Dinamo, è la strada giusta
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Dinamo, è la strada giusta
Prova maiuscola di Sacchetti, migliore in campo e autore di sedici punti Dinamo, è la strada giusta Supera Varese nella gara d'esordio a Sassari Un intervento acrobatico di Lacey nella gara vinta ieri contro Varese [FOTOGLORIA CALVI] SASSARI. E una, la prima di una lunga serie: successo limpido, mai in discussione. La Dinamo di Pasquini chiude avanti solo di sei (78-72) ma è un risultato bugiardo perché il Banco di Sardegna è sempre stato "dentro" il match con autorità e autorevolezza. In una sfida nella quale aveva tutto da perdere, Sassari ha messo in mostra i suoi gioielli, uno di famiglia, ovvero uno dei vecchi, Brian Sacchetti, capace di giocare la sua miglior partita da quando è sbarcato in Sardegna. Però il solo +6 finale deve anche far riflettere: quest'anno sarà sempre così, non ci sono materassi sui auali addormentarsi. Ine- vitabile poi l'impaccio iniziale di una squadra che per certi versi deve ancora nascere: la scelta di schierare in quintetto Lydeka per Olaseni ha poi appesantito la Dinamo che, comunque, non ha esitato ad azionare la transizione ogni qual volta è entrata in possesso della palla nella metà campo difensiva. La magica atmosfera del Serradimigni, caldo come sempre, ha dato una mano al Banco a prendere fiducia e coraggio. Ma è l'arma storica di Sassari, il tiro pesante (di Savanovic e Carter), a permettere il primo rassicurante break che ha portato la Dinamo avanti fin dal primo quar- to (21-15). La gestione di Pasquini è stata chiara fin dall'inizio: molte rotazioni (già sei giocatori a referto), utilizzo di Johnson Odom sia da playmaker che da shooting guard, gli occhi di tutti sempre puntati sul ferro. Ottimo l'impaccio della panchina, una componente fondamentale di squadra. Difesa dominante la "uomo", spesso faccia a faccia, cattiva e aggressiva: unico neo, qualche persa di troppo e non sempre la scelta giusta al tiro. Affiatamento mentale e sintonia tattica sono due aspetti sui quali lavorare ancora. Le debolezze della Dina- SERIE A mo più che le qualità di Varese hanno permesso al quintetto di Moretti di stare in partita (28-26). Il contro break finale di 7-0 è stata la risposta più bella di una squadra che ha subito dimostrato di saper reagire a una difficoltà. Intervallo lungo sul +10, con otto sassaresi a referto. La leadership di Johnson Odom è tutta nella tripla del 45-36 che interrompe un momentaccio del Banco di Sardegna dopo il rientro dagli spogliatoi. Da quel momento si è vista un'altra Dinamo: in una parola "assassina", capace di azzannare Varese che ha a-1'09" del terzo quarto è precipitata a -14. Il segreto: nessuno ha avuto paura di assumersi responsabilità in un contesto di squadra sempre più compatto. Inevitabile il 61-47 del terzo quarto: una Dinamo scattante (ma anche diesel) ha imposto una cadenza alla quale Varese non ha saputo resistere. A quel punto, altro esame per la Dinamo: la capacità di saper amministrare il vantaggio. Varese ha reagito ed è tornata sotto (-4), anche stavolta è riaffiorata la leadership di Johnson Odom (tripla) e l'istinto assassino di Carter per un rassicurante 78-67 a due minuti esatti dalla fine. Un vantaggio da amministrare. Con successo. E bravura, tanta. Nando Mura