Metti una vasca per due al centro della stanza

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Metti una vasca per due al centro della stanza
nonsolocasa
Evoluzioni Dimensioni ridotte, estetica più morbida: un oggetto che torna protagonista
Metti una vasca per due
al centro della stanza
A tinozza, con i piedini ottocenteschi, semi incassata.
Forme ad anse per fare il bagno con il proprio bambino
S
orriso, sguardo di appagamento: un celebre scatto di Marilyn Monroe e la sequenza di fotogrammi con Julia Roberts
in una scena «cult» di Pretty Woman, due dive
che raccontano il gusto di prendersi del tempo
immerse, tra nuvole di schiuma, in una vasca
da bagno. Un’iconografia da sogno americano
che sembrava tramontata a favore del più tecnologico idromassaggio o della doccia versione «benessere» con maxi soffione e prestazioni da hammam.
Oggi invece, la vasca classica, degli albori, ritorna a essere il fulcro del bagno. Certo, l’estetica
è più sofisticata, ma si tratta di una ricerca che
va ben oltre la semplice rivisitazione formale:
linee avvolgenti, materiali piacevoli da toccare
e un ritorno a proporzioni adatte anche a un
normale spazio da appartamento.
Insomma, gratificazione alla portata di tutti.
«In fondo sentirsi avvolti dall’acqua ci riporta
allo stato ancestrale del grembo materno, un
benessere psicofisico che supera il semplice
gesto di lavarsi», commenta Giampaolo Benedini, fondatore del marchio Agape e lui stesso
designer, primo, quasi vent’anni fa, a puntare
sulla vasca come pezzo forte del bagno. Una ricerca che, abbandonati spigoli, ghisa smaltata
g
Tratto dal Corriere della Sera
dell’11 gennaio 2014
a cura di Silvia Nani
e l’acrilico, allora ne rivoluzionò totalmente
l’immagine: «La resina misto cemento e una
forma che rimanda all’uovo per la Spoon, il legno della Woodline, squadrata all’esterno ma
dentro ergonomica. E poi la Ufo, tonda, una lastra stampata in acciaio dotata di schienale per
rendere piacevole l’appoggio», rievoca Benedini. Modelli(tuttora in produzione) liberi dal vincolo di essere incassati a muro ma soprattutto
precursori di un genere che mette l’estetica al
servizio dell’uomo e del suo benessere.
E oggi? «Si torna alle forme note, attualizzate
dai materiali», sintetizza Benedini. Vasche «a
tinozza» o su piedini, modelli tra Ottocento e
Novecento alleggeriti nelle linee e resi contemporanei dal Cristalplant, materiale ora tra i
più amati dai progettisti: inalterabile nel tempo, ecologico (naturale e in grado di trattenere
bene il calore), una superficie setosa piacevole da toccare. A centro stanza oppure vicino
alla parete, con i modelli freestanding la scelta è libera e le nuove proporzioni più compatte aiutano. Come confermano Ludovica e Ro-
berto Palomba, che per Kos hanno appena rivisto le dimensioni della Morphing, progetto
del 2008: linee classiche attualizzate e una
lunghezza oggi ridotta a 150 cm rispetto ai 180
canonici. «Perfetta per recuperare spazio e
poterle affiancare, volendo, anche la doccia —
spiegano —. Una soluzione nata per soddisfare
l’esigenza degli hotel di lusso ma ideale anche
in un appartamento». Estetica morbida e rassicurante: «Da accentuare accostando la rubinetteria bianca con finitura effetto talco»,
consigliano loro, che oltre ad averla ideata,
l’hanno scelta anche per il bagno di casa. Personalizzare, oggi filo conduttore degli arredi,
vasca inclusa.
Non a caso per esempio la Sartoriale di Antoniolupi, progettata da Carlo Colombo sei anni
fa, rimane il bestseller del marchio: forma fluida e asimmetrica, citazione di una vasca da
incasso, con dimensioni a scelta e l’opzione
del colore con finitura vellutata per l’esterno.
Non fosse per il vincolo di scarichi e rubinetti,
verrebbe la tentazione di spostarla a piacere e
considerarla alla stregua di un mobile. Benessere ovvero appagamento, un piacere a 360
gradi come bisogno primario da poter soddisfare, persino — ultima novità — in due, coppia
oppure genitore con il proprio bambino: «Due
anse comunicanti di diverse dimensioni, interno ergonomico, esterno in legno curvato.
Insomma amichevole. Un invito a prendersi
del tempo e a condividerlo», spiega Benedini
a proposito della vasca DR che sarà presentata
in questi giorni al Design Post di Colonia
nell’ambito di Imm, il salone internazionale
dell’arredo.
«Un bagno a due e tutto si risolve», affermano
i Palomba (autori, oltre 10 anni fa, di una delle
prime versioni da usare in coppia). Soprattutto lei, fautrice del relax in vasca, ne è convinta: «Ti libera la mente, allontanando le tensioni: puoi affrontare meglio un problema o addirittura conquistare». In fondo, il bagno da sogno tra nuvole di schiuma alla Pretty Woman
non è poi così lontano. g
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