Giochi e attività nel bosco e in città
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Giochi e attività nel bosco e in città
Strumenti per la didattica, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e il sostegno Collana diretta da Dario Ianes Monika Bezdek, Petra Bezdek e Ursula Bezdek Giochi e attività nel bosco e in città Idee per divertirsi e imparare nella scuola dell’infanzia Erickson Indice 7 Introduzione 11 PRIMA PARTE – Giocare nel bosco 13 unità 1 Familiarizzare con il bosco 17 unità 2 Sempre in movimento 2.1 Giocare in libertà – la natura come strumento di gioco 2.2 Un parco giochi nel bosco 2.3 Giochi di movimento con regole 31 unità 3 Cercare e orientarsi 35 unità 4 Giochi di ruolo 41 unità 5 Imparare giocando nell’ecosistema «bosco» 49 unità 6 Giochi in cerchio, cantati e con le dita 57 unità 7 Giocare con tutti i sensi 7.1 Toccare 7.2 Vedere 7.3 Ascoltare 7.4 Annusare 7.5 Assaporare 71 unità 8 Nel bosco di notte 73 unità 9 Le stagioni nel bosco 9.1 Primavera 9.2 Estate 9.3 Autunno 9.4 Inverno 85 SECONDA PARTE – Giocare in città 87 unità 10 Ho una casa che… 10.1 La nostra casa: la scuola dell’infanzia 10.2 Case di cartone, pietra e argilla 95 unità 11 Giochi in cortile 11.1 Giochi con la palla 11.2 Giochi di gruppo 11.3 Giochi «saltati» 11.4 Disegni sul selciato 103 unità 12 La nostra via 12.1 Le case della nostra via 12.2 Attività manuali sulla nostra via 12.3 Per strada ci sono tante cose da scoprire! 12.4 I rumori della nostra via 12.5 I nostri vicini di casa 109 unità 13 Tante case, una città 13.1 Costruiamo una città 13.2 La nostra casa è una città: una festa a scuola 115 unità 14 Strade e traffico in città 14.1 La strada per arrivare a scuola 14.2 Imparare l’educazione stradale giocando 14.3 Autobus, tram e metropolitana 121 unità 15 Spazi naturali in città 15.1 Giochi di gruppo ai giardinetti o al parco 15.2 Giocare in libertà 125 unità 16 La città moderna 16.1 L’amministrazione comunale 16.2 I sistemi di distribuzione 16.3 Altri luoghi e istituzioni importanti per una città 133 unità 17 La storia della mia città 17.1 Monumenti e luoghi d’interesse 17.2 La nostra città una volta 17.3 Al museo di storia e cultura locale 139 unità 18 Cultura in città 18.1 Il teatro 18.2 Le arti figurative 18.3 La musica 1 Introduzione Il gioco costituisce la ragione di vita dei bambini e rappresenta anche per gli adulti un’esperienza positiva, liberatoria. Giocando impariamo a conoscere i nostri limiti, testiamo forza e abilità, impariamo cose nuove su noi stessi e sull’ambiente che ci circonda, troviamo soluzioni, ci confrontiamo con i pericoli, sperimentiamo lavoro di gruppo, fantasia, flessibilità e molto altro ancora. Le numerose attività proposte in questo volume, varie e avvincenti ma al tempo stesso semplici da realizzare, sono spunti e suggerimenti per insegnanti e educatori che desiderano sfruttare al meglio le potenzialità del gioco in un contesto di apprendimento sempre stimolante e coinvolgente. Il libro è suddiviso in due parti, Giocare nel bosco e Giocare in città, e presenta svariate idee da attuare nell’ambiente naturale, nello specifico il bosco, e in quello urbano, ovvero la via, il quartiere e più in generale la città dove è situata la scuola. Giocare nel bosco Bambini e ragazzi hanno bisogno di spazi di gioco libero, non strutturato, dove potersi allenare a tutti i livelli per la loro vita futura. Tutti i giochi che si possono fare nel bosco impegnano e stimolano la nostra percezione come una sorta di «scuola sensoriale» globale: i bambini escono da questo spazio di avventure fisicamente, spiritualmente e intellettualmente rinvigoriti, ma anche arricchiti di un grande bagaglio di esperienze! Nel bosco essi entrano in contatto con i cicli della natura e imparano così a integrarsi in un sistema, in un ritmo. Un significato particolare hanno poi i giochi svolti nel bosco in assoluta libertà, che i bambini inventano in loco e mettono in atto in molteplici varianti, stimolati dalle mutevoli circostanze di questo ambiente. Il bosco spinge sia i bambini sia noi adulti a inventare sempre cose nuove. Animatori, educatori, insegnanti e genitori hanno però anche la possibilità di guidare alcuni giochi, per farsi un’idea del livello di sviluppo dei bambini o per sostenere e stimolare determinati step formativi. Le indicazioni di età riportate per ciascun gioco sono solo orientative: in gruppi misti di bambini e adulti e in famiglia anche i più piccoli possono prendere parte a giochi complessi, l’importante è che abbiano accanto una persona di riferimento che conoscono bene. Nel bosco è importante osservare alcune regole: – indossare un abbigliamento adeguato per proteggersi dal maltempo; – indossare berretto, maglietta a maniche lunghe, pantaloni lunghi e scarpe robuste per proteggersi dalle zecche; dopo essere stati nel bosco è bene scuotere i vestiti o cambiarsi e controllare di non avere zecche addosso; – se veniamo morsi da una zecca: allontaniamo il parassita con una pinzetta e teniamo sotto controllo la morsicatura per qualche giorno; – rimedio collaudato per difendersi dalle zecche: mischiare ¼ l di olio di oliva extravergine con 40 gocce di melaleuca e stendere il composto sulla pelle; – per proteggersi dalla tenia è bene lavarsi le mani prima di mangiare; – per sbrigare «bisogni importanti» scaviamo sempre una buca nel terreno. Nello zaino del capogruppo non devono mai mancare: – carta igienica e paletta; – bottiglia d’acqua, asciugamano e rhassoul, un’argilla naturale utile per lavarsi le mani (potete acquistarla in un negozio di prodotti biologici); – kit di pronto soccorso con pinzetta rimuovi zecche; – coperta o telo idrorepellente; – busta di plastica per i rifiuti; – a seconda dell’attività prevista: materiali, attrezzi, manuali di botanica. Nel proprio zainetto impermeabile ogni bambino dovrebbe avere: – un supporto isolante per sedersi; – uno spuntino (confezionato in maniera essenziale) e qualcosa di caldo o freddo da bere dentro a una bottiglia infrangibile; – una borsa di plastica nella quale conservare i tesori raccolti. Giocare in città La prima impressione che abbiamo di una città — generalmente determinata dal suo ritmo frenetico e dal rumore, dal traffico di mezzi di trasporto e di persone, dalle file interminabili di case e dal groviglio di strade — tende spesso a prevalere sulle sue bellezze e sulle svariate possibilità di gioco e di apprendimento che essa offre. Con le idee di gioco contenute nella seconda parte del volume desideriamo pertanto accompagnare i bambini alla scoperta della città nella sua varietà e ricchezza storica, culturale e sociale, in modo che imparino ad apprezzarne e a valorizzarne sia i monumenti e gli edifici sia i numerosi eventi — mostre, rappresentazioni teatrali, concerti — e i molteplici punti d’incontro. Per sfruttare appieno le potenzialità dell’ambiente urbano dobbiamo chiederci prima di tutto dove possiamo trovare nelle nostre città gli spazi di gioco e di apprendimento di cui i nostri bambini hanno bisogno. È necessario individuare luoghi tranquilli e sicuri nei quali possa svilupparsi la loro creatività e trovare sfogo la loro voglia di sperimentare, cercando di conciliare la difficoltà di muoversi nel traffico cittadino con l’esigenza dei bambini di giocare in un contesto rilassato. In città sono numerosissimi gli spazi di gioco e di apprendimento: la casa, la scuola, il cortile, il giardino, i parchi e i giardinetti, le strade, le piazze, gli edifici 8 ◆ Giochi e attività nel bosco e in città dell’amministrazione comunale, i musei, ecc. Giocare è essenziale per i bambini: attraverso il gioco essi imparano, sperimentano, si mettono alla prova, entrano in contatto con diversi modi di vivere, scoprono mestieri nuovi e possono in seguito attingere a tutte le cose viste e vissute per inventare e creare a loro volta. La città moderna è un luogo privilegiato a questo riguardo, dal momento che, grazie alle sue risorse artistiche e culturali e alle differenti professioni che in essa vengono esercitate, offre un ampio ventaglio di opportunità per sperimentare e conoscere. L’abilità dell’educatore consiste quindi nel «limitare» la variegata offerta del contesto urbano rielaborandola in forma giocosa e a misura di bambino, in modo che i più piccoli non vengano travolti da questa sovrabbondanza di impressioni non filtrate, ma possano al contrario percepire, accogliere e rielaborare con profitto ciò che la città può loro offrire. Attraverso i suggerimenti di gioco contenuti nel presente volume ci proponiamo di sviluppare e affinare i sensi dei bambini risvegliandone la creatività e la gioia nell’apprendere e rinforzando la loro fiducia in se stessi. Le unità presentano una serie di attività e di giochi in maniera graduata, in modo da accompagnare i bambini nella loro progressiva acquisizione di autonomia: si inizia nello spazio protetto delle pareti domestiche e della scuola per passare poi a esplorare le strade del quartiere e quindi l’intera città con i suoi edifici, le sue infrastrutture e il suo traffico. Una parte importante di questo manuale è dedicata inoltre a far conoscere ai più piccoli la cultura e la storia della loro città e soprattutto a fornire idee per divertirsi con entrambe! I bambini devono poter sperimentare la ricchezza della città, ma anche imparare a filtrarne gli stimoli concentrandosi su quanto per loro è essenziale. Introduzione ◆ 9 Unità 7 G iocare con tutti i sensi Sono tantissimi i giochi con i quali possiamo coinvolgere e stimolare i sensi. Trovate molti esempi nel presente volume, ma naturalmente potete anche sperimentarne di nuovi, magari inventati da voi stessi: l’importante è che siano adatti alla situazione, ai bambini e all’ambiente. Attraverso questi giochi possiamo imparare molto dai più piccoli, sempre pronti a scoprire nuovi modi per usare e sviluppare i loro sensi: spesso vedono con le mani, ascoltano con gli occhi e sentono con tutto il corpo! Quello che percepiamo con tutti i nostri organi di senso viene interiorizzato ed entra a far parte del nostro patrimonio di esperienze, al quale attingeremo per tutta la vita. Maria Montessori osservava: «È solo attraverso la porta dei sensi che il mondo entra nell’animo dell’uomo». D’altra parte già nel Seicento Comenius era consapevole di quanto fosse importante «insegnare ai bambini ogni cosa con tutti i sensi». Dei giochi sensoriali fanno parte anche i cosiddetti «giochi di Kim» (che prendono il loro nome dal protagonista dell’omonimo racconto di Rudyard Kipling). L’obiettivo di questi giochi è affinare i sensi in modo giocoso. Variazioni sempre nuove dei giochi di Kim possiamo inventarle anche noi, e allenare così attraverso il gioco la nostra percezione, attenzione e capacità di concentrazione. Unità 7 G iocare con tutti i sensi Regalare alberi Numero di giocatori: qualsiasi, adatto a gruppi di famiglie Età: dai 2 anni in su Dopo averlo bendato, portiamo un bambino alla volta accanto a diversi alberi. Il bambino tocca e sente ciascun albero, accarezza la corteccia e abbraccia il tronco. Se un albero non gli piace scrolla la testa e viene quindi accompagnato all’albero successivo. Se invece gli piace annuisce e può aprire gli occhi: ha trovato il «suo» albero e può osservarlo con attenzione. Sarà bello ritornare in seguito in questo punto del bosco a fargli visita! I bambini non avranno difficoltà a ritrovare il «loro» albero, per il quale provano interesse e di cui desiderano prendersi cura, magari creando ai suoi piedi un regno di gnomi. L’albero può diventare per loro un amico che ascolta le loro preoccupazioni e i loro bisogni e condivide le loro gioie. Un albero del genere li può accompagnare per un tratto della vita dando loro un senso di protezione e di sicurezza, dopotutto ha già visto arrivare e passare così tante estati e inverni, ha resistito a così tante tempeste e temporali dando protezione e sostegno agli uomini. Variante: ogni bambino sceglie il «suo» albero da solo e a occhi aperti. Storie degli spiriti dell’albero Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 4 anni in su Quando ognuno di noi ha trovato il «proprio» albero e ha preso confidenza con esso, possiamo fare il gioco dello spirito dell’albero. Per poter raccontare al resto del gruppo storie riguardanti la vita del «nostro» albero dobbiamo innanzitutto cercare di immedesimarci il più possibile in lui: riflettiamo su che età può avere all’incirca e pensiamo a quando era giovane, a quando gli uomini attraversavano il bosco a cavallo e sostavano qui, a coloro che magari gli hanno confidato le proprie preoccupazioni. L’albero è sopravvissuto a tempeste o forse ha addirittura superato indenne un incendio, ha già prodotto moltissimi semi e intorno a lui crescono alcuni dei suoi figli. Il ceppo di un albero racconta Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 4 anni in su Anche sui ceppi di alberi abbattuti possiamo leggere intere storie: lo spessore degli anelli legnosi racconta di annate secche o umide, le rientranze testimoniano la concorrenza con altri alberi. Magari scopriamo anche le tracce di un incendio nel bosco che ha risparmiato quell’albero. Condividiamo con il resto del gruppo le storie della vita di questi alberi; ognuno contribuisce con quanto gli viene in mente in proposito. 58 ◆ © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson Unità 7 G iocare con tutti i sensi 7.1 Toccare Kim al tatto Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 3 anni in su –I bambini si mettono a coppie. Uno cerca nel bosco tre oggetti, l’altro li tocca a occhi chiusi. Poi si invertono i ruoli. –Sotto un pezzo di stoffa mettiamo tanti materiali naturali (pietre, semi, foglie, gusci di lumaca, muschio, ecc.) quanti sono i bambini bendati seduti in cerchio. Ognuno prende un oggetto, lo tasta e, a un cenno dell’animatore, lo passa al compagno seduto alla sua destra, che tasta a sua volta l’oggetto appena ricevuto e al cenno dell’animatore lo passa, e via dicendo. Il gioco prosegue fino a quando uno dei bambini riconosce l’oggetto che aveva scelto all’inizio e grida: «Arrivato!». –Ci passiamo dietro la schiena oggetti difficili da identificare e toccandoli proviamo a capire di che cosa si tratta. –Riempiamo un sacco con vari oggetti ritrovati nel bosco. Uno dopo l’altro i bambini devono individuare attraverso il tatto un determinato pezzo suggerito dall’animatore. La strada del sentire Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 2 anni in su D’estate possiamo camminare a piedi scalzi. Ci togliamo le scarpe e sentiamo il terreno nel bosco, gli aghi ci punzecchiano le piante dei piedi, il muschio è morbido e umido, la corteccia degli alberi caduti sui quali cerchiamo di stare in equilibrio è dura e screpolata. Camminiamo con passo lieve nell’erba, pestiamo i piedi nel fango, stiamo in equilibrio sul tronco di un albero, camminiamo sulle pietre, andiamo tastoni e magari abbiamo anche la fortuna di poter passare a guado un ruscello. Indovinare al tatto Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 2 anni in su Facciamo passare nel gruppo cinque sacchettini di stoffa, ciascuno dei quali contiene un diverso oggetto del bosco. Ogni bambino tasta i sacchettini (senza guardare dentro!) e cerca poi nel bosco gli oggetti che pensa di aver riconosciuto. Alla fine ci riuniamo tutti, apriamo i sacchettini e guardiamo se sono state raccolte le cose giuste. © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson ◆ 59 Unità 7 G iocare con tutti i sensi A tavola come in Cina Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 5 anni in su Sopra a una grande foglia mettiamo dieci o venti sassolini. Tenendo con una sola mano due bastoncini cerchiamo ora di togliere un sassolino alla volta. Per riuscirci bisogna essere molto abili, ma dopo un po’ di esercizio possiamo persino fare a gara a chi è più bravo. Accarezzare la natura Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 2 anni in su Ogni giocatore cerca nel bosco due o tre oggetti con cui si possono dare delle carezze. Un bambino si sdraia quindi nell’erba e chiude gli occhi, mentre i compagni, uno dopo l’altro, lo accarezzano ciascuno con ciò che ha raccolto. Il gioco è molto più avvincente se lo si fa in silenzio. Quando il giro di carezze è finito il bambino sdraiato apre gli occhi e cerca di elencare nell’ordine giusto tutte le cose con cui è stato accarezzato. Variante: questo gioco può anche essere fatto a coppie. Uno dei due giocatori cerca nel bosco una decina di oggetti e con essi accarezza poi il proprio partner, dopodiché si invertono i ruoli. Una carovana cieca Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 3 anni in su Il coordinatore tende una corda da albero ad albero per un tratto piuttosto lungo. Con gli occhi bendati e a una certa distanza l’uno dall’altro i bambini avanzano tastoni lungo la corda. I giocatori più piccoli o insicuri sono scortati da un compagno «vedente». In questo modo i bambini percepiscono le diverse caratteristiche del terreno e i vari odori del bosco e, nonostante abbiano gli occhi chiusi, distinguono luci e ombre. Una volta che tutta la carovana è transitata tocca agli accompagnatori fare lo stesso. Se fa caldo possiamo fare il gioco a piedi scalzi. Cercare gli alberi a tastoni Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 4 anni in su 60 ◆ © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson Unità 7 G iocare con tutti i sensi Prima di tutto ogni bambino si sceglie un albero che saggia e tasta con attenzione. Accarezziamo la corteccia, cerchiamo di abbracciare il tronco, gli corriamo intorno, memorizziamo i rami e altre particolarità. Uno dei bambini, con gli occhi bendati, viene quindi portato vicino a diversi alberi in modo che possa toccarli fino a quando non ritrova il «suo» albero. Possiamo fare questo gioco anche al contrario: prima tastiamo un albero con gli occhi bendati e poi cerchiamo di ritrovarlo a occhi aperti. Ciascuna variante del gioco ha il proprio fascino e può essere modificata tenendo conto dell’età dei giocatori; se i bambini sono un po’ più grandicelli possiamo lasciare ad esempio che ritrovino il proprio albero da soli, limitandoci ad aiutarli con le indicazioni «fuoco» o «acqua». Pazienza, pazienza Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 5 anni in su Fissiamo una grossa foglia in mezzo a delle pietre o a dei pezzi di legno in modo che formi una specie di ponte, dopodiché ognuno cerca di immaginare quante pietre si possono posare sulla foglia prima che si strappi o scivoli giù. Poi proviamo a mettere le pietre: chi aveva ragione? Condurre e seguire Numero di giocatori: qualsiasi, adatto a gruppi di famiglie Età: dai 2 anni in su Una mamma e un bambino oppure due bambini più grandicelli si prendono per mano. In ogni coppia uno dei due tiene gli occhi chiusi, l’altro lo accompagna in giro tra gli alberi. Chi viene condotto deve avere tempo e modo di sentire il terreno. Poi si invertono i ruoli. Alla fine i due partner possono confrontarsi sull’esperienza vissuta. Camminare a occhi chiusi Numero di giocatori: qualsiasi, adatto a gruppi di famiglie Età: dai 2 anni in su Un bambino a occhi aperti accompagna pian pianino per il bosco un compagno bendato e a piedi nudi, lasciandogli tastare nei minimi dettagli diversi alberi, il terreno, rami, pigne, radici, ecc. Il bambino bendato deve cercare di «vedere» con le mani e con i piedi. © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson ◆ 61 Unità 7 G iocare con tutti i sensi Millepiedi cieco Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 4 anni in su In questo gioco tutti i bambini si attaccano l’uno all’altro con gli occhi bendati. Solo il primo della fila vede e pian pianino porta il resto del gruppo in giro per il bosco. 7.2 Vedere Il senso della vista è quello che usiamo di più. Con l’ausilio di qualche piccolo espediente facciamo esperienze visive del tutto nuove ed esploriamo l’ambiente che ci circonda da nuove prospettive. Ci procuriamo ad esempio un tubo di cartone, due tubi di cartone incollati insieme, uno specchietto e un binocolo. Osservando il bosco attraverso il tubo di cartone ne vediamo solo una piccola porzione, sulla quale possiamo concentrarci molto meglio. In questo modo i bambini si allenano anche per l’uso del binocolo. Se mentre camminiamo teniamo uno specchietto in posizione orizzontale sotto i nostri occhi vediamo solo le cime degli alberi e il cielo; se lo teniamo invece sopra gli occhi vediamo solo il terreno. Naturalmente dobbiamo procedere in entrambi i casi con cautela, dal momento che la nostra visuale è ridotta. Anche con il binocolo scopriamo mondi nuovi, ci sentiamo gnomi in mezzo ad alberi giganteschi. Mondi di alberi da nuove prospettive Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 3 anni in su –Teniamo uno specchietto sotto la punta del naso e lo guardiamo mentre camminiamo. –Ci sdraiamo sul terreno e da questa posizione osserviamo le chiome degli alberi da sotto; è particolarmente interessante quando il vento fa correre le nuvole nel cielo. –Teniamo lo specchietto all’altezza della fronte, in modo da vedere solo il terreno. –Ci appoggiamo al tronco di un albero e, servendoci dello specchietto, ne osserviamo la chioma. –Con lo specchietto guardiamo sotto le foglie dei cespugli e delle latifoglie. Kim ricerca Numero di giocatori: qualsiasi Età: dai 3 anni in su Il coordinatore o uno dei bambini dispone sotto un pezzo di stoffa un certo numero di oggetti naturali: pietre, pigne, ramoscelli, gusci di lumaca, penne, ghiande. Poi solleva la stoffa per una 62 ◆ © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson Unità 12 L a nostra via Dopo le prime esperienze fatte all’interno della scuola (o dell’abitazione) oppure nel cortile, usciamo ora all’esterno alla scoperta della via in cui si trova la scuola (o la nostra casa). Unità 12 L a nostra via 12.1 Le case della nostra via Durante questo «giro esplorativo» per strada i bambini avranno modo di confrontarsi con molte nuove domande. Quante cose da vedere qua fuori! Quali case ci sono nella nostra via? Che aspetto hanno in confronto all’edificio della nostra scuola? Sono grandi o piccole, alte o basse, vecchie o nuove, strette o larghe? (Anche questa volta i bambini misurano i vari edifici contando i passi oppure prendendosi per mano e formando una catena.) Quanti piani hanno le varie case? I tetti sono spioventi, tondeggianti o piatti? Quante finestre hanno le case, come sono fatte le porte? Dentro alle case ci sono negozi o abitazioni private? Di che colore sono tinteggiate? Di colori chiari o scuri? Questo giro esplorativo dà ai bambini la possibilità di esercitarsi nel contare e nel formulare concetti e di imparare a osservare con attenzione, individuando le differenze e facendo paragoni (possiamo invitarli ad esempio a scegliere un elemento caratteristico grazie al quale riconoscere ciascuna casa). Un gioco che ben si adatta a questo contesto e attraverso il quale possiamo allenare lo spirito di osservazione dei bambini è «Vedo vedo…». Oltre a chiedere ai bambini le caratteristiche oggettive di ciò che vedono possiamo anche domandare loro quale casa preferiscono. A tal riguardo è importante che essi imparino a esprimere la propria opinione prendendo consapevolezza del fatto che i compagni possono avere gusti completamente diversi dai loro. Tutte le opinioni devono essere rispettate! Ogni casa ha la propria storia La varietà di impressioni suscitate dall’osservazione di una singola casa stimolerà la fantasia dei bambini inducendoli a immaginare che cosa mai potrà celarsi al suo interno. Ciascun bambino può raccontare ora una breve storia su una delle case viste nella via. Che cosa succede in quella casa? Quante persone ci vivono? Sono famiglie? Vivono anche dei bambini al suo interno? Gli inquilini sono a casa in questo momento o al lavoro? Che cosa stanno facendo? In questo modo stimoliamo l’immaginazione e le capacità espressive dei bambini. 12.2 Attività manuali sulla nostra via Tornati a scuola i bambini cercano di ricordare e rappresentare le particolarità delle case osservate attraverso varie attività. Ecco qualche spunto. Striscioni Materiale: carta robusta, carta trasparente, forbici, colla 104 ◆ © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson Unità 12 L a nostra via I bambini ritagliano da un pezzo di carta robusta le singole facciate delle case della via in cui si trova la scuola; finestre e porte vengono ritagliate invece da fogli di carta trasparente colorata e poi incollate sulle facciate. Le case possono essere realizzate anche in gruppo: i bambini che hanno maggior dimestichezza nell’uso delle forbici ritagliano la carta più spessa, gli altri la carta trasparente. Alla fine possiamo appendere «la nostra via» alla finestra. Disegnare case e vie Materiale: vari tipi di carta, acquerelli, pastelli a cera Un’altra attività utile a rielaborare le osservazioni fatte per strada consiste nel realizzare immagini di case e vie con diverse tecniche: –con i pastelli a cera possiamo colorare ampie superfici di tonalità accese. Con la punta tracciamo linee nette, con le superfici laterali riempiamo gli spazi; –con acquerelli molto diluiti possiamo colorare un disegno realizzato con i pastelli (le linee tracciate con i pastelli non vengono cancellate dall’acquerello). Di solito i disegni dipinti con gli acquerelli sono quelli che esprimono meglio gli stati d’animo dei bambini; –proviamo a disegnare una casa senza mai sollevare la matita dal foglio! Nel farlo recitiamo la seguente rima: In questa casa vive il topolino Tobia. Eccolo lì che già scappa via. Pronunciando la seconda parte della rima il bambino fa con la matita uno scarabocchio veloce sul foglio. Capita di frequente che disegnando case e vie prendano vita delle storie in maniera quasi spontanea. Spesso infatti accanto alle case i bambini disegnano anche chi abita al loro interno. Se prestiamo loro ascolto ci racconteranno che cosa li spinge a disegnare. Dalle proporzioni fra le varie persone disegnate e fra queste e la casa possiamo capire come si colloca ciascun bambino all’interno della propria famiglia. 12.3 Per strada ci sono tante cose da scoprire! Che cosa c’è ancora da scoprire nella nostra strada? –Leggiamo il nome della via scritto sulla targa stradale e proviamo a scoprire che cosa significa quel nome e per quale motivo la via si chiama così. –Dove si trovano sulle case le targhe con il numero civico? C’è qualcuno nel gruppo che è già capace di leggere quei numeri? Secondo quale criterio sono distribuiti i numeri in una via? –C’è qualche bambino del gruppo che abita in questa via? In quale casa? Quanta strada deve fare per andare a scuola? –Quanti incroci e quante strade secondarie possiamo contare? –Ci sono semafori nella nostra via, ci sono strisce pedonali in corrispondenza dei semafori? –Passa un autobus o un tram? Dove si trovano le fermate e le pensiline? –Dove sono i tombini e a che cosa servono? –Ecco un idrante: a che cosa serve? –Ecco una cassetta postale: dove si imbucano le lettere e quando viene svuotata? Possiamo invitare i bambini a fare un disegno da spedire… aggiungiamo indirizzo e francobollo sulla busta e la lettera è pronta per essere imbucata! © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson ◆ 105 Unità 12 l a nostra via – Com’è fatto il marciapiedi? È asfaltato o lastricato? Se è lastricato possiamo giocare a camminare cercando di non pestare le linee tra le lastre o cercando invece di pestare i punti dove le linee si incrociano, ecc. – Com’è illuminata la via? Dove sono i lampioni? – C’è un telefono pubblico da qualche parte nella via? Come funziona? Se c’è ancora una cabina telefonica possiamo cercare di scoprire quanti bambini può contenere! Una passeggiata con la lente d’ingrandimento Materiale: lenti d’ingrandimento Passeggiare per la via con una lente d’ingrandimento è un’esperienza molto divertente e istruttiva per i bambini. Che cosa non si trova dove magari si pensava non ci fossero che pietre, cubetti di porfido e asfalto! Negli interstizi dei muri e della pavimentazione trovano il loro habitat minuscole piantine. Quali piante scopriamo? Quali animali riescono a sopravvivere in questo ambiente inospitale? I bambini esaminano con la lente d’ingrandimento le fessure dei muri, le fughe della pavimentazione o le crepe nell’asfalto e raccontano poi tutto quello che hanno scoperto. 12.4 I rumori della nostra via Abbiamo già visto e toccato tantissime cose per strada, adesso invece prestiamo attenzione a tutto ciò che possiamo sentire! Ascoltare Insieme ai bambini ci mettiamo in cortile o davanti all’edificio della scuola. A occhi chiusi ci concentriamo sui rumori della strada cercando di distinguerli e di capire da quale direzione e da quale distanza ciascuno di essi proviene. Riconosciamo automobili, motociclette, biciclette, autobus, tram, sportelli che si chiudono, veicoli che partono, frenate, clacson, campanelli, voci, passi, ecc. Per potersi muovere in maniera adeguata nel traffico cittadino è importante che i bambini siano in grado di riconoscere i rumori e di valutarne la distanza. Con questo e altri esercizi di ascolto possiamo sensibilizzarli ai suoni della strada. Giochi di ascolto I bambini, rientrati nelle aule della scuola, riproducono i rumori che hanno sentito per strada: – un bambino simula un rumore e i compagni cercano di indovinare di quale rumore si tratta; – i bambini si muovono lentamente per la palestra riproducendo ciascuno un diverso rumore della strada. Un bambino sta nel mezzo con gli occhi chiusi e deve distinguere un certo suono e capire da quale direzione proviene; 106 ◆ © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson Unità 12 L a nostra via –un gruppo di bambini registra il rumore della strada e lo fa sentire ai compagni: quali fonti sonore riescono a riconoscere senza vedere i veicoli o le persone che li producono? 12.5 I nostri vicini di casa Dopo aver esplorato insieme ai bambini la via della scuola con le sue case, passiamo ora a fare la conoscenza del vicinato. Prima di tutto però domandiamo ai bambini se conoscono già i loro vicini di casa e li invitiamo a raccontare chi abita sotto, sopra o accanto a loro e che tipo di contatti hanno con queste persone. Verranno fuori senz’altro tante storie e altrettante differenze nei rapporti col vicinato! Ma quali vicini vorrebbero avere i bambini? Simpatici e gentili, pronti all’occasione a dare una mano, lieti se suoniamo alla loro porta, ecc. Questo è il momento giusto per proporre una variante del gioco «Il posto alla mia destra è vuoto». Il posto alla mia destra vuoto è «Il posto alla mia destra vuoto è, mi piacerebbe avere (nome di un compagno) accanto a me.» «Perché devo venire?» «Perché a volte ti prendi cura del mio gattino.» «Il posto alla mia destra vuoto è, mi piacerebbe avere (nome di un compagno) accanto a me.» «Perché devo venire?» «Perché giochi con me in cortile.» ecc. Fare conoscenza e mantenere i contatti Oggigiorno in città i contatti con il vicinato non sono affatto scontati. Possiamo cercare di contrastare questa tendenza mostrando ai bambini come possiamo fare conoscenza con coloro che abitano nelle vicinanze della scuola e stabilire con essi una relazione. Innanzitutto possiamo domandare ai bambini che cosa sanno del vicinato: chi abita alla destra e alla sinistra della scuola? Sono famiglie o ci sono magari anche dei negozianti? Chi vive nelle altre case della via? Dopodiché andiamo a suonare alla porta dei vicini e ci presentiamo loro, magari con una canzoncina. Per mantenere i contatti con i vicini possiamo ad esempio invitarli alle feste che organizziamo a scuola. Se poi ci sono dei vicini all’interno dello stesso edificio in cui si trova la scuola avere un buon rapporto di vicinato è ancora più importante! I bambini imparano ad avere riguardo e a interessarsi a coloro che li circondano nella vita di tutti i giorni; con queste attività risvegliamo infatti l’interesse per il prossimo, dando nel contempo ai bambini la possibilità di interagire e comunicare con persone adulte ed estranee. © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson ◆ 107 Unità 12 L a nostra via Prendere consapevolezza dei confini personali Entrando in contatto con i vicini i bambini imparano anche a conoscere i limiti della libertà personale. La libertà di ciascuno finisce laddove con il proprio operato si inizia a limitare gli altri nel loro modo di essere e nei loro diritti. Un confine concretamente visibile è ad esempio una recinzione che i bambini non devono oltrepassare. Esempi di confini personali sono invece la sensibilità ai rumori di ciascuno, il diverso grado di tolleranza nei confronti di compagni curiosi e magari un po’ invadenti, ecc. Tali confini possono anche variare da un giorno all’altro ed è importante che i bambini imparino a riconoscerli e a rispettarli. Con l’aiuto degli educatori essi potranno sviluppare un poco alla volta una sensibilità al riguardo, imparando a valutare quali limitazioni sono giustificate e quali no. Gli inviti per la festa Per mantenere rapporti amichevoli con il vicinato una buona idea è invitarli alla festa della scuola. I bambini possono disegnare ad esempio un biglietto d’invito da distribuire ai vicini. Se le circostanze lo consentono i vicini potrebbero anche essere coinvolti nei giochi organizzati o contribuire in qualche altro modo alla festa. 108 ◆ © 2013, M. Bezdek et al., Giochi e attività nel bosco e in città, Trento, Erickson