazione esterna del materiale qui pubblicato, salvo espressa autorizzazione scritta dell’Editore. Informativa sulla legge che tutela la privacy. In conformità della legge 675/96 sarà nostra cura inserire nell’archivio informatico della redazione i dati personali forniti, garantendone la massima riservatezza e utilizzandoli unicamente per l’invio del giornale. Ai sensi dell’art. 13 della legge 675/96 i dati potranno essere cancellati dietro semplice richiesta da inviare alla redazione. 5 Konrad aprile 2011 Come la bora che vien e che va… I primi giorni di marzo Trieste è stata investita da violente raffiche di bora, che hanno superato in alcuni casi i 170 km/h. Tutt’altro che un evento eccezionale o imprevisto, perché la bora a Trieste (e non solo) c’è da sempre. Eppure la città ha sofferto danni gravi, come pure gli abitanti (200 persone sono finite al pronto soccorso). Un fenomeno che si ripete periodicamente, ma ogni volta la città ed i suoi amministratori si fanno cogliere impreparati: come mai? Ne abbiamo parlato con Adriano Bevilacqua, coordinatore regionale della UIL VVF per il FVG. Da vent’anni nei Vigili del Fuoco (VVF), ha la qualifica di coordinatore esperto, di stanza nella caserma centrale di via D’Alviano a Trieste ed è impegnato quotidianamente in tutte le emergenze (incendi, calamità naturali, ecc.). ogni 5 almeno, per verificare che non ci siano fessurazioni dove la bora si possa infilare. Altrimenti la copertura vola via, com’è successo al liceo “Oberdan”. Nei tempi più recenti, anche per la sostituzione della manodopera esperta locale con imprese e lavoratori stranieri, queste conoscenze si sono perse. Così, ad esempio, le parabole delle antenne satellitari vengono spesso ancorate ai camini, a loro volta non più ingabbiati come un tempo: il risultato è che la bora a 100 km/h e più si porta via la parabola insieme al camino. Idem per le coperture in plastica che nascondono le antenne dei ripetitori per i cellulari. Sono progettate e installate come si usa fare a Udine o nella pianura padana: la bora se le porta via in un batter d’occhio. Cosa occorrerebbe? Bisognerebbe sostituire le conoscenze tradizionali, che si sono perse, con normative speciali a livello di regolamento edilizio comunale. Per esempio imponendo specifiche norme sull’installazione di tegole, serramenti, annessi e connessi degli edifici. Inoltre, sarebbe opportuno suggerire accorgimenti elementari ma spesso dimenticati, come quello di chiudere le finestre quando si preannuncia vento forte. Troppi non ci pensano: così i vetri vanno in frantumi e Treno della linea Trieste-Parenzo rovesciato dalla bora cadono addosso ai pedoni sottostanti. presso la foce del rio Ospo nel 1916 Adriano Bevilacqua Perché allora non lo si fa? Partiamo da quello che è successo con la bora dei primi di marzo a Perché i politici, fin troppo succubi del mondo dell’edilizia (intesa però Trieste: qual è il suo punto di vista? come mera speculazione), vedono ogni normativa che imponga nuovi È successo il peggio, perché il sistema di emergenza è andato in tilt. Noi vincoli come un ostacolo al business, anche se in realtà andrebbe VVF, dopo 24 ore di raffiche, ci siamo trovati a dover fronteggiare 250 piuttosto intesa come un vantaggio competitivo. chiamate di intervento, (alberi caduti in strada, persone ferite, ecc.) con In che senso? due sole squadre. Nel senso che un costruttore o un fornitore di materiali per l’edilizia Di conseguenza abbiamo dovuto dare priorità agli interventi più che potesse fregiarsi ad esempio di un marchio di qualità del tipo urgenti, selezionandoli in base alla nostra esperienza. “costruisce case, infissi, ecc. che resistono anche alla bora”, disporrebbe Come avete fatto fronte a tutto ciò? di un evidente vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. Abbiamo raddoppiato i turni lavorando anche 24 ore di seguito, E poi la bora fa danni che costano molto. chiamato in aiuto i comandi VVF di Udine e Gorizia e chiesto appoggio Certo. Per l’ultima ondata di bora a Trieste sono stati stimati 10 milioni alle squadre della Protezione civile. di Euro di danni (circa 40 euro per ogni triestino, lattanti compresi). La Protezione civile funziona, quindi? Dovrebbe sborsarli il sindaco Dipiazza, che non è stato capace di Funzionano i volontari delle squadre comunali, ma la struttura di adottare neppure le minime misure di prevenzione indispensabili. coordinamento regionale di Palmanova, creata all’epoca della Giunta Perché prevenire si può, vero? Illy e costata circa diversi milioni di Euro e che prevede un collegamento Si può e si deve. La meteorologia è perfettamente in grado di avvisarci multimediale tra le sale “crisi” della direzione regionale e del comando con congruo anticipo sull’arrivo della bora e di stimarne la velocità. provinciale di Trieste dei Vigili del fuoco con la Sala operativa della Perché non se ne approfitta per mettere in campo un sistema di allarme, Protezione civile di Palmanova e la Prefettura di Trieste , si è rivelata invitando le persone a chiudere le finestre, evitare di esporre al vento inutile. In emergenze come quella della bora a Trieste, tocca infatti oggetti che possono “volare”, ecc.? Tenendo anche conto del fatto che sempre ai VVF stare in prima linea e “arrangiarsi”. Sarebbe stato Trieste è frequentata da molti “foresti” (studenti universitari, ricercatori, meglio investire quel danaro, ad esempio, per l’acquisto di una scala turisti, ecc.) che della bora non sanno nulla, e vanno quindi aiutati sul aerea per il Comando di Trieste, mezzo fondamentale per affrontare come comportarsi in quei giorni. Anche molti triestini, però, avrebbero adeguatamente l’emergenza bora. ormai bisogno di un robusto “ripasso”… che ai loro nonni non serviva. Occorrono capacità particolari per affrontare l’emergenza bora? I VVF hanno proposto l’adozione di queste misure al Comune? Certo: bisogna ad esempio sapere come utilizzare le nostre scale lunghe Più volte, come sindacato UIL-VVF, ma senza esito. Abbiamo anche 35 metri, collaudate per venti fino a 60 km/h, anche con la bora a 170 e manifestato sotto il municipio, il 13 marzo 2010, dopo che la bora a 200 più. I VVF di Trieste, e solo loro, lo sanno fare. km/h aveva fatto volar via dei mattoni dalla sommità della ciminiera in Non solo: bisogna sapere come sono fatti i tetti “triestini”, come si disuso che sta tra la nostra caserma e la superstrada. Facemmo quindi possono aprire le botole sui tetti in presenza di vento forte, ecc. chiudere la superstrada, per evitare guai peggiori. Dipiazza si arrabbiò Fare il caposquadra in un intervento con la bora non è insomma cosa molto e dovette intervenire il prefetto per mediare. da tutti: serve un’esperienza che non si improvvisa. Sono nozioni che Prevenzione carente solo per la bora? nessuno insegna, ma che si apprendono lavorando con i colleghi più No, purtroppo. Manca una cultura della prevenzione a tutti i livelli, di esperti. fronte a frane, terremoti, ecc. C’è una specificità dell’edilizia triestina, rispetto ad altre città, che A ben vedere è questo uno dei fattori principali dell’indebitamento emerge in queste situazioni? pubblico, perché a causa di questa gravissima carenza si continuano a Certo. Ai tempi dell’impero asburgico e fino a qualche tempo fa, era spendere miliardi a tutti i livelli (Stato, Regioni, ecc.), per riparare danni nozione diffusa che si dovessero ad esempio ancorare le tegole sui che potevano essere evitati, se solo si fosse voluto. Ma evidentemente tetti (e non solo appoggiarle), proprio per resistere alla bora. I camini non si vuole, perché da questo andazzo sono in troppi a guadagnare. venivano “ingabbiati” e così via per tanti altri particolari costruttivi degli Pensiamo agli “imprenditori” che, appena saputo del terremoto edifici. all’Aquila, festeggiavano - parlando tra di loro al telefono - in vista degli Altri esempi: i “fermi” per gli scuri devono essere installati con ancoraggi appalti per la ricostruzione su cui erano sicuri di mettere le mani. Ne particolari, a prova di bora. Idem per la catramatura dei tetti piatti: deve avevano ben donde: erano amici di Bertolaso… essere fatta con la massima cura e controllata non ogni 15 anni, ma D.P. 6 Konrad aprile 2011 Il paradiso del popolo migratore Un porto nautico minaccia Valle Grotari a Marano Lagunare Cigni reali che volano in coppia sopra i canneti, un tarabuso che si apparta per nidificare, diverse coppie di aironi cenerini che covano o alimentano i propri pulcini nei voluminosi nidi posti sui prugnoli, mentre i primi aironi rossi, appena giunti dall'Africa, calano fra le cannucce di palude dove si riprodurranno più in alto un falco di palude perlustra il territorio: siamo nel paradiso degli uccelli, un lembo di terra in comune di Marano Lagunare(UD) tra i boschi planiziali e il mare, diventato negli anni un vero e proprio rifugio del popolo migratore. Di luoghi come Valle Grotari, in regione, non ce ne sono: ex-valle da pesca ormai abbandonata, oggi questa piccola zona umida di 12 ettari (compresa in una Important Bird Area e adiacente ai SIC e ZPS “Laguna di Grado e Marano”, ai quali avrebbe dovuto essere annessa) è uno straordinario compendio di biodiversità. Nel cuore del vasto fragmiteto, intervallato a chiari poco profondi, con vegetazione arbustiva lungo gli argini e una discreta presenza di prugnoli cresciuti nel canneto, ad oggi sono state segnalate 200 specie di uccelli, di cui circa 30 regolarmente nidificanti, tanto da generare una effettiva “concorrenza” rispetto alla vicina riserva naturale regionale di Valle Canal Novo. In questa stagione, ad esempio, si può osservare una grande colonia di aironi cenerini, in cova già dai primi di febbraio. Poi vi nidifica – unico sito in regione, seppur non regolarmente – una specie molto rara come il tarabuso (uccello che potrebbe essere scelto a simbolo della tutela delle zone umide a livello europeo per la sua rarità e per il suo intimo legame con le paludi di acqua dolce, sia durante la nidificazione, sia durante lo svernamento), nonché il tarabusino, l’airone rosso e il falco di palude, tutti protetti dalla Direttiva europea “Uccelli”. E ancora cigni reali, oche selvatiche, sgarze ciuffetto, nitticore e basettini. E solo per citare le specie più rilevanti. Fra gli uccelli osservati regolarmente figurano anche presenze importanti quali il marangone minore, il pettazzurro, il forapaglie castagnolo e tante altre. Panoramica di valle Grotari (foto P. Utmar) Garzetta – a sinistra – e airone bianco maggiore (foto C. Guzzon) Largo al porto In origine laguna, Valle Grotari venne realizzata dopo gli anni ’30 e rimase attiva sino alla metà degli anni ‘70. Alcune porzioni marginali furono purtroppo urbanizzate negli anni ’80’90 con l’edificazione di ville a schiera e di una zona artigianale, ma dopo l’abbandono la parte centrale della valle si è progressivamente naturalizzata, fino a diventare un ambiente davvero singolare, un habitat unico in regione. Eppure, il paradiso degli uccelli rischia di avere vita breve. Nonostante le sue spettacolari valenze naturalistiche, il Comune di Marano ne ha infatti deliberato la vendita al miglior offerente per realizzare un porto turistico di 320 posti barca con relativo villaggio turistico, alberghi e abitazioni. Contro questo progetto è sceso in campo il Wwf, che ormai da mesi ha avviato una battaglia serrata per impedire la cementificazione della valle (e quindi la distruzione del suo delicato ecosistema) con tutti i mezzi possibili, compresi quelli legali e un inevitabile ricorso alla Commissione europea. “Qualunque cosa – ha avvisato l’associazione – pur di preservare un’area di così straordinaria importanza naturalistica e dall’eccezionale funzione di presidio della biodiversità lagunare”. Dopo il presidio inscenato l’11 febbraio scorso davanti al consiglio comunale di Marano, che avrebbe dovuto decidere dell’alienazione della valle (poi passata con i voti della maggioranza), il Wwf regionale ha avviato una petizione online (su www. wwf.it/friuliveneziagiulia) che ha già raccolto centinaia di adesioni da tutta Italia e anche dall’estero, tempestando le redazioni dei giornali e delle tv locali con mail provenienti persino dal Sudafrica, dall’Estonia e dagli Stati Uniti. Area da tutelare La mobilitazione ambientalista ha spinto il senatore del PD Ivano Strizzolo a presentare un’interrogazione ai Ministeri dell’ambiente e dei Beni e attività culturali, per sapere se sono a conoscenza dei “progetti fortemente impattanti sull’ambiente naturale della laguna di Marano” e “se li ritengano compatibili con le direttive emanate dai Ministeri citati, anche alla luce della normativa comunitaria in materia di tutela dell’ambiente e delle rare specie animali”. E proprio al Ministero dell’Ambiente il Wwf intende fare ricorso, per segnalare l’impatto devastante che avrebbe l’insediamento turistico su quella che è diventata a tutti gli effetti un’oasi faunistica. “L’obiettivo – spiega il presidente regionale del Wwf Roberto Pizzutti – è quello di ottenere che la valle venga compresa all’interno della Zona di Protezione Speciale della Laguna di Grado e Marano. È vero infatti che a Marano ci sono già mille e passa ettari di zone tutelate, come ci tiene continuamente a ricordare il sindaco Cepile, ma quello che non dice o non sa, è che non tutti gli habitat hanno lo stesso valore biologico e non tutti gli habitat sono inseriti nelle zone di 7 Konrad aprile 2011 protezione: e questo è il caso dei canneti estesi e tranquilli, come Valle Grotari, dove nidificano ben 30 specie di uccelli e ci sono voluti ben 30 anni affinché questo potesse accadere”. Ricorso all’Europa Dopo l’intervento sul Ministero e sulla Regione, corresponsabili delle scelte delle ZPS, seguirà, inevitabilmente una segnalazione alla Direzione ambiente della Commissione europea. La Direttiva “Uccelli” del 1979 e la Direttiva “Habitat” del 1992 hanno infatti previsto che all’interno degli Stati membri vadano perimetrate delle aree entro le quali deve essere garantita la conservazione delle specie; ai singoli Stati spetta poi l’onere di mettere in atto tutte le procedure per conservare in un buono stato di conservazione tutte le specie. Tali direttive prevedono che, all’interno di queste aree, qualsiasi progetto debba essere preventivamente sottoposto a valutazione di incidenza ambientale. Se si arriverà dunque alla vendita di Valle Grotari e alla progettazione vera e propria, questa dovrà passare attraverso la valutazione d’incidenza e, parallelamente, a quella di impatto ambientale, che verifica gli effetti su fauna, flora e sull’economia, con tanto di analisi sui costi ed i benefici. “Ed è in questa procedura – spiega il presidente del Wwf – che le associazioni e i cittadini potranno dire la loro e mettere in discussione la realizzazione della darsena e degli immobili devastanti. Cosa che non mancheremo di fare”. “Ovviamente questa battaglia avrà tempi lunghi – conclude Pizzutti - ma vogliamo che chi acquisterà quest’area sappia che dovrà passare sotto le forche caudine, perché noi non lasceremo nulla di intentato”. Boomerang economico Si contestano anche i pretesi benefici che il porto turistico dovrebbe portare alla collettività. L’alienazione dell’area rischia infatti di trasformarsi in un boomerang economico per il Comune di Marano: come ha fatto notare la consigliera d’opposizione Giulia Filippo, per ricreare l’ambiente naturale della valle (compensazione pretesa dalla Regione), sono stati individuati i 75 ettari dell’area della Muzzanella, per il cui esproprio il Comune rischia di dover sborsare dai 3 ai 4 milioni e mezzo di euro, contro i 2,6 che otterrebbe dalla vendita di Valle Grotari. “Che senso ha – ha commentato la Filippo – distruggere un sito popolato gratis da tante specie di uccelli, sperando che poi si spostino a così caro prezzo?”. Lisa Peratoner Airone cenerino (foto C. Guzzon) Wwf universitario Trieste. Learn to think green. L’idea di creare un gruppo WWF Universitario Trieste è nata lo scorso anno durante le lezioni di diritto ambientale nel corso di laurea in scienze ambientali. Ora il WWF ha una bella sede all’interno del Comprensorio universitario di Piazzale Europa. Fondamentale è stato il contributo di Marta Mancin e Giada Haipel che organizzano le varie attività, corsi e manifestazioni e di alcuni docenti che sostengono e approvano le varie attività. I soci e partecipanti attivi del gruppo universitario sono una decina e molti sono gli studenti simpatizzanti e interessati alle tematiche dell’associazione. Il gruppo si è presentato all’inizio dell’anno accademico al Welcome Day dell’Ateneo con un banchetto. è stata organizzata una conferenza sul recente fenomeno del flash mob e un primo corso, “In natura”. Gli ambienti naturali diventano qualcosa di concreto per gli studenti grazie alle lezioni “sul campo” di docenti ed esperti. Questo corso prevede sei lezioni-escursioni: in laguna, in museo, in bosco e in mare. La prima lezione si è svolta l’8 marzo con l’uscita all’Isola della Cona, dove sono stati affrontati i temi della tutela giuridica delle zone umide con Alessandro Giadrossi ed è seguita una visita guidata della Riserva con l’ornitologo Paolo Utmar. I primi di aprile il tema degli usi del mare e della portualità a Trieste prevederà le visite del Museo del Mare e della centrale idrodinamica curate rispettivamente da Marino Vocci e dall’arch. Andrea Benedetti. L’identificazione della fauna e della microfauna con Nicola Bressi, il riconoscimento della flora con il professor Livio Poldini e le caratteristiche dei suoli della provincia di Trieste con il geologo Bruno Grego L’unico negozio a Trieste specializzato in tè spezie, sali, pepe, accessori per il tè e tanto altro via del Monte 1 Trieste 040 2458403 facebook teatime trieste www.teatimetrieste.com accompagneranno i corsisti fino a maggio. I primi di giugno si concluderà questo primo corso con una lezione sulla gestione di una Riserva Marina e un’immersione subacquea assieme al biologo Carlo Franzosini. Si sono svolte altre piccole ma significative attività: l’organizzazione di una pulizia dimostrativa di Piazzale Europa e la messa a dimora di un Liliodendro nel Parco di San Giovanni, simbolo ufficiale della nascita del gruppo universitario. Alcuni studenti del WWF Universitario collaboreranno anche alla campagna di sensibilizzazione sul consumo sostenibile di prodotti del mare, facente parte del più ampio progetto MedPAN Nord. Il progetto prevede la formazione di gruppi di osservatori del pescato in grado di raccogliere dati sul pescato venduto nelle pescherie rionali, nei punti vendita della grande distribuzione e nel mercato ittico all’ingrosso e di valutarne la sostenibilità allo scopo di indirizzare i consumi verso scelte meno impattanti per l’ecosistema marino. Il gruppo universitario è presente in web con una propria pagina su Facebook per diffondere le proprie iniziative e dialogare sia con il mondo studentesco sia degli esperti ed è presente anche sul sito-blog del WWF Trieste. Il 13 aprile, presso la sede del WWF Trieste, via Rittmeyer 6, si terrà una conferenza sulle linee guida per la redazione di un bilancio ambientale dell’Università di Trieste, tesi di laurea triennale in Scienze Ambientali di Marta Mancin. Verranno illustrate le nozioni principali sul bilancio ambientale, la sua redazione con suggerimenti per ridurre l’impatto ambientale dell’Ateneo triestino. Gruppo universitario WWF TS 8 Konrad aprile 2011 La scomparsa o la disperazione? Serge Latouche alla “festa della decrescita” a Trieste Nel tempio di Apollo a Delfi, accanto al celebre detto “conosci te stesso”, se ne trova scolpito un altro: “nulla di troppo”, che condensa i principi del mondo classico, basato sulla misura e sulla conseguente condanna della violazione dei limiti. L'eccesso è considerato il maggior pericolo per l'uomo, che cedendo al suo fascino cade nell'accecamento, in virtù del quale egli compie azioni autodistruttive. Pur non essendo un catastrofista, Serge Latouche, economista e filosofo francese promotore della teoria della decrescita basata sulle otto R, mette in guardia l'intera umanità: il modello della crescita continua, dottrina assoluta in vigore ormai da decenni, è incompatibile con un pianeta finito. Gli scenari ipotizzati dagli esperti non lasciano grandi margini di speranza al nostro mondo: è un dato oggettivo che le risorse non rinnovabili si stiano esaurendo, e sono evidenti i disastri dell’inquinamento e il rischio di una gravissima crisi alimentare in un futuro non lontano, anzi di un'unica crisi, quella della civiltà occidentale. L'umanità ha superato del 40% la capacità di rigenerazione della biosfera, e a velocità terrificante si dirige verso la sesta estinzione di massa (la quinta è quella che ha visto sparire i dinosauri), che al contrario delle precedenti estinzioni vede come vittima lo stesso carnefice: l’uomo. Citando la battuta di Woody Allen “siamo arrivati all’incrocio di due strade, l’una porta alla scomparsa della specie umana, l’altra porta alla disperazione”, Latouche ha esordito nella prima giornata della “festa della decrescita” con la sua lectio magistralis all'Università di Trieste, dopo l’introduzione dell’altro ospite della giornata, Andrea Segrè, Preside della facoltà di Agraria all'Università di Bologna. La decrescita non è un nuovo modello economico, ma uno slogan provocatorio per indicare la necessità e l'urgenza di uscire dal governo dell’economia, dalla religione della crescita, e riscoprire i valori sociali. Un’opzione felice, visto che i piccoli aggiustamenti previsti, ognuno di noi può metterli in atto senza soffrire, perché non si sono create dipendenze. Decrescita quindi non come diminuzione di beni e servizi ma come ripensamento e riorganizzazione della produzione e del consumo, incentivando, ad esempio, i beni ottenuti con l’autoproduzione o con scambi non mercantili, le merci prodotte localmente, le merci pensate per una lunga durata e per essere facilmente riciclate alla fine del loro ciclo d’uso. Ciò porterebbe a ridimensionare i bisogni indotti dalla moda e dalla pubblicità, che inducono a comprare sempre nuovi capi, anche se quelli che abbiamo svolgono ancora appieno il loro dovere, diminuire l'orario di lavoro per permettere ai singoli di autoprodurre alcuni beni e di curare le relazioni umane e i rapporti di comunità, all'interno della quale possono avvenire degli scambi di beni e servizi. Latouche si autodefinisce obiettore della crescita e propone di riflettere sui nostri stili di vita e sui comportamenti quotidiani che, troppo spesso senza rendercene conto, hanno un impatto notevole sul sistema globale. Le nostre azioni possono portare ad un nuovo mondo, oppure alla sua fine. Ruolo fondamentale ricopre il calcolo dell'impronta ecologica, cioè il peso del nostro modo di vivere sull'ecosistema, sul nostro mondo. Le otto R di Latouche (rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare) sono cambiamenti interdipendenti, che insieme possono far nascere una nuova società nella quale sentirsi di nuovo cittadini e non solo più consumatori. La nona R è la resistenza: far guerra alla guerra che sta distruggendo tutto e tutti, per non sprecare oltre alle risorse naturali anche le nostre vite. Ciò che si vuol far crescere in maniera esponenziale è la qualità della vita, ma il programma da realizzare è diverso in ogni Paese per adeguarsi ad ogni società, e ognuno a livello individuale dovrà farlo proprio. Latouche spiega che un’economia di crescita infinita, il crescere per crescere, il consumare per consumare, significa solo produrre rifiuti, inquinamento, esaurire le risorse. Tra il 2007 e il 2008 abbiamo imboccato la via della disperazione, diventando così una società di "crescita senza crescita". Mentre il destino dell'uomo è di essere felice. Auspicando che "l'umanità faccia una buona scelta", Latouche anticipa che non sarà possibile evitare la catastrofe ecologica ed economica, perché già in atto, ma la si può limitare e impedire l’autodistruzione della nostra specie, puntando alla “decrescita per crescere”, poiché alcuni studi dimostrano che dopo una certa soglia di reddito non vi è più alcun incremento della felicità in quanto ne rimettono i rapporti umani, fondamentali per la nostra specie, e afferma che “la nostra società dei consumi è il risultato Serge Latouche dell'insoddisfazione, non della felicità". Latouche ironizza poi dicendo che bisognerebbe per certi aspetti tornare all'età della pietra, anzi più indietro ancora, a quando “la gente preferiva fare l’amore invece che la guerra”, dove si “lavorava di meno per lavorare tutti”: lavorare un paio d’ore giusto per procurarsi gli elementi necessari alla sopravvivenza, per poi dedicarsi all’ozio, al piacere, ai rapporti sociali, visto che l’amore e l’amicizia creano molta più felicità dell'ultimo modello di cellulare o di auto. Ingannevolmente, “eco” è un prefisso costante, soprattutto nella pubblicità, utilizzato per tutto ciò che ha maggior impatto ambientale ed economico (le automobili sono un classico esempio), e si colora di verde, anzi di green l’economia, il lavoro, l’energia, il cibo … come se un prefisso colorato potesse veramente farci cambiare il mondo con una pennellata: una pura e semplice illusione ottica. Eppure il nuovo eco-mondo già esiste, basta solo saperlo cercare e vedere. Una miriade di pratiche ed esperienze, di movimenti, di azioni, di teorie che vanno tutte nella stessa direzione: la frugalità come condizione dell'abbondanza. Piccole nicchie tanto pronte a moltiplicarsi quanto a rischio di estinzione. Un mondo-eco capace di prendere un termine negativo come lo spreco e scomporlo in – spr e + eco, per una società dove abbastanza non è mai troppo. Un mondo capace di sostituire quando serve il denaro col donare e non soltanto perché si tratta di un anagramma. Con l’ambizione che l’eco-verde virtuale si propaghi con grande eco in eco-reale, anche attraverso le proposte per il cambiamento uscite dagli otto laboratori sulle buone pratiche, presentate sabato 12 marzo da numerose associazioni locali nella quarta edizione della “festa della decrescita felice” a Trieste. Un evento che ha avuto un buon risalto sui media locali e ha visto intervenire lo stesso Latouche in due affollatissimi incontri svoltisi negli snodi cruciali per il cambiamento: scuola e università. Giada Haipel e Marta Mancin Per approfondire si consigliano i seguenti volumi di Serge Latouche: "Come si esce dalla società dei consumi - Corsi e percorsi della decrescita" – ed. Bollati Boringhieri (2010) “La scommessa della decrescita” – ed. Feltrinelli (2009) “Breve trattato sulla decrescita serena” – ed. Bollati Boringhieri (2008) 9 Konrad aprile 2011 Microalghe fotografate al microscopio elettronico Biocombustibli da microalghe Una prospettiva fitoenergetica che non sottrae territorio all’agricoltura Secondo i dati del Comitato Intergovernativo sul Mutamento Climatico (Intergovernamental Panel on Climate Change - Ipcc) la temperatura media del pianeta, nel corso del XX secolo è aumentata di 0,6°C, in Europa l’incremento è di 0,9°C. Le proiezioni per il futuro sono particolarmente allarmanti, visto che gli effetti sono già percepibili (un chiaro esempio è offerto dalle compagnie di assicurazione, che aumentano i premi relativamente ai disastri naturali). Sulla causa gran parte della comunità scientifica internazionale concorda: l’”effetto serra” è prodotto dall’incremento dei gas climalteranti nell’atmosfera, ovvero tutti i gas CO2equivalenti. È quindi abbastanza ovvio che una riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e, ancora meglio, una diminuzione della sua concentrazione atmosferica, potrebbe rallentare il fenomeno, forse arrestarlo e gradualmente anche ridurlo. Quali biomasse per un’energia davvero “pulita”? Poiché le piante terrestri, quelle marine, le alghe e il fitoplancton sono assorbitori del principale gas serra con la fotosintesi clorofilliana, in particolare, e comunque in tutti i bioprocessi che portano ad un aumento della biomassa verde vivente, per la trasformazione di CO2 in vari e complessi prodotti organici, è ovvio che un incremento quantitativo di tale biomassa dovrebbe condurre a un assorbimento di CO2. Se viene combusta la biomassa verde per produrre energia si ritiene che il bilancio fra CO2 catturata nella fotosintesi e quella sviluppata direttamente nella combustione, dovrebbe portare a un bilancio zero del gas serra in atmosfera. Una strada indiretta, che permette di recuperare altre forme di energia oltre a quella termica, è quella di trasformare la biomassa vegetale in biocarburanti, da utilizzare al posto dei derivati dal petrolio. Un bilancio ambientale ed energetico di tali processi dovrebbe essere svolto su ogni tipo di filiera agroenergetica, per avere un quadro preciso degli impatti, non solo locali ma nel contesto globale, poiché spesso si dedicano allo sfruttamento energetico piante che sono invece utilizzabili a scopo alimentare. L’agroenergia è invece un interessante settore di ricerca e sviluppo e di realizzazione nell’ambito delle risorse rinnovabili quando si utilizzano gli scarti agricoli, i residui forestali, l’umido organico, i depositi macroalgali etc. per la produzione di biogas e di biocarburanti. L’utilizzo delle microalghe Un settore innovativo (fitoenergia di terza generazione) è la coltivazione in bioreattori di ceppi di microalghe (fitoplancton marino o di acqua dolce, dimensioni di 10-40 micron). I bioreattori possono essere di vario tipo: il più interessante per il basso consumo di suolo è costituito da cilindri verticali del diametro di 30 cm (non sono utili diametri maggiori per favorire la penetrazione della luce nella sospensione acquosa della biomassa) alti 6-8 m. All’interno viene insufflata anidride carbonica. I cilindri sono ovviamente trasparenti, per permettere la fotosintesi (l’illuminazione può essere naturale con collettori solari, o artificiale, nel qual caso nel bilancio energetico va conteggiato questo apporto) e la crescita della biomassa algale: la CO2 diventa materia organica vivente (0,4 kg per kg di CO2). A seconda del ceppo utilizzato si ha una diversa velocità di generazione, ma grosso modo la biomassa raddoppia in 24 ore. I fotobioreattori sono operativi a 20-30°C e possono funzione in batch (a stadi), ovvero quando la crescita della biomassa sta entrando in fase stazionaria, i bioreattori vengono svuotati e il ciclo produttivo ricomincia. Un’alternativa è la produzione in continuo del tipo CSTR (continuous stirred tank reactor), in reattori mescolati, in cui a un flusso d’entrata corrisponde un flusso d’uscita. Entrano CO2 e nutrienti che permettono l’alimentazione delle microalghe ed esce la biomassa insieme all’ossigeno strippato, prodotto dalla fotosintesi. La biomassa recuperata va essiccata e sottoposta a spremitura per recuperare i lipidi contenuti. Successivi cicli di lavorazione possono permettere il recupero di altre sostanze utili, addirittura silicio per le nanotecnologie e omega-3. I ceppi vengono selezionati per l’elevato contenuto di trigliceridi (fino al 70-80% sul peso secco, il che corrisponde da oltre 30 fino a 100 volte la produttività della piante oleaginose impiegate nell’agroenergia di prima generazione come il mais, la soia, il girasole, la palma: se si misura la produttività per ettaro di territorio occupato, le microalghe battono le piante oleaginose per 5.000 ad 1!). Normalmente i lipidi trigliceridi ottenuti sono sottoposti alla transesterificazione, sostituendo la glicerina con alcool metilico od etilico, ed eventualmente all’idrogenazione, migliorando le caratteristiche tecniche del biocarburante. L’alcool può essere ricavato, in ciclo locale, dalla fermentazione della biomassa residua, dalla cui digestione anaerobica è possibile ottenere anche biogas con elevato contenuto di metano. Come nutrienti si possono utilizzare i reflui degli impianti di depurazione ricchi di azoto e fosforo, necessari per la crescita della biomassa microalgale. La CO2 può essere fornita da un vicino impianto in cui sono attivi processi termici (cosa normale in gran parte degli stabilimenti industriali). I biocarburanti possono essere impiegati per far funzionare una centrale termoelettrica, e così l’anidride carbonica prodotta chiude un ciclo locale di flussi in entrata e in uscita con impatto praticamente nullo sul global warming. Vi sono altri aspetti interessanti. Il biodiesel comporta emissioni più basse dei combustibili di origine fossile: il contenuto di polveri fini è la metà e quello di idrocarburi policiclici meno del 20%, perché nel biodiesel sono assenti molecole di idrocarburi aromatici; sono leggermente più alti gli ossidi di azoto, che possono però essere controllati facilmente (conversione catalitica), inoltre il biodiesel è facilmente biodegradabile (98% in poche settimane). Impianti a microalghe crescono La tecnologia delle microalghe vede un impianto pilota frutto della joinventure fra Autorità portuale di Venezia e Enalg (una nuova società italiana che sfrutta un brevetto della spagnola Biofuel System) a Venezia sull’isola di Pellestrina, che produrrà energia elettrica (fino a 50 MW) in ambito portuale, da fornire alle navi in sosta presso i moli in modo da ridurre l’inquinamento dei motori navali. Sono coinvolte in attività di studio e sperimentazione anche l’EniTecnologie in collaborazione con il Dipartimento dell’energia degli USA (presso l’Università del New Hampshire è da tempo attivo un gruppo di lavoro sul biodiesel), l’Enea e multinazionali energetiche come la Shell, la Exxon, la Chevron, la Texano, la E.On. Stanno nascendo nuove società come la Shamash francese e la Petro Sun Biofuels Refing americana. Un esempio di Green Economy e di Green Jobs applicabile forse anche a Trieste? Meditate gente, meditate. Lino Santoro Bioreattori per la produzione di microalghe 10 Konrad aprile 2011 Nel ritmo dei versi Intervista a Paolo Rumiz sul suo audiolibro di prossima uscita Rumiz non lo presento, lo conoscete. Prima di riportare parte del nostro colloquio – imperniato sul suo ultimo libro, “La cotogna di Istanbul”, un racconto scritto che vuole essere orale (a provarlo è la scelta di scriverlo in endecasillabi e di averne fatto un audiolibro) – devo esplicitare due cose (che mi fanno iniziare dalla fine della nostra conversazione). La prima è il riscontro di un’importante ovvietà: Rumiz, già eravamo in strada per separarci, mi disse:“Le più bele cose le vien a microfono spento, quando xe tuti rilasadi”, e ciò è condivisibile e pienamente umano. La seconda è un po’ un indizio della sua personalità: appena usciti dal suo ufficio stava per dimenticarsi di chiuderlo e, nella ricerca delle chiavi, ha imprecato:“No go mai soportà le ciave! Me sero fora de casa dieci giorni al mese”. Gli risposi che era “concettualmente positivo”, e ci capimmo. E allora compagno, eccoci. Innanzitutto, ti faccio i complimenti per il libro e soprattutto per il coraggio dimostrato, in quanto scrivere in endecasillabi è una cosa piuttosto coraggiosa… è mettersi un po’ in discussione. Ma perché neanche una rima? […] Allora, no, rima no; magari non so, verrà tra qualche anno, mah… perché se uno non ha molta pratica di verso, rischia di fare cantilena, invece abbinare il verso con la scioltezza del discorso normale vanifica questo pericolo. Anche se ogni tanto cade nell’assonanza, e quello è piacevole. Sì, sì, ogni tanto faccio delle assonanze, sicuro. […] La prima cosa fondamentale è che il verso è stato scelto perché assomiglia ai racconti del nonno ai bambini, o della nonna ai bambini; l’andatura, diciamo, la metrica del verso molto rotonda è stata riattivata in qualche modo dal mio viaggiare: a furia di sentire il ritmo sincopato dei treni e a furia di camminare o di muovermi in bicicletta, quella che è la naturalezza del nostro essere un animale versificante, diciamo, è venuta fuori. Questi versi nascono dal cammino – battito del cuore – respiro; e così, siccome volevo scrivere una cosa che fosse il più vicino possibile al racconto orale, è stato fatale arrivare a questo. Punto, questa è la spiegazione. Naturale quasi. Sì, sì. […] Ecco, potremmo parlare proprio di questa edizione/riscrittura completa che uscirà attraverso un audiolibro (che penso sarà nelle librerie a partire dai primi di maggio): per tanti motivi ho dovuto riscrivere questa cosa. Il primo motivo è perché mi sono oggettivamente reso conto che questa cosa era scritta, ed ero ancora un apprendista del verso: ho fatto una marea di errori, ci sono molti spigoli nell’andatura del racconto ma, dopo questi settemila versi, avevo ormai preso una certa pratica, per cui molti che avevo già scritto mi sono sembrati poco digeribili, e li ho ripuliti. Il secondo motivo è che in qualche modo non riuscivo a staccarmi da una cosa che mi aveva fatto vivere in modo straordinario: scrivere questo libro in versi mi ha dato una pace interiore che nessun libro precedente mi aveva dato, perché il verso è una cosa di cui l’uomo – non a caso i versi esistono da sempre – ha bisogno per vivere meglio, per dormire meglio, per ammalarsi di meno, per… Come la musica. Beh, la musica ha un valore terapeutico immenso, e quindi c’era questo, la difficoltà di staccarmi da un’opera che mi aveva fatto bene, che mi aveva fatto crescere anche, che mi aveva dato un bell’equilibrio: ero un po’ come la tela di Penelope, continuavo a farla per non dover dire che era finita. E poi il terzo motivo, molto più banale: siccome questo in realtà non è un libro scritto ma è un racconto orale travestito, come tutti i racconti orali è soggetto a modifiche continue… Io mi sono messo d’accordo con l’editore che nessuna edizione sarà uguale alla precedente, proprio per dare questo senso. Ha acconsentito? Sì. Dio, se non mi conoscessero da tanto tempo, mi avrebbero mandato in malora, ma, siccome sanno che ho un plotone di lettori affezionati, hanno accettato il rischio. In questo audiolibro che uscirà, ci saranno anche delle musiche, mi sembra. Sì, sarà diviso in due parti e avrà una vita completamente separata dal libro, anzi direi quasi che l’audiolibro è più importante del libro perché questo è un racconto che devi sentire oralmente, altrimenti non lo capisci fino in fondo. […] Sarà un audiolibro Feltrinelli diverso da quelli precedenti. Primo, perché sarà letto un testo molto diverso da quello del libro originale. Secondo, perché sarà letto da due persone non da una, cioè Moni Ovadia e me. Terzo, perché avrà dei siparietti musicali non tratti da musiche già esistenti, ma composti apposta dalla Cotogna, anzi, generati dalla Cotogna, per mano del compositore triestino Alfredo Lacosegliaz. Queste musiche di separazione tra un capitolo e l’altro hanno generato a loro volta dei pezzi musicali completi che, e questa è l’ulteriore novità dell’audiolibro, avranno in allegato anche un cd con le musiche complete. Quindi ci saranno due cd, uno parlato e uno musicale. […] Dunque, la persona che canta di più, e che interpreta in modo assolutamente superlativo, direi difficilmente eguagliabile, è Ornella Serafini: è una che ha molta pratica con le musiche di Lacosegliaz, e poi ha anche capacità di interpretare l’anima slava molto bene. Poi ci sarà Vinicio Capossela, che ha fatto una specie di vaticinio monocorde sulla Cotogna, raccontando come la parola “sevdah” diventa “la nera bile” […], facendone, in sostanza, il periplo della parola. Quello su cui Max [uno dei personaggi della storia] riflette. Certo. Poi ci sarà una breve introduzione di Giuseppe Cederna. Il tema centrale della Cotogna, quindi la musica originale della Cotogna, sarà suonato assolo, senza nessun accompagnamento, da Mario Brunello, violoncellista. Ci sarà anche una piccola canzone turca che è la canzone dell’assenza, la stessa che chiude un po’ il libro, cantata […] da un’attrice turca in modo magnifico, anche questo senza accompagnamento. […] è stata un po’ una corsa, diciamo, di persone che, dopo aver letto il libro, hanno voluto in qualche modo esserci nella storia, come se fosse una, veramente, confraternita [riferimento a un fatto raccontato verso il finale della Cotogna], tra cui, per esempio, Federica Lotti, che […] si è “intromessa” in una delle più belle canzoni, La canzone di Affan, con l’ottavino e il flauto traverso. E poi ci sono altri musicisti che hanno suonato dentro. Insomma è un bel lavoro collettivo. Ti blocco un attimo perché hai nominato Affan: lui dice una cosa, e voglio sapere se tu la condividi: “[…] c’era un’altra cosa ancora:/quella parola pomposa, “Europa”,/ l’Occidente, che invece di capire/l’imbroglio nascosto dietro la guerra/a vista d’occhio si balcanizzava”. Affan è un po’ il folletto della situazione. Ci sono parecchi personaggi che determinano degli snodi in questa storia, che è popolata di uomini attorno a una sola donna, alla fin fine. E Affan, questo pittore con una certa tendenza all’alcol che impastava le macerie ma anche le lingue, beh, dice una cosa che io ho sempre pensato insomma, cioè che di fronte alla Bosnia, lo dimostra anche l’ultimo, il caso del generale Divjak [di cui ha parlato recentemente (6 marzo) su “Il Piccolo”], l’Europa non sa che pesci pigliare, non sa interpretare le cose, non sa distinguere, si muove in modo ipocrita e non capisce che è già infettata da quello che nei Balcani si è manifestato 11 Konrad aprile 2011 per primo. Quindi, non sapendo guardare i Balcani, non sa neanche guardare sé stessa, proprio è automatico. […] Una cosa che devo dire è che il 24 [marzo] esce un altro libro mio che si chiama Il bene ostinato [Feltrinelli]. È un libro sui medici italiani in Africa, e me ne sono occupato per due mesi l’anno scorso, così, in vari intervalli del mio lavoro normale. Mi sono occupato di un’organizzazione non governativa religiosa, di Padova: mi ha letteralmente folgorato come approccio, efficienza, umanità e continuità nel lavoro: cioè questi sono da sessant’anni sulla breccia senza fare una piega. E mi hanno veramente conquistato: mi hanno cercato per vedere se si poteva scrivere di loro. Io mi son trovato di fronte a un mondo unico, che è il mondo, il grande, grandissimo mondo del volontariato italiano, di cui si parla troppo poco… ma con in più un quadro organizzativo da far invidia a qualsiasi ministero di questa Italietta allo sfascio. Più volte, lavorando con questa gente, ho avuto la sensazione che se venissero messi loro al posto del Ministero degli Esteri o della Sanità, l’Italia funzionerebbe a un’altra velocità. Ma quello che mi ha incuriosito di più è stato constatare che le forze più partecipi in questa sfida vengono dagli stessi luoghi dove è più forte la chiusura leghista, soprattutto verso gli stranieri. Quindi, ne è venuta fuori la mappa di un’Italia in cui convivono negli stessi luoghi, se non nelle stesse famiglie, talvolta anche nella stessa persona, l’altruismo più illuminato e la chiusura più becera. Qual è, che mistero c’è dietro a tutto questo? La cura è nella malattia. In parte, sì, in parte sì. […] Un ultima cosa ti chiedo, che magari è la più banale ma interessante: la genesi della storia saranno, immagino, i tuoi viaggi… Di questa storia c’è chiaramente la conoscenza con una donna, che ho conosciuto, che mi ha cantato la canzone e poi è morta, e nel giorno in cui è morta io l’ho sentita – ero a Istanbul – e un venditore di cotogne mi è venuto incontro con questo alberello di frutti gialli, che è stata una cosa… una coincidenza, se possiamo chiamarla così, pazzesca, che poi non ho avuto pace. Proprio lì ho cominciato a raccontare questa storia perché mi sembrava così incredibile… ma a furia di raccontarla si è arricchita di un bel po’ di dettagli. Ti faccio sentir qualcosa, dai. [Il privilegio che ho avuto nell’ascoltare alcuni brani con lui può essere parzialmente distribuito considerando che saranno gli stessi che troverete nell’audiolibro di prossima uscita] Riccardo Redivo L'Ipod di Linus Naive. L'ingenuità che si nascondeva sotto il fine strato della sua copertina, forse per scappare dalle cattiverie del mondo. Il piccolo Linus e il suo quadrato di stoffa. La mia generazione, ragazzi del ‘96, ha trovato il suo nascondiglio dal mondo nell'ipod, come Linus nella coperta. Lo portiamo sempre in tasca come si faceva un tempo con le figurine; è diventato parte di noi fino a diventare un bisogno quotidiano. Ma se per qualche adulto è ancora sconosciuto il motivo di tanto isolamento in questa "grande" tecnologia l'unica risposta che posso dare è l'età. Sto parlando di quell'età dove tutto è ancora da scoprire, tutto è sorprendente e in cui i vecchi genitori sono solo un ostacolo nell'avventurarsi nella realtà. Non c'è più dialogo, né compromessi, le regole e l'autorità di mamma e papà diventano il vero nemico e allora si cerca un nascondiglio dove non si possano sentire le loro assillanti prediche, le loro lagne. Siamo giovani e quale arte meglio della musica può capirci davvero: tra le sue braccia ci sarà sempre conforto. Ecco la spiegazione dell'ipod, ecco perché ne siamo così dipendenti. Honoré de Balzac diceva: La gioventù non osa guardarsi allo specchio della coscienza quando precipita dalla parte dell’ingiustizia, mentre l’età matura vi si è già specchiata: qui sta tutta la differenza fra queste due fasi della vita. Ho sempre trovato una grande verità in queste parole. Quando un adulto ci osserva, criticando le nostre scelte, denigrando i nostri errori si dimentica di quando anche esso aveva sbagliato. La mamma che dice alla figlia: "Quel ragazzo non è giusto per te" ha perso il ricordo dei baci segreti e proibiti che anche lei aveva donato a qualche labbra. A volte sarebbe bello un dialogo maggiore tra genitore e figlio, ma infondo è giusto così, ci sarà sempre quel periodo nella vita dove i figli non capiscono i genitori e l'incontrario, ma fa parte del ciclo. A volte mi farebbe comodo un libro delle istruzione per farmi capire meglio da mio padre e da mia madre, ma purtroppo, o per fortuna, non esiste e non esisterà mai. Chi è giovane non pensa ad invecchiare, forse è per questo che a volte, le nuove generazioni, sono così spericolate e strafottenti, ma oltre a, giustamente, castigare bisogna cercare di capire i nostri sbagli, in quanto anche il più vecchio ramo del mondo è stato prima una gemma. Il nostro ipod è temporaneo, non preoccupatevi genitori, appena vedremo che non possiamo sempre farcela solo ed esclusivamente da soli vi verremo a cercare; non lasciateci guardare il mondo da sotto una campana di vetro né lasciateci abbandonati perché abbiamo bisogno di voi. L'ipod passerà e appena noteremo che il mondo ha una musica più bella senza le cuffie potremo tornare a parlare liberamente, senza urla e strilla, ma con più maturità. E allora capirete che la nostra generazione ha raggiunto il vostro futuro e che presto, una nuova nascerà, piena degli stessi bambini, degli stessi ragazzi che erano in voi e che lo sono tuttora. La coperta di Linus si trasformerà in un nostalgico ricordo e così sarà anche per l'ipod. Beatrice Achille 12 Konrad aprile 2011 Libri Ogni giorno muore un angelo Permettetemi una confidenza: io scrivo racconti brevi, talvolta brevissimi. A chi mi chiede perché, dico che mi piace la loro luce improvvisa, traumatica. Un racconto breve è come un flash fotografico che toglie l’oggetto dal buio e al buio subito lo restituisce. Ma ahimè, la verità è anche un’altra... Mi è tremendamente duro reggere il lavoro di un romanzo. Occorre pazienza, rigore, costanza, memoria, sacrificio, amore totale per quello che si va scrivendo e che forse porterà via mesi, anni, della propria vita. Sere e stagioni dedicate a quella cosa sola. Difficile, davvero. Ed è per questo che ogni volta che scopro un autore che, alla sua prima prova, riesce a tenere Ogni giorno muore un angelo Antonio Di Gregoli € 25,00 501 pagine 2002, Armando Siciliano Editore Il prezzo può apparire eccessivo, per un'opera prima, in brossura. Si consideri però che parte del ricavato va in beneficenza (all'Associazione ONLUS A.E.P. Amici dell'Ematologia di Pavia). salde le redini di un’opera lunghissima e articolata, resto stupefatta e ammirata. È il caso di questo romanzo di Antonio Di Gregoli. Uscito qualche anno fa, Ogni giorno muore un angelo narra le vicende di Alan e Laura, fratello e sorella, e di tutto un universo che ruota loro attorno nella Georgia del XIX secolo. Una società in profondissimo mutamento, tra schiavismo e guerra di Secessione. Un grande affresco storico ed umano. Laura, se vogliamo, è il filo conduttore. Il romanzo la segue da quando ha tre anni fino a quando ne avrà ventisei. Ma sarebbe sbagliato definirla protagonista. Non ci sono protagonisti e non ci sono figure minori. Ogni personaggio è scolpito abilmente e con sensibilità al pari degli altri. E il romanzo sembra un fiume (a volte placido, a volte tumultuoso) in cui ogni goccia d’acqua è preziosa, ogni individuo essenziale, ogni dettaglio utile. Edward M. Forster, nel suo delizioso saggio Aspetti del romanzo, distingueva tra personaggi delineati a semplice contorno, piatti, senza vita, tagliati attorno ad un’unica idea fissa o qualità, senza sentimenti profondi; e personaggi modellati, a tutto tondo, corposi, ricchi di sfumature e cambi d’umore, palpitanti di sofferenza rabbia o felicità. Mentre i primi sono vuoti, meramente fini alla storia, funzionali ma sterili, è soltanto grazie ai secondi che il miracolo del romanzo può compiersi. Quel miracolo che rende possibile che una persona, libro in mano, si perda e si specchi in un altro mondo, in un altro tempo; quell’incantesimo folle secondo il quale leggere è anche, appassionatamente, vivere. Ebbene, i molti personaggi di Ogni giorno muore un angelo appartengono - tutti, anche quello che compare più fugacemente - alla categoria dei secondi. Li incontriamo fisicamente, come fatti di carne, e come amici perduti li ricorderemo per sempre. Di Gregoli (che nella vita è funzionario di Polizia) è appassionato di storia. Abbastanza ovvio quindi che, al momento di mettersi a scrivere, si sia fatto accompagnare dall’altra sua passione. “Ho scelto lo scenario dell’America della seconda metà dell’Ottocento, della Guerra di Secessione in particolare, un periodo sul quale mi sento più preparato e su cui ho voluto aprire una finestra per il lettore. Ma al di là del contesto storico, il messaggio è che le guerre, tutte le guerre, quelle di ieri o di oggi, sono orribili, devastanti, trascinano con sé un carico di vittime innocenti”. Ma come è nata la passione per la scrittura? “Ho iniziato per caso. Mi sono messo al computer e ho buttato giù una pagina. Il risultato mi è piaciuto, ci ho preso gusto e ho proseguito giorno dopo giorno, fino ad accumulare 500 pagine”. E si tratta, credetemi, di pagine vere. Basta fare un giro in libreria, sfogliare qualche best-seller furbescamente confezionato, per rendersi conto che spesso il numero di pagine è gonfiato, dallo stesso autore che inserisce nella trama digressioni del tutto inutili, e da editori altrettanto astuti che impaginano il romanzetto iniettandoci spazi bianchi a sinistra a destra di sopra e di sotto. Non è questo il caso... Le 500 pagine di Di Gregoli sono tutte dense e assolutamente necessarie. Non potrebbe esser tolto un rigo senza recare danno al perfetto equilibrio della vicenda. L’unico commento sfavorevole, spiace dirlo, riguarda l’editore, Armando Siciliano, che non ha curato bene né l’editing né la distribuzione. Auguro sinceramente a questo romanzo di trovare un altro editore che lo sostenga e lo valorizzi come merita. Luisella Pacco fisioforma studio individuali sono personalizzate ed il training è indicato, oltre che a tutti, agli sportivi, agli anziani, ai ballerini ed ai musicisti. In armonia con i valori del centro fisioforma studio per benessere del fisico, della mente e dello spirito inoltre si propongono i corsi collettivi “slides” e “no stress” basati sullo sviluppo dell'elasticità, della libertà di movimento e della propriocezione per una mente più serena e più controllata, un’emotività più stabile e più equilibrata, un atteggiamento verso la vita più gioioso, più consapevole e responsabile nel relax più profondo. spazio a cura dell’inserzionista Nel centro di Trieste, al numero 2 di Galleria Fenice si trova fisioforma studio, una confortevole e climatizzata palestra dove trovare il benessere del corpo, della mente e dello spirito praticando le tecniche del GYROTONIC® e del GYROKINESIS®. Queste metodologie si basano su un sistema di esercizi che migliorano la funzionalità dell'intero organismo agendo con movimenti bidimensionali e tridimensionali su ogni articolazione tramite una resistenza costante, senza creare compressione al loro interno, rinforzando in modo naturale legamenti e tendini, e sviluppando la muscolatura soprattutto quella più profonda. Queste discipline psico-fisiche aiutano a sviluppare flessibilità, forza e dinamismo. Una speciale attenzione è prestata all'aumento delle capacità funzionali della colonna vertebrale che diviene meno predisposta agli infortuni. Nel centro fisioforma studio il GYROTONIC® training, in lezioni individuali, si avvale dell'ausilio di apparecchiature specifiche per il rispetto del movimento, mentre il GYROKINESIS® training viene eseguito a corpo libero in gruppi di massimo 8 partecipanti. Le lezioni 13 Konrad aprile 2011 Veduta aerea di “Coral Castle”, una moderna Stonehenge costruita da un uomo solo. Si tratta di circa 1.100 tonnellate di roccia calcarea Particolare di “Coral Castle”: l’angolo dedicato alla luna e ai pianeti. Ci sono anche un quadrante solare e un “telescopio”, formato da due obelischi allineati in direzione della Stella Polare Il “palazzo ideale” costruito da Ferdinand Cheval. Non basterebbero cinquanta foto per rendere giustizia a quest’opera, tale è la sua complessità e la sua ricchezza di particolari. Ricorda molto la celebre “Sagrada Familia” di Gaudì Credere alle fiabe Prima fiaba, primo sogno. C’era una volta un giovane taglialegna che era innamorato di una ragazza, che divenne la sua promessa sposa. Tutto andò liscio finché – come in ogni fiaba che si rispetti – non sopraggiunse l’inevitabile “ma”. La ragazza, più giovane di lui, decise di lasciarlo proprio il giorno prima del matrimonio. Indecisione, capriccio, ripensamento: nessuno saprà mai la verità. O forse, molto semplicemente, la ragazza sentiva che il giovane taglialegna non l’avrebbe resa felice: era troppo chiuso, troppo strano per i suoi gusti. Il ragazzo, avvilito e disperato, andò a cercare fortuna altrove. Giunse così in terre lontane e fredde, dove si immerse nel lavoro per dimenticare le sue sventure. Tanto fece che si ammalò, e così se ne andò verso sud, dirigendosi verso luoghi più adatti alla sua salute. Finalmente trovò un paesino che faceva per lui: un posto caldo e senza troppa gente, tra l’altro perfetto per il progetto che aveva in mente. Sì, perché l’umile taglialegna aveva un sogno: riconquistare la sua ragazza, a qualunque costo. Per fare questo avrebbe dedicato anima e corpo a un’impresa talmente grande, talmente folle da sembrare impossibile. Piccolo e magro ma ricco di ingegno cominciò a tagliare e a scolpire enormi blocchi di pietra. Più erano grandi e più era contento, perché solo così la sua impresa sarebbe apparsa davvero stupefacente. Passò molti anni della sua vita, tutto solo, facendo il taglialegna di giorno e lavorando nel tempo libero, compresa la notte, scolpendo e spostando le immani pietre per riconquistare il cuore della sua amata, che sperava non fosse altrettanto di pietra. Fra il vicinato correva voce che il giovane fosse dotato di misteriosi poteri, o che lo aiutassero gli spiriti, tanto sembrava impossibile che un piccolo uomo come lui potesse realizzare un’opera così stupefacente. Una torre, colossali raffigurazioni della luna e dei pianeti, archi di pietra degni di un gigante e come porta d’ingresso al singolare giardino di pietre un’immane roccia realizzata con tale maestria che si apriva con un dito... Eppure il taglialegna non possedeva alcun potere magico, se non quello della determinazione e dell’amore. Un giorno, molto tempo dopo, così come se ne era venuto, il taglialegna se ne andò, questa volta per sempre, e nessuno lo rivide mai più. Rimasero, mute testimoni della sua passione e della sua tenacia, le sue enormi architetture di pietra. Seconda fiaba, secondo sogno. C’era una volta un postino, figlio di un panettiere. Un giorno, dopo aver consegnato la posta, cammina che ti cammina giunse a un fiume. Nel fiume lo aspettava da millenni un ciottolo dalla forma singolare. Il giovane lo raccolse quasi senza pensarci. Come una folgore un’idea illuminò la sua mente, e si riempì le tasche di sassi. Così fece l’indomani e nei giorni che seguirono, finché non decise di prendere in prestito una carriola. Cataste di pietre si accumulavano nel suo giardino, ma non bastavano ancora: il suo sogno era più grande di qualunque mucchio di sassi avesse mai visto. Lui, di umili origini, si sarebbe costruito un palazzo più ricco e sontuoso di qualunque re. Pietra su pietra, mattone su mattone, statua su statua, il palazzo avrebbe preso forma. Poco importava se i tempi sarebbero stati lunghissimi e il lavoro molto duro: non c’era nessuna fretta, e, come tutti sanno, nelle fiabe il tempo non esiste, scorre a modo suo, cent’anni possono essere un giorno e un giorno cent’anni. Nessun architetto, nessun ingegnere, nessun operaio. Il postino non poteva permettersi nulla di tutto questo, e nemmeno gli interessava. Gli bastava osservare le illustrazioni delle cartoline che continuava a consegnare, per trovare ispirazione in quello che stava costruendo. Un po’ di Egitto, un po’ di Oriente, un pizzico di Europa... il mondo era pieno di sfingi e cattedrali, templi, palazzi e colossi di pietra. Il postino desiderava che il palazzo dei suoi sogni fosse qualcosa di unico, di mai visto prima, e per questo avrebbe contenuto in sé tutte le architetture mai costruite dagli esseri umani. Il palazzo fu terminato in un giorno solo del tempo delle fiabe, ovvero trentatré anni del tempo normale. Il postino ne fu soddisfatto, e visse felice e contento fino alla fine dei suoi giorni. Terminate queste due brevi fiabe, posso rivelarvi un piccolo segreto: sono storie autentiche. Il taglialegna era un tale Edward Leedskalnin (1887-1951), originario della Lettonia. Dopo essere stato lasciato dalla fidanzata, emigrò in Canada prima e in California dopo, a Homestead, presso Florida City, dove realizzò il suo “Rock Gate Party”, ora ribattezzato “Coral Castle”. (Per ulteriori notizie: www.bazardelbizzarro.net/coral_castle.html) Il postino era il francese Ferdinand Cheval (1836-1924). Il suo “palais idéal” si può tuttora visitare nella cittadina di Hauterives, e dopo un recente restauro è divenuto meta turistica e sede di eventi artistici e musicali. (Se volete saperne di più: www.bazardelbizzarro.net/ferdinand_cheval.html) Morale della favola? Beh, non venite a dirmi che non avete la vostra Stonehenge o la vostra Tenochtitlàn personale nel cassetto. Ovviamente dobbiamo tenere conto della burocrazia e del piano regolatore, e del resto non so se al mondo ci sia posto per 6 miliardi di “palazzi ideali”. Non so nemmeno se a tutti noi importi ricevere l’Oscar o il Nobel, e finire nella hit parade o sul Guinness dei Primati. Una grande impresa può essere quella di scalare il K2 in solitaria, come anche realizzare la migliore torta di mele del vicinato. La grande impresa che vi propongo di compiere ora è di liberare tutti gli oggetti, gli strumenti e le idee che teniamo indebitamente in ostaggio: fuori quindi le penne dagli astucci, le tavolozze dai cassetti e i violini dagli armadi. Tutte cose che abbiamo usato sì e no un paio di volte, e poi abbiamo accantonato – magari per paura di rovinarle (!). Invece le cose sono nate per essere adoperate e consumate senza ritegno. Anche i sogni e i progetti devono volare liberi, e non restare tenuti in cattività dentro un dimenticatoio. Qualunque sia la nostra abilità e il nostro talento, fosse anche semplicemente quello di vivere, l’importante è, come diceva un vecchio obnauta di mia conoscenza, “non lasciare la Ferrari in garage”. E non importa se non diventeremo mai ricchi né famosi: poter vivere la propria fiaba è di per sé una ricompensa. Francesco Gizdic www.bazardelbizzarro.net Erboristeria Antichi Segreti di Raffaela Ruju Erborista Diplomata Vasto assortimento di Piante officinali Tisane - Infusi di frutta - Spezie da tutto il mondo Estratti Vegetali - Integratori alimentari - Oli essenziali Argille - Cosmesi naturali - Detergenti ecologici Viale R. Sanzio 5/1 - Trieste - Tel. 040 54369 14 Konrad aprile 2011 IL BOMBARDAMENTO DI DRESDA ED IL TEMPO Fra pochi giorni, il 10 aprile, ricorrerà il quarto anniversario della partenza di Kurt Vonnegut per il pianeta dove, si dice, abbiano residenza Jimi Hendrix, Jim Morrison ed Elvis Presley. Bisogna dire che ricordare in un anniversario uno come K(urt) V(onnegut), probabilmente lo offenderebbe. Lui ti direbbe che la sua partenza esiste dalla nascita del tempo e si estenderà sino alla sua eventuale cessazione. Come del resto il suo arrivo, o un fatto qualunque (andare a far compere, scrivere un romanzo, pestarsi l’alluce su uno spigolo, ecc.), accaduto durante la sua temporanea permanenza sulla Terra. E come qualsiasi momento per chiunque o qualunque cosa. Il tempo per KV, ed anche per Parmenide (e vuoi che i greci non l’avessero già pensata?), non è una sequenza di unità che chiamiamo ore o secondi o eoni, ma assomiglia ad un terreno stratificato. Gli strati sono gli attimi che noi attraversiamo verticalmente, ma che lateralmente si estendono a destra e manca sino a dove nessuno lo sa, ma comunque sempre uguali a se stessi. Platone pensava che il tempo fosse l’immagine mobile dell’eternità. Un ossimoro, ma adatto alla circostanza. Nel romanzo “Cronosisma” KV mette in campo le conseguenze di una tale concezione del tempo. Un terremoto temporale, porta il mondo dieci anni indietro. Fate conto dai tristi novanta ai non allegri ottanta. Ebbene tutti e tutto, uomini, nuvole, formiche, comete e farfalle rifanno, o rifaranno, esattamente quello che avevano già fatto nei dieci anni trascorsi prima del sisma. Rifacimento della dissoluzione della Jugoslavia e delle migliori prestazioni degli U2. Ri-riunificazione della Germania e Tien’anmen. Squagliamento dell’URSS e pubblicazione de “Il secolo breve” di Hobsbawm. Un incubo per gli iscritti al club del Libero Arbitrio. Una concezione del tempo così determinata, e tanto indeterminante, fa pensare alla biografia di KV: partecipò, come bombardato, alla distruzione di Dresda ad opera degli aerei alleati fra il 13 e 15 febbraio 1945. KV era stato preso prigioniero a fine ’44 nelle Ardenne e come la vittima di un meccanismo, viene trasferito a Dresda. Cavolo, proprio Dresda. E lì incoccia il momento del terribile bombardamento. A cui sopravive. Esce dal Mattatoio n°5, nei cui sotterranei s’era intrattenuto durante il massacro, e si aggira in un mondo di macerie e gente carbonizzata ridotta a bozzoli neri della grandezza d’un sacco di caffè. Un suo compagno di prigionia raccoglie una teiera rimasta miracolosamente intatta e viene, seduta stante, fucilato per furto dai tedeschi. Io penso che avere assistito ad un tanto clamoroso stupro dell’intelligenza, abbia influito sul formarsi della concezione del tempo Pe r Farmacia Alla Borsa le novità e re e c s s no l me co de ito a visit il s Trieste - Piazza della Borsa, 12 tel. 040 367967 - www.farmaciaallaborsa.it Kurt Vonnegut di KV. E del disprezzo per il libero arbitrio che caratterizzano la sua opera. Poi guardando ad altre viste del tempo, l’assurdità di quella di KV si attenua. Per Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel ’65, “Il tempo è ciò che accade quando non accade nient’altro”. Il che presuppone che se inciampi e stai cadendo, il tempo si blocca ed attende che tu sbatta il grugno. Sant’Agostino sembra uno che concioni in osmiza: “… il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più.” Bevi con l’acqua, Agostino. Oppure il signor Wikipedia: “Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi.” E la relatività? E se si ferma l’orologio? E se non hai tempo? E se chi ha tempo non aspetti tempo? Accidenti, la faccenda non è semplice, ma soprattutto dove sta la polpa? Che c’è da guadagnarci? Ecco, secondo me KV sana la frattura fra immensità del pensiero umano (KV ne è l’esempio palese) e l’immenso cumulo di cazzate che è la storia umana, quella scritta e quella tramandata, la mia, la tua e anche quella del dirimpettaio. Tutto c’è! Non c’era, né sarà. C’è, adesso, prima di adesso e dopo. Così che la stupidità del mondo si perde in un universo il cui senso è proprio nel tempo. Ovvero proprio nessun senso. Peccato che proprio KV, nei suoi libri tagli a fette questo stupido animale geniale che è l’uomo. Perché farlo se tutto, prima E dopo, è già avvenuto? La sua ironia fa sospettare che anche sul tempo ti prenda per il culo. Claudio Pettirosso 15 Konrad aprile 2011 trasporti e ambiente Ancora in tema di mobilità urbana L’esempio di un nuovo modo di muoversi in città proviene, incredibilmente, da New York, quella che potrebbe apparire, agli occhi di noi europei, la più congestionata dal traffico automobilistico. E invece no: ce lo rivela Antonio Galdo in un suo libro intitolato “Basta poco” (per cambiare in meglio il nostro stile di vita), pubblicato recentemente da Einaudi. Isole pedonali dappertutto, corsie preferenziali per i mezzi pubblici, taxi collettivi, diecimila biciclette in affitto con appositi parcheggi, un piano comunale per molte piste ciclabili, oltre cinque milioni (!) di alberi piantati in tutti i quartieri, tutto è accaduto, ci informa Antonio Galdo, per merito del sindaco Michael Bloomberg e certamente con la collaborazione dei cittadini che hanno capito il merito delle sue iniziative, appoggiandole con concrete azioni individuali. I risultati della svolta sono stati clamorosi. L’autore ci informa che il 77 per cento di coloro che vivono sull’isola di Manhattan non ha la macchina e si scopre che oltre la metà dei residenti nei quattro principali quartieri newyorchesi non possiede più un’auto. Oltre Cerchi informazioni sul risparmio energetico? vieni all’ECOSPORTELLO! Punto informativo gratuito della Provincia di Trieste progettato e realizzato da LEGAMBIENTE orario:martedì dalle 10.00 alle 12.00 venerdì dalle 17.00 alle 19.00 a Trieste in via Donizetti, 5/a telefono:366-5239111 fax: 040-9890553 e-mail: [email protected] www.legambientetrieste.it/Ecosportello.htm l’80 per cento degli abitanti di Manhattan va al lavoro in metropolitana, in autobus, in bici, a piedi. Grazie a loro New York è diventata la città americana che brucia meno benzina. In un libro del giornalista David Owen, collaboratore del famoso periodico culturale “New Yorker”, si celebra New York come simbolo del nuovo capitalismo. Ciò è stato possibile non solo per l’azione illuminata del sindaco, ma per il cambiamento di abitudini di moltissimi cittadini. Alle pagine 55 e 56 del libro in esame si legge testualmente: “eppure i comportamenti degli abitanti di New York, e prima ancora le scelte strategiche del suo sindaco, ci aiutano a capire quanto il cambiamento sia allo stesso tempo una necessità e un’opportunità. E quanto lo spreco quotidiano che ogni giorno si materializza nelle sembianze di un automobilista incastrato nel traffico, nelle strade coperte da tappeti di macchine in fila, nei marciapiedi intasati, sia ormai considerato un virus che avvelena la vita in città. Una malattia guaribile a condizione che si riconosca innanzi tutto l’uso eccessivo, e spesso, inutile della macchina”. Come sia, invece, ben diversa la situazione in Italia, ce lo racconta ancora Antonio Galdo. Vale la pena di citarlo alla lettera: “In Italia, considerando soltanto la popolazione delle dieci città più grandi della penisola, è stato calcolato che il traffico ci ruba ogni giorno un’ora di tempo a testa e, sommando le varie spese, qualcosa come 27 miliardi all’anno. Tempo e soldi sprecati. Ogni anno i romani bruciano 21 giorni del calendario per stare in macchina, imbottigliati nel traffico, in coda, oppure alla ricerca affannosa di un parcheggio (im)possibile”. Più avanti si sottolinea che l’auto, con l’uso forsennato che ne facciamo in città, si è trasformata in un nemico di una buona qualità della vita e che anche lo spazio, come l’aria, viene rapito dalle automobili, che occupano quasi il 90 per cento della superficie stradale. Per vivere meglio, dice il giornalista, basta poco e si può partire da un semplice gesto: passeggiare. Una scelta ancora una volta imposta dai lenti cambiamenti ai quali la grande crisi, anche per stato di necessità ci costringe, se è vero che, come afferma un’indagine del Censis, si dimostra che con la recessione 21 automobilisti su 100 hanno deciso di usare meno l’auto e nella classifica delle alternative, dopo i mezzi pubblici, compare proprio la semplice passeggiata. A questa che sembra una semplice soluzione, almeno parziale, del problema, Galdo dedica un apposito capitolo, che non solo si sofferma sui vantaggi fisici e psichici del muoversi a piedi, ma richiama anche i precedenti, per così dire, filosofici e culturali, di una tale scelta. E si va da Platone ad Epicuro, da San Tommaso a Pascal, il quale ultimo affermava che “la natura dell’uomo è nel movimento”. Pensiero riecheggiato nella famosa frase di Einstein, secondo il quale “l’uomo è come la bicicletta, che non sta in equilibrio se non si muove”. Mi si lasci umilmente condividere l’intelligente e spiritosa battuta del grande scienziato. Sergio Franco l’Ecosportello è anche a Muggia, in via Roma, ogni giovedi dalle 17.00 alle 19.00 Presso l’ECOSPORTELLO riceverai informazio- ni sugli aspetti normativi e sulle agevolazioni fiscali e tariffarie in materia di isolamento termico, sui finanziamenti bancari, sugli impianti solari fotovoltaici e termici e sul risparmio energetico attraverso l’impiego di apparecchiature a elevata tecnologia che possano garantire una riduzione dei consumi e nel contempo ottimizzare le prestazioni. Rendere le nostre abitazioni efficienti energeticamente vuol dire consumare meno energia a parità di confort, quindi risparmiare! è possibile ottenere questi risultati senza sacrifici, mantenendo lo stesso benessere nelle abitazioni, o addirittura migliorandolo. Oggi l’uso dell’energia negli edifici rappresenta circa il 40% della domanda finale di energia. è dunque inevitabile che a scelte energetiche attente corrispondano un risparmio in bolletta e un maggior benessere sociale. circolo verdeazzurro - trieste Servizio realizzato in collaborazione con Banca Popolare Etica e Arci Nuova Associazione Trieste 16 Konrad aprile 2011 FILM STORICI VERI E FALSI Riguardo al rapporto tra gli americani (i cineasti in particolare) e la Storia, ricordo che da ragazzino non riuscivo proprio a sopportare il "peplum": quegli antichi romani con le pettinature anni 60 alla Grease, amori ideali e famiglie monogamiche, visibilmente a disagio in toga perché non sapevano mai come sistemarsela, terribilmente imbranati nell'uso del gladio, con schiavi che sembravano dei domestici e ancelle che sembravano pin-up, beh tutto questo lo trovavo davvero ridicolo. Unica eccezione (parziale) Spartacus di Kubrick che se non altro aveva un senso "politico" di lettura. Rispetto a questi film preferisco quelli di Ercole e Maciste che essendo mitologici potevano permettersi ricostruzioni puramente fantastiche e immaginarie, e dunque erano più onesti. Poi ho apprezzato molto Satyricon di Fellini, film puramente visionario, fondato su una tesi secondo me illuminante e cioè che per l'uomo contemporaneo l'antichità (il mondo pagano in particolare) non sia rappresentabile se non come un delirio totale: avete presente la bellissima sequenza del bordello "popolare"? Quello è un pezzo di cinema dell'orrore assoluto. Mentre il Caligola con le modelle di Penthouse è una cacata imbarazzante (scusate il termine). Andate in visita al Colosseo e leggete i cartelli che illustrano come il pubblico assisteva ai giochi un rito davvero incomprensibile per noi moderni poi confrontatelo con il Gladiatore di Ridley Scott e il suo pubblico da stadio o da televisione non SIAMO TUTTI INTELLIGENTi Tante volte mi capita di fare delle lezioni in scuole di tutti i livelli, e incontro tanti ragazzi, qualche volta inconsapevoli di quello che li aspetterà, altre volte studenti appassionati di matematica e di giochi, che vogliono allenarsi per gare, anche a livello mondiale. Non è simpatico fare statistiche e confronti, ma qualche volta ho notato che i ragazzini delle medie, con le loro intuizioni, riescono a risolvere problemi identici a quelli che invece mettono in difficoltà gli studenti usciti dal liceo, alle prese con gli esami di ammissione all’università. Anche in programmi a quiz tante volte mi capita di vedere problemi semplici di logica, che mettono in difficoltà anche laureati. Sarà l’emozione dell’esame, oppure della diretta, ma… non dovrebbe capitare! Se volete provare anche voi, vi propongo alcuni di questi quesiti. Non ci sono problemi se qualcuno non riesce a risolvere tutto. Ma se cerchiamo di fare un ragionamento corretto, magari dopo aver fatto un esempio più semplice di quello richiesto, tutto si risolverà. 1. 2. 3. 4. In un cassetto ci sono 6 calzini rossi e 10 gialli. Quanti devo prenderne come minimo, al buio, per essere sicuro di avere un paio di calzini dello stesso colore? In un cassetto ci sono 6 calzini rossi e 10 gialli. Quanti devo prenderne come minimo, al buio, per essere sicuro di avere un paio di calzini di due colori diversi? In un cassetto ci sono 6 guanti rossi e 10 gialli. Quanti devo prenderne come minimo, al buio, per essere sicuro di avere un paio di guanti dello stesso colore? In un cassetto ci sono 6 guanti rossi e 10 gialli. Quanti devo prenderne come minimo, al buio, per essere sicuro di avere un paio di guanti di due colori diversi? solo c'è da provare un profondo senso di pena per la ricostruzione iper-finta, ma c'è da arrabbiarsi per tutte le occasioni di racconto drammatico, allucinante, incomprensibile persino, che si è mangiato. Lo spettacolo vero e più sconvolgente avveniva sugli spalti , non nell'arena. Le persone anemiche, tanto per dirne una, nelle pause dei massacri andavano a bersi il sangue delle vittime. Il cinema contemporaneo ha troppo poco coraggio per mostrare queste cose, per raccontare la distanza assoluta che ci separa da certe culture arcaiche. La narrativa invece potrebbe e dovrebbe fare molto, invece pare giudicare più appagante sul piano commerciale, ridurre la Tragicità della Storia a una sfilata in costume. Noi siamo invece travolti dalla Storia che in certi momenti è davvero un orrore indicibile. E riscoprire gli orrori del passato, ci aiuta a riconoscere con ben altra consapevolezza gli orrori del presente. Gianfranco Manfredi Lavoro: Come si potrebbe peggiorare il testo, andando avanti a pensare altri testi, e le relative soluzioni? Giorgio Dendi Collabora con Konrad Gianfranco Manfredi. Cantautore politico e ironico negli anni Settanta (Ma non è una malattia, Zombie di tutto il mondo unitevi), autore di fumetti (Magico Vento, Volto Nascosto), romanziere tra i più eclettici in Italia (Magia rossa, Ho freddo, Una fortuna d’annata, il recentissimo Tecniche di resurrezione), sceneggiatore cinematografico. Soluzioni: 1. Si devono prendere 3 calzini: alle prime 2 estrazioni potrebbero capitare uno giallo e uno rosso; il terzo farà coppia con uno dei due precedenti. 2. Si devono prendere 11 calzini: alle prime 10 estrazioni potrebbero capitare tutti i calzini gialli; all’undicesima, un calzino rosso verrà fuori. 3. Si devono prendere 9 guanti: a differenza dei calzini, i guanti possono essere destro o sinistro, e quindi, siccome ci sono 8 paia di guanti, i primi 8 potrebbero essere tutti destri, oppure sinistri; il nono guanto farà paio senz’altro. Si devono prendere 11 guanti: i primi 10 potrebbero essere tutti gialli, mentre l’undicesimo senz’altro sarà di colore diverso dei precedenti. 4. 17 Konrad aprile 2011 Autoritratti: riflessi di pittura Scopo di questa recensione è far conoscere molti artisti triestini – se non di nascita, di adozione – in un particolare segmento artistico specifico che è quello dell’autoritratto. Questa storia ha inizio negli anni venti quando un uomo rinuncia al suo sogno di diventare uno scultore ed apre una trattoria in via del Toro: il luogo vibra di energia creativa e diventa il fulcro di incontri artistici nella Trieste toccata dai venti della piena ripresa del dopoguerra. Lo scultore inizia una raccolta di opere, spesso in cambio di pasti consumati nella sua trattoria. Cresce il suo interesse per il ritratto, per l’immagine dipinta che si riflette in uno specchio e inizia in questo modo una collezione molto particolare, quella dell’autoritratto. Storia vuole e racconta che un uomo amante della cultura e dell’arte doni al museo della sua città questa splendida raccolta venuta in suo possesso e, grazie a lui e alle seguenti donazioni della sua ARTURO NATHAN L’asceta famiglia, sia dato anche a noi vedere quello che avrebbe potuto essere solo privato e non visibile a chiunque ami l’arte. Questi due uomini a cui dobbiamo la conoscenza dei visi e dei tratti di pittori triestini sono rispettivamente Luigi Devetti e Roberto Hausbrandt. L’autoritratto è una visione introspettiva della propria persona, un profilo che si offre al mondo che si ritrova giudice involontario dell’artista che offre il suo intimo al di fuori del proprio universo, un esternazione non solo dell’opera stessa ma anche dei segreti celati nella propria anima. Mostra che di primo acchito potrebbe sembrare monotematica ma in realtà cela nel suo intimo segreti piaceri. Ogni opera rappresenta il proprio tempo con le proprie tecniche e rispecchia il modo di dipingere di ogni artista esposto: ogni dettaglio, ogni pennellata, ogni tratto con cui il colore viene steso richiama il modus operandi del pittore stesso. LEONOR FINI L’esposizione inizia al piano terra con alcune opere degli artisti presenti al piano superiore: nomi come Barison, Bidoli, Noulian e Wostry, ci introducono a quello che sarà il cuore della mostra al secondo piano. Secondo piano che ci accoglie con opere degli anni compresi tra il 1950 e il 1970, tra dipinti con colori sgargianti inframmezzati da quadri dove le tinte scure padroneggiano le tele in opere che lasciano dott. Majaron Leonarda Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura Test intolleranze alimentari - Fiori di Bach Dieta Psicosomatica Associazione Regionale Via San Lazzaro, 7 - Trieste Biodinamica Cranio Sacrale 347 6910549 www.bcstrieste.it Centro Trattamento e Formazione [email protected] intravedere personalità distinte. Il fondo scuro dona vita propria ai colori accesi del viso di Giorgio Celiberti mentre i toni marroni e gialli di Adolfo Levier si intersecano con i verdi e blu in una spirale indistinta che accenna il volto di Edoardo Devetta e accompagnano le tonalità arlecchinesche di Nino Perizi. Spicca in tutta la sua bellezza l’autoritratto di Leonor Fini, permeato di una dolce atmosfera di immobile eternità. La visita prosegue negli anni 20-30 tra matite e carboncini dove Giacomo Covacich, Giovanni Giordani, Edmondo Passauro, Nino Poliaghi, Arturo Rietti, Lucas Santo e Sergio Sergi sono alcuni nomi che hanno delineato i loro visi con tratti eterei sfumati o sottolineati dal tratto deciso della matita. Abbandonate le sfumature del carboncino, l’occhio viene colto da un’immagine particolare sospesa in una dimensione immobile di antico misto a spirituale. E’ l’asceta di Arturo Nathan. Ma sicuramente non è l’unica figura che colpisce. Il bellissimo doppio autoritratto del grande Cesare Sofianopulo ci pone davanti allo scorrere inesorabile del tempo, accompagnato da un accenno di sorriso ironico e beffardo quasi a ricordarci che nulla possiamo contro il cambiamento ineluttabile. Donato recentemente dalla famiglia Hausbrandt, fa bella mostra di sé un magnifico bronzo di Mascherini, Eva, soddisfatta della mela che regge nella mano destra e densa di vibrante femminilità nelle sue morbide curve, tanto lontane dal nostro scheletrico status di bellezza odierno. Cesare Cuccoli, Stultus Dyalma, Piero Marussig, Gino Parin , Carlo Sbisà, Osvaldo Pickel, Eugenio Scomparini, Maddalena Springer, Vito Timmel, Carlo Wostry,... Visi che scorrono e pretendono di essere guardati, alla ricerca di un posto nel mondo che fu. La mostra occupa una sezione del Museo Revoltella ed è stata prorogata fino al 1 maggio 2011. Adriana De Caro 18 Konrad aprile 2011 cinema Il cinema italiano va male: ci salvano gli americani Alla fine di marzo, nel momento in cui scoppia la guerra con la Libia, nessun film bellico è nelle sale del capoluogo regionale, a parte forse Il discorso del Re di Tom Hooper che resiste impavido da otto settimane. Ma quello si ferma alla vigilia della Seconda guerra mondiale, più di settanta anni fa. Per il resto, dignitose opere anglosassoni a cui si contrappongono filmetti italiani fatui e stupidini, ad eccezione de Il gioiellino di Andrea Molaioli. Il peggiore di tutti è senz’altro Amici miei - Come tutto ebbe inizio di Neri Parenti. Io non ho certamente speso il mio denaro per andarlo a vedere, mi sono limitato a guardare il trailer. Bastava ed avanzava. Amici miei era un film del 1975 diretto da Mario Monicelli ed ispirato ad un’idea originale del grande Pietro Germi (1914 – 1974). Ne furono girati due seguiti, nel 1982 e nel 1985. Poiché sono passati tanti anni ed i protagonisti sono quasi tutti morti, l’orrida coppia De Laurentiis-Neri Parenti, quella dei famigerati “cinepanettoni” se ne approfitta per sfregiare il film originale girando un schifosa imitazione ambientata nella Firenze di Lorenzo il Magnifico. Del capolavoro di Mario Monicelli sono rimaste solo le volgarità e le parolacce. Visto che siamo in tema rinascimentale, la differenza fra due valorosi registi come Germi e Monicelli e quell’orrendo maniscalco di nome Neri Parenti, è la stessa che passa fra Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, e la tenutaria del peggiore bordello della Firenze di seicento anni fa. Insomma, il film di Neri Parenti puzza di cadavere putrefatto a chilometri di distanza. A proposito di cadaveri. Niente male l’ultimo film di John Landis. Il regista americano con Ladri di cadaveri - Burke & Hare confeziona un piccolo capolavoro cyberpunk. Fantascienza ante litteram nella Edimburgo del 1828. Nel suo film il regista di Animal House (1978) e Un lupo mannaro americano a Londra (1981) trasforma e trasfigura la fosca vicenda dei ladri di cadaveri Brendan Burke e William Hare in una farsa ridanciana ed anarchica che deve molto alla commedia dell’arte, ma anche alle operette buffe di Gilbert e Sullivan. All’inizio del film appare la scritta seguente: “Questa storia è ispirata a fatti reali, tranne quelli che non lo sono”. Insomma, fin dai titoli di apertura, il ritorno di John Landis al cinema dichiara la sua sincera disonestà e mette pesantemente in ridicolo tutta la categoria dei cosiddetti “ film storici”. In questa semplice frase c’è già un programma di lavoro: un incrocio fra storia e leggenda, scienza e fantasia, in cui si può leggere tanto un omaggio alla migliore tradizione del romanzo gotico britannico. Dalla cupa Inghilterra ottocentesca passiamo ora alla solare atmosfera del film americano I ragazzi stanno bene diretto da Lisa Cholodenko. Nic e Jules (Annette Bening e Julianne Mooore, bravissime) sono una perfetta coppia di donne gay di mezza età. Profondamente innamorate l’una dell’altra, hanno costruito col tempo un sereno ambiente familiare assieme ai due figli adolescenti, Joni e Laser. Quando Joni compie diciotto anni, è il fratello minore a farle pressioni perché si rivolga alla banca del seme e scopra l’identità del donatore segreto con cui condividono il patrimonio genetico. Inizialmente scettica, Joni si mette sulle tracce del padre e scopre che questi è Paul, un dongiovanni che gestisce un ristorante biologico alla periferia di Los Angeles. Quando per caso le due madri vengono a conoscenza del fatto, non resta che introdurre Paul all’intero nucleo familiare. Quello che a prima vista potrebbe sembrare una versione femminile del vecchio film francese Il vizietto (1978) di Edouard Molinaro, si rivela invece una calda vicenda girata tutta in difesa dei valori della famiglia che, se vissuti in maniera positiva, possono contribuire a far superare tutte le avversità della vita. Nessuna famiglia può aiutare invece la protagonista del film Il cigno nero di Darren Aronofsky. Reduce dall’ottimo The Wrestler (2008) con Mickey Rourke, questa volta il regista newyorkese imbastisce una favola nera ambientata nel mondo del balletto classico. Il primo riferimento che viene in mente è il capolavoro Scarpette Rosse (1948) diretto dai britannici Michael Powell ed Emeric Pressburger, ma il film di Aronofsky è molto più cupo e tenebroso. Natalie Portman è Nina, una ballerina del New York City Ballet che si sottopone a un allenamento estenuante sotto lo sguardo esigente di Thomas Leroy, coreografo appassionato e deciso a farne una fulgida stella nella sua versione rinnovata del “Lago dei cigni”. Purtroppo Nina, sottoposta ad ogni serie di pressioni dall’esigente coreografo e dalla madre frustrata, ben presto arriverà sull’orlo di un crollo emotivo dalle conseguenze imprevedibili. Un film interessante e coinvolgente diretto da un regista eclettico che fa onore alla cinematografia americana. Gianni Ursini La Bottega delle Spezie erboristeria dott. Manuela Zippo spezie e tè dal mondo - cioccolate selezionate integratori alimentari - fitocosmesi via combi 12 - trieste - tel. 040 303555 Ristoro Agrituristico aria di primavera, prime passeggiate poi uno spuntino o un buon pranzo genuino ti aspettiamo tel./fax 040 226901 cell. 333 7798338 - www.alselvadigo.com a 2 km da Basovizza direzione Pesek loc. Basovizza 338 34149 Trieste 19 Konrad aprile 2011 teatri di confine Nella foresta di Koltés Frammenti di pietre, calcestruzzo, gesso. E poi un secchio, e una grata di ferro sul fondo. Potrebbe essere un cantiere abbandonato alla periferia di una metropoli, quello dove agisce il protagonista de 'La notte poco prima della foresta', titolo evocativo ed enigmatico della pièce di Bernard-Marie Koltès prodotta da Nuovo Teatro e in scena alla Sala Bartoli del Rossetti sabato 19 febbraio. A muoversi come un cane abbandonato tra pezzi di intonaco e lavandini rotti è l'attore Claudio Santamaria, più avvezzo al cinema ('Romanzo criminale') che al teatro. Eppure, sotto la direzione del regista colombiano Juan Diego Puerta aperta, che è anche prigione mentale e sociale. Anche se in fondo, ciò che andava cercando questo relitto umano, questa luce di follia e sofferenza, era solo una stanza per passare la notte. Poco prima che arrivi la foresta. Stefano Crisafulli Apnea Complexions Lopez e con le suggestive musiche composte per lui da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Santamaria mostra un'innata predilezione per il palcoscenico. Il monologo di un'ora e dieci, infatti, risulta intenso e avvincente, nonostante l'oggettiva complessità strutturale. Il testo, geniale, di Koltès si è così incarnato nel corpo stesso dell'attore, grazie a un isomorfismo vibrante e saturo di rabbia. Lo vediamo entrare, Santamaria, avvolto in un cappotto e chino a cercare un contatto con la terra che sarà la cifra di tutta la sua interpretazione. è un essere della notte, ferito da eventi di cui noi spettatori non siamo a conoscenza, ma che, intuiamo subito, hanno contribuito a ridurlo in questo stato. Le sue parole sono castelli di carta deliranti, che si infrangono nello spazio di un soffio, dirette a un interlocutore che potrebbe essere chiunque, ma che forse non esiste. 'Sono uno straniero', ripete spesso l'uomo, che poi aggiunge: 'Siamo tutti più o meno stranieri'. Ed è così, siamo tutti soli nella notte e la foresta, simbolicamente rappresentata dallo scheletro di ferro arrugginito sullo sfondo, può fungere da nascondiglio salvifico, ma anche da trappola per topi. L'attore, con la barba lunga, si muove sul palco come un leone in gabbia, si impiastriccia il volto di fango, leva il suo cappotto e mostra il torso nudo e sofferente. La sua voce, in alcuni punti, è amplificata e porta con sé l'eco di una terra lontana. Il Nicaragua, forse, o un posto dove finalmente lo lasceranno in pace i suoi incubi, i suoi fantasmi oscuri, pieni di una rabbia mal sopita che si sfoga, alla fine, con la grata di ferro, cella di una prigione all'aria Una danza senza respiro. La compagnia Complexions Contemporary Ballet è tornata a Trieste martedì 15 febbraio, ospite del Rossetti per la seconda volta, dopo una fugace apparizione nella rassegna MiramareEstate del 2003 (chissà se mai si rifarà?..). Allora come oggi c'era sempre Dwight Roden a firmare le coreografie e c'era anche l'altro direttore artistico, nonché co-fondatore e danzatore Desmond Richardson. Allora come oggi è stato Desmond Richardson a partecipare a una delle tre performance in programma, 'Hissy Fits', del 2006, su musiche di Bach (la volta precedente in 'Solo', con musiche di Prince). Gli altri interpreti, provenienti da tutti i paesi del mondo, hanno inoltre danzato 'Mercy', del 2009, su una base musicale composta da spirituals e gospel e 'Rise', del 2008, su tappeto sonoro degli U2. Ma allora come oggi, la danza dei Complexions ha dato a chi scrive la medesima impressione: due ore di apnea, dense di movimenti energici e tecnicamente di altissimo livello, ma non sempre valide emozionalmente. Quella qualità del gesto che rende la danza così adatta a far passare i movimenti dell'animo viene a tratti raggiunta, ma soltanto a prezzo di un tecnicismo esasperato. In realtà, è giusto suddividere le tre performance, perché vi sono delle differenze incommensurabili tra le prime due e l'ultima. 'Mercy' è la più complessa e anche la più completa fra le tre, in quanto il rapporto tra la musica, i gesti ripetuti che attingono al repertorio di varie religioni e la simbologia cristologica e sacrificale, offre agli spettatori tutta la forza che si voleva trasmettere. 'Hissy Fits' si disperde un po' di più in una reiterata struttura a canone, che però è perfetta per la musica di Bach. Deludente, invece, il gran finale con gli U2. I danzatori si divertono un mondo sul palco, ma gli spettatori molto meno: la loro danza è sommersa dalla celebrità pop delle canzoni e dall'eccessivo volume di una musica sparata sadicamente nelle orecchie del pubblico. S.C. Banca Etica nella regione Friuli Venezia Giulia Promotori finanziari Alice Pesiri - Via Donizetti 5/A, Trieste - tel. 040 638472 - 347 2690400 - [email protected] Dario Francescutto - Via S.Francesco 37 - Udine - tel. 0432 500744 - [email protected] Punti informativi Gorizia – Referente Rita Calligaris (Staranzano) tel. 348 7722120 - [email protected] Pordenone – c/o “L’altra metà”, Via della Motta - tel. 0434 524228 - [email protected] Trieste – Via Donizetti 5/A - tel. 040 638472 - [email protected] - www.bancaetica.org/trieste Udine – Via San Francesco, 37 - tel. 0432 500744 - www.bancaetica.org/udine Tolmezzo – c/o Comunità di Rinascita - Via G.Bonanni 15 - tel 0433 40461 20 Konrad aprile 2011 Stati Uniti: quando finiranno le esecuzioni? Ha trascorso quasi vent’anni nel braccio della morte accusato dell’omicidio dell’agente di polizia Mark MacPhail, avvenuto nel 1989 a Savannah, Georgia. Troy Davis, afroamericano, che si è sempre proclamato innocente della morte del poliziotto bianco, si è trovato tre volte vicino all’esecuzione. Durante i procedimenti giudiziari alcuni testimoni dell’accusa hanno cambiato versione, si sono dimostrati inaffidabili, testimoni a discarico non sono stati sentiti, l’arma del delitto non è stata rinvenuta, è stato dato scarso rilievo a prove presentate dalla difesa. Il 21 gennaio 2011 gli avvocati di Troy Davis si sono appellati alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Se la Corte dovesse chiudere il caso, la condanna potrebbe essere eseguita tra breve. Sono di aiuto a Troy Davis, particolarmente in questo momento, dichiarazioni di solidarietà; si suggerisce di scrivergli: “We support you and hope that justice will prevail” (Ti sosteniamo e speriamo che la giustizia prevalga). Troy A. Davis 657378 GDCP P.O. Box 3877 G-3-79 Jackson, GA 30233 USA Negli Stati Uniti la pena capitale è stata reintrodotta nel 1977 dopo una moratoria di Troy Davis © Dipartimento di correzione Georgia dieci anni. Mentre “una chiara maggioranza di paesi ha respinto la pena di morte”, Widney Brown di Amnesty International si chiede “come possono gli Usa reclamare una leadership in tema di diritti umani quando ancora commettono omicidi giudiziari?...La pena di morte è crudele, degradante, inefficace e del tutto incompatibile è notizia di questi giorni che i tanto temuti tagli al FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) sicuramente si faranno. Senza contare che sono stati già annunciati micidiali ridimensionamenti ai fondi stanziati per tutti i Festival cinematografici a livello nazionale. Particolarmente colpiti in regione Maremetraggio ed il FEFF di Udine. Speriamo che il grido d’allarme lanciato dal consiglio direttivo dell’Afic (l’Associazione dei Festival Italiani di Cinema), che comprende decine di associazioni ed operatori culturali, serva a qualcosa. Intanto l’incapace ministro della cultura Sandro Bondi, che di fronte a tutto questo per mesi non ha fatto un bel niente limitandosi a piagnucolare, ora ha finalmente rassegnato le dimissioni. Auspico che il suo successore sia all’altezza della situazione, ma ne dubito. Quindi quella che sta per iniziare potrebbe forse essere l’ultima edizione del Festival del Cinema dell’Estremo con qualsiasi concetto di dignità umana. La sua applicazione negli Usa è caratterizzata da arbitrarietà, discriminazione ed errori”. E quando ad essere ucciso è un bianco, il condannato ha maggiori probabilità di subire la pena capitale che quando la vittima è un nero. Alcuni segnali positivi danno qualche speranza. Recentemente l’opinione pubblica si è mostrata meno favorevole al mantenimento della pena di morte, le condanne sono meno numerose e la Corte Suprema ha finalmente cancellato la pena di morte per i minori di diciotto anni al momento del reato e per le persone con disabilità mentali. Aumentano gli stati che l’hanno abrogata; l’Illinois il 9 marzo 2011 è diventato il sedicesimo stato abolizionista e il governatore Pat Quinn ha commutato le condanne degli ultimi quindici detenuti nel braccio della morte. La pena di morte resta comunque in vigore in tanti stati e in Texas, Virginia e Oklahoma sono state eseguite più della metà delle oltre 1.200 condanne a morte dal 1977. Gli Usa fanno ancora parte con Cina, Iran, Arabia Saudita e Yemen del club degli stati con il più alto numero di esecuzioni. Quando ne usciranno? Giuliano Prandini Oriente, un’avventura iniziata nel lontano 1998 al cinema Ferroviario di Udine (che non esiste più) e che successivamente è diventata il più importante appuntamento del genere a livello europeo. L’edizione 2011 del festival udinese si aprirà venerdì 29 aprile al teatro Giovanni da Udine presentando una serie di nuovissimi titoli dall’Estremo Oriente e due sezioni speciali: L’ASIA RIDE! (Asia Laughs!), una pionieristica retrospettiva sulla commedia pan-asiatica, e un piccante excursus nella storia del PINK EIGA (porno soft giapponesi) dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Il Far East Film Festival, proseguirà anche al cinema Visionario in via Asquini, ed in 9 giornate di programmazione presenterà fino al 7 maggio oltre 60 nuovissime pellicole in arrivo da Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Thailandia, Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Vietnam, Taiwan e, new entry, Mongolia. Particolarmente attesi i film spettacolari provenienti da Hong Kong, dal Giappone e dalla Corea del Sud, che coprono tutti i generi, dal poliziesco all’horror, dalla commedia musicale alla fantascienza, con particolare predilezione per le storie catastrofiche con distruzioni di massa. Negli ultimi 20 anni sono stati prodotti in Giappone almeno 30 film dove il paese veniva distrutto da innumerevoli terremoti, maremoti ed eruzioni vulcaniche. Senza contare il famoso episodio “Fujiyama in rosso” presente nel film “Sogni” (1990) di Akira Kurosawa, dove tutte le centrali nucleari giapponesi esplodevano contemporaneamente risvegliando i vulcani e distruggendo ogni cosa. Visioni profetiche o memoria del futuro? Chissà! Comunque varrà certo la pena di seguire codesta panoramica a 360 gradi, curata dal Centro Espressioni Cinematografiche, sulla produzione popolare e di genere che incontra i gusti del grande pubblico dell’altra parte del globo indagando, ancora una volta, un universo produttivo tra i più originali, artisticamente frizzanti ed economicamente più esplosivi dell’intero pianeta. G.U. 21 Konrad aprile 2011 colonna vertebrale Parliamo di postura La postura è il segreto di una colonna vertebrale sana? Sulla postura vostra madre o vostra nonna non si sbagliavano di molto. I suoi frequenti moniti del tipo “stai dritto con le spalle” o “stai seduto dritto” erano di sicuro degli ottimi consigli! Peccato che poi, nella vita reale, spesso anche le stesse mamme assumano posture scorrette o siano “carenti” in fatto di controllo posturale. La colonna vertebrale è sana se si assume una giusta posizione per la maggior parte del tempo. Se state troppo rilassati o ancor peggio “insaccati” e avete la tendenza a curvare le spalle, i muscoli della colonna avranno un compito molto arduo nel mantenere il corpo in equilibrio e salute. Come già detto più volte negli articoli precedenti, qualunque posizione fuori dalla “neutralità” o fisiologia porta il nostro corpo ad un plus-lavoro innescando una serie di compensi. Non avere dolori non significa che il nostro corpo sia in perfetta salute e che la nostra postura sia corretta, quando iniziamo a soffrire significa che il nostro corpo ha esaurito le sue capacità di compenso o che qualche struttura è sofferente, sovraccaricata o c’è qualche processo infiammatorio in atto (per non rientrare nello specifico patologico di altre condizioni più gravi). Come le posture influenzano la salute della schiena: Le posture errate possono contribuire a velocizzare alcuni processi di deterioramento ed usura del nostro organismo e/o possono rallentare i processi di recupero da una patologia della colonna specifica già nota. Alcuni Esempi: 1) Posture troppo flesse possono portare a precoci protrusioni discali e sovraccarico ai dischi intervertebrali ed a contratture della muscolatura posteriore del rachide; 2) posture troppo inarcate possono portare ad una artrosi delle faccette articolari posteriori da sovraccarico; 3) Posture “anteriori” e/o “posteriori” inoltre possono portare ad un iper-lavoro dei muscoli posturali ed alterate ripartizioni dei carichi a livello dei dischi e delle faccette articolari delle vertebre. Tuttavia, se soffrite di mal di schiena cronici, una posizione corretta può contribuire a ridurre le compressioni sui dischi intervertebrali ed a distendere i muscoli, riducendo così molto spesso il fastidioso dolore e velocizzando il recupero. Acquisire un’ottima postura è il frutto di un continuo movimento ed allenamento a volte specifico, e costituisce uno dei modi migliori per prevenire il mal di schiena. La postura “corretta”: Raggiungere una buona postura non significa imparare a camminare con un libro sulla testa. Il nostro obbiettivo è semplicemente riuscire a rispettare le curve naturali del nostro corpo NON SOLO QUANDO STIAMO IN PIEDI! La posizione eretta I 5 tipi di postura:) Provate ad identificare quale di queste posture vi assomiglia di più. (vedi la figura A) Postura “corretta” in posizione neutra B) Tipo con accentuazione delle curve (tipo detto“Tarzan”) C) Tipo con accentuazione delle curve con carico posteriorizzato (tipo detto “timido”) D) Tipo con Iperlordosi e dorso piatto con carico anteriorizzato E) Tipo con rettifica delle curve (tipo detto “schiena piatta”) Nella figura troverete i 5 tipi principali di postura che facilmente si riscontrano, ovviamente esistono più tipologie di posture “miste” con diverse componenti ed un’attenta valutazione posturale in realtà analizza oltre al “profilo” anche la vista frontale, l’appoggio podalico, l’occlusione, la vista e molti altri aspetti importanti al fine di impostare un adeguato programma di riequilibrio posturale ed individuare le origini dello squilibrio, se presente. Prova al muro: Per verificare se avete una posizione sufficientemente corretta: mettetevi in piedi con le spalle e le natiche attaccate ad una parete, con i talloni scostati dalla parete 5 cm circa. Fate passare una mano nella curva nella parte bassa della schiena (tra glutei e dorso), controllate che la distanza tra la curva lombare e la parete sia corrispondente a circa 3-4 dita. Se c’è troppa distanza posizionate meglio i muscoli addominali per diminuire la curva, al contrario sé lo spazio è inferiore, incurvate meglio la schiena. Controllate poi la distanza tra la nuca e la parete, qui la distanza dovrebbe essere 2 dita circa, e tra collo e parete circa 4. Provate a correggere queste distanze per rendervi conto se avete o meno una postura corretta, tenendo presente che questo test presenta dei limiti: non è affidabile per tutte le età e corporature. Può essere divertente oltre che utile fare questo esercizio spesso, per monitorare la propria postura e per correggerla. Avere una postura corretta in certi casi richiede un certo allenamento. Studiate la vostra posizione Stando in piedi davanti ad uno specchio potete vedere se le spalle sono dritte, oppure chiedete ad un amico di valutare la posizione della vostra schiena. Le vostre spalle devono assumere sempre la posizione neutra, essere orizzontali l’una rispetto all’altra, e cadere circa sotto l’orecchio. Questa postura diventa difficile da tenere soprattutto se state seduti per molte ore davanti al computer, oppure se parte della vostra giornata la trascorrete davanti alla scrivania leggendo. È importante riuscire ad avere una posizione naturale e bilanciata per il vostro corpo, per questo cercate di sedervi su sedie con schienali che vi sorreggono bene ed anche in piedi allenatevi a stare ben dritti. È utile fare attenzione a questi aspetti a tutte le età, infatti è possibile apportare miglioramenti in ogni momento; sia attraverso un’attività fisica equilibrata, che ci può aiutare a mantenere il nostro organismo in efficienza ed elastico, sia attraverso un programma di riequilibrio posturale mirato che può aiutarci a correggere problematiche più importanti o già sintomatiche. Marco Segina 22 Konrad aprile 2011 ALIMENTAZIONE Possiamo parlare di salute? La dieta mediterranea e la nuova piramide alimentare Nel 1939, il primo a intuire la connessione tra alimentazione e malattie del ricambio, quali diabete, bulimia, obesità, fu il medico nutrizionista italiano Lorenzo Piroddi, considerato il “padre” della dieta mediterranea. Qualche anno dopo lo scienziato americano Ancel Keys si fece promotore dell’ampio programma di ricerca noto come Seven Countries Study. Keys aveva notato una bassissima incidenza di malattie delle coronarie presso gli abitanti di Nicotera e dell’isola di Creta, nonostante l’elevato consumo dei grassi vegetali forniti dall’olio d’oliva, e avanzò l’ipotesi che ciò fosse da attribuire al tipo di alimentazione caratteristico di quell’area geografica. In seguito a questa osservazione prese l’avvio la famosa ricerca “Seven Countries Study”, basata sul confronto dei regimi alimentari di 12.000 persone, di età compresa tra 40 e 59 anni, sparse in sette Paesi del mondo (Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti e Jugoslavia). I risultati dell’indagine non lasciarono dubbi: la mortalità per cardiopatia ischemica (infarto) è molto più bassa presso le popolazioni mediterranee rispetto a Paesi, come la Finlandia, dove la dieta è ricca di grassi saturi (burro, strutto, latte e suoi derivati, carni rosse). Ancel Keys, e altri scienziati che presero parte al “Seven Countries Study”, proseguirono i loro studi a Nicotera (Vibo Valentia), Crevalcore (Emilia), Montergiorgio (Marche). A Pioppi (Pollica), nel Cilento, Keys continuò a vivere per oltre 40 anni. Visse 100 anni, come migliore riprova delle sue teorie. È stato insignito nel 2004 della medaglia al merito alla salute pubblica dello Stato Italiano. Il 16 novembre 2010, l’Unesco ha incluso la dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. I benefici della dieta mediterranea possono essere così riassunti: 1. bassa incidenza di cardiopatia coronarica; 2. riduzione del colesterolo totale e del colesterolo LDL; 3. bassa incidenza di cancro al colon; 4. bassa incidenza di neoplasia mammaria; 4. riduzione dell’obesità; 5. minore incidenza di diabete, infarto, aterosclerosi, ipertensione e malattie digestive. Nel corso dei decenni questo regime alimentare è stato attentamente studiato, e sebbene sicuramente rappresenti indubbi vantaggi salutistici rispetto ad altri regimi, non è esente da difetti e difatti è stato sottoposto a critiche e dubbi sostanziali. In particolare: 1) non tutti i grassi hanno le stesse valenze nutrizionali; nella piramide tutti i grassi venivano collocati verso l’apice; invece, solo i grassi saturi (per lo più di origine animale, come il burro) dovrebbero mantenere questa posizione, mentre i grassi di origine vegetale dovrebbero essere collocati verso la base della piramide, prevedendone il consumo quotidiano; 2) la classica differenziazione tra carboidrati semplici e carboidrati complessi, non è la più adeguata per una scelta corretta, perché non tutti i carboidrati hanno le stesse valenze nutrizionali; i carboidrati complessi come pane, pasta e riso, collocati alla base della piramide, dovrebbero essere relegati all’apice della piramide stessa! Si tratta di un sovvertimento radicale, in quanto un gruppo di alimenti che prima rappresentava la base dell’alimentazione quotidiana, viene invece classificato come “consumare in maniera limitata”. La differenziazione tra queste due categorie è dovuta alla loro differente propensione a rilasciare glucosio nel sangue (indice glicemico). Alla luce di queste considerazioni, scienziati del Mediterraneo ed esponenti di istituzioni internazionali si sono confrontati sull’evoluzione della dieta mediterranea e hanno elaborato la nuova piramide alimentare per la dieta mediterranea moderna. La nuova piramide è poi integrata da uno zoccolo inferiore che sottolinea l’esigenza di svolgere quotidianamente un adeguato livello di attività fisica e presenta, come suggerimento esterno, l’indicazione ad un minimo consumo di alcool e a supplementi di integratori vitaminici e minerali. In sintesi: 1. poca carne e tanti vegetali; 2. meno cereali raffinati e derivati e più cibi a basso indice glicemico (cereali integrali); 3. utilizzare spesso grassi “buoni” (olio d’oliva extravergine, pesce, frutta secca oleosa con guscio, come noci, mandorle, pinoli...); 4. insaporire ed esaltare gli aromi con abbondante uso di erbe aromatiche piuttosto che con intingoli complessi; 5. mantenere un buon ritmo fame-sazietà: meglio tanti piccoli e semplici pasti nell’arco della giornata; 6. variare gli alimenti nell’arco della settimana; 7. bere molto (1.5-2 litri di acqua al giorno, spesso e in piccole quantità; limitare le bevande gassate e dolci); 8. dolci con parsimonia (ci si può concedere un paio di piccole porzioni alla settimana di dolci semplici e non elaborati). Le nostre considerazioni finali sono in linea con le conclusioni dei ricercatori: sicuramente questa nuova piramide è più vicina ad un’alimentazione ideale che rispetti la salute dell’uomo e del pianeta. Alimentarsi in questo modo non significa solo ridurre drasticamente il rischio delle malattie coronarie, del diabete ecc., ma soprattutto sperimentare un più alto livello di benessere, salute ed energia vitale. Nadia e Giacomo Bo www.ricerchedivita.it Cucina vegetariana e prodotti biologici Cena Giapponese venerdì 29 marzo prenotate! 333 1070983 vendita dei nostri prodotti bio ogni mercoledì al mercato di Monfalcone Via San Giuliano, 35 - Pordenone tel./fax: 0434 28043 - [email protected] 23 Konrad aprile 2011 Agricoltura biologica, questa sconosciuta In agricoltura biologica si usano anticrittogamici? Vero. In agricoltura biologica si usano pesticidi? Vero. In agricoltura biologica si utilizzano virus o batteri? Vero. In agricoltura biologica si utilizza il diserbo? Vero. In agricoltura biologica si possono utilizzare sementi convenzionali? Vero. Negli allevamenti biologici si utilizzano antibiotici, vaccini e farmaci chimici? Vero. Negli allevamenti biologici gli animali possono nutrirsi di mangimi convenzionali? Vero. Nelle industrie di trasformazione che producono prodotti biologici vengono utilizzati aromi o additivi? Vero. Nelle industrie di trasformazione i prodotti biologici vengono preparati nelle stesse linee di produzione utilizzate per gli alimenti convenzionali? Vero. Se non riuscite a credere ai vostri occhi, se ciò che avete appena letto vi ha lasciato interdetti, se state seriamente meditando di non consumare più prodotti biologici, aspettate un attimo prima di prendere decisioni affrettate e continuate a leggere. Questa nuova rubrica fa per voi! Mi presento: sono Francesco, dal 2002 mi occupo di agricoltura biologica, in particolar modo di certificazione di aziende biologiche. Lavoro per l’ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) che è uno dei più importanti organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In questi anni ho svolto visite ispettive in centinaia di aziende del triveneto, dalle piccole aziende agricole a conduzione familiare a gigantesche industrie di trasformazione, da allevamenti di qualsiasi tipo a negozi specializzati. Penso dunque di aver accumulato un po’ di esperienza sulle cose che accadono “dietro le quinte” delle aziende che producono e vendono prodotti biologici. Devo dire che, da quando mi occupo di agricoltura biologica, mi ha sempre colpito l’ignoranza e la superficialità che la circondano. Mi ha sempre colpito la quantità di credenze e dicerie che circolano attorno a questo tipo di agricoltura. Spesso bistrattata, quasi sempre derisa, considerata dai più un tipo di agricoltura fraudolenta, falsa, il cui unico scopo è quello di fregare soldi ai poveri creduloni che la considerano invece l’unica via praticabile per gli agricoltori di oggi. La cosa che però più mi ha colpito in questi anni è la scarsa conoscenza sull’agricoltura biologica delle stesse persone che consumano prodotti biologici! Ho deciso così di scrivere a Konrad e di proporre al direttore una rubrica che affronti i dubbi, le domande, le perplessità di voi lettori circa l’agricoltura biologica, per sfatare falsi miti, illazioni e credenze che circondano questo mondo, ai più sconosciuto. Mi piacerebbe dunque condividere con voi la mia esperienza per chiarire e dipanare i vostri dubbi e perplessità e rispondere alle vostre domande. Potete dunque sbizzarrirvi ed inoltrare le vostre domande, le vostre curiosità, i vostri dubbi alla redazione, cercherò di rispondere a tutti nella maniera più semplice possibile. Forza, fatevi sotto! Francesco Breda Nella prossima puntata chiarirò le dichiarazioni delle prime righe! UNO SGUARDO AL FUTURO La responsabilità che ogni agricoltore deve sentire su di sé dovrebbe essere quella di garantire, alla popolazione a lui circostante e alla quale appartiene, il nutrimento necessario al mantenimento della propria vita individuale e sociale fornendo alimenti e prodotti trasformati in grado di soddisfare un minimo vitale anche nelle peggiori condizioni esterne (guerre, crisi economiche ed energetiche, ecc). Oggi questo modello agricolo, basato sul petrolio, non è in grado di garantire questo minimo soddisfacimento e basterebbe, poniamo caso, una seria crisi energetica e/o dei trasporti per portarci , nell’arco di 2 o 3 giorni alla fame. L’errore che stiamo compiendo, in questi ultimi decenni, è quello di fidarci ciecamente di una scienza che fa della chimica inorganica e della tecnologia i fattori determinanti per le produzioni agricole. A questo si aggiunge l’atteggiamento passivo del mondo dell’agricoltura biologica che fa del rispetto dell’ambiente il proprio unico punto di forza. Posizione lodevole ma che non basta, in caso di grave crisi, a dare una risposta ad una popolazione affamata. Abbiamo già una qualità alimentare molto scadente, semi gravemente devitalizzati, produzioni per il mercato localizzato gravemente deficitarie e Scuole tecniche superiori e Facoltà di Agraria totalmente assenti su questi problemi e dunque non possiamo permetterci di sprecare ulteriore tempo. Sinceramente mi aspettavo un cambiamento, con l’introduzione nei primi anni ’90 dei regolamenti CEE sull’agricoltura biologica, ma il forte boicottaggio a cui fummo sottoposti non era prevedibile assolutamente. Per fortuna ci fu chi, sostenuto da un sano realismo, da una innovativa scienza agricola ed una incrollabile fede, ebbe il coraggio di guardare lontano e coalizzò, attorno all’idea di creare una azienda agricola pilota, modello dimostrativo di metodo totale, persone unite dal solo interesse di essere terapeuti di nostra Madre Terra. Questo progetto, a cui ho partecipato dall’inizio, doveva nascere in giro per l’Italia ma il destino ha voluto onorarmi dandomi la possibilità di farlo nascere qui in Friuli, a Codroipo sui terreni della mia ex azienda direttocoltivatrice. Nasceva così, all’inizio del terzo millennio, un’azienda agricola totalmente innovativa nel metodo, strutture aziendali e abitative, sociali tali da poter dimostrare la capacità di produrre derrate anche in totale assenza di energia esterna. Nel 2005 iniziarono i lavori di costruzione dell’ecocentro, che tuttora proseguono, unitamente al lavoro sui semi e le tecnologie agrarie incluso l’addestramento e l’utilizzo degli animali nel lavoro agricolo. Negli articoli che seguiranno vi spiegherò in maniera più dettagliata i vari settori di intervento e intanto, a nome della cooperativa agricola La Nuova Terra, vi invito a visitarci domenica 1° maggio per un pomeriggio di porte aperte dove potrete vedere come si coltivano e si lavorano i campi nel pieno rispetto delle leggi del Padre Creatore. Sono convinto che per voi che mi leggete questo sguardo sul futuro sarà un motivo di speranza mentre per i bimbi che porterete sarà motivo di gioia fare un giro con i nostri asini ben felici di vedere tanta festa attorno a loro. Arrivederci a domenica pomeriggio del 1° maggio! Graziano Ganzit 24 Konrad aprile 2011 Le Voci degli Alberi: Piazza Libertà Dopo un lungo silenzio a seguito della delibera comunale n. 141 del 2010, che bloccava l’esecuzione del progetto che avrebbe modificato sostanzialmente l’impianto urbanistico del giardino ottocentesco di Piazza Libertà a Trieste, della quale avevamo dato notizia su queste pagine, a fine dicembre è stato pubblicato sul quotidiano locale un articolo in merito alla preparazione di un nuovo progetto, che invece mantiene inalterato il giardino ed interviene sulla viabilità, sui marciapiedi e sulle pavimentazioni. Abbiamo contattato il Comune affinché le Associazioni di tutela storica e ambientale possano essere coinvolte nella stesura del progetto, e durante un incontro con la Soprintendenza abbiamo accennato ad alcune osservazioni sugli elaborati che abbiamo potuto sinora consultare. Abbiamo chiesto se potevamo presentarle ufficialmente ed il testo è stato quindi consegnato sia alla Soprintendenza, sia al Comune. Rispetto allo stravolgimento previsto inizialmente, il nuovo progetto rappresenta una miglioria (la Piazza era comunque già stata precedentemente riqualificata con due interventi nel 1999 e nel 2004), ma ciononostante abbiamo rilevato vari punti critici da tenere d’occhio. Di fronte al Silos ci sono dieci alberi storici di grandi dimensioni che dovrebbero essere preservati e la cui sopravvivenza potrebbe invece non essere garantita. Sono previste delle nuove alberature e che sarebbe auspicabile siano dello stesso tipo di quelle già presenti in loco. Vorremmo si presti particolare attenzione affinché le nuove infrastrutture previste non danneggino le radici degli alberi e che la Soprintendenza consideri con attenzione la scelta dei materiali delle pavimentazioni, con il recupero integrale dei masegni storici, i quali devono essere trattati alla stregua di reperti storici. Se i masegni recuperati al di sotto del manto stradale non fossero in numero sufficiente, potrebbero essere utilizzati, a nostro avviso, quelli giacenti nei magazzini comunali e non riposizionati in seguito ad altri lavori di ristrutturazione eseguiti in città. Abbiamo poi fatto notare che la sistemazione dei masegni dovrebbe avvenire secondo la posa tradizionale caratteristica di Trieste, per lasciare inalterato il più possibile l’impianto urbanistico della zona. Lo stesso dicasi per le varie tipologie di arredi urbani e di illuminazione Immagine di piazza Libertà a Trieste previste nel progetto. Vorremmo fosse mantenuta una certa uniformità stilistica, consona alla storicità della piazza. Il sottopassaggio, a meno di modifiche in corso d’opera nella redazione del progetto, visto che di fronte alla Stazione centrale sono previste nuove strisce per l’attraversamento pedonale e semafori, dovrebbe rimanere, ma essere rivestito in pietra di Aurisina bocciardata e pertanto abbiamo chiesto se sono state trovate soluzioni per la pulizia e per scongiurare gli allagamenti che ogni tanto si ripetono. Poiché è previsto lo spostamento della centralina dell’ARPA, ci auguriamo che questa sia collocata in un nuovo sito di grande passaggio, adatto a rappresentare con veridicità la situazione dell’inquinamento atmosferico cittadino. Sara Ferluga per il Comitato per la Salvaguardia del Giardino Storico di Piazza Libertà www.sos-alberi-fvg.it Alberi abbattuti a Barcola e viale Miramare Riceviamo molte segnalazioni da parte dei cittadini che lamentano il taglio troppo frequente di grandi alberi a Trieste, senza che in apparenza si sia provveduto a curare la presunta malattia che avrebbe indotto il Servizio comunale del verde pubblico a decidere per l’abbattimento. Ultima in ordine cronologico la segnalazione dell’autrice delle foto. Nelle ultime settimane, ma in un periodo precedente all’evento di bora, per cui non imputabile al fatto che fossero stati divelti dai forti venti, sono stati tagliati 4 alberi di grandi dimensioni nel viale Miramare, tra Roiano e la Stazione centrale. Poi, ci segnalano, sono stati abbattuti ben 11 alberi tra via Moncolano e via del Cerreto nella frazione di Barcola. In queste due vie, nel giro di circa tre anni sono stati tagliati quasi tutti gli alberi presenti, circa 120 acacie! Ci chiediamo tutti se ciascuna di queste piante fosse malata e così gravemente da non poter essere curata e come mai si privilegia una gestione del verde che tanto depaupera il patrimonio naturale della città. Troppo facilmente, ci scrivono, si passa alla soluzione definitiva e cioè al famigerato abbattimento quando invece, nel caso dell’albero malato, si dovrebbe provvedere alle cure per salvarlo, in quanto le suddette cure esistono e magari si dovrebbero anche limitare le troppe potature (ogni anno) che non giovano, perché troppo drastiche. Per quanto a volte si provveda a rimpiazzare i fusti tagliati con nuovi alberelli, ci vorranno decenni perché crescano e possano produrre la stessa quantità di ossigeno di un grande albero e svolgere le stesse funzioni così preziose per noi tutti. Inoltre i nuovi impianti non sempre sopravvivono e devono essere sostituiti dopo alcuni anni. Per contatti www.sos-alberi-fvg.it 25 Konrad aprile 2011 Horti Tergestini edizione 2011 16 e 17 aprile a Trieste nello storico parco di San Giovanni le mille anime del verde: fiori, piante, arredi, arte, antiquariato, incontri e laboratori HORTI TERGESTINI Una manifestazione giovane, ma già affermata a livello nazionale; un appuntamento diventato un classico per gli appassionati del verde. Una mostra mercato, in cui gli espositori sono tra i migliori vivaisti d’Italia. Le eccellenze, fiore per fiore: le rose migliori, ma anche le migliori piante d’agrumi, le peonie più particolari, le piante da ombra più belle. Il mondo del verde, in tutti suoi aspetti, antichi e moderni: gli oggetti per i giardini e i distillati di fiore. MOSTRA MERCATO Giunti quest’anno alla VI edizione, gli “Horti Tergestini” sono uno degli eventi più in crescita della città di Trieste – più di 15.000 i visitatori nel 2010. Nata come evento di nicchia, la manifestazione è cresciuta grazie a una rigorosa “cultura della qualità”, vera chiave del successo di Horti Tergestini: l’eccellenza degli espositori invitati, la cornice suggestiva del parco, la cura del programma degli appuntamenti collaterali, ne hanno fatto, nel giro di pochi anni, un appuntamento tra i più originali ed apprezzati della città. Tra gli espositori del 2011 non potrà mancare un’ampia selezione del fiore che meglio rappresenta la rinascita del parco storico di San Giovanni: la rosa. Ce ne saranno di tutte le varietà – antiche, moderne, rampicanti, profumate, - quale omaggio allo splendido roseto di 5.000 varietà di rose realizzato nel parco di San Giovanni, uno degli orgogli della città di Trieste. Vi sarà anche un’importante scelta di ortensie, olivi e agrumi dalla Sicilia e aromatiche. Accanto alle piante e ai fiori, la seconda selezione che ha decretato il successo di Horti Tergestini: le altre meraviglie del verde, dai saponi artigianali naturali, ai lini tessuti a mano dalla Lettonia, dalle casette in betulla per gli uccelli dalla Finlandia, agli erbari antichi e moderni e all’artigianato più raffinato - tecnica d’intreccio del salice, oggetti in ferro antico, in ghisa, scale di legno. PROGRAMMA Ospite d’onore dell’edizione 2011 è Marta Matteini, direttore di Rosanova, giovane rivista indipendente di arte e storia del giardino, già diventata di culto tra gli appassionati, e molto apprezzata anche nei paesi anglofoni. Tra gli appuntamenti del 16 e 17 aprile: la presentazione del volume “Rose d’autunno” a cura di Enza Torrenti, l’incontro con Rita Paoli, dedicato a una specie amata e diffusa tra coltivatori, anche amatoriali, come quella delle ortensie, la lezione di Ivo Jop su come far lussureggiare le erbe aromatiche nei nostri giardini e balconi, le lezioni teoriche e pratiche di compostaggio, nonché di coltivazione e cura delle orchidee. Infine, come ogni anno, uno spazio dedicato ai bambini: Nadia Nicoletti presenterà il suo ultimo libro “Lo sai che i papaveri…”, cui seguirà un laboratorio per bambini e ragazzi. La manifestazione è promossa e organizzata dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Associazione orticola del Friuli Venezia Giulia Tra fiori e piante, con il sostegno e il patrocinio della Provincia di Trieste e la collaborazione dell’Azienda per i Servizi Sanitari n°1 Triestina. info e programma su www.hortitergestini.it ufficio stampa the Action +39 346 8518445 Alexander Langer. Il viaggiatore leggero. La nuova edizione, per i tipi della Sellerio, del libro di Alexander Langer, Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995 sarà l’occasione il 31 marzo, alle ore 18, per una conferenza organizzata da WWF Trieste, Gruppo/Skupina 85 e il Forum Cerniera della Fondazione Langer che si terrà presso la Libreria Internazionale Italo Svevo di Trieste – via Battisti 6 (galleria Fenice) e alla quale parteciperanno Edi Rabini, curatore del volume, Patrizia Vascotto, Alessandro Giadrossi, Marino Vocci e Fabiana Martini. La prima e unica volta che incontrai Alexander Langer fu a Trieste, il 30 novembre 1990. Ebbi l’onore di fare gli onori di casa, quale vicepresidente dell’Ecoistituto del Friuli Venezia Giulia, al convegno “Tra Stato e Mercato: seminario sull’informazione nell’Europa dell’Est”. Non ricordo più quasi nulla, nè di quella giornata né delle parole di Langer. La sua figura e il suo pensiero li conobbi solo molto più tardi. Le letture affascinanti di Ivan Illich mi condussero, poi, a conoscere quello che veniva considerato come il continuatore del suo pensiero in Italia. L’ampiezza degli interessi di Langer si ritrova tutta negli scritti ora raccolti in questo volume. Ognuno potrà ritrovare i temi a lui più cari: quelli del pacifismo o della convivenza disarmata - conseguenza di incontri fondamentali nel suo percorso, uno tra tutti quello con don Milani - dell’ecologismo e della nascita dei partiti verdi, ma anche della decrescita ora cara a Latouche che Langer chiamava “autolimitazione”. L’elemento più moderno che continuiamo a ritrovare in Langer è la sua critica dell’assolutismo ideologico. Langer, ad esempio, criticava la frase iniziale del programma dei verdi tedeschi “noi siamo l’alternativa a tutti i partiti tradizionali”. Diceva, polemicamente, che ci si sente l’anima di chi scende l’arca dopo il diluvio. Ora che i problemi ambientali, trent’anni dopo, sono divenuti ancor più drammatici – lo stiamo vivendo in queste ore di nuovo incubo nucleare – la riflessione che ci viene spontanea è che l’unica cosa che è cambiata è la scomparsa dei partiti tradizionali. Lo diciamo con una punta di rimpianto, non tanto per il venir meno della forma di partito, quanto per la scomparsa di una classe politica nel nostro paese. Né all’orizzonte, almeno in Italia, vi è segnale alcuno del sorgere di un movimento politico ecologista. Rimane, invece, l’importanza del dialogo con tutti e in particolare con quegli strati sociali, sempre più rari, che non hanno ancora “subìto per intero la lobotomia industrialista e modernizzatrice”. Nell’attimo che stiamo vivendo questi scritti ci appaiono come un breviario laico al quale ricorrere come ad una bussola in mezzo al mare procelloso. Anche per ritrovare la buona strada nel nostro perpetuo cammino. Alessandro Giadrossi 26 Konrad aprile 2011 Così fan tutte La “Giocosa” alla Società “Ferruccio Busoni” di Empoli Continuando una felice collaborazione con il Centro Studi Musicali “Ferruccio Busoni” di Empoli, iniziata nel 2008, l'Opera Giocosa del F.V.G. ha presentato lunedì 28 febbraio nel Teatro Excelsior della città toscana l'ultima opera buffa del genio salisburghese, il celebre melodramma “Così fan tutte ossia La scuola degli amanti” in versione semiscenica. Il cast vocale era formato da Marianna Prizzon (Fiordiligisoprano), Alessia Nadin (Dorabella-mezzosoprano), Ilaria Zanetti (Despina-soprano), Dax Velenich (Ferrando-tenore), Giuliano Pelizon (Guglielmo-baritono), Giovanni Alberico Spiazzi (Don Alfonso-basso), una compagnia affiatata e ben amalgamata con solisti già di chiara fama. Il Coro, formato dalla “Pia Società Corale “Santa Cecilia” di Empoli diretto dal M° Ennio Clari, ha contribuito con una partecipazione scenica di sicuro effetto e padronanza musicale. Antonella Guglielmi ha creato dei raffinati costumi scenici, la partecipazione del cembalista Manuel Tomadin è stata brillante e in perfetto stile mozartiano. Un doveroso riconoscimento al responsabile tecnico Antonio Zugan che, con il suggeritore Carla Righetti, ha permesso un eccellente “ritmo di scena” del palcoscenico. L'Orchestra della Giocosa, oltre agli elementi in organico fin dalla fondazione, ha presentato, nella difficile partitura mozartiana, molti giovani strumentisti alla loro prima esperienza d'Opera. Di fatto ha debuttato la “seconda generazione” della “Giocosa” che sono: Eleonora Montagnana, Silvia Pisana Reinotti, Antonia Ivanciuc, Sofia Baldissera, Laura Agostinelli, Federica Babich, Elisa Alessandro, Emanuela Colagrossi, Caterina Giannini, Mila Grando, Paolo Gonnelli (Violini), Laura Alessandro (Viola), Cecilia Barucca Sebastiani e Francesco Pinosa (violoncelli), Enzo Manuel Dell'Oglio (contrabasso), Gabriele Medeot (clarinetto), Martina Buri (corno), Gabriele Boscarato (tromba). Il Teatro Exselsior, con il tutto esaurito, ha accolto con sicuro favore lo spettacolo, al quale ho cercato di dare una impostazione scenico-musicale scorrevole, ma sempre sentita, penetrando gradatamente nel significato giocoso ma anche umanamente drammatico della storia, ambientata a Napoli, con due coppie ferraresi, ma in realtà accaduta a Trieste. Da parte mia,direttore e regista dello spettacolo, dopo una accurata preparazione, non ho avuto difficoltà a farlo scorrere..., con un Coro ben istruito, la compagnia vocale brillante, un'orchestra attenta e sempre sul “chi va là”e il palcoscenico che “girava bene”. E' il massimo che si può desiderare nelle tre ore di durata dell'Opera. La “Giocosa” ha eseguito negli anni passati il capolavoro mozartiano in varie occasioni, Parco di Miramare, Gorizia (Auditorium), Muggia, Lucca, ma ritengo ,sicuramente, l'esecuzione di Empoli la più fresca e accattivante, come una bella mela appena colta che conserva intatta la fragranza e la freschezza della primavera, il succo dissetante, unito alla bellezza della musica di Mozart. Severino Zannerini Corso di Giornalismo Corso di Giornalismo, comunicazione e new media alla storica Libreria Internazionale Italo Svevo di Trieste. La Bottega Errante, laboratorio culturale in Fvg , apre i battenti. La libreria Italo Svevo di Trieste ospiterà presso la sua sede di via Battisti 6/a, il Corso di Giornalismo, comunicazione e new media. Accompagnati dal giornalista professionista Roberto Toffolutti, i corsisti entreranno nelle pieghe del mondo giornalistico, ne coglieranno le forme e percepiranno anche come sta cambiando negli ultimi decenni questo mestiere antico e leggendario. Il corso, della durata di 25 ore, avrà inizio il 13 aprile e si concluderà agli inizi di maggio con la visita a una redazione giornalistica, in modo da permettere agli allievi di confrontarsi direttamente con i protagonisti, con chi quotidianamente svolge questo mestiere. Le iscrizioni sono aperte fino al 9 aprile presso la Libreria Svevo. Attraverso una serie di esercitazioni pratiche saranno approfondite le principali tecniche di redazione di un articolo e di gestione di un ufficio stampa. Particolare attenzione sarà rivolta inoltre ai new media, gli strumenti multimediali di comunicazione che consentono di fare informazione a costi sempre più bassi (facebook, twitter, blog, newsletter eccetera). Il laboratorio si rivolge a tutti coloro che vogliono cominciare a muovere i primi passi in questo mondo, a coloro che si chiedono che cosa si nasconda dietro un articolo di giornale, le dinamiche creative e ESERCIZIO FARMACEUTICO dott. Marco Esposito FARMACI SENZA OBBLIGO DI RICETTA OMEOPATIA - ERBORISTERIA - ARTICOLI SANITARI Misurazione della pressione, glicemia e colesterolo. Convenzionato A.S.S. per alimenti per celiaci www.parafarmaciaesposito.wpeople.it Trieste - via Giulia, 61/a - tel 040 5708329 organizzative che si celano dietro questo mestiere. Si rivolge anche a chi ha la passione di leggere e così facendo vuole diventare un lettore più consapevole e attento. E una proposta dell’associazione Culturale La Bottega Errante, che fonda il proprio nome sul concetto artigiano di un luogo dove sporcarsi le mani, condividere una passione, scrutare che cosa si nasconde dietro le quinte di un mestiere. Nella visione dei fondatori la Bottega è uno spazio dove rifugiarsi per lasciare andare la mente a creazioni e idee ma anche luogo dove si va per imparare qualcosa, magari solo guardando e ascoltando, o semplicemente dove si trasmette un’energia, un’urgenza, un sentito. Inoltre si muove, non è un posto fisso dove fermarsi, ma abita punti diversi fra loro, dalle librerie ai circoli, dagli agriturismi ai rifugi di montagna, dalle biblioteche alle osterie. Teatro, scrittura, viaggio, comunicazione, fotografia, natura, ambiente, trekking, turismo, poesia, musica sono alcune delle aree dove questa Bottega Errante opera, in particolare lavorando sul territorio del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Le prime attività della Bottega Errante, oltre al corso di giornalismo, sono tre laboratori di scrittura creativa di viaggio che si terranno in luoghi differenti e con diverse modalità: a Mortegliano [Ud] alla Galleria Artemisia, a Pordenone presso la Libreria del Viaggiatore Quo Vadis? e a Gorizia, alla Libreria Ubik. Le iscrizioni sono aperte. Info: http://bottegaerrante.wordpress.com mail: [email protected] - tel. 349 4688757 Riequilibrio energetico attraverso l’uso della voce Trattamenti Reiki per adulti e bambini Seminari su“La voce del Cuore”metodo creativo per la Connessione alle energie della Nuova Terra “C’è Una sola Musica che puoi imparare a suonare... ed è quella del tuo Cuore... Impara ad ascoltare... potrai scoprire davvero come cambiare e migliorare la tua Vita.” Studio Olistico Rosa Sacra di Silvestri Edda Via Udine, 2 - Trieste - Per prenotazioni tel. 366 1453698 27 Konrad aprile 2011 APPUNTAMENTI DI aprile Trieste 1 venerdì La cucina depurativa di primavera Corso con Serena De Prophetis. Cucinare per la disintossicazione e la rigenerazione con erbe e ortaggi di stagione. A San Pelagio dalle 19,30. Info e prenotazioni 333 4409669, [email protected], www.annadana.it 1 venerdì ingresso libero La voce, porta dell'anima l'esplorazione e la conoscenza di se stessi attarverso la voce. Incontro con Cristina Adriani alle 20.30 presso l'Institute of Yogic Culture in via San Francesco 34. Info 040 635718. 2 sabato ingresso libero Rimozione memorie dei traumi Cosa sono i traumi? Come restano nel corpo? Come eliminarli per ritrovare il benessere psicofisico? Tutti hanno memorie di traumi che causano scompensi o squilibri. Questo è il lavoro svolto prevalentemente da D A Spachtholz che ogni mese visita a Trieste. Assoc. Rachmiel Via Mazzini 30 alle ore 20. Segue settimana piena di eventi e incontri. Info 335 5409328, www.tecnichedelbenessere.com 2 sabato ingresso libero Craniosacral-day Sessioni gratuite di Craniosacrale Biodinamico da Operatori Professionali organizzato da ANPCI-BCS dalle 10 alle 17 presso l'Ass. "Ali sul Mondo" via Crispi, 49. Prenota la tua sessione. Info 345 9226622. 2 sabato ingresso libero La supremazia della Jñana Yoga nell'Era del Sapere. Conferenza a cura del CEGEN Centro Studi Generali Dr David Ferriz Olivares - Magna Fraternitas Universalis alle ore 17.30 nella Libreria Borsatti in via Ponchielli 3. Info 040 2602395, 333 4236902. 2 e 3 sab e dom ingresso libero Soole Tour di Fabio Netzach Innamorarsi della vita e cambia colore alla tua vita. Sciogliere i conflitti con il feng shui. Seminario ad offerta libera. Info canale youtube Fabiobettiol777. Chiara 347 9812269, [email protected] 3 domenica ingresso libero Cineforum: cinema fede e attualità Ultimo appuntamento del cineforum "Cinema fede e attualità" realizzato su www.konradnews.it gli annunci di maggio entro il 20 aprile dalla Chiesa Valdese e dalla Chiesa Metodista di Trieste, alle ore 17, presso i locali della Chiesa Metodista di Scala dei Giganti 1, verrà proiettato il film "A serious man", dei fratelli Coen. Alla fine della proiezione sarà possibile partecipare al dibattito. 3 domenica Corso di Euritmia L'insegnante B. Berden guiderà il corso di Euritmia ad Opicina presso la Casa-Dom Brdina, ore 10-12. Organizza l'Ass. Agricoltura Biodinamica. Info 333 7864810. 3 domenica ingresso libero Apertura centro visite Il Centro didattico naturalistico di Basovizza, Località Basovizza 224, sarà aperto domenica 3 aprile dalle 9 alle 17. Alle ore 10, inaugurazione della mostra "La pietra - ricchezza del Carso". Sarà presente l'autore Paolo Sossi. Info 040 3773677, 366 6867882. 4-25 ogni lunedì ingresso libero Meditazione di Luce per la Terra Un invito di cuore a tutti e a chi si chiede il perchè dei cambiamenti in atto, dove stiamo andando, perchè siamo qui ora? Meditazione di Luce per il Passaggio della Terra e dell'Umanità, guidata da Arleen, in connessione i regni della natura e rete di luce del pianeta; l'incontro sarà introdotto da una breve spiegazione a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento sull'Ascensione, la situazione attuale del passaggio di frequenza e cambiamento di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] 5 martedì ingresso libero Elaborazione del lutto La Società Antroposofica organizza ogni primo martedi del mese un incontro con il gruppo di sostegno per l’elaborazione del lutto, seguendo il testo “Confrontarsi con la morte” Ed. Novalis in via Mazzini 30, I p - ore 18.15-19.45. Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it 5 martedì ingresso libero Bioenergetica Il Laboratorio di esercizi di bioenergetica è aperto a tutti per una prova gratuita. Alle ore 20 all'Istituto per le Biodiscipline "Arkai" in via Marconi 14. Info 328 7429516, [email protected] 5 martedì ingresso libero Chi Kung dimostrativo Lezione dimostrativa di Chi Kung alle ore 19.30 presso l'associazione "Essenia pro natura" in piazza Goldoni 5. Si consigliano indumenti comodi. Info Elena 349 7645387, lunedì e martedì dalle 19 alle 20. 5 e 6 martedì e mercoledì Timeline analysis (PNL) a Trieste Siamo al Victoria Hotel, via Oriani 2. Prenota l'analisi della Linea Temporale e verifica se ci sono ostacoli generazionali inconsci al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Info 3343983434, www.timeline.name 6 mercoledì ingresso libero Salute e benessere Salute e benessere: Il potere della respirazione terapeutica. Conferenza con il dott. Gianluigi Giacconi, psicologo, naturopata, alle ore 20.30 nella Casa della Pietra ad Aurisina. Info Ass.Noè 349 8419497, [email protected] 6 mercoledì Grafologia conferenza Grafologia e caratterologia di René Le Senne. Relatore prof. Massi, Università di Urbino, ore 18 - 19 45, sala conferenze studio Erre, Trieste, via Fabio Severo 14/b, vicino al tribunale. Costo 12 Euro, soci Agi 10 Euro. Organizzazione AGI Trieste. Info www.grafologiatrieste.it 7 giovedì ingresso libero Degustazione di tè verdi Degustazione di vari tipi di tè verdi presso il negozio Tea-time in via del Monte 1 alle 18. Sono inoltre aperte le iscrizioni al Corso base sul tè. Info 040 2458403. 7 giovedì ingresso libero Linguaggio comunicativo uomo-cane Conferenza a cura di Senzaguinzaglio, Centro Cinofolo Sportivo alle ore 17.45 presso la Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 7-28 ogni giov. ingresso libero Mamme & papà separati Associazione per la tutela dei diritti dei figli nella separazione, rivolge i propri servizi a chiunque sia coinvolto direttamente o indirettamente nelle problematiche inerenti le separazioni coniugali in presenza di figli, offre gratuitamente sostegno psicologico e legale servendosi del volontariato di professionisti quali Auto [email protected] www.apnu.net Per informazioni e per iniziare un sostegno: 348 9035858 psicologi, avvocati e pedagogisti, nonché della presenza di Soci che già hanno vissuto in prima persona le esperienze della separazione. Incontri ogni giovedì alle ore 20.30 nella sede di Banca Etica in via Donizetti 5/a. Info 040 9896736, [email protected], www.mammepapaseparati.org 8 venerdì ingresso libero Registro testamento biologico Il Registro per la raccolta della Direttive di fine vita, a cura delle Chiese Valdese e Metodista di Trieste, apre dalle ore 17 alle 19, presso Scala dei Giganti 1. Info e per ricevere il modulo 040 632770 dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30, [email protected] 8 venerdì ingresso libero Gli ormoni del benessere Come ritardare l'invecchiamento. Conferenza con la dr.ssa Monica Bossi medico specializzato in Medicina Biointegrata. Ore 18 presso la sala conferenza Studio Therapeia, Via XX Settembre, 24. Info 040 9880619. 8 venerdì ingresso libero Comunicazione e qualità della vita Una serata per scoprire in quanti modi la Comunicazione può aiutarci a dare più qualità alle nostre giornate. Seminario alle ore 20.30 al Centro Yoga in via San Francesco 34. Prenotazione obbligatoria. Info 327 8458086. 9 sabato L'Abbraccio - Vivere l'Ascensione Evocare la qualità di apertura ed espansione della coscienza per sè stessi, in aiuto all' altro e al mondo. Un'occasione di guarigione e vero nutrimento di luce per l'anima; Un'occasione per vivere e ricevere il sostegno e la forza del gruppo; Un'occasione per tutti quelli che hanno bisogno di riscoprirsi lasciandosi andare, oltre i tabù, e le bassezze dell'anima, nel rispetto e nell'armonia, e per chiunque semplicemente desideri ricevere e donare il proprio abbraccio all'altro e al mondo. Seminario pratico esperenziale, a cura di Arleen Sidhe, dalle ore 15 alle 20, presso Assoc. LAM-Il Sentiero in p.zza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] realizzazione e se r v izio all’umanità Meditazione - Ser vizio so ciale i Y Corsi d oga e cucina v e g e tariana Cene indiane per benefic en za Ananda Marga Organizzazione Umanitaria Cordenons PN - Piazza San Pietro 10 Tel. 0434 931364 - Cell. 348 9035858 www.apnu.net 28 Konrad aprile 2011 APPUNTAMENTI DI aprile Trieste 9 sabato Born again: la nascita della coscienza Nascere di nuovo dopo aver abbandonato l'identificazione con la nostra vecchia maschera, fatta di tutto quello che abbiamo imitato e che vogliamo mostrare per essere come gli altri ci vogliono. Una nascita per costruirci una vita fatta di scelte, di umanità profonda, di presente. Seminario con Sauro Tronconi. Info 380 7385996, www.trieste.espande.it 9 sabato ingresso libero Bielorussia: repressione e ... Bielorussia: repressione e condanne a morte nell’ultima dittatura in Europa. Incontro - dibattito a cura del gruppo di Trieste di Amnesty International. Interverrà Heather McGill, ricercatrice presso il Segretariato Internazionale di Amnesty International a Londra, esperta sulla situazione dei diritti umani nei paesi dell’est europeo (in particolare in Bielorussia, Ucraina e Moldova), alle 18 al Bar Libreria Knulp in via della Madonna del Mare 7. 10 domenica Kundalini: l'energia dormiente Come attivare dentro di noi dei potenziali che possono trasformare e migliorare i nostri stati fisici, psichici, mentali e spirituali. Seminario teorico e pratico con Paolo e Shanti Benussi. Alle ore 13.30-18.30 all' Associazione Culturale Shanti Trieste in via Carducci 12. Info www.shanticenterts.it 11 lunedì ingresso libero Medicina Ayurvedica. Esame del polso Per appuntamento. Con il dottor Fabio Basalisco. Farmacia Alla Borsa piazza Della Borsa 12. Info e appuntamenti 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 12 martedì Corso di pittura L'Ass.Agricoltura Biodinamica organizza un corso guidato dalla pittrice Roseta Peternelli avente per tema la poesia di Goethe”La metamorfosi della pianta” presso la sede di v.Mazzini 30 Ip ore 17.45-19.30. Info 333 7864810. 12 martedì ingresso libero La medicina Ayurvedica Terapie disitossicanti. Conferenza con il dottor Basalisco medico neurologo. Ore 17.45. Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it su www.konradnews.it gli annunci di maggio entro il 20 aprile 14 giovedì ingresso libero Punto vegetariani Incontro mensile dal titolo "Agnelli pasquali: la strage degli innocenti" con Susanna Beira e Marco Bertali, medici, delegati dell'Associazione Vegetariana Italiana. Dalle 17 alle 18.30-Banca Etica, via Donizetti 5/a. 14 giovedì ingresso libero Sos-cervello Campagna sociale di psicofarmaco-vigilanza. Incontro mensile dal titolo "La gerarchia segreta delle emozioni" (continuazione) con lo psichiatra Marco Bertali. Dalle 18.45 alle 20.15-Banca etica, via Donizetti 5/a. 14 giovedì ingresso libero Porri, nei e pippiolini Sono tutti benigni??? Incontro con la dermatologa dottoressa Sibil Vernoni. Ore 17.45. Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www. farmaciaallaborsa.it 14 e 15 giovedì e venerdì Arte/Scuola del Vedere Acquerello (tecnica e studio della composizione), corso in 10 lezioni; ogni giovedì dalle 17,30 alle 20. Lezione su Caravaggio (vita e opere). Alla Scuola del Vedere, via Ciamician 9. [email protected] 15 venerdì ingresso libero Concerto di Adriano Doronzo Al Teatro dei Fabbri in via dei Fabbri, 2 alle ore 20 - concerto e presentazione del CD "La Rosa di Rudolf" con Max "Maxino" Cernecca, Irene Brigitte, Franco "Toro" Trisciuzzi, Bruno Prodan, Michael Petronio. Info 348 2812286, www.adrianodoronzo.it 15 venerdì ingresso libero Cina: da Pechino a Shangai Un viaggio nel tempo, dall'esercito di terracotta alle moderne metropoli. Proiezione fotografica di immagini raccolte da Paolo Benussi nell'agosto 2010. Alle ore 20.30 all' Associazione Culturale Shanti Trieste in via Carducci 12. Info www.shanticenterts.it 15 venerdì Ferite dell'anima e come guarirle Il nostro corpo indica che ferite abbiamo subito. Lavorando con il bambino interiore, fiori di Bach ed oli essenziali possiamo guarirle. A cura di Susanna Berginc naturopata. Info 347 9842995, [email protected] nutribar il primo Fast Good a Trieste via Felice Venezian 24/a - Trieste 040 2460420 - 334 1896029 [email protected] - www.zoefood.com 15 venerdì ingresso libero Corso Kinesiologia Touch for Health Presentazione del primo livello di Kinesiologia Touch for Health, alle ore 20.30, al Novo Hotel Impero in via San Anastasio 1. Il corso, che si svolgerà il 14 e il 15 maggio, è tenuto da Antonio Contini, istruttore TFH, kinesiologo professionale TASK e consulente facilitatore del sistema One Brain. Al termine del corso verrà consegnato l'attestato di frequenza TFH1 che permette di accedere ai tre corsi successivi e all'esame che certifica la conoscenza di base in kinesiologia Touch for Health dell'International Kinesiology College. Info www.IKC-info.org Nirvananandaji con i “Bhajan Sisters & Brothers” Una serata di canti Kirtan e Bhajan a sostegno dei bambini figli di lebbrosi di Puri in India 15 venerdì Bagni di gong Il Gong è lo strumento più risuonante conosciuto, la sua acustica può indurre alla DE-materializzazione della mente razionale e accompagna in uno stato di non tempo (tono di guarigione). Con i GongMaster Max e Elisabetta. ore 20. Info 347 3319227, [email protected] 15 venerdì ingresso libero Pianeta Caucaso Viaggio in Georgia, Armenia e Azerbaijan. Incontro e videoproiezione con Cristian Trani alle ore 20.30 presso l'Institute of Yogic Culture in via San Francesco 34. Info 040 635718. 15 venerdì ingresso libero Alchimia Trasmutazione e Kundalini L'energia creatrice; La discesa divina nell'uomo, dal seme dell'uomo al fiore d'oro dello Spirito. Le nozze sacre e la trasmutazione dell'energia sessuale; l'Albero della Vita, ascesa e risveglio della Kundalini. Conferenza a cura di Arleen Sidhe, alle ore 20.30 all'Assoc. LAM-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] 15 venerdì ingresso libero Yoga Nidra al CSI di Opicina Al Centro Sportivo Internazionale a.s.d. alle ore 20.20, in via di Conconello 16 a Opicina, Roberto Catalano terrà una sessione pratica aperta a tutti di Yoga Nidra - rilassamento e consapevolezza. L'ingresso è libero ma è richiesta puntualità. Info 040 214288. 15 e 16 venerdì e sabato Biografia e destino Venerdì: ”Cuore e forma del destino” conferenza al Circolo I. Grbec v. di Servola, 124 ore 20. Sabato: “Lo Joytinat Yoga Ayurveda Trieste - Via Felice Venezian 20 venerdì 15 aprile ore 20.00 ingresso libero eventuali fondi raccolti saranno devoluti ai bimbi di Puri sviluppo della coscienza dell'io nella biografia” seminario in v. Mazzini 30 ore 9-12.30 15-18. Relatore Leonardo Marchiori psichiatra del S.S.M.di Trento, membro SIMA, presidente Ass. Perseo. Organizza la Soc. Antroposofica di Trieste - Prenotazione obbligatoria Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it 16 sabato ingresso libero Il canto dell'anima Serata di meditazione, canti kirthan e bhajan con Nirvanananda e i Bhajan Sisters and Brothers, alle ore 20.30 presso l'Institute of Yogic Culture in via San Francesco 34. Info 040 635718. 16 sabato ingresso libero L'allegria nel movimento Laboratorio gratuito per bambini dai 5 anni in su, organizzato dal Comitato Pro-Fondazione ELIC di Trieste alle ore 16.30 in via Mazzini 30, 3° piano. Info 040 2602395, 320 0488202. 16 e 17 sab e dom ingresso libero Conferenza "l'11 nel 2011" Convegno interattivo sulla moneta, per denunciare la truffa delle banche, del signoraggio e della riserva 29 Konrad aprile 2011 APPUNTAMENTI DI aprile frazionaria, per capire il valore indotto della moneta... il valore umano: IL TUO. Il significato sociale, politico, economico, psicologico del valore indotto nella teoria economica del prof. Giacinto Auriti. Organizzato dall'associazione Primit (programma per la riforma monetaria italiana) a Trieste in piazza Ponterosso, sabato 16 aprile dalle 16 alle 20 e domenica 17 aprile dalle 11 alle 14. 16 e 17 sabato e domenica Corso contatto vibrazionale sonoro Il suono delle Campane Tibetane agisce sui Chakra e sui blocchi energetici, energizzando e armonizzando il sistema bioenergetico. Verrà consegnato un Attestato. Con Gongmaster Max Piazza. Info 347 3319227, [email protected] 17 domenica ingresso libero Festa di Primavera L'Associazione reg.vol.per la promoz.della Pedagogia Steineriana invita tutti alla Festa di Primavera nella sede dell'Associazione a Sgonico 44, dalle ore 11 fino alle 17.30. Giochi all'aperto e laboratori artistici per bambini, buffet e tanto altro. Info 040 229474. 18 lunedì ingresso libero Ginnastica Cinese Lezione dimostrativa di Ginnastica Cinese alle ore 19 presso l'associazione "Essenia pro natura" in piazza Goldoni 5. Si consigliano indumenti comodi. Info Patrizia 339 5276593 dalle 19 alle 20. 19 martedì ingresso libero La terra diventa pluridimensionale Conferenza con Marko Pogacnik, organizzata da CosmoGea in collaborazione con il Teatro Stabile Sloveno alle ore 20 in via Petronio 4. Info Manuela 349 4070431, Tiziana 340 6092388. 19 martedì ingresso libero Tutte le donne hanno latte Vero o falso ? Conferenza con il dottor Pierpaolo Brovedani medico neonatologo del Burlo Garofalo. Ore 17.45. Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www. farmaciaallaborsa.it 20 mercoledì ingresso libero Riabilitazione & colonna vertebrale Questasera a partire dalle 18 presso il Poliambulatorio Fisiosan di via Genova 21, i dottori del centro rispondono alle domande dei partecipanti relative alle nuove metodiche ed alle indicazioni della fisioterapia specializzata sulla colonna vertebrale. Confermare la presenza allo 040 3478678. Posti limitati. 21 giovedì ingresso libero Allattamento materno Domande e risposte con Antonella Chiurco cosulente professionale IBCLC. Ore 10.30 Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 22 venerdì ingresso libero Medicina tradizionale cinese Come prevenire le malattie secondo i principi della Medicina Tradizionale Cinese. Conferenza della dr.ssa Tognon M.Luisa medico esperto in omeopatia e dr.ssa Mullich Laura psicologa. Ore 18 presso la sala conferenze Studio Therapeia, Via XX Settembre, 24. Info 040 9880619. su www.konradnews.it gli annunci di maggio entro il 20 aprile PER NON DIMENTICARE Dal 18 al 30 aprile 2011 in occasione del 66° Anniversario della Liberazione il circolo del cinema “Charlie Chaplin” presenta la seconda parte della rassegna cinematografica “Per non dimenticare”, dedicata alla Resistenza antifascista. Questi i titoli in programma. 18 aprile : Le prime bande di Paolo Gobetti (Italia 1983); 19 aprile: Baciami piccina di Roberto Campanelli (Italia 2006); 28 aprile: Parigi brucia? Di René Clément (Francia-USA 1967) ed infine il 30 aprile: Un condannato a morte è fuggito di Robert Bresson (Francia 1956). Tutte le proiezioni avranno luogo alle ore 20.30 al Multikultura Center di via Valdirivo 30. 22 venerdì ingresso libero L'arte di vivere Omaggio a Raimon Panikkar Incontro a cura di Luciano Scarazzato, alle ore 20.30 presso l'Institute of Yogic Culture in via San Francesco 34. Info 040 635718. 22 venerdì ingresso libero Terapie Essene e Lettura dell'Aura Un incontro con sè stessi, di guarigione e armonia interiore, fisica e sottile; il sistema dei chakra e relativi organi, i nadi, i campi aurici e i corpi di luce; il legame tra le malattie e le Forme Pensiero; Un aiuto a tutte le problematiche, le disarmonie, i disagi del corpo e dell' anima, secondo gli insegnamenti di Anne e Daniel Merois-Givaudan. Incontri e trattamenti individuali, gruppi di meditazione e guarigione. Conferenza di presentazione a cura di Arleen, terapeuta certificata e allieva diretta della scuola di formazione di terapeuti di Anne Givaudan e del dott. Antoine Achram. Alle alle ore 20.30 presso Assoc. LAM-Il Sentiero in p.zza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] 23 sabato ingresso libero Registro testamento biologico Il Registro per la raccolta della Direttive di fine vita, a cura delle Chiese Valdese e Metodista di Trieste, apre dalle ore 15 alle 17, presso Scala dei Giganti 1. Info e per ricevere il modulo 040 632770 dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30, [email protected] 26 martedì ingresso libero La famiglia in trasformazione La Società Antroposofica organizza l'incontro mensile per una possibile comprensione delle tematiche familiari, seguendo il testo “La famiglia in trasformazione” Ed.Novalis in v.Mazzini 30, I p ore 18.15-19.45 Info 339 7809778, lorenzolucchetti18@ gmail.com, www.rudolfsteiner.it 27 mercoledì Corso massaggio decontratturante Sei lezioni di massaggio base Ayurvedico, per rilassare e sciogliere tensioni muscolari ed articolari. Con attestato finale. Ogni mercoledì ore 18-20.30 all'Assoc. Culturale Shanti Trieste in via Carducci 12. Info Sabrina 334 1559187. 28 giovedì ingresso libero L'amore nella relazione di coppia Conferenza con la dottoressa Donatella De Colle psicologa musicoterapeuta. Ore 17.45. Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 29 venerdì ingresso libero La piramide Segreti e poteri della piramide. Dagli antichi Egizi al sistema per mantenere le cellule umane integre e vitali. Videoproiezione di immagini esplicative con Paolo e Shanti Benussi. Alle ore 20.30 all'Associazione Culturale Shanti Trieste in via Carducci 12. Info www.shanticenterts.it 29 venerdì Il gustoso risveglio di primavera La Cucina Naturale in armonia con le Stagioni dà gusto, colori e valore nutritivo ai menù con cibi freschi. A San Pelagio dalle 19,30. Info e prenotazioni 333 4409669, info@ annadana.it, www.annadana.it 29 venerdì ingresso libero Gravidanza e parto Domande e risposte con l'ostetrica Sara Grafitti. Ore 16 alla Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 29 venerdì ingresso libero Dharana e Dhyana al CSI di Opicina Al Centro Sportivo Internazionale a.s.d. alle ore 20.20, in via di Conconello 16 a Opicina, Roberto Catalano terrà una sessione pratica aperta a tutti di Dharana e Dhyana - concentrazione e meditazione. La partecipazione è libera e gradita. Info 040 214288. 30 sabato ingresso libero Sciamanesimo o sciamanismo? La differenza fra sciamanismo e sciamanesimo varia a seconda del luogo, degli usi locali e soprattutto dell'uso che si intende farne. Seminario gratuito ore 20 d.a. Spachtholz all'Ass. Rachmiel in via Mazzini 30 a Trieste. Seminari ed incontri fino al 5 maggio. Info 335 5409328, richiedi la brochure 040 575039, www.tecnichedelbenessere.com Tarocchi intuitivi Con lo studio di questo mezzo di predizione impareremo ad analizzare le situazioni del presente per proseguire verso un futuro di consapevolezza e conoscenza. Info consulti e corsi 347 1098771. Corsi di Restauro Ligneo Il laboratorio D'Eliso & Tomè organizza, presso la propria sede, corsi amatoriali teorico pratici di restauro del mobile e dei manufatti lignei. Potete visitarci in via Alfieri 10/a, a Trieste. Info 040 763116, www.restaurodelisotome.it Come strutturi il tuo spazio-tempo? I conflitti non risolti ci fanno perdere il contatto con le vere emozioni. Cronogenetica è un modo risolutivo per eliminare le problematiche emozionali ereditate dagli antenati. Info 334 3983434, www.cronogenetica.it Incontri di erboristeria Inizio giovedì 7 aprile alle ore 20.30 presso La Mandragola in via San Lazzaro 20. Per informazioni e iscrizioni 040 661200. Entusiasmo e interesse cercansi Finalmente una compagnia interessata a prevenzione, rispetto per l'ambiente e che rinuncia ad usare elementi tossici nei prodotti per la cura della persona. Per creare attività indipendente ed etica. Info 334 7963754, [email protected] Incontri con Legambiente Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 20 nella sede di via Donizetti, 5/a (presso il punto informativo dei soci di Trieste della Banca Popolare Etica). Circolo Verdeazzurro di Legambiente Trieste. Info 040 577013, 366 3430369, fax 040 9890553, info@ legambientetrieste.it, Segui le nostre iniziative su www.legambientetrieste.it Società Antroposofica di Trieste Ogni martedì 20-21.30 studio sul testo di R. Steiner "Massime antroposofiche". Ogni sabato 17.30-19 studio sul testo "Teosofia" di R.Steiner. Le attività sono gratuite presso la sede via Mazzini 30, Ip. Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it Ass. Agricoltura Biodinamica Ogni mercoledì 20-21.30 incontro con la Sezione di Biodinamica di Trieste e Gorizia sul testo di R. Steiner "Uomo sintesi armonica” presso la sede v.Mazzini 30, I p. Info 333 7864810. Settimane artistiche estive L'Associazione reg. di volontariato per la promoz.della Pedagogia Steineriana in collaborazione con la coop.sociale Metamorphosis, organizza le settimane artistiche estive presso la sede di Sgonico n.44 per bambini fino agli 11 anni. Info 040 229474. Corsi di pittura e creta Corsi di Pittura e Creta con Rosetta in via Beccaria 6 presso la Soc. Antroposofica. Lun. ore 16.30 e merc. ore 17.30. Info 333 5930594. Nadayoga, il Canto il Suono la Voce L'uso del suono e della voce quale mezzo riequilibrante del benessere psicofisico; NadaYoga e Mantra; Ricerca del proprio Suono fondamentale o tonica individuale; Effetti e uso consapevole delle scale e intervalli musicali; Risonanza corporea e organi interni; Gestualità, voce e corpo; Canti, stili, espressione; Armonizzazione dei chakra e dei corpi sottili; I Suoni creatori di luce, forme e colori; Il Canto Armonico e Overtones. Lezioni individuali, frequenza e orari personalizzati; a richiesta si organizzano corsi, laboratori e seminari di gruppo. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] 30 Konrad aprile 2011 APPUNTAMENTI DI aprile Trieste ore 9.30 alle ore 11, con inizio lunedì 4 aprile, a Ronchi dei Legionari presso la palestra Corpo Libero di via Roma 13. Info 0481 777737, Anna 0481 32990. Centro Buddhista Tibetano Il Centro Buddhista Tibetano Sakya Kunga Choling annuncia la visita del Ven. Khenpo Sherab Amipa Rinpoche nei primi giorni del mese di maggio per un seminario ed iniziazione su Buddha Sakyamuni. Info 040 571048. Pordenone 7 giovedì Le nuove Costellazioni Familiari Ancarano 2-5 giugno "Quando siamo in armonia con il movimento dello spirito ci sentiamo bene, siamo tranquilli e privi di preoccupazioni, conosciamo il passo successivo e abbiamo la forza di compierlo". Riduzione per iscrizioni entro 20 aprile Info 3939489833 www.devidodoriana.it Gorizia 12 e 21 mar e gio ingresso libero Programmazione Neuro Corporea Tecnica di guarigione spirituale che esplora la relazione tra il nostro corpo, la nostra coscienza e la nostra vita permettendoci in caso di disequilibrio, di ritornare ad uno stato di armonia. Conferenza alle ore 20.30 all'Ass. Delfino Blu in via 7 Giugno 8 a Ronchi dei Leg. Info 334 6728109. Rebirthing l'arte del respiro Tecnica efficace che lavora sia a livello mentale che emozionale, indicata per integrare traumi, abbandonare condizionamenti della personalità, liberare l'emozionale trattenuto e lo stress. Conferenza alle ore 20 all'Ass. Delfino Blu in via 7 Giugno 8 a Ronchi dei Leg. Info 349 2840064. 8 venerdì ingresso libero Eft conferenza informativa Eft Friuli propone una serata per presentare questa tecnica di auto-aiuto, alle ore 20.30 a Pordenone al Villaggio del Fanciullo CFP, pad.D. Info Franco 335 8445140, [email protected] 17 domenica Eft corso base ex 1° livello EFT Friuli organizza un Corso Base EFT presso Il Villaggio del Fanciullo pad. D a Pordenone in via De La Comina 25. Una giornata per imparare questa innovativa tecnica di autoaiuto. Info Franco 335 8445140, info@ eft-friuli.it Udine 4-6 da lunedì a mercoledì Corsi yoga tradizionale Patanjali Con aprile, avranno inizio i corsi serali di Yoga dell'ass.ne Prana con il dr. Claudio Masotto: a Pagnacco il lunedì; a Sequals il martedì e a Udine il mercoledì. Info 0432 956331, 389 2789631, masotto.claudio@gmail. com, www.associazioneprana.it Vacanza depurativa Dal 23 al 31 maggio a Grado. Fra amici, almeno un volta all'anno salutisti. Prodotti biologici attività fisica interventi di interesse. Per riprendere nuova energia mentale e fisica. Info 393 4242113. Corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì dalle ore 9 alle ore 10.30 ed il martedì dalle ore 17.30 alle ore 19, con inizio lunedì 4 aprile 2011. Corsi di qi gong (ginnastica tradizionale cinese) il giovedì dalle ore 17.30 alle ore 18.30 con inizio giovedì 7 aprile 2011, presso la Palestra Spazio via Marega 26 Lucinico. Info 0481 32990. Associazione Wu Zhen Italy Timeline Analysis (pnl) Siamo in via del Marinaio 16/a. Prenota l'analisi della Linea Temporale e verifica se ci sono ostacoli generazionali inconsci al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Info 338 6240656 Renèe, www.timeline.name 1 venerdì ingresso libero Medicina nel Terzo Millennio: la terapia informazionale e di riequilibrio. Conferenza con il Dott. Eugenio Sclauzero, medico olistico, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41. 13 e 22 mer e ven ingresso libero Associazione Spazio 7 giovedì ingresso libero Incontro di costellazioni familiari Continuano con grande interesse queste serate dimostrative dove si sperimenta in prima persona questo straordinario metodo di crescita personale. Via S. Rocco 142 - ore 20.30. Info Giacomo Bo 0432 728071. 8 venerdì ingresso libero La Fisioterapia olistica Cos'è ed a cosa serve. Conferenza con il Dr. Vezzi Giulio, fisioterapeuta e naturopata, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41. 10 domenica Corsi di Yoga Hatha-Raja ogni lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle ore 19.30 e dalle ore 20 alle ore 21.30, ed ogni giovedì mattina dalle su www.konradnews.it gli annunci di maggio entro il 20 aprile Energia universale "Solo l'uomo aiuta l'uomo" Seminario Fondamentale e Livello V. Come raggiungere un Benessere Psicofisico ed intraprendere un cammino nella Spiritualità. Info 0432 699548, www.mel-italia.eu 15 venerdì ingresso libero Incontro di costellazioni familiari Per provare in prima persona questo straordinario metodo che risolve le dinamiche nascoste che creano i problemi di vita. Via S. Rocco 142 - ore 20.30 Info Giacomo Bo, www. lecostellazionifamiliari.net 15 venerdì I ritmi del corpo sottile Il sistema dei chakra è una via di conoscenza potente che cambia la visione che ciascuno di noi ha di se stesso. Con i chakra appare il corpo sottile che non è disgiunto dalla nostra carne, e ci dà così una visione più integra dell'essere umano. Seminario con Sauro Tronconi dalle 19.30 alle 23.30 a Latisana. Info 349 8654540, www.trieste.espande.it 15 venerdì ingresso libero Non uccidere i tuoi sogni Conferenza con il Dr. Ignazio Malerba, coach ontologico (Argentina), alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41. 17 domenica ingresso libero Atma gita: i canti dell'anima Concerto di primavera con Swami Nirvanananda ed i Bhajan Sisters & Brothers, alle ore 19 presso l'A.S.D. Malaak, via Maniago 4/A. Info 340 2233994 Gianna, [email protected] 21 giovedì ingresso libero La radiestesia La radiestesia ci porta a sviluppare il nostro lato intuitivo in armonia con quello razionale. Incontro con Valter Maestra alle ore 20.30 presso l'Ass. Waira in via S. Rocco 2/a. Info Valter 329 2303459. 22 venerdì ingresso libero L'arte dell'immaginazione La sua utilità in una vita creativa. Conferenza con Maria Canci, counselor e arteterapeuta. Dove? presso Cebi in viale Tricesimo 254 a Udine, alle ore 17. Info 340 3706330. 22 venerdì ingresso libero Come convertire positivamente... le onde Geopatogene. Conferenza con Bruno Schirato, esperto geomantico, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41. 23-25 da sabato a lunedì Intensivo di illuminazione Straordinario ritiro di meditazione, unico nel suo genere. Tre giorni a Sauris sulle montagne, per scoprire se stessi, ritrovare il proprio centro e ricominciare a vivere con serenità la vita. Info 0432 728071 Giacomo Bo, www.intensivodiilluminazione.it 29 venerdì ingresso libero Equilibrio femminile Problematiche, risvolti psichici, fisici ed evolutivi delle varie età della vita Conosci i migliori prodotti bio? erboristeria Il Fiore dell’arte di sanare del dott. Dario Blasich Ronchi dei Legionari (GO) - Via Carducci 21 - Tel. 0481 475545 della donna. Conferenza con Ilaria Forte, Medico esperto in omeopatia, omotossicologia, naturopatia e Giuliana Cossettini, Naturopata. Alle ore 20.30 all'Ass. Gem in via Canova 13 a Feletto U.(UD). Info 0432 574002, www.nutrivita.it 29 venerdì ingresso libero Omeopatia e medicina funzionale... Omeopatia e medicina funzionale regolatoria. Presupposti scientifici secondo la medicina quantistica. Conferenza con il Dr Renato Pascoletti, medico chirurgo, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41. 30 sabato Conosci le costellazioni familiari Sperimentare il contatto con le radici familiari consente di sciogliere i nodi interiori che rendono difficile il vivere quotidiano e le relazioni. Sabato ore 15-18.30 e Domenica 1 maggio ore 9,30-17,30 in Via Canova 13 a Feletto. E' possibile partecipare anche solo uno dei due giorni. Info e costi: Mario Franchi 335 5977306, www.ilmutamento.it Ti meriti un premio Stage-vacanza dal 13 al 19 giugno 2011 in albergo diffuso a Raveo (Ud) per rilassarsi, migliorare la postura e la voce, il corpo e lo spirito. Info 0432 793323 Ferrari-Zamò, [email protected]. Adesioni entro il 5 maggio. Fuori Regione Io donna 7-8 maggio Viaggio verso la saggezza arcaica femminile, seminario ad Abano Terme (PD). Per ritrovare i valori e la conoscenza del tesoro racchiuso in ogni donna. Iscrizioni con riduzione entro il 15 aprile. Info 393 9489833, www.devidodoriana.it Escursioni 10 domenica ingresso libero Yoga e natura Camminata in Carso con Franco Salvi dell'Institute of Yogic Culture: per prendere coscienza del nostro rapporto con la natura. Info e adesioni (per l'organizzazione!). Info 040 635718, 348 0530570. 17 domenica ingresso libero Piramidi in Friuli Alla scoperta di colline modellate a piramide, di particolari formazioni geologiche forse intagliate dall’uomo e di ipogei utilizzati per il culto della Madre Terra e a scopo terapeutico. Escursione con Valter Maestra a Cividale del Friuli. Info e adesioni Valter 329 2303459. Essenze, fiori di Bach, aura-soma, incensi, cristalli, fitocosmesi, miele, alimenti biologici, libri... nat_spaziocorti Trieste, via Corti 2 (vicino a Piazza Venezia) tel. 040 9990006 orario: da martedì a sabato 10-13 e 15.30-19.30 fuori orario su appuntamento [email protected] - www.natdesign.it