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FABIOLA DELL’ ANGELO Dimensione Donna FABIOLA DELL’ ANGELO Dimensione Donna Dimensione Donna Mirella Di Peco Un universo Pop, tanto colore, un consapevole tocco di kitsch, collage, moda e creatività sono elementi complessi, che interagiscono e si condensano in un’unica mostra: “Dimensione donna” di Fabiola Dell’Angelo, in cui sono esposti dieci dipinti che hanno per soggetto figure femminili, ognuna con la propria storia, che diventano fautrici di una dimensione condivisa di femminilità emancipata e fuori dagli schemi tradizionali. In “Psilocybin” il rosa shocking dei capelli della geisha, il profilo verde del suo kimono e l’intensità dell’espressione tracciano il ritratto di una donna sicura di sé e del suo fascino, coronata da delicati fiori che vanno a campire lo spazio pittorico. Questi omaggi al mondo naturale non sono soltanto motivo decorativo, bensì alludono alla grandiosità e alla forza 4 di Madre Natura e sottolineano l’eleganza del soggetto rappresentato. Nella cultura tradizionale giapponese la geisha era una donna dotata di grande talento, capace di intrattenere conversazioni colte con i dignitari di corte ed eccellere nel canto e nella danza; Fabiola dell’ Angelo raffigura questo modello in quattro momenti diversi: misteriosa in “Hot Rod Flower”, ammiccante in “Katleya”, sensuale in “Psicocybin” e sognante in “Third eye”. Il suo ruolo si evolve a partire dal 1600, epoca della dinastia Edo e nei secoli successivi: in una società rigidamente controllata dagli uomini che non consentiva alle donne di emanciparsi: esse erano le uniche che potevano condurre uno stile di vita indipendente, in una dimensione di autonomia per molti aspetti simile a quella contemporanea. La geisha resta ancora iconica della società giapponese, dalla quale l’artista è profondamente attratta, in quanto vi si sperimenta tutti i giorni la pacifica coesistenza tra innovazione e tradizione, evidente anche nell’universo dei cartoni animati: lo scenario di una città come Tokio costituisce per Fabiola Dell’Angelo l’esempio più rappresentativo del melting pot universale in un mondo contemporaneo più senza confini. “Hot Red Flower” ben rende quest’esuberanza di suggestioni: vicino al mezzobusto di spalle della donna - volto ad esaltare la delicatezza dell’incarnato in contrapposizione alla massa scu- 5 ra dei capelli raccolti sulla nuca - troviamo una macchina decapottabile d’epoca, che riappare inaspettatamente nel mezzo del chignon, e l’immagine delle fiamme, che sembrano loro stesse tingere di rosso l’intero sfondo. La ragione di un‘espressività cosi immediata e comunicativa sono più ampie di quanto si potrebbe ipotizzare e fondano la loro ragione d’essere in un preciso referente storico artistico: il movimento della Pop Art, che negli anni ’60 va ad abbracciare l’immaginario popolare e sposa completamente la connotazione anche kitsch dei simboli della società di massa; dai mezzi di comunicazione, alla moda, alla vita urbana, proponendone una visione accattivante ed entusiastica. “Clashin kitsch” rende, infatti, omaggio alla celebre opera di Richard Hamilton “Just what it makes today’s home so different, so appealing”. La definizione stessa di Pop Art suggerita da Hamilton, ovvero una forma d’arte transitoria, popolare, economica, spiritosa, sexy e giovane è una dichiarazione d’intenti di cui Fabiola Dell’Angelo condivide dichiaratamente gli scopi. Ispirato al mondo del fumetto e della stampa industriale, è il quadro “Paparazzi”, dove lo sfondo verde acido trapuntato di pallini scuri, che ricordano la tecnica di Roy Lichtenstein, crea un deciso contrasto cromatico con il volto della protagonista, illuminato dai continui flash dei paparazzi che la seguono ovunque. Se Warhol immortala Marilyn Monroe in una serigrafia dai colori brillanti che ne riproduce il primo piano fino a privarla del dato psicologico e renderla icona di se stessa, Fabiola dell’Angelo utilizza come protagonista di “Diva” direttamente una bambola, oggettivizzando e rendendone espliciti gli intenti. In verità esiste un motivo più profondo per il quale l’artista si sente cosi vicina ad Andy Warhol: egli aveva iniziato la sua carriera nel campo della moda come stilista e Fabiola dell’ Angelo è anche fashion editor e jewellery designer, infatti, dichiara: “Il mio amore per la moda e per l’arte sono sempre andati di pari passo, fin da bambina. Sono una cosa sola. La moda è solo un altro tipo di arte, essere fashion editor è solo un altro modo, forse più di nicchia, per essere critica d’arte. Mi capita spesso di approcciarmi ad un abito allo stesso modo in cui analizzerei un’opera pittorica”. Dal lato più ironico e patinato emerge lentamente un’altra tendenza, più torbida ma altrettanto affascinante e che si manifesta in opere come “Sun burned”, dove predominano i toni scuri. Il colore in quest’ultimo caso è dato con il dripping, per esaltare le caratteristiche distintive dei colori ad acqua, che Fabiola dell’ Angelo predilige: se il disegno è composto da uno schizzo, tutto il resto è colore. In “Strolling star” l’immediata ispirazione artistica genera un tripudio di colori brillanti, che sono non protagonisti ma comprimari, poiché la vera “star” è una bambola vestita all’ ultima moda, catturata in tre diverse pose quasi stesse calcando la passerella di una sfilata: non c’è certo da stupirsi per quest’originale dimensione di donna, poiché “ogni espressione umana è una forma degna di studio e che può dare ispirazione, non ci si deve creare dei paletti, soprattutto quando si parla d’immaginazione.” (Fabiola Dell’Angelo). Clashin’ Kitsch, 2010, acrilico e collage su tela, cm. 50x70 8 Diva, 2010, stampa plotter su tela, 4 tele di cm. 44,5x68,5 ognuna 9 Katleya, 2012, china, acrilico, bronzo, resina, collage su carta, cm. 33x48 10 Hot Rod Flower, 2012, china, acrilico, bronzo, resina, collage su carta, cm. 33x48 11 Psilocybin, 2012, china, acrilico, bronzo, resina, collage su carta, cm. 33x48 12 Third Eye, 2012, china, acrilico, resina, collage su carta, cm. 48x33 13 Paparazzi, 2010, stampa plotter su tela, cm. 47x71 14 Strolling Star, 2010, acrilico, collage, cristalli swarowsky su tela, cm. 50x70 15 Happy Birthday Mr. Walt, 2011, acrilico su tela, cm. 60x45 16 Sun Burned, 2011, acrilico su tela, cm. 60x40 17 Biografia Nata nel 1984 a Treviso, Fabiola Gioia Dell’Angelo è cresciuta tra Como, Udine e Milano. E’ laureata in Fashion design alla NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano ed ha studiato fashion styling al London College of Fashion. Giornalista e pittrice, vive a contatto di arte e moda da quando è nata, con un’innata passione per il mondo delle sfilate e l’immaginario del kitsch. Adora i cuccioli di ogni specie ed ama tutto quello che ha due anime, due facce, due personalità... Fabiola Dell’ Angelo 18 CURRICULUM FORMAZIONE NABA Nuova Accademia di Belle Arti – Milano, Corso di Fashion and Textile Design, Diploma Accademico di primo livello in Fashion and Textile Design, con votazione 110/110 London College of Fashion – Londra, Summer courses degree, Styling for print, Personal styling ATTIVITA’ PROFESSIONALE Photo editor, fashion editor, giornalista, redattrice, illustratrice e coordinatrice di “Book Moda Prét-à-porter”, “Book Moda Uomo” e “Book Moda Bambini” per la “Publi Fashion” (Milano), azienda che si occupa di editoria di moda; 2011 Giornalista nei fashion weeks di Milano per Studio P.R. e Promotion Serena Brivio (Milano); collaborazione per shootings e servizi per “La provincia di Como” ed per il mensile “Mag”, 2011 Visual, Window Designer, Stylist, Make-up e Hair stylist, organizzatrice d’eventi per il vintage shop “Rock’n’Retro”, 2011 Organizzazione dell’evento e P.R. per la Fiera vintage d’abbigliamento e design “The wonderful vintage market”, 2010 Fashion Jewellery designer per il marchio di accessori moda di propria produzione “Fabs – Fabiola Gioia Dell’Angelo”, con la creazione di collezioni di bijoux e accessori moda innovativi, dal 2010 www.venderequadri.it [email protected]