La patente ECDL - Associazione Innovit Onlus

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La patente ECDL - Associazione Innovit Onlus
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LA PATENTE EUROPEA
PER L’USO DEL COMPUTER
di Franco Filippazzi e Giulio Occhini. Supervisione a cura di Piero Scotto
1. INTRODUZIONE
È
un luogo comune che stiamo ormai vivendo nella cosiddetta società
dell’informazione. Si tratta di una evoluzione epocale che ci tocca tutti
da vicino e che ha il suo motore nella simbiosi tra informatica e telecomunicazioni, ossia, come si suol dire brevemente, nella ICT, la
Information and Communication Technology.
Assume quindi importanza strategica individuare e costruire le competenze che in questo campo vengono richieste ai vari livelli; e questo è
ovviamente il compito primario del sistema educativo. Dato il ritmo incalzante di mutamento e innovazione che caratterizza queste tecnologie,
risulta oggi più importante che mai un raccordo tra la scuola e il mondo
del lavoro.
Al di là del titolo scolastico, una tendenza ormai ampiamente diffusa nei
Paesi a più elevato livello di industrializzazione è la diffusione di sistemi di
certificazione delle competenze secondo standard riconosciuti a livello
internazionale. Per fare un esempio a tutti noto, questa tendenza è in atto
da tempo nel campo delle lingue straniere, dove la certificazione di enti
non governativi può avere, in certi casi, più valore del titolo di studio.
Titolo scolastico e certificazione delle capacità professionali sono due
aspetti complementari del nuovo panorama che si va configurando nel
mondo della formazione.
Questo articolo si propone appunto di focalizzare il tema della certificazione nel campo ICT, con particolare riferimento ai suoi rapporti con le istituzioni scolastiche.
A
2. GENERALITÀ SULLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
I sistemi di certificazione professionale nascono storicamente con l’oAl di là del titolo scolastico, una
biettivo di garantire un adeguato
tendenza ormai ampiamente
livello di competenza e il rispetto di
diffusa
nei Paesi a più elevato
certe norme comportamentali nell’elivello
di
industrializzazione è la
sercizio delle professioni. Per questo
diffusione di sistemi di
motivo hanno riguardato, in particocertificazione
delle competenze
lare, attività con elevato impatto non
secondo
standard
riconosciuti a
solo economico ma anche sociale,
livello
internazionale
quali il medico, l’ingegnere, l’avvocato, così come il geometra che firma
progetti o il ragioniere che avalla bilanci.
Per gestire questa problematica si sono costituiti degli enti appositi (in
Italia gli Ordini professionali). L’ammissione all’albo è di norma subordinata
al superamento di un esame teorico-pratico (in Italia l’esame di Stato), oltre
che al possesso di determinati titoli di studio. Successivamente all’ammissione, l’Ordine si preoccupa di vigilare sugli aspetti etici dell’esercizio della
professione. Resta invece, in Italia, fuori dalle responsabilità degli Ordini
professionali il problema dell’aggiornamento delle competenze.
Una concezione di questo tipo poteva valere in epoche in cui, da un
lato, l’evoluzione scientifico-tecnologica era incomparabile con quella attuale, e, dall’altro, i saperi erano molto meno parcellizzati. Ci si può chiedere
che senso abbia oggi l’abilitazione ad esercitare, per esempio, la professione dell’ingegnere o del medico tout court, senza specificare quale sia il settore di specializzazione.
Sostanzialmente diverso è l’orientamento seguito nei Paesi anglosassoni,
in linea col pragmatismo che caratterizza la loro mentalità. In USA, ad esempio, come del resto in molti paesi del Nord Europa, c’è infatti il riconoscimento delle differenti specializzazioni, nonché della necessità del loro
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aggiornamento. Lo strumento di controllo è costituito (al di là delle istituzioni scolastiche) da strutture ad hoc di valutazione e certificazione. Queste
strutture – almeno per il settore ICT, cui si riferisce questo articolo – non
sono di emanazione governativa, ma fanno capo a enti culturali e associazioni di categoria di riconosciuto prestigio e autorità.
Un aspetto importante da sottolineare è che, nell’attuale contesto di
innovazione tecnologica e manageriale, il mondo delle imprese sta assumendo un ruolo rilevante nella società come propositore di nuove professionalità.
Un rischio concreto di questo approccio è la crescita caotica di nuovi
titoli professionali e curricula formativi. Per evitarlo, occorre che gli enti di
certificazione definiscano degli standard di competenza che abbiano un
ampio riconoscimento nel mondo del lavoro. In questa ottica risulta cruciale il ruolo di ponte tra il mondo della formazione e quello dell’impresa che
questi enti sono in grado di esercitare con una tempestività sconosciut a nel mondo delle buro c r a z i e
Nell’attuale contesto di
governative.
innovazione tecnologica e
Alla luce di quanto detto, il ruolo
manageriale, il mondo delle
degli enti di certificazione si può
imprese sta assumendo un ruolo
riassumere nei seguenti punti:
rilevante nella società come
A
propositore di nuove
professionalità
• identific azi one sistematica
delle competenze richieste per i vari
tipi e livelli di professione;
• verifica iniziale della competenza attraverso titoli ed esami;
• «ricertificazione» periodica. Viene ottenuta, oltre che mediante il superamento di nuovi esami, anche utilizzando il concetto di credito formativo
(pubblicazioni effettuate, esperienze lavorative documentate, frequenza a
corsi di aggiornamento, ecc.);
• supporto alle istituzioni scolastiche per l’aggiornamento dei curricula
di formazione;
• tutela del mercato delle prestazioni professionali dal rischio di una
concorrenza non qualificata.
La certificazione riguarda, in senso stretto, il possesso di determinate
capacità e competenze. L’esercizio di una qualsiasi professione non può
però essere disgiunto dall’osservanza di norme di comportamento. Questo
aspetto è richiamato in modo esplicito negli statuti di ordini e associazioni
di categoria, la cui appartenenza è di norma subordinata all’accettazione di
un codice di etica professionale.
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3. COMPETENZE ICT E LORO CERTIFICAZIONE
A
Nella società dell’informazione le competenze richieste nel campo ICT
possono essere ripartite in due grandi categorie, e cioè quelle che riguardano gli utenti e quelle degli specialisti.
La categoria degli utenti è costituita da tutti coloro che si avvalgono di
questi strumenti (tipicamente il personal computer) per svolgere la loro attività lavorativa. Rientra quindi ormai in questa categoria la gran parte degli
impiegati e funzionari dipendenti di aziende, enti pubblici, studi professionali. Oltre ad essi, vanno annoverati i liberi professionisti (commercialisti,
ingegneri, ecc.), per i quali il personal computer è pure uno strumento di
lavoro quotidiano. Si tratta chiaramente di una popolazione estremamente
numerosa, costituita in Italia ormai da milioni di persone.
La categoria degli specialisti è costituita, invece, da tutti coloro che si occupano per mestiere delle tecnologie
ICT. Si tratta di una fascia molto più
ristretta di persone, caratterizzata però
Nella società dell’informazione le
da una molto maggiore articolazione e
competenze richieste nel campo
differenziazione del tipo di competenICT
possono essere ripartite in
ze. A loro volta, gli specialisti si possodue grandi categorie, e cioè
no suddividere in quelli che lavorano
quelle che riguardano gli utenti e
nell’ambito delle aziende fornitrici di
quelle degli specialisti
tecnologie ICT e quelli che operano
invece nelle organizzazioni utenti. I
primi sono caratterizzati da ruoli di
progettazione e assistenza tecnica che non trovano riscontro tra i secondi.
A questa richiesta di competenze si accompagna l’esigenza della loro verifica e certificazione. Va rilevato che, lungi dall’essere un aspetto formale, il riconoscimento oggettivo della competenza ha precisi riscontri economici. A titolo
di esempio, nell’appendice A viene fornita una valutazione di quanto costa ad
una organizzazione l’incompetenza dell’utente di personal computer.
Limitandoci all’ambito europeo, l’ente di riferimento per le certificazioni
ICT è il CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies),
ossia la federazione delle associazioni europee di informatica. Si tratta di un
ente senza fini di lucro, portavoce ufficiale del mondo ICT nei riguardi delle
istituzioni europee (Commissione, Parlamento, Consiglio d’Europa).
Attualmente sono membri del CEPIS tutte le associazioni nazionali dei Paesi
europei presenti nel Consiglio d’Europa, inclusi quindi anche quelli dell’Est:
L’Italia è rappresentata nel CEPIS dall’AICA (Associazione Italiana per
l’Informatica e il Calcolo Automatico), che del CEPIS è anche membro fondatore.
I programmi di certificazione di cui si parlerà nel seguito sono tutti emanazione del CEPIS e si estendono dall’area degli utenti a quella degli specialisti ICT. Nella fattispecie si distinguono:
1-2/2000
API
4
A
• il programma ECDL (European Computer Driving Licence), per la certificazione dell’utente generico;
• il programma EPIC (European Professional Informatics Certificate),
diretto al mondo degli specialisti.
4. IL PROGRAMMA ECDL
L’analfabetismo tradizionale è praticamente scomparso nei Paesi industrializzati, dove quasi tutti oggi – per usare un modo di dire anglosassone – possiedono le 3 «erre» (read, write, arithmetic), ossia sanno leggere, scrivere e far di
conto. Si sta però profilando una nuova forma di analfabetismo, quello informatico. Nella società dell’informazione le 3 erre non bastano più, bisogna possedere una quarta erre, quella di computer. In effetti, saper usare il computer è ormai
un requisito indispensabile per poter
lavorare, si tratti di chi è alla ricerca
della prima occupazione o di chi ha il
Saper usare il computer è ormai
problema di ricollocarsi sul mercato
un requisito indispensabile per
del lavoro. Vale anche però per chi un
poter lavorare, si tratti di chi è
lavoro ce l’ha ma desidera migliorare
alla ricerca della prima
la propria posizione.
occupazione o di chi ha il
A fronte di questa necessità, esiproblema di ricollocarsi sul
ste un diffuso analfabetismo, da noi
mercato del lavoro
più accentuato rispetto ai Paesi con
cui ci confrontiamo. Basti pensare
che nella nostra scuola l’informatica non è ancora entrata come disciplina
curriculare, se non in qualche specifico settore dell’istruzione tecnica e universitaria. La grande maggioranza dei giovani che oggi si diplomano o si
laureano può, stante i programmi, essere del tutto ignorante in materia.
La necessità di saper usare il computer ha avuto recentemente una
importante e formale conferma col disegno di legge presentato dal ministro
della Funzione pubblica, per cui dal primo gennaio del 2000 per accedere
ai concorsi della pubblica amministrazione si dovrebbe dimostrare di saper
usare il computer.
Si pone a questo punto il problema di definire che cosa significhi «saper
usare il computer».
Molti hanno una certa conoscenza di questo strumento, ma è loro difficile definire a quale livello. Ritengono di poterlo usare in modo adeguato, ma
in effetti non possono provarlo. Serve quindi uno standard di riferimento
che possa essere riconosciuto subito, in modo certo, dovunque.
In sostanza, occorre per il computer qualcosa che equivalga alla patente
di guida per l’automobile. Se chiediamo a qualcuno se sa guidare, un semplice «Sì, ho la patente» costituisce una risposta precisa ed esauriente.
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Significa infatti saper fare tutto ciò che, in qualsiasi Paese, è richiesto per
superare il relativo esame.
Questa analogia è resa oggi possibile dall’avvento della E u ro p e a n
Computer Driving Licence (ECDL), ossia, alla lettera, «Patente europea di
guida del computer».
Si tratta di un certificato riconosciuto a livello internazionale, attestante
che chi lo possiede ha l’insieme minimo delle abilità necessarie per poter
lavorare col personal computer – a sé stante o collegato in rete – nell’ambito
di un’azienda, un ente pubblico, uno studio professionale, ecc.
In altri termini, questa «patente» definisce senza ambiguità la capacità di
una persona di usare il computer, così come quella di guida per quanto
riguarda l’uso dell’automobile.
Il programma ECDL è stato sviluppato col concorso dell’Unione
Europea, che l’ha inserito tra i progetti comunitari diretti a realizzare la
società dell’informazione. Al summit
europeo sui problemi dell’occupazione e dell’economia tenutosi a
Il programma ECDL è stato
Lisbona nel maggio 2000, l’ECDL è
sviluppato col concorso
stata inserita nel documento concludell’Unione
Europea, che l’ha
sivo come modello di riferimento
inserito tra i progetti comunitari
per la certificazione delle competendiretti a realizzare la società
ze ICT a livello utente di base.
dell’informazione
L’ECDL si qualifica come standard perché:
A
• è indipendente da specifici prodotti e fornitori;
• le procedure e i criteri di certificazione sono identici in tutti i Paesi;
• viene sviluppato e monitorato centralmente per tutta l’Europa.
Per ottenere la patente il candidato deve superare sette esami che
coprono gli aspetti più importanti dell’uso del computer; esistono a tale proposito due documenti di base:
• il Syllabus, che descrive le competenze richieste al candidato;
• il Question and Test Base (QTB), ossia l’insieme dei test con cui viene
accertato il possesso di tali competenze.
In altri termini, il Syllabus (vedi appendice B) definisce ciò che il candidato deve conoscere e saper fare, mentre il QTB fornisce i test che vengono
erogati agli esami per la patente.
Per gestire il programma ECDL è stata definita una struttura a due livelli
operativi:
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A
• a livello internazionale esiste una Fondazione (ECDL Foundation), con
sede a Dublino, che ha il compito di coordinare il programma nei vari Paesi
e svilupparne i contenuti coerentemente con l’evoluzione della tecnologia e
le esigenze del mondo del lavoro
• a livello nazionale la gestione del progetto è demandata alle locali associazioni di informatica, federate col CEPIS. In Italia tale associazione è l’AICA.
La certificazione ECDL è stata introdotta nel 1996 (in Italia alla fine del
1997) ed è ormai presente in tutte le nazioni europee. Si sta ora diffondendo anche al di fuori dell’Europa; è infatti operativa in Paesi come Australia,
Canada, Sud Africa e sono in corso ulteriori adesioni. Nei Paesi extraeuropei, la certificazione prende il nome di ICDL (International Computer
Driving Licence), rimanendo però, sotto ogni aspetto, identica all’ECDL.
Anche per questi Paesi, il coordinamento del programma e la sua evoluzione fanno capo alla Fondazione di
Dublino.
Ulteriori informazioni sull’ECDL
Il programma ECDL è soggetto a
(tra cui l’elenco dei Test Center
continui aggiornamenti in
sinora accreditati in Italia) sono
rapporto agli sviluppi delle
disponibili sul sito WEB dell’AICA
tecnologie ICT e alle nuove
(www.aicanet.it).
richieste che provengono dal
mondo del lavoro
5. ESTENSIONI DELL’ECDL
Il programma ECDL è soggetto a continui aggiornamenti in rapporto agli
sviluppi delle tecnologie ICT e alle nuove richieste che provengono dal
mondo del lavoro. Una estensione in corso di realizzazione è l’ECDL-A
(ECDL Advanced), che si rivolge al cosiddetto super user. Si tratta ancora,
come dice il termine, di un utente e non di uno specialista, ma con un livello di competenza che gli consente di svolgere un ruolo di supervisione del
sistema ICT e di assistenza ai colleghi.
Questo ruolo corrisponde ad una ben identificata esigenza del mondo
del lavoro e, in particolare, delle organizzazioni di piccole-medie dimensioni, dove non si giustifica l’esistenza di uno staff specialistico.
Volendo schematizzare, i compiti di questo utente si possono ricondurre
a tre tipologie:
• utilizzare le applicazioni (software) standard d’ufficio sfruttandone le
funzionalità più complesse;
• amministrare sistemi di modesta complessità, tipicamente personal
computer collegati in rete locale con tipiche configurazioni client-server;
• fare da interfaccia con gli specialisti per i problemi di tipo corrente.
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Anche per questo tipo di utente vale la caratteristica generale che distingue l’utente dallo specialista, e cioè il fatto che egli non entra nel merito dei
programmi e degli strumenti che usa; egli, però, li utilizza in modo più consapevole di quanto non faccia l’utente generico.
L’acquisizione della certificazione ECDL-A presuppone il possesso
dell’ECDL di base. L’ECDL-A è anch’esso strutturato su sette moduli (cui
corrispondono altrettanti esami): tre sono estensioni e approfondimenti di
moduli già presenti nell’ECDL di base e, cioè, elaborazione testi, foglio
elettronico e basi di dati, mentre gli altri quattro riguardano aree nuove, in
particolare:
A
• le reti di computer la progettazione di pagine WEB;
• lo scambio e l’integrazione delle informazioni;
• l’ottimizzazione dell’impiego dell’ICT nelle organizzazioni.
L’ECDL-A è definito mediante un
apposito Syllabus e il relativo QTB [8],
e vale per esso quanto già detto circa
l’indipendenza da prodotti e fornitori.
6. LA CERTIFICAZIONE DEGLI
SPECIALISTI ICT
Diventa di fondamentale
importanza garantire al mondo
dell’utenza che i sistemi ICT
vengano progettati, realizzati e
gestiti tenendo conto di alcuni
requisiti di fondo
La crescente dipendenza delle
attività economiche e sociali dalle tecnologie dell’informazione rende critico
il problema di formare e reperire profili di competenza specifici e aggiornati
nel settore.
In altre parole diventa di fondamentale importanza garantire al mondo
dell’utenza, sia degli individui che delle organizzazioni, che i sistemi ICT
vengano progettati, realizzati e gestiti tenendo conto di alcuni requisiti di
fondo, tra cui almeno due assolutamente prioritari:
• la «robustezza», ossia che tali sistemi siano ingegnerizzati in modo da
essere a prova di uso improprio e da garantire comunque un livello di servizio prevedibile, affidabile e ragionevolmente efficiente anche in presenza
di situazioni di carico eccezionali;
• la «sicurezza» ossia che gli stessi sistemi siano progettati in modo da
mantenere integre e recuperabili le informazioni, anche nei casi di malfunzionamento, assicurando la protezione dei dati «sensibili».
Per poter assicurare un tale livello di prestazioni, è necessario che la
figura dello specialista cui viene affidata la concezione, la realizzazione e
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l’esercizio del sistema possieda, oltre ad una solida competenza specifica,
anche una vasta esperienza, mantenuta continuamente aggiornata con i progressi della tecnologia.
Si stima che fra 10 anni l’80% delle tecnologie ICT oggi operative sarà
diventato obsoleto e dovrà essere rimpiazzato. Per quell’epoca l’80% degli
specialisti del settore lavoreranno sulla base di una educazione scolastica
risalente e più di 10 anni addietro. In sostanza, mentre la forza lavoro
invecchia, la tecnologia ringiovanisce e questo mai è stato vero come nel
caso delle ICT.
La Commissione Europea si è più volte occupata dell’argomento e, nel
suo ultimo rapporto sull’Industria ICT, ha sottolineato come la carenza di
competenze nel settore costituisca un elemento di grande preoccupazione
in quanto rappresenta un obiettivo freno allo sviluppo.
Negli anni prossimi è previsto che la domanda di specialisti cresca ad
un passo non inferiore all’8%; l’offerta invece, tenuto conto delle
tendenze attuali nel campo della
f o rmazione, manifesterà uno sviMentre la forza lavoro invecchia,
luppo molto inferiore tale da far sì
la tecnologia ringiovanisce e
ch e s i cr ei n ei pr imi a nn i d el
questo è mai stato vero come nel
decennio appena iniziato un gap di
caso delle ICT
p iù di un mili o ne di p os iz ioni
equivalenti scoperte.
In Italia, recentemente , la
F e d e rcomin, l’Associazione delle
Aziende fornitrici di tecnologie ICT aderenti a Confindustria, ha valutato che
già oggi, anno 2000, sono più di 30.000 le posizioni scoperte e che esse
raddoppieranno entro l’anno prossimo.
Tutto questo per dire che, nel prossimo futuro, sarà ancora più difficile
di oggi garantire che l’esperto ICT sia veramente all’altezza del compito
affidatogli.
È tenendo conto di questo problema che il CEPIS ha deciso di avviare nel 1999 un programma di Certificazione Europea di quelle conoscenze ICT che sono ritenute indispensabili ad esercitare la professione di
specialista.
Il programma, detto EPIC (European Professional Informatics Certificate)
[7] è anch’esso costituito da un Syllabus e da un QTB, secondo il modello
ormai consolidato dei sistemi di certificazione più diffusi.
Il Syllabus di EPIC si articola in 6 macroaree:
A
• Management della Tecnologia e Organizzazione
Come le organizzazioni possono valorizzare l’ICT, quali siano le categorie di attività nel settore e come fare per garantire la qualità del servizio.
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• Sviluppo
Applicazioni standard e applicazioni ad hoc; per queste ultime il loro
ciclo di vita, inclusa la manutenzione, la gestione dei progetti, le interfacce
uomo-sistema, la programmazione e l’analisi dei processi e dei dati.
A
• Infrastruttura tecnologica
Reti hardware e software, gli standard, l’integrità del servizio, la gestione delle basi di dati.
• Qualità ed operatività
Livelli di servizio, assistenza all’utente/cliente, strategie di manutenzione,
misurazione delle prestazioni, procedure di emergenza e di ripristino.
• Sicurezza, integrità e accesso ai dati
Strumenti disponibili, analisi del
rischio, pianificazione e verifica delle
misure di sicurezza, contesto legislativo (diritti di proprietà, privacy, ecc).
• Aspetti professionali
Doveri etici, codici di condotta
p rofessionale, negoziazione e
gestione dei contratti di fornitura,
responsabilità del professionista.
La Commissione Europea ha
sottolineato come la carenza di
competenze nel settore
costituisca un elemento di
grande preoccupazione in quanto
rappresenta un obiettivo freno
allo sviluppo
Per definire lo standard EPIC, il CEPIS ha condotto, nel corso degli anni
’90, una approfondita indagine sulle attività specialistiche del settore ICT.
Da questo lavoro sono originati alcuni rapporti, tra cui è opportuno qui
citare il cosiddetto EISS (European Informatics Skill Structure) [1]. Si tratta di
una mappa completa delle mansioni e dei ruoli ICT nei vari ambiti e dei
livelli di competenza a cui tali mansioni possono essere esercitate, inclusi i
requisiti necessari per passare da un livello all’altro.
7. LA CERTIFICAZIONE ECDL E LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Il protocollo d’intesa tra ministero della Pubblica istruzione e AICA
In data 16 dicembre 1999 è stato firmato un Protocollo d’intesa tra il MPI
e l’AICA per una collaborazione su temi riguardanti la formazione e la cultura informatica. Il protocollo si articola nei seguenti punti:
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A
1) diffondere la certificazione ECDL negli istituti secondari superiori statali;
2) definire un Syllabus delle competenze informatiche per rispondere
alla esigenza di inserirle nei nuovi curricoli scolastici o in altre iniziative
condotte dal Ministero;
3) organizzare la partecipazione dell’Italia alle Olimpiadi Internazionali
dell’Informatica, una competizione annuale che si svolge sotto il patrocinio
dell’Unesco, e che ha come referente nelle varie nazioni, oltre alle istituzioni scolastiche, la locale Associazione di Informatica.
In questa sede interessa solo il primo articolo del protocollo. Tale punto
è sviluppato in un documento diffuso dal Ministero a tutta la struttura interessata (Prot. 482/2000) e di cui vengono qui ripresi alcuni punti di particolare interesse dal punto di vista operativo.
Criteri organizzativi adottati
per l’ECDL
Occorre definire un numero
limitato di istituti «capofila», che
si assumano il compito di
coordinare, in termini
organizzativi, i rapporti tra l’AICA
e gli istituti «associati»
Una struttura numerosa e diversificata come quella costituita dall’insieme degli istituti statali di istruzione
media superiore non può essere gestita correttamente mediante una interazione diretta dell’AICA con tutti gli
Istituti coinvolti.
Si raccomanda, quindi, per la diffusione del programma ECDL la creazione di raggruppamenti di scuole su
base territoriale, in ognuno dei quali ci sia un istituto che costituisca il referente per l’AICA, e faccia da intermediario e garante degli istituti associati.
In altri termini, occorre definire un numero limitato di istituti «capofila»,
che si assumano il compito di coordinare, in termini organizzativi, i rapporti
tra l’AICA e gli istituti «associati».
Va chiarito subito che tutti gli istituti accreditati come Test Center ECDL,
siano essi associati o capofila, godono della stessa autonomia decisionale.
Sta al singolo istituto stabilire numero e date delle sessioni d’esame, fare
corsi preparatori o integrativi, aprire il programma anche a candidati esterni
alla scuola, e così via. In ogni Test Center, affiliato o capofila che sia, gli
esami ECDL sono erogati dal personale docente dell’istituto (i curricula degli
esaminatori sono stati precedentemente sottoposti e approvati dall’AICA).
Gli istituti vengono associati ad un capofila tipicamente su base provinciale,
salvo che fattori di numerosità o di distanza suggeriscano soluzioni diverse.
Il capofila è il diretto licenziatario nei confronti dell’AICA e, in tale veste,
firma il contratto ECDL. Agli istituti associati non è richiesta tale firma,
facendo per essi fede il capofila.
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Il capofila costituisce l’interfaccia con AICA per tutto ciò che attiene
l’ECDL, sia per il proprio istituto che per gli istituti associati. In particolare
ha il compito di:
A
• cooperare con AICA per garantire la corretta applicazione delle procedure ECDL;
• curare gli aspetti gestionali e operativi del programma ECDL anche
per gli associati.
Per quanto riguarda il secondo punto, si tratta sostanzialmente
a) di distribuire agli istituti associati:
– le skills card, nei quantitativi da ciascuno richiesti;
– i test ECDL e ogni documentazione emessa da AICA;
b) di inviare all’AICA le seguenti
informazioni (anche per gli Istituti
associati):
– il calendario delle sessioni d’esame;
– il rapporto trimestrale sugli
esami effettuati ed i loro risultati.
La proposta ECDL ha trovato
ampio interesse presso gli istituti
scolastici
Stato del Programma
La proposta ECDL ha trovato ampio interesse presso gli istituti scolastici.
Alla data, oltre 700 istituti medi superiori sono stati accreditati come Test
Center e hanno avviato attività in tale direzione o le stanno predisponendo.
L’AICA ha tenuto in alcune città degli workshop riservati alle scuole per illustrare le modalità operative e le norme da seguire per l’erogazione dei test e
la valutazione dei candidati. In occasione di questi incontri è stata distribuita, tra il resto, una Guida appositamente preparata [9].
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A
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] EISS: European Informatics Skill Structure, CEPIS, London, 1992.
[2] Industry Structure Model: a computerized application using the ISM3
database, British Computer Society, Swindon, 1996.
[3] VAN LEEUWEN, H. and SMEETS, D., Profiles of informatics and non informatics curricula, (eds F. Mulder and T.J. van Weert), Chapman & Hall Publ.,
London, 1997.
[4] Società post-industriale: il problema dell’alfabetizzazione di massa, Atti
del convegno AICA-SMAU, Milano, ottobre 1998.
[5] Il costo reale di un client, Indagine del Gartner Group sui budget informatici delle piccole e medie aziende, Linea EDP, n. 35, 22 ottobre 1998.
[6] FILIPPAZZI F., OCCHINI G., La certificazione nel settore informatico, «Rivista
di Informatica», AICA, vol. XXIX, n. 1, 1999.
[7] EPIC: European Professional Informatics Certificate, CEPIS, London,
March 2000.
[8] Advanced European Computer Driving Licence, Draft paper, ECDL
Foundation, April 2000.
[9] Guida per gli Istituti scolastici statali accreditati come Test Center ECDL,
AICA, maggio 2000.
APPENDICE A
Il costo dell’incompetenza
Non molto tempo fa una nota società statunitense di analisi economiche ha
cercato di stimare quanto spendano le imprese o gli enti pubblici a causa dell’impreparazione in campo informatico dei loro dipendenti [5]. È stato calcolato
il costo aziendale (il cosiddetto TCO, Total Cost of Ownership) di una postazione di lavoro dotata di un personal computer connesso in rete (v. figura). Su un
costo annuo dell’ordine di 6300 $, il costo dello strumento costituisce oggi meno del 20%, mentre ben il 25% del totale è il costo imputabile in larga misura
ad un uso inadeguato e improprio dell’apparecchiatura (ignoranza di funzionalità disponibili, errori nell’esecuzione di procedure, manovre che causano interventi di manutenzione, ecc.). In altri termini, il risparmio aziendale che si otterrebbe con una migliore conoscenza dello strumento da parte degli utenti ammonta a circa un quarto del costo di esercizio. Da notare che l’indagine riguarda gli USA, dove la cultura informatica è più diffusa e consolidata che altrove.
Si può aggiungere che un’altra ricerca, effettuata pure negli Stati Uniti su
un campione di oltre 150 aziende, ha mostrato come solo il 10% degli impie gati sia veramente in grado di usare questo strumento e debba prestare assistenza al rimanente 90%.
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A
APPENDICE B
Il Syllabus ECDL
• Il Syllabus è costituito da 7 moduli, ad ognuno dei quali corrisponde
un esame ECDL. Qui di seguito viene fornita la sintesi del contenuto di ciascun modulo; una descrizione dettagliata è disponibile sul sito WEB dell’AICA alla pagina www.aicanet.it/syllabus.htm
Modulo 1 – Concetti di base della Tecnologia dell’informazione
Questo modulo ha lo scopo di verificare la comprensione da parte del
candidato dei concetti fondamentali riguardanti la Tecnologia dell’Informazione. Il candidato deve possedere una conoscenza di base della struttura e
del funzionamento di un personal computer, sapere cosa sono le reti informatiche, avere l’idea di come queste tecnologie impattano la società e la vita
di tutti i giorni. Deve inoltre conoscere i criteri ergonomici da adottare quando si usa il computer, ed essere consapevole dei problemi riguardanti la sicurezza dei dati e gli aspetti legali.
Modulo 2 – Uso del computer e gestione dei file
Lo scopo di questo modulo è di verificare la conoscenza pratica da parte
del candidato delle principali funzioni di base di un personal computer e del
suo sistema operativo. Il candidato deve dimostrare la sua capacità di eseguire le attività essenziali di uso ricorrente quando si lavora col computer: organizzare e gestire file e cartelle, lavorare con le icone e le finestre, usare semplici strumenti di editing e le opzioni di stampa.
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A
Modulo 3 – Elaborazione testi
Questo modulo verifica la competenza del candidato nell’uso del personal computer come elaboratore di testi. Egli deve essere in grado di effettuare tutte le operazioni necessarie per creare, formattare e rifinire un documento. Inoltre deve saper usare funzionalità aggiuntive come la creazione di
tabelle, l’introduzione di grafici e di immagini in un documento, la stampa di
un documento per l’invio ad una lista di destinatari.
Modulo 4 – Foglio elettronico
Il modulo verifica la comprensione da parte del candidato dei concetti
fondamentali del foglio elettronico e la sua capacità di applicare praticamente questo strumento. Egli deve saper creare e formattare un foglio di calcolo
elettronico, e utilizzare le funzioni aritmetiche e logiche di base. Inoltre è richiesta la capacità di usare funzionalità aggiuntive come l’importazione di
oggetti nel foglio e la rappresentazione in forma grafica dei dati in esso contenuti.
Modulo 5 – Basi di dati
Questo modulo riguarda la conoscenza da parte del candidato dei concetti fondamentali sulle basi di dati e la sua capacità di utilizzarli. Il modulo
è costituito da due parti. La prima verifica la capacità di creare una semplice
base di dati usando un pacchetto software standar d. La seconda verifica invece la capacità di estrarre informazioni da una base di dati esistente usando
gli strumenti di interrogazione, selezione e ordinamento disponibili, e di generare i rapporti relativi.
Modulo 6 – Strumenti di presentazione
Questo modulo riguarda l’uso del personal computer per generare presentazioni. Al candidato è richiesta la capacità di usare gli strumenti standard di questo tipo per creare presentazioni per diversi tipi di audience e di
situazioni. Egli deve saper usare le funzionalità di base disponibili per comporre il testo, inserire grafici e immagini, aggiungere effetti speciali.
Modulo 7 – Reti informatiche
Questo modulo riguarda l’uso delle reti informatiche con un duplice scopo, ossia cercare informazioni e comunicare. Corrispondentemente esso consta di due parti. La prima concerne l’uso di Internet per la ricerca di dati e
documenti nella rete; si richiede quindi di saper usare le funzionalità di un
browser, di utilizzare i motori di ricerca, e di eseguire stampe da WEB. La se conda parte riguarda invece la comunicazione per mezzo della posta elettronica; si richiede cioè di inviare e ricevere messaggi, allegare documenti a un
messaggio, organizzare e gestire cartelle di corrispondenza.
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