Poche - Gruppo Carige

Transcript

Poche - Gruppo Carige
SPECIALE PIEMONTE
Percorsi di fede
in Piemonte
di Maria Teresa Martinengo
Un originale itinerario devozionale e storico.
La città della Sindone ed i luoghi
dei Santi sociali torinesi. Tutte mete di visite
di fedeli, ma anche di turisti impegnati
a scoprire la forte religiosità della città.
P
oche regioni come il Piemonte sono ricche, in tutti gli angoli, lungo ogni itinerario, di importanti luoghi della fede. Torino, nota come “la città dei Santi” votati
alla promozione dei più umili, è da questo punto di vista particolarmente affascinante per il numero di chiese e santuari importanti e per le opere che i grandi Santi
sociali vi hanno radicato. Il Duomo, unico esempio di architettura sacra rinascimentale
in Torino, rimane una tappa fondamentale della devozione con la Cappella della Sacra
Sindone, capolavoro dell’architetto Guarino Guarini. Ma il pellegrino avrà la possibilità
di ammirare le bellezze architettoniche di altre Chiese di culto, opera del genio creativo
di grandi artisti e scultori. Iniziando con la chiesa di San Lorenzo, in piazza Castello: fu la
prima “casa” della Sindone al suo arrivo da Chambéry. San Lorenzo offre una straordinaria cupola (terminata nel 1680) firmata da Guarino Guarini e ottimo esempio del barocco. La chiesa fu intitolata al Santo per volere del Duca Emanuele Filiberto dopo la vittoria della battaglia di San Quintino. Carissimo ai torinesi è il Santuario della Consolata progettato dal Guarini e ampliato su disegni di Filippo Juvarra con la presenza di importanti sculture, la Basilica di Maria SS. Ausiliatrice che custodisce le spoglie di San Giovanni
Bosco, la Chiesa di San Filippo Neri che reca l’impronta dello Juvarra evidente nella
grande navata rettangolare arricchita da stucchi e sculture e nelle sei cappelle. E poi ancora, la Chiesa della Gran Madre di Dio, espressione dell’ideologia classica del tempio romano, la Basilica di Superga che conserva le spoglie dei Savoia, il Santuario di Santa Rita,
la Chiesa del Cottolengo, San Francesco d’Assisi.
Oltre corso Regina Margherita le due cittadelle: la Piccola Casa della Divina Provvidenza
(Cottolengo) e Maria Ausiliatrice con il complesso salesiano di Valdocco.
Usciti dalla città, la “Via Fracigena” verso la valle di Susa porta al precettorio di Sant’Antonio di Ranverso, isolato nella campagna, importante punto di assistenza per i pellegrini, fondato con il relativo ospedale nel 1186 da Umberto III e affidato ai padri Antoniani di Vienne. All’interno della chiesa e della sagrestia sono conservati affreschi della prima metà del XV secolo, in parte dovuti a Giovanni Jaquerio. Sull’altare maggiore
un pentittico di Defendente Ferrari (1531). Nei pressi si trova Avigliana. Di qui è ben visibile la Sacra di San Michele, arroccata sul monte Pirchiriano. Fondata prima dell’anno
Mille da Ugo di Montboisser, la Sacra domina lo stretto ingresso della valle di Susa (la
“chiusa”) ed è stata per secoli uno dei più attivi centri benedettini piemontesi.
A fronte
Il Duomo di Torino
in una stampa
ottocentesca e, sotto,
foto d’epoca della
Sindone.
11
Il Duomo di Torino,
oggi.
12
Susa era la storica porta di transito verso i colli del Monginevro e del Moncenisio. E proprio sull’antica strada del Moncenisio si trova l’affascinante abbazia di Novalesa, in una
conca silenziosa dominata dall’incombente mole del Rocciamelone.
Un “salto” in un’altra area del Piemonte, il Biellese. E da Biella, in poco tempo, si raggiunge il grandioso Santuario d’Oropa, ai piedi del monte Mucrone. Un percorso devozionale composto da 19 cappelle racconta la storia della Vergine e, a fianco, si erge la monumentale Basilica, proprio in mezzo alla valle. E’ forse il più antico fra i santuari mariani d’Occidente.
La regione dei laghi - Orta, Mergozzo, Stresa - è un mondo a parte nella complessa realtà
piemontese. L’impressione nasce dagli enormi specchi d’acqua ai piedi del Monte Rosa, poi
ci sono i parchi e le ville, ma soprattutto le testimonianze religiose: santuari, chiese, cap-
SPECIALE PIEMONTE
Torino. Chiesa
di San Lorenzo.
pelle, sacri monti, i più tipici ed espressivi segni dell’antica devozione popolare.
Il Sacro Monte di Orta, in alto sopra l’abitato, è uno fra i complessi più celebri: fu realizzato fra la fine del XVI secolo e la seconda metà del Settecento, sul modello del Sacro
Monte di Varallo. Il Sacro Monte comprende la chiesa di San Nicola di Mira e venti cappelle che si susseguono in un percorso a spirale che sale verso l’alto.
Ancora un salto ed eccoci nel Monferrato. L’itinerario parte da Casale Monferrato, l’antica capitale situata fra le colline e le terre del Po. A ovest, sulle colline, sorge il sacro Mon-
Santuario
della Consolata.
13
Abbazia di Staffarda.
Santuario di Vicoforte.
14
te di Crea, anch’esso a imitazione di Varallo. È un luogo
di ombra e di pace. Realizzato alla fine del Cinquecento in
aggiunta al Santuario preesistente comprende 23 cappelle iniziate nel 1590 e cinque romitori, sparse per tutto il
bosco e collegate fra loro da sentieri. Le cappelle illustrano i “Misteri del Rosario” e contengono gruppi statuari a
grandezza naturale. Oltre Castelnuovo Don Bosco, una
valletta appartata ospita il gioiello romanico della regione: l’Abbazia di Vezzolano, fra le più significative testimonianze d’arte romanico-gotica in Piemonte, fu un importante centro nel Medioevo.
Dalla città di Mondovì si raggiunge in breve il Santuario
di Vicoforte, chiesa monumentale fra le più importanti
del Piemonte. Costruita nel 1596 su progetto di Ascanio Vitozzi fu continuata nel ‘700 da Francesco Gallo a cui si deve la realizzazione della cupola ellittica e completata nel
1884 con la costruzione dei campanili e delle tre facciate.
Un’immersione nell’Arta Sacra a Chiusa Pesio. Prima che
la carrozzabile lasci il posto ai sentieri per gli escursionisti, che possono raggiungere gli altopiani carsici del Marguereis attraverso un raro bosco di abeti bianchi, si incontra la silenziosa Certosa di
Pesio, complesso fondato dai monaci certosini nel 1173. Ancora oggi è possibile pernottarvi e immergersi nell’atmosfera meditativa che ha segnato secoli e secoli di vita religiosa all’ombra delle montagne.
Lungo la strada che porta a Saluzzo, un’altra tappa dell’ideale viaggio fra i luoghi della
fede è l’Abbazia di Staffarda, gioiello cistercense fondato nel XII secolo, inconfondibile
nel suo isolamento ai piedi delle montagne.
Dall’alto in basso
da sinistra a destra:
Santuario Sacro Monte
di Crea, facciata e sotto
chiostro, abbazia di
Vezzolano inserita
nel verde della vallata;
sotto, l’elegante cortile
e gli affreschi
dell’interno.
15