Non siamo solo l`ambulanza!

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Non siamo solo l`ambulanza!
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STORIA DI COPERTINA
Unica in Italia la Croce Rossa del Trentino sta sperimentando una nuova stuttura interna
Non siamo solo l’ambulanza!
I Volontari CRI non prestano servizio solo sulle ambulanze, impegnati in attività di trasporto infermi e di emergenza sanitaria
(in convenzione con il 118) come spesso si crede. Pur essendo
questo un servizio importante per i Volontari trentini, le attività
svolte in favore della popolazione sono molteplici e di vario tipo.
Ogni gruppo si attiva nei diversi settori in base alle necessità del
proprio territorio, mentre i nuclei speciali fanno capo direttamente all’Ispettorato Provinciale.
Trento – A 16 anni Alessandro Brunialti entrava volontario nella Croce Rossa del
Trentino. Oggi, dopo 34 anni
è il commissario provinciale
della Croce Rossa, una realtà
del volontariato tra le più importanti della nostra provincia, conta infatti ben 3mila
iscritti, tutti entrati dopo
aver frequentato diversi corsi specializzati. In Trentino
la Cri sta vivendo una
fase unica
in Italia ce
ne puoi parlare?
“In Italia tutte le strutture
della Croce Rossa sono divise in 6 componenti: 2 ausiliarie (forze armate e infermiere) e 4 civili (donatori sangue,
volontari soccorso, comitato femminile e pionieri). Nel
Ma come prestate aiuto alla
gente?
“Una cosa è da far capire a tutti: la CRI non è solo ambulanza, anzi è davvero molto di più.
In ambito socio assistenziale
per esempio vi è un nucleo di
2009 a Roma ho proposto l’unificazione della componente civile, e così in Trentino, in via
sperimentale per un anno, si
parla solo di Volontari CRI”.
Perché questa scelta e come
sta andando?
“Bisognava cambiare mentalità, era necessario unire le forze,
delegare maggiormente e così
facendo abbiamo aumentato
la nostra attività soprattutto in
campo socioassistenziale.
Dopo un anno
di sperimentazione sono
convinto dell’efficacia e della
bontà della nostra scelta. La
Componente dei Volontari delle Croce Rossa Italiana è una
componente civile, di carattere esclusivamente volontaristico, per dedicare tempo agli altri i volontari prendono ferie.”
“Crediamo nei
giovani volontari”
Una dimostrazione in piazza Duomo
psicologi CRI Trentino: assicurano l’assistenza psicologica
alle vittime di un grosso evento. A novembre partirà un progetto triennale nella Striscia
di Gaza per portare supporto
psicologico a 8mila bambini.
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In Romania abbiamo costruito un asilo e un pronto soccorso, con la protezione civile siamo andati in Abruzzo per
il terremoto, ad Haiti, in Iraq,
Pakistan, insomma non ci limitiamo al nostro territorio. A
Trento negli ospedali abbiamo
i Dottor Clown
dove intrattengono e aiutano
con le loro allegre risate i malati e le persone sofferenti, a partir dai bimbi
ricoverati nei reparti di pediatria per arrivare agli anziani
ospiti di una casa di riposo.
Aiutate anche concretamente le famiglie più povere vero?
“Sì, ogni settimana distribuiamo viveri che ci manda la Comunità europea alle famiglie
in difficoltà che ci vengono se-
operano come medici o infermieri, volontari del trasporto
infermi.
Operate in settori particolari?
“Siamo poi presenti in Val di
Fassa e a Lavarone e Folgaria con operatori del soccorso
su piste di sci,
abbiamo una
squadra OPSA:
operatore polivalente salvataggio in acqua. Garantiscono la sicurezza
dei bagnanti al lago e l’assistenza a manifestazioni sportive di vario tipo. Abbiamo 54
cani abilitati sia per la ricerca
in superficie che su maceria.
Poi vi è anche il nucleo NBCR:
altamente specializzato, interviene nei casi di eventi che presuppongono uno scenario con
rischio nucleare, biologico,
chimico o radiologico.
Nell’aria della formazione vengono fatti corsi per formatori
ed istruttori, corsi preparatori, corsi delle attività speciali,
corsi monitori e per la popolazione, corsi base per volontari,
corsi di comunicazione, corsi
di raccolta fondi, corsi patenti
e qualsiasi altro corso sia necessario, e si cura l’aggiornamento dei formatori e degli
istruttori di ogni specialità”.
Come riuscite economicamente a fare tutte queste
cose?
“Siamo volontari, abbiamo
all’interno della CRI persone
che si dedicano alla raccolta
di fondi, poi abbiamo aiuti dalla PAT nel settore protezione
civile e dall’Azienda sanitaria.
Con i fondi compriamo carrozzelle per disabili, apparecchi
acustici per sordi, occhiali”.
Quanti giovani sono in CRI?
“Ne servirebbero ancora. Da
un anno possono iscriversi anche i 14enni. Seguono un corso
di 13 lezioni di due ore ed entrano come base di primo soccorso. Poi possono scegliere
l’attività sanitaria che comporta un altro corso di 32 ore più
70 di tirocinio sul mezzo”.
Dagli 8 anni ai 14 anni d’età,
l’associazione, offre invece
“Tutti possono
aiutarci”
Alessandro Brunialti, commissario provinciale CRI Trento
gnalate dai servizi sociali”.
In ambito socio sanitario sono
comprese tutte le mansioni di
carattere sanitario. Soccorso
organizzato e trasporto infermi
(in convenzione con l’Azienda
per i Servizi Sanitari del Trentino), servizio gare e trasporti sanitari, donazione del sangue, divulgazione di nozioni di
primo soccorso, formazione di
pronto soccorso, attività speciali. In quest’area sono inseriti i medici e gli infermieri della
CRI, che si occupano della diffusione dei concetti di prevenzione e di tutto quanto concerne l’aspetto sanitario in ogni
Gruppo. In questa macro-area
sono inseriti i Volontari che
La spedizione in Abruzzo per il terremoto
Esercitazione sul fiume Adige
un sostegno alle famiglie nella gestione di bambini e ragazzi, fornendo da subito delle
basi CRI agli “uomini di domani” che stanno crescendo nella nostra società. Per questo
le attività, gli argomenti trattati e gli obiettivi da raggiungere sono di carattere educativo: trasmissione di valori e dei
Attività di promozione in Clarina
Principi della Croce Rossa,
capacità di accettazione del
diverso, imparare un corretto rapporto con l’ambiente
per migliorarne la vivibilità,
gestione dei disturbi alimentari, nozioni di base di primo
soccorso.
A. Casagrande