Ettore Muti, il primo “delitto eccellente”
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Ettore Muti, il primo “delitto eccellente”
Anticipazioni IL PRIMO «DELITTO DI STATO» Ecco come è mor to ETTORE MUTI | 64 D di Memmo Caporilli opo il 25 luglio, Ettore Muti si trovò immerso in quell’atmo sfera pesante che gravava in quei giorni sulla capitale; il governo Badoglio, facendosi scudo del proclama “la guerra continua” a fianco del l’alleato tedesco, conduceva alacremente tratta tive di resa con il nemico firmando la resa il 3 settembre, ma lasciando che altro sangue fosse versato sui vari fronti dai nostri soldati fino all’8 settembre quando fu annunciata ufficialmente. (…) Il 18 agosto, Muti è invitato da Badoglio a recarsi presso la Divisione “M” per indurre i militi a sostituire i fasci dalle mostrine; si rifiutò convin cendo sempre più il vecchio maresciallo già carico di antichi rancori, di averlo come pericoloso nemico. Ettore fu da quel momento posto sotto sorve glianza, sino alla notte del 23 – 24 agosto quando fu organizzata la farsa omicida di cui nelle pagine che seguono si danno le testimonianze.(…) In questa lettera pervenuta al diret tore del settimanale “Asso di Bastoni” e pubblicata nel n. 37 del 1950 il Prin cipe Pignatelli, amico dell’Eroe, espone fatti e circostanze che confermano la premeditazione dell’assassinio. Si ripor ta uno stralcio: Palermo, 31 Agosto 1950 Un manifesto di denuncia disegnato da Gino Boccasile durante la Repubblica Sociale, mostra un grottesco Badoglio sogghignare sul cadavere dell’ex segretario del PNF, pugnalato alla schiena. Al centro: Ettore Muti in Spagna, volontario durante la Guerra civile. Nell’altra pagina Il sibillino biglietto inviato da Badoglio a Senise che potrebbe essere la condanna a morte dell’ex segretario del PNF: «Muti è sempre una minaccia, il successo è solo possibile con un meticoloso lavor o di preparazione. V. E. mi ha perfettamente compreso»... STORIA IN RETE Estate 1943, nell’Italia passata da Mussolini a Badoglio accadono cose strane. Ettore Muti, eroe di guerra pluridecorato, ex segretario del Partito Fascista, dà fastidio anche perché non vuol collaborare col governo nato dal golpe del 25 luglio che aveva rovesciato il Duce. Badoglio teme anzi che intorno alla figura di Muti possano riorganizzarsi i fascisti. E così, la notte tra il 23 e il 24 agosto per Muti scatta la condanna. Un’operazione sporca di cui, col tempo si è saputo ogni particolare grazie ad un’inchiesta degli anni Cinquanta che un libro - appena uscito e di cui anticipiamo un brano - rilancia… Caro Caporilli, leggo con grande ritardo la tua denun zia contro Badoglio quale mandante prin cipale dell’assassinio di Ettore Muti. Cre Luglio\Agosto 2007 do di poter dare indicazioni di un certo rilievo al riguardo e te le espongo lasciandoti libero di servirtene come credi più opportuno. Non posso precisare se fosse il 19 o il 20 agosto 1943. Certo fu po chissimi giorni prima dell’assassinio. Incontrai casualmente Ettore Muti in Via Veneto ed egli mi disse di essere stato convocato da Badoglio il giorno prima del nostro incontro. Muti era ancora irrita tissimo. Mi disse che gli aveva chiesto di recarsi presso la Divisione Corazzata CC.NN. (Camicie nere) di sede, mi sembra ricordare, verso Bracciano, la quale, malgrado le fosse stato dato come comandan te il genero del Re gen. Calvi di Bergolo, rifiutava di togliere dalle giubbe la lettera “M” che ne era distintivo. Badoglio chiedeva al Muti di recarsi a far opera di persuasione presso le dette CC.NN. in modo da ottenerne la sparizione della lettera senza obbligarlo a ricorrere a metodi drastici. Ettore Muti, che come tutti i Fascisti, era stato “ingabbiato” dalla famosa frase “la guerra continua” si era invece messo disciplinatamente agli ordini del Re per la con tinuazione della guerra “a fianco del fedele alleato tedesco”. Ma non poteva spingere il suo senso di disciplina patria, fino al punto da accettare questo incarico, Lui, ex-segretario del P.N.F. Fece per ciò presente al Badoglio la illogicità di assegnare un tal compito proprio a lui. Aggiunse che le CC.NN. lo avrebbero fischiato se si fosse presentato a loro con richieste del genere. Ho vivissime nella memoria le parole dettemi dal Muti. Il Badoglio, disse Ettore Muti, “era in un momento di cattivo umore o tentava di spaventarmi”. Si inalbero e pronunziò parole dure e “MINACCIOSE”. Muti – per chi lo conobbe l’affermazione non sembrerà eccessiva – gli rispose con frasi adeguate al tono stesso che il Maresciallo aveva usate…». Qui la nostra storia si ferma e diamo la parola alla dinamica del la “FARSA” nella nota deposizione del carabiniere Antonio Can tiero. Nel carteggio dell’inchie sta giudiziaria della denuncia, in uno dei documenti si legge che ... “Badoglio parlando con Carboni capo del SIM (Servizio Informazioni Militari) a proposi to dell’attività del Muti descritta nel solito rapporto quotidiano, dichiarò: “...allora bisogna arre | 65 STORIA IN RETE