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FAUNA VERTEBRATA TERRESTRE
DELLA PROVINCIA DI VITERBO
Stefano Celletti (Parco Regionale Marturanum)
Roberto Papi (Riserva Naturale Monte Rufeno)
(foto di Roberto Papi)
Le informazioni relative alla fauna vertebrata terrestre della Provincia di Viterbo sono per la gran
parte ricavate dalla omonima pubblicazione realizzata nel 1996 dall'associazione GUFO (Gruppo
Universitario
Faunistico
Ornitologico)
dell'Università la Tuscia di Viterbo, realizzata grazie
al sostegno dell'amministrazione provinciale. Tale
volume ha riassunto quindi il risultato delle ricerche
sul campo condotte nel periodo 1988-1996 dal gruppo di lavoro sui vari taxa animali (anfibi, rettili,
uccelli e mammiferi) presenti nel territorio viterbese.
Sono poi riportati una serie di aggiornamenti su
alcune specie di vertebrati relativi al periodo 19962003, in quanto le popolazioni animali sono in continua e rapida evoluzione sia per quanto riguarda l'areale di distribuzione che per le dimensioni della
popolazione stessa, oltre alla check - list aggiornata
al 2003 dei vertebrati terrestri della Provincia di
Viterbo.
La provincia di Viterbo, nonostante l'assenza di
aree montane e la millenaria presenza umana, è ricca
di aree di interesse naturalistico e di emergenze faunistiche di prim'ordine.
In certi casi, oltre alla bassa densità abitativa, ha
giocato un ruolo fondamentale anche la particolare
natura dei luoghi: ad esempio nella Selva del
Lamone l'affioramento di grossi massi e l'intrico
della vegetazione hanno consentito la conservazione
di un ricco patrimonio faunistico.
Complessivamente sono state rilevate 189 specie di
vertebrati terrestri di cui 11 di anfibi, 17 di rettili,
122 specie di uccelli nidificanti e 39 di mammiferi
esclusi i chirotteri.
Si tratta di una ricca e diversificata fauna, impreziosita dalla presenza di ben 43 specie considerate di
interesse comunitario che hanno contribuito all'individuazione delle aree SIC e ZPS nella provincia di
Viterbo (Direttiva Habitat 43 del 1992) e 52 specie
inserite nella Lista Rossa della fauna d'Italia
(Bulgarini et al, 1998) perché minacciate, rare o vulnerabili.
Moscardino appena usciro dal letargo
Nel complesso vi sono quindi 68 specie, ovvero
più di un terzo del totale, che sono o di interesse
comunitario e/o inserite in lista rossa.
Partendo dalla costa e procedendo verso l'interno,
analizziamo ora le aree di interesse naturalistico presenti nella provincia.
LITORALE TRA TARQUINIA E MONTALTO DI CASTRO
La costa del viterbese, salvo in corrispondenza
dei centri abitati, è ancora poco antropizzata rispetto
al resto del Lazio. Questo ha consentito la conservazione di estesi lembi di duna litoranea, con una interessante vegetazione dunale e psammofila. Oltre alla
numerosa avifauna svernante e di passo, vi sono specie che nidificano in questo ambiente come ad esempio il Fratino. Raramente il Cuculo dal ciuffo nidifica in questo ambiente così come la Calandra, che
raggiunge qui una delle zone più settentrionali del
suo areale italiano. Prima della bonifica vi erano
numerose paludi di cui rimangono solo esili tracce di
fronte alle Saline di Tarquinia e nei prati stagionalmente allagati di Pescia Romana.
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Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003
profonda e suggestiva valle di straordinaria bellezza
e valore per la presenza accertata fino ad alcuni anni
fa del principale nucleo di lontra del Lazio e
dell'Italia centrale. Inoltre è uno dei pochi fiumi
nella provincia che ospita il Merlo acquaiolo. Nei
boschi circostanti nidifica il Biancone, un aquila che
caccia serpenti, numerose specie di uccelli, vari
mammiferi tra cui saltuariamente il Lupo e diverse
specie di mustelidi.
SELVA DEL LAMONE
Questa grande foresta, oggi Riserva Naturale
Regionale, è situata al confine con la Toscana. Vi
sono nuclei di grandi cerri e numerose specie mesofile nei microclimi più freschi, come carpino bianco
e faggio. La fauna è ricca e comprende la Martora, il
Capriolo e più di 60 specie di uccelli nidificanti
(Ianniello e Meschini, 1996). La comunità animale è
affine a quella della confinante valle del Fiora.
Gabbiano Reale
SALINE DI TARQUINIA
La Riserva Naturale di Popolamento Animale
Saline di Tarquinia è stata istituita nel 1980. L'area
di 170 ettari, utilizzata per la produzione del sale, è
l'unica zona umida del litorale viterbese e riveste
grande importanza per la migrazione e lo svernamento di una ricca comunità di uccelli acquatici, tra
cui il Fenicottero oltre a diverse specie di anatidi,
gabbiani, sterne e caradriformi.
PASCOLI DI MONTE ROMANO
È questo uno degli agroecosistemi meglio conservati e ricchi di avifauna di tutto il Lazio. Il mosaico di vegetazione presenta coltivi e ampi pascoli
alternati a zone pseudo steppiche con siepi, arbusteti e boschetti. Vi troviamo, tra gli altri, l'Occhione,
l'Albanella minore, l'Averla cenerina, la ghiandaia
marina e numerosi passeriformi.
FOCE DEL FIORA
Tutto il litorale che si stende sul lato destro della
foce del fiume Fiora presenta un notevole interesse
per la successione di ambienti che partono dalla
duna alla foresta di roverelle, farnie e sughere.
Fauna molto ricca. A poca distanza dalla foce si
trova l'Oasi WWF di Vulci, costituita da un invaso
artificiale che si articola insinuandosi tra la rigogliosa vegetazione ripariale. Presenti uccelli acquatici
come anatidi ed ardeidi e fino a pochi anni fa l'elusiva Lontra.
COLLINE DI TARQUINIA
Le colline calcaree argillose costituiscono, al di
là dell'interesse archeologico, un interessante complesso naturalistico. I boschi e le macchie, alternati a
pascoli e coltivi, ospitano una fauna rara e peculiare,
soprattutto in corrispondenza delle bandite di caccia
dove è possibile osservare diverse specie di rapaci,
di silvie (Sterpazzola di Sardegna) e il raro Zigolo
capinero.
Martin pescatore
MONTI DELLA TOLFA (settore di Viterbo)
Estesi boschi caratterizzano quest'area meridionale della provincia, in particolare tra Monte
Romano e Barbarano dove si trova il Parco
Marturanum. Vi trovano rifugio ancora il Gatto selvatico e forse il Lupo. Vi sono anche tratti di pascolo cespugliato, territori di caccia di specie come il
Nibbio reale e il Biancone e dove troviamo anche un
VALLE DEL FIORA E MONTI DI CASTRO
Il fiume Fiora che nasce in Toscana, incide una
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Fauna vertebrata terrestre della Provincia di Viterbo
turdide tipicamente
Monachella.
mediterraneo
come
la
maggiore, Canapiglia e nei boschi circostanti il Gufo
comune. Tra gli svernanti diverse specie di anatidi
(alcune migliaia), ardeidi ed altri uccelli acquatici,
oltre ad Albanella reale e Falco Pellegrino.
VALLE DEL MARTA
Una serie di pianure alluvionali con allevamenti
estensivi e lembi di macchia mediterranea, oggi in
parte ricompresi all'interno della Riserva Provinciale
di Tuscania, dove si possono trovare l'Albanella
minore e il Nibbio bruno nidificanti, la Pavoncella
svernante in grandi stormi e l'elusivo Gatto selvatico.
VALLE DEL PAGLIA
Estesi querceti misti a prevalenza di cerro e roverella, alternati a coltivi, caratterizzano questa vallata. Vi sono tratti di macchia mediterranea, rimboschimenti di conifere e boschi di tipo mesofilo con
faggio e rovere. Lungo il fiume Paglia, caratterizzato da ampi greti, si sviluppa un interessante vegetazione ripariale con salici, pioppi e farnia dove nidificano la Nitticora e il Corriere piccolo. Dal 1983 è
stata istituita la Riserva Monte Rufeno. La fauna
comprende l'Istrice, la Martora, ungulati come
LAGO DI BOLSENA
Questo grande lago tradisce la sua origine vulcanica con la cerchia di colline ammantate di boschi
che lo circondano. L'avifauna acquatica che vi sverna non è particolarmente abbondante ma comprende
elevati contingenti di Cormorano, di Moretta e una
specie rara come la Strolaga mezzana. Sulle falesie
delle isole nidificano alcune coppie di Gabbiano
reale, mentre lungo la costa nidifica occasionalmente, per lo più in vecchi nidi di cornacchia, il Gufo
comune.
VALLONI DEL PAESAGGIO VULCANICO (Biedano,
Treja, ecc)
Sono uno degli elementi del paesaggio più caratteristici del viterbese. Vi sono due aree protette
regionali: Marturanum e Valle del Treja. Nelle pareti nidificano il raro Lanario, la ghiandaia marina e
fino agli anni ottanta il Capovaccaio, un avvoltoio
migratore oggi scomparso in Italia centrale.
Nelle boscose forre attraversate da corsi d'acqua trovano rifugio animali rari come il Merlo acquaiolo
nel Treja, la Martora e il Gatto selvatico.
Avvoltoio Capovaccaio
Capriolo (circa 300-350 esemplari nell'ultimo censimento del 2003), Daino ed occasionalmente il Lupo.
L'avifauna comprende 65 specie nidificanti come il
Merlo acquaiolo, il Biancone e il Falco pecchiaiolo;
nell'erpetofauna la Salamandrina dagli occhiali e la
Coronella austriaca.
MONTI CIMINI E LAGO DI VICO
Il complesso dei Monti Cimini, ricoperto da estesi boschi, è caratterizzato da un'elevata diversità
ambientale e comprende numerose tipologie forestali, che vanno dalle formazioni di sclerofille alle faggete. Questo comprensorio di origine vulcanica
comprende la Riserva Naturale del Lago di Vico ed
è l'area provinciale con la fauna più ricca di elementi montani. L'avifauna, infatti, comprende il Tordo
bottaccio, il Ciuffolotto, il Luì verde e il Picchio
rosso minore. Fino agli anni ottanta era presente con
certezza la rara Salamandra pezzata. Tra i mammiferi è da segnalare il Tasso, la Martora, il Gatto selvatico e il Topo Quercino, mentre è incerta o saltuaria
la presenza del Lupo. Molto interessante la comunità ornitica nidificante nel lago di Vico, con Svasso
CALANCHI DI CIVITA
Quest'area è caratterizzata da estese formazioni
calanchive con un ambiente peculiare costituito da
alternanza di arbusteti, rupi, consorzi forestali e
vegetazione ripariale. In questo mosaico di ambienti
troviamo una fauna tipica delle aree collinari del
Lazio comprendente specie come l'Ortolano, il
Lodolaio e l'Assiolo.
LAGO DI ALVIANO (settore laziale)
Bacino artificiale creato dallo sbarramento del
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Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003
bili, attuano una pressione negativa sulle ultime lepri
italiche sia attraverso una concorrenza spazio - alimentare, sia soprattutto mediante la diffusione di
gravi patologie. Minore influenza, e soprattutto a
scala locale, hanno avuto sulla lepre italica le modificazioni ambientali, in quanto sembra che la specie
sia piuttosto legata ad ambienti boschivi o cespugliati, solitamente meno interessati da gravi alterazioni o dall'uso di fitofarmaci e pesticidi (Trocchi et
al., 2001, Giardini, com. pers.).
Per quanto riguarda il Lupo (Canis lupus), sembra che in questi ultimi anni si siano rarefatte nel territorio provinciale le segnalazioni di presenza di
questo canide, soprattutto nell'areale "storico" al
confine con il comprensorio dei Monti della Tolfa in
Provincia di Roma. Nel febbraio 2001, peraltro, due
individui di questa specie (purtroppo successivamente inceneriti e sui quali non si sono potute fare
verifiche fenotipiche e genetiche) sono stati avvelenati in una località situata tra Tarquinia e Tuscania.
Si sono viceversa intensificate le segnalazioni della
specie nelle zone di confine con la Toscana, soprattutto nell'area di Monte Rufeno, ma sembra verosimile si tratti di giovani individui vaganti, provenienti dal comprensorio dell'Amiata.
Mediante recenti rinvenimenti di alcuni individui, purtroppo deceduti per incidenti stradali, viene
confermata la presenza del Gatto selvatico (Felis silvestris) che, pur essendo una presenza rara ed elusiva, continua a frequentare alcune tra le aree più tranquille ed incontaminate della nostra provincia, come
ad esempio la Selva del Lamone, le macchie tra
Tarquinia e Monteromano e tutta la zona confinante
con i rilievi tolfetani. Attualmente la maggiore
Giovane di volpe
Tevere con formazioni vegetali di fragmiteto e giuncheto; ospita una ricca avifauna svernante come
Beccaccino, Airone bianco maggiore e Cormorano.
Vi nidificano la Cannaiola verdognola e la
Cannaiola.
EVOLUZIONE DEL POPOLAMENTO FAUNISTICO NELLA PROVINCIA DI VITERBO
(1996-2003)
Di seguito viene brevemente illustrata la situazione delle specie più interessanti in ambito provinciale, con le modifiche avvenute sia in seguito a
migliorate conoscenze, sia per effettiva evoluzione
nello status delle loro popolazioni.
MAMMIFERI
La principale novità in campo faunistico è il rinvenimento, in alcune aree del territorio provinciale,
di popolazioni residuali di Lepre Italica (Lepus corsicanus), specie di recente sicura individuazione e
separazione a livello specifico dalla congenere e diffusa lepre europea. Tale entità, che in molti luoghi
dell'Italia centrale è conosciuta come lepre macchiarola o macchiaiola, è quindi risultata un endemismo
esclusivo della penisola italiana (limite Nord accertato proprio in Toscana meridionale e in Provincia di
Viterbo) e della Sicilia, dove è rappresentata da un
ecotipo lievemente differenziato (Trocchi et al.,
2001). Purtroppo tale specie, soprattutto in Italia
peninsulare, risulta in grave pericolo di estinzione.
Le cause sono riconducibili essenzialmente ad una
gestione venatoria che da decenni prevede ed attua
continui ripopolamenti con individui di lepre europea di origine molto eterogenea: gli individui liberati, che raramente riescono a superare i primi mesi
dopo il rilascio e a costituire popolazioni sane e sta-
Nibbio bruno
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Fauna vertebrata terrestre della Provincia di Viterbo
minaccia alla specie, che andrebbe verificata e
approfondita con ricerche mirate, deriva dalla possibilità di ibridazione con gatti domestici vaganti o,
più raramente, rinselvatichiti, con conseguente perdita dell'identità genetica originaria.
Da frequenti ritrovamenti, molto spesso di individui investiti da automezzi, oltre che da alcuni avvistamenti, è possibile confermare inoltre la presenza
della Martora (Martes martes) nel settore centro
meridionale della Provincia, dove sembrerebbe piuttosto diffusa (complessi forestali dei Monti Cimini,
Parco Marturanum, Veiano, ecc.), mentre più occasionale, ma comunque significativo, appare qua e là
il ritrovamento di esemplari di puzzola (Mustela
putorius), specie molto elusiva e probabilmente
piuttosto rara nelle nostre campagne.
Sembra invece purtroppo completamente scomparsa la Lontra (Lutra lutra), splendido mustelide
pescatore un tempo diffuso in tutti i fiumi della penisola, ma attualmente ridotto ad alcune popolazioni
sparse tra Campania, Basilicata e Calabria. Gli ultimi dati certi, provenienti dal bacino del fiume Fiora,
ultima roccaforte della specie in tutta l'Italia centro
settentrionale, risalgono ormai alla metà degli anni
'90; la situazione sembra la stessa anche nelle aree
confinanti della Provincia di Grosseto.
T ra gli ungulati, citiamo il Cinghiale per le perdite
che ormai da anni e con sempre crescente entità, le
popolazioni di varia origine e provenienza di questo
suide causano al comparto produttivo agricolo, ma
anche per l'impatto che hanno sulle biocenosi naturali.
Positivo appare invece il naturale diffondersi nel
territorio provinciale del Capriolo (Capreolus
capreolus), cervide presente storicamente in tutto il
viterbese e molto meno problematico del cinghiale
per l'agricoltura. Nella Riserva Monte Rufeno, a
seguito del forte aumento di avvistamenti avvenuto
a partire dal 1998, sono stati effettuati censimenti nel
1999 con il metodo dei transetti per tracce di presenza e dal 2002 con battute per aree campione.
Quest'ultimo censimento, effettuato su circa 120
ettari di querceti misti, ha fornito nel 2003 una densità di 12,5 capi per 100 ettari, dato assai simile al
valore medio che si registra nella provincia di Siena.
In quest'area protetta si è dunque passati nel giro di
soli dieci anni da sporadici e rari avvistamenti ad
una popolazione complessiva stimata in 300-350
esemplari su 2.900 ettari. Mentre ormai le zone
boscate del settore nord della Provincia di Viterbo
appaiono quasi completamente colonizzate dalla
specie (Giardini, com. pers.), anche se quasi ovun-
Svasso maggiore con giovane
que con basse densità, verso sud alcuni individui
hanno già fatto la loro comparsa nei boschi di
Vetralla,
Barbarano
Romano
e Veiano.
Probabilmente tra non molti anni, se la specie verrà
rispettata, potrà occupare tutte le aree idonee, fino a
ricongiungersi con la piccola popolazione da poco
reintrodotta sulle colline di Santa Severa, in
Provincia di Roma.
Altra specie in espansione numerica ed areale
sembra lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), che assente
da gran parte delle Provincie di Viterbo e di Grosseto
per circa un secolo, si è probabilmente irradiato a
partire da alcune aree rifugio ed è ricomparso sia nei
boschi collinari (ad esempio sui Monti Cimini,
Simmi com. pers.) sia nelle pinete costiere e dell'entroterra (ad esempio a Tarquinia).
UCCELLI
Per quanto concerne l'avifauna legata alle zone
umide, va segnalata la nidificazione di alcune specie
mai prima accertate in provincia di Viterbo: in particolare nella Riserva Naturale delle Saline di
Tarquinia si sono riprodotte la Volpoca (Tadorna
tadorna), rara anatra tipica di aree costiere salmastre, il Cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus),
elegante trampoliere dal piumaggio bianco e nero e
dalle zampe lunghissime e la garzetta (Egretta garzetta), piccolo airone che si riproduce in colonie,
anche di migliaia di individui, che nel caso in questione ha posto i propri nidi (in tutto meno di una
ventina) in un'area di pineta adiacente alla Riserva,
area non solo per questo meritevole di esservi inclusa. Sempre tra le gradite novità, estremamente interessante la notizia di tentativi di nidificazione
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Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003
nidificazione o addirittura il prelievo illegale di
"pulli" dal nido, stenta purtroppo a dare segnali di
ripresa numerica. In leggera espansione sembrerebbe invece il Biancone (Circaetus gallicus), mentre le
coppie nidificanti di Albanella Minore (Circus
pygargus), specie nidificante nelle campagne viterbesi quasi esclusivamente in colture erbacee e conseguentemente soggetta a notevoli perdite dovute
alla meccanizzazione agricola, sembra attraversino
oscillazioni numeriche periodiche. Confermata inoltre la nidificazione di una coppia di Nibbio reale
(Milvus milvus) (Giardini com. pers.), facente parte
della popolazione residuale (in totale 5-6 coppie) del
complesso tolfetano - cerite (Arcà, 1989).
Tra le curiosità, va segnalata la riproduzione più
volte accertata (l'ultima nel 2001), nei dintorni delle
Saline di Tarquinia, di qualche rara coppia di Cuculo
dal Ciuffo (Clamator glandarius), specie migratrice
estiva affine al comune Cuculo, ma estremamente
localizzato e scarso in Italia (in tutto meno di 20
coppie annuali), che parassitizza in fase riproduttiva
soprattutto i nidi di Gazza (Pica pica).
Cuculo dal ciuffo
(Brunelli, 2002) nel territorio provinciale di una
coppia di Cicogna nera (Cicoria nigra), specie
splendida e rarissima non solo in Italia, ma in tutta
Europa, che speriamo possa in futuro, adeguatamente rispettata e non disturbata, confermare e consolidare la propria straordinaria presenza nei nostri cieli.
Sempre in riferimento agli uccelli acquatici, il
Fenicottero è ormai una specie che frequenta regolarmente le Saline di Tarquinia e vi sverna anche con
contingenti numerosi (oltre 100 individui), come
accade nella stessa località anche per alcuni individui di Airone Bianco Maggiore e, meno regolarmente, di Cigno reale (forse di provenienza aufuga) e di
Smergo Minore. Nella Riserva del Lago di Vico
(Simmi, com. pers.), confermata la nidificazione di
poche coppie di Canapiglia (Anas strepera), anatra
selvatica rarissima come tale in Italia, mentre purtroppo risulta in grave diminuzione la popolazione
nidificante dello Svasso Maggiore (Podiceps cristatus), simbolo della Riserva e probabilmente penalizzato dalla predazione da parte dei cinghiali sui nidi
posti in canneto. Significative le presenze invernali
nello specchio d'acqua dell'area protetta, tra gli altri,
di individui di Fistione Turco e Moretta Tabaccata,
anatre tuffatrici rare e minacciate d'estinzione.
I rapaci della Provincia di Viterbo da pochi anni
si sono arricchiti della presenza, come nuova specie
nidificante, del Falco Pellegrino (Falco peregrinus),
magnifico predatore di altri uccelli che frequenta per
la riproduzione pareti rocciose e falesie e nel nostro
territorio anche valloni tufacei (Simmi com. pers.),
come fanno le pochissime coppie del congenere
Lanario (Falco biarmicus); quest'ultima specie, nonostante sia oggetto di controllo da parte di alcuni
appassionati al fine di evitarne il disturbo durante la
RETTILI E ANFIBI
l'Ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus)
ha una limitata e frammentaria diffusione nella
Provincia di Viterbo e appare, così come nel resto
del suo areale di distribuzione, in forte e inspiegabile diminuzione. Ad esempio nella Riserva Naturale
Monte Rufeno, dove erano noti 4 siti di presenza, dal
2000 non si sono più registrati avvistamenti. Sono
necessarie ulteriori ricerche per comprendere i motivi del calo di questa rara specie.
La testuggine palustre (Emys orbicularis), distribuita in diversi siti della provincia anche nei pressi di
Fontanile importante sito riproduttivo per anfibi come i tritoni
150
Fauna vertebrata terrestre della Provincia di Viterbo
uccelli nidificanti nel Lazio. Alula vol. 1-2: 224 pp.
BRUNELLI M., 2002. Nuovo tentativo di nidificazione di
Cicogna nera Cicoria nigra nel Lazio. Alula IX (1-2).
BULGARINI F., CALVARIO E., FRATICELLI F., PETRETTI F.,
SARROCCO S. (EDS), 1998. Libro Rosso degli Animali
d'Italia - Vertebrati. WWF Italia, Roma.
CELLETTI S., MESCHINI A., 1994. Lo svernamento del
Fenicottero alle Saline di Tarquinia (Viterbo) Riv. It. Orn.
2: 153-154 .
GUERRIERI G., SANTUCCI B. E CASTALDI A., 2001.
Selezione di habitat e riproduzione della Monachella,
Oenanthe hispanica, nell'Italia centrale. Riv. It. Orn. 71
(1): 27-44.
IANNIELLO L., MESCHINI A., 1996. Ricerca ornitologica
sul territorio della Riserva Naturale Selva del Lamone
comune di Farmese. Relazione interna.
LAURENTI S., RIGOLI M., BIONDI M., SAVO E., CECERE J.,
CECCHETTI S., ANDREAUS S., 2001. Nidificazione di
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MESCHINI A., FRASCHETTI F., 1989. Distribuzione, consistenza e habitat dell'Occhione in Lazio e Toscana.
Avocetta 13: 15-20.
PAPI R., BELLAVITA M., SORACE A. 1997 Dinamica dell'avifauna nidificante in un querceto dell'Alto Lazio.
Avocetta n°21: 129.
RIGOLI M., BIONDI M., LAURENTI S., SAVO E., CECERE J.,
2001. Prima nidificazione di Garzetta Egretta garzetta
nel Lazio (Italia centrale). Alula VIII (1-2).
TROCCHI V. E F. RIGA [a cura di], 2001. Piano d'azione
nazionale per la Lepre italica (Lepus corsicanus). Quad.
Cons. Natura, 9, Min. Ambiente - Ist. Naz. Fauna
Selvatica.
Salamandrina dagli occhiali
Viterbo, è stata particolarmente studiata nella
Riserva Monte Rufeno da ricercatori dell'Università
di Firenze. In quest'area l'habitat della specie è rappresentato da piccoli stagni circondati dal bosco.
Censimenti condotti nel 1996 e nel 2001 in 7 stagni
occupati da questo rettile, hanno messo in evidenza
un preoccupante calo numerico, valutato attorno al
25%. Le cause sembrerebbero da ricondursi principalmente alla chiusura ed interramento degli stagni
per processi naturali; questi ambienti in passato
venivano mantenuti aperti dai contadini e dal bestiame che li utilizzava per abbeverarsi. Nell'ambito del
piano di gestione dei siti di interesse comunitario
presenti nell'area di Monte Rufeno, si prevedono
interventi di ripulitura dalla vegetazione per mantenere questi ambienti idonei alla presenza della
testuggine, oltre a crearne di nuovi per incrementarne la popolazione.
CHECK-LIST DEI
CIA DI VITERBO
VERTEBRATI TERRESTRI DELLA PROVIN-
Classe AMPHIBIA
Ordine URODELA
BIBLIOGRAFIA
Famiglia Salamandridae
Tritone punteggiato (Triturus vulgaris)
Tritone crestato (Triturus carnifex)
Salamandra gialla e nera (Salamandra salamandra)
Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata)
ARCÀ G., 1989. Il Nibbio reale Milvus milvus sui Monti
della Tolfa. Avocetta 13: 1-7.
ASSOCIAZIONE GUFO, ASSOCIAZIONE FAGUS , 1996.
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Assessorato Ambiente Provincia di Viterbo, 135 pp.
BIONDI M., RIGOLI M., GUERRIERI G., CECCHETTI S.,
LAURENTI S., CECERE J., SAVO E., 2001. Primo monitoraggio dei limicoli nidificanti nella R.N.P.A. Saline di
Tarquinia (Lazio): anno 2002. Alula VIII (1-2).
BIONDI M., GUERRIERI G., PIETRELLI L., 1999. Atlante
degli uccelli presenti in inverno lungo la fascia costiera
del Lazio (1992-95). Alula VI (1-2).
BOANO A., BRUNELLI M., BULGARINI F., MONTEMAGGIORI
A., SARROCCO S. E VISENTIN M., 1995. Atlante degli
Ordine ANURA
Famiglia Discoglossidae
Ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus)
Famiglia Bufonidae
Rospo smeraldino (Bufo viridis)
Rospo comune (Bufo bufo)
Famiglia Hylidae
Raganella italiana (Hyla italica)
151
♦
?*♦
*♦
*♦
♦
Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003
Famiglia Ranidae
Rana dalmatina (Rana dalmatina)
Rana italica (Rana italica)
Rana esculenta (Rana esculenta)
Germano reale (Anas platyrhynchos)
Canapiglia (Anas strepera)
Volpoca (Tadorna tadorna)
SB
SB *
MB *
Ordine ACCIPITRIFORMES
Famiglia Accipitridae
Nibbio bruno (Milvus migrans)
Nibbio reale (Milvus milvus)
Biancone (Circaetus gallicus)
Poiana (Buteo buteo)
Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus)
Albanella minore (Circus pygargus)
Sparviere (Accipiter nisus)
MB * ♦
SB * ♦
MB * ♦
SB
MB * ♦
MB * ♦
SB
Ordine SQUAMATA
Famiglia Gekkonidae
Tarantola muraiola (Tarentola mauritanica)
Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus)
Famiglia Anguidae
Orbettino (Anguis fragilisi)
Ordine FALCONIFORMES
Famiglia Falconidae
Lanario (Falco biarmicus)
Falco Pellegrino (Falco peregrinus)
Lodolaio (Falco subbuteo)
Gheppio (Falco tinnunculus)
SB * ♦
SB * ♦
MB *
SB
Famiglia Lacertidae
Lucertola muraiola (Podarcis muralis)
Lucertola campestre (Podarcis sicula)
Ramarro (Lacerta bilineata)
Ordine GALLIFORMES
Famiglia Phasianidae
Starna (Perdix perdix)
Quaglia (Coturnix coturnix)
Fagiano (Phasianus colchicus)
SB * ♦
MB *
SB
♦
*♦
Classe REPTILIA
Ordine TESTUDUNES
Famiglia Emydidae
Testuggine palustre (Emys orbicularis)
*♦
Famiglia Testudinidae
Testuggine comune (Testudo hermanni)
*♦
Famiglia Scincidae
Luscengola (Chalcides chalcides)
Famiglia Colubridae
Biacco (Coluber viridiflavus)
Cervone (Elaphe quatuorlineata)
Colubro d'Esculapio (Elaphe longissima)
Coronella austriaca (Coronella austriaca)
Coronella girondica (Coronella girondica)
Biscia dal collare (Natrix natrix)
Biscia tassellata (Natrix tessellata)
Ordine GRUIFORMES
Famiglia Rallidae
Porciglione (Rallus acquaticus)
Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus)
Folaga (Fulica atra)
♦
*♦
♦
♦
*
Ordine CHARADRIFORMES
Famiglia Charadridae
Corriere piccolo (Charadrius dubius)
Fratino (Charadrius alexandrinus)
♦
Famiglia Viperidae
Vipera comune (Vipera aspis)
Famiglia Recurvirostridae
Cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus)
*
Famiglia Laridae
Gabbiano reale (Larus cachinnans)
¨
Specie inserita nel Libro Rosso degli Animali d'Italia
(Bulgarini et al, 1998)
Specie di interesse comunitario (Direttiva CEE 43/92)
Famiglia Burhinidae
Occhione (Burhinus oedicnemus)
Classe AVES (nidificanti)
Ordine Columbiformes
Famiglia Columbidae
Piccione domestico (Columba livia domestica)
Colombaccio (Columbus palumbus)
Tortora dal collare (Streptotelia decaocto)
Tortora selvatica (Streptotelia turtur)
Ordine PODOCIPEDIFORMES
Famiglia Podicipedidae
Tuffetto (Tachybaptus ruficollis)
Svasso maggiore (Podiceps cristatus)
Ordine CICONIIFORMES
Famiglia Ardeidae
Tarabusino (Ixobrychus minutus)
Nitticora (Nycticorax nycticorax)
Garzetta (Egretta garzetta)
SB
SB
Ordine CUCULIFORMES
Famiglia Cuculidae
Cuculo (Cuculus canorus)
Cuculo dal ciuffo (Clamator glandariusi)
SB * ♦
SB ♦
SB ♦
Ordine STRIGIFORMES
Famiglia Tytonidae
Barbagianni (Tyto alba)
Ordine ANSERIFORMES
Famiglia Anatidae
152
SB *
SB
SB
MB *
SB MB *
MB * ♦
SB
MB * ♦
SB
SB
SB
MB
MB
MB *
SB*
Fauna vertebrata terrestre della Provincia di Viterbo
Famiglia Strigidae
Civetta (Athene noctua)
Allocco (Strix aluco)
Gufo comune (Asio otus)
Assiolo (Otus scops)
Ordine CAPRIMULGIFORMES
Famiglia Caprimulgidae
Succiacapre (Caprimulgus europaeus)
Ordine APODIFORMES
Famiglia Apodidae
Rondone (Apus apus)
Ordine CORACIFORMES
Famiglia Alcedinidae
Martin pescatore (Alcedo atthis)
MB
SB * ♦
MB
Famiglia Meropidae
Gruccione (Merops apiaster)
MB
Ordine PICIFORMES
Famiglia Picidae
Picchio verde (Picus viridis)
Picchio rosso maggiore (Picoides major)
Picchio rosso minore (Picoides minor)
Torcicollo (Jynx torquilla)
Ordine PASSERIFORMES
Famiglia Alaudidae
Tottavilla (Lullula arborea)
Cappellaccia (Galerida cristata)
Allodola (Alauda arvensis)
Calandra (Melanocorypha calandra)
Calandrella (Calandrella brachydactyla)
Famiglia Hirundinidae
Rondine (Hirundo rustica)
Balestruccio (Delichon urbica)
Famiglia Motacillidae
Ballerina bianca (Motacilla alba)
Ballerina gialla (Motacilla cinerea)
Cutrettola (Motacilla flava)
Calandro (Anthus campestris)
Famiglia Trogloditidae
Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
Famiglia Trogloditidae
Scricciolo (Troglodytes troglodytes)
Famiglia Turdidae
Monachella (Oenanthe hispanica)
Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros)
Codirosso (Phoenicurus phoenicurus)
Pettirosso (Erithacus rubecula)
Famiglia Sylvidae
Usignolo di fiume (Cettia cetti)
Beccamoschino (Cisticola juncidis)
Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris)
Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus)
Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus)
Canapino (Hippolais polyglotta)
Magnanina (Sylvia undata)
Steropazzola di Sardegna (Sylvia conspicillata)
Sterpazzolina (Sylvia cantillans)
Occhiocotto (Sylvia melanocephala)
Sterpazzola (Sylvia communis)
Capinera (Sylvia atricapilla)
Luì piccolo (Phylloscopus collybita)
Luì verde (Phylloscopus sibilatrix)
Luì bianco (Phylloscopus bonelli)
Fiorrancino (Regulus ignicapillus)
MB * ♦
Famiglia Upupidae
Upupa (Upupa epops)
Famiglia Coracidae
Ghiandaia marina (Coracias garrulus)
Saltimpalo (Saxicola torquata)
Passero solitario (Monticola solitarius)
Usignolo (Luscinia megarhynchos)
Merlo (Turdus merula)
Tordo bottaccio (Turdus philomelos)
Tordela (Turdus viscivorus)
SB
SB
SB *
MB *
MB * ♦
Famiglia Muscicapidae
Pigliamosche (Muscicapa striata)
SB*
SB
SB *
MB
SB ♦
SB
SB
SB * ♦
MB ♦
MB
MB
SB
SB
MB
MB ♦
SB
153
MB
SB
Famiglia Paridae
Cincia bigia (Parus palustris)
Cincia mora (Parus ater)
Cinciarella (Parus coeruleus)
Cinciallegra (Parus major)
SB
SB
SB
SB
Famiglia Sittidae
Picchio muratore (Sitta europaea)
SB
Famiglia Certhidae
Rampichino (Certhia brachydactyla)
SB
Famiglia Remizidae
Pendolino (Remiz pendulinus)
SB
Famiglia Oriolidae
Rigogolo (Oriolus oriolus)
MB
Famiglia Sturnidae
Storno (Sturnus vulgaris)
SB
Famiglia Corvidae
Ghiandaia (Garrulus glandarius)
Gazza (Pica pica)
Cornacchia grigia (Corvus corone cornix)
Taccola (Corvus monedula)
MB*
SB ?
MB
SB
SB
SB
MB
MB
MB
MB
SB ♦
SB
MB
SB
MB
SB
SB
MB
MB
SB
Famiglia Aegithalidae
Codibugnolo (Aegithalos caudatus)
Famiglia Lanidae
Averla piccola (Lanius collurio)
Averla capirossa (Lanius senator)
Averla cenerina (Lanius minor)
SB *
SB
SB
MB
SB
SB
SB
MB ♦
MB *
MB ♦
SB
SB
SB
SB
Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003
Famiglia Passeridae
Passera d'Italia (Passer domesticus)
Passera mattugia (Passer montanus)
Famiglia Fringillidae
Fringuello (Fringilla coelebs)
Verzellino (Serinus serinus)
Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula)
Frosone (Coccothraustes coccothraustes)
Verdone (Carduelis chloris)
Cardellino (Carduelis carduelis)
Fanello (Carduelis cannabina)
Famiglia Emberizidae
Zigolo nero (Emberiza cirlus)
Strillozzo (Miliaria calandra)
Ortolano (Emberiza hortulana)
Zigolo capinero (Emberiza melanocephala)
Crocidura minore (Crocidura suaveolens)
Mustiolo (Suncus etruscus)
SB
SB
Famiglia Erinaceidae
Riccio (Erinaceus europaeus)
SB
SB
SB
SB ? *
SB
SB
SB
Famiglia Talpidae
Talpa romana (Talpa romana)
Ordine LAGOMORPHA
Famiglia Leporidae
Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus)
Lepre (Lepus europaeus)
Lepre italica (Lepus corsicanus)
SB
SB
MB * ♦
MB *
Ordine CARNIVORA
Famiglia Canidae
Lupo (Canis lupus)
Volpe (Vulpes vulpes)
SB specie sedentaria nidificante
MBspecie migratrice nidificante
* specie inserita nella Lista Rossa degli uccelli nidificanti in
Italia (Bulgarini et al, 1998)
♦ specie di interesse comunitario (Direttiva CEE 43/92)
Famiglia Mustelidae
Lontra (Lutra lutra)
Tasso (Meles meles)
Donnola (Mustela nivalis)
Puzzola (Mustela putorius)
Faina (Martes foina)
Martora (Martes martes)
Classe MAMMALIA
Famiglia Felidae
Gatto selvatico (Felis silvestris silvestris)
Ordine RODENTIA
Famiglia Muridae
Topo selvatico (Apodemus sylvaticus)
Topo selvatico a collo giallo (Apodemus flavicollis)
Topo domestico (Mus domesticus)
Ratto dei tetti (Rattus rattus)
Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus)
*♦
?*♦
*
*
*♦
Ordine ARTIODACTYLA
Famiglia Suidae
Cinghiale (Sus scrofa)
Famiglia Cervidae
Daino (Dama dama)
Capriolo (Capreolus capreolus)
Famiglia Microtidae
Arvicola del Savi (Microtus savii)
Arvicola dei boschi (Clethrionomys glareolus)
Arvicola d'acqua (Arvicola terrestris)
*
Famiglia Sciuridae
Scoiattolo (Sciurus vulgaris)
*
Famiglia Mioxidae
Ghiro (Glis glis)
Moscardino (Muscardinus avellanarius)
Quercino (Elyomis quercinus)
♦
*
Famiglia Hystricidae
Istrice (Hystrix cristata)
♦
specie inserita nel Libro Rosso degli Animali d'Italia
(Bulgarini et al, 1998)
♦ specie di interesse comunitario (Direttiva CEE 43/92)
Famiglia Myocastoridae
Nutria (Myocastor coypus)
Ordine INSECTIVORA
Famiglia Soricidae
Toporagno comune (Sorex araneus)
Toporagno appenninico (Sorex samniticus)
Toporagno (Sorex minutus)
Toporagno acquatico (Neomys fodiens)
Toporagno acquatico di Miller (Neomys anomalus)
Crocidura dal ventre bianco (Crocidura leucodon)
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