Appunti_OSS_Principi Generali Elementi di Assistenza

Transcript

Appunti_OSS_Principi Generali Elementi di Assistenza
ASL Teramo
Operatore Socio-sanitario
Principi Generali
ed
Elementi di Assistenza
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Programma
Contenuti:
1. Concetto di salute e malattia
2. Evoluzione del concetto di salute e malattia
a) la salute e la malattia nell’antichità fino ai giorni d’oggi
b) il continuum salute – malattia
c) fattori che influenzano il concetto di salute e malattia
d) la salute per il bambino
e) la salute in età scolare
f) la salute per l’adulto
g) la salute nella senescenza
3. Le dimensioni della salute: biologica, psichica e sociale
a) L’uomo e la salute da un punto di vista biologico
b) L’uomo e la salute da un punto di vista psichico
c) L’uomo e la salute da un punto di vista sociale
4. Definizione del concetto di bisogno
a) Differenza tra bisogno e desiderio
b) Classificazione dei bisogni secondo gli autori più comuni
c) Caratteristiche comuni dei bisogni
5. Significato di autosufficienza, dipendenza e autocura
a) Livelli di dipendenza,
6. Significato di “cura” e di “prendersi cura”
a) concetto di cura,
b) concetto di prendersi cura
c) concetto di autocura
7. Definizione e valutazione dello stato funzionale dell’individuo anche in relazione
alla rete di sostegno
8. Esecuzione di prestazioni assistenziali particolari:
a) Accoglimento della persona all’ingresso in una struttura o al primo
incontro
i. Significato di accoglienza
ii. Fattori che influenzano l’accoglienza
iii. Tipo di ricovero e ripercussioni sull’accoglienza
iv. Protocollo per l’accoglienza
v. La responsabilità deontologica, amministrativa, civile e penale
vi. L’accettazione in DH
vii. L’accettazione in Day surgery
Docente: S. D’Ascenzo
2
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
viii. Accettazione in una RSA
ix. Accettazione in regime di A.D.I.
9. Rilievo di alcuni parametri vitali:
- Temperatura corporea: significato, obiettivi e metodi di rilevazione
- Pressione arteriosa: significato, obiettivi e metodi di rilevazione
- Frequenza cardiaca: significato, obiettivi e metodi di rilevazione
- Frequenza respiratoria: significato, obiettivi e metodi di rilevazione
- Peso, altezza ed altri parametri
10. Raccolta di escreti e secreti:
- Espettorato, metodi di raccolta ed esami più comuni
- Urine: metodi di raccolta ed esami più comuni
- Feci: metodi di raccolta ed esami più comuni
11. Piccole medicazioni
- Definizione e tecnica di esecuzione
12. Composizione della salma:
- Definizione dello stato di morte
- Attività che precedono la composizione della salma
- Cosa si intende per composizione della salma
- Precauzioni da adottare
- Inventario degli oggetti del deceduto
- Composizione della salma in casi particolari (malattie infettive)
- Informazione alla persona ed ai suoi familiari
Docente: S. D’Ascenzo
3
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Concetto di SALUTE E MALATTIA
La presenza di malattia o l’assenza della salute è un problema di
tipo PERSONALE e SOCIALE
L’ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE
□ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo, così come interesse per la collettività,
garantendo cure per gli indigenti.
□ Nessuno può essere obbligato a essere curato, se non
per disposizione di legge.
□ La legge non può in nessun modo violare i limiti imposti dal
rispetto dell'individuo.
La Legge 833 del 23 dicembre 1978 afferma che la cura dell'individuo
viene garantita tramite il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Evoluzione del concetto di SALUTE e MALATTIA
Anticamente la malattia veniva vissuta come un fenomeno
magico-religioso.
Concetto di SALUTE e MALATTIA nel ‘400 a.C.
Nella civiltà greca la medicina diventa razionale, fondata
sulla osservazione ed indagine sistematica, grazie
soprattutto ad Ippocrate.
Docente: S. D’Ascenzo
4
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Concetto di SALUTE e MALATTIA nel 1600
La medicina passa dall’empirismo alla scienza, ad
opera di Cartesio prima e Galilei dopo, che
misero in risalto l’efficacia del metodo scientifico.
Il corpo e la vita perdono così il loro carattere ‘sacro’ e diventano
possibili oggetti di indagine.
Modello BIOMEDICO di salute e malattia
Con la nascita della medicina scientifica (alla fine del ‘700) nasce il
modello bio-medico, in concomitanza con la nascita della società
industriale…
Alcuni presupposti di tale concezione:
□ la separazione tra bisogni fisici e psico-sociali (questi ultimi
vengono ignorati);
□ non si tiene conto dei fattori causali di natura socio-ambientale,
né delle componenti soggettive della malattia;
□ il ruolo dominante del medico e quello passivo del soggetto che
si ammala.
Concetto di SALUTE e MALATTIA nel ‘900
Nel XX secolo si sviluppa uno ‘specialismo’ esasperato per il quale
l'individuo si identifica addirittura con una sola "parte", "un organo",
negando di fatto l'individuo come persona.
Così, il modello biomedico diventa insufficiente, non è più
concepibile asserire che lo stato di benessere sia derivante dal ‘buon
funzionamento degli organi’, perché non si tiene nella dovuta
considerazione la sofferenza psichica, né le malattie cronicodegenerative, determinate da particolari condizioni ambientali e sociali.
Docente: S. D’Ascenzo
5
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
DEFINIZIONE di SALUTE secondo L’O.M.S. (1940)
Stato di COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE
SOCIALE
E
• Per la tradizione popolare: sano è chi non ha dolori, febbre o altri
disagi duraturi, tanto da impedirgli di svolgere le proprie funzioni.
•
Le "funzioni" dipenderebbero maggiormente (sempre per la
tradizione popolare) dall'età e dai ruoli sociali.
Questa definizione ha il vantaggio di essere di "buon senso", ma con lo
svantaggio di essere poco quantificabile.
AMBIENTE
L’ambiente è costituito dall’insieme di tutte le condizioni che
circondano la persona ed influiscono, agendo sul suo comportamento.
Le condizioni ed influssi sono di natura biologica, psicologica e sociale
SALUTE
Se, come indicato dall’OMS, la salute è lo stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale, e non solo assenza di malattia o
infermità … allora SALUTE è essere autonomi nello svolgimento delle
attività della vita quotidiana ed avere conoscenza e potere adeguati a
partecipare attivamente alle scelte collettive!
Quindi…
□ SALUTE è un concetto fortemente soggettivo.
□ Varia nel tempo e si modifica continuamente in base al
contesto.
□ É un concetto che può mutare a seconda dell’ambito nel quale
viene analizzato.
La vita è un’avventura nella quale niente è statico… una libertà completa
e duratura dalla malattia rimane perciò un mero sogno…!
Docente: S. D’Ascenzo
6
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
BENESSERE
□ Il benessere può essere pensato come l’equilibrio dinamico tra
gli aspetti fisici, psicologici, sociali e spirituali della vita di una
persona.
□ Come per la salute, ogni persona definisce il benessere in
relazione alle sue aspettative personali.
□ I comportamenti finalizzati al benessere promuovono la salute
ed aiutano a prevenire la malattia.
Includono: la gestione dello stress, la consapevolezza
dell’importanza della nutrizione e l’attività fisica.
MODELLO di SALUTE
Modelli basati su presenza-assenza di malattie definite, o più
‘ideologicamente’ sulle opinioni riguardo la salute, il benessere e l’olismo
(secondo l’olismo, la salute globale non è semplice assenza di malattia ma un
benessere globale di corpo, mente, società e ambiente e anche come un'evoluzione
psicofisica).
□
□
□
□
□
Modello clinico
Modello ospite-agente-ambiente
Modello delle opinioni sulla salute
Modello di alto livello di benessere
Modello di salute olistica
MODELLO CLINICO
Modello che interpreta la salute come “Assenza di segni e sintomi di
malattia” e come “Uno stato relativamente passivo di libertà dalla
malattia, una condizione di relativa omeostasi”.
Perciò la malattia è qualcosa che ‘succede’ ad una persona, quindi
in assenza di sintomi la persona è ‘sana’!
Questo modello non tiene in considerazione le ‘opinioni’ della persona su
salute e stile di vita, perciò non influenzando quest’ultimo lo lascia a
rischio di malattia; infatti, rilevare i segni e sintomi evidenti può non
influenzare molto la vita di una persona, che perciò continua a
comportarsi in modo pericoloso per la sua salute.
Docente: S. D’Ascenzo
7
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
MODELLO OSPITE – AGENTE – AMBIENTE
Ospite: Il soggetto o il gruppo che può essere a rischio, suscettibile di
malattia.
Agente: Ogni fattore interno o esterno che può portare a malattia con la
sua presenza o assenza.
Ambiente: Fattori fisici, sociali, economici, emotivi, spirituali, che
possono determinare la probabilità o la predisposizione a sviluppare una
malattia.
Questo modello fu sviluppato per identificare la causa di una malattia.
SALUTE e MALATTIA dipendono dall’interazione di questi 3 fattori.
Es. Una persona (ospite) può essere esposto al virus del
raffreddore (agente), ma il fatto che sviluppi la malattia, dipende da varie
condizioni (ambiente), come nutrizione inadeguata, sonno insufficiente,
stress; mentre, una persona ben nutrita e fisicamente in forma, che tiene
sotto controllo lo stress, è meno predisposto a sviluppare i sintomi.
Quindi, semplificando …
Docente: S. D’Ascenzo
8
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
MODELLO: Opinioni sulla salute
Modello in cui c’è relazione tra opinioni ed azioni di una persona.
Fattori che influenzano le opinioni:
□
□
□
□
Le aspettative personali in relazione alla salute e alla malattia.
Le prime esperienze con la salute e la malattia.
Il contesto socioculturale.
L’età e lo stato di sviluppo.
MODELLO: Alto livello benessere
“È un approccio focalizzato sullo stile di vita che si sceglie per
conseguire il più alto livello di salute secondo le proprie capacità”
(Ardell, 1967)
Lo stile di vita di una persona è un processo dinamico che coinvolge
credenze, bisogni e valori.
Così, le scelte della vita diventano opportunità per proiettarsi verso
il benessere, attraverso la responsabilità personale, la consapevolezza
nutrizionale, la gestione dello stress, l’attività fisica, il progresso spirituale
e la sensibilità ambientale.
MODELLO: di salute Olistica
Mente/emozioni
Corpo
Spirito
Ambiente
Docente: S. D’Ascenzo
Si basa sull’opinione che le
persone non possano essere
pienamente comprese se
esaminate solo a ‘pezzi’,
separate dal loro ambiente.
Inoltre, le persone sono viste
come un sistema che
modifica continuamente la
propria energia; l’organismo
ed il sistema in cui esso vive
sono visti come maggiori e
diversi, in confronto al
considerarli semplicemente
la somma delle loro parti.
9
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Le differenze fra salute e malattia sono a volte
talmente sfumate che sarebbe troppo semplicistico
considerarli l’uno il contrario dell’altro!
Continuum BENESSERE / MALATTIA
Concetto che si può raffigurare con una linea continua ai cui estremi
stanno completo benessere e morte:
Modello del benessere
Disabilità
Morte
sintomi
segni
educazione
crescita
Alto livello
benessere
prematura
Modello di trattamento
Consapevolezza
PUNTO NEUTRALE
(impossibile discernere tra malattia e benessere)
Docente: S. D’Ascenzo
10
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
PATOLOGIA - MALATTIA - DISFUNZIONE
Patologia
Se la salute è uno stato di armonia, la patologia è uno stato di
disarmonia (mente, corpo, emozioni e spirito).
La medicina tradizionale spesso associa la patologia con il
fallimento della medicina o della persona.
Manifestazioni e decorso della malattia dipendono da come la
persona integra l’esperienza nella propria vita, così la patologia può
essere trasformata in un’esperienza positiva di crescita e di valore
personale.
Malattia
È l’effetto della disarmonica integrazione (patologia) fra la mente, il
corpo, le emozioni e lo spirito. Il tentativo dell’organismo di mantenere
l’equilibrio fra questi è detta omeostasi.
Con i meccanismi auto-regolatori, il nostro corpo risponde ai
costanti cambiamenti dell’ambiente esterno, nello sforzo di mantenere
l’omeostasi e la salute.
La malattia è la modalità che il nostro corpo usa per segnalare il
superamento della nostra capacità naturale di mediare tra ambiente
interno ed esterno, oltre che un possibile segnale di non soddisfazione di
importanti bisogni.
Disfunzione
È un’azione (anomala, inadeguata o indebolita) che non risulta nella
norma; essa “genera interventi terapeutici da parte del paziente, della
famiglia, degli amici e dell’infermiere” (Gordon 2002)
Gli interventi terapeutici per le disfunzioni mirano ai fattori che vi
contribuiscono.
Gli interventi per le potenziali disfunzioni mirano a prevenirle attraverso
la riduzione dei fattori di rischio.
Docente: S. D’Ascenzo
11
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Effetti dello STRESS
I professionisti sanitari riconoscono che una vita stressante influisce su
come e quando si manifesti una malattia; ogni cambiamento, anche
positivo, porta ad una certa misura di stress, che a sua volta influisce sul
sistema immunitario.
Un insieme di eventi che richieda un notevole impegno di
adattamento della vita, spesso si associa alla malattia!
Fattori che influenzano la salute
Possono essere suddivisi in 4 grandi categorie:
Genetica e biologia umana
Fattori ereditari e modalità di funzionamento del corpo umano hanno un
grande influsso sullo stato di salute e di benessere individuale.
Nel patrimonio genetico individuale possono essere presenti
disordini ereditari, che determinano patologie che hanno effetti sulla
qualità della vita e sul livello di salute dell’individuo.
La biologia umana incide sulla salute perché un normale
funzionamento di un corpo sano previene alcune malattie e ci rende più
sensibili verso altre. Molti di questi effetti sono prodotti da ormoni
femminili e maschili (estrogeni e testosterone).
Influenze ambientali
I fattori ambientali che possono influenzare la salute sono numerosi e
possono essere:
□ L’esposizione o l’ingestione di alcuni irritanti biologici naturali
possono essere causa di malattia o addirittura di morte
(ingestione di funghi velenosi).
□ L’esposizione all’amianto, le vernici con piombo, l’acqua con
mercurio, costituiscono grossi pericoli per la salute.
Docente: S. D’Ascenzo
12
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
□ Le radiazioni solari o provenienti da alcuni macchinari possono
essere molto dannose, talvolta letali.
□ Anche i disastri ambientali (eruzioni vulcaniche, siccità,
condizioni climatiche estreme) rappresentano dei rischi per la
salute, allo stesso modo dei disastri ambientali causati
dall’uomo,
guerre,
bombardamenti,
inquinamento
e
sovrappopolazione.
Comportamenti personali
Il comportamento personale è un’area completamente controllata
dall’individuo, dove molti fattori influenzano la salute ed il benessere.
I fattori tipicamente ritenuti sotto il controllo dell’individuo sono:
l’alimentazione, l’esercizio fisico, la cura personale, le relazioni sessuali,
il livello di stress, l’uso di tabacco e droghe, l’uso di alcool e la sicurezza.
Alimentazione
Abitudini alimentari salutari e una dieta appropriata migliorano di molto,
nel loro insieme, lo stato di salute ed il benessere dell’individuo.
Mangiare soddisfa i bisogni biologici di base, di sostentamento, di
nutrizione ed idratazione e permette di soddisfare anche i bisogni sociali
ed interpersonali; tutti questi fattori contribuiscono, nell’insieme, al
benessere dell’individuo.
Esercizio fisico
L’esercizio fisico migliora l’elasticità muscolare, la circolazione ed il
benessere mentale.
Migliora la resistenza abbassando i livelli di pressione sanguigna e
riduce quindi le possibilità di infarto, di osteoporosi e di ictus.
Le palestre sono il luogo più appropriato per l’esercizio regolare,
ma possono anche rappresentare una fonte di malattia (es. il sudore
sugli attrezzi può rappresentare una prima fonte di impetigine – che è
un’infezione altamente contagiosa della pelle, può verificarsi a qualsiasi
età, ma è più frequente nei bambini piccoli e neonati. È causata da
un’infezione da batteri stafilococco o da streptococco).
Docente: S. D’Ascenzo
13
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Cura personale
La pelle contribuisce, insieme al sistema immunitario, a preservare il
corpo da allergeni, batteri, funghi e virus, proteggendolo da aggressioni
esterne. La cura della pelle, dei capelli, delle unghie, migliora il
benessere ed aumenta l’autostima.
La cura personale deve anche includere sane abitudini, quali una
postura corretta, appropriati movimenti corporei, adeguato sonno ed
accurata igiene dentale e orale.
Relazioni sessuali
Stabilire relazioni sessuali è parte naturale dei momenti di crescita e
sviluppo dell’individuo, ma un’attività non protetta espone la persona a
rischio di contrarre malattie invalidanti, talvolta letali (condilomi, Herpes
genitalis, blenorragia, sifilide, epatiti) che in una prima fase possono
essere asintomatiche (HIV).
SALUTE e MALATTIA non sono condizioni statiche, ma sottoposte
come l’essere umano ad un continuo processo di valutazione e
cambiamento.
Quindi, il concetto di SALUTE e MALATTIA…
□ È un giudizio di valore.
□ È uno stato soggettivo.
□ È un concetto relativo.
□ È determinato dalla cultura.
Docente: S. D’Ascenzo
14
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
LA SALUTE PER IL BAMBINO
Bisogni:
□ essere desiderato e accettato;
□ una gravidanza senza fatiche, preoccupazioni, infezioni,
intossicazioni… quindi senza rischi;
□ un parto ben assistito;
□ le basi per la sua salute fisica e mentale sono strutturate molto
prima della nascita;
□ le visite prematrimoniali e la pianificazione familiare consentono
di evitare la nascita di bambini con tare ereditarie e
programmare il momento migliore per l’evento.
LA SALUTE PER IL BAMBINO - dopo la nascita
Bisogni:
□ accurata igiene personale;
□ ambiente sereno;
□ nutrizione idonea.
La responsabilità della salute del bambino non è solo dei genitori. Tutta
la collettività vi deve infatti contribuire con servizi adeguati e garantendo
alla famiglia il necessario supporto (sicurezza sociale ed economica,
abitazioni adeguate e protezione nel lavoro)
LA SALUTE PER IL BAMBINO - nel primo anno di vita
Bisogni:
□ spazio (affettivo, nella casa, nel quartiere nella città, nella
società);
□ alimentazione adeguata;
□ sicurezza;
□ sviluppo indipendenza;
□ controllo dello sviluppo;
□ protezione (dalle malattie infettive).
Docente: S. D’Ascenzo
15
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
LA SALUTE PER IL BAMBINO - in età prescolare
Bisogni:
□ sorveglianza degli ambienti scolastici (perché siano
igienicamente idonei);
□ medicina scolastica (per il controllo dello sviluppo e prevenzione
dei danni fisici e psichici);
□ incentivazione all’educazione (fisica e sanitaria).
LA SALUTE nell’ADOLESCENZA
Cercare e promuovere per loro e con loro:
□ buone relazioni con i genitori e con le persone significative;
□ aiuto nel cercare la propria identità personale;
□ guida e sostegno nelle scelte di vita.
LA SALUTE per l’ADULTO
Presupposti comuni al senso di ‘salute’:
□ indipendenza economica;
□ stile di vita sano;
□ lavoro protetto (stabilità e tutela del lavoro).
LA SALUTE in ETÁ SENILE
□ consapevolezza dei cambiamenti delle abilità sensoriali e
motorie associati all’età;
□ conservazione del ruolo (sociale e familiare);
□ indipendenza economica;
□ interesse per la vita attiva.
Docente: S. D’Ascenzo
16
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
LE DIMENSIONI della SALUTE: BIOLOGICA, PSICHICA E SOCIALE
Aspetto biologico:
“ogni uomo è sotto alcuni aspetti uguale a tutti gli altri uomini”
Tutti, dall’organismo complesso chiamato “uomo”, a quello unicellulare
chiamato “ameba”, hanno le seguenti caratteristiche:
□ stessi componenti chimici (carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto,
fosforo, potassio, calcio, ecc.);
□ in tutti la respirazione è vitale per la formazione, il mantenimento
e la riproduzione delle cellule.
Altre caratteristiche comuni:
□ Tutti sono formati da un ambiente interno
distinto dal mondo esterno, dall’ambiente che
li circonda.
□ Tutti gli esseri viventi attraverso un ciclo di vita
(nascita, crescita, sviluppo maturazione,
riproduzione, invecchiamento e morte … sono
sempre presenti in natura).
□ Tutti hanno la capacità di riprodursi per
garantire la continuità della propria specie.
□ Tutti sono caratterizzati da ritmi fisiologici e
comportamentali (ritmi biologici sono: il ciclo sonno-veglia, le
fluttuazioni nella temperatura corporea, ritmi di divisione cellulare,
le migrazioni stagionali degli uccelli).
□ Tutti gli organismi per sopravvivere e riprodursi devono avere la
capacità di adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente esterno.
L’ADATTABILITÀ: LA CARATTERISTICA PIÙ IMPORTANTE DELLA VITA …
Docente: S. D’Ascenzo
17
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
L’UOMO come ESSERE SOCIALE
L’uomo non è solo un organismo biologico, ma anche un membro della
società ed un portatore di cultura .
L’uomo è un membro della società in quanto occupa uno status che si è
conquistato, occupa anche uno o più ruoli nelle sue interazioni con gli
altri.
É un portatore di cultura in quanto ha acquisito credenze, valori, costumi
e tradizioni da una generazione all’altra.
“ogni uomo sotto molti aspetti è come alcuni altri uomini”
(gruppi etnici, razziali, professionali, ecc.)
L’UOMO COME ESSERE PSICHICO
L’uomo è un attore psicologico, in quanto sente, agisce ed intraprende
attività quali il pensare, l’imparare, il parlare, il percepire.
Se tutti gli esseri viventi sono composti dalle stesse sostanze, non
c’è niente di più variabile delle azioni e reazioni umane. Perciò, “ogni
uomo è sotto alcuni aspetti, diverso da tutti gli altri”.
Gli uomini sono diversi fra loro perché:
□ hanno ereditato particolari caratteristiche dai genitori e dagli
antenati;
□ ognuno proviene da un differente ambiente culturale, sociale,
economico;
□ ognuno è cresciuto in differenti circostanze, ha avuto esperienze
diverse, si è trovato in situazioni particolari che sono
fondamentali per modellare la personalità.
Tutti gli aspetti, biologico, sociale e psichico, vanno compresi
singolarmente e nel loro insieme, perché è il loro effetto combinato che
influenza e guida il comportamento umano.
L’unicità di ogni singolo individuo determina la personalizzazione
dell’assistenza, o meglio il piano di assistenza individualizzato.
Docente: S. D’Ascenzo
18
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
L’AUTONOMIA E LA DIPENDENZA
L’assistenza al paziente varia in base alla sua complessità e la
complessità assistenziale è subordinata al livello di dipendenza
dell’assistito.
L’AUTONOMIA
La persona è autonoma o indipendente quando è in grado di assolvere,
soddisfare le sue necessità quotidiane.
Perciò l’assistenza mira a promuovere e mantenere la salute
(prevenzione), perché tale autonomia/indipendenza sia la più elevata e
migliore possibile.
DIPENDENZA (individuati 3 livelli di dipendenza)
Livello 1
La persona presenta una dipendenza moderata nel
soddisfacimento delle necessità a causa di: scarsa forza di volontà,
conoscenza, ragioni psicologiche e/o ambiente sfavorevole.
L’assistenza, in questo caso, mira a mantenere e/o ristabilire
l’indipendenza e l’autonomia (l’assistito necessita di sprono,
incoraggiamento ed educazione sanitaria informazione).
Livello 2
La persona presenta una dipendenza maggiore nel
soddisfacimento delle necessità, a causa di uno o più fattori di difficoltà.
L’assistenza, anche in questo caso mira a ristabilire l’indipendenza
(l’assistito necessita di un aiuto maggiore).
Livello 3
La persona presenta una dipendenza totale nel soddisfacimento
delle necessità l’assistenza mira a diminuire la dipendenza (l’assistito
necessita di una supplenza totale per il soddisfacimento dei suoi
bisogni).
SIGNIFICATO DI CURA
Docente: S. D’Ascenzo
19
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
“to cure” (da cui deriva “curing”)
Significato: trattamento – rimedio (la cura riferita alla malattia, cioè il
tentativo di ridare benessere alla persona, contribuendo a guarirla)
“Cura”. Curare per il personale di assistenza significa attuare prestazioni
corrette, applicando un trattamento terapeutico puntuale e scrupoloso.
Tipo di trattamento:
Conservativo: volto a conservare le funzioni vitali del corpo.
Curativo: volto a debellare l’alterazione.
Palliativo: volto ad alleviare il dolore.
Sintomatico: volto ad alleviare il sintomo piuttosto che curare la
causa specifica.
□ Riabilitativo: volto al recupero o alla stabilizzazione di un deficit
funzionale.
□
□
□
□
SIGNIFICATO DI “PRENDERSI CURA”
“to care” (da cui deriva “caring”)
Prendersi cura, avere sollecitudine, dare attenzione alla persona malata.
È un’espressione di natura relazionale, riguarda la qualità della
vita della persona, è riconoscimento della singolarità di ogni
esperienza ed il rigetto della standardizzazione delle cure.
Si tratta di passare dal praticare, all’essere responsabile, offrire al
degente un’assistenza globale che tenga conto delle sue esigenze,
sollievo dal dolore nelle sue diverse modalità di manifestazione, essere
attenti ai bisogni di ognuno, dare il tempo e la possibilità ad ogni utente
di esprimere le proprie ansie e paure.
SELF CARE o CURA di SÉ o AUTOASSISTENZA
La cura di sé è il contributo continuo di un adulto alla propria esistenza,
alla propria salute ed al proprio benessere. É la pratica delle attività che
gli individui intraprendono ed eseguono, per conto proprio, per
mantenere la salute e il benessere.
Quando un cambiamento nello stato di salute determina una
dipendenza dagli altri, per poter mantenere il benessere, la persona
Docente: S. D’Ascenzo
20
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
passa da una situazione di agente dell’auto assistenza a quella
assistito.
La partecipazione alla cura medica, l’essere in grado, in caso
malattia, di applicare delle conoscenze mediche alla propria cura
definiscono azioni di auto-assistenza.
Azione di auto-assistenza è quindi la capacità di un individuo
eseguire operazioni di valutazione e azioni essenziali per la cura di sé.
di
di
si
di
IL CONCETTO DI BISOGNO
Diversi studiosi, soprattutto dell’area umanistica, si sono occupati dei
bisogni umani, pertanto esistono varie teorie a riguardo; ma quelli che
più di altri hanno influito sull’assistenza infermieristica sono: Abraham
Harold Maslow, Agnes Heller ed Virginia Henderson.
Definizione di BISOGNO
Il bisogno spesso viene confuso con il desiderio.
Il bisogno è l’esigenza di un bene necessario agli scopi della vita che si
manifesta abitualmente come sofferenza per una ‘mancanza’ (JERVIS)
Definizione di DESIDERIO
□ il desiderio viene avvertito come una emozione verso uno scopo
(oggetto, situazione, ecc.) in cui non è presente una
sofferenza, ma un’insoddisfazione.
□ la persona è consapevole dell’esistenza di un mezzo atto ad
estinguere la insoddisfazione.
Con un desiderio insoddisfatto si può sopravvivere, ma con un bisogno
insoddisfatto ci si può ammalare e la malattia implica anche il malessere
psichico.
Docente: S. D’Ascenzo
21
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Il concetto di BISOGNO secondo MASLOW
MASLOW ha sviluppato una teoria dei bisogni che ha classificato ed
organizzato secondo una gerarchia; quelli assunti come punto di
partenza sono quelli fisiologici e la loro non soddisfazione è
incompatibile con la sopravvivenza.
I BISOGNI SECONDO MASLOW
Una volta soddisfatti i bisogni fisiologici, emergono una serie di ulteriori
bisogni definiti di sicurezza ed includono: stabilità, protezione, libertà
dalla paura, dall’ansia e dal caos, bisogno di strutture, di ordine, di leggi,
di limiti, ecc.
Se i bisogni fisiologici e di sicurezza sono abbastanza soddisfatti,
emergono quelli di appartenenza (affetto, amore, far parte di un gruppo,
di una famiglia, avere radici in un particolare luogo ecc.); a questo punto
la persona risente dell’assenza di amici, di un partner, desidera relazioni
di affetto e cerca intensamente di realizzare questo bisogno.
Quando una persona ha soddisfatto i bisogni citati, avverte il bisogno di
stima che può essere classificato in due modi:
□ l’autostima (il sentirsi forte, libero, indipendente, competente);
□ il prestigio (inteso come senso di rispetto ed apprezzamento da
parte degli altri).
All’ultimo posto nella scala c’è il bisogno di autorealizzazione.
Secondo Maslow questo corrisponde alla realizzazione di ciò che è
potenziale in ogni essere umano, cioè diventare ciò di cui si è capaci; per
cui ci si può realizzare come genitore, o come atleta, o come artista, ecc.
I BISOGNI secondo HELLER
Docente: S. D’Ascenzo
22
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Teoria basata sul concetto di bipolarità.
Secondo la Heller esistono due tipi di bisogni: esistenziali ed umani:
□ quelli esistenziali sono propri di tutto il mondo vivente (uomini
animali piante);
□ quelli umani sono solo degli esseri umani.
I bisogni umani si dividono in radicali e alienati:
□ i radicali sono connaturati alla personalità umana (amore
amicizia socialità);
□ gli alienati sono indotti (possesso, potere denaro ecc.).
Chi sceglie i bisogni alienati inevitabilmente trascura quelli radicali.
I BISOGNI secondo HENDERSON
L’autrice identifica 14 bisogni fondamentali, molto simili a quelli di
Maslow.
Fisiologici:
□ Respirare bene.
□ Mangiare e bere adeguatamente.
□ Eliminare le sostanze di rifiuto.
□ Muoversi e mantenere posizioni confortevoli.
□ Dormire e riposare.
□ Scegliere l’abbigliamento adatto.
□ Mantenere la temperatura corporea.
□ Mantenersi puliti e in ordine.
Sicurezza:
□ Evitare i pericoli dell’ambiente.
Appartenenza:
□ Comunicare con gli altri.
□ Partecipare alla vita religiosa, politica, sociale.
Stima:
Docente: S. D’Ascenzo
23
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
□ Lavorare e sentirsi realizzati.
Autostima:
□ Giocare, partecipare a varie forme ricreative.
Realizzazione:
□ Imparare, scoprire o soddisfare le curiosità riguardanti la salute
o inerenti lo sviluppo mentale.
Altre definizioni di BISOGNO
□ una necessità che emerge da circostanze esistenti;
□ una situazione di difficoltà;
□ un forte stimolo fisico o psichico tesi al compimento di
un’azione;
□ una mancanza di qualcosa di necessario.
Concetto di BISOGNO, caratteristiche principali:
□
□
□
□
Le esigenze umane sono bisogni.
I bisogni sono condizioni di necessità.
I bisogni sono mancanza di benessere.
I bisogni sono comunque carenza di qualcosa.
Docente: S. D’Ascenzo
24
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
L’ACCOGLIENZA DELL’UTENTE
(in ospedale o struttura sanitaria)
“L’atto che porta ad accettare, ospitare, ricevere presso di sé una
persona”.
Accogliente è colui che si mostra affabile e cordiale nei rapporti umani,
che offre confort.
In caso di disagi (sanitari e/o sociali), per una buona accoglienza
non è più sufficiente la sola cordialità, ma il rapporto umano va integrato
da una conoscenza delle scienze (un sapere specifico).
Accogliere una persona in situazione di bisogno, significa riconoscerla
come “unica e diversa dagli altri“, perciò gli si riconosce il diritto al
rispetto delle sue esigenze.
L’ACCOGLIENZA: fattori influenti
□
□
□
□
□
I comportamenti assunti.
La comunicazione.
Le caratteristiche dell’ambiente.
Le aspettative del soggetto.
Le esperienze passate.
L’identità della persona assistita, non va stravolta in funzione della
routine ospedaliera
Docente: S. D’Ascenzo
25
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
TIPI di RICOVERO
Le diverse cause che possono condurre al ricovero, richiedono
comportamenti e modalità di intervento diversi, quindi capacità di
adattamento da parte degli operatori preposti.
PROGRAMMATO (prescritto dal medico di base)
Diverse figure coinvolte:
□ Personale amministrativo (registrazione dei dati).
□ Personale infermieristico (raccolta dati, presa in carica del
paziente, assistenza).
□ Personale medico.
□ Personale
tecnico-sanitario
(esecuzione
di
indagini
diagnostiche).
□ Personale socio-sanitario (accoglienza di tipo alberghiero,
assistenza, supporto all’infermiere).
di URGENZA (intervento tempestivo)
di EMERGENZA (in imminente pericolo di vita)
In ambedue questi casi è presente una elevata componente emotiva
della persona assistita ed un altrettanto elevato livello di ansia del
personale, a causa della criticità del momento.
Anche se prevale l’aspetto operativo, non va dimenticata la
comunicazione che, se efficace, può rendere meno drammatico il caso.
Docente: S. D’Ascenzo
26
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
PROTOCOLLO per L’ACCOGLIENZA
DEFINIZIONE
Il protocollo è: “la descrizione delle tecniche impiegate e/o degli atti
eseguiti in certe situazioni assistenziali o per determinate prestazioni”.
É un documento che descrive le diverse fasi che portano ad un
determinato obiettivo, generalmente standardizzabile e riconducibile ad
un percorso individuato in precedenza.
VANTAGGI
L’utilizzo di un protocollo specifico ha il vantaggio di programmare le
azioni dei diversi operatori, non lasciando nulla al caso ed evitando che
alcuni aspetti vengano trattati superficialmente.
OBIETTIVI
□ Garantire sicurezza alla persona attraverso l’individuazione
delle prestazioni necessarie, suddividendole in base alle
competenze fra tutto il personale.
□ Fornire le dovute informazioni all’utente.
□ Stabilire le priorità degli interventi in relazione alla situazione
della persona ed al tipo di ricovero.
L’ACCOGLIENZA: responsabilità ed aspetti medico-legali
□ Responsabilità
“DEONTOLOGICA”.
Tutela
il
rispetto
dell’individuo nella sua globalità e che deriva dall’essere
persone qualificate al servizio di altre persone in situazioni di
bisogno.
□ Responsabilità “CIVILE”. Chiunque cagioni un danno è tenuto
per legge a risarcirlo.
□ Responsabilità “AMMINISTRATIVA”. Deriva dalla violazione di
un qualsiasi dovere amministrativo e comporta una sanzione
amministrativa.
□ Responsabilità “PENALE” è personale ed è riferita alla gravità
del reato commesso.
Docente: S. D’Ascenzo
27
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
Esempi di RESPONSABILITÀ:
□ Identificazione del personale curante.
□ Accesso alla propria documentazione clinica e conoscenza dello
stato di salute.
□ Impossibilità al ricovero, diritto al trasporto presso altra struttura
con “mezzo idoneo ed adeguata assistenza”.
□ Rifiuto del ricovero.
□ Consenso informato.
□ Segreto professionale.
ACCETTAZIONE: in Day Hospital
È una forma vantaggiosa di ricovero con le seguenti caratteristiche:
□ brevità dei tempi delle prestazioni (6-8 h);
□ assenza del pernottamento.
É una soluzione intermedia tra il
indispensabile, e l’ADI se non attuabile.
ricovero,
laddove
non
sia
L’accettazione, sotto l’aspetto amministrativo, non differisce da quella
per il ricovero ordinario.
Peculiarità del Day Hospital:
□ Sono previste aree destinate all’erogazione di prestazioni
sanitarie, sale di attesa per utenti ed accompagnatori, sala
mensa, zona accettazione.
□ L’utente giunge in modo programmato, con conseguente
drastica riduzione dei tempi di attesa per gli interventi
diagnostici e terapeutici.
□ Programmati anche i successivi accessi, sino a completamento
del programma assistenziale.
□ Nei DH più moderni, la dotazione di strumenti di lavoro a
disposizione del paziente (es. fax e computer), consentono
all’utente di svolgere la propria attività, senza troppo stravolgere
le abitudini personali e mantenendo il solito regime di vita.
Docente: S. D’Ascenzo
28
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
ACCETTAZIONE: in Day Surgery
□ Si tratta di un DH chirurgico preposto all’accoglienza di paziente
per l’esecuzione di esami endoscopici complessi, per la piccola
chirurgia, per esami diagnostici pre-operatori, ecc.
□ Il ruolo del personale di assistenza è di sostegno alle attività
organizzative, tutte improntate alla massima
efficienza e
sicurezza.
□ Dopo l’intervento, il soggetto viene seguito sino al risveglio, se è
stata praticata un’anestesia generale, e tenuto in osservazione
per almeno 6 ore.
ACCETTAZIONE: in una RSA
Le Residenze Sanitarie Assistite sono strutture concepite, in genere, per
anziani non autosufficienti od a grave rischio di non autosufficienza, che
non possano essere seguiti dall’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e
per i quali si prospetterebbe un ricovero in ospedale.
In una RSA la persona viene seguita da più operatori in relazione ai
bisogni che emergono.
Le figure professionali che generalmente vi sono presenti:
□ Infermieri
□ Fisioterapisti
□ Geriatra
□ Psicologo
□ Educatore Professionale
□ Assistente Sociale
□ O.S.S. (quest’ultimo, il gruppo più numeroso, è addetto alla
assistenza diretta igienico-alberghiera e sanitaria).
Il personale di assistenza si può trovare di fronte ai più svariati bisogni,
legati a:
□ età;
□ polipatologie;
□ ridotta o assente autosufficienza;
□ rischio iatrogeno (per iatrogena si intende una malattia, una lesione
o un danno funzionale attribuibile in via diretta o indiretta ad un dato
intervento, compiuto da un sanitario a livello terapeutico, preventivo o
diagnostico).
Docente: S. D’Ascenzo
29
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
A questo fine, non è sufficiente una valutazione iniziale dei bisogni, ma è
necessario un continuo monitoraggio delle condizioni della persona.
La valutazione iniziale è svolta da un’équipe con strumenti e scale di
riferimento, volte ad avere un quadro complessivo.
ACCETTAZIONE in regime di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
L’accesso a tale servizio è subordinato alle seguenti condizioni:
□ dopo dimissione ospedaliera, per ulteriori prestazioni socio
sanitarie;
□ in alternativa all’ospedalizzazione;
□ a domicilio, possono essere erogate prestazioni infermieristiche,
sociali, mediche, riabilitative, di supporto psicologico, educative
e assistenziali;
□ l’ammissione ad un programma di assistenza domiciliare
integrata, come pure il ricovero in RSA, viene decisa da un
gruppo di specialisti cui viene attribuita la funzione di filtro alle
domande (U.V.G. - Unità Valutativa Geriatrica);
□ la comunicazione tra operatori della struttura ospedaliera e dei
servizi domiciliari, la continuità delle prestazioni assistenziali,
viene garantita da una documentazione con cui si forniscono
informazioni sullo stato fisico e psichico del soggetto al
momento della dimissione.
Tali informazioni solitamente riguardano:
Igiene – Eliminazione – Mobilizzazione – Alimentazione –
Respirazione – Riposo – Sonno.
Docente: S. D’Ascenzo
30
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
RILIEVO di ALCUNI PARAMETRI VITALI
Importanza dei parametri
I parametri vitali sono importanti in quanto sono il ‘metro di misura’
per la definizione dello stato di salute o malattia dell’individuo.
Nell’impossibilità, infatti, di ‘misurare’ tali parametri, la salute o malattia
risulterebbe una mera sensazione dell’individuo o una impressione di
colui che lo osserva.
Significato generale dei parametri
Il significato del ‘parametro’ vitale è definita dalla capacità di
riconoscere un segno in una scala di riferimento, che fornisce la
possibilità di dichiarare ‘normale’ o ‘alterato’ il valore osservato. I
parametri, quindi, forniscono informazioni riguardanti la fisiologia e/o
patologia della persona.
Distinzione fra Parametri ‘essenziali’ e ‘secondari’
La differenza tra le due tipologie di parametri, più che un criterio
squisitamente scientifico è una mera necessità didattica. Il criterio di
distinzione sta nella incidenza sul rischio o meno della vita del paziente.
Quindi, quando il parametro vitale è essenziale, si stanno verificando le
questioni fondamentali della sopravvivenza. Così la loro compromissione
è sinonimo di grave malattia.
Parametri vitali ‘essenziali’:
• coscienza (verifica della risposta del paziente, della sua capacità di
interagire con l’ambiente che lo circonda – G.C.S. o A.V.P.U.)
• respiro (presenza e qualità dell’attività respiratoria o meno)
• circolo (presenza e qualità dell’attività circolatoria o meno – attività
di pompa del muscolo cardiaco)
Docente: S. D’Ascenzo
31
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
PRESSIONE ARTERIOSA
Cos’è la Pressione Arteriosa?
È la pressione esercitata dal sangue sulla parete dei vasi arteriosi
dovuta alla contrazione del muscolo cardiaco, espressa in mmHg. La
presenza di tale pressione è rilevabile manualmente attraverso
l’individuazione dei principali ‘polsi’ nei loro ‘punti di repere’ (carotideo,
femorale e radiale).
Importanza clinica
Tenuto conto che il parametro della P.A. mostra sia la presenza
dell’attività cardiaca che la forza esercitata dal sangue sulle pareti dei
vasi arteriosi, è certamente rilevante ai fini clinici e va rilevata con grande
precisione.
Rilevazione pressione ‘massima’ (sistolica) e ‘minima’ (diastolica)
La distinzione dei due momenti della rilevazione della P.A. è legata
a due fasi dell’attività di pompa del cuore.
La pressione cosiddetta ‘massima’ è quella che corrisponde al
momento della contrazione del ventricolo sinistro, quindi la spinta
massima del sangue (sistole); mentre quella ‘minima’ corrisponde al
momento della diastole del ventricolo (mentre l’atrio corrispondente si
contrae).
Nota: come rilevazione d’emergenza della P.A., in assenza di
apparecchio per misurarla, si può ovviare rilevando la sola P.A. massima
(sistolica) attraverso la presenza (o meno) dei tre polsi (carotideo,
femorale e radiale).
Il polso radiale, se presente, attesta la presenza di una P.A.
massima superiore a 90 mmHg.
Il polso femorale, se presente ed in assenza di quello radiale,
attesta una P.A. massima pari o superiore a 70 mmHg.
Il polso carotideo, se presente ed in assenza degli altri due polsi,
attesta un P.A. massima di circa 60 mmHg., in questo caso è probabile
che se le condizioni non migliorano il polso diminuisca ulteriormente e si
debba ricorrere alle manovre rianimatorie.
Docente: S. D’Ascenzo
32
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
FREQUENZA CARDIACA
Cos’è la Frequenza Cardiaca?
È il numero di pulsazioni cardiache rilevabili durante un periodo di
tempo di 60” (un minuto).
Importanza clinica
La normale frequenza cardiaca varia, indicativamente, tra i 60 bpm
(battiti per minuto) e 90 bpm. Variazioni della frequenza cardiaca
possono esprimere alterazioni dell’attività della pompa cardiaca.
È inoltre opportuno durante la verifica del polso constatare se le
pulsazioni sono regolari o se subiscono pause ed accelerazioni,
comunicandole tempestivamente al personale sanitario.
Nota: è auspicabile, per essere più rapidi nella rilevazione, effettuarla
per soli 15” e moltiplicarla poi per 4, ottenendo così il range standard di
rilevazione (un minuto).
FREQUENZA RESPIRATORIA
Cos’è la Frequenza Respiratoria?
È il numero di atti respiratori compiuti dal paziente, rilevato
contando i movimenti di espansione e rilassamento del torace per un
periodo di tempo di 60” (un minuto).
Importanza clinica
La normale frequenza respiratoria varia, indicativamente, tra i 12 e
i 16 atti per minuto. Al variare della frequenza respiratoria si ha
l’immediata individuazione di eccessiva o insufficiente attività respiratoria
e quindi si rileva il tentativo dell’organismo di compensare situazioni di
sforzo fisico o comunque insufficiente apporto di ossigeno.
Quando ci si trovi davanti ad un quadro di tachipnea (atti superiori
ai 20 per minuto) o di bradipnea (inferiori a 12), va rapidamente messo il
paziente in posizione semiseduta ed attivato il personale sanitario.
Docente: S. D’Ascenzo
33
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
TEMPERATURA CORPOREA
Cos’è la Temperatura Corporea?
Questo parametro, quando rientra in un range di normalità (da 36 a
37 °C) è l’espressione di una condizione di omeosta si, di benessere, o
quantomeno di assenza della presenza di patologie che si
contraddistinguano con la sua alterazione. Quindi, la TC normale
presuppone un metabolismo corretto, un centro per la termoregolazione
funzionante ed una temperatura ambientale non eccessiva.
Importanza clinica
Si tratta di un parametro fra quelli che abbiamo definito ‘non
essenziali’ o secondari, ma non per questo non rilevante. La sua
importanza è legata al fatto che vari disturbi organici e patologie sono
contraddistinti dalla elevazione della temperatura corporea. Pertanto
anche questo parametro va rilevato con grande attenzione, e la sua
alterazione, sia l’ipertermia – febbre (> 37°C) che l’ ipotermia (< 36°C)
vanno prontamente segnalate al personale sanitario.
Principali sedi corporee di rilevazione:
- tatto – ascellare - auricolare - rettale.
PESO, ALTEZZA
Importanza clinica
Anche parametri ‘più semplici’, come quello del controllo del peso
e dell’altezza, hanno grande rilevanza in quanto (oltre ad essere segnali
di possibili importanti patologie in atto - come quella oncologica, che può
accompagnarsi alla rapida e rilevante diminuzione del peso corporeo)
rappresentano elemento necessario per lo studio clinico e l’attribuzione
dei dosaggi farmacologici per le terapie, il controllo della dieta
alimentare, ecc. (calcolo massa corporea, ecc.).
Quindi, anche questi parametri sono estremamente importanti e vanno
rilevati con la massima precisione possibile.
Docente: S. D’Ascenzo
34
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
ALTRI PARAMETRI:
Vascolarizzazione periferica – Colorito – Reazione pupillare – Stato
idratazione – Integrità cutanea – ecc.
Applicando la stessa cura ed attenzione nella rilevazione di tutti i
parametri vitali, vista la loro importanza per la diagnosi e la terapia, non
bisogna sottovalutare:
• la vascolarizzazione periferica (tempo di riempimento capillare,
patologico se >2 sec.);
• colorito cutaneo o delle mucose (bianca, rossa, cianotica,
cerulea, ecc.);
• reazione pupillare (miotiche, midriatiche, anisocoriche);
• stato idratazione della cute (umida, secca, sudata);
• integrità cutanea (arrossamenti, ferite, piaghe da decubito, ecc.).
Il ruolo dell’O.S.S. nella rilevazione dei parametri, come in numerose
altre competenze dell’assistenza al paziente, è quello della
collaborazione con l’infermiere e dell’assistenza diretta al paziente.
Riguardo alla rilevazione dei parametri vitali, bisogna quindi fare molta
attenzione ad evitare un atteggiamento superficiale, prendendo cioè
‘alla leggera’ l’importanza della rilevazione dei parametri e la loro
incidenza su diagnosi e terapia, e quindi dev’essere sempre puntuale,
precisa ed efficace.
Docente: S. D’Ascenzo
35
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
RACCOLTA di ESCRETI e SECRETI
In questo ambito ci limitiamo a ricordare alcuni principi di base e
precauzioni di cui tenere conto, in quanto le metodiche di raccolta o
prelievo di secreti ed escreti è soggetta ai protocolli applicati nella
specifica struttura o servizio, alle disposizioni impartite dal personale
sanitario e dalle consuetudine, oltre che dal tipo di presidi e materiale a
disposizione per effettuarle.
Escrezione ed escremento: materiale espulso dall’intestino e materiale
di risulta della nutrizione che viene alla fine del processo defecato.
Secrezione: materiale organico risultato del secernere, produrre del
corpo umano ed espulse o riassorbite a seconda dei casi (lacrime,
sudore, bile, ecc.)
I principali escreti/secreti che riguardano le manovre di prelievo e
raccolta sono: l’espettorato, le urine e le feci.
Per ognuno di essi, adottando i protocolli o le disposizioni della struttura
o servizio, bisogna fare adottare le seguenti precauzioni comuni:
• verificare che non si apportino modificazioni o inquinamento della
sostanza raccolta;
• evitare di inquinare il contenitore sterile (quando adottato), facendo
quindi molta attenzione a non toccare la parte interna del contenitore;
• prestare attenzione a non contaminarsi e non contaminare ulteriore
materiale non indispensabile alla esecuzione della manovra;
• consegnare o conservare il materiale raccolto SEMPRE e solo
dopo essersi assicurati che sia stato contrassegnato con i dati del
paziente o altri dati richiesti in modo non confondibile (es. etichette
adesive, ecc.);
• la conservazione va fatta secondo il tipo di indicazione ricevuta dal
personale sanitario, facendo attenzione se dev’essere fatta a
temperatura ambiente, a temperatura controllata (stufette, incubatrici) o
in frigo;
• facendo molta attenzione, secondo le manovre igienico-sanitarie
imparate, nei casi in cui veniamo informati che il prelievo viene effettuato
o consegnato da paziente con malattia infettiva contagiosa).
- Espettorato: metodi di raccolta ed esami più comuni
Docente: S. D’Ascenzo
36
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
(sorvegliano e/o aiutando in modo che il paziente esegua il
deposito del campione di saliva / espettorato in modo corretto nel
contenitore).
- Urine: metodi di raccolta ed esami più comuni
(sorvegliano e/o aiutando in modo che il paziente esegua il
deposito dell’urina in modo corretto nel contenitore, o se il prelievo
dell’urina viene fatto dall’operatore, se il circuito della sacca sul paziente
sia sterile o meno, se va fatto con l’infermiere direttamente dal catetere,
ecc.).
- Feci: metodi di raccolta ed esami più comuni
(sorvegliano e/o aiutando in modo che il paziente esegua il
deposito del campione di feci in modo corretto nel contenitore o
eseguendolo l’operatore direttamente).
Docente: S. D’Ascenzo
37
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
PICCOLE MEDICAZIONI
NOZIONI GENERALI
PER INTERVENIRE IN CASO DI PICCOLE FERITE
Definizione e tecnica di esecuzione
PRINCIPI
I provvedimenti sono fondamentalmente condizionati dalla causa.
È opportuno seguire una ‘logica cronologica’ e procedere alla successiva
fase solo dopo aver risolto quella precedente in modo adeguato.
•
•
•
•
•
Tamponare eventuali emorragie
Raffreddare eventuali ustioni
Pulire il possibile
Disinfettare
Coprire temporaneamente o definitivamente
Tamponare eventuali emorragie
Materiali e Provvedimenti:
- Garze o qualunque materiale adatto
- Compressione (continua fino all’arrivo al P.S. se arteriosa,
temporanea, fino ad arresto del sangue, se venosa)
- Bendaggio normale o compressivo
- Posizione favorevole a ridurre la pressione sanguigna in uscita
Raffreddare eventuali ustioni
Materiali e Provvedimenti:
- Rimuovere fonte di calore (o di freddo).
- Rubinetto acqua corrente fredda (o leggermente calda se
l’ustione è da freddo), soluzione fisiologica, copertura con
Docente: S. D’Ascenzo
38
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
materiale (sterile se possibile), continuare a bagnare durante il
trasporto.
- Eventualmente (in caso di piccole ustioni di I° g rado) applicare
pomata ustioni disinfettante.
- Verificare condizioni generali del paziente.
Pulire il possibile
Materiali e Provvedimenti:
- Acqua e sapone su ferite lievi e non profonde;
- Acqua ossigenata abbondante, eventualmente alternare con
lavaggio mediante soluzione fisiologica;
- Rimuovere sporco con garze sterili;
- Manovre di pulizia sempre centrifughe.
Disinfettare
Materiali e Provvedimenti:
- Alcoolici e non (Alcool denaturato; Acqua ossigenata; ‘Citrosil’;
Betadine, Mercuro Cromo, Amuchina, ecc.);
- Disinfezione centrifuga.
Coprire temporaneamente o definitivamente
Materiali e Provvedimenti:
- Qualunque tessuto pulito, meglio se sterile.
- Quando possibile, garze sterili (evitare garze per ‘perdono fili’ o il
cotone idrofilo).
- Medicazione che lasci RESPIRARE la ferita e copertura curando
che i margini esterni della ferita siano ben coperti.
Docente: S. D’Ascenzo
39
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
COMPOSIZIONE DELLA SALMA
DEFINIZIONE dello STATO di MORTE
Per definizione di Legge, la constatazione dello stato di morte è riservata
al medico.
QUANDO IL PAZIENTE SI AGGRAVA...
Aggravamento: ATTESO - NON ATTESO
• non atteso: emergenza sanitaria (probabile trasferimento in terapia
intensiva);
• atteso: probabile decesso.
ATTESO
Gestire il ‘trapasso’… 3 obiettivi:
• comfort per il morente;
• supporto a morente e familiari;
• formalità tecniche e amministrative.
In base ai protocolli della struttura, consuetudini ed ordini specifici,
l’Operatore addetto all’assistenza dovrà provvedere a:
• isolare il paziente: spostamento di camera o paraventi (che ci verrà
indicato in base allo stato di coscienza del paziente e al comportamento
dei vicini di letto);
• provvedere alle esigenze ‘terminali’: se presenti i parenti, si
consente loro di praticare direttamente semplici cure sul paziente,
tenendo conto del momento molto difficile e mantenendo il controllo della
situazione;
• igiene cavo orale e mantenimento del paziente all’asciutto: evitare
troppe manipolazioni;
• collaborazione nel controllo dei trattamenti antalgici;
Docente: S. D’Ascenzo
40
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
• evitare di parlare forte e pronunciare parole ‘imprudenti’ al letto del
malato (è difficile stabilire con certezza se il paziente è del tutto
incosciente).
• Ministro di culto: se richiesto - se non è presente nella struttura
viene richiesto direttamente dalla famiglia (in base alla confessione
religiosa) o tramite la Direzione Sanitaria (vanno rispettati gli specifici riti,
sempre che non mettano in difficoltà gli altri pazienti o contravvenga alla
Legge italiana).
AL MOMENTO DEL 'TRAPASSO'...
• in caso di morte attesa: avvisare prontamente il personale sanitario
(medico e infermiere) per la verifica dell’avvenuto decesso;
• in caso di morte non attesa iniziare le manovre di BLS e chiedere
ad altri di avvisare immediatamente il personale sanitario (medico e
infermiere);
• mettere dei paraventi - in caso di morte attesa - (se non sono già
presenti e se il decesso si verifica in stanza comune).
• prendere nota dell’ora, se non presente personale sanitario;
• collaborare nelle manovre di emergenza, anche in presenza e se
praticata da personale sanitario.
PREPARAZIONE DELLA SALMA...
• porre il corpo disteso ‘a piatto’;
• pulizia sommaria (dopo aver tolto i vestiti, le protesi,
apparecchiature, medicazioni ingombranti, se possibile anche i gioielli);
• togliere coperte e cuscino e sostituire le lenzuola;
• chiudere le palpebre ponendo un batuffolo di cotone bagnato su
ciascuna di esse, mantenere chiusa la mascella (fascia, fazzoletto, ecc.).
• tamponare gli orifizi naturali (cotone, garze, ecc.) per prevenire o
bloccare ev. perdite;
• provvedere alla vestizione (se previsto), secondo le abitudini della
struttura o in base alle indicazioni dei familiari;
• preparare al ‘rigor mortis’ (mettere le gambe dritte, braccia flesse
sul grembo, piedi ad angolo retto);
• fissare il talloncino, con tutti i dati previsti per la sala mortuaria,
dalla parte dei piedi;
• trasporto con barella, letto personale o lettino speciale, due ore
dopo l’avvenuto decesso;
Docente: S. D’Ascenzo
41
Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012
INVENTARIO...
Gli effetti del defunto vanno riconsegnati alla famiglia nella condizione in
cui si trovano. 2 componenti del personale: raccolta, inventario e
confezione. Se vestiario ‘infetto’, inviare a disinfezione prima della
riconsegna (pacco unico, per la riconsegna).
Bisogna raccogliere: fotografie, gioielli, apparecchiature, protesi
personali, denaro, carte di credito (qualsiasi effetto di valore), ecc.
stilando subito un elenco in doppia copia (una rimane al reparto - previa
firma di ricevuta - e l’altra al familiare).
In caso di assenza dei parenti o se morte violenta, materiale e relativa
lista vanno consegnati alle autorità (forze dell’ordine).
DOPO LA RIMOZIONE DELLA SALMA...
Pulizia e disinfezione camera ed arredi, tenendo conto nella esecuzione
(attuando gli eventuali specifici protocolli per sospetti o casi accertati di
malattie infettive contagiose) se trattasi di paziente con patologia
contagiosa o no.
Tener conto dei desideri o preferenze lasciate disposte dal defunto o
espresse dai familiari, purché non contrastino con le disposizioni di legge
vigente.
Nota: qualsiasi informazione ai familiari della persona deceduta vanno
tenuti dal personale sanitario, eventualmente affiancati dal personale di
assistenza.
Docente: S. D’Ascenzo
42