Edizione numero 88 del 02/2015

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Edizione numero 88 del 02/2015
Insieme
Parrocchie di Candiolo, La Loggia, None e Vinovo-Garino. Supplemento a “Il giornale della Comunità”, Direttore Responsabile Marco Bonatti.
Anno XVI - Numero 88
Redazione Locale: presso le parrocchie
I Cardinali
alla “Fine del mondo”
Nel 1970, durante la sua prima (e unica) visita ai fedeli delle isole Samoa, Paolo VI chiese: “Sapete che cosa significa
Chiesa cattolica? Significa che è fatta per l’intero universo,
che è fatta per tutti, che non è estranea in nessuna parte: ciascun uomo, qualunque sia la sua nazione, la sua razza, la
sua età o istruzione, trova posto in lei”. Tre anni dopo il Papa nominava cardinale il vescovo Pio Taufinu’u, della diocesi di quell’isola.
Se quindi il collegio dei cardinali è chiamato a guidare la
Chiesa cattolica, sotto la guida e insieme al Papa, anch’esso
deve essere “cattolico” e quindi devono esservi rappresentati tutti i continenti.
Nel conclave del 14 febbraio il Papa poserà sul capo la berretta rossa ai nuovi 20 cardinali da lui indicati lo scorso gennaio. Quindici tra questi hanno meno di ottanta anni e
avranno quindi diritto di voto in un eventuale Conclave. La
sorpresa, che con Francesco sta diventando “normalità”, è
la provenienza dei neo-eletti: due africani, tre asiatici, tre
latino americani, due dall’Oceania, cinque europei.
Il 13 marzo 2013 Francesco disse che i suoi “colleghi” cardinali erano andati a cercare un Papa fino “alla fine del
mondo”; ora è il Papa a chiamare pastori di diocesi geograficamente lontane da Roma per nominarli cardinali. Un segno, anche questo, dell’attenzione e dell’affetto verso le
“periferie”.
e-mail: [email protected]
Febbraio 2015
pag. 2: Approfondimento su quanto successo a Parigi in gennaio
E se vi
arrabbiate...
la vostra
ira
sia spenta
prima
del tramonto
del sole.
Efesini 4:26
AUGURI A TUTTI GLI INNAMORATI.
Si può rubare di più?
C’è un limite all’ondata di furti
che colpisce i nostri paesi?
Un esempio è certamente la scelta del vescovo Soane Patita
Paini Mafi, giovane vescovo (53 anni) delle isole Tonga, in
una diocesi che conta solo 14 parrocchie.
Questi, in un intervento al Sinodo dei Vescovi del 2012, a
proposito della figura del sacerdote e del vescovo diceva:
“Desidero mettere in evidenza due parole: “intimo” e “personale”. La prima indica profondità, la seconda un rapporto
autentico. Propongo che i sacerdoti e i vescovi esaminino
costantemente la propria vita personale alla luce di questo
semplice “modo di essere”, ovvero dell’essere semplici. La
semplicità esclude l’autoinganno, l’indossare maschere, atti tipici di che è diviso tra la realtà di essere un personaggio
pubblico molto rispettato e quella di essere ambasciatore
del Regno di Dio. Nel mondo attuale la vita delle persone è
segnata da ferite e da dolori profondi, e quindi esse desiderano pastori autenticamente compassionevoli che possano
toccare la loro vita nel profondo e liberarli dalle loro miserie, ovvero pastori che possono camminare con loro e “mettersi nei loro panni”. La coerenza nella riflessione personale
può evitare la tendenza ad essere risucchiati inconsapevolmente nel mondo superficiale del protagonismo a tutti i costi e della ricerca di visibilità e celebrità”.
Dall’isola di Tonga, meglio nota con il nome di “isola dell’amicizia”, passando dal Myanmar per arrivare a Capo
Verde e poi a Panama, è questa l’immagine di Chiesa che
emerge dal cuore del Papa: autentica, semplice, senza maschere, senza ricerca di onori e celebrità, intrisa dell’odore
delle pecore.
Silvia Barbero
Al mattino ci sono voluti alcuni
minuti per capire che di notte,
mentre tutti dormivano, un ospite inatteso era entrato in casa.
Erano spariti i soldi lasciati sul
tavolo per i figli e banconote dal
mio portafoglio. Il freddo entrava da una porta sul retro. L’antifurto non era attivato perché ci
sentivamo comunque
al sicuro.
Poi il sopralluogo dei
Carabinieri e l’invito a
sporgere
denuncia
presso i loro uffici di
Vinovo.
“La denuncia potrebbe servire per rafforzare l’organico e aumentare i mezzi delle
Forze dell’Ordine per
migliorare la protezione dei cittadini” mi
fa notare un Carabiniere. La denuncia mi
sembrava una perdita
di tempo ma alla fine il senso civico mi ha guidato fino alla Caserma.
Quella mattina di ottobre i Carabinieri avevano ricevuto parecchie chiamate da Candiolo. Le
“visite” si concentravano in alcune vie tra loro contigue: un
agire a macchia di leopardo su
case singole ed adiacenti, forse
pianificando colpi e vie di fuga,
forse dopo aver osservato e stu-
diato gli obbiettivi.
Fa sempre piacere quando qualcuno si occupa di te e poi in fondo il disturbo tutto compreso è
costato come una adozione a distanza. Don Carlo ha sempre
detto che Candiolo è un paese
generoso ed è bello partecipare.
Le notti seguenti a differenza
dei figli il sonno tardava ad arrivare. Mi appisolavo verso l’alba
quando era quasi l’ora di alzarsi.
Una inquietudine crescente, sicuramente dovuta alla caffeina
di qualità arabica assunta in dosi
massicce, dava corpo a riflessioni sempre più lancinanti.
Nel caso della mia donazione
erano a portata di mano un PC
portatile ed un cellulare che sono però rimasti nella mia dispo-
nibilità. Il dubbio assillante era:
“ma poi ritornano?” Pochi giorni fa a Bricherasio il furto è stato
accompagnato da violenza sulle
persone. Parlando con la gente
si percepisce che questo è un
problema sentito e che c’è un bisogno di sicurezza
La facilità e serialità dei furti, la
loro frequenza, la spavalda leggerezza nell’agire
impuniti, come se noi fossimo cittadini che non si
ribellano, in assenza di
una nostra reazione non
potrebbero far pensare a
questi signori che si può
rubare di più?
Prima che accada qualcosa di peggio forse sarebbe
importante trovarsi e condividere le osservazioni
della cittadinanza su quanto sta avvenendo. Mappare i casi per trovare indizi
da comunicare alle forze
dell’ordine, avere consigli di
esperti, cercare soluzioni concrete: non basterebbero poche
telecamere per controllare il traffico? E se qualche volontario volesse contribuire alla vigilanza?
Non si potrebbero concordare
misure di sorveglianza con i paesi vicini? Generosi si ma vogliamo trovare un limite?
Nicola Garofalo
insieme
pag. 2
Approfondimento
Democrazia senza futuro
se non si sanano le fratture
Il fatto
Caro amico musulmano
Parigi: cronologia della strage
al Charlie Ebdo e dei sequestri
– 7 gennaio: i fratelli Cherif e Said
Kouachi. armati di kalashnikov, entrano nella sede del settimanale satirico
francese Charlie Hebdo e fanno fuoco,
bilancio 12 morti tra cui un poliziotto
– 8 gennaio: nel quartiere Mountrouge
a sud di Parigi, una donna-poliziotto di
26 anni viene uccisa ed un altro uomo
ferito.
– 9 gennaio: Il jihadista Amedy Coulibaly, 32 anni, l’assassino della poliziotta a Montrouge, fa irruzione sparando
con due kalashnikov all’Hyper Cacher,
supermercato specializzato in prodotti
kosher (conformi alle leggi alimentari
ebraiche), uccidendo quattro clienti e
prendendone in ostaggio diversi altri.
Alle porte di Parigi, i due fratelli autori
della strage al Charlie Hebdo si barricano in una tipografia prendendo in
ostaggio un dipendente. Gli attentatori
del giornale satirico Charlie Hebdo,
vengono uccisi in un blitz dei corpi
speciali. Le forze speciali di polizia irrompono all’Hyper Cacher e Coulibaly viene crivellato da una sessantina
di colpi e gli ostaggi liberati.
– 11 gennaio: Il leader francese Francois Hollande, 50 capi di stato e almeno
due milioni di persone manifestano a
Parigi contro il terrorismo islamico. Sale il livello di attenzione anche in Italia
dopo le ultime minacce per eventuali
attentati diretti contro il Vaticano visto
come simbolo della Cristianità.
– 15 gennaio: Papa Francesco durante
la sua visita apostolica nello Sry Lanka
e nelle Filippine afferma:
“...In nome di Dio non si uccide ma
non si insulta la fede degli altri.
Il miglior modo di rispondere è sempre la mitezza…”.
Domenico Govoni
insieme
Mensile delle Parrocchie di:
* San Giovanni Battista - Candiolo,
* San Giacomo - La Loggia,
* Santi Gervasio e Protasio - None,
* San Bartolomeo e
* San Domenico Savio - Vinovo.
Supplemento a
“Il giornale della Comunità”
Direttore Responsabile Marco Bonatti.
Piazza R. Sella 2
10060 Candiolo (TO)
Tel. e Fax 011 962 16 00
e-mail: [email protected]
Redazione del giornale
Ambrogio Claudio
Barbero Silvia
Bellotti Maria Ester
Bernardi Mario
Boccardo Paola
Cherici Guido
Chiomento don Carlo
Damasio Felice
Garofalo Nicola
Ghiazza don Marco
Gosmar don Giancarlo
Govoni Domenico
Maina Piero
Marini don Ruggero
Scaglia Franco
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011 96 21 600
(mart. e giov. dalle 17,00 alle 18,30)
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la fotocomposizione
torino
all’indomani della strage di Parigi ad opera di
alcuni musulmani, seguaci di una dottrina islamica violenta, condivido con te alcune riflessioni a cuore aperto. So che anche tu, nel
profondo del tuo cuore e della tua coscienza,
credi che Dio aborrisce la violenza. Infatti
quando proclami che Dio è la Pace (Salàm, radice slm), contemporaneamente affermi che
l’islàm (stessa radice, slm) è pace. So che la
grande maggioranza della Umma islamica rifiuta la violenza ma che una parte di essa pretende che questa sia non solo lecita ma addirittura doverosa, secondo la “vera” interpretazione del Corano. Dopo gli attentati di Parigi
molti musulmani “senza se e senza ma” hanno
preso le distanze da questa follia che infanga
l’islàm, dalle azioni orripilanti dei fanatici dell’Isis, di al-Qa’eda, di Boko Haram, dei Talebani e di tutte le sigle che, proclamando il
takfìr (dichiarazione di “infedeltà”), si arrogano il diritto blasfemo di uccidere i takfìri in nome di Dio e del Corano, anche musulmani, come accade in Iraq e in Siria. Proprio per questo, il 4 dicembre u. s., ben 700 ulema di ogni
dove, riuniti nell’Università di al Azhar, hanno condannato l’ideologia dell’Isis in nome
dell’interpretazione dotta e autorevole del Corano. In seguito, l’1 gennaio u. s., prima degli
attentati di Parigi, il Presidente egiziano, il Generale al-Sisi, considerando insufficiente la
condanna degli ulema di al-Azhar, ha pronunciato un discorso che oso definire “storico”.
Riporto una parte, rinviandoti alla lettura dell’intero discorso in lingua araba: “Mi rivolgo
agli studiosi della religione e alle autorità religiose. Dobbiamo rivolgere uno sguardo attento e lucido alla situazione attuale. È inconcepibile che l'ideologia che noi santifichiamo faccia della nostra intera nazione una fonte di
preoccupazione, pericolo, morte e distruzione
nel mondo intero. Non mi riferisco alla “religione” bensì alla “ideologia” - il corpo di idee
e di testi che abbiamo santificato nel corso di
secoli, al punto che rimetterli in discussione
diventa difficile (…) È concepibile che 1,6 miliardi di musulmani uccidano il resto della popolazione mondiale, per vivere da soli? È inconcepibile. Io dico queste cose qui, ad al-
Azhar, davanti ad autorità religiose e studiosi.
Che Allah possa testimoniare nel Giorno del
Giudizio della sincerità delle vostre intenzioni,
riguardo a quello che vi dico oggi (…) Dovete
opporvi a questa ideologia con determinazione. Abbiamo bisogno di rivoluzionare la nostra
religione (…). Onorevole Imàm (=Sceicco di
al Azhar, n.d.r.), voi siete responsabile davanti
ad Allah. Il mondo intero aspetta le vostre parole, perché la nazione islamica è lacerata, distrutta, avviata alla rovina. Noi stessi la stiamo
conducendo alla rovina”. È come se il “califfo”
d’altri tempi sollecitasse gli ulema a fare ijtihād
(sforzo interpretativo competente e autorevole)
per aggiornare la religione. Non a caso al-Sisi
ha esortato gli ulema a riprendere il percorso
riformatore, interrotto, del grande shaykh di al
Azhar e muftì egiziano Muhammad ’Abduh
che, nella seconda metà dell’’800, proponeva
una riforma dell’islàm che includesse gli aspetti positivi e non contraddittori della modernità,
purtroppo ostacolato dagli ulema conservatori.
Casomai tu fossi un musulmano wahhabita, ti
invito a riflettere criticamente sulla tua ideologia: come è possibile che in nome di Dio e dell’islàm si lapidi l’adultera (rarissimamente l’adultero…), si tagli la mano e il piede del ladro,
si uccida l’apostata ecc… in Arabia Saudita e
nei paesi del Golfo mentre numerosi Stati islamici non applicano queste pene? Non c’è forse
contraddizione? Non c’è forse un’ijtihād diversa da un luogo all’altro? Non avverti il paradosso? Forse sei un Fratello Musulmano e ti adiri
perché ho menzionato al Azhar – una lunga
storia di disaccordi, la tua, con gli ulema azhariani – e nientemeno che al-Sisi, il tuo grande
nemico. Ecco, in Occidente abbiamo fatto il
tifo per te, dopo la vittoria elettorale del tuo partito in Egitto, sperando che l’islàm politico desse una chance alla “democrazia”… ma, che delusione! Ci hai presentato la fotocopia dello
Stato islamico e, contestualmente, una caduta
verticale dell’economia, tradendo assolutamente la rivoluzione dei giovani di Piazza
Tahrīr, inesperti di politica ma pieni di speranza, “connessi” con le esigenze del loro tempo,
cristiani e musulmani mano nella mano, che
sognavano l’avvento di uno Stato “civile” (tu
Con rispetto critico
In qualche modo accomunati dalla condanna
ineludibile degli attentati di Parigi, abbiamo accettato di essere omologati nello slogan “io sono
Charlie Hebdo” ma ora vorrei esporre vari motivi di una presa di distanza. Cari politici, giornalisti, società civile, manifestanti ecc. dei nostri
“Occidenti”, qual è la legittimità e la sensatezza
della seconda guerra dell’Occidente contro l’Iraq al fine di “esportare la democrazia”, invero
nient’altro che una guerra geostrategica, per il
petrolio e i cospicui proventi del commercio delle armi? Questa guerra sciagurata con le sue perduranti tragiche appendici, hanno causato centinaia di migliaia di morti innocenti, distrutto due
paesi (Siria ed Iraq), creato milioni di profughi.
Cara Francia, ti sei forse strappata le vesti allo
stesso modo degli attentati di Parigi quando
Sarkozy ha destabilizzato la Libia per “abbattere
un dittatore”, occultando dietro questa ragione
personali ambizioni politiche frustrate, ragioni
neocoloniali vanificate, il controllo del mercato
petrolifero e minerario del Maghreb e dell’Africa
subsahariana?… Ebbene, proprio queste guerre
hanno scoperchiato il vaso di Pandora del terrorismo dell’Isis, di al Qa’eda e della Libia. Adesso
abbiamo i terroristi … in casa!
Liberté, égalité, fraternité, la democrazia, grandi
conquiste… ma una democrazia “asimmetrica”, soprattutto una libertà e ed un’uguaglianza “asimmetriche”… la fraternità invece attende ancora all’uscio. La rivoluzione francese ha conosciuto anche il
“Terrore” e, per ragioni storiche, è stata antireligiosa
nella sua essenza. Da essa ereditiamo una laïcité sui
generis, non ancora scevra del suo carattere antireligioso. La Francia è il paese occidentale più intolle-
rante dei simboli religiosi – pur ammettendo una
certa ambiguità, come emerge dal “rapporto sulla
laicità” della Commissione Stasi, sfociata poi nella
legge dello Stato (2004) che limita i simboli religiosi nello spazio pubblico. Invece, nella maggioranza
dei paesi europei, gli stessi simboli religiosi sono accettati. Non è questa una limitazione di libertà?
Perché allora vituperate i paesi anglosassoni che
non pubblicano le vignette di Charlie Hebdo all’indomani delle stragi di Parigi? La codardia? Ma
non è forse sensato limitare la propria libertà se
crea pericolo a se stessi? Anche voi fate lo stesso,
come ho appena detto! Inoltre, la Carta dei diritti
dell’uomo degli Stati Uniti d’America (1787) nasce “religiosa”, nomina Dio nel suo preambolo.
Storia diversa, diversa concezione della libertà,
Dio non è nemico della libertà dell’uomo, società
diverse, un diverso rapporto tra le religioni e lo
Stato. Una libertà dunque pragmatica, con il senso
del limite, nel rispetto di tutti senza la pruderie di
offendere la sensibilità alcuno. Non approviamo
assolutamente l’uccisione nel nome di Dio! Uniti
idealmente nella manifestazione di Parigi di domenica 11 gennaio nello slogan “io sono Charlie
Hebdo”, per la salvaguardia della “democrazia”,
patrimonio inalienabile di tutto l’Occidente. Ma
non nel nome della laïcitè né del correlato concetto
di liberté irridente, irrispettosa, irriverente. Nella
fattispecie, Maometto e il Corano non sono il patrimonio dei terroristi islamici ma di 1,6 miliardi
di persone, vilipesi dalla vostra mancanza di rispetto. … La libertà non è un assoluto, l’uguaglianza nemmeno, ma entrambe sono illuminate
dalla fraternità non nazionale ma universale (purtroppo ostracizzata), oppure entrambe zoppicano.
non usi la parola “laico” e … ti capisco). Perciò una fiumana di ben 30 milioni di Egiziani,
nella più grande manifestazione mai vista in
Egitto, hanno delegittimato il governo della
Fratellanza Musulmana. Le “democrazie” occidentali, autoreferenziali, si sono scandalizzate. Ma il popolo egiziano ha motivato con
grande realismo la sua scelta: tra una dittatura
militare e una dittatura religiosa preferiamo la
prima! Non vogliamo fare la stessa fine dell’Iran! Della dittatura militare prima o poi ci si
sbarazza, di quella religiosa è molto molto più
difficile! Già, la “democrazia”. L’Occidente
autoreferenziale ha finto di volerla esportare
nella tua terra. Eppure, i germi di questa democrazia sono già presenti, bisogna saperli vedere. Le “primavere arabe” sono un sussulto delle tue società “plurali” che chiedono una migliore rappresentanza e spartizione di potere su
basi confessionali. È un fatto enorme, un passo
verso una più solida democrazia! Ebbene, caro
amico musulmano, l’Occidente non comprende perché non conosce o non vuole conoscere.
C’è già un esempio luminoso per il tutto Medio Oriente di questa “democrazia”, il Libano.
Giovanni Paolo II, in visita al Libano (1997),
affermava di fronte ad una piazza straripante di
persone di tutte le confessioni religiose: “il Libano è più di un Paese, è un messaggio”.
Un’altra pagina di speranza “democratica” la
sta scrivendo la Tunisia, a caro prezzo, quello
del sangue. Per la prima volta in uno Stato islamico un partito “civile” (Nidaa Tounes), dopo
libere elezioni succede nel governo ad un partito religioso (al Nahda). Sta nascendo la democrazia islamica e in Occidente tifiamo tutti
per la riuscita del progetto, con un po’ di fiato
sospeso. Se permetti, vorrei suggerirti una
strategia per la riuscita della democrazia. La
storia dimostra che essa non ha un futuro se
non si sana la frattura storico-religiosa fra Sunniti e Sciiti. Questione delicata, simile, per capirci, a quella del sec. XVI fra Cattolici e Protestanti. Dopo un lungo periodo di guerre e divisioni abbiamo capito il valore dell’“unità
nella diversità”, l’“ecumenismo”… Potresti
approfondire la nostra storia per il bene dei
tuoi paesi, perché historia magistra vitae dicevano i nostri saggi padri latini. Vi aspettiamo,
crediamo nella vostra possibilità di cambiare,
siamo convinti che nell’orizzonte del dialogo
interreligioso l’islàm è un valore aggiunto per
lo sviluppo di tutta l’umanità, perché le religioni portano in sé un “senso” dell’uomo e della
storia che i non credenti non possiedono.
Ringraziamo per gli articoli Don Augusto
(Tino) Negri Direttore del Centro Peirone
e la Direzione del settimanale “Il Nostro
Tempo” Diocesi di Torino
Massacro di 2000 persone in Nigeria a pag. 9
insieme
pag. 3
Rubriche
Attualità
Toc... Toc...
Slot Mob, l’Italia che si rigenera
Un migliaio di persone, in
prevalenza giovani, si sono
ritrovati a maggio a premiare due bar a Roma, che
hanno detto no alle slot machine nel proprio esercizio.
Un no che significa minori
entrate mensili per centinaia (o migliaio) di euro.
Quei baristi non se la sentono di vedere persone che si
rovinano con le macchinette mangiasoldi. Sono andati in gran numero a fare colazione da loro e imbandendo davanti all’esercizio
una serie di giochi non solitari, tra cui il biliardino.
Questo appuntamento era
la tappa numero 52 di un
cammino iniziato a Biella
mesi prima che sta registrando un successo inatteso. Il fenomeno è in progressione.
Le macchinette sono passate in pochi anni da 80
mila a 430 mila: siamo tristemente primi in Europa
(e terzi al mondo) per la
raccolta di giocate dell’azzardo nel suo complesso.
Ma sono in aumento i baristi che, per sfrattare le
mangiasoldi,
chiedono
aiuto per potersi liberare
da contratti con salate pe-
nali in caso di rescissione.
Dietro questa invasione
dell’azzardo (compresi i
«gratta e vinci» e i giochi
che promettono vincite
formidabili) si trovano
grandi società private che
hanno la concessione da
parte del nostro Stato. Ecco perché è legalizzato.
Ma resta pur sempre un
azzardo, che crea nefaste
conseguenze sociali: sempre più giocatori diventano malati, ricorrono all’usura, perdono il lavoro, distruggono la famiglia,
scelgono il suicidio, con
costi sociali di 6 miliardi
all’anno. Si potrebbe pen-
sare che le iniziative di
Slot Mob facciano il solletico alle lobby dell’azzardo. Vero. Ma cresce il consenso popolare e l’attenzione dei mass media contro le società internazionali che gestiscono il gioco d’azzardo, interessate a
diffondere i loro strumenti
per incrementare i profitti
a danno di chi spera di risolvere i problemi con una
vincita. Viene da pensare
a Davide contro Golia.
I sindaci si sono opposti
alla diffusione delle sale
d’azzardo, ma sono stati
fermati dalla legge nazionale che ha liberalizzato il
fenomeno, nell’illusione
che, rendendolo legale,
sarebbe diminuito.
Solo un movimento civile diffuso può fare pressione sul Parlamento e
contrastare le lobby dell’azzardo.
Una proposta d’iniziativa
popolare sottoscritta da
600 comuni chiede di ridare poteri d’intervento ai
sindaci. Intanto ciascuno
potrebbe scegliere anche
così dove andare a fare
colazione al bar...
Franco Scaglia
Chiedi!
Gli antichi romani hanno
inventato un sistema di
numeri che si vede usare
ancor oggi ma che ha una
grande limitazione:manca
il numero zero.
Non si possono fare calcoli complessi senza lo
zero, così come non si
può comporre poesia senza conoscere
un numero
sufficiente di
parole.
La magia dell’alfabeto sta nel fatto che
21 lettere (o 26 per gli anglosassoni) sono sufficienti a comporre un numero infinito di parole. O
pensate ai mattoncini Lego, in fondo non ne servono così tanti per costruire
qualcosa di straordinario.
Immaginate però quanto
sarebbe difficile scrivere
qualcosa se aveste a disposizione solo 12 lettere
dell’alfabeto.
In molti campi il proprio
lavoro viene ostacolato
dal fatto di avere a disposizione solo alcuni stru-
menti o delle nozioni superficiali.
È indispensabile conoscere gli elementi base di
molti campi diversi, dalla
finanza al marketing o alla tecnologia, se vogliamo
seguire e portare a termine un progetto importante, e per conoscere bisogna imparare.
Ogni volta che sentite
qualcuno di esperto usare
una parola o un concetto
che non capite, alzate la
mano e chiedete spiegazioni. Ogni volta.
Nel giro di poco tempo
avrete un vantaggio enorme rispetto a chi non l’ha
fatto, e avrete arricchito il
vostro bagaglio di molti
nuovi strumenti.
Guido C.
Conoscere per crescere
Mons. Cesare Nosiglia
due “madri”, e una sentenza che non aiuta
Dichiarazione dell’Arcivescovo in merito al pronunciamento della Corte d’Appello di Torino
Di seguito la dichiarazione
dell’Arcivescovo in merito
al pronunciamento della
Corte d’Appello di Torino
resa nota il 7 gennaio
2015:
«Due “madri”, e una sentenza che non aiuta. La
Corte d’Appello di Torino
ha stabilito, in un suo recente
pronunciamento,
che i diritti “genitoriali”
su un bambino vanno affidati alla pari alle sue due
“mamme”, la coppia omosessuale che aveva avuto
il figlio grazie all’inseminazione eterologa. Le due
donne, che poi hanno divorziato, si erano rivolte
al Tribunale di Torino per
la trascrizione dell’atto di
nascita del bambino (le
due “mamme” sono una
cittadina spagnola e una
italiana).
Senza entrare nel merito
delle decisioni della Magistratura, ci sono alcune osservazioni che, con dolore
e con preoccupazione, ci
coinvolgono. Se è vero che
comunque
sottolineato
l’attenzione prioritaria alla tutela della persona più
debole: ma la crescita di
questo bambino avverrà
comunque in una situazione dove si incrociano diverse, obiettive difficoltà,
legate in particolare all’assenza di un vero contesto familiare. È augurabile
che l’affidamento congiunto alle due “mamme”
l’“interesse primario” da stratura italiana, nei due stimoli il reciproco senso
tutelare è quello del mino- gradi di giudizio, abbia di responsabilità degli
re, non si può non notare
come certe situazioni “limite” creino dei veri paradossi, giuridici ed esistenziali.
Non si tratta di appassionarsi alla problematica legislativa, ma di constatare
come l’espansione senza
fine di certi “diritti soggettivi” porti a situazioni di
grande confusione (giuridica e non solo), con il rischio
che a pagarne le conseguenze siano prima di tutto
proprio quei “minori” che
si intende tutelare.
È importante che la Magi-
adulti in questione; ma
non si può non rilevare
che proprio il merito della
vicenda giudiziaria si caratterizza per le “assenze”
di vari presupposti: l’assenza di figure materne e
paterne chiare, riconoscibili e “presenti”; l’assenza
di un contesto sociale, culturale e normativo che
metta in esplicito collegamento i diritti degli individui con i doveri dei genitori e dei cittadini.
Al di là della propaganda
ideologica o politica, che
cerca subito di tirare dalla
propria parte la sentenza,
ci auguriamo che nel buon
senso della gente comune
prevalga sempre il detto
“di mamma ce n’è una sola”; e nessuna dichiarazione, anche trascritta nei registri come “madre A” e
“madre B” potrà mai sostituire questa.
don Carlo Chiomento
insieme
pag. 4
Chiesa e UP54
SOCIETà
PAROLE di VITA
La necessità gioiosa del... Io non sono!
C’è bisogno di profeti
Ha iniziato lo stesso Dio
Padre... quando ha detto
che non era vento o fuoco...
lontano e sordo... come gli
altri… e lo stesso Spirito
Santo silente, dimenticato e
bistrattato.
Hanno continuato i profeti e
il Battista e il loro martirio
per tutta la verità.
Per non parlare di Gesù che
prima di dire “Io Sono...”
ha dovuto più volte dichiarare che non era un
Messia politico, un Re
contro Erode e i romani,
un Profeta come gli altri,
un Sacerdote di sacrifici
antichi..., un manipolatore
di folle o un ideologo venduto ai padroni di turno…
E oggi?
Quando Papa Francesco ha
detto che non è comunista
ma uno che mette in pratica
il vangelo non soltanto ha
detto una necessaria verità
ma sembra indicarci la strada per nuove testimonianze
e più serie evangelizzazioni.
Una chiesa senza e contro
i poveri non è la chiesa di
Gesù Cristo!
Essere peccatori ma mai
corrotti e corruttori è atto
d’amore e di liberazione.
Vivere ciò che si dice e dare a tutti ciò che non è solo
nostro è giustizia per il
Regno di Dio
Non presentarsi come
“miracolo” ma concorrere
con altri a risposte più serie e permanenti è saggezza e umiltà.
Chiedere perdono, specialmente ai poveri, ai giovani e
alle donne, quando scandalizziamo con la nostra ipocrisia e retorica, indegnità e
falsità non soltanto è atto
dovuto e necessario, ma purificazione e consacrazione
Non essere a servizio della
“colonizzazione ideologica” che priva popoli interi e
nuove generazioni della loro identità e alimenta la
“cultura dello scarto” non
è lotta politica ma Vangelo
vissuto e patito fino alla
morte!
Dire io non sono Charlie H.
non è voler dare pugni o
giustificare chissà quale risposta ma cercare con buon
senso e sano realismo di separare la questione della libertà di espressione dalle
offese inopportune e non rispettose alle religioni...
Io non sono figlio di Voltaire e neppure di maestri
del “pensiero debole ma
furbo”!
Quando il buon contadino
vede i suoi alberi pieni di
foglie che sembrano
soffocare il frutto che
verrà e che ha bisogno del
sole… qualche “pedata” è Un profeta. Cioè un portanecessaria e salutare.
parola di Dio, capace di risvegliare le coscienze dal
Davanti a tragedie vicine e torpore nel quale esse, appelontane… dire “guardate il santite dal peso della norCrocifisso che soffre con malità e della quotidianità,
voi” e non vergognarci di tendono a cadere.
piangere... permette al nostro Uno che sappia spolverare
“io non sono” di diventare gli occhi per renderli capacondivisione e speranza.
ci di andare al di là delle
apparenze.
Scegliere il silenzio e lo Uno capace di rimanere lisguardo contemplativo da- bero dai compromessi, davanti a tante urla, lamenti e gli accomodamenti, dalle
indignazione non è impo- convenienze del momento.
tenza o complicità ma
tempo di grazia che tra- Dio è stato sempre fedele alsforma la possibile “be- la sua promessa e non ha
stemmia” in preghiera e fatto mai mancare uomini e
abbandono filiale.
donne capaci di risvegliare
l’amore per la verità, per la
Si, c’è molta più verità, giustizia, per la carità, per il
amore, libertà e pace nel “Io bello. La promessa di Dio
non sono” che in tante agita- ha trovato la sua pienezza in
zioni e rivendicazioni… Gesù, la Parola stessa di
pronti a farci evangelizzare Dio, il profeta senza cedidai poveri, scandalizzare in menti e senza incoerenze,
modo benefico da tanti gio- capace al cento per cento
vani pronti all’impegno ci- di «insegnare una dottrina
vico e sociale (79,5% se- nuova con autorità», concondo l’Istituto Toniolo) e fermandola cioè con i fatforse anche in quello reli- ti, con la sua vita.
gioso e spirituale… stupirci
dalla dignità di tante “peri- Dopo Gesù, Dio non ha
ferie umane” che ogni gior- smesso di inviare i suoi prono ci danno lezioni di van- feti per richiamarne il mesgelo e di vita cristiana vissu- saggio e la vita. Cosa sono i
ta con gioia, coraggio e santi se non profeti, donati
creatività.
al mondo per risvegliare
nelle coscienze il messagdon Ruggero Marini gio di Gesù nella sua inte-
Ci sentiamo piccoli e inadeguati? Non può servirci da
alibi e da scappatoia. Nella
Chiesa e nella società c'è posto anche per i piccoli profeti. Quelli che nella quotidianità accettano di essere disturbatori e stimolatori delle coscienze arrese o
assuefatte alla normalità
del male, della banalità,
della volgarità, della vita
prigioniera nell'orizzonte
puramente terreno.
«Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo
a te, un profeta. A lui
darete ascolto».
(Deuteronomio 18, 15)
rezza, o in alcuni aspetti da
sottolineare in quel preciso
momento storico? Pensiamo a Francesco di Assisi, a
Giovanni Bosco, a Teresa di
Calcutta, a Giovanni Paolo
II... Pensiamo anche a tanti
uomini e donne che, anche
al di fuori del cristianesimo,
hanno richiamato il mondo
ai valori della pace, dell’'uguaglianza, della giustizia.
Non possiamo sottrarci a
questo compito.
Non possiamo sottrarci all’impegno di far esclamare: «Che è mai questo?
Una dottrina nuova insegnata con autorità». Certo,
non saremo capaci di
scacciare gli spiriti immondi come Gesù e i
grandi profeti, ma quanti
demoni dell’invidia, della
gelosia, del carrierismo,
del menefreghismo possiamo scacciare dalla famiglia, dall’ambiente di
lavoro, dalla cerchia delle
nostre amicizie e frequentazioni?
Naturalmente questo ci richiede scelte coraggiose.
Chi ce lo fa fare? Nessuno. Soltanto noi possiamo
decidere di farlo, nella
convinzione libera e consapevole.
don Giancarlo Gosmar
UNITà PASTORALE 54: CANDIOLO, LA LOGGIA, NONE, VINOVO E GARINO
L’Unità Pastorale
e il riassetto territoriale della Diocesi
L’Equipe della nostra Unità
Pastorale, composta dai
rappresentati di ogni parrocchia nei diversi ambiti
della pastorale, si incontra
periodicamente per verificare il cammino dell’Unità
Pastorale e di ciascuna parrocchia, nei diversi ambiti e
per programmare percorsi
comuni tra le parrocchie e
conformi alle direttive della Diocesi.
“Già” e “non ancora”
In modo particolare sono
due le direzioni che da alcuni mesi l’Equipe, intende
seguire. La prima riguarda
soprattutto le attività delle
Commissioni (Catechesi,
Liturgia, Caritas, Giovani e
Famiglia) chiamate a confrontarsi sulle lettera del Vescovo verificando cosa di
quanto richiesto dalla Diocesi è già presente nelle nostre parrocchie e quanto invece resta ancora da fare. Si
tratta di un’analisi attenta
del territorio per un progetto
concreto e condiviso.
Sono già emersi alcuni
aspetti che richiedono
maggiore approfondimento per delineare un percorso comune:
pastorale battesimale dei
bambini, il catecumenato
degli adulti, la preparazio-
ne alla Cresima degli adulti, maggior apertura della
Caritas al territorio per affrontare il problema attuale
dell’impoverimento.
spetto delle realtà esistenti;
- sostenibilità: ovvero la verifica delle risorse e delle
forze disponibili;
– flessibilità: ovvero esclusione di una soluzione unica
da applicare indiscriminataLa seconda direzione ri- mente a tutta la Diocesi.
guarda un tema molto più
ampio: il riassetto territoria- Tale riflessione vuole però
le della Diocesi (accorpa- coinvolgere anche i laici e le
mento di parrocchie e ri- parrocchie. È infatti previstrutturazione delle unità sto per ciascuna UP un inpastorali) nei prossimi 10- contro tra il vescovo e i
15 anni.
Consigli Pastorali con l’aiuto di una scheda comune
Da circa un anno, infatti, il che vorrebbe far emergere
Consiglio Presbiterale (as- risposte pertinenti al territosemblea dei rappresentanti rio di ciascuna Unità.
dei sacerdoti presieduta dal
Vescovo) sta cercando di Incontro tra i Consigli
stabilire tempi, criteri e Pastorali e l’Arcivescovo
modalità per una riorganizzazione della Diocesi resa- Gli interrogativi su cui si è
si necessaria sia per i cam- già soffermato il Consibiamenti sociali avvenuti glio Presbiterale e che sain questi ultimi anni, sia per ranno oggetto del conil calo e l’invecchiamento fronto tra il Vescovo e le
del clero.
diverse Unità Pastorali riguardano:
Sono già stati individuati tre
criteri, ovvero tre attenzioni – le condizioni di esistenza
da tener presente in questo di una parrocchia (numero
processo di trasformazione di abitanti, cura dell’Eucareche riguarderà parrocchie e stia domenicale, sufficiente
Unità Pastorali:
presenza di una comunità
educante, adeguata attenzio– gradualità: ovvero il ri- ne alla carità operosa);
Il riassetto diocesano
Torneo pallavolo dell’UP
svoltosi a Candiolo
il 18 gennaio 2015
– il modo in cui esse devo- – quale rapporto con gli orno essere applicate sul ter- dini religiosi e le associazioni presenti sul territorio.
ritorio;
– se sia meglio mantenere
tutte le parrocchie o accorparle in “centri religiosi
differenziati” (all’interno
di questi si dovranno individuare parrocchie che
forniranno una formazione centralizzata e importanti servizi di base a tutta
l’area);
– il ruolo delle Unità Pastorali (utile punto di partenza, passaggio intermedio verso un riassetto definitivo o esperienza che deve concludersi?);
– quale destinazione per i
beni immobili dismessi
(occorre anche semplificare il carico burocraticoamministrativo
che
“soffoca” i sacerdoti titolari di più parrocchie;
Sono domande che riguardano aspetti importanti non
solo dell’esistenza, ma anche dell’essenza di una parrocchia. Una riflessione
particolare riguarda la provincia dove, a differenza di
Torino, è maggiore la distanza chilometrica tra i
centri religiosi ed è maggiore la fedeltà ai legami
affettivi con le parrocchie
(che spesso coincidono con
il paese) con la loro storia e
il forte attaccamento alle
tradizioni.
I Consigli Pastorali della
nostra UP, che stanno confrontandosi con questi interrogativi, incontreranno
il Vescovo il prossimo 23
febbraio.
Silvia Barbero
insieme
pag. 5
Comunità San Giovanni Battista - Candiolo
Lettera di don Carlo
Quando la vita
ti costringe a fermarti
Ciascuno di noi vive grazie
a due motori: essere valido
ed essere amato.
Amare ed essere utili agli altri, rende la nostra vita piena. Da oltre un anno, uno
dei miei due motori è andato
in panne: mi sento incapace
di produrre qualcosa.
Mi stanco facilmente.
Ho poca autonomia.
Avendo un carattere primario, sono sempre stato spinto ad agire, senza fermarmi.
Elenco, senza pretesa, ciò
che sto riscoprendo:
Ora che sono fermo, ho tutto il tempo per pensare, leggere, pregare, fare revisione
sulla mia vita. Camminare
con calma mi aiuta molto.
Insomma, dovendo mettere
da parte le cose da fare, sto
riscoprendo la bellezza e
l’utilità di ciò che rigenera il
mio essere.
So di essere amato, so che
molti pregano per me.
Quando un giovane compie
gli anni, se ho il suo cellulare, mando i miei auguri e
chiedo preghiera per me. Mi
ha fatto un gran bene la risposta di un giovane: “Certamente, pregherò con tutto
il cuore”.
Sto scoprendo l’acqua calda: anche il tempo della malattia è utile per crescere. Il
tempo pare rallentato, i minuti e le ore sembrano più
lunghi, non conosco il significato della parola “fretta”.
Quello che pareva urgente,
ora è meno importante.
In questo momento, altre
cose mi sembrano più importanti e urgenti.
Ho più tempo per stare con i
miei sei fratelli. Hanno tutti
famiglia, mi sono sempre
tutti vicini.
Quando sono in parrocchia,
li frequento poco, perché la
mia famiglia siete voi.
Soprattutto sto con più calma, chino sulla Parola di
Dio. Leggerla come una cosa nuova, meditarla, assaporare il suo significato. È
esaltante leggere così le parole di Gesù, Maestro e Signore. Le sento rivolte a me,
mi sento un privilegiato.
FESTA DI S. ANTONIO ABATE
“Giornata del ringraziamento” per i campi,
il raccolto, gli animali, le case e le famiglie
Grazie ai Priori/Priore di S. Antonio e a tutti i contadini che hanno organizzato la bella festa e distribuito il
pane benedetto davanti alla Chiesa. Le offerte ricevute
sono state devolute all’oratorio.
Sto pregando di più, ma i
volti delle persone che ho
incontrato nella mia vita mi
fanno spiritualmente vagabondare qua e là.
Ne approfitto per ricordare
tutti nella preghiera.
Vincitori 2014
concorso della Zucca Biribum
1° Premio Biribum
Asilo Villa di Montpascal
Per aver creato un’opera
dove l’acqua reale diventa
strumento per trasmettere
pienamente i molteplici significati e valori ad essa
collegati.
di Candiolo.
Per aver interpretato fedelmente il tema proposto con
un’opera tridimensionale
di forte impatto ed immediata comprensione.
2° Premio PARI MERITO
La Filarmonica C l a s s e
W la Filarmonica di Candiolo!
A. Vivaldi è stata 4ª Scuoscelta (unica
la Carbanda) per
dinal G.
suonare alcuni
G
amba
brani al teatro
GiuSan
Regio di Torino
lio-San
in occasione
Damiadell’inizio dei
festeggiamenti no d’Adel bicentenario sti
della nascita di S. Per averGiovanni Bosco. ci fatto
Grazie ai musici, compiere
al maestro
un meraBanchio,
viglioso
al Presidente
viaggio
Angioletta per
lungo le
aver portato
La nostra banda invitata a suonare al teatro Regio di
acque del
Candiolo
Torino!!! Chi l’avrebbe immaginato? segue a pag. 12
Nilo, foncosì in alto!
te di vita
di un popolo millenario.
Questa mia esperienza mi 1° Premio
aiuta a rivalutare il senso Scuola dell’Infanzia
Classe 2ª A Istituto
delle piccole cose quotidia- Istituto Adorazione
Comprensivo S. Pertini
ne: mi fermo a vedere un Cadorna Torino
di Candiolo. Per l’accurapassero, a parlare con una Sezione VERDI
persona, ad ammirare la na- Per l’allegra rappresenta- ta esecuzione grafica dei
tura, a visitare tante chiese. zione dell’acqua come un singoli elaborati, ben colSto leggendo la vita di alcu- bene indispensabile per legati alla narrazione della
ni santi: è evidente che la lo- tutti i popoli della terra,
ro fecondità è sempre frutto necessaria per far germodi una forte intimità con il gliare i semi di zucca, cibo
Signore. Avrei molto anco- per il corpo e simbolico nura da scrivere, ma non vo- trimento per la mente.
glio annoiare.
Ringrazio tutti, in modo Scuola Primaria
particolare P. Raffaele per il di Primo Grado
suo generoso impegno.
A presto, quando Dio vorrà. 1° Premio
Don Carlo Chiomento Classe 1ª C Scuola Pertini
corredo utilizzato dai faraoni durante le cerimonie
sul Nilo.
Scuola Secondaria
di Primo Grado
1° Premio
PARI MERITO
Enrico Mola 2ª B ISTITUTO COMPRENSIVO
Ada Gobetti NONE. Per
aver rappresentato con intensità il tema proposto,
utilizzando colori accesi e
personaggi
inserendo
espressivi, che conferiscono alla composizione dinamismo e vivacità
1° Premio P
ARI MERITO
Mollo Alice 2A ISTITUCOMPRENSIVO
TO
Ada Gobetti NONE. Per
l’elaborazione delicata e
raffinata, frutto di un’attenta riflessione sulle tematiche legate alla preziosità
dell’acqua.
2° Premio
Serena Falcone
1ª A ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti
NONE. Per aver ideato
un’educativa storia fantascientifica, nella quale un
“Adesso tocca... a voi”
AGENDA
◘ 13-15 febbraio, venerdì sabato e domenica
Corso fidanzati
◘ 18 febbraio, mercoledì
LE CENERI: ore 18 e 21
◘ Ogni venerdì di Quaresima, ore 15
Via Crucis in Chiesa (dal 20 febbraio)
◘ 23 febbraio, lunedì
Incontro con l’Arcivescovo ed i Consigli
Pastorali dell’UP, ore 21
◘ 11 marzo, mercoledì
8° anniversario inaugurazione Casa di
Accoglienza: Messa in Parrocchia con i volontari,
ore 18
◘ 31 marzo, martedì
Confessioni, ore 21
Il venerdì ci sarà un’unica Messa alle ore 9.
Nei giorni feriali, in caso di funerale la Messa
delle 18 non viene celebrata e le intenzioni vengono riportate nella Messa del giorno seguente.
Gli orari della SETTIMANA SANTA saranno
pubblicati sul prossimo numero che esce sabato
21 marzo
“Adesso tocca a voi”, è la lettera che l’Arcivescovo di
Torino, Mons. Cesare Nosiglia, ha consegnato ai ragazzi cresimandi sabato 29 novembre 2014, presso il
Duomo di Torino.
L’incontro con il nostro Arcivescovo è stato seguito
dai ragazzi e dagli accompagnatori con silenzio e raccoglimento. L’Arcivescovo ha iniziato il suo discorso
parlando della sua personale esperienza “di ragazzo”
e di pastore ed ha concluso sottolineando l’importanza del sacramento della Cresima, perché ciascun ragazzo, con il dono dello Spirito Santo che riceverà
con la Cresima, dovrà vivere l’amicizia con Gesù con
maturità e impegno.
Carissimi ragazzi/e che nel nuovo anno riceverete il
Sacramento della Cresima, vi auguriamo che lo Spirito Santo sia fonte di amore e di gioia e vi aiuti nel
cammino della vostra vita.
Le catechiste Angela, Stefania, Antonella
fiaba ideata dalla classe.
3° Premio
Classe 3ª A Istituto Adorazione Cadorna Torino
Per il messaggio ambientalista reso attraverso una
composizione efficace e
tecnicamente ricercata.
Premio Originalità PARI
MERITO
Giorgia Opesso 3ª A Istituto Comprensivo S. Pertini Candiolo. Per aver valorizzato creativamente il
proprio disegno con un inserto tridimensionale, composto di materiali riciclati.
Irene e Marta Giaccone
Istituto Comprensivo S.
Pertini Candiolo.
Per aver rappresentato il
ciclo dell’acqua con un
elaborato fantasioso e in
grado di suscitare più di
una riflessione sul tema del
concorso.
Premio Speciale Giuria
Sofia Bissacco e Letizia
Maina Istituto Comprensivo S. Pertini Candiolo.
Per aver realizzato un pettorale prezioso e ricco di
elementi, che ricordano il
mondo inaridito ricorre a
figure aliene per rifornirsi
del prezioso bene.
3° Premio
Stefano Fontana
3ª C ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti NONE. Per aver sintetizzato in maniera efficace
il valore dell’acqua, riserva preziosa per l’intero
pianeta.
Premio tecnica PARI
MERITO
Simona Rosso
3ª B ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti
NONE. Per l’esecuzione
tecnica che, grazie ad un
chiaroscuro accurato, conferisce volume e profondità
al soggetto rappresentato.
Anna Bonifazio
1ª A ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti
NONE. Per aver interpretato in maniera decorativa la natura dinamica
e multiforme dell’elemento acqua.
Antonietta e Adriana
insieme
Comunità San Giacomo - La Loggia
pag. 6
Sono Charlie…NON sono Charlie …
SIAMO… CREATURE DELL’UNICO DIO!
Conoscere, per poter
esprimere pareri equi, per
scacciare le paure talora
ingiustificate, ma crescenti, a ridosso della tragedia
di Parigi. Domenica 18
gennaio, all’inizio della
Settimana di Preghiera per
l’Unità dei Cristiani, il nostro Parroco Don Ruggero
Marini, in una sala parrocchiale idonea, ha promosso un incontro di preghiera tra la comunità Araba
musulmana che ha sede a
Torino in via Genova e la MO, IN COSA HA NEL
nostra comunità cristiana SUO ANIMO; Dio ci ha
creati per conoscerci, rie laica.
spettarci ed amarci. Dio,
Il titolo dell’incontro era: disse: quelli che seguono
PROVOCA- i miei ordini hanno la sal“OLTRE
ZIONI ED INSULTI... vezza in terra e poi in paCristiani e Mussulmani a radiso. Scendono gli anLa Loggia si incontrano geli dal cielo per prendenel segno del dialogo, re, al termine della vita,
dell’ascolto, del confron- chi ha fatto del bene”. Anto, della ricerca e del ri- che noi cristiani, abbiamo
spetto”. Dopo il saluto proclamato tre salmi il 46,
iniziale del nostro Parro- Il Signore è sempre con
co che, con apertura so- noi, il salmo 66, Invito a
ciale, ha evidenziato il de- lodare Dio, proclamato
siderio che tutti i Figli di coralmente da tutti i preDio vivano in pace nel ri- senti ed il salmo 85, Prespetto reciproco, l’Imam ghiera per la pace e la giudr. Mohammed Bahreddi- stizia, proclamata da Don
ne, ha intonato i canti del- Ruggero, che ha concluso
le “SURE”, i salmi del auspicando l’unità delle
CORANO, spiegando che tre religioni monoteiste
“Dio accetta i credenti perché: INSIEME annunche lo seguono, unico ciamo la Parola e la belmessaggio che arriva at- lezza dell’Unico Dio e ne
traverso tanti incaricati, i onoriamo la Sua grandezprofeti, da Adamo fino a za, nel pellegrinaggio terGesù Cristo. Dio ha crea- reno verso l’unico Dio
to il mondo con uomini e come creature oranti, dedonne e non ci sono diffe- boli ma forti nel lodare
renze tra i popoli, siano Dio, nella purificazione
essi neri o bianchi; LA attraverso il digiuno e
DIFFERENZA
STA nella VERA GUERRA
UNICAMENTE
NEL SANTA del CAMBIAPENSIERO DELL’UO- MENTO INTERIORE,
per costruire un mondo
dove non si uccida ma,
cantando allo stesso Dio,
si giunga all’unione rispettosa delle differenze e
perché aprendo il Libro
Sacro, siamo la religione
dell’UNICO GRANDE
LIBRO.
Il Presidente del Centro
Culturale Arabo ha concluso ricordando i 5 PILASTRI DEL CORANO:
“La testimonianza di fede,
Le preghiere rituali, L’elemosina, Il digiuno durante
il mese di Ramadan, Il
pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella
vita per tutti quelli che siano in grado di affrontarlo”. Inoltre ci ha cordialmente invitati a visitare il
Centro culturale e la Moschea, dichiarando la disponibilità a ripetere questi incontri per instaurare
un dialogo, approfondire
conoscenze e, pregando
insieme l’Unico Dio, essere fratelli.
Don Ruggero, in qualità di
ospitante, ha proposto lo
SCAMBIO DI PACE che
ha coinvolto i fratelli arabi
con tutti i circa cento loggesi presenti, uniti al Sindaco Sergio Ingaramo e
all’Assessore alle Politiche Sociali e Istruzione
Angela Matarazzo.
Momento di gioia permeato dalla dolcezza delle
torte offerte dai volontari
parrocchiali, sano e giusto
coronamento ad un incontro di preghiera rivolta all’Unico Dio, affinché la finalità primaria di questa
serata, rispetto, pace e fratellanza, contribuiscano,
sensibilizzando tutti a lavorare in sinergia, ponendo le basi per una concreta
“politica sociale comunitaria”.
Il dialogo tra Islam e cultura europea, non solo affidato a uomini di religione, deve far leva su famiglie e comunità locali, incoraggiandole, assistendole e dotandole di strumenti idonei a trasmettere, soprattutto ai giovani,
valori e visione capaci di
promuovere una cultura di
onestà che onori qualità
come bontà, sincerità, rispetto, fedeltà e solidarietà.
Solide basi per un collante
morale che unisca la società multietnica in cui viviamo. Valori essenziali,
perché “l’essenziale è invisibile agli occhi...è visibile solo col cuore!” (A.
de Saint-Exupery)
Gianpiera Manzo
Per CPP Liturgia e
Preghiera Commissione
Liturgia e Preghiera
Fiducia e paura... cosa sono?
Il 10 e l’11 gennaio abbiamo trascorso un week end
formativo a Pinerolo.
Durante questo ritiro abbiamo provato a capire
quali sono le nostre paure,
da quelle più semplici a
quelle più nascoste e abbiamo provato a capire
anche cosa sia la fiducia.
Ad accompagnarci, è stato il vangelo di Matteo
(14, 22-32).
Abbiamo cercato di capire dove si trova Gesù rispetto alla nostra barca,
quali sono i nostri dubbi,
quali venti contrari ci minacciano e su quali acque
Gesù ci chiama a camminare. Abbiamo capito che
le nostre paure più grandi,
in realtà, ci accomunano
molto.
La paura di scegliere, di
agire, di superare gli ostacoli... ma anche la paura
di non farcela, di non es-
sere accettati e giudicati...
e poi la paura più grande...
Gesù ci sta aiutando?
A questo proposito abbiamo letto la poesia “Orme
sulla sabbia” di Margaret
Fishback Powers.
Spesso, nei momenti di
difficoltà, nonostante Gesù ci abbia promesso di
starci vicini, vediamo che
sulla sabbia ci sono solo
un paio di orme e pensiamo che ci abbia abbandonati.
Non ci rendiamo conto
però, che Gesù mantiene
sempre fede alle promesse e, quelle orme che scorgiamo, sono le sue. Proprio così. Perché Lui, nei
momenti di difficoltà,
ogni volta che cadremo,
non ci lascia soli, ma ci
prende in braccio e ci accompagna nel nostro
cammino.
Ci siamo fatti accompagnare anche dalla canzone
di Nesli “Andrà tutto bene”. In questo testo è racchiuso un messaggio fon-
damentale per noi.
Possiamo uscire dai problemi e dalle nostre paure
soltanto insieme e lottando. Gesù ci chiede di fidarci di Lui.
Dobbiamo riuscire ad affrontare gli ostacoli della
vita per continuare a camminare insieme e vedere
negli altri il sorriso e il
volto di Gesù.
Da questo ritiro portiamo
a casa la voglia di fare, di
provare e di affrontare tutto ciò che capita davanti
alla nostra barca, bei e
brutti momenti.
Infine condividiamo con
Voi un messaggio che ci è
stato regalato in questi
giorni e che, ci auguriamo,
possiate a vostra volta
condividere: “la nostra vita cresce nella misura in
cui noi la doniamo agli altri” (Suor Giusy).
I ragazzi del Biennio
Un’altra associazione
di volontariato è nata a La
Loggia! Perché? Per far cosa?
Domande legittime se si
guarda a: “5 PANI E 2 PESCI LA LOGGIA” senza
sapere che, in realtà, si tratta
semplicemente della veste
legale che assume finalmente la Caritas loggese.
5P2P sposa appieno i principi fondanti dello spirito
cristiano di cui la Caritas, in
quanto tale, è permeata:
l’attenzione agli ultimi e ai
più deboli, il servizio
attento e premuroso
in risposta ai bisogni
primari delle famiglie di oggi sempre
più oppresse da ingenti difficoltà economiche e sociali, la
vicinanza ed il supporto alle svariate
forme di sofferenza
che percorrono la civiltà odierna, ma non
solo. La nuova associazione infatti intende per così dire
…“giocare d’attacco”, agendo soprattutto sulla prevenzione delle condizioni che innescano
il processo di richiesta
d’aiuto sociale. In altre parole: ci si prefigge di lavorare per precedere le domande e le urgenze, intessendo
una fitta rete di collaborazioni e scambi con altri enti
e realtà operanti nel medesimo territorio ed in quelli limitrofi e che, come noi,
hanno a cuore il miglioramento delle condizioni di
vita dei loggesi tutti ed in
particolar modo di quelli in
stato d’indigenza, povertà e
disagio. Oltre all’attivazione d’iniziative mirate al sostegno economico immediato ed alla prima assistenza, come la distribuzione di
pasti e pacchi alimentari di
cui già si occupa efficacemente la Caritas (vedere
agenda allegata) ed i pacchi
dono natalizi CARITAS
GREETINGS, per la prima
volta distribuiti quest’anno
a diverse famiglie del territorio, verranno messe in
campo strategie nuove.
Cercheremo infatti di sensibilizzare la popolazione cir-
ca le problematiche che affliggono adulti, ragazzi e
bambini svantaggiati, di
promuovere ed accompagnare all’autonomia ed all’inserimento sociale e lavorativo le persone in stato
di necessità, di valorizzare
forme espressive, artistiche
e comunicative in un’ottica
di sostegno culturale, psicologico ed aggregativo per
combattere emarginazione
e solitudine. Un’utopia?
Forse. Una grande scommessa, sicuramente! Che
necessita di volontari audaci, entusiasti e propositivi… o anche solo dotati come noi di tanta buona volontà!
Se volete saperne di più
scriveteci: email: [email protected] - visitate sito: www.sangiacomolaloggia.it - oppure rivolgetevi in Parrocchia. Aspettiamo anche Te!
Pacchi alimentari d’aiuto
- circa 60/settimana, 157
codificati, martedì 8.30 12.00. Mensa d’asporto circa 50 pasti il mercoledì
ed il giovedì 12.00 - 12.30
Centro d’ascolto con don
Ruggero - martedì, mercoledì e giovedì mattina.
Forniture: accordi con
Banco alimentare e Supermercato Gigante + raccolta
2ª Dom Sostegno economico: pagamento bollette,
medicine, aiuto per canone
affitto, bombole gas
Per Caritas/5P2P
Loiacono Andrea
insieme
pag. 7
Comunità Santi Gervasio e Protasio - None
Un “tempo di grazia”
per verificare il nostro cuore
CATECHESI 2015
Adulti & Giovani
Incontri sulla lettera
“Evangelii gaudium”
Dal Mercoledì delle ceneri alla Veglia pasquale
«Lasciatevi riconciliare
con Dio!». È questo solenne invito, anzi un imperativo, che convoca la comunità cristiana all’inizio del
periodo quaresimale: si
tratta di una svolta, che viene richiesta per accogliere
la rivelazione della misericordia di Dio in Gesù Cristo. Si tratta di una rinuncia
a interessi chiusi sulla sola
prospettiva mondana ed
egoistica, per fare ritorno a
Dio e al suo amore che libera, attraverso cui si aprono
a noi orizzonti nuovi, capaci di dare luce e senso all’esistenza.
L’invito riguarda certo le
singole persone, ma anche
la comunità, che nel mondo
deve essere segno di possibilità alternative di vita: segno di scelte e comportamenti alternativi alle logiche di dominio e di potere,
che mirano a rendere tutto e
tutti oggetti di una brama
insaziabile, e consumista.
Le liturgie quaresimali non
dovrebbero essere una memoria puramente individualistica e devozionale di
e- venti passati, ma memo-
ria che sconvolge il quieto
vivere, memoria di un mistero-progetto che può trasformare l’esistenza di persone e popoli: una ripresentazione di ciò che Dio ha
fatto e continua a fare per
noi. Così diventa efficace
la memoria della passione e
della risurrezione di Gesù.
Allora, attraverso la memoria vissuta di domenica in
domenica, il quotidiano
può acquistare un nuovo
senso e una luce nuova: alla
sfiducia e alla rassegnazione può subentrare la speranza di un futuro donato
da Dio, il quale dà senso
anche a tutti i limitati sforzi
e alle insufficienti lotte dell’uomo.
Quaresima 2015
Mercoledì delle ceneri.
Convertitevi e credete nel
Vangelo. La conversione
coinvolge il cuore e si traduce in un ritorno a Dio
fatto di decisioni concrete.
Non riduciamo la conversione a semplice esteriorità e a vuoto formalismo.
1ª domenica di Quaresima.
Progetto
“casa-lavoro”
Da due anni la nostra Comunità ha aderito al “Progetto
casa” proposto dalla Diocesi. Ora si è arricchito di
nuove esigenze che vengono dal problema del lavoro
diventando così Progetto “casa-lavoro”. L’obiettivo è
continuare ad aiutare varie famiglie in difficoltà.
Nel 2014 dalla sensibilità di tanti nonesi abbiamo ricevuto la somma di € 13.105 e abbiamo distribuito: €
4.000 (affitti casa); € 4.000 (bollette luce-gas); €
3.000 (sostegno studenti); € 2000 (acquisto alimenti).
Ancora una volta vediamo che quello che l’Ente pubblico non può fare per la fragilità/inadeguatezza delle
sue strutture e la lentezza della burocrazia, viene supplito con l’esiguità dei mezzi e delle risorse dal volontariato, mosso da ragioni di solidarietà e di carità.
La testimonianza della carità non è portata avanti solo dalla nostra Caritas parrocchiale con i suoi volontari, ma da tante persone di buona volontà. A loro va
il grazie nostro e di chi beneficia di questa solidarietà.
Noi della Caritas non amministriamo cose nostre ma
della comunità, perciò accettiamo anche suggerimenti per fare meglio il nostro servizio. E ora richiediamo
ancora la fiducia per un altro anno di sostegno a chi fa
fatica perché le necessità non sono... finite.
A fine febbraio 2015 chi si è impegnato a versare la
quota mensile e coloro che vorranno unirsi, al fondo
della chiesa troverà un modulo per proseguire ancora
nella solidarietà. Non è tanto importante la quantità
della cifra, ma la qualità del dono. Grazie di cuore.
Franco Scaglia e i volontari Caritas
DONATORI SANGUE PIEMONTE
GRUPPO COMUNALE DI NONE
Tel. 349.60.04.494. SEDI PRELIEVO: VIA BECCARIA 3 (1° piano c/o Centro medico) e AUTOEMOTECA via Orbassano – NONE
Calendario 2015
None Centro Medico 1° piano Via Beccaria 3
Orario: feriali 8,00 -11,30 - festivi: 8,00 -12,00
Donazione Sangue
- Domenica 8 marzo
- Venerdì 10 aprile
Prelievo Plasma e donazione Sangue:
- da lunedì 23 a sabato 28 marzo
Gli darò salvezza e gloria.
Il nostro destino non è retto da un cieco caso, perché
in Gesù ha trovato compimento la promessa di alleanza da parte di Dio.
Questo dà fiducia anche
per superare la tentazione,
cioè la sfida del male.
sentirsi ogni volta liberati
da Dio ci rafforza e sostiene
nel compito quotidiano di
rimanere fedeli. Il Signore
è sempre fedele alla sua
promessa di vita e il suo
amore va oltre il nostro
2ª domenica di Quaresima. peccato.
Il tuo volto io cerco, o Signore. La scena della tra- 5ª domenica di Quaresima.
sfigurazione di Gesù si Se uno mi vuoi servire, mi
conclude con l’invito: segua. Gesù propone di seAscoltatelo! È attraverso guirlo. Anche là dove noi
di lui, infatti, che Dio con- sperimentiamo disorientatinua a mostrare a noi il mento e inquietudine Dio è
all’opera silenziosamente
suo volto.
per creare vita nuova.
3ª domenica di Quaresima.
Chi crede in lui ha la vita Domenica delle palme e
eterna. La religione è que- Triduo pasquale.
stione di un cuore purifi- Obbediente fino alla morte.
cato per vivere la relazio- Si può trovare una preziosa
ne con Dio in modo since- chiave di lettura della pasro e libero. Siamo invitati sione di Gesù: certo, sul
a stare in guardia di fronte piano umano egli venne
ad ogni tentazione di ido- consegnato come vittima a
latria.
chi lo crocifisse, ma sul
4ª domenica di Quaresima. piano divino è Gesù stesso
Esultate, voi che eravate che si consegna liberamennella tristezza. La vera fe- te in fedeltà alla sua vita e
de può essere anche fonte alla sua missione.
don Giancarlo
di profonda gioia, poiché il
Scusa: non ho tempo!
7. 25 febbraio, ore 17,30 // 26 febb. 20,45
Una Chiesa che evangelizza
8. 09 marzo, ore 20,45 // 11 marzo, 17,30
La dimensione sociale del Vangelo
9. 13 aprile, ore 20,45 // 15 aprile, 17,30
Il bene comune e la pace sociale
10. 27 aprile, ore 20,45 // 29 aprile, 17,30
Lo Spirito dell’evangelizzatore
Quaresima 2015
– Mercoledì 18 febbraio: LE CENERI
ore 17,00: Celebrazione per i ragazzi
ore 20,30: Celebrazione per tutti
– Tutti i venerdì di quaresima
ore 17,30: Via Crucis
ore 18,00: Celebrazione della Messa
Venerdì 27 marzo, ore 20,30
Via Crucis cittadina
Confessioni ragazzi
–
–
–
–
–
Venerdì 6 marzo,
Sabato 21 marzo,
Sabato 18 aprile,
Sabato 28 marzo,
Sabato 14 marzo,
ore 16,00:
ore 09,00:
ore 09,30:
ore 10,00:
ore 10,00:
1ª media
2ª media
3ª media
4ª elementare
5ª elementare
Celebrazione penitenziale adulti/giovani
Martedì 24 marzo, ore 20,45
Celebrazioni Sacramenti
Ritiro Messa di Prima Comunione
Domenica 12 aprile, ore 09,00 - 17,00
Celebrazioni a gruppi in parrocchia
Emozionante il Recital di
Natale dei giovani del 27 dicembre scorso. Già il titolo
era significativo: “È nato.
Venite adoriamo. Venite accogliamo. Venite abbracciamo. È Dio. Scusa: non ho
tempo.”. L’idea nasce all’inizio di quest’anno di oratorio, con lo scopo di dare
un’alternativa all’animazione a quei ragazzi che, una
volta concluso il cammino
catechistico, sono desiderosi di proseguire il loro percorso di crescita. Il Recital
di “Natale” è stato messo in
scena con la consapevolezza che la nascita di Gesù è
un evento che interessa ogni
giorno della nostra vita, non
solo pochi giorni all’anno, e
che può fornirci molti importanti spunti di riflessione. Partendo dunque dai
versetti del Vangelo che raccontano il Natale, abbiamo
rielaborato, alla luce delle
tendenze del mondo di oggi,
gli aspetti che hanno caratterizzato la nascita di Gesù,
cercando di offrire spunti
stimolanti e attuali, utili non
a dare risposte ma a suscitare domande (nessuno ha la
Verità in tasca). In particolare, abbiamo invitato le persone a pensare al perché
“non abbiamo tempo”.
Tempo per amare, per essere felici, stupirci, sognare…tempo per Dio. I ragaz-
Sabato 18 aprile, ore 18,00
Domenica 19 aprile, ore 10,30
Sabato 25 aprile, ore 18,00
Domenica 26 aprile, ore 10,30
Domenica 3 maggio, ore 10,30
Cresima
Domenica 10 maggio, ore 17,00
zi di 2ª superiore del Gruppo Giovani sono stati i protagonisti indiscussi della recitazione di tutte le otto scene del recital: fatto che è
costato loro non poca fatica, poiché lo abbiamo preparato in poco più di un
mese. I ragazzi hanno dovuto buttarsi e decidere se
mettersi in gioco, affrontando la timidezza e tutte
quelle paure e insicurezze
tipiche dell’età degli adolescenti…! A prescindere
quindi dall’esibizione di
quella sera, il recital si è
rivelato uno strumento
importante attraverso cui
questo gruppo di ragazzi
ha potuto confrontarsi e
crescere. E ci auguriamo
che sia stato così anche
per il nostro pubblico attento e caloroso.
Elisa Occhipinti
Parrocchia Ss. Gervasio e Protasio
Tel. 011 9863491 – Fax 011 9903133 [email protected]
Orario Sante Messe
* Festive: ore 18,00 (prefestiva)
ore 08,30 - 10,30 - 18,00 (ottobre - giugno)
* Feriali: ore 08,00
Ufficio parrocchiale
*
*
*
*
Martedì - Giovedì - Sabato: ore 9 - 11
Mercoledì - Venerdì: ore 17 - 18,30
Segreteria: tel. 011 9863491
Parroco: don Giancarlo (335 7077642)
* Diacono: Franco Scaglia (011 9865750)
insieme
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Comunità San Bartolomeo e San Domenico Savio - Vinovo
QUARESIMA 2015:
RINFRANCATE I VOSTRI CUORI (Gc 5,8)
dal Messaggio
di Papa Francesco
Cari fratelli e sorelle,
la Quaresima è un tempo
di rinnovamento per la
Chiesa, le comunità e i
singoli fedeli.
Succede che quando noi
stiamo bene e ci sentiamo
comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa
mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro
cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi
dimentico di quelli che non
stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal
punto che possiamo parlare
di una globalizzazione dell’indifferenza. Si tratta di un
disagio che, come cristiani,
dobbiamo affrontare.
1. “Se un membro soffre,
tutte le membra soffrono”
(1 Cor 12,26) – La Chiesa
La Quaresima è un tempo
propizio per lasciarci servire da Cristo e così diventare
come Lui. Ciò avviene
quando ascoltiamo la Parola
di Dio e quando riceviamo i
sacramenti, in particolare
l’Eucaristia. In essa diventiamo ciò che riceviamo: il
corpo di Cristo. In questo
corpo quell’indifferenza che
sembra prendere così spesso
il potere sui nostri cuori, non
trova posto. Poiché chi è di
Cristo appartiene ad un solo
corpo e in Lui non si è indifferenti l’uno all’altro. “Quindi se un membro soffre, tutte
le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono
con lui” (1 Cor 12,26).
dai fratelli. Se umilmente
chiediamo la grazia di Dio
e accettiamo i limiti delle
nostre possibilità, allora
confideremo nelle infinite
possibilità che ha in serbo
l’amore di Dio. E potremo
resistere alla tentazione diabolica che ci fa credere di
poter salvarci e salvare il
mondo da soli.
Qualche data significativa per i Vinovesi
(potete tenervi aggiornati
anche su Facebook:
“Cristiani a Vinovo”)
Quanto detto per la Chiesa
universale è necessario tradurlo nella vita delle parrocchie e comunità. Si riesce in
tali realtà ecclesiali a sperimentare di far parte di un solo corpo? Un corpo che insieme riceve e condivide
quanto Dio vuole donare?
Un corpo, che conosce e si
prende cura dei suoi membri
più deboli, poveri e piccoli?
O ci rifugiamo in un amore
universale che si impegna
lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto
davanti alla propria porta
chiusa? (cfr Lc 16,19-31).
Cari fratelli e sorelle, quanto
desidero che i luoghi in cui
si manifesta la Chiesa, le
nostre parrocchie e le nostre
comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!
3. “Rinfrancate i vostri
cuori!” (Gc 5,8) – Il singolo fedele
Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza. Siamo saturi di
notizie e immagini sconvolgenti che ci narrano la
2. “Dov’è tuo fratel- sofferenza umana e senlo?” (Gen 4,9) – Le par- tiamo nel medesimo temrocchie e le comunità
po tutta la nostra incapa-
cità ad intervenire. Che
cosa fare per non lasciarci
assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza?
In primo luogo, possiamo
pregare nella comunione
della Chiesa terrena e celeste. Non trascuriamo la
forza della preghiera di
tanti! L’iniziativa 24 ore
per il Signore, che auspico
si celebri in tutta la Chiesa, anche a livello diocesano, nei giorni 13 e 14
marzo, vuole dare espressione a questa necessità
della preghiera.
In secondo luogo, possiamo aiutare con gesti di carità, raggiungendo sia i
vicini che i lontani, grazie
ai tanti organismi di carità
della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio
per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma
concreto, della nostra partecipazione alla comune
umanità.
E in terzo luogo, la sofferenza dell’altro costituisce
un richiamo alla conversione, perché il bisogno
del fratello mi ricorda la
fragilità della mia vita, la
mia dipendenza da Dio e
LE CENERI
Mercoledì 18 febbraio
A San Bartolomeo
ore 16.30
Liturgia della Parola
ore 18
S. Messa
ore 20.30
S. Messa
A San Domenico Savio
ore 8.30
S. Messa
ore 16.30
Liturgia della Parola
ore 18.00
Liturgia della Parola
LECTIO DIVINA
Mercoledì 25 febbraio
Mercoledì 11 marzo
A San Bartolomeo
ore 18.30
A San Domenico Savio
ore 21.00
Renzo Viola ha iniziato a rendersi disponibile per il Cinema Parrocchiale nel secondo dopoguerra (il “Sacro
Cuore” di don Pietro Donadio, precedente all’attuale,
frutto della ristrutturazione messa in atto da don Gerardo Russo negli anni ’70). Solo l’aggravarsi della malattia, negli ultimi mesi, gli ha impedito di continuare il
servizio, proseguito ininterrottamente per più di sesPREGHIERA DIOCE- sant’anni.
Il Signore lo ha chiamato a sé l’8 gennaio 2015.
SANA dei RAGAZZI
Ne abbiamo ammirato la generosità, la cultura, la diSabato 7 marzo
screzione, la competenza, l’umiltà, la fede. Speriamo di
CELEBRAZIONI
essere all’altezza di cotanto esempio. Grazie, Renzo.
PENITENZIALI
COMUNITARIE
A San Domenico Savio
Mercoledì 25 marzo
ore 21.00
A San Bartolomeo
Giovedì 26 marzo
ore 21.00
24 ORE per il SIGNORE
(Adorazione e possibilità
di Confessioni)
secondo l’invito di Papa
Francesco
13 – 14 marzo
TETTI GRELLA E TETTI BORNO
In questi anni il sorgere di
nuovi complessi abitativi e
il “ricambio” familiare ha
parzialmente rinnovato e
aumentato la popolazione
di queste due borgate vinovesi. A partire dalle esigenze e dalle proposte di
alcune famiglie la Parrocchia e l’Amministrazione
Comunale stanno studiando come creare piccoli
spazi di ritrovo. Il giornale
potrebbe essere un ulteriore strumento di collegamento tra le famiglie della
zona e tra la zona e il “centro” di Vinovo? Noi crediamo di sì… provando a
collaborare. Accogliamo
per questo nelle righe che
seguono la testimonianzainvito di Felice:
Di Tetti Grella ho un ricordo particolare. Da ragazzino, nel 1954, facevo il pa-
GRAZIE, RENZO
nettiere e portavo il pane
nelle famiglie con una bici
a torpedo e la cesta del pane
sul manubrio. A quel tempo non c’erano recinzioni e
citofoni, arrivavo nei cortili
e urlavo il nome. Ne ricordo ancora alcuni: Vittone
(l’alpino), Avataneo, Mola,
Solavagione, Paschetta, la
meisinoira…
Poi a Tetti Borno, passando
sulla “pianca” tutti i giorni
(con la pioggia, la neve, il
caldo) dove qualche volta
vedevo un sacerdote che lavorava il giardino davanti
alla chiesa. In estate c’era un
cavallo bendato che girava
attorno a un pozzo per
estrarre l’acqua attraverso
un marchingegno per irrigare l’orto dei coltivatori: gente tranquilla che lavorava.
Ora in quel terreno ci sono
le ville a schiera e le altre ca-
menti è stato l’unico a dare
inizio alla riforma sociale,
umanitaria, caritativa. L’unico che ebbe parole di un
Amore universale e che ebbe parole di vita eterna.
INSIEME è un giornale
con notizie della comunità, dello sport, di attualità, e dei nostri cari, che
richiede l’impegno nel recapitarlo di 3-tre ore all’anno.
Sarebbe dunque utile collaborare con questa buona
opera, riscoprendo le nostre radici. Purtroppo nei
servizi uno non sa da dove
incominciare. Nel riconoscersi nella fede non c’è
niente di più facile che reMentre a Tetti Borno lo sta citare il Rosario al pilone
(per chi può venire) per
portando la signora Mola.
Nel giornale INSIEME tra- tutto il mese di maggio, e
spare la figura di Gesu Cri- poi si vedrà….
Felice D. 011.9652392
sto che dopo i 10 comandase sono state ristrutturate,
ma al di là di questo non vedo altro e ognuno va per la
sua strada. Non c’è un negozio, un servizio qualunque
(compresa la navetta), un ritrovo (ad eccezione di qualche rosario nel mese di
maggio al pilone e una messa a Tetti Borno).
Da qualche anno viene recapitato il giornale INSIEME.
Ora l’unico volontario che
lo porta a Tetti Grella ha
chiesto un aiuto; a sua volta
don Marco ha inviato 150centocinquanta lettere a
ogni famiglia presente nel
territorio, senza ricevere
l’aiuto da nessuno.
insieme
pag. 9
Comunità San Bartolomeo e San Domenico Savio - Vinovo
L’angolo del Prevosto
IL TESTAMENTO DI UN UOMO DI DIO
Molto, se non troppo, è
stato scritto a proposito
dei fatti di Parigi. Il nostro mondo è così carico
di informazioni che rischiamo di faticare a fare
analisi (perché le notizie
si rincorrono e non abbiamo il tempo di elaborarle) e discernimento (perché serve mitezza per poter provare ad esprimere
dei giudizi). In quei giorni mi è tornato alla mente
il testamento di uno dei
monaci di Thibirine, in
Algeria, morti nel 1996. I
giornalisti non erano monaci. Anzi, si vantavano
della loro “libertà” di
prendere in giro ogni tipo
di riferimento religioso.
Padre Christian ci aiuta a
capire come un uomo di
Dio può arrivare ad affrontare anche una morte
violenta, che rimane incomprensibile e, di conseguenza, ingiustificata.
Sempre.
Se mi capitasse un giorno
– e potrebbe essere oggi –
di essere vittima del terrorismo che sembra voler
coinvolgere ora tutti gli
stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia
comunità, la mia Chiesa,
la mia famiglia, si ricordassero che la mia vita
era “donata” a Dio e a
questo paese. Che essi accettassero che l’unico Signore di ogni vita non potrebbe essere estraneo a
questa dipartita brutale.
Che pregassero per me:
come essere trovato degno di una tale offerta?
Che sapessero associare
questa morte a tante altre
ugualmente violente, lasciate nell’indifferenza
dell’anonimato. La mia
vita non ha valore più di
un’altra. Non ne ha neanche di meno. In ogni caso
non ha l’innocenza dell’infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi
complice del male che
sembra, ahimè, prevalere
nel mondo, e anche di
quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il
momento, vorrei poter
avere quell’attimo di lucidità che mi permettesse di
sollecitare il perdono di
Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nello
stesso tempo di perdonare
con tutto il cuore chi mi
avesse colpito. Non potrei
augurarmi una tale morte. Mi sembra importante
dichiararlo. Non vedo, in-
fatti, come potrei rallegrarmi del fatto che questo popolo che io amo venisse indistintamente accusato del mio assassinio.
Sarebbe pagare a un prezzo troppo alto ciò che verrebbe chiamata, forse, la
“grazia del martirio”,
doverla a un Algerino,
chiunque sia, soprattutto
se egli dice di agire in fedeltà a ciò che crede essere l’Islam. So di quale disprezzo hanno potuto essere circondati gli Algerini, globalmente presi, e
conosco anche quali cari-
cature dell’Islam incoraggia un certo islamismo. È troppo facile mettersi la coscienza a posto
identificando questa via
religiosa con gli integrismi dei suoi estremismi.
L’Algeria e l’Islam, per
me, sono un’altra cosa,
sono un corpo e un anima.
L’ho proclamato abbastanza, mi sembra, in base
a quanto ho visto e appreso per esperienza, ritrovando così spesso quel filo conduttore del Vangelo
appreso sulle ginocchia
di mia madre, la mia pri-
missima Chiesa proprio
in Algeria, e, già allora,
nel rispetto dei credenti
musulmani. La mia morte,
evidentemente, sembrerà
dare ragione a quelli che
mi hanno rapidamente
trattato da ingenuo, o da
idealista: “Dica, adesso,
quello che ne pensa!”.
Ma queste persone debbono sapere che sarà finalmente liberata la mia
curiosità più lancinante.
Ecco, potrò, se a Dio piace, immergere il mio
sguardo in quello del Padre, per contemplare con
lui i Suoi figli dell’Islam
così come li vede Lui, tutti illuminati dalla gloria
del Cristo, frutto della
Sua Passione, investiti
del dono dello Spirito, la
cui gioia segreta sarà
sempre di stabilire la comunione, giocando con le
differenze.
Di questa vita perduta, totalmente mia e totalmente
loro, io rendo grazie a Dio
che sembra averla voluta
tutta intera per questa
gioia, attraverso e nonostante tutto. In questo “grazie” in cui tutto è detto, ormai della mia vita, includo
certamente voi, amici di ieri
e di oggi, e voi, amici di qui,
insieme a mio padre e a mia
madre, alle mie sorelle e ai
miei fratelli, e a loro, centuplo regalato come promesso! E anche te, amico dell’ultimo minuto che non
avrai saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio
questo “grazie”, e questo
“a-Dio” nel cui volto ti contemplo.
E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in Paradiso, se piace a Dio, Padre
nostro, di tutti e due. Amen
Inch’Allah. Algeri, 1° dicembre 1993 Tibihrine, 1°
gennaio 1994.
Esperienze di vita
Nigeria: massacro Jiadista. Oltre 2000 morti
Loro non hanno avuto la stessa attenzione dei 17 morti di Parigi
“Il peggior massacro nella
storia dei Boko Haram”, così
ha definito Amnesty International l’eccidio che si è consumato in Nigeria, mentre tutti i
riflettori del mondo erano
puntati su Parigi. Due attacchi
in meno di una settimana nel
municipio di Baga, lungo le rive del lago Ciad, nel nord-est
nigeriano. Sedici villaggi sono stati rasi al suolo dalla milizia integralista islamica Boko
Haram che ha trucidato almeno 2000 persone sui 12 mila
abitanti che vivono in quell’area, ammazzati uno a uno a
colpi d’arma da fuoco o con i
machete, uomini anziani, donne e bambini inseguiti nelle
strade e nella foresta, finiti do-
po essere stati atrocemente
mutilati. Le testimonianze
raccolte tramite i sopravvissuti sono da incubo. I morti non
si riescono a contare, anche
perché si spera che tra coloro
che mancano all’appello qualcuno sia riuscito a salvarsi attraversando le frontiere con il
Ciad e con il Camerun. Ma anche perché decine di cadaveri
restano abbandonati nelle
strade senza che nessuno abbia il coraggio o la forza di
seppellirli.
I miliziani di Boko Haram
hanno attaccato una seconda
volta la popolazione di Baga
giovedì scorso, senza incontrare alcuna opposizione per-
ché le forze di sicurezza, distaccate in una vicina base
militare, erano scappate al
primo attacco degli integralisti, avvenuto sabato scorso.
Alcuni residenti della zona
che hanno cercato scampo dirigendosi verso la capitale
dello stato di Borno, Maiduguri, hanno raccontato alla
stampa che i miliziani hanno
attaccato, saccheggiato, ucciso chiunque incontrassero
sulla loro strada, bruciato i
villaggi radendoli praticamente al suolo. Qualcuno riporta che molti sono fuggiti a
bordo di piccole imbarcazioni affrontando le acque del lago Ciad, sono riusciti a raggiungere alcuni isolotti prima
che le barche affondassero e
da giorni sono privi di qualunque mezzo di sussistenza.
“Stanno morendo di fame e
di stenti”, ha raccontato un
ragazzo aggiungendo che la
stessa sorte stanno vivendo
nella foresta feriti e anziani.
Altri testimoni della mattanza
raccontano che durante la fuga hanno visto “centinaia di
cadaveri” sparsi per le strada.
Tutti i villaggi sulle rive del
lago Ciad sono stati distrutti,
Baga è diventata una zona
fantasma sotto controllo di
da quando ha iniziato il suo
scontro con il governo nigeriano guidato dall’inetto presidente Goodluck Jonathan. Il
prossimo 14 febbraio il paese
dovrà affrontare le elezioni legislative e presidenziali e,
quasi quotidianamente, si segnalano assalti da parte di
Boko Haram. Gli ultimi due
però, di sabato e giovedì scorso, secondo le testimonianze
sono stati tra i più cruenti.
Un massacro senza precedenti ha visto i terroristi
islamici nigeriani Boko Haram massacrare 2.000
persone nel nord-est distruggendo la citta di Baga.
Lo riferiscono fonti di Abuja citate dalla Bbc.
Boko Haram. Sabato scorso
il gruppo integralista aveva
attaccato una base che ospitava militari di diversi paesi,
messa su originariamente per
fare fronte al crimine internazionale attivo nella zona del
lago Ciad, le cui acque sono
condivise tra Nigeria, Niger,
Ciad e Camerun, successivamente la base avrebbe dovuto
essere utilizzata per combattere Boko Haram.
Tuttavia, a causa della crescente pressione del gruppo
sulla zona costiera, le unità
degli altri tre paesi si erano
da tempo ritirati, secondo
quanto dichiarato dal capo
delle forze armate nigeriane, maresciallo Alex Barde.
Non si sa però che fine abbiano fatto le forze nigeriane che, comunque, erano rimaste a presidiare la base.
Il maresciallo Barde non ha
offerto dettagli sull’attacco, ha
solo assicurato che l’esercito
nigeriano tenterà di organizzare una operazione per recuperare la base quanto prima
possibile. Nella sua campagna
per stabilire un califfato islamico nel nord-est della Nigeria, Boko Haram ha ucciso oltre 15.000 persone dal 2009,
I jihadisti di Boko Haram,
il cui nome tradotto significa “l’educazione occidentale è sacrilega”, sono finiti
sotto i riflettori internazionali per i rapimenti di massa,
soprattutto di giovani studentesse (aprile 2014), molte delle quali non sono mai
state rilasciate e di cui non
si hanno notizie da mesi.
Anche in questo caso il presidente “Buonafortuna” non è
riuscito a fare nulla, e questi
ultimi massacri nel cuore dell’Africa, costati la vita ad oltre 2000 nigeriani, hanno trovato ben poca attenzione sui
media internazionali, quasi
tutti esclusivamente puntati
sui tragici fatti di Parigi.
Fonte: popoffquotidiano.it
insieme
pag. 10
Idee, proposte e varie
Un Chisola da Record
Si chiude l’anno 2014, ed è
tempo di bilanci e considerazioni anche per la società
Asd Chisola Volley che non
conta i debiti, i crediti o tutto
ciò che riguarda la parte amministrativa ma solamente
le soddisfazioni... tante soddisfazioni. A partire dalle
squadre non si può che parlare della serie C femminile
che con un organico tutto
giovane si trova in solitaria
in testa alla classifica con un
occhio scherzoso verso un
serie “B” mai stata così vicina. La squadra guidata dal
coach Perrotta ha inoltre centrato la final four di coppa
Piemonte a dimostrazione
che lo staff e le atlete sono all’altezza di ogni competizione. Il gruppo della prima divisione ed under 16 femminile guidato dal coach Viola
con l’importantissimo aiuto
del futuro allenatore Marulli,
può vantare oltre al primato
in tutti e due i campionati anche l’imbattibilità nelle gare
fino ad ora disputate. Nel
maschile il nuovo progetto di
crescita del settore giovanile
gestito dal duo De Palo e Casamassa, festeggia la fine
dell’annata nel campionato
under 15 con un ottimo secondo posto alle spalle del
solito ed irraggiungibile Cuneo, mentre nel campionato
under 16 un momentaneo
terzo posto in attesa di recuperare alcune gare che potrebbe proiettare il Chisola
verso la testa della classifica.
Le mini atlete dell’under 13
femminile del coach Durando imitano le grandi e come
loro guidano il proprio campionato sognando un giorno
di poter crescere oltre che in
altezza anche in mentalità e
tecnica.
Con i campionati in previsione a Gennaio 2015 le under 13 e 12 maschili della
coppia Casamassa e Merlone ed under 12 femminile
del solito Viola non sono
state inattive ma forti in
realtà di molte partecipazioni a tornei, concentramenti e
manifestazioni proprio per
arrivare più che pronti all’inizio della prima gara di federazione. Tutte le volley
school hanno dato poi vita
all’ormai consueta festa di
fine anno che ha visto la partecipazione dei suoi 80 atleti
tutti riuniti all’interno del
palazzetto di Candiolo con
un pubblico da stadio a farne
da cornice. Tanto gioco, regali, sottoscrizione a premi e
lo sport della pallavolo come ospite speciale hanno
impresso nelle menti di
tutti coloro che han potuto
partecipare tanto amore e
devozione verso questa
realtà societaria.
La sera stessa tutte le
squadre, allenatori, dirigenti, direttivo e genitori si
sono ritrovati presso il
King’s Junior di Candiolo
per scambiarsi gli auguri di
un buon Natale e felice anno nuovo con davanti a sè
un giro pizza infinito.
Il Presidente Marco Dabbene coglie l’occasione di
invitare tutti i lettori ad
avvicinarsi a questa atmosfera che oltre ad
offrire lo sport ad atleti
di tutte le età, avvicina
sempre più nuove passioni attraverso concorsi, manifestazioni,
studio e molte altre attività. Allo stesso tempo l’invito viene esteso
anche alla presenza del
popolo candiolese ed intorni, alle gare in programma al palazzetto dello sport di Candiolo, perché sempre più le imprese
chisoline stanno
dando soddisfazioni oltre che alle atlete, la società e tifosi anche a tutta la comunità grazie al
nome Asd Chisola Volley portato
con onore e fierezza in tutto il
Piemonte.
Andrea Laruffa
L’Educazione... al denaro
Sarà il timore che iniziamo a copiare gli
asiatici con lo scambio di soldi che caratterizza il capodanno cinese che questo inverno mi è partito l’embolo! Da quest’ultimo atteggiamento umano osservato un
po’ in giro di recente ho iniziato a pensare
un po’ più seriamente a cosa vogliamo
insegnare ai nostri figli a riguardo del denaro ed ora che sono di ritorno nel mio
piccolo avamposto cinese tento di buttar
giù qualche pensiero a riguardo.
Credo che uno dei segreti dell’educazione sia quello di individuare i tempi. Con i
figli piccoli è importante che ignorino
cosa sia il denaro. Questo perché se gli
diamo troppa importanza sin dall’inizio
lo eleveranno a valore primario conferendogli anche una nobiltà che non possiede. Purtroppo oggi le banche propongono conti risparmio sin dalla nascita e
forse ancor prima, ahimè. Temo che sia
un errore che insegnerà silenziosamente
ai bambini ad averne reverenza, che lo situerà in uno stato superiore ad altri valori
spirituali di cui invece si parla molto meno. Il risparmio è importante soprattutto
in questi tempi ma è cosa da grandi metter via i soldi. Ai bambini forse sarebbe
meglio insegnare come spenderli sensatamente quei pochi che gli appartengono, magari frutto del passaggio del topino dei denti, dando loro anche la possibilità di sperimentare come gli oggetti una
volta acquistati perdano spesso di importanza. Pian piano sulla base dell’esperienza costruiranno il pensiero che il denaro ha anche un aspetto di impotenza in
quanto per la realizzazione dei desideri
più veri, legati alle relazioni tra persone,
esso è inutile. Crescendo è importante
poi fargli capire che il denaro appartiene
a noi quanto a loro perché come tutti i beni è cosa comune della famiglia e come
tale necessita un uso responsabile e entro
certi limiti condiviso. Talvolta anche
sbagliare un acquisto ha il suo valore
educativo. Parlo per esperienza diretta
purtroppo. Mio figlio di 15 anni ha infatti
appena comprato in autonomia per la
prima volta una felpa. Orrenda. Non solo
per i colori che non so in quale stato mentale lo stilista possa averla disegnata ma
anche per la qualità del tessuto. Poco alla
volta se ne sta rendendo conto ma il risultato è che avendo a disposizione il dena-
ro per comprare due felpe nuove per l’inverno ora andrà in giro con una davvero
informe per i prossimi mesi. Dal canto
mio dovrò solo resistere alla tentazione
di comprargliene un’altra o di far finta di
non esser sua madre.
Vengo da una famiglia assolutamente
nella norma e ringrazio i miei genitori
per avermi insegnato ad esser libera rispetto al denaro. Quando si poteva si
andava in vacanza, anche in posti belli
ma alcuni anni siamo stati in campagna
dalla nonna senza che questo mi facesse sentire povera.
Con i miei figli, vivendo in questo periodo di maggior tentazione al consumismo mantenere la rotta non è così
semplice infatti ho da poco scoperto
dalla maestra che la nostra piccola di
sei anni ha inventato di esser andata in
Thailandia per un lungo week end. Ciò
implica che non possiamo perder la
concentrazione perché appena si volge
un po’ lo sguardo da un’altra parte loro
sconfinano in lidi “esotici” e pericolosi. La strada è ancora lunga con lei
quindi ho speranza di corregger il tiro.
Coi figli un po’ più grandi mi piacerebbe
riuscire nel grande obiettivo di insegnargli ad esser generosi con il prossimo e un
po’ più sobri con noi stessi. Su questo
punto si va in cordata ed ogni volta che
ognuno di noi “cade” anche solo di un
po’ tira giù anche gli altri... quindi massima allerta. Non credo sia giusto dar loro
dei soldi come premio per il loro studio,
in verità si presenta raramente l’occasione quindi son “fortunata”. Neppure per i
lavoretti domestici diamo loro denaro
perché credo che la vita familiare comporti la “libera” e necessaria presenza di
tutti. Sulla partecipazione volontaria ci
stiamo ancora lavorando, siamo talvolta
ancora nella fase del ricatto ma spero vivamente di poter raggiungerne uno più
politically correct. A nessun genitore piace agire così barbaramente ma spiegarlo
ai figli in certe fasi non sembra possibile.
Poi però magari passa un mese e si raggiunge il livello superiore, sia come adulti che come bambini, si cresce insieme.
Teniamo alta la guardia perché il denaro
non diventi sempre più il Dio di tutte le
grandi occasioni di festa.
Simona Obialero Shanghai, Cina
Lo sapevate?
“Ragazzi non è un gioco ridursi all’ultimo respiro”. Una circolare inquietante è presente in molte scuole
rivolte ai giovani fra i nove e sedici
anni per una pratica in cui si perdono
i sensi esercitando una pressione sulla carotide. I ragazzi vi ricorrerebbero per saltare le lezioni e per la sensazione che si proverebbe al risveglio.
Ma attenzione: chi ci casca rischia la vita.
Che bella scoperta.
Vogliamo fare qualche
nome? John Dalton uno
dei fondatori della chimica moderna visse in evangelica povertà impegnandosi tutta la vita nella
chiesa di cui faceva parte.
Albert Eisten non escluse
mai l’opera di Dio nella
creazione. Francesco Faà
di Bruno, matematico. Sacerdote, lo troviamo addirittura fra i beati della
chiesa cattolica.
Seguono molti altri…
Cureremo l’alzheimer.
La straordinaria scoperta
sui benefici effetti dell’attività fisica per il cervello
è “l’Irisina” che sveglia la mente di
chi fa sport. Questa sostanza prodotta
dal corpo in movimento potenzia memoria e ragionamento. Segue un’altra cura, spiega il dottor Bruce Spiegelman, quella di una sostanza –
BDNF – che ha la funzione di far crescere le cellule del cervello.
Felice D.
insieme
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Ricordi e varie
Ricordiamo i nostri cari
Le fotografie pubblicate sono portate in REDAZIONE o nelle rispettive PARROCCHIE dalle IMPRESE FUNEBRI indicate sotto la
foto, dai FAMILIARI, AMICI o CONOSCENTI che desiderano ricordare i propri cari anche pubblicando la fotografia sul giornale INSIEME
CASALATI
ALBERINO
11/08/1943 - 04/12/2014
CHIRIOTTO
FRANCESCO
16/12/1932 - 28/11/2014
CIOCCHETTI
NATALE
17/12/1936 - 28/11/2014
CUTULI
DOMENICO
10/09/1948 - 18/12/2014
GATTI EMMA (IRMA)
ved. AGOSTO
07/05/1923 - 05/12/2014
GHIONE FRANCESCA
in CORNAGLIA
12/10/1933 - 19/12/2014
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. S. Giacomo - La Loggia
Parr. Natività M.V. - Piobesi T.se
Parr. S. Dom. Savio - Garino
Parr. S. Giacomo - La Loggia
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
PAGOTTO
GIOVANNI
12/01/1922 - 11/01/2015
PAGLIUZZI
GIUSEPPE
01/03/1961 - 08/11/2014
MARGIANI
ALDO
25/09/1943 - 04/01/2015
MARCELLINO
BERNARDINO
26/07/1938 - 29/12/2014
LUCCHIARI MARY
ved. POZZATI
25/08/1921 - 23/11/2014
GHIRARDELLO ZAIRA
ved. RIBERTO
29/11/1920 - 15/12/2014
Parr. Natale del Signore - Torino
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. S. Giacomo - La Loggia
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. Natività M.V. - Piobesi T.se
Parr. SS. Trinità - Nichelino
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
AGGERO PAOLO CESARE
10/12/1921 -08/01/2015
ASTORINO
SANTO
04/11/1939 - 24/11/2014
SIBONA GIOVANNA
in DOMENINO
29/09/1936 - 04/12/2014
ROLLE MICHELINA
ved. OLIVERO
08/07/1924 - 01/12/2014
PRONE ANGELA
ved. RONCO
07/06/1934 -19/11/2014
FORNO EMMA
ved. BUSSO
29/01/1929 -22/01/2015
Duomo - Carignano
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
Parr. S. Giov. Battista - Candiolo
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Imprese Funebri Riunite
Foto portata dal figlio Elio
ANNIVERSARIO
IMPRESE FUNEBRI RIUNITE - DAL 1979
A due anni
dalla sua scomparsa
vogliamo ricordare
con
immutato affetto
DI VIOTTO FLAVIO - RAZZETTI MARCO - ROLFO PAOLO
NONE
via Roma 6
Tel. 333 9858968
SAN REMIGIO
Carignano Via Umberto I n° 39
Tel. 011 969 94 87 - 333 9858968
LA LOGGIA
La Loggia Via Bistolfi n° 29
Tel. 338 708 06 36 - 333 9858968
LA VINOVEISA
Vinovo Via Marconi n° 70/A
Tel. 011 962 44 16 - 333 9858968
LA CANDIOLESE
Candiolo Via Roma n° 5/A
Tel. 011 962 58 71 - 345 1145328
LA PIOBESE
Piobesi T.se Via Magenta n° 2
Tel. 011 962 44 16 - 333 9858968
DRESDO
GIUSEPPINA
I Familiari
Parr. S. Bartolomeo - Vinovo
OSASIO ABITAZIONE TEL. 333 9858968 - 338 7080636
insieme
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Territorio
Metti… un giorno
al Teatro Regio di Torino
Era il 24 gennaio 2015, per tanti un sabato qualunque, ma
non per i nostri musici: un giorno che passerà alla storia della nostra Filarmonica!
Corso di Formazione
gratuito per nuovi
volontari a Candiolo
Dare aiuto ad una vita segnata dalla malattia aiuta a dare un senso alla nostra vita.
L’ANAPACA è un’associazione onlus di volontariato
che dal 1980 offre assistenza amicale gratuita ai malati
di cancro ed ai loro familiari.
Svolge un servizio di assistenza nei day hospital e nei
reparti di oncologia di molti ospedali distribuiti sul territorio di Torino e provincia ed è anche presente al domicilio del malato su richiesta.
ANAPACA, FPO – IRCCS organizzano un corso di
formazione gratuito per nuovi volontari destinati ad
aiutare i pazienti dell’Istituto di Candiolo.
Questo Corso inizierà l’11 marzo 2015 alle 17,30 presso l’Istituto stesso.
Per ulteriori informazioni e adesioni, telefonate allo
0114407592 (segreteria Anapaca martedì, mercoledì,
giovedì dalle ore 9 alle ore 12) oppure al 3479681699
(Carla, responsabile gruppo volontari di Candiolo).
ANAPACA onlus
Il Presidente
dott. Mario Airoldi
Un grande spettacolo dal titolo “Un Amore moderno da 200 anni”, all’insegna della professionalità, ma con una straordinaria
carica comunicativa! Con queste caratteristiche, di fronte ad un
pubblico di 1500 persone, tra autorità religiose, civili e militari e
la Grande Famiglia Salesiana, presente in ben 132 paesi, sono filate via le tre ore di spettacolo al Teatro Regio, che hanno aperto
a livello nazionale, le celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di
S. Giovanni Bosco. Un evento per riflettere su cosa possano fare
gli adulti per il bene più prezioso delle società: i giovani. La divertente e garbata conduzione di Gigi Cotichella, la sapiente regia di Simone Lotrionte, un nostro giovane candiolese, l’emozionante monologo in piemontese dell’attrice Laura Curino,
l’affettuoso e divertente ricordo di un’infanzia all’oratorio di
Giacomo Poretti: ma fra tutti
questi interventi, i grandi protagonisti sono stati i giovani
(c’erano anche delle ragazze
di Candiolo!). Alla nostra
Filarmonica è toccato il
compito di aprire lo spettacolo, con gli inni a Don Bosco e
l’inno di Mameli: ed è stata
veramente una grande emozione! Ma qualcuno forse penserà:
come avete fatto ad arrivare su quel grande palco! Semplicemente grazie al ricordo lasciato un anno fa quando abbiamo eseguito un bel concerto al Teatro Valdocco. Per questo dobbiamo
dire grazie al grande impegno dei nostri musici e del maestro Fabio Banchio, alla sua professionalità, perché in tutti questi anni è
riuscito a valorizzare in modo semplice le capacità dilettantistiche di tutti i componenti della Filarmonica Candiolese. Come ricordava il sindaco di Torino e il nostro Arcivescovo Cesare Nosiglia, “Educare vuol dire testimoniare con la propria vita, come
ha fatto Don Bosco; solo così si può incrociare il cuore dei ragazzi!” Nel ricordo e nella testimonianza della strada percorsa da
questo grande Santo torinese, il suo impegno in tutti i campi sociali, “un punto assoluto in campo educativo”, come ha scritto
nel suo messaggio il presidente emerito Giorgio Napolitano, abbiamo ricevuto nel nostro piccolo un motivo di fiducia e di speranza per un mondo migliore, in un futuro che assicuri lavoro e
Angioletta Faule
dignità per tutti.
Associazione Medjugorje Torino
Pellegrinaggio a Medjugorje
20-25 aprile 2015
Il programma prevede:
• La guida di accompagnatori qualificati e di un sacerdote.
• A tutti i partecipanti viene
dato in omaggio il libro
“Convertitevi e pregate”
sussidio valido sia durante
il pellegrinaggio che dopo
il ritorno a casa..
• Partecipazione alle funzioni religiose previste dalla Parrocchia di Medjugorje con tutti i pellegrini
provenienti dalle diverse
parti del mondo.
• Salita al Monte Podbrdo
(collina delle Apparizioni).
• Salita al Monte della
Croce (Krizevac) con preghiera della Via Crucis.
• La testimonianza di un
veggente o di un testimone
locale (quando è possibile).
• Possibilità di incontro
con una delle Comunità religiose del luogo, segno
evidente dei frutti di
Medjugorje 20-25 Aprile |
STANDARD 6 giorni €
340.00
Partenza mattino presto da
Candiolo. Arrivo a Medjugorje per il pranzo del giorno
dopo, ed inizio del trattamento di pensione completa.
Lungo il percorso, sia all’andata che al ritorno, pranzo libero e sosta per cena e pernottamento, incluso.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a:
Paola Bressan e Franco
Rubino 3289268842
Partenza da CANDIOLO
Con almeno 10 partecipanti
Prenotazioni fino ad esaurimento posti
Viaggio effettuato da “OTTAGONO VIAGGI”
Str. Carpice 10 Moncalieri
DOTT. VALENTINO DE MARIA
MEDICO CHIRURGO
SPECIALISTA
DENTISTA
CURE – PROTESI DENTALI
DETARTRASI – IMPIANTI
VISITE E PREVENTIVI GRATUITI
VIA BRIGNONE 11 – NONE
0119863259
A. V. A. S.
Piazza 2 Giugno n. 13 - VINOVO
Visite e prelievi in sede. Calendario prelievi:
– domenica 15 febbraio 2015
– sabato 25 aprile 2015
ASSOCIAZIONE VOLONTARI
AUTONOMA DI SANGUE
Date prelievi:
– sabato 29 novembre 2014
– sabato 28 febbraio 2015
– sabato 30 maggio 2015
– sab. 29 agosto 2015
– sab. 28 nov. 2015
Sede del prelievo:
via GOBETTI
Comune - Candiolo
Orario: 8,00 - 11,00
TEL. 0119652750
Usa bene il tuo tempo: aiutaci a salvare vite umane!
Donando il tuo sangue avrai anche un controllo sul tuo stato di salute! VIENI, l’AVIS è con TE!
DUE FIRME per AIUTARE TANTI senza pagare NULLA
L’8xmille ed il 5xmille sono due
firme che non ti costano nulla e
consentono di destinare una parte
delle tue tasse versate allo Stato a
CHI VUOI
FIRMA PER LA
CHIESA CATTOLICA
nell’apposito spazio
dell’8xMILLE,
in questo modo
farai molto per tanti
CASA
CASA DI
DI ACCOGLIENZA
ACCOGLIENZA
LA
LA MADONNINA
MADONNINA di
di Candiolo
Candiolo ONLUS
ONLUS
per parenti e malati di cancro in cura
5xmille - Firma e scrivi il numero
95516130010