5 Prefazione alla prima edizione del 1884 33

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5 Prefazione alla prima edizione del 1884 33
INDICE
Introduzione
L’origine della famiglia, della proprietà privata
e dello Stato
Prefazione alla prima edizione del 1884
Prefazione alla quarta edizione del 1891
5
33
35
Capitolo I Stadi della cultura preistorica
Capitolo II La famiglia
Capitolo III La gens irochese
Capitolo IV La gens greca
Capitolo V Genesi dello Stato ateniese
Capitolo VI Gens e Stato a Roma
Capitolo VII La gens nei Celti e nei Germani
Capitolo VIII La formazione dello Stato dei Germani
Capitolo IX Barbarie e civiltà
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59
123
141
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211
Postfazione: Attraverso l’Atlantico
La Società antica e L’Origine della famiglia
tra America ed Europa
1. Ancient Society di Lewis Henry Morgan (1877)
2. Kovalevsky, Marx e Morgan
3. I taccuini etnologici B 146 e B 150
4. Lévi-Strauss e Morgan
5. Leslie White e il ritorno di Morgan
6. Edmund Wilson: Irochesi e castori
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INTRODUZIONE
The tendency of philosophic inquiry is more
and more toward the origin of things.
Hubert H. Bancroft1
1. Marx, Engels e gli Irochesi
Si può far cominciare questo racconto da una frase di Marx
apparentemente banale, contenuta in una lettera a Engels del
primo agosto 1877:
I miei signori nipoti ieri mi hanno fatto omaggio dei 5 grossi volumi di Bancroft The native races of the Pacific States of North
America 2.
Marx riceve in dono il libro di Bancroft nello stesso anno
della pubblicazione di Ancient Society, nuovo saggio dell’antropologo americano Lewis H. Morgan, già autore della poderosa indagine sui Systems of Consanguinity (1871), indagine etnografica sui sistemi di parentela primitivi che aveva
preso le mosse da ricerche sul campo effettuate originariamente presso la tribù irochese dei Seneca. Solo alcuni anni
dopo, probabilmente tra la fine dell’80 e i primi dell’81, Marx
avrebbe ricevuto una copia del libro di Morgan dall’etnografo russo Maxim Kovalevsky.3
1
The works of Hubert Howe Bancroft, vol. I, San Francisco, The History
Company, 1886, p. 2.
2
K. Marx – F. Engels, Lettere 1874-1879, Milano, Edizioni Lotta Comunista,
2006, p. 213. Opera collettiva di un gruppo di specialisti coordinati da Bancroft,
ed edita per la prima volta nel 1875, non limita la sua indagine, come farebbe
supporre il titolo, agli abitanti originari della metà occidentale dell’America
Settentrionale, comprendendo le popolazioni dall’Alaska alla California, ma
include anche l’intero Messico e il Centro America.
3
Infra, p. 241.
5
Friedrich Engels
Un ampio estratto di Ancient Society, tratto dall’edizione
londinese del 1877, corredato da osservazioni e riflessioni,
ma senza data, occupa la parte iniziale (pp.1- 98) del taccuino
di Marx B 146, che contiene anche più brevi estratti e osservazioni su altri libri di carattere storico- etnologico: Java, or
How to Manage a Colony di James W. B. Money, (pp. 99127); The Aryan Village in India and Ceylon di John Phear
(pp. 128-155); Fränkisches Recht und römisches Recht di
Rudolph Sohm (pp.155-159) e Lectures on the Early History
of Institutions di Henry Sumner Maine (pp. 160-197)4.
Un altro taccuino di Marx, il B 150, contiene nelle prime otto pagine estratti dalla Origin of Civilisation di John
Lubbock, seguiti da una pagina con riferimenti bibliografici a
Wilfrid Scawen Blunt, già console britannico in Egitto, e a un
articolo di Michael George Mulhall, Egyptian Finance, pubblicato sulla “Contemporary Rewiew” nell’ottobre 1882, che
permette di considerare la redazione delle note posteriore a
tale data. Di fronte alla prima pagina vi è un appunto di Marx
su The People of India, di Watson e Kaye (v. II), e sui Commentaries of Gajus on the Roman Law di Frederick Tomkin e
William G. Lemon5.
Confrontando la successione dei capitoli del saggio di
Morgan con la sequenza degli estratti di Marx, si nota una diversa organizzazione della materia. L’ordine dato da Morgan
alla sua opera è il seguente:
I. Sviluppo intellettuale attraverso le invenzioni e le scoperte. (1.
Periodi etnici. 2. Tecniche di sussistenza. 3. Progressione dello
sviluppo umano).
II. Sviluppo dell’idea di governo. (1. L’organizzazione della società sulla base del sesso.2. La gens irochese. 3. La fratria irochese. 4
La tribù irochese. 5. La confederazione irochese. 6. La gens in altre
tribù della famiglia ganowaniana. 7. La confederazione azteca.
4
Di seguito alle pagine dedicate a Maine, il taccuino contiene anche appunti da
Le principales applications de l’Electricité di E. Hospitaler (cfr. The ethnological
notebooks of Karl Marx (Studies of Morgan, Phear, Maine, Lubbock) transcribed
and edited, with an introdution by Lawrence Krader, van Gorcum & Company –
Assen, The Netherlands, 19742, pp. 86-89 e 359).
5
Ibid., p. 360.
6
L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato
8 La gens greca. 9.La fratria, la tribù e la nazione greca. 10. Istituzione della società politica greca. 11. La gens romana. 12. La curia,
la tribù e il popolo romano. 13. L’istituzione della società politica
romana. 14. Trasferimento della discendenza dalla linea femminile
a quella maschile. La gens in altre tribù della famiglia umana.
III. Sviluppo dell’idea di famiglia. (1. La famiglia antica. 2 La
famiglia consanguinea. 3 La famiglia punalua. Le famiglie sindiasmiane e patriarcali. 4. La famiglia monogamica. 6. Sequenza
delle istituzioni connesse con la famiglia).
IV. Sviluppo dell’idea di proprietà. (1. Le tre regole di successione della proprietà. 2. Le tre regole di successione della proprietà.
Seguito).
Nel taccuino B 146, invece, la terza e quarta parte di Ancient Society, relative allo sviluppo dell’idea di famiglia e
dell’idea di proprietà, precedono invece la seconda, relativa
alla sviluppo dell’idea di governo. Il nuovo ordine dato da
Marx è quindi il seguente:
I. Sviluppo ecc. (1. 2.)
III. Sviluppo dell’idea di famiglia. (1. La famiglia antica. 2.La famiglia consanguinea. 3 La famiglia punalua. 4. La famiglia sindiasmiana e quella patriarcale. 5 La famiglia monogamica. 6. Sequenza delle istituzioni connesse con la famiglia.)
IV Sviluppo dell’idea di proprietà. (1. Le tre regole di successione.
2. Le tre regole… continuazione.)
II. Sviluppo dell’idea di governo (1.Organizzazione della società
sulla base del sesso. 2. La gens irochese. 3. La fratria irochese.4.
La tribù irochese. 5. La confederazione irochese. 6. Gentes in altre
tribù della famiglia ganowaniana. 6 [sic ma 7]. La confederazione
azteca. 8. La gens greca. 9. La fratria, la tribù e la nazione greca.
10. Istituzioni della società politica greca. 11. La gens romana.
12. La curia romana, la tribù ed il populus. 13. Istituzioni della
società politica romana. 14. Cambiamento della discendenza dalla
linea femminile a quella maschile. 15. Gentes in altre tribù della
famiglia umana).
Sebbene, come si è già anticipato, non sia possibile una
datazione precisa di queste pagine, un chiaro riferimento testuale ad Ancient Society è contenuto nel primo abbozzo della
lettera di Marx in risposta a Vera Zasulich sulla proprietà co-
7
Friedrich Engels
mune russa, dell’8 marzo 1881. La citazione, oltre a stabilire
con sicurezza un termine di lettura ante quem, sembra suggerire la possibilità che anche la stesura delle note sia stata
conclusa non molto tempo prima di quella data:
Un’altra circostanza favorevole alla conservazione della comune
russa (attraverso lo sviluppo) è che essa non è soltanto contemporanea alla produzione capitalistica, ma è sopravvissuta all’epoca
in cui questo sistema sociale si presentava ancora intatto, mentre
lo trova oggi, nell’Europa occidentale come negli Stati Uniti, in
lotta con la scienza, con le masse popolari e con le stesse forze
produttive generate nel suo seno. In breve, lo trova in una crisi
che avrà fine soltanto con la sua eliminazione e col ritorno delle
società moderne al tipo “arcaico” della proprietà comune, forma
in cui – come dice un autore americano tutt’altro che sospetto di
tendenze rivoluzionarie, le cui ricerche sono finanziate dal governo di Washington - « il nuovo sistema» al quale tende la società
moderna «sarà la riedizione (a revival) in una forma superiore (in
a superior form) di un tipo sociale arcaico». Quindi non bisogna
farsi spaventare dal termine “arcaico”.6
La breve citazione da Morgan è tratta proprio dalle ultime
pagine di Ancient Society: “It will be a revival, in higher form,
of the liberty, equality and fraternity of the ancient gentes”7.
Va ricordato, tuttavia, che nel saggio di Morgan il “revival”
rappresenta solo l’auspicata meta finale del processo evolutivo che la società umana dovrà necessariamente intraprendere
se vorrà assicurare la propria sopravvivenza:
Fin dall’avvento della civiltà, lo sviluppo della proprietà è stato
così gigantesco, le sue forme così variamente articolate, i suoi usi
così continuamente allargati, e la sua amministrazione tanto abile
nel favorire gli interessi dei proprietari, che la proprietà stessa è
diventata una potenza in sé che è sfuggita al controllo della grande massa della popolazione. La mente umana assiste sconcertata
agli sviluppi della sua stessa creazione. Verrà, tuttavia, il tempo in
cui l’intelligenza umana si eleverà a riacquistare il dominio sulla
ricchezza, ridefinendo i rapporti tra lo Stato e la proprietà di cui
esso è protettore, nonché gli obblighi e le limitazioni dei diritti dei
proprietari. Gli interessi della società precedono quelli dell’indivi6
K. Marx- F. Engels, Lettere 1880-1883 (marzo), Milano, Edizioni Lotta
Comunista, 2008, p. 384.
7
L. H. Morgan, Ancient Society, ed. White, p. 467.
8
L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato
duo, ed il problema è di stabilire un rapporto giusto ed armonico
tra questi due. Se dobbiamo credere che in futuro come in passato
la legge dell’umanità continuerà ad essere quella del progresso, ci
viene spontaneo di dire che una mera caccia alla ricchezza non può
assolutamente essere il destino finale del genere umano. Il tempo
trascorso dall’inizio della civiltà non è che un frammento della
storia dell’uomo, così rispetto al passato come al futuro. La dissoluzione della società promette di essere l’unico possibile risultato
di un corso storico in cui la proprietà e la ricchezza continuassero
ad essere il fine e l’obiettivo dell’umanità, e questo perché un cosiffatto corso storico contiene in sé gli elementi dell’autodistruzione. Democrazia nel governo, fratellanza nei rapporti sociali,
eguaglianza di diritti e privilegi, e istruzione per tutti senza discriminazioni; così ci dobbiamo prefigurare quella futura condizione
della società verso cui ci spingono costantemente l’esperienza,
l’intelligenza e le conoscenze finora accumulate. Sarà una riviviscenza, in forma superiore, della libertà, dell’uguaglianza e della
fraternità delle antiche gentes.8
Engels, che è alla ricerca di possibili corrispondenze fra
i costumi dei Germani e quelli dei nativi americani per completare i suoi studi sulla storia dell’antica Germania, nonostante abbia avuto notizia da Marx del libro di Morgan, preferisce consultare i volumi di Bancroft anziché Ancient Society.
Saranno poi, al contrario, le indagini rimaste incompiute che
Engels ha condotto sulla civiltà celtica irlandese e sui Germani, ad essere parzialmente sfruttate nella stesura dell’Origine
della famiglia, della proprietà privata e dello Stato.
Nella lettera dell’8 dicembre 1882 a Marx, che soggiorna
a Ventnor, sull’isola di Wight, Engels rende note le analogie
che ha ritrovato tra gli antichi Germani e gli indiani d’America. Pur menzionando anche gli Irochesi, (“i tuoi Irochesi”,
implicito riferimento ad Ancient Society), è nei Thlinkeet (o
Tlingit) dell’Alaska, descritti da Bancroft nel capitolo dedicato agli “Hyperboreans”9, che egli crede di riconoscere un
“perfetto omologo dei Germani”. La lettura di Bancroft non
è completata da Engels, che deve restituire il libro per poter
8
L. H. Morgan, La società antica. Le linee del progresso umano dallo stato
selvaggio alla civiltà, Milano Pgreco, 2013, p. 403.
9
Cfr. The Works of Hubert H. Bancroft, ed. cit., vol. I, pp. 109-110.
9
Friedrich Engels
ottenere dalla biblioteca le opere di Georg Maurer, indispensabili alla conclusione di un lavoro più urgente, il saggio sulla
Marca tedesca.10
L’ampia messe di dati raccolti da Bancroft sembra confermare, anche se non esaminata integralmente, le ipotesi di
Engels sulla primitiva organizzazione della famiglia presso i
Germani:
Per chiarire finalmente il parallelo tra i Germani di Tacito e i Pellerossa americani, sto copiando qualche estratto dal primo volume
del tuo Bancroft. La somiglianza è in effetti tanto più sorprendente
in quanto il modo di produzione è completamente diverso: da una
parte abbiamo pescatori e cacciatori senza allevamento di bestiame né coltivazioni di terreni, mentre dall’altra troviamo l’allevamento nomade e il passaggio all’agricoltura. Ciò dimostra, per
l’appunto, come a questo stadio il modo di produzione sia meno
decisivo rispetto al grado di disgregazione degli antichi vincoli
di consanguineità e dell’antica reciproca comunanza di uomini e
donne all’interno di una stessa tribù. Altrimenti i Tlingit, in quella
che era un tempo l’America russa, non potrebbero essere i perfetti
omologhi dei Germani, e probabilmente in misura anche maggiore
dei tuoi Irochesi. Un altro enigma che qui viene risolto è come
mai l’assegnazione della maggior parte dei carichi di lavoro alle
donne risulti pienamente compatibile con il grande rispetto di cui
esse godevano. Ho poi trovato conferma alla mia ipotesi che lo jus
primae noctis, attestato originariamente in Europa tra i celti e gli
slavi, sia un antico residuo della comunanza sessuale: presso due
tribù, molto distanti tra loro e non appartenenti alla stessa razza, è
esercitato dallo sciamano in quanto rappresentante della tribù. Da
questo libro ho imparato molto e, per il momento, quanto basta
riguardo ai Germani. Sono invece costretto a rinviare il Messico
e il Perù, perché ho restituito il Bancroft e ho preso in cambio le
cose rimanenti di Maurer, che ora ho tutte a mia disposizione. Dovevo riguardarle per la mia nota conclusiva sulla “marca”, che sta
diventando lunga e ancora non mi piace, sebbene l’abbia riscritta
due o tre volte. Però, riassumere in 8-10 pagine la nascita, lo sviluppo e il declino non è uno scherzo. Se avrò tempo te la manderò
10
Se tralascia, per il momento, i due ultimi capitoli del primo volume sui
popoli del Messico e del Perù, dimostra di aver già letto, almeno in parte, i restanti
volumi. L’ allusione al sacro e al regno animale, nella conclusione della lettera,
risente indubbiamente della lettura della prima parte, Mythology, del terzo volume
di Bancroft, Myths and Languages, dedicato interamente alla mitologia e alle
lingua degli indiani d’America.
10
L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato
per avere la tua opinione.11 Personalmente, sarei felice di liberarmene e tornare alle scienze naturali. È divertente vedere come sia
sorta l’idea del sacro presso i cosiddetti popoli naturali. In origine
era sacro ciò che prendevamo dal regno animale, il bestiale, nei cui
confronti tutti gli “ordinamenti umani” erano un abominio, così
come lo sono nei Vangeli rispetto alla legge divina.12
2. Engels, Kautsky e l’origine del matrimonio e della famiglia
Almeno a partire dall’81, lo studio comparato degli usi
primitivi dei Germani con i Celti, soprattutto con le antiche
leggi e costumi irlandesi, ma anche con i nativi d’America,
induce Engels a interessarsi alle controversie allora esistenti
tra storici ed etnologi sulla originaria costituzione della famiglia, per alcuni fin dall’inizio fondata sulla monogamia,
per altri sulla promiscuità primitiva dell’orda, oppure basata originariamente sul sistema patriarcale o sul matriarcato.
All’inizio del 1883 Engels riceve da Karl Kautsky un articolo sull’Eterismo, primo di una serie dedicata a “L’origine
del matrimonio e della famiglia”13, avverso alla teoria della
promiscuità sessuale primitiva ipotizzata da Bachofen. Le
tesi sostenute da Kautsky trovano però la netta opposizione
di Engels, che espone all’autore le sue critiche citando, tra
l’altro, anche un esempio tratto da Bancroft14:
Non La meraviglierà apprendere che riguardo al Suo articolo
sull’eterismo la mia posizione è sempre la stessa, ossia che la comunanza delle donne (e degli uomini, per le donne) sia stata il
punto di partenza delle relazioni tra i sessi nella tribù. La tesi contraria basata sulla motivazione psicologica, la gelosia, introduce
modi di vedere più recenti ed è confutata da innumerevoli fatti (di
cui sotto). In questo campo Darwin non è un’autorità, come non lo
11
Engels spedisce il manoscritto della Marca a Marx, che glielo restituisce
con alcune osservazioni il 19 dicembre. Il giorno successivo, 20 dicembre 1882,
Engels spedisce il manoscritto definitivo a Bernstein.
12
K. Marx – F. Engels, Lettere 1880-1883 (marzo), cit., pp. 308-309.
13
Apparsi nel periodico “Kosmos” di Stoccarda tra l’ottobre del 1882 e il
marzo 1883 (a. IV, v. XII), saranno poi raccolti con questo titolo e riediti come
pubblicazione separata tratta da “Kosmos” (anno VI, 1882).
14
Engels si riferisce agli usi di alcune tribù di indiani della California descritti
in The Works of Hubert H. Bancroft, cit., vol. I, pp. 349-351.
11
Friedrich Engels
è nell’economia dalla quale ha importato il suo malthusianesimo.15
Delle scimmie sotto questo aspetto non sappiamo quasi niente,
perché le osservazioni nei giardini zoologici non dimostrano nulla,
quelle dei gruppi di scimmie selvatiche sono difficili da realizzare
e quelle pure si dice siano state compiute non possono essere considerate né precise né definitive e neanche generalmente valide. Il
gorilla e l’orango sono senz’altro da escludere perché non vivono
in gruppo. Le tribù originarie che Lei cita, che presentano vincoli
monogamici piuttosto allentati, sono secondo me forme degenerate, come ha dimostrato Bancroft riguardo ai Californiani della
penisola. La prova dell’originarietà non è fornita dall’arretratezza,
bensì dal grado di integrità degli antichi legami di sangue nella
tribù. Questi devono pertanto essere verificati in ogni singolo caso
prima di poter trarre delle conclusioni da singoli fenomeni in questa o quell’altra tribù. Ad esempio, tra i Californiani della penisola
gli antichi legami risultano molto allentati e nessun’altra organizzazione subentrata al loro posto: segno certo di degenerazione.
Anche queste genti depongono contro la Sua tesi, perché anche tra
di loro le donne tornano periodicamente in comune. E questo è un
punto centrale che Lei però non menziona affatto.
Proprio come si può dedurre con sicurezza che ovunque la terra, ad
esempio con lo Hutzwang16, torna periodicamente in comune ci sia
stata un tempo una totale proprietà comune dei terreni, allo stesso
modo è possibile secondo me concludere che ci sia stata in origine una comunanza delle donne ovunque queste – effettivamente o simbolicamente – tornano periodicamente in comune. E ciò
non accade solo tra i Suoi Californiani della penisola, ma anche
in molte tribù indiane, oltre che tra i Fenici, i Babilonesi, gli Indi,
gli Slavi e i Celti, sia effettivamente che simbolicamente; è quindi un uso antichissimo e ampiamente diffuso e contraddice tutta
l’argomentazione psicologica basata sulla gelosia. Sono curioso di
vedere come supererà questo ostacolo nel corso della trattazione,
perché certamente non lo potrà far passare sotto silenzio.17
In risposta, Kautsky spedisce a Engels il suo secondo articolo sul tema, “Die Raubehe und das Mutterrecht. Der Clan”
(“Il matrimonio per ratto e il diritto matriarcale. Il clan”). Le
15
Darwin ne L’origine dell’uomo (capitolo 20) sconfessava la tesi della
promiscuità primitiva e del matrimonio comune. A tale opinione di Darwin
accenna anche Morgan in Ancient Society (v. ed. White, cit., p. 357).
16
Antica obbligo in vigore nella marca di lasciare senza recinzioni il terreno
della comunità libero per il pascolo nel periodo tra il raccolto e la nuova semina.
17
Lettera a Kautsky del 10 febbraio 1883, in K. Marx- F. Engels, Lettere
1880-1883 (marzo), cit., pp. 341-42.
12
L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato
nuove giustificazioni addotte a quanto sostenuto precedentemente, tutt’altro che convincenti, riescono solo a rendere
più severa la critica di Engels che, poco prima di rispondere,
confida a Eduard Bernstein:
Kautsky mi ha mandato il suo secondo pezzo sul matrimonio, in
cui cerca ancora una volta di contrabbandare come secondaria la
comunanza delle donne. Ma non va bene. Gli scriverò a questo
proposito e allegherò la lettera a un’altra che Le invierò. Kautsky
ha la sfortuna che sotto la sua penna non sono le cose complicate
a diventare semplici, bensì quelle semplici a diventare complicate.
E poi non si può combinare niente quando si scrive così tanto.
Dovrebbe scrivere dietro compenso delle cose popolari e prendersi il tempo per trattare gli argomenti scientifici riflettendo bene e
andando a fondo, il solo modo in cui ne può venir fuori qualcosa.18
Sulla capacità di analisi di Kautsky, le riserve di Engels
sono già note agli amici. Quasi due anni prima, usando lo
stesso gioco di parole, ha confidato ad August Bebel: “è una
bravissima persona, ma è un pedante e un cavillatore nato,
nelle cui mani non sono le questioni complicate a diventare semplici, bensì quelle semplici a diventare complicate”.19
Nella lettera a Kautsky del 2 marzo 1883, come già annunciato a Bernstein, Engels espone francamente le sue obiezioni
alle precisazioni contenute nel secondo articolo della serie.
Questa seconda risposta al giornalista austriaco è importante
per comprendere meglio quali fossero le convinzioni di Engels sulle società primitive prima della lettura dell’opera di
Morgan:
Caro signor Kautsky,
ho ricevuto il Suo secondo articolo sul matrimonio e poiché esso
contiene la Sua risposta alla mia critica del primo, proseguirò subito da dove ho lasciato visto che adesso dispongo di un’ora libera
che domani non avrò.
Innanzi tutto ritengo inammissibile che, avendo contestato l’originarietà della comunanza delle donne, Lei cerchi ora di reintrodurla
come fenomeno secondario. Ovunque esista una comunanza, della
terra, delle donne, o di qualsiasi altra cosa, essa sarà necessariamente originaria, un’eredità del regno animale. Tutto il successivo
18
19
27 febbraio 1883 (Ibid., p. 351).
Engels a Bebel, Londra 25 agosto 1881 (Ibid., p. 110).
13
Friedrich Engels
processo di sviluppo consiste nel graduale dissolvimento di questa
comune proprietà primitiva: in nessun caso è dato riscontrare un
esempio di proprietà comune secondaria evolutasi da una proprietà privata primitiva. Ritengo questo principio talmente incontestabile e universalmente valido che anche se Lei mi presentasse
delle apparenti eccezioni, e per quanto queste fossero a prima vista
convincenti, non le considererei tanto alla stregua di un argomento
contrario quanto come un aspetto ancora da risolvere.
Inoltre, avendo parlato della gelosia nel primo articolo come fattore decisivo, Lei non può ignorarlo completamente nel secondo. Il
primo articolo presuppone una forma non troppo stretta di monogamia, e ciò in larga misura a causa della gelosia perché, come ho
detto, gli altri motivi secondo me contano poco. Ma se la gelosia
può avere ragione della naturale comunanza dei sessi – e lei indirettamente ne ammette l’esistenza: «all’interno della tribù regnava
la piena libertà sessuale» - se la gelosia può relegare questa naturale libertà entro i confini di una temporanea monogamia, tanto
più essa dovrebbe superare ostacoli minori. La proprietà comune dei prigionieri di guerra da parte della tribù rappresenta però
un ostacolo di entità notevolmente inferiore. Una donna resta una
donna, che sia libera o schiava; certamente, nel caso delle schiave,
la gelosia di un uomo può imporre il possesso esclusivo molto più
facilmente che non nel caso di donne libere che hanno il diritto di
adulterio! Ma appena subentra il matrimonio con le prigioniere,
la gelosia degli uomini d’un tratto svanisce; la comunanza degli
uomini e delle donne, che in origine essi ritenevano spaventosa,
diventa ammissibile e piacevole e, anche dopo l’introduzione della
monogamia o della poligamia, perfino tra i popoli semitici dove gli
harem sono la norma, gli uomini non hanno niente in contrario a
che le loro donne si facciano sbattere da cani e porci nei templi o in
occasioni speciali. No, carissimo, Lei non può farla così semplice.
Lei ha il dovere di dormire nel letto scomodo che si è preparato.
Se la comunanza sessuale primaria è stata impedita dalla gelosia,
allora la comunanza sessuale risulta esclusa una volta per tutte,
da allora fino alla società capitalistica. O il suo secondo articolo
smentisce il primo o viceversa.
Tra parentesi, contesto la Sua tesi che la libertà della donna, nella
prima fase di cui Lei parla, abbia favorito la monogamia perché
non ci sarebbe stata oppressione. L’argomento secondo cui la comunanza dei sessi fosse basata sull’oppressione è falso ed è una
distorsione moderna derivante dall’idea che la proprietà comune
nella sfera sessuale fosse solo quella delle donne da parte degli
uomini e per il piacere di questi ultimi. Ciò è del tutto estraneo allo
stato originario. La comunanza in questa sfera era per entrambi i
14
L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato
sessi. Rifiutare un falso argomento, tuttavia, non equivale a rifiutare i fatti reali su cui la distorsione è basata.
Inoltre, riducendo tutta la comunanza dei sessi e le sue tracce al
matrimonio per ratto con donne straniere, Lei attribuisce a questo tipo di matrimonio, in quanto forma prevalente, una diffusione
davvero immensa.20 Ma non ne adduce la minima prova.
Ciò che segue si perde in un mare di ipotesi [alcune delle quali]
sicuramente giuste [per determinate epoche e] regioni. Ma Lei generalizza a tutta velocità, mentre questioni di questo genere non
possono essere liquidate tanto in fretta. Sebbene il clan celtico, la
gens romana e la stirpe tedesca siano effettivamente tutte suddivisioni della tribù, sono però caratterizzate da differenze fondamentali e sicuramente anche da una diversa origine. Lo stesso vale per
i diversi tipi di clan tra i popoli non celtici.
Sono convinto che se Lei proseguisse questi studi o li riprendesse
dopo un po’ di tempo, arriverebbe a risultati molto diversi e forse
rimpiangerebbe di essersi buttato con tanta fretta in questo campo
difficile. Lei ha sgobbato parecchio, ma è corso troppo velocemente alle conclusioni e ha attribuito un peso eccessivo alle opinioni
dei cosiddetti antropologi, che hanno tutti una certa, come dire,
stortura che ricorda i socialisti della cattedra. Se Lei può confutare
l’esaltazione e la mistificazione della comunanza dei sessi operate
da Bachofen21, ciò non significa che la comunanza dei sessi non
esista o che smetterà di esistere. 22
Dopo più di sei mesi, il 18 settembre, Engels riprende
brevemente l’argomento, ma solo al fine di esortare Kautsky
a occuparsi di altre tematiche che non richiedano un impegno
così approfondito, temperando l’asprezza della raccomandazione con l’espressione di un lusinghiero giudizio su un recente articolo:
20
È la tesi del matrimonio per ratto sostenuta da John McLennan, autore
del Primitive Marriage (1865). L’autore scozzese presentava una teoria
dell’evoluzione sociale che in alcuni punti assomigliava a quella di Morgan:
promiscuità primordiale e iniziale discendenza matrilineare prima dell’avvento
della famiglia patriarcale. In un’opera successiva, Studies in Ancient History
Comprising a Reprint of Primitive Marriage, McLennan attaccò però
polemicamente il System of Consanguinity di Morgan, il libro che è alla base
del successivo Ancient Society. Morgan replicò a McLennan con una lunga nota
(Ancient Society, ed. White, pp. 430-442).
21
Johan Jakob Bachofen, il giurista ed etnologo svizzero autore della
monumentale indagine sul diritto materno, Das Mutterrecht (Stuttgard 1861).
22
K. Marx- F. Engels, Lettere 1880-1883 (marzo), cit., pp. 352-54.
15