Torino - Istituto Pascal RE
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1) Duomo di Torino (S.Giovanni); 2) piazza San Giovanni; 3) Palazzo Reale; 4) Giardini reali; 5) palazzo Chiablese; 6) Piazzetta Reale; 7) Seminario Arcivescovile; 8) Teatro romano. Piazza castello con il Palazzo reale sulla destra E al centro la cupola di S.Lorenzo Palazzo reale Torino, Palazzo Reale Ubicato nel pieno centro di Torino, fu iniziato nel 1646 per volere della prima Madama Reale Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, e fu residenza dei duchi di Savoia, dei re di Sardegna e poi dei re d'Italia. Nei tre piani del Palazzo sono visitabili gli appartamenti reali riccamente decorati ed arredati con dipinti, arazzi, mobili, porcellane che documentano l'evoluzione del gusto dal Seicento all'Ottocento, sotto la regia degli architetti di corte, Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri, Pelagio Palagi. Nei Giardini Reali disegnati alla fine del secolo XVII da Le Nôtre, l'architetto dei giardini di Versailles, statue e vasi decorano la fontana e le aiuole. Continua Palazzo Reale Il Palazzo diviene “reale” con l’incoronazione di Vittorio Amedeo II a re di Sicilia,nel 1713. Salotto alla "Cinese". Il gabinetto cinese situato nel Palazzo Reale a Torino, altissimo esempio del capriccioso gusto rococò. Ideato da Filippo Juvarra, l'ambiente si compone di una complessa e assai ricca boiserie, arricchita da lacche cinesi (rosse e nere) incorniciate in legno scolpito e dorato. L'arredo è in legno dorato in stile rococò. La scala delle forbici di Filippo Juvarra Con questa scala Juvarra risolve in modo geniale l’arduo raccordo tra il primo e il secondo piano con lo sdoppiamento delle rampe Scalone d’onore di Palazzo reale Il Duomo Facciata del Duomo, fine XV°sec. Duomo e cappella della sacra sindone Esternamente la cappella è a pianta quadrata incastrata tra il Duomo e Palazzo Reale. Sopra la base si innalza un tamburo in mattoni a pianta poligonale con 6 grandi finestroni ad arco, incorniciati da lesene e protetti da un tetto che morbidamente si adagia sugli archi. Al di sopra c'è una copertura a cappella sorretta da costoloni su cui sono installate numerose urne in pietra. Tra i costoloni sbucano morbidamente linee arcuate orientaleggianti che disegnano numerose aperture a semicerchio, fino alla parte terminale della cupola, un piccolo tamburo circolare finestrato e prolungato con una struttura a cannocchiale (estranea al progetto originale, che prevedeva una cuspide a spirale). Come si nota bene nell'immagine qui sopra le misure delle altezze dei sei livelli che compongono il cono centrale della cupola, sono di misura decrescente, più alti in basso, minori verso l'alto. Con questo sistema Guarini utilizzò la struttura stessa per ottenere un effetto ottico di slancio verso l'alto. Duomo con le cupole E campanile F.Juvarra, facciata di Palazzo Madama.(1718-21) Nel 1718, l’architetto messinese viene incaricato di progettare la facciata del Palazzo, dopo il precedente intervento di Ascanio Vitozzi fra il XVI e l’inizio del XVII sec. Da questa angolazione si può vedere come la facciata di Juvarra si sovrapponga all’antico castello medievale,divenuto dimora signorile Nel ‘400. Nel 1637 divenne residenza di Maria Cristina di Francia, Sorella di Luigi XIII. Da questa madama deriva il nome del palazzo. F.Juvarra, una delle due rampe simmetriche dello scalone di palazzo Madama Chiesa di S.Lorenzo,(G.Guarini) La pianta è ottagonale a lati convessi E si apre in basso a ospitare cappelle Sfavillanti di ori e marmi policromi. L’ottagono è visibile solo a livello del Cornicione, sopra al quale si alternano Pennacchi concavi e finestre a serliana. Nell’alzato troviamo quattro livelli separati: il primo con le cappelle fino al cornicione dove si legge la forma ottagonale, nel secondo si ha l’alternanza di pennacchi concavi sopra le cappelle diagonali e finestre a serliana sopra le cappelle degli assi principali dove si legge l’impianto a croce greca, il terzo è costituito dall’anello d’imposta della cupola, il quarto infine è rappresentato dalla cupola a costoloni intersecanti, con il cupolino superiore a costoloni intersecanti terminante caratterizzata con un cupolino ad otto fusi. Esterno della chiesa di S. Lorenzo; alla chiesa appartiene Solo la cupola che svetta Al di sopra dei tetti dell’edificio. La facciata progettata dal Guarini non è realizzata, a favore di un prospetto a “palazzo” in continuità con i fronti urbani di piazza Castello. La complessa struttura si articola in sedici costoloni ellittici (la cupola è un elissoide), che Si intersecano a formare un disegno a stella. Le linee e le aperture paiono mascheroni con Naso a forma di pentagono rovesciato e bocca spalancata. Palazzo Carignano La facciata in cotto è ad andamento curvilineo, con il corpo centrale ellittico aggettante anche verso il cortile interno. La facciata è risolta in un movimentato gioco di linee concave e convesse in modo affatto originale rispetto alla linearità degli edifici torinesi dell'epoca. L’edificio è una delle più sontuose e architettonicamente pregevoli tra le residenze sabaude recentemente dichiarate dall’UNESCO "patrimonio dell’Umanità". Nel 1884 sul corpo ellittico della facciata barocca viene aggiunto da Carlo Ceppi un vistoso fastigio che reca un’iscrizione rammemorante la nascita nel Palazzo di Vittorio Emanuele II. G.Guarini, Palazzo Carignano, dal 1667 Ideata e realizzata da Filippo Juvarra nel 1717-1731, è dedicata alla natività di Maria e sede delle tombe reali. Fu eretta, secondo la tradizione, per volontà di Vittorio Amedeo II a compimento di un voto dopo la vittoria del 1706 sui francesi. La scelta del luogo, collegato visivamente alla reggia di Rivoli, doveva sottolineare la dignità regale di casa Savoia acquisita dopo il trattato di Utrecht (1713). La chiesa, a pianta circolare, è sovrastata dalla cupola alta 75 metri e affiancata da due campanili alti 60 metri. Un'imponente pronao a otto colonne corinzie precede la facciata. All'interno la decorazione a stucco e il marmo degli altari e del pavimento creano scenografici effetti di luce. L'altare maggiore, la cui cornice fu disegnata da Filippo Juvarra, è arricchito da un bassorilievo marmoreo di Bernardino Cametti che rievoca la gloriosa battaglia per la liberazione di Torino. Pitture e sculture del Beaumont, di Sebastiano Ricci, di Carlo Antonio Tantardini, di Bernardino Cametti e di Agostino Cornacchini ornano le cappelle laterali Basilica di Superga di F.Juvarra Alessandro Botticelli, Venere, 1482 circa Galleria Sabauda Antonio Pollaiolo, L’arcangelo Raffaele e Tobiolo, 1465-1470, Galleria Sabauda, Torino. Andrea Mantegna, Madonna con Bambino e santi, Galleria sabauda Orazio Gentileschi (1563, Pisa 1639, London), “Annunciazione”, c. 1623, Olio su tela, 286 x 196 cm, Galleria Sabauda, Torino Anton Van Dyck (Anversa 1599 – Londra 1641) I figli di Carlo I d’Inghilterra 1635 Olio su tela 151 x 154 cm Torino, Galleria Sabauda, inv. 285, cat. 264 Anton Van Dyck, Le Prince Thomas de Savoie Carignano © Galleria Sabauda Bernardo Bellotto, View of Turin from the Royal Garden © Galleria Sabauda Giuseppe Mazzola, Nozze di Peleo e Teti, 1789, P.P.Rubens, Ercole, Olio su tela, Galleria Sabauda Rubens - Deianira Torino,Galleria Sabauda Gaspard Dughet, cascata Nella campagna romana, Galleria Sabauda Peter Bionit, frutti e crostacei, Torino, galleria sabauda Gaspar van Wittel, Colosseo, galleria sabauda Guido Reni, San Giovanni Battista, Galleria sabauda