Ipotensione - Pressione bassa

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Ipotensione - Pressione bassa
Ipotensione - Pressione bassa
L’ipotensione arteriosa corrisponde ad un abbassamento della pressione del sangue e più
precisamente un abbassamento della quantità di sangue pompato dal cuore. Essa può risultare sostenuta
o occasionale e può essere un sintomo che conviene monitorare costantemente onde evitare che risulti
cronica.
1. Definizione
2. Fattori di rischio
3. Cause
4. Tipi di ipotensione
1. Ipotensione ortostatica
2. Ipotensione ortostatica cronica
3. Ipotensione postprandiale
4. Ipotensione intracranica
5. Ipotensione controllata
5. Diagnosi
6. Sintomi
7. Cura
8. Prevenzione
Definizione
L’ipotensione è un abbassamento della pressione del sangue che può essere collegata a varie cause. Essa
può essere temporanea o cronica e molti risultano i fattori di rischio che possono accentuarla. I soggetti di
una certa età, gli anziani, risultano essere i più colpiti poiché l’invecchiamento ha causato un irrigidimento
della parete dei vasi sanguigni che comporta a sua volta una diminuzione della vasodilatazione e del
sangue che circola con più difficoltà. Nelle donne incinte, alcuni ormoni della gravidanza causano un
abbassamento delle resistenze vascolari, il che comporta una riduzione della tensione arteriosa di circa
due punti. All’inizio della gravidanza è sempre conveniente controllare la pressione. I soggetti che soffrono
di problemi cardiaci, ossia di cardiomiopatie sono dei soggetti in cui la pressione risulta essere bassa. I
pazienti diabetici sono anch’essi colpiti da ipotensione così come coloro i quali soffrono di patologie che
colpiscono il sistema nervoso: malattia di Parkinson, sindrome di Guillan-Barré o malattia di Shy-Drager.
Allo stesso modo sono interessati da ipotensione anche coloro che presentano un’insufficienza della
ghiandola surrenale o che hanno da poco smesso un trattamento a base di cortisone. I pazienti con
problemi di ipotiroidismo o di stanchezza cronica sono anch’essi esposti ad ipotensione.
Fattori di rischio
Il consumo di alcool o di cannabis da parte dei pazienti più deboli può aggravare il rischio di ipotensione.
Anche l’idratazione durante uno sforzo o un’attività fisica o in ambienti troppo caldi può diventare un fattore
di rischio importante.
Cause
Nella maggior parte dei casi le cause non sono sempre evidenti e gli abbassamenti di pressione sono
innocui.
Tipi di ipotensione
Ipotensione ortostatica
L’ipotensione ortostatica o postulare si caratterizza dalla diminuzione della tensione arteriosa quando il
paziente passa rapidamente da una posizione supina, accovacciata o in appoggi ad una posizione in piedi.
Il paziente risente dunque di una sensazione di vertigini, dove l’ipotensione è spiegata dal repentino
cambiamento di gravità che porta il sangue prettamente nelle gambe, diminuendo temporaneamente
l’afflusso di sangue al cervello. Benigne questo genere di ipotensione non necessita di trattamenti specifici.
L’ortostatica può diventare, per cause diverse anche cronica: in quel caso è bene curarla.
Ipotensione ortostatica cronica
Quando diventa cronica questa ipotensione può essere causata da disidratazione o dall’assunzione di
alcuni tipi di farmaci come quelli contro l’ipertensione o la disfunzione erettile, antidepressivi, neuro epilettici
e diuretici. Il consumo di alcool e marijuana può essere anche l’origine di questa disfunzione arteriosa, così
come una perdita di peso eccessiva, problemi cardiaci, insufficienza della ghiandola surrenale, alcuni tipi di
allergia, disfunzione della tiroide, arresto improvviso dell’assunzione di cortisone, problemi epatici,
gravidanza.
Ipotensione postprandiale
Questa ipotensione sopraggiunge subito dopo i pasti, quando la digestione nell’elaborare gli alimenti
provoca un maggiore afflusso di sangue allo stomaco e all’intestino, causando a sua volta una diminuzione
della pressione sanguigna nel resto dell’organismo. Questo tipo di ipotensione la si osserva negli anziani o
nei diabetici o da coloro affetti da Parkinson.
Ipotensione intracranica
L’ipotensione intracranica corrisponde ad un abbassamento della pressione sanguigna all’interno del cranio
che può provocare dei problemi neurologici o psichici.
Ipotensione controllata
Durante alcuni tipi di interventi chirurgici, i medici possono abbassare volontariamente la pressione
sanguigna, è il caso di interventi al viso e alla mascella o per tumori cerebrovascolari.
Diagnosi
Contrariamente all’ipertensione arteriosa, non esiste un valore limite per l’ipotensione. In linea generale più
la pressione arteriosa è bassa, più la condizione cardiovascolare è buona. La pressione minima bassa è
solitamente meno di 90 mm Hg per massima.
Sintomi
In caso di ipotensione possono sopraggiungere dei capogiri, vertigini, stanchezza, offuscamento della vista,
nausea, tachicardia, problemi all’udito (tintinnio) mal di testa, vomito, spesso associati ad altri fastidi
generalizzati.
Cura
Come si è già accennato l’ipotensione che sopraggiunge puntuale e per brevi periodi non causa alcun
sintomo, né necessita di trattamenti. Pertanto, l’ipotensione cronica viene solitamente curata con la
somministrazione di fludrocortisone, farmaci che riducono lo svuotamento dello stomaco, in caso di
ipotensione postprandiale. In casi estremi si può anche fare ricorso all’installazione di un pacemaker, che
consente di aumentare il ritmo cardiaco.
Prevenzione
Al risveglio prendersi qualche minuto per alzarsi, sedersi prima sul bordo del letto e poi levarsi in piedi.
Idratarsi con costanza per evitare la disidratazione. Consumare alcool con moderazione, e in posizione
eretta muovere le dita del piede e contrarre i muscoli del polpaccio. Quando si è seduti evitare di incrociare
le gambe, perché la posizione causa pressione sulle vene e dunque compromette il corretto flusso del
sangue.
Foto: © David Orcea - Shuttertock.com
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