La nostra prima volta

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La nostra prima volta
48 Sport
LA STAMPA
SABATO 14 GENNAIO 2012
COPPA DEL MONDO, SUCCESSO STORICO
Garanzia
Alessandro
Pittin,
22 anni
il prossimo
11 febbraio,
esulta sul
traguardo
francese di
Chaux-Neuve
La nostra prima volta
Pittin il pioniere
della combinata
11
Nazioni
hanno vinto
almeno una
gara in coppa
del mondo
di combinata
nordica
L’azzurro, già bronzo olimpico, vince in Francia
“Un grande giorno per me e per l’Italia”
ROLAND
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Personaggio
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lui, solo un altro atleta nato negli anni ‘90 aveva vinto una gara di coppa del mondo (il tedesco Rydzek). In questa stagione Pittin ha ronzato intorno al
successo, l’ha sfiorato a Seefeld anche nell’individuale e ieri ha piazzato l’accelerazione
giusta in Francia. «Il 13 di solito
porta sfortuna? Non sono superstizioso, è stato semplicemente un grande giorno per
me e per l’Italia». Oggi e domani si replica: semplicemente.
Come Alessandro Pittin.
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AUSTRALIAN
OPEN
Insomma, qualcosa, e non
poco, si muove. Vero, a Sochi
mancano ancora due anni e ci
sono volute 381 gare di coppa
del mondo perché l’Italia ne
vincesse una, ma abbiamo atleti sui quali si può puntare a occhi chiusi. Alessandro Pittin è
uno di questi, il bronzo olimpico non l’ha appagato e se non è
riuscito a trasformarlo in un
chiacchierone gli ha fornito la
misura non di quello che aveva
fatto, ma di quello che avrebbe
potuto fare. Tanto che prima di
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1970
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Centimetri
LA STAMPA
Federer nel club dei trentenni
“Non do garanzie, ma mi sento bene”
on vi do garanzie, ma mi
sento bene». Dopo i
trent’anni se fai l’atleta
è difficile fornirne, anche se ti chiami Roger
Federer e sulla tua confezione di Genio non hanno stampato una scadenza certa. Nella notte fra domenica e
lunedì partono gli Australian Open,
il primo Slam della stagione, l’ultimo
che nel 2003 finì nelle mani di un ultratrentenne, Andre Agassi, trionfatore a Melbourne (per la quarta volta) a 32 anni e 272 giorni.
Quello australe, quest’anno alla
100esima edizione, è il major meno
nobile, il più aperto alle sorprese. Il
più gentile con gli ospiti di una certa età: nel Club dei Dieci che nell’era Open (1968) sono riusciti a vincere almeno uno Slam dopo i
trent’anni ben quattro – Rosewall,
Newcombe, Korda e appunto Agassi – l’hanno fatto “down under”.
che di stock option tennistiche se ne inIl 2011 per SuperRog è stata la pri- tende –. Ma dopo il finale di stagione
ma stagione dopo il 2002 chiusa a ho ricominciato a comprarle. L’ho visecco di trofei pesanti - dall’Austra- sto aggressivo come non mai». I
lian Open 2010 è fermo a 16 - ma nel trent’anni Roger li ha festeggiati in
finale Roger è toragosto. È il tenerisnato a graffiare:
UNA VITA PER IL TENNIS simo papà di due getre tornei compredi due anni
«Mai avrei immaginato melline
so il Masters, una
e mezzo, Charlene
di vincere così tanto. Non Riva e Myla Rose, il
striscia vincente
di 15 match e il po- credo di smettere di colpo» fierissimo marito
dio della classifica
dell’inossidabile Miriconquistato dietro Djokovic e Na- rka; a differenza di Agassi però in uffidal. Un paio di settimane fa a Doha cio si diverte. Il Kid di Las Vegas ci ha
uno spasmo dorsale gli ha consiglia- raccontato di aver sempre odiato il
to il ritiro, gli antidolorifici e gli alle- tennis (vedi astutissima autobiogranamenti a Melbourne Park sembra- fia), anche se per riuscire a tornare nuno averlo rimesso in sesto.
mero 1 a 33 anni si faceva piantare si«L’anno scorso avevo iniziato a ringhe al cortisone nell’anca sdrucita.
vendere un po’ di azioni di Roger – di- «Roger invece per il tennis ha l’entuce Brad Gilbert, l’ex-coach di Agassi siasmo di un ventenne», assicura Paul
N
6”. «Ho lasciato sfogare gli avversari e quando siamo arrivati allo strappo conclusivo ho dato il massimo senza voltarmi.
Devo essere sincero, ho fatto
un po’ di fatica, la settimana
scorsa sono stato malato. È andata bene». È andata benissimo: quarto un altro azzurro,
Lukas Runggaldier, il gemello
di Pittin. Insieme, un mese fa a
Seefeld, portarono l’Italia al secondo posto nella gara a squadra. Anche lì, tanto per cambiare, prima volta in assoluto.
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L’età
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fondo. Ieri Pittin è partito 23”
dopo il primo, il francese LamyChappuis, oro olimpico in carica. L’azzurro, tredicesimo nel
salto, ha macinato un giro dell’anello per riportarsi sul treno
di testa, la sciata agile e potente allo stesso tempo, poi una
pausa per rifornire i polmoni
dell’ossigeno consumato. Salita finale: il suo tappeto rosso.
Uno scatto e tutta la concorrenza che finisce per guardargli solo le spalle: Lamy-Chappuis a 4”4, il tedesco Riessle a
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Gli è toccato urlare ancora
una volta. Che, per uno abituato ai grandi silenzi, non è
cosa da poco. Ma la prima vittoria italiana nella combinata
ha richiesto un altro strappo
alle regole: guardatelo Alessandro Pittin mentre taglia il
traguardo sulla neve francese di Chaux-Neuve, un urlo liberatorio che finisce dritto
dritto nella storia di questa disciplina.
Mai prima di ieri l’Italia aveva vinto una gara di combinata
nordica. Come mai prima di
Vancouver 2010 era salita su
un podio olimpico. Allora, come ieri, lì in alto ci ha portato
questo ragazzo friulano (è nato
a Tolmezzo, vive a Cercivento,
paese di 700 anime) di 21 anni,
cresciuto con il fondo e venuto
grande abbinando agli sci stretti il salto. Fusione tra forza e coraggio, testa e tecnica. Combinata nordica: il risultato dal
trampolino determina il via nel
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PAOLO BRUSORIO
Assalto agli Australian Open. Il coach: “Per entusiasmo dimostra 20 anni”
Genio
Roger
Federer,
30 anni:
lo svizzero
è numero 3
della classifica
mondiale
Annacone, il coach che lo segue dopo
aver agevolato anche l’ultimo urrah
del 31enne Sampras agli Us Open del
2002. «Pete a quello stadio della carriera era più altalenante. Roger non
ha bisogno di essere motivato, s’impegna ogni giorno per migliorare. Per lui
giocare uno Slam è come stare ad un
cocktail: si diverte per tutto il torneo».
Al Melbourne party non ha intenzione di figurare da imbucato. Pochi
malanni seri in carriera (mononucleosi a parte), un fisico da danzatore,
grazie al giusto dosaggio di tornei e
relax Sua Fluidità non si è ancora arreso alla gravità del tempo. Ha metabolizzato le sconfitte con Nadal e soprattutto con Djokovic («Agli Us
Open ho perso solo per sfortuna»)
dello scorso anno, e risorpassato
l’acerbo Murray. A differenza di suoi
antenati come Borg e Wilander,
McEnroe e Courier, è un campione a
bassa usura (anche mentale) e alto
rendimento. Pianifica a medio termine, pensa già alle Olimpiadi e oltre.
«Vincerà ancora degli Slam, ne sono certo», ha profetizzato due giorni
fa John McEnroe, uno che peraltro
con i grandi tornei ha chiuso a 25 anni e sul campo è invecchiato maluccio. «Mai avrei immaginato di vincere così tanto, e così a lungo – ripete
Federer – Ma non per questo mi sono
stancato. Non credo che mi sveglierò
una mattina e deciderò di colpo di
smettere». Difficile pensare che possa tornare il dominatore di qualche
stagione fa, anche perché negli ultimi due anni la sua aura da imbattibile è un po’ evaporata. Ma nel suo tramonto da Genio c’è ancora luce.
Da domani in campo
Lorenzi trova Djokovic
Sarà Paolo Lorenzi (n.108), l’avversario di Novak Djokovic nel
1˚turno degli Australian Open. Djokovic in semifinale potrebbe trovare
Murray, mentre per la prima volta in
7 anni Federer e Nadal sono nella
stessa metà di tabellone in uno Slam.
Sorteggio duro per gli italiani, benevolo per le italiane. Maschile: LorenziDjokovic, Starace-Ito, Volandri-Raonic, Seppi-Gasquet, Fognini-Falla, Cipolla-Davydenko. Femminile: Pennetta-qualificata, Brianti-Falconi, Schiavone- Pous Tio, Oprandi-Yakimova,
Errani-qualificata, Vinci-Cadantu.
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