La Val di Fex

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La Val di Fex
Engadina, valle per artisti e poeti; piccolo paradiso montano ricco di magnifici laghi circondati da fitti
boschi e sorvegliato da grandi vette che superano i 3000 metri. Da sempre la vocazione turistica di
questo angolo delle Alpi è stata incentivata e accresciuta mediante una sapiente opera di
programmazione che ha visto nelle bellezze del territorio una risorsa da non sprecare. L’alta Engadina e
le sue valli laterali sono diventate anche un enorme, ben mantenuto e costoso "parco giochi" a contatto
con una natura rispettata e valorizzata.
Questi luoghi hanno attirato moltissimi uomini di cultura che hanno trovato qui una sede
ideale per sviluppare la loro vena creativa. Gli struggenti panorami alpestri, la loro
maestosità, l’intensità dei contrasti stagionali, i grandi silenzi ispirarono a lungo anche il
pittore Giovanni Segantini. E questi stessi elementi soggiogarono e furono muse per scrittori e
filosofi come Thomas Mann, Marcel Proust, Hermann Hesse Herbert Marcuse ma, in particolare, per
Friedrich Nietzsche che a Sils Maria soggiornò per diversi anni. Proprio per tentare di sfuggire al
malessere che lo perseguitava, il filosofo e scrittore Friedrich Wilhelm Nietzsche scelse Sils Maria come
località di villeggiatura e ritiro spirituale. Data la sua particolare sensibilità agli effetti del clima, egli
pensava che l’ambiente secco e soleggiato dell’Engadina avrebbero potuto giovare al suo stato di salute.
Già dopo la prima vacanza nell’estate del 1879, il filosofo tedesco ebbe modo di constatare un notevole
miglioramento psicofisico che lo indusse a tornare nuovamente. Abbandonata l’università causa il
peggiorare dei suoi sintomi, Nietzsche affittò una camera in paese e la elesse a rifugio trascorrendovi
lunghi periodi di ritiro fra il 1881 ed il 1888. Le lunghe passeggiate nella solitudine dei boschi, al cospetto
di una natura incontaminata e grandiosa cui si sentiva profondamente affine, furono un meraviglioso
stimolo per la sua vena creativa. Nell’estate del 1879, nasceva la sua prima opera engadinese: "Il
viandante e la sua ombra". Ma il successivo periodo fu ancora più fecondo e da esso prenderà forma
l’opera Nietzschiana più celebre: "Così parlò Zarathustra". Sulle rive del lago di Silvaplana, in un luogo
"a 6000 piedi sul livello del mare, e molto più in alto al di sopra delle umane cose", il filosofo fece il suo
primo incontro con Zarathustra, proiezione del suo inconscio. Da quella magica, fatale rivelazione
doveva scaturire una delle opere più rivoluzionarie e controverse del pensiero occidentale moderno: in
un’ardita, nuova interpretazione non è più Dio a farsi uomo, ma è quest’ultimo a diventare superuomo e
ad assurgere al rango di divinità.>>>>La casa al limite del bosco dove lungamente dimorò il filosofo è
stata trasformata in un piccolo museo a lui dedicato ed è visitabile dalle ore 15 alle 18 ad eccezione del
lunedì. Nella dimora, oltre ad un’ampia documentazione fotografica e letteraria, sono conservati: il
tavolo di legno della stanza di Nietzsche sul quale furono stese le prime righe di Così parlò Zarathustra,
un dipinto di Nietzsche opera di Edvard Munch, scritti di Thomas Mann, Hermann Hesse e Theodor W.
Adorno ed il libro degli ospiti dell’ex Hotel Alpenrose con la firma di Nietzsche e la data 18 luglio
1883.<<<<
La Val Fex
Insieme alla Val Fedoz, sua parallela a Ovest, la Val Fex è una delle due grandi vallate che dal
massiccio del Bernina sboccano in Alta Engadina partendo dalla cresta di confine con l’Italia. Si tratta
di un’ampia vallata il cui profilo ad U indica la profonda azione erosiva compiuta dai ghiacciai del
Quaternario durante la loro avanzata ed il loro successivo ritiro. Superata la bassa soglia iniziale la
valle prosegue quasi pianeggiante fino alla sua testa, dominata dalle vette che costituiscono il limite
occidentale del massiccio del Bernina. Un modesto ghiacciaio, il Vadret Fex, occupa la testata della
valle la cui cresta spartiacque è delineata da una profonda insellatura centrale ai cui lati s’innalzano
due importanti vette. In corrispondenza della sella si trova la Fuorcla dal Chaputsch scavalcata la
quale si scenderebbe in Val Malenco, alle spalle di Sondrio. Sulla sinistra (Est) s’impone la curiosa
morfologia del Pizzo Tre Mogge 3435 m la cui porzione sommitale è formata da bianchi calcarei
poggiati un basamento di nere rocce cristalline. A ovest, quasi completamente ammantata dai
ghiacci s’eleva invece la tozza cima del Piz Fora o Sassa di Fora 3363 m.
Gita in val di Fex (Engadina CH)
Escursione ad anello sul versante destro orografico della Val di Fex con impagabile vista sui laghi e le
montagne ghiacciate dell’Alta Engadina oltre che della bella valle ricca di pascoli e di casolari. Sils
(Segl in Romancio) è situato in Alta Engadina, a 1802 m all’ingresso della romantica valle Fex. Il
comune di Sils comprende quattro frazioni. Le due principali sono: Sils-Baselgia, così chiamata in
quanto è presente l’antica chiesa (Baselgia in Romancio) di Sant Lorenz, circondata da un piccolo
cimitero; e Sils-Maria, sede comunale, in cui vi sono la casa di Nietzche ed il Robbi Museum, dedicato
al pittore Andrea Robbi morto nel 1945. Il borgo è chiuso al traffico. Tuttavia è reso accessibile da un
servizio di carrozze trainate da cavalli gestito con concessione cantonale. Il punto più alto di Sils è il
Piz Corvatsch (3451 m).
Percorso E -- In pullman fino al parcheggio della funivia di Sils. Dal parcheggio si
imbocca la stradina che ci porta nel villaggio, fino alla casa di Nietzsche dietro la quale
troviamo la palina con l’indicazione “Marmorè e lej Sgrischus” (lago spaventoso). Da
questo punto prendiamo a salire su sentiero ben tracciato a zig zag fra radure e boschi
fino al punto panoramico di Marmorè m. 2202 – tempo circa ore 1,30- da dove si ha una vista
fantastica sui laghi del Maloja, di Sils, Silvaplana e sulla valle di Fex con i suoi ghiacciai. Ci troviamo ad
un incrocio di sentieri. Trascuriamo la traccia di salita verso Lej Sgrischus proseguendo sul sentiero
ben tracciato in leggera discesa ed inoltrandosi nella valle in direzione Curtins Muot. Ad un bivio
seguiremo il sentiero che tiene la destra e ci manterremo sempre alti sulla valle, con vista
panoramica, finché sulla verticale di Muot un sentiero scende deciso sulla strada asfaltata.
Proseguiamo diritto verso fondo valle e raggiungiamo la spianata dove sorge l’hotel Fex. Tempo
circa 0,45 ore- - - Per il rientro percorriamo la stradina chiusa al traffico. Dopo un lungo tratto ed una
lieve salita si arriva a Crasta m.1951 e poi a Platta. Da qui una deviazione ci fa scendere ad un
ponticello e nel vallone del torrente. Troviamo un tratto coperto da una tettoia di legno ed infine
rientriamo nel centro di Sils sul piazzale da dove partono le carrozze trainate da cavalli. Proseguiamo
in piano fino ad uscire ed arrivare al parcheggio della funivia. Tempo circa 2,30 ore. Difficoltà E
Percorso T -- Partendo dal grande parcheggio della funivia di Sils , si entra nel piccolo
villaggio , si passa davanti alla casa di Nietzsche ( dietro la quale troviamo la palina con
l’indicazione “Marmorè e lago Sgrischus” ) e poco dopo si giunge sul piazzale della Chesa
Cumünela (Municipio) dove si trova anche la stazione di partenza del servizio di
carrozze per la Val Fex. Abbandonando la strada principale che entra in valle si costeggia a sinistra il
piazzale delle carrozze e seguendo le indicazioni Val Fex - Curtins si traversa un piccolo pianoro che
porta all’imbocco di una minuscola forra che il torrente ha scavato alle spalle dell’abitato. Oltre un
caratteristico passaggio coperto che s’affaccia sul torrente si sale lungo la sponda destra orografica
della forra grazie ad ampi e comodi gradoni di legno. Dopo un paio di tornanti si esce sui prati di
Platta, amena località le cui caratteristiche dimore sono sparse su un vasto ripiano circondato dai
boschi. Si prosegue ora per un breve tratto in piano, arrivando infine al ponticello di legno grazie al
quale si traversa il torrente di fondovalle portandosi sulla sponda opposta. Una piccola salita ci porta
infine all’ingresso del nucleo abitato di Crasta dove il sentiero si immette sulla strada della Val Fex. Si
lambisce sulla sinistra il piccolo, ma grazioso, Hotel Sonne e poco oltre si passa accanto ad una
chiesetta con campanile a vela, risalente al XVI secolo, al cui interno si trova un pregevole ciclo di
affreschi coevi. A questo punto non resta che proseguire in direzione Sud con piacevole passeggiata,
nell’ampia e dolce culla dei fianchi della valle. In leggera discesa si torna presso la sponda del
torrente o dopo averla lambita per un tratto ci si porta sul lato opposto del corso d’acqua grazie ad
un altro ponticello. Poco oltre si passa fra le poche case di Vals e Muot per poi riprendere il cammino
pianeggiante che porta ad attraversare il minuscolo borgo di Curtins e dopo poche centinaia di metri
si giunge infine all’Hotel Fex che sorge isolato in mezzo alla vallata, sovrastato sulla sinistra da un’alta
parete rocciosa. Tempo circa 2,30 ore – Dislivello 200 m. - Difficoltà T – rientro idem -- NOTA: questo
tracciato in senso inverso è il rientro del percorso E
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M U O T O T A --- Il percorso inizia a Sils Baselgia, sulla cantonale a 1800 metri. Si entra tra le case
diretti in Val di Fex e dopo alcuni metri si svolta a destra, lasciando la strada che va verso il centro.
Proseguiamo fino all’incrocio con la pista piana che va da Sils verso Isola. Troviamo una palina al
margine del bosco che indica la salita. Entriamo nel God Laret addentrandosi in un bosco di larici
primigenio. Passiamo più alti di Vaüglia e della carrozzabile (chiusa al traffico tranne per gli autorizzati
e le carrozze). Il tragitto comincia a salire e passa poco lontano da una torbiera – Güve - quota 1970
circa-, si snoda poi dall'Alp Petpreier sulla cresta del Muott'Ota (=alta montagna in romancio).
Incrociamo un bivio in discesa su Isola e val Fedoz e proseguiamo in salita, godendo gradualmente di
una magnifica vista prima sul Lago di Sils e poi sull'imponente Piz da la Margna. Il primo pronunciato
cocuzzolo è quasi anche la meta – quota 2210- ma proseguiamo ancora un po’ fino alla quota 2329, da
dove si prosegue in piano a sinistra tra prati e rododendri per poi scendere al fondovalle in un rado
bosco. Troviamo un bivio: a sinistra si va verso Crasta su un sentiero per alpeggi; a destra in breve si
arriva a Curtins 1973 ed all’hotel Fex. Dall'hotel Fex si può tornare a Sils a piedi passando dai borghi di
Crasta e Platta, poi si svolta a destra e si passa attraverso una suggestiva gola rocciosa che costeggia
un torrente, passa in un tratto coperto, quindi un tratto pianeggiante; poi termina sul piazzale delle
carrozze di fianco ad un grande hotel in centro a Sils Maria. Da qui si svolta a destra seguendo la
strada che traversa il villaggio fino ad uscirne per arrivare al piazzale della partenza della funivia. Il
pullman ci attende per rientro a Milano. Dislivello 540 metri – Difficoltà E – Tempi: 2 ore in salita fino
quota 2329; 0,45 ore fino a Curtins; 2,30 ore in discesa per rientro a Sils.
Variante alta: dalla quota 2329 del Muot Ota si prosegue in salita nei pressi del crinale fino alla quota
2458; poi si svolta a sinistra in discesa compiendo un ampio semicerchio che porta all'Alp da Segl 2051.
Qui si svolta a sinistra fino al fondovalle e a Curtins 1973 – hotel Fex. . Da qui il rientro a Sils è identico al
precedente. Tempo in aggiunta: circa 1 ora –
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Ils Lejins (Wasserweg) - Il giro dei sei laghetti senza nome (nel 2011, ma ora ce l’hanno)–
http://www.simand.it/montagna/view_trek.aspx?ID=34
Regione: Svizzera - Engadina
Partenza: Sils (Engadina - Svizzera), Stazione a monte della funivia Furtschellas 2341 m
Arrivo: Laghetto senza nome, 2650 m - Quota max: 2650 metri
Difficoltà: T/E -- Dislivello totale in salita: 330 metri -- Tempo: 2:30 (anello) ore
Periodo consigliato: metà giugno + luglio + agosto + settembre (con funivia in funzione, o a piedi )
Erano ormai diversi anni che avevo in mente di realizzare il sentiero dei sei laghetti senza nome; già
semplicemente il "titolo" di questa escursione sembrava dare una garanzia di qualcosa di poco noto,
nascosto e quindi accessibile a pochi. La curiosità divenne poi ancora più forte, quando nel 2005 lessi
un articolo sulla rivista "Orobie" nel quale veniva spiegato che in quell'anno era stato indetto una
specie di concorso in tutta la svizzera per "battezzare" questi sei piccoli specchi d'acqua. Fino ad
allora infatti, anche sulle carte topografiche, la zona veniva indicata semplicemente con la dicitura Ils
Lejins, che in lingua romancia significa "I Laghetti".
Il 26 giungo 2011 finalmente siamo alla stazione di Sils che porta a Furtschellas, luogo di partenza di
questo bellissimo itinerario. La giornata è eccezionale, tipica dell'inizio dell'estate engadinese, il cielo
terso, i prati presentano dei timidi accenni di fioriture: tra qualche settimana qui sarà un trionfo di
colori e di profumi.
Il sentiero è ben segnato con dei cartelli blu, anche se oggi sono ancora stesi a terra perchè qui la
stagione inizia ufficialmente a luglio. Il consiglio è quello di percorrere l'anello in senso anti-orario;
così facendo ,il primo tratto è quello più ripido: qualche tornante e 30/40 minuti di cammino ci
conducono al primo laghetto che si trova a quota 2600. L'apparizione è improvvisa e spettacolare,
difficile rimanere impassibili: la trasparenza dell'acqua è qualcosa di indimenticabile e risulta
veramente difficile resistere alla tentazione di fare un tuffo. Mi segno mentalmente che la prossima
volta dovrò organizzarmi in modo tale da portare muta, pinne e maschera. Non è uno scherzo, chi mi
conosce sa che lo farò davvero. Non conosco la profondità, probabilmente sarà limitata a qualche
metro, ma anche in questo caso la curiosità prende il sopravvento sulla ragione.
L'unica nota stonata in tutto questo scenario sono gli impianti di risalita. Continuiamo lungo il
sentiero e ancora qualche minuto e raggiungiamo il secondo laghetto, lungo e stretto, alla base di
una franata di rocce e detriti, incastonato in uno scenario stupefacente. Questo è il punto più altro
dell'intera escursione, ci troviamo alla quota di 2650 metri, e decidiamo di fare una piccola sosta per
mangiare qualcosa e scattare qualche foto. Ripreso il cammino ci troviamo a seguire un piccolo
corso d'acqua che parte proprio dal secondo laghetto; la prima "apparizione" del terzo laghetto è
qualcosa che toglie il fiato: il colore blu intenso dell'acqua contornato dal verde dei prati è incredibile,
si tratta del lago più grande di tutti, a prima vista sembra anche quello più profondo; l'idea di provare
a vedere cosa c'è sott'acqua diventa ormai una convinzione che è difficile accantonare, lo spettacolo
è troppo bello per non soddisfare la mia curiosità.
Riprendiamo ancora una volta il cammino e con una dolce discesa siamo ai bordi del lago, anche qui è
quasi d'obbligo fare una piccola sosta. La discesa prosegue poi fino al quarto, poi al quinto laghetto,
altrettanto belli. A questo punto ci perdiamo l'indicazione del sesto laghetto, e proseguiamo lungo il
sentiero che ci riporta alla stazione della funivia; quando mi accorgo dell'errore siamo già troppo
avanti: poco male, una scusa in più per tornarci una seconda volta. La discesa in funivia è veloce, ma
lascia ancora il tempo di riflettere su come certe volte basta veramente poco per scoprire posti così
vicini a casa ma nello stesso tempo così indimenticabili.
Un ultima nota prima di chiudere: i sei laghetti alpini ormai un nome ce l'hanno; volutamente il nome
di ciascun laghetto non è stato riportato in questa pagina; se proprio vi interessa, andatevelo a
cercare su google. Per quanto mi riguarda invece, il giro qui descritto rimarrà sempre quello dei sei
laghetti senza nome.
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A Corvatsch St. Moritz, località svizzera a poco più di due ore da Milano, c’è un sentiero davvero
particolare. Sei piccoli laghi alpini danno vita ad un energizzante percorso escursionistico adatto a
tutta la famiglia. Lungo il percorso c’è anche un’area ristoro è per barbecue, e alla partenza un mini
zoo regala simpatici incontri. Il sentiero tematico delle acque, con grado di difficoltà medio e un
dislivello di 333 metri, porta in due ore e mezza circa ai laghi Lejin Cristal, Lejin Magnetit, Lejin
Malachit, Lejin Rhodonit, Lejin S-chaglia e Lejin Epidot. La stazione a monte di Furtschellas a 2.312
metri è il punto di partenza. Il primo laghetto che si incontra sul circuito è il Lejin Cristal, il lago dei
cristalli dalla colorazione verdastra dovuta alla clorite e indossati come gioielli. A 2.646 metri si arriva
poi al Lejin Magnetit, il laghetto più ad alta quota, che presenta tracce di magnetite. Il più grande dei
laghi è invece il Lejin Malachit, che si confonde con il verde dei prati per il colore verdastro della
malachite. Continuando l’escursione si arriva al Lejin Rhodonit, il lago che presenta tracce di
rodonite, la pietra rosa dalle proprietà antiinfiammatorie, fino poi ad arrivare al più piccolo dei sei
laghi, il Lejin S-chaglia, che deve il suo nome all’ardesia, molto presente in Alta Engadina e dalle varie
colorazioni: argentea, verdastra o color ruggine lucente. L’ultimo dei laghetti del sentiero dell’acqua
è il Lejin Epidot, dal nome del minerale Epidoto, che risplende in tutte le tonalità del verde. Per
raggiungere il sentiero delle acque e vivere questa avventura nella natura basta prendere la funivia
Furtschellas che parte da Sils Maria.
All’arrivo con la funivia presso la stazione a monte di Furtschellas, i bambini potranno divertirsi nel
“mini zoo” vicino al ristorante di montagna La Chüdera, ed accarezzare i conigli di montagna, le
caprette, le galline e dar loro da mangiare. In più qui i bambini possono giocare liberi in un parco
attrezzato con tanti giochi. Intrapreso il sentiero delle acque, l’ideale per la pausa pranzo o lo
spuntino è fermarsi nei pressi del lago Rhodonit, dove un focolare a legna con griglia per il barbecue
è a disposizione degli ospiti in un’area attrezzata con tavoli e panche. Un consiglio su dove acquistare
la carne: il ristorante in quota La Chüdera dove sono in vendita salsicce Bratwurst e Cervelat.
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IN PROGRAMMA IL 13 LUGLIO 2014 CON E D E L W E I S S - Milano http://www.edelweisscai.it/13-luglio-2014-la-via-dellacqua-lincanto-dei-laghi-grandi-e-piccoli/