La scelta efficace nella candidasi vaginale Rischio di

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La scelta efficace nella candidasi vaginale Rischio di
alter ego
in medicina
A New Age of Medical Communications
n. 2 - luglio 2011
La scelta efficace
nella candidasi vaginale
Rischio di tromboembolismo venoso
con l’uso di contraccettivi orali
La contraccezione è una necessità,
la contraccezione intelligente è un’arte
alter ego
in medicina
alter ego
in m ed i c i n a
n. 2 - luglio 2011
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2
E DITORIALE
Alterazioni della microflora vaginale
nelle diverse età della donna
di Secondo Guaschino
e Davide De Santo
La mucosa del canale vaginale è ormonosensibile e va incontro a molteplici modificazioni nel corso della vita della donna. Nell’infanzia e dopo
la menopausa, la ridotta stimolazione estrogenica si traduce in un epitelio
sottile; al contrario nel periodo fertile, in particolare durante la gravidanza,
lo stimolo ormonale determina una vivace proliferazione dell’epitelio ed
uno spiccato accumulo intracellulare di glicogeno (1).
L’ambiente della donna in età fertile non è sterile ma colonizzato da
microrganismi endogeni commensali che, ponendosi in equilibrio dinamico tra loro, costituiscono la fisiologica microflora vaginale (1). Quest’ultima è influenzata da diversi fattori, quali gli ormoni sessuali, lo stile
di vita, le abitudini personali e voluttuarie e patologie concomitanti (2).
I lattobacilli rappresentano la principale componente della flora batterica
vaginale in età fertile e la loro abbondanza si associa ad un ridotto rischio
di vaginosi batteriche e di infezioni delle vie urinarie (1).
I lattobacilli, infatti, mediante numerosi meccanismi tra cui la produzione
di lattato e di perossido di idrogeno, competizione per le fonti nutritive,
rilascio di sostanze immunostimolamti e battericide, bloccano l’adesione
dei microrganismi patogeni all’epitelio vaginale inibendo così la loro proliferazione. Sono i responsabili inoltre del basso pH vaginale […]. L’equilibrio tra la componente aerobia e quella anaerobia è di fondamentale
importanza per il mantenimento delle corrette funzioni dell’ecosistema
vaginale. La perdita di questo equilibrio può essere causa di molteplici
disturbi per la donna. La Vaginosi Batterica (VB) costituisce una delle
più frequenti affezioni vaginali dall’età fertile […].
La VB è causata dalla sostituzione della popolazione batterica polimicrobica comprendente Gardnerella vaginalis, bacilli anaerobi gram-negativi, come le specie Prevotella, le specie Peptostreptococco, Mycoplasma
hominis, Ureaplasma urealyticum e le specie Mobiluncus e Bacteriodes.
Questi batteri producono numerose sostanze che causano un aumento del
pH vaginale e la comparsa di abbondanti secrezioni di odore sgradevole.
Il suffisso –osi indica il fatto che non si tratta di una vera e propria infezione, bensì di un sovvertimento dell’ecosistema vaginale, con una riduzione della normale flora lattobacillare produttrice di perossido di idrogeno, battericida nei confronti di batteri anaerobi […].
L’ecosistema vaginale si trova in uno stato di equilibrio estremamente
delicato, mantenuto stabile dalla popolazione lattobacillare, la specie batterica quantitativamente più rappresentata in età fertile. Si tratta, tuttavia,
di un equilibrio dinamico che può subire delle modificazioni sia qualitative
che quantitative qualora venga meno l’azione protettiva dei lattobacilli;
tale evenienza si verifica in molteplici condizioni fisiologiche (infanzia,
gravidanza, menopausa), patologiche (dismicrobismi intestinali, diabete
mellito, malattie autoimmuni) e iatrogene (terapie antibiotiche, corticosteroidee, immunosoppressive).
(1)
(2)
Zanoio L, Barcellona E, Zacchè G, et al. In: Ginecologia e Ostetricia con tavole di FH.
Netter, edizione Elsevier Masson, 2007.
Sharon L Hillier. The Complexity of Microbial Diversity in Bacterial Vaginosis. N Engl J
Med 2005; 353: 18.
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La scelta efficace
nella candidiasi vaginale
in medicina
Le micosi vulvovaginali sono il motivo più comune delle
visite ginecologiche e quelle causate da Candida sono
in aumento in molti paesi sviluppati. Il microrganismo
più frequente è la Candida albicans, isolata in più
dell’80% dei casi, seguita da Candida glabrata e altre
specie di Candida. Ad oggi la classe di imidazoli è comunemente usata nella cura delle infezioni vaginali, ciò
è dovuto alla loro buona efficacia, alla terapia a breve
termine e alla facilità d’uso(1).
Il sertaconazolo è un agente antimicotico ad ampio spettro
d’azione. Il prodotto farmaceutico è disponibile sotto
forma di crema, tavolette ed ovuli per uso ginecologico.
È stato introdotto in 24 paesi ed è registrato in più di 22.
Ha un’azione rapida ed è molto efficace contro il genere
Candida.
I risultati ottenuti in vitro sono stati confermati in vivo
utilizzando modelli animali di infezione vaginale e hanno
dimostrato la superiore attività del sertaconazolo rispetto ad altri agenti antimicotici. Ciò giustifica l’inizio di
ricerche cliniche riguardanti questo farmaco. Queste ultime hanno avuto i seguenti obiettivi:
• studiare la tollerabilità della formulazione farmaceutica usata per via vaginale determinando l’assorbimento sistemico del farmaco e riportando gli
effetti collaterali;
• determinare la dose appropriata;
• confermare l’efficacia delle differenti formulazioni;
• determinare l’efficacia dell’utilizzo di una singola
dose;
• determinare l’efficacia in condizioni simili nella pratica clinica attraverso trials clinici multicentrici, randomizzati, controllati (miconazolo, econazolo, clotrimazolo) con valutazioni cliniche e micologiche.
Da studi compiuti in Francia e Spagna è risultato che il
sertaconazolo, in tutte le sue forme farmaceutiche vaginali, è efficace nelle pazienti affette da candidiasi vulvovaginale.
La sua efficacia clinica è supportata da parametri oggettivi ed ha un’alta eradicazione microbiologica su test di
coltura.
È comparabile ad altri antimicotici topici standard (clotrimazolo, miconazolo, econazolo) e in rapporto a parametri internazionali, c’è una tendenza alla superiorità
dei risultati clinici e micologici, sebbene questo non
abbia significatività statistica.
Questo farmaco ha dimostrato sicurezza e non ha presentato nessun grave evento avverso. La mancanza di
assorbimento sistemico è confermata dalla inesistenza
di eventi avversi sistemici ed il fatto che non sono state
trovate alterazioni nei test di laboratorio e nei segni vitali.
Confrontati con antimicotici topici, sembrano esserci
meno eventi avversi locali, che rendono considerevolmente sicuri i trattamenti orali. Controindicazioni per
questo farmaco sono quelle usuali per gli antimicotici
topici(1).
Molti altri studi clinici e tossicologici, effettuati su modelli animali, hanno confermato il valore del sertaconazolo nel trattamento delle micosi. Dopo svariati anni di
esperienza clinica questo farmaco è stato approvato per
la terapia contro la candidiasi in Europa(2).
(1)
(2)
Torres J, Marquez M, Camps F. Sertaconazole in the treatment of mycoses:
from dermatology to ginecology. Int J Gynaecol Obstet 2000; 71 Suppl
1: S3-20.
Carillo-Muñoz AJ, Giusiano G, Ezkurra PA, et al. Sertaconazole: updated
review of a topical antifungal agent. Expert Rev Anti Infect Ther 2005;
3 (3): 333-42.
CHLAMYDIA NELLE ADOLESCENTI
e infezioni da Chlamydia trachomatis sono tra le più comuni infezioni batteriche a trasmissione sessuale tra le giovani donne.
Alla Yale University, uno studio ha determinato la frequenza e i pattern di ricorrenza delle infezioni, impiegando differenti
metodi di raccolta dati, quali interviste, revisione di cartelle cliniche, screening attraverso campioni d’urina. I criteri di eleggibilità
al momento dell’arruolamento prevedevano l’essere nullipare, sessualmente attive, di avere un’età compresa tra i 14 ed i 19 anni
ed essere negative al virus dell’HIV.
Allo studio hanno partecipato 411 donne e nel 93,9% erano disponibili i dati di follow-up. Durante il periodo osservazionale di 23.318
persone-mese (mediamente 4,7 anni per persona), a 216 partecipanti (52,6%) è stata diagnosticata l’infezione da C. trachomatis
e a 123 (29,9% del campione totale e 56,9% di quelle con infezioni iniziali) sono state diagnosticate infezioni ricorrenti da C. trachomatis.
Delle 456 diagnosi di infezione effettuate durante il periodo di studio, 241 (52,9%) sono risultate infezioni ricorrenti. La percentuale
di infezioni ricorrenti è stata di 42,1 per 1000 persone-mese. Il tempo medio per la recidiva di infezione è stato di 5,2 mesi. Le infezioni
ricorrenti da C. trachomatis rappresentano una problematica notevole fra le giovani donne, potenzialmente più grave di quanto riconosciuto in questa fascia d’età.
L
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alter ego Rischio di tromboembolismo venoso
in medicina
con l’uso di contraccettivi orali
Testo a cura del Dott. Gennaro Montella
Il 26 settembre del 2011 la Food and Drug Administration
(FDA) ha diffuso un comunicato(1) in cui si segnalava che,
dall’esame di sei studi epidemiologici emergeva un aumentato rischio di tromboembolismo venoso (TEV) associato
all’uso di contraccettivi orali contenenti drospirenone, rispetto ad altre pillole a basso contenuto estrogenico e con
diversa molecola progestinica. L’ente regolatorio statunitense ha ulteriormente valutato la questione stabilendo che
il rischio TEV nelle pillole anticoncezionali contenenti drospirenone, pur essendo maggiore rispetto a quello di altri
preparati, non è tale da giustificarne il ritiro dal mercato.
Conclusioni condivise anche dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), la quale anch’essa si è recentemente soffermata sul rischio di TEV in donne che fanno uso di
contraccettivi orali a base di drospirenone. Inoltre, da altre
indagini accreditate, tra cui quella edita dal British Medical
Journal di un ampio studio osservazionale danese, emerge
che il problema non riguarderebbe solo drospirenone, ma
anche altri progestinici come gestodene e desogestrel(2).
In questo ampio studio è stato valutato il rischio relativo e
assoluto di un primo evento di TEV tra le utilizzatrici di
contraccettivi orali in base al tipo di progestinico e alla
dose dell’estrogeno.
L’analisi è stata condotta in una coorte storica nazionale di
donne danesi con età compresa tra 15 e 49 anni, tra il 1995
e il 2009, ristretta al periodo successivo all’entrata in commercio dei contraccettivi orali combinati contenenti drospirenone nel 2001. Le informazioni necessarie sono state
ricavate da 4 registri danesi. I farmaci sono stati suddivisi
in base al tipo di progestinico, alla dose di estrogeno ed
alla durata d’uso.
Gli autori hanno condotto un’analisi in vari step in base
alla storia di contraccezione ormonale, valutando anche
possibili fattori di confondimento.
Dall’analisi risulta che il rischio di tromboembolismo venoso non è aumentato con l’uso di soli progestinici o dispositivi intrauterini rilascianti ormoni. Mentre, i contrac-
cettivi orali contenenti desogestrel, gestodene o
drospirenone aumentano il rischio di TEV di 6 volte e quelli
con levonorgestrel di 3 volte, con un rischio assoluto di
TEV tra le utilizzatrici attuali del gruppo precedente in media di 10 per 10.000 anni-donna; quindi 2000 donne necessiterebbero di passare dall’uso di contraccettivi orali a
base di desogestrel, gestodene o drospirenone a quelli a
base di levonorgestrel, per prevenire un evento di TEV in
un anno. Con la stessa dose di estrogeno, i contraccettivi
orali combinati contenenti i progestinici desogestrel, gestodene, ciproterone o drospirenone conferiscono più o
meno lo stesso rischio relativo di TEV, un rischio che è
circa due volte maggiore rispetto all’uso di contraccettivi
orali combinati con la stessa dose di estrogeno e levonorgestrel.
I contraccettivi orali monofasici combinati con levonorgestrel possono conferire un rischio leggermente più alto ma
non significativo di tromboembolismo venoso rispetto ai
contraccettivi orali contenenti levonorgestrel e 30 µg di etinilestradiolo, che potrebbe essere dovuto ad una dose leggermente più alta di estrogeno nel gruppo precedente.
Dopo aggiustamento per durata d’uso, le utilizzatrici di
contraccettivi orali contenenti desogestrel, gestodene o drospirenone presentano un rischio due volte maggiore di sviluppare TEV rispetto alle utilizzatrici di contraccettivi orali
a base di levonorgestrel.
Quindi, i risultati permettono di concludere che contraccettivi orali contenenti desogestrel, gestodene o
drospirenone si associano ad un rischio di tromboembolismo maggiore rispetto a quelli contenenti levonorgestrel.
(1)
(2)
FDA Drug Safety Communication: Safety review update on the possible
increased risk of blood clots with birth control pills containing drospirenone on 29/09/2011.
Lidegaard Ø, Nielsen LH, Skovlund CW, et al. Risk of venous thromboembolism from use of oral contraceptives containing different progestogens and oestrogen doses: Danish cohort study, 2001-9. BMJ 2011; 343:
d6423.
RUOLO DEGLI SPERMICIDI NELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE
a uno studio dell’Università di Palermo si è potuto costatare che tra le donne che usano metodi contraccettivi di barriera vi è
un’incidenza di MST minore rispetto a quelle che impiegano altre forme di contraccezione o nessun metodo contraccettivo.
In letteratura, diversi studi clinici riportano però tassi variabili di diminuzione dell’incidenza di gonorrea, uretriti non gonococciche
e infezioni da Chlamydia, nei soggetti che impiegano il preservativo e gli spermicidi, rispetto a quelle che non usano contraccettivi.
Nella maggior parte delle preparazioni contraccettive vaginali l’agente spermicida è costituito da un tensioattivo (surfactante),
anche se sono presenti in commercio spermicidi costituiti da vari tipi di acidi e composti leganti i gruppi sulfidrilici. Il meccanismo
d’azione spermicida si esplica mediante un’azione detergente sui lipidi delle membrane della coda dello spermatozoo, con conseguente
rapida distruzione delle membrane e perdita della motilità. Tale meccanismo non è selettivo, per cui può venire distrutta qualsiasi
lipoproteina di membrana, comprese quelle dei microrganismi presenti in vagina. Oltre all’azione detergente diretta, una struttura
cationica può aumentare la lisi batterica così come il surfactante potrebbe essere attratto o legato ai componenti acidi (acido sialico
e acido teicoico) presenti sulla parete batterica. Per questa potenziale doppia azione, sia verso gli spermatozoi che i microrganismi,
si è quindi ipotizzato che gli spermicidi possano avere un ruolo nella prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse
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La contraccezione è una necessità,
la contraccezione intelligente è un’arte
Testo a cura della Dott.ssa Daniela Palomba
Le donne tutte, giovani, adulte, mamme, mogli, figlie, che
siano casalinghe o lavoratrici hanno una cosa in comune (oltre
l’ovvio): la paura di ingrassare. Proporre la pillola anticoncezionale ad una donna significa accendere questo campanello
d’allarme! Sarà forse per questa ragione che l’Italia occupa il
14° posto in Europa per l’utilizzo di contraccettivi orali(1) e
non è un caso che nel nostro paese siano molto più diffusi
metodi meno sicuri e si ricorra sempre più spesso alle pillole
del giorno dopo. Come dare una soluzione a questo problema?
La risposta è semplice! Piuttosto che tentare ancora una volta
con ragioni scientificamente valide di sfatare il reale e/o presunto mito che le pillole anticoncezionali provochino un
aumento di peso, aggiriamo l’ostacolo e diamo alle donne dei
suggerimenti naturali per prevenire, risolvere e superare la
loro paura di ingrassare. Affrontiamo i dubbi, le paure e le
ansie legate alla pillola uno per volta.
Nemico n. 1: la ritenzione idrica
L’incertezza della comparsa di ritenzione idrica a causa dell’assunzione di pillole contenenti sostanze che contrastano
l’eliminazione di sodio è davvero la preoccupazione numero
uno per le donne, perché all’accumulo di liquidi viene imputato sia l’aumento di peso che la comparsa di cellulite.
Consiglio: bere tanto, non meno di 6-8 bicchieri d’acqua al
giorno, aumentando la quantità se il clima è caldo o se si pratica sport. Bere in qualsiasi momento della giornata, ai pasti
e lontano dai pasti senza timore di bloccare la digestione e
senza aspettare il senso di sete, evitando il più possibile l’alcol
e limitando il caffè e le bevande gassate e zuccherate(2).
Nemico n. 2: la cellulite
La paura di favorire lo sviluppo di questo disturbo antiestetico
in conseguenza all’assunzione di ormoni si può combattere.
La cellulite, infatti, è un disturbo che dipende da tanti fattori,
ad esempio la cattiva alimentazione e la mancanza di attività
fisica. Il ruolo del fattore ormonale non è primario, ma può
senz’altro influire(3).
Consiglio: dedicare almeno 20 minuti al giorno al movimento
(camminare all’aperto, andare in bicicletta, nuotare, fare le
scale a piedi, ballare, oltre naturalmente alla pratica delle attività sportive), più ci muoviamo più energia consumiamo, e
questo aiuta a mantenersi in forma e a riattivare la circolazione,
così il nostro corpo consuma le scorte caloriche aiutandoci a
dimagrire ed evitando i depositi di tossine(2).
Popolazione adulta (18-65 anni)
CONSUMO
SETTIMANALE
≤2 porzioni
CARNE
≤1 porzioni
SALUMI
1-2 porzioni 2-4 porzioni
POLLAME UOVA
≥2 porzioni ≥2 porzioni
PESCE, CROSTACEI, MOLLUSCHI LEGUMI
CONSUMO
GIORNALIERO
PASTI
PRINCIPALI
Consiglio: i rimedi naturali da attuare per sconfiggere questo
silente nemico sono legati al consumo di cibi che favoriscono
la produzione della serotonina, aiutando così a tenere alto
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1-2 porzioni
FRUTTA A GUSCIO,
SEMI, OLIVE
2-3 porzioni
LATTE E DERIVATI,
(preferibilmente a ridotto
contenuto di grasso)
1-2 porzioni
FRUTTA
MANTENERE
PORZIONI MODERATE
(possono variare
su base nazionale)
Erbe, spezie,
aglio, cipolle
(per ridurre
il sale aggiunto)
BERE VINO
CON MODERAZIONE
NEL RISPETTO
DELLE TRADIZIONI
SOCIALI E
RELIGIOSE
3-4 porzioni
OLIO DI OLIVA
≥2 porzioni
VERDURA
1-2 porzioni
PANE, PASTA, RISO, COUSCOUS
e altri cereali, preferibilmente
Variare i colori
integrali
BERE ACQUA
ATTIVITÀ FISICA
CONVIVIALITÀ
STAGIONALITÀ
PRODOTTI LOCALI
Modificato da (2).
l’umore. Infatti, la serotonina è un neurotrasmettitore in grado
di attivare le encefaline e le endorfine che danno un senso di
benessere(5).
Le fonti dirette e indirette di serotonina sono gli “zuccheri
semplici” della frutta dolce di stagione e delle verdure, ad
esempio banane, kiwi, avocado, tutti i cereali, lattuga, radicchio, cipolla e aglio. L’ideale sarebbe consumare tutti i giorni
almeno 5 porzioni diverse di frutta e verdura, aggiungendo
poco sale e pochi grassi. Qualunque sia la causa, una cosa è
certa la paura delle donne di ingrassare è reale, ma si può sconfiggere seguendo pochi e semplici consigli. Camminare di
più, bere di più, mangiare più frutta e verdura, favorirà il senso
di sazietà, ridurrà la voglia smodata di dolci e darà a tutte le
donne una ragione in più per sorridere mentre non rischiano
una gravidanza indesiderata!
(1)
Nemico n. 3: la depressione
Gli sbalzi d’umore, il calo della libido, l’irritabilità imputate
alla somministrazione di ormoni concorrono ad un’unica
paura: quella della depressione, un problema che influisce
enormemente sulla qualità della vita di una donna(4).
≤2 porzioni
DOLCI
(2)
(3)
(4)
(5)
United Nation, Departement of Economic and Social affairs, Population
Division (2011). World Contraceptive use 2010 (POP/DB/CP/Rev2010).
Linee guida per una sana Alimentazione Italiana. INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione). Sito del Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali.
Terranova F, Berardesca E, Maibach H. Cellulite: nature and aetiopathogenesis. Int J Cosmet Sci 2006; 28 (3): 157-67.
Guajardo VD, Souza BP, Henriques SG, et al. Loss of interest, depressed
mood and impact on the quality of life: cross-sectional survey. BMC Public
Health 2011; 11: 826.
Feijó Fde M, Bertoluci MC, Reis C. Serotonin and hypothalamic control
of hunger: a review. Rev Assoc Med Bras 2011; 57 (1): 74-7.
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alter ego
LA CONTRACCEZIONE
IN GINECOLOGIA
in medicina
Quanto la prescrizione contraccettiva come medico-ginecologo è influenzata dall'atteggiamento che hai
nei confronti della sessualità, della formazione psicologica e culturale, delle convinzioni etiche, morali e
religiose e dalle sue resistenze? Scoprilo rispondendo spontaneamente al test.
1. La contraccezione è
a una richiesta di autorizzazione a vivere la sessualità senza
rischi
b finalizzata al piacere
c una prescrizione direttiva e autoritaria che prospetta una
gravidanza indesiderata come giusta punizione alla colpa
2. Consideri la contraccezione come qualcosa di
a indegno e sporco
b inconsciamente assimilato all'aborto
c preventivo rispetto a gravidanze indesiderate e malattie o
infezioni sessualmente trasmesse
3. Il ginecologo, spesso si trova come utente l'adolescente.
In quel caso
a risolve le problematiche sessuali dell'adolescente prescrivendole la pillola
b si interessa alle problematiche della giovane, alle sue paure,
conflitti, incertezze e valuta, nel caso, la possibilità di una
prescrizione contraccettiva
c considera l'adolescente sulla base della propria esperienza
personale e fa, o meno, una prescrizione contraccettiva
riferendosi unicamente alla propria esperienza personale
4. Il tuo atteggiamento psicologico nei confronti dell'adolescente che ha già avuto rapporti sessuali è diverso
dall'atteggiamento nei confronti dell'adolescente che
non ha avuto rapporti?
a Sì, quasi sempre
b No, mai
c In alcuni casi, sì
5. Nel caso di un adolescente che ha già avuto rapporti
sessuali, la prescrizione contraccettiva
a non è giustificata nella maggior parte dei casi, incentiva
l'adolescente ad una sessualità precoce e senza limiti
b non è giustificata quasi mai, può essere diseducativa e
nociva data la sua giovane età
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c è giustificata da una necessità attuale, serve ad evitare i
problemi di una gravidanza indesiderata
6. I metodi contraccettivi naturali sono quelli
a più utilizzati e più sicuri, pertanto consigliabili
b più utilizzati ma non sicuri, pertanto non consigliabili
c meno utilizzati e meno sicuri, pertanto non consigliabili
7. Chi decide il metodo contraccettivo più adatto alla persona?
a Il ginecologo consiglia la paziente, ma è la paziente poi a
scegliere
b La paziente decide di sua iniziativa
c È sempre la paziente a decidere, raramente come ginecologo consiglio la contraccezione
8. La pillola
a ha una buona azione anticoncezionale, ma genera effetti a
volte negativi per la donna e non la consiglio quasi mai
b riduce, nella maggior parte dei casi, il rischio di gravidanze
indesiderate e non comporta gravi rischi per la salute della
donna, pertanto la consiglio
c solo in rari casi la consiglio, seppur abbia una buona azione
anticoncezionale a basso rischio per la donna: è contro le
mie convinzioni etiche e religiose
9. La disponibilità psicologica all'uso dei metodi contraccettivi
a favorisce, soprattutto nei giovani, una sessualità precoce,
prematura e inadeguata
b fornisce uno strumento per educare ad una cultura della sessualità responsabile verso la procreazione e la salute pubblica
c favorisce in alcuni casi la cultura della trasgressione
10. La sessualità è per me
a fonte di ansia e paura inespressa
b un tabù che espone alla sofferenza e alla colpa
c legata alla cultura del piacere e della responsabilità
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LA CONTRACCEZIONE IN GINECOLOGIA
PUNTEGGI TEST
1.
a. 2
b. 1
c. 0
2.
a. 0
b. 1
c. 2
3.
a. 1
b. 2
c. 0
4.
a. 2
b. 0
c. 1
5.
a. 1
b. 0
c. 2
6.
a. 0
b. 2
c. 1
7.
a. 2
b. 1
c. 0
8.
a. 1
b. 2
c. 0
9.
a. 0
b. 2
c. 1
10.
a. 1
b. 0
c. 2
Conta le risposte in cui hai riportato un punteggio 0, un punteggio 1 e un punteggio 2.
SE HAI TOTALIZZATO
Un punteggio da 0 a 11
L'azione dei pregiudizi culturali presenti in concomitanza a riferimenti valoriali tradizionali e legati al passato ti
potrebbero condizionare nella professione. Il disinteresse o, in alcuni casi,
addirittura il rifiuto verso la contraccezione potrebbero portarti alla gestione
non sempre corretta per il paziente di
alcuni metodi contraccettivi.
La tua educazione sessuale, vissuta
probabilmente come restrittiva, moralistica o al contrario come permissiva
o edonistica potrebbe influenzarti nelle
scelte professionali.
La capacità di confronto con gli altri,
la maggior attenzione al paziente e ai
suoi bisogni e lo svincolo da pregiudizi
e influenze culturali e/o religiose, potrebbero aiutarti meglio nelle scelte
contraccettive.
Anche l'approfondimento delle problematiche adolescenziali, le tematiche
della sessualità e l'immaginario collettivo, i mutamenti in campo sociologico
e di costume potrebbero esserti utili
nell'orientarti meglio nelle scelte contraccettive.
Un punteggio da 12 a 17
I programmi d'informazione sulla sessualità e sulla contraccezione e la tua
capacità di concentrarti sui bisogni del
paziente ti aiutano, nella maggior parte
dei casi, nelle scelte contraccettive adeguate per il paziente, utilizzando sensibilità e attenzione.
Seppur in disaccordo, a volte su scelte
etiche o religiose, riesci al meglio a rispondere al paziente.
Il tuo ruolo ritieni sia investito di un
potere che oltrepassi la semplice constatazione delle condizioni fisiche e per
questo, probabilmente, riesci al meglio
a rispondere alle esigenze delle pazienti, con un ruolo quasi di educatore
compensativo.
Le pazienti trovano in te la figura di
una persona esperta nella quale avere
fiducia e che possa chiarire loro dubbi
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e paure, anche se a volte inespressi.
Cerca comunque, di rinforzare quel
filtro che differenzia le tue convinzioni personali, etiche o morali, da
quelle dell'altro per non incorrere nel
rischio di influenzare il paziente con
il tuo vissuto personale.
Un punteggio da 18 a 20
La corretta informazione sui metodi
contraccettivi e sulla loro importanza, insieme alla capacità di lasciarti alle spalle pregiudizi e influenze del passato, fanno di te un
professionista con un atteggiamento
mentale aperto alla sessualità, alle
forme di prevenzione e ad un corretto
uso dell'informazione e degli interventi.
Tieni a garantire strumenti contraccettivi efficaci nell'ottica della salute
pubblica senza lasciarti influenzare
da falsi pregiudizi o preconcetti.
Ti poni con fiducia e grande capacità
di ascolto verso le tematiche della
sessualità individuando i bisogni del
singolo e formulando giuste risposte
prive di condizionamenti etici o morali.
Il tuo ruolo pensi non sia solo una
funzione “tecnica” ma una guida che
rassicuri la persona quasi, come una
sorte di genitore ideale non punitivo
che riconosca la donna, adolescente
o adulta, come persona e come essere
autonomo.
Ti coinvolgi con interesse nelle problematiche sessuali dell'adolescente
e non solo cercando di entrare con
discrezione nelle sue incertezze,
paure, conflitti, fornendo valide risposte.
La tua figura è basata su un'alleanza
terapeutica nella richiesta contraccettiva; continua a coltivare la tua capacità di ascolto.
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