KentTomo1 LEZIONI DI MATERIA MEDICA

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KentTomo1 LEZIONI DI MATERIA MEDICA
Tomo I
Abrotanum – Fluoricum acidum
James Tyler Kent
LEZIONI
DI
MATERIA MEDICA
OMEOPATICA
Tomo I
ABROTANUM – FLUORICUM ACIDUM
PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 8
La Materia Medica si può imparare studiandola attentamente e applicandola. La si può
comprendere ma non impararla a memoria. Coloro che l’impareranno a memoria falliranno
ignominiosamente. Se la si vuole avere sempre presente la si deve usare costantemente
e correttamente. Lo studio continuo della Materia Medica con l’aiuto di un repertorio
completo che consenta dei paragoni è il solo mezzo per acquisire una buona conoscenza
pratica. Per imparare la Materia Medica si deve conoscere a fondo l’Organon di
HAHNEMANN;
in seguito, sintomatologia e Organon cammineranno di pari passo. L’Organon, la
sintomatologia e un repertorio completo sono i libri che si devono consultare continuamente
per raggiungere e mantenere una accurata pratica dell’Omeopatia.
Coloro che desiderano esaminare più a fondo la ragione dei metodi seguiti in quest’opera
possono riferirsi al capitolo sul «Valore dei sintomi» che troveranno nel Lectures
on Homoeopathic Philosophy*.
James Tyler Kent
29 ottobre 1904
Chicago
* Ed. italiana: Lezioni di filosofia omeopatica. Ed. RED, Como 1986.
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Queste lezioni sono state pubblicate su richiesta di numerosi allievi che le avevano
ascoltate in aula. Ci si chiede ora di farne una seconda edizione che conservi sempre
l’originale stile familiare usato dall’autore davanti i propri allievi. Sono stati aggiunti
numerosi rimedi e l’intera opera è stata rivista. Molti rimedi sono presentati sotto una
nuova forma.
Sebbene la «lista dei sintomi» sia una forma importantissima della Materia Medica
Omeopatica, non sempre può permettere agli ascoltatori di afferrare bene l’essenza del
rimedio. L’autore ha adottato un metodo quasi clinico di mettere in evidenza e raggruppare
i sintomi in modo tale da fare risaltare l’immagine di ciascun rimedio, affinché gli allievi
possano comprendere un rimedio nel suo insieme e contemporaneamente in ognuna delle
sue parti, piuttosto che affaticare la memoria già spossata in una facoltà di Medicina. La
«lista dei sintomi» resterà sempre la forma migliore di un testo di riferimento, ma una
lunga pratica di insegnamento ci ha permesso di osservare che molti studenti non arrivano
a capire i rimedi attraverso la «lista dei sintomi», ma imparano bene la Materia Medica
nella forma quasi clinica e familiare.
Se queste lezioni metteranno in grado alcuni medici di comprendere meglio i nostri
policresti, avremo raggiunto il nostro scopo. Noi crediamo che la mente umana è capace di
ritenere solo un’immagine generale di ogni rimedio. Considerazioni più particolari come
quelle che spesso sono richieste per trarre profitto da un gruppo di sintomi complessi, sia
in ambulatorio che al letto del paziente, richiedono sempre un’attento esame repertoriale.
James Tyler Kent
1 Settembre 1911
Chicago
PREFAZIONE ALLA SECONDA
EDIZIONE
ABROTANUM
Questo preziosissimo rimedio dovrebbe essere usato più spesso. Esso è indicato nei
casi in cui possono essere prescritti anche Bryonia e Rhus toxicodendron, ma presenta
sintomi particolari e caratteristici.
Reumatismo con irritazione cardiaca, epistassi, ematuria; ansia e tremore; quando il
paziente ha avuto diarrea. Una diarrea bruscamente bloccata se sarà seguita dai precedenti
sintomi richiede Abrotanum. Lo stesso vale per un reumatismo di qualsiasi articolazione
soppresso bruscamente e seguito da violenti sintomi cardiaci (Cfr. Ledum, Aurum e
Kalmia, che sono molto simili).
In caso di marasma nei bambini è un rimedio utilissimo, indicato abbastanza spesso. Il
dimagrimento comincia negli arti inferiori e si estende progressivamente verso l’alto, in
maniera che il volto è l’ultimo a esserne raggiunto; è l’opposto di Lycopodium, Natrum
muriaticum e Psorinum.
Ha guarito molti casi di pleurite in cui Bryonia che sembrava indicato non aveva fatto
effetto. Una donna costretta a letto con dispnea, ansia, sudori freddi e dolore cardiaco, era
già circondata dalle amiche venute ad assisterla negli ultimi momenti. Il medico apprende
che aveva sofferto per mesi di un reumatismo al ginocchio, che si aiutava con le stampelle
per girare per casa e che era stata rapidamente guarita (?) da un potente linimento qualche
giorno prima della crisi attuale. Abrotanum le rende prontamente la salute.
Questo rimedio ha provocato e guarito dolori urenti di ulcera gastrica con vomito
sospetto.
Una notevole caratteristica di Abrotanum sono le metastasi. La trasformazione di una
pretesa malattia in un’altra, attira sempre l’attenzione su Abrotanum. Un’infiammazione
della parotide (orecchioni), seguita da orchite e mastite, generalmente è guarita da Carbo
vegetabilis o Pulsatilla, ma Abrotanum l’ha guarita quando tali rimedi avevano fallito.
A sostegno di questa constatazione c’è la diarrea bloccata bruscamente seguita da
emorroidi e reumatismo acuto, con perdite ematiche, come descritto prima.
Il paziente Abrotanum è sensibile all’aria fredda e al tempo umido e freddo. Ha molti
dolori alla schiena e i suoi sintomi peggiorano di notte.
Nei ragazzi guarisce l’idrocele. Nei neonati, guarisce il sanguinamento dell’ombelico.
Il paziente soffre di diarrea o di stipsi; con la stipsi avrà dei reumatismi; con la diarrea
è in forma, ma allorché la diarrea cessa ha dolori dappertutto. La diarrea gli provoca un
gran sollievo come con Natrum sulphuricum e Zincum.
Dolori pungenti qua e là ma specialmente nelle ovaie e nelle articolazioni.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 12
Questo rimedio è utile nei disturbi degli individui pallidi, malaticci; in coloro che sono
deboli da anni, o sono affetti da tubercolosi ereditaria. Il dimagrimento, la debolezza,
l’anemia, la perdita dell’appetito, la sete ardente, le urine pallide e abbondanti formano un
insieme che richiede Aceticum acidum. Le sensazioni di calore con pulsazioni intermittenti
come orgasmi, la clorosi delle ragazze, i versamenti e gli edemi in genere, le conseguenze
di punture e morsi, sono stati guariti da questo rimedio. L’aceto è un antico rimedio
contro le conseguenze del cloroformio. È utile nella stitichezza emorragica o quando c’è
sanguinamento dalle diverse mucose, naso, stomaco, retto, polmone e dalle ulcere. È
sensibile al freddo.
Confusione psichica: non riconosce i propri figli; dimentica gli avvenimenti recenti;
ha crisi di angoscia; va sempre incontro a sventure; crede che gli succederà una disgrazia;
è di cattivo umore, si lamenta di continuo.
Brevi periodi di svenimenti nei soggetti deboli, anemici; mal di testa; volto pallido e
cereo; epistassi; una gota pallida e l’altra rossa; difterite della gola e della laringe; sete
inestinguibile.
Stomaco sensibile; vomito di sangue e di ogni cibo ingerito; ulcera gastrica; eruttazioni
calde, acide; vomito di sostanze schiumose; gastralgia rodente; meteorismo gastrico con
agitazione continua; bruciore allo stomaco e all’addome che migliora stando coricato
sull'addome.
L’addome è sede di innumerevoli dolori, gonfiore, flatulenza o versamenti; è dolente
alla palpazione; diarrea liquida con sangue o emissione di sangue puro; abbondante
sanguinamento delle emorroidi; diarrea cronica.
Urina acquosa, abbondante. Questo rimedio ha guarito casi di diabete con o senza
zucchero nelle urine, in cui c’era grande sete, debolezza, pallore e dimagrimento.
Debolezza con perdita di liquido seminale; ptosi degli organi genitali con edema ai
piedi.
Emorragia uterina; mestruazioni abbondanti e acquose. Mestruazioni poco abbondanti
con clorosi.
Debolezza della laringe; crup; difterite. Aceticum acidum ha guarito diversi casi di
difterite laringea; raffreddore con mucose pallide; tosse cronica, secca e penosa in
individui pallidi, malaticci, come quelli che sono affetti da tubercolosi ereditaria con
edemi alle estremità, diarrea e dispnea o sudori notturni; emottisi; bruciore al torace e allo
stomaco; rantoli; bronchite cronica.
Debolezza degli arti e zoppicamento, con gonfiore, reumatico o edematoso; edema
degli arti con diarrea.
ACETICUM ACIDUM
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Aceticum acidum è un rimedio costituzionale, ad azione profonda e, una volta ben
studiato, sarà utilissimo. Tutte le sostanze di cui si è abusato sotto forma di alimenti
diventano grandi rimedi, come l’aceto, il caffè, il sale, ecc. Nei casi cronici ribelli
dovremmo ricercarli più spesso di quello che non facciamo.
Aceticum acidum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 14
ACONITUM NAPELLUS
Aconitum è un rimedio dall’azione breve. I suoi sintomi non durano a lungo. A grandi
dosi è un potente veleno che uccide o produce effetti che spariscono subito di modo che, se
il paziente si ristabilisce, la guarigione non tarda. Non vi sono sequele. Come una gran
tempesta, arriva, spazza via tutto sul suo passaggio e se ne va.
Riflettendo un po’ scopriremo a che tipo di malattia somiglia tutto ciò e che tipo di
paziente è più suscettibile a prendere questa breve e brusca malattia. Consultando la nostra
esperienza e le nostre osservazioni omeopatiche, ricorderemo che gli individui vigorosi e
pletorici, quando prendono freddo si abbattono improvvisamente, mentre gli individui
deboli, le persone malaticce, si ammalano progressivamente e si rimettono da una malattia
acuta lentamente; non hanno malattie così violente e improvvise.
Questa constatazione e l’esame degli effetti subitanei di Aconitum, ci dimostrano
agevolmente che le persone che hanno malattie di tipo Aconitum, sono individui pletorici,
gente forte, robusta; bambini e lattanti vigorosi che ammalandosi prendono solo un
leggero raffreddore; non hanno nemmeno avuto un raffreddamento leggero, ma hanno
subìto una intensa esposizione al freddo. Sono rimasti al freddo con abbigliamento
insufficiente, hanno subìto bruschi e violenti cambiamenti di temperatura; sono rimasti
esposti a lungo al vento del nord, secco e gelido (oppure allo scirocco, vento secco e caldo,
N.d.C.).
Un individuo vigoroso sorpreso fuori con vestiti leggeri, o che è rimasto fuori fermo
all'aria fredda e secca del più profondo inverno, se vi sono brusche e violente variazioni di
temperatura, si ammalerà anche prima di sera e avrà violenti sintomi. È proprio questa
categoria di pazienti, quelli robusti e pletorici, con un cuore solido, un cervello attivo, una
buona circolazione e che si ammalano improvvisamente dopo una intensa esposizione al
freddo (o al caldo, N.d.C.), che hanno bisogno di Aconitum.
Nella natura di Aconitum non vi è nessuna delle conseguenze che abitualmente
seguono un’infiammazione. La tempesta passa così rapidamente che sembra limitarsi per
lo più al primo stadio. Questi robusti pazienti hanno la possibilità di sbarazzarsi delle
congestioni improvvise grazie alla loro positiva reazione. Il paziente sembra sul punto di
morire di una morte violenta e subitanea e invece la guarigione è rapida. E così, come
aveva osservato DUNHAM, è una grande tempesta rapidamente placata. L’argomentazione
di DUNHAM a proposito di questo rimedio nel suo trattato di Materia Medica è molto pratica
e vale la pena leggerla.
Gli attacchi arrivano improvvisamente dopo una esposizione a vento secco e freddo.
Ne abbiamo una dimostrazione nei bambini che hanno una congestione cerebrale
improvvisa
con febbre alta e convulsioni. Abbiamo degli esempi dell’immediatezza e della
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violenza di Aconitum su tutti gli organi del corpo: cervello, polmoni, fegato, sangue, reni.
È adatto a quelle malattie che compaiono all’improvviso col tempo rigido, d’inverno, o
col tempo torrido, d’estate, alle malattie dei polmoni e del cervello, appannaggio
dell’inverno,
o alle infiammazioni intestinali e ai disordini gastrici dell’estate. Sappiamo come
gli individui pletorici si riscaldano bruscamente e hanno in seguito violenti malesseri. I
loro attacchi improvvisi sono spaventosi da vedere. Questi stati infiammatori sono
accompagnati
da grande eretismo circolatorio e cardiaco, da un tremendo tumulto cerebrale, da
uno stato di shock acuto con intensa paura.
I sintomi psichici che sono quasi sempre associati ad Aconitum, spiccano con grande
rilievo. Il paziente sente la violenza della propria malattia, poiché è sotto l’effetto di una
grande irritazione e di una notevole sovreccitazione nervosa. La paura è dipinta sul suo
volto ed è talmente sopraffatto dalle aritmie cardiache che il suo primo pensiero è che sta
per morire; tutto questo, pensa, è il preludio della morte, che lui teme; lo si legge nella sua
espressione. Egli dice: «Dottore, tutto ciò non serve, sto morendo». E spesso predice
realmente il momento e l’ora della sua morte. Se ha un orologio in camera, arriverà a dire
che quando la lancetta delle ore toccherà un certo punto, egli sarà già cadavere. Quando
vediamo questa paura terribile, questa spaventosa ansia, questa grande agitazione,
la violenza e la subitaneità degli attacchi in un paziente, sappiamo che forse sta per
morire per avvelenamento da Aconitum o che ha bisogno di Aconitum. A chi ha una
malattia che somiglia all’avvelenamento da Aconitum bisogna somministrare la più piccola
dose possibile di tale rimedio. È un rimedio dall’azione assai breve, ricordiamocene.
Non importa affatto su quale regione del corpo troveremo l’infiammazione. Senza
badare alla regione o alla localizzazione dell’infiammazione, quello che ho descritto è
l’aspetto del paziente. Ecco quello che risalterà, ciò che osserverete prima di tutto:
l’espressione del volto, i sintomi psichici, l’agitazione, la violenza. Vi sono anche molti
altri piccoli sintomi psichici che hanno un’importanza molto minore di questa paura, di
quest’ansia, sintomi che saranno mascherati dai sintomi accusati che definiscono il paziente.
Questi non ha più nessun interesse per i suoi amici. Non si cura di quello che può loro
accadere e non si interessa neppure dell’intero mondo. E ciò può arrivare alla totale
indifferenza.
Ciò che ho evidenziato vi permetterà di rendervi conto facilmente che questo quadro
non appartiene a tutti i rimedi della Materia Medica. In realtà appartiene soltanto ad
Aconitum. Quale che sia il rimedio col quale lo confrontate, vedrete che somiglia solo ad
Aconitum. Ritroverete nei testi qualcuno dei suoi caratteri in altri capitoli, ma quelli che ho
collettivamente citati li troverete solo nel capitolo di Aconitum. Prendete i sintomi psichici:
ciascuno di loro è caratterizzato dalla violenza. Se si tratta di un delirio, è un delirio
violento, con sovreccitazione, paura, ansia. I pazienti in delirio, con sovreccitazione e
paura, piangeranno come se fossero tra spaventosi tormenti.
Molta sovreccitazione, molta paura, paura della morte. Vi domanderete perché
piange. Vi è ogni sorta di umori mescolati alla paura di Aconitum. Vi sono i gemiti e
l’irritabilità, la collera, l’impulso a lanciare lontano gli oggetti, tutte attitudini accompagnate
da violenza e ansia. I tratti che ho descritti come quelli di maggiore importanza, sono
mescolati a tutti gli altri sintomi.
Aconitum napellus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 16
Urla di dolore. I dolori sono come coltellate, come pugni, sono pungenti, taglienti.
L’intensità dei dolori di Aconitum è straordinaria; e così se vi sono dolori nevralgici,
questi sono intensi. Il paziente ha l’impressione di essere colpito da qualcosa di terribile,
senza la quale non soffrirebbe così atrocemente. Si dice nei testi che egli predice il giorno
della sua morte. Ciò è dovuto in gran parte al carattere terribile di quello che sembra
sopraffarlo. E questo quadro psichico è sempre presente, sia che si tratti di una polmonite
o d’una infiammazione in una qualsiasi parte del corpo, al rene, al fegato, all’intestino, ecc.
Su tutto il quadro dei sintomi predominano le vertigini. «Vertigine, tortuosa e vorticosa
». Una donna che faceva i suoi acquisti, urta bruscamente contro un cane; è subito colta
da violento stordimento, al punto da non poter neppure ritrovare la macchina. «Vertigine
provocata dalla paura, da una paura subitanea, e la paura per lo spavento subito persiste».
Tale paura ha lasciato un’impronta, ma questo vi condurrà di preferenza verso Opium:
«Disturbi derivanti dalla paura. Infiammazione cerebrale dopo aver avuto paura,
stordimento
dopo aver avuto paura». Persino congestione di organi in seguito a paura.
Agitazione di tutto l’apparato sensoriale. Gli oggetti girano».
Le cefalee sorgono con una tale violenza che a malapena si possono descrivere.
Lacerazione, bruciore al cervello, al cuoio capelluto, accompagnati da paura, febbre,
angoscia; cefalea per aver preso freddo o dopo aver curato una rinite acuta. Negli
individui pletorici la rinite si arresta improvvisamente per l’esposizione al freddo, andando
a cavallo nel vento freddo e secco come quello che spira nei climi nordici in inverno.
«Cefalee violente sopra gli occhi, congestione cerebrale con mal di testa, con ansia e volto
caldissimo».
Per le affezioni oculari, sono molti i sintomi che vi porteranno a somministrare
Aconitum. Gli occhi si infiammano all’improvviso. Congestione dell’occhio. Aspetto
rosso sanguinolente dell’occhio. Infiammazione improvvisa di tutti i tessuti; congiuntivite,
ecc. dopo un colpo di freddo o dopo esposizione ai venti secchi e freddi.
Vi è una dottrina che è prevalsa a lungo: somministrare Aconitum al primo stadio di
un’infiammazione. Non è una buona regola anche se è raccomandata da tutti i nostri testi.
Non dice infatti per quali tipi di costituzione bisogna somministrarlo, né in quale eziologia.
Non esercitate la medicina in questo modo. Raccogliete tutti gli elementi di un caso
curabile con Aconitum, se ciò è possibile, altrimenti date un rimedio migliore. È diffusa
un’altra abitudine, cioè somministrare Aconitum per la febbre. Aconitum era il rimedio di
routine per la febbre per un gran numero di medici omeopatici inesperti, ma è un pessimo
metodo.
Aconitum ha un’infiammazione degli occhi così improvvisa che ci si domanda come si
è potuta formare in così poco tempo. Compare un notevole gonfiore senza secrezione o
soltanto con un po’ di muco acquoso. Le infiammazioni improvvise che presentano una
secrezione consistente non rientrano nel campo di Aconitum. Aconitum non ha gli esiti
dell’infiammazione. Le affezione che possono arrivare agli ultimi stadi di un’infiammazione
indicheranno sempre qualche altro rimedio. Non dovete pensare ad Aconitum per
una febbre, a meno di avere un paziente Aconitum. Con la febbre Aconitum si avrà
sensibilità alla luce. «Grande agitazione con febbre». Sguardo fisso con pupille contratte,
«violento dolore e violenta infiammazione dei tessuti profondi del globo oculare».
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Somministrate Aconitum solo se concordano i sintomi. Un’infiammazione che ha un
decorso lento, se si mette a suppurare e, se si tratta di mucosa, a secernere del pus, non vi
darà mai i sintomi di Aconitum. Non prescrivete mai questo rimedio in caso di
avvelenamento
del sangue come si riscontra nella febbre da scarlattina, da tifo, ecc. In casi come
questi non si trova alcuna traccia dei violenti sintomi di Aconitum. Non c’è mai irritazione
nervosa, ma al contrario, lo stupore, il letargo, il colorito purpureo della pelle, mentre
quello di Aconitum è di un rosso brillante.
Non date Aconitum in nessuna malattia infettiva perché non ha anamnesi infettiva. Non
bisogna mai pensare ad Aconitum nelle febbri costanti ad inizio lento; non c’è nessun
sintomo che ricordi i tipi lenti delle febbri costanti. La febbre di Aconitum consiste
generalmente in un solo accesso febbrile acuto e breve. Non ha niente in comune con una
febbre intermittente, non ne ha i sintomi. Potreste imbattervi in qualche segno che vi
ingannerebbe nel primo accesso di una febbre intermittente, ma il solo fatto che ce ne
sarebbe un secondo escluderebbe Aconitum. Alcuni rimedi hanno una periodicità, un
andamento a ondate; non è assolutamente il caso di Aconitum. Se Aconitum è il rimedio
giusto, il più violento accesso di febbre si risolverà in una notte. Se non lo è sarebbe un
peccato fare l’errore di somministrarlo perché a volte potrebbe far male. Tutto ciò che
esiste in una malattia deve essere preso in considerazione, non solo quello su cui il rimedio
ha effetto, ma anche quello su cui non ne ha.
Aconitum provoca agli occhi un’infiammazione con bruciore e rigonfiamento improvviso;
le palpebre si gonfiano così rapidamente che si possono aprire con molta difficoltà e,
quando si vorranno aprire con la forza afferrandone il bordo con delle pinze, ne verranno
fuori calde lacrime, ma non ci sarà pus. Tale rigonfiamento sopravviene dopo aver preso
freddo. Ogni volta che c’è un’infiammazione delle mucose si può verificare una secrezione
acquosa ed ematica. All’improvviso c’è una stasi nei vasi sanguigni che trasudano, i
vasi si rompono e i capillari trasudano.
Anche l’infiammazione dell’orecchio arriva così all’improvviso. «Pulsazioni e dolori
taglienti, intensi all’orecchio». Un bambino rientra dopo essere stato fuori al vento freddo
del nord, con abbigliamento insufficiente e di botto grida e si mette la mano sull’orecchio.
L’attacco si verifica all’inizio della serata quando il bambino è stato fuori di giorno.
Febbre e ansia; si deve prendere il bambino in braccio. Il dolore è forte. L’udito è talmente
acuito che il rumore è intollerabile. La musica penetra tutte le membra. Dovunque, nel
corpo, riscontreremo questa stessa esasperazione della sensibilità nervosa. Dovunque vi
sia un disturbo esso sarà violento e intenso e il paziente sarà sempre in stato di ansia e
irritabilità. «Dolori pungenti, urenti, strazianti, laceranti, taglienti, nell’orecchio».
Questo rimedio dall’azione breve e rapidissima sarà indicato nella corizza accompagnata
da violento mal di testa, che arriva la notte se il paziente durante il giorno è stato
esposto o ha preso freddo. La corizza che richiede Carbo vegetabilis compare invece
parecchi giorni dopo l’esposizione al freddo. Anche la corizza che dipende da Sulphur si
manifesta parecchi giorni dopo l’esposizione al freddo. Il paziente Carbo vegetabilis si
riscalda e si raffredda anche indossando il cappotto quando entra nel vostro studio. Nel
caso di Aconitum va fuori al freddo in abbigliamento leggero e, se è un individuo pletorico,
si ammala prima di mezzanotte. Ma soprattutto Aconitum è spesso indicato nella corizza
Aconitum napellus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 18
del bimbo roseo, paffuto, pletorico, non nella corizza del bimbo pallido o malaticcio. Il
bimbo malaticcio si prenderà la corizza più tardi; la sua attività vitale è talmente ridotta
che i suoi disturbi compariranno non prima di due o tre giorni. Prendete per esempio un
bimbo malaticcio e uno robusto della stessa famiglia ed esponeteli al freddo entrambi: uno
si ammalerà la stessa notte e avrà bisogno di Aconitum, mentre l’altro si ammalerà il
giorno dopo e avrà bisogno di Hepar.
I sintomi che potranno accompagnare la corizza sono l'epistassi, la cefalea, l’ansia e la
paura. L’espressione ansiosa è uno dei primi segni che si osservano in chi soffre di una
malattia di tipo Aconitum. La polmonite di Aconitum si rivela spesso sul volto. Osservate
il volto: esprime una grande ansia. È il tratto predominante della sperimentazione di
Aconitum. Voi sapete che nell’espressione del volto si possono osservare molte cose che
consentono di leggere tutto quello che succede nel corpo; ne raccontano la storia. Piaceri,
tristezza, miserie del genere umano... ciascuno di noi è destinato a provare la maggior
parte di questi sentimenti, potete esserne sicuri... comprenderete con una sola occhiata se
è successo qualcosa di grave. Cercate solo di indovinare e dopo uno o due tentativi
coglierete nel segno. In questo caso c’è ansia.
Il sintomo di una guancia rossa e l’altra pallida si ritrova in un numero abbastanza
elevato di rimedi, ma se contemporaneamente riscontrate l’espressione ansiosa, e la paura,
e il calore, e l’agitazione, e la maniera improvvisa con la quale appaiono tali sintomi in un
individuo pletorico (il giorno prima il tempo era secco [oppure secco e caldo, N.d.C.] con
molto vento), voi attribuirete subito questo sintomo isolato ad Aconitum; ma in altre
condizioni potrete arrivare ad uno dei numerosi altri rimedi ai quali pure appartiene.
«Dolori nevralgici del volto, come fili metallici caldissimi che corrono lungo i due lati del
volto».
Il paziente è andato a cavallo nel vento vivo e freddo col volto esposto al vento. In
principio ha avuto uno stordimento, poi si è installato il dolore, un dolore intenso. Il
paziente grida e urla per i dolori taglienti come coltellate. Aconitum allevierà il dolore.
«Sensazioni di brulichio, di formicolio come se vi fossero formiche». Aconitum presenta
questa sensazione lungo i tragitti nervosi. Sciatica accompagnata da una sensazione di
acqua gelata che scorre lungo il nervo dall’alto in basso. «Sensazione di formicolio sul
volto, con o senza dolori». Si produce un forte calore al volto. Il lato del volto sul quale il
paziente è coricato sarà spesso madido di sudore; se si gira, il primo lato si asciugherà
immediatamente, mentre l’altro si coprirà di sudore.
Che meraviglioso calmante è questo rimedio per il mal di denti! Si è rivelato così utile
nelle odontalgie che quasi tutte le signore anziane dei nostri tempi ne sanno abbastanza da
mettere una goccia di Aconitum su un po’ di cotone e metterlo sul loro dente cariato.
Spesso sarà un palliativo. Agirà molto meglio una dose di Aconitum; ma oltre al dente
cariato ci devono essere la violenza e i dolori intensi e taglienti del mal di denti e la
medesima anamnesi degli individui pletorici, che si sono trovati esposti al vento freddo e
secco (o secco e caldo, N.d.C.). A volte tali dolori sono localizzati su denti sani e
colpiscono tutta l’arcata. Ci sono dolori violenti dopo essere stati esposti al freddo, per
esempio dopo essere andati a cavallo nel vento. Questi dolori si calmano e spariscono
rapidamente con una dose di Aconitum.
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Alterazione del gusto, disturbi di stomaco. Tutti gli alimenti hanno gusto amaro,
tranne l’acqua; e poi, che desiderio di acqua nel paziente Aconitum! Gli sembra quasi
impossibile trovare acqua sufficiente a estinguere la sete e l’acqua gli fa bene.
Il bruciore è un sintomo che ritroverete lungo tutti i «provings» del rimedio; vedrete
che questo termine si usa per tutti i suoi dolori. Bruciori in testa, bruciore lungo il tragitto
dei nervi, alla colonna vertebrale, durante la febbre, e a volte un bruciore come se fosse
coperto di pepe. Aconitum è un rimedio utilissimo nell’infiammazione della gola, quando
c’è bruciore urente, secchezza, vivo rossore delle tonsille o del velo pendulo o di tutta la
gola. Talvolta il palato molle è edematoso. Vi è uno stato flogistico di tutte le parti della
gola. Ma questo non sarebbe sufficiente per scegliere Aconitum. Aconitum guarisce questo
genere di affezione, guarisce l’infiammazione della gola, ma ogni medico omeopata
potrebbe scegliere altri quaranta o cinquanta rimedi, tutti altrettanto efficaci, per le
situazioni descritte. Nessun medico omeopata potrebbe prescrivere un rimedio basandosi
solo su questo genere di sintomi. Bisogna osservare il tipo di angina: ogni medico deve
chiedersi che cosa fa di questo tipo di angina un caso Aconitum. Allora la questione che si
porrà sarà di chiedersi: potrebbe curare ugualmente il paziente senza aver visto la gola? La
gola, per un medico diligente, non rappresenta molto il paziente. Se fosse necessario per il
medico vedere coi propri occhi l’organo infiammato, come si regolerebbe col fegato? Non
può vederlo. Come sceglierebbe un rimedio per lo stomaco? Non può vederlo. Saremo
dunque costretti a battere sullo stesso argomento: ciò che rappresenta agli occhi del
medico attento la vera natura del paziente e vedremo allora subito la ragione di alcuni di
questi sintomi. Se vi raffigurate bene il paziente Aconitum, potrete curarlo. Sarà bene
osservare tutto quello che è visibile. Se poteste osservare il fegato, vi direi: guardatelo. Se
poteste vedere il cuore, vi direi: esaminatelo.
Cosa c’è in questa gola che raffigura veramente il paziente? Certamente l’indolenzimento
rende difficile la deglutizione. Ne dedurrei che non c’è il tipo di dolore che
rappresenti agli occhi del medico il paziente Aconitum. Se è un individuo pletorico, se è
andato a cavallo nel vento aspro e freddo buona parte della giornata e si è svegliato durante
la notte con un violento mal di gola, urente e lacerante, se non può inghiottire, se la
temperatura si è innalzata molto, se desidera acqua fredda e non ne ha mai abbastanza, se
è febbricitante e in stato di ansia, allora avrete un paziente per il quale potete scegliere
un rimedio. Spesso i pazienti, sotto le vostre direttive diventano abbastanza accorti nel
descrivervi esattamente come si comporta un membro della loro famiglia. Sapete
esattamente
che tipo è il vostro paziente. A volte è un servo a farvi la descrizione migliore,
migliore di quella della giovane Vassar che ci scrive: «Dottore, per favore, volete mandarci
un rimedio? Ho guardato la gola: è rossa».
Che paziente ansioso avremo con le gastralgie! I dolori sono terribili. Dolori urenti,
laceranti, con ansia, con agitazione, con febbre, sopravvenuti dopo aver preso freddo. Non
dopo aver mangiato, ma dopo aver preso freddo. Dopo un raffreddamento dello stomaco,
dopo un bagno gelido o, durante un’estate torrida, per l’intenso calore, associato ad uno
stato congestizio cerebrale nei bambini robusti. Vomito e conati, come se l’interno dello
stomaco fosse strappato e rivoltato in fuori dai terribili sforzi fatti per vomitare. Ematemesi,
sangue rosso brillante. Ciò si applica ai disturbi gastrici in generale. Durante lo stato
Aconitum napellus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 20
febbrile, il paziente desidera bevande amare, vino, birra, acquavite, ma vomiterà tutto
appena arriverà nello stomaco. Vuole alimenti forti, niente è abbastanza amaro. Se solo gli
si potessero dare alimenti amari... E tuttavia il cibo ha gusto amaro, tutto ciò che ingerisce
ha gusto amaro, tranne l’acqua.
I termini usati qui nel testo dei «provings» sono termini clinici: «catarri gastrici». Sono
gastriti molto acute. Conati, vomito, vomito di bile, di sangue. Conati di vomito
improduttivi,
quando nello stomaco non c’è niente. Tutto questo sarà accompagnato dall’ansia,
l’agitazione, la paura della morte. La paura dipinta sul volto dà al paziente un aspetto
spaventoso.
Aconitum è un rimedio utile nell’infiammazione del fegato, quando questa si verifica
all’improvviso. Non è molto utile se le crisi si ripetono, ma lo è alla prima crisi. Fortissima
infiammazione del fegato, con dolori acuti, laceranti e molto bruciore, seguiti da
inquietudini,
terribili torture dell’ansia, costante agitazione, paura della morte, rossore del
volto, aspetto vitreo degli occhi, grande sete. L’«agitazione ansiosa» caratterizza tutti
questi stati.
Dopo un’esposizione al freddo o dopo un raffreddamento, ci saranno nell’ addome
fitte, dolori urenti e pungenti. Arriveremo ben presto a pensare che non è importante la
sede dei disturbi, quello che importa è che c’è un paziente Aconitum. Vi sono anche
infiammazioni di tutti i visceri addominali. Può trattarsi di violente infiammazioni catarrali.
Può trattarsi di uno stato catarrale del sigma o del retto in caso di dissenteria. Nella
dissenteria quello che si osserva nel vaso è quasi sangue puro, sangue e un po’ di
viscosità. Sembra impossibile ai pazienti lasciare il vaso. Vomito di un po’ di sangue e
muco con sangue dall’ano. Questo tipo di pazienti prediranno che moriranno la «stessa
notte» e a quale ora. A vederli, è come se essi provassero in se stessi una sensazione di
morte.
L’intero corpo è immerso in uno stato di angoscia e, localmente, il tenesmo, i crampi e
l’impellente bisogno di defecare sono veramente terribili. Aconitum presenta una diarrea
acquosa, ma non è un sintomo molto importante, sebbene sia sottolineato due volte nel
testo di Hering. Ma quando bambini rosei e vivaci emettono sangue puro e muco, o un po’
di muco verde-spinacio, con tenesmo, febbre improvvisa, nelle affezioni estive, pensate ad
Aconitum. La maggior parte dei disturbi intestinali sono causati nei bambini dal
caldo intenso. Il caldo provoca nei neonati una infiammazione al fegato, le feci diventano
bianche come il latte e hanno la consistenza del mastice. Il bambino diventa itterico e grida
per il dolore.
Aconitum è utile nei disturbi urinari, della vescica e dei reni. Flogosi ed ematuria.
Oliguria, anuria o ritenzione urinaria. Ritenzione urinaria a seguito di shock. La ritenzione
dovuta a shock ne fa uno dei rimedi migliori per la ritenzione urinaria del neonato. Il
bambino che ha appena fatto la propria apparizione nel mondo ha subito uno shock.
Quando tornate a vederlo l’infermiera vi dice: «Il bambino non ha urinato». Le funzioni di
questo piccolo essere non si sono ancora stabilizzate, per il grande shock al quale è stato
sottoposto. Cistite con dolori taglienti, laceranti. Dolori urenti, con urina irritante. L’urina
è caldissima, di un rosso scuro, rosso chiaro o con sangue. Ritenzione urinaria dopo aver
avuto freddo, specialmente nei bambini, con pianto e agitazione. Nelle cistiti, sia negli
21
adulti che nei bambini, saranno presenti tutti i sintomi psichici che caratterizzano il
paziente Aconitum.
Aconitum guarisce i casi di orchite più violenti, che iniziano improvvisamente. C’è
orchite dopo aver preso freddo, dopo essere stati al freddo, negli uomini pletorici. Ma
nell’orchite comune, conseguente ad una blenorragia, Aconitum è inutile.
La donna, a causa della sua innata ipersensibilità del simpatico, è per natura una
paziente Aconitum. Che uno shock nervoso o delle paure la facciano ammalare è una cosa
abituale, e i suoi disturbi hanno cause diverse da quelli maschili. Che la paura provochi
nell’uomo un’infiammazione è molto raro, mentre è causa frequente di metrite o ovarite
nelle donne pletoriche, robuste, sovreccitabili. La paura causerà spesso un aborto; però
Aconitum, dato con tempestività, bloccherà l’aborto provocato dalla paura. Riscontreremo
a volte i dolori pungenti, urenti, laceranti di Aconitum in seguito a paura o emozione
improvvise. Talvolta una donna incinta vi dirà: «Dottore, non è il caso di fare progetti per
il mio parto: io so che morirò durante il parto». Se vi è un sintomo veramente importante di
cui ci si può fidare per scegliere un rimedio, è proprio questo. Somministrate una dose di
Aconitum e parlate d’altro; la donna se ne andrà e quando le domanderete dopo qualche
giorno che ne è di quella paura, risponderà: «Oh! non ve la prendete per quello!». Si
possono notare molti altri segni, ma questo stato di paura è qualcosa di particolarissimo e
rappresenta realmente la natura e l’essere della donna nel suo insieme. Ella predice il
giorno della sua morte. La ragione per la quale Aconitum è così spesso il rimedio per i
bambini, sta nel fatto che i bambini sono anch'essi spesso pazienti di paura.
«Infiammazione degli organi genitali nelle donne pletoriche». Aconitum è indicato
nelle donne e nei bambini più spesso che negli uomini. Nelle donne sensibili, robuste,
sovreccitabili. È indicato negli stati flogistici in uomini che hanno preso freddo all’aria
secca e fredda ed è meraviglioso vedere come potete convincere un paziente che ha
bisogno di Aconitum dello stupefacente potere della omeopatia provandogli con quale
rapidità tale rimedio può causare la sudorazione e fare diminuire una febbre alta quando si
tratta di un accesso unico e recente.
«Dopo un parto penoso e difficile. Violenti dolori posteriori, laceranti, lancinanti, con
febbre». Emorragia uterina di sangue rosso brillante con paura della morte. L’azione di
Aconitum è prodigiosa in quei casi che nascono dopo aver preso freddo in stato di
puerperio; da non confondere con la febbre puerperale. La prima è una forma semplice
non settica; forse i seni ne risentiranno, forse la secrezione lattea si arresterà e salirà la
febbre; ma non somministrate Aconitum se si verifica un arresto dei lochi.
Aconitum sarà un semplicissimo rimedio per quei neonati che hanno difficoltà di
respirazione in seguito ad applicazione di forcipe o dopo un travaglio difficile, che hanno
l’affanno, che hanno un battito cardiaco irregolare e la cui temperatura si alza nel giro di
poche ore. La ritenzione urinaria del lattante è un sintomo così comune di Aconitum che
non avrete quasi mai bisogno di usare altri rimedi. Il lattante non può ancora parlare, non
può esprimere molto, e così, fino ad un certo punto, il medico è costretto ad agire per
esperienza, e quelli che nella ritenzione urinaria lo hanno fatto, hanno avuto con Aconitum
quasi sempre successo. È anche vero che la ritenzione urinaria nella madre sparirà in molti
casi con una dose di Causticum.
Aconitum napellus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 22
Aconitum è un grande rimedio di routine nel crup, un rimedio di cui si fa cattivo uso,
ma che è indicato in tutti quei casi di crup comparsi all’improvviso nei bambini pletorici,
che sono stati esposti al vento secco e freddo, che hanno passeggiato con la madre nel
vento freddo durante il giorno. Dopo che si è messo il bambino a letto questi si sveglierà
dal primo sonno, forse alle 21, alle 22 o alle 23; si afferra con le mani la gola, tossisce
violentemente; una tosse da crup, soffocante, con una specie di abbaiamento rauco. Non
c’è proprio nessun'altro rimedio che corrisponda a questa rapidità di invasione, ad una
malattia sopravvenuta così subitaneamente all’inizio della notte, dopo aver preso freddo
durante la giornata.
Il bambino che di giorno ha preso freddo e comincia ad ammalarsi solo l’indomani
mattina può essere curato con un certo numero di altri rimedi, in particolare l’Hepar, che
ha un andamento più lento ed è più adatto ai bambini un po’ deboli, soggetti a frequenti
attacchi di crup. Anche Spongia è simile a questi due rimedi, ma gli mancano molti
elementi che si riscontrano nei bambini indeboliti che prendono continuamente freddo.
Sarà difficile fare una distinzione tra l’aspetto del crup di Aconitum e di quella di Spongia,
nella misura in cui si tratterebbe solo di crup, dato che l’una e l’altra sono dominate
dall’aspetto ansioso, tipico del crup.
Il crup Aconitum è un crup violento, la faringite e, contemporaneamente, gli spasmi
della laringe, si verificano con grande rapidità. Il crup Spongia ha una flogosi minore che
aumenta contemporaneamente agli spasmi; ma, sebbene Spongia possa svegliarsi alle ore
23, soffocando e respirando male, non ha tuttavia la sovreccitazione febbrile intensa che
appartiene ad Aconitum, come non ne ha l’angoscia, pur avendo tutta la secchezza
caratteristica di Aconitum. Nelle malattie nelle quali Aconitum è indicato, in genere c’è
secchezza o c’è solo un po’ di secrezione mucosa. Spongia è assolutamente secco; se ha
una mucosa infiammata, questa è secca. Tra i sintomi del crup di Aconitum, abbiamo:
laringe sensibile alla palpazione. «Crup che sveglia il bambino nel primo sonno, dopo
esposizione ai venti secchi e freddi».
Aconitum ha una quantità di disturbi respiratori, una dispnea per contrazione dei
bronchioli, che somiglia all’asma. È indicato in questa dispnea che è propria della
bronchite capillare e in quella che è propria dell’eretismo cardiaco nei pazienti pletorici
quando hanno preso freddo e sono stati esposti al freddo o ad uno shock. Dispnea
conseguente a paura, come succede alle donne nervose, sovreccitabili, facilmente emotive,
alle donne pletoriche e nervose. Respirazione rapida, difficoltosa, ansiosa, insufficiente.
È una dispnea asmatica, accompagnata di solito da secchezza delle mucose e dei
bronchioli.
«Sta seduto ben dritto e respirando sente un gran dolore». Aconitum presenta un
eretismo cardiaco improvviso e violento, con polso irregolare e debole, ovvero forte e
saltellante; il paziente sta seduto ben diritto nel letto, si afferra la gola con le mani e cerca
di togliersi tutti i vestiti; prima di mezzanotte ha la pelle caldissima, molta sete e molta
paura; tutti questi sintomi sono collegati gli uni agli altri. Angoscia con dispnea. Crisi
cardiache dolorose e improvvise con dispnea». Queste cose vanno di pari passo. «Gran
senso di soffocamento». A causa della paura e dell’ansia, il paziente si mette a sudare
abbondantemente; è madido di sudore e nonostante ciò la sua pelle è caldissima. Quando
23
l’ansia scompare, sente caldo. In questo modo, con tale tremenda ansia, ha caldo e suda.
Polso filiforme.
«Si sente meglio quando espira». Lo spasmo della laringe si verifica spesso durante
l’inspirazione. «Si aggrava quando inspira. Tosse continua, secca e breve. Difficoltà di
respiro. Respira solo col diaframma. Affezioni toraciche, come la polmonite». Aconitum
produce una rapidissima infiammazione dei visceri del torace, la pleura, i polmoni, la
mucosa che ricopre le vie aeree.
Nella polmonite la dispnea si manifesta con la sua caratteristica rapidità. Se
l’infiammazione
si estende rapidamente, può diventare polmonite. L’infiammazione è talmente
acuta che dalla mucosa trasuda sangue di colore rosso ciliegia; oppure il muco espettorato
è bianco, fortemente striato di un sangue rosso brillante.
Se arrivate al letto di un paziente colpito da broncopolmonite e osservate nella
sputacchiera del muco striato di sangue rosso brillante, allora prendete in considerazione
la violenza dell’infiammazione, l’agitazione e l’ansia del paziente (egli predice l’ora della
propria morte) la comparsa dei disturbi in seguito ad esposizione al vento secco e freddo o
dopo uno shock improvviso in individui dalla circolazione buona, forte e vigorosa e avrete
un caso di Aconitum.
Quando Aconitum sarà indicato nella polmonite, di preferenza sarà la metà superiore
del polmone sinistro ad essere colpito. A volte, l’infiammazione è talmente forte che tutte
le mucose nella parte visibile della gola, laringe, trachea, bronchi, trasuderanno sangue,
talvolta anche abbondantemente. Questi disturbi toracici provocano molti dolori, dolori
lancinanti, urenti, laceranti e il paziente è costretto a restare coricato sul dorso in posizione
piuttosto sollevata. Non può coricarsi né su un fianco, né sull’altro; deve coricarsi supino.
Il decubito laterale aumenta il dolore. L’emottisi di cui si è parlato non è come quella
tubercolare, essa è involontaria; il sangue è portato fuori da una tosse leggera.
Somministrando
Aconitum ad individui dalla salute malferma, si potrebbero avere delle delusioni; e
in questi casi non si deve prescrivere; per tali individui abbiamo rimedi di gran lunga
migliori. L’infiammazione non sempre diventa polmonite; essa può anche fermarsi ai
piccoli bronchi.
«Tosse secca, vomito e conati, febbre alta, emottisi». Nessuna espettorazione ad
eccezione di un po’ di muco e sangue. Questo si verifica spesso. Tosse secca, sensazione
di secchezza in tutto il torace, sensazione di secchezza alla laringe e alla gola. Il paziente
ingoia grandi quantità di acqua fredda e ogni tanto, dopo un violento accesso di tosse,
sputa un po’ di sangue: ma l’espettorazione il più delle volte è costituita da muco.
La polmonite generalmente si accompagna ad una espettorazione rugginosa, come se
ci fosse mescolata ruggine di ferro. Rimedi come Bryonia, Rhus toxicodendron e qualche
altro presentano normalmente tale espettorazione come carattere intrinseco dei rimedi
stessi, mentre l’espettorazione di Aconitum è di un rosso brillante, rosso ciliegia. Le sue
emorragie sono rosso brillante e talvolta abbondanti.
Tutte queste tossi: tosse da crup, da polmonite o da altre affezioni toraciche, compaiono
all’improvviso. Se il paziente si addormenta, avrà lo spasmo della laringe; lui si
addormenta e la sua laringe diventa secca, questo lo sveglia e si afferrerà la gola con le
mani con l’impressione di soffocare. Tutti questi sintomi sono provocati dai venti freddi;
Aconitum napellus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 24
persone robuste colpita da una corrente d’aria si prendono un raffreddore che fa comparire
i sintomi propri di Aconitum.
Dovunque vi sia una flogosi, Aconitum ha l’impressione che un vapore caldissimo
faccia irruzione nelle parti infiammate, che il sangue caldo vi si precipiti o che esse siano
sede di «vampate di calore». Sensazione di calore o di freddo lungo il tragitto dei nervi.
Nelle manifestazioni febbrili più acute, il polso è pieno e saltellante; polso forte,
vigoroso. All’inizio dell’accesso, quando vi è ansia e quella terribile tensione nervosa, il
polso è molto debole, ma quando il ritmo cardiaco si è ben stabilizzato, allora il polso
diventa più forte.
«Dolori laceranti lungo la colonna vertebrale. Dolore e rigidità al collo. Sensazioni di
reptazione nella colonna vertebrale, come causata da insetti». Questa sensazione di
reptazione è strana; si manifesta col freddo, dopo essersi raffreddati bruscamente.
«Tremito alle mani» associato a queste crisi acute e improvvise. «Dolori striscianti alle
dita», associati agli attacchi infiammatori acuti e subitanei. «Freddo gelido. Piedi ghiacciati.
Palmo caldissimo». Il paziente a volte ha nello stesso tempo mani calde e piedi freddi.
Reumatismo articolare. Prima crisi di reumatismo. Non le vecchie crisi di reumatismo e
gotta, ma quelle che si presentano come crisi di reumatismo acuto, che vengono dopo una
improvvisa esposizione al freddo o dopo aver a lungo cavalcato nel vento secco e freddo.
Esse sono accompagnate anche da febbre, agitazione ansiosa, con quel quadro psichico
inquietante tante volte descritto.
«Tremore, formicolio, convulsione muscolare». Ma vi sono anche, nei nervi, una
quantità di sintomi e di sofferenze che richiedono Aconitum; questo è un magnifico
rimedio per la nevrite nelle persone pletoriche. Torpore lungo i tragitti dei nervi, dopo aver
sentito freddo o essere stati esposti al freddo. Torpore e formicolio lungo il tragitto dei
nervi, soprattutto di quelli superficiali. «Flogosi della guaina dei nervi. Sovreccitazione
nervosa. Agitazione al massimo grado».
Sulphur ha con Aconitum uno stretto rapporto. Esso ha molti sintomi di Aconitum. In
moltissimi casi cronici in cui Sulphur sarebbe indicato, negli individui con costituzione
forte e robusta, Aconitum andrà bene in una crisi improvvisa, e Sulphur per lo stato
cronico. Dopo le crisi improvvise per le quali è appropiato Aconitum, voglio dire quando
esso è prescrivibile nella intera crisi, può persistere nell’organismo una tendenza alle
ricadute. Aconitum non ha alcun potere su questa tendenza, ma la possiede Sulphur.
Ovviamente la maggior parte dei sintomi si deve conciliare con quelli di Sulphur, ma
spesso vi accorgerete che ai casi di malattie acute nelle quali Aconitum ha avuto effetto,
faranno seguito sintomi di Sulphur e molto spesso una crisi violentissima lascia
nell’organismo
una debolezza che Aconitum non ha il potere di combattere. Esso non ha il potere di
impedire un ritorno delle crisi. Fa tutto ciò che è capace di fare ed è tutto. Ma con Sulphur
non è così.
Dopo Aconitum andranno bene Arnica e Belladonna. Qualche volta, è vero, vi sembrerà
che Aconitum sarebbe capace di far fronte a tutto ciò che la malattia comporta. Ma
succederà che alcuni sintomi tarderanno a sparire e allora per debellare l’accesso, bisognerà
fare ricorso a rimedi tipo Arnica, Belladonna, Ipeca e Bryonia, talvolta a Sulphur e
molto spesso a Silicea. Si dovranno dunque studiare le relazioni tra i rimedi.
25
Se avete somministrato troppe dosi di Aconitum o prescritto dinamizzazioni troppo
alte e il vostro paziente si rimette molto lentamente, o se il paziente stesso ha preso
sconsideratamente Aconitum, allora per farlo stare di nuovo meglio spesso è consigliabile
Coffea o Nux vomica.
Aconitum napellus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 26
ACTEA RACEMOSA
(CIMICIFUGA)
Questo rimedio è stato sperimentato poco e tuttavia possiede alcune proprietà. utili. I
suoi «provings» ci permettono di cogliere la rassomiglianza che ha con alcuni stati
morbosi del genere umano, e in particolare della donna, cioè l’isterismo e il reumatismo.
La paziente rabbrividisce sempre, è sempre afflitta dal freddo, è sensibile al tempo umido
e freddo, che risveglia lo stato reumatico, non solo nei muscoli e nelle articolazioni di tutto
il corpo, ma anche lungo i tragitti nervosi. Nei disturbi nervosi in generale, vi è la
mancanza di equilibrio della volontà o un grande disordine del sistema nervoso volontario,
che sono le caratteristiche fondamentali dell’isterismo, sintomi che sono mescolati a quelli
del reumatismo. Insieme ai dolori c’è l’indolenzimento di tutto il corpo. Tremiti, torpori,
scatti. Incapacità di comandare i muscoli, agitazione del sistema nervoso volontario,
rigidità. C’è la tendenza a prendere freddo, ne deriva la sensibilità dei gangli, delle
ghiandole e di organi più grandi come il fegato e l’utero. Le affezioni di tali organi
compaiono col tempo umido e freddo (Dulcamara) e raffreddandosi. La paziente è
sensibile al freddo in qualsiasi punto tranne alla testa e peggiora prendendo freddo sia in
alcune parti che nell’intero corpo in generale. Le cefalee, tuttavia, migliorano all’aria
aperta e col freddo, cosa che è un’eccezione e un sintomo particolare, dato che come
carattere generale la paziente peggiora col freddo.
Vi è un tremendo stato psichico che si alterna con le malattie fisiche. Tristezza o
opprimente cupezza; la paziente è curva sotto il peso della sua sofferenza. Resta seduta in
preda a tristi riflessioni, immersa in profonda tristezza, come Psorinum e Pulsatilla. Tutto
ciò può passare da un momento all’altro oppure essere suscitato o aggravato dal movimento,
dalla paura, dalla sovreccitazione, o dal freddo. Abitualmente c’è indolenzimento
muscolare, sensazione diffusa di contusione, con stiramenti e scatti, che passeranno
improvvisamente, lasciando in una ragazza nervosa e isterica, uno stato d’animo triste
durante il quale se ne resterà seduta senza parlare. Se la si interrogherà potrà scoppiare in
lacrime o esprimere in altro modo la propria opprimente tristezza. Vi sarà tristezza con
cefalea. Sbalzi d'umore. Le condizioni fisiche come quelle psichiche cambiano
continuamente.
Si alternano e cambiano anche altri sintomi. Gli scatti muscolari hanno indotto i
medici a cogliere la rassomiglianza tra questi stati isterici-reumatici e la corea. I reumatismi
si trasformeranno in corea in un solo giorno; i movimenti coreici a loro volta andranno
di pari passo con l’indolenzimento di tutti i muscoli. Gli scatti, l’indolenzimento e
l’intorpidimento spesso permangono insieme.
È interessante notare alcune particolarità della corea. Come ad esempio scosse dei
muscoli quando la paziente è sotto lo shock di un’emozione o quando ha preso freddo. Se
una parte del corpo è compressa, lì si verificheranno le scosse muscolari. Qualcuna di tali
donne nervose, affette da reumatismi, isteriche, può anche non presentare la corea, ma
27
quando va a letto, tutto il lato sul quale si corica sarà preso da scosse che le
impediranno
di dormire. Se si gira su un fianco, di lì a pochi istanti si verificheranno scosse
involontarie nei muscoli sui quali riposa. Nel frattempo è diventata agitata e nervosa da
impazzire. Non trovando nessuna posizione comoda, la sua mente è piena di ogni sorta di
fantasie e il suo corpo di ogni sorta di fastidi. A volte ha i muscoli talmente indolenziti da
non potersi sdraiare per un po’ in nessuna posizione; oppure presenta torpore o scosse.
Questi sintomi sono strani; riguardano la paziente stessa, interessando non solo una parte
del suo organismo, ma l’intero organismo.
Piena di paura e di angoscia, agitata. Paura della morte, sovreccitazione, diffidenza.
«Non accetta neppure di prendere il suo rimedio perché vi trova qualche difetto». Actea
presenta qualche mania come quella che hanno le donne nervose e isteriche, ed ha guarito
la mania puerperale. che può manifestarsi per aver preso freddo durante o subito dopo il
parto. Questo rimedio è specialmente indicato per le donne perché i suoi sintomi molto
spesso sono associati ai disturbi femminili. La comparsa dei disturbi psichici dopo la
scomparsa di un reumatismo, ne è elemento rivelatore. Il reumatismo migliora, ma aggrava
lo stato psichico. A volte il reumatismo scompare rapidamente e la mente non ne soffre,
ma in questo caso comparirà la diarrea, accompagnata da grandi indolenzimenti e dolori
all’intestino, o si verificherà un flusso uterino che arrecherà sollievo. Un sollievo deve
arrivare in una maniera o in un’altra altrimenti sopravverranno delle complicazioni come
in Abrotanum. Si deve verificare uno scarico; è per questo che il flusso mestruale o la
diarrea apportano sollievo; altrimenti la paziente avrà disturbi psichici, sprofonderà nella
tristezza, o avrà una forma attenuata di sovreccitazione psichica. C’è un sintomo che
descrive bene la tristezza alla quale ho fatto allusione: «Sensazione di una nube nera che
l’avvolge tutta», e le pesa allo stesso tempo «come piombo sulla testa». Sono immagini che
possono tutte essere espresse anche dalla parola «tristezza». Scorrendo i testi incontreremo
le parole: «malinconia», «tetraggine», «abbattimento», ecc., ma la parola «tristezza» ha
esattamente lo stesso significato.
Le cefalee sono di natura reumatica. «Sensazione di indolenzimento, di contusione su
tutta la testa. Sensazione di contusione all’occipite. Sensazione di indolenzimento e di
contusione al vertex come se la parte superiore della testa stesse per staccarsi». «Come se
un’aria fredda soffiasse sul cervello». Comunque la maggior parte di queste cefalee
migliorano col freddo. «Le cefalee si manifestano prendendo freddo, quando cambia il
tempo, e col tempo umido e freddo». Vi sono molti tipi di cefalee. Ci sono cefalee con
pressione. Moltissime cefalee sono violente e paragonabili al dolore che provocherebbe
un chiavistello dietro il collo spinto verso il basso. Indolenzimento dietro il collo. Dolore
dietro il collo.
Forte dolore dietro il collo, nelle ragazze isteriche. Con la cefalea i globi oculari sono
molto sensibili, «dolenti quando si girano in qualunque direzione». «Dolore agli occhi, e
come per una contusione alla testa».
«Indolenzimento dell’addome; l’addome è indolenzito e contuso. Alternarsi di diarrea
e stipsi. Alternarsi di diarrea e altre malattie fisiche».
Passiamo ora all’apparato genitale femminile che è, per questo rimedio, il centro di
un gran numero di disturbi. Si ha l’abitudine di dire a proposito di Actea che facilita il
Actea racemosa
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 28
parto. Non è ammissibile dire questo di alcun rimedio ed espressioni simili incoraggiano
un lavoro meccanico. È vero che, nei casi in cui questo rimedio è stato somministrato a
donne incinte conformemente ai loro sintomi, si è rivelato capace di facilitare il parto. Ma
in genere lo si somministra in modo abitudinario sotto forma di tintura oppure alla 2 a o 3a
diluizione anche quando non era indicato perché non era «simile» al caso, per tenere la
paziente sotto il suo effetto.. Il medico omeopata non agisce mai in questa maniera. Un
rimedio è adatto ad uno stato nella sua totalità quando vi si trovano i sintomi della totalità
di quello stato. Ricordatevi che esso è idoneo perché concordano tutti i sintomi.
«Dolori alla regione uterina, con fitte da una parte all’altra. Sensazione di discesa verso
il basso, di pressione verso l’esterno». Tali sensazioni di ptosi, unitamente a tutti gli altri
sintomi relativi alla paziente in generale, lo indicano come un rimedio utilissimo nel
prolasso uterino. Ha il rilassamento degli organi. Non pensate che i nostri rimedi non
siano adatti a guarire questi malanni quando i sintomi concordano. È proprio vero che
guariranno i prolassi quando i sintomi concordano, ma non in caso contrario. Se il
rimedio si accorda alla paziente in generale, farà sparire le sensazioni di ptosi, metterà la
paziente a proprio agio e, alla fine, l’esame mostrerà che gli organi sono in posizione
normale. Voi non potete fare una prescrizione per il prolasso; dovete farla per la donna.
Non potete fare una prescrizione per un solo sintomo, perché probabilmente vi sono
cinquanta rimedi che hanno quel sintomo.
Le donne isteriche e affette da reumatismi presentano spesso disturbi mestruali.
Irregolarità del flusso mestruale. Questo può essere abbondante, inesistente o insufficiente.
Dolore acuto durante tutto il periodo mestruale. Più il flusso è abbondante, più il
dolore è forte. Questo è molto strano. Generalmente il deflusso calma il dolore mentre
con questo rimedio il dolore è concomitante al deflusso. Abitualmente le crisi dolorose
più acute si verificano all’inizio delle mestruazioni e, per qualche donna, esse ritornano
appena le mestruazioni finiscono. Ogni donna segue una propria legge. Con questo
rimedio la regola è che i dolori arrivano nel corso del flusso mestruale. I sintomi
psichici più gravi, quelli reumatici più dolorosi, le scosse e i crampi agli arti più violenti
con l’insonnia più fastidiosa, sopravvengono durante le mestruazioni. Durante le
mestruazioni
si verificano spasmi epilettici. E anche ogni genere di dolori nervosi, indolenzimenti
lungo il tragitto dei nervi, indolenzimento ai muscoli o alle articolazioni. Si aggravano i
sintomi psichici. La paziente ha freddo e rabbrividisce e deve indossare abiti caldi.
«Reumatismo. Dismenorrea.» «Indolenzimento della regione uterina e ovarica. Sensazione
di impotenza, di contusione dovunque; mestruazione dolorosa»; qualcuno ha denominato
questa sindrome dismenorrea reumatica, che non è una cattiva espressione.
Molti sintomi durante la gestazione. Actea guarisce allora ogni genere di malessere
in una donna in questo stato, una donna nervosa, che soffre di reumatismi, che non può
stare ferma, che ha scosse muscolari. L’alternanza dei suoi disturbi è così pronunziata che
fa parte della natura del caso. Noterete spesso che durante la gravidanza, tutti i suoi
malesseri spariscono e sono sostituiti dalla nausea. In tutti gli anni precedenti la paziente
ha avuto sempre dei sintomi di natura isterica, ma adesso che è incinta, ha solo continue
nausee. Noterete anche che, quando un gruppo di sintomi si aggrava molto, altri
temporaneamente
si attenuano; essi cambiano nello stesso modo di Pulsatilla. Ma bisogna prende29
re i sintomi tutti insieme per farsi un’idea della paziente. Può capitare che una donna venga
a trovarvi presentando una serie di sintomi e ritorni dopo quindici giorni presentandone
una serie completamente diversa. Casi simili sono difficilissimi da curare e a volte dovrete
studiare i sintomi una dozzina di volte e per poter trovare il rimedio adatto dovrete riunirli
come se la donna li avesse presentati tutti lo stesso giorno. Con una paziente isterica è
difficile saperci fare, proprio per questa variabilità di sintomi ed anche perché ella tende ad
ingannare il medico.
«Brividi al primo stadio del travaglio. Sintomi isterici durante tutto il travaglio». Le
doglie cessano completamente o sono irregolari, in modo da non essere efficaci. Non c’è
dilatazione del collo uterino. Ma quando le doglie regolari riappaiono, allora possiamo
notare alcuni sintomi importanti. Arriva la doglia e si pensa che si esaurirà normalmente; è
stata regolare sino a circa i due terzi della sua durata naturale, quando improvvisamente la
partoriente caccia un urlo e si afferra il fianco: la doglia ha lasciato l’utero per il fianco,
provocando un crampo all’anca di modo che si deve girare la paziente e massaggiarne
l’anca. Il rimedio renderà le doglie regolari e quando arriverà la successiva, avrà una
durata normale. Questa donna è così impressionabile durante il parto che, se è sottoposta
ad un’emozione anche minima – per esempio se qualcuno racconta nella stanza una storia
emozionante, o se succede qualcosa di insolito – la doglia cesserà. Se il parto è avvenuto e
la donna incomincia a perdere i lochi, questi si arresteranno per cause simili, come se la
donna avesse preso un raffreddore; allora verranno i crampi e i dolori posteriori penosissimi,
la donna non avrà latte e si sentirà indolenzita e contusa dovunque e avrà la febbre.
Bisognerebbe confrontare questo rimedio con Caulophyllum, che presenta i seguenti
sintomi. Debolezza dell’apparto genitale femminile. A causa di questa debolezza, la donna
è sterile o abortisce nei primi mesi della gestazione. Durante il parto, le contrazioni uterine
sono troppo deboli per consentirle di espellerne il contenuto, e servono solo a tormentarla.
Dolori come quelli del parto durante le mestruazioni, con stiramenti dolorosi alle cosce e
alle gambe e perfino ai piedi e alle dita dei piedi. Emorragia uterina per inerzia dell’utero.
Allentamento dei muscoli e dei legamenti. Pesantezza e persino prolasso. Involuzione
cronica. Leucorrea escoriante. Mestruazioni in anticipo o in ritardo. La donna è sensibile
al freddo e vuole abiti pesanti, al contrario di Pulsatilla. Ha un’atteggiamento isterico
come Ignatia. È agitata e apprensiva. È affetta da reumatismi come Actea, solo che sono le
piccole articolazioni che maggiormente rischiano di essere colpite. In seguito soffre di
dolori posteriori, che hanno un risentimento alla regione inguinale. Rigidità reumatica
della schiena e colonna vertebrale molto sensibile. La paziente non dorme, è agitata ed
inoltre è impressionabile. Questo rimedio guarisce la corea in età puberale, quando non
sono ancora comparse le mestruazioni.
Non vi stupirete se un soggetto così emotivo come Actea, avrà un polso rapido,
irregolare e palpitazioni cardiache, ma la maggior parte dei caratteri isterici più comuni
sono presenti al di fuori di ogni manifestazione cardiaca. «Sensazione alla regione
cardiaca come se il cuore fosse indolenzito e ingrossato».
«Indolenzimento della regione occipitale e del collo». La testa è tirata indietro dalle
contrazioni dei muscoli della nuca. Violento dolore che scende lungo la schiena.
Reumatismo alla schiena. La paziente non può stare supina per la contrazione dei muscoli
Actea racemosa
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 30
della schiena. Non può coricarsi su un fianco per la contrazione e le scosse dei muscoli.
«Torpore agli arti. Tremore. Indolenzimento».
I sintomi nervosi sono solo la ripetizione di quello che ho detto. «Spasmi isterici.
Convulsioni. Tremore alle gambe; a stento capace di camminare». Il torpore è simile a
quello associato alla paralisi. Debolezza paralitica.
I risultati migliori sono stati ottenuti con dinamizzazioni a 30 a, 200a e 1000a e ancora
più alte e con dose unica.
I farmaci da prendere in considerazione per una diagnosi differenziale con Actea sono:
Pulsatilla, Sepia, Natrum muriaticum, Lilium tigrinum, Caulophyllum e Ignatia.
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ÆSCULUS HIPPOCASTANUM
Æsculus Hippocastanum, in tutti i suoi campi di azione offre all’osservatore una
particolare specie di pletora, un riempimento vascolare che colpisce gli arti e l’intero
corpo; presenta anche dei sintomi che mostrano che è colpito nella stessa maniera anche il
cervello.
Una grande caratteristica di Æsculus è l' aggravamento durante il sonno, ed è per
questo che i suoi sintomi si notano al risveglio. Il paziente si risveglia con la mente
confusa, guarda tutt’intorno con l’aria inebetita, disorientata, non riconosce i presenti, si
domanda chi sono e cosa significa ciò che vede. Esso è particolarmente utile ai bambini
che si svegliano pieni di spavento e di confusione, come Lycopodium.
Grande tristezza, irritabilità, perdita della memoria e avversione per il lavoro. A
tratti, ha l’impressione di una congestione del corpo, di pletora venosa; è a questo punto
che i sintomi precedenti sono più evidenti. È una stasi venosa generale perché a volte si
aggrava durante il sonno, stando coricato, e migliora con l’attività fisica. I sintomi
spariscono dopo una grande attività: il movimento, l’azione, l’esercizio, migliorano il
paziente. Troverete utile questo rimedio per le persone che hanno palpitazioni, quando le
pulsazioni raggiungono le estremità e i battiti del cuore sono percepiti durante il sonno:
sono palpitazioni udibili.
Così come i sintomi psichici sono i più importanti nella sperimentazione, sono anche i
più importanti nella malattia. Hahnemann ci ammonisce di fare molta attenzione ai sintomi
psichici perché essi costituiscono l’uomo stesso. I sintomi più elevati e più segreti sono i
più importanti; e questi sono i sintomi psichici. I dettagli più sottili di Æsculus, non sono
stati messi in luce ma abbiamo la chiave per penetrarvi. Lo stato generale è dominato da
un’estrema irritabilità che si rmanifesta in un gran numero di sintomi psichici. L’irritabilità
e la depressione psichica si ritrovano eguali in molti rimedi e formano il centro attorno al
quale girano, in certi casi, tutti i sintomi psichici. La ragione per cui questi sono sintomi
più personali di altri sintomi della psiche è che sono in relazione con l'affettività stessa. I
sintomi psichici di un rimedio si possono classificare. Ciò che è in rapporto con la
memoria non è così importante come ciò che è in rapporto con l’intelletto, e ciò che è in
rapporto con l’intelletto non è così importante come ciò che è in rapporto con l’affettività
o con i desideri e le avversioni. Durante uno stato di irritabilità, constatiamo che il paziente
non è irritabile quando fa le cose che desidera fare; se vuole, per esempio, che gli si parli,
non scoprirete la sua irritabilità fintanto che gli parlate. Non scoprirete mai che è irritabile
se fate quello che vuole farvi fare. Ma appena farete qualcosa che non gli piace, la sua
irritabilità o disturbo psichico verrà fuori e rivelerà la sua parte più segreta. Quello che
desidera dipende dalla sua volontà e ciò che è in rapporto alla sua volontà è quello che c’è
di più importante in ciascuna sperimentazione. Voi potete dire che un individuo è triste,
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 32
ma è triste perché gli manca qualcosa che vuole; egli desidera qualcosa che non ha e ciò lo
rende triste; la tristezza può prendere tali proporzioni da trascinare la sua mente in uno
stato di confusione.
Confusione psichica e vertigini. Fate attenzione a distinguere le due cose: la vertigine
non è una confusione dell’intelletto. Non avete che da riflettere un istante e vedrete che
non è la stessa cosa. La confusione psichica è un disturbo dell’intelletto e non un disturbo
del sensorio; dovete fare una distinzione fra un vacillamento nel camminare e un disturbo
momentaneo della psiche con impossibilità di pensare con chiarezza. La vertigine è una
sensazione di ondeggiamento e appartiene al sensorio. In qualcuno dei nostri repertori si è
commesso un grosso errore classificando «confusione psichica» con le vertigini nei
disturbi del sensorio.
Bisogna considerare accuratamente queste nozioni per poter vedere chiaramente il
significato dei sintomi quando il paziente ce li descrive. Un paziente può dirvi che è preso
da stordimento quando cammina per la strada, o che gli sembra che tutto giri in tondo nella
sua testa; tuttavia può essere perfettamente capace di sommare una colonna di cifre; la sua
mente può dunque essere lucida. Se noi stessi comprendiamo molto chiaramente il
significato di queste espressioni, allora di solito indovineremo ciò che il paziente vuole
dire. È importante annotare esattamente le sue parole; tuttavia constaterete spesso che un
paziente non dice affatto quello che vuole dire; allora è necessario mettere tra parentesi
quello che vuole realmente dire. Per esempio, vi dirà: «Mi fa molto male il torace», con la
mano sull’addome; oppure una donna dirà durante le mestruazioni che le fa male lo
stomaco, mentre voi sapete che ha dolori all’utero. Si devono interrogare più volte i
pazienti su quello che raccontano, e chiedere loro di mettere la mano sul punto dolente.
Nella stessa maniera, i pazienti parlano di vertigine, quando non ne hanno avuto affatto,
ma rasentano la confusione psichica; o parlano di confusione psichica quando vogliono
dire che barcollano per via.
È nella natura di Æsculus di avere dolori erratici, che si spostano da un punto all’altro
del corpo, come Pulsatilla e Kalium carbonicum, dolori fugaci, a fitte, lancinanti, laceranti,
che passano da un punto all’altro; sembra a tratti che non vadano in profondità al di là
della pelle. A volte si propagano lungo i tragitti nervosi.
Questo rimedio presenta molte cefalee. Ha anche un dolore sordo, come se il cervello
venisse spinto fuori con forza. Ma questi dolori sono particolarmente rilevanti nella
regione occipitale come se la testa venisse schiacciata, dolori gravi, violenti come una
sensazione di rigonfiamento cerebrale. «Cefalea frontale sorda, da destra a sinistra, con
sensazione di contrazione della pelle della fronte». Sensazione di rigonfiamento della testa
con dolori sordi e pesantezza alla fronte; dolori al di sopra dell’occhio destro. «Dolori
nevralgici alla regione sovrorbitale destra». «Fitte all’osso parietale sinistro, e poi al
destro.» Formicolio al cuoio capelluto. Se studiate la pelle, troverete formicolio, solletico,
fitte e prurito su tutta la superficie cutanea cosicché ciò che avviene al cuoio capelluto
appartiene al quadro completo del rimedio.
Æsculus è un rimedio meraviglioso per gli occhi, specialmente quando gli occhi
presentano «emorroidi». Con questa parola rendo l’idea? Voglio dire che vi sono dei vasi
sanguigni particolarmente dilatati. Forte arrossamento degli occhi con lacrimazione,
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bruciore ai globi oculari e aspetto molto vascolarizzato. Tale afflusso di sangue è più o
meno dolente; i globi oculari sono sensibili e dolenti; dolori acuti, lancinanti. agli occhi. In
tutte le rubricazioni di Æsculus troveremo punture e fitte, piccole fitte, dolori erratici con
sensazione di rigonfiamento, la maggioranza dei disturbi, quale che ne sia la natura,
aumentano questa sensazione di rigonfiamento. Sensazione di rigonfiamento delle mani e
dei piedi, non il rigonfiamento che causa quel gonfiore a ciotola che chiamiamo «edema»,
ma uno stato di tensione.
I rimedi che hanno notevoli difficoltà nella circolazione venosa, sono spesso disturbati
dai bagni caldi; dopo un bagno caldo, e col tempo caldo il paziente è debole, non sopporta
il calore e preferisce il freddo. È lo stato di Pulsatilla. Le vene di Pulsatilla si contraggono
col tempo freddo e questa contrazione fa star meglio il paziente, viceversa le vene si
riempiono e si intasano con l’aria calda o dopo un bagno caldo. Un bagno tiepido a volte fa
star meglio un paziente Pulsatilla, ma un bagno turco è per lui generalmente spiacevole.
Molti disturbi di Æsculus sono simili; Æsculus spesso sta meglio all’aria fredda. Spesso la
temperatura esterna mette in evidenza i suoi sintomi, specialmente i piccoli dolori pungenti.
Questi dolori superficiali hanno la caratteristica di essere quasi sempre calmati dal
calore, mentre le affezioni profonde sono migliorate dal freddo.
E così, per Pulsatilla, i dolori pungenti del cuoio capelluto e quelli sparsi qua e là sul
corpo, sono sovente calmati da applicazioni locali di calore, mentre il paziente in sé
desidera stare al fresco; nella stessa maniera, i dolori pungenti di Æsculus migliorano al
calore mentre il paziente spesso sta meglio al fresco, sebbene a volte peggiora col tempo
umido e freddo quando soffre di reumatismi e disturbi delle vene. Anche in Secale notiamo
che i piccoli disturbi acuti che seguono i tragitti nervosi migliorano col calore, mentre il
paziente vuole stare al fresco o vuole scoprirsi, tranne nella parte dolente che vuole
mantenere al caldo. Notiamo le stesse modalità in Camphora; quando è affetto da fitte
dolorose vuole le finestre chiuse e compresse calde; ma appena il dolore è passato, vuole
che si aprano le finestre e vuole essere scoperto per respirare. Nell’analizzare i sintomi, si
devono osservare queste modalità generali.
Æsculus è dunque un rimedio venoso, rigonfio e intasato da scoppiare. Esso ha un’altra
caratteristica che voglio segnalarvi. Noterete, nei momenti in cui è congestionato, che
prende una colorazione rosso porpora o blu. Esso produce una infiammazione della gola
la cui caratteristica è di essere molto scura. Tende a produrre varici e ulcere attorno alle
quali si forma una colorazione marrone scura molto netta. Æsculus guarisce le ulcere
varicose delle gambe con areola purpurea. Se studiamo l’aspetto delle emorroidi,
notiamo che la tumefazione è color porpora; essa dà l’impressione che stia per coprirsi
di escare. Negli stati flogistici, questo rimedio non è attivo, ma inerte e passivo. Alcuni
rimedi producono un’infiammazione leggera con forti arrossamenti, dove tutto è violento
e rapido; ma in Æsculus tutto è lento, le attività sono ridotte, il cuore fa fatica e le vene
sono congestionate.
«Eruttazioni: acide, amare». «Conati di vomito». «Acidità gastrica e rigurgiti di
alimenti dopo i pasti». Æsculus digerisce con molte difficoltà; questi sintomi ci indicano
che bisogna classificarlo con Phosphorus e Ferrum. Appena il paziente mangia, o poco
dopo, il cibo diventa acido ed egli lo rigurgita fino a che, in pochi attimi, svuota lo
Æsculus hippocastanum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 34
stomaco. Tale è lo stato di Phosphorus, Ferrum, Arsenicum, Æsculus e di alcuni altri
rimedi. Æsculus ha anche congestioni e ulcere gastriche. «Fastidio e continuo bruciore
gastrico; tendenza a vomitare». Questi sintomi possono accompagnare un’ulcera gastrica.
I disturbi addominali sono numerosissimi. Se leggiamo i sintomi dell’ipocondrio
destro, dell’addome e del retto, ne dedurremo che deve esserci una pronunciata stasi
portale. La digestione è lenta, c’è stipsi o protrusione del retto quando deve evacuare.
Æsculus ha emorroidi molto fastidiose con sensazione di rigonfiamento dell’ipocondrio
destro. Il fegato presenta molti disturbi. Dopo aver mangiato c’è un grande fastidio
intestinale e rettale. Dolori pungenti, laceranti, urenti, come se il retto fosse pieno di
schegge. Violenti dolori che accompagnano le emorroidi chiuse. Le vene emorroidarie
sono dilatate e ulcerate. Le feci si bloccano nel retto, contro queste vene; allora si formano
delle ulcerazioni con perdite ematiche e forti dolori. Si crede spesso che questo rimedio sia
adatto alle emorroidi non emorragiche, ma guarisce anche le emorroidi sanguinanti. Nei
testi troviamo più di due pagine dedicate ai sintomi del retto. Grandi indolenzimenti; molti
dolori, stimolo pressante di andare di evacuare; feci scure seguite da feci bianche, che
rivelano l’intasamento del fegato. Stipsi cronica.
La schiena è sede di molti disturbi, soprattutto inella zona lombare, tra il sacro e le
anche, sebbene vi siano anche dolori lungo tutta la schiena e nella parte cervicale. È molto
frequente vedere i pazienti affetti da emorroidi che soffrono di dolori nella parte cervicale
e alla base del cranio, di cefalee basilari, e che, quando camminano, hanno dei dolori alle
anche e al sacro. Questo dolore al sacro e alle anche, quando cammina, è una
caratteristica saliente di Æsculus, così saliente che vi aspettate di incontrarlo anche
quando le emorroidi non ci sono.
Lombaggine sorda e continua; camminare è quasi impossibile; il paziente si alza a
fatica e, se è stato seduto, ha difficoltà a camminare. Vedrete coloro che soffrono di
lombaggine, del tipo Æsculus, fare molti dolorosi sforzi prima di riuscire ad alzarsi dalla
sedia. Si trova questo sintomo in Sulphur, Petroleum ed è guarito anche da Agaricus.
Æsculus molte volte è indicato per le affezioni femminili, con forte dolore a strappi
nella regione pelvica. Ha spesso guarito il dolore pelvico che sembrava tirare gli organi
verso il basso, con abbondante leucorrea e un dolore che, camminando, provoca alle
anche un senso di pressione. La donna sente il proprio utero occluso. Ha l’impressione
che la parte inferiore dell’addome, prima e durante le mestruazioni, sia pieno. In quei
momenti soffre molto ed ha inoltre dei dolori alle anche. «Indolenzimento dell’utero con
pulsazioni all’ipogastrio». «Vecchi episodi di leucorrea, con secrezioni giallo scuro, dense
e appiccicose». «Leucorrea con debolezza alla schiena che raggiunge le due
articolazioni
sacro-iliache». Durante la gravidanza si manifestano numerosi disturbi, con
indolenzimento,
sensazione di rigonfiamento e di fastidio all’utero, insieme a dolori attraverso
la schiena quando la donna cammina.
Æsculus soffre molto di gotta; gotta a tutte le articolazioni; affezioni reumatiche
gottose; nevralgie. La tendenza reumatica si ritrova soprattutto dai gomiti sino alle mani,
all’avambraccio e alle mani. Dolori che spezzano, lacerano, vanno di qua e di là, senza
alcuna regola particolare, attenuati dal calore. Aesculus (Fluoricum acidum) ha guarito
varici alle cosce e alle gambe. Abbiamo già visto che la tendenza alle varici sul corpo è un
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tratto saliente di Æsculus. Dopo la scomparsa di un'angina, restano intasate alcune vene
che Æsculus a volte guarisce. Quando guarisce disturbi oculari, nell’occhio restano delle
varici. Vi sono varici con i reumatismi. È uno dei rimedi più frequentemente indicati in
quella che un tempo veniva chiamata costituzione emorroidaria.
Æsculus hippocastanum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 36
ÆTHUSA CYNAPIUM
Prima che si conoscesse Æthusa, una certa categoria di casi di colera infantile, o di
vomito con diarrea nei bambini, avevano tutti esiti infausti, perché non vi era alcun
rimedio adatto a questo tipo di casi gravi. La morte è stampata sul volto del bambino sin
dall’inizio e, se ci sono rimedi nella Materia Medica che possono salvare la vita, Æthusa è
uno di questi. Si applica in quei casi il cui inizio è improvviso, che arrivano col caldo nella
prima infanzia e sono accompagnati da estrema prostrazione.
La madre non suppone neppure che il bambino sia paziente finché non lo tira su dalla
culla; solo qualche ora prima stava bene, ma è estate e si è in periodo di colera; il neonato
si è riempito lo stomaco di latte e quasi prima che abbia avuto il tempo di coagularsi o
cagliare, lo ha vomitato parte in grumi e in parte liquido; contemporaneamente compaiono
feci viscose, liquide, giallo-verdastre. Sembra che il bambino stia per morire: è pallido, ha
un’espressione ippocratica, colore bluastro attorno alle labbra, gli occhi e i contorni del
naso infossati. La madre è sorpresa e manda a chiamare in fretta il medico. Il bambino
estenuato, sprofonda nel sonno. Si sveglia e di nuovo riempie lo stomaco di latte che
vomita ancora entro pochi minuti, parzialmente in grumi e parzialmente liquido, poi ricade
in quella tremenda spossatezza, con aspetto moribondo e sonno prolungato. Senza Æthusa,
in due o tre giorni quel piccolo corpo sarebbe senza vita. Ecco in poche parole quasi
tutta la storia di Æthusa.
Questo rimedio presenta: delirio, sovreccitazione, disturbi psichici di diversa natura,
ma tutti acuti e che accompagnano le affezioni cerebrali. Vi è una certa categoria di lattanti
che si ammala col caldo o nelle notti calde e allora hanno disturbi psichici; da quel
momento lo stomaco cessa di funzionare, l’intestino si rilassa, e tutto quello che arriva
nello stomaco risale o passa immediatamente senza essere digerito. Ciò succede
specialmente
a quei lattanti che sono nutriti come le madri di solito nutrono il proprio neonato
cioè attaccandolo al seno o dandogli il biberon ogni volta che piange.
Suvvia, riflettiamo un po’. Ogni medico deve riflettere un po’ di tanto in tanto. È o non
è ragionevole agire in questo modo? Lo stomaco di un neonato normale ci mette da due ore
a due ore e mezzo a digerire il latte; e poi ha bisogno di una mezz’ora circa di riposo;
quando
dopo tre ore il neonato piange, lo fa probabilmente perché ha fame e sarà felice di prendere
qualche cosa e digerirla. Dargli la poppata con un intervallo più breve è una cattiva
abitudine. Sarebbe esattamente come se il bambino prendesse l’equivalente di una mezza
tazza di latte e la digerisse in parte e, un momento dopo, ne prendesse ancora un po’ e un
altro po’ lo aggiungesse un po’ più tardi. Egli comincia a rimettere a bocconi il proprio cibo
inacidito; e il primo caldo provocherà i disturbi cerebrali. Solo i bambini più resistenti
sopportano questo brutto metodo. Ho osservato tali bambini e li ho visti resistere fino
all’estate. Il medico deve dar prova di autorità, e con forza dimostrare ai genitori la serietà
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della faccenda. La nonna dirà: «Questo medico non sa niente, il neonato va nutrito!».
Æthusa è indicato ai neonati malnutriti. È il primo dei rimedi adatti a tali circostanze, vale
a dire quando la digestione si arresta completamente per disturbi cerebrali.
Nella misura in cui l’indicazione di questo rimedio è stato scoperto da medici molto
occupati esso è stato utilizzato soprattutto per i lattanti, ma a volte succede che siano gli
adulti a prendere l’espressione di Æthusa, quando la loro digestione si è arrestata
completamente
in seguito ad affezioni cerebrali e sovreccitazione. Questo rimedio ha guarito la
dispepsia da ingerimento continuo di cibo in quelle persone che hanno sempre fame, che
sono sempre in vena di mangiare, di sgranocchiare qualcosa, che hanno sempre dei biscotti
in tasca, finché arriva il momento in cui il loro stomaco non digerisce più. Esso è utile
anche in quei casi di indigestione dovuti a disturbi cerebrali, con testa calda, vomito,
spossatezza, sudorazione e sonno prolungato.
Nei bambini, Æthusa presenta convulsioni. Talvolta i disturbi cerebrali non colpiscono
lo stomaco, ma il bambino ha le convulsioni con mani madide, l’aspetto moribondo, e i
sudori, la spossatezza, il sonno. «Convulsioni, grande debolezza e prostrazione, con
sonnolenza. Assopimento del bambino dopo il vomito e dopo avere defecato, con
convulsioni
».
Vi sono molti indizi scolpiti sul volto e nell’aspetto del paziente che orientano verso il
rimedio: si possono vedere e osservare tanti di quei segni e sono necessarie talmente poche
domande che è possibile fare una prescrizione per così dire istantanea, sebbene ciò non sia
raccomandabile. Un medico che lavora molto, che studia veramente e lealmente la Materia
Medica e conosce i principi dell’omeopatia, farà col tempo, un gran numero di quelle che
sembreranno prescrizioni istantanee, ma in realtà non sarà così, perché egli riunisce nella
sua mente molti segni e sintomi ai quali un profano non penserebbe nemmeno. Æthusa si
mostra dunque in superficie, mentre in molti rimedi non c’è niente da vedere in superficie
e si rivelano invece attraverso sensazioni interne o più profonde.
Permettetemi di sottoporvi un caso per rendere tutto ciò più chiaro. Per esempio,
portate a mangiare con voi un compagno, d’aspetto robusto, che dice di star bene. Voi
avete notato da qualche tempo una continua desquamazione del suo naso; è già un primo
punto. Lui non parla mai della sua salute. Ma presto, nel corso del pasto, la porta sbatte e
lui sussulta. È il secondo punto. Poi vi racconta quanto mangia, come sta bene, come si
sente a proprio agio dopo aver mangiato, e voi stessi notate che mangia molto. Non avete
detto nulla sulla sua salute. Non gli avete chiesto di parlarvi di nessuno dei suoi problemi.
Alla fine spingete verso di lui il bricco del latte e allora lui dice: «Oh! Non posso bere latte;
il latte mi provoca la diarrea; non oso mai di berne». Chi potrebbe dare a quest’uomo un
rimedio senza portarlo al ristorante? Chi in un caso simile penserebbe a qualcosa di
diverso da Natrum carbonicum? Talvolta potete scoprire la parte più remota della anamnesi
portandovi a cena un paziente ostinato.
Æthusa cynapium
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 38
AGARICUS MUSCARIUS
Le caratteristiche più impressionanti che si osservano durante le sperimentazioni di
questo rimedio sono i movimenti convulsi e i tremori. Scosse dei muscoli e tremori degli
arti; sussulti e tremori; queste due caratteristiche sono presenti in tutte le parti del corpo e
degli arti. I movimenti convulsi dei muscoli hanno un decorso tale da farne un caso di
corea. La natura di Agaricus comprende tutto ciò che si trova nella corea e ha guarito molti
casi. I sintomii sopra menzionati sono sintomi generali che appartengono a tutte le parti del
corpo, a tutti i muscoli.
C’è una sensazione di formicolio, di reptazione su tutto il corpo non limitato alla pelle,
ma sentita come fosse nella carne, come fosse prodotta da formiche. Prurito su tutta la
pelle che cambia zona se ci si gratta. Nessuna zona ne è esente. Qua e là si hanno strane
sensazioni sulla pelle, sensazioni di freddo, di aghi freddi e di aghi caldi; fitte e bruciori,
dove la circolazione è debole, alle orecchie, al naso, sul dorso della mano, alle dita delle
mani e dei piedi; macchie rosse con prurito e bruciori, come per congelamento. È un
ottimo rimedio per i geloni. Il paziente è estremamente nervoso e sensibile al freddo. Ci
sono pruriti, punture, formicolii, ecc. provocati dall'affaticamento intellettuale e alleviati
dallo sforzo fisico.
Tutti i sintomi di Agaricus sono aggravati anche dai rapporti sessuali, specialmente
nelle malattie del midollo. Agaricus è utile nei sintomi che si verificano dopo il coito nelle
giovani spose nervose e nella perdita di conoscenza di natura isterica dopo il coito.
I sintomi psichici sono quelli che ci si aspetterebbe. Grande volubilità, irritabilità,
abbattimento e disturbi che compaiono a seguito di affaticamento intellettuale o studi
prolungati. Il cervello sembra svilupparsi con ritardo. I bambini sono in ritardo
nell’imparare
a parlare e a camminare e combinano così le caratteristiche di due rimedi; Natrum
muriaticum, che possiede il sintomo «in ritardo per imparare a parlare», e Calcarea
carbonica, che possiede il sintomi «in ritardo per imparare a camminare». Si noterà che in
Calcarea ciò è dovuto a fragilità ossea. In Agaricus è un disturbo psichico, un rallentamento
della crescita del cervello.
Si tratta di bambini che hanno movimenti convulsi e perdita di conoscenza precoce,
bambine nervose prima della pubertà, che hanno convulsioni per essere state sgridate,
dopo uno stato di sovreccitazione, uno shock, il cui sviluppo psichico è in ritardo. Sono
bambini senza memoria, che fanno degli errori e sono lenti nell’apprendere. Sono pazienti
nervosi che, rileggendo ciò che hanno scritto, si accorgono dei loro sbagli e degli errori di
ortografia. Essi sono lenti nell’afferrare i concetti; le parole sbagliate volteggiano nel loro
cervello come in un caleidoscopio. Quando incontriamo nei testi che «tutta la sfera
psicologica è come paralizzata», bisogna saper leggere fra le righe. Sembrano paralizzati
sia la mente che il sensorio nell’insieme, il paziente non ha vivacità di spirito, è stupido e
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a volte sembra che farnetichi, ha una confusione mentale talmente simile al delirio che a
volte sembra in stato di ebbrezza. Un delirio come quello provocato dall’alcool. Diventa
inoltre stupido, fa discorsi sciocchi e ridicoli, canta e fischia a sproposito, fa versi e
predizioni, oppure cade in uno stato opposto e diventa indifferente nei confronti di chi gli
sta intorno. Chi è dolce e placido diventa ostinato, testardo e vanitoso.
Difficoltà a coordinare i movimenti muscolari del corpo. Mancanza di coordinamento
che ha origine nel cervello e nel midollo. Goffaggine delle dita e delle mani. Lascia cadere
gli oggetti che maneggia. Le dita si rilassano in maniera spasmodica quando stringono un
oggetto. Potrete guarire, a volte con Agaricus o Apis, le cuoche che hanno il difetto di
rompere continuamente i piatti lasciandoli cadere. Questi due rimedi sono l’opposto l’uno
dell’altro: la paziente Agaricus vuole stare vicino al fuoco, mentre la paziente Apis vuole
uscire dalla cucina. L’impaccio, la goffaggine, ecc. sono contemporaneamente psichici e
fisici. In certi momenti il paziente è stupido, goffo e maldestro mentre in altri momenti è di
umore vivace e poetico, e può recitare poemi d’un fiato e senza sforzo, specialmente di
notte. La mattina è lento e stanco, e questo stato può durare sino a mezzogiorno. I sintomi
psichici sono più gravi al mattino e migliorano verso sera. Le scosse muscolari e i
movimenti convulsivi si calmano quando dorme. Il paziente ha le vertigini camminando
all’aria aperta. Ha sempre freddo. Nel tentativo di fare una cosa, fa il contrario. Vertigini e
confusione psichica sono entrambi presenti.
Le cefalee di questo rimedio sono di solito associate ai sintomi spinali, ai sussulti e alle
scosse muscolari. Cefalea nei pazienti che hanno un'affezione al midollo. Dolore come se
delle punte di ghiaccio o degli aghi freddi colpissero la testa: è un sintomo generale che
riscontriamo in altri punti. Dolore alla testa come per un chiodo. La mattina è presente una
lieve epistassi; il sangue è denso, nero e scorre appena. Sensazione di freddo alla testa. Vi
sono ogni genere di strane sensazioni al cuoio capelluto, freddo gelido in seguito a prurito
o dopo essersi grattati. Stessa sensazione su tutta la superficie del corpo. Benché non sia
visibile alcuna eruzione, c’è prurito; il paziente non può fare a meno di toccarsi e dopo
essersi grattato, ha una sensazione di gelo o di vento dove c’era il prurito. La testa si muove
continuamente come nella corea. Prurito al cuoio capelluto, specialmente alzandosi al
mattino. Anhe qui si riscontra un aggravamento generale la mattina. Vi sono notevoli
eruzioni sul cuoio capelluto. Eczema con croste.
Contrazioni nervose e scosse muscolari agli occhi. Le osserverete negli occhi di
Agaricus: mentre il paziente vi guarda, i suoi occhi hanno un movimento pendolare, vanno
avanti e indietro continuamente, oscillano sebbene il paziente faccia del suo meglio per
fissare lo sguardo su di voi. Smette solo quando dorme. Questo sintomo degli occhi è
guarito da altri rimedi: Cicuta, Arsenicum, Sulphur, Pulsatilla, ma anche Agaricus lo
causa e lo guarisce. Vi è in questo rimedio ogni sorta di errori possibili nella visione dei
colori e la vista in generale.
Sfavillio davanti agli occhi, il paziente legge con difficoltà. Sembra che gli oggetti
siano in posti diversi da dove sono. Mosche e punti neri davanti agli occhi; diplopia;
mosche volanti. Debolezza muscolare agli occhi. Irregolarità nei movimenti dell’occhio;
pupille dilatate, o contratte. Sensazione di nebbia o di ragnatela davanti agli occhi.
Contrazioni e scosse spasmodiche. Le scosse e le contrazioni sono i sintomi più marcati,
Agaricus muscarius
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 40
come i movimenti coreici attorno agli occhi e la discromatopsia e gli errori della forma
degli oggetti che sono davanti agli occhi.
Alle orecchie sono presenti rossore, bruciore e prurito come se fossero state congelate.
È la stessa sensazione che produrrebbero i geloni, la stessa che si ritrova dappertutto, lo
stesso prurito e lo stesso formicolio che sono caratteristici di questo rimedio in generale. Il
paziente ha difficoltà d'udito. Sordità. Ovvero acuità uditiva. Al mattino non parla, è
depresso, stupido, stanco; ma quando viene la sera si illumina, si eccita, l’umore prende
una piega poetica e profetica, l’intelligenza è brillante, vuole vegliare sino a tardi e fare
giuochi di società.
Epistassi. Escrezione fetida e abbondante dal naso. Agaricus guarirà i catarri cronici
più inveterati con secchezza e croste, nelle costituzioni tubercolari, nonostante la gravità
dell’infezione. Ha guarito molti casi di tubercolosi nella prima fase.. Guarisce la tosse e i
catarri cronici. Il naso è rosso come se fosse stato congelato. È efficace quanto Ledum e
Lachesis contro il rossore della punta del naso dei vecchi bevitori.
Dopo quello che abbiamo visto ci aspetteremmo di trovare movimenti convulsi dei
muscoli facciali, e anche il prurito, il rossore, il bruciore tipo congelamento, debolezza
paralitica, ecc., perché queste sono le caratteristiche generali del rimedio: e li troviamo nei
testi esattamente secondo l’attesa. Spasmi coreici. Espressione del volto come se il
paziente fosse inebetito..Ora notate bene questo: alcuni pazienti, finché si limitano alle
loro abituali occupazioni, sono abbastanza capaci, ma se suggerite loro qualcosa di nuovo,
qualcosa di diverso dal loro abituale lavoro, allora sono totalmente stupidi. Il paziente è
sensibile a questo soprattutto al mattino. Di mattina egli non può intraprendere niente di
nuovo, invece la sera è capace di capire nuovi concetti ed è sveglio come se fosse sotto
l’effetto di tè, caffè o bevande alcoliche. Questo rimedio è un potente antidoto alle
bevande alcoliche. In Agaricus e in Zincum è colpito il midollo spinale ed entrambi sono
aggravati dagli stimolanti.
Agaricus ha guarito molti casi di convulsioni:epilettiformi, più spesso quelle del tipo
isterico-epilettico con schiuma alla bocca, opistotono, deviazione dei muscoli del volto. Il
paziente Agaricus presenta brevi periodi durante i quali un piccolo muscolo del volto o
alcune fibre di un muscolo avranno un tremito per qualche minuto e poi si fermeranno; la
cosa poi si ripeterà in un altro punto del volto: tremerà una palpebra e in seguito un altro
gruppo di fibre; a volte è talmente tenace ed esasperante da renderlo quasi pazzo. Questo
è lo stato di Agaricus e anche di Nux vomica.
Il paziente ha l’impressione che i suoi denti siano troppo lunghi e sono sensibili al
tocco. La lingua presenta sussulti, movimenti convulsi, scosse, che sono causa di una
parola disordinata; articola con violenza. Lingua secca, tremolante. Ha difficoltà
nell'apprendimento
del linguaggio. Spasmi della lingua, parola non articolata. Ulcera fagedenica
che corrode il frenulo. Indolenzimento della lingua. Afte mercuriali sul palato. Piccole
vescichette come nella stomatite dei lattanti. Angina cronica. Indurimento delle tonsille.
Grande sete, fame insaziabile. Crampi allo stomaco come quelli provocati dalla fame,
senza appetito. Flatulenza; eruttazioni sgradevoli; considerevole meteorismo, brontolii;
tumulto intestinale; gas nauseabondi; brontolii e gorgoglii intestinali. Tutto fermenta; ci
sono gorgoglii e rumori; coliche con dolore pungente.
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Escrezione orribilmente fetida dall’ano. Marcato timpanismo nella febbre tifoidea; tifo
adinamico; tremori e scosse muscolari; debilità paralitica; dimagrimento; sintomi psichici.
Diarrea mattutina, con molti gas caldi (Aloe) e bruciore al retto; feci molli e molto
tenesmo; bisogno impellente di defecare; sforzi involontari prima, durante e dopo la
defecazione. Sensazione come se il retto scoppiasse, anche dopo aver defecato ( Mercurius
e Sulphur). Dolori violenti, subitanei; non può trattenersi dal defecare; penosa sensazione
di star per scoppiare. Prima di defecare ha dolori taglienti e pizzicanti all’intestino;
tenesmo con stimolo impellente; pressione dolorosa al retto. Durante la defecazione,
colica ed emissione di gas; bruciore, indolenzimento, dolore urente e sensazione tagliente
all’ano; sudorazione; dolore alla regione lombare, che si irradia verso le gambe, e persiste
dopo la defecazione. Dopo la defecazione, attenuazione della cefalea, sensazione di
morsicatura all’ano, dolore tagliente all’ano, tensione nel retto; fitte all’ipogastrio,
dilatazione addominale; pesantezza all’addome e attorno all’ombelico; dolore toracico.
Sottolineate il tenesmo dopo la defecazione.
Si può soffrire di stitichezza e avere una sensazione di paralisi al retto; le feci sono
dure; sforzi per defecare così violenti come se la vita dipendesse da questo, e malgrado ciò
non riuscire ad espellere le feci. Inizio di paralisi degli arti inferiori, con movimenti
convulsivi dei muscoli e bruciore alla colonna vertebrale. Una volta un paziente, dopo
aver rinunciato a fare sforzi perché non sortivano effetto alcuno, emise delle feci
involontariamente.
Questo sintomo era conosciuto solo in Argentum nitricum (per le feci e
l’urina).
Il bisogno di urinare è tanto impellente quanto quello di defecare.. L’urina defluisce
goccia a goccia. Una caratteristica curiosa di questo rimedio è che l’urina che defluisce è
fredda: mentre l’urina cade goccia a goccia, il paziente può contare le gocce fredde che
passano lungo l’uretra. «L’urina passa lentamente o a getto o a gocce; il paziente deve
spingere per attivare il deflusso».
«Urina acquosa, chiara, color limone; giallo brillante, giallo scuro e calda; rossa, con
flocculazione e con sedimento polverulento; acquosa la mattina, lattiginosa di pomeriggio,
come latticello, con sedimento rosso o bianco (fosfato di magnesio); iridescente in
superficie». Fosfati; urina lattiginosa. Superficie oleosa, iridescente, pellicola dall’aspetto
unto sull’urina, simile a petrolio. Urina scarsa nei soggetti reumatici, gottosi, isterici.
Individui freddolosi deboli, pallidi, che si avviano alla tubercolosi. Quando l’urina
diminuisce,
compare la cefalea. Il paziente durante il giorno è costipato e, quando finalmente
riesce a defecare, la cefalea si calma. In Fluoricum acidum se il paziente non urina quando
ne ha bisogno, gli viene la cefalea.
Gli stati morbosi si trasformano gli uni negli altri. La secrezione lattea scompare
nell’arco di un giorno, e compare uno stato congestizio al midollo o al cervello. Metastasi:
i disturbi sopravvengono proprio dopo l’arresto della secrezione lattea.
Gli organi genitali maschili sono freddi e ritratti. L’esame comparativo dei sintomi
degli organi sessuali maschili e femminili mostra che nella donna la sperimentazione non
è stata fatta a fondo; tuttavia nell’uomo vi sono molti sintomi comuni alla donna. Nell’uomo
i sintomi si aggravano dopo il coito, ma si aggravano anche nella donna. Disturbi a
seguito di eccitazione sessuale, vizi, ecc.: nella donna perdita di conoscenza, nell’uomo
Agaricus muscarius
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 42
debolezza. Il tremore e i movimenti convulsi, o qualsiasi altro sintomo di Agaricus,
possono aggravarsi dopo il coito, perché le funzioni sessuali sono in relazione col midollo
spinale. Coloro che soffrono di affezioni spinali hanno dei fastidi dopo l’atto sessuale.
Nell’uomo, durante il coito, si verifica un bruciore all’uretra causato da un’escoriazione
o dalla sensazione di calore del liquido seminale al momento della eiaculazione, cosa
che può essere solo un sintomo maschile. Bruciore alla prostata durante l’eiaculazione.
Fortissima eccitazione sessuale prima e durante l’atto sessuale, ma, al momento
dell’eiaculazione,
l’orgasmo non arriva, è un’eiaculazione passiva e senza piacere. Questo succede
agli uomini che hanno disfunzioni al midollo spinale, uomini nervosi che hanno
dappertutto sensazioni di formicolio e reptazione. Questo si produce anche dopo la
guarigione di un vecchio scolo uretrale cronico, o di una blenorragia cronica, quando è
stato tentato ogni genere di trattamento locale, quando c’è formicolio e prurito continuo
nell’uretra e il sintomo dell’ultima goccia persiste a lungo. Il pene è freddo e retratto e c’è
una ritrazione dei testicoli molto dolorosa. In questo caso, due rimedi sono superiori ad
altri: Petroleum e Agaricus.
Per i dolori del «bearing-down», nella donna, il medico abitudinario pensa sempre a
Pulsatilla, Sepia, ecc., ma in una donna che presenta l’irritazione spinale e che ha
l’impressione che tutti i suoi organi siano trascinati in basso come se stessero cadendo
fuori, questo rimedio è il migliore. A queste donne slanciate, nervose, agitate, con
formicolii e sensazioni di reptazione, bisogna dare Agaricus. Durante le mestruazioni ci
sono cefalee, odontalgie, ecc. Tutti i sintomi generali si aggravano nel periodo mestruale:
sono meno accentuati prima e dopo. Aggravamento dei sintomi cardiaci e del prolasso
proprio alla fine delle mestruazioni.
Leucorrea abbondantissima, scura, ematica, acre, escoriante. Si è notata una relazione
tra questo rimedio e Fluoricum acidum. Hanno molti punti in comune. Essi sono
particolarmente
simili in ciò che concerne la leucorrea, che è abbondante e acre, così acre che
mette a vivo e irrita la zona genitale esterna, impedendo alla paziente di camminare. In
Fluoricum acidum vi sono in più i sintomi nervosi, cefalea che si calma urinando, o cefalea
se non urina quando ne sente lo stimolo, con leucorrea abbondante, acre, escoriante.
Agaricus è un ottimo rimedio per le affezioni toraciche, malgrado ci si ricorra
raramente. Ha guarito malattie che si presume fossero tubercolari. Catarro delle vie
respiratorie, con sudori notturni e anamnesi di sintomi nervosi. Tosse violenta in accessi
isolati che finiscono con sternuti. Tosse convulsa la sera con sudorazione, polso rapido,
espettorazione di muco-pus, soprattutto la mattina in posizione supina. Se, a questo, si
possono aggiungere i sintomi di Agaricus come li abbiamo descritti, allora Agaricus farà
effetto. Casi di tubercolosi allo stadio iniziale. Il rimedio ha stretti rapporti con la diatesi
tubercolare. Mi ricordo di aver tentato un trattamento con Tuberculinum in un individuo
che in base alla sua anamnesi e ai suoi sintomi, pensavo fosse sensibile a questo farmaco.
La prima dose quasi lo uccise; considerando l’uso che si fa di questa sostanza per
diagnosticare la malattia nel bestiame, conclusi, per analogia, che probabilmente riattivasse
in quell’individuo una tubercolosi latente. Egli dimagrì e il suo aspetto faceva pensare
che sarebbe morto. L’ho lasciato tranquillo; lo osservavo e aspettavo pazientemente:
comparvero i sintomi di Agaricus, dimostrando la relazione tra questi due farmaci e
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confermando l’osservazione di Hering sull’affinità tra Agaricus e la diatesi tubercolare.
Agaricus lo guarì e gli fece riprendere peso.
Questo rimedio presenta molte palpitazioni nervose, soprattutto la sera. Guarisce le
aritmie cardiache, gli spasmi cardiaci, che sono i corrispondenti interni delle scosse
muscolari. Tali scosse possono essere risvegliate da un rumore improvviso, da eruttazioni,
dalla tosse, da decubito laterale sinistro o supino; esse sono più frequenti di notte, o
durante la febbre; si estendono spesso ad altre parti del corpo, all’addome o agli arti. Vi
sono dei formicolii e una sensazione di reptazione sulla superficie del torace, come in tutto
il resto del corpo.
La schiena offre molti sintomi-guida, sia particolari che generali. Rigidità dell’intera
colonna vertebrale. Sensazione che stia per strapparsi, quando si cerca di piegarsi.
Sensazione che vi sia all’interno, qualcosa di molto teso che può rompersi quando si china.
Tensione dei muscoli della schiena. Intenso formicolio alla colonna vertebrale. Dolori che
salgono e scendono lungo la schiena. Sensibilità della colonna alla palpazione, specialmente
nella parte posteriore del collo e tra le scapole. Sensibilità a spugnature molto calde
sulla colonna lombare nell’irritazione spinale. Sensazione di aria fredda che scorre lungo
la schiena come un’aura epilettica. Sensazione di ghiaccio a contatto col corpo, punti
freddi. Brividi alla schiena, con sensazione di reptazione e formicolii. Torpore alla
schiena. I dolori sono localizzati soprattutto nella parte posteriore del collo e nella regione
lombo-sacrale. Dolori in questa regione in rapporto al coito. Dolore alla regione lombare e
sacrale, specialmente durante lo sforzo, stando seduti, ecc. Dolore al sacro come se
l’avesse battuto, e stesse per rompersi. Dolori al di sotto della vita nelle donne.
Agli arti generalmente, vi sono movimenti convulsi, torpori, corea, bruciori qua e là,
sensazioni di freddo in alcuni punti, paralisi. Tremito degli arti, delle mani, goffaggine di
tutti i movimenti. Reumatismo e gotta alle articolazioni. Paralisi degli arti inferiori.
Tremore e debolezza degli arti inferiori.
Prurito scottante alle mani come se fossero congelate. Nelle piccole articolazioni,
dove la circolazione è ridotta, vi sono sintomi di congelamento. Rigidità alle dita delle
mani e dei piedi.
Il paziente ha l’impressione che le sue ossa stiano per rompersi mentre riposa,
soprattutto quelle degli arti inferiori. Sensazione di rottura della tibia. Dolore alla tibia.
Dolori di crescita nei bambini; è necessario che stiano seduti accanto al fuoco altrimenti i
loro arti si raffredderebbero. Dolori nelle ossa. Peso alle gambe. Dolori agli arti inferiori,
simili a punture, e lacerazioni, migliorati dal calore e dal movimento.
Debolezza paralitica agli arti inferiori all’inizio della gravidanza. Questo sintomo
riappare ad ogni gravidanza e costringe la donna a rimanere a letto. L’insieme dei sintomi
può portare ad Agaricus. Peso alle gambe. Le gambe sono pesanti. Tremiti e scosse agli
arti inferiori.
Agaricus muscarius
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 44
AGNUS CASTUS
Questo meraviglioso rimedio è spesso trascurato. Bisognerebbe utilizzarlo per coloro
che hanno la salute rovinata da tempo a causa di eccessi sessuali e di onanismo, per quei
disgraziati, pallidi, tristi e malaticci, che si lamentano della loro vita trascorsa nella
dissipazione. Debilità sessuale; rilassamento degli organi genitali. Perversione di tutte le
funzioni. Una donna dedita senza ritegno all’onanismo, che dopo il matrimonio si accorse
di non provare alcun piacere sessuale, fu guarita da questo rimedio. In seguito, dopo un
parto, non si verificò la montata lattea: e fu ancora Agnus castus nel giro di tre settimane ad
attivarne la ritardata secrezione.
Quando non c’è più latte oppure diminuisce e d’altra parte il medico viene a conoscenza
di una storia simile alla precedente, e se la donna è triste, questo rimedio, se lei non si
oppone, molto verosimilmente la guarirà.
Agnus castus guarisce l’emorragia uterina e ristabilisce il ciclo mestruale che era
cessato nelle ragazze che hanno quello stesso vizio. Esse hanno la vagina molto rilassata,
abbondante leucorrea simile a bianco d’uovo e, spesso, un prolasso.
Dal canto suo, il triste e pietoso caso del giovane che l’indomani del suo matrimonio si
ritrova impotente. Egli ha la blenorragia, ha passato la propria vita negli eccessi e ora ha gli
organi genitali freddi e rilassati, ha delle emissioni e secrezione prostatica quando deve
evacuare. Sua moglie, per quanto giovane e bella, non provoca in lui nessuna erezione,
sebbene recentemente ne abbia ottenuto una con la masturbazione e abbia erezioni
mattutine; ma è tutto.
Un gran numero di penosi sintomi derivano e sono causati dallo stato di cui abbiamo
appena parlato. Amnesia, disperazione, idee suicide, ansia, paura e depressione. Questi
pazienti soffrono di cefalea, di fotofobia e di sintomi nervosi troppo numerosi per poterli
citare. Formicolii cutanei. Dolori laceranti alla testa, al volto e ai denti.
Tutti gli alimenti, salvo i più semplici, disturbano lo stomaco e provocano la nausea. I
muscoli sono flaccidi. Il paziente è anemico, le linfoghiandole e soprattutto la milza, sono
aumentati di volume. Ha una flatulenza sempre più accentuata. Ha la ptosi e la pesantezza
dei visceri addominali. Presenta una progressiva debolezza del retto con stipsi ed è
costretto a spingere con forza quando deve defecare; malgrado ciò non sempre riesce ad
espellere le feci che spesso risalgono nel retto come in Silicea, Sanicula e Thuja. Le feci
sono dure e voluminose. Prurito, sensazione di calore all’ano, emissione sonora di gas
intestinali dall’odore di urina. Escoriazione all’ano.
Il paziente ben presto è colto da una tosse secca e stancante e da sudori notturni; ha gli
arti freddi e indeboliti; è stanco e vuole stare tranquillo; lo sforzo e il movimento
aggravano i suoi malesseri. Ha consultato un gran numero di medici che gli hanno
diagnosticato una nevrastenia. Deve prendere Agnus castus.
45 Ailanthus glandulosa
AILANTHUS GLANDULOSA
Questo rimedio è particolarmente indicato nelle forme adinamiche delle malattie
infettive come accade nella difterite e nella scarlattina, nelle setticemie e nel tifo, soprattutto
nei casi caratterizzati da punti di congestione capillare e da chiazze rosse. L’esempio
più impressionante di una tale malattia di tipo adinamico è forse la scarlattina maligna.
Non ci sono esantemi, ma, al loro posto, compaiono macchie rosse come quelle della
rosolia; la abituale diffusione uniforme dell’esantema è minore o manca del tutto e vi è
gengivorragia ed epistassi con una temibile tumefazione della gola. Il colorito è purpureo,
l’espressione idiota, gli occhi congestionati, al punto da sanguinare. Il paziente ha l’aria
prostrata, ma in realtà è inebetito, sembra stupido e mentalmente intorpidito. Se esaminate
la gola vi accorgete che è coperta di piccole macchie purpuree, su un fondo edematoso,
simile a quello che si riscontra in Baptisia.
È una forma morbosa caratterizzata da temperatura poco elevata e prostrazione del
paziente. Rapidamente si manifestano alterazioni ematiche, il sangue che sgorga è nero. Il
bambino sprofonda in uno stato di stupore, dal quale è difficile tirarlo fuori. A volte si
formano delle vescichette sulla punta delle dita o qui e là sul corpo. La bocca e il naso
emanano odori fetidi. Il bambino si avvia verso una malattia maligna nel modo più veloce
possibile. Talvolta la malattia inizia con un leggero accesso febbrile, ma se il paziente si
raffredda o si sopprime una qualsiasi manifestazione naturale della malattia, il caso allora
assume una lenta forma tifoidea. Mentre all’inizio c’era solo una semplice febbre remittente,
c’è, in seguito, uno stato di prostrazione con battito rapidissimo, fetore, colorazione
della pelle blu o purpurea, congestione passiva della pelle con macchie purpuree che
produce un’aspetto marmorizzato.
Quando una malattia si trasforma così improvvisamente, il motivo è che si stanno
producendo alterazioni ematiche e sta per manifestersi uno stato tifoide. Esempi di questa
malattia sono una febbre remittente che, in ventiquattr’ore, si trasforma in uno stato
infettivo acuto o una difterite che prende la forma caratterizzata da stupidità e chiazze
cutanee.
È interessante studiare i sintomi psichici che accompagnano questo stato. Il paziente
vive come in continuo sogno ad occhi aperti. Il bambino piange ininterrottamente. Vede
animaletti come dei topi che gli corrono intorno. Sente un topo o un animaletto arrampicarsi
lungo un arto e strisciargli sul corpo. L'amnesia sembra essere un sintomo costante;
anche quello che ha detto un momento prima gli sfeggedalla mente. Dimentica tutto
continuamente. Ha dimenticato ogni avvenimento passato. Ha dimenticato il passato e se
ne ricorda come se appartenesse ad un altro o come se l’avesse letto in un libro. Ciò in
rapporto con lo stato di sonnolenza; sembra che gli avvenimenti passati siano visti come in
sogno, come se il paziente li avesse sognati. Non può concentrarsi in un sia pur minimo
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 46
sforzo mentale; non riesce a rispondere correttamente; si trova in uno stato di semicoscienza
e alla fine arriva alla completa incoscienza.
Al primo stadio di questi stati infettivi c’è grande ansia e agitazione; in seguito stupore
ed indifferenza. Continui sospiri con depressione psichica, estrema irritabilità,
semiincoscienza;
alla fine, incoscienza, stupore, delirio e insensibilità; delirio con borbottio,
accompagnato da insonnia e agitazione. Tale stato psichico è proprio quello che si
riscontra nelle malattie infettive; la corrispettiva malattia cronica non è stata messa in
evidenza. Il dott. WELLS utilizzò questo rimedio in numerosissimi casi, poiché a quell’epoca
Ailanthus fu uno dei rimedi in un’epidemia di scarlattina, a Brooklyn, e salvò molti
ammalati. Sembrò in grado di trasformare le forme maligne di scarlattina in forme
benigne.
Oltre i sintomi riportati nei testi delle sperimentazioni, è stato osservato che cadono i
capelli e che davanti agli occhi dei pazienti quando di notte chiudono le palpebre, passano
dei lampi di luce. «Pupille molto dilatate; secrezione abbondante, fluido, icoroso ed
ematico dal naso». Questo avviene nelle forme infettive di scarlattina. «Narici
congestionate,
grande prostrazione ed espressione che riflette profonda angoscia. Carnagione color
mogano». Si riscontra quest’aspetto quando la scarlattina è stata eliminata. Volto purpureo,
congestionato, gonfio, inebetito.
Questo rimedio non è uno di quelli che si adoperano frequentemente e non è indicato
spesso, ma quando è indicato è utilissimo. Lo vedrete raramente perfino nelle scarlattine
maligne. Osserverete che le scarlattine maligne richiedono spesso un certo numero di altri
rimedi, ma Ailanthus corrisponde a uno dei tipi più maligni e sarà più usato nel corso di
un’epidemia nella quale si verificheranno numerosi casi di tipo maligno. Vi sono tre tipi
comuni di scarlattina. Durante una stagione, constaterete che i casi sono semplici e
benigni, che l’esantema è tipica, e che si evolve rapidamente senza febbre. Casi simili
seguiranno il loro normale decorso con buone cure, una camera e un’abbigliamento ben
caldi, senza molti farmaci. La pelle è d’un rosso brillante, liscia e lucente. Il caso non è
grave. In altre epidemie troverete un solo caso come questo, mentre la maggior parte degli
altri presenteranno spiccati disturbi alla gola; l’esantema, quando è presente, è scarso e si
verifica la congestione cerebrale e sintomi spinali con dolore alla nuca. La gola è
terribilmente edematosa e infiammata, d’un colore rosso brillante e molto dolente.
E poi esiste un terzo tipo nel quale la gola è pericolosamente edematosa, tutte le
mucose sono edematose e il decorso generale della malattia si avvia alla setticemia e
all’infezione, con aumenti di volume delle linfoghiandole, tumefazione della pelle e molto
fetore; la pelle è marrone scuro e l’esantema è poco abbondante, talvolta appena visibile
dal principio alla fine. Se non si fa niente, questi pazienti moriranno; sono pazienti
gravissimi. Gli antichi autori chiamano queste tre forme: «scarlatina simplex», «scarlatina
anginosa» e «scarlatina maligna». In alcune epidemie ritroverete tutti e tre gli aspetti, in
certe famiglie ne riscontrerete due. Un bambino avrà una forma benigna e un altro, invece,
una più grave con vescicole infettive qua e là, sulla punta delle dita, che emaneranno un
odore fetido; quando le vescichette si apriranno, se il bambino sopravvive, lasceranno
un’ulcerazione; questi sono i casi mortali, è il tipo maligno.
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Anche quando l’esantema non viene fuori nelle forme di scarlattina a decorso benigno,
la pressione delle dita lascia sulla pelle una impronta bianca che tarda a riprendere
colore. Più è spiccato questo segno, più è grave il tipo di malattia. Più il tipo di malattia è
di natura infettiva, più lenta è la circolazione ed è un sintomo peculiare di questo rimedio.
La pelle è congestionata anche quando non c’è esantema: è una congestione passiva delle
vene. Un gran numero di rimedi possiede questo sintomo, ma Veratrum viride produce una
tale paralisi vasomotoria che una linea tracciata sulla pelle con leggera pressione resterà
visibile a lungo. In tutte queste malattie infettive c’è odore fetido, a volte cadaverico, a
volte di carne avariata; quando questo rimedio è indicato, si riscontrerà tale odore nelle
malattie a forma adinamica.
«Gola molto gonfia, color rosso scuro, quasi porpora. Difterite con prostrazione
estrema. Gola livida, edematosa: tonsille prominenti e ricoperte di ulcere profonde». Si ha
spesso l’impressione che si potrebbe lasciare una fovea sulla gola e sulle tonsille come se
fossero sede di edema. In qualcuno di questi casi infettivi dove si deve produrre una
reazione, si verifica una diarrea terribilmente nauseabonda, una diarrea critica. Questi stati
infettivi sono accompagnati da dolore alla parte posteriore del collo e della testa,
indipendentemente
dalla malattia.
«Respirazione rapida, irregolare, pesante. Bruciore al palmo delle mani e alla pianta
dei piedi: si cerca un posto fresco in cui metterle. Ha la sensazione che un topo si
arrampica sulla gamba. O che un serpente sale strisciando sulla gamba». Questi sintomi
psichici si sono verificati su uno dei miei sperimentatori. «Vomitio polso debole e rapido,
colorazione purpurea della pelle», si manifestano nelle malattie a forma adinamica,
caratterizzata da improvvisa ed estrema prostrazione. «Come una scossa elettrica che va
dal cervello alle estremità». «Brivido alle 8 del mattino con i tre stadi: brivido, calore e
traspirazione». Durante il brivido, vomito di alimenti e dolore perforante al fianco. Il
brivido è preceduto da un’eruzione d’aspetto maligno soprattutto al volto e alla fronte.
«Durante il brivido: fame, sensazione di vuoto allo stomaco, dolore insopportabile dietro il
collo, al dorso e al fianco». Il dolore dietro il collo è un segno premonitore comune alle
febbri lente. In genere precede un accesso congestizio molto violento caratterizzato da
sensazione di pienezza della testa e grande calore.
L’esantema miliare di cui si parla nel testo delle sperimentazioni e che somiglia alla
rosolia, si verifica quando l’esantema della scarlattina o della rosolia non si manifesta in
maniera uniforme, ma a chiazze, in piccole zone circolari circoscritte ed è scuro. «Esantema
irregolare, livido, a chiazze, che scompare alla pressione e riappare molto lentamente;
mescolato a piccole vescichette più numerose sulla fronte, sul collo e sul torace. Esantema
che compare in maniera insufficiente, nell’arco di due giorni, con angina e leggera
tempertaura». Gli elementi di tale esantema sono come le petecchie che riscontriamo nelle
febbri tifoidee. Le annotazione che abbiamo su questo rimedio nella scarlattina lo rendono
degno di studi più approfonditi; bisognerebbe fare nuove sperimentazioni, in maniera
d’averne una comprensione più completa. «Esantema fitta, bluastra. Scarlattina tifoidea».
«L’esantema si manifesta lentamente e permane livido». «Corpo e arti coperti da un
esantema irregolare composta da chiazze assolutamente livide».
Ailanthus glandulosa
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 48
In questo rimedio osservate solo un tipo di scarlattina. Questo tipo di febbre a decorso
benigno ha bisogno a volte di Sulphur, o di Phosphorus, o di Belladonna, o di Baptisia, o
di Lachesis. Si deve fare un lungo studio della Materia Medica per essere capaci di
distinguere una forma dall’altra e tenere in mente, in modo chiaro, il quadro di ogni
rimedio. È facile paragonare i rimedi per conto proprio dopo averli studiati singolarmente.
Quando siete al letto del paziente, potete mettere in risalto molte similitudini,
particolarmente
in questo caso. Se avvicinate un paziente conoscendo bene i sintomi generali dei
rimedi della Materia Medica, sarete sorpresi dal numero di sintomi che vi verranno in
mente, richiamati dai segni della malattia. Quando arrivate presso un paziente affetto da
scarlattina non dovete cercare di rammentare il nome del rimedio che vi è stato
raccomandato
per questa malattia, lasciate che l’aspetto del paziente evochi in voi i rimedi che
sembrano simili al paziente, che siano stati o no associati alla scarlattina. Osservando
l’esantema, penserete forse che somiglia ad un’esantema di Aconitum, ma in natura vi sono
così poche infezioni di Aconitum che non la prenderete in considerazione. La Belladonna
non è adatta perché, in tale rimedio, l’esantema è lucido e leggero, l’esantema tipica di
Sydenham. Pulsatilla, d’altro canto, presenta un esantrema morbilliforme che spesso è
associato a temperatura non molto alta, ma non tanto bassa come nella forma tifoidea, e
così eliminate anche Pulsatilla.
Pensate allora ai rimedi caratteristici di tutti gli stati infettivi; prostrazione, aggravamento
dopo aver dormito, stupore generale e delirio vi suggeriscono quasi a colpo
d’occhio Lachesis, tipico di questo genere di malattia: il suo quadro si presenta subito alla
vostra mente. Se vedrete un altro caso di scarlattina in cui l’esantema è scarso; il bambino
che avete dinanzi non cessa di scorticarsi il naso e le labbra; è disteso, pallido e sfinito, non
ha quasi esantemi, urina a fatica: quasi subito pensate ad Arum triphyllum. È l’aspetto del
paziente a suggerirvi il rimedio. Vi è un altro caso in cui riscontrate il colorito purpureo di
cui ho parlato a proposito di questo rimedio: un orribile fetore, forte angina, in cui l’acqua
che si dà al paziente non è mai abbastanza fredda e il bambino desidera che un filo d’acqua
gli scorra continuamente in gola: potete in questo caso fare assegnamento su Phosphorus.
In queste malattie a decorso benigno, se siete disposti ad ascoltare, studiare e aspettare
abbastanza a lungo, c’è sempre qualcosa che ci dà la chiave della diagnosi.
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ALETRIS FARINOSA
Aletris farinosa
Aletris frinosa è un rimedio molto utile ma spesso trascurato che è stato frequentemente
indicato nella cura di disturbi che colpiscono in particolare le donne, come per esempio,
le emorragie uterine dovute ad aborti o in conseguenza del ciclo mestruale. Un tratto
distintivo è un'emorragia abbondante dall'utero. L’emorragia ha luogo quando l’utero
colmo di sangue si dilata ed espelle grossi coaguli di sangue, seguiti da una vera e propria
emorragia accompagnata spesso da contrazioni dolorose.
Ad un abbondante flusso mestruale seguono durante il periodo intermestruale, perdite
acquose che possono anche diventare abbondanti e sono caratterizzate da grumi scuri.
Aletris farinosa si rivela molto utile nella fase in cui il flusso mestruale diventa emorragico.
Le cause delle emorragie sono da ricercarsi particolarmente nelle condizioni dell’utero,
spesso rilasciato o debilitato, nello stato di debolezza e atonia degli organi riproduttivi.
L’utero sottoposto a frequenti aborti o emorragie si debilita causando una generale astenia
del soggetto. Inoltre, sono presenti dolori alle ovaie in special modo a destra, e si avverte
un senso di peso nella regione dell’utero e al bacino specialmente mentre si è in movimento.
Un caso di emorragia molto intensa verificatasi durante la notte in una donna la quale,
debilitata dal flusso intenso, non riusciva neanche a parlare, è stato trattato con Aletris
45M. Questa paziente non riusciva a trattenere l’urina quando tossiva, mentre dormiva,
camminava e se in stato febbrile. Tali sintomi presenti da molto tempo, le sono stati curati
completamente con Aletris Farinosa.
Le pazienti presentano sintomi quali: disgusto per i cibi, nausea, indigestione. Il
colorito del volto è pallido e clorotico. Si stancano facilmente e sono spesso soggette a
sonnolenza. Se in stato di gravidanza, le pazienti soffrono di coliche, vomito e stipsi; lo
stomaco, infatti, così come gli organi riproduttivi, è debole e debilitato.
Quando ancora Aletris Farinosa non era conosciuto, i conati di vomito e le nausee
venivano curati con Kreosotum. Ma questo rimedio ha adesso lasciato il posto ad Aletris
che si è rivelato molto efficace nel trattamento di questi tipici disturbi delle donne in stato
di gravidanza.
Altri sintomi sono: dolori al retto e all’ano, feci abbondanti e dure, difficili da
espellere, stipsi dolorosa.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 50
Allium cepa è usato soprattutto per i raffreddori. Vi sono diverse fasi che rientrano nel
quadro clinico del raffreddore: quella del naso, quella della gola, quella della laringe e
quella dei bronchi. Tutte le fasi del raffreddore, la corizza, la laringite, la tosse e le
condizioni del paziente stesso si aggravano col calore e sono più accentuati in una stanza
riscaldata. Il pizzicore laringeo, al contrario, si aggrava respirando aria fredda, nel senso
che la tosse è qualche volta provocata dall’aria fredda, ma il paziente in sé sta meglio
all’aria fredda ed è disturbato dal calore. La maggior parte dei sintomi si aggravano la sera:
i sintomi di corizza, il raffreddore nel suo insieme e i sintomi in generale. Questi sono i due
aspetti generici che più colpiscono in Allium cepa.
Non c’è da stupirsi se le nostre nonne attaccavano cipolle alle orecchie contro il mal
d’orecchio e attorno al collo per il mal di gola, perché la cipolla è frequentemente indicata
in quasi tutti i climi per i postumi dei raffreddori. I venti penetranti, freddi, umidi, in
qualsiasi clima, possono causare dei malanni del tipo Allium cepa: corizza, laringite,
influenza, o qualsiasi altro malanno, non importa il nome che gli date; e generalmente sono
accompagnati da una cefalea congestizia. Naso escoriato, occhi che secernono abbondante
liquido acquoso, dolciastro e secrezione nasale acquosa e abbondante, sempre irritante.
Sensazione di escoriazione nel naso, che raggiunge la laringe in ventiquattr’ore. La tosse è
provocata da pizzicore laringeo e dal fatto di dormire in una camera riscaldata. Allium
cepa ha il suo più fastidioso aggravamento la sera al momento di mettersi a letto. Ho
sentito pazienti descrivere il dolorealla laringe causatodalla tosse: lo paragonavano ad un
uncino conficcato e spinto verso il basso ogni volta che tossivano. Lacerazione alla laringe
ad ogni accesso di tosse. Gli starnuti, la sensazione di escoriazione di tutte le mucose e
quella tosse lacerante sono sintomi che si aggravano in una stanza riscaldata, e di sera; ci
sorprenderà vedere quanto velocemente la cipolla guarirà un raffreddore con tali
caratteristiche.
Affronteremo ora i sintomi particolari della corizza. Fra i sintomi iniziali ci sono gli
starnuti, che si manifestano con crescente frequenza. Una secrezione acquosa sgocciola in
continuazione dal naso, brucia come il fuoco e provoca un’escoriazione al labbro superiore
e alle pinne nasali sino a farle diventare rosse ed escoriate. Notate che mentre la
secrezione nasale è escoriante quella congiuntivale è dolce. Non dimenticatelo, perché
troveremo esattamente l’opposto quando arriveremo allo studio di Euphrasia. Troveremo
esattamente la stessa secrezione acquosa del naso e una secrezione delle congiuntive
altrettanto abbondante; ma le lacrime saranno acide mentre la secrezione nasale sarà
dolce. La secrezione nasale di Allium cepa distrugge completamente la peluria del labbro
superiore. La congestione è tale che il paziente ha la sensazione che il proprio naso sia
pieno, con pulsazioni, bruciore e, a volte, epistassi. Ci sono dolori attraverso le mascelle,
ALLIUM CEPA
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dolori facciali, che si estendono alla testa. Cefalea con pesantezza alla fronte, all’occipite;
cefalee acute durante le quali gli occhi non possono sopportare la luce; sensazioni di
lacerazione, di esplosione, di pulsazionealla testa.
Ed ecco un altro aspetto di questo rimedio. Io non so perché i sintomi si manifestano
dapprima a sinistra e poi si irradiano verso destra, ma è proprio quello che fa di solito.
Ostruzione unilaterale; secrezione nasale acquosa, aspra dalla narice sinistra, che, in
ventiquattr’ore, raggiunge la narice destra. «Secrezione nasale profusa. Raffreddori
provocati
dai venti umidi di nord-est», cioè dai venti umidi e freddi poiché questi possono
giungere da direzioni diverse secondo le regioni. Corizza con secrezione, accompagnata
da cefalea, da secrezione della congiuntiva, da mancanza di appetito, da tosse e brividi
all’aria aperta.
«Tutti gli anni nel mese di agosto, corizza al mattino, con violenti starnuti e grande
sensibilità al profumo dei fiori e alla buccia delle pesche». È una delle forme di raffreddore
da fieno che Allium cepa guarisce. Se i sintomi concorderanno esso spazzerà via in pochi
giorni una crisi di raffreddore da fieno. Voi sapete che generalmente non si capisce la vera
natura del raffreddore da fieno. In realtà non è altro che l’esplosione di una malattia
cronica, cioè è una manifestazione della psora, che si può sradicare solo con trattamento
antipsorico. Quante volte ho visto un raffreddore da fieno debellato in una settimana da un
rimedio dall’azione breve, tornare, esattamente nella stessa maniera, la stagione seguente
e richiedere forse allora un rimedio diverso. Appena il raffreddore da fieno è finito,
bisogna cominciare il trattamento costituzionale. Se sapete cercarli, troverete dei sintomi
che saranno totalmente diversi da quelli di una crisi acuta. Durante la fase acuta, questi non
si manifestano. È molto difficile trovare un rimedio costituzionale quando la corizza è più
forte, perché questa somiglia ad una malattia acuta mentre è solo un’espressione della
psora come una qualsiasi altra, come l’eruzione, la tosse, ecc. È possibile che durante una
stagione il naso riveli solo un determinato aspetto della malattia cronica che sarà adatto,
per esempio, ad Allium cepa.
Mi ricordo di una volta che prescrissi Allium cepa per corrispondenza. Il paziente
abitava nei pressi di una farmacia omeopatica. Ho telegrafato al mio farmacista di mandare
al mio paziente Allium cepa; ed è ciò che ha fatto dopo aver etichettato la bottiglia. E così,
il paziente conservò la bottiglia e prese il rimedio la stagione seguente, ma senza successo.
È quello che accade di solito, anche quando i sintomi sembrano concordare. In uno stato
psorico un rimedio dall’azione breve non è sufficiente, può accadere che agisca un giorno
solo e allora bisognerà somministrare il rimedio ad azione profonda, che ingloba il
paziente, il raffreddore da fieno e tutti gli altri sintomi. Il momento più propizio per curare
il raffreddore da fieno è dopo la crisi acuta e prima che esso ricominci nella stagione
seguente. Comparirà allora sotto una forma ampiamente modificata, diversa da tutte quelle
presentate sino ad allora dal paziente, e, quindi, richiede un rimedio diverso. Sarà lo stesso
quando il rimedio costituzionale sarà stato scelto correttamente.
Nella corizza di Allium cepa, l’infiammazione raggiunge ben presto le orecchie, la
gola e la laringe. Le madri di un tempo mettevano delle cipolle sulle orecchie dei bambini
che avevano un’otalgia. Ciò non sorprende quando si vede che appartiene a questo rimedio
ogni genere di dolori. Dolori simili a strappi che si irradiano dalla gola alla tromba di
Allium cepa
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 52
Eustachio. Violento dolore all’orecchio, che può arrivare a provocare perfino la secrezione
di un liquido purulento. Ronzio alle orecchie. Punture che si irradiano dalla fronte alle
orecchie. Dolori come se si estraessero dei fili dalle profondità della testa. Durante la
pertosse, la corizza e la laringite dolori pungenti, taglienti all'orecchio. Nelle case che
posseggono un armadietto-farmacia, il rimedio usuale per l'otalgia è Pulsatilla ed è vero
che raramente si deve chiamare il medico. Pulsatilla ha una così forte affinità per
l’orecchio che può guarire un’otalgia in quasi tutti i bambini impressionabili, che piangono
lamentosamente. Ma a quelli che sono scontrosi, che non sono mai soddisfatti, che gettano
via l’oggetto che prima hanno voluto e che schiaffeggiano l’infermiera, bisogna dare
Chamomilla. Con Pulsatilla, Chamomilla e Allium cepa potrete guarire la maggior parte
delle otalgie dei bambini.
Ancora qualche nota sui sintomi oculari che accompagnano i raffreddori Allium cepa.
Ricordatevi che la secrezione congiuntivale non è irritante. Malgrado il bruciore degli
occhi, le lacrime quando scendono sulle guance non provocano escoriazioni. Secrezione
congiuntivale abbondante, non irritante. Secrezione congiuntivale la sera in una camera
riscaldata.
Sappiamo tutti quanto la cipolla sia un ortaggio flatulento. È un rimedio meraviglioso
per i bambini che hanno delle coliche. I dolori sono taglienti, laceranti, e fanno piegare in
due il povero bambino. Questi urla per le violenti fitte alla parte inferiore dell’addome.
«Dolori pungenti all’addome». «Coliche che iniziano nella regione epatica e si estendono
a tutto l’addome, più forti all’ombelico, aggravate dalla posizione seduta». Coliche
gassose. Allium cepa è un rimedio meraviglioso nella pertosse e, quando è indicato, il
bambino ha indigestioni, vomito e flatulenza; ha gas maleodoranti e si piega in due a causa
delle coliche. Allium cepa guarisce anche l’irritazione e le secrezioni dell’ano, con perdite
ematiche, nei lattanti.
Disturbi acuti della voce: raucedine catarrale; abbondante espettorazione di muco
prodotto dalla laringe e comparso rapidamente, con la tosse di cui ho parlato e il dolore
lacerante alla laringe. Qualcuno lo descrive come sensazione di una parte della laringe
che si stacca lacerandosi. Coloro che sono capaci di farne una descrizione più precisa,
dicono che, ad ogni colpo di tosse, si ha la sensazione di un uncino che tiri verso l’alto
attraverso la laringe. Pizzicore laringeo con raucedine. Questo stesso dolore alla laringe si
verifica nella pertosse. Il bambino trema e rabbrividisce, e potete osservare che teme la
tosse a causa del dolore lacerante alla laringe. Tosse e difficoltà di respirazione inspirando
aria fredda e tuttavia una corrente di aria calda aumenterà talmente il pizzicore che
scatenerà certamente la tosse. E così la tosse è aggravata allo stesso tempo dall’aria fredda
e in una stanza calda. I raffreddori scendono a volte sino ai bronchi e in quel caso si
accompagnano ad aumento della temperatura e polso rapido: Allium cepa li guarirà se c’è
pizzicore laringeo, se c’è tosse inspirando aria fredda che peggiora in una stanza calda e la
sera, con dolore lacerante alla laringe.
La tosse è spasmodica e somiglia a quella del crup e della pertosse. Allium cepa è
conosciuto come rimedio per la tosse del crup. La vecchia nonna attacca delle cipolle alla
gola del bambino affetto da crup e, senza alcun dubbio, laggiù, nei boschi, dove non c’è
53
medico, questo è cento volte preferibile ad un trattamento allopatico. Ecco una descrizione
abbastanza buona del crup di Allium cepa estratto dai Guiding Symptoms: «Tosse
spasmodica,
rauca, stridente, rimbombante, provocata da un continuo pizzicore alla laringe; la
tosse provoca un tale dolore che sembra come se l’organo fosse escoriato e si spaccasse,
dolore così acuto, così forte che costringe il paziente ad accosciarsi e fare ogni sforzo per
arrestare la tosse». «Tosse laringea, forte, che costringe il paziente ad afferrarsi la gola; ha
la sensazione che la tosse gli laceri la laringe». Il bambino porterà le mani alla gola e la
stringerà. Questo è totalmente diverso dal crup di Aconitum, dove il bambino, dopo
un’esposizione al vento secco e freddo, si sveglia prima di mezzanotte con una tosse rauca,
abbaiante e si afferra la gola con le mani. E quindi non si può sostituire Aconitum con
Allium cepa.
Un’altra affezione sulla quale questo rimedio ha un potere strabiliante, è la nevrite
traumatica, spesso riscontrata nel moncone di un’amputazione. I dolori sono quasi
intollerabili, ed esauriscono rapidamente le forze del paziente
Allium cepa
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 54
ALOE SOCOTRINA
L’Aloe presenta una particolare stasi venosa, che provoca rigidità e rigonfiamento in
tutto il corpo, in modo molto simile a quello di Æsculus ma il disturbo maggiore è nelle
vene del sistema portale, che crea una notevole stasi della regione epatica, intestinale e
rettale accompagnata da emorroidi. Il paziente ha dolori intestinali che lo obbligano ad
evacuare, come Nux vomica: dolori taglienti, crampiformi, all’ombelico. Dolori intorno
all’ombelico, taglienti come coltellate con fitte verso il retto. Sintomi di diarrea e di
dissenteria. Nelle scariche diarroiche, vi sono spruzzi di feci liquide, gialle, puzzolenti
irritanti, che bruciano come il fuoco e irritano l’ano. Il paziente trattiene con difficoltà le
feci; non osa pensare ad altro che al proprio sfintere perché appena si distrae, le feci gli
sfuggono. Non può emettere la minima quantità di aria perché insieme all’aria emetterà
uno spruzzo di feci. Con la diarrea Aloe ha l’addome dilatato dai gas che gli procurano una
sensazione di rigonfiamento e di tensione e lo costringono ad evacuare spesso.
I bambini piccoli, che cominciano appena a camminare, lasceranno sfuggire dappertutto
sul pavimento piccole gocce gialle di muco e feci. Talvolta la madre li castigherà, ma
non possono farci niente, non possono trattenere le feci che gli sfuggono involontariamente.
Non padroneggia lo sfintere. Questo sintomo non è legato solo alla diarrea; a volte i
bambini lasciano cadere, mentre giocano, palline dure come pietre di materiale fecale.
Non si accorgono neppure di aver emesso delle feci. Vi è il rilassamento del retto e la
protrusione dell’ano, con emorroidi sanguinanti. Il paziente deve correre a defecare ad
ogni boccone di cibo e spesso anche dopo aver soltanto bevuto.
Diarrea per aver mangiato ostriche fuori stagione. Potrete essere propensi a somministrare
Lycopodium perché, nei manuali, l’avvelenamento da ostriche è rubricato nel
capitolo Lycopodium. Io non so se avreste ragione voi nel dire che l’avvelenamento da
ostriche durante la stagione richiede Lycopodium e, fuori stagione, richiede Aloe, ma so
che col caldo e durante la riproduzione, le ostriche sono terribilmente tossiche come in
nessun altro momento. Moltissime persone gonfiano, hanno la nausea, una violenta diarrea
e vomitano tutto quello che mangiano nei giorni successivi a quello in cui hanno mangiato
le ostriche. Quando si verifica quest’insieme di sintomi, Lycopodium sarà efficace e farà
sparire la tendenza a star male mangiando ostriche, ma se i pazienti che hanno mangiato
ostriche in estate presentano una sindrome coleriforme, allora scoprirete che il rimedio è
Aloe.
L’Aloe non è sperimentato bene, ed è per questo che inizialmente ho parlato dei
malesseri per i quali lo si usa dopo sperimentazione clinica. Per quel che riguarda i disturbi
venosi è più simile a Sulphur di qualsiasi altro rimedio. Se studiate Kalium bichromicum,
Sulphur e Aloe insieme, sintomo dopo sintomo, vi sorprenderete dei loro stupefacenti
rapporti con lo stomaco e l’intestino.
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Tra i rari sintomi psichici, notiamo: «Sapeva che sarebbe morta entro una settimana».
«La vita è un fardello». «Poco disposto a muoversi». Evidenzia pochi sintomi che ci
consentono di distinguere lo stato psichico; dà solo qualche dettaglio che è comune a
moltissimi rimedi. Il paziente Aloe quando soffre per il dolore è terribilmente eccitabile e
in genere i suoi dolori sono localizzati all’addome. Ha coliche e flatulenze dolorose al
ventre, che lo portano alla disperazione; durante le coliche diventa estremamente irritabile
e sovreccitato. Un piccolo sintomo che colpisce è che «detesta gli altri, respinge tutti».
La congestione della testa che si verifica nel corso dei disturbi intestinali, è una specie
di stasi venosa, come quella che si riscontra nel sistema portale. «Cefalea frontale
trasversale». «Cefalee aggravate dal calore, attenuate da compresse fredde».
L’aggravamento
col calore e il miglioramento col freddo si ritrovano lungo tutta l’anamnesi di Aloe.
Desidera stare in una stanza fresca; ha caldo e gli sale il sangue al volto; la cute è spesso
calda e secca; a letto la notte vuole stare scoperto; ha le estremità bollenti, oppure mani
calde e piedi freddi, o mani fredde e piedi caldi, alternativamente. Ha la testa calda e
desidera applicarvi qualcosa di freddo. Questa sensazione è data non da febbre, ma da
calore superficiale. Calore in superficie, sensazione di congestione, e gonfiore alla
superficie
del corpo; gonfiore e stasi venosa in tutto il corpo. In questo rimedio sono comuni le
perdite ematiche: trasudazione venosa dal naso, dall’intestino e dalla vescica, sanguinamenti
in generale. Le vene si trasformano in varici e la cute, in quel punto, è calda. Gran
calore agli orifizi del corpo; gli occhi, la bocca, la gola sono caldi e bruciano. C’è
sensazione di secchezza, bruciore ed escoriazioni all’ano.
Nel capitolo: Cibo e bevande, troviamo: «Poco dopo la cena, brontolio addominale».
Ha coliche all’intestino dopo aver mangiato e bevuto, in assoluta assenza di diarrea,
perfino quando è costipato.
Questo rimedio è utile nei malanni dei vecchi bevitori di birra. C’è diarrea dopo aver
bevuto birra. Nelle persone che hanno la diarrea ogni volta che bevono birra, avrete molte
possibilità di accorgervi che Aloe si accorda con i loro sintomi, ma a volte il rimedio sarà
Kalium bichromicum, perché questi due rimedi per quanto riguarda i sintomi gastrici e
intestinali, sono molto simili. Ci sono rigurgiti con oppressione all’epigastrio. «Avete qui
un altro esempio della stasi capillare e venosa». «Ematemesi; emorragia intestinale».
Vi sono molti dolori alla regione epatica, bruciore, calore, ecc. Troverete dilatazione e
rigonfiamento soprattutto all’ipocondrio destro. Aloe è il rimedio epatico per eccellenza.
Nella sua azione, non è profondo come Sulphur. Vi accorgerete spesso che Aloe servirà da
palliativo; bisognerà allora continuare con Sulphur, Sulphuricum acidum, Kalium
bichromicum
o Sepia, rimedi che, dopo Aloe agiscono bene, gli sono complementari e portano a
compimento la sua opera. Aloe sarà, sin dall’inizio, un buon rimedio per quei disturbi
epatici in cui c’è molto gonfiore, dilatazione, dolori pungenti alla regione epatica, cute
secca, calda e bollente senza rialzo di temperatura. Aloe può anche avere la temperatura un
po' elevata, ma la sensazione di calore e di secchezza della cute, si riscontra senza febbre,
come nel caso dei pazienti psorici. Non è un rimedio costituzionale profondo e di lungo
effetto come Sulphur, e tuttavia il suo effetto non è breve come quello di Aconitum o di
Belladonna. I suoi sintomi compaiono con lenta progressione. Si può associarlo benissimo
a Bryonia. Bryonia non penetra nell’organismo tanto in profondità come Sulphur.
Aloe socotrina
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 56
Una delle caratteristiche che colpiscono di più dello stato addominale, è forse il
gonfiore, a dilatazione e i borborigmi. Si ha l’impressione che l’addome stia per scoppiare
e i gorgoglii sono così forti che chiunque nella stanza può sentirli. È un unico, continuo
borbottio. Le feci escono gorgogliando; è un gorgoglio rumoroso come quello dell’acqua
che esce da un tubo di scarico. I testi degli antichi autori ne parlano come di un crepitio
poiché, quando si emettono le feci, queste anche dopo l’emissione di grandi quantità di gas
escono insieme ad altro abbondante gas che gorgoglia e crepita. L’addome ha l’aspetto più
dilatato che mai. La fuoriuscita del gas non apporta sollievo. Il dolore è particolarmente
sentito trasversalmente nell’addome, verso le anche. Grande dilatazione dell’addome
come se stesse per scoppiare, in corrispondenza del colon traverso, e anche del colon
ascendente e discendente; dolore, crepitio, gorgoglio, pesantezza e senso di pressione
dall’interno all’esterno. «Dolore di torsione e fenditura nella parte superiore dell’addome,
attorno all’ombelico che obbliga il paziente a sedersi piegato in due, che lo calma».
«Sensazione di debolezza al ventre, come se stesse per venire la diarrea». La debolezza a
volte è fortissima, al punto che, quando ha la diarrea, il paziente deve mettersi a letto, e il
suo spossamento è tale che lo confonderete spesso con Podophyllum. Podophyllum ha
infatti molta dilatazione, incredibili spruzzi, flatulenza in abbondanza, una quantità di
borborigmi all’intestino e i suoi disturbi compaiono alle 4 del mattino. Aloe, quando
costringe il paziente ad alzarsi di buon mattino per la diarrea, è simile anche a Sulphur; vi
sono momenti in cui egli tira fuori i piedi dalle coperte per rinfrescarli; la pianta dei piedi
gli brucia e la scopre. Morsi addominali, sensazione di debolezza addominale.
«Indolenzimento
di tutto l’addome, specialmente ai fianchi e ai lati dell’ombelico». L’addome è così
sensibile che il paziente non trova alcuna posizione confortevole. «Dolore addominale
sordo, la mattina e la sera a ripetizione, come se avesse preso freddo».
Ecco adesso dei sintomi addominali relativi all’ apparato genitale femminile e senza
diarrea. «Sensazione di una massa bloccata tra la sinfisi pubica e il coccige». «Dolori
inguinali e lombari simili a quelli del parto che peggiorano stando in piedi». Aloe ha
guarito prolassi uterini di vecchia data quando erano associati a sensazione di pienezza, al
calore della superficie del corpo, alla tendenza alla diarrea mattutina, a ptosi uterina e alla
sensazione di avere una massa conficcata nell’angolo tra la sinfisi pubica e il coccige. Tale
sensazione è causata dalla pressione dell’utero verso l’esterno. C’è una sensazione di
stiramento verso il basso come se tutti gli organi pelvici stessero per uscire. Sensazione di
aver la vagina e il bacino a imbuto.
«Bisogno impellente di evacuare, ma emette solo aria calda, che dà sollievo; tuttavia lo
stimolo torna poco dopo». Ciò significa che lo stimolo spinge il paziente ad evacuare, ma
emette solo aria. Aloe è utile sia per quelli che presentano questo sintomo da molto tempo,
che per i costipati che stanno giorni interi senza evacuazioni alvine, ma sentono ogni tanto,
o molte volte al giorno, lo stimolo di defecare, emettendo solo un po’ d’aria. Natrum
sulphuricum spesso guarirà tale stato. «Feci come l’acqua, con frammenti di materia
fecale». Questa è una caratteristica marcata di Aloe; masse dure mescolate a feci acquose;
materiale solido che si trova nell’acqua o in materia fecale liquida; piccole masse dure
simili a pietre o a sterco di pecora. Nella stipsi le feci consistono in frammenti duri come
pietre. Talvolta questi noduli restano a lungo nel retto senza provocare alcuno stimolo; alla
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fine essi escono senza che il paziente se ne renda conto e si ritrovano nei vestiti. Perdita
totale della sensibilità dell’ano, anestesia; il paziente non sente il passaggio delle feci.
Molti dei malesseri di Aloe hanno il carattere della dissenteria e si accompagnano ad
una infiammazione acuta del retto e dell’ultima parte del colon; perdite ematiche e di muco
giallo, come la gelatina. A volte il paziente Aloe non emetterà nient’altro che grandi
quantità di questo muco catarrale gelatinoso. Non dimenticate Aloe nelle «emorroidi a
grappolo d’uva. «Prurito e bruciore all’ano che impediscono al paziente di dormire».
Questi è costretto a infilare il dito nell’ano perché il prurito è così intenso che non può fare
a meno di grattarsi; lo fa diventare pazzo. Gli procura sollievo solo mettere qualcosa di
fresco sull’ano. Una caratteristica comune di Aloe è che le pomate aumentano il bruciore.
Vi è un aggravamento del bruciore della cute attorno alle ulcerazioni quando sono state
ricoperte da pomate. Neppure il paziente Sulphur può sopportare applicazioni di pomate;
queste per lui sono tossiche e gli provocano degli eritemi.
Dovunque vi sia una mucosa infiammata, si forma un consistente deposito di muco
gelatinoso. Se c’è un punto ulcerato, un gruppo di afte o una superficie infiammata, vi si
possono staccare, come se si pelassero, spesse croste di muco gelatinoso quasi come il
cuoio. A volte la parte inferiore del retto è in questo stato e il paziente dirà che frammenti
di feci sono prese nella gelatina. Il materiale granuloso di Graphites sembra incastrato in
un bianco d’uovo coagulato. Succede che il paziente Aloe, prima di evacuare, espella
l’equivalente di una tazza di tè di muco gelatinoso denso che riempiva la parte inferiore
dell’ampolla rettale. Aloe ha guarito un caso di stenosi del retto per il quale era indicato da
questo sintomo. La stenosi impediva a quasi tutte le feci di raggiungere l’ano, ma il retto si
riempiva tre o quattro volte al giorno e costringeva il paziente a emettere gran quantità di
muco gelatinoso. Il materiale che poteva far passare, sforzandosi, era appena più largo di
una cannuccia da pipa. Hanno detto che i nostri rimedi non sono capaci di guarire una
stenosi, invece qualche volta la guariscono. Quando riescono a guarire il paziente, la
natura, oh meraviglia! riassorbirà tutto il tessuto flogistico così da riportare il canale alle
sue normali condizioni. Si è osservato questo a volte nella stenosi dell’uretra e del retto.
Aloe socotrina
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 58
ALUMEN
Alumen come Alumina, sembra produrre una particolare specie di debilitazione paralitica
dei muscoli di tutto il corpo, una specie di atonia. Le estremità sono deboli. Questa
mancanza di tono è specialmente risentita dal retto e dalla vescica. Le feci si bloccano
perché il retto e il colon non hanno la forza di espellere il loro contenuto. La vescica
rallenta la sua azione e l’urina è emessa con grande difficoltà. Dopo la minzione, la vescica
resta spesso piena a metà. Il getto viene fuori lentamente e, quando il paziente si mette in
piedi per urinare, l’urina cade giù perpendicolarmente, come in Hepar. Questo sintomo è
un esempio dell’inerzia del rimedio. Lo stato paralitico si estende anche alle vene,
provocando una paralisi vasomotoria.
Un’altra particolarità di Alumen che riscontriamo continuamente, è la tendenza alla
durezza dovunque vi sia una superficie infiammata. Tutti i rimedi che posseggono questa
caratteristica sono più o meno in rapporto con le affezioni cancerose poiché noi abbiamo
come caratteristica più comune del cancro, la tendenza alla durezza. In Alumen le ulcere
hanno un aspetto esterno normale, e l’indurimento è sottostante; ulcere con una base
indurita. Oppure possono comparire piccole scaglie sulla pelle dove la circolazione è
lenta, per esempio sopra le cartilagini, e si può formare una larga e spessa massa indurita.
Si forma un’infiltrazione sotto la crosta che si stacca di continuo e la cicatrizzazione non
avviene perchè i tessuti sono deboli a causa della paralisi vasomotoria. L’epitelioma è
poco più di questo; per questo motivo questo rimedio ha caratteri affini all’epitelioma e ad
altre affezioni cancerose. Che cos’è lo scirro se non una particolare forma di durezza?
Quando l’organismo adotta una via lenta, e vi è rallentamento nella formazione dei tessuti;
quando i tessuti si infiammano e si induriscono alla minima irritazione, possiamo
concludere
che siamo di fronte ad una costituzione predisposta ai disturbi profondi, alla nefrosi,
al diabete, al cancro, ecc. Siamo al limite dell'ultima fase e succederà qualcosa. Questo
rimedio porta l’organismo ad un tale stato di disordine, vi si trova un tale rallentamento
nella formazione dei tessuti, che moltissimi di questi indurimenti avranno come esito il
cancro. Alumen è un rimedio antipsorico ad azione lunga.
Ugualmente c’è in questo rimedio la tendenza alla durezza del collo dell’utero e delle
ghiandole mammarie. Le ghiandole si infiammano lentamente e non si fermano allo stadio
di congestione e durezza abituale, ma diventano come pietre. Tale indurimento si riscontra
nelle diverse ghiandole del corpo, ma è particolarmente apprezzabile nelle tonsille. Per
coloro che prendono sempre freddo e le cui tonsille si ingrossano e si induriscono
continuamente, abbiamo in Alumen un rimedio che si adatta all’intero processo di
indurimento
e di infiltrazione e che, quando i sintomi concordano, guarisce questi casi secondo
la legge di similitudine. Guarisce i bambini che crescono con tonsille enormi e durissime,
nei quali ogni raffreddore si localizza alla gola. Alumen è uno dei rimedi affini a Baryta
59
carbonica, che ha la stessa tendenza. Un paziente avrà una costituzione che, studiata a
fondo, somiglierà a Baryta carbonica. In un altro potrete trovare una diversa costituzione
che un accurato esame rivelerà simile a quella di Alumen; ne incontrerete un’altra che sarà
Sulphur; se ne osserverete coscienziosamente un’altra, troverete Calcarea Carbonica,
un’altra Calcarea Iodata, e così di seguito tra i rimedi capaci di riprodurre le condizioni
descritte. Se possiamo trovare dei sintomi che ci rappresentano lo stato costituzionale, non
abbiamo alcuna difficoltà. Quando si sono ben raccolti i sintomi, il caso è praticamente
guarito, perché allora è facile trovare un rimedio.
Alumen è incompleto per il fatto che è stato sperimentato solo parzialmente. Io non mi
preoccupo di studiare rimedi parzialmente sperimentati, ma quando essi hanno un certo
numero di tratti salienti che si accordano alla vita quotidiana, conoscerli è importante. I
sintomi psichici di questo rimedio sono pochissimi. Bisognerebbe sperimentarli ad alte
dinamizzazioni su persone sensibili in modo da evidenziarne lo stato psichico.
Alcuni sintomi della testa sono notevoli e molto preziosi. Dolore alla sommità della
testa con bruciore. Il dolore dà la sensazione di qualcosa che pesa sulla scatola cranica.
Troverete una donna a letto, con le mani alla sommità della testa, che vi dirà: «Dottore, mi
brucia come il fuoco proprio qui, e mi pesa come se mi sfondassero il cranio; la sola cosa
che mi dà sollievo è appoggiarvi qualcosa con forza o fare una fasciatura stretta con delle
compresse fredde». Vuole che si cambino le compresse con altre più fredde ogni minuto.
Non è strano che un dolore pressante migliori con la pressione sul punto dolente? Questo
somiglia a Cactus: dolore pressante al vertex alleviato da pressione. L’elenco dei rimedi
che presentano questo sintomo è molto breve, ragion per cui questo rimedio vi occupa un
posto di rilievo. Vi sono alcuni sintomi strani, rari e particolari per i quali abbiamo pochi
rimedi; bisogna seguire altre trafile e andare avanti per vie traverse per ricercare lo stato
costituzionale del paziente. Alumen guarisce il pesante dolore al vertex in un paziente che
lo alterna con la più fastidiosa irritazione cronica alla vescica.
«Vertigini: stando coricato supino, con sensazione di debolezza all’epigastrio; che
migliora aprendo gli occhi e girandosi sul fianco destro». Tuttavia il rimedio ha un’altra
caratteristica: stando coricato sul fianco destro vengono le palpitazioni. Tutti saranno
colpiti da questo sintomo, perché generalmente le palpitazioni si aggravano stando coricati
sul fianco sinistro. Un cuore irregolare, ipertrofico o disordinato, abitualmente funziona
peggio stando coricati sul fianco sinistro, dato che in tale posizione ha minore spazio;
viceversa è strano, raro, unico che questi sintomi siano aggravati sul fiancoo destro.
Quando in un paziente esiste questa particolarità, è necessario trovare un rimedio che la
evidenzi esattamente e, molto spesso, si osserverà che il resto dei sintomi si accorda col
rimedio che ha causato questo particolare stato. C’è un altro carattere che dovete aggiungere
ai precedenti, cioè: la lentezza e l’inerzia dei muscoli in tutto il corpo, un rallentamento
dell’azione muscolare, una sensazione di debolezza alle braccia e alle gambe.
Nella stipsi si può verificare un certo stimolo ad evacuare senza risultato, o nessuno
stimolo per parecchi giorni. Al paziente manca la forza per espellere le feci. Fa lunghi
sforzi senza esito e alla fine, dopo parecchi giorni, emette delle feci costituite da una
agglomerazione di palle dure, da grosse masse di palline dure come il marmo, che restano
tutte assieme. Questa è una caratteristica molto marcata della costituzione di Alumen.
Alumen
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 60
«Defecazioni meno frequenti, più secche e più dure; feci grosse, nere, dure o in piccoli
frammenti come sterco di pecora, la cui evacuazione non apporta sollievo». Dopo avere
evacuato, il retto sembra ancora pieno. Questa curiosa caratteristica compare insieme
all'indebolimento o paresi del retto, vale a dire che il retto non ha abbastanza tono per
espellere tutto il contenuto, per cui si ha la sensazione che non si sia svuotato. Vi sono nel
retto ulcerazioni sanguinanti. Le emorroidi si ulcerano e sono debolissime; esse, dopo la
defecazione, provocano dolori prolungati, sordi al retto.
In questo rimedio domina il catarro. I pazienti sono vecchi scrofolosi, vecchi psorici,
che sono soggetti a secrezioni oculari croniche, gialle, non irritanti, con dilatazioni venose;
che hanno secrezioni gialle croniche dalla vagina se si tratta di una donna, o dell’uretra se
si tratta di un’uomo; blenorragia cronica indolore. Oltre le secrezioni catarrali, vi è la
tendenza alle ulcerazioni di modo che si trovano nella vagina piccole zone ulcerose, nella
vagina o al collo dell’utero piccoli gruppi di afte. Nella blenorragia cronica la secrezione,
invece di diventare bianca resta gialla; lungo l’uretra si formano piccoli indurimenti e il
paziente attirerà su queste «bozze» l’attenzione del medico. Secrezione, con piccoli
grappoli lungo l’uretra. Sono piccole ulcere sotto le quali vi sono gli indurimenti. Quando
riscontrate questo stato, vi trovate di fronte ad una blenorragia Alumen. Dopo qualche
tempo, il paziente presenterà due o tre stenosi, a meno che non gli si dia il rimedio, perché
ciascuna di queste ulcere finirà per creare una stenosi, diminuendo così la larghezza del
canale. Un’altra caratteristica strana di questi stati catarrali e delle ulcere è che tendono a
colpire i vasi. Si formano varici sanguinanti in modo che si può avere il sanguinamento di
qualsiasi zona infiammata o colpita da catarro, e il sanguinamento delle ulcere.
Spesso sono presenti cefalee nevralgiche non classificabili: fanno la loro comparsa la
mattina al risveglio.
I sintomi degli occhi sono di natura infiammatoria congestizia, con tendenza
all’ulcerazione.
Oftalmia purulenta; irritazione cronica degli occhi. «Vede doppio alla luce di una
candela».
«Polipo nasale sinistro. Lupus o cancro al naso. Pallore cadaverico del volto, con
cianosi delle labbra. Scirro della lingua». Potete vedere come questo rimedio tende a
produrre minuscole escrescenze, piccoli indurimenti e infiltrazioni.
Gengivorragia (1); carie dentaria e retrazione gengivale; denti traballanti; aspetto
scorbutico delle gengive. «La bocca brucia, è ulcerata; mucosa grigia, sporca, spugnosa
attorno ad un dente che è circondato da una gemma carnosa; saliva maleodorante». Nella
bocca ritroviamo la stessa tendenza generale alle ulcerazioni, con secchezza orale, lingua
e gola secche e grande sete di acqua ghiacciata. «Ugola ingrossata e infiammata.
Predisposizione
alle tonsilliti». «Vomita tutto ciò che mangia». In coda a questa elencazione, potete
aggiungere la parola «ulcera», perché essa si ricollega in particolare a quel genere di
congestione che si ulcera facilmente.
Nel capitolo dedicato all’addome, troviamo la flatulenza. Gli intestini non assolvono
1
Il testo inglese dice: sanguinamento dei denti.
61
il loro compito, la loro attività è spasmodica, di modo che il paziente soffre di crampi e di
coliche; i dolori sono penetranti, taglienti, laceranti. Retrazione addominale e invaginazione
dell’ombelico. Se paragonate Alumen al piombo, nei suoi sintomi di avvelenamento
sugli operai che lavorano il piombo bianco, vedrete il suo reale contrario; e quindi non vi
sorprenderete nell’osservare che Alumen e Plumbum sono l’antidoto l’uno dell’altro. E lo
sono perché sono talmente simili che non possono vivere entrambi sotto lo stesso tetto.
Alumen è il rimedio da scegliere per superare una colica da piombo in coloro che lavorano
il piombo; esso annulla la loro sensibilità. Vi sono molti pittori che devono abbandonare la
loro occupazione per questa sensibilità. Alumen vincerà spesso l’intossicazione latente e
permetterà loro di riprendere il lavoro.
Nella donna, notiamo: «Il peso dell’utero spinge il collo verso il basso; granulazione
della vagina; leucorrea abbondante; dimagrimento; colorito giallo; indurimento dell’utero;
scirro; ulcera dell’utero». Talvolta la paziente vi darà la prova dello stato della vagina
dicendovi che il coito è così doloroso da diventare impossibile. Non c’è da stupirsi,
quando vi sono tanti disturbi locali se un atto così naturale non potrà realizzarsi.
«Afonia totale». L’afonia è cronica per diminuzione della vitalità e per i continui
raffreddori. Espettorazione di molto muco giallo; il paziente si raschia continuamente la
gola per sbarazzarsi di un leggero accumulo di muco giallo. « Tosse secca la sera dopo
essere andati a letto». «Tosse cronica la mattina». La tosse non è un sintomo molto
importante di questo rimedio; bisogna considerare le condizioni generali dell’organismo.
La tosse non riflette, agli occhi del medico, la natura della malattia, perché le piccole
ulcere, quando sono presenti, devono provocare la tosse. Può accadere che il paziente si
avvii verso la tubercolosi o qualsiasi altra malattia terminale. Alumen è stato molto utile ai
vecchi che presentavano una espettorazione mattutina abbondante e vischiosa, catarro
delle vie respiratorie, emottisi, e indebolimento toracico, che rendeva loro difficoltoso
espellere il muco. In questo, Alumen è simile ad Antimonium tartaricum.
A causa del suo rapporto con Alumina, nuove sperimentazioni metteranno certamente
in evidenza il fatto che Alumen ha molti sintomi spinali. È risaputo che esso presenta
debolezza della colonna vertebrale, con sensazione di freddo, come se gli si versasse lungo
la schiena dell’acqua fredda. Dolore alla colonna dorsale a livello d’una linea orizzontale
che passa orizzontale che passa per la punta delle scapole; si riscontra debolezza in questa
regione e alle spalle. Allo stesso modo di Alumina, presenta una sensazione di costrizione
come di una corda o un bendaggio attorno agli arti. Sensazione di una corda strettamente
arrotolata attorno al braccio. Altre manifestazioni della malattia spinale sono: la goffaggine
delle dita che lasciano sfuggire gli oggetti, il dolore degli arti inferiori di notte, la
stanchezza e il torpore. Sensazione di una corda attorno alle gambe al di sotto delle
ginocchia; le piante dei piedi sono sensibili alla pressione nel camminare; i piedi intorpiditi
e freddi, anche se ben coperti; le gambe sono fredde sino al ginocchio. Tali sintomi sono
prove supplementari dell’azione del rimedio sul midollo spinale. C’è un dolore come da
contusione agli arti. La paralisi degli arti con sensazione di brulichio e di formicolio.
L’impressione che il sangue faccia irruzione attraverso il corpo, tiene il paziente
sveglio durante la notte. Molti sintomi sopravvengono durante il sonno. Incubi.
Il paziente è sensibile ai cambiamenti di tempo e sensibilissimo al freddo.
Alumen
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 62
ALUMINA
Questo rimedio segue giustamente Alumen, che nelle sue caratteristiche ha molto di
Alumina e, nelle modalità di azione, dipende da Alumina, che ne è la base. Tale rapporto
mi suggerisce un’osservazione. In presenza di una buona e sostanziale sperimentazione di
un ossido o di un carbonato, se i sintomi psichici sono messi in evidenza bene, potete
utilizzarli sino ad un certo punto, in maniera presuntiva, per prescrivere un altro sale che
possieda la stessa base e pochi sintomi psichici nei suoi «provings». Per esempio, avete un
gruppo di sintomi che si ricollegano incontestabilmente ad Alumen. Tuttavia i sintomi
psichici di Alumen non sono stati evidenziati abbastanza; ma avete d’altra parte i sintomi
psichici della base di Alumen che è l’ossido; se il paziente presenta i sintomi psichici di
Alumina e i sintomi fisici di Alumen, potete logicamente supporre che sarà guarito da
Alumen per la presenza in entrambi di alluminio.
Conosciamo abbastanza bene i sintomi psichici di Alumina. Esso ha una enorme
influenza sulle facoltà intellettuali e confonde l’intelletto al punto tale che il paziente non
è in grado di prendere una decisione; il suo giudizio è turbato. È incapace di avere un
concetto preciso delle cose e delle idee; le cose che conosce o che ha conosciuto come
reali gli sembrano irreali e si interroga in proposito. Nei « Guiding Symptoms», questa
anomalia non è descritta così chiaramente, ma è espressa nella maniera migliore possibile
nelle «Malattie Croniche». Vi leggiamo infatti: «Quando il paziente dice una cosa, ha
l’impressione che l’abbia detta un altro, e quando vede una cosa è come se l’avesse vista
un altro, o come se lui potesse introdursi in un’altra persona e potesse vedere solo a queste
condizioni.» Ciò significa che esiste nel paziente confusione psichica, confusione delle
idee e del pensiero. Alumina ha guarito tali sintomi. La coscienza della propria identità è
confusa. Il paziente non sa chi sia; gli sembra di non essere se stesso. È in uno stato di
ebetismo. Sbaglia scrivendo e parlando; usa parole che non ha intenzione di usare; usa
parole non appropriate. Ha confusione e offuscamento dell’intelletto. È incapace di
seguire la concatenazione delle idee.
In seguito, il paziente entra in una fase nuova nella quale ha sempre fretta. Niente si
muove abbastanza velocemente; il tempo passa troppo lentamente; tutto è in ritardo; niente
va bene. Inoltre, ha degli impulsi morbosi. Quando vede strumenti taglienti o sangue, tali
impulsi emergono in lui e lo fanno rabbrividire di orrore. Uno strumento che può essere
usato per assassinare o uccidere fa nascere questi impulsi; ha l’impulso di uccidersi.
Il paziente Alumina è molto triste, sempre triste. Geme, si lamenta, si inquieta, si
tormenta o si affretta incessantemente. Vuole andarsene; vuole cambiare posto, sperando
che altrove andrà meglio; è oppresso dai timori. Immagina ogni sorta di cose. Vive in uno
stato di continua apprensione. Quando si sofferma sul proprio stato psichico, pensa che sta
per perdere la ragione. Pensa a questa frenesia, a questa fretta, alla confusione mentale, si
63
rende conto di conoscere a stento il proprio nome e quanto sia irritabile, e si chiede se non
stia diventando pazzo, e alla fine pensa veramente che lo diventerà.
La maggior parte dei sintomi psichici si manifestano la mattina al risveglio. Tristezza e
lacrime al risveglio. Umore variabile. Qualche volta il suo stato psichico migliora un poco
e il suo umore si trasforma in tranquillità e placidità, poi torna alle sue paure e alle sue
apprensioni. Gli sembra che stia per succedere una catastrofe ed è pieno di ansie. È ansioso
riguardo all’avvenire.
Il tratto più caratteristico dopo quelli su esposti è la maniera in cui il rimedio agisce sui
nervi spinali. I muscoli innervati da questi nervi sono deboli e c’è debolezza in tutto il
corpo. C’è difficoltà di deglutizione, una specie di paralisi dell’esofago; difficoltà a
sollevare o muovere le braccia; emiplegia o paraplegia o paralisi della vescica e del retto.
Lo stato paralitico comincia come una specie di semiparalisi; che si manifesta come atonia
che, a lungo andare, aumenta sino a diventare una completa paralisi.
Tutto è rallentato. La sensibilità di trasmissione nervosa diminuisce in maniera che la
puntura di una spilla sugli arti è sentita dopo circa un secondo. Tutti i sensi si indeboliscono
alla stessa maniera, fino ad uno stadio di torpore della coscienza e di stupore. Le
impressioni raggiungono la mente con netto ritardo.
Lo stato paralitico si ritrova dovunque e lo si può osservare nelle diverse parti del
corpo, sottoforma di diversi sintomi. La vescica lo manifesta con la lentezza con cui passa
l’urina. Una donna resterà seduta in bagno a lungo prima che arrivi il flusso di urina, e non
ha la possibilità di spingere; alla fine il flusso arriva e cola lentamente. Il paziente dirà che
non può attivare il passaggio dell’urina. Questa arriva lentamente, cola lentamente, a volte
goccia a goccia. A volte si verifica ritenzione urinaria e altre incontinenza.
Questo rallentamento si osserva anche a carico del retto. Esso diventa atono e il
paziente è incapace di fare gli abituali sforzi quando evacua; il retto presenta una tale
paresi da essere pieno e dilatato, da contenere un’enorme quantità di feci e tuttavia,
malgrado la presenza di feci molli, può esserci stitichezza. Questo rimedio presenta spesso
feci dure, ma noteremo che l’effetto migliore lo avrà in presenza di paresi del retto con feci
molli. Alumina sarà tuttavia curativo se sono presenti i sintomi psichici che ho descritto,
con feci voluminose, dure, nodose o a blocchi.
Lo sforzo per espellere le feci molli è, a volte, così grande che sentirete descrivere così
dal paziente le proprie difficoltà: deve aspettare a lungo quando evacua sebbene il retto sia
pieno e non evacua da parecchi giorni; ha l’impressione di dover espellere le proprie feci
e che il retto sia pieno; tuttavia resta a lungo seduto ad aspettare e alla fine comincia ad
aiutare l’operazione spingendo con intensità i muscoli addominali verso il basso, facendo
enormi sforzi, essendo cosciente che il retto ne fa pochissimi. E continuerà a sforzarsi,
coperto di abbondante sudore, aggrappato alla tazza, se ha modo di aggrapparsi, e tirerà e
spingerà, come per un travaglio: alla fine riuscirà ad espellere delle feci molli avendo
tuttavia la sensazione che nel retto ne restino ancora.
Ovviamente, anche altri rimedi presentano la stessa difficoltà ad espellere feci molli,
ma essi hanno caratteristiche proprie. Prendete per esempio una paziente che non può
restare sveglia; ella dice che non può leggere neanche una riga senza piombare nel sonno;
può dormire sempre; è infastidita giorno e notte da secchezza della bocca e la lingua le
Alumina
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 64
aderisce al palato. Lasciatele descrivere adesso gli sforzi e la lotta che deve fare per
espellere le feci molli e non avrete bisogno di cercare altrove il rimedio adatto. Se, oltre
quello che ha detto, aggiunge che le capita di perdere i sensi quando resta in piedi per un
certo tempo, che una stanza chiusa le dà fastidio e che ha ogni genere di disturbi all’aria
fredda, il rimedio è Nux moschata. Vedete adesso come è facile ai rimedi farsi riconoscere;
essi ci raccontano la loro storia.
Immaginate una donna che viene a consultarvi perché soffre di emorragie e perdite
prolungate, che è debole, pallida e gonfia per flatulenza; ha abbondante eruttazione ed
espelle dall’ano molti gas e più ne espelle, peggio si sente; fa anche lunghi sforzi per
espellere feci molli, sforzi terribili con totale inattività del retto. Non potete fare a meno di
prescriverle China. È lasciando parlare i rimedi e lasciandoli raccontare la loro storia che
si può fare l’individualizzazione. Vi dico tutto questo per dimostrarvi che non dovete
scegliere un rimedio basandovi sull’inattività del retto. L’individualizzazione si deve fare
attraverso il paziente. Questo è un principio che non bisogna mai trasgredire. Voi potete
avere venti rimedi che posseggono tutti lo stesso sintomo, ma se avrete dei dettagli
incontestabili che concernono il paziente in sé, il modo in cui lavora, la maniera in cui la
malattia lo colpisce nell’insieme, allora avete qualcosa che vi permetterà di individualizzare
il trattamento. Avete osservato il paziente Alumina, il paziente China e il paziente
Nux moschata. Il solo compito del medico è di trattare il malato, cioè studiare il paziente
in sé fino a farsi un’idea della sua malattia.
Un sintomo di questo rimedio sono le vertigini, moltissime vertigini; il paziente
trasale, volteggia e «gli oggetti girano incessantemente intorno a lui». Questo corrisponde
alle vertigini delle persone esaurite, dei pazienti vecchi e malandati, uomini logorati dalla
vecchiaia. Anche in questo caso le vertigini compaiono quando chiudono gli occhi come
succede nelle affezioni del midollo spinale, nella sclerosi dei cordoni posteriori. Alumina
ha fatto insorgere affezioni analoghe all’atassia locomotoria. Produce il torpore della
pianta dei piedi, i dolori lancinanti, la vertigine chiudendo gli occhi, e anche il
barcollamento
e i disturbi della coordinazione. In uno stadio iniziale di atassia locomotoria,
Alumina arresterà l’evoluzione della malattia riportando l’ordine nell’organismo. Con
Aluminium metallicum ho fatto cessare dolori folgoranti in vecchi casi incurabili e ho fatto
migliorare meravigliosamente i riflessi, mostrando così il miglioramento generale del
paziente.
La maggioranza dei sintomi sono più intensi la mattina quando ci si alza. La mattina,
come ho potuto notare, l’urina passa più lentamente di quanto faccia in seguito quando il
paziente si è mosso e si è riscaldato un po’. La mattina i suoi arti sono più rigidi e deve
stimolare le sue facoltà psichiche. Svegliandosi ha la mente confusa e si domanda chi sia.
Osserverete questo soprattutto nei bambini: svegliandosi la mattina essi sono disorientati
in Alumina, così come in Æsculus e Lycopodium. Devono fissare il pensiero su alcuni
oggetti per verificare se questi esistono o meno, per chiedersi a cosa somigliano e si
domandano se sono a casa propria o altrove.
Cefalee recidivanti, con nausea e vomito. La cefalea fa la sua comparsa quando il
paziente si raffredda, dovuta probabilmente allo stato catarrale. Il paziente Alumina ha
quasi continuamente le mucose secche; il naso è secco, ostruito, soprattutto da un lato,
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generalmente il sinistro; sembra pieno di schegge di legno, membrane o croste secche.
Catarro atrofico cronico; croste nelle fosse nasali posteriori e nella fossetta di Rosenmuller.
È pieno di grosse croste verdi, nauseabonde. E la relazione di questo stato con la
cefalea è che ogni volta che il paziente si raffredda, diminuisce la secrezione gialla densa,
e ne prende il posto un’altra acquosa, accompagnata da dolori frontali al di sopra degli
occhi, che attraversano la testa, con nausea e vomito. La cefalea conseguente al catarro
cronico è proprio questo. La cefalea si calma se il paziente si sdraia. Il paziente ha
emicranie e cefalee periodiche. Constaterete che Alumina corrisponde ad una costituzione
che si può definire psorica, che corrisponde ai vecchi pazienti sfiniti, deboli, scrofolosi,
che hanno tendenza alle affezioni catarrali e alla tubercolosi.
Questo rimedio ha una pronunciata tendenza catarrale. Si trova catarro ovunque vi
siano mucose. Alumina colpisce molto la cute e le mucose, cioè i rivestimenti interni ed
esterni, ossia le superfici del corpo. Il paziente espettora continuamente, si soffia spesso il
naso ed ha secrezioni oculari. Ha molti disturbi visivi che appartengono a questo stato
catarrale, di cui ora parleremo. Offuscamento della vista come se guardasse attraverso la
nebbia, o, secondo alcuni pazienti, attraverso un velo. Offuscamento caliginoso della
vista. Vi sono anche dei disturbi ai muscoli dell’occhio, del bulbo e al muscolo ciliare.
Vista debole e incerta. In alcuni muscoli o gruppi di muscoli, si riscontra la debolezza
paralitica che appartiene al rimedio nel suo insieme, in maniera che si possono realizzare
difficilmente occhiali adatti. L’azione dei muscoli oculari è turbata.
Il catarro si estende alla parte posteriore del naso e le fosse nasali posteriori sono piene
di muco solido e di croste. Guardando la gola constaterete che il palato molle, la mucosa
delle tonsille, della faringe e tutto quello che potete vedere, è coperto di granulazione, è
edematoso, congestionato e infiammato. Il paziente soffre di secchezza alla faringe che è
cronicamente sensibile e indolenzita. Sente delle punture nell’inghiottire, come se la gola
fosse piena di schegge di legno, specialmente dopo un momento di immobilità, e lo sente
di meno umettandosi la gola e deglutendo. Dopo essere rimasto immobile un istante
all’aria della notte, ha un accumulo di muco vischioso in gola. Questo si estende alla
laringe e ai polmoni, provocando il loro indolenzimento insieme ad una tosse cronica
secca e affaticante.
Il catarro scende verso l’esofago, che diventa sensibile e trova difficoltà a svolgere le
sue funzioni. Il paziente inghiotte con difficoltà. Il bolo alimentare scende con sforzo; il
paziente lo percepisce lungo tutto il tragitto sino allo stomaco. Egli ha indolenzimenti,
paresi e difficoltà ad inghiottire. Questa debolezza paralitica lo costringe a ricordarsi che
deve fare un piccolo sforzo per inghiottire; e sente questo sforzo durante la discesa degli
alimenti, come se l’esofago fosse sensibile. Ha catarro allo stomaco, all’intestino e al retto
in modo che, con feci molli e difficili da evacuare, ha spesso un accumulo di muco. Ha
catarro anche alla vescica, ai reni e all’uretra, una vecchia blenorragia si prolungherà in
una secrezione catarrale o in una «goccia» cronica. A volte non è blenorragia cronica, è la
secrezione primitiva che dura per mesi e che, invece di essere di un bianco lattiginoso,
resta gialla e non è dolorosa. Può avvenire lo stesso alla vagina. La secrezione vaginale è
una secrezione bianco-giallastra densa, talvolta escoriante. Vediamo dunque che nella
costituzione Alumina che abbiamo descritta, vi è uno stato catarrale generalizzato.
Alumina
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 66
Esaminando poi la cute vediamo che è parimenti colpita. Il paziente è soggetto ad ogni
sorta di eruzione. La cutee si avvizzisce, si secca e tende alle eruzioni, all’ispessimento,
all’indurimento, alle ulcerazioni, alle screpolature, al sanguinamento. Il prurito delle
eruzioni aumenta col calore del letto. Se il paziente si riscalda a letto, ha prurito anche
quando non c’è eruzione, al punto da grattarsi a sangue. Questo vi dà un’idea delle
eruzioni che dovrete esaminare.
Un paziente, coperto di croste, verrà a consultarvi e dirà: «Quando mi riscaldo la notte,
mi devo grattare, e mi gratto sino a far sanguinare la pelle». È molto importante scoprire se
le croste sono la conseguenza dell’essersi grattato, o se l’eruzione era in origine un’eruzione
pruriginosa; in effetti Alumina in principio non ha eruzioni, ma il paziente si gratta sino
a strapparsi la pelle e quindi compaiono le croste. In questo caso dovete scegliere un
rimedio non per l’eruzione, ma per il prurito della pelle in assenza di eruzione. In
Mezereum, Arsenicum, Dolichos e Alumina, la pelle prude e il paziente la gratta a sangue;
e allora prova sollievo. Naturalmente, dopo tutto questo, si crea un’eruzione apparente
perché si formano le croste. Quando comincia la cicatrizzazione, ricomincia anche il
prurito e non c’è sollievo se non quando la pelle è a vivo. Il prurito si attenua quando la
cute è umida e sanguinante.
Alcuni trattati non fanno distinzione tra prurito con eruzione e prurito senza eruzione,
ed è per questo che quasi tutti i giovani medici arrivano a pensare che il prurito cutaneo
deve essere sempre associato ad un’eruzione e sbagliano valutandone la natura. La cute si
ispessisce, si indurisce, si ulcera, e sotto le ulcere si formano degli indurimenti. Si verifica
un gran rallentamento della vitalità delle mucose e, contemporaneamente, della cute, con
tendenza all’indurimento. L’ispessimento delle mucose si riscontrerà dovunque; dopo
l’ispessimento compariranno piccole ulcerazioni e, a lungo andare, degli indurimenti alla
base delle ulcere. Avviene lo stesso alla cute. In generale le mucose e la cute sono
dovunque secche e bruciano.
Granulazioni croniche delle palpebre. Se rivoltiamo le palpebre, possiamo constatare
che la mucosa palpebrale è ispessita. Talvolta l’ispessimento o ipertrofia provocano
un’inversione delle palpebre che somiglia all’ectropion. «Cadono le ciglia», fenomeno che
va di pari passo con tutto il resto. Cadono i peli. Ovunque la cute diventa completamente
glabra; i capelli cadono in quantità. Vi è ogni genere di rumori nelle orecchie, ronzii, ecc.
con disturbi dell’udito; si manifesta l’otorrea purulenta.
La «punta del naso screpolata» è un sintomo relativo al rimedio nel suo insieme.
Indurimenti qua e là favoriscono l’insorgere di lupus ed epitelioma in chi è soggetto a tali
gonfiori ed eruzioni. Alumina e Alumen, come Arsenicum, Lachesis, Sulphur e Conium
sono rimedi in relazione con queste malattie. Alcuni di questi, quando c’era infiltrazione,
hanno permesso brillanti guarigioni. Sulla pelle della faccia e di altre parti del corpo c’è
una sensazione di strisciamento. Prurito, specialmente al caldo. Sensazione di tensione.
Strana sensazione sulla faccia e in altri punti non coperti dai vestiti: una sensazione di
bianco d’uovo secco, di sangue disseccato o di ragnatela. Se siete mai stati in un posto
dove c’erano ragnatele e una di queste vi è rimasta sul volto, saprete quale particolare
sensazione di strisciamento si senta e saprete anche che non si è tranquilli fino a quando
non la si è tolta. Questa sensazione appartiene in particolare ad Alumina, Borax, Baryta
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carbonica. Sensazione di leggero strisciamento, o di pelle d’oca. Prurito al volto. Sintomi
talmente irritanti che il paziente resterà seduto a grattarsi il volto incessantemente.
Penserete che è nervoso. Sembra che lo sia quando rimane seduto a strofinarsi il dorso
delle mani. Sarà bene scoprire se lo fa perché non sa stare fermo con le mani o perché ha
prurito. È la sensazione di prurito che lo costringe a cercare di togliere o cacciare via con
le mani qualcosa dal volto.
Forse non ho parlato della gola quanto avrei dovuto. «Ulcere ai pilastri palatini,
spugnose, che secernono un pus giallastro scuro dal cattivo odore». Più o meno si tratta di
un'angina cronica. Alumina ha la tendenza a localizzarsi specialmente sulle mucose. In un
soggetto Alumina tutte le mucose sanguinano. C’è catarro nasale con occhi rossi, il naso
ostruito e il paziente avrà numerose corizze acute; fortissimi mal di gola. Secrezioni da
tutti gli orifizi. Non è un rimedio per un raffreddore di gola o per un'angina acuta, ma è un
antipsorico profondo, la cui azione si prolunga per mesi. Ed è per questo che è più utile nei
raffreddori o influenze recidivanti. In questo somiglia a Silicea, Graphites e Sulphur. Esso
produce modificazioni tissutali e lo fa lentamente perché è un rimedio dall’azione lenta.
Quando il paziente, dopo il rimedio si sente genericamente meglio, in questo genere di
affezioni psoriche profonde, passeranno mesi prima che i sintomi scompaiano. Potrà dire:
«Mi sento meglio, ma ho ancora tutti i sintomi. Mangio meglio e dormo meglio». Allora
non sarebbe ragionevole cambiare rimedio. Non dovete aspettarvi un miglioramento
immediato dei catarri, dei dolori alla schiena e degli altri sintomi per i quali avete
prescritto il rimedio. Potrete ritenervi soddisfatti se avrete ottenuto un risultato dopo
parecchie settimane. Succederà la stessa cosa per la debolezza paralitica prodotta da
Plumbum.
C’è un nuovo rimedio di cui ci si comincia a servire, la cui sperimentazione è molto
ricca e completa e i cui sintomi sono analoghi a quelli di questo rimedio: è il Curaro. Mi
piacerebbe averne sperimentazioni più accurate; esso ha molti sintomi importanti simili a
quelli di Alumina e Plumbum, specialmente in ciò che concerne la debolezza delle mani e
delle dita dei pianisti. Un famoso pianista dirà che dopo aver suonato per un certo tempo,
le sue dita rallentano. La debolezza sembra che riguardi gli estensori. Sollevare le dita
diventa impossibile; si perde il movimento di estensione delle dita. Curaro in grande
misura vince questa debolezza e aumenta la rapidità di estensione delle dita. Ma anche
Alumina, in genere, possiede tali paresi; mentre Curaro è maggiormente in rapporto con le
paralisi degli estensori che con quella dei flessori, in Alumina la paralisi riguarda sia agli
uni che agli altri.
Questo è uno dei rari rimedi che si sia trovato aggravato dall’amido, in particolare
dall’amido delle patate. Mangiando patate il paziente si aggrava. Se mangia patate ha
l’indigestione, la diarrea, molta flatulenza e la tosse si accentua. Si aggrava anche col sale,
il vino, l’aceto, il pepe e i liquori. Alumina è un rimedio spinale e l'aggravamento con i
liquori va d’accordo con quello che succede con qualche altro rimedio spinale. Lo trovate
in Zincum. Il paziente Zincum non può bere vino, perché ogni suo malessere si aggrava
Alumina è così sensibile ai liquori, così facilmente sconvolto dalla più piccola goccia di
liquore, che è costretto a rinunciarvi. Non solo quando ne beve gli dà alla testa, ma gli
aggravano ogni malessere.
Alumina
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 68
In questo rimedio, la digestione praticamente manca. Il paziente è soggetto a catarro
gastrico, ad ulcere gastriche, ad indigestioni dopo aver mangiato anche i cibi più leggeri.
Eruttazioni acide e amare, vomito di alimenti, muco o bile. Nausee, vertigini, pirosi e
molta flatulenza. Vomito di muco e liquido. Lo stomaco è dilatato dai gas. Il fegato è in
disordine. I due ipocondri sono sede di numerosissimi disturbi, soprattutto il destro.
Quando ho trattato Alumen, ho attirato soprattutto l’attenzione sulla sua relazione col
piombo di cui è l’antidoto e viceversa. Alumina guarirà gli effetti tossici del piombo e
l’intolleranza al piombo. Coliche e debolezza paralitica in coloro che lavorano il piombo,
pittori e artisti, e in coloro che sono così intolleranti al piombo che anche uno shampoo che
contiene piombo provoca in loro la paralisi. Non molto tempo fa l’acetato di piombo era
ancora usato normalmente dalle donne contro la leucorrea, ma erano talmente numerose
quelle sensibili al piombo che fu abbandonato. Quando quest’ultimo è all’origine di un
simile stato di sensibilità, Alumina è l’antidoto eccellente.
I sintomi relativi alle feci e al retto che si riallacciano alle condizioni generali, sono
talmente tanti, che ne rimangono pochi da descrivere in questo paragrafo, salvo alcuni di
particolare importanza. Come potete supporre, questo rimedio manifesta delle screpolature.
Pensando al genere di mucose e tessuti che questo rimedio produce, vi aspettate
naturalmente di trovarle. Il paziente è affetto da stipsi, fa notevoli sforzi per evacuare, la
sua mucosa è spessa e gonfia; tutto ciò dimostra che c’è una crepa. Quando vedete un
rimedio che produce uno stato simile sull’organismo, e produce quel tipo di mucosa che
sarà soggetta alle screpolature, non avete bisogno di vederne guarire una per scoprire che
sarà adatto al caso. Non avete bisogno di ricorrere al repertorio per conoscere l’effetto del
rimedio sulle screpolature. Secondo la vostra conoscenza generale dei rimedi, vi renderete
conto che deve guarire il paziente, dato che attacca le mucose e la cute in una maniera che
si riscontrerà naturalmente in coloro che presentano una screpolatura. La cute si indurisce
e si ulcera, diventa informe e malsana, e compare la stipsi; e così, dopo aver studiato il
rimedio in questa prospettiva, se guarisce una screpolatura non vi stupirete. Potete anche
chiedervi quali altri rimedi presentano tale stato organico e da quali altri rimedi vi
aspettereste che guarissero una screpolatura. Se studiate la natura di Nitricum acidum,
Causticum, Graphites, vi renderete conto del perché hanno fatto una splendida carriera
nella guarigione delle screpolature. La vostra Materia Medica dovete studiarla così;
osservate ciò che un rimedio fa sull’uomo in se stesso, sui suoi organi e sui suoi tessuti.
«Minzioni frequenti». «L’urina esce quando il paziente fa sforzi per defecare, oppure
il paziente non può svuotare la vescica senza fare tali sforzi». Questo è un sintomo di
primaria importanza, un sintomo strano e lo si può definire un sintomo strano al massimo
grado. Il paziente per vuotare la vescica, deve sforzarsi come per defecare. «Urina
cocente, corrosiva». «Sensazione di debolezza della vescica e degli organi genitali».
«Gonfiore con secrezione di pus giallo chiaro dall’uretra». «Bruciore con emissione di
urina».
I disturbi degli organi genitali maschili sono caratterizzati da debolezza, impotenza e
polluzioni notturne; spossatezza degli organi genitali per abuso o eccessi. C’è una
sensazione
di pienezza del canale e del perineo, con aumento di volume della prostata e diversi
malesseri prostatici. Sensazione sgradevole e fastidiosa nella regione della prostata dopo il
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coito. Malesseri durante o dopo l’eiaculazione, o dopo una polluzione. Il desiderio
sessuale diminuisce e a volte scompare totalmente. Debolezza paralitica o paresi degli
organi sessuali; stato che è in accordo col rimedio nel suo insieme. «Fuoriuscita di liquido
prostatico durante faticosi sforzi per defecare». «Dolorose erezioni notturne».
La donna ha una gran quantità di disturbi, che possono essere guariti da questo
rimedio, ma i suoi disturbi sono essenzialmente di origine catarrale. Ne è un esempio la
leucorrea; leucorrea abbondante, gialla, acida o escoriante; così abbondante che cola
lungo le cosce che diventano rosse è infiammate. Ulcerazione del collo dell’utero. Le
mucose sono deboli, flaccide e si ulcerano facilmente. Tutte le parti dell’apparato genitale
sono in stato di debolezza. A causa del rilassamento dei legamenti si instaura la ptosi.
Sensazione di peso; i visceri pelvici sembrano pesanti. Le secrezioni di solito sono dense
e gialle, ma possono essere anche albuminose, filamentose, abbondanti e acide; «muco
trasparente». «Leucorrea corrosiva profusa, che cola sino ai talloni». Essa è percepita
maggiormente di giorno perché generalmente tali disturbi si aggravano camminando o
rimanendo in piedi, cosa che non è proprio un sintomo importante, ma una modalità
corrente. Alla donna, per riprendersi dalle mestruazioni, serve quasi tutto il periodo
intermestruale. Tutti i suoi muscoli sono deboli; sembra priva di tono. Il rimedio conviene
particolarmente alle donne che si avvicinano alla menopausa, verso i quarant’anni, che si
lasciano abbattere dalle mestruazioni che sono poco abbondanti e quindi stancanti; le
sofferenze sono terribili e le donne, nel periodo mestruale, si sentono in uno stato pietoso.
L’esaurimento fisico e psichico dopo le mestruazioni è un tratto importante di Alumina.
Questo rimedio conviene anche alle donne che hanno avuto una blenorragia, prolungata
da palliativi. Esse sono migliorate da rimedi parzialmente idonei, ma sembra che nessun
rimedio sia stato abbastanza profondo da sradicare il male, che non cessa di ricomparire. È
una secrezione che ritorna continuamente, che per un certo periodo è migliorata da
Pulsatilla, da questo o quel rimedio e perfino da Thuja, prescritto più perché si tratta di
una blenorragia che perché conviene alla paziente. Questa è stanca, esaurita; quando avete
completato l’esame e vedete le paresi, oltre le incessanti riprese della secrezione falsamente
attenuata da altri rimedi, pensate ad Alumina, sia per le donne che per gli uomini.
Nell’uomo la secrezione è indolore. Dura per lungo tempo, comparendo e scomparendo
fino a che, all’ultimo, non ci sono che poche gocce, che fuoriescono senza dolore.
Questo rimedio ne ha guarito moltissimi casi. Il catarro minaccia di diventare cronico. La
mucosa, dovunque, è debole e congestionata.
Anche le donne incinte presentano dei disturbi. Una donna che abitualmente non è
costipata, lo diventa quando è incinta, con tutti i tratti caratteristici di Alumina, cioè
l’inattività del retto e l’assenza di forza di espulsione; ella deve far entrare in azione i
muscoli addominali e deve fare lunghi sforzi. Anche il lattante fa sforzi simili. Vedrete
neonati o bambini di pochi mesi che hanno bisogno di Alumina: quando non trovate
nient’altro è un rimedio molto comune per la stipsi dei neonati; il bambino farà ripetuti
sforzi per espellere le feci e quando queste vengono esaminate si vede che sono molli e che
avrebbero dovuto essere espulse facilmente.
Alumina presenta raucedine, afonia e debolezza paralitica della laringe. Non c’è da
stupirsi, è in accordo con lo stato generale, col deterioramento organico. La voce è debole
Alumina
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 70
e, se si tratta di un cantante, può cantare solo per un po’, è capace solo di un leggero sforzo.
Per lui tutto è un peso. Paresi delle corde vocali che aumenta sino all’afonia.
I sintomi più impressionanti ai quali adesso arriveremo riguardano la tosse e il torace.
Con alcune di queste tossi vi è espettorazione, ma abitualmente la tosse è una tosse
continua, secca e spossante, di quelle sgradevoli tossi che durano anni. Questo rimedio
rivaleggia con Argentum metallicum per il carattere della sua tosse, che è secca e
stancante, specialmente quando è associata a debolezza, ma Argentum metallicum tossisce
durante il giorno che non è il caso di Alumina. La tosse di Alumina è una tosse mattutina.
Ecco un sintomo che appartiene a quasi tutte le tossi di Alumina: «Tosse al mattino poco
dopo il risveglio». Ogni mattina, lunga crisi di tosse secca. La tosse è brusca, continua,
secca e sfibrante; il paziente tossisce fino a che resta senza fiato, vomita ed emette le urine.
Questo sintomo si osserva abitualmente nelle donne.
«Tosse secca e stancante con frequenti starnuti», si dice nei testi: «a causa di un’ugola
troppo lunga» ma bisogna leggere «a causa delle sensazioni di un’ugola troppo lunga». È
una sensazione di qualcosa che solletica la gola; un solletico come se l’ugola pendesse
molto; il paziente dirà anche di avere il palato troppo lungo. Un’altra espressione che
significa la stessa cosa è: «tosse provocata dalla sensazione di avere in gola della pelle che
ondeggia». A volte coloro che non conoscono l’anatomia del palato parleranno di qualcosa
che pende in gola, mentre quelli che sanno di avere un’ugola lo chiameranno in genere
«palato». Ma è la stessa idea.
Solletico anche alla laringe. Questo sintomo è sempre osservato nei cantanti. Se la voce
di un cantante si altera per una paralisi delle corde vocali o di un sovraffaticamento della
voce, pensate ad Alumina. La voce si abbassa e diventa fievole e, prendendo freddo, si
manifesta un tipo particolare di solletico. In questi casi Alumina è molto utile. Il rimedio
usato dai primi medici omeopatici per i cantanti che avevano tremolii e abbassamento di
voce era Argentum metallicum, sino a quando non fu riconosciuta l’efficacia di Alumina
per casi del genere. Permettetemi qui di dirvi qualcosa a proposito di Rhus toxicodendron,
perché poi potrei dimenticarlo. Molti vecchi cantanti, dopo aver preso freddo, mantengono
una debolezza di voce che notano quando cominciano a cantare. All’inizio, la voce è
debole e roca, ma esercitandola dopo un po’ migliora. A tutti questi pazienti, prime donne,
avvocati, predicatori, ecc., somministrate Rhus toxicodendron. Essi devono riscaldare un
po’ le corde vocali, dopo di che la voce ridiventa normale; però dicono: «Se vado al foyer
e aspetto un momentino, quando ricomincio a cantare sto peggio che mai». La voce va
meglio se i pazienti restano in un locale ben riscaldato e cantano senza interruzioni. Ciò è
in perfetto accordo con l’aspetto generale di Rhus toxicodendron. Esiste una specie di
raucedine che scoprirete leggermente diversa dalla raucedine paralitica di Alumina e di
Argentum metallicum. La raucedine di cui parlo appartiene alla stessa categoria di
pazienti; cominciando a cantare o a parlare, hanno l’impressione di dover eliminare un po’
di muco raschiandosi la gola fino a renderla normale. Quando cominciano a parlare, le
corde vocali sono coperte di muco; quando lo eliminano, possono utilizzare la voce in
modo assolutamente normale finché non si fermano: questi sono i pazienti Phosphorus. In
questi casi, il lavoro delle corde vocali diventa doloroso. Esse dolgono movendosi e la
laringe duole alla palpazione: il dolore a volte è così vivo che se il paziente tenta di parlare,
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il dolore somiglia a una coltellata. E così dobbiamo individuare a fondo il sintomo
«raucedine». L’omeopatia è una questione di discernimento.
Parlando, aumenta molto l’indolenzimento del torace. C’è debolezza dei muscoli
toracici. Si ha l’impressione che i polmoni siano deboli e che ci sia una debolezza toracica.
Le urla aumentano la sofferenza.
Le caratteristiche più impressionanti che adesso esamineremo, sono relativi alla schiena
e agli arti e ne ho parlato nelle generalità. Bruciore alla colonna vertebrale; forti dolori
alla schiena. Lombalgia urente e pungente. Il paziente in proposito si esprime così:
«Dolori alla schiena come se affondassero un ferro rovente attraverso le vertebre inferiori
». Questo rimedio agisce in maniera meravigliosa nella mielite quando contemporaneamente
c’è un fortissimo stato spasmodico della schiena che rivela un attacco meningeo.
Un’altra caratteristica che appartiene a questo rimedio e che è un sintomo ben noto di
mielite è la sensazione di cerchio; la sensazione di fasciatura qua e là attorno agli arti e al
corpo è un sintomo abituale.Una sensazione di corda stretta attorno al corpo è caratteristica
degli stati più rivelatori di irritazione e di mielite. Irritazione del midollo spinale con
punti sensibili. Punti che bruciano come se qualcuno affondasse un ferro rovente nella
spina dorsale. Dolore lungo il midollo, dolori taglienti, laceranti nel midollo spinale con
debolezza paralitica, paralisi crescente e paralisi totale; paralisi di un lato del corpo.
«Dolore alla pianta dei piedi camminando, come se fosse troppo tenera e gonfia».
«Torpore al tallone camminando». «Tremore alle ginocchia» che altro non è che una
questione di debolezza generale. «Torpore agli arti in posizione seduta». Ogni volta che
un arto è compresso da qualcosa, si intorpidisce. Circolazione debole, debole conduttività,
debole reazione nervosa; tutto è rallentato. Le braccia e le gambe sono pesanti. «Dolori
agli arti, come se i nervi fossero pizzicati con forza, con sensazione di pressione alle
articolazioni».
Riporterò adesso alcuni dei sintomi nervosi che avvalorano certe osservazioni che
abbiamo fatto. «Assenza di reattività del corpo». «Forte esaurimento delle forze,
specialmente
dopo aver camminato all’aria aperta». «Paralisi di una parte del corpo che colpisce
soprattutto gli estensori». «Paralisi reumatica e traumatica nei pazienti gottosi». Pazienti
gottosi con noduli alle articolazioni; vecchi organismi deteriorati con esaurimento e
paresi. «Sovreccitazione psichica e fisica».Tremiti quà e là nel corpo. «Deambulazione
lenta, insicura, come dopo una grave malattia». I movimenti del malato devono essere
lenti, non può affrettarsi. «Movimenti involontari».
Ci sono tutti i tipi di sogni e di turbe del sonno, in modo che il sonno può essere molto
disturbato e agitato. Il paziente non si sveglia riposato e appena si sveglia ha le palpitazioni.
«Molti sogni e frequenti risvegli; sobbalza per lo spavento; brontola o grida». «I
muscoli cervicali tirano indietro la testa quando dorme». Questo sintomo di osserva in
caso di debolezza paralitica; lo stiramento dei muscoli alla nuca, lo sveglia. Ci sono scosse
alla nuca durante il sonno.
In tutte le affezioni di questo rimedio, si riscontra molto spesso una notevole assenza di
calore vitale e freddo, e tuttavia il paziente vuole stare all’aria aperta. Egli deve portare
vestiti pesanti ed essere ben coperto, ma vuole stare all’aria aperta.Si raffredda
continuamente
ad ogni cambiamento di temperatura e ad ogni corrente d’aria. Talvolta andrà a letto
Alumina
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 72
freddo come un ghiacciolo e quando si sarà riscaldato sarà talmente infastidito dal prurito
e dal calore del letto, che non potrà riposare. Sono i due estremi che si toccano. La
circolazione è così debole alle estremità e al dorso delle mani che, col freddo, le mani sono
sempre gelate e coperte di geloni e di screpolature sanguinanti.
La cute lungo le tibie è ruvida, rasposa e prude. Si è già detto che il tempo secco o
secco e freddo aggrava i disturbi di Alumina e che il tempo umido a volte li migliora.
In questo rimedio la temperatura non è affatto alta. Vi sono pochi brividi e poca
febbre, ma ciò che predomina nella maniera più chiara sono gli elementi di cronicità, la
lentezza, l’inerzia, e i sintomi cronici. Nei casi di debolezza e crollo fisico si avrà qualche
sudore notturno e verso il mattino la traspirazione. Leggero brivido al mattino. Brivido con
sete.
Una caratteristica del rimedio che colpisce è la secchezza cronica della cute. La
traspirazione avviene raramente ed è poco abbondante. Non è utile specialmente per i
sudori copiosi e sfibranti. Esso è l’opposto di Calcarea, che traspira abbondantemente;
viceversa Alumina, nelle sue affezioni spinali e paralitiche, è estenuato dallo sforzo,
completamente spossato, ma non traspira. Mettetegli addosso un mucchio di coperte per
farlo traspirare, se volete ... avrà solo molto caldo e prurito, ma non traspirerà. I sudori
sono poco abbondanti. Gli è impossibile traspirare. Secchezza cronica della cute, con
screpolature. La cute si logora, diventa rasposa, si spacca per la secchezza. Grande
secchezza della cute che si ispessisce sul dorso delle mani; e, col tempo freddo, le mani
diventano fredde e pallide.
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ALUMINA PHOSPHORICA
I sintomi si aggravano nella tarda mattinata, nel pomeriggio, prima e dopo mezzanotte.
Il paziente preferisce stare all’aria aperta, presenta una forte anemia, torpore di singole
parti del corpo, catarro, clorosi.
Soffre spesso di raffreddori che aggravano le sue condizioni generali. È sensibile sia al
caldo che al freddo, i sintomi si aggravano a causa del freddo.
Avverte un senso di oppressione agli arti; l’azione dei muscoli, che si presentano
alquanto rigidi, è convulsa, clonica, epilettica, isterica. I vasi sanguigni sono dilatati. I
sintomi si aggravano dopo mangiato. L’organismo risente di qualsiasi attività fisica.
Altri sintomi sono: frequenti svenimenti, debolezza e dimagrimento generale. (In
questo stato sono da evitare i cibi e le bevande fredde, il latte, le patate e tutti i cibi caldi).
Senso di formicolio per tutto il corpo. Assenza di calore corporeo, un senso generale di
pesantezza, mancanza di riflessi. (I sintomi peggiorano dopo aver camminato). Spasmi
nervosi dei muscoli e degli arti, senso di stanchezza, desiderio di stendersi: lo stare distesi
aggrava la respirazione soprattutto se per lungo tempo e sul dorso, ma allevia le cefalee. I
sintomi peggiorano prima, durante e dopo il ciclo mestruale; o dopo le attività fisiche, che
allo stesso tempo alleviano i dolori alla schiena. In generale comunque, si registra una
totale avversione e fastidio per tutte le attività fisiche.
Torpore agli arti. Congestione sanguigna. I dolori sono fastidiosi, gravativi, pungenti,
spastici, opprimenti, acuti e violenti. Alumina Phosphorica è destinato a diventare uno dei
più efficaci rimedi nel trattamento di paralisi in particolare degli arti inferiori.
La paralisi può colpire una parte del corpo, o gli organi e può non essere dolorosa. Il
polso è debole e irregolare. Estrema sensibilità esterna ed interna. La debolezza e la
prostrazione nervosa è simile a quella dovuta agli eccessi sessuali. I sintomi si aggravano
dopo aver dormito. Lo stare in piedi affatica il paziente che avverte tensione in tutto il
corpo. Tremori e contrazioni spastiche. Le passeggiate anche all’aria aperta aggravano i
sintomi ma sono di sicuro giovamento alle condizioni generali del soggetto. Estrema
debolezza appena svegli al mattino, dovuta a diarrea, in conseguenza di attività fisiche e a
causa del ciclo mestruale. Affaticamento e stanchezza.
Psichismo. Il soggetto rifiuta la compagnia e la socializzazione; è ansioso, al mattino,
nel pomeriggio e alla sera; ha paura, del futuro, per la sua salute. È distratto, non riesce a
concentrarsi, è confuso. Si scoraggia facilmente, è pessimista circa la sua salute e teme la
morte. È molto eccitabile ed ansioso. Alumina Phosphorica si è rivelato molto efficace nel
trattamento degli effetti cronici dell’ansia, e si accompagna a Ignatia. A volte il soggetto
ha sprazzi di fervore intellettuale che lasciano subito il posto a confusione mentale,
indifferenza che rasenta l’ottusità. È irresoluto, incoerente nelle azioni e nei discorsi. È
contrario al lavoro e si lamenta spesso di malattie immaginarie e avversità. Ride nervosaAlumina phosphorica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 74
mente, agisce nervosamente; il suo umore cambia repentinamente, è ostinato e in generale
prova disgusto per la vita. Nei casi di prostrazione mentale il suddetto rimedio si è
dimostrato molto utile ed efficace. Inoltre, il soggetto è triste al mattino e al pomeriggio, i
riflessi sono lenti. Preferisce il silenzio. Sonnolenza. Alumina Phosphorica è adatto anche
nel caso di eccessi sessuali, di prolungati sforzi intellettuali e di esaurimenti. Ed ancora, il
soggetto non è incline al dialogo, indugia in pensieri suicidi; parla nel sonno, è introverso.
Piange al mattino appena sveglio, o durante la notte, alterna momenti di risa isteriche e
involontarie, anche nel sonno. Soffre di vertigini al mattino, nel pomeriggio e alla sera o
quando chiude gli occhi; lo stare distesi migliora questo malessere; la vista è annebbiata.
Alumina phosphorica è efficace nella cura in particolare dei disturbi sotto elencati e
che sono la diretta conseguenza dei malesseri che abbiamo trattato precedentemente.
Testa. Senso di freddo alla testa, all’occipite; flusso intenso di sangue alla testa;
costrizione alla testa, alla fronte. Sensazione di vuoto alla testa; caduta dei capelli. Senso
di calore alla testa al mattino e alla sera; dopo i pasti. Pesantezza alla testa al mattino e
quando ci si abbassa. Prurito alla testa e alla fronte. Torpore del cuoio capelluto. Dolori
alla testa, al risveglio, al pomeriggio, la sera, di notte; quando si tirano su i capelli. Dopo i
pasti si avverte l’impellente bisogno di distendersi. I dolori al capo aumentano prima e
dopo le mestruazioni. Pulsazioni dopo essere stati seduti o dopo aver dormito, o in
conseguenza di assunzione di alcolici; dopo aver camminato, o quando ci si abbassa
inclinando il corpo; fastidio per i luoghi caldi. I dolori migliorano all’aria aperta; quando si
è distesi, anche la pressione sanguigna migliora.
Le emicranie sono periodiche. I dolori si avvertono in profondità alla testa e alla fronte
al mattino appena svegli, al pomeriggio e alla sera; dolori nella zona degli occhi. Dolori
all’occipite, dopo aver dormito, quando ci si abbassa. Dolori ai lati della testa, alle tempie
per esempio, di sera. Pulsazioni alla sommità della testa nel pomeriggio. Bruciori alle
tempie e alla fronte. Contrazioni, scoppi, dolori sordi al capo. Pressione dolorosa alla
fronte, all’occipite, alle tempie, alla sommità del capo. Fitte all’occipite, alla sommità del
capo. Dolori acuti al capo e alla fronte sugli occhi, alle tempie, al lato destro del capo
quando si tossisce. Pulsazioni e scariche alla fronte.
Occhi. Durante la notte le palpebre si attaccano. Screpolature agli angoli palpebrali.
Suppurazione degli occhi. Le palpebre superiori sono pesanti e quasi paralizzate. Gli occhi
sono asciutti. Congiuntivite. Bruciore alla palpebre e agli angoli palpebrali. Lacrimazione.
Difficoltà ad aprire le palpebre a causa della loro debolezza e della suppurazione. Dolore
e bruciori agli occhi dopo la lettura. Fotofobia e tremore alle palpebre. Occhi arrossati e
gonfi. Orzaioli. La vista è offuscata, annebbiata e debole. Atrofia del nervo ottico.
Alumina Phosphorica è stata utilizzata con successo nella cura della cecità derivata da
anemia del nervo ottico.
Orecchie. Suppurazione delle orecchie. Arrossamenti e bruciori. Rumori al mattino, e
alla sera; vertigini; ronzii, fruscii, sibili. Dolori all’orecchio quando ci si soffia il naso o si
deglutisce. Prurito e fastidi vari. L’udito è debole.
Naso. Rinite acuta secca e fluida, tosse. Epistassi e fuoriuscita di catarro verdognolo,
purulento, nauseabondo, viscido. Il suddetto rimedio cura il catarro nasale ostinato.
Secchezza dolorosa al naso che è spesso arrossato e infiammato. Ostruzione delle narici.
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Dolori in tutto il naso specialmente se viene toccato. Anosmia. Ulcere al naso, starnuti
frequenti.
Bocca. Labbra secche; colorito pallido, macchie rosse ed eruzioni alle guance,al
mento, alla fronte e al naso; eczema e foruncoli sulla fronte. Bruciori e prurito al volto. I
dolori si aggravano all’aria aperta o dopo il movimento delle mascelle; dolori alle ossa del
volto. Sudore al volto. Gonfiori al volto e alle labbra. Gengivorragia e la lingua è sporca.
La bocca è asciutta e l’alito è cattivo. Dolori alle gengive e al palato; bruciori alla bocca.
Le gengive sono gonfie e la saliva è abbondante. Perdita del gusto. Ulcere alla bocca,
odontalgia la sera, all’aria aperta, dopo la masticazione.
Costrizione della gola a causa della secchezza, di sera o al risveglio. Infiammazionne
della gola. Angina, bruciori al mattino, quando si deglutisce. La deglutizione è difficile.
Tonsille gonfie.
Apparato digerente. Appetito continuo, fame anche dopo aver mangiato. Avversione
per la birra o il fumo, per la carne. Senso di freddo allo stomaco. Costrizione dello
stomaco. Voglia di caffè, frutta e cibi dal sapore acidulo. Senso di vuoto che non si riesce
a soddisfare mangiando. Eruttazione di sera e dopo aver bevuto latte. Senso di pienezza e
di pesantezza dopo mangiato. Singhiozzo. Frequenti indigestioni. Nausea al mattino, di
sera, di notte, dopo mangiato, durante le emicranie. Crampi e dolori sordi allo stomaco
dopo mangiato che migliorano dopo l’assunzione di bevande calde. Conati di vomito.
Sete.
Sensazione di freddo e di pienezza all’addome. Dilatazione flatulenta. Pesantezza e
senso di oppressione all’addome. Dolori addominali al mattino e nel pomeriggio, dopo i
pasti, prima delle mestruazioni, dopo il movimento. Crampi e coliche. Dolori al fegato.
Contrazioni dei muscoli addominali. Stitichezza. Diarrea al mattino, al pomeriggio, dopo
colazione, dopo i pasti, durante le mestruazioni. Ascessi e fistole all’ano. Flatulenta
nauseabonda. Bruciori all’ano. Emorroidi sanguinolente. Dolori all’ano e al retto. Bruciori
durante la defecazione. Paralisi del retto. Feci scure, con tracce di sangue, secche,
verdognole, dure, nodose, grosse, o molli, poltacee e sottili.
Apparato urogenitale. Frequente bisogno di urinare durante la notte; ritenzione delle
urine; paralisi della vescica. Pressione alla vescica. Minzione difficile; flusso debole,
frequente di notte; involontario quando si tossisce; senso di insoddisfazione dopo aver
urinato. Senso di debolezza alla vescica. Nefrite. Gonfiore alla prostata. Emissione di
liquido prostatico assieme alle feci. Emissione di liquido viscoso dall’uretra.
Alumina Phosphorica risulta efficace anche nella cura della gonorrea. Bruciore al
passaggio dell’urina. Gonfiore all’uretra. L’urina è acre, albuminosa, torbida, scura,
pallida, abbondante, scarsa; il sedimento urinario è rosso, torbido o bianco.
Erezioni difficli di notte; frequenti adeniti, dolorose e violente; impotenza; prurito ai
genitali; orchialgia.
La donna prova avversione per il coito che avviene spesso senza piacere. Leucorrea
con tracce di sangue, abbondante, sottile, gialla, sia prima che dopo il ciclo. Ciclo
mestruale irregolare, doloroso, scarso, breve. Prolasso dell’utero. Ulcere della portio.
Apparato respiratorio. Catarro della laringe e della trachea; aridità della laringe;
presenza di muco nella laringe; irritazione e dolore alla laringe e alla trachea; prurito alla
Alumina phosphorica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 76
laringe; raucedine alla sera, che peggiora dopo aver parlato molto. La voce è rauca.
Difficoltà di respirazione di notte, asma; il respiro si arresta dopo aver tossito. Tosse al
mattino, nel pomeriggio, la sera e di notte; all’aria fredda. Tosse secca di sera dovuta
all’irritazione della laringe e della trachea. Espettorazione al mattino, abbondante e con
tracce di sangue, salata, viscida, bianca gialla, puteolente.
Ansia e senso di oppressione al cuore. Senso di calore al petto. Infiammazione dei
bronchi. Prurito alla cute del torace e delle mammelle. Dolori al torace di notte, quando si
tossisce, dopo i pasti, quando si inspira.
Palpitazioni al mattino, ansia, dopo i pasti, durante il ciclo mestruale, al risveglio.
Dorso e arti. Senso di freddo alla schiena. Foruncoli sulle spalle. Mielite, prurito alle
spalle. Rachialgia che migliora dopo il movimento. Cervicalgia quando si muove il capo.
Dolori interscapolari. Lombalgia, coccigodinia, rachialgia, sacralgia
Il soggetto barcolla nel camminare, soffre di geloni e duroni, sente freddo alle mani,
alle gambe, ai piedi. Mani e dita intorpidite. Crampi ai polpacci. Vesciche sulle natiche e
alle cosce. Eruzioni alle gambe. Formicolio ai piedi e agli arti superiori. Le mani sono
calde. Pesantezza degli arti. Unghie incarnite. Prurito agli arti di sera. Torpore degli arti.
Dolori agli arti di notte, alle giunture, alla spalla sinistra, ai gomiti, alle ginocchia, alle
cosce. Paralisi degli arti. Tensione alle cosce e alle gambe; vibrazioni agli arti superiori,
mani, dita, e arti inferiori. Debolezza dei muscoli e degli arti superiori e inferiori.
Sonno e sogni. Sonno profondo. Incubi. Il soggetto fatica ad addormentarsi. Sonno
senza riposo. Sonnolenza al mattino, la sera, dopo cena. Insonnia prima di mezzanotte.
Frequenti risvegli.
Temperatura. Senso di freddo nella tarda mattinata, nel pomeriggio, di sera anche a
letto, di notte, prima di mezzanotte, dopo i pasti. Il calore non migliora questa sensazione
di freddo. Temperatura nel pomeriggio, di sera e di notte, senza sudorazione. Traspirazione
al mattino e di notte.
Cute. Perdita della sensibilità. La pelle è arrossata e calda o fredda. Gialla come se
fosse itterica. Formicolii, eruzioni, herpes, eczemi dolorosi. Orticaria. Vesciche. Formicolii
durante la notte specie dopo che ci si gratta e conseguenti al calore. Iperestesia della
cute. Cute tesa e arida. Ulcere con pus giallo e puteolente. Le ferite tendono a guarire.
77
ALUMINA SILICATA
Per la preparazione di questo rimedio viene triturata una specie di pietra conosciuta
come andalusite. Esso è composto da 63 parti di alluminio e 37 parti di silice. L’autore ha
largamente usato con successo questo rimedio per anni. È efficace nella cura delle cefalee,
nelle mieliti, nei disturbi intestinali e nervosi. I suoi sintomi si manifestano a volte prima di
mezzogiorno, ma più frequentemente nel tardo pomeriggio e la sera. Talvolta anche a
notte inoltrata.
Desiderio di stare all’aria aperta, ma l’aria fredda aggrava i disturbi che peggiorano
oltremodo se il soggetto è raffreddato. Senso di freddo. I dolori migliorano con applicazioni
calde. In consequenza di simili disturbi si riscontra nel paziente una diminuizione
ponderale. Il suddetto rimedio si è rivelato efficace nella cura di soggetti marcatamente
emaciati e anemici. Estrema debolezza. Molti sintomi si aggravano in seguito ad attività
fisica. Efficace nella cura della polineurite e dell’atassia locomotoria. Uno dei sintomi più
diffusi è il senso di costrizione, anche degli orifizi. Questo rimedio è di grande utilità nella
cura delle convulsioni epilettiche, poiché esso agisce sulla causa delle convulsioni che
diventano così sempre meno frequenti e violente, per poi scomparire del tutto. Torpore e
contrazioni toniche. Dilatazione delle vene e crisi di svenimento. I sintomi peggiorano
dopo aver mangiato. Il paziente migliora invece se a digiuno o se ingerisce solo piccole
quantità di cibo. Le bevande fredde e i cibi freddi, i cibi e il latte molto caldi aggravano i
sintomi. Formicolii alla pelle, alle estremità, lungo il tragitto dei nervi e alle parti interne.
Sensazione di pienezza in tutto il corpo. Pesantezza del corpo e degli arti. Indurimento
delle parti infiammate. Infiammazione ai nervi con conseguente bruciore, formicolio e
torpore; la testa, la colonna vertebrale, i visceri addominali sono estremamente sensibili.
Spasmi e contrazioni muscolari. Senso di stanchezza che costringe il paziente a letto.Questo
rimedio si è rivelato efficace nella cura di una paziente che per molti anni era stata costretta
a letto da un’estrema debolezza.
Strappi muscolari in seguito a sollevamenti, come Rhus toxicodendron. Alcuni sintomi
peggiorano se distesi ma in generale questa posizione aiuta la paziente. Altri sintomi
peggiorano se la paziente sta sul dorso. Desidera completo riposo, odia il movimento che
aggrava i suoi sintomi. Aumento delle secrezioni mucose. Il rimedio cura il lupus. Torpore
di singole parti o di parti doloranti; neurite. Vampate di calore alla testa, al corpo. I dolori
aumentano in seguito all’eccitazione e al movimento, diminuiscono col calore esterno e
col riposo assoluto. Dolori di diverso tipo, infiammazioni, fitte. Costrizione, dolori
taglienti, profondi, sordi, spasmi, paralisi. Dolori in tutto il corpo in seguito a pressione,
fitte, dolori violenti e ulcerosi.
I dolori e molti altri sintomi sono periodici. Talvolta si registra un aumento della
pressione. Pulsazioni in tutto il corpo, alla testa e all’addome. Il polso è veloce, la sera e di
Alumina silicata
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 78
notte. Il paziente migliora se disteso a letto, si aggrava quando si alza dal letto o da una
sedia. Estremamente sensibile sia esternamente che internamente. La calura estiva spossa
la paziente. Gonfiori delle parti affette e delle ghiandole. Tensione in tutto il corpo e agli
altri. Tremori agli arti. Contrazioni. Dolori al risveglio. L’attività motoria è quasi
impossibile;
qualsiasi movimento aggrava tutti i sintomi; debolezza dopo l’attività motoria. Il
clima umido accentua i sintomi.
Psichismo. Alumina silicata è molto utile nei casi di debolezza nervosa, di eccitazione
mentale e aggravamenti dovuti all’ira e alle contrarietà. Mentalmente assente. Ansia, di
sera, di notte; ansia per la propria salute; più grave dopo aver dormito. Una sperimentatrice
rischiava di diventare pazza e le è stata somministrata la 30 a come antidoto. Non è mai
soddisfatta, critica tutto e tutti. Vuole star da sola, ma si aggrava se sola e migliora in
compagnia. Difficoltà a concentrarsi. Confusione mentale al mattino che si aggrava
camminando, o se la si contraddice. Contrastante e capricciosa.
Parecchi pazienti esaminati erano timidi e paurosi.
La sperimentatrice crede di diventare sempre più piccola e che cadrà non appena alzata
dal letto; ha visioni; senso di disperazione, è delusa, scoraggiata e distratta; lunghi periodi
di abulia, dopo aver dormito.
Forte tendenza a fantasticare. Costante stato di paura; la paziente si sveglia atterrita.
Marcata debolezza mentale, amnesia, indifferenza, irresolutezza, mancanza di idee, stato
mentale che rasenta l’imbecillità o la follia. Ride istericamente. Non è socievole, ostinata,
memoria debole. Repentini sbalzi di umore. Fa errori quando parla e scrive. Senso di
rimorso; paure religiose, debolezza mentale che rasenta la pazzia. Di notte la mente è
confusa, ansia. Grande senso di tristezza. Sappiamo che la vita della paziente fino ad allora
era stata serena, ma parlare della sua infelicità in qualche modo migliorava il suo stato
generale. Sensibilità al rumore. Siede per molto tempo senza accorgersi di quello che
succede intorno. Sonnambulismo non appena si addormenta. Pensieri suicidi, detesta la
vita e vuole morire. Non vuole parlare con nessuno. Parla e piange nel sonno. Forza di
volontà quasi nulla. Avversione sia per l’attività mentale che fisica.
Vertigini al mattino e sera, quando si siede, quando si china, camminando, se gira di
scatto la testa; migliora sdraiata. Vertigini quando chiude gli occhi; tendenza a cadere in
avanti; tendenza a cadere nella direzione in cui si volta; vertigini in presenza di uno stato
tossico, nausea.
Sangue alla testa, sensazione di caldo e freddo all’occipite; sensazione di restringimento
dello scalpo, specialmente nella zona della fronte. Senso di vuoto alla testa. Calore
e pesantezza alla testa, specialmente alla fronte, di sera. Prurito e formicolii al cuoio
capelluto. Cefalee, al mattino, pomeriggio, sera e di notte. I dolori peggiorano quando
piega la testa in avanti, quando si lega i capelli, dopo mangiato, quando batte i denti, prima
e dopo il ciclo, mentre si siede, dopo aver dormito, se assume eccitanti, se sale le scale,
piegandosi. I dolori migliorano quando solleva la testa, con applicazioni fredde, aria
fredda, distendendosi, movendo la testa e camminando. Dolori intermittenti di giorno e di
notte. Emicranie periodiche. Il rumore aumenta le pulsazioni alla testa. La paziente si
copre con cura il corpo ma preferisce lasciare la testa all’aria fredda. Formicolii della testa
fino alla punta dei piedi. Dolore alla fronte, sugli occhi, il pomeriggio e la sera. Dolori
79
nella zona occipitale, alle tempie, alla sommità e ai lati della testa, soprattutto nel lato
destro. I dolori alla testa sono brucianti, violenti, taglienti, tiranti, prementi, lancinanti,
fitte, dolori come per una contusione; dolori violenti alla fronte di sera; dolori alle tempie
e alla sommità della testa. Dolori sparsi alla testa che migliorano se la paziente riposa o è
seduta. Emicranie pulsanti che peggiorano se c’è rumore, pulsazioni alla fronte e alla
sommità della testa. Quando qualcosa cade per terra è come se cadesse sul suo corpo
dolorante.
Le palpebre si attaccano durante la notte, e al mattino scaricando un muco spesso;
occhiaie, occhi aridi e dilatati; all’aria aperta infiammazione catarrale, con prurito. Dolori
e bruciori agli occhi di sera; bruciore alle palpebre e nell’angolo palpebrale; dolore come
quando si ha della sabbia negli occhi; fitte agli occhi. Fotofobia. Occhi arrossati, orzaioli e
palpebre gonfie. Vista offuscata che peggiora di sera con la luce artificiale e dopo uno
sforzo visivo. La vista è annebbiata, debole. Ipermetropia.
Suppurazione purulenta alle orecchie; prurito al canale uditivo. Le orecchie sono
calde. Rumori alle orecchie, ronzii, palpitazioni, tintinnii, scoppiettii, sibili. Otalgia, fitte.
Le orecchie sono otturate e pulsano. Dapprima l’udito è acuto, poi diventa debole.
Catarro della cavità nasale e delle narici posteriori. La secrezione dal naso presenta
tracce di sangue, croste, è irritante, verdastro, grumoso, puteolente, denso, a volte acquoso,
giallo o giallo-verde. Corizza con tosse, corizza secca alternata a corizza con secrezione
abbondante dal naso, violenta; aridità della cavità nasale. Epistassi quando si soffia il
naso; ha l’impressione che il naso sia pieno; prurito al naso. Il naso è ostruito da un muco
spesso e da croste. Bruciori e fitte al naso; dolori alla radice del naso e al setto quando lo
si tocca; dolore sordo al naso durante la respirazione che si trasmette fino alla sommità del
la testa. Olfatto dapprima acuto che va indebolendosi col tempo. Starnuti frequenti con e
senza corizza. Ulcerazioni al naso. Il naso è gonfio. Dolori al volto; alle mascelle e alle
tempie che si aggravano all’aria aperta e in seguito alla masticazione. Fitte al volto. Il volto
è arrossato.
Le mucose della bocca sono coperte di afte; gengivorragia e la lingua è biancastra.
Bocca secca; quando c'è cefalea le labbra si attaccano. Il muco si raccoglie nella cavità
orale e l’odore è cattivo; dolori alle gengive e ai denti a contatto con l’aria fredda, quando
si morde e dopo mangiato. Dolori alle gengive, al palato, alla lingua, odontalgia;
salivazione,
gengive gonfie, sapore di sangue in bocca, metallico, acre. Il cibo è senza sapore.
Ulcerazione delle gengive. Sensibilità dei denti, dolori dalla radice dei denti superiori sino
alla testa.
Infiammazione della gola e delle tonsille. Espettora molto muco, al mattino la gola è
secca; sensazione di grumi in gola; muco spesso, persistente nella gola; dolore in gola
quando si inghiotte; bruciore, raucedine. Avverte come delle schegge in gola; fitte quando
inghiotte; ulcere alla gola; tonsille gonfie. Ghiandole cervicali gonfie.
Stomaco. Molto appetito, poi famelico, ma il primo boccone causa nausea. L’appetito
è forte ma il cibo non riesce a soddisfarlo; appetito per cose non facilmente ottenibili.
Avversione al cibo, alla carne, al caffé; pensa di non poter digerire il cibo; senso di vuoto,
che non viene soddisfatto mangiando. Eruttazione amara, aspra, vuota di cibo, dopo
mangiato ha il sapore della carne avariata, rigurgiti, l’eruttazione dà anche sollievo. Senso
Alumina silicata
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 80
di pienezza dopo mangiato, spesso dopo solo un boccone. Peso allo stomaco dopo
mangiato. Nausea al mattino, la sera, la notte; dopo mangiato, durante le emicranie. La
vista e il pensiero del cibo provoca nausea. Gastralgia, la sera e la notte che si aggrava
mangiando. Bruciori, crampi, oppressione, fitte taglienti, rodimenti; fitte opprimenti dopo
mangiato, che migliorano con l’eruttazione. Dolore se premuto. Conati di vomito. Senso di
vuoto allo stomaco. Ha la sensazione di avere una pietra sullo stomaco. L’acqua ha un
cattivo sapore. Sete, ma non in presenza di febbre. Vomito o tosse dopo mangiato e
durante le emicranie; vomito di bile, di sangue scuro, di cibo, muco e acqua.
Flatulenza all’addome, pienezza, gonfiore, durezza, pesantezza, costrizione, che si
aggravano dopo mangiato. Dolore all’addome, prima del ciclo, dopo aver camminanto,
dopo mangiato. Migliora con applicazioni calde. Dolore nella zona epatica, pirosi, crampi,
coliche che partono dallo stomaco fino ai visceri, che stimolano la defecazione. Crampi in
tutto l’addome, feci acquose, fetide e gialle. Dolori taglienti e opprimenti, nell’ipocondrio
sinistro e al fegato; dolori violenti all’addome. Brontolii e tensione.
Retto. Stipsi, feci dure, insoddisfacenti, scarse; molta fatica, anche le feci morbide
sono difficili da espellere. Costrizione dell’ano durante la defecazione. Diarrea alle 5 del
mattino, dapprima indigesta, poi acquosa, chiara; flatulenza. Flatulenza offensiva. Prurito
all’ano. Emorragia dei noduli emorroidari esterni. Inattività del retto; prurito all’ano,
peggio grattandosi; umore attorno all’ano; dolore all’ano durante la defecazione; bruciore.
Fitte, irritazione. Tenesmo del retto; paralisi del retto. Stimolo inefficace alla defecazione.
Le feci sono abbondanti, con tracce di sangue, scure, secche, dure, nodose, puzzolenti,
scarse, morbide, spesse, acquose.
Debolezza paralitica della vescica. Ritenzione dell’urina. Tenesmo al passaggio dell’urina.
Stimolo ad urinare, più forte la notte; urina sottile e debole, frequente di notte;
prima che l’urina fuoriesca trascorre molto tempo; senso di insoddisfazione alla vescica;
urinazione involontaria.
Emissione del fluido prostatico durante la defecazione, la ghiandola è ingrossata e
dolorante; prostata infiammata. Fuoriuscita di muco e pus dall’uretra; bruciore al passaggio
dell’urina; fitte. Urina abbondante, in seguito scarsa, irritante torbida e rossa. Sedimento
rosso, peso specifico normale, niente zuccheri, né albumina.
Apparato genitale. Per l’uomo erezioni difficili durante la notte, dolorose; i testicoli
sono gonfi e duri, il glande è rosso e irritato; lo scroto brucia e traspira. Frequenti
emissioni di seme; l’eccitazione è forte la sera e la notte.
La donna soffre di bruciori e prurito che si aggravano dopo la minzione. I bruciori
migliorano con applicazioni fredde. Leucorrea acre, con tracce di sangue, abbondante,
purulenta spessa, bianca o gialla, che peggiora durante e dopo il ciclo mestruale. In un
soggetto esaminato il ciclo era troppo frequente, in parecchi altri, molto in ritardo,
intermittente, doloroso, scarso. Dolori ai genitali; prolasso dell’utero; ulcerazione delle
labbra.
Irritazione della laringe, muco nella laringe e nella trachea. Irritazione e dolore alla
laringe. Formicolio costante alla laringe e alla trachea. Voce rauca. Raucedine che si
aggrava al mattino. La respirazione si arresta tossendo, starnuti, respirazione asmatica;
respirazione rumorosa.
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Tosse durante il giorno, al mattino, la sera, di notte. Tosse asmatica. Tosse secca al
mattino, di notte; tosse secca con espettorazione solo al mattino; la tosse peggiora all’aria
fredda. Tosse secca di sera. La tosse causa irritazione alla laringe e alla trachea. Tosse
violenta al mattino, febbre. Lo stare distesi sul fianco destro causa espettorazione. Tosse
dolorosa, parossistica da irritazione della laringe.
Espettorazione aspra, con tracce di sangue, abbondante, nauseabonda, viscida, bianca
o gialla, durante il giorno, al mattino, la sera, di notte.
Sensazione di congestione al torace. Costrizione al torace; oppressione, espettorazione;
infiammazione dei bronchi; dolori al torace di notte; tossendo, ai lati del torace.
Bruciore al torace. Forte pressione al torace; irritazione al torace in seguito al tossire;
contusioni alle pareti toraciche a causa della tosse. Fitte al torace quando si tossisce e
quando si inspira. Debolezza al torace e palpitazioni cardiache.
All’aria fredda il dorso diventa freddo come se vi fosse versata sopra dell’acqua
fredda. Eruzioni cutanee sul dorso. Prurito della regione cervicale e dorsale; rachialgia in
seguito a movimento, alzandosi, curvandosi o camminando.Disteso il dolore migliora, ma
girandosi e cercando di sollevarsi da una sedia il dolore aumenta nella zona della colonna
dorsale. Cervicalgia, rachialgia, dolore interscapolare, sacralgia, coccigodinia; fitte al
rachide specialmente nella regione lombare e sacrale. Forte bruciore alla colonna dorsale,
bruciore nella zona cervicale e tra le scapole. Punture di aghi nella regione lombare in
seguito all’attività fisica; meglioramento a riposo. Fitte alla schiena, nella zona cervicale,
tra le scapole e alle scapole. Strappi al dorso. Indolenzimento del dorso e della regione
cervicale; estrema debolezza della schiena che costringe a letto.
Disturbi agli arti specie quelli inferiori. Comparsa di una macchia blu dolorosa alla
mano dove parecchi anni prima le era stata rimossa una verruca. Le unghie sono diventate
fragili; le mani sono costantemente screpolate, fredde, così come i piedi e le gambe; mani
fredde come il ghiaccio e dita blu. Crampi ai polpacci. Dimagrimento degli arti; eruzioni
agli arti, foruncoli ed esantema rosso. Forte formicolio. Mani calde. Pesantezza degli arti
superiori, degli arti inferiori, delle mani e dei piedi.
Prurito violento senza eruzioni agli arti superiori, alle mani e alle dita, agli arti
inferiori, alle cosce e alle piante dei piedi. Prurito doloroso alle braccia lungo la linea dei
nervi. Spasmi agli arti. Torpore agli arti, a quelli superiori nel primo pomeriggio, alle dita
delle mani, agli arti inferiori, alle gambe, ai piedi e ai talloni; torpore delle prime due dita
del piede destro quando è distesa sul dorso. Dolore agli arti in seguito ad eccitamento, che
si aggrava col movimento e durante la notte. Dolore alle giunture, agli arti superiori, alle
spalle, ai gomiti, agli avambracci, alle mani e alle dita; dolore lungo la linea dei nervi. Il
dolore percorre il corpo dal basso verso l’alto, peggio nella parte sinistra; il dolore si
diffonde alla regione cardiaca e quindi alla tempia sinistra. Dolore acuto alle gambe.
Dolore pungente come di un ago conficcato nei muscoli del fianco destro. Dolori di tutti i
tipi agli arti. Paraplegia indolore, a volte anche dolorosa. Tensione degli arti superiori e
delle braccia quando si solleva un peso; tensione ai polpacci e ai piedi. Gonfiore alle dita.
Indolenzimento delle dita, degli arti inferiori. Pizzicori e punture in tutti gli arti, superiori,
mani e dita, arti inferiori e piedi. Tremolii agli arti, alle mani,alle ginocchia. Contrazioni
agli arti, alle spalle, agli arti inferiori, alle gambe, ai piedi. Ulcerazioni intorno alle unghie.
Alumina silicata
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 82
Debolezza agli arti, arti superiori, arti inferiori, alle cosce, alle gambe.
Il paziente è incapace di sollevare il piede quando sale le scale come se non riuscisse a
sollevare il proprio corpo. Il sonno è disturbato da visioni; sogni ansiosi, confusi, di morte,
incubi, piacevoli, di litigi. Il sonno è inquieto e interrotto. Sonnolenza al mattino, nel
primo pomeriggio e la sera dopo cena. Insonnia prima di mezzanotte; sonno non tranquillo;
risveglio troppo presto al mattino; risvegli frequenti. Sbadigli.
Temperatura. Freddo prima di mezzogiorno, a mezzogiorno, nel pomeriggio, la sera;
freddo la sera a letto; all’aria aperta, dopo mangiato, meglio dopo bevande calde; sensazione
di freddo dentro e fuori. Brividi di freddo alle ore 17.. Freddo in un solo lato. Freddo
durante la defecazione. Desiderio di tepore. Caldo nel pomeriggio, la sera, la notte.
Comparsa di temperatura tra le ore 20 e le ore 22, con forti dolori alle gambe, dolori nella
zona del cuore e alla tempia sinistra. Calore esterno con brividi di freddo. Vampate di
calore, caldo durante il sonno.
Traspirazione al mattino, la notte, ansia; traspirazione in seguito al movimento.
Abbondante sudore dopo svegli.
Cute secca, freddo, anestesia, macchie gialle. Eruzioni, vesciche, foruncoli, bruciore;
screpolature, eczema secco. Herpes, secco, pruriginoso, pungente. Eruzioni pruriginose
che peggiorano col calore. Eruzioni dolorose. Orticaria nodosa, eruzioni con vesciche.
Fuoriuscita di umore dalle eruzioni quando si gratta, bruciore. Eruzioni pungenti e
brucianti. Eruzioni fagedeniche. Formicolii intensi su tutta la pelle del corpo, che
peggiorano
la sera a letto. Meglio se completamente immobili. Il prurito diminuisce grattandosi.
Bruciore pungente su tutta la pelle, specialmente sul dorso delle mani, sulle braccia e ai
piedi. La pelle è estremamente sensibile, tesa. L’epidermide cicatrizza lentamente.
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AMBRA GRISEA
Ambra grisea
Dopo aver dato un’occhiata ad Ambra grisea nel suo insieme, avrete l’impressione di
aver studiato le caratteristiche di un individuo prematuramente invecchiato. Vedrete
spesso in una persona di cinquant’anni, sintomi che dovrebbero manifestarsi a ottanta e,
dopo aver studiato questo rimedio, constaterete che presenta lo stesso aspetto: quello di un
invecchiamento prematuro. Riconosciamo il tremore e un tipo particolare di debolezza che
si può descrivere solo col termine di senilità; non è la confusione mentale che è propria alla
malattia, ma quello stato particolare che siamo abituati a vedere nei vecchi in età avanzata:
tremore, deambulazione vacillante e uno stato di fantasticheria con perdite di memoria.
Il paziente passa incessantemente da un argomento all’altro; fa una domanda e, senza
aspettare la risposta, ne fa un’altra. Difficilmente questa può definirsi confusione, è
piuttosto uno stato di fantasticheria, di senilità. Questo rimedio è utile quando si trova uno
stato simile in persone giovani che non hanno la mente disturbata, ma piuttosto indebolita.
È indicato in particolare per quelle persone che manifestano una curiosità indiscreta,
passeggera e fugace, e saltano da un argomento all’altro. Spesso un paziente mi pone
una domanda dopo un’altra, senza mai attendere la risposta; è un chiacchierone frivolo e
volubile, che non sembra rendersi conto che non ho risposto alle sue domande; questo
paziente, dico fra me, ha bisogno di Ambra Grisea. Un simile comportamento raggiunge
una tale frequenza tra gli uomini del nostro tempo che sarete sorpresi di notarlo un
po’dovunque. Ma c’è una specie di malattia nervosa che si manifesta con gli stessi sintomi
e che Ambra grisea può guarire.
Un’altra sua caratteristica è l’alternarsi di depressione psichica e cambiamenti di
umore. Questo normalmente è una caratteristica della vecchiaia. Un periodo di grandie
facilità a commuoversi è spesso seguito da uno stato di indifferenza a tutto, alla gioia, al
dolore, alle persone, ecc. periodo durante il quale il vecchio accoglie con indifferenza
avvenimenti che, normalmente, spezzerebbero il cuore di una persona equilibrata. Non si
stupisce neppure di non essere emozionato da queste cose sorprendenti, tanto è profondo
lo stato di indifferenza. Molti disturbi sono più evidenti al mattino. Il paziente si alza in
uno stato di confusione, di ottusità mentale e di fantasticheria; e, verso sera, presenta
sintomi di alienazione.
Ambra grisea è uno dei rimedi indicati più frequentemente nelle vertigini semplici,
non classificabili, dei vecchi. Costoro sono così storditi da non potere uscire per la strada,
lo sono al punto che alzandosi la mattina devono aspettare un momento per reggersi sulle
gambe. È lo stordimento della senilità e della vecchiaia precoce. Quando uno di tali
pazienti tenta di fissare la propria mente su qualcosa, le sue idee scorrono veloci. Ha una
specie di confusione mentale e il dileguarsi delle idee. Deve fare più volte uno sforzo non
comune per riportare i propri pensieri a livello di coscienza, prima di potersi concentrare
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 84
per riflette su un argomento. Ma siccome concentrarsi gli viene difficile, è costretto a
sedersi per pensare con maggiore attenzione agli avvenimenti più sgradevoli che a viva
forza penetrano in lui e dei quali non riesce a sbarazzarsi. Una cosa analoga avviene in
Natrum muriaticum, ma la caratteristica del paziente Natrum muriaticum è che si concentra
con piacere sui fatti spiacevoli del passato e resta sveglio a pensarci. Ambra grisea nel
farlo è imbarazzato. Lo disturbano immagini, volti irreali, fantasie orrende e visioni che gli
impediscono di dormire. In questo stato quasi onirico, non può impedire che tutto gli resti
nella mente. Uno stato psichico come questo può essere la conseguenza di difficoltà nel
lavoro, insieme a vertigini, congestione della testa, ed esaurimento cerebrale.
Una modalità che in questo rimedio si trova dappertutto è che i sintomi si acuiscono in
presenza di altri; altra modalità è che si acuiscono con la conversazione. Una donna è
incapace di evacuare se non manda in un’altra stanza l’infermiera che la cura. Infatti, se
non è sola non riesce a fare niente malgrado si sforzi molto. (Si dice di Natrum muriaticum
che il paziente non può urinare in presenza di altri; l’urina non defluisce se c’è qualcuno
vicino; e questa è una specie di caratteristica generale di questo rimedio). Confusione
mentale e fastidio in presenza di altre persone. Fastidio in società. Appena è in società
arrossisce, trema, presenta sovreccitazione nervosa e le idee svaniscono. Tali sintomi gli
fanno credere di essere sul punto di perdere la ragione e, alla fine, egli si rifugia in uno
stato di malinconia, di tristezza e di disperazione e non vuole più vivere. «Grande
tristezza». «Malinconia; resta seduto a piangere per giorni». Questo è lo stato psichico del
paziente prematuramente invecchiato, dall’organismo deteriorato. È un relitto e, quando
vedete un paziente che gli somiglia e agisce allo stesso modo, vi chiederete se non è già
troppo tardi per guarirlo. Realizzerete subito di avere dinanzi qualcuno che sta scendendo
la china e sta andando verso una qualche forma di alienazione mentale.
Nel nervosismo, nei tremori, e la sovreccitazione di Ambra grisea il medico vede nel
paziente che prima era forte e vigoroso i segni precursori di un grande tracollo. Su
quest’uomo è piombato, o un lavoro assai importante o uno shock familiare. Non ha
l’aspetto di un’incipiente tubercolosi, né uno stato di cachessia, ma di una prostrazione del
sistema nervoso, una prostrazione psichica. Un uomo provato da una morte dietro l’altra in
famiglia ha l’impressione che non gli resti più niente; non può affrontare con filosofia il
proprio dolore; ha perduto il lavoro e gli amici; e allora entra in uno stato di fantasticheria
e si chiede se la vita vale la pena di essere vissuta. In questi casi avete davanti il quadro di
Ambra grisea.
Molti disturbi si manifestano al mattino e molti dopo aver mangiato. «Vertigine con
sensazione di peso al vertex; peggio dopo aver dormito», ma soprattutto la mattina. Per
quanto non sia menzionato nei testi, il paziente si aggrava anche dopo aver mangiato.
«Deve sdraiarsi per la vertigine e per una sensazione di stanchezza allo stomaco».
Tra i sintomi psichici abbiamo: l’intolleranza alla musica; la musica lo fa tremare,
aggrava i suoi sintomi psichici e gli suscita un dolore alla schiena come quello che
susciterebbe un colpo di martello. Ascoltando la musica si manifestano un gran numero di
sintomi fisici. È come se i suoni si materializzassero e lo agguantassero.
Spesso i disturbi sono unilaterali; traspirazione di un solo lato del corpo o del fianco
malato. «Nella parte destra della testa vi è una zona dove i capelli se si toccano fanno
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male». La stessa sensazione si ha sulla pelle che è ipersensibile al tocco. Al risveglio del
mattino, c’è dolore al cuoio capelluto seguito da una sensazione di torpore. «Il Torpore
accompagna tutti i disturbi». È un tipo particolare di torpore, come quello delle persone
anziane. Minore sensibilità nelle regioni malate; circolazione rallentata.
Alla voce: occhi, troviamo pure: «Diminuzione della vista, come se si guardasse
attraverso la nebbia». C’è un indebolimento della vista senza che ci sia nell’occhio alcuna
lesione atta a giustificarlo. È un indebolimento nervoso, segno premonitore di paralisi
senile. «Prurito alla palpebra come se vi si stesse formando un orzaiolo. Prurito su tutto il
corpo e in tutti i piccoli orifizi».
Tra i sintomi che non sono nei testi di riferimento e che sono incontestabili, quelli che
appartengono a questo rimedio sono: «Cefalea con senso di pressione, che parte dalle
tempie, con sensazione di stiramento e lacerazione qua e là nella testa. Fitte attraverso la
testa, dolori taglienti, lancinanti, aggravati dallo sforzo, migliorati dal riposo e stando
sdraiati. Cefalea soffiandosi il naso. Dolore con senso di pressione sotto l’osso frontale
sinistro e nell’occhio. Bruciore nell’occhio destro e alle palpebre. Sensazione di lacerazione
attorno all’occhio, di pressione al sopracciglio sinistro e fitte che peggiorano dopo aver
mangiato; lacrimazione». Questi sintomi si trovano nelle relazioni delle prime
sperimentazioni,
ma non si trovano nei testi; sono stati messi da parte. Questo succede in tutto il
Guiding Symptoms; ne furono esclusi importanti sintomi perché era necessario ridurre
l’opera.
«L’udito si affievolisce». Si diventa duri d’orecchio senza alcuna affezione organica.
La capacità uditiva è così alterata che la musica aggrava, tramite i nervi acustici, i sintomi
del paziente. «L’ascolto della musica provoca congestione cefalica». La musica aggrava la
tosse. Immaginate qualcuno che si mette a tossire solo perché sente della musica! che cosa
strana! Calcarea possiede una tale sensibilità che il suono del pianoforte risulta doloroso
per alcuni suoi organi, specialmente la laringe.
Questo rimedio ha molte emorragie. Ha abbondante epistassi la mattina. Anche qui
abbiamo l'aggravamento mattutino. Possiamo farci un’idea della debolezza della
circolazione
con le facili trasudazioni delle mucose. «Abbondante epistassi dal naso la mattina
presto a letto». «Grumi di sangue nel naso». «Secchezza del naso, che dura a lungo;
irritazione frequente, come quella dovuta agli starnuti». Nel naso c’è vecchio catarro secco
con atrofia della mucosa. L’interno della narice diventa lucido e secco.
La bocca è seccha senza sete.
C’è un dolore mordente in gola, tra una deglutizione e l’altra. La gola è irritata. I
disturbi della gola si aggravano la mattina. Sono più forti dopo aver mangiato e dopo aver
bevuto bevande calde; soprattutto latte caldo. «Dopo aver mangiato: tosse e conati di
vomito». C’è una curiosa associazione di sintomi nella gola. Secchezza con accumulo di
muco che il paziente tenta di espellere, e quando si sforza di tossire per eliminarlo, ha dei
conati e a volte vomita. La tosse provoca il vomito. Debolezza all’epigastrio ogni volta che
vomita; sensazione di vuoto all’epigastrio. In profondità, alla regione epatica sensazione
di pressione che peggiora al mattino, dopo aver mangiato, e dopo aver evacuato. Dilatazione
addominale con flatulenza, soprattutto dopo aver mangiato. Alcuni sintomi si
aggravano dopo aver bevuto. A volte questi disturbi sopravvengono nel mezzo della notte
Ambra grisea
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 86
e svegliano il paziente con gorgoglii e crampi intestinali. L’addome è freddo; il malto ha
l’impressione che, all’interno, tutto l’addome sia freddo. In altri momenti la sensazione di
freddo sembra localizzata su un lato dell’addome.
Il rimedio presenta la stipsi inveterata dei vecchi, specialmente quando non è possibile
aver qualcuno che stia vicino al paziente quando dovrebbe defecare. «Frequente stimolo
senza effetto, cosa che lo rende molto ansioso; in quel momento non può sopportare la
presenza di altre persone». Dopo una normale defecazione, ha una sensazione di pressione
o vuoto e debolezza all’addome alleviata da un’emissione di gas attraverso l’ano e da
eruttazione.
Ematuria con sedimenti rossi. Appena emessa, l’urina è torbida, bruno-giallastra;
lascia depositare un sedimento scuro. «Urina dall’odore acidulo». Urina abbondante.
«Durante la minzione, bruciore, dolore urente, prurito e solletico nell’uretra e nella vulva».
«Irritazione e dolenzia tra le cosce». «Prurito irresistibile dello scroto». «Violente erezioni
mattutine, senza desiderio», con torpore della regione genitale. I sintomi molto spesso
cambiano sede, come in Ignatia e Natrum muriaticum. Presi nel loro insieme, possono
conciliarsi, ma presi poco per volta, sembrano straordinariamente contraddittori. Per
capirli, dovete conoscere l’intero rimedio.
Forte emorragia tra una mestruazione e l’altra. «Emorragia tra le mestruazioni al
minimo incidente». Perdita ematica dalla vagina facendo uno sforzo per espellere le feci
dure, oppure dopo aver fatto una passeggiata un po’ troppo lunga o uno sforzo eccessivo.
«Durante le mestruazioni, tutta la gamba sinistra diventa blu per la presenza di varici
dilatate ed è sede di un dolore con senso di pressione». «La posizione distesa aggrava i
sintomi uterini», in modo assolutamente inaspettato. Le mestruazioni sono troppo frequenti
e troppo abbondanti. «Le mestruazioni arrivano sette giorni prima della data prevista» e,
con loro, un terribile prurito alla regione genitale; «indolenzimento e prurito con gonfiore
delle labbra».
Un altra carastteristica importante di questo rimedio che, tra tanta sovreccitazione e
prostrazione nervosa, potreste aspettarvi, è la dispnea con sintomi cardiaci, la difficoltà di
respirazione, una specie di asma. Quest’ultima viene al minimo sforzo. Asma nel corso di
tentativi di coito.
«Prurito, grattamento e indolenzimento della laringe e della trachea». «Solletico in
gola, alla laringe e alla trachea». Il prurito è dovunque e questo prurito spesso è una specie
di reptazione. «Asma dei vecchi e dei bambini» nei soggetti deboli e timidi». «Fischio al
torace durante la respirazione». «Tosse spasmodica». «Violenta tosse spasmodica con
frequenti eruttazioni e raucedine». Buona parte di questa tosse è di origine nervosa. È una
tosse con sovreccitazione, nervosismo e tremore per la quale un medico di molta esperienza
si chiederebbe se non è dovuta ad una irritazione spinale o cerebrale. Tosse nervosa
come quella che si riscontra spesso nell’irritazione del midollo. Tosse provocata dalla
contrazione della laringe e seguita da un’abbondante espettorazione di muco bianco. È una
tosse parossistica che somiglia molto alla pertosse. Dispnea asmatica al minimo sforzo,
ascoltando la musica e per sovreccitazione. Tosse con congestione della testa. Tosse
durante la riflessione e per ansia.
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Non passerà molto dalla comparsa di questi sintomi e il paziente comincerà a dimagrire
e deperire, fino a quando la sua pelle somiglierà a carne di bue essiccata. E con tutto ciò
è un paziente timido e vacillante.
Egli si lamenta molto di una profonda sensazione di pressione e di lacerazione al lato
sinistro del torace. Ha solletico e prurito; si contorce in attesa di trovare un posto per
grattarsi.
Non vi sorprenderete nell’apprendere che questo paziente soffre di palpitazioni al più
piccolo sforzo, per sovreccitazione, sentendo musica e ad ogni tentativo di fissare il
pensiero su qualcosa, con tremori e brividi. Egli sente queste palpitazioni sino alle
estremità; ha pulsazioni dappertutto. Le estremità pulsano. Ha consapevolezza delle
proprie arterie in tutto il corpo e le palpitazioni cardiache sono causa di oppressione
respiratoria.
Gli arti si intorpidiscono facilmente: alla minima pressione o incrociandoli. C’è
freddo, tremore e rigidità agli arti. Le unghie si rompono facilmente e si ondulano. In
posizione sdraiata si intorpidiscono le braccia. «Indolenzimento e irritazione tra le cosce e
dietro il ginocchio». Pesantezza degli arti inferiori, debolezza paralitica; il paziente
invecchia; la senilità si avvicina. Questo rimedio ha guarito il tremore precoce che
compare nelle persone di mezz’età. Ha guarito il torpore e la debolezza della circolazione
con perdite di forza muscolare. È molto adatto ai bambini sovreccitabili, nervosi e deboli,
«agli individui magri»,«ai vecchi e ai bambini.
Ambra grisea
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 88
AMMONIUM CARBONICUM
Se pratichiamo la medicina alla maniera antica e prendiamo in considerazione la natura
sorprendentemente volatile di Ammonium carbonicum sotto alcuni suoi aspetti, lo
guarderemo
solo come agente suscettibile di alleviare i collassi e le affezioni leggere e lo useremo
sotto forma di corno di cervo per far riprendere le zitelle e qualche altra donna. Ma
Ammonium carbonicum è un rimedio costituzionale, dall’azione profonda, un antipsorico.
Esso produce rapide alterazioni ematiche, sconvolge l’intero organismo e provoca uno
stato scorbutico. I suoi liquidi organici sono tutti aspri. La saliva diventa aspra e crea
escoriazioni alle labbra che si spaccano agli angoli e al centro, portando a vivo le ferite e
sono secche e crostose. Le palpebre si infettano, seccano e si spaccano sotto l’azione
escoriante dei liquidi dell’occhio. Le feci sono acide e provocano escoriazioni. Le parti
genitali della donna si irritano e si indolenziscono al contatto col flusso mestruale e della
leucorrea acida; ovunque in prossimità d’un ulcerazione della cute si formano delle
escoriazioni causate dai liquidi che ne trasudano; il carattere escoriante appartiene a tutti
gli essudati e le secrezioni del rimedio.
Ammonium carbonicum ha delle emorragie di sangue nero, spesso liquido, che non si
coagula, che scorre dal naso, dall’utero, dalla vescica e dall’intestino. Il sangue, scuro,
rivela che sta avvenendo nella circolazione un grande sconvolgimento. La pelle mostra
delle chiazze insieme a estremo pallore.
Il rimedio agisce violentemente sul cuore, che è sede di palpitazioni percepibili,
aggravate da ogni movimento. Si associa loro una grande prostrazione. C’è una strana
coincidenza nel fatto che gli antichi sapevano che il carbonato di ammonio poteva
dominare disturbi respiratori secondari a crisi cardiache e che oggi si usa, con indicazioni
quasi simili, l’aqua ammoniae o corno di cervo. Lo si usa come stimolante, ma quando
Ammonium carbonicum è indicato omeopaticamente, è sufficiente una dose unica ad
altissima dinamizzazione. Gli antichi sapevano utilizzare bene il corno di cervo nelle
polmoniti adinamiche, al momento della pre-crisi; è una vecchia usanza allopatica, ma che
ha una relazione omeopatica con alcuni casi. Alcune volte i medici allopatici sono riusciti
a guarire un paziente a questo stadio di spaventosa prostrazione con insufficienza cardiaca
dopo una polmonite; e, per aver portato sollievo a quel paziente, il corno di cervo fu
designato come il rimedio da usare in avvenire in tutti i casi di polmonite allo stesso stadio.
Ammonium carbonicum presenta uno stato analogo all’avvelenamento del sangue
come lo si riscontra nell’erisipela e nelle forme più maligne di scarlattina, con estrema
prostrazione e dispnea che si direbbe che il cuore stia per cedere. In questi casi la pelle
assume un insolito aspetto a chiazze, dovuto alla paralisi dei vasi sanguigni, si osserva
l’aumento di volume dei gangli, il colorito bruno e il gonfiore del volto. Ammonium
carbonicum è stato utilizzato allopaticamente per secoli in questo tipo di affezioni e la sua
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efficacia dimostra le relazioni omeopatiche che con tali affezioni mantiene.
Esso corrisponde all’indebolimento semplice, alla debolezza cardiaca, al dimagrimento.
Vi è in esso assenza di sintomi e mancanza di risposta ai rimedi. Il paziente deve
rimanere a letto a causa delle palpitazioni e della dispnea da sforzo. È solo una questione
di debolezza. Un caso simile mi ha molto occupato per un anno e mezzo. C’era in città una
donna che rispondeva esattamente a questa descrizione: strana debolezza cardiaca con
dispnea e palpitazioni allo sforzo. Io l’avevo trattata senza aver studiato a fondo il suo caso
e, siccome con le mie cure non migliorava, l’hanno portata a consultare uno dei nostri
eminenti neurologi che le prescrisse una «cura di riposo» e le promise che, nel giro di sei
settimane, sarebbe perfettamente guarita. Ma alla fine delle sei settimane ella stava peggio
di prima e fecero venire un cardiologo perché la visitasse. Questi disse che il cuore
effettivamente non era molto forte ma che non c’era niente di organico e che, di
conseguenza,
il caso non era di sua competenza. Allora si fece ricorso ad uno pneumologo e, in
seguito, ella fu esaminata da specialisti di ogni genere. Si effettuò un’indagine accurata su
tutti gli organi e si dichiarò che erano nella norma, ma la povera donna non poteva
camminare a causa delle sue sofferenze e delle sue palpitazioni. Ella aveva una tossetta
secca e penosa; d’altronde il suo torace era stato esaminato e non vi si era scoperto niente
di anormale. Dopo aver sofferto senza sosta per tre mesi e siccome si aggravava
inesorabilmente,
i suoi familiari che erano miei sostenitori, la spuntarono sugli altri, e me la
riportarono. Ripresi lo studio del caso, che era estremamente vago, non presentava altro
che quei pochi sintomi e finalmente mi decisi per Ammonium carbonicum, che la donna
prende ormai da diciotto mesi. Ora fa ascensioni, fa tutto ciò che vuole e si appresta a
impiegarsi come governante. È passata dalla prostrazione nervosa, dall’esaurimento
cerebrale
o da altro malanno quale che ne sia il nome, alla perfetta salute, e tutto questo per
l’effetto di questo unico rimedio. Questo esempio ce ne dimostra la profondità d’azione.
Una dose in genere agisce su questa paziente per un periodo che va dalle sei settimane ai
due mesi, ogni volta con un progressivo miglioramento.
Questo rimedio ha un esaurimento che viene ad ogni periodo mestruale. Il primo
giorno delle mestruazioni ci sono attacchi di colera – o quello che si potrebbe prendere per
colera; c’è abbondante diarrea. A volte si manifesta un esaurimento con vomito, un
esaurimento come in Veratrum, con freddo, colorito livido della pelle, svenimenti o
dispnea. Il tipo di dispnea di cui ho parlato finora, non è asmatica; è cardiaca, dovuta a
debolezza cardiaca; ma il rimedio presenta anche asma che ha questa caratteristica: se la
camera è calda, la dispnea aumenta finché sembra che il paziente stia per soffocare, come
se stesse per morire senza fiato. Per calmarsi è costretto a uscire fuori all’aria fredda.
Mentre un ambiente caldo fa aumentare la dispnea nell’asma, il corpo del paziente in
genere si aggrava col freddo. I malesseri fisici e le cefalee peggiorano al freddo.
Un sintomo normale che si trova dovunque in questo rimedio è il dolore nelle ossa. Le
ossa dolgono come se stessero per spezzarsi. I denti fanno molto male ad ogni cambiamento
di tempo o ai cambiamenti di temperatura in bocca. Dolgono le mascelle e le radici dei
denti. Tratti salienti del rimedio, e tutti in rapporto con lo stato scorbutico, sono: la caduta
dei capelli, il colore giallo delle unghia, la retrazione, la gengivorragia e lo stato traballante
dei denti.
Ammonium carbonicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 90
Ammonium carbonicum provoca l’isterismo, e così non c’è da stupirsi se le donne
nervose portano appesa ad una catenella il flacone di ammoniaca. Molte donne hanno
questa abitudine perché, quando entrano in un luogo chiuso, svengono e devono utilizzare
il loro corno di cervo. Se questa propensione allo svenimento esiste in una donna in misura
poco considerevole, ella non è isterica, fa parte della sua natura impressionabile; ma è
isterica se prende proporzioni maggiori. La donna preverrà lo svenimento isterico con
l’uso del corno di cervo. Ammonium carbonicum la farà stare meglio stimolando l’azione
cardiaca.
In questo rimedio si manifesta un’enorme depressione. La paziente piange molto, ha
crisi di svenimenti, ansia, fastidio ed esaurimento col movimento. È molto sensibile a
quello che sente dire agli altri. Ha dei malesseri sentendo qualcuno che parla. I malesseri,
tanto psichici che fisici, sono aggravati dal tempo umido e la paziente è sensibile al tempo
umido, grigio e freddo. I disturbi gottosi, nervosi, cardiaci, la prostrazione, la dispnea, le
cefalee ecc., compaiono col tempo grigio e freddo.
La cefalea congestizia si manifesta col tempo umido e con i cambiamenti di tempo. Il
paziente ha una sensazione come se il cervello gli trasudasse attraverso la fronte e gli
occhi. «Pulsazioni, battiti alla fronte, come se questa stesse per scoppiare». La cefalea si
aggrava camminando, soprattutto in presenza di mestruazioni. È più forte al mattino. Per
queste cefalee con i sintomi che ho descritto, Ammonium carbonicum si rivela antidoto di
Lachesis perché Lachesis produce la stessa prostrazione.
Nei vecchi manuali noterete l’espressione: «Incompatibile con Lachesis». Ciò significa
che, quando si prescrive Lachesis ad alta dinamizzazione e si dimostra curativo,
Ammonium carbonicum ha poche possibilità in seguito di agire favorevolmente, e a volte
è capace di sconvolgere il caso imbrogliandone e mescolandone i sintomi. Ma quando
Lachesis sarà stato somministrato a dinamizzazioni troppo basse e il paziente sarà stato
avvelenato dal veleno grezzo, questo rimedio ad alta dinamizzazione sarà un antidoto per
la similarità della sua azione e guarirà un gran numero dei sintomi di avvelenamento del
caso. Se esaminate l’aspetto di persone che sono state morsicate da serpenti e studiate in
seguito la patogenesi di questo rimedio, troverete tra loro una grande somiglianza. È
risaputo che questo rimedio è stato usato moltissime volte per i morsi dei serpenti. È chiaro
che non ha salvato tutti i feriti, ma deve averne soccorso, altrimenti non si sarebbe fatta una
così grande reputazione. Non datelo come antidoto in sé, ma solo quando è indicato, negli
avvelenamenti del sangue e i morsi degli animali con infezione, e tendenza alle emorragie
di sangue nero, come Elaps. Tutti i veleni di serpente tendono a provocare un’emorragia di
sangue nero che non coagula.
Ammonium carbonicum ha molti sintomi oculari. In relazione con le cefalee, ci sono
scintille davanti agli occhi; diplopie; fotofobie. «Una larga macchia nera ondeggia davanti
agli occhi dopo un lavoro di cucito». In presenza di questi sintomi in casi come quelli che
ho descritti, questo rimedio ha guarito delle cataratte; ha guarito i pazienti e, alla fine, i
cristallini si sono schiariti completamente. Bruciore, dolore urente agli occhi, gli occhi
sono iniettati di sangue.
Il rimedio colpisce l’udito causandone l’affievolimento con secrezione di liquido
irritante dalle orecchie.
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Abbiamo avuto in cura stati catarrali e scorbutici del naso, corrispondenti alla superiore
descrizione. «Dolore violento, come se il cervello stesse per uscire a viva forza proprio
al di sopra del naso». Il paziente ha delle epistassi quando si lava la faccia o le mani la
mattina. Il bagno provoca molti malesseri e, tratto saliente, dopo il bagno la pelle è coperta
da chiazze rosa. Il bagno produce il riflusso del sangue qua e là su tutto il corpo, oppure
delle epistassi. Col bagno, aumentano le palpitazioni.
L’aspetto della gola è quello che riscontriamo nella scarlattina maligna, nella difterite
e in altre malattie infettive: la gola è di un rosso porpora, gonfia, ulcerata, sanguinante,
cancrenosa, con tonsille e gangli ingrossati, e il paziente è profondamente stremato. I gangli
sottomascellari e cervicali sono ingrossati e formano delle masse percepibili alla palpazione.
Nella difterite, quando il naso è ostruito, il bambino si sveglia di soprassalto, ansante.
Anche qui osserviamo la relazione tra Ammonium carbonicum con Lachesis e gli ofidi
perché, dopo essersi addormentato, il paziente si sveglia soffocando. Nella difterite e nelle
affezioni toraciche con grande prostrazione, il paziente si aggrava dopo aver dormito.
Le mestruazioni sono troppo frequenti. «Il sangue mestruale è nerastro, spesso in
grumi». «La leucorrea è acida». «Violento dolore lacerante all’addome e alla vagina».
«Irritazione del clitoride». La regione genitale è gonfia. Lasciatemi dire una cosa di cui
non si parla mai nei testi e che tuttavia è importante, e cioè che vi è una sensazione di
indolenzimento di tutti i visceri pelvici; a volte sembra al malato che, al suo interno, tutto
sia scorticato. È un sintomo soggettivo, che non sempre corrisponde a sensibilità alla
palpazione. Tale sensazione di profondo indolenzimento è risentito particolarmente durante
le mestruazioni. È presente durante tutto il periodo mestruale e gli organi sembrano
a vivo. «Mestruazioni in anticipo, abbondanti, nerastre, spesso in grumi, precedute da
dolori mordenti e coliche»:
Questo rimedio ha molto catarro e inoltre tosse, con abbondanti rantoli al torace e ai
bronchi. Ha un’oppressione respiratoria, che è una dispnea catarrale. Quando i sintomi
concordano, è utile particolarmente alla congestione ipostatica dei polmoni che si riempiono
di muco che si espettora con difficoltà; ci sono molti rantoli al torace e debolezza. È un
buon palliativo negli ultimi stadi della tubercolosi: somministrate una dose di Ammonium
carbonicum quando il paziente ha molto freddo, quando è prostrato e si lamenta di una
grande debolezza toracica. Questa sensazione di debolezza toracica non è molto diversa
da quella di Stannum. È già tanto se il paziente riesce a tossire forte e come Antimonium
tartaricum per la debolezza non può espettorare il muco. Ha una breve tosse asmatica.
I sintomi di Ammonium carbonicum sopraggiungono specialmente alle tre del mattino.
In quel momento comincia la tosse. I vecchi che soffrono di catarro al torace alle tre del
mattino hanno un aggravamento, sottolineato da palpitazione e da prostrazione, e si
svegliano a quell’ora con sudori freddi e dispnea. Il polso è quasi impercettibile; c’è
debolezza cardiaca. Il volto è pallido e freddo.
«Grande stanchezza». Assenza di reazione durante o alla fine di gravi malattie infettive,
tifo, difterite, scarlattina, erisipela, ecc. In queste malattie che dovrebbero sfociare in
una crisi, se il paziente cade in uno stato di grave esaurimento malgrado i rimedi ben scelti,
allora avete un caso in cui Ammonium carbonicum per quel che riguarda la prostrazione
nervosa rivaleggia con Arsenicum. Notate che la letteratura allopatica parla di insufficienAmmonium carbonicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 92
za cardiaca. Essa dice che il paziente andava benissimo, ma alla fine è morto per
insufficienza cardiaca. In molti casi, se fosse stato somministrato in tempo, Ammonium
carbonicum avrebbe salvato la vita al paziente.
«Avversione per dover camminare all’aria aperta». «I bambini detestano lavarsi». Il
calore del letto calma i reumatismi, placa i brividi. «Il reumatismo migliora in ambiente
caldo». «Lavandosi ricompaiono i sintomi: epistassi, mani livide, vene gonfie». «Peggiora
all’aria fredda».
Veniamo adesso all’aspetto della cute. «Il corpo è arrossato, come se fosse coperto da
un eritema da scarlattina». «Ulcere piatte, putride, con sensazione urente». «Scarlattina
maligna con sonnolenza; il paziente si sveglia di soprassalto». «Erisipela dei vecchi
quando vi sono sintomi cerebrali». Ogni volta che si tratta una forma grave di malattia e
viene fuori un’eruzione, per esempio un vespaio o un’erisipela, senza che il paziente
migliori, allora il paziente è in pericolo. Bisogna subito trovare un rimedio. Quando un
paziente è colpito da un’affezione interna grave, non è raro veder comparire dei foruncoli
dall’aspetto malsano, dei vespai o delle papule di erisipela. Se la loro comparsa non è
immediatamente seguita da un miglioramento del paziente, la cosa è sempre grave. Ciò
rivela una malattia perniciosa che è stata inibita, non può restare nascosta più a lungo e la
cui violenza è distruttrice. Per sconfiggere il progredire della malattia, Ammonium
carbonicum
è uno dei rimedi che dovete prendere in considerazione. Naturalmente il rimedio da
prescrivere è quello che corrisponde alla totalità dei sintomi.
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AMMONIUM MURIATICUM
Il paziente Ammonium muriaticum prova spesso in tutto il corpo una sensazione di
ribollimento che egli localizza nei vasi sanguigni. È sensibile al freddo. Molti dei suoi
disturbi si aggravano all'aria aperta. Ha vampate di calore, che finiscono con sudori.
Prevalgono ovunque dolori laceranti e urenti. Ci sono bruciori ed escoriazioni alle
mucose. C’è lo stiramento o un’impressione di accorciamento dei tendini. È un rimedio
che agisce a lungo.
Si conoscono pochi sintomi psichici di questo rimedio di cui ci si possa fidare. Ansia,
irritabilità e antipatia per alcune persone. Cefalee laceranti di origine nevralgica o
reumatica. Punture e lacerazioni alle tempie. Prurito al cuoio capelluto e altrove. Eruzione
su tutto il corpo simile alla rosolia.
Quando i sintomi concordano, Ammonium muriaticum guarisce la cataratta capsulare.
Davanti agli occhi appaiono macchie gialle. Bruciore delle palpebre e dei globi oculari al
crepuscolo o quando la luce è insufficiente.Nebbia davanti agli occhi con luce brillante.
Bruciore alle orecchie camminando all’aria fredda. Difficoltà di udito. Catarro nell’orecchio
destro, in gola e nella laringe.
Molti starnuti, secrezione acquosa che brucia e ciònonostante occlusione nasale.
Corizza con bruciore alla laringe. Nella medicina tradizionale si è fatto un considerevole
uso di tale rimedio nella corizza. Angina e laringite. Ai tempi antichi, in occasione di
questo disturbo, si tirava fuori un grosso pezzo di sale ammoniaco, si grattugiava con un
normale temperino e se ne mettevano alcuni cristalli in un bicchiere d’acqua e si dava lo
stesso rimedio a tutti i pazienti senza preoccuparsi dei sintomi. Alcuni di questi brutti
raffreddori con o senza febbre guarivano subito. Ora è un rimedio dimenticato.
Bisognerebbe
studiarne accuratamente i sintomi.
Esso presenta un intenso pallore con moltissimi disturbi al volto. Dolore lacerante
nelle ossa della faccia. Gonfiore delle ghiandole sotto mandibolare e delle parotidi con
dolori pungenti. Bruciore ed escoriazione della bocca e delle labbra, come in Ammonium
carbonicum. Lingua gonfia. È un rimedio molto utile per le angine non classificabili, ma è
particolarmente utile quando il bruciore è intenso, c’è molto muco vischioso, pulsazioni al
collo e ai gangli cervicali, notevole gonfiore, pallore del volto, punture in gola e grande
dolore nell’inghiottire con o senza sete.
Gli alimenti vengono rigurgitati non digeriti e il paziente vomita. C’è una sensazione di
fame con sazietà, causata dalla flatulenza. Sensazione di vuoto, stiramenti allo stomaco e
alla milza. Ci sono all’addome dolori urenti, pungenti, laceranti. Dilatazione dovuta ai gas.
Molti brontolii nell’intestino. Molti dolori nella regione inguinale. Dolore all’addome e al
dorso durante le mestruazioni. L’addome è adiposo, rilassato e pesante, e gli arti inferiori
sono magri. Escoriazione e bruciore al retto e all’ano durante e dopo la defecazione.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 94
Dolori pungenti, laceranti al peritoneo. Le feci sono dure, sgretolate, difficili da espellere;
per farlo il paziente deve mettere in funzione i muscoli addominali. Tutti i sali di ammonio
hanno, come questo, emorroidi dolorose. Guarisce la diarrea quando le feci hanno
l’aspetto di raschiatura, quando sono acquose e sanguinanti; oppure quando vi sono al
mattino feci verdi e vischiose. Diarrea e vomito durante le mestruazioni come in Ammonium
carbonicum.
Ha guarito l’ipertrofia della prostrata e anche uteri voluminosi. Le mestruazioni sono
sempre in anticipo con dolore al dorso e all’addome. Il sangue è nero coagulato e somiglia
molto a quello di Ammonium carbonicum. Durante le mestruazioni si verificano spesso
emorragie dall’intestino o dal retto con sintomi coleriformi. Abbondante emorragia uterina,
e una leucorrea bianca, copiosa e indolore. Con tutti i sintomi addominali e mestruali vi
sono molti gas che producono borborigmi e coliche. Ammonium muriaticum è
particolarmente
appropriato con questi sintomi quando sono presenti in donne pallide, deboli e
malaticce.
È adatto alle affezioni catarrali che raggiungono la laringe e i bronchi provocando
punture, lacerazioni e bruciori. Raucedine e afonia, con bruciore alla laringe. Il paziente
raschia via continuamente dalla gola del muco bianco che viene dalla laringe. Se il
paziente fa sforzi con le braccia o se fa un lavoro manuale, la respirazione è difficile.
All’aria aperta o all’aria fredda ha un peso al torace. Ha una tosse secca dovuta ad un
continuo solletico alla laringe. Una tosse soffocante che ritorna tutti i giorni. Negli
individui deboli che si avviano alla tubercolosi, tosse secca quotidiana e polso rapido.
Violenta lombaggine proprio al punto della vita, più forte durante la notte. Freddo alle
spalle.
Punture, lacerazioni, stiramenti degli arti. Tensione nei muscoli e nei tendini degli arti
inferiori.Specialmente nella parte posteriore delle cosce quando cammina. Piedi freddi a
letto durante la notte.
Abbondanti sudori notturni nell’ultima parte della notte. Vampate di calore e febbre.
Se il lettore vuole intraprendere la lettura delle sperimentazioni e le studia accuratamente,
sarà capace di usare questo rimedio nella direzione indicata e scoprirà probabilmente
altre indicazioni che non sono formulate.
95
ANACARDIUM ORIENTALE
Questo rimedio è pieno di strani concetti e strane idee. La mente sembra indebolita; c’è
un’imbecillità parziale se non totale; l’individuo si sente come in un sogno; tutto è strano;
lento a realizzare. C’è una forte irritabilità; tutto turba il paziente e lo induce a bestemmiare.
La memoria si affievolisce.Il paziente dimentica quello che pensava sino al momento
prima. Tutti i sensi sembra che svaniscano ed egli brancola tutt’intorno come in sogno.
Cambiamenti d’umore; gli umori si alternano. Predominano pesantezza e lentezza psichica.
Il paziente è in continua controversia con se stesso. L'indecisione è una caratteristica
del suo carattere. Non sa decidere se fare questo o quello, esita e spesso non fa niente. Non
può decidersi, specialmente quando si tratta di scegliere fra il bene o il male. Sente delle
voci che gli ordinano di fare questo o quello e sembra diviso tra bene e male. La sua cattiva
volontà lo spinge a commettere atti violenti e ingiusti, mentre la buona volontà gli rifiuta il
suo consenso e lo trattiene. E così c’è una controversia tra due volontà, tra due impulsi. Chi
ha qualche nozione sulla natura umana comprenderà che il paziente è turbato a livello della
volontà inferiore, e che il rimedio non può riguardare la volontà superiore. La sua volontà
inferiore è continuamente eccitata da influenze esterne, mentre la sua volontà reale in seno
alla quale si colloca la coscienza, lo frena e gli impedisce di seguire i propri impulsi. Tale
fenomeno si può osservare soltanto in un uomo fondamentalmente buono. Questi quando
è stimolata la sua volontà inferiore, lotta e si dibatte, mentre un uomo cattivo non limitato
da alcun ritegno, non presenterà questo sintomo.
Allucinazioni: ha un demonio sopra una spalla e un angelo sull’altra. Egli è portato alla
malignità ed ha un irresistibile desiderio di bestemmiare e imprecare. Ride quando
bisognerebbe essere seri. E così di seguito fino a che tutto, nella volontà inferiore è
sconvolto. C’è un’ansia interiore, vale a dire che la volontà superiore è in gran tumulto per
questi disturbi provenienti dall’esterno. L’espressione «contraddizione tra volontà e ragione
» è un tentativo per esprimere ciò di cui l’individuo non sa niente. «Ha l’impressione di
avere due volontà» è un’espressione migliore. Anacardium finisce per distruggere o
paralizzare la volontà inferiore e quando un uomo normalmente malvagio è sotto l’effetto
di questo rimedio, commetterà atti di violenza. L’uomo malvagio è trattenuto non dalla
coscienza, ma dalla paura della legge. Anacardium paralizza la sua volontà inferiore e lo
pone in stato di imbecillità di modo che egli commette atti di violenza a causa della
naturale perversione del suo io. Agendo in tal modo su una certa zona della mente,
Anacardium ci è di grande insegnamento. Grazie a lui, ad Aurum e ad Argentum, ho
appreso molto a proposito della strana azione dei rimedi sulla mente umana. Bisogna
rappresentarsi la psicologia servendosi dell’azione dei rimedi sulla mente umana. È così
che arriviamo alla conoscenza dei fatti e possiamo scartare molte ipotesi.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 96
L’impressione è che nulla è reale, tutto appare come in un sogno. Idee fisse. Il paziente
crede di essere doppio. Questo deriva dalla vaga coscienza che c’è una differenza tra
volontà inferiore e superiore, coscienza che una volontà è quella del corpo e l’altra quella
dello spirito. Egli si perde in riflessioni che riguardano la sua salute. Ci sarebbe uno
sconosciuto al suo fianco: ecco un’altra maniera di riconoscere le due volontà. Crede che
strane ombre lo accompagnino, una a destra e una a sinistra. Questo stato psichico lo porta
alla follia. C’è alternanza nell’umore e nella comprensione. Un momento si rende conto di
una cosa e un altro momento non la capisce. Un momento riconosce il figlio e un altro
momento non lo riconosce. Un momento ha un’allucinazione e il momento dopo
un’illusione.
Un momento pensa che sia così e il momento seguente ha ancora abbastanza
raziocinio per sapere che non è così. L’allucinazione è uno stadio avanzato dell'illusione.
Spesso nel Repertorio, abbiamo gli stessi rimedi per «illusione» e «allucinazione»; è una
questione di grado. Quando l’intelligenza è colpita leggermente, si tratta di illusione e il
paziente sa che ciò che vede non è reale. Vede dei demoni, e in principio la sua intelligenza
gli dice che lì non ci sono demoni, ma in seguito vi chiede di cacciarli. Poco importa se c’è
illusione o allucinazione: sono sintomi simili, è una questione di grado ed è per questo che,
nel Repertorio, non si dedicano loro rubriche separate.
Anacardium, Hyosciamus, Stramonium e Belladonna sono importanti in quanto mettono
in evidenza la perversione mentale relativamente all’intelligenza e all’affettività.
Quando un rimedio spinge un uomo a fare qualcosa, è perché simula la sua volontà, e
quando simula l’intelligenza, l’effetto si fa sentire sulla comprensione. I rimedi agiscono
sull’uno o sull’altro.
Abbattuto, scoraggiato, il paziente teme di essere perseguitato, guarda che non ci siano
ladri, si aspetta di incontrare nemici, ha paura di tutto e di tutti. È pieno di ansia interiore.
Non ha pace. È separato dal mondo intero, e dispera di poter compiere quello che gli viene
richiesto. È estremamente stanco. Ha timore che succeda qualcosa di spaventoso. È cupo,
scontroso, imbronciato; non socievole; si lamenta per i vuoti di memoria.Inezie lo fanno
andare terribilmente in collera. Un tratto caratteristico è che ogni senso morale lo
abbandona.
Si sente crudele. Può ferire qualcuno senza emozionarsi. È crudele, animoso,
perverso.
La sovreccitazione psichica ha cattivi effetti. Debolezza psichica. La paura e la
mortificazione si susseguono. Il rimedio è utile nella mania religiosa quando c’è un
conflitto permanente tra la volontà dell'uomo e quella dell’io superiore. La cosa è analoga
in Hyoscyamus.
Un gran numero di disturbi migliora mangiando.
C’è una sensazione di pressione, descritta col termine di «massa», qua e là per tutto il
corpo, in testa, agli occhi, all’ombelico e fino alla parte terminale della colonna vertebrale.
Gli oggetti sembrano troppo lontani. Le cose sembrano strane, a volte inquietanti. Illusioni
dell’odorato: odore di legno che brucia, odore di sterco di piccione. Corizza secca cronica.
Certo nelle sperimentazioni il corpo intero presenta molti sintomi, ma sembra che la
localizzazione elettiva del rimedio sia la mente, e raramente sarà utilizzato in assenza di
sintomi psichici. Abitualmente, quando vi sono sintomi psichici, il rimedio presenta anche
97
i sintomi fisici. Il paziente è pieno di tremori ed è in preda a debolezza paralitica. Tetano;
epilessia.Sensazione di cerchio o di fasciatura attorno al corpo, ai muscoli o alla testa;
pressione come da una massa.
Le eruzioni sono simili a quelle di Rhus toxicodendron; eruzioni tipo erisipela scure,
brune e di tipo maligno. È un antidoto all’avvelenamento da Rhus toxicodendron. Ci sono
eruzioni su tutto il corpo. Vi sono spesso vescicole gialle. Il prurito delle eruzioni è
intenso. Ci sono verruche del palmo come in Natrum muriaticum. C’è una sensazione di
intenso bruciore alla pelle. Per i suoi sintomi, sembra avvicinarsi molto a tutta la famiglia
dei Rhus.
Anacardium orientale
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 98
ANTIMONIUM CRUDUM
Studiando a fondo le sperimentazioni di questa sostanza, noterete con sorpresa che tutti
i suoi sintomi sembrano concentrarsi nell’area dello stomaco; quali che siano i disturbi di
cui soffre il paziente Antimonium crudum, il suo stomaco vi prende parte. I dolori si
riflettono sullo stomaco e provocano nausee; con la cefalea ha voglia di vomitare; con
qualsiasi malessere lo stomaco è disturbato e, viceversa, ogni volta che lo stomaco è
disturbato, tutto il resto funziona male. Le malattie che, fra altri disturbi, si manifestano
con disturbi gastrici, spesso richiedono questo rimedio.
I primi per importanza sono i sintomi psichici che rivelano il genere di costituzione
alla quale probabilmente sarà adatto Antimonium crudum. Esso produce uno stato psichico
grave, l’assenza del desiderio di vivere. I medici sanno che un caso in cui il paziente non
desidera vivere, o considera la vita come un fardello, è un caso grave. Quando sento un
paziente che mi dice: «Oh! Dottore, se solo potessi morire!» la cosa non mi piace per
niente; il fatto è che nel suo organismo c’è un disturbo profondo, che è difficile sradicare.
Incombe una minaccia e, quando questa prende corpo, si vede spesso che effettivamente il
paziente ne muore. «Disgusto della vita». Troverete questo sintomo soprattutto in una
febbre prolungata, continua, grave, come quella del tifo. Questo rimedio presenta tutta la
prostrazione del tifo e la febbre di tipo continuo come anche quella intermittente e quella
remittente.
La prostrazione è simile a quella di Arsenicum, ma Arsenicum ha una opprimente
paura della morte, mentre Antimonium crudum ha il disgusto della vita; su questo punto
essi divergono. Arsenicum ha una irresistibile agitazione, Antimonium crudum raramente
è agitato. Arsenicum ha una sete intensa, Antimonium crudum non ha sete. E così, anche se
i rimedi presentano entrambi uno spaventoso spossamento con febbre continua, ci
accorgiamo
che hanno caratteristiche abbastanza dissimili così da renderli completamente
distinti. Si vedrà talvolta il genere tifoide messo in rilievo da Antimonium crudum nelle
adolescenti in età puberale quando sono minacciate dalla clorosi. Esse hanno il disgusto
della vita, ma è un disgusto isterico. Hanno momenti di grande spossatezza, eccessi
subitanei di debolezza e perdita di conoscenza.
Oltre a ciò, troverete spesso un’altra caratteristica che non compare contemporaneamente
a questi eccessi, ma si alterna con essi o si presenta ad intervalli, e cioè la violenta
emozione che provoca in queste ragazze o in queste donne vivaci, nervose, sovreccitabili,
isteriche, soggette agli impeti estatici, la luce soffusa come quella che filtra attraverso le
vetrate o come il pallido chiarore della luna la sera. È quello che nei testi è descritto con la
frase: «Umore sentimentale al chiar di luna». È uno stato isterico, un’esplosione disordinata
di affetti che possono svegliarsi soltanto in una donna malata o il cui sistema nervoso è
squilibrato. Questo genere di paziente ci dà un’immagine della mentalità e della costitu99
zione di Antimonium crudum; e, parallelamente al quadro psichico, si verificano malesseri
fisici che sembra colpiscano, per così dire, lo stomaco.
Uno stato che domina tutto il rimedio e che bisogna tener sempre presente, è lo stato
reumatico e gottoso, i cui sintomi variano con i cambiamenti di tempo: si aggravano col
tempo umido e freddo o con un bagno freddo, migliorano con un bagno caldo, si
aggravanoano bevendo vino aspro o prendendo stimolanti di qualsiasi genere. Quando
dite, «si aggravano col vino», non è importante soltanto sapere che il paziente si aggrava
col vino, ma è importante conoscere anche il carattere dei disturbi che si aggravano col
vino. A questo paziente ne basta poco per ubriacarsi, ma l’alcool perturba più i sintomi
fisici che quelli psichici; col vino aspro la gotta si aggrava; tutti i dolori del corpo si
aggravano; compaiono le cefalee e i disturbi si aggravano molto.
Il paziente si aggrava di notte, col tempo umido, col freddo umido e sta meglio con
compresse calde, ma si aggrava se ha troppo caldo, se sta vicino a una fonte di calore e
quando si trova in una stanza riscaldata. Molti sintomi sopravvengono se si espone ai raggi
del sole o al calore di un camino. Per il paziente Antimonium crudum il fuoco nel
caminetto è assolutamente dannoso. Queste modalità sono curiose; sono così strane che
non vi è alcuna ipotesi filosofica che possa spiegarle, non vi è alcuna teoria che possa far
luce su di esse; sono fatti che si devono accettare.
La sindrome della gotta sembra che si trasformi così bruscamente che vi chiederete
dove sono finiti i sintomi esterni, quando all’improvviso, il paziente comincia a vomitare,e
vomita incessantemente per giorni e settimane, fin quando la gotta riappare alle mani o ai
piedi. È straordinario vedere con quale rapidità ritorna questo fenomeno passato di moda,
la metastasi, questo cambiamento da un punto ad un altro. La gotta sparisce
improvvisamente
alle estremità e ricompaiono i sintomi gastrici... potete chiamarli: «gotta allo
stomaco» se volete.
In questo rimedio ci sono sintomi catarrali: catarro nasale, gastrico, rettale, ecc. con
aumento della secrezione mucosa di uno qualsiasi di tali organi quando il paziente ha
bevuto vino aspro o ha preso freddo. Una caratteristica fastidiosissima del catarro nasale è
l’occlusione notturna. Appena il paziente entra in una stanza riscaldata, il naso gli si
chiude. La corizza tende a diventare cronica, per l’insufficienza della circolazione e per la
debolezza organica. Quando diventa cronica, si aggrava di notte e si accompagna a
cefalea. Mentre diminuisce la secrezione che viene sostituita da catarro secco, la cefalea
aumenta; vi sono nevralgie alla testa, dolori che sembrano frantumare il cervello
accompagnati
da orribili nausee e vomito. Il paziente ha spesso una crisi di cefalea con nausea che
la famiglia chiamerà «emicrania gastrica», ma questo stato di cui abbiamo parlato
sopravviene
dopo aver preso freddo, cosa che arresta la secrezione densa e la rimpiazza con una
secchezza del naso, che brucerà come fuoco all’aria fredda. A volte questi disturbi passano
dopo un violento attacco di vomito; a volte al contrario la cefalea dura per giorni e non si
calma neppure col vomito o solo dopo un vomito prolungato. Ci sono rimedi che hanno
molte cefalee che sono alleviate all’istante dal vomito; ma in Antimonium crudum il
paziente vomita a lungo, si indebolisce e si sfinisce. La cefalea aumenta movendosi di qua
e di là e aumenta la notte; migliora se il paziente è disteso, rimane tranquillo, e quando sta
all’aria aperta; aumenta in una stanza riscaldata, se il paziente sente troppo caldo, vicino
Antimonium crudum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 100
ad una fonte di calore e alla luce. Vedete adesso come il catarro, la cefalea e i sintomi
gastrici sono tutti collegati.
Un’altra caratteristica riguarda le mucose ed è importante; le mucose tendono a
secernere un essudato o un deposito lattiginoso; lo si nota in modo particolare sulla lingua.
Tutta la lingua è ricoperta da uno strato lattiginoso. Potete riscontrarlo in tutte le malattie
in cui è indicato Antimonium crudum. La lingua è bianca nei disturbi gastrici dei bambini,
nelle gastriti febbrili, nei disturbi accompagnati da febbre, da abbondante vomito e da una
grande irritazione del sistema nervoso, e nelle irritazioni gastriche della tifoide. Il paziente
ha conati per la minima ragione. Tutto sembra che lo disturbi. Ha disgusto per il cibo,
l’idea e l’odore degli alimenti lo infastidiscono. In questo è come il paziente Arsenicum.
Se fa un bagno freddo la sera, prima di andare a letto l’indomani mattina si sveglia
afono e non può pronunciare nemmeno una parola. L’afonia si è manifestata
apparentemente
senza dolore; il paziente ne è all’oscuro sino a quando la mattina non tenta di
parlare. Facendolo,egli può avere degli spasmi alla laringe, una contrazione alla gola. I
raffreddori raggiungono a volte gola e trachea e perfino i bronchi e gli alveoli polmonari,
provocando una bronchite o una polmonite.
La tosse è secca e sfibrante, spasmodica, con accessi di intensità decrescente. Mi
spiego: il primo accesso è di grande violenza, scuote tutto il corpo e dura più o meno a
lungo; è seguito da un secondo accesso meno violento, poi da un terzo ancora meno
violento. Forse dopo una dozzina o meno di accessi di violenza decrescente, finisce con
una tosse secca e sfibrante non parossistica. Quando il primo accesso scuote tutto il corpo,
durante una bronchite o una pertosse, e la lingua è bianca e ci sono più o meno disturbi
gastrici, Antimonium crudum è il rimedio indicato. Esso trasformerà il caso subito e
completamente. Per la violenza della tosse il torace resterà indolenzito, contuso, con
difficoltà di movimento.
Bisogna prestare particolare attenzione ai sintomi gastrici. La nausea è continua, c’è la
sensazione di una massa nello stomaco; il paziente ha sempre l’impressione di avere lo
stomaco sovraccarico, di aver mangiato troppo e questo quando non ha mangiato affatto.
Lo stomaco gli sembra dilatato sebbene sia piatto. Si sente gonfio e vomita; dopo aver
vuotato lo stomaco del contenuto alimentare, vomita un liquido vischioso; ha conati,
nausea, un peso allo stomaco che gli provoca la nausea; tutti questi sintomi si prolungano
e sembra non debbano più cessare. Il vomito non apporta sollievo, anzi aumenta la
spossatezza.
C’è l’infiammazione e l’indurimento del fegato o di qualcuna delle sue parti. Dolore
alla cistifellea. Gran dolore alla regione epatica, dolori taglienti, laceranti. Tali sintomi
talvolta sono associati all’itterizia.
Nell’addome si hanno i seguenti sintomi: dolori violenti, bruciore, notevole dilatazione,
sembra esserci una dilatazione crescente, come se ci fosse una vite che spinge qualcosa
verso il basso e accresce la pressione sempre di più. Riscontriamo questi sintomi col
timpanismo della febbre tifoide, nei casi di flatulenza, nelle diarree estive. Saranno
associati ai sintomi gastrici e alla lingua bianca, soprattutto se questi disturbi sono
comparsi dopo che un paziente gottoso ha bevuto vino aspro o ha fatto un bagno freddo;
101
allora i noduli delle dita non saranno più dolenti, ma lo stomaco e l’intestino si dilateranno
e lo faranno soffrire.
Questo rimedio ha una diarrea non classificabile, ma anche la diarrea liquida in cui
nuotano pezzetti di materia fecale dura. La diarrea è provocata dal vino aspro. L’intestino
si svuota molto lentamente. Il paziente si precipita in bagno e lascia fuoriuscire un po’ di
materia solida e un po’ di liquido; poco dopo si precipita di nuovo per emettere un altro po’
di materia dura e del liquido; e ciò continua, nelle diarree estive, finché finalmente
l’intestino è vuoto; a quel punto compare un violento tenesmo. È una diarrea che termina in
dissenteria, infiammazione del retto e del colon con dolori, tenesmo, sforzi prolungati per
defecare e grande sfinimento.
Nei vecchi gottosi le emorroidi sono molto fastidiose. Esse, nei giorni umidi e freddi,
sono sempre indolenzite e infiammate e si aggravano sempre quando il paziente è stato
tanto imprudente da bere vino aspro e mangiare alimenti agri. Lo stomaco, l’intestino, il
retto e le emorroidi si aggravano tutti quando si guasta lo stomaco con vino aspro, frutti
acidi o alimenti indigesti, e si aggravanoano anche con i bagni freddi e il tempo umido.
Gli organi pelvici si rilassano moltissimo, soprattutto nelle donne, al punto da instaurare
delle vere e proprie ptosi. La paziente ha la sensazione che il contenuto pelvico stia
per essere espulso e venga fuori dalla vagina. Prolasso uterino e una secrezione simile alla
leucorrea. Durante il periodo mestruale, ci sono disturbi vari. Ovaie irritate e dolenti, come
si riscontrano nelle ragazze isteriche, in quelle che amano non corrisposte, nelle sognatrici.
Questo rimedio provoca la traspirazione, sudori abbondanti e sfibranti, sudori notturni,
come ce ne sono nelle malattie che vanno per le lunghe. Traspirazione al minimo
sforzo. Se il paziente si riscalda un po’, letteralmente bolle, è inzuppato di sudore e in
seguito si raffredda.
La cute si ulcera e tende a presentare verruche, callosità, unghie e capelli sono di
cattiva qualità. Sotto le unghie si formano escrescenze dure, cornee, dolorosissime. Sulla
punta delle dita compaiono piccole escrescenze cornee. La più piccola pressione produrrà
un durone o un indolenzimento e, negli operai, osserverete una normale tendenza
all’ispessimento
della pelle della pianta dei piedi. La deambulazione provoca forti dolori, perché
queste callosità sono sensibili ed hanno numerosi centri costituiti da piccoli calli.
Appartiene
a questo rimedio la tendenza alla formazione di tessuto e all’indurimento. Si formano
verruche sulle mani. I capelli sono malsani. Ci sono pustole sulla pelle con areola rossa. Le
eruzioni pustolose hanno una base rossa e sensibile.
Se ora volete studiare bene le sperimentazioni e notare i segni del rimedio che
riguardano ogni parte del corpo e farli entrare nello schema, allora capirete un poco la
natura di Antimoniun crudum.
Antimonium crudum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 102
ANTIMONIUM TARTARICUM
Quello che più ci colpisce visitando un paziente Antimonium tartaricum è quello che
esprime il suo volto. Il colorito è pallido e malaticcio, il naso è affilato e tirato, gli occhi
infossati e cerchiati da profonde occhiaie. Le labbra sono pallide e segnate. Le narici
dilatate e palpitanti, il muco è scuro come il carbone. Il volto è coperto di sudore freddo; il
paziente è freddo e pallido. L’espressione lascia indovinare la sofferenza. L’aria della
camera è acre, più acre che gelida o putrida e vi fa pensare che la morte è lì. La famiglia è
in agitazione; i familiari vanno di qua e di là, l’infermiera è eccitata e indaffarata... ed ecco,
entrate in scena voi per prescrivere un rimedio omeopatico... in questa atmosfera in cui
regna l’agitazione e che non vi consente di agire rapidamente; tuttavia dovete fare una
scelta rapida. La situazione disturba un po’ le vostre riflessioni, nel momento in cui è
indispensabile la riflessione più seria ed immediata.
In quali casi troviamo questo stato e questo aspetto? In quali pazienti tutte le caratteristiche
e tutti i sintomi sono conformi alla natura del rimedio? All’inizio li ritroviamo nei
pazienti catarrosi, negli organismi malandati, nei bambini fragili, nei vecchi. Essi hanno
catarro alla trachea e ai bronchi. Ascoltiamoli: sentiremo forti rantoli, rantoli agonici al
torace. Se vi siete mai trovati nella camera di un moribondo, avrete sentito quello che si
chiama il rantolo della morte. I rantoli di Antimonium tartaricum sono come quello. Ogni
tanto vi è espettorazione di una certa quantità di muco chiaro, biancastro. È proprio di
fronte ad una di queste affezioni che il torace si riempie normalmente di muco; all’inizio il
paziente può espettorarlo, ma alla fine ne soffoca perché è sommerso dal muco che torace
e polmoni non sono più capaci di espellere. È una paralisi polmonare. Tutto questo si può
verificare in caso di influenza. L’inizio può essere stato rapido e l’evoluzione pure. Può
esserci stata prostrazione precoce, cioè in tre o quattro giorni o in una settimana. I primi
giorni della malattia non orienteranno verso Antimonium tartaricum. Finché il paziente
reagisce bene e conserva le proprie forze, non avrà l’aspetto ippocratico, il cedimento, il
freddo e i sudori freddi; non si sentiranno i rantoli al torace perché questi sintomi sono
indice di passività. Antimonium tartaricum è caratterizzato dalla debolezza e dall’assenza
di reazione. Per questo è adatto ai casi che presentano questo stato, o agli individui così
deboli che, quando si ammalano, sono passivi e cedono immediatamente.
Nella broncopolmonite, nella tracheite o nell’infiammazione delle vie respiratorie in
genere, è possibile che vi sia secchezza o scarsa secrezione mucosa. Se l’infiammazione è
acuta, il paziente perverrà entro pochi giorni ad uno stato di rilassamento e debolezza. Ma
il primo stadio non richiede Antimonium tart.. Sono invece indicati in un primo tempo
rimedi come Bryonia e Ipeca; avrete l’impressione, prescrivendoli, che saranno sufficienti
per tutta la malattia; e, in effetti, saranno sufficienti eccetto che nei casi caratterizzati sin
dall’inizio dalla debolezza o quando il vostro paziente non ha quel potere reattivo che
103
permetterebbe al rimedio di operare la guarigione. Quello è il momento in cui è indicato un
secondo rimedio, il momento in cui può mettersi all’opera Antimonium tartaricum.
Anche Ipeca possiede un po’ quei forti rantoli, ma i suoi polmoni sono dotati di un
grande potere espulsivo. I forti rantoli dell'agoniadi Antimonium tartaricum compaiono
dopo un certo tempo, mentre Ipeca li presenta sin dai primi giorni della malattia.
Antimonium
tartaricum presenta tosse, soffocamento e conati, ma solo nello stadio di rilassamento,
di prostrazione e di freddo intenso. Si ha l’impressione che stia per morire. Quando lo
sentite tossire, siete immediatamente colpiti dalla debolezza dei suoi polmoni. Sappiamo
che i polmoni posseggono le funzioni espulsive nel fare delle inspirazioni profonde. In
Antimonium tartaricum essi non hanno queste possibilità. Il torace è pieno di muco e vi si
sentono dei rantoli; la tosse è una tosse piena di rantoli a bolle, ma il muco non risale o
risale solo in piccole quantità, che non bastano a portare sollievo. Il torace è pieno di
muco, il paziente soffoca e sta veramente per andarsene all’altro mondo, sta morendo per
avvelenamento da anidride carbonica dovuta all’insufficienza della forza di espulsione.
Questo rimedio è idoneo in un caso di polmonite in cui il paziente si è abbattuto all’inizio
con un brivido, un caso forse molto acuto, così acuto che la sua stessa violenza sembra
provocare una prostrazione precoce, che si manifesta cioè nel giro di tre o quattro giorni.
Antimonium tartaricum non è indicato durante i brividi iniziali, né allo stadio
dell’essudazione.
È la violenza dell’attacco che provoca lo stato di prostrazione, oppure il paziente
era già da prima debole come un vecchio e, per questo, cede e sotto l’effetto della malattia
piomba nella prostrazione. È completamente diverso da Aconitum, Belladonna, Ipeca e
Bryonia che crollano con violenza; Antimonium tartaricum è esattamente l’opposto: poca
febbre, sudore freddo, freddo, cedimento, aspetto ippocratico. E così, nei casi gravi di
bronchite o polmonite, è su questo rimedio che cala il sipario ; la maggior parte dei
pazienti muore allo stadio Antimonium tartaricum.
Il paziente Antimonium tartaricum è un vecchio malato gottoso, indebolito da una
lunga malattia, che rabbrividisce sempre, pallido, con le articolazioni ingrossate. Il tempo
umido gli provoca sempre il catarro nell’albero bronchiale, nella laringe e nella trachea,
accompagnato ben presto da un’abbondante secrezione mucosa. Il paziente si mette subito
a letto, prostrato, con forti rantoli. Può essere anche un bambino che ha frequenti accessi di
bronchite, col tempo freddo-umido, dopo le freddie piogge dei temporali autunnali, in
primavera e col tempo coperto. Appena guarisce da un raffreddore ne prende subito
un’altro. In lui la fase acuta non è violenta ma ha incessantemente questi accessi catarrali
passivi, con rantoli; rantoli toracici a ripetizione; un bambino pallido che rabbrividisce. I
bambini floridi, che non hanno l’aspetto paziente quando sono raffreddati, che sono più o
meno forti, che hanno rantoli al torace ma non la debolezza o la prostrazione, si rimettono
con Kalium sulphuricum. È una caratteristica che lo distingue nettamente: la debolezza
invoca immediatamente Antimonium tartaricum.
Questa debolezza si osserva nelle persone molto anziane, negli individui malandati,
che hanno da anni catarro bronchiale. L’inverno e tutti i periodi di freddo pungente
provocano il catarro bronchiale, con un muco bianco e denso e molta dispnea, che
costringe il paziente a mettersi a letto. Egli deve restare seduto a letto con qualcuno che gli
faccia vento; non può sdraiarsi perché i suoi polmoni sono pieni e respirare gli fa male.
Antimonium tartaricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 104
Antimonium tartaricum allevierà molti di questi accessi prima che il paziente ne muoia.
Quando in uno di questi vecchi, il muco è giallo e purulento, Ammoniacum gli permetterà
di superare parecchi inverni. Noi vediamo parecchi vecchi che soffrono di catarro
bronchiale
d’inverno; ne soffrono da anni e non sperano di migliorare. Quando l’espettorato è
giallo, sarà Ammoniacum a trarli d’impaccio, invece lo farà, Antimonium tartaricum
quando l’espettorato è bianco e accompagnato da prostrazione, sudore, freddo, pallore e
colorito livido del volto. Ecco praticamente le maggiori indicazioni di questo rimedio.
Antimonium tartaricum ha molti dolori. Si innesta in gran misura su una base Antimonium
crudum Su questa base forma in gran parte i suoi sintomi toracici. Molti dei suoi
sintomi si aggravano quando si riscalda o è troppo coperto. Lo vedrete seduto sul letto
senza nulla sulle spalle o sul collo con la camicia da notte largamente aperta per poter
respirare. Se nella stanza c’è troppo caldo, soffoca. Prende questi sintomi a prestito da
Antimonium crudum. Come Antimonium crudum sta peggio dopo un bagno freddo e come
lui ha le mucose ricoperte di un denso muco bianco. Neanche lui vuole che ci si occupi
degli affari suoi, non vuole essere seccato. Tutto gli pesa. Se si tratta di un bambino, non
vuole essere toccato, né vuole che gli si rivolga la parola, né vuole essere guardato. Vuole
essere lasciato tranquillo. Se si tratta di un bambino piccolo non smette di piagnucolare e
lamentarsi pietosamente. Ha rantoli e gemiti. È sempre di cattivo umore, cioè molto
irritabile quando viene disturbato. Ogni disturbo sembra accelerare la respirazione,
infastidisce
il paziente e lo rende irritabile. Non bisogna stupirsi se è straordinariamente
ansioso, perché dal suo aspetto possiamo immaginare che si sente morire. Egli è
apparentemente
in declino e se non viene soccorso morirà certamente, perché i suoi polmoni sono
pieni ed egli soffoca; egli percepisce che la soffocazione e la dispnea aumentano
progressivamente.
Le sue pinne nasali battono come in Lycopodium. Lycopodium rivaleggia con
lui e gli somiglia molto.
Nel capitolo di Antimonium tartaricum ci sono molte cefalee, ma Antimonium crudum
ha maggiori possibilità di azione sulle cefaalee Antimonium, mentre Antimonium tartaricum
ha maggiore possibilità d’azione nei disturbi toracici. Questi due rimedi hanno
entrambi disturbi gastrici molto accentuati. Nausee, vomito e costanti indigestioni.
Antimonium
tartaricum, contemporaneamente alla difficoltà respiratoria, presenta gastralgia.
Tutto lo disgusta, anche il cibo; vomita anche l’acqua. Ciònonostante può essere calmissimo
e, se nessuno lo disturba, malgrado le sue sofferenze, può addormentarsi o diventare
insensibile. Tossirà nel sonno e russerà malgrado la dispnea; come si vede somiglia in
molte cose ad Antimonium crudum ma le mucose infiammate di quest’ultimo non secernono
affatto quelle mucosità così abbondanti. Esso non ha nulla dello stato passivo dell’intero
organismo. Non produce nelle sperimentazioni uno stato così disperato e non è tanto
spaventoso a vedersi.
Clinicamente ci si è limitati ad utilizzare Antimonium tartaricum soprattutto per la sua
azione sulle mucose respiratorie, ma si ritrova la stessa passività in tutte le mucose del
corpo.C’è secrezione di muco bianco dagli occhi. «Occhi sporgenti, brillanti. Occhi
offuscati e pieni di secrezione. Oftalmia blenorragica». Ma il reumatismo fornisce a questo
rimedio un’altra forma clinica, un’altra fase come in Antimonium crudum. Si forma nelle
articolazioni un’infiltrazione lenta, passiva che si trasforma in versamento; tale
versamen105
to si osserva in tutte le articolazioni. Infiltrazioni gottose delle articolazioni che sono
particolarmente aggravate dal tempo umido e freddo. Sintomi oculari dello stesso carattere
della gotta. Oltre alle articolazioni, anche gli occhi manifestano i sintomi della gotta, per
cui si può parlare di uno stato gottoso degli occhi. La gotta colpisce tutto il corpo. Le
mucose, invece di essere rosse e infiammate, sono pallide; pallide e flaccide e sembra che
trasudino; sulla loro superficie si forma molto facilmente il muco. È quello che succede nel
torace. Non c’è quella sensazione di scorticatura urente che si trova in Arsenicum e nei
rimedi degli stati acuti, sebbene qui ci sia la prostrazione, l’ansia e i sudori freddi che
somigliano a quelli di Arsenicum.
La gotta colpisce anche i denti. Essi presentano dolori reumatici. «Dolori reumatici ai
denti», con dolori reumatici alle articolazioni. I denti sono sensibili. «Denti coperti di
muco».
Quali che siano i disturbi di Antimonium tartaricum, il suo stomaco funziona male; il
paziente ha nausea, incapacità di digerire e disgusto per il cibo. Vomita tutto ciò che
ingerisce perfino l’acqua. Nella maggior parte delle affezioni, questo rimedio non ha sete.
Se ha sete, è un’eccezione. Generalmente, durante le sue crisi di dispnea, gli amici del
paziente lo attorniano col vivo desiderio di fare qualche cosa, non foss’altro che porgergli
un bicchiere d’acqua. Questo paziente invece, si irrita quando gli si offre un sorso d’acqua.
La cosa lo infastidisce e lui mostra la sua contrarietà. Il bambino, quando gli offrono
dell’acqua, fa sentire un brontolio irritato. C’è assenza di sete durante tutti i disturbi
bronchiali, caratterizzata da un’abbondante secrezione di muco e molti rantoli al torace.
Talvolta vi è un irresistibile desiderio di ingerire qualcosa di freddo: è l’eccezione.
«Desiderio di agro o di frutta aspra», che gli fanno male. Disturbi gastrici provocati
dall’aceto, dagli alimenti aspri, dal vino aspro, dai frutti aspri, come in Antimonium
crudum. Avversione per il latte e tutti gli altri alimenti; il latte soprattutto disturba il
paziente, provocando nausea e vomito.
Lo stomaco e l’addome sono molto dilatati dai gas. L’addome è timpanico. Con i
sintomi gastrici e quelli intestinali il paziente ha una nausea continua, che è più di una
nausea, è una ripugnanza mortale per qualsiasi cibo, una nausea che gli dà la sensazione
che, se introduce nello stomaco una cosa qualsiasi, morirà ; non è una semplice avversione
per il cibo, né solo la normale nausea che precede il vomito, è una ripugnanza mortale per
gli alimenti. Debolezza ed ansia aumentano contemporaneamente e il paziente, quando gli
si offre da mangiare, soffoca sempre di più. Spesso, persone ben intenzionate vogliono
fargli prendere qualcosa, perché può darsi che non abbia mangiato in tutto il giorno o in
tutta la notte; ma l’idea del cibo non fa che accrescere la sua difficoltà di respirazione, la
nausea, il disgusto e le sofferenze. Per lui non è facile vomitare. Vomita in modo più o
meno spasmodico. «Violenti conati. Conati e sforzi per vomitare. Soffocazione, conati,
che sono una tortura». Lo stomaco sembra preso da movimenti convulsi ed è con la
massima difficoltà e grandi e numerosi sforzi che vomita un po’ di cibo, poi un altro poco
e così via di seguito. «Vomita tutto ciò che ingerisce con una quantità di muco». Muco
bianco, vischioso, denso, a volte striato di sangue. «Vomita con molti sforzi. Vomita
grandi quantità di muco, muco appiccicoso». Vomita muco con bile. Muco acquoso,
appiccicoso, poi un po’ di cibo, poi bile. Principalmente però vomita muco, bianco,
Antimonium tartaricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 106
vischioso, denso, che proviene da tutte le mucose. Muco appiccicoso e filante che si può
tirar fuori in filamenti. Il paziente spesso durante l’espulsione dall’esofago o dalla bocca di
questo muco bianco, vischioso, denso, che gli riempie completamente la bocca, soffoca.
L’eliminazione del contenuto dello stomaco, che consiste in muco, o muco e bile, richiede
al paziente sforzi terribili, spasmodici. Quando vomita, all’inizio vomita muco e, dopo
grandi sforzi, poiché si verifica nello stomaco un rigurgito di bile, vomita anche bile. I
notevoli sforzi provocano anche l’afflusso di sangue allo stomaco, di modo che il contenuto
dello stomaco sarà striato di sangue. Dovunque vi sono ulcerazioni delle mucose. Il
paziente ha ulcere al naso e alla laringe, ulcere sanguinanti. Ne ha anche allo stomaco, per
cui vomita sangue.
Come Antimonium crudum, anche Antimonium tartaricum si è rivelato utile per i
vecchi alcolizzati. A volte i vecchi bevitori sono debilitati e si raffreddano spesso. Dopo
grandi dissolutezze e lunghi giorni di orge, essi si distendono e sentono freddo; si
raffreddano, il torace si riempie di muco e vomitano. «Rantoli mucosi al torace nei vecchi
ubriaconi». A volte hanno bisogno di Antimonium tartaricum Quando i disturbi saranno
localizzati principalmente allo stomaco ci vorrà Antimonium crudum, quando saranno
presenti al torace con ansia crescente, il freddo e la prostrazione ci vorrà invece Antimonium
tartaricum. Essi sono prostrati dopo che hanno bevuto troppo. Sono vecchi gottosi,
vecchi ubriaconi, organismi malandati da molto tempo. Sono bambini i cui organismi sono
malandati come se fossero vecchi; quando si raffreddano hanno la bronchite o la
congestione
polmonare con molti rantoli mucosi; costoro hanno bisogno di questo rimedio.
Molto spesso c’è una sensazione di ansia allo stomaco; non viene descritto sempre
come un dolore, ma piuttosto come una sensazione di ansia, una debolezza mortale, una
debolezza indescrivibile allo stomaco come se il paziente stesse per morire. «Ansia allo
stomaco con nausea». Si manifesta la congestione passiva del fegato, con vomito di bile.
Questo rimedio ha anche molti dolori taglienti, come coltellate. Fitte all’intestino.
Coliche. Dilatazione addominale. L’addome può dilatarsi per un versamento o per gas.
«Dolori acuti, taglienti, come coltellate». Violentissimo dolore addominale. Il travaso è
una normale manifestazione di tutte le specie di Antimonium. Ricordo un energico
veterinario che quando nella zona c’era un’epidemia epizootica e passava nelle scuderie,
faceva prendere a tutti i cavalli del solfuro nero di antimonio. Quando seppi che dava
solfuro di antimonio a tutti i cavalli, lasciai istruzioni perché ai miei non dessero niente
altro che quello da me prescritto. Quasi tutti i cavalli curati da lui presentarono edemi,
furono bloccati per giorni in scuderia, e portarono per settimane fasciature alle gambe. Era
una sperimentazione di Antimonium. Antimonium tartaricum ha molti edemi. In altri
tempi si soleva prescrivere per gli organismi malandati al termine di una polmonite o di
una febbre, ma quasi sempre ai pazienti si manifestava gonfiore ai piedi che si protraeva
poi per tre o quattro mesi dopo la guarigione. Se non avevano queste complicanze,
avevano dei «foruncoli da febbre». Antimonium è una causa frequente di «foruncoli da
febbre», quelle ulcerazioni che vanno per le lunghe che si formano nelle gambe a seguito
di vecchie febbri negli organismi defedati. Succede che certi pazienti non se ne liberano
più, a meno che non vengano curati da un buon omeopata.
107
APIS MELLIFICA
Questo rimedio ha tali affinità con la superficie del corpo in genere che cominceremo
con lo studiarne l’aspetto esteriore.
Si osserva su tutto il corpo un’eruzione in rilievo, a volte rosea, la cui rugosità può
essere percebile al tatto. Il paziente è molto infastidito dal calore e la sua pelle con o senza
eruzione è eccessivamente sensibile al tatto. Piccoli gonfiori compaiono e scompaiono qua
e là. Poi compare uno stato flogistico erisipelatoso, a placche disseminate qua e là, alla
faccia, con grande tumefazione del volto, degli occhi e delle palpebre. In Apis, l’erisipela
può prodursi dovunque, ma si osserva soprattutto sulla faccia, e vi raggiunge un alto grado
di infiammazione con punture, bruciore ed edema.
Si nota alle estremità un notevole stato di idropisia che sotto pressione forma la fovea..
Può fare la sua comparsa un’anasarca generalizzato. Il gonfiore del volto è considerevole,
le palpebre e l’ugola sembrano sacchi pieni di acqua, le pareti addominali sono ispessite e
sotto pressione formano la fovea e si ha l'impressione che, in qualsiasi zona del corpo, se si
pungesse la mucosa ne uscirebbe del liquido. Il gonfiore o l’edema che sotto pressione
forma la fovea, è una circostanza di ordine generale che si può riscontrare in qualsiasi stato
flogistico del rimedio.
Col freddo si riscontra un miglioramento generale e col calore un aggravamento. I
sintomi cutanei e il paziente stesso si aggravano col calore. Questo si osserva anche nello
stato psichico, negli stati flogistici e cardiaci, nell’edema, nell'angina, ecc. A volte tale
aggravamento è causato da bevande calde, da ambiente riscaldato, vestiti pesanti, calore
del fuoco, ecc.; quando si tratta di calore, il paziente ne è fortemente indisposto. Nel caso
di accidenti cerebrali, se si fa prendere un bagno caldo ad un paziente Apis che presenta
fenomeni di congestione cerebrale, questi avrà delle convulsioni e, di conseguenza, è
chiaro che non sempre la balneoterapia calda è «indicata per le crisi convulsive».
Questo si impara nei manuali della vecchia scuola così che le donne anziane e le balie
sanno che un bagno caldo fa bene nelle crisi convulsive; prima che siate arrivato, il
bambino sarà morto. Lo stato congestizio del cervello, con piccole scosse convulsive e
convulsione imminente fanno si che esse mettano il bambino in un bagno caldo e quando
voi arrivate il piccolo è in uno stato deplorevole. Nella congestione cerebrale, con la
balneoterapia,se il lattante ha bisogno di Opium o di Apis, le crisi si aggravano. Se la balia
ha fatto questo, voi sapete il nome del rimedio sin da quando arrivate, perché vi dirà che il
bambino, appena è stato messo nel bagno caldo, si è aggravato, è diventato di un pallore
spettrale, e che lei ha avuto paura che fosse sul punto di morire.
Le convulsioni aggravate dal calore indicano soprattutto Opium e Apis. é ciò che
vediamo costantemente in Apis. Nei testi non c’è scritto che Apis peggiora i sintomi della
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 108
gola con le bevande calde e che il paziente le rifiuta e chiede invece bevande fredde; ma uno
dei nostri allievi mi scriveva che basandosi solo sui sintomi generali, come gli avevano
insegnato, e adattandosi Apis a tutto il resto del caso, egli aveva ottenuto una guarigione in
una difterite in cui il paziente sta meglio col freddo; e questo dimostra che i sintomi generali
si completano con quelli locali e come ci si può servire di essi. È proprio attraverso i sintomi
generali che la nostra Materia Medica continua a crescere e completarsi.
Sulla superficie cutanea vediamo dunque che Apis è solo edemi, eritemi rossi, eruzioni,
orticaria, erisipela e infiammazioni che si estendono alle mucose. La parte esterna
dell’essere
umano è costituita dalla pelle e dalle mucose. Quando ci occupiamo dell’uomo
partendo dal centro per arrivare alla periferia, consideriamo come sua parte più intima il
cervello, il cuore e altri organi vitali, mentre quello che li ricopre, rivestimenti e tegumenti,
è detto esterno. Apis aggredisce tutto ciò che è esterno: rivestimenti e tegumenti. Notate
con quale frequenza attacca la pelle e i tessuti contigui e così pure l’involucro e i tegumenti
degli organi: per esempio il pericardio. Esso provoca l’infiammazione delle sierose con
versamenti genera l’infiammazione delle meningi. Nella membrana sierosa che avvolge il
cuore, il pericardio, oppure nel peritoneo, produce lo stesso genere d’infiammazione.
Vediamo così che Apis colpisce soprattutto i tegumenti, cioè la pelle e le mucose, e anche
le membrane che avvolgono gli organi, e produce stati di edema, catarro ed erisipela. In
tutte queste infiammazioni si verificano punture e bruciori: bruciori simili in certi momenti
a quelli causati dai carboni ardenti, e punture come se venissero conficcati aghi o piccole
schegge.
I sintomi psichici di Apis sono sorprendenti; nello stato psichico la cosa che colpisce
di più è l'aggravamento causato dal calore e dall’ambiente riscaldato. I sintomi sono: una
grande tristezza e un bisogno incessante di piangere senza alcuna ragione, il paziente
piange notte e giorno e non può dormire a causa di pensieri strazianti (Lett.: «che gli fanno
subire il supplizio di Tantalo») e si tormenta per ogni cosa. Ha una depressione psichica
con pianti continui. È triste e malinconico; estremamente irritabile; si preoccupa per tutto.
Diffidente e geloso sino all’assurdo. Non conosce gioia. La donna è assolutamente
indifferente a tutto ciò che potrebbe renderla felice e allegra. Non sa lei stessa quali sono le
cose che potrebbero renderla felice; devono riguardare qualcun altro. Un comportamento
assurdo, illogico, infantile può riscontrarsi in una partoriente o in una donna in età
avanzata; si lascia andare, in circostanze serissime, a chiacchiere illogiche e assurde come
potrebbe fare un bambino.
Un altro aspetto dello stato psichico, è il delirio che nelle forme gravi di affezioni
cerebrali, si riscontra nei bambini. Il bambino scivola progressivamente in uno stato di
incoscienza. Sta li disteso nello stupore, un lato del corpo agitato da convulsioni e l’altro
immobile, facendo girare la testa da un lato all’altro; la testa è rovesciata indietro e
irrigidita; le pupille sono contratte o dilatate, gli occhi molto arrossati, la faccia colorita; è
uno stato di stupore o semi-incoscienza. Il bambino giace con gli occhi semi-chiusi, come
stordito. Il rimedio è indicato nei casi congestizi del cervello, nella meningite o nella
meningite cerebro-spinale con opistotono, quando tutti i sintomi si aggravano col calore.
Le condizioni del bambino diventano più allarmanti se nella stanza il calore aumenta
troppo. Se la stanza è surriscaldata egli ha un’aspetto da moribondo o è pallidissimo. Se il
109
bambino ha ancora la forza di farlo, respinge a calci le coperte. Le sue condizioni si
aggraveranno molto se si trova in una posizione dalla quale può vedere un grande camino
acceso. Ho visto bambini Apis che dovevano essere spostati perché in prossimità di un
fuoco acceso. Per essere sottratti al calore di un termosifone o di un camino si metteranno
a gridare. Il calore aggrava tutti i sintomi e, a volte, provoca nel paziente la brusca
comparsa in tutto il corpo di sudore freddo che però non fa diminuire né la febbre, né il
calore che lo brucia.
Molto spesso la testa si gira e si solleva a scatti, gli occhi mandano lampi, il paziente
digrigna i denti, la convulsione è imminente; il bambino, a intervalli, si porta la mano alla
testa, in uno stato di semincoscienza e lancia quell’urlo speciale che si sa che è indice dello
stato congestizio del cervello – cri encephalique – il grido idrocefalico. Il grido acuto è
una particolarità di Apis. Il bambino lancia quel grido acuto durante il sonno quando è sul
punto di avere un disturbo cerebrale. Il testo dice «Sonnolenza interrotta da grida penetranti
». All’inizio delle sperimentazioni, si deve essere capaci di discernere le malattie alle
quali il rimedio somiglia, perché non sempre noi lo vediamo allo stato avanzato. Vediamo
la malattia in corso, e dobbiamo essere capaci di individuarla al suo esordio. Come era la
malattia al suo esordio, così c’era anche il suo rimedio. Là dove c’è somiglianza all’inizio,
può esserci somiglianza alla conclusione.
Nello stato psichico, Apis ha anche il borbottio, il delirio, la loquacità. Ha ogni specie
di grida: grida penetranti, acute, stridenti o altre, violente o meno. Presentimento della
morte, paura della morte, paura di apoplessia. «Troppo indaffarato, senza riposo, cambia
genere di lavoro, maldestro». La goffaggine di Apis è pronunciata soprattutto nelle dita
delle mani e dei piedi e negli arti. L’intero sistema nervoso presenta atassia. L'atassia si
riscontra un po’ dappertutto nel rimedio. Maldestro: con gli occhi chiusi barcolla, è
instabile «Indisposizione conseguente a spavento, a furore, a contrarietà, a gelosia o
all’aver ricevuto cattive notizie». «Paralisi di tutto il lato destro, dopo uno shock morale
grave».
Gli accidenti di Apis sono concomitanti a minore o maggiore violenza e a rapidità.
Arrivano con grande rapidità, continuano con violenza fino a giungere alla perdita della
conoscenza. Ho avuto la possibilità di vedere molti casi di intossicazione grave per
punture di api. Quando un paziente sensibile è intossicato dalla puntura, si ammala
gravemente. La maggior parte delle persone durante la loro vita è stata punta da un’ape e la
conseguenza è stato un piccolo gonfiore intorno alla puntura, un gonfiore grande come un
uovo di pettirosso, nei casi più gravi, come un uovo di gallina, senza malanni generali;
questo quando il soggetto non è allergico ad Apis. Può essere stato punto in mezza dozzina
di posti e ogni puntura gli avrà causato un piccolo gonfiore.
Ma si può incontrare un soggetto allergico alla puntura dell’ape, e se è stato punto in
una qualsiasi zona del corpo, ecco che è stroncato dalle nausee e da un’ansia che gli fa
pensare di stare per morire, e in circa dieci minuti è già pieno di orticaria dalla testa ai
piedi, sente punture e bruciore e prova il bisogno di bagnarsi in acqua fredda; ha paura
che,se nessuno farà niente per alleviare la sua sofferenza, morirà, si rotola e si agita come
se dovesse andare in pezzi. Tutto questo l’ho visto sopravvenire dopo Apis. L’antidoto in
questi casi è Carbolicum acidum. Ho visto somministrare in casi cosi Carbolicum acidum,
Apis mellifica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 110
e ho sentito il paziente descrivere la sensazione dell’ acido carbolico che gli scendeva in
gola come una sensazione di rinfrescante benessere. Vi dice: «Ah! dottore, sento che
questa dose mi arriva fino alla punta delle dita». Quando in circostanze simili somministrate
un’antidoto, ascoltate ciò che dice il paziente.
Quando vi imbattete nel vero antidoto naturale e quando trovate in un caso il rimedio
veramente efficace, poco importa la sua dinamizzazione, il paziente vi dirà, «Lo sento sino
alla radice dei capelli e sino alla punta dei piedi». Il vero antidoto, infatti, quando penetra
sino alle regioni più intime dell’organismo, dà tali sensazioni. Noi dobbiamo scegliere i
nostri rimedi guidati dai sintomi dei nostri pazienti; sono loro a dirci quali rimedi
somministrare; e quando prendono il loro rimedio la reazione miglioreè quella che
abbiamo appena descritta.
Se si ha una buona familiarizzazione con i sintomi di Apis, per curare gli occhi spesso
ci si può trarre d’impaccio senza dover ricorrere agli specialisti. Questi ultimi con le loro
lozioni e soluzioni caustiche, non migliorano i sintomi e fanno diventare le persone cieche.
L'antico procedimento consisteva nel cauterizzare con una soluzione di rame e nitrato
d’argento, e i procedimenti moderni non sono migliori [il lettore deve tenere presente che
Kent si riferisce alla terapia della sua epoca n.d.c.]. Ai nostri giorni il medico omeopata
che non è capace di rilevare i sintomi oculari con la stessa competenza con cui rileva quelli
polmonari o di qualsiasi altra parte del corpo, non ha la competenza necessaria per
esercitare la medicina. In casi di oculistica, la prescrizione può essere fatta dal medico. In
omeopatia non si tratta di curare l’occhio o altri organi del corpo, ma di curare il paziente
con tutti i suoi organi; non un paziente con uno o due organi.
Apis è un eccellente rimedio per gli occhi. Esso, come conseguenza delle proprie
malattie, produce agli occhi fenomeni infiammatori gravi. Infiammazioni di carattere
erisipelatoso, che lasciano un ispessimento della mucosa e delle palpebre e macchie
bianche sugli occhi: ossia delle opacità. Produce infiammazioni con opacità molto estese o
a chiazze. Dilatazione dei vasi sanguigni. Quando lo stato flogistico è acuto si accompagna
a edema delle palpebre, superiori e inferiori al tempo stesso, e a volte tutto il volto presenta
un edema come quello che ci si potrebbe aspettare dopo la puntura di un’ape. Il gonfiore
della mucosa palpebrale è talmente pronunciato che le palpebre si rovesciano assumendo
l’aspetto di una fetta di manzo cruda.. La secrezione scorre abbondantemente sul volto. Si
avvertono punture e bruciori ardenti che migliorano con lavaggi, con applicazioni fredde e
si aggravano col calore.
Disturbi oculari cronici che si aggravano guardando un camino acceso e col calore che
ne irradia; il paziente ha bisogno di applicazioni fredde. Granulazione cronica delle
palpebre. Le sequele delle infiammazioni croniche sono varie e numerose. I disturbi si
aggravano se il paziente fissa oggetti bianchi o guarda la neve. Dolori del globo oculare,
dolore profondo del globo oculare, fitte, bruciori, punture, dolori a fitte. Chemosi. Spesso
Apis è efficace nelle vecchie malattie scrofolose degli occhi. Affezioni vascolari: le vene si
dilatano. «Irite». «Congestione agli occhi; vasi sanguigni dilatati». Congiuntivite. Fotofobia.
Oftalmia reumatica, cioè un’accentuata infiammazione oculare nei soggetti reumatici.
Infiammazione catarrale o scrofolosa degli occhi. Lacrime urenti; bruciore agli occhi.
Erisipela agli occhi e ai lati della faccia che procede da destra a sinistra. Il procedere
111
da destra a sinistra è una particolare caratteristica di Apis in molti altri campi.
L’infiammazione
comincia nella parte destra dei visceri addominali e si estende alla parte sinistra.
Nell’ovarite, l’ovaio destro si infiamma prima del sinistro. La parte destra dell’utero è più
colpita. Ci sono dolori a tutta la parte destra del bacino che si propagano nella parte
sinistra. I bruciori e le punture qua e là si diffondono da destra a sinistra.
Otite media durante o in conseguenza alla scarlattina.
Consideriamo ora i vari tipi di angina di Apis. Guarisce la difterite, soprattutto quando
c’è fortissima infiammazione con false membrane poco rilevanti o che si formano
lentamente
e insidiosamente, e la cui graduale progressione ha qualcosa di sorprendente; la
regione è edematosa, il palato molle è gonfio e l’ugola assume l’aspetto translucido di un
sacco pieno d’acqua. Su tutto il perimetro della gola e della bocca si riscontra un edema
flaccido che dà l’impressione che, se lo si pungesse, ne uscirebbe del liquido. Dolori in
gola urenti, pungenti, attenuati dal freddo e aggravati dal caldo. Il paziente prova avversione
per tutti gli alimenti caldi solidi o liquidi. La lingua si gonfia sino a riempire la bocca,
prima sul lato destro essendo il lato destro colpito per primo. L’aspetto è simile a carne
cruda, la cavità orale, la gola e la lingua sembrano disepitelizzate. Ci sono nella gola edemi
di tipi diversi; edemi benigni, con bruciore, punture e rossore. In conseguenza
dell’infiammazione,
la gola è ulcerata.
Apis è indicato per quelle forme di mal di gola più gravi che possono manifestarsi
durante la scarlattina. Quando i sintomi sono corrispondenti, guarisce la scarlattina e non è
cosa eccezionale per Apis essere efficace nella scarlattina anche quando l’eruzione è in
rilievo. L’esantema della scarlattina non è sempre liscio e lucido. Quando l’esantema non
si manifesta affatto, la faccia è pallidissima, e l’infiammazione della gola è molto intensa;
i soggetti che si aggravano col calore, fanno togliere sempre le coperte e sono sensibili al
calore della camera. Nella propria stanza il paziente desidera una temperatura moderata,
col calore sta peggio, vuole cose fresche, si aggrava soprattutto col calore radiante, e con
l’aria calda che esce da un condizionatore o da un camino. Se un po’ di aria calda si irradia
sul suo corpo, egli soffoca.
Il calore lo disturba anche durante i brividi di una febbre intermittente; se, quando
viene assalito dai brividi, è in una stanza calda, soffoca. Succede lo stesso con la
scarlattina, con l'angina e la difterite; la più piccola vampata di calore lo fa soffocare.
Vuole che si aprano porte e finestre; chiede il freddo. Accade che il paziente affetto da
scarlattina venga preso da convulsioni perché l’esantema tarda a comparire. Apis può
essere uno dei rimedi appropriati e deve essere paragonato a Cuprum, Zincum e Bryonia.
Il bagno caldo provocherà le convulsioni.
«Sensazione di oppressione e di irritazione alla gola la mattina». La gola èdolente e
gonfia; i dolori sono pungenti. «Incapacità di inghiottire alimenti solidi». Con queste
affezioni si osservano spesso brividi o fremiti, piccoli brividi che si mescolano allo stato
febbrile. Spesso qualcuno penserà di dar sollievo al paziente proteggendolo bene sotto una
pesante coperta, ma ne sarà aggravato e la respingerà. Se si tratta di un bambino se ne
sbarazzerà a calci. Un adulto che trema, se è ben coperto, respingerà coi piedi le coperte.
Tali strane particolarità costituiscono le caratteristiche salienti di Apis, caratteristiche di
cui non si saprebbe fornire alcuna spiegazione.
Apis mellifica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 112
In Apis riscontriamo vomiti, nausee, conati con vomito e una grande ansia. Vomito
biliare e di ogni alimento ingerito. Vomito di liquidi amari o aspri.
Apis provoca l’indolenzimento e la rigidità di tutto l’addome e degli ipocondri. La
sensazione di rigidità si ritrova in molte affezioni di Apis. L’addome è dilatato dai gas.
Meteorico. L’addome è teso, pieno e duro come un tamburo. In tutte le affezioni flogistiche,
nella peritonite, nell’epatite e nell’infiammazione pelvica, c’è grande tensione e
rigidità: ma la rigidità non sempre è generalizzata; talvolta è locale; può accadere che lo
stato congestizio sia debole, ma che invece su tutto l’addome esista lo stato di rigidità che
impedisce al paziente di tossire per la paura che all’interno qualcosa possa scoppiare. La
tosse gli dà la sensazione di qualcosa che sta per strapparsi. Non può sforzarsi per
defecare. Questo accade frequentemente nelle affezioni addominali e pelviche delle
donne. La donna vi dirà che non può fare sforzi per evacuare, a causa di questa sensazione
che, se si sforza, qualcosa in lei si rompe. La stessa cosa succede al torace. Sembra che
tossendo qualcosa si laceri, come delle fibre in tensione o troppo tese.
C’è uno stato di ipersensibilità epatica; epatite e splenite. Dolore alle false coste, più
forte al fianco sinistro. «Dolore che parte al di sotto delle coste e si propaga verso l’alto. Il
paziente è costretto a curvarsi in avanti per la sensazione di contrattura dolorosa
all’ipocondrio
». Per questo stato di tensione dolorosa,tutti gli accidenti possono costringere il
paziente a curvarsi in avanti e a flettere gli arti inferiori. Lo stomaco è sensibile alla
palpazione. Tutto l’addome è talmente dolente da rendere estremamente penosa la
palpazione;
in tutte le affezioni flogistiche della donna, l’addome è molto sensibile e dolente.
Indolenzimento, dilatazione e dolori pungenti e urenti all’addome. Pirosi.
Le pareti addominali sono sede di edema. L’edema si manifesta a volte da solo, altre
volte con anasarca. C’è un incredibile gonfiore degli arti che alla pressione forma la fovea;
gonfiore delle mani e dei piedi, con bruciore, puntura e torpore agli arti.
Sensazione simile ad una contusione all’intestino. È frequente in Apis la diarrea
acquosa; le feci sono gialle, verdi, verde oliva, acquose ecc. Il paziente ha da sei a otto
scariche diarroiche al giorno, che emanano odore di carogna. Apis è efficace soprattutto in
un genere particolare di feci che si osservano nei bambini e nei lattanti, miste a sangue,
muco e alimenti, che danno alle feci l’aspetto di salsa di pomodoro. L’ano al momento
della defecazione è girato e sembra che rimanga aperto; l’apertura dell’ano richiama
Phosphorus e Pulsatilla. Diarrea cronica, dissenteria, emorragie intestinali. Nella stipsi, il
rimedio normalmente è in relazione ai disturbi cefalici. Il paziente resta giorni interi senza
evacuare. Sembra che l’intestino sia completamente paralizzato, con accidenti congestizi
cervicali e idrocefalia acuta.
I disturbi urinari, in Apis, sono numerosi. Le urine sono scarse e sono emesse goccia a
goccia. Occorrono molti sforzi prima che arrivi il getto dell’urina e, dopo, escono solo
poche gocce; un po’ d’urina molto calda che passa goccia a goccia, urina che brucia,
ematuria. Appena se ne raccoglie qualche goccia nella vescica, si manifesta uno stimolo
impellente: stimolo costante, non produttivo. In seguito l’urina sarà quasi inesistente. Il
lattante resta a lungo senza urinare, lancia urla acute portandosi la mano alla testa, urlando
durante il sonno, buttando via a calci le coperte. Molto spesso in questi casi sarà utile una
dose di Apis. Esso è indicato spesso nella scarlattina, quando nell’urina c’è un tasso troppo
113
elevato di albumina. Disturbi urinari con gonfiore edematoso dell’apparato genitale.
Rarefazione dell’urina nei ragazzini,con enorme dilatazione del prepuzio, o nell’idrocele.
Ogni volta che sente l’impulso di urinare il bambino urla perché rammenta il dolore che ha
sentito durante l’ultima minzione. Affezioni flogistiche dei reni e degli ureteri, della
vescica e dell’uretra.
L’irritazione dell’intero apparato urinario ricorda molto quello di Cantharis; questi
due rimedi sono l’antidoto l’uno dell’altro. Se siete chiamati a visitare un bambino che si è
avvelenato con Apis, potrete generalmente somministrargli Cantharis come antidoto. Se
visitate una donna che ha preso Cantharis per aumentare la libido, potrete molto spesso
combatterne gli effetti con Apis. La violenta frenesia provocata da Cantharis sarà
combattuta
da Apis. In Apis si riscontreranno i dolori urenti, il bruciore e le punture lungo tutto
l’apparato urinario. «Emissione involontaria di urine». Ci sono dolori pungenti all’uretra
con enuresi. E l’irritabilità patologica degli organi urinari.
«Stranguria; dolore atroce durante l’emissione delle urine; ritenzione urinaria nei
lattanti». È singolare come le donne di un tempo abbiano saputo, molto tempo prima della
sperimentazione di Apis che, quando il neonato non urinava, si poteva guarirlo andando ad
acchiappare delle api all’alveare, versandovi sopra dell’acqua calda e dando al bambino
un cucchiaino del liquido ottenuto. Alcune antiche usanze come questa erano conosciute
nelle famiglie o tra le balie, e noi somministriamo Apis esattamente per le stesse ragioni.
«Urine scarse e puzzolenti, con albumina e sangue». C’è soprattutto albuminuria acuta. Si
riscontrano tutte le affezioni renali acute con albuminuria, come nella scarlattina o nella
difterite, e nelle sequele delle malattie acute. L’infiammazione del rene chiude il caso e
porta un buon numero di pazienti tra le mani degli allopati e mai tra quelle degli omeopati.
Il rimedio ha stretti rapporti con gli organi genitali sia maschili che femminili. Edema
e gonfiore delle parti genitali. Apis è, per la donna, molto efficace. Quando i sintomi
concordano, guarisce, sembra, tutte le affezioni flogistiche. Ciò significa che provoca
metrite, ovarite ed estrema sofferenza agli organi esterni ed interni; per guarire la maggior
parte di questi disturbi infiammatori, si tratta solo di constatare se i sintomi concordano.
Esso arresta persino l’aborto. Impedirà l’aborto dopo i tentativi di qualche miserabile
per provocare l’espulsione del frutto del concepimento, e dopo che la donna, presa
qualche droga, ha cominciato ad accusare dolori, dolori abbastanza forti da provocare lo
svuotamento dell’utero, soprattutto nel primo, secondo o terzo mese. Se, per esempio, è
sopravvenuta una piccola emorragia, una semplice minaccia, le membrane non sono
ancora rotte, ma non tarderanno a esserlo; la donna ha dolori pungenti, urenti, si scopre nel
letto e soffre il caldo, probabilmente sotto una forte dose di Secale cornuta. Apis, con suo
grande rammarico, combatterà tutto questo. Questo genere di bassezza è frequente; ma
alcune donne per accidente o debolezza, a dispetto del loro desiderio di tenere il frutto del
concepimento, hanno minacce di aborto; in questo caso Apis rappresenta per la futura
madre un grande beneficio.
Ci sono dolori pungenti e bruciori alle ovaie, soprattutto a destra; quando sono molto
ingrossate, o addirittura cistiche, Apis si è dimostrato rimedio efficace, ha guarito spesso
tumori e ha bloccato la produzione di cisti o le ha fatte scomparire. La regione ovarica
destra è molto sensibile. L’utero e le ovaie sono dolenti prima e durante le mestruazioni.
Apis mellifica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 114
Punture, dolori laceranti, taglienti come lame, aggravati dal calore. Quest’ultimo sintomo
è molto facile da individuare, perché nei sintomi molto dolorosi si sperimenta in genere il
calore o la borsa d’acqua calda, con la speranza, assolutamente naturale, di portare
sollievo, ma in questo rimedio viceversa, i pazienti si aggravano perché il dolore col calore
si intensifica. «Ovaie ingrossate ecc.» Edema dell’ovaio destro. Tumore ovarico.
115
APOCYNUM CANNABINUM
Apocynum viene a proposito per fare contrasto ad Apis. Vedrete che gli è analogo nei
sintomi e molto simile in quanto ai disturbi che guarisce. Vi sorprenderà la loro grande
somiglianza studiando l’edema, il reumatismo, la tumefazione del tessuto cellulare
sottocutaneo,
i versamenti delle sierose, l’oliguria che sfocia nell’edema, i versamenti infiammatori
con edema; e, se doveste affrontare due casi, basandovi per risolverli sui loro
sintomi particolari, lasciando da canto una delle loro caratteristiche: quella
dell’aggravamento
e il miglioramento, il freddo e il caldo, in molti casi non sareste capaci di
distinguere tra Apis e Apocynum, tanto sono simili i loro gonfiori, i sanguinamenti, le
dilatazioni e i malesseri. L’uno e l’altro sono rimedi per l’edema; i medici tenteranno
prima con Apis poi con Apocynum, e poi tenteranno con qualche altro rimedio indicato per
l’edema.
Ma in ogni circostanza questo rimedio si aggrava col freddo. Il paziente stesso si
aggrava col freddo. I suoi malesseri peggiorano con le compresse fredde. Quando è gonfio
a causa di edemi o versamenti, ha freddo; è sensibile all’aria. Le bevande fredde lo
disturbano. Dopo aver bevuto bevande fredde ha gastralgia e arriva a vomitare. Ha dolore
all’addome provocato dalle bevande fredde. Gli alimenti freddi nello stomaco gli danno
qua e là fastidio; vedete immediatamente quanto tutto questo sia diverso da Apis. Tutti
coloro che danno la caccia ai sintomi e non sanno fare la distinzione tra le circostanze che
sono una caratteristica del paziente e le modalità relative ai sintomi, non possono valutare
queste due grandi differenze: l’aggravarsi di un paziente per il calore e per lo stesso motivo
il miglioramento di un altro, in tutte le loro manifestazioni.
Diminuiscono tutte le escrezioni. L’urina è scarsa. La cute è secca. Qualunque sia la
malattia, il paziente non può traspirare. Ha l’impressione che starebbe meglio se solo
potesse traspirare. Non elimina l’acqua in alcun modo. Beve in abbondanza e i liquidi
passano nel tessuto cellulare per dilatarli e formare degli edemi. Ha una costituzione
idrogenoide che assorbe l’acqua e non la elimina. Urina poco e traspira poco o niente; Ha
la pelle secca, a volte caldissima e ciònonostante sente freddo. La pelle è ruvida, ma ha
freddo. Apis soffre terribilmente della pelle secca, dell’oliguria; ma Apis è aggravato
soprattutto dal calore e migliora col freddo. È questa la grande caratteristica che li
distingue nei versamenti e negli edemi, nei reumatismi e in molti disturbi interni.
«Versamenti sierosi». Vi sono versamenti nelle meningi, nel pericardio, la pleura, il
peritoneo; tutte queste sierose sono gonfie di liquidi. E questo porta con sé grandi
sofferenze e grandi fastidi. Il reumatismo flogistico è come quello di Apis in ciò che
accompagna gli edemi e i versamenti. Le articolazioni: caviglie, dita delle mani e dei piedi
sono infiammate; come lo sono le articolazioni di tutto il corpo. Il gonfiore peri-articolare
crea la fovea, come quello di Apis. Ma, con l’oliguria, l’assenza di sudorazione e la febbre,
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 116
il paziente ha sempre freddo e vuole che le parti malate siano ben coperte, mentre Apis le
vuole scoperte.
Si potrebbe dire: «sì, ma è un sintomo solo». Tutti coloro che non si accorgono della
differenza tra i sintomi accusati dal paziente e i sintomi rilevati dalle regioni del suo corpo,
non vedranno in questo che un sintomo in mezzo agli altri. Quando studieranno un caso e
lo registreranno, prenderanno questo desiderio di calore come uno dei sintomi. Tuttavia
tale caratteristica eliminerà a volte tutto il resto, perché dipende dal paziente e non da una
parte del suo corpo. Abbiamo un gran numero di rimedi per i quali il paziente in sé
migliora col calore. Vuole stare al caldo, vuole sentire caldo, e ciònonostante vuole le parti
malate al freddo. Ma è il sintomo generale che dirige il resto e se non sappiamo distinguere
ciò che è generale dal particolare, ingarbuglieremo la nostra Materia Medica. Bisogna
distinguere ciò che appartiene al paziente in sé da ciò che appartiene alle diverse parti del
suo corpo. «Edema con grande sete».
Apocynum è un importante rimedio per le febbri adinamiche come il tifo o la scarlattina
ed è utile dopo le malattie di lunga durata. I pazienti sono in stato di prostrazione,
freddolosi, molto anemici, hanno sete, le loro urine si rarefanno, la pelle si disidrata. È una
cattiva convalescenza, il paziente non è guarito, si delinea l’edema. Edema a seguito di una
scarlattina, dopo una febbre tifoide. Una malattia adinamica come il tifo ha costretto il
paziente a letto per quattro o cinque settimane; egli è dimagrito e prostrato, non riprende
peso, non ha appetito, ma beve molto; desidera soltanto acqua. La pelle comincia a
tendersi, si riempie e presenta un edema. Questo somiglia ad Apis e Apis sarà indicato a
condizione che il paziente abbia sempre caldo, che voglia essere scoperto e desideri il
freddo.
Non si sono messi in evidenza i sintomi psichici del rimedio. Conosciamo solo qualche
sintomo clinico di poca importanza. Ha guarito quel particolare tipo di stupore che
appartiene all’idrocefalia, ma in assenza di sperimentazioni non sappiamo qual è la
malattia cerebrale primitiva alla quale converrebbe questo rimedio. Conosciamo questo
stato solo quando è stato presente a lungo, vale a dire per settimane; il paziente gira la
testa, la scuote ed è molto dimagrito. Il bambino, inoltre, ha brividi e febbre, e il suo cranio
comincia a dilatarsi, la fontanella ad allargarsi; allora ci mettiamo a pensare a qualcuno dei
rimedi che possono guarire i versamenti nei sacchi chiusi e questo è uno di quelli. Ma noi
non conosciamo l’inizio della malattia. Conosciamo bene l’inizio di Apis, ma non quello di
Apocynum.
Le sperimentazioni di Hahnemann sono piene di dettagli. Egli sottoponeva i suoi
sperimentatori ad una inchiesta contraddittoria sulle loro modalità, l’ora in cui
cominciavano
i loro sintomi e quella in cui cessavano. Molti sintomi li ha scoperti su se stesso,
perché ha sperimentato su di sé numerosi rimedi. Hahnemann aveva una costituzione
sensibile e una profonda percezione; le sue proprie sperimentazioni gli fornirono una
penetrazione dei rimedi che non avrebbe potuto ottenere in nessun altro modo. Coloro che
sperimentano i rimedi convenientemente, coscienziosamente, prudentemente, imparano la
Materia Medica megliodi tutti gli altri. Essi si abituano alla prova e, per questo, vivono di
più. Sono agguerriti contro ciò che li circonda, contro il loro ambiente, i loro vicini e la
loro sfera d’azione. Sono in forma migliore e saranno forse in grado di percepire ciò che ha
117
percepito Hahnemann. Ma nelle sperimentazioni che si fanno ai giorni nostri, non si
ritiene altro che i sintomi comuni: gastralgie, nausee, cefalee, lombaggini, freddo ai piedi.
Molti dei nostri rimedi non sono stati sperimentati più di così. Il «che cosa», il «quando» e
il «quanto» sono stati tralasciati. Le sensazioni sottili non sono descritte perché sono
considerate emozionali. «Depressa e disorientata. Le sembra che non può fare altro che
piangere». Non conosciamo le particolari affezioni né dell’uomo, né della donna. Non
conosciamo i loro desideri né le avversioni psichiche o fisiche. È per questo che possiamo
dire di avere una sperimentazione solo parziale, utilizzabile soltanto per quei disturbi che
si vedono esternamente.
«Idrocefalia con grande stupore». È l’ultimo stadio, quando vi è grande stato di
prostrazione, muscoli in dissoluzione, rigidità di tutte le membra, edemi e versamenti.
Molte volte nell’idrocefalia vi sono dolori lancinanti lungo i nervi che arrivano alle
articolazioni. In questo caso hanno effetto sulla malattia in maniera straordinariamente
profonda, rimedi quali Apis, Calcarea carbonica e questo che stiamo esaminando. Il
primo segno apprezzabile e permanente dell’azione del rimedio in un caso di idrocefalia è
l’aumento della diuresi, che è stata minima durante tutta la malattia. Per l’idrocefalia
studiate Tuberculinum.
L’espressione del volto è angosciata. «Faccia congestionata, gonfia, tumefatta. Gonfiore
sotto gli occhi che crea la fovea. Lingua secca; grande sete». C’è un altro rimedio che
rientra in questo quadro, spesso non capito, e che, nella maggior parte dei casi, sarà
somministrato prima di questo: Arsenicum. Esso ha gli stessi edemi e versamenti di Apis e
di Apocynum. Presenta freddo e dilatazione dell’addome e dei sacchi chiusi. Anche questo
è migliorato dal calore in tutti i sintomi e in se stesso; e in questo caso qui ha bisogno di
molto calore. Vuole stare in una stanza caldissima, ma ha qualcosa in più. Ha una
prostrazione mortale, una mortale ansia e una terribile agitazione che non si trova né
nell’uno né nell’altro dei due rimedi. C’è anche un intenso odore cadaverico che si sente
appena entrati nella stanza e che non appartiene a nessuno degli altri due rimedi. È in
questo modo che dobbiamo accostarci ai nostri rimedi e studiarli ad uno ad uno, ma
bisogna anche farne uno studio comparativo. I rimedi che hanno sintomi generali analoghi
devono essere paragonati anche in ciò che concerne il caldo e il freddo. In questo modo
otteniamo un elenco di quelli che migliorano col freddo e uno di quelli che migliorano col
caldo; e inoltre un altro elenco di rimedi non classificabili che non migliorano né con l’uno
né con l’altro. Questo è il punto di partenza; bisogna poi dividere e suddividere questi
elenchi, e così via di seguito.
«Muco giallo, denso, in gola. Grande sete. Sensazione di rigidità alla regione toracica.
Sensazione di pienezza, di dilatazione». Riflettendoci, noterete che la pienezza della
cavità pleurica non provoca dilatazione esterna perché ci sono ad impedirla le coste. Le
coste formano un muro e, di conseguenza, l’aumento di volume o la dilatazione si fa
sentire verso i polmoni e in basso, verso il diaframma. Ragion per cui si verifica una
dispnea sempre maggiore e viene la tosse. Questo rimedio, come Apis, deve stare seduto
sul letto; non può distendersi. Osserverete che la necessità di sedersi è una necessità
dell’idrotorace, perché la posizione allungata aumenta la pressione sui polmoni e restringe
il campo respiratorio; e così il paziente deve sedersi per permettere a questo pesante sacco
Apocynum cannabinum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 118
di liquido, la cavità pleurica, di andare giù verso il diaframma, cosa che produce una
pressione sull’addome e la dilatazione intestinale. «Sete al risveglio. Ha sete durante tutta
la giornata. Grande sete ma l’acqua non gli va». Ama l’acqua fredda ma questa disturba il
suo stomaco, gli provoca dolori o vomito, anche prima di riscaldarsi, gli causa tale
dilatazione o tali fastidi che egli si rifiuta di bere bevande fredde. Le bevande calde lo
riscaldano e lo fanno stare meglio, le bevande fredde lo fanno stare peggio. Ciònonostante
desidera bevande fredde.
Si verificano, in seguito, dilatazione e vomito. Troverete i pazienti così dilatati a livello
dei tessuti cellulari e in tale stato di anasarca, che vi sembrerà impossibile che possa
passare ancora del liquido dallo stomaco al sangue. Il paziente è pieno. I vasi sanguigni
sono dilatati, lo stomaco è dilatato e il paziente deve vomitare; e malgrado la dilatazione
di tutto il corpo egli beve e vomita. Può mangiare solo con difficoltà; non riesce a
trattenere il cibo che non sarà digerito. Da ciò proviene una parte dei suoi sintomi.
«Sensazione di pressione all’epigastrio e al torace», in maniera che gli è quasi impossibile
trovare fiato sufficiente per muoversi. Basta una piccolissima quantità di cibo per farlo
sentire gonfio. Al risveglio vuole mangiare qualcosa, ha una fame da lupi, ma il più piccolo
frammento di cibo, anche solo un boccone, gli produce dilatazione. Il suo stomaco è già
pieno di liquido ed egli vomita una gran quantità di acqua, di bile e di alimenti non digeriti.
Alla fine, con l’edema, lo stomaco diventa molto irritabile, come se non lasciasse passare
niente. Infine, l’intestino si paralizza. I reni non funzionano e passa a stento qualche goccia
di urina. La lingua si infiamma. Le mucose sono tutte infiammate e probabilmente lo è
anche lo stomaco. L’addome è molto gonfiocon versamento addominale.
In seguito si determina un altro stadio. Sembra che ad uno ad uno tutti gli organi
cessino di compiere le loro funzioni. Le ovaie e l’utero non compiono più la loro e, con
l’edema, compare la dismenorrea. Spesso sembra che sia essa all’origine dei disturbi;
infatti prima c’è l’indebolimento di questi organi e poi l’edema. La donna può passare da
uno stato di debolezza ed eccitazione nervosa all’amenorrea, in seguito alla fase di
sensibilità e dilatazione addominale, e poi all’edema.
Apocynum si è rivelato efficace nelle diarree che si alternano all’edema. Talvolta
mentre scompaiono tutti gli altri sintomi compare la diarrea: abbondante, gialla, acquosa
che fuoriesce involontariamente. Ho sentito parlare una volta di un medico che aveva
pescritto forti dosi di Apocynum in un caso di edema; comparve la caratteristica diarrea del
rimedio e, per tutto il periodo della sua durata, la milza, che era ingrossata, riprese le sue
normali dimensioni e i versamenti del corpo si riassorbirono, agli occhi del medico in
maniera del tutto innaturale. Quando mi riferirono il fatto, replicai: «Aspettate». Alla fine
il medico dovette sospendere la somministrazione di Apocynum e immediatamente ne
conseguì un’insufficienza cardiaca. L’uso allopatico della digitale produce un simile
effetto. Arriva il momento in cui il medico è costretto a sospenderne la somministrazione
e il paziente muore di insufficienza cardiaca; non si attribuisce mai la morte alla digitale e
il medico sembra non sospettare mai che la digitale ucciderà il paziente.
Le funzioni organiche sono alterate dovunque, a livello di reni, intestino, utero; e tutto
contribuisce alla formazione di edemi e versamenti. I disturbi urinari sono estremamente
penosi. Tra i primi sintomi, in moltissime affezioni, c’è l’oliguria. Ritenzione urinaria;
119
minzione dolorosa; c’è uno stimolo impellente e continuo di urinare. La vescica a volte è
piena a metà e tuttavia il paziente non può urinare. «Ritenzione con grande voglia di
urinare». «Paralisi degli arti. Bisogno urgente di urinare». Torpore e formicolio agli arti e
alla fine perdita totale della forza muscolare. Alcuni pazienti restano così per un certo
periodo di tempo e poi fa la sua comparsa l’edema.
Il rimedio, come ho già detto, ha delle fasi alterne; edemi che si alternano ad abbondanti
escrezioni. L’edema può essere alleviato da un’abbondante diarrea acquosa o da una
considerevole eliminazione spasmodica delle urine, tanto abbondante che viene da chiedersi
da dove provenga tanto liquido. Tutto ciò cessa all’improvviso. L’urina si rarefà, i
tessuti si infiltrano di sierosità e gli edemi e i versamenti progrediscono. Questi, dopo un
certo tempo, si arrestano e allora sopravviene l’insufficienza cardiaca. «L’urina diminuisce
sino ad un terzo della sua quantità normale, senza alcun dolore o fastidio né al rene, né
alla vescica. Anuria. Mancanza totale di urina nelle malattie cerebrali». Per un certo tempo
si è somministrato Apocynum a tutti i bambini enuretici e, siccome ne ha guariti molti,
deve possedere tale sintomo, ma in quel caso è un sintomo clinico. Non è sorprendente,
data la sua azione così marcata sulla vescica, che abbia guarito l’incontinenza urinaria.
«Edema degli organi genitali».
Ho menzionato la soppressione del flusso mestruale, l’amenorrea, ma questo rimedio
ha anche una marcata tendenza emorragica. Provocherà emorragie dappertutto ma
soprattutto
all’utero. Abbondanti emorragie. Le mestruazioni possono essere abbondanti, molto
ravvicinate e possono durare a lungo; ma si può anche avere un’emorragia uterina al di
fuori delle mestruazioni. La perdita ematica sarà così abbondante che porterà la paziente
all’anemia; e, in seguito, arriverà l’edema. Gli antichi medici omeopati avevano l’abitudine
di somministrare China nella maggior parte dei casi in cui l’edema si manifestava in
seguito ad un’emorragia. La sua azione era così universalmente benefica e alleviava i
pazienti così frequentemente, che raramente adoperavano altri rimedi. Ma Apocynum è un
rimedio anche per l’edema conseguente a emorragie. Molto spesso concorderà
perfettamente
con i sintomi dell’edema conseguente ad emorragia. «Menorragie prolungate, o
emorragia uterina della durata di sei settimane. Sangue espulso in grossi grumi, qualche
volta sotto forma liquida». Il flusso è moderato per uno o due giorni; poi diventa così
imponente che la paziente non può lasciare il letto. È costretta a restare sdraiata senza
muoversi. «Brandelli di mucosa o frammenti di membrana mescolati a sangue liquido.
Menorragia continua o parossistica», cioè flusso incessante fino all’esaurimento della
paziente. Questo somiglia a Phosphorus, Ipeca e Secale.
Nella maggior parte dei casi l’emorragia uterina cesserà dopo che la paziente avrà
perduto molto sangue. Nei rimedi che hanno il sangue tanto liquido quanto questo,
l’emorragia non si fermerà fino a che non si sarà prodotto nella paziente un profondo
esaurimento. In seguito, la dispnea, così come l’abbiamo descritta, impedirà alla paziente
di distendersi; di solito la dispnea è provocata da un idrotorace; ma si può trattare anche di
una congestione polmonare ipostatica se i pazienti sono stati a lungo seduti sul letto, in
maniera che i polmoni si sono riempiti gradualmente, dal basso in alto, e che così è andata
distrutta una gran parte della loro superficie respiratoria. «Grande oppressione all’epigastrio.
Respirazione difficile. Soffocamento. Respirazione sibilante e tosse». Apocynum ha
Apocynum cannabinum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 120
gli stessi rantoli di Antimonium tartaricum; questo infatti riempie i polmoni nella stessa
maniera e il paziente non può distendersi.
Il polso è piccolo e irregolare; polso impercettibile. Il paziente ha la tendenza a svenire
ogni volta che tenta di sollevare la testa dal cuscino. Il polso è piccolo e debole.
Versamento pericardico. Palpitazioni penosissime.
121
ARGENTUM METALLICUM
Cominceremo adesso lo studio dell’Argento sotto la sua forma metallica. Non c’è
niente di strano nel fatto che sia un rimedio dall’azione profonda, perché è stato utilizzato
simbolicamente e terapeuticamente lungo tutto l’arco della storia. È stato considerato una
sostanza preziosa in tutte le epoche dell’umanità. È un antipsorico e, per i suoi sintomi, io
lo considero anche un antimicotico. Esso penetra profondamente nell’organismo. Attacca
in maniera particolare i nervi e le guaine nervose; presenta disturbi lungo i tragitti nervosi.
Tutte le cartilagini del corpo ne sono colpite. Produce l’ipertrofia delle cartilagini,
l’ispessimento della parte cartilaginosa delle articolazioni, della cartilagine delle orecchie
e del naso. Produce escrescenze, tumori alle cartilagini e infiltrazioni. Attacca la sostanza
dei centri nervosi. Per gli organi è un rimedio profondo. È più di un normale rimedio,
poiché colpisce tutto ciò che è proprio all’uomo. Particolarmente quelle fibre nervose che
trasmettono i messaggi. Colpisce a fondo il cervello apportandovi delle modificazioni e un
progressivo rammollimento.
Una caratteristica strana dell’azione generale del rimedio sull’uomo è quella di colpire
di preferenza soprattutto le sue facoltà intellettuali. Disturba appena la sfera affettiva;
produce leggeri o vaghi cambiamenti della volontà. Ma memoria e intelletto ne sono
turbati sempre di più fino ad arrivare all’imbecillità. In casi di grandi sofferenze – ed esso
ne è pieno – colpisce la facoltà di ragionamento. In quasi tutti i suoi dolori, cefalea,
lombaggine e i dolori laceranti che produce in tutto il corpo, turba la memoria e il
ragionamento. Turba la capacità di pensiero del paziente. E questo avviene soprattutto in
coloro che abitualmente lavorano con le loro facoltà intellettuali: uomini d’affari, studenti,
conferenzieri e pensatori. Coloro la cui funzione è quella di ragionare arrivano ad uno
stadio in cui non possono più farlo o in cui il minimo sforzo psichico provoca loro delle
vertigini. Sono stanchi. Tutti i loro sintomi si aggravano dopo aver dormito. Invece di
affrontare riposati il nuovo giorno, si svegliano la mattina psichicamente stanchi e deboli,
al punto da potersi appena muovere; a gran fatica radunano le proprie energie in vista di un
altro giorno di sforzi psichici o fisici. Se iniziano nuovi lavori intellettuali, accusano
cefalea, un mal di testa soprattutto frontale, ma anche occipitale.
Un’altra caratteristica bizzarra di questo rimedio sono i moltissimi dolori laceranti
lungo i nervi, soprattutto agli arti inferiori. Il paziente, mentre riposa, ha una sensazione di
lacerazione, come se i nervi fossero fatti a pezzi. Il tempo umido e freddo, i temporali,
provocheranno reumatismi, non tanto con gonfiori, sebbene ve ne siano, quanto con dolori
localizzati apparentemente nelle cartilagini e dolori lungo i nervi. Tali dolori sono talmente
vivi che il paziente non può stare fermo. Ne deriva col tempo umido e freddo o dopo
aver preso freddo, uno stato reumatico alle articolazioni e ai nervi che lo costringe a
camminare senza posa. Sebbene sia terribilmente stanco, spossato, il dolore è talmente
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 122
forte che lo obbliga a camminare. Tali dolori spesso si attenuano bevendo molte tazze di
caffè che sopprimono la nausea, ma gli lasciano ogni sorta di malesseri; rischierà il crollo
totale e, a lungo andare, diventerà quasi un buono a nulla. «Debolezza psichica.
Prostrazione
fisica». Dolori laceranti. Affezioni alle articolazioni e alle cartilagini articolari.
Dolori laceranti alle ossa, al punto da ridurre il paziente un relitto, un vecchio organismo
cascante, mentre invece è ancora giovane. «Un uomo di quarant’anni ne dimostra ottanta».
Tutti i dolori diminuiscono col movimento.
Argentum metallicum presenta anche molte infiltrazioni. Le cartilagini infiammate si
infiltrano; vi si formano delle nodosità dure. Vi è sovrabbondanza di tessuto cartilaginoso
di modo che intorno alle articolazioni le cartilagini si ispessiscono. È ispessita nell’orecchio
e nel naso. Infiltrazione di tipo epiteliomatoso. Questo rimedio si è rivelato un ottimo
palliativo nello scirro e nell’epitelioma. Ha guarito l'epitelioma. È stata constatata la
guarigione di un epitelioma al collo dell’utero.
Presenta ulcerazioni dappertutto; ma sono ulcere che hanno origine nel tessuto cartilaginoso,
si fanno strada attraverso il tessuto cellulare e suppurano abbondantemente. Le
ulcere si infiltrano alla base e si induriscono.
Un’altra caratteristica importante è l’affinità con i testicoli, dove la sua azione è
predominante sul lato destro: ovaio sinistro – testicolo destro. È singolare che in un sesso
produce i sintomi da un lato del corpo e nell’altro li produce dal lato opposto. Ha guarito
ogni specie di tumori, l’aumento di volume dell’ovaio e infiltrazioni tissulari.
È un rimedio freddoloso. Vuol sentire caldo e i suoi dolori col calore si calmano. Le
cefalee migliorano col calore, con la pressione, con una fasciatura. Molte volte ha guarito
delle cefalee con queste modalità, specialmente quando il paziente voleva avvolta la testa
in panni caldi. Noi classifichiamo questo paziente tra quelli che mancano di calore vitale.
Egli vuol sentire caldo.
Il paziente sarà magro, diventerà sempre più magro, sempre più nervoso, sempre più
sensibile. Capriccioso. Le donne che hanno bisogno di Argentum metallicum si comportano
spesso in maniera così strana e così inesplicabile negli stati di nervosismo (paragonatelo
con Argentum nitricum) che perdono tutte le simpatie delle amiche e vengono trattate da
isteriche. I disturbi nervosi sono profondamente radicati. Esse diventano sempre più
sensibili all’ambiente. Lo stato psichico di Argentum metallicum somiglia esattamente a
quello che nasce da una disorganizzazione di ciò che lo circonda, a quello suscitato dalle
emozioni, dalla perdita dell’equilibrio psichico causato dalla paura, dalla collera, dallo
spavento, dal turbamento della mente; poiché questo paziente è particolarmente sensibile
all’ambiente e particolarmente turbato dalle contrarietà.
Con i dolori compare il delirio, e non quel delirio involontario che osserviamo nelle
febbri adinamiche, bensì un delirio selvaggio e furioso. Il paziente è assalito dalla rabbia in
uno stato di sovreccitazione psichica; dice cose stupide a grande velocità. A volte, durante
la conversazione, attraversa uno stadio di inconsueta eccitazione nel corso della quale si
perde nei suoi pensieri. In quei momenti si direbbe ubriaco, passa da un argomento
all’altro e balbetta. Per un istante sembra molto teso e la sua mente sembra attivissima, poi
dimentica quello di cui parlava.
«Poco incline a parlare tra la gente». Perché non è competente. Ha la mente affaticata
123
e dimentica di cosa sta parlando. Perde il filo del discorso; si rifiuta di parlare. Perché
parlando ha dei disturbi. Se è costretto a rispondere, ha degli stordimenti, si sente strano
dovunque e ha delle scosse o degli shock nervosi. E, quando è stanco, è attraversato da
scosse come da una corrente elettrica. Tutto questo appare all’improvviso, ma il momento
più propizio per la comparsa di tali scosse, è quello in cui sta per addormentarsi. Egli pensa
che a quell’ora è finalmente libero da tutte le difficoltà della giornata e può riposarsi, ma
nell’istante in cui il sonno lo invade è scosso dalla testa ai piedi da un sussulto, poi da un
altro e da un altro ancora; a volte questi sussulti che lo scuotono dalla testa ai piedi si
susseguono per tutta la notte. I suoi arti sobbalzano, le gambe sono prese da scosse e
contrazioni nervose; a quel punto si alza e si mette a camminare; tenta di sbarazzarsene
camminando. Questo sintomo compare nelle sperimentazioni di Argentum nitricum, ma
appartiene anche ad Argentum metallicum, e da molto tempo quest’ultimo lo guarisce.
Hahnemann, nel suo studio su questo rimedio, specifica l’importanza dei sussulti al
momento di addormentarsi. Sussulti degli arti. Come una scossa elettrica che scuote tutto
il corpo.
Il paziente è «ansioso a proposito della propria salute. Pensa che la propria salute sia
sul punto di crollare», Perché è sempre più debole. Non può camminare benché sia sempre
più agitato. Non può fare alcuno sforzo, né psichico né fisico, senza esserne angosciato. Se
fa uno sforzo mentale o entra in una stanza calda, è preso da vertigine, e questo è
un’eccezione che appartiene ad alcuni disturbi della testa e del sensorio, Perché di solito è
disturbato dal freddo. In casa con la porta chiusa, è preso da vertigine.
Una modalità del rimedio che ha suscitato stupore è quella per cui molti dei suoi
disturbi e dei suoi dolori sopravvengono a mezzogiorno preciso. Sono brividi, cefalee,
dolori ovarici.
Il paziente ha stordimenti e vertigini come se avesse bevuto. Le cefalee sono localizzate
alla fronte e all’occipite. Ha attacchi cerebrali da un lato della testa. Cefalee da un lato.
Nevralgia cefalica acuta da un lato come fosse localizzato in fondo al cervello e ne avesse
colpito una metà. Le emicranie sono state localizzate soprattutto a destra, nei pazienti dalla
salute malandata che un’esposizione al sole ha spossato e abbattuto. Zone pruriginose al
cuoio capelluto, alle orecchie e qua e là sul corpo. Prurito e bruciore simili a quelli dei
geloni. In Argentum metallicum c’è il bruciore e il prurito, come in Agaricus, alle dita dei
piedi e alle orecchie; il paziente si gratta, ma il grattarsi non calma il prurito finché si
scortica la pelle, fino a farla sanguinare; ma grattandosi non sta meglio. L’interno delle
orecchie è sempre a vivo perché il paziente sta sempre a grattarsi e a frugarci dentro. Si
gratta fino a scorticarsi a causa del pizzicore, del prurito e del bruciore.
Un’altra particolarità curiosa è nell’occhio. Argentum metallicum più che il globo
oculare colpisce le palpebre. Colpisce la vista; produce l’indebolimento e la perdita della
vista; ma produce anche l’infiltrazione delle palpebre e il loro ispessimento fino a renderle
dure quasi quanto le cartilagini. La mucosa è infiltrata e dura e il paziente non può aprire le
palpebre. Queste sono chiuse da uno spasmo; e possono essere separate solo con la forza.
C’è una blefarite con ispessimento e infiltrazione. Abbondante secrezione. E poiché
stiamo esaminando una zona in cui si può riscontrare il catarro, lasciate che ne approfitti
per segnalarvi che, in questo rimedio, dovunque, riscontreremo secrezioni catarrali passiArgentum metallicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 124
ve. A volte sarà una secrezione spessa e gialla; ma allo stesso tempo sarà una secrezione
passiva, con uno stato passivo della mucosa. Ma la secrezione principale, caratteristica, di
Argentum metallicum è costituita da un muco grigio, denso, appiccicoso. L’espettorazione
che proviene dai polmoni, dalle vie aeree, dalla trachea, dalla laringe, è muco grigio. Muco
grigio proviente dalla vagina, dall’uretra, dagli occhi. Solo in alcuni casi c’è una secrezione
gialla. Quando compaiono per esempio delle ulcerazioni alla laringe o sulle palpebre,
abbiamo allora delle secrezioni dense, gialle che ne fuoriescono; ma eccezion fatta per le
superfici ulcerate e per l’uretra, le secrezioni generalmente saranno grigie. Questo rimedio
ha guarito vecchi casi di blenorragia cronica.
Se noi non conosciamo il carattere generale di un rimedio, non sappiamo cosa
dobbiamo aspettarci. Se ne conosciamo il carattere generale, sappiamo quello che dobbiamo
aspettarci . Quando ci imbattiamo in una regione in cui si verifica esattamente
l’opposto, allora sappiamo che è un carattere particolare che non si conforma al carattere
generale. Ma da principio dobbiamo distinguere ciò che è generale, ciò che ci si deve
aspettare, ciò che appartiene alla natura del rimedio, in maniera che, quando incontriamo
un carattere opposto, possiamo riconoscerlo come contrario, come sintomo particolare,
come eccezione.
Ecco uno dei tratti caratteristici del prurito di Argentum metallicum: «si gratta a sangue
l’interno dell’orecchio». Il prurito in realtà colpisce tutto l’orecchio esterno e si estende
all’interno; il paziente si gratta l’orecchio fino a farlo diventare rosso, gonfio e sanguinante.
La cartilagine dell’orecchio è piena di noduli e di protuberanze; è infiammato.
Anche le cartilagini del naso sono infiammate. Argentum metallicum guarisce un gran
numero di casi operabili, nei quali il chirurgo toglie una parte di cartilagine dall’interno del
naso, per permettere al paziente di respirare meglio. «Ispessimento delle ossa all’interno
del naso; ispessimento e ipertrofie della mucosa e del tessuto cellulare del condotto
nasale». Argentum metallicum è spesso indicato in casi di questo genere e la sua azione è
assolutamente incontestabile. Le infiltrazioni continuano il loro lavoro di ispessimento e
indurimento, e poi si verificano i versamenti nelle articolazioni. Argentum metallicum è
uno dei rimedi più importanti da conoscere nella necrosi delle cartilagini, in qualunque
parte del corpo esse siano. Ma contemporaneamente ci devono essere i sintomi nervosi e
psichici che ho descritto.
Il paziente ha colorito pallido, l’aria stanca, malaticcia, è roso dai dispiaceri. È un
essere minato. Un paziente Argentum metallicum è un individuo che avrebbe dovuto
consultare un medico molti anni prima, ma che, ancora adesso, se non è andato troppo in
là, può essere recuperato e beneficiare del trattamento.
«Tensione e dolorosi stiramenti alla gola. Il paziente, durante l’espirazione, ha
l’impressione
che la gola sia irritata, a vivo». Tale sensazione si estende alla laringe. «Sensibilità
dolorosa respirando. Sensazione di escoriazione alla laringe quando tossisce. Grandi
quantitivi di muco grigio espettorato facilmente. Sensazione di tensione ai pilastri del velo
palatino a destra».
Argentum metallicum presenta disturbi addominali. Sensazione di indolenzimento, di
contusione, all’addome. Se tali disturbi progrediscono dopo l’infiammazione catarrale
delle mucose sino alla congestione generale di tutti i tessuti dell’addome, compare la
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diarrea, o una stipsi del tipo più ostinato, la tubercolosi dei gangli mesenterici, con
dimagramento, debolezza e tremore. Sensazione di avere qua e là nel corpo delle paralisi.
Sensibilità dolorosa di tutto l’addome, in relazione con i disturbi urinari. Possiede la
facoltà di fabbricare, con lentezza, dei tessuti, come nelle affezioni tubercolari e cancerose
e, come abbiamo già detto, nelle infiltrazioni. Le feci sono secche, come la sabbia. Feci
lienteriche, nauseabonde.
Infiammazione catarrale delle mucose delle vie urinarie e di tutto il tratto urinario.
Guarisce l’albuminuria, il diabete con zucchero nelle urine e un gran numero di altre
disfunzioni renali, che sopravvengono in organismi in cattivo stato, malandati. Enormi
quantità di urine simile a latticello. Abbondante emissione di urine. Enuresi infantile.
Incontinenza notturna dei pazienti di temperamento nervoso, dall’organismo malandato.
Argentum metallicum ha un’efficacia innegabile sull’apparato genitale maschile e
femminile. Nell’uomo colpisce in maniera del tutto particolare i testicoli e le mucose del
tratto genitale. Esso infiltra i testicoli e li indurisce. Si legge nei testi: «dolore simile a
schiacciamento al testicolo destro». «La pressione degli abiti aumenta il dolore quando
cammina». Infiammazione con infiltrazione. Orchite cronica. Ha guarito un testicolo
sospetto di essere affetto da cancro; l’affezione era cominciata nell’epididimo, a seguito di
blenorragia.Infiammazione, indurimento, gonfiore, bruciore e punture.
Un altro sintomo è qui di grande importanza: «secrezione blenorragica uretrale,
gialloverdastro,
indolente dopo l’inizio, datato otto mesi prima». Questo sintomo clinico è stato
verificato. È naturale che la secrezione blenorragica sia densa, gialla o verde-giallastra nel
primo stadio, e poi diventi sempre più chiara fino a diventare biancastra, più o meno densa
e, alla fine, allo stadio cronico, bianca. Argentum metallicum è il rimedio adatto quando la
secrezione resta gialla. Il dolore è completamente sparito e in genere, quando cessa il
dolore, la secrezione si schiarisce rapidamente; ma, nel caso di Argentum metallicum, il
dolore cessa, la secrezione diventa passiva, l’uretra perde la sensibilità dolorosa e la
mucosa perde in gran parte le sue anormali sensazioni; tuttavia persiste la densa secrezione
verdastra o giallastra.
In questi vecchi casi ribelli, con secrezioni passive che durano ormai da molto tempo,
che restano ancora gialle, ancora dense, siamo imbarazzati nel trovare un rimedio. Essi
non cederanno ai normali rimedi, entrano nella cerchia di un gruppo di rimedi particolari:
Argentum metallicum, Alumina, Alumen, Sulphur. Sono rimedi ai quali si pensa, in
genere, nel primo periodo; è lo stato generale, costituzionale, del paziente, che dà ai suoi
sintomi il loro carattere.
Nella donna, troviamo: i disturbi ovarici, l’infiltrazione, la durezza, le cisti, le cisti
ovariche, i tumori ovarici, le ovaie indurite, molto grosse e dure, soprattutto il sinistro.
(Testicolo destro, ovaio sinistro). Dolore all’ovaio sinistro e al dorso. Prolasso con dolore
all’ovaio sinistro. Lombalgia in posizione seduta. I casi di guarigione riguardano prima di
tutto l’ovaio sinistro, sebbene il rimedio guarisce le affezioni di entrambe le ovaie.
Ecco ancora una caratteristica di Argentum metallicum: la debolezza, il rilassamento
muscolare, in tutto il corpo. Se lo osserviamo negli organi pelvici, sarà sotto forma di
rilassamento dei muscoli che sostengono l’utero, del legamento largo, ecc.; essi lasciano
che l’utero si abbassi; in altri termini, si verifica un prolasso. Vi stupirete nell’apprendere
Argentum metallicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 126
che i rimedi omeopatici sono meravigliosi per il loro potere di produrre tonicità, e
attraverso questa, di riportare l’utero prolassato nella sua normale posizione e di sopprimere
la sensazione di avere l’utero tirato in giù, e di avere gli organi interni spinti in fuori,
così come le donne generalmente la descrivono. Sono tutte sensazioni che accompagnano
il prolasso. In questi casi Argentum metallicum è uno dei rimedi più appropriato.
Infatti, in esso, in tutti gli organi pelvici, c’è stasi e aumento di peso, i tessuti sono
infiltrati, probabilmente induriti. Il collo dell’utero è congestionato e indurito, molto
ingrossato. Vi compaiono delle ulcerazioni. Questo rimedio si è rivelato un palliativo
nell’epitelioma del collo, con dolori urenti, pungenti, con secrezione abbondante, putrida,
verde-giallastra e sanguinolenta. Ha guarito la tendenza alla menorragia; se i sintomi e lo
stato generale concordano, sarà presto vinto il rilassamento che deve essere presente nelle
emorragie. Ulcerazione dell’utero; secrezione purulenta, icorosa. «Qualche volta, vi è
secrezione acquosa, sanguinolenta, dalla puzza insopportabile». È un rimedio di grande
utilità in caso di leucorrea terribilmente nauseabonda ( Kalium arsenicatum, Kalium
phosphoricum). «Collo dell’utero molto gonfio, simile ad una massa spugnosa, eroso da
ulcere profonde che vanno in diverse direzioni». Quando è stato somministrato in un caso
di scirro dell’utero, abbiamo osservato: «In meno di tre giorni l’odore era completamente
sparito». Quando un rimedio agisce in questo modo, esso arresta effettivamente
l’evoluzione.
Infatti, uno stato canceroso che porterebbe alla morte in quattordici-sedici mesi, si
prolungherà per due o tre anni e la paziente non soffrirà. Se il rimedio è indicato arresta
l’evoluzione dell’ulcerazione, frena il danno, rende la paziente tranquilla e la fa vivere
ancora per anni. Nelle affezioni cancerose lo stato di salute è a livello abbastanza basso; e
le lesioni generalmente vanno oltre le possibilità di una restituzione ad integrum.
Veniamo adesso alla laringe. Argentum metallicum è un meraviglioso rimedio per la
laringe. Afonia con infiammazione, dopo un eccessivo uso della voce, come avviene ai
cantanti e a coloro che devono parlare molto a causa della loro professione. Si verifica
allora una debolezza paralitica delle corde vocali. In questo rimedio si trova dovunque un
aggravamento ad ogni piccolo sforzo un po’ prolungato, una tendenza paralitica che si
aggrava al minimo sforzo. Accade lo stesso ai polmoni e a tutte le altri parti del corpo. Così
compare l’afonia. Applichiamo qui tutto ciò che sappiamo sulla capacità del rimedio di
creare delle infiltrazioni: abbiamo la tubercolosi della laringe. I cantanti, coloro che
parlano in pubblico, che sono forbiti, nervosi, che hanno una cattiva digestione, una
pesante tara ereditaria, si ammalano di tubercolosi alla laringe e perdono la voce. Segue
un’ulcerazione. E alla fine la malattia si estende ai polmoni. I pazienti dimagriscono molto
e presentano sudorazione notturna. «Afonia» generalmente dolorosa.
Anche i raffreddori si fissano sulla laringe. «Non può dire neanche una parola ad alta
voce; continuo solletico alla laringe, che provoca la tosse». Irritazione e sensazione di
escoriazione alla parete superiore della laringe. Il riso aggrava la tosse, perché provoca il
solletico alla laringe, il paziente si raschia la gola ed espelle una quantità di muco grigio.
Se l’irritazione si localizza ai bronchioli o ai polmoni, il riso provocherà la tosse e il
paziente espellerà muco grigio. «Punte di irritazione alla biforcazione della trachea,
quando si usa la voce parlando, ridendo o cantando». «Voce aspra e rauca; tubercolosi
laringea»; accade nei giovani avvizziti; in un giovanotto che non ha più di venticinque anni
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e ne dimostra cinquanta e che ha molte rughe come se avesse avuto molte preoccupazioni.
Costui ha una tosse secca che emette un po’ di muco grigio. Tuttavia può accadere che sia
asciutto e nervoso e che attenda alle sue occupazioni abbastanza facilmente. Ha una tara
ereditaria tubercolare. La sua tosse è una tosse profonda; che peggiora quando parla,
quando ride, e in una stanza calda. Il riso provoca la tosse e la secrezione di muco nella
laringe. Argentum metallicum eliminerà questa tubercolosi incipiente con tosse secca e
irritante.
Particolare appannaggio di questo rimedio è una tosse secca e penosa. In nessun caso
rischiamo di avere quelle tossi violente, spasmodiche, che scuotono il paziente, come
quella di Bryonia. Quando il paziente tossisce, ha una sensazione di irritazione alla
laringe. «La tosse è accompagnata da un’espettorazione facile». Il paziente generalmente
tossisce non tanto per espellere il muco, ma per calmare la leggera irritazione; quando c’è
muco, di solito è espettorato con facilità. Non è neppure difficile da staccare come in molti
altri rimedi. «Muco alla laringe che si stacca facilmente». Il paziente si raschia
semplicemente
la gola e lo fa risalire sforzando leggermente la laringe. Ci sarànno tosse e
raschiamento della laringe durante il giorno e la sera, più accentuati in una stanza calda e
attenuati all’aria aperta e col movimento.
Argentum metallicum ha una sensazione di debolezza al torace. Vi sono due rimedi
che hanno tale debolezza toracica e difficilmente li potete distinguere l’uno dall’altro. La
voce è debole, il torace debole; c’è la sensazione che sia difficile respirare, parlare, tossire,
per la grande debolezza dei muscoli toracici. I due rimedi sono: Argentum metallicum e
Stannum. Grande debolezza dei muscoli del torace. Il paziente si dilunga molto su questa
debolezza; essa supera tutto quello che la tubercolosi potrebbe giustificare. È una
sensazione
di debolezza muscolare,e di debolezza paralitica al torace. Certo, è completamente
diversa da Antimonium tartaricum, che ha anch’esso una terribile debolezza toracica, ma,
come ricorderete, in quel rimedio la debolezza si manifesta nelle affezioni acute. Questo
invece è adatto ai disturbi che si protraggono, alle malattie di lunga durata, in modo che il
sintomo «grande debolezza toracica» significa quello che ho tentato di descrivere e che i
pazienti non sempre riusciranno a descrivere malgrado gli sforzi. Essi diranno: «Dottore,
mi sento tanto debole al torace!».
Questo rimedio ha anche una quantità di sintomi cardiaci. Palpitazioni stando coricato
sul dorso. «Sensazione di tremore al torace». È una sensazione di fremito, vibrazione o
tremore al torace, secondo la descrizione che faranno i diversi pazienti. Tale debolezza
con tremore di tutto il corpo, delle mani e dei piedi, tali palpitazioni con tremore generale,
sono sintomi molto spiccati in questo rimedio. «Palpitazioni frequenti. Palpitazioni durante
la gravidanza, durante la notte, associate a cefalea».
Tutto ciò accompagna una debolezza generale, una debolezza che aumenta
progressivamente.
A causa di tale debolezza generale le ginocchia si urtano mentre cammina.
Tremore alle ginocchia con palpitazioni e debolezza generale. Gli arti si irrigidiscono.
«Torpore degli arti, come se fossero addormentati». Perdita di forza muscolare. Una
quantità di disturbi si accentuano durante il riposo. Dolori al dorso e agli arti, stando
seduti, che si calmano camminando. In questo rimedio è presente tutta la sovreccitazione
che in un rimedio è possibile trovare.
Argentum metallicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 128
ARGENTUM NITRICUM
Esaminando i sintomi di questo rimedio troveremo che dominano i caratteri relativi
all’intelligenza come nel metallo, mentre l’area affettiva è turbata in maniera limitata. In
esso predominano i sintomi psichici. All’inizio ci saranno i disturbi della memoria, i
disturbi della ragione; il paziente diventa irrazionale, fa cose strane e arriva a strane
conclusioni; fa cose insensate. Ha ogni sorta di immaginazioni, illusioni, allucinazioni. Ha
la mente in subbuglio per l’affluire di pensieri conturbanti e, soprattutto la notte, i pensieri
lo torturano a un punto tale da renderlo estremamente ansioso; tutto questo lo mette in uno
stato di ansia frenetica; non può stare fermo; allora esce e cammina ... cammina senza
tregua ... e più velocemente cammina più velocemente pensa di dover camminare ... e
cammina fino a stancarsi.
Gli vengono alla mente nozioni, idee e paure strane. Ha sensazioni di disgrazie o
malattie imminenti. Ha l’idea bizzarra che se passerà davanti ad un certo angolo della
strada, ciò gli provocherà una sensazione particolare, cadrà e gli verrà un colpo; allora, per
evitarlo fa il giro dell’isolato; evita di passare da quell’angolo di strada per paura di fare
qualcosa di anormale. Il suo stato psichico è così indebolito che egli lascia penetrare nella
mente ogni sorta di impulsi. Gli affluiscono alla mente pensieri strani, per esempio:
quando passa su un ponte o sale in un luogo elevato, pensa che potrebbe uccidersi o che
forse potrebbe saltare nel vuoto; che succederebbe se saltasse? ... e a volte gli viene
veramente l’impulso di saltare nell’acqua al di sopra del parapetto. Guardando da una
finestra, dice a se stesso che sarebbe orribile saltare da quella finestra... e a volte gli viene
veramente l’impulso di saltare. Ha paura della morte, ha uno spaventoso timore al pensiero
che la morte sia vicina; e spesso, come Aconitum, predice il momento in cui morirà.
È ansioso quando aspetta con piacere qualcosa, quando considera con piacere la
prospettiva di fare ciò che sta per fare o che ha promesso di fare, o quando è in attesa di
qualcosa. È in ansia quando deve recarsi dove è stato invitato, almeno finché non arriva il
momento di andarci. Se deve viaggiare in treno, è ansioso, è pieno di paura e di timori ed
è preso da spasmi nervosi, fin quando non sale sul vagone; a quel punto l’ansia scompare.
Se deve incontrare una certa persona all’angolo della strada, è in ansia e spesso, suda
abbondantemente fino a quando l’appuntamento non è passato. Non solo prova quel
particolare sintomo in quel momento, ma in conseguenza dell’ansia sopravvengono anche
altri sintomi.
È sovreccitabile, va facilmente in collera e questo finisce col fargli venire dei dolori.
Quando va in collera, diventa violento e la conseguenza è una cefalea; le collere sono
seguite da tosse, dolori al torace e stanchezza. L’ansia che prova in queste circostanze,
risveglia i suoi disturbi. Quando si appresta ad andare in qualche posto, che sia un
matrimonio, o l’opera o se succede qualcosa di insolito, è preso dall’ansia, dalla paura, ed
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è probabile che abbia anche la diarrea. Si dice, nei testi, che il paziente giustifichi con ogni
genere di curiose ragioni la sua strana condotta, sforzandosi di dissimulare in qualche
maniera il proprio disordine di cui è cosciente. È triste, malinconico e confuso. La vista di
edifici molto alti gli dà le vertigini, e la vertigine si aggrava o compare quando chiude gli
occhi; con la vertigine vi sono ronzii alle orecchie, una grande debolezza e tremore.
Cefalee per affaticamento intellettuale e stanchezza cerebrale. Il paziente soffre di
esaurimento cerebrale, cefalea, sovreccitazione e spasmi nervosi, malattie organiche
cardiache ed epatiche negli uomini di affari, studenti, lavoratori intellettuali, in coloro che
sono sottoposti ad emozioni prolungate, attori che hanno sostenuto a lungo lo sforzo di
presentarsi al pubblico. Questo stato psichico aumenta fino alla comparsa di stanchezza
generale con tremore, paralisi, torpore, disturbi di tutte le funzioni, palpitazioni, battiti su
tutto il corpo. Il nervosismo dura fino a quando tutti gli organi del corpo si ammalano. Lo
stomaco si rifiuta di digerire, gli alimenti sembra che si trasformino in gas, il paziente è
gonfio e soffre. La circolazione sembra molto disturbata e inoltre ci sono le palpitazioni.
Vasi sanguigni ostruiti e pulsazioni su tutto il corpo. I vasi sanguigni si alterano.
Degenerazione
ateromatosa e dilatazione delle vene, varici. Ulcerazioni sulla pelle e sulle
mucose. Tale stato perdura, il cuore diventa sempre più debole, le labbra e le estremità
diventano fredde e cianotiche, e tutti questi disturbi si aggravano quando il paziente, come
dicevamo,sta per andare all’opera, o ha un appuntamento o un invito. Argentum nitricum è
il rimedio nervoso per eccellenza, con molti sintomi spinali e dolori laceranti che vanno
dal dorso alle estremità; dolori lancinanti, folgoranti, come si trovano nell’atassia
locomotoria.
Vi è una importante particolarità che caratterizza questo paziente nel suo insieme e che
mette in rilievo i suoi sintomi, con qualche eccezione, ed è che somiglia a Pulsatilla: infatti
desidera l’aria fresca, bevande fresche, alimenti freddi, bevande ghiacciate, gelati; vuole
tenere la testa al fresco; in una stanza calda soffoca. Soffoca se indossa abiti pesanti, vuole
le porte e le finestre aperte, in un’atmosfera chiusa non può respirare e soffoca se vi sono
altre persone nella stanza; non può andare in chiesa né a teatro, non può andare in luoghi di
svago o di riunioni e deve restare a casa. Ha paura della folla e di altri luoghi.
Troviamo ulcere dappertutto, ma soprattutto sulle mucose. Vi sono ulcere nella gola,
sulle palpebre e la cornea, ulcerazioni della vescica, dell’utero, della vagina, e delle parti
più esterne dell’apparato genitale. Questa tendenza alle ulcerazioni appare abbastanza
strana; non è strano che questo rimedio abbia nella sua patogenesi una simile tendenza
quando l’allopatia lo usa per cauterizzare le ulcere? e tuttavia le cicatrizza perfettamente.
Sappiamo che Phosphorus brucia, aumenta la tendenza alle ulcerazioni, approfondisce le
ulcere, mentre Argentum nitricum provoca la cicatrizzazione. Sulle mucose riscontriamo
eruzioni rossastre, granulazioni, vasi dilatati, colorazione violacea. Ulcere sensibili.
Nella donna i disturbi si manifestano prima e durante le mestruazioni. Il momento in
cui sono più accentuati è quello; se la donna presenta sintomi di Argentum nitricum, è
possibile che essi siano al loro massimo in quel periodo. La paziente soffre di violentissime
dismenorree, di sovreccitazione nervosa, di manifestazioni isteriche, e le sue mestruazioni
sono anormalmente abbondanti. Questo rimedio ha la tendenza alle emorragie. Le
ulcere sanguinano; vi sono epistassi, emottisi, ematuria; leucorrea abbondante, abbondanti
Argentum nitricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 130
mestruazioni, menorragie, sanguinamento delle mucose in generale e dell’utero. Ematemesi:
Argentum nitricum ha guarito vecchie e inveterate ulcere gastriche quando sono
accompagnate da ematemesi.
L'aggravamento nel periodo mestruale è un tratto caratteristico; nel periodo intermestruale
i sintomi sono carenti. Questi sono palpitazioni, tremori, il freddo della pelle,
malgrado il desiderio di aria fredda, il colore bluastro delle labbra, il freddo delle
estremità, il colorito blu e il freddo degli arti inferiori,dai piedi alle ginocchia, e delle mani
e degli avambracci sino ai gomiti; e ciònonostante la paziente desidera il freddo e gli
alimenti freddi. In altri momenti questi sintomi possono non esistere; è una particolarità
importante.
«Il paziente non può coricarsi sul fianco destro, perché questa posizione dà origine a
molte palpitazioni». Abbiamo un gran numero di rimedi con palpitazioni più accentuate
quando il paziente sta coricato sul fianco sinistro, ma sono rari i rimedi con palpitazioni
che si aggravano stando sul fianco destro ( Alumen, Badiaga, Kalmia, Kalium n., Lilium
tigrinum, Platina, Spongia). La cosa è poco comune, strana, rara e singolare. È una
caratteristica così notevole di Argentum nitricum che, in larga misura, riveste carattere
generale perché è un sintomo cardiaco e perché è mescolato ai sintomi generali. Per
questo aggravamento, il paziente è costretto ad assumere una posizione diversa; si deve
alzare e camminare. Egli dirà che, se si corica sul fianco destro, sente battiti dalla testa ai
piedi, battiti dappertutto, pulsazioni generalizzate. Non dimenticate tutti questi caratteri
generali, quando arriveremo ad applicarli nelle loro particolarità, e non dimenticate i
caratteri particolari tra i sintomi generali. Ricordate che questo rimedio è uno dei più
flatulenti della Meteria Medica. Il paziente è dilatato fino a scoppiarne; e sente un leggero
sollievo con l’emissione di aria dall’ano o con le eruttazioni.
È ossessionato dalla spiacevole idea che tutte le sue iniziative debbano fallire. Mentre
cammina è assalito da un’ansia che lo fa venir meno e lo fa camminare più velocemente.
Troverete dovunque che predominano i sintomi intellettuali.
Le cefalee sono di carattere congestizio, con battiti; sono attenuate dal freddo e da una
fasciatura stretta. Cefalee per sforzi psichici o per sovreccitazione con vertigini, nausee e
vomiti. Dolori al lato destro della testa che dilaniano, taglienti, pungenti, pulsanti. Il
paziente ha l’impressione che la sua testa sia aumentata di volume.
I sintomi oculari sono troppo numerosi per citarli. Il loro carattere generale è quello
che riscontriamo nei catarri con ulcerazioni; migliorano col freddo. Tutti i sintomi oculari
si aggravano stando seduti vicino al fuoco in una stanza calda. Il paziente desidera
compresse fredde, lavaggi con l’acqua fredda. Intensa fotofobia; avversione per la luce,
soprattutto in una stanza calda; il paziente desidera il freddo e l’oscurità. Vi sono molti
gonfiori e turgori dei vasi sanguigni dell’occhio, e anche rossore e aspetto escoriato, a
vivo. «Chemosi con stenosi dei vasi sanguigni». «Cornea opaca». «Ulcerazione della
cornea nei neonati; abbondante secrezione purulenta della palpebra»; é per questo che gli
allopati anticamente e quasi fino ai nostri giorni hanno utilizzato Argentum nitricum.
Fotofobia dopo aver cucito a lungo o dopo aver letto brani con caratteri di stampa piccoli.
Ipermetropia improvvisa di natura congestizia non causata da vecchiaia ma da qualcosa
che si può guarire; all’improvviso il paziente non vede i caratteri stampati alla distanza
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abituale ma deve allontanare ciò che sta leggendo; può anche essere un soggetto di circa 25
anni o un bambino. A distanza ravvicinata non vede niente. Simili disturbi
dell’accomodazione
che producono l’ipertrofia, sono stati provocati e guariti da Argentum nitricum
«Edema delle palpebre», ecc.
Edema è una parola che in questo rimedio si ripete continuamente. Vale a dire che
produce edemi dovunque può prodursi un edema.
Il volto è il punto in cui riscontriamo particolarità degne di nota. «Volto: gocce di
sudore gli imperlano il volto». «Ha l’aria prematuramente vecchia». «Il volto è blu, la
respirazione pesante, il polso impercettibile».
Arriviamo ai sintomi della gola. Un’altra caratteristica del rimedio è la tendenza a
produrre verruche. Nella gola, ci sono piccole escrescenze che somigliano a verruche; ci
sono polipi alla gola, nella regione limitrofa agli organi genitali e all’ano; è questo il
motivo per cui Argentum nitricum è stato utilizzato spesso nelle costituzioni sicotiche.
Presenta tutte le secrezioni della costituzione sicotica che ne giustificano l’uso.
«Ha l’impressione di avere una scheggia di legno in gola quando ingoia». Vedrete
immediatamente lo stretto rapporto con Hepar nelle infiammazioni con ulcerazione della
gola. Argentum nitricum vuole stare in una stanza fredda, vuole aria fredda e vuole
ingerire bevande fredde. Hepar vuole bevande calde, vestiti pesanti, una camera calda e
non può mettere fuori dal letto nemmeno una mano senza veder aggravare le proprie
angine. Come vedete, questi due rimedi sono l’opposto l’uno dell’altro, ma entrambi
hanno delle «schegge» alla gola. Nel catarro secco cronico, anche Alumina e Natrum
muriaticum hanno le «schegge» in gola; ma, in caso di gola rossa con tumefazione e
dolore, questi due rimedi non apportano sollievo e sono da preferire i primi due. Sensazione
di «schegge» in gola, simili a spine di pesce. Nitricum acidum, Hepar e Argentum
nitricum sono i rimedi migliori per la sensazione di lisca di pesce. Molti altri rimedi hanno
la sensazione di avere qualcosa conficcata in gola, ma i principali sono questi. Sappiamo
come è stato usato Argentum nitricum nelle ulcerazioni della gola, e nella congestione
cronica della gola e sembra uno dei più efficaci. Catarro con afonia. Verruche, condilomi,
ecc. Perdita della voce, tumefazione della mucosa attorno alle corde vocali. Condilomi
sulle corde vocali.
«Ha perduto l’appetito» e si rifiuta di bere. Ed ecco un’altra caratteristica: il desiderio
di zucchero. Qualcosa lo spinge a mangiare lo zucchero, ma non può digerirlo: lo zucchero
lo fa star male, gli provoca eruttazioni, aumento della flatulenza, acidità di stomaco,
diarrea, ha un effetto purgativo. L’aggravamento causato dallo zucchero è tale che il
lattante, se la madre mangia zucchero, avrà una diarrea verde . In queste condizioni può
forse sorprendere che il bambino possa beneficiare attraverso il latte della madre di una
dose dinamizzata del rimedio, quando la dose si propaga come un lampo, mentre lo
zucchero ha bisogno di un giorno intero per essere digerito e assimilato dalla madre, e poi
essere assorbito come alimento velenoso dal bambino? Ricordo un caso che ho raccontato
molte volte. Il lattante aveva feci Mercurius, di un verde spinacio. Chamomilla ha feci
verdi spinacio, e anche Arsenicum e Mercurius e tanti altri rimedi. Medico di routine come
ero allora, non riuscivo a trovare altro rimedio che Mercurius e sebbene avessi dato al
bambino Mercurius, Arsenicum e Chamomilla, questi non ne aveva avuto nessuno benefiArgentum nitricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 132
cio, fino a quando non ebbi scoperto che la madre mangiava zucchero candito. Quando le
chiesi se mangiava dolci, zucchero, ecc., mi rispose: «Oh ! No» «Come no,– disse il marito
– ne mangi si! Ogni giorno ti porto una libbra di zucchero candito». Che ne fai? «Oh!
Quello non conta» replicò lei. Ma il bambino non guarì fino a quando non prese Argentum
nitricum e la madre non smise di mangiare zucchero. Irresistibile desiderio di zucchero.
Moltissimi rimedi hanno il desiderio violento di dolci, ma la maggior parte dei pazienti che
li desiderano li può mangiare impunemente.
È sempre una cosa strana che alimenti come il latte, lo zucchero, il sale, l’amido, ecc. e
tutto ciò che va in tavola, possano far male. Quando qualcuno vi dice: «non posso
mangiare nemmeno un cucchiaino di una pietanza in cui ci sia amido, uova, zucchero,
senza star male», è sempre strano e singolare, perché non è una cosa che viene solo come
desiderio e fa male allo stomaco, ma fa male al paziente nel suo insieme. Vi dicono:
«questo mi fa male»... e ormai diventa un sintomo generale. Quando, dopo aver mangiato
zucchero, il paziente ha la diarrea, questo non è un sintomo locale e particolare, perché il
paziente nel suo insieme non sta bene già prima che la diarrea compaia: la diarrea è solo la
conclusione. E così, dal momento che fa parte dei sintomi generali, deve essere esaminato
insieme ad essi.
«Il materiale vomitato macchia la biancheria di nero». Incessante vomito di alimenti. Il
paziente a volte vomita fino a quando lo stomaco si svuota. Con il rutto viene fuori una
piccola quantità di alimenti non digeriti come in Phosphorus e Ferrum. Rigurgiti a
boccate.
«Alleviato dalle eruttazioni». «L’aria risale ed esce dalla bocca in abbondanza». Le
eruttazioni sono frequenti, non sempre però danno sollievo. Per le eruttazioni, Argentum
nitricum è abbastanza simile a China. Le eruttazioni di Carbo vegetabilis per un po’ danno
sollievo al paziente che si sente meglio. Con Carbo vegetabilis succede questo: il paziente
è gonfio da scoppiare e non riesce ad eliminare l’aria; alla fine, dopo molto dolore e
dilatazione, l’aria esce in rutti e lui ne è sollevato. Con China, il paziente è gonfio e, ogni
tanto ha qualche rutto ma non ne è sollevato; non sembra che questo lo faccia star meglio
neanche leggermente, anzi a volte dirà che lo fa stare peggio. Con Argentum nitricum a
volte avviene la stessa cosa. Evidentemente esso ha entrambe le modalità. «La maggior
parte dei disturbi gastrici sono accompagnati da eruttazioni». Le eruttazioni sono dolorose;
alla fine l’aria è espulsa con grande violenza. «Nausea dopo ogni pasto; nausea con
dolorosi sforzi per vomitare». Ho visto pazienti Argentum nitricum vomitare e avere
contemporaneamente la diarrea, non vomitare per un secondo e avere la diarrea il secondo
seguente... ma vomito e diarrea fuoriuscivano dalle due parti nello stesso momento con
grande spossatezza come nel colera, lasciando il paziente debilitato, debole e prostrato. «Il
materiale vomitato è striato di scuro, a fiocchetti, come fondi di caffè».
Vi sono molti dolori a livello gastrico, epatico e addominale. L’ addome è dilatato da
tutti quei fastidiosissimi gas. Gastrite, ulcera gastrica, diarrea molto penosa, diarrea con
molta aria. Nei lattanti le feci sono accompagnate da molti gas, con fitte, feci vischiose e
sanguinolente e tenesmo. «Diarrea dei bambini dopo lo svezzamento». Un’altra
caratteristica
relativa alla diarrea e alla dissenteria è la presenza nelle feci di pseudo membrane che
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somigliano a membrane difteriche che vengono espulse con le feci. Feci costituite da muco
verde, fetido, con gas urenti durante la notte.
«L’urina usciva involontariamente ed incessantemente». «Stimolo urgente di urinare;
l’urina passa meno facilmente e liberamente». «Ematuria; erezioni dolorose; blenorragie».
Argentum nitricum ha nell’uomo una blenorragia dolorosa con erezioni dolorose. Nella
donna la vagina è molto irritata e le parti molli esterne sono gonfie; tumefazione. La
vagina durante la minzione è irritata; secrezione sanguinolenta. Nell’uomo, orchite
conseguente
alla soppressione della secrezione. Nella donna, ovarite e infiammazione di tutti gli
organi pelvici. Notevole irritazione di tutta la regione pelvica. Sanguinamenti dalla vagina.
Ulcerazione dell’utero. Il coito è doloroso o impossibile. «Dolore simile a schegge di
legno all’interno e intorno all’utero», ecc. Tale sensazione predomina ovunque vi siano
delle ulcere. «Prolasso con ulcerazione dell’orifizio o del collo dell’utero».Breve emorragia;
dolori lancinanti attraversano l’addome e lo stomaco. Metrorragie. Disturbi nelle
donne nervose e disturbi ricorrenti nel periodo mestruale. Mestruazioni soppresse o
dolorose. Disturbi durante la gravidanza.
Tra i sintomi cardiaci o del polso si riscontrano: «Ansia con palpitazioni e pulsazioni
in tutto il corpo». «Palpitazioni violente alla più piccola emozione o nel corso di un
improvviso sforzo muscolare. Le palpitazioni costringono il paziente a pressare forte la
mano contro il cuore per averne sollievo. Cuore aritmico, intermittente», ecc. In viaggio le
palpitazioni e l’ansia obbligano il paziente a scendere dalla macchina e a camminare...
camminare molto velocemente.
Dolore alla regione lombare, che compare quando il paziente è seduto, ma migliora
quando sta in piedi o cammina. Lombalgia, provocata dalla flatulenza. Dolore e irritazione
della colonna vertebrale. Lombalgia durante la notte. Gran peso alla regione lombare. È un
rimedio utilissimo nell’atassia locomotoria.
Grande agitazione. I sintomi nervosi sono numerosissimi. Periodico tremore del corpo.
Corea, con stiramento delle gambe. Convulsioni, precedute da grande agitazione.
Sensazione
di nervosismo, di svenimento, di tremore, ecc.
I sintomi del sonno sono assolutamente comuni. Incubi angosciosi. Sogni orribili. Il
paziente si sveglia di soprassalto, sovreccitato. In sogno gli succedono mille cose strane e
orribili. Sogna scene di vizio e di violenza e sogna che stanno per succedergli tutte le
disgrazie. Sogna di amici morti, ecc. La mattina, al risveglio, ha le gambe contuse, dolore
al torace, ecc. È talmente nervoso che la notte non può dormire.
Escare erisipelatose. Eruzioni purpuree, come quelle che si osservano nelle forme più
gravi di tifo e di febbri infettive.
Il suo antidoto più naturale è Natrum muriaticum. Quando osservate un’ulcerazione
alla gola, o al collo dell’utero, o ad una palpebra, cauterizzata dal nitrato d’argento,
studiate Natrum muriaticum e guardate se i sintomi del caso non giustifichino la sua
somministrazione. In quei casi è l’antidoto più normale e più naturale.
Argentum nitricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 134
ARNICA MONTANA
Il paziente Arnica è cupo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli, non
vuole nessuno vicino. Non vuole nessuno vicino per due motivi: perché non ha voglia di
parlare con nessuno – disposizione d’animo – e perché non vuole essere toccato a causa
del suo grave indolenzimento. Sono le due cose che più colpiscono in questo rimedio. Il
paziente è irritabile, scontroso, triste, pauroso e facilmente terrorizzabile, immagina ogni
sorta di cose, in particolare immagina di essere malato di cuore, che gli verrà un cancro, o
che è colpito da qualche malattia agli organi interni.
Molti incubi, sogni spaventosi, sogni di acqua fangosa, di ladri, ecc. Terrori notturni.
La notte si sveglia spesso di soprassalto, si afferra con le mani la regione cardiaca, è
terrorizzato, ha paura che accada qualcosa di spaventoso. L’invade allora un improvviso
timore della morte che lo sveglia di soprassalto nel mezzo della notte; si stringe il cuore
con entrambe le mani e pensa di essere sul punto di morire. È in preda ad una spaventosa
angoscia ma, alla fine, ritorna in sé, si ricorica e cade in un sonno pieno di terrori, sussulta
di nuovo con la paura della morte imminente e grida: «Cercate subito un medico!».
In soggetti che durante il giorno stanno perfettamente bene, e che non sono presi in
considerazione perché la loro malattia non sembra poggiare su alcuna realtà e sembra
invece che sia solo frutto dell’immaginazione, questo si ripete tutte le notti. E si osserva
anche in quei soggetti che hanno subito un incidente ferroviario, o uno shock, che sono
indolenziti e contusi in seguito a trauma. Costoro si svegliano di soprassalto nella notte
con una espressione di terrore e con la paura di morire improvvisamente; essi rivedono gli
orrori che hanno vissuto nella realtà. Tutto questo ricorda Opium, solo che la paura di
Opium persiste anche durante il giorno. Arnica, invece, in sogno.
Se si tratta di un paziente costretto a letto e colpito da una malattia infettiva con
temperatura alta, o che ha la febbre dopo un’incidente o un trauma, questi cade in una
grande prostrazione, nello stupore e nell’incoscienza. Lo si può svegliare e risponderà
correttamente a una domanda, ma, in seguito, ricade nello stupore; oppure esita su una
parola, è incapace di trovare le parole giuste quando tenta di rispondere e poi ripiomba nel
coma. Quando si sveglia, guarda il medico e dice: «Non ho bisogno di lei; non l’ho fatta
chiamare; non sono malato; non ho bisogno del medico». Vi dirà questo anche quando è
malato gravemente. Ho visto un malato Arnica rimettersi a letto dopo aver vomitato un
liquido nero che aveva l’aspetto di sangue, seriamente malato, con la faccia chiazzata,
colpito da una malattia infettiva, che sembrava in procinto di avere un attacco di febbre
perniciosa, e che sembrava moribondo, guardarmi e dire: «Non sono malato; non l’ho fatta
cercare; torni a casa sua». E tuttavia, quando stava bene, era amabile, benevolo, mi
conosceva bene, era felice di stringermi la mano; ma in quel momento si irritava a vedermi
là e affermava che non c’era alcuna ragione di occuparsi di lui. Questo è lo stato di «shock»,
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quasi di delirio. Dopo aver pronunziato una frase del genere, il paziente ricade sul letto in
uno stato di torpore, si raggomitola su se stesso e si accontenta di borbottare se qualcuno gli
parla. Vuole essere lasciato solo, non vuole essere seccato, non vuole che gli si parli.
Questo stato mostra i danni che provoca uno shock che ha colpito tutto l’organismo e
ha turbato la circolazione. Quando subentra uno stato tifoide sintomatico, cioè quando una
febbre intermittente o remittente ha i sintomi di un andamento tifoide, o quando la lingua
diventa patinata e si formano sui denti e sulle labbra delle fuligginosità, quando si verifica
il crollo organico e c’è contusione dappertutto, accade che faccia la sua comparsa lo stato
psichico che vi sto descrivendo, e bisogna somministrare al paziente Arnica. Arnica
interromperà il processo e impedirà allo stato tifoide di svilupparsi. A volte Arnica è
efficace nella scarlattina, quando l’eruzione non viene fuori, in quelle forme gravi in cui il
corpo è di colore scuro, chiazzato e coperto di macchie rosse; il paziente si gira
continuamente
e subentra lo stato mentale con cupo stupore.
È un rimedio meraviglioso, un rimedio incompreso, adoperato male, perché se ne
limita l’uso quasi solo ai traumi. In certe stagioni nelle valli malariche dell’ovest, per la
febbre intermittente è una delle ancore di salvezza. E lo è anche nei brividi a forma
congestizia, in quelle crisi spaventose con prostrazione, stupore, pelle chiazzata,
congestione
che si manifesta all’improvviso e ansia. I medici conoscono tali febbri, le temono e
possono lottare contro di esse solo usando dei rimedi tipo Arnica e Lachesis, e altri
farmaci ad azione profonda. Non è vero che questi pazienti possono essere curati col
Chinino. Per anni ho esercitato in mezzo a casi del genere. Ho visto molti brividi a forma
congestizia e non ho avuto bisogno di Chinino. Preferisco il mio repertorio e qualche
rimedio dinamizzato a tutto il chinino delle farmacie. Questi granuli di zucchero guariscono
in maniera durevole e delicata, mentre il chinino non guarisce mai, ma nasconde, e nella
storia di un paziente drogato dal chinino e dall’arsenico, non esistono altro che congestioni
e accidenti improvvisi per tutta la vita.
«Terrore di una morte imminente, con angoscia cardiaca durante la notte», che si
estende all’intero organismo; questo terrore di morte imminente è una caratteristica
saliente, e la si vede comparire anche al di fuori di qualunque malattia cardiaca. Impressione
di terrore nella notte mentre niente minaccia il paziente; spaventosa congestione che
colpisce in maniera particolare il cervelletto e la parte superiore del nevrasse.
«Stupore con evacuazioni involontarie». «Coma, insensibilità». «Disteso, simile ad un
morto». Questi sintomi si osservano nelle forme subacute di malattia, nelle malattie di tipo
tifoide. Molte febbri remittenti, se sono mal curate, o se le si lascia seguire il loro corso
senza una buona sorveglianza, si trasformano in febbre continua. Mentre il vero e
autentico tifo si installa dopo un graduale deperimento organico che dura parecchie
settimane, lo stato tifoide sintomatico inizia improvvisamente e mostra i sintomi di una
forma più grave del normale tifo. Il tifo autentico raramente è mortale; se il medico lo
segue attentamente, si evolve in genere verso un esito favorevole. Questo rimedio è pieno
di deliri nelle febbri di tipo subacuto, anche un delirio che somiglia al delirium tremens.
«Disperazione; indifferenza». «Ipocondria ansiosa; cattivo carattere». «Ha paura di essere
colpito dalle persone che gli si avvicinano». Ha contemporaneamente sintomi fisici e
psichici.
Arnica montana
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 136
Adesso, avendo ben chiaro nella mente lo stato psichico, eccoci pronti a studiare lo
stato fisico generale, che porta con sé in tutti i suoi malanni e in tutto il corpo, una
sensazione di contusione. Usare Arnica per le contusioni è una cosa normale, ma è
assolutamente assurdo usarlo esternamente sotto forma di tintura facendo una frizione.
Esso produce nella sua patogenesi macchie a chiazze che somigliano a contusioni. Se si
assume Arnica per via interna, ad alte dosi si produrranno macchie a chiazze, bluastre, che
diventeranno poi gialle, dovute ad ecchimosi o travaso di sangue dai capillari più sottili. In
un certo senso è ciò che avviene nelle contusioni che si formano per fuoriuscita di sangue
dai capillari, e a volte da vasi più grossi. Inoltre il paziente è indolenzito e contuso su tutta
la superficie del corpo come se l’avessero battuto.
Se osservate un paziente Arnica per notare le manifestazioni esterne del suo stato, lo
vedrete girarsi e muoversi. Vi domanderete perché è agitato e se cominciate a ripassare
nella mente i rimedi vi direte: «Somiglia a Rhus toxicodendron; resta fermo un’istante e
poi si muove». Nonostante sia forse in uno stato di semincoscienza, lo vedrete spostarsi
leggermente, girarsi un poco, poi un po’ di più, e così via finché non si sarà girato
completamente dall’altro lato. Poi ricomincia, e a poco a poco, si gira da un lato all’altro.
Ci si pone la domanda: «Perché si muove, perché è agitato?» È una cosa importante da
risolvere.
Si conosce l’ansia spaventosa del paziente Arsenicum che lo tiene sempre in movimento.
Si conosce il malessere doloroso che il paziente Rhus risente per tutto il corpo e che lo
rende incapace di stare tranquillo. Il paziente Arnica è talmente contuso che può restare
coricato nello stesso posto solo per qualche istante. Dopo di che deve cambiare il proprio
punto di appoggio o passare dall’altro lato. Eppure, se gli si domanda: «Perché ti muovi
così?» vi risponderà che il letto gli sembra duro. È un modo di dimostrare che ha il corpo
indolenzito. Un soggetto più intelligente dirà che lo fa perché è tutto pesto e si sente
contuso e ammaccato e ha bisogno di cambiare posto.
Tale stato di contusione esiste sia che si tratti di uno stato tifoide, di una febbre
intermittente o di una febbre remittente, sia dopo un’incidente quando il soggetto è
realmente contuso dappertutto. Si notano lo stesso malessere e gli stessi movimenti
continui dato che il paziente si muove continuamente. Egli cambia posizione pensando che
starà meglio, ma si sente a proprio agio per un solo istante. Più rimane a letto, e più
aumenta la sensazione di contusione che infine diventa talmente forte che è costretto a
muoversi. Con Rhus toxicodendron, più resta a letto, più diventa agitato e più sente il
dolore finché si rende conto che, se persiste a non muoversi, sarà costretto a fuggire. In
Rhus toxicodendron il malessere passa quando il paziente si muove e in Arnica la
sensazione di contusione passa cambiando posto. Vedrete Arsenicum spostarsi, con aria
furiosa; inoltre è ansioso e l’ansia lo costringe a muoversi; non riesce a riposare perché
continua a camminare continuamente. I pazienti Rhus toxicodendron e Arnica megliorano
col movimento, anche con un movimento minimo.
Il paziente Arnica sanguina facilmente; sembra che i suoi vasi sanguigni siano rilassati
e il sangue ne fuoriesce con facilità. Accade spesso che sulla pelle compaiano macchie
bluastre e che all’interno le mucose sanguinino. Le zone infiammate sanguinano. Il
paziente è soggetto al catarro e se tossisce, sanguina facilmente. Il muco che risale dal
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torace e dalla gola è striato di sangue, o picchiettato di minuscoli grumi di sangue grandi
come una testa di spillo. L’urina contiene sangue, ed egli sanguina da diversi orifizi del
corpo. Nelle fibre delle pareti vascolari non c’è il tono sufficiente a mantenere il sangue al
loro interno e allora trasudano.
C’è in tutto il corpo un certo fastidio funzionale, ammaccatura e sensazione di
contusione; un fastidio funzionale reumatico. Le giunture sono gonfie, dolenti e bloccate.
Se una malattia acuta si aggrava, troveremo i sintomi psichici che abbiamo descritto, e vi
sarà un aumento della sensazione di contusione muscolare.
Nello stato di indolenzimento e contusione del corpo, Arnica è molto efficace ; è
dunque un rimedio importantissimo nei traumi, contusioni, shock, traumi delle articolazioni,
traumi della schiena con pregiudizi funzionali e dolore. In stati del genere Arnica sarà
uno dei principali rimedi e, a meno che non vi siano sintomi generali precisi che ne
indichino altri, deve essere il principale. Arnica, con sorpresa generale, allevierà spesso il
dolore nella distorsione della caviglia, e permetterà all’infortunato di muoversi, nel giro di
pochi giorni. Il colore bluastro e nerastro della caviglia distorta si riassorbirà in un
brevissimo spazio di tempo, il dolore sparirà e l’infortunato sarà di nuovo capace di
muovere la giuntura con una strabiliante facilità. Ho visto una caviglia, allo stadio di
colorazione blu-nerastra, in seguito a distorsione, talmente gonfia che calzare le scarpe era
impossibile; dopo una dose di Arnica il gonfiore sparì con straordinaria velocità, il livido
si riassorbì e il paziente fu in grado di stare in piedi. Non si può ottenere un risultato simile,
con l’uso esterno di Arnica in lozione.
Un’alta diluizione di Arnica funziona benissimo nelle contusioni, e, se non esistono
precise controindicazioni, ne è il principale rimedio; ma Arnica, non sempre è sufficiente
nella debolezza dei tendini che segue la distorsione, e allora il suo normale complementare
è Rhus toxicodendron. Se le articolazioni restano deboli e sensibili, dopo Rhus
toxicodendron,
somministrate Calcarea. Non si dovrà, naturalmente, somministrarli tutti nello
stesso giorno, ancor meno nello stesso bicchiere ma attendere che Arnica abbia ottenuto i
maggiori risultati possibili prima di farla seguire da Rhus toxicodendron. È comunque
normale che nella regione traumatizzata sopraggiungano dolore continuo, agitazione e
debolezza: in questo caso il rimedio indicato è Rhus toxicodendron; ed è assolutamente
normale che una giuntura mal curata resti dolente e debole: allora come seguito naturale di
Rhus toxicodendron si somministri Calcarea. Ogni tanto il paziente, per qualche
caratteristica
particolare del caso dovrà ricorrere a Causticum, a Staphisagria e altri rimedi, ma
tutti più o meno si ricollegano ad Arnica, Rhus toxicodendron e Calcarea. Per altro tipo di
infortuni, confrontate Ledum e Hypericum.
Arnica è utile in certi casi cronici, in particolare in vecchi casi di gotta. È assolutamente
normale vedere vecchi casi di gotta riacutizzarsi in una nuova crisi di dolore articolare, con
grande sensibilità. Si vede il vecchio gottoso seduto in disparte in un angolo della stanza
che vede correre verso di lui il piccolo nipotino e grida «Non ti avvicinare, non ti
avvicinare!» Dategli una dose di Arnica e lascerà che il bimbo vada quanto vuole
all’assalto della sua persona. Non vuole essere toccato o avvicinato; sente che tutto quello
che gli si avvicinerà gli farà male. È di una estrema sensibilità, le sue articolazioni sono
dolenti e sensibili al tocco e ha paura che gli si faccia male.
Arnica montana
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 138
Questo rimedio possiede infiammazioni erisipelatose. Se c’è una erisipela della faccia
con lo stato psichico prima descritto, con ammaccatura, sensazione di dolenzia e contusione
in tutto il corpo, non bisogna aspettare oltre per somministrare Arnica. La sensazione di
ammaccature e di contusione in tutto il corpo, con lo stato psichico prima descritto,
devono far decidere in favore di Arnica contro ogni altro rimedio. Nella nefrite e nella
cistite, nell’epatite e perfino nella polmonite, lo stato psichico e la sensazione di
ammaccatura
e contusione in tutto il corpo devono darvi la possibilità di compiere uno straordinario
lavoro, a dispetto del fatto che Arnica non ha mai prodotto una polmonite. Il rimedio ha
l’aspetto rugginoso della espettorazione, la contusione toracica e lo stato catarrale, la tosse
e il soffocamento con sensazione di ammaccatura e contusione in tutto il corpo; dovete
aggiungervi lo stupore e lo stato psichico che appartengono agli stati infiammatori di ogni
organo e che in questo rimedio è particolarmente accentuato. Per scegliere Arnica non è
necessaria una particolare abilità diagnostica.
Arnica non sopporta la carne, il brodo e il latte. Ha una grande sete in alcuni particolari
momenti: è così che durante il brivido della malaria ha sete, e non ne ha in altri momenti.
«Vomito di grumi rosso scuro, bocca amara, indolenzimento generale». «Vomito di
materiale nero come l’inchiostro».
Arnica è un rimedio utile negli stati flogistici dell’addome, del fegato e dell’intestino,
con gonfiore, timpanismo, prostrazione, tendenza a malessere e dolore tale da non poter
essere toccato. Questo stato si osserva anche nel tifo. Non dimenticate i sintomi di Arnica
nell’appendicite. Non c’è assolutamente bisogno di correre alla ricerca del chirurgo per
tutti i casi di appendicite, se si conoscono Bryonia, Rhus toxicodendron, Belladonna,
Arnica e altri rimedi dello stesso genere. Il rimedio omeopatico guarirà questiocaso e se lo
conoscete non avrete bisogno, in caso di appendicite, di correre dietro al chirurgo salvo
che per le crisi recidivanti. In mancanza di conoscenza dei vostri rimedi, cederete al
pregiudizio corrente secondo il quale è necessario aprire l’addome e togliere l’appendice.
È solo una deplorevole ignoranza che consegna le appendiciti al bisturi.
Una caratteristica di Arnica è il fetore; la sua eruttazione e i suoi gas sono fetidi. Le feci
sono terribilmente fetide. «Diarrea notturna». « Feci involontarie durante il sonno». «Feci
di alimenti non digeriti, purulente; muco con sangue, viscoso».Il sangue è nero, le feci
molto fetide. Qui si osserva la tendenza del rimedio a trasudare da tutte le mucose. Ci sono
feci nere acquose, vomito nero. Si manifesta la «ritenzione urinaria dopo uno sforzo»,
dopo un eccessivo lavoro, per un trauma, per commozione cerebrale, dopo aver subito un
grave incidente. L’urina è brunastra, o nero inchiostro, scura. «Dolori penetranti come se si
affondassero delle lame di coltello nei reni». «Urine molto acide con aumentata densità».
Un’altra particolarità di Arnica si riscontra nella donna incinta. L’estremo grado di
sensibilità, di indolenzimento o di dolore dell’intero corpo quando lo si è toccato, si
concentra in questo caso soprattutto nei visceri addominali, nell’utero e nella regione
pelvica. Sensibilità ai movimenti del feto, con indolenzimento e contusione; i movimenti
del feto sono avvertiti molto dolorosamente e tengono sveglia la donna tutta la notte.
Arnica farà cessare l’indolenzimento e la donna non avvertirà più i movimenti del feto.
Non che i movimenti del feto siano aumentati, ma la donna li sente in maniera particolare.
«Fuoriuscita continua goccia a goccia dell’urina dopo il travaglio del parto».
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Uno dei caratteri generali del rimedio è anche quello di avere il corpo freddo e la testa
calda; tutto il corpo e le estremità sono freddi ma la testa è calda. Tale stato è molto
pronunciato nelle crisi improvvise di congestione, nel brivido di tipo congestizio e nelle
febbri congestizie intermittenti. Questo può essere l’inizio di una crisi seria che non si è
quasi preannunciata, (salvo per una o due notti di brutti sogni e di malessere) con timore,
stupore e indolenzimento del corpo. Se il paziente esce da questo stato, lo fa per entrare in
una fase di indolenzimento progressivamente crescente, che diventa sempre più intensa
fino a quando non diventa indolenzito e contuso dappertutto. Il bambino colpito da un
violento accesso di febbre può rischiare la convulsione, con testa calda e corpo freddo.
Molti medici penseranno a Belladonna, che ha anch’esso le estremità fredde e la testa
calda. Non dimenticate Arnica, specialmente per quei bambini che sembra abbiano terrore
di essere toccati, e gridano a viva voce tutte le volte che la madre tocca loro una gamba o
un braccio. Rivedete un po’ la storia della malattia e vedrete che si tratta di un
indolenzimento;
scoprendo il bambino potrete osservare le macchie scure che forniscono una
supplementare indicazione per Arnica.
Arnica è il rimedio per la pertosse; in questo caso le indicazioni sono: aggravamento se
lo si tocca, stato di indolenzimento e contusione, tosse spasmodica con espettorazione di
sangue, o di muco scuro, striato di sangue, o di muco pieno di piccolissimi grumi grandi
come capocchie di spille. Vomito di alimenti con muco nerastro. Lo stato psichico del
bambino si immagina facilmente. Il bambino è imbronciato e di cattivo umore. «Tosse nei
bambini provocata da grida, quando queste si accompagnano a collera e movimenti
disordinati». «Accessi di tosse notturna». «Pertosse; il bambino piange prima della crisi
come se avesse paura di soffrire».
È facile applicare ciò che abbiamo esaminato alle diverse malattie che possono
manifestarsi. Nella pertosse si hanno dolori pungenti; negli stati infiammatori i dolori
pleurici con catarro al torace, con polmonite o pleurite. Vi sono anche molti malesseri che
si prolungano. «Degenerazione adiposa del cuore». Punture alla regione cardiaca; punture
che vanno da sinistra a destra. Grande debolezza con esaurimento, contusione,
indolenzimento;
il paziente è costretto a stendersi, benché il letto gli sembri troppo duro.
Sarà bene esaminare tutti questi sintomi; in questo rimedio vi sono molti dettagli, molti
piccoli segni che rivestono grande interesse. Va bene dopo Aconitum ed è complementare
allo stesso Aconitum, ad Ipecacuanha e Veratrum.
Arnica montana
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 140
ARSENICUM ALBUM
Questo rimedio dal tempo di Hahnemann ad oggi è stato uno dei nostri policresti, uno
dei rimedi indicati più frequentemente e uno di quelli più usati. In allopatia se ne abusa
spesso sotto la forma di liquore di Fowler.
L’arsenico colpisce tutte le parti dell’essere umano; sembra che esso ne esalti o ne
deprima tutte le facoltà, che ne ecciti o ne turbi tutte le funzioni. Quando tutti i nostri
rimedi saranno stati sperimentati bene come Arsenicum allora otterremo guarigioni
meravigliose.
È una sostanza facile da sperimentare per la sua attività naturale e il fatto stesso
che se ne è abusato molto ci ha insegnato parecchio sulla sua natura in generale. Mentre
constatiamo che Arsenicum influenza tutta l’economia e attacca tutti i tessuti dell’organismo
umano, constatiamo anche che esistono in lui alcune importanti caratteristiche
dominanti. Quelle più rilevanti sono: l’ansia, l’agitazione, la prostrazione, il bruciore e
l’odore cadaverico. La superficie del corpo è pallida, fredda, umidiccia e sudata, e
l’aspetto è quello di un cadavere. Questo rimedio è utile nelle malattie croniche che
portano grande debolezza e anemia, conseguenze di un soggiorno in una zona palustre, o
sopravvenute in un individuo denutrito o sifilitico.
L’ansia che si osserva in Arsenicum si mescola alla paura, con impulsi e tendenza al
suicidio, fisime improvvise, manie, tendenza a fare ogni sorta di bizzarre moine. Ha delle
illusioni sensoriali e diverse specie di follia; nella sua forma più attiva, ha delirio ed
eccitazione. La tristezza lo domina. L’individuo è talmente triste da essere stanco della
vita; disprezza la vita e vorrebbe morire; e, in effetti, accade che il paziente Arsenicum si
uccida. È un rimedio ricco di tendenze suicide.
L’ansia si traduce in un’agitazione che lo fa muovere continuamente; non sta mai
fermo. Se ha la forza di alzarsi cambia sedia in continuazione; il bambino va dalla balia
alla madre e da una persona all’altra. Quando è costretto a letto, incapace di stare seduto,
il paziente si gira e si rigira da una parte all’altra, rotola e ruzzola giù; se ne ha la forza,
s’aggrappa a qualcosa fuori del letto e si siede sulla poltrona continuando a spostarsi da un
punto all’altro per tornare, alla fine, quando l’agitazione lo ha totalmente spossato, nel
proprio letto. L’agitazione sembra che sia soprattutto psichica; un’agitazione ansiosa o
piuttosto una cupa angoscia, un’ansia mortale: un semplice tentativo per fare comprendere
che l’ansia è estrema. Il soggetto sembra che non possa più vivere, e non è la sofferenza
fisica che lo trascina all’angoscia, ma un’ansia mista di agitazione e di tristezza.
Nel paziente, stroncato dalla prostrazione, questo stato, prevale in tutte le malattie. Sin
dalle prime fasi della malattia compare la sensazione di inquietudine; essa dura poco, fino
a che la prostrazione non diventa rimarchevole. Quando il paziente è costretto a letto, in un
primo tempo muove tutto il corpo, si muove nel letto e fuori dal letto; poi la prostrazione è
talmente pronunciata che può muovere solo gli arti, fino a quando diventa tanto debole che
141
non può più muoversi, e resta disteso perfettamente immobile, in uno stato di estrema
prostrazione. La prostrazione si sostituisce all’ansia e all’agitazione al punto che il
paziente sembra un cadavere. Ricordatevi dunque che questi stati di ansia e di agitazione si
evolvono nell’aspetto cadaverico e nella morte. Questo si osserva, per esempio, nel tifo,
quando Arsenicum è indicato. Prima si manifesta l’agitazione ansiosa con la paura, poi la
debolezza crescente che si evolve nella prostrazione.
In tutto l’insieme del rimedio, si trova quel bruciore che abbiamo citato come una delle
caratteristiche generali più marcate. Vi è una sensazione di bruciore al cervello, che fa
sentire al paziente il bisogno di lavarsi la testa con l’acqua fredda. Tale sensazione di
calore con pulsazioni all’interno della testa si attenua con lozioni fredde, ma se esiste uno
stato reumatico del cuoio capelluto e dell’innervazione esterna con bruciore, allora tale
bruciore migliora col calore.
Se la cefalea è di tipo congestizio, con sensazione di calore e bruciore all’interno della
testa, e con la sensazione che la testa stia per scoppiare, se vi è rossore e calore del volto,
questo tipo di cefalea migliora col freddo, con lavaggi freddi, compresse fredde e col freddo
dell’aria aperta. Tutto ciò è talmente specifico, che ho visto pazienti seduti nella loro stanza
con un vestito sull’altro per tenere il corpo ben caldo, e la testa fuori dalla finestra per
alleggerirne la congestione. Di conseguenza, diciamo che questo rimedio ha una
caratteristica
che colpisce molto: migliora tutti i malesseri tenendo il corpo ben caldo e in genere col
calore, e allevia le cefalee col freddo, tranne quei dolori all’esterno della testa, che invece
migliorano col caldo e avviluppando la testa in bende calde. Le nevralgie della faccia e degli
occhi e quelle della regione al di sopra degli occhi, migliorano col calore.
Il paziente presenta bruciore allo stomaco, alla vescica, alla vagina, ai polmoni.
Sembra, a tratti, quando vi è rischio di cancrena e a certi stadi della polmonite, che abbia
dei carboni ardenti nei polmoni. Vi è bruciore alla gola e in tutte le mucose. La pelle brucia
e prude e il paziente si gratta sino a scorticarla, dopo di che il bruciore rimane, ma il prurito
sparisce; appena si attenua un poco il dolore urente, riprende il prurito. Il prurito e il
bruciore si alternano per tutta la notte, il bruciore per un istante e allora il paziente si gratta
a sangue, e si ha l’impressione che non vi sia mai sosta.
Le secrezioni e le escrezioni di Arsenicum sono acri; esse producono l’escoriazione
delle zone interessate, causando bruciore e dolore urente. La secrezione del naso e degli
occhi provoca l’arrossamento delle regioni circostanti e questo vale per tutti i liquidi
provenienti dai diversi orifizi. Le ulcere bruciano come fuoco, e il liquido fluido e
sanguinolento che ne esce crea escoriazioni tutt’intorno. L’ odore delle secrezioni è
putrido. Se avete mai sentito l’odore della cancrena, o quella della carne imputridita,
conoscete l’odore delle secrezioni di Arsenicum. Le feci sono putride come carne
decomposta,
o sangue marcio. Le perdite che provengono dall’utero, il flusso mestruale, la
leucorrea, le feci, l’urina, l’espettorazione, tutte le secrezioni sono putride. Nelle vecchie
ulcere, la piaga è talmente putrida che l’odore richiama alla mente quello della carne in
decomposizione.
Arsenicum ha la tendenza al sanguinamento. Il paziente sanguina facilmente e può
sanguinare dappertutto. Vomita sangue; sanguina dai polmoni e dalla gola. Se
l’infiammazione
è forte ha secrezione ematica che proviene dalle mucose; ha emorragie intestinali,
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 142
renali, uterine, e dalla vescica; dovunque esista una mucosa, si può produrre un’emorragia.
Emorragie di sangue nero dall’odore fetido.
In Arsenicum, la cancrena e gli stati flogistici improvvisi che richiamano le infiammazioni
cancrenose ed erisipelatose, sono normali. In certe zone si forma improvvisamente
un’erisipela o vanno in cancrena zone contuse. Cancrena degli organi interni, infiammazioni
dal decorso maligno, infiammazioni erisipelatose. Poco importa il concetto che ci si
può fare di un tale stato, e poco importa il nome che gli si dà, se si tratta di
un’infiammazione
improvvisa che nelle regioni colpite tende a diventare maligna, è di competenza di
Arsenicum.
Nell’intestino si svilupperà un’infiammazione accompagnata per alcuni giorni da
evacuazioni orribilmente fetide, da vomito di sangue coagulato, da bruciore intestinale e
timpanismo. Si può considerarla quasi un’infiammazione cancrenosa, tanto è violenta,
improvvisa e maligna, e vi si ritrovano l’ansia, la prostrazione, la paura della morte, e
quella sensazione di freddo che fa desiderare al paziente di essere coperto bene e con
indumenti caldi. Quando il paziente, con un’infiammazione del genere all’intestino, si
sente meglio col calore, questo vuol dire Arsenicum. Dobbiamo ricordare che Secale offre
uno spettacolo analogo; c’è lo stesso stato di timpanismo, le stesse ulcerazioni e la stessa
prostrazione, lo stesso odore fetido con espulsione di grumi putridi, e lo stesso bruciore,
ma il paziente Secale vuole stare scoperto, vuole alimenti freddi e le finestre aperte. La
sola caratteristica definitiva in certi casi può essere che Secale richiede il freddo e
Arsenicum il caldo, ma è proprio in questo modo che nelle nostre prescrizioni omeopatiche
facciamo le individualizzazioni.
Quando vi è un’infiammazione cancrenosa dei polmoni, se apprendiamo che il soggetto
si è ammalato con un brivido, che ha avuto agitazione, prostrazione, ansia e paura; se
entrando nella stanza sentiamo un puzzo orribile ed esaminando lo sputo, constatiamo che
il paziente ha sputato grandi quantità di espettorato nerastro e fetido, osservate e guardate
se il paziente chiede di essere ben coperto; se ha facilmente brividi e se apprezza il calore;
in questo caso allora è difficile prescrivere altro rimedio che non sia Arsenicum. Esistono
la prostrazione, il vomito, l’ansia, l’agitazione, l’aspetto cadaverico, e dove troverete un
rimedio con questo insieme al di fuori di Arsenicum? Mi è accaduto spesso di fare un
lungo cammino per scoprire questi sintomi che dall’aspetto immediato delle cose si
potevano capire attraversando la stanza dalla porta al letto. Ogni sintomo è Arsenicum; il
paziente ne ha l’aspetto; agisce come lui, ne ha l’odore e lo è lui stesso.
Potete visitare un paziente che ha una cistite acuta, con frequente e pressante bisogno
di urinare, che fa sforzi per urinare e che ha ematuria con grumi. Il medico curante ha
constatato che introducendo il catetere per svuotare la vescica questo viene occluso dai
grumi; l’urina esce in piccole quantità e poi si ferma. C’è una anamnesi di ansia,
agitazione, paura della morte, miglioramento col calore, grande prostrazione. Bisogna
somministrare Arsenicum non per l’infiammazione della vescica, ma perché si tratta di
un’infiammazione a decorso rapido e perché è di natura cancrenosa. In breve tempo la
vescica ne sarà invasa, ma Arsenicum la bloccherà.
E così succede a tutti gli organi interni: fegato, polmoni, ecc.; alcuni possono infiammarsi
in maniera rapida e violenta. In questo momento, non entriamo nei dettagli, ma
143
descriviamo soltanto lo stato generale di Arsenicum, per mettere in evidenza ciò che
costituisce tutta la sua natura. Riprendendo l’argomento per esaminarne il rimedio nei
dettagli constateremo che queste caratteristiche si manifestano dappertutto.
I sintomi psichici evidenziano all’inizio l’agitazione ansiosa, che si evolve in seguito
verso il delirio e perfino verso la follia con tutto quello che essa comporta; ci sono disturbi
dell’intelletto e della volontà. «è convinto di stare per morire». Un giorno sono stato
chiamato al capezzale di un paziente affetto da tifo che presentava l’aspetto generale che
ho descritto; poteva parlare; mi guardò e mi disse: «è inutile che lei sia venuto; sto
morendo; farebbe meglio a restare a casa sua; dentro di me tutto è in decomposizione». Un
suo amico era seduto vicino al letto e gli dava qualche sorsod’acqua e, ogni volta che
gliene dava il paziente ne voleva ancora. Era tutto ciò che chiedeva; aveva la bocca nera,
incartapecorita e secca. Gli somministrai Arsenicum. Uno dei tratti caratteristici di
Arsenicum
è la sete: il paziente vuole bere spesso e in piccole quantità, quanto basta per
inumidire la bocca. In genere, per aiutare la memoria, ci si serve come caratteristica che
distingue Bryonia da Arsenicum, del fatto che Bryonia beve molto e a lunghi intervalli,
mentre Arsenicum beve poco e spesso, o meglio ha una sete violenta e insaziabile.
«Pensieri di morte e dell’incurabilità dei propri mali». «Le idee gli si affollano alla
mente; è troppo debole per respingerle o per seguirle una alla volta». Insomma, giace nel
letto tormentato giorno e notte da idee deprimenti e pensieri angosciosi. È una delle forme
della sua ansia. Quando i pensieri lo tormentano, è ansioso. Nel suo delirio, vede correre
sul proprio letto ogni genere di parassiti. «Aggiusta le lenzuola». «Delira durante il sonno;
nel corso dello stato di incoscienza si manifesta la mania». «Crisi di pianto e digrignare di
denti». Il paziente geme ad alta voce brontola e piange. «Si lamenta, è disperato». «Grida
per il dolore». «La paura lo fa alzare dal letto; si nasconde in un angolo». Vi sono casi di
follia che cominciano con uno stato di ansia, agitazione e paura.
Follia religiosa; il paziente immagina di aver dilapidato con troppi peccati il tempo
della propria salvezza; le promesse di salvezza delle Scritture non sono per lui; non ha
speranza, è votato al castigo. Medita sulle questioni religiose fino a perdere la ragione.
Alla fine, entra in uno stato di follia più completa, in uno stato di tranquillità; sta in silenzio
e non sopporta la conversazione.
E poi vediamo il susseguirsi di una fase dietro l’altra, e dobbiamo esaminare
contemporaneamente
tutto l’insieme del caso; per inquadrare chiaramente un caso e notare che in
un primo periodo c’erano certi sintomi, e in un secondo periodo altri sintomi, dobbiamo
osservarne attentamente il decorso. Per esempio, sappiamo che negli stati acuti di
Arsenicum
c’è la sete: o quella per l’acqua ghiacciata, e giusto quanto ne serve per inumidire la
bocca, oppure quella per grandi quantità di acqua che tuttavia non la estinguono; ma a
questa fase di sete ne fa seguito un’altra nella quale il paziente ha avversione per l’acqua e
osserviamo così che, nelle malattie croniche, Arsenicum non ha sete. Succede la stessa
cosa per la mania; nello stato cronico il paziente è tranquillo; ma per essere un caso da
Arsenicum deve aver attraversato, nelle fasi precedenti, l’agitazione, l’ansia e la paura di
Arsenicum.
Nello stato psichico, la paura è un’elemento importante; paura di restare solo; quando
resta solo il paziente teme che gli oggetti lo feriscano; è pieno di terrore; teme la solitudine
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 144
e ricerca la compagnia perché in compagnia può conversare e scacciare la paura; ma a
mano a mano che il disordine aumenta cessa di apprezzare la compagnia e la paura lo
invade, malgrado coloro che lo circondano. La sensazione di paura e di terrore aumenta
nell’oscurità, e la sera, quando scende la notte, sopravvengono molti sintomi. Molti suoi
accidenti psichici, come quelli fisici, si manifestano e si aggravano a determinate ore. Se
qualche sintomo, dolori o contusioni, si aggravano al mattino, la maggior parte delle
sofferenze di Arsenicum si aggravano a partire dall’una, le due pomeridiane e dopo l’una,
le due del mattino. Dopo mezzanotte, molto spesso subito dopo mezzanotte, cominciano le
sue sofferenze e dopo l’una, le due del mattino aumentano d’intensità. Estrema ansia a
letto, la sera.
«Gli ripugna incontrare persone che conosce perché pensa di averle offese tempo
prima». Ha una grande depressione psichica, una grande tristezza, malinconia, disperazione;
dispera di guarire. Il paziente ha paura della morte, con ansia e agitazione, quando è
solo o al momento di andare a dormire. Crede che morirà e vuole qualcuno accanto. La
notte le crisi di ansia lo tirano fuori dal letto. È allora un’ansia che prende il cuore, e così
l’ansia psichica e quella cardiaca sembrano quasi coincidere. La notte il paziente è
improvvisamente invaso da una paura ansiosa. Salta dal letto con la paura della morte o di
soffocazione imminente. Il rimedio presenta dispnea di ogni tipo, dispnea cardiaca e
diverse forme di asma.
Le crisi arrivano la sera a letto o dopo mezzanotte; a partire dall’una, le due del
mattino, è preso da ansia psichica, dispnea, paura della morte; è freddo, ed è coperto di
sudori freddi. «Ansia simile a quella di un uomo che ha commesso un delitto». Questa è
una delle forme della sua ansia; finisce col crearsi l’idea che gli uomini della polizia lo
stanno ricercando, e sbircia per vedere se entrano per arrestarlo. Sta per capitargli qualche
disgrazia fuori dal normale; veglia continuamente nell’eventualità che succeda qualcosa di
terribile. «Irritabile, scoraggiato, agitato». «Agitazione; non trova requie da nessuna
parte».«Come conseguenza al suo terrore, ha la tendenza al suicidio».
Il paziente Arsenicum, con questo stato psichico, è sempre gelato, si aggira attorno al
fuoco, non riesce a mettersi vestiti sufficienti per difendersi dal freddo; è un soggetto che
soffre molto il freddo. I pazienti cronici Arsenicum non riescono a riscaldarsi;
rabbrividiscono
continuamente, pallidi e cerei; dopo aver subito parecchie crisi di debolezza, hanno
un edema. Arsenicum ha molti gonfiori ed edemi; stato edematoso delle estremità; edema
delle sierose o degli organi cavi; gonfiore attorno agli occhi; gonfiore del volto che crea la
fovea. In questi gonfiori Arsenicum ha una speciale affinità per la palpebra inferiore, più
che per la superiore, mentre in Kalium carbonicum il gonfiore ha sede nella palpebra
superiore più che nell’inferiore, tra la palpebra e il sopracciglio. Vi sono casi in cui Kalium
carbonicum ha molte somiglianze con Arsenicum e piccole caratteristiche come questa
potranno essere punti di distinzione. Quando concordano nelle linee generali allora è il
momento di osservarne i dettagli.
Abbiamo una notevole caratteristica generale di Arsenicum nelle cefalee, rappresentata
dalla loro periodicità. La periodicità si trova un po’ dovunque in questo rimedio, e
questa è la ragione che lo fa largamente utilizzare nelle affezioni malariche, la cui
periodicità è una caratteristica naturale. I malesseri periodici di Arsenicum si manifestano
145
ogni due o quattro o sette giorni o ogni due settimane. Le cefalee seguono gli stessi cicli
ogni due, tre, quattro, sette o quattordici giorni. Più il male è cronico, più è lungo il suo
periodo; noi constatiamo dunque che gli episodi più acuti e improvvisi per i quali può
essere idoneo Arsenicum si aggraveranno ogni due o quattro giorni; ma a mano a mano che
il male diventa cronico e la sua sede più profonda, esso si aggraverà ogni sette giorni, e
nelle manifestazioni psoriche di lunga durata, che si trascinano a lungo e sono situate in
profondità, vi sarà un aggravamento ogni quattordici giorni.
Questo modo di comparire in cicli è comune a numerosissimi rimedi, ma è più evidente
in China e Arsenicum. Questi due rimedi si somigliano per molti aspetti e, nella loro natura
generale, sono assolutamente simili alle manifestazioni che si producono spesso nella
malaria. Bisogna dire, tuttavia, che Arsenicum vi trova un’indicazione più frequente di
China. In tutte le epidemie di febbri palustri in cui mi sono trovato, ho riscontrato più
spesso i sintomi di Arsenicum che quelli di China.
Queste cefalee mettono in evidenza l’interessante fenomeno di cui abbiamo parlato.
Arsenicum ha nella sua stessa natura un’alternarsi di stati; questo coinvolge alcune
caratteristiche generali. In tutti i malesseri del corpo Arsenicum è un rimedio freddoloso; il
paziente si siede accanto al fuoco e rabbrividisce, cerca di coprirsi il più possibile, e
pretende che la stanza sia calda. Fino a quando si tratta di malesseri del corpo è così, ma
quando i malesseri sono cefalici, pur desiderando il corpo al caldo, vuole lavarsi la testa
con acqua fredda, o la vuole comunque al freddo. I malesseri della testa devono accordarsi
con i segni generali che si riferiscono alla testa e i malesseri del corpo devono essere
associati ai segni generali che si riferiscono al corpo. È difficile dire quale delle due
circostanze è la più generale e a volte si stenta a riconoscere quale costituisce il caso
generale per il paziente stesso, perché lui si confonde dicendo: «Sto peggio col freddo», e
poi quando si tratta della cefalea: «Sto meglio col freddo – dice – ho bisogno di stare al
freddo». In realtà si tratta solo della testa e questi sintomi vengono selezionati e studiati
valutando la regione interessata. Quando i sintomi sono così evidenti dovete esaminarli a
fondo per vedere che cosa ne determina la modalità.
Uno stato simile lo troverete un po’ dovunque in Phosphorus; i malesseri dello
stomaco e della testa si alternano col freddo, vale a dire che il paziente richiede applicazioni
fredde alla testa nelle cefalee, e richiede applicazioni fredde allo stomaco con i disturbi
gastrici, ma in tutte le affezioni del corpo sta meglio col calore. Se ha un disturbo al torace,
se esce all’aria aperta comincia a tossire. È evidente quindi che le modalità della regione
interessata devono sempre essere prese in considerazione.
Quando la testa di Arsenicum è colpita da nevralgia del cuoio capelluto, e a queste
nevralgie ne sono associate altre o vi sono associati stati reumatici del resto del corpo,
allora il paziente, generalmente, prova sollievo col calore. Avete per esempio un paziente
che soffre di nevralgie o di affezioni reumatiche e gli stessi dolori si estendono alla testa,
allora egli vuole la testa avvolta perchè i dolori migliorano con il calore. Viceversa se si ha
a che fare con stati di congestione cefalica, allora il paziente si sente meglio con la testa al
freddo. Ora, come vi ho già detto, in Arsenicum questi stati si alternano.
Illustrerei la cosa citando un fatto. Ho conosciuto un paziente che soffriva da molto
tempo di emicranie periodiche. Tali emicranie si attenuavano con l’acqua fredda, con
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 146
applicazioni fredde alla testa, che a stento si arrivavano a raffreddare sufficientemente, e
più erano fredde, meglio stava il paziente. Tali cefalee si ripetevano ogni due settimane e
per tutta la loro durata il paziente voleva applicazioni fredde sulla testa. Bisogna dire che
queste cefalee periodiche potevano migliorare per lunghi periodi. Ma quando non si
manifestavano, allora il paziente soffriva di un reumatismo articolare, che era ugualmente
periodico e più o meno ugualmente tenace. Quando aveva questi attacchi di reumatismo
alle articolazioni e alle estremità il paziente non poteva mai scaldarsi abbastanza. Stava
vicino al fuoco, ben coperto. Il calore gli dava sollievo e aveva bisogno di aria calda e
ambienti riscaldati. Tutto questo durava un certo periodo e poi cessava, e nuovamente
comparivano le emicranie, che anch’esse, duravano per un certo tempo. È quello che
volevo dire quando parlavo di alternanza di stati. Arsenicum 50 M ha guarito quell’uomo
che, in seguito, non ha mai più avuto niente di simile. L’alternanza di stati a volte significa
che il corpo è sede di due malattie, e il rimedio in questi casi può coprire tutta la fisionomia
morbosa.
Mi ricordo di un altro caso che dimostrerà chiaramente la natura particolare di
alternanza dei malesseri che Arsenicum condivide con altri rimedi. Una paziente soffriva
di un dolore che le comprimeva la sommità della testa simile a quello che ho recentemente
descritto in Alumen. Le succedeva di soffrire per settimane di questa pressione alla
sommità del cranio e solo una forte pressione arrivava ad alleviarlo. Ella finiva con lo
sfinirsi a forza di premere, e sperimentava ogni specie di pesi da mettere sulla testa. Nel
corso della notte tutto questo passava, e la paziente si svegliava l’indomani mattina con un
continuo e urgente bisogno di urinare. L’irritazione era passata dalla testa alla vescica.
Alumen ha guarito questo stato.
Noi troviamo un’alternanza di stati in molti rimedi antipsorici. Questo dimostra la
necessità di raccogliere i sintomi di tutti gli stati che richiedono le nostre cure, altrimenti
spesso avendo fatto una prescrizione per una malattia cronica di natura psorica, potreste
averla alleviata temporaneamente e vederla riapparire sotto un nuovo aspetto. Voi avrete
solo accelerato la malattia che avrebbe altrimenti un decorso più lento. Ma questo non
avviene nella prescrizione omeopatica. Potete star certi, quando un rimedio presenta uno
di questi stati, che esso è altrettanto chiaramente indicato nell’altro; altrimenti questo
rimedio non è il simillimum. Bisogna mettersi alla ricerca fino a quando si scopre il
rimedio che presenta i due stati o avrete una delusione. A volte, non si noterà questa
alternanza di stati finché non si saranno fatte due o tre prescrizioni sbagliate. Alcune
persone sono così impenetrabili, e si incontrano tali difficoltà a riconoscere i loro sintomi
che non sempre è possibile arrivarci. Bisogna allora rivedere le proprie osservazioni e
ritrovare il punto in cui avete fatto una prescrizione assurda, che ha fatto sparire uno stato
recente e fattio tornare i primi malanni, dopo di che avete continuato con questa storia di
va e vieni. Ricordatevi, d’altronde, che durante questo tempo il paziente non migliora e
che bisogna ristudiare la totalità del caso tenendo conto dell’alternanza degli stati.
In Arsenicum i sintomi psichici si alternano con i sintomi somatici. In alcuni rimedi,
troverete un po’ dappertutto questa alternanza di sintomi psichici e sintomi somatici come
facenti parte della loro natura; quando sono presenti i sintomi somatici, sono assenti quelli
psichici, e viceversa. Quando in un caso si è potuto determinare una caratteristica generale
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come questa, la cosa è importante, ma certe volte non riuscite a scoprire il rimedio perché
molti dei nostri rimedi, nelle sperimentazioni, non hanno avuto i sintomi ben registrati; essi
ancora non sono stati osservati nelle loro alternanze, e indicati al riguardo con segni di
riferimento.
Una caratteristica di Podophyllum sono le cefalee che si alternano con la diarrea; il
paziente è soggetto ad emicranie e diarree, e sarà presente o l’una o l’altra. In Arnica i
sintomi psichici si alternano con i sintomi uterini. Se si osservano i sintomi uterini si pensa
ad Arnica, ma tali sintomi spariscono durante la notte per far posto ai sintomi psichici, e
avremo la mente appesantita, oscurata, annebbiata. Quando abbiamo a che fare con rimedi
che hanno tali manifestazioni, è necessario osservare con più attenzione l’alternanza degli
stati, perché tali fatti non sempre sono messi in evidenza nella sperimentazione, per la
semplice ragione che uno sperimentatore ha avuto un gruppo di sintomi, mentre un’altro
ne ha avuto uno diverso. Tuttavia un rimedio che possegga i due gruppi di sintomi è
sufficiente a guarire l’alternanza di stati.
Le cefalee periodiche di Arsenicum si riscontrano in tutti i punti della testa. Sono
cefalee congestizie con pulsazioni e bruciori, ansia e agitazione, la testa è calda e il freddo
porta sollievo.Vi sono cefalee frontali, che producono pulsazioni, si aggravano con la
luce, aumentano col movimento, si accompagnano spesso a grande agitazione e costringono
il soggetto a muoversi, con grande ansia. Molte cefalee sono accompagnate da nausee e
vomito. Le emicranie sono della peggiore specie, specialmente quelle che vengono ogni
due settimane. Alcuni di questi pazienti, vecchi e malandati, saranno freddi, pallidi e con
l’aria malaticcia; saranno sempre gelati e pieni di brividi, tranne quando avranno cefalea
che sarà attenuata dal freddo; avranno il volto rugoso, una grande ansia e non avranno
nessun desiderio di bere. Ricordatevi che abbiamo parlato degli stati acuti di Arsenicum in
cui il paziente ha sete, sete frequente di piccole quantità di acqua e, spesso, secchezza della
bocca e desiderio di liquidi solo per inumidirsi la bocca, mentre negli stati cronici,
Arsenicum generalmente non ha sete.
Vi sono cefalee da un solo lato che si estendono al cuoio capelluto di una metà della
testa, che aumentano col movimento, diminuiscono lavandosi con acqua fredda, con
passeggiate all’aria fresca, benché molto spesso le scosse o la deambulazione risvegliano
una sensazione di onda dolorosa o ondulamento, di barcollamento, di vacillazione o di
sballottamento del cervello. Queste sono le sensazioni provate e sono stati di pulsazione.
Vi sono anche spaventose cefalee occipitali, così intense che il paziente ha la sensazione di
essere stordito o inebetito. Esse si manifestano dopo mezzanotte o dopo che il paziente è
stato agitato o ha fatto uno sforzo, o perché il camminare gli provoca un afflusso di sangue
al cervello.
Un rimedio che ha delle analogie con questo nella sua periodicità e in molti dei suoi
sintomi è Natrum muriaticum Il paziente ha cefalee congestizie causate dal camminare o
dal riscaldarsi col movimento, specialmente se cammina al sole. Le cefalee di Arsenicun si
aggravano in genere con la luce e il rumore, e migliorano stando distesi in una camera buia,
con la testa sollevata da due cuscini. Molte delle sue cefalee cominciano nel pomeriggio
tra l’una e le tre, dopo il pasto di mezzogiorno, e in seguito vanno aumentando, per durare
poi tutta la notte. Sono spesso accompagnate da pallore, nausee, prostrazione, e debolezza
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 148
mortale. Il dolore procede per parossismi; c’è una violenta cefalea durante i brividi della
febbre intermittente: cefalea che, nel corso di un accesso febbrile, dà l'impressione che il
cranio stia per scoppiare. Arsenicum dà questa stessa cefalea a carattere congestizio nella
febbre intermittente, come se la testa dovesse scoppiare. Durante il brivido di Arsenicum,
non c’è desiderio di liquidi, tranne che per le bevande calde, ma non per sete, piuttosto con
lo scopo di riscaldarsi. Talvolta vi è secchezza della bocca, ma raramente è stato osservato
durante i brividi il desiderio di bevande fredde; il paziente vuole il caldo.
Una caratteristica particolare è l’assenza di sete nel corso del brivido eccezione fatta
per le bevande calde. Nello stadio di calore c’è la sete, poca ma spesso, quanto basta ad
umettare la bocca, che significa quasi assenza di sete, e nel corso della sudorazione c’è sete
per grandi quantità ogni volta. La sete comincia con l’inizio della fase di caldo e aumenta
a mano a mano che aumenta la secchezza della bocca; il soggetto desidera solo inumidirsi
la bocca fino a quando entra in sudorazione, allora la sete diventa desiderio di una grande
quantità di acqua ogni volta e molto spesso, e più suda e più cresce il bisogno di acqua. La
cefalea si manifesta durante i brividi. Questa aumenta fino a diventare una cefalea di tipo
congestizio, pulsante, nel corso dei brividi e nella fase del caldo; questo stato si attenua
verso la fine della fase di caldo proprio quando comincia la sudorazione, e si esaurisce
completamente con questa.
Nelle cefalee croniche, le cefalee congestizie e le malattie palustri, si osserva che la
pelle tende a formare delle rughe, cosa che dà al paziente un aspetto prematuramente
vecchio. Spesso le mucose delle labbra si raggrinziscono e si ingrossano. Lo stesso
aspetto, come caratteristica peculiare di Arsenicum si riscontra sulla falsa membrana
difterica della gola, e, che io sappia, non appartiene a nessun altro rimedio. L’essudato
della gola ha l’aspetto del cuoio ed è rugoso. Una falsa membrana rugosa non è
un’indicazione
certa di Arsenicum, ma quando questo rimedio è indicato c’è la possibilità di
osservare queste false membrane; tutti questi casi sono di carattere molto maligno, fetidi,
putridi, o hanno odore di cancrena.
Accade che, quando il corpo soffre, la testa sia in continuo movimento, perché le parti
del corpo colpite sono troppo dolenti per potersi muovere; il movimento della testa allora
si verifica a causa dell’agitazione e del malessere e il soggetto continua a muoverla anche
se non ne trae alcun giovamento. Le regioni superficiali della testa vanno soggette a vivi
dolori di natura nevralgica e, come più volte abbiamo detto, tali dolori sono migliorati dal
calore. Sulla faccia e la testa si formano degli edemi; gonfiore al cuoio capelluto e
infiammazione tipo erisipela della faccia e della testa. Se si preme il cuoio capelluto vi
resta l’impronta e vi si sente allora un crepitio profondo. Vi si formano delle eruzioni ed è
molto sensibile. La sensibilità è tale che il paziente non può pettinarsi; ha la sensazione ne
che il contatto del pettine o della spazzola sul cuoio capelluto si risenta fino all’interno del
cervello.
Una caratteristica di Arsenicum è una esagerata sensibilità. Sensibilità agli odori o al
contatto e in altre circostanze. Ipersensibilità di tutti i sensi. Una particolarità che forse non
ho descritto è l’ipersensibilità alle circostanze e a tutto ciò che circonda il paziente nella
camera. Il paziente Arsenicum è molto difficile. Hering un giorno l’ha descritto come «il
paziente dal bastone dal pomo d’oro». Se questo stato si riscontra in una donna costretta a
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letto, essa è fortemente inquieta se ognuno dei quadri appesi alle pareti non è perfettamente
dritto. Le persone sensibili alla confusione e al disordine e che sono disturbate e si
aggravano fintanto che tutto sia rimesso ben in ordine, hanno una meticolosità morbosa
che trova in Arsenicum il suo simillimum.
I sintomi oculari di questo rimedio sono rilevanti. Nei vecchi casi di febbri palustri
improvvisamente soppresse, negli organismi logorati, e nelle persone pallide e malaticce
soggette ai catarri generalizzati e a quegli stati catarrali che si localizzano in maniera
particolare al naso e agli occhi, i sintomi oculari potranno essere noiosi. Dagli occhi
provengono secrezioni di ogni genere. Può essere una congiuntivite, che ingloba insieme
le palpebre e il globo oculare, e arriva talvolta all’ulcerazione, con secrezioni fluide e
sanguinolente che aumentano fino a diventare secrezioni dense, bianche, escorianti, che
irritano l’occhio, e causano l’arrossamento dell’angolo palpebrale e granulazioni con
bruciore e fitte.
Il bruciore è attenuato da lavaggi con acqua fredda e da caldo secco. Molto spesso le
ulcerazioni si formano sul globo oculare o sulla cornea. Il rimedio ha modi diversi di
provocare l’ipertrofia, con placche che formeranno cicatrici, e con placche ulcerate di
piccole escrescenze simili a pterigio, che avanzano verso il centro dell’occhio e
costituiscono
una minaccia di cecità. Le infiammazioni a volte sono accompagnate da notevole
gonfiore e secrezione urente ed escoriante; il gonfiore dà alle palpebre l’ aspetto «a
sacco», e anche sotto gli occhi si formano gonfiori come piccoli sacchi. La faccia è cerea e
pallida come ne vediamo negli organismi esauriti o negli stati idropici.
Lo stato catarrale ingloba la gola e il naso e talvolta è difficile separare i sintomi del
naso da quelli della gola. Il paziente Arsenicum ha continue riniti e starnutisce sempre ad
ogni cambiamento di tempo. Rabbrividisce sempre, soffre per le correnti d’aria, e si
aggrava col tempo freddo e umido; è sempre gelato e intirizzito dal freddo. Questi soggetti
cerei, pallidi, che hanno catarro nasale, se fissano una luce brillante ne sono accecati.
Starnuti e corizza delle fosse nasali, della gola, della laringe e del torace. Il raffreddore
comincia dal naso e scende nella gola causando spesso raucedine con tosse secca e
solleticante, dura, rasposa. È difficile trovare rimedi per una corizza che comincia dal naso
e scende nel torace con complicazioni bronchiali; molto spesso si è costretti a cambiare
rimedio perché i sintomi toracici portano a un rimedio diverso. Ed è difficile trovare un
rimedio che interessi contemporaneamente il naso e il torace. Arsenicum è il rimedio delle
vecchie e croniche malattie catarrali nelle quali ci sono facili epistassi; il paziente
starnutisce e si raffredda continuamente; è sempre lì che rabbrividisce, pallido, stanco,
agitato, ansioso durante la notte e soggetto a sogni sgradevoli. Le mucose si infiammano
facilmente, producendo placche rosse e ulcerazioni che sanguinano facilmente. Nelle
cavità posteriori delle fosse nasali si formano grosse croste.
Vi è in Arsenicum una incredibile tendenza all’ulcerazione. Se si tratta di un'angina, la
gola si ulcera; se un colpo d’aria colpisce gli occhi, si possono risolvere con un’ulcerazione;
i fenomeni catarrali del naso finiscono con ulcerazioni; e questa tendenza, qualunque
sia la sede del male, è una caratteristica di Arsenicum. È il rimedio per le malattie catarrali
del naso o di altre partii del corpo, in quei pazienti logorati dalla sifilide o dalla malaria, o
nei soggetti che hanno subito un avvelenamento del sangue di qualunque specie, sia da
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 150
ferite di serpente, sia per un’erisipela, una febbre tifoide o altra malattia infettiva trattata
con mezzi non idonei, con chinino o altre sostanze analoghe che indeboliscono il sangue e
provocano l’anemia.
Se si forma un’ulcera alle gambe, se compare una leucorrea, se si manifesta una
qualsiasi secrezione, il paziente ne prova sollievo. Viceversa, se una secrezione rallenta, si
crea uno stato cronico dovuto in apparenza alla ritenzione dell’essudato, ma che è in realtà
un avvelenamento del sangue. Lo stesso accade per una leucorrea o un’ulcera. Arsenicum
è uno dei rimedi che si potranno usare nello stato di anemia conseguente ad una simile
soppressione.
Ai tempi nostri è di moda usare il cauterizzatore, e servirsi dei topici per far cessare una
leucorrea o altre secrezioni e per far chiudere un’ulcera. Quando questi fenomeni esterni
guariscono, si manifesta nell’organismo l’anemia; il paziente diventa cereo e pallido,
dall’aspetto malaticcio e, per alleviare i disturbi del paziente causati dalla soppressione di
qualche altro stato, sopravvengono gli stati catarrali. Per esempio, dopo la soppressione di
una leucorrea, una donna ha avuto una densa secrezione sanguinolenta o acquosa dal naso.
Il rimedio è utile spesso a quei pazienti cui è stata sanata un’ulcera per mezzo di pomate o
è stata guarita una secrezione dell’orecchio con l’applicazione esterna di polveri. Il
medico crede di essere stato abile arrestando secrezioni del genere, mentre è solo riuscito
ad arginare secrezioni che, in realtà, costituiscono per il paziente un sollievo. Rimedi come
Sulphur, Calcarea e Arsenicum sono efficaci nelle secrezioni catarrali, consecutive a
queste soppressioni in individui malaticci. Arsenicum corrisponde anche allo stato causato
dall’assunzione di veleno di origine animale. Esso raggiunge la radice stessa del male
essendo simile ai sintomi prodotti da una ferita di serpente. Arsenicum e Lachesis sono
rimedi che arrivano subito alla causa dell’avvelenamento e ne annullano l’effetto,
rimettendo
le cose a posto.
I sintomi del naso in Arsenicum sono molto noiosi e forniscono un vasto panorama
della sua sintomatologia. I pazienti si raffreddano facilmente, sono sempre sensibili al
freddo, e il loro catarro si ripresenta alla minima occasione. Quando un paziente Arsenicum
sta abbastanza bene, ha una secrezione nasale di natura più o meno densa, ma se si
prende un piccolo raffreddore la secrezione diventa fluida; la secrezione densa necessaria
alla sua salute si attenua e arriva la cefalea, si manifestano sete, agitazione, ansia, e
malessere. Tutto ciò prosegue con due o tre giorni di febbre, dopo di che ritorna la
secrezione densa e il paziente si sente meglio, tutti i suoi malesseri e i suoi dolori
spariscono. Il rimedio è stato utilissimo nell’epitelioma del naso e delle labbra.
La gola e le tonsille si infiammano e bruciano, si aggravano col freddo e migliorano
con le bevande calde. Si osserva il rossore e il raggrinzamento della mucosa. Quando
contemporaneamente c’è avvelenamento del sangue, come nella difterite, si forma sulla
mucosa un essudato che diventa grigio, rugoso, color cenere, e, a volte, ricopre tutto il
palato molle e i pilastri. La mucosa ha un aspetto avvizzito. Il paziente è prostrato, ansioso,
molto abbattuto, indebolito, senza molta febbre, ma con una notevole secchezza della
bocca.
Lo stato catarrale continua a spostarsi verso il basso. Scende verso la laringe causando
raucedine, e ancora più giù nella trachea con bruciore e fitte aggravate dalla tosse; poi si
151
manifestano: la costrizione del torace, la dispnea asmatica e una tosse secca, ad accessi,
senza espettorazione. Questa tosse ossessiva si accompagna ad ansia, prostrazione,
agitazione,
spossatezza e sudore e non sembra apportare alcun sollievo. La tosse è il sintomo
dell’inizio e sotto forma di tosse secca, rasposa, rude, continua per parecchi giorni, senza
arrecare alcun sollievo; in seguito sopravvengono segni di asma, e il paziente ha allora una
espettorazione abbondantissima di una secrezione fluida e acquosa. Il torace ha una
costrizione circolare, forte sensazione di restringimento, respirazione sibilante e il paziente
ha l’impressione di soffocare. A volte vi è espettorazione di muco sanguinolento, ma in
genere i sintomi hanno carattere catarrale. Talvolta compaiono sintomi di polmonite il cui
espettorato è rugginoso. L’espettorato è escoriante. Nel torace si ha una sensazione di
bruciore, come se vi fossero carboni ardenti, e questo prosegue con sanguinamento e
colorazione biliosa dell’espettorato.
Arsenicum è un rimedio che predispone alle emorragie che possono prodursi in tutte le
mucose. Normalmente sono emorragie di sangue rosso vivo, ma la regione colpita diventa
sede di uno stato cancrenoso e le emorragie diventano nere, e in seguito vi sono piccoli
grumi che sembrano pezzettini di fegato. Se ne osservano uguali nel vomito e nelle feci.
L’espettorato è di un terribile fetore, tale da suggerire subito l’idea di uno stato
cancrenoso; a quel punto il paziente sta iniziando uno stato che noi non sappiamo
descrivere in altro modo che come infiammazione cancrenosa; ci saranno segni che
indicano uno stato infiammatorio, e contemporaneamente, l’odore dell’espettorato vi
assalirà appena oltrepassata la porta. L’espettorato è un liquido fluido, acquoso, mescolato
a grumi. Nello sputo troverete questo espettorato acquoso che ha l’aspetto di succo di
prugne e nel quale noterete i grumi di sangue. Il puzzo è orribile. Il paziente ha superato il
periodo di agitazione e ora è prostrato, abbattuto, pallido e certamente coperto di sudore
freddo.
Se passiamo allo stomaco, troviamo tutto ciò che si può chiamare gastrite, vomito di
tutti i cibi ingeriti, anche di un cucchiaio d’acqua, un’estrema irritazione gastrica, una
grande prostrazione, una spaventosa ansia, secchezza della bocca; una piccolissima
quantità d’acqua calda certe volte porterà un brevissimo sollievo, ma presto sarà vomitata;
i liquidi freddi invece sono vomitati subito. L’intero esofago è infiammato; tutto brucia. Il
paziente vomita bile e sangue. C’è un’estrema sensibilità gastrica; il paziente non sopporta
di essere toccato. L’applicazione esterna di calore gli dà sollievo e ha un miglioramento
con le bevande calde: il calore è piacevole e gradito.
Nell’intestino riscontriamo una gran quantità di fenomeni morbosi; questo rimedio ha
tutti i sintomi della peritonite; notevole dilatazione addominale, stato di timpanismo; il
paziente non può essere palpato né toccato, anche se continua a muoversi a causa della sua
grande agitazione; non può stare tranquillo, ma alla fine, diventa talmente debole che la
spossatezza prende il posto dell’agitazione. Si manifesta facilmente la dissenteria con
emissioni involontarie di feci o di urine, o tutte e due insieme, con emorragia intestinale ed
ematuria. Quando il paziente evacua, constatiamo che l’odore cadaverico ha raggiunto il
materiale fecale; è un’odore che richiama quello della carne putrida. C’è sangue nelle feci
che sono acquose, scure come succo di prugne o nere e di un terribile fetore. A volte
assumono il carattere della dissenteria con sforzi e un terribile bruciore all’ano; ogni
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 152
defecazione produce bruciore come se nel retto vi fossero carboni ardenti; c’è bruciore
all’intestino e lungo tutto il tratto digerente.
Il dolore all’addome è alleviato da applicazioni calde. Il timpanismo è estremo.
Qualche volta si produce una gastroenterite che assume carattere cancrenoso e che un
tempo veniva considerata una cancrena dell’intestino, una necrosi che finiva sempre con la
morte. Vi è una secrezione densa, sanguinante che emana un odore orribile, tutto viene
vomitato, il paziente vuole la camera molto calda, vuole essere ben coperto, vuole
applicazioni caldissime e bevande calde, ha l’aspetto e l’odore di un cadavere, un odore
irritante e pungente, che impregna tutto. Se invece vuole essere scoperto, vuole la camera
fresca e fa aprire le finestre, se chiede bagnature di acqua fredda e bevande ghiacciate,
allora bisogna somministrargli Secale.
Voglio qui premunirvi contro l’uso troppo facile di Arsenicum nei malanni estivi dei
lattanti, nella dissenteria e nel colera dei bambini. Vi è una tale quantità di questi piccoli
sintomi molto comuni a questi malanni, che se non si fa attenzione e non si è accorti, si
somministrerà volentieri Arsenicum, sopprimendo così qualcuno dei sintomi e modificando
l’aspetto del caso al punto da non potergli più trovare un rimedio e senza che intanto
Arsenicum lo guarisca. Si ha una forte tendenza a essere abitudinari e prescrivere Arsenicum
su sintomi particolari senza un numero sufficiente di segni generali del caso.
In questo rimedio non si vedono che diarree e sintomi di dissenteria; in questi casi si
riscontra il pallore, l’ansia, l’aspetto e l’odore cadaverico. Nella dissenteria ci sono stimoli
pressanti, molto dolorosi e frequenti di evacuare, feci rare, vischiose, nere, liquide, nero
inchiostro, dall’odore cadaverico, con intensa prostrazione, agitazione e pallore. Negli
accidenti intestinali, nelle forme subacute della malattia, le feci diventano involontarie.
Questo è dovuto ad un particolare stato del retto che è rilassato a causa della grande
prostrazione. L’emissione involontaria delle feci indica generalmente una spossatezza
locale o generale, e in questo rimedio il grado di spossatezza è enorme, di modo che nel
tifo e nelle forme subacute delle malattie infettive c’è diarrea e minzione involontaria.
In Arsenicum ci sono a volte evacuazioni abbondanti, ma generalmente non ce ne sono
tante quante se ne vedono in Podophyllum o Phosphoricum acidum. Generalmente ci
saranno emissioni scarse, frequenti, di piccole scariche miste ad aria con la grande
spossatezza che si riscontra nel colera, piccole scariche di muco e di feci viscose e
biancastre. Arsenicum non è indicato normalmente nel colera, almeno non nel periodo
delle emissioni delle feci, ma qualche volta quando le scariche sono finite, il vomito e i
liquidi sono passati, lasciando uno stato di estrema spossatezza, si ha uno stato che ha
l’aspetto del coma e il paziente sembra quasi morto, salvo il fatto che respira. Allora
vedremo che Arsenicum provoca la reazione.
Colera infantile con prostrazioni accentuate, profondo abbattimento e aspetto cadaverico,
notevole raffreddamento, corpo coperto da sudori freddi, estremità fredde, freddo
come la morte stessa; nella stanza c'è un’odore cadaverico, malsano, fetido, pungente,
penetrante che proviene da feci e urine e anche dal vomito. Le evacuazioni intestinali sono
acri, escorianti, e provocano arrossamenti e bruciore. Molto spesso il bruciore sale
nell’intestino: il retto e l’ano bruciano e attorno all’ano c’è un dolore urente. C’è tenesmo,
stimoli pressanti, dolorosi, insopportabili, un gran malessere nella parte bassa dell’intesti153
no, al retto e all’ano; e un terribile stato di ansia del paziente. Il dolore è così violento, la
sofferenza così intensa, l’angoscia così forte, che egli non può pensare che alla morte. Ciò
può significare che è in punto di morte. Non ha mai provato tale terrore e simili sensazioni
ed è persuaso che tutto ciò significa che sta morendo.
Questo come tutti gli altri fenomeni morbosi si accompagna all’agitazione e quando
non sta defecando, eccolo che misura a grandi passi la stanza andando dal letto alla
poltrona e dalla poltrona al letto. Va a sedersi sul vaso e poi ritorna a letto, e di nuovo corre
in bagno, lasciando sfuggire a volte delle feci mentre si sposta. Ci possono essere
emorroidi croniche che bruciano e che fuoriescono durante la defecazione; il paziente,
dopo un’evacuazione, torna a letto completamente spossato da queste fuoriuscite di masse
di feci a grappolo d’uva che bruciano come carboni ardenti. Esse sono calde, secche e
sanguinanti. Ragadi al retto che sanguinano ogni volta che il paziente evacua, con bruciori.
Attorno all’ano c’è una zona pruriginosa con eruzioni eczematose e bruciori.
Questo genere di dolori può risentirsi in tutte le regioni del corpo. Il bruciore è una
caratteristica di Arsenicum così come le punture. Sommiamole e certamente il paziente le
descriverà come punture di aghi arroventati in tutto il corpo. Tale sensazione di ferro
arroventato che è una caratteristica comune a tutta la superficie del corpo, si localizza
anche all’ano, specialmente se vi sono emorroidi, dove vengono avvertiti bruciori e
punture di aghi roventi.
Talvolta, quando il paziente entra nella fase iniziale di una crisi violenta, potrà
manifestarsi il brivido e il freddo più intenso che sia possibile trovare nella materia medica
e in una malattia. Brivido e freddo violentissimi e, in tali momenti, il paziente descrive la
propria sensazione dicendo che il sangue che gli scorre nelle vene è acqua ghiacciata.
Sente il corpo attraversato da onde gelide. Quando sopraggiunge la febbre e il paziente
sente un intenso calore in tutto il corpo, prima che compaia il sudore, sente invece correre
nelle vene acqua bollente. Poi si manifesta il sudore e la dispnea e tutti gli altri fenomeni
nel corso dei quali è prostrato e si raffredda.
Malgrado il fatto che a volte il sudore porti sollievo alla febbre e ai dolori, esso è
tuttavia seguito e accompagnato da una grande spossatezza che non dà sollievo. Molti
malesseri del rimedio si aggravano nella fase della traspirazione; la sete per esempio
aumenta, e il bere non reca sollievo; sembra che il paziente non potrà mai avere acqua a
sufficienza, e dirà: «Potrei prosciugare un pozzo!» oppure «Datemi una tinozza di acqua!
»– dettagli rivelatori del livello della sete. Durante la febbre, vuole bere poco e
spesso; durante il brivido vuole bevande calde.
Arsenicum è un rimedio utilissimo nelle eruzioni degli organi genitali con bruciore:
piccole ulcere che bruciano, anche se sono di natura sifilitica; vescicole di herpes che
compaiono sul prepuzio e sulle piccole labbra; cancro o ulcera molle con bruciore e
punture, soprattutto quelli che non tendono a cicatrizzarsi, ma fanno l’opposto, si estendono
e corrodono il loro bordo diventando sempre più grandi e sono detti fegedenici.
Arsenicum e Mercurius corrosivus sono i due rimedi più importanti per le ulcerazioni che
si estendono corrodendo in tutte le direzioni e che sono molto fetide.
Ci sono ulcerazioni come quelle che seguono l’apertura di un bubbone inguinale e che
non hanno alcuna tendenza a chiudersi. Si forma continuamente una piccola secrezione
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 154
acquosa, fetida, che si accumula; l’ulcerazione si estende attorno all’orifizio, e non dà
alcun segno di volersi cicatrizzare. Oppure il paziente è passato dalle mani di un chirurgo
che ha inciso il bubbone che rischiava di suppurare, e ne è seguita una piaga rossa,
infiammata, simile a un’erisipela e che non mostra alcuna tendenza alla cicatrizzazione. I
bordi sono stati corrosi dall’ulcera che ha lasciato una superficie a vivo, della grandezza di
un dollaro; e diventa a volte serpiginosa. Queste ulcere, se toccate, sono sensibili e
bruciano come il fuoco.
Negli organi sessuali maschili e femminili vi sono molti sintomi importanti. Negli
organi sessuali maschili, vi è uno stato idropico, l’edema del pene, di aspetto edematoso,
sicché il pene è straordinariamente gonfio e assume l’aspetto di un sacco pieno d’acqua; lo
scroto e soprattutto la pelle dello scroto, è molto gonfia e umida su tutto il perimetro
dell’organo.
Nella donna, sono estremamente gonfie le grandi labbra, con dolori che bruciano e
pungono; esse sono allo stesso tempo dure e gonfie. Infiammazione erisipelatosa di tali
organi e ulcerazioni di natura sifilitica; queste ultime quando vi si riscontrano sintomi con
bruciore, fitte e punture. Nella donna, c’è un violento doloroso bruciore alle parti genitali
con o senza gonfiore, bruciore che si estende profondamente nella vagina. La secrezione
leucorroica provoca l’escoriazione delle regioni limitrofe causando prurito e bruciore
molto penosi. Secrezioni biancastre, leggere, acquose, che provocano escoriazione; a
volte così abbondanti che può accadere che colino lungo le cosce. Il flusso mestruale di
Arsenicum è molto spesso escoriante. Flusso leucorroico abbondante misto al flusso
mestruale, abbondantissimo e acre.
Le mestruazioni vengono a mancare per mesi; amenorrea nelle pazienti prostrate,
nervose, rugose, logorate dalle preoccupazioni, con la faccia stravolta. È cosa certa che, in
allopatia, Arsenicum è ritenuto efficace per l'anemia quanto Ferrum; Ferrum e Arsenicum
sono rimedi energici per l’anemia sicché non c’è da stupirsi che gli individui dal colorito
pallido ne provino beneficio. «Durante le mestruazioni, punture nel retto». «Leucorrea
acre, corrosiva, densa e gialla», ecc.
Dopo il parto, la donna non urina; non c’è urina nella vescica; o non c’è urina, oppure
la vescica è piena e la minzione non si verifica. Constaterete, quando tornerete indietro,
che Causticum è il rimedio più frequentemente indicato nei casi in cui la donna non urina
ed è tempo di farlo; lo troverete spesso indicato quando non avrete altri sintomi per fare il
punto della situazione.
Se un neonato non urina, più spesso di ogni altro rimedio sarà indicato Aconitum.
Questo metodo, non si deve seguire quando a indicare il rimedio come sintomochiave
(Key note) ci sono altri sintomi. Se non ci sono altri sintomi, studiate Aconitum e
Causticum e guardate se vi è qualche ragione per non prescriverli. Altra caratteristica che
riguarda la donna: Arsenicum è un palliativo meraviglioso nelle affezioni cancerose come
quelle dell’utero e della mammella. In alcuni casi incurabili i dolori urenti e pungenti sono
totalmente spariti. In questo caso il rimedio viene a collocarsi tra i palliativi.
Arsenicum presenta perdita della voce e laringite con tosse secca, fastidiosa; tosse di
cui il paziente non sembra risentire alcun bene; tossicchia in continuazione; la tosse è
secca e dolorosa. Studiate i suoi rapporti con l’asma, la difficoltà di respirazione e la
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dispnea. Arsenicum ha guarito vecchi casi di asma di origine nervosa; asma che spraggiunge
a mezzanotte in pazienti sensibili al freddo, individui pallidissimi con tosse secca e
sibilante che li costringe a sedersi sul letto e premersi il torace; agitazione ansiosa e
prostrazione.
Quando somigliano ad Arsenicum, i sintomi cardiaci sono difficili da trattare; i
sintomi corrispondono ad uno stato di grande debolezza: forti palpitazioni, palpitazioni al
minimo sforzo o emozione, grande ansia, angoscia, debolezza; il paziente non è capace di
camminare, di salire una scala; a stento può muoversi senza aggravare le proprie
palpitazioni;
ogni emozione fa riapparire le palpitazioni. «Serie crisi di palpitazioni o sincope
durante un’endocardite». Arsenicum risponde agli accidenti cardiaci più seri; corrisponde
a molti accidenti cardiaci incurabili; in altre parole, quando vedete Arsenicum rispondere
con tutti i suoi sintomi a queste affezioni cardiache caratterizzate da edema del pericardio,
ecc. avete a che fare con una categoria di casi molto seri: «Angina pectoris», ecc.
«Reumatismo che interessa il cuore», ecc., «Idropericardio fortemente irritabile», ecc.
Anche in questo caso, tutto segue il suo corso verso uno stato diverso in cui il cuore
diventa debole, il polso filiforme, il paziente è pallido e freddo, coperto di sudore, con
polso debolissimo. Se non si tratta di una condizione che dipende dal cuore stesso, allora
Arsenicum diventa un rimedio prodigioso; voglio dire che può portare alla guarigione.
Adesso devo parlare un poco di qualche nozione essenziale sulla febbre intermittente
di Arsenicum. Si può leggere la descrizione generale della febbre intermittente e della
febbre in generale e applicare ciò che è stato detto. Arsenicum ha tutta la violenza del
brivido che si può trovare in un rimedio, con eccitazione, cefalea, prostrazione, secchezza
della bocca, desiderio di bevande calde e desiderio di essere ben coperto e caldo, con tutta
l’agitazione ansiosa e la prostrazione che potete riscontrare in un altro rimedio; ma gli
orari del caso di competenza di Arsenicum sono una cosa importante.
Una cosa che colpisce nel brivido di Arsenicum è la sua irregolarità, dato che non viene
mai due volte allo stesso modo, e spraggiunge ad un’ora qualsiasi. Questo brivido viene di
pomeriggio e dopo mezzanotte, a volte al mattino, a volte alle 3 o alle 4 di pomeriggio, a
volte all’una. Nella sua natura vi è una notevole periodicità. Per la sua stessa natura, è
dunque intermittente.
La sua sete è caratteristica. Durante il brivido, mentre esiste a volte una sete ardente, il
paziente ha avversione per i liquidi freddi, e non può che prendere bevande calde, the
caldo ecc. Durante la febbre, la sete aumenta perché la bocca è secca e il paziente beve
poco per volta e,spesso, solo un cucchiaino per inumidire la secchezza della bocca.
L’acqua non estingue la sua sete perché ne prende solo un cucchiaino per volta, poco e
spesso. Tutto questo continua col sudore con prostrazione, aumento del raffreddamento,
desiderio di bevande abbondanti, sete insaziabile di bevande fredde. Il brivido si
accompagna
ad un intenso dolore alle ossa, e inizia di preferenza dalle estremità, e durante il
brivido vi è forte iperemia cerebrale con arrossamento violaceo delle dita delle mani e dei
piedi.
Riunite tutti questi fatti, aggiungete la prostrazione che viene con l' ansia, e potrete
quasi sempre mettere insieme nelle sue linee generali il caso di competenza di Arsenicum.
Esso soltanto nel brivido, nella febbre e il sudore ha una tale quantità di dettagli che se
Arsenicum album
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 156
considerate i dettagli e perdete di vista le caratteristiche generali avrete la possibilità di
coprire quasi tutti i casi del brivido, o piuttosto potrete credere di poterlo fare; ma, a meno
che non esistano alcune delle condizioni di ordine generale che permettano di etichettare il
caso come Arsenicum, voi farete fiasco. Una cosa è etichettare l’intero caso come un caso
di competenza di Arsenicum, e altra cosa è dire che questi o quei sintomi sono di
Arsenicum. La stessa cosa avviene per China e il chinino; essi hanno numerosi sintomi
particolari, e tuttavia per fare del caso esaminato un caso di China o di chinino è
necessario che siano presenti le caratteristiche generali essenziali.
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ARSENICUM IODATUM
Lo studio degli elementi costitutivi di questo rimedio ci permette di indovinare che è un
rimedio costituzionale profondo. I malesseri si manifestano di mattina, di pomeriggio, di
sera, di notte e dopo mezzanotte. Il paziente ha un grande desiderio d’aria, purché non sia
troppo fredda; vuole le finestre aperte e prova fastidio a stare in una stanza chiusa. Alcuni
rimedi sono sensibili al freddo come Arsenicum, altri al caldo come Iodum; questo che
esaminiamo è sensibile sia al caldo che al freddo; il vento freddo e il tempo umido e freddo
fanno aggravare il paziente e fanno comparire i suoi sintomi. Si raffredda continuamente,
cosa che gli provoca la corizza, e aggrava i suoi catarri. Ha la sensazione di avere troppo
caldo e ha bisogno d’aria fresca. È sensibile al calore estivo e al freddo invernale. S i
aggrava col calore, l’aria calda, un letto caldo, una stanza calda, e quando indossa vestiti
pesanti. Si aggrava col tempo umido e il vento caldo del sud.
Aggravamento: in posizione distesa (soprattutto sul lato dolente); quando fa il bagno
(si aggravano i disturbi in genere; bagnandosi si raffredda); quando ha fame (e, come
Iodum, sta meglio mangiando); camminando, soprattutto camminando rapidamente; col
movimento (e tuttavia vuole muoversi); durante le mestruazioni.
Pronunciata ansia fisica generale. Debolezza, simile ad una prostrazione vitale, la
mattina, con lo sforzo, camminando e salendo o durante le mestruazioni. Estrema
stanchezza.
Assenza di reazioni. Sensazione di pesantezza in tutto il corpo. Torpore degli arti
e delle parti dolenti con vampate di calore e afflusso sanguigno nel corpo. Formicolio in
tutto il corpo. Le mani e i piedi formicolano come se fossero addormentati e gli arti
sembrano stretti in una fasciatura. In questo rimedio si trovano molte stenosi interne ed
esterne e stenosi degli orifizi. Pulsazioni interne ed esterne come in Iodum. Molto
sensibile al dolore. Dolore alle ossa e alle ghiandole. Bruciore interno e alle parti esterne;
il bruciore è la caratteristica del rimedio, come in Arsenicum. Dolore lacerante; forte
indolenzimento; aggravato dalla pressione; sensazione di contusione nel corpo; dolori
paralizzanti, pesanti, mordenti, pungenti.
I sintomi hanno una predominanza destra. Riduzione dei muscoli e perdita progressiva
di peso nei tubercolotici; dimagrimento nei bambini con aggravamento estremo al minimo
sforzo fisico. Fortissima anemia come si riscontra nei soggetti tubercolotici. Le secrezioni
mucose in genere aumentano; abbondanti secrezioni catarrali, dense, gialle, giallo-verdastre,
simile a miele. Emorragia di una qualsiasi mucosa. Vi sono sintomi simili a quelli che
si manifestano dopo una perdita di liquidi. Questo rimedio è utile alle donne che vanno
soggette agli svenimenti e a momentanea perdita di conoscenza. Il polso può essere rapido
e piccolo, o pieno, duro, intermittente, irregolare. Infiammazione interna ed esterna in
molti punti: ghiandole, ossa, sierose. Gonfiore con edema e infiammazione; gonfiore delle
parti malate e delle ghiandole. Le ghiandole sono gonfie e dure. L’indurimento è una
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 158
caratteristica del rimedio; la si può riscontrare a carico delle ghiandole, delle ulcere e nelle
dermatosi. Tremori. Scosse muscolari. Movimenti convulsi degli arti.
I sintomi di Arsenicum iodatum si riscontrano spesso nelle ragazze clorotiche. È stato
prezioso in tutti gli stati scorbutici, quando vi erano sintomi simili ai suoi. Ha guarito
movimenti coreici nelle ragazze. È indicato nelle febbri etiche con numerosi ascessi,
edemi e travasi, esterni e interni come in Arsenicum. Predisposizione alla tubercolosi
polmonare e a quelle affezioni che sono di pertinenza della diatesi tubercolare. Arsenicum
iodatum è stato efficace in tutti gli stadi e in tutte le forme di sifilide. È stato molto utile
nelle affezioni cancerose ed ha guarito lupus ed epitelioma.
Lo sforzo psichico aggrava un gran numero di sintomi.
Il paziente è ipersensibile, specialmente al rumore. Estrema ansia, agitazione e paura,
aggravate dal calore del letto. Paura: della follia, delle persone (generalmente è timido), di
una disgrazia. Tristezza che arriva persino alla disperazione. La donna piange molto.
Diventa indifferente nei confronti dei propri amici, della felicità, delle persone che la
circondano. Ha persistenti pensieri torturanti. Confusione mentale mattina e sera.
Avversione
per il lavoro. Impulsi improvvisi di uccidere qualcuno.
Umore incostante e stati d’animo alterni. Incapacità di scegliere tra due alternative. A
momenti chiacchierone; allegro. Non sopporta che gli si parli. Detesta rispondere alle
domande. Scontento. Arrabbiato e irritabile per tutta la durata dei malesseri.
Spesso in uno stato di grande eccitazione. Impaziente, ha sempre fretta. Sussulta
dormendo. Preferisce stare seduto. Stupore. In lui predomina continuamente un certo
grado di prostrazione psichica. Pronunciata debolezza psichica.
Illusioni dell’immaginazione e illusioni che riguardano persone scomparse. Divagazioni.
Delirio notturno. Sembra avviarsi all’alienazione mentale.
Arsenicum iodatum, quando i sintomi generali e psichici che abbiamo citato
predomineranno
fortemente, guarirà i sintomi elencati qui di seguito.
Vertigini quando cammina. Cefalea mattina e pomeriggio; si aggrava: col rumore, in una
stanza calda, per la fame, camminando, movendosi; migliora: all’aria aperta, dopo aver
mangiato. Cefalea provocata da catarro nasale, o concomitante alla corizza; cefalea
periodica della malaria, della sifilide o di malattie cardiache. Dolore alla fronte alla
seralalore sovrorbitallaale, alla radice del naso; dolore all’occipite, alle regioni parietali,
alle tempie e al vertex. Cefalea lacerante; dolore simile ad indolenzimento, a contusione
nella testa; cefalea che stordisce; pesante dolore alla fronte, con sonnolenza, all’occipite e
alle tempie, dolore pungente in testa e alle tempie. Pulsazioni in testa, alla fronte, alle
tempie.
Caduta dei capelli con pesantezza alla testa. Prurito al cuoio capelluto con o senza
eruzioni. Eruzioni con croste, esantema, eczema. Malgrado l’iperemia cerebrale, il paziente
ha freddo al cuoio capelluto. Sudore sulla fronte.
Catarro cronico degli occhi nei soggetti psorici e sifilitici. Dolore agli occhi quando
legge; indolenzimento dei globi oculari; dolore pungente agli occhi. Occhi infossati.
Gonfiore ed edema delle palpebre. Ittero delle congiuntive. Congiuntivite, irite. Frequente
lacrimazione, soprattutto all’aria fredda. Protrusione dei globi oculari. Pupille dilatate.
Sguardo fisso; sguardo selvaggio. Arrossamento degli occhi. Tic delle palpebre. Visione:
indebolita, annebbiata; sfarfallio; scintille davanti agli occhi.
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Rumori alle orecchie: ronzii, muggiti, tintinnii, rombi. Catarro alla tromba di Eustachio
e all’orecchio medio. Dolore lacerante, dolore pungente. Secrezione dall’orecchio di
pus fetido irritante. Sensazione di ostruzione delle orecchie. Indebolimento dell’udito.
Catarro nasale molto ostinato, con una secrezione che può essere: copiosa, acre,
densa, escoriante, gialla, giallo-verdastra, purulenta, sanguinolenta, verdastra. Corizza
all’aria aperta con tosse. Corizza con secrezione acquosa. Dolore al naso. Secrezione che
ha l’aspetto del miele. Epistassi. Frequenti starnuti. Gonfiore della mucosa. Perdita
dell’odorato. Ostruzione nasale. Arsenicum iodatum è stato un rimedio utilissimo nei
raffreddori da fieno. Secchezza del naso. Ulcerazione all’interno del naso.
Colorito del volto: labbra bluastre e occhiaie bluastre attorno agli occhi; colorito
scuro, pallido o terreo; colorito giallastro e itterico; macchie gialle; oppure il volto è rosso
o c’è un rossore circoscritto alle gote. Dolore sulla faccia. Eruzioni sulla faccia e sul naso:
acne, eczema, pustole. Espressione malaticcia e invecchiata, tratti del volto tirati ed
emaciati. Rigonfiamento delle linfoghiandole e delle ghiandole sub-mascellari.
Raffreddamento
del volto. Tic alla faccia.
Il paziente ha l’impressione che la propria lingua si sia ingrossata; che i denti si siano
allungati. Afte in bocca. Balbuzie. Lingua screpolata. Odontalgia dopo aver mangiato;
odontalgia lacerante; dolore alle gengive, lingua sensibile, che brucia. Patina bianca o
scura sulla lingua. Edema delle gengive. Cattivo sapore in bocca: amaro, putrido, salato,
dolce o acido. Alito cattivo, perfino putrido. Gengivite. Muco in bocca la mattina. Le
gengive sanguinano facilmente. Gengive scorbutiche. La notte, quando dorme, bocca e
lingua sono secche. Scialorrea.
Difficoltà ad inghiottire. Bruciore in gola. Gola gonfia. Violenta sensazione di
soffocamento.
Formazione in gola di false membrane. Il paziente si raschia continuamente la
gola. Secchezza della gola. Ulcerazione sifilitica della gola.
Appetito aumentato, anche feroce. Avversione per il cibo e sensazione di costrizione allo
stomaco. Disgusto per il cibo. Desiderio di stimolanti. Dilatazione gastrica. Dolore dopo
aver mangiato; dolori urenti, taglienti, crampiformi, pungenti, pesanti, o mordenti allo
stomaco. Eruttazioni acide; acidità. Gastrite cronica. Conati quando tossisce. Cattiva
digestione con molto singhiozzo. Nausea dopo aver mangiato. Peso sullo stomaco dopo aver
mangiato. Pulsazioni. Sensazione di pienezza di stomaco. La sera, sete estrema; sete durante
i pasti; sete inestinguibile. Tremore allo stomaco. Sensazione di vuoto allo stomaco. Vomiti:
dopo aver bevuto, con diarrea, dopo aver preso del latte, dopo aver mangiato; vomiti
continui, violenti; vomito di cibo, di una sostanza giallo-acquosa, di bile, di sangue.
Ingrossamento del fegato, della milza, dele linfoghiandole mesenteriche e inguinali.
Dolore addominale: dopo aver mangiato, durante le mestruazioni, evacuando, migliorato
dal calore esterno. Dolore all'inguine, al fegato, all’ipogastrio, agli ipocondri, alla regione
ombelicale, alla milza; dolore urente, crampiforme e stirante all’addome; dolore tagliente
all’addome mentre evacua; dolore tagliente al fegato, forte indolenzimento alla milza;
dolore pesante e indolenzimento al fegato; dolore pungente agli ipocondri. Sensazione di
irritazione all’addome. L’addome è dilatato dai gas; gas bloccati con molti gorgoglii.
Numerosi disturbi epatici. Infiammazione del fegato, dell’intestino, della milza. Pulsazioni
all’addome.
Arsenicum iodatum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 160
Stimolo inefficace di evacuare che rimane dopo la defecazione. Bruciore all’ano dopo
aver defecato. Stipsi molto dolorosa, con feci dure, nodose, e pallide. Diarrea che si
alterna con la stipsi; diarrea la mattina e dopo aver mangiato; diarrea con feci abbondanti,
liquide e bianche, scure, escorianti nei vecchi, frequenti o gialle. Dissenteria con feci
mucose, sanguinolente e tenesmo. Gas nauseabondi. Emorroidi esterne. Prurito anale.
Arsenicum iodatum agisce a fondo sulla vescica e sui reni. Si è rivelata molto utile nel
morbo di Addison. Anuria, bisogno di urinare continuo o frequente, soprattutto di notte.
Minzione goccia a goccia e minzione involontaria. Ritenzione urinaria. Urina: abbondante
albuminosa, scura, nauseabonda, torbida, rara, rossa.
Gli organi genitali presentano numerosi sintomi ed affezioni. Cancri e cancroidi con
bubboni. Prurito del pene e del glande. Erezioni violente verso la mattina; in seguito
diventano incomplete e poi cessano totalmente. Rigonfiamento dei testicoli. Questo
rimedio guarisce l’idrocele e l’indurimento dei testicoli. Polluzioni. Sudorazione delle
parti genitali. Ulcere sul pene.
Arsenicum iodatum ha portato grande sollievo in un buon numero delle malattie delle
donne. Ha rallentato in maniera notevole l’evoluzione del cancro uterino; ha fatto sparire
il bruciore e il cattivo odore e ha diminuito l’estensione delle ulcerazioni; in molti casi ha
prolungato la vita di quattro anni. Aumento del desiderio sessuale. Dolore ovarico,
soprattutto a destra; organi genitali dolenti, contusi. Gonfiore alle ovaie. Questo rimedio
ha guarito l’indurimento ovarico con aumento del loro volume; ha guaritoovariti. Emorragie
uterine. Leucorrea: dopo le mestruazioni; acre, urente, abbondante, densa, gialla,
liquida, ematica. Prolasso uterino. Mestruazioni: assenti o soppresse: abbondanti, brevi,
dolorose, frequenti, ritardate. Questo rimedio ha arrestato il progredire di tumori ovarici.
Crup. Sensazione di escoriazione e bruciore con indolenzimento della laringe e della
trachea; laringite e tracheite; molto muco in laringe e trachea; secchezza delle vie
respiratorie; spasmo laringeo come quelli del laringismo; tubercolosi laringea. La voce è
debole, rauca, rude e si avvia alla totale afonia.
La respirazione può essere rapida e asmatica; essa è difficile di notte, sotto sforzo e
col movimento e, può essere corta, irregolare, soffocante, con rantoli e sibili. Asma dalle
11 di sera alle 2 del mattino.
Tosse di mattina, di sera e dopo mezzanotte. Tosse asmatica, tosse da crup, tosse
durante la febbre, tosse per irritazione e pizzicore della laringe e della trachea che si
aggrava col movimento, in una stanza calda, parlando; tosse spossante, grassa, spasmodica,
profonda, secca, soffocante. Il rimedio guarisce la pertosse.
Espettorazione più abbondante la mattina che può essere: appiccicosa, copiosa, penosa,
gialla, giallo-verdastra, mucosa, mucosa e sanguinolenta, nauseabonda, purulenta,
sanguinolenta, vischiosa; il suo gusto può essere putrido, salato o dolce.
Nella regione cardiaca c’è molta ansia. Catarro bronchiale. Calore al torace. Costrizione
toracica cardiaca. Degenerazione adiposa del cuore. Dolore alla regione ascellare e,
al cuore; il dolore al torace è: urente, pesante, pungente al torace quando tossisce. Grande
debolezza del torace e del cuore. Gonfiore delle linfoghiandole ascellari. Ipertrofia e
dolore delle ghiandole mammarie. Bronchite, endocardite, pericardite, pleurite e
polmoni161
te. Oppressione toracica e cardiaca in una stanza calda. Palpitazioni provocate
dall’eccitazione
o dallo sforzo; palpitazioni tumultuose. Paralisi cardiaca e polmonare. Punture alla
pelle del torace. Soffi cardiaci. Fibrillazione cardiaca. Arsenicum iodatum è un rimedio
utilissimo nella condizioni ulcerative della tubercolosi polmonare. Tumore all’ascella.
Rachialgia e lombalgia durante le mestruazioni; sacralgia e coccigodinia.
Calore delle mani. Movimenti convulsivi degli arti superiori e delle gambe. Coxalgia.
Crampi degli arti superiori e inferiori, delle cosce, delle gambe, dei piedi. Prurito in tutte le
membra. Dolore gottoso e reumatico in tutte le articolazioni; dolori reumatici agli arti
superiori; dolori al gomito, all’avambraccio, all’anca, alla coscia, al ginocchio, al piede;
dolore lacerante alle articolazioni, ai gomiti, alle dita; dolore pungente alla spalla, ai polsi
e alle ginocchia, dolore stirante agli arti inferiori, le cosce, le ginocchia. Torpore degli arti,
delle dita, delle gambe e dei piedi. Eruzioni: eczema, eruzioni squamose, vescichette.
Debolezza degli arti superiori e delle ginocchia. Freddo alle mani, alle gambe e ai piedi.
Gonfiore edematoso delle mani, delle gambe e dei piedi. Pesantezza delle membra come
quella causata dalla stanchezza; pesantezza dei piedi. Debolezza paralitica degli arti
superiori; paralisi degli arti inferiori. Rigidità degli arti e delle dita. Sudorazione fredda
delle mani e dei piedi. Tremore alle mani e agli arti inferiori.
Sonno agitato. Insonnia prima di mezzanotte. I sogni sono: lascivi, angosciosi, ansiosi,
incubi; sogni di persone morte; sogni molto vivi. Il paziente si sveglia molto presto.
Sonnolenza la sera.
Brivido la notte, a letto; brividi esterni o interni; grande brivido ogni due giorni o ogni
tre giorni; periodicità marcata; brividi che aumentano movendosi e si attenuano solo in una
stanza calda. Febbre di pomeriggio e di notte che si alterna col brivido; febbre e brividi
mescolati; vampate di calore, calore esterno, secco; calore interno con freddo esterno;
febbre etica, febbre malarica, cronica; febbre senza sudore, col desiderio di scoprirsi.
Traspirazione la mattina e la notte; abbondanti sudori notturni; sudori col movimento o
col più piccolo sforzo; sudori spossanti; sudori freddi.
Anestesia della cute. Pelle urente, itterica; macchie epatiche e macchie rosse. Prurito
con bruciore e punture. Numerose eruzioni cutanee: eczema, esantema, foruncoli; herpes;
eruzioni umide; ittiosi, eruzioni pruriginose; psoriasi; pustole; eruzioni secche, urenti e
squamose; orticarie. Quando i sintomi concordano questo rimedio guarisce tutte le eruzioni
sifilitiche; guarisce quei casi in cui le eruzioni sono state soppresse con un trattamento
locale. Erisipela. Escoriazioni. Formicolii. A toccarla la pelle è fredda. Gonfiore edematoso,
spugnoso della pelle. Indurimenti. Porpora emorragica. Pelle rugosa. Secchezza della
pelle con impossibilità di traspirazione. Ulcere: cancerose, dolorose, indurite, sensibili,
suppuranti, torpide; dolori nelle vecchie ulcere sifilitiche; secrezioni delle ulcere: acquose,
irritanti, gialle, di sangue o sanguinolente.
Arsenicum iodatum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 162
ARSENICUM SULPHURATUM FLAVUM
È uno dei rimedi più attivi e viene usato contro la psoriasi e la sifilide, specialmente in
soggetti molto pazienti e anziani. L’Enciclopedia e Guida ai sintomi, basata
sull’osservazione
di molti casi e sulla sperimentazione clinica, riporta molte annotazioni importanti. È
un rimedio molto utile nei casi di malaria, nella cura della debolezza che segue all’abuso di
chinino, nella fase in cui, cioè, le eruzioni cutanee sono state curate con un trattamento
locale, ma l’organismo risente di un’estrema debolezza e stenta a reagire. I sintomi sono
più gravi al mattino, prima di mezzogiorno, al pomeriggio, la sera, al crepuscolo, di notte,
prima di mezzanotte, dopo mezzanotte. Ha una spiccata tendenza a formare degli ascessi.
Avversione per l’aria aperta che si alterna al desiderio per l’aria aperta. Estrema sensibilità
alle correnti d’aria. L’aria aperta aggrava alcuni sintomi, ne migliora altri. Anemia e ansia
fisica. Debolezza e senso di soffocamento salendo le scale. Alcune parti del corpo sono
oppresse come fossero fasciate.
Il paziente si raffredda dopo aver fatto il bagno e tutti i sintomi si aggravano. È un
rimedio estremamente efficace nella cura dell’epitelioma, del lupus e dello scirro, anche
quando l’ulcerazione è in stato avanzato. Il colorito del volto e della cute è clorotico.
Azione coreica dei muscoli di tutto il corpo. In generale il paziente è freddo, si aggrava
all’aria fredda, col tempo umido, è soggetto ai raffreddori. Convulsioni, addome gonfio;
diarrea biliosa di cattivo odore, vomito viscoso. Scoli da tutte le membrane mucose e
sfoghi molto escorianti, di cattivo odore, sottili e gialli. Edemi alle estremità e all’addome.
I sintomi si aggravano prima e dopo mangiato. Forte dimagrimento. L’attività fisica anche
se minima aggrava tutte le condizioni e i sintomi. Molte sono le cause che indeboliscono il
soggetto ma soprattutto la defecazione. Si aggrava dopo bevande fredde, cibi agri, freddi,
grassi, frutta e latte. Formicolio in tutto il corpo.
Le membrane mucose sanguinano facilmente. Il corpo è pesante. A volte è troppo
caldo e altre troppo freddo. Le parti infiammate e le ulcere tendono ad indurirsi.
Infiammazione
degli organi e delle ghiandole. Stanchezza e mancanza di reazione. Desiderio di
stare distesi. Si sente peggio dopo essere stato sdraiato sul dorso, ma si sente megliio a
letto. I sintomi si aggravano durante il ciclo mestruale. Il movimento migliora la situazione
generale, ma allo stesso tempo aggrava alcuni sintomi. Il paziente ha terrore del movimento.
Le persone anziane molto malate sembrano riprendere vita dopo l’assunzione di questo
rimedio. I dolori sono taglienti, urenti, interni ed esterni, opprimenti, pungenti, laceranti;
laceranti verso il basso, ai muscoli. Fitte. Periodicità molto marcata dei dolori. La
traspirazione non dà alcun sollievo. Pulsazioni in tutto il corpo. Il polso è veloce,
irregolare, intermittente, piccolo, debole. Correre o camminare velocemente accentua i
sintomi. Estrema sensibilità al dolore. Traumi in tutto il corpo; molti sintomi sono più
gravi sul lato destro del corpo; prima di andare a dormire, andando a letto e durante il
163
sonno. Lo stare in piedi aggrava la situazione. Indolenzimento al corpo e agli arti.
Gonfiore edematoso alle ghiandole. Le parti malate, se toccate, dolgono. Tremori in tutto
il corpo e agli arti. Contrazioni dei muscoli. Vene varicose. Molti sintomi si aggravano
dopo aver dormito. Camminare migliora i sintomi, camminare all’aria aperta li peggiora,
così come camminare velocemente. Il tepore del letto fa bene. Estrema debolezza, al
mattino, durante il ciclo mestruale, in seguito al movimento, dopo mangiato, dopo una
sudata, dopo la defecazione, dopo aver camminato all’aria aperta.
Mentalmente assente e molto irascibile. Si infastidisce a rispondere alle domande e
quando lo fa la sua mente è lenta. Ansia, al mattino, la sera, la sera a letto, durante la notte.
Ansia e paura, quando ha la febbre, paura sulla salvezza dell’anima, dopo uno svenimento,
durante la defecazione, al risveglio. È molto critico con i suoi amici e desidera cose che
non gli servono. Confusione mentale al mattino appena sveglio. Puntiglioso su questioni di
scarsa importanza. Desiderio di morte. Deliri e vaneggiamenti di notte. È deluso. Senso di
disperazione. È insoddisfatto e molto sensibile. La notte la sua mente è affollata di paure;
paura della folla, della morte, del male, dei fantasmi, della gente, della solitudine.
Memoria in un primo momento attiva, poi sempre più labile. Si impaurisce
facilmente,quando va a letto e durante il sonno. Fretta e frenesia. Molti sintomi isterici.
Impazienza, indifferenza, indolenza. Debolezza psichica. Spesso ha avuto atteggiamenti
insani, in seguito a ubriacature. Estremamente irritabile quando ha freddo; al mattino
appena sveglio. Disgusto per la vita. A volte si lamenta altre volte è sereno. A tratti è
socievole, e poi di nuovo malevolo, quasi in maniera maniacale come se intossicato. Dopo
mangiato non riesce a svolgere un’attività psichica. Grande vivacità, che si trasforma
repentinamente in ostilità. Irragionevole e ostinato. Si offende facilmente e attacca briga
con estrema violenza. Paure religiose, rimorso. Grande fatica psichica. Insonnia di notte,
tosse a letto, durante la febbre, durante le mestruazioni. Senso di tristezza la sera, quando
ha caldo, quando suda. Estrema sensibilità. Prende tutto molto seriamente. Discorsi
incoerenti. Fastidio ad essere interpellato, contrario a conversare su qualsiasi argomento.
Sospettoso dei suoi amici e delle sua famiglia. Periodi di stupidità, e labilità mentale. Crisi
di pianto di notte, nel sonno. Molto timido, vergognoso.
Vertigini la sera, come se dondolasse. Tendenza a cadere sul lato destro. Vertigini con
emicranie, quando guarda verso il basso, o cammina all’aria aperta.
Ogni qualvolta in un dato caso si manifestano con chiarezza i sintomi generali trattati
sopra, al nostro rimedio seguono i seguenti sintomi particolari.
Testa fredda durante le emicranie, specialmente la fronte. Senso di tensione alla fronte
e iperemia al cerebrale, croste e squame al cuoio capelluto. Il suddetto rimedio si è rivelato
molto utile nella cura dell’eczema. Pustole sul cuoio capelluto. Chiazze infiammate molto
simili alla risipola. Molto caldo alla testa specialmente alla fronte. Pesantezza alla fronte
mattina e sera. Prurito del cuoio capelluto. La testa è dolorante al mattino appena sveglio.
Dolore nel pomeriggio. Dolore alle ore 16 e 17. Dolore alla testa la sera e la notte. Il dolore
si aggrava all’aria fredda, tossendo, dopo mangiato, dopo l’esercizio fisico, alla luce
chiara, movendo la testa, a bordo di un mezzo di trasporto, in una stanza calda, scuotendo
la testa, in seguito a stimolanti, curvandosi, camminando all’aria aperta. Dolore quando
sente freddo, durante le mestruazioni. Il dolore si manifesta periodicamente, ogni due
Arsenicum sulphuratum flavum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 164
settimane. Dolore violento e pulsante. Dolore violento e profondo al cervello, nella
regione frontale e all’orecchio destro. Il dolore alla fronte è più forte sul lato destro,
migliora dopo aver dormito. Al risveglio avverte spesso un dolore sordo sugli occhi che si
estende sino alla sommità della testa. Dolore all’occipite che si estende ai lati della testa
dalle ore 7 alle ore11. Dolore ai lati della testa. Dolore alla sommità. Forte dolore, come di
contusione, in tutto la testa, alla fronte. Bruciore alla testa. Cefalea. Dolore tirante alla
fronte. Dolore opprimente alla fronte, all’occipite, alle tempie. Dolore sordo nella regione
frontale destra, che si accentua fino a diventare acuto e pulsante esteso all’occipite nella
zona destra. Si aggrava curvandosi o movendosi, alle ore 16. Fitte alla testa, alle tempie,
più forte se tossisce. Fitte all’occipite. Sudore freddo alla fronte; pulsazioni al la testa.
Colpi alla testa.
Le palpebre sono attaccate al mattino. Secrezioni oculari acide, sanguinolente, viscide
al mattino. Aridità degli occhi. Fiacchezza. Eruzioni agli occhi. Escoriazione delle palpebre.
Sguardo vitreo. Angoli palpebrali cisposi. Infiammazione cronica degli occhi, della
congiuntiva, della cornea, dell’iride, delle palpebre. Le vene dell’occhio sono iniettate.
Lacrimazione. Occhi mezzo aperti. Solleva le palpebre con difficoltà. Dolore agli occhi la
sera, leggendo. Bruciori agli occhi, sul bordo delle palpebre. I dolori sono tiranti, oppressivi,
forti, contusi, pungenti. Paralisi del nervo ottico. Fotofobia alla luce del sole.
Protrusione oculare. Palpebre arrossate, macchie sulla cornea; occhi incavati. Le lacrime
sono aspre. Contrazione delle palpebre. Ulcerazione della cornea. Nel campo visivo vi
sono come delle scintille, dei guizzi, dei colori scuri. Gli oggetti sembrano di colore giallo.
Vista annebbiata e opaca.
Secrezioni dalle orecchie di cattivo odore. Eruzioni sulle e dietro le orecchie. Formicolio.
Caldo alle orecchie. Le orecchie sono come ostruite. Prurito dentro e fuori le orecchie.
Rumori, ronzii, mormorii, tintinnii, schiocchi. Dolore alle orecchie la sera. Dolore dietro
le orecchie, alle orecchie; dolori urenti, tiranti, pungenti. Pulsazioni alle orecchie. Le
orecchie sono come otturate. Fischi alle orecchie. Sensazione di tensione dietro l’orecchio
destro quando si tocca la testa. Udito disuguale.
Naso freddo. Corizza fluida. Secrezione nasale sanguinolenta, con croste, escoriante,
verdastra, fetida, densa, bianca, gialla. Secchezza al naso. Epistassi. Il naso è ostruito da
muco denso. Cattivo odore dal naso. Bruciore all’interno del naso. L’olfatto dapprima è
acuto, più tardi si indebolisce. Starnuti frequenti. Il naso è gonfio. Ulcerazione all’interno
del naso.
Questo rimedio cura l’epitelioma delle labbra. Il volto è clorotico e freddo. Le labbra
sono screpolate. Il volto è bluastro e gli occhi cerchiati. Colorito pallido, olivastro, terreo.
Colorito itterico. Guance rosse. Chiazze rosse. Volto arrossato. Labbra secche. Eruzioni,
acne, foruncoli, pustole, eczema, vesciche. Se i sintomi concordano il suddetto rimedio
cura l’eczema. L’espressione del volto è ansiosa, paziente, sofferente. Calore e prurito al
volto. Infiammazione della ghiandola sottomascellare. Il dolore, periodico, peggiora
all’aria aperta e migliora col calore. Dolore alla ghiandola sottomascellare. I dolori al
volto sono urenti, tensivi; a fitte. Sudore freddo al volto. Pulsazioni sul lato destro del
volto. Volto scavato. Volto e ghiandola sottomascellare gonfi. Contrazioni al volto.
Ulcerazioni delle labbra.
165
Abbondanti afte nella bocca e sulla lingua.Gengivorragie La lingua è screpolata, rossa
o coperta da una patina scura, bianca o gialla. La bocca e la lingua sono secche. Glossite.
Abbondante muco schiumoso nella bocca. Le membrane mucose della bocca e della
lingua sono escoriate ed infiammate; cattivo odore dalla bocca. La lingua e la bocca
bruciano. Saliva abbondante. Gengive scorbutiche. Lingua lucida. Difficoltà a parlare. Il
gusto è cattivo; meglio al mattino appena sveglio. Ulcere sanguinolente, insipide, putride,
salate, dolciastre nella bocca e sulla lingua. La bocca è piena di vesciche.
Gola ostruita e costrizione all’esofago. La tonsilla destra è ingrossata. Aridità, rossore
e calore alla gola. Infiammazione della gola e delle tonsille. Sensazione di grumi alla gola.
Abbondante muco alla gola. Dolore alla gola la sera ingoiando. Bruciore, irritazione,
dolore e prurito. La gola è escoriata, difficoltà ad ingoiare. La gola è gonfia. Ulcerazione
della faringe. L’Arsenicum sulphuratum è molto utile nelle ulcerazioni sifilitiche refrattarie
della gola.
Senso di ansia allo stomaco. Appetito famelico, che si soddisfa facilmente. Appetito
per il pasto serale. Avversione ai grassi, al cibo, alla carne. Sensazione di freddo allo
stomaco. Costrizione dello stomaco. Richiede stimolanti. Caffé, frutta, cose aspre, dolce,
cose calde, bevande calde. Il latte imbarazza lo stomaco. Senso di vuoto. Eruttazione acre,
amara, vuota; di cibo, puzzolente, aspra. Rodimenti allo stomaco. Senso di pienezza dopo
mangiato, specialmente dopo colazione. Pirosi. Peso allo stomaco dopo mangiato.
Singhiozzo
dopo mangiato. Indigestione da cibo pesante. Disgusto per il cibo. Nausea dopo
acqua fredda, dopo mangiato, durante la cefalea, durante la defecazione. Gastralgia dopo
mangiato. Bruciore, crampi, dolori taglienti, opprimenti e fitte. Bruciori dopo bevande
fredde, pressanti dopo mangiato. Stomaco estremamente sensibile. Pulsazioni. Conati di
vomito tossendo. Avverte come una pietra allo stomaco. Sete al mattino, la sera, di notte.
Sete urente. Sete dopo ila sensazione di freddo. Molta sete durante la sensazione di caldo.
Il vomito peggiora la notte; tossendo, dopo aver bevuto, mangiato, durante la cefalea,
dopo aver bevuto latte; vomito di bile, di sostanze scure, di sangue, cibo, muco; sostanze
aspre, acquose.
Senso di ansia all’addome dopo la defecazione. Macchie rosse sull’addome e le cosce.
Addome freddo e dilatato dopo mangiato. Addome timpanico, Edema del peritoneo.
Arsenicum Sulphuratum cura la milza ingrossata. Eruzioni sull’addome. Flatulenza,
pienezza.
Pienezza della regione ipogastrica. Prurito alla cute. L’addome è pesante e il fegato
duro. Dolore all’addome di notte. Dolore come in presenza di diarrea. Dolore all’addome
dopo la tosse; dopo mangiato, durante il ciclo mestruale, mentre cammina; migliora col
calore esterno. Dolore al fegato e all’ipogastrio. Bruciore intestinale. Crampi prima e dopo
la defecazione. Crampi e vomito. Dolore tagliente prima della defecazione, che si aggrava
camminando, migliora sotto pressione. Forti pulsazioni allo stomaco. Rumori allo stomaco,
peggio prima della defecazione. Arsenicum Sulphuratum cura i dolori e l’ingrossamento
della milza in vecchi casi di malaria. Addome teso. Ulcerazione dell’ombelico.
Stipsi alternata a diarrea. Feci dure e nodose. Difficili. Diarrea al mattino appena
alzati, alle ore 8, al pomeriggio, la notte, dopo mezzanotte. Feci acri, nere, biliose, con
muco striato di sangue, puzzolenti, molli e gialle, non digerite, sottili. Diarrea dopo aver
bevuto, dopo mangiato, dopo laver mangiato della frutta, durante il ciclo mestruale. La
Arsenicum sulphuratum flavum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 166
diarrea generalmente è dolorosa, ma a volte indolore. Dissenteria con muco sanguinolento,
feci scarse. Escoriazione dell’ano e della zona intorno. L’ano è screpolato. Abbondante
flatulenza e di cattivo odore. Emorroidi che si aggravano di notte, esterne, grandi, che si
aggravano camminando. Prurito all’ano. Presenza di umore escoriante. Dolore al retto e
all’ano durante la defecazione e dopo. Durante la minzione. Bruciore durante e dopo la
defecazione. Dolore tagliente durante la defecazione. Tenesmo con dissenteria e dopo feci
gialle molli. Paralisi e prolasso del retto.
Pienezza della vescica. Cistite. Dolore alla vescica. Paralisi della vescica. Ritenzione
urinaria. Stimolo ad urinare che si aggrava di notte, minzione dolorosa, difficile,
involontaria
di notte, insoddisfacente. Nefrite; urina soppressa. Bruciore all’uretra al passaggio
dell’urina. L’urina è albuminosa, urente, con tracce di sangue, torbida, abbondante o
scarsa, puzzolente, con sedimento purulento. Peso specifico alto. Peso specifico basso.
Gonorrea con dolori terribili; abbondante secrezione gialla, costante bruciore di notte e di
giorno all’uretra.
Fitte al glande e allo scroto, traspirazione dei genitali, dolore tensivo al cordone
spermatico destro. Emissioni seminali. Ulcere sul prepuzio. Prurito alla vulva. Leucorrea
escoriante, sanguinosa, bruciante, abbondante, densa, gialla, dopo il ciclo mestruale.
Mestruazioni abbondanti, scure, troppo frequenti, prolungate, bruciore alla vulva.
Catarro con muco viscido. Prurito alla laringe che causa la tosse. Laringe secca.
Dolore, bruciore alla laringe. Raucedine. Afonia.
Respirazione asmatica di notte. Dispnea la sera e durante la notte. Dispnea che
peggiora salendo le scale, dopo mangiato, dopo l’attività fisica, mentre si è distesi. La
respirazione è sonora, breve, singhiozzante, soffocante, affannosa.
Tosse al mattino, al pomeriggio, la sera a letto, la notte, all’aria fredda, all’aria aperta.
Tosse asmatica, dopo mangiato, se distesi. Tosse secca, spasmodica, soffocante. Pertosse.
Espettorazione: sanguinolenta, abbondante, schiumosa, muco puzzolente, purulento, spesso
viscido, giallo.
Ansia nel torace. Questo rimedio è stato di grande utilità nelle ulcerazioni cancerose
del torace e nei catarri bronchiali. Il torace è freddo, sensazione di tensione del torace.
Versamento alla pleura e al pericardio. Eruzioni di diverso tipo sul torace. Emorragia
polmonare. Polmonite, pericardite, pleurite. Oppressione del torace salendo le scale,
tossendo, dopo mangiato, mentre cammina. Dolore al torace tossendo, che si aggrav col
movimento e respirando. Dolore ai lati del torace e nella zona cardiaca. Bruciore al torace.
Dolore tagliente al torace, che si aggrava col movimento; alle ore 5, tra la quinta e la sesta
costa. Dolore tagliente al cuore che si aggrava respirando. Dolore premente. Dolore come
per una contusione tossendo, allo sterno e al cuore, Palpitazione violenta; peggio la notte e
in seguito ad attività fisica. È un rimedio molto utile nella cura della tubercolosi polmonare,
se questa è incurabile il suddetto rimedio si rivela un palliativo assai benefico. Senso di
debolezza nel torace, voce flebile.
Il dorso è costantemente freddo. Numerose eruzioni sul dorso. Dolori al dorso la sera e
di notte; quando ha freddo e la febbre; durante il ciclo mestruale. Dolore interscapolare e
cervicalgia. Lombalgia e sacralgia. Dolore dal coccige all’ano, al mattino alzandosi dal
letto. Bruciore, fitte e dolori spastici al dorso, nella regione lombare. Traspirazione del
167
dorso. Indolenzimento della regione cervicale. Debolezza della regione lombare.
Mani, gambe e piedi freddi. Crampi al polpaccio. Le dita e le unghie sono blu.
Eruzioni; foruncoli; pustole; vesciche. Escoriazione tra le cosce e le natiche. Formicolio
agli arti inferiori. Piedi caldi. Arti inferiori pesanti; piedi pesanti. Prurito agli arti inferiori
che si aggrava quando ci si gratta; alle ore13, alle cosce e alle dita dei piedi. Contrazioni
degli arti inferiori. Torpore degli arti superiori e inferiori; dei piedi; del tallone e della
parte esterna del piede. Dolore agli arti di sera; di notte; dopo mezzanotte; reumatismi se il
clima è freddo; reumatismi vaganti che migliorano col calore esterno e col calore del letto;
col clima umido. Dolore alle giunture, alle ossa. Dolore agli arti superiori, agli arti
inferiori; sciatica; alla coscia destra, al ginocchio, alla gamba. Dolore alla tibia che
migliora col movimento. Mani e piedi bruciano. Dolori, fitte in tutti gli arti, alle spalle, alle
braccia, ai gomiti, agli avambracci, alle dita. Dolori alle cosce, alle gambe, ai piedi.
Paralisi degli arti, emiplegia dolorosa, agli arti superiori, a destra per tre giorni; agli arti
inferiori. Traspirazione fredda delle mani; dei piedi, di cattivo odore e fredda.
Indolenzimento
delle ginocchia, di tutte le giunture. Tremori degli arti e del corpo; degli arti
superiori e delle mani; degli arti inferiori e dei piedi. Ulcere sulle gambe. Debolezza di
tutti gli arti, delle giunture, degli arti superiori; degli arti inferiori, delle ginocchia, delle
gambe, delle anche, dei piedi.
Sonno profondo, anche comatoso. Sogni, amorosi, ansiosi, di morte, di morti, paurosi,
di disgrazie; incubi. Si addormenta tardi. Sonno senza riposo. Sonnolenza nel pomeriggio
e la sera. Sonnolenza prima di mezzanotte; dopo mezzanotte; dopo le ore 3. Se il soggetto
si sveglia non può più riaddormentarsi. Dorme di un sonno non ristoratore. Si sveglia
facilmente e frequentemente.
Al mattino al risveglio; prima di mezzogiorno, mezzogiorno, pomeriggio, la sera a
letto; di notte, a mezzanotte: brividi di freddo, all’aria aperta; all’aria fredda; camminando
all’aria fredda. Brividi di freddo alternati a sudore. Brividi che risalgono il corpo; il dorso.
Brividi con sudore. Brividi sparsi la sera. Brividi di freddo dopo aver bevuto acqua fredda;
dopo mangiato; aggravati dal movimento. Freddo interno ed esterno. Brividi congestionanti.
Brividi seguiti da sudore. Brividi quotidiani o a giorni alterni o ogni tre giorni. Forti
brividi di freddo nel pomeriggio e di sera. Tremori. Un ambiente caldo non allevia la
sensazione di freddo ma in qualche modo è piacevole. Orari specifici in cui il soggetto
avverte la sensazione di freddo: a mezzanotte e alle ore 1, 10, 13, 14, 16, 17, 18, 19, 20.
Caldo al mattino, nel pomeriggio, di sera. Febbre di sera con brividi. Febbre durante la
notte con brividi. Febbre dopo mezzanotte. Febbre alternata a brividi di freddo con
traspirazione. Febbre bruciante nel pomeriggio, la sera e di notte. Febbre senza brividi la
notte. Febbre e brividi alternati. La febbre si aggrava durante la notte. Caldo secco
perdurante. Caldo esterno con brividi. Vampate di calore. Il suddetto rimedio si è rivelato
di grande efficacia nella febbre tisica. Dovrebbe essere sempre usato nelle febbri
intermittenti.
È un rimedio con febbre sia con sudore che senza sudore. È anche adatto nella cura
delle febbri remittenti poiché le sue febbri si verificano al pomeriggio, la sera e di notte;
c’è inoltre una remissione al mattino e prima di mezzogiorno. Durante la febbre il soggetto
non vuole essere coperto. È un forte rimedio nelle febbri enzimatiche.
Il soggetto Arsenicum Sulphuratum presenta sudorazione al mattino e di nuovo
Arsenicum sulphuratum flavum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 168
durante la notte. Sudorazione anche in seguito ad eccitazione o ansietà; al calore del letto;
tossendo; mentre mangia; al minimo sforzo; in movimento; durante il sonno e appena
sveglio. Il sudore è freddo, viscoso, debilitante, di cattivo odore, acre. Sudore abbondante
la notte. Sudorazione di singole parti del corpo. I sintomi non migliorano durante la
sudorazione. Se si raffredda mentre traspira il soggetto soffre molto.
Bruciore della cute quando si gratta. Bruciore a chiazze. La superficie cutanea del
corpo e degli arti è molto fredda. La cute sbiadisce; pustole; macchie blu; macchie
epatiche; macchie pallide, rosse; macchie bianche; la cute periodicamente è secca e brucia.
Eruzioni: vescicole che sanguinano se grattate; foruncoli che bruciano; desquamanti,
secche; carbonchi. Eczema fetido; herpes pruriginoso; umore giallastro e corrosivo;
foruncoli dolorosi; psoriasi; pustole; infiammazioni; comparsa di croste in seguito al
grattamento; squame come crusca; pungenti, purulente; orticaria nodulare che peggiora se
grattata; orticaria vascolare, peggio se grattata e fuoriuscita di liquido giallo. Tutte le
eruzioni peggiorano quando sono grattate e anche il prurito senza eruzione peggiora se si
gratta. Dermatite come nel caso di erisipela. Escoriazione cutanea. Formicolio, inattività e
notevole indurimento. Prurito, bruciore, punture. Fuoriuscita di umore e dolore alla pelle
dopo che si gratta. Porpora emorragica. La cute è molto sensibile al tatto. La pelle brucia e
si gonfia in determinate zone, macchie. Ulcere sanguinanti; urenti; cancerose; con croste;
profonde; infiammate; dolorose; fagedeniche; pulsanti; rosse; pungenti; bordi pungenti;
purulente. Le ulcere secernono un pus corrosivo, di cattivo odore, sottile, acquoso, giallo.
169
ARUM TRIPHYLLUM
(RAPA INDIANA)
Più di un ragazzino, vagabondando nei paesi bassi, dove cresce questo napo selvatico,
ne ha succhiato una goccia; diventato adulto, probabilmente si ricorda la sensazione
provata in bocca allora. Mi ricordo perfettamente di aver provato a succhiare con piacere
un pezzetto di napo selvatico. Il formicolio lasciato sulle labbra e la bocca e dalla gola sino
alla punta del naso e dovunque affiorino in superficie dei nervi sensoriali, è sorprendente.
La sensazione di pizzicore e formicolio è dolorosa; non si può negare. Costringe a portarvi
continuamente le mani. Questo ci permette di immaginare quello che sentono i bambini
che soffrono di malattie per le quali è indicato questo rimedio. In effetti, malgrado
l’irritazione, il sanguinamento, il dolore bruciante, essi continuano a grattarsi le labbra, a
comprimere la regione attorno alla bocca e a frugarsi nel naso. Questa caratteristica è
servita da indicazione nel trattamento di malattia acuta, scarlattina, angina, malattie che si
evolvono in una forma adinamica, come succede in certe febbri continue o eruttive; per il
trattamento, tra l’altro, dell'angina, delle infezioni, degli stati di delirio e di eccitazione,
perfino di manifestazioni maniacali. Arum triphyllum si rivela in gran parte
nell’associazione
di questi sintomi. Se il paziente persiste a frugare il naso con le dita, a manipolare,
mordere, e spellarsi le labbra è percchè deve esserci nel naso e sulle labbra un formicolio
doloroso.
Ciò che si vede in quel delirio non acuto, con borbottio, che si chiama carfologia, è un
sintomo completamente diverso: il malato tormenta le coperte in continuazione, tormenta
e maneggia lenzuola e coperte; ha un borbottio leggero, attivo, deve far continuamente
qualcosa, cercare automaticamente con le dita e maneggiare qualcosa. Tutto ciò è carfologia
ed è un sintomo psichico. La classificazione del sintomo «si tormenta le labbra» tra i
sintomi psichici nel Repertorio non vuole dire che è un sintomo psichico della stessa
categoria della carfologia. Ma, per quello di cui ci stiamo occupando troverete due
espressioni nel Repertorio e bisogna averle entrambe; una è: «prurito al naso», mentre
l’altra è: «il paziente si strofina il naso», fa qualcosa, farebbe cioè quello che farebbe
chiunque avesse prurito al naso. Non sempre si è orientati verso le due espressioni: l’una è
un’espressione diretta, l’altra indiretta.
Questo rimedio non è stato sperimentato abbastanza da mettere in evidenza la natura
delle sue manifestazioni croniche, sebbene indubbiamente ne esistano, ma è stato usato in
maniera limitata nelle affezioni acute di natura infettiva. Non è stato usato molto nelle
emicranie croniche, ma ha guarito alcune di quelle cefalee che peggiorano col calore, in
una stanza riscaldata, portando abbigliamenti pesanti, riscaldandosi e imbacuccandosi. Ha
calore alla testa, afflusso di sangue alla testa. Ha guarito anche eruzioni del cuoio
capelluto, come l’eczema.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 170
Si è pure rivelato utile nelle affezioni catarrali del naso, degli occhi e delle palpebre.
Per quel che riguarda il naso, queste affezioni sono state, nella maggioranza dei casi, di
carattere acuto. Arum triphyllum, nella sua sfera di azione, ha le più terribili corizze. Il
naso è ostruito, soprattutto dal lato sinistro. Deve respirare con la bocca. starnuti, più
spesso di notte; corizza con secrezione irritante. La saliva sulle labbra mette le mucose a
vivo, le scotta e le brucia; le labbra sanguinano. Le secrezioni nasali, colando sulla pelle, la
segnano di righe rosse. «Secrezione irritante e icorosa che scortica la mucosa nasale, le ali
del naso e il labbro superiore». Tale descrizione esprime bene ciò che si vede nella
difterite, nelle diverse forme di angina e nella scarlattina quando il rimedio è indicato.
Glossite con secrezione irritante dal naso. Infiammazione della radice della lingua,
della gola, del palato molle, delle tonsille. Le linfoghiandole cervicali sono gonfie. A
questa infiammazione succede una debolezza paralitica che rende impossibile la
deglutizione
di bevande o di alimenti; e quando la bocca fa penetrare a forza il cibo nella faringe,
l’esofago si rifiuta di fare il proprio lavoro, in modo che i liquidi risalgono ed escono dal
naso. Questo è stato osservato molte volte al capezzale di pazienti colpiti da difterite e
angina. Gli starnuti sono come quelli di una comune corizza; sono concomitanti a ripetuti
brividi sul corpo e dolori alle ossa che sembra debbano rompersi, come in Nux moschata,
Eupatorium perfoliatum, Arnica, Rhus toxidodendron, Bryonia e Arsenicum che, durante
i raffreddori, hanno dolori dappertutto.
Arum è uno dei rimedi che colpiscono di più in quanto esempio del sistema delle
«chiavi» adottato da coloro che basano le loro prescrizioni su un solo sintomo e danno
questo rimedio tutte le volte che il paziente fruga nel naso o si spella le labbra, sebbene
anche in Cina si frughi il naso e si spelli le labbra. Cina ha un maggior numero di sintomi
congestizi e nervosi. Qui le narici sono in realtà talmente irritate dall’asprezza delle
secrezioni nasali, che sembrano infuocate. Questi sono i termini usati dai pazienti che
descrivono i loro sintomi in un caso di Arum triphyllum. Arrivano nel vostro ambulatorio
col naso irritato, escoriato, con formicolii e solletico e non possono fare a meno di
tormentarlo. Le secrezioni nasali colano sulle labbra escoriandole. Le linfoghiandole
cervicali spesso sono ingrossate. Quando un paziente prende un raffreddore accusa un
indolenzimento del collo e della parotide. Vuole infilarsi le dita nel naso. Questo grattarsi
l’interno della narice è un altro sintomo, diverso dal «grattarsi il naso». Vedrete dei
bambini infilarsi le dita all’interno del naso. È perché hanno un’infiammazione del canale
lacrimo-nasale, il canale che va dall’occhio al naso, accompagnata dallo scorrere di
lacrime sulle gote e da un solletico che si estende in alto in punti che non possono
raggiungere ma che tentano di raggiungere. Il paziente stenta a parlare per il muco che
riempie le fosse nasali posteriori. Parla col naso. Il naso è pieno di muco e vi è una grande
tumefazione di tutte le mucose che dà alla sua voce una tonalità nasale.
«Faccia gonfia, tumefatta». Se osservate il naso e il volto, vi sorprenderà constatare che
la maggior parte dei sintomi è localizzata al lato sinistro, alla narice sinistra, al canale
lacrimo-nasale sinistro, ecc. C’è il sanguinamento delle labbra, del labbro superiore e del
labbro inferiore. Il labbro inferiore è particolarmente escoriato, vi aderiscono gocce di
sangue, il bambino si tormenta e pizzica le labbra continuamente, e, quando gli chiedete di
smetterla e di togliere la mano, manda una specie di grido sepolcrale. «I bambini tormen171
tano e grattano spesso la superficie escoriata, benché ciò faccia loro male e li faccia
piangere; ciònonostante continuano a grattarsi». Questo è un sintomo che attira l’attenzione.
Il liquido scortica le labbra, allora compare il solletico e il bambino non può fare a
meno di portarvi le mani, deve toccarle. «Superfici sanguinanti, escoriate, sulle labbra,
nella cavità orale, nel naso, ecc..». La sensazione è descritta come un terribile formicolio e
un terribile prurito. Nel tifo, dove non vi attendereste gonfiore nelle parotidi, queste invece
sono ingrossate. Nella difterite, la scarlattina e le angine c’è l’igrossamento delle ghiandole
salivari. Tali stati flogistici sono accompagnati da indolenzimenti e gonfiore di queste
ghiandole che sono dure e sensibili alla palpazione.
La lingua è rossa con papille in rilievo; essa sembra quasi spaccata. È escoriata e
sanguinante; accade che sanguini qua e là e a volte, nel giro di pochi giorni, quando la si fa
tirare fuori, ha l’aspetto di una grossa fragola rossa; è per questo motivo che è stata
chiamata «lingua-fragola». «Lingua screpolata, sanguinante, urente, dolente; dolore
bruciante
alla lingua e ai pilastri del velo palatino». Odore putrido della bocca. Bocca infetta,
talmente irritata che il paziente si rifiuta di bere. Tutto ciò lascia supporre che il formicolio
e l’irritazione della cavità orale si estendono al di fuori della gola. Se esaminate la cavità
orale la troverete escoriata, spellata e sanguinante. La salivazione è eccessiva, e aspra. La
bocca brucia ed è irritata. Il paziente, se gli si offre da bere o da mangiare, piange. Cavità
orale coperta da ulcerazioni difteriche e anche da gruppi di afte che invadono tutta la bocca
e la lingua. Si parla di dolore «pungente», ma in realtà è un dolore formicolante e pungente
come quello prodotto da una puntura di ape; dolori pungenti in gola; i punti colpiti sono
ulcerati, a vivo e sanguinanti.
Arum triphyllum presenta una diarrea come quella che viene nel tifo idiopatico. Se
avete visto la polenta di farina di mais quando viene versata in un piatto, potete immaginare
l’aspetto delle feci gialle del tifo. Quando questo rimedio è indicato, la diarrea è gialla
come la polenta; frequenti, fecaloidi, liquide, come purea, gialle: così vengono descritte le
feci del tifo. Altre volte, invece, questo rimedio ha feci marrone scuro, acquose, liquide. In
lui, sono irritanti come tutto il resto. Le feci liquide fuoriescono dall’ano e provocano
tutt’intorno irritazione e bruciore. Anche in altre malattie, ma soprattutto nel tifo, si
produce all’inguine, dove la coscia si piega sull’addome, un’escoriazione che secerne un
essudato irritante. Si nota irritazione anche sul coccige. Nella parte posteriore del solco
delle natiche, le essudazioni irritanti trattengono l’umidità e creano infiammazione sul
coccige e dietro l’ano.
La voce presenta una sua serie di disturbi. Li riscontriamo in particolare nei cantanti e
negli oratori. Può accadere che un’avvocato difensore in una causa molto difficile, dopo
aver parlato per tre o quattro ore, si appresti a fare un ultimo sforzo; se allora, tutto sudato,
esce e viene colpito da una corrente d’aria, la sua voce si arrochisce e non gli lascia
neppure finire l’arringa; una dose di Arum triphyllum gli permetterà di proseguire con
voce chiara. Il rimedio attenua la raucedine. La caratteristica più saliente relativa alla voce
di Arum tryphyllum, si nota tra gli oratori e i cantanti che sono stati costretti a fare grandi
sforzi vocali; se allora prendono freddo e prolungano ciò nonostante il loro sforzo la voce
si arrochisce. «Raucedine per eccessiva attività vocale parlando e cantando». «Voce
malsicura, incontrollabile, continuamente variabile, ora bassa, ora rauca, ecc.» Questo
Arum triphyllum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 172
rimedio si esprime così. Una persona tenta di parlarvi con un tono di voce a una certa
altezza e non ci arriva; tenta allora di parlare ad un’altezza diversa e ci riesce. La cosa
curiosa è che queste persone sono afone per alcune note, la qual cosa prova che c’è
un’infiammazione a chiazze, irregolare, delle corde vocali; non è un’infiammazione
uniforme, altrimenti la voce sarebbe alterata uniformemente.
«Angina dei predicatori» non è una buona espressione perché è «raucedine dei predicatori
» che vuol dire: è una raucedine e un’irritazione della gola degli oratori quando parlano
in pubblico. Naturalmente replicherete che tutte le voci rauche si aggravano parlando, ma
non è sempre così. La raucedine di Rhus toxicodendron associa il miglioramento al
movimento caratteristico di questo rimedio e la voce è il risultato di un movimento della
laringe. Quando il paziente Rhus toxicodendron comincia a servirsi della propria voce, la
trova rauca, ma, un momento dopo, diventa più chiara; in altri termini, migliora col
movimento. Può essere così, tanto per le raucedini acute che per quelle croniche. In Arum,
come in Phosphorus, la voce migliora quando si stacca il muco che aderisce alle corde
vocali. Non è la stessa cosa in Rhus toxicodendron; in Rhus toxicodendron c’è la
debolezza e la paralisi dovute al freddo. È risaputo che in Rhus toxicodendron i tendini e i
muscoli colpiti da reumatismo si indeboliscono; all’inizio del movimento sono rigidi e si
sciolgono riscaldandosi; per la voce, è la stessa cosa.
Quando il paziente tossisce il torace brucia, c’è un’irritazione che si propaga fino
all’epigastrio. «Sensazione di irritazione al torace». «I polmoni sono dolenti».
«Indolenzimento
del polmone sinistro». Noterete che spesso i pazienti e gli sperimentatori localizzano
i loro dolori nel polmone che in realtà forse non è l’organo colpito. Per analogia con
altri sintomi, è più verosimile che il bruciore provenga dalla trachea anche se lo si localizza
ai polmoni. Questo rimedio, in effetti, ha certamente bruciore nella trachea per tutta la sua
lunghezza, durante un’accesso di tosse, e bruciore ai bronchi principali. Lo stato catarrale
si limita quasi esclusivamente alla trachea e ai bronchi anche se Arum triphyllum ha
guarito delle polmoniti. Lo si è trovato utile come palliativo nella tubercolosi. Allo stato
naturale è usato dagli agricoltori come rimedio familiare per le tossi e i raffreddori e come
palliativo nella tubercolosi. In molte fattorie troverete la rapa selvatica appesa in corone a
seccare; in seguito si grattugia e si mescola allo zucchero e alla crema.
Ho detto che il rimedio preferisce il lato sinistro della testa e del volto, e anche la narice
sinistra. Preferisce anche la parte sinistra del torace e il polmone sinistro. Ha
l’indolenzimento
della parte sinistra del torace e del braccio sinistro. Il paziente ha la sensazione di
avere il torace pieno e un indolenzimento che si propaga in basso e comprende il polmone
sinistro.
Ecco un quadro clinico della febbre Arum triphyllum: «Febbre tifoide; spella la punta
delle dita e le labbra fino a farle sanguinare, ecc.»
Nella maggior parte di questi disturbi c’è una grave oliguria e, a volte, una totale
anuria. L’azione benefica di questo rimedio si manifesterà spesso con l’immediata comparsa
di una abbondante secrezione urinaria. È segno di miglioramento.
A livello di cute ha esattamente l’eruzione scarlatta che ci si aspetterebbe nella
scarlattina, e ha anche le petecchie del tifo.
173
ASA FOETIDA
Anticamente si è fatto spesso abuso di questo rimedio per gli uomini e per le bestie. I
nostri avi, considerandolo una protezione contro la malattia, lo usavano nelle stalle.
Aggiungevano al granturco del cavallo dei pezzi di fetida per allontanare la malattia.
Quale fosse la sua azione, non saprei dirlo, ma è cosa certa che questi agricoltori
guardavano ad Asa foetida come ad un potente protettore contro la malattia. È stato anche
usato dai profani come rimedio per gli svenimenti, per l’isterismo e per ogni genere di
sintomi e di disturbi nervosi. Le sperimentazioni ne hanno giustificato l’uso. Non varrebbe
la pena di citare questi fatti, se non per dimostrare l’uso generale di Asa foetida nel popolo
come rimedio familiare, sotto la sua forma naturale. Se ne è fatto un più considerevole uso
sotto questa forma che nella pratica medica in modo razionale.
Vi sono alcuni pazienti che vi daranno molte preoccupazioni: sono quelli che entreranno
nel vostro ambulatorio con un volto gonfio, porporino, sede di stasi venosa; hanno
l’aspetto della pletora; il loro volto ha l’aria tumefatta, congestionata, a momenti perfino
edematosa; è un volto rosso scuro che sembra bistrato: lo guariremo talvolta con Asa
foetida. Anche Carbo animalis, Aurum, Carbo vegetabilis e Pulsatilla. sono in rapporto
con questo tipo di volto; comunque è un volto molto inquietante, che rivela più o meno
disordini cardiaci e stasi venose. Quando avrete questo genere di volto, il cuore venoso
sarà malato o vicino ad esserlo. Io non amo occuparmi di soggetti che presentano un volto
simile, perché sono casi difficili da curare. Presentano disturbi profondamente radicati,
con emorragie, sono soggetti ad infiammazioni brutali e non si rimetteranno in fretta. In
simili costituzioni, si trovano le ulcerazioni; una piccola zona si ulcererà e suppurerà, e
l’ulcerazione si approfondirà: questo è esattamente ciò che fa il rimedio.
Un altro disturbo al quale questo genere di costituzione sarà soggetto sarà un’infiammazione
del periostio con gonfiore, per esempio una periostite della tibia, lì dove la
circolazione è più lenta; una condrite con tumefazioni e pelle violacea, dolori pungenti e
travaso, ulcerazione e fistole. In tali stati, questo rimedio è utile. «Ulcere che sono
estremamente sensibili».
I pazienti vi dicono spesso:«Non mi considera mai quando sono malato perché ho una
bella cera!». Infatti sono grassi, flaccidi e violacei. Raramente si penserà a questo rimedio
per i soggetti magri; i disturbi di Asa foetida non sembra facciano presa su di loro; ci si
penserà per le persone grasse, molli, estremamente nervose, ipersensibili al dolore, piene
di manifestazioni isteriche. Questi, se vanno fuori al freddo o sono eccitati diventano
violacei. In altri termini voi avete dinanzi soggetti con una costituzione venosa; e sono
proprio questi che presentano le forme più violente di isterismo; perdono conoscenza
quasi per niente: in una stanza chiusa, per eccitazione, per qualsiasi cosa che li disturbi; a
volte vengono loro dei crampi, ma più spesso si tratta di svenimenti.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 174
Hanno frequenti dolori pungenti che vanno dalle ossa alla cute, cioè dall’interno
all’esterno. Il periostio si irrita e le linfoghiandole si gonfiano. La sifilide a volte produce
uno stato simile. Ci sono disturbi vascolari somatici; periostite, necrosi, indurimento delle
linfoghiandole, sifilide nervosa e cefalea. Nei vecchi sifilitici il cui volto presenta stasi
venosa e che sono soggetti ad emorragie, le ulcere diventano nere e violacee. In questo Asa
foetida somiglia a Lachesis. Vecchie cicatrici tendono al viola, minacciano di suppurare,
prendono un’aspetto di stasi venosa, diventano dolenti e nere. Nei vecchi sifilitici e
talvolta nei pazienti psorici, al loro posto si formano ulcerazioni. La maggior parte dei
disturbi compaiono durante il riposo e migliorano con un movimento lento.
Un’altra grande particolarità caratterizza l’intero rimedio: l’abbondanza delle secrezioni,
secrezioni catarrali, secrezioni provenienti da ulcere, o da altri punti, e perfino feci
acquose; e tutte sono orribilmente fetide e icorose. Le ulcere profonde, piatte di origine
ossea, e le affezioni periostiche escretano un liquido acquoso, sanguinolento, orribilmente
nauseabondo, con dolore lancinante dall’interno all’esterno. Fissatevi bene in mente il
concetto della stasi venosa e aggiungetevi questo stato sifilitico.
In questo rimedio, ci sono dolori dovunque e sono dolori notturni come quelli della
sifilide, dolori ossei e dolori al periostio. Le ulcere sono profonde, con bordi bluastri,
circondate da varici. Infiammazione dell’osso e periostite con ulcerazione blu all’interno
delle ulcere. Quando vi è una periostite, di natura più o meno passiva, la pelle aderisce
all’osso, vi si incolla per mezzo di aderenze; è troppo debole per ulcerarsi, probabilmente
non raggiungerà lo stadio infiammatorio, e resterà in uno stato passivo. Su tutta la
superficie del corpo le linfoghiandole sono calde, pulsano e danno origine a dolori
lancinanti, che vengono a strattoni come nella sifilide o nei vecchi disturbi psorici e
scrofolotici.
I dolori ossei della testa sono a volte penosi. Dolori ossei pungenti, penetranti, in testa,
che rivelano una antica sifilide. Quando nella testa ci sono qua e là bozzi o noduli, sembra
che questo rimedio attivi la guarigione. Sotto la bozza frontale sinistra, i dolori sono
lancinanti, pungenti, laceranti. Questo dolore pungente è stato paragonato a volte ad un
chiodo o un tappo che si conficca in testa. Le cefalee nervose sono sifilitiche, isteriche o
scrofolotiche; dolori isterici descritti come taglienti, laceranti, pungenti. Il dolore è
pungente su tutta la testa, ma dietro la sporgenza frontale, alle tempie c’è la sensazione di
un chiodo o un tappo conficcato in testa; d’altro canto la maggior parte dei dolori sembra
che penetrino, come se si propagassero dall’osso alla superficie, ed è per questo che si dice
che vanno dall’interno all’esterno.
Asa foetida è utile ai vecchi sifilitici che sono soggetti alle malattie degli occhi. Ci sono
ulcere del globo oculare, ulcere della cornea che migliorano all’aria aperta, con una
sensazione di torpore agli occhi; infiammazione dell’iride che assume un aspetto
frastagliato.
I pazienti sono soggetti anche a violenti dolori oculari, acuti dolori pungenti, che
vanno dall’interno all’esterno. Questo rimedio presenta un intenso bruciore; e così i globi
oculari bruciano, ma bruciano meno all’aria aperta. Iriti, ma a volte l’infiammazione
colpisce la coroide, la retina, e la mucosa, presentando i caratteri generali d’una lesione
infiammatoria sifilitica. Vi sono dolori laceranti in diversi punti attorno all’occhio, dolori
pungenti, penetranti, più forti di notte. Ulcere con dolori pungenti soprattutto di notte.
175
Bruciori e punture agli occhi, con secchezza, in modo che le palpebre aderiscono ai globi
oculari; dolori che si aggravano di notte. Davanti agli occhi c’è come una nebbia,
un’indebolimento della vista, come se si guardasse attraverso la nebbia. Sembra anche che
l’aria sia piena di piccole mosche nere che volteggiano. «Muscae volantes». Guardando il
cielo vi sarà successo di vedere piccoli pappataci e moscerini, ebbene, i pazienti credono
di vederne dove invece non ce ne sono. L’essudazione oculare è icorosa, sanguinante e
spesso di cattivo odore.
L’identico miasma sifilitico può attaccare l’ orecchio e le ossa dell’orecchio. Può
provocare una carie di quelle ossa, causando la perdita dell’udito. «Bruciore all’orecchio
con secrezione di pus fetido». Dolori pungenti all’orecchio che vanno dall’interno
all’esterno.
Una secrezione orribilmente nauseabonda scorre dal naso; si formano ulcere nelle
parti alte del naso; carie delle ossa del naso; ozena sifilitica. Vecchi catarri putridi. Il
paziente ha la sensazione che il naso sia ostruito molto in alto e di non poter respirare dal
naso, con una sensazione di pienezza della testa, in automobile (Aurum, Aurum muriaticum)
Una caratteristica molto importante di questo rimedio è il torpore: torpore del cuoio
capelluto o torpore localizzato profondamente nella testa; torpore qua e là; sensazione di
torpore associato al dolore; torpore dopo il dolore; torpore dopo aver dormito. Oltre quelli
di natura isterica, si verificano altri sintomi nervosi. Il rimedio presenta movimenti coreici.
Vi aspettereste di trovare, in una costituzione nervosa così curiosa, tutti i sintomi nervosi
immaginabili. «Mastica continuamente, il che fa uscire dalla bocca una bava schiumosa;
lingua gonfia». «Parola inintelligibile». «Digrignare di denti e sussulti durante la notte».
C’è gonfiore delle labbra e di tutte le mucose della bocca, specialmente del labbro
inferiore, con bruciore in bocca.
Vi sono in gola, sintomi sifilitici concomitanti all’abituale bruciore, a fitte, a punture
nelle ulcere; dolore nell’inghiottire; sensazione di una palla che risale alla gola simile al
bolo isterico; sensazione di soffocamento che porta i pazienti a fare continui movimenti di
deglutizione. Ci sono affezioni isteriche e coreiche dell’esofago e della trachea. Spasmi
all’esofago. La bolla in gola e la soffocazione sono una specie di spasmo isterico
dell’esofago. «Secchezza e bruciore dell’esofago».
Nei disturbi gastrici, semmai riscontrerete un caso di Asa foetida, vi domanderete da
dove viene l’aria che esce in massa. «Contrazione del diaframma, simile a singhiozzo». Vi
sono scosse coreiche del diaframma con espulsione di aria che ricorda il suono di un fucile
ad aria compressa, che si verifica quasi ogni secondo. Il paziente non può trattenerla. È
come se piccoli cannoni facessero partire dallo stomaco delle eruttazioni irritanti. A
questo punto nel libro delle sperimentazioni vi è qualche sintomo degno di nota.
«Pulsazione
all’epigastrio, percepibile visivamente e al tatto». «Dolori al tatto, taglienti, pungenti
». Si è fatta la curiosa osservazione che i gas intestinali non scendono mai, ma risalgono
tutti. «Eruttazioni dall’odore di aglio, dal gusto rancido, piccante o putrido», sempre
nauseabondo. L’odore nauseabondo è una caratteristica del rimedio. E poi vi è la
«sensazione
di vuoto all’epigastrio» che non è un dolore. «Pulsazioni dopo aver mangiato».
«Meteorismo allo stomaco».
Asa foetida
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 176
Questo rimedio presenta numerosi disturbi gastrici e addominali, molti dolori al
ventre, dolori pungenti, coliche. La diarrea è più o meno fastidiosa. I pazienti sono afflitti
dalla diarrea alla minima indigestione, dopo il minimo strappo alla propria dieta; è una
diarrea acquosa, dolorosa. «Feci liquide dall'odore disgustoso». «Feci nauseabonde, in
purea, nerastre, che calmano le coliche»
Sensazione di caduta degli organi genitali, che peggiora in automobile. «Ulcerazione
dell’utero, che è sensibile e dolente» Questo rimedio è utile come palliativo nel cancro
dell’utero nelle costituzioni come quelle che abbiamo descritto, nei pazienti dal volto
violaceo, mai in quelli che sono molto pallidi. Le donne deboli, molli, con stasi venose,
sono soggette alle emorragie e agli aborti. Donne non incinte hanno talvolta il seno pieno
di latte, sintomo sorprendente e noioso, che solo qualche rimedio possiede; Asa foetida è
uno di questi. Possiede anche l’insufficienza del latte. «Il latte diminuisce dieci giorni
dopo il parto».
Qualche volta i pazienti presentano un’asma isterica, ogni genere di disturbi respiratori
e la dispnea. «Sensazione di asma alla trachea». «Crisi d’asma almeno una volta al
giorno per tutta la vita, provocata da qualsiasi esercizio fisico, dal coito, e in particolare da
ogni pasto appena un po’ abbondante». Crisi di dispneaa dopo il coito come in Ambra
grisea. «Ostinata tosse solleticante soprattutto di notte.» Un gran numero di questi disturbi
si aggravano durante la notte; aggravamenti notturni. I disturbi sifilitici di solito si
aggravano di notte e i rimedi antisifilitici come Mercurius, Staphisagria, Hepar, Nitricum
acidum, ecc. si aggravano di notte. Tra gli altri sintomi toracici io ricopierei qualcuno di
quelli che risaltano di più nelle sperimentazioni e che destano maggiore attenzione.
«Pressione e bruciore allo sterno». «Sensazione di compressione al torace come per un
grosso peso». «Punture violente avvertite ad una ad una dall’interno all’esterno, a brevi
intervalli».
Questo rimedio presenta, in misura notevole, sintomi di reumatismo e di gotta,
malattie gottose in generale, nelle costituzioni nervose. Quando una tale costituzione
nervosa finisce per produrre escrescenze gottose, spesso il nervosismo sparisce, perché è
alleviata dal deposito di alcune sostanze nelle articolazioni: ha avuto luogo un cambiamento
a vista.
177
AURUM ARSENICUM
I sintomi di questo rimedio si manifestano al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte,
dopo mezzanotte. I sintomi si aggravano all’aria aperta e all’aria fredda. Il paziente
desidera stare all’aria aperta. Aggravamento salendo le scale. Torpore delle singole parti.
Sensazione di costrizione alle parti affette. È un rimedio molto utile nelle affezioni
cancerose; nell’epitelioma; nella carie delle ossa; aggravamento con il clima freddo e
umido. È un rimedio utile per molti tipi di convulsioni; per gli spasmi clonici con
inconscienza; per l’epilessia, per l’isterismo. Edema delle estremità e delle cavità. I
sintomi peggiorano durante e dopo i pasti. Dimagrimento; i disturbi compaiono dopo aver
fatto del moto e dopo aver bevuto bevande fredde. Formicolio in tutto il corpo. Sensazione
di pesantezza al corpo e alle membra. Indurimento delle ghiandole, indurimento canceroso.
Infiammazione e congestione di molte parti del corpo; delle membrane mucose; del
tessuto osseo; delle ghiandole; del periostio; delle membrane sierose. Notevole irritabilità
fisica. Desiderio di stendersi, ma stendersi causa irrequietezza e fa aggravare molti
sintomi. Stendersi in un letto caldo migliora molti sintomi. Il movimento aggrava le sue
condizioni. Il paziente è irrequieto e desidera muoversi. Le membrane mucose sono molto
affette. Torpore delle parti dolenti. Ipertensione arteriosa. Dolori di tutti i tipi in ogni
partedel corpo; dolori alle ossa e alle ghiandole; fastidiosi, contundenti, urenti, lancinanti
e laceranti. Paralisi indolore. Questo rimedio è utile in caso di collasso così come nei
soggetti pletorici. Forte pulsazione interna. Il polso è veloce, irregolare, leggero, debole. È
impossibile eseguire qualsiasi esercizio o movimento come la corsa. Sensibilità generale;
il paziente è sensibile al dolore. I sintomi sono avvertiti dalle persone più debilitate a causa
di eccessi sessuali e vizi.
I sintomi sono predominanti nel lato destro. Compaiono quando si va a dormire e
durante il sonno. Il paziente sta meglio in estate e si aggrava in inverno. Le ghiandole sono
gonfie. Questo è uno dei rimedi più utili per gli stadi avanzati della sifilide e per la
neurosifilide. I sintomi in generale si aggravano al tatto.
Tremore in tutte le parti del corpo. Ulcerazione delle ghiandole con notevole irrigidimento
nelle condizioni cancerose. I sintomi compaiono dopo aver dormito; si aggravano
se non si è ben coperti; mentre si cammina all’aria aperta, velocemente al vento. Notevole
debolezza generale e stanchezza al mattino, causata da sforzo fisico e psichico.
Aggravamento
in inverno, quando c'è vento.
Psichismo. Il paziente è distratto. Collerico e permaloso. Angosciato. Ansioso giorno
e notte; ha paura. Incline a criticare tutti e a lamentarsi di tutto. Stato confusionale al
mattino. Eccessivamente scrupoloso. Contrariato. Desidera morire. Delirante di notte. Ha
visioni di animali; illusioni, fantasie, pensa di aver agito male. È disperato, ha dolori
periodici. Eccitato e scontento. I sintomi si aggravano dopo sforzi psichici. Esaltazione,
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 178
paura, sera e notte, della folla, della morte, del male, della gente, della solitudine.
Smemorato e spaventato. Angosciato, i disturbi compaiono dopo l’angoscia. Sempre
eccitato. Ha un comportamento isterico, turbolento con desideri perversi. Trascura la casa
e i figli. Questo è un rimedio adatto per molti sintomi. Il paziente ha molte idee e la mente
lucida. È impaziente, indolente, prova notevole avversione per il lavoro o al contrario è
industrioso e ama l’attività. Segni di follia nei fanatici e negli ubriachi. Indecisione.
Estrema irritabilità alternata ad allegria quando gli si parla. Lamenti, loquacità e ilarità.
Disgusto per la vita. Cattiveria. Pazzia. Memoria attiva o debole. Il paziente è ostinato e si
offende facilmente. Prostrato. Litigioso. Prova rimorso. Rimprovera se stesso per aver
agito male. Rimprovera gli altri per insulti immaginari. Introverso. Irrequieto di notte;
ansioso. Triste la sera, quando c’è amenorrea, durante la traspirazione. Sensibile al
rumore, alle voci. Sintomi psichici dovuti ad eccessi sessuali e a vizi segreti. Grida
laceranti; prolungati periodi di silenzio. Delirio. Avversione per il dialogo. Il paziente è
incline al suicidio, durante la traspirazione desidera buttarsi dalla finestra. Non è disposto
a parlare. Sta peggio quando pensa ai suoi disturbi. È timido. Un momento è tranquillo
subito dopo è violento. Stanco della vita. Piange durante il sonno e durante l’isterismo. Ha
vertigini e cefalea quando cammina all’aria aperta.
Iperemia, sensazione di pienezza e calore alla testa causati da sforzo psichico. Eruzioni
sul cuoio capelluto, croste, foruncoli. Cadono i capelli. Pesantezza alla testa al mattino
svegliandosi. Idrocefalo. Prurito al cuoio capelluto. Cefalee; mattina pomeriggio e sera,
all’aria fredda, con clima freddo; dolore reumatico fasciando la testa, tossendo; dolore
martellante stendendosi, a causa di sforzo fisico e psichico; dolore periodico, pulsante
alzandosi dopo aver dormito, con il vento; il caldo fa star meglio il paziente. Dolore alla
fronte, da una sola parte o ad entrambe le parti. Dolore alle tempie. Dolore contundente
alla testa. Bruciore alla testa, alla fronte, all’occipite, alle tempie. Dolore lancinante alla
testa, dolore lacerante alla testa, alla fronte, all’occipite. Pulsazione alla testa, alla fronte,
ai lati della testa. Tenere ila testa scoperta provoca la comparsa di disturbi.
Secrezione di muco e pus dagli occhi, al mattino le palpebre sono attaccate con pus
giallo. Tracoma. Cadono le ciglia. Gli occhi sono accaldati. Infiammazione degli occhi;
catarrale, scrofolosa; infiammazione corneale e irite causata dalla sifilide. Lacrimazione.
Difficoltà ad aprire gli occhi. Dolore agli occhi, mattina e sera, a causa della luce e della
lettura; il caldo fa star meglio il paziente; dolore, bruciore, pressione. Paralisi del nervo
ottico. Fotofobia. Protrusione. Pulsazione. Pupille contratte. Palpebre e occhi, rossi;
sguardo fisso. Orzaiolo vicino all’angolo palpebrale interno. Palpebre gonfie. Ulcerazione
corneale.
Visione offuscata, annebbiata, vista debole; emiopsia; cecità.
Carie mastoidea. Secrezione dall’orecchio, fetida, sgradevole, purulenta, gialla. Sensazione
di battito d’ali nelle orecchie. Prurito alle orecchie; ronzio; scricchiolio, mormorio,
tintinnio. In un primo momento l’udito è acuto, poi è debole, infine si perde del tutto.
Carie delle ossa del naso nei casi di sifilide. Questo è un rimedio molto utile nel caso di
catarro ostinato. Il naso è rosso. Il paziente ha frequenti attacchi di corizza, fluida o secca.
Secrezione dal naso, con sangue e croste, sgradevole, fetida, verdastra, purulenta,
densa, acquosa, gialla. Il naso è ostruito, prude e sanguina. È un rimedio utile nel caso di
179
ozena. Dolore al naso, alle ossa del naso, fastidio, bruciore, dolore interno e ulceroso.
L’olfatto è in un primo momento acuto poi si perde. Starnuti frequenti. Naso gonfio.
Ulcerazione al naso.
Epitelioma alla faccia e alle labbra. Lupus. Labbra screpolate, pallide, bluastre,
macchi rosse, eruzioni sul naso, acne rosacea sul volto e sulla fronte; pustole e croste.
Espressione sofferente. Erisipela. Il volto è caldo. Infiammazione della parotide. Dolore al
volto, alla parotide, alla ghiandola sottomascellare; bruciore alle labbra; dolore improvviso,
lacerante e lancinante al volto. Sudore freddo al volto. Gonfiore del volto, delle labbra,
della parotide, della ghiandola sottomascellare; ulcere alle labbra.
Afta in bocca. Gengivorragie frequenti. La lingua è screpolata, scura, rossa, secca.
Sensazione di calore alla lingua, muco in bocca. Alito sgradevole. Bruciore alla lingua,
dolore alle gengive. Difficoltà a parlare. Gengive e lingua gonfie.
Gusto amaro, insipido, putrido, acido, dolciastro. Ulcere in bocca in caso di sifilide,
alle gengive, alla lingua; vesciche in bocca. Carie, sensazione di allungamento e di perdita
dei denti. Stridore dei denti durante la notte. Dolore ai denti, la notte, quando si mastica e
quando vengono toccati.
Infiammazione alla gola. Muco e nodo in gola. Dolore alla gola inghiottendo; bruciore,
prurito, gonfiore. Difficoltà a deglutire.
Appetito ingordo. Avversione per il cibo, per la carne; il paziente desidera bevande
alcoliche, pane, caffè, bibite fresche, latte; dilatazione gastrica, rutti amari. Nausea e
cefalea. Singhiozzo. Gastralgia, violenta, tagliente, lacerante. Sete eccessiva. Vomito
biliare.
Atrofia del fegato. Linfoadenite suppurante all’inguine. Dilatazione addominale. Fegato
ingrossato. Pienezza e flatulenza. Indurimento del fegato. Questo rimedio ha curato
numerosi disturbi al fegato. Prurito nella regione addominale. Dolore all’addome durante
la notte, colica tossendo, dopo aver mangiato, durante le mestruazioni; il calore fa stare
meglio il paziente; crampi alla regione inguinale, all’ipocondrio destro; dolore tagliente
all’ipocondrio destro; dolore all’addome, all’ipogastrio. Dolori laceranti all’ipogastrio in
caso di ipocondria. Borborigmo. Gonfiore delle ghiandole mesenteriche e delle ghiandole
inguinali.
Stitichezza alternata a diarrea. Diarrea mattina, sera e notte. Flatulenza sgradevole.
Ano sanguinante. Emorroidi esterne. Dolore all’ano durante la defecazione. Bruciore
all’ano in caso di diarrea, durante e dopo la defecazione. Irritazione e dolori laceranti.
Urgenza al retto e prolasso dell’ano. Feci abbondanti con muco verdastro, dure, nodose,
grosse, sgradevoli.
Ritenzione, rara, involontaria di notte, disuria, anuria. Uretrite, bruciore. Urina albuminosa,
sanguinolenta, urente, opaca, rossa, abbondante, sgradevole, scarsa, con sedimento
mucoso, acquosa. Infiammazione del glande e dei testicoli. Traspirazione ai genitali.
Testicoli gonfi. Ulcere sul pene; sifiloma primario.
Questo è un rimedio molto utile nel caso di cancro all’utero. Aumento del desiderio
sessuale. Eruzioni sulla vulva. Ovarite e metrite. Prurito alla vulva. Leucorrea abbondante,
densa, biancastra, gialla. Mestruazioni abbondanti, troppo frequenti o scarse, amenorrea.
Dolore alle ovaie e all’utero. Bruciore alla vulva. Prolasso dell’utero.
Aurum arsenicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 180
Muco nella laringe e nella trachea. Raucedine. Respirazione accelerata; asmatica e
difficile durante la notte, salendo le scale, stando distesi e camminando; respiro irregolare,
breve, soffocante.
Tosse mattina e sera, all’aria fredda; tosse secca, breve e spasmodica durante la notte.
Espettorazione mattina e sera, ematica, mucosa, sgradevole, purulenta, dolciastra, ostinata.
Questo è un rimedio molto utile nelle affezioni del cuore. Angina pectoris. Ansia al
torace, al cuore. Costrizione al torace, al cuore. Palpitazioni cardiache.Caldo al torace.
Oppressione al torace e al cuore causata da movimenti rapidi, quando si sta distesi, quando
si cammina. Dolore al torace tossendo, inspirando; bruciore al torace; pressione al torace,
allo sterno e al cuore. Inspirando dolore lacerante ai lati del torace, allo sterno, al cuore.
Palpitazioni durante la notte, ansia ad ogni minimo sforzo, durante le mestruazioni,
movendosi e camminando; cuore debole.
Freddo al dorso. Inspirando lombalgia, sacralgia e rachialgia. Debolezza alla regione
lombare.
Arti. Geloni ai piedi, sulle dita dei piedi. Mani fredde; freddo gelido alle gambe e ai
piedi durante la cefalea. Unghie bluastre. Pesantezza degli arti superiori e dei piedi.
Prurito agli arti, alle mani e ai piedi. Torpore degli arti superiori e inferiori durante il
riposo. La notte dolore agli arti, e alle articolazioni; dolore gottoso e reumatico agli arti
superiori, alle spalle, all’avambraccio, alle ginocchia, al tallone; dolore alle gambe;
bruciore alle dita dei piedi. Brachialgia. Dolore tormentoso alle gambe. Dolore lacerante
agli arti, alle spalle, al polso, al ginocchio, al piede. Dolore alle articolazioni, agli arti
superiori, alle braccia, al gomito, al polso, alle dita, alle cosce e alla pianta del piede.
Paralisi indolore degli arti, arti inferiori. Irrigidimento degli arti inferiori, del ginocchio,
delle articolazioni. Articolazioni, avambraccio, mano, gambe e piedi edematosi. Ulcerazione
delle unghie. Debolezza delle articolazioni, degli arti superiori e inferiori.
Sonno profondo o comatoso. Sogni ansiosi, spaventosi, di morte; sonnolenza nel
pomeriggio. Insonnia prima e dopo mezzanotte, risveglio di buon’ora. Il paziente anche se
dorme non si sente riposato.
Freddo la sera, la notte a letto e quando si è svestiti. Tremore. Febbre la notte.
Sensazione di caldo ai vasi sanguigni, caldo intenso.
Bruciore della cute. Alcune volte freddo alla pelle. Pallore, macchie blu, rosso-bruno e
gialle. Eruzioni: vesciche, eczema, herpes, foruncoli; psoriasi, rossa, con croste, squamosa,
dolorosa, sifilitica, vescicolare, orticaria, erisipela. Formicolio, prurito, sensazione di
dolore alla pelle. Edema. Tensione alla pelle. Piaghe urenti, cancerose, profonde,
suppuranti.
Icore sgradevole, con pus giallo, fistolosa, indurita, dolente, sifilitica. Verruche
sifilitiche.
181
AURUM IODATUM
I sintomi si manifestano principalmente al mattino, nel pomeriggio, la sera e la notte. Il
paziente desidera ardentemente stare all’aria aperta, si sente meglio all’aperto. Sensazione
di torpore e di costrizione alle parti affette. Questo è un rimedio molto utile nelle affezioni
cancerose e nella carie delle ossa. Il paziente si sente meglio in ambiente fresco e si
aggrava quando è in un ambiente caldo. Iperemia delle ghiandole e degli organi. Edema
alle cavità e alle membra. Il moto aggrava i disturbi. Indurimento generale ma specialmente
delle ghiandole. Infiammazione degli organi, delle ossa, delle ghiandole, delle membrane
sierose. Stare disteso aggrava il paziente specialmente se si distende in un letto caldo. Il
movimento aumenta la sofferenza. Torpore di molte parti, specialmente delle parti dolenti.
Ipertensione. Dolore alle ossa, alle ghiandole; contusione interna; bruciore interno;
pressione
interna ed esterna; dolori laceranti e lancinanti; pulsazione interna. Polso veloce.
Questo è un rimedio efficace per i sintomi cardiaci. Correre causa la comparsa di molti
sintomi. I sintomi sono acuti e avvertiti nella parte destra del corpo. Stare seduti aumenta
la sofferenza. Le ghiandole sono gonfie e dolenti. È un rimedio molto utile per la sifilide.
Tremore. Camminare velocemente aggrava il paziente. Camminare lentamente lo fa stare
meglio. Il caldo in generale lo aggrava: l’aria calda, l’accaldarsi, il letto caldo, l’ambiente
caldo, le coperte calde. Debolezza al mattino.
Psichismo. Ansia giorno e notte. Momenti di insolita allegria. Avversione per la
compagnia. Mancanza di fiducia in se stessi. Confusione psichica al mattino. Scrupolosità.
Disperazione per la propria salvezza e guarigione. Eccitazione. Aggravamento in seguito a
sforzi psichici. Paura del male e della gente. Il paziente è affannato e isterico. Di cattivo
umore e impaziente. Rifiuta ogni lavoro. Indolente. Dà segni di follia, ha il cuore agitato,
è eccitato, ha il volto rosso, l’aspetto tumefatto. Indecisione, irritabilità e pazzia. Ilarità
senza motivo. Umore mutevole. Prostrazione psichica. Tristezza estrema, irrequietezza,
sensibilità al rumore. Timidezza, pianto e stordimento.
Caldo, pesantezza e afflusso di sangue alla testa. Prurito al cuoio capelluto. Cefalea al
mattino; miglioramento all’aria fredda e con applicazioni fredde; dolore alla fronte nel lato
sinistro. Forte cefalea, dolore alla fronte, all’occipite, alle tempie, al vertice. Cefalea
lancinante. Lacerazione alla testa, alle tempie. Pulsazione alla fronte.
Occhi. Congiuntivite, infiammazione catarrale, scrofolosa, sifilitica; irite. Lacrimazione.
Dolore agli occhi, pressante e lancinante. Protrusione degli occhi. Rossore e gonfiore
degli occhi. Visione di colori vivaci. Vista debole, diplopia; offuscamento della vista.
Secrezione purulenta e fetida dalle orecchie. Rumori nelle orecchie, ronzio, mormorio,
tintinnio. Otalgia. Udito sensibile ai rumori. Udito indebolito.
Catarro retronasale. Naso rosso. Corizza fluida o secca. Secrezione dal naso: ematica,
verdastra, sgradevole, purulenta, densa, giallastra. Naso secco. Epistassi. Naso ostruito.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 182
Dolore al naso. Perdita dell’olfatto. Starnuti. Naso gonfio. Ulcerazione al naso.
Faccia. Volto pallido. Qualche volta rosso. Eruzioni sul volto e sul naso; foruncoli.
Dolore al volto. Dolore alle ghiandole submascellari e alle ghiandole linfatiche.
Afta in bocca e gengive sanguinanti. Gengive arrossate. Lingua scura e secca. Alito
cattivo. Dolore alla lingua. Salivazione, gengive gonfie. Gusto putrido, acido, dolciastro.
Ulcerazione alle gengive. Dolore ai denti, sensazione di crescita dei denti.
Dolore e muco in gola. Difficolta a deglutire. Gola gonfia e con ulcerazione. Questo
rimedio cura il gozzo, la tiroide ingrossata con pulsazione veloce e la protrusione degli
occhi. Il gozzo è nella parte destra.
Appetito accresciuto, ingordo. Avversione per il cibo. Desiderio di stimolanti. Dilatazione
gastrica. Sensazione di pienezza allo stomaco. Ruttare fa star meglio il paziente.
Singhiozzo e nausea. Gastralgia, tagliente, pressante, lancinante. Sete estrema, bruciore.
Vomito biliare.
È un rimedio molto utile nelle affezioni epatiche. Esso causa l’ingrossamento del
fegato ma è utile nell’atrofia del fegato. Flatulenza. Dolore all’ addome. Colica dopo aver
mangiato; durante le mestruazioni; nell’ipocondrio destro; alla regione inguinale; bruciore
al fegato; crampi; dolore tagliente nella parte destra; pressione all’ipocondrio destro.
Borborigmo all’addome. Tabe mesenterica.
Stitichezza alternata a diarrea. Difficoltà nella defecazione; inattività del retto. Diarrea
mattutina. Flatulenza. Emorroidi esterne. Bruciore al retto. Feci abbondanti, di odore
sgradevole, dure, nodose. Ritenzione dell’urina. Minzione a gocce e frequente. Urina
albuminosa, scura, abbondante, sgradevole.
Atrofia dei testicoli. Erezione dolorosa di notte; successivamente impotenza. Idrocele.
Indurimento dei testicoli. Dolore ai testicoli. Traspirazione dei genitali. Accresciuto
desiderio sessuale. Testicoli gonfi.
Anche nelle donne si ha un aumento del desiderio sessuale. Indurimento delle ovaie,
dell’utero, del cervice dell’utero. Ovarite e metrite. Leucorrea, abbondante, gialla. Ritardo
delle mestruazioni o amenorrea. Dolore alle ovaie e all’utero. Prolasso dell’utero. Sterilità.
Raucedine. Respiro affannato, asmatico, difficile durante la notte con affezioni cardiache;
irregolare, breve, soffocante.
Tosse secca, breve, spasmodica. Espettorazione al mattino, sanguinolenta, difficile,
con muco, sgradevole, forte.
Ansia nella regione cardiaca. Congestione al torace. Costrizione al torace e al cuore.
Calore al torace. Ipertrofia del cuore. Cardite; endocardio. Soppressione del latte. Soffio
cardiaco. Oppressione al torace, al cuore. Dolore al torace tossendo; ai lati del torace, al
cuore. Bruciore al torace; dolore tagliente e lacerante al torace. Palpitazione del cuore
durante la notte; ansia ad ogni minimo sforzo; agitazione camminando. Gonfiore delle
ghiandole ascellari senza suppurazione.
Sacralgia e lombalgia.
Estremità. Mani fredde, testa calda. Gambe e piedi freddi. Pesantezza ai piedi. Dolore
all’articolazione dell’anca. Prurito agli arti. Dolore agli arti, artralgie; reumatico, gottoso,
al gomito, all’anca, al ginocchio, alle spalle e al polso; dolore agli arti superiori,alle dita.
Gonfiore idropico degli arti, mani, gambe, piedi; debolezza degli arti superiori e inferiori.
183
Sogni ansiosi, paurosi, stressanti, vividi. Sonno irrequieto; insonnia. Il paziente si
sveglia molto presto.
Il paziente ha freddo anche in un letto caldo. Trema. Suda abbondantemente mattino e
notte.
Bruciore alla cute. Freddo alla cute. Eczema al collo, al torace, all’avambraccio.
Eruzioni erpetiche. Prurito e bruciore. Piaghe: cancerose, secernenti pus giallo, sensibili.
Aurum iodatum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 184
AURUM METALLICUM
Le caratteristiche generali di Aurum metallicum si riferiscono alla mente come ai
tessuti del corpo in genere. Se passate in rivista i sintomi psichici e ne fate un tutt’uno,
vedrete che tutte le affezioni naturali dell’uomo sono invertite. A tal punto che uno dei
desideri fondamentali, che è il desiderio di vivere, lo spirito di conservazione, è invertito e
il paziente è disgustato, stanco della vita, aspira alla morte e cerca i mezzi per suicidarsi.
Non c’è nessun amore per la vita. Prima di tutto è disturbata la sfera affettiva, la sfera
intellettuale ne è modificata solo secondariamente. Naturalmente in tutti gli aspetti di
questo rimedio si trova la follia, ma è una follia che inizia a livello di volontà e si evolve
verso l’intelligenza; ella si rivela inizialmente nella perversione degli affetti. Un tale stato
d’animo, una depressione così profonda da causare la totale assenza di piacere in tutte le
occasioni, sono veramente sorprendenti. Togliete la speranza ad un uomo, e non gli resta
niente che lo faccia vivere, non desidera altro che morire. Tale è, sembra, lo stato di questo
rimedio.
Il paziente si condanna da sé, si rivolge continui rimproveri, si critica, si esamina
costantemente, non fa niente di buono, va tutto male, niente gli riuscirà: è disperato.
«Immagina che non riuscirà mai a fare niente, che tutto quello che fa è male; è in
disaccordo con se stesso». Immagina di vedere ostacoli dappertutto sul proprio cammino.
Pensa costantemente di aver trascurato qualcosa, di aver trascurato i propri amici. Crede
di meritare dei rimproveri per aver trascurato il proprio dovere; pensa che ha trascurato
qualcosa, che è in errore, è cattivo fino al midollo, ha peccato e ha lasciato passare il
termine per la grazia, non merita di essere salvato; ecco il tipo di pensieri che gli passano
continuamente nella mente. Tali pensieri diventano assolutamente incontrollabili; il paziente
tutto preso da se stesso, resta seduto a rimuginarci sopra; e, facendolo, non fa che
intensificare il proprio stato attuale e covare nuove colpe; continua a tormentarsi sul
proprio conto, pensa di non essere fatto assolutamente per questo mondo, ed è per questo
che desidera morire. Vede tutto nero, aspetta sempre cattive notizie, pensa che tutto andrà
male, l’avvenire gli sembra cupo e vuol morire; non riuscirà mai in niente perché tutto
quello che tocca finisce male.
Il suo lavoro va male, la famiglia lo tormenta, gli amici lo torturano; diventa estremamente
irritabile, va facilmente in collera, si preoccupa per delle inezie e si innervosisce
facilmente. La minima contrarietà lo fa andare in collera e lo fa agitare e si irrita per tutto.
La follia di Aurum metallicum è terribile a vedersi, a causa della sua turbolenza e la sua
malinconia. Aurum metallicum è adatto agli stati più profondi di malinconia e di
depressione,
quando il paziente resta seduto in silenzio senza dire una parola. Quando qualcuno
lo disturba, suscita in lui molta veemenza, collera e violenza. «Malinconia; si sente odioso
e attaccabrighe». «Terribile malinconia dopo aver abusato di Mercurio».
185
Le cause di questo stato di follia possono essere: un’ansia prolungata, eccezionali
responsabilità, la sifilide o la perdita dei beni. Persone che sono state curate ripetutamente
col Mercurio hanno innestato su se stessi una malattia mercuriale, con ingrossamento del
fegato, che, quasi sempre, è accompagnata da malinconia, tristezza e da una disperazione
come quella che troviamo in Aurum metallicum che produce malattie epatiche simili a
quelle che sono associate alle malattie cardiache: endocardite, ipertrofia del cuore e
localizzazione cardiaca del reumatismo. Noterete che, in tutte le malattie psichiche in cui
è stata turbata l’affettività in grado preminente, si verifica o debolezza cardiaca, endocardite,
ipertrofia del cuore, oppure qualche malattia cardiaca organica o funzionale. Molto
spesso, come vedrete, un trattamento mercuriale avrà provocato reumatismo che sarà stato
curato frizionandolo con linimenti fino a che il cuore non si è ammalato;
contemporaneamente,
sopravviene lo stato di scoraggiamento, l’alienazione, della volontà e la perturbazione
dell’affettività. In seguito il male sembra estendersi dalla volontà alla comprensione,
e quindi all’intelligenza.
Immaginate che cosa sia per un uomo che è stato sano, rispettato nel suo ambiente di
lavoro, volersi suicidare. Vedrete un altro genere di follia, un crollo o uno stato di
debolezza delle funzioni intellettuali, nei quali il paziente non può pensare né ragionare; la
sua affettività è praticamente intatta, ma alla fine egli si avvia verso l’imbecillità, oppure la
sua mente si smarrisce ed egli si suicida sotto la spinta di un impulso. Questo è un esempio
in cui l’intelligenza è stata colpita per prima e in seguito è toccato alla volontà. Talvolta,
come in Aurum metallicum, l’attacco alla volontà arriva senza che si sia potuto osservare
alcuna perturbazione della intelligenza; questa è intatta e sana. Un individuo che aveva un
sano discernimento nei propri affari, era un buon padre, era giudicato intelligentee da chi
lo circondava, ma aveva rimuginato in silenzio il proprio stato e il proprio odio per il
mondo e non ne aveva parlato con nessuno, ecco che un giorno si trova impiccato in
camera sua.
L’intelligenza mette in contatto l’uomo con il mondo; ma egli tiene per sé gran parte
dei proprio affetti. Un uomo può avere affezione per ogni genere di cose, e può avere la
perversione di questa affezione, ma la sua intelligenza gli consiglierà di non mostrare al
resto del mondo le sue simpatie e antipatie. L’affezione non si vede, mentre l’intelligenza
è soggetta a osservazione. L’uomo non può nascondere la propria intelligenza. Vedremo
che gli affetti sono interiori, sono coperti da un mantello, sono ciò che c’è di più intimo, e
sono celati agli sguardi; viceversa il comprendonio è il vestito più esterno, esso avvolge e
nasconde gli oggetti, esattamente come il vestito nasconde il corpo che lo indossa. Le
malattie per le quali è idoneo Aurum metallicum sono quelle che appartengono alla natura
segreta dell’uomo.
«Malesseri conseguenti ad una disgrazia, ad un dispiacere d’amore, a paura, a collera,
a contraddizione, a mortificazione». «Il dolore lo porta alla disperazione, al punto che
vorrebbe saltare dalla finestra». Pensa alla morte, al suicidio; vuole uscire da questo
mondo, vuole distruggersi. Non ama la propria vita che, pensa, non vale niente.
In questo rimedio è presente il reumatismo, abbastanza simile a quello che si trova
nelle vecchie intossicazioni mercuariali; reumatismo con gonfiore alle articolazioni;
affezioni
delle cartilagini e delle ossa, periostite; ispessimento e indurimento del
Aurum metallicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 186
periostio.Indurimento delle ghiandole; indurimento delle cartilagini attorno alle
articolazioni.
Tutti questi sintomi presentano un carattere sifilitico e mercuariale. Aurum metallicum
è utile ai vecchi sifilitici, quando le ossa di una qualsiasi parte del loro corpo si
sfaldano: l’osso malare, l’osso nasale, l’osso dell’orecchio e qualsiasi altro osso piccolo.
Come nella sifilide e nell’intossicazione mercuriale, i disturbi peggiorano di notte, giungono
di sera e durano tutta la notte. I dolori sono acuti, laceranti, le ossa fanno male, come se
dovessero spezzarsi, non nelle crisi febbrili acute, ma nelle vecchie affezioni ossee
sifilitiche. I dolori sono come coltellate al periostio. I dolori nelle articolazioni impediscono
qualsiasi movimento. Il rimedio produce l’infiammazione con carie dello stesso osso.
Non c’è da meravigliarsi se il rivestimento vascolare delle ossa, il periostio, è molto
colpito, perché c’è una strana affinità vascolare tra questo rimedio e tutti gli strati del
corpo. Le vene sono dilatate, congestionate, infiammate, e fragili. Le pareti venose si
fanno spesse e tumefatte. I vasi sanguigni pulsano in tutto il corpo. «L’eretismo o la
replezione vascolare caratterizzano quasi tutti i disturbi». Replezione venosa degli arti,
che si aggrava sino alla comparsa del gonfiore e della debolezza, in modo che in tutte le
parti del corpo predomina l’edema. Edema delle estremità del tipo che conserva l’impronta,
come nelle malattie cardiache ed epatiche.
Sembra che esista nel corpo una falsa pletora, che sfocia nell’agitazione e nella
sovreccitazione. Nel corpo vi sono violenti orgasmi che a volte si rivelano con un grande
calore, vampate e sovreccitazione. Agitazione nervosa e sensazione che nel corpo succederà
qualcosa di terribile. Poi per un momento torna la calma, e subito dopo si ripetono
calore ed eccitazione. Tali violenti orgasmi sono l’annunzio della localizzazione o della
costituzione di un crollo organico di un qualsiasi genere. A volte è un’affezione cardiaca,
con notevole oppressione dietro lo sterno oppure, se il paziente cammina veloce o sale una
scala, la dispnea. L’endocardite presenterà questo disturbo del corpo; non tardate a fare la
ricerca dell’albumina nelle urine, o controllare l’ingrossamento del fegato e a cercare i
segni del cancro uterino e le affezioni profonde.
«Dolore penetrante nelle ossa». «I dolori lo portano alla disperazione». I dolori durante
la notte fanno alzare il paziente e lo spingono a camminare. Questo si osserva nei vecchi
dolori ossei sifilitici e in quei pazienti che hanno subito una lunga cura di Mercurio. Il
paziente che per tutta la vita ha preso mercurio, ha il fegato ipertrofico e le articolazioni
gonfie. Egli va da un medico all’altro per mendicare un sollievo. L’avvelenamento da
mercurio e le malattie sono in lui talmente intrecciate che la vostra prima prescrizione sarà
seguita da un gran tumulto. Il paziente passerà attraverso fasi di violenza e crisi periodiche.
Per poterlo liberare dalle orribili crisi che dovrà traversare, dovrete conoscere Aurum
metallicum, Chelidonium, e Staphisagria .
Aurum metallicum ha un’azione notevole sulle ghiandole:le parotidi, le linfoghiandole
inguinali, addominali, insomma tutte le ghiandole quali che siano. Le ghiandole mammarie,
i testicoli e le ovaie possono ammalarsi e passare per stadi di infiltrazione, di durezza,
ecc ... Aurum metallicum fa regredire sino alla normalità l’aumento di volume cronico dei
testicoli e i tumori al seno. Ha guarito tumori di queste ghiandole di natura cistica.
Hahnemann ha dinamizzato Aurum metallicum e lo ha dato ad un paziente, ma senza
risultati, allora lo triturò completamente fino alla quindicesima dinamizzazione, e, sotto
187
questa nuova forma, il rimedio agì e permise che il paziente tornasse in seno alla famiglia.
Hahnemann dice che nella prima triturazione la dose di oro era ancora troppo imponente
per agire; e così aumentò le dinamizzazioni fino ad ottenere una dose sufficientemente
piccola da guarire il paziente, sufficientemente diluita da penetrare all’interno
dell’organismo
e attraversare i diversi involucri dell’uomo.
Vi è una caratteristica importante che domina lo stato di Aurum metallicum, ed è la
maniera in cui la temperatura e il tempo agiscono su di esso. Ecco alcuni sintomi che essi
hanno nei riguardi dell’uomo nella sua totalità e che bisogna esaminare in tal senso.
«Desiderio di aria aperta». Questo rimedio, in ciò che concerne la temperatura, si allinea a
Pulsatilla; ma Aurum metallicum non è dolce, gentile, sottomesso; è ostinato, irascibile,
tutto l’opposto di Pulsatilla. «Generalmente migliora riscaldandosi». Questo, relativamente
alle cefalee. «L’acqua fredda calma il dolore agli occhi». «Detesta scoprirsi» ma
desidera l’aria fresca come Pulsatilla. «L’aria calda aggrava l’asma». Dopo che si è lavato,
soprattutto con acqua fredda, molti sintomi spariscono; tutte le volte che il paziente
presenta una sovreccitazione e un’agitazione imponente, grandi disturbi vascolari, orgasmi,
pulsazioni, ha bisogno di avere la porta e le finestre aperte, di uscire all’aria fresca e
di svestirsi. La sovreccitazione e le pulsazioni migliorano all’aria aperta; e migliorano
anche le vampate di calore che sono loro affini e che sono tanto comuni nelle donne in
menopausa e sono seguite da traspirazionie e a volte da brividi.
Quasi tutto quello che abbiamo detto di questo rimedio concerne il suo aspetto
generale, perché tutto quello che tocca la mente è generale.
In Aurum metallicum la cefalea è violentissima, da fare impazzire; spesso è concomitante
alla sensazione di aria che spira sul paziente; quest’ultimo si guarda intorno per
cercare da dove viene la corrente d’aria, mentre non ce n’è per niente; estrema sensibilità.
Il paziente spesso deve tenere la testa coperta, benché sembri calda e sia sede di congestione
e di vampate di calore. La testa è indolenzita e contusa. Dolori pungenti, urenti, laceranti in
testa; e molte pulsazioni. Nelle cefalee congestizie il volto è tumefatto, congestionato e
lucido. Queste cefalee si trovano spesso nei soggetti sifilitici; spesso sono relativi ad una
malattia cardiaca. Dolore alla regione occipitale, associato ad una malattia cardiaca, con
rallentamento della circolazione, colorito purpureo e cute molto scura.
Esostosi come nella sifilide. Le ossa del cranio se vengono toccate sono sensibili; il
periostio lo è ugualmente. Nei casi di avvelenamento mercuriale prolungato con affezioni
ossee e necrosi del cranio, come nell’associazione di sifilide e abuso di mercurio, i capelli
cadono abbondantemente e il paziente diventa calvo. Alopecia dovuta alla sifilide; il cuoio
capelluto è lucido e i capelli non ricresceranno più. Anche nelle malattie acute vi è la
caduta dei capelli, ma questi poi ricresceranno. Spesso i sifilitici giovani perdono i capelli
e restano calvi per il resto della loro vita.
Vi sono disturbi catarrali dell’occhio che arrivano all’ulcerazione e all’infiltrazione
delle diverse pareti dell’occhio. L’èsito è: grande perturbazione di tutto l’apparato visivo;
estrapolerò dalle relazioni delle sperimentazioni alcune delle caratteristiche più
sorprendenti;
ma ricordatevi che dobbiamo sempre tenere presente la costituzione; tenete a mente
lo stato psichico, gli stati mercuriali e sifilitici; la tendenza alla gotta e i disturbi articolari;
tenete presenti le malattie cardiache. Mentre passiamo in rivista i sintomi oculari, osserviaAurum metallicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 188
mo la costituzione alla quale essi possono essere associati. «Fotofobia». Debolezza della
vista e degli occhi.«Alla luce artificiale, il paziente vede svolazzare un gran numero di
macchie e punti luminosi». «Gli occhi migliorano al chiar di luna». «Non distingue le
lettere grandi ». «Corpuscoli gialli a forma di falce che svolazzano dal basso verso l’alto
nel campo visivo».« Nell’angolo morto superiore del campo visivo c’è un’occasionale
pioggia di corpuscoli come stelle». In Calcarea si verifica un sintomo strano: il paziente
vede un lampo levarsi all’improvviso dalla parte inferiore del campo visivo, sprizzare e
separarsi; poi vede stelle in tutte le direzioni. È quello che si osserva alla partenza di quei
razzi dei fuochi di artificio che esplodono e ricadono a pioggia. Questo fenomeno è stato
osservato in Calcarea. «Miopia dell’occhio sinistro».
Così prosegue l’elenco di un gran numero di questi strani sintomi che si possono
descrivere solo col linguaggio dei testi delle sperimentazioni. «Esoftalmo». L’esoftalmo
come quello che si osserva nel morbo di Basedow, con ipertrofia cardiaca, è stato guarito
da Aurum metallicum. Ipertrofia della tiroide con polso rapido e forte. Il morbo di
Basedow è stato guarito da Aurum metallicum e da Natrum muriaticum. «Sguardo fisso,
spento». «Irite messa in evidenza da forti dolori attorno all’occhio, che sembrano localizzati
in fondo alle ossa». Questo stato potrebbe essere prodotto dalla sifilide trattata con
mercurio e Aurum metallicum farà da antidoto sia alla sifilide che al mercurio. «Pupille
irregolarmente dilatate». Catarro oculare. Congiuntivite, coroidite, irite e retinite. Anche
la sifilide colpisce l’occhio nella stessa identica maniera provocando un’imponente
infiltrazione.
Dolore perioculare; le ossa piatte e sottili e le ossa del cranio sono sensibili alla
pressione; le ossa, quando vengono toccate, sembrano dolenti; periostite; opacità della
cornea.
La sifilide spesso colpisce l’orecchio danneggiando le ossa dell’organo. «Carie nell’apofisi
mastoide, otorrea persistente». Carie delle ossa dell’orecchio. «Parotidi gonfie,
dolenti all’esplorazione». Il paziente è ipersensibile ai rumori, ma sta meglio con la
musica. «Ronzii, rombi e rumori di corsa nell’orecchio». Rumore di corsa, come un colpo
di vento o di acqua che cade. «Sgradevole secchezza nell’orecchio e nel naso». Questo
somiglia perfettamente ai disturbi sifilitici guariti da Aurum metallicum, ma Aurum
metallicum corrisponde anche all’otorrea conseguente alla scarlattina, la stessa in cui c’è
la perdita totale del timpano e la necrosi ossea che Aurum metallicum ha guarito molte
volte. Ovviamente non fa tornare l’udito. Nei pazienti che vengono a consultarvi per
un'otite, può succedere che troviate tutto il tratto auricolare distrutto; in tutta la mucosa e le
ossa dell’orecchio ci sono ulcerazioni e necrosi che secernono un pus fetido. Quello che il
paziente vuole è che gli rendiate l’udito, e questo non è possibile; far cessare la secrezione
e riacquistare l’udito sono le due sole cose a cui pensa.
Se oggi andate dai nostri otorinolaringoiatri e chiedete loro di guarire il paziente, essi
non sanno ciò che volete dire; l’unico scopo che si prefiggono è quello di far cessare
l’otorrea il più presto possibile. Esaminano l’orecchio per vedere se è intatto oppure no; se
non lo è, l’udito è evidentemente perduto e prendono allora in considerazione solo la
secrezione. L’omeopatia ci insegna che è il paziente a dover essere curato e solo il
paziente, dopo di che gli organi e i tessuti tornano normali. Il solo dovere del medico è
quello di ridare la salute al malato. Guardate gli specialisti del naso con le loro pomate.
189
Queste ultime non faranno che originare una malattia delle ossa o una tubercolosi;
arresteranno la secrezione nasale e naturalmente, siccome la natura ha bisogno di una
valvola di sicurezza da qualche parte, essa costituirà una secrezione a livello toracico; il
male passerà dalle mucose nasali ai polmoni fino ai parenchimi polmonari; sarà spesso di
natura tubercolare e la cosa farà dire agli specialisti che è comparso il bacillo. È falsa
scienza. La sola salvaguardia contro la malattia sono i tessuti puliti, sani.
Aurum metallicum mostra una quantità di disturbi, con secrezione fetida, al naso.
Necrosi delle ossa del naso; necrosi sifilitica con appiattimento del naso; distruzione delle
ossa con secrezione. Se incontrate per la strada persone dal naso appiattito e vi avvicinate
a loro abbastanza, potete sentire l’odore infetto che emanano. Sono quasi tutti sifilitici. Ci
sono alcuni rimedi che possono guarire la sifilide del naso: tra questi Aurum metallicum,
Mercurius, ed Hepar. Con Hepar ho guarito un certo numero di casi. Una volta ho guarito
un uomo le cui ossa erano completamente rammollite, di modo che quando gli palpavo il
naso, questo si piegava completamente; restava al suo posto una specie di struttura
cartilaginosa. Dopo essere stato imbottito inutilmente di mercurio, gli ho dato Hepar ed è
guarito.
«Corizza con secrezione densa, come bianco d’uovo». «Secrezione mucosa la mattina
che proviene dalle fosse nasali, posteriori». Punta del naso a bozzi, rossa, come quella di
Lachesis; naso simile ad un lampone. Nei cardiopatici,ci sono piccoli bitorzoli sul naso,
causati da varici, con danno alla parte destra del cuoreriscontrati a volte nei vecchi bevitori
e più generalmente nei pazienti di cuore. Volto rosso e gonfio. Aurum metallicum ha
guarito epiteliomi dell’ala del naso e del labbro. Ricordatevi dell’odore orribilmente
nauseabondo che viene dal naso e della perdita dell’odorato causata dai dolori alle ossa
nasali; catarro nasale. «Narici dolenti, ulcerate, agglutinate». Croste nel naso. «Naso
ostruito come nella corizza secca». Con quasi tutte queste affezioni nasali, il paziente cede
al dolore ed è oppresso dalla pena; vede tutto nero e vuole morire. È disgustato della vita
e cerca un modo per suicidarsi.
«Tumefazioni sotto gli occhi». «Il contorno delle labbra e del naso è azzurrognolo».
«Colorito rosso brillante». «Violento dolore che penetra nell’apofisi zigomatica destra
mentre cammina». «Denti cariati».«Odontalgia notturna». «Alito puzzolente». «Ulcere
sifilitiche sul palato e in gola». «Dolore penetrante nel palato duro». Il rimedio ha guarito
il desiderio dell’alcool, il vizio dei bevitori.
Un’altra caratteristica di rilievo di Aurum metallicum è il suo potere nell’indurire,
ingrossare e infiammare il fegato; indurimento del fegato nelle affezioni cardiache;
ipertrofia cardiaca ed epatica. Quando osservate il sistema venoso, il sistema portale, e il
suo stretto collegamento col cuore per la regolazione del sangue nell’addome e il lavoro
che vi compie come grande serbatoio di sangue, non vi sorprenderete di trovare che le
affezioni cardiache ed epatiche sono collegate allo scoraggiamento e alla disperazione.
Annotate, d’altro canto, un’osservazione che forse vi farà riflettere: nei casi di tubercolosi
polmonare, nessun paziente è disperato; tutti sono convinti di guarire; i polmoni possono
essere ben crivellati di tubercoli, il paziente è sicuro che se potesse buttar fuori quella
piccola particella che gli dà fastidio in gola, starebbe meglio. Notate allora la particolare
relazione che c’è tra i polmoni e la comprensione e fra il cuore e la volontà. Col più piccolo
Aurum metallicum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 190
disturbo localizzato al cuore arriva lo scoraggiamento, ma quando la malattia si manifesta
ai polmoni, il paziente è pieno di speranza.
Ascite. «Ernia inguinale». «Tabe mesenterica». Sono colpite più o meno tutte le
ghiandole del corpo. Vi è ogni genere di disturbi degli organi sessuali. «Indurimento dei
testicoli». «Frequenti polluzioni notturne». Malattie conseguenti a vizi sessuali. «Idrocele
». «Ulcere blenorragiche dello scroto». «Bruciore e punture al perineo». «Condilomi
perianali».
«Indurimento dell’utero». «Mestruazioni in ritardo e poco abbondanti». «Utero prolassato
e indurito». «Densa leucorrea bianca». Disturbi uterini e pelvici dopo uno sforzo e
l’estensione delle braccia; aborto dopo che la donna ha alzato le braccia per fissare, ad
esempio, una tenda alla finestra. Aurum metallicum è un rimedio che fa bene in caso di
indurimento e ulcerazioni uterine dovuti a ripetuti aborti. Se considerate da un lato la
perdita dell’affettività che questo caso comporta, e, dall’altro, gli affetti o la mancanza di
affetti che si trovano in Aurum metallicum, potete osservare nei sintomi una similitudine
profonda e ben fondata; per trovare un rimedio bisogna seguire questo metodo. È compito
del medico studiare la mentalità di questa categoria e poi trovare la natura dei rimedi che
producono uno stato similare. In Aurum metallicum constatiamo questa totale perversione
di tutti gli affetti e, alla fine, la loro completa distruzione.
Con le malattie cardiache, vi aspettate evidentemente di trovare sintomi asmatici e
difficoltà di respirazione. Annotate anche quest’altro che dovete sapere: che la difficoltà
respiratoria è di due tipi, quella che dipende dal polmone e quella che dipende dal cuore, in
maniera che c’è una dispnea asmatica di natura cardiaca e una dispnea che è puramente
respiratoria. Esse hanno caratteri completamente distinti; l’una è propria a quei rimedi che
hanno un’azione predominante sulle affezioni, e l’altra appartiene a quelli che hanno
un’azione predominante sull’intelligenza; l’una concerne il polmone e porta alla fine
all’enfisema; l’altra completamente diversa, è associata ad un cuore irregolare e, solo in
secondo luogo, all’enfisema. Studiate la vostra patologia con questi dati in mente, e sarete
capaci di scorgere la natura della malattia e dei suoi risultati. Non è solo semplice
osservazione o capricci, né sono teorie, ma il risultato di uno studio continuo svolto
dall’interno verso l’esterno.
In questo rimedio i dolori vanno da una articolazione all’altra per localizzarsi alla fine
al cuore. L’angina pectoris è spesso il traguardo di un vecchio reumatismo che ha vagato
da un’articolazione all’altra. «Difficoltà di respirazione». Se il malessere continua per un
certo tempo, il paziente avrà bolle sulla pelle, e, se è coricato sul lato destro, la parte
inferiore del torace sarà sordo alla percussione e la parte superiore, sonora. Palpitazioni
con molta angoscia. Estrema oppressione alla regione cardiaca con edemi agli arti inferiori
camminando velocemente e salendo.
191
AURUM MURIATICUM
Questo rimedio esercita un’azione profonda sulla mente e sul corpo. Agisce sui
pazienti che hanno una sifilide latente ed è spesso richiesto durante i loro malesseri.
Presenta un gran numero di dolori e sintomi ossei che si aggravano la notte. I suoi catarri
sono molto simili a quelli che si trovano nei vecchi casi di sifilide, per esempio quelli che
sono stati trattati a lungo col mercurio e lo iodio. Ha anche una tendenza reumatica ed è
utile nel reumatismo acuto e cronico. Ha guarito febbri reumatiche quando le articolazioni,
dopo essere state le più colpite, sono migliorate mentre il cuore diventava le sede
principale dell’infiammazione. Molti disturbi sono associati a malattie cardiache. Presenta
edemi e versamenti di origine cardiaca ed epatica con albuminuria dopo la scarlattina o la
malaria. È indicato in quei casi in cui i vecchi sifilitici continuano a dimagrire. Le
linfoghiandole e le zone infiammate si induriscono. È stato utile nel cancro ghiandolare.
Infiammazione dell’osso e del periostio; carie ed esostosi dopo cure mercuariali nella
sifilide latente. Carie delle articolazioni con dolori notturni perforanti e rodenti: dolori
urenti in molti punti del corpo. I dolori sono laceranti, stiranti, pesanti e pungenti.
Molti sintomi si manifestano durante il riposo, e alcuni durante il movimento. Migliora
col freddo umido. L’aria calda, il letto caldo, una stanza riscaldata, la coperta, il fatto
stesso di riscaldarsi, anche all’aria aperta, e comunque il calore sotto qualsiasi forma,
aumentano il malessere generale. Lo sforzo e la deambulazione aggravano molti sintomi.
Camminando e sotto sforzo compaiono le palpitazioni, il soffocamento e una grande
debolezza. Sebbene all’aria aperta migliori, anche lì non riesce a fare sforzi. Gli è
impossibile camminare velocemente. Una delle sue caratteristiche più salienti è la frequenza
di varici.
I sintomi psichici sono molto marcati. Il paziente è sovreccitato, ipersensibile al
rumore, sobbalza se gli si parla, sobbalza mentre dorme. Quando i sintomi descritti
accompagneranno malattie cardiache o epatiche, il rimedio avrà molte possibilità di essere
utile. Rende grandi servigi ai pazienti che soffrono degli effetti cronici della blenorragia e
sifilide, e a quelli che hanno contemporaneamente vegetazioni blenorragiche e
un’ulcerazione
sifilitica.
I sintomi psichici sono in gran parte quelli che si osservano in Aurum metallicum. Ha
la stessa tendenza al suicidio. La sua mente rimugina sulla propria salute rovinata fin
quando sarà così scoraggiato da desiderare di morire. Piange e prova ripugnanza per il
proprio lavoro. Indolenza. Malinconia dei vecchi sifilitici. Ansia estrema con palpitazioni.
Si dice che è «pieno di capricci e di fisime». È estremamente irritabile. Non si riesce a fare
nulla che gli piaccia. Irritazione costante. Agitazione psichica e fisica eccessiva. Per stare
all’aria aperta, dove si sente meglio, cammina lentamente per la strada; le sue condizioni
peggiorano in casa e in una stanza calda. Se pensa ai suoi malanni il cuore gli batte forte e
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 192
veloce. I sintomi sono aggravati dalla paura, dalle vessazioni e dalla mortificazione.
Quando i sintomi generali prima citati saranno fortemente predominanti, questo rimedio
guarirà i sintomi particolari delle diverse parti del corpo sopra descritte.
Guarisce le violente cefalee sifilitiche con vertigine. Violente emicranie dal lato
sinistro. Intenso dolore frontale. Bruciore all’occipite. Iperemia cerebrale. Pulsazione in
testa. Dolore attenuato da compresse fredde. La fronte è caldissima. Forte calore alla testa
con estremità fredde. Intenso indolenzimento del periostio ed esostosi craniche. Dolore
lacerante del cranio. Aggravamento notturno.
Aurum muriaticum guarisce i disturbi oculari cronici dovuti alla sifilide. La congiuntiva
palpebrale e la congiuntiva oculare sono arrossate, ispessite e vascolarizzate. La
mattina, le palpebre sono incollate. La sera, alla luce artificiale, la vista si offusca. Perdita
della vista dopo aver avuto la sifilide o la scarlattina. Accomodazione molto lenta.
Amaurosi e infiammazione cronica del bordo delle palpebre. Dolore urente agli occhi.
Ronzii, tintinnii, arrossamento delle orecchie, seguiti da sordità. Si ha la sensazione di
avere le orecchie molto aperte. La musica calma i sintomi auricolari. Eczema dietro le
orecchie. Bruciore e prurito notturni dietro le orecchie.
Questo rimedio è uno dei più utili per il catarro nasale nei pazienti che provano fastidio
in una stanza calda. Esso si situa vicino a Pulsatilla e Kalium sulphuricum che sono
entrambi migliorati dall’aria aperta. Le sue secrezioni sono liquide, oppure dense come
pus, odore molto cattivo, a volte sanguinolente e ha molte croste dure nel naso. Quando il
paziente si pulisce il naso per eliminare le croste, questo sanguina. Secrezione gialla,
verdastra. Catarri sifilitici dei più ostinati. Le ossa del naso diventano sensibili alla
pressione. Carie delle ossa del naso. Naso rosso e gonfio. Sulle ali del naso, si formano
profonde screpolature. Lupus delle ali del naso. Sifilide ereditaria dei lattanti che hanno il
naso intasato e col bordo dentellato.
Aurum muriaticum guarisce spesso l’associazione dei seguenti sintomi: arrossamento
circoscritto dei pomelli con pallore del volto e del collo nelle malattie cardiache,
palpitazioni
al minimo sforzo, pressione dietro lo sterno camminando, soffocazione in una stanza
chiusa, desiderio d’aria fresca, miglioramento con lenta deambulazione. Il pallore del
volto con una macchia rossa su ogni gota non è lo stesso che si riscontra nella tubercolosi,
ma quello che accompagna le malattie cardiache. Il bambino ha un volto vecchiotto. Acne
del volto. Il colorito delle persone molto malate è spesso sano come quello di una persona
in buona salute. Volto rosso per stasi venosa; è una falsa pletora, come quella descritta in
Aurum metallicum. Carie del mascellare inferiore, come Phosphorus ed esostosi dell’osso
malare destro. Bruciore e gonfiore delle labbra. Labbra indurite. Gonfiore doloroso della
ghiandola sottomascellare.
Questo rimedio ha dato buoni risultati nel cancro della lingua. Glossite, seguita da
indurimento. Lingua secca, rossa, escoriata. Verruche sulla lingua. Gusto metallico e
salivazione.
Dolori e ulcerazioni nella gola. Ulcerazione delle tonsille. Infiammazione con secchezza
della gola.
Lo stomaco è debolissimo e la digestione è lenta. Nausea, dilatazione e diarrea dopo
aver mangiato. Il caffè, il the, e il vino non fanno bene. Eruttazioni putride. Nausea
193
mattutina che si calma dopo la prima colazione. Vomito di liquido verde. Gastrite, crampi
allo stomaco. Acuti dolori allo stomaco con sete ardente e intensa.
Ingrossamento del fegato e della milza. L’epatite diventa cronica. Il fegato è grosso e
duro. Bruciore al fegato. Sensazione che qualcosa stringa all’altezza del fegato. I disturbi
epatici sono concomitanti ad una malattia cardiaca con albuminuria e con edema agli arti.
Ascite. Dolori a strappi e dilatazione causata da gas. Grande sensibilità addominale
alla palpazione.
Defecazioni frequenti con feci liquide, grigiastre, bianche, senza pigmenti biliari.
Diarrea con affezione epatica o nefropatia. Diarrea soprattutto di notte. Emorroidi che
sanguinano evacuando. Grosso cerchio di verruche molto umide attorno all’ano, dove si
formano notevoli escoriazioni. Questo rimedio ha guarito fistole anali. Condilomi dell’ano
con ulcerazioni.
Pollachiuria giorno e notte, ma soprattutto la notte. L’ urina esce a goccia a goccia.
Poliuria. Urina torbida, con sedimento rossastro. Blenorragia dei vecchi sifilitici che sono
stati mal curati. Cancro al prepuzio o allo scroto. Condiloma al pene, allo scroto o all’ano.
Bubbone all’inguine sinistra. Manca il desiderio sessuale. Indurimento dei testicoli.
Ipertrofia e notevole durezza dell’utero. Indurimento del collo. Metrite e ovarite.
Mestruazioni in anticipo, abbondanti ed irritanti. Copiosa leucorrea gialla. Prolasso e
pesantezza dell’utero. Vaginite e infiammazione delle grandi labbra. Blenorragia e gonfiore
dei gangli inguinali. Calore, bruciore e prurito della vagina e delle labbra.
Senso di soffocazione in una stanza calda, o se il paziente indossa vestiti pesanti, o sale
una scala o cammina velocemente. Dispnea notturna. Tosse secca parossistica di notte.
Tosse cardiaca. Tosse grassa con espettorazione gialla e densa. Si avverte una pressione
molto angosciosa con palpitazioni dietro lo sterno, come se il paziente dovesse esplodere,
quando cammina velocemente, o sale dei gradini o fa uno sforzo qualsiasi. Palpitazioni
facendo uno sforzo o sotto l’effetto di una sovraeccitazione. Il paziente ha le palpitazioni
se gli si parla all’improvviso. Dolore acuto al torace che cambia posto continuamente.
Dolore a livello cardiaco. Sensazione di strappo e taglio al cuore. Angoscia cardiaca.
Angina pectoris. Endocardite. Ipertrofia del cuore destro. Palpitazioni che gli impediscono
di dormire. Cuore reumatico. Palpitazioni dopo uno sforzo psichico. Polso debole e
rapido. Il cuore è debole. Forti pulsazioni al collo e alle tempie. Furioso battito cardiaco,
irregolare.
Tremore alle mani, la mattina. Scosse alle braccia. Dolori urenti, lancinanti agli
avambracci. Strappi alle spalle. Si aggrava col calore del letto e quando riposa. Dolori
laceranti alle spalle. Rigidità delle braccia e delle dita.
Edema agli arti inferiori. Esostosi sulla tibia. Periostite della tibia. Estrema sensibilità
della tibia. Dolori alla gamba durante la notte. Piedi che bruciano. Dolore ai piedi
aggravati dal calore e dal movimento. Sensazione simile ad un taglio alle dita dei piedi
quando cammina. Bruciore, arrossamento e gonfiore delle dita dei piedi. Arti freddi e
coperti di sudore freddo. Sensazione di strappo e taglio in tutti gli arti. Stasi venosa degli
arti inferiori.
Insonnia causata da palpitazioni e sovreccitazione; si sveglia di soprassalto. Fa sogni
violenti, torturanti, pieni di tristezza.
Aurum muriaticum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 194
AURUM SULPHURICUM
I sintomi di questo rimedio si manifestano al mattino, nel pomeriggio, la sera e durante
la notte. Desiderio di stare all’aria aperta. L’aria aperta aggrava molti sintomi. Salire le
scale causa la comparsa di molti sintomi. Sensazione di torpore nelle singole parti e
sensazione di costrizione attorno alle parti affette. Affezioni cancerose; ulcere.
Aggravamento
causato dal freddo in generale, dall’aria fredda, dal raffreddarsi. Congestione del
sangue. Convulsioni isteriche. Tendenza idropica. Aggravamento durante e dopo i pasti e
a causa del movimento. Formicolio. Vene gonfie e dilatate; mancanza di vitalità.
Indurimento
delle ghiandole e di altre parti. Infiammazione degli organi interni, delle ossa, delle
ghiandole, delle membrane sierose. Desiderio di stendersi ma distendersi aggrava alcuni
sintomi. Il movimento aggrava molti sintomi. Agitazione al torace e alla testa. Dolore alle
ossa e alle ghiandole; dolore fastidioso, tagliente, pressante, lacerante in molte parti;
sensazione di pressione alle ossa e ai muscoli; paralisi degli organi. Questo rimedio è
molto utile per i soggetti agitati. Pulsazione nelle parti interne; il polso è veloce, irregolare,
debole. Aggravamento causato da azioni movimentate come la corsa. Ghiandole
ipersensibili
al dolore. I disturbi sono predominanti nella parte destra. Stare seduti o in piedi
aggrava molti sintomi. Gonfiore delle parti affette; delle ghiandole.
Sensazione di tensione in tutto il corpo; i sintomi si aggravano al tatto. Tremore del
corpo e degli arti. Camminare fa star meglio il paziente; camminare velocemente e all’aria
aperta lo fa aggravare. Stare in un letto caldo, in un ambiente caldo fa aumentare molti
sintomi. Notevole debolezza generale; stanchezza. I disturbi si aggravano in inverno.
Psichismo. Il paziente è distratto, irascibile o addirittura violento; ansioso, teme per la
propria salvezza. Molto critico con gli amici; morbosamente allegro e gaio; prova
avversione
per la compagnia. Non ha fiducia in se stesso. È in uno stato confusionale al mattino,
aggravato dallo sforzo psichico; è molto timido e perfino codardo. Disprezza la vita e
desidera morire. Preoccupato per la sua guarigione e per la sua salvezza; eccitato e
scontento; gli sforzi mentali aggravano tutti i sintomi psichici. Il paziente ha paura di
andare tra la folla, ha paura della morte, del male, della gente, dei ladri; è smemorato e
impaurito. Questo è un rimedio molto utile per i disturbi cronici. Il paziente è isterico e
agitato; in un primo momento la sua mente è attiva, poi egli diventa ottuso, imbecille. Poco
intelligente e pigro; non vuole lavorare, diventa come un barbone. Questo stato si alterna
con uno stato di eccitazione e mania di lavorare. Questo è un buon rimedio per la pazzia e
l’eccessiva irritabilità. Il paziente ha un comportamento maniacale ed è loquace, ha la
memoria debole, è ilare, ha l’umore mutevole, è imbronciato, ostinato; prostrato
psichicamente,
litigioso. Irrequieto, soprattutto durante la notte. È triste al mattino ma soprattutto
la sera e durante la traspirazione. Non vuole parlare; la sua mente è occupata dal pensiero
del suicidio; è sospettoso, piange soprattutto la notte, alterna il pianto al riso.
195
Vertigini all’aria aperta; cefalea quando il paziente sta in piedi, quando si abbassa,
quando cammina all’aperto; sente la necessità di distendersi.
Sensazione di pienezza alla testa; costante iperemia del cerebrale. Caduta dei capelli.
Calore alla testa; bruciore al cuoio capelluto. Pesantezza movendosi o alzandosi;
all’occipite;
idrocefalo, prurito al cuoio capelluto soprattutto di notte. Testa ciondolante.
Cefalea,mattino, pomeriggio, sera, miglioramento all’aria aperta; aggravamento legando i
capelli, tossendo, stando distesi, facendo movimenti, sforzando gli occhi, parlando, a
causa di forti odori, in ambiente caldo, con tempo ventoso. Dolore alla fronte, all’occipite,
aggravato dal movimento; dolore ai lati della fronte, alle tempie. Fastidio alla testa, alla
fronte, al vertice. Cefalea lancinante, dolore all’occipite. Cefalea pressante, dolore alla
fronte, all’occipite, alle tempie, al vertice. Cefalea improvvisa, dolori alla fronte,
all’occipite,
ai lati della fronte, alle tempie. Pulsazione alla testa, ai lati della testa, tossendo e
movendosi.
Palpebre appiccicate al mattino; secrezione di muco giallo dagli occhi; caldo agli occhi.
Infiammazione degli occhi; catarrale, scrofolosa, sifilitica, cancroide, con ulcerazione della
cornea e dell’iride. Prurito alle palpebre, agli angoli delle palpebre. Lacrimazione facile ed
abbondante; opacità della cornea. Dolore agli occhi causato dal movimento e dalla lettura;
bruciore agli occhi e agli angoli palpebrali; dolore tagliente, pressante, lancinante.
Paralisi del nervo ottico. Fotofobia, protrusione e pulsazione degli occhi. Contrazione
delle pupille. Rossore degli occhi e delle palpebre. Affezione scrofolosa agli occhi.
Macchie sulla cornea; orzaiolo nell’angolo palpebrale esterno; palpebre gonfie. Granellini
scuri nel campo visivo; vista debole, diplopia. Tutti i sintomi si aggravano sforzando la
vista. Vista annebbiata, emiopsia, il paziente riesce a vedere solo parte degli oggetti.
Cecità causata dalla paralisi del nervo ottico; visione sfumata.
Secrezione dall'orecchio, fetida, sgradevole, purulenta, postumi dopo la soppressione
di eruzioni; orecchie rosse; cerume; dolore nelle orecchie; rumori, ronzio, mormorio,
suoni violenti. Dolore dentro e dietro l’orecchio. Bruciore all’orecchio. Udito sensibile ai
rumori; udito debole; sordità.
Catarro nasale; secrezione ematica, con croste, peggiori soprattutto nel lato destro del
naso; sgradevole, purulento, giallo. Naso rosso e gonfio, soprattutto sulla punta. Corizza
fluida e secca; naso asciutto; epistassi soffiandosi il naso; prurito al naso. Naso chiuso;
odori sgradevoli; ozena. Dolore al naso di notte; alle ossa del naso; bruciore e dolore
toccando il lato destro; polipo nel naso. Naso molto sensibile. Iperosmia e anosmia.
Starnuti frequenti. Naso gonfio. Piaghe nel naso.
Faccia. Epitelioma alle labbra; labbra screpolate. Volto pallido, macchie rosse. Eruzioni
sul volto, sulla fronte, sul naso; acne rosacea; comedoni; croste sul naso; foruncoli
sul volto e sulla fronte; pustole, squame. Dolore al volto, nella parte destra; alla ghiandola
parotide, alla ghiandola submascellare; bruciore alle labbra; dolore lacerante e lancinante
al volto; alle ossa delle guance e alla mascella inferiore. Sudore freddo al volto. Gonfiore
del volto, delle guance delle ghiandole in generale, della ghiandola parotide, delle labbra,
della ghiandola submascellare; piaghe alle labbra.
Afta in bocca e sulla lingua; gengivorragia. Lingua screpolata. Sensazione di calore in
bocca. Alito sgradevole, perfino putrido. Difficoltà a parlare. Gengive gonfie. Gusto
Aurum sulphuricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 196
amaro, insipido, putrido, acido, dolciastro. Piaghe sulle gengive e sulla lingua. Vesciche in
bocca. Denti cariati. Sensazione di crescita dei denti. Digrignamento dei denti mentre si
dorme. I denti non sono ben fissi. Dolore ai denti che si aggrava al tatto.
Infiammazione della gola e delle tonsille, con l’ugola ipertrofica. Sensazione di nodo
alla gola; si forma molto muco in gola. Dolore alla gola inghiottendo, sensazione di
bruciore e aridità. Suppurazione delle tonsille; difficoltà a deglutire. Gonfiore della gola,
delle tonsille; della tiroide. Ulcere sifilitiche in gola, alle tonsille, all’ugola.
Appetito ingordo. Avversione per il cibo, per la carne. Il paziente desidera stimolanti,
caffè, bevande fredde, latte. Dilatazione gastrica. Digestione molto lenta; sensazione di
vuoto. I rutti amari, che sanno di cibo, fanno star meglio il paziente. Pienezza allo stomaco,
vampate di calore. Singhiozzo. Nausea dopo aver mangiato; cefalea. Gastralgia, pirosi, e
dolore alla palpazione. Sete eccessiva. Vomito biliare.
Atrofia del fegato; dilatazione del fegato. Dilatazione gastrica dovuta a gas e siero.
Gonfiore all’inguine. Flatulenza ostruita. Pienezza e pesantezza. Dolore all’addome la
notte, dopo la mezzanotte, causato da coliche, tossendo, dopo aver mangiato, durante le
mestruazioni, in caso di ipocondria; dolore alla regione inguinale come se ci fosse
un’ernia; bruciore all’ipocondrio destro; crampi, dolori taglienti e pressanti all’addome,
all’ipogastrio. Borborigmo all’addome; gonfiore delle ghiandole inguinali.
Condiloma dell’ano. Stitichezza alternata a diarrea; defecazione difficoltosa; inattività
del retto durante le mestruazioni. Diarrea mattino e sera, con bruciore all’ano. Fistola
anale. Flatulenza rettale, sgradevole ma fa star meglio il paziente. Emorroidi interne ed
esterne. Prurito e umidità all’ano. Dolore all’ano durante la defecazione; bruciore all’ano
con diarrea; dolore all’ano; prolasso dell’ano. Urgenza di evacuare. Feci scure, dure,
mucose, nodose, grosse.
I sintomi alla vescica sono numerosi e rilevanti. Pressione alla vescica. Ritenzione
urinaria. Urgenza di urinare continuamente ma senza effetto. Minzione a gocce, difficile,
frequente, involontaria di notte, insufficiente. Secrezione prostatica. Bruciore all’uretra
urinando; dolore lacerante all’uretra. Urina albuminosa, con tracce di sangue, opaca,
abbondante, sgradevole, gialla, con sabbia e sedimento mucoso.
Organi genitali. Condiloma del pene. Impotenza. Idrocele nei ragazzi. Indurimento
dei testicoli. Infiammazione del glande, dei testicoli, dell’epididimio. Prurito allo scroto.
Orchialgia; pressione ai testicoli; dolore lancinante al pene. Traspirazione dei genitali,
dello scroto. Emissione seminale. Aumento del desiderio con rilassamento del pene.
Gonfiore dei testicoli; specialmente del destro. Ulcere sul pene nei soggetti sifilitici che
hanno preso molto mercurio; cancro all’utero. Aumento del desiderio sessuale nelle
donne. Metrite. Prurito alla vulva. Leucorrea, soprattutto al mattino, abbondante, irregolare,
trasparente, bianca, gialla. Mestruazioni abbondanti; irregolari, troppo frequenti o in
ritardo, scarse, assenti, ritardo nella comparsa del ciclo mestruale. Dolori alle ovaie,
all’utero; contusione e pressione all’utero soprattutto durante le mestruazioni; bruciore ai
genitali, alla vagina. Dolore lancinante alla vulva. Prolasso dell’utero. Vulva gonfia.
Muco nella laringe e nella trachea; raucedine. Il respiro è rapido, asmatico, dispnea la
notte; mentre il paziente è disteso, mentre cammina; il respiro è irregolare, breve e
soffocante, si aggrava di notte.
197
Tosse al mattino; acuta di notte; aggravamento all’aria fredda tosse breve, secca,
spasmodica. Espettorazione mattina e sera, sanguinosa, difficile, verdastra, sgradevole,
purulenta, gialla.
Congestione al torace con ansia; costrizione spasmodica al torace. Capezzoli fissurati.
Palpitazione cardiaca. Caldo al torace. Scomparsa o soppressione dell’allattamento.
Oppressione
al torace che si aggrava durante la notte. Dolore al torace tossendo e inspirando;
ai lati del torace inspirando profondamente; dolore al cuore; bruciore al torace; dolore
tagliente al torace e al cuore; pressione al torace, ai lati del torace e allo sterno; dolore
lancinante al torace inspirando; ai lati del torace respirando profondamente; dolore allo
sterno, al cuore, ai capezzoli. Palpitazioni di notte, ansia ad ogni minimo sforzo, durante le
mestruazioni, movendosi, camminando. Mammelle gonfie; ghiandole ausiliari gonfie.
Tremiti al cuore.
Freddo al dorso; caldo alla regione lombare; prurito al dorso. Rachialgia al mattino,
respirando; rachialgia e lombalgia; aggravamento mentre si sta seduti; sacralgia, rachialgia;
dolore contundente alla regione lombare; fitte alla regione cervicale; pressione al
dorso e alla regione lombare. Rigidità delle spalle, debolezza della regione lombare.
Estremità. Protuberanze gottose nelle articolazioni delle dita; carie ossea. Mani,
gambe e piedi freddi. La pelle delle mani è screpolata, le unghie bluastre. Piedi pesanti.
Dolore all’articolazione dell’anca. Prurito agli arti superiori e inferiori . Torpore e dolore
agli arti mentre il paziente sta disteso e al risvelio. Dolore alle articolazioni, alle spalle,
agli arti superiori, al gomito, all’avambraccio, al fianco; contusione in tutti gli arti
superiori, al gomito, all’avambraccio, al fianco; contusione in tutti gli arti; fitte in tutti gli
arti, ma specialmente alle ginocchia e ai piedi; dolore lancinante alle spalle, al polso, ai
piedi, ai talloni; dolore lacerante agli arti, alle articolazioni, agli arti superiori, alle braccia,
alle dita, alle cosce, alle dita dei piedi. Paralisi indolore degli arti. Andatura barcollante.
Rigidità delle ginocchia. Gonfiore edematoso di gambe e piedi. Tensione alle cosce;
debolezza degli arti inferiori e superiori, delle articolazioni, delle ginocchia.
Sonno comatoso. Sogni lascivi, ansiosi, di assassini, di gente morta, di morte, di ladri,
spaventosi, vividi. Sonno irrequieto; sonnolenza nel pomeriggio e dopo cena. Insonnia
prima e dopo mezzanotte. Il paziente si sveglia facilmente.
Freddo la sera a letto; tremore. Febbre di tipo non classificabile. Notevole traspirazione
al mattino e durante la notte.
Bruciore alla cute, pelle fredda. Eruzioni, foruncoli, eczema, herpes, pustole, croste,
orticaria, vesciche. Erisipela; protuberanze. Formicolio. Prurito, pungente, con brividi.
Pelle sensibile. Sensazione di dolore alla pelle. Piaghe urenti, cancerose, profonde,
sgradevoli, secrezione di pus giallo, fistolose, sensibili, suppuranti, sifilitiche. Questo
rimedio ha curato verruche sifilitiche.
Aurum sulphuricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 198
BAPTISIA
Baptisia giova nelle malattie acute. È soprattutto un rimedio dall’azione breve adatto a
malattie di breve durata. Per quanto ne sappiamo non è un antipsorico, non penetra
profondamente nell’organismo. Tutte le malattie e affezioni che ne dipendono sono di tipo
infettivo, come la scarlattina, la difterite, il tifo e la cancrena. Esso presenta un’insolita
caratteristica, che è quella di produrre lo stato settico più rapidamente della maggior parte
degli altri rimedi. Gli stati infettivi di Arsenicum, Phosphorus, Rhus toxicodendron e
Bryonia hanno un andamento molto più lento. Baptisia viceversa conviene ai tifi che
sopraggiungono rapidamente e quindi spesso non conviene ai tifi idiopatici. Se un individuo
si ammala improvvisamente dopo aver preso freddo o dopo aver bevuto acqua
inquinata, che l’origine della sua malattia sia malarica, infettiva o settica, invece di
traversare un periodo d’incubazione di quattro, cinque o sei settimane,.egli è costretto a
letto nel giro di pochi giorni. La vecchia febbre tifoide classica ci mette molto più tempo a
venir fuori. Baptisia è adatta in quei casi di avvelenamento del sangue di natura altamente
settica, come la febbre puerperale o la scarlattina. La malattia, all’inizio, si presenta forse
come un crollo improvviso e violento, con febbre remittente. Ma immediatamente la
febbre assume una forma continua e fanno la loro comparsa i sintomi settici. Questo per
quanto riguarda il suo corso e il suo andamento. Di ogni rimedio si devono osservare la
velocità, l’andamento, la periodicità, i movimenti e le ondate. Noi otterremo queste notizie
osservando i sintomi.
Prendete un uomo che è stato in fondo ad una miniera, in una palude, nella melma o
nelle fogne, che ha inalato gas mefitici, che deve mettersi a letto con una specie di stupore,
che, sin dall’inizio si sente stupido. Egli non è colpito dalla malattia progressivamente, ma
si abbatte all’improvviso ed è stupido. È prostrato. Ha il volto a chiazze. Sui denti
cominciano ad apparire fuligginosità molto prima che nel tifo classico. L’addome è
dilatato molto prima che in un comune tifo. Chi ha l’abitudine di osservare tali segni sa che
si manifestano più tardi, mentre, con questo rimedio, al terzo giorno, l’addome è dilatato,
la bocca sanguina ed emana un odore putrido. Il paziente esala odori infetti e delira molto,
delirio che ci si aspetterebbe solo quando il tifo fosse già in pieno decorso. Quindi questo
rimedio è adatto alle malattie dalla rapida evoluzione. La rapidità è una delle sue
caratteristiche. Vale a dire che si evolve rapidamente verso la morte. La prostrazione
aumenta più velocemente del solito. Non è un progressivo declino che si verifica in giorni
e settimane.
Il paziente è in uno stato di stupore. Quando lo si tira fuori dallo stupore, delira. Poco
importa che sia una scarlattina, o un tifo o una febbre settica conseguente ad un’operazione
chirurgica, o una febbre puerperale, o qualsiasi altra cosa. Quando il paziente ha la febbre,
se lo guardate, se gli parlate, se lo girate, se lo svegliate, e gli fate capire che gli volete dire
199
qualcosa – il che è difficile – vi dà l’impressione di aver bevuto. È la prima idea che vi
verrà in mente in un caso di Baptisia. La sua espressione è abbrutita. È tumefatto, presenta
un colorito purpureo e chiazzato. Gli cola sangue dalla bocca. Avete osservato in lui
l’espressione stupida degli ubriachi; ebbene ha proprio l’aria di un vecchio ubriaco. La sua
mente è partita, si dirà. Non sa quel che dice. È in uno stato confusionale e quando lo tiri
fuori dal sonno e lui tenta di dire qualcosa, proferisce una o due parole, poi tutto sfugge
alla sua mente e ricade nello stato di stupore. Poco importa la malattia dichiarata, il genere
di infiammazione in atto, e quale organo è infiammato, se c’è uno stato ematico che può
generare tali sintomi e una tale setticemia, se c’è questo stato psichico, il rimedio è
Baptisia.
Tutte le secrezioni sono putride. Il paziente ha un’odore cadaverico, aspro, penetrante.
La traspirazione, se c’è, è acida, gelida, aspra e penetrante. Se non traspira, il suo corpo
emana un odore inesplicabile. L’odore è così penetrante che, se la camera del paziente è
aperta, riempie tutta la casa e si sente fin dalla porta d’ingresso. L’odore delle feci è
putrido e così penetrante che si può individuare non appena entrati in casa.
Vi è anche qualcosa di strano che si ritrova sempre in questo rimedio, è un genere
particolare di confusione psichica, nella quale il paziente è in continua discussione con le
sue parti del corpo. Si direbbe che in lui si coglie la presenza di due persone. Ogni volta
che lo si fa uscire dallo stupore, ha la sensazione di una doppia esistenza. Si dice, nelle
lezioni di clinica, che «una delle sue gambe sta parlando con l’altra». O una parte del suo
corpo parla con l’altra, o è disteso diagonalmente sul letto; va a tentoni e, quando gli si
domanda cosa tenti di fare: «Ebbene, tento di rimettere insieme i pezzi!». Non ci riesce
mai; evidentemente è in pieno delirio. Questi non sono che due esempi; sentirete nuove
frasi ogni volta che avrete un caso di Baptisia. Per la maggior parte del tempo il paziente è
incosciente, tranne quando si sveglia; a volte borbotta. Vedrete che muove le labbra e lo
sveglierete per sapere cosa fa: tenta di rimettere i pezzi insieme. «Ha la mente confusa
come se fosse ubriaco». Vi sono periodi in cui non è cosi immerso nello stupore, in cui non
dorme ed è agitato. È l’eccezione. La maggior parte delle volte, lo troverete coricato su un
fianco, acciambellato come un cane, e non vuole essere disturbato. Quando lo stupore non
è grave, è agitato e si gira e rigira. In questo caso non può dormire, perché non riesce a
mettere insieme i pezzi. Ha la sensazione che, se potesse per una volta riunire i pezzi,
potrebbe addormentarsi e che a tenerlo sveglio sono le parti del proprio corpo che parlano
l’una all’altra. La sua mente divaga appena chiude gli occhi. Ha pesantezza mentale,
specie di notte. È poco incline a parlare. La mente sembra indebolita. E cosi trovate questo
quadro psichico completo in tutte le affezioni e tutte le malattie acute; ma tutte si
manifestano in maniera molto rapida. Sono malattie infettive gravi, come la scarlattina e le
malattie maligne; ciò nondimeno la febbre ha un andamento continuo. Tali pazienti se non
si curano, muoiono entro dieci- dodici giorni mentre un comune tifo durerà settimane e il
paziente a volte morirà con una crisi alla fine della quarta settimana.
Il sangue delle emorragie è nero e nauseabondo. La putridità è rilevante. In bocca, il
muco che viene dalla gola e dal naso è sanguinolento e putrido. C’è diarrea, un liquido
fecaloide acquoso, giallo. Il rimedio può avere la diarrea tipica del tifo; le feci più tipiche
del tifo sono come la polenta gialla, e si avranno parecchie volte al giorno; esse sono molli,
Baptisia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 200
pastose, della stessa identica consistenza di una morbida polenta. Baptisia può avere feci
simili, ma, non è l’aspetto più comune che invece è nero, marrone, o comunque scuro.
Trattando un gran numero di pazienti colpiti da tifo, ho avuto la possibilità di osservare
molti
casi di competenza di Baptisia che questo rimedio ha prontamente guarito. Dove Baptisia
ha avuto gli effetti maggiori, le feci erano come l’ardesia pestata, color ardesia o brunastre;
e l’odore penetrante. Inoltre ho visto questo rimedio guarire ogni sorta di diarrea color
ardesia, anche liquida come l’acqua, quando era orribilmente putrida, come carne in
decomposizione, dall’odore cadaverico, ed era accompagnata da grande prostrazione; ho
visto guarire quella diarrea, quando non era presente alcuno degli elementi della febbre
tifoide. Era una semplice forma di diarrea con prostrazione. Spossatezza. La spossatezza si
produce rapidamente. In tre giorni il paziente è sprofondato in un mortale declino.
Le cefalee sono inclassificabili. Sono soltanto delle crisi congestizie, mal di testa
frontali, violenti dolori alla testa e soprattutto all’occipite, come se ne presentano nelle
gravi malattie infettive. Raramente insisto molto sui dettagli delle cefalee. Baptisia non è
un rimedio per le cefalee. Non è un rimedio che sceglieremmo per curare le cefalee, tranne
per i violenti dolori alla testa, di carattere congestizio che sono associati alle febbri che
abbiamo descritto prima.
Vi sono sintomi oculari caratteristici: congestione, arrossamento, dolore agli occhi e al
fondo degli occhi. Presenta lo stesso genere di sintomi anche alle orecchie e al naso, ma
devono essere associati a febbri. Appena arriviamo al volto, cominciamo a capire bene i
sintomi di Baptisia, la sua espressione inebetita. La rivela l’aspetto, la rivelano gli occhi, il
volto; questi sintomi sono: «colorito rosso scuro con aspetto inebetito: volto caldissimo,
sensibilmente arrossato, bistrato». Questo racconta tutta la storia della malattia. Bruciore,
calore al volto. «Grave sudore alla fronte e al volto. Sguardo ansioso, atterrito». Uscendo
dal sonno ha l’aria di aver avuto un orribile incubo.
Passiamo adesso alla bocca, ai denti, alla gola e alla lingua: tutti offrono sintomi
rilevanti di Baptisia. La lingua è gonfia, dolente, maleodorante, coperta di sangue nero, a
vivo, spellata, rigida e secca come il cuoio. Per descriverla si dice che sembra di legno o di
cuoio bruciato. È ulcerata. Le ulcerazioni si trovano dappertutto. Vi sono gruppi di afte.
Queste piccole ulcere che all’inizio non sono più grandi di una capocchia di spillo,
anneriscono, emanano cattivo odore e si ricongiungono in modo che tutta la mucosa orale
sarà sede di ulcere; sarà escoriata e spellata mentre secernerà una saliva densa dall'odore
putrido. La gola è coperta da ulcerazioni, è escoriata e sanguinante. Può presentare
essudazioni difteriche, ma tutt’intorno vi sono queste superfici piane, scure e maleodoranti.
È molto gonfia e il paziente inghiotte con difficoltà. Baptisia si è rivelato un rimedio
molto utile per la cancrena della bocca e per le angine cancrenose. «Cancrum oris». Le
ulcere si estendono rapidamente e rapidamente corrodono. Esse sono veramente
fagedeniche.
I denti si anneriscono rapidamente. E quando il paziente si sveglia dopo qualche ora
di stupore, si sono formate sulle labbra e agli angoli della bocca delle incrostazioni di
sangue secco di pessimo odore. Vi sono sanguinamenti in bocca, nella gola e nel naso. Vi
è una secrezione secca e putrida. «Lingua rossa e secca nel mezzo. La volta palatina è
gonfia e intorpidita. Gusto nauseabondo, amaro o infetto in bocca. Lingua scura. Lingua
secca, scura al centro. Lingua coperta da una spessa crosta scura. Lingua bianco-giallastra,
201
molto sporca». Baptisia ha guarito l’angina ulcerosa delle giovani madri e la stomatite dei
lattanti, quando le mucose prendevano una tinta scura, le ulcere si estendevano, la bocca
emanava odore putrido e la prostrazione aumentava rapidamente. In questi casi, il bambino
o la madre si indeboliscono con grande rapidità e arriva la prostrazione. E, con tutto ciò,
non c’è febbre. In Baptisia, un gran numero di questi stati ulcerosi sono senza febbre. A
volte si ha l’impressione che il paziente non abbia abbastanza forza da reagire alla febbre.
Nel tifo, bambini e lattanti hanno le afte. Ci sono ulcere che corrodono la bocca.
«Ulcerazione putrida di tutto il cavo orale». In tutti questi disturbi, la saliva che cola dalla
bocca è densa, filante e fluisce sull’orecchio, come in Mercurius.
L'angina può essere cancerosa. Una delle sue caratteristiche importanti é quella per
cui le ulcere vi compaiono rapidamente e senza dolore; sono come intorpidite e insensibili.
Ma Baptisia ha anche un'angina dolorosa. «Pilastri del velo palatino rosso scuro; ulcere
putride, scure; tonsille e parotidi gonfie: angina putrida. Edema senza dolore delle tonsille
e del palato molle ». C’è gonfiore, tumefazione; colorazione purpurea. Più scuro è il
colore, più penserò a Baptisia; non è mai un rosso brillante. Non ho mai visto lo stato
psichico di Baptisia associato ad una colorazione rosso brillante. Questo genere di
degradazione dello stato psichico è associato alla decomposizione del sangue, al colorito
bistrato, all’aspetto scuro della pelle e delle mucose. Non è rosso brillante, né rosa, come
in Belladonna. Quest’ultimo è generalmente rosso brillante, sebbene possa prendere un
colore bistrato, ma assolutamente non al punto di Baptisia. Non c’è niente in Belladonna
che somigli al putridume che si riscontra in Baptisia.
«L’esofago appare come ristretto, dal suo punto di partenza fino a dove termina nello
stomaco». Abbiamo qui un altro aspetto del rimedio. A partire dall'angina, il fastidio
scende nell’esofago, il quale all’inizio, è in uno stato di spasmo; più tardi si paralizza. In un
primo tempo passano i liquidi, il paziente non può inghiottire neanche una briciola di cibo
solido. Il bolo alimentare, al momento in cui raggiunge l’estremità superiore dell’esofago
provoca la soffocazione; il paziente lo sente in quel punto come un boccone, si affoga, si
dibatte, ha dei conati, vomita e allora ingerisce dell’acqua o dei liquidi. Può ingoiare
liquidi, ma non solidi. Ogni particella di cibo solido gli provoca conati, ma può inghiottire
liquidi. Natrum muriaticum e un certo numero di altri rimedi hanno gli spasmi esofagei
concomitanti ai disturbi nervosi, ma in questo stato settico, non conosco alcun altro
rimedio che presenta questo sintomo particolare, che ha questi caratteri, nello stesso tempo
la paralisi e lo stato spasmodico dell’esofago. «Il paziente ha l’impressione che gli si sia
ristretto l’esofago, dal suo punto di origine a quello terminale nello stomaco». Sensazione
di costrizione che provoca frequenti sforzi di deglutizione; gola indolenzita con sensazione
di costrizione alla gola. Può ingoiare solo liquidi. I bambini non possono ingoiare
solidi. La più piccola particella di alimento solido gli provoca conati, e quindi possono
prendere solo latte; a volte hanno rigurgiti liquidi, acquosi, maleodoranti, giorno e notte;
aggiungetevi l’odore nauseabondo, il colorito bistrato e la prostrazione. Non avete bisogno
di saperne di più; che sia una difterite, una scarlattina o un tifo, ciò vi condurrà a un
ben determinato rimedio. «Paralisi degli organi della deglutizione». Estrarre da ogni
rimedio ciò che vi è di positivo, ottenere le associazioni che compongono un particolare
rimedio, è questo il solo dovere di ogni clinico.
Baptisia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 202
L’addome e lo stomaco sono dilatati. Quando questo rimedio sarà utile, possiamo
avere questi sintomi nell’infiammazione epatica. Con le malattie di cui ho appena parlato,
vi è il timpanismo addominale. Grande indolenzimento della fossa iliaca destra; c’è una
massa dolente e sensibile alla palpazione, non più grossa di un pugno; ma tutto questo
putridume, ne sono certo, vi impedirebbe di usare il bisturi per togliere l’appendice.
«Diarrea fetida, spossante. Diarrea aftosa»; significa che le parti dell’ano che si
congiungono alla pelle sono ulcerate, che vi sono piccoli gruppi di afte all’interno del
margine anale. «Incontinenza di feci diarroiche». In queste malattie infettive gravi c’è
l’incontinenza urinaria e delle materie fecali. «Feci marrone scuro, muco e sangue. Feci
gelide». Dissenteria.
I lochi durante il parto cessano. Grande sensibilità dell’addome alla palpazione. Tutti
i segni di putridume: alterazione ematiche, aspetto del volto, improvvisa prostrazione,
ebetismo, aggiunti ai sintomi psichici, tutti nella febbre puerperale, richiedono Baptisia.
Insieme a questi, quando il caso è andato avanti qualche giorno, si ha la perdita della forza
muscolare e il tremore degli arti.
Quando il paziente la tira fuori, la lingua tremola. Tremolio della mano quando il
paziente la solleva, tremolio gli arti. Tremore su tutto il corpo. La prostrazione aumenta, la
mascella ricade, il paziente è coricato sul dorso, incosciente, la bocca spalancata. Egli
scivola gradualmente verso i piedi del letto. È un genere particolare di debolezza paralitica.
È in questo modo che si aggrava la prostrazione contemporaneamente alla malattia; ma
anche in questo momento, quando il paziente e così giù, purché siano presenti questi segni,
Baptisia vincerà questa malattia. Quando Baptisia è indicato arresterà l’evoluzione del
tifo. Prostrazione e tremore. Il paziente si corica tutto rannicchiato, ha l’impressione di
sprofondare. Sta disteso in uno stato semi-cosciente, simile ad un morto. Estrema
sonnolenza.
Stupore delirante. È steso in uno stato di semi-coma. «Secrezioni ed esalazioni
gelide». Alito, feci, urina, ulcere, tutto è putrido. Ulcerazioni delle mucose.
203
BARIUM IODATUM
I disturbi compaiono al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte e dopo mezzanotte. Il
paziente desidera stare all’aria aperta; miglioramento all’aria aperta e all’aria fredda. Il
paziente si raffredda facilmente, si aggrava con il clima freddo e umido. Congestione di
molte parti del corpo. Movimenti convulsi dei muscoli. Il paziente si aggrava prima e dopo
aver mangiato; alcuni sintomi migliorano dopo aver mangiato. Dimagrimento. Il moto
aggrava molti sintomi. Il paziente parla debolmente. Formicolio in tutto il corpo. Sensazione
generale di pienezza. Emorragia. Indurimento di molte parti del corpo, delle
ghiandole. Stanchezza; il paziente si riposa stando disteso. Stendersi sul dorso aggrava
molti sintomi. Aggravamento prima e durante le mestruazioni. Il moto aumenta i sintomi.
Dolore alle ossa e alle ghiandole. Dolori pressanti, lancinanti. Lacerazione in molte parti,
ai muscoli. Il paziente ha i disturbi propri del pletorico. La pressione aggrava molti
sintomi. Pulsazione in tutto il corpo. Polso veloce, forte, breve. Il paziente è molto
sensibile al dolore; ghiandole sensibili. Gonfiore e infiammazione delle parti affette e delle
ghiandole. Tensione in tutto il corpo. Tremore e contrazioni. Camminare aggrava tutti i
sintomi. Aggravamento con il caldo in generale, in ambiente caldo, riscaldandosi.
Debolezza
e nervosismo durante le mestruazioni e camminando.
Collera, ansia e avversione per la compagnia. Difficoltà di concentrazione. Confusione
psichica. Il paziente è timido, addirittura codardo. È deluso; ha visioni di morti, illusioni. È
ottuso. Ha paura del male e della gente. La sua memoria è debole ed è molto smemorato. Si
sente eccitato e isterico. È impaziente, indeciso, indolente, indifferente. Loquace e irritabile.
Psichicamente debole. Il suo umore è mutevole. È irrequieto. È triste e piange.
Ipersensibile al rumore. Desidera sedersi e meditare. Ha le vertigini mentre sta disteso,
quando si piega, quando cammina.
Freddo alla testa. Caldo e iperemia cerebrale, sera e notte. Pesantezza alla testa.
Cefalea al mattino alzandosi e nel pomeriggio; miglioramento o aggravamento all’aria
aperta; aggravamento legando i capelli, camminando, in ambiente caldo e rumoroso.
Dolore alla fronte, al lato destro, la sera; sopra gli occhi, all’occipite, ai lati del capo, alle
tempie. Dolore contundente alla testa. Dolore pressante alla testa, alla fronte, sopra gli
occhi, all’occipite, alle tempie, al vertice. Fitte all’occipite. Dolori frastornanti. Dolore
lacerante al vertice. Traspirazione del cuoio capelluto. Pulsazione alla fronte e alle tempie.
Congiuntivite. Irite tubercolare. Prurito agli occhi. Opacità della cornea. Dolore agli
occhi aggravato dalla luce; dolore urente, pressante, come se ci fosse della sabbia; occhi.
sensibili. Fotofobia; protrusione; pupille dilatate. Occhi e palpebre arrossati. Palpebre
gonfie. Vista debole; diplopia; offuscamento.
Secrezione di muco dall’orecchio. Sensazione di confusione nelle orecchie. Rumori
nelle orecchie, ronzio e tintinnio, quando si mastica. Dolori laceranti nelle orecchie.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 204
Sensazione di otturazione nelle orecchie. Udito sensibile ai rumori; udito indebolito.
Catarro nasale, secrezione ematica, abbondante, mucosa, striata, gialla, retronasale.
Naso rosso e secco. Corizza fluida con tosse. Epistassi soffiando il naso. Naso chiuso
durante la notte. Dolore al naso, alla radice del naso. Starnuti frequenti. Naso gonfio e
rosso.
Freddo al volto. Il volto è congestionato e rosso; le labbra sono bluastre; il volto
qualche volta è pallido, qualche volta rosso. Il volto sembra tirato e contratto. È scarno.
Eruzioni sul volto e sul naso, foruncoli. Dolore al volto, alla ghiandola submascellare.
Gonfiore delle ghiandole della mascella inferiore; della parotide, della ghiandola
submascellare.
Gengivorragia, lingua screpolata. Le gengive si staccano dai denti che non sono più
ben fissi. Bocca asciutta al mattino; lingua secca. Muco sgradevole in bocca. Lingua
urente, gengive dolenti. Salivazione. Gengive gonfie. Gusto cattivo, amaro, acido. Fitte e
lacerazioni ai denti.
Gola secca e contratta. Tonsille ingrossate, infiammate e gonfie. Essudazione membranosa
in gola. Dolore alla gola inghiottendo; bruciore. Deglutizione difficile. Le ghiandole
del collo sono gonfie e dure.
L’appetito diminuisce o diventa ingordo; dimagrimento; il cibo non si gusta; avversione
per il cibo. Sensazione di vuoto. Rutti amari che fanno star meglio. Pirosi, pienezza di
stomaco. Vampate di calore allo stomaco. Pesantezza dopo aver mangiato. Indigestione
con singhiozzo. Nausea e rifiuto del cibo. Gastrite, gastralgia dopo aver mangiato,
pressante e lancinante; crampi. Conati di vomito. Sensazione di tensione allo stomaco.
Sete eccessiva, inestinguibile. Vomito biliare, acquoso.
Dilatazione gastrica; ghiandola mesenterica ingrossata. Flatulenza; borborigmo. Dolore
all’addome dopo aver mangiato; prima e durante le mestruazioni; in caso di ipocondria;
alla regione inguinale, alla regione ombelicale; crampi; fitte; sensazione di pressione
all’ipogastrio; dolore lancinante ai lati dell’addome. Dilatazione gastrica.
Stitichezza; defecazione difficile; inattività del retto; defecazione insufficiente; feci
dure, nodose. Diarrea con feci gialle, acquose, con flatulenza ed emorroidi esterne. Prurito
all’ano. Dolore al retto; bruciore dopo la defecazione; tenesmo. Urgenza di evacuare,
senza effetto.
Ritenzione dell’urina, costante, frequente. Minzione frequente e involontaria durante
la notte. Prostata ingrossata. Urina abbondante.
Indurimento dei testicoli. Mancanza di erezione. Emissione seminale. Nella donna
aumenta il desiderio sessuale. Leucorrea prima delle mestruazioni. Mestruazioni
abbondanti,
frequenti, dolorose, di breve durata; amenorrea.
Muco nella trachea. Perdita della voce; voce rauca, debole. Respiro veloce, asmatico,
fastidioso durante la notte, rantoli brevi e soffocanti.
Tosse al mattino e la sera, asmatica, secca, causata dalla irritazione della laringe e della
trachea; rantolo, spasmodico, soffocante; solletico alla laringe e alla trachea. Espettorazione
mattina e sera, fastidiosa, purulenta, viscida, gialla con muco.
Catarro al torace. Costrizione al torace. Bronchite e polmonite. Oppressione al torace.
Dolore lancinante al torace e alle mammelle. Palpitazioni cardiache durante la notte.
205
Paralisi dei polmoni. Ghiandole ascellari gonfie.
Sacralgia, rachialgia e lombalgia.
Mani, gambe e piedi freddi. Mani calde. Pesantezza agli arti. Prurito agli arti. Torpore
alle braccia e alle dita. Artralgia; dolore gottoso al fianco, alla coscia, al ginocchio. Dolore
lancinante alle ginocchia; strappi alle ginocchia e alle gambe. Traspirazione delle mani e
dei piedi. Stanchezza alle ginocchia.
Sogni ansiosi, lascivi, vividi.
Barium iodatum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 206
BARIUM SULPHURICUM
I sintomi di questo rimedio compaiono al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte e
dopo mezzanotte. Il paziente desidera stare all’aria aperta perché all’aperto si sente
meglio; i sintomi psichici migliorano all’aria aperta. Notevole l’ansia psichica. Molti
sintomi si manifestano o si aggravano movendosi e salendo le scale. Le singole parti
diventano intorpidite e formicolanti. Aggravamento bagnandosi, in ambiente chiuso,
all’aria fredda, raffreddandosi; mancanza di vitalità; aggravamento con clima freddo e
umido. Costrizione di molte parti. Spasmi clonici e convulsioni epilettiche. Vasi sanguigni
dilatati. I sintomi si manifestano durante e dopo i pasti; aggravamento causato dalla
sazietà. Dimagrimento, debolezza, i muscoli diventano flosci. Formicolio e sensazione di
pienezza. Indurimento delle ghiandole. Pesantezza e stanchezza. Adenite. Mancanza di
reazione. Spasmi muscolari. Desiderio di stendersi. I sintomi compaiono prima e durante
le mestruazioni. Avversione per il movimento. Molti sintomi si aggravano con il
movimento.
Il paziente si aggrava col movimento. Agitazione in tutto il corpo. Dolore alle ossa,
alle ghiandole; fastidio, bruciore, tormento, spasmi, pressione, lacerazione. Dolore lacerante
e straziante alle ghiandole. Paralisi degli organi, unilaterale, indolore; la pressione
aggrava il dolore e molti sintomi. Pulsazione in tutto il corpo. Polso debole movendosi.
Alzandosi il paziente si aggrava. Sensibilità al dolore nelle parti esterne. Scossa elettrica in
tutto il corpo. Questo è un rimedio adatto principalmente per i disturbi della parte destra
del corpo. Stare seduti immobili causa la comparsa di molti sintomi. Rigidità dei muscoli
e delle articolazioni. Ghiandole gonfie. Tensione in tutto il corpo. Tremori in tutto il corpo
e agli arti. Camminare causa la comparsa di molti sintomi. Camminare all’aperto fa star
meglio il paziente. Debolezza dopo aver mangiato, durante le mestruazioni, camminando.
Ansia la sera a letto, durante la notte, prima di mezzanotte, paura del futuro e febbre. Il
paziente ha desideri di cose non necessarie che subito dopo dimentica. È molto critico.
Prova avversione per la compagnia. Non riesce a concentrarsi. La mattina e la sera è in uno
stato confusionale, migliora all’aria aperta. Ha paura la sera della folla, della morte, del
male, della gente. È smemorato, dimentica soprattutto le parole. Si spaventa facilmente. È
sempre in agitazione e diventa isterico a causa del dolore. È psichicamente debole,
imbecille. Impaziente, indifferente, indolente, senza volontà. È notevolmente irritabile
soprattutto la sera. Ha la memoria debole. Geme e si lamenta. È sospettoso e teme la
conversazione. Timido. Parla nel sonno, debolmente e inconsciamente. Piange, soprattutto
di notte. Prova avversione per ogni tipo di sforzo psichico. Ha le vertigini, gli oggetti gli
girano intorno quando sta fermo e quando cammina.
La testa qualche volta è fredda, notevole iperemia con piedi freddi. Costrizione alla
fronte, all’occipite. Sensazione di vuoto alla testa. Eruzioni sul cuoio capelluto, croste,
foruncoli. Formicolio al cuoio capelluto e caduta dei capelli. La sera pesantezza alla testa,
207
alla fronte, all’occipite. Sensazione di confusione cerebrale. Sensazione di movimento alla
testa. Cefalea, di mattina a letto, nel pomeriggio, la sera; migliora all’aria aperta, peggiora
tossendo, dopo aver mangiato, riscaldandosi, stendendosi, movendo testa e occhi, scuotendo
la testa, abbassandosi, in seguito ad emozione violenta, a pressione, in estate, con i
colpi di sole, camminando al caldo, stando in ambienti caldi; migliora camminando
all’aria aperta. Dolore alla fronte, la sera, più forte al lato destro, sopra gli occhi,
all’occipite, ai lati della testa, alle tempie; fastidio alla fronte e alle tempie; bruciore alla
testa e alla fronte; fitte alla fronte, ai lati della testa e alle tempie; dolore leggero alla testa;
spasmi alla fronte. Emicrania; dolore alla fronte, sopra gli occhi, all’occipite, ai lati della
testa, alle tempie, al vertice. Cefalea lancinante e dolore al vertice. Cefalea lancinante e
dolore alla fronte, alle tempie, al vertice. Cefalea assordante. Cefalea occipitale lancinante.
Traspirazione del cuoio capelluto. Pulsazione alle tempie. Dolore improvviso e convulsivo
alla testa.
Palpebre appiccicate al mattino. Questo rimedio ha curato la cateratta. Occhi secchi.
Congiuntivite e blefarite. Prurito e lacrimazione. Questo rimedio ha curato l’opacità della
cornea. Dolore agli occhi sforzando la vista, aggravato dalla luce; bruciore agli occhi, agli
angoli palpebrali; pressione e dolore come se ci fosse della sabbia. Paralisi del nervo
ottico. Fotofobia. Protrusione degli occhi. Questo rimedio ha curato il gozzo esoftalmico
(morbo di Basedown). Pupille dilatate e insensibili alla luce. Occhi rossi. Palpebre gonfie;
macchie scure e puntini davanti agli occhi. Vista debole. Aggravamento sforzando la vista.
Vista annebbiata. Scintille davanti agli occhi.
Secrezione ematica dall’orecchio. Eruzioni dietro l'orecchio. Formicolio e prurito
nelle orecchie. Rumori nelle orecchie, ronzio, scricchiolio, tintinnio, vibrazioni. Dolore
all’orecchio destro, dietro l’orecchio; fitte dietro e dentro l’orecchio. Dolore lancinante e
lacerante all’orecchio. Pulsazione all’orecchio. Spasmi alle orecchie. Udito indebolito.
Tendenza a soffiarsi il naso continuamente. Corizza con tosse. Catarro nasale con
secreto ematico, abbondante, con croste, grumoso, sgradevole, giallo filante. Naso secco.
Epistassi soffiando il naso. Naso spesso chiuso. Olfatto acuto. Molti starnuti. Naso gonfio.
Volto freddo. Spasmi al volto. Labbra secche e screpolate. Volto pallido o rosso.
Eruzioni sul volto, sulla fronte e sul naso, acne, croste, eczema, herpes, foruncoli. Volto
rosso e caldo. Dolore al volto, alla ghiandola submascellare. Dolore lacerante al volto.
Gonfiore del volto, della ghiandola parotide e della ghiandola submascellare.
Gengivorragia. Bocca screpolata. Gengive staccate dai denti. Lingua bianca. Bocca e
lingua secche al mattino. Alito sgradevole, addirittura putrido. Bruciore alla lingua.
Salivazione. Difficoltà a parlare. Gengive gonfie. Gusto cattivo, amaro o acido. Vesciche
in bocca e sulla lingua. Dolore ai denti che si aggrava con le bibite fredde o con i cibi caldi
e dopo aver mangiato. Costrizione alla gola. Gola secca. Tonsille ingrossate. Muco
raschiante in gola. Infiammazione cronica della gola e delle tonsille. I liquidi vengono
spinti nel naso. Sensazione di nodo alla gola. La membrana della gola è coperta di essudato
e la gola è piena di muco viscido. Dolore alla gola inghiottendo; bruciore. Gola aspra.
Spasmi dell’esofago inghiottendo. Gonfiore e suppurazione delle tonsille. Difficoltà a
deglutire i solidi. Indurimento delle ghiandole cervicali. Dolore alla gola esternamente.
Ghiandole cervicali gonfie. Tensione al collo.
Barium sulphuricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 208
Appetito variabile, poco o ingordo. Il paziente si sazia facilmente poi è insaziabile.
Avversione per il cibo. Sensazione di freddo allo stomaco. Desiderio di cose dolci.
Sensazione di vuoto. Rutti dopo aver mangiato, amari, vuoti, acidi, acquosi. Pirosi.
Stomaco pieno anche dopo aver mangiato molto poco. Pesantezza dopo aver mangiato.
Sensazione di caldo allo stomaco. Bruciore. Singhiozzo. Digestione lenta. Rifiuto del
cibo. Nausea al mattino. Gastralgia dopo aver mangiato, crampi, pressione, fitte; conati di
vomito. Tensione. Sete la sera, inesauribile. Vomito biliare, mucoso, acido, acquoso.
Dilatazione gastrica, flatulenza, sensazione di pienezza. Addome gonfio e duro, ghiandole
mesenteriche ingrossate. Dolore all’addome, al mattino, dopo aver mangiato, durante le
mestruazioni, movendosi, dopo la defecazione; crampi e dolore tagliente nella regione
inguinale prima di defecare; dolore lacerante alla regione inguinale e ai lati dell’addome;
fitte, borborigmo e tensione. Stitichezza; paralisi del retto; defecazione difficile, feci dure
e nodose. Diarrea; aggravamento la notte, raffreddandosi, feci gialle, acquose. Flatulenza
sgradevole. Prurito al retto e all’ano. Sangue dall’ano; dalle emorroidi esterne. Defecazione
involontaria. Ano umido. Dolore durante e dopo la defecazione, pressione, fitte,
tenesmo. Urgenza costante o frequente di evacuare ma senza esito. Ascaridi nelle feci.
Ritenzione dell’urina. Urgenza di urinare, costante, frequente, improvvisa, il paziente
deve affrettarsi ad urinare. Disuria. Minzione frequente, involontaria, abbondante durante
la notte. Secrezione dall’uretra, viscida e purulenta. Gli uomini non hanno desiderio
sessuale ed erezione. Indurimento dei testicoli. Scroto umido. Emissione seminale.
Anche nella donna manca il desiderio sessuale. Leucorrea, abbondante prima delle
mestruazioni. Mestruazioni scarse o frequenti e prolungate; amenorrea. Bruciore alla
vulva. Catarro tracheale con molto muco. Voce rauca, debole. Perdita della voce.
Respiro accelerato, asmatico, difficile durante la notte e salendo le scale; rantolo,
soffocamento.
Tosse al mattino dopo essersi alzati, la sera, la notte, all’aria fredda e umida, all’aperto;
tosse asmatica, secca mattina e sera, dovuta all’irritazione della laringe e della trachea;
tosse affannata, spasmodica, soffocante, che si aggrava parlando; solletico alla laringe e
alla trachea; pertosse. Espettorazione mattino e sera, fastidiosa, purulenta, viscida, gialla,
mucosa.
Catarro al torace con costrizione e oppressione. Pustole sul torace. Sensazione di
pienezza al torace. Bronchite cronica. Prurito al torace, alle mammelle. Dolore al torace la
sera. Dolore alle pareti del torace. Dolore pressante e lacerante al torace. Palpitazione,
ansia e agitazione la notte. Ghiandole ascellari gonfie.
Sensazione di peso al dorso. Prurito al dorso. Lombalgia prima e durante le mestruazioni,
stando seduti; cervicalgia; lombalgia la sera prima e durante le mestruazioni;
all’osso sacro; bruciore alla spina dorsale e alla regione lombare; lombalgia lacerante;
rachialgia, cervicalgia e lombalgia. Pulsazione alla regione lombare. Irrigidimento del
dorso e della regione cervicale. Tensione al dorso, alla regione cervicale, alla regione
lombare e all’osso sacro. Debolezza nella regione lombare.
Mani e piedi freddi. I calli pungono, bruciano, fanno male. Crampi ai polpacci. Mani
secche. Eruzioni dolorose sugli arti, foruncoli. Mani calde. Pesantezza agli arti inferiori e
superiori. Prurito agli arti inferiori e superiori, alle cosce. Spasmo degli arti inferiori.
209
Torpore degli arti superiori, mani e dita. Dolore agli arti, alle articolazioni, alle spalle, alle
mani, all’anca, alla coscia, al ginocchio, alle gambe; dolore contundente agli arti e alle
articolazioni; fitte agli arti superiori e inferiori, cosce e gambe; dolore lancinante agli arti,
all’avambraccio, al polso, agli arti inferiori, cosce, ginocchia, gambe, piedi. Paralisi
indolore degli arti superiori. Traspirazione delle mani; sudore sgradevole ai piedi;
soppresione
del sudore dei piedi. Tensione alle cosce. Piaghe sulle gambe; debolezza degli arti
inferiori.
Sonno profondo. Sogni ansiosi, paurosi, vividi. Il paziente si addormenta tardi. Sonno
irrequieto. Sonnolenza nel pomeriggio, la sera, prima di cena. Insonnia prima di mezzanotte
con sonnolenza.
Freddo, mattina, mezzogiorno, pomeriggio, sera, notte; raffreddamento all’aria fredda,
ad ogni minima corrente d’aria; freddo a letto; freddo esterno, in un solo lato del corpo,
generalmente il sinistro; la sensazione di freddo migliora in ambiente caldo. Febbre sera e
notte, alternata a sensazione di freddo; bruciore, vampate di calore. Traspirazione dopo
mezzanotte, fredda; mentre il paziente mangia, sgradevole; nelle singole parti, mentre
dorme, al risveglio.
Bruciore o freddo alla cute; cute screpolata. Cute pallida con macchie rosse. Cute
secca. Eruzioni urenti, con liquido giallo, secche; herpes; tricofitosi; prurito; dolore;
foruncoli, esentema, croste, peggiorate dai graffi, pungenti, suppuranti; orticaria; vescicole.
Cute esquamante. Formicolio. Prurito di notte quando il paziente è in un letto caldo, il
prurito è urente e pungente e non si calma grattandosi. cute umida dopo che il paziente si è
grattato. Cute molto sensibile. Lacerazioni sulla cute. Dolore pungente. Tensione. Piccole
ferite, lente a cicatrizzarsi che spesso diventano piaghe dolorose. Piccole verruche pungenti.
Barium sulphuricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 210
BARYTA CARBONICA
È interessante studiare Baryta carbonica perché è ampiamente sperimentato ed è un
rimedio costituzionale. Rimedi simili sono sempre più interessanti di quelli che hanno
un’azione breve e superficiale. Essi fanno presa sui disturbi miasmatici profondi che
durano da lungo tempo. Questo rimedio qui è orientato verso lo sviluppo degli esseri
giovani. Vedrete nei testi usato abitualmente nei suoi confronti il termine «nanismo». In
questo caso non sempre è preso nel senso di «piccola statura». È una piccolezza di corpo e
di mente, un’insufficienza psichica e un’insufficienza organica. Voi capite bene il
significato
di «precocità», è quella qualità che rende le persone giovani eccezionalmente brillanti
e molto avanti psicologicamente. Si dice di loro che sono superiori ai ragazzi della loro
età. Sono precoci. Richiamate prima di tutto questo alla mente e pensate a ciò che
significa; nella costituzione di Baryta carbonica abbiamo esattamente l’opposto. Ecco ciò
che si intende per «nanismo». I bambini sono in ritardo per rendersi utili o per avere
un’attività; sono in ritardo nei loro studi; sono in ritardo nell’imparare a parlare, a leggere,
per imparare le associazioni necessarie alla vita comune, in ritardo per capire le immagini
e formulare percezioni, per intraprendere le loro attività a fare i loro studi.
Si dice a volte che Calcarea carbonica è in ritardo nell’imparare a camminare, ma
anche Baryta carbonica lo è, anche se la causa è totalmente diversa. Per esprimere in
parole povere quello che le distingue, diremo che Baryta carbonica è in ritardo
nell’imparare
a camminare anche se ha gambe abbastanza buone. Calcarea carbonica ha arti deboli,
miseri, muscoli flaccidi, ossa di cattiva qualità, ed è per questo che è in ritardo nell’imparare
a camminare. «Cammina tardi» è Calcarea carbonica «In ritardo nell’imparare a
camminare» è Baryta carbonica Questo sintomo è esteso anche a Borax e a Natrum
muriaticum. Hanno tutti e tre una specie particolare di ritardo nello sviluppo cerebrale, di
modo che sono in ritardo nell’imparare a fare gesti usuali, in ritardo nello sviluppo. Baryta
carbonica, però, in ciò che concerne questo ritardo ad adottare le attività e le abitudini
della vita è in testa a tutti.
Avrete in cura ragazze fra i 18 e i 25 anni che hanno questa lentezza di sviluppo e fanno
quello che facevano quando erano piccole. «Maniera di agire infantile e comportamento
infantile. Gioca con le bambole e parla sventatamente». Esse non sono mai diventate
donne. Sono in ritardo nel conformarsi alle attività e alle abitudini femminili. Non hanno la
prudenza della donna. Non hanno circospezione e si esprimono come potrebbe farlo un
ragazzo o una ragazzina. Ecco il «nanismo» psichico. Valutare questa lentezza di sviluppo
e riconoscerlo in Baryta carbonica da tutti i suoi sintomi e le sue strane caratteristiche, ci
porta ad una profonda comprensione del rimedio. Si trova qualcosa di simile in rimedi
come Graphites, Sulphuricum acidum e Calcarea carbonica, ma in confronto a Baryta
carbonica sono niente. Questo qui sembra che sospenda lo sviluppo che fa del bambino un
211
uomo o una donna. Non è la piccola statura di una persona che mi fa pensare a Baryta, ma
la deficienza psichica e quella organica. Gli organi sembrano paralizzati, oppure è un solo
organo che non si sviluppa. Questo si ferma mentre gli altri continuano a crescere. Ecco
cosa mi fa pensare a questo rimedio. Un particolare organo non arriva alla maturità, mentre
gli altri continuano a svilupparsi; c’è asimmetria, ineguaglianza nello sviluppo.
Altra caratteristica è l’affinità di Baryta carbonica con le linfoghiandole di tutto il
corpo. In tutte le parti del corpo le linfoghiandole si ingrossano e si induriscono;
linfoghiandole
cervicali, inguinali, dell’addome, tutte sono colpite; nel collo si formano file di
noduli. Con alcuni altri sintomi che riuniremo brevemente, avremo di questo paziente un
quadro particolare. Il paziente è emaciato; un individuo che era grasso, in buono stato,
deperisce gradualmente. Ha l’addome voluminoso. Questo rimedio è stato trovato adatto
ai casi di marasma infantile caratterizzato da ipertrofia ganglionare, addome voluminoso,
dimagrimento dei tessuti e degli arti e dal ritardo psicologico. Avete così riepilogato il
quadro del marasma di Baryta carbonica.
Il paziente in sé è freddoloso, sensibile al freddo; vuole essere ben coperto. Una
caratteristica rilevante di questo paziente che deve distendersi, che si aggrava stando
seduto o in piedi, è la notevole debolezza con polso debole. Tale debolezza è maggiore
dopo che ha mangiato. I dolori migliorano col movimento e all’aria aperta. I suoi malesseri
si aggravano col freddo. Le tonsille si ingrossano gradualmente. Le linfoghiandole del
collo aumentano in volume e in durezza ad ogni raffreddore e ogni volta che il paziente
prende freddo.
«Gonfiore e indurimento delle ghiandole. Adenite con versamento». L’infiltrazione è
propria di questo rimedio. Le ghiandole diventano sempre più dure. Le ulcere si induriscono
alla base, mentre le pareti delle superfici aperte si induriscono. Quando un bambino ha
una qualsiasi malattia, rosolia, scarlattina, orecchioni o anche un raffreddore, o una crisi
malarica, il suo sviluppo può arrestarsi e provocare un ritardo; non è uno stato congenito,
ma acquisito, è un’arresto dello sviluppo. Esso porta con sé il dimagrimento, il deperimento
di tutto il corpo, tranne dell’addome che ingrossa continuamente. Queste fasi non
devono essere misconosciute al loro primissimo inizio perché solo i sintomi aiutano a
scoprirne la base mentre i disturbi che accompagnano le trasformazioni tissulari vengono
in ultimo.
Questo rimedio, diciamo, è adatto ad uno stato infantile, alla giovane età, e all’arresto
dello sviluppo, ma un’altra delle sue grandi indicazioni, è la presenza di tali sintomi in
persone più grandi. Importa poco se si verifica l’arresto dello sviluppo in un giovane,
nell’infanzia o all’età di cinquant’anni. Per qualche strana circostanza che non siamo
capaci di approfondire, l’individuo assume l’aspetto della vecchiaia. Diciamo che è affetto
da una senilità precoce. Baryta carbonica ha guarito i postumi che la malaria si porta
dietro, e, quando l’aspetto di vecchiaia prematura era il sintomo predominante, le
conseguenze
di sovraffaticamento psichico o fisico, di sforzi psichici prolungati. La vecchiaia
raggiunge il paziente troppo presto. C’è poca differenza tra infanzia e vecchiaia, è per
questo che la vecchiaia è chiamata «seconda infanzia»; ma noi siamo sempre desolati
quando vediamo un uomo al di sotto dei sessant’anni che ha un comportamento puerile;
tuttavia ne vediamo effettivamente molti che diventano ingenui e puerili. Non è soltanto
Baryta carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 212
imbecillità, ma è anche comportamento infantile, fare e dire cioè cose come le farebbe o
direbbe un bambino. E così, nella vecchiaia prematura, questi sintomi ci portano a pensare
a Baryta carbonica.
Baryta carbonica ha guarito tumori adiposi, tumori incistati, lupus, tumori esterni di
natura tubercolare e sarcomi, e ha attenuato i dolori e le sofferenze e prolungato la vita in
alcune affezioni cancerogene.
Il suo psichismo merita uno studio accurato e, in mezzo ai sintomi psichici, vedremo
affiorare tutte le fasi dell’evoluzione insieme alle trasformazioni tissulari. Il bambino
Baryta carbonica si nasconde dietro i mobili quando entrano degli estranei; si nasconde
come se si vergognasse di qualcosa o avesse paura. Ha strane immaginazioni, crede che si
parli o si rida di lui. Non sembra che faccia progressi. Ciò che gli si dice, sembra che non
serva a niente, perché riprende cento, mille volte le stesse abitudini e non si può educare. O
non comprende, o non può fissare niente nella propria memoria oppure non sa imprimersi
nella mente un’idea e bisogna ripetergliela incessantemente. La madre si domanda se il
bambino arriverà mai ad imparare qualcosa e il maestro dichiara che manca di attitudine. Il
maestro non può capirlo, la madre neppure, ma il medico omeopata deve rendersi conto
immediatamente di quello che succede. Se conosce la sua Materia Medica, deve conoscere
bene la questione dei bambini deficienti, di quelli che si avviano al rachitismo, di quelli
deboli, di quelli che dipendono sempre da qualcuno, che sono adatti soltanto a fare i
domestici.
Il medico omeopata fa il proprio dovere quando fa saltare a cavalluccio sulle ginocchia
i piccoli pazienti, per osservare accuratamente le loro capacità e le loro deficienze, e sa
come agire per dare loro quello di cui hanno bisogno. Un compito come questo non porta
forse in sè stesso la sua ricompensa? Potranno essere necessarie tutte le dinamizzazioni
mai preparate per domare le costituzioni, perché alcuni pazienti avranno bisogno di
dinamizzazioni medie, altri di bassissime e altri di altissime. Non priviamo i nostri ragazzi
di nessuna cosa di cui abbiano bisogno. Aspettiamo solo con impazienza il momento di
usare le dinamizzazioni più alte, in maniera da sviluppare questi bambini al massimo delle
loro capacità.
Nel testo c’è a questo punto l’espressione: «Mancanza di una chiara coscienza».
Secondo quello che ho appena detto, non è chiaro forse il significato di tutto questo a
proposito del rimedio e che ciò è diverso per Baryta carbonica rispetto a molti altri?
Tuttavia, se aveste letto questo sintomo per primo, non avreste saputo cosa voleva dire.
«L’assenza di una chiara coscienza». Questo sintomo è utile specialmente nei vecchi. Non
è la confusione psichica che noi sappiamo essere vertigine. Il fatto è che le cose non sono
chiare nel suo intelletto. Osserviamo come questo rimedio fa presa sull’intelletto. Fa presa
sulla memoria. Questo stato comincia con l’indebolimento e si accentua progressivamente
sino all’imbecillità. Portatelo sino alla fine, e avete l’imbecillità e dall’inizio, quando i
pensieri erano solo un po’ nebulosi, fino all’imbecillità, avete, su tutta la linea, tutti i gradi
della malattia.
Quando il bambinetto Baryta carbonica si presenterà nel vostro ambulatorio, si
nasconderà il volto tra le mani e vi guarderà di nascosto tra le dita. È timido. Facilmente
spaventato. Ha paura degli estranei. Sintomi simili si osservano anche in altri rimedi, ma in
213
questo sono particolarmente forti. Volto sciupato. Atteggiamento malaticcio. Quello che
domina è il desiderio di nascondersi, è la timidezza. Il bambino non vuole giocare e resta
seduto in un angolo. Non presta alcuna attenzione al proprio tamburo se è un bambino, o
alla propria bambola se è una bambina. Resta sempre seduto. Sembra che non pensi; gli
manca la capacità di pensare. Il bambino cresce senza acquisire alcun discernimento,
alcuna capacità di percezione e, di conseguenza, non arriva a svilupparsi. Va sempre
incontro alla sventura. Come Causticum, teme che gli succeda qualcosa. Si crea
continuamente
delle fantasticherie; preoccupazioni e affanni immaginari. Rimugina su ogni genere
di malesseri e di afflizioni che potrebbero arrivargli. È abbastanza simile ad Arsenicum. Il
bambino è di umore costantemente piagnucoloso, frigna incessantemente. In mezzo ai
malesseri generali, vi saranno le sofferenze organiche e i sintomi psichici. «Più pensa al
suo male, e più questo si aggrava». Se pensa ai propri disturbi, alle proprie sofferenze,
questi si aggravano immediatamente. Vecchiaia prematura ed esaurimento cerebrale
conseguente a un prolungato lavoro psichico.
Vi sono penosissime cefalee. «Sensazione di pressione al cervello». Sensazione che il
cervello non sia più fissato al cranio e cada da un lato o dall’altro o salga e scenda. La
sensazione è che il cervello si sposti movendo la testa o per una brusca scossa. È come se
il cervello andasse e venisse per seguire i movimenti della testa quando il paziente gira la
testa da un lato all’altro.«Cefalea con pressione». Le cefalee migliorano all’aria fresca,
all’aria aperta e si aggravano col calore. È l’opposto dello stato generale. Nel suo insieme
Baryta carbonica è aggravato dal freddo; ma le cefalee migliorano all’aria fresca. Spesso
è sensibile alle temperature eccessive, sia calde che fredde. Il tempo molto caldo provocherà
dei malesseri; farà montare il sangue alla testa e favorirà l’apoplessia. Questo
rimedio ha numerosi sintomi della testa che somigliano allo stupore dell’apoplessia. Ha
qualche sintomo di paralisi analogo a quelli dei vecchi apoplettici ed è stato utilissimo nel
ristabilire il passaggio dell’impulso nervoso lungo i nervi. È lo stesso di Phosphorus; è un
rimedio eccellente per gli stati paralitici cronici che si sono verificati per la rottura di un
vaso sanguigno, provocando una pressione sui nervi e creando un ostacolo al passaggio
dell’impulso nervoso. Le cefalee sono di tipo congestizio, pesanti; c’è una sensazione di
pressione al cervello.
Quei bambini gracili che abbiamo descritti, hanno delle eruzioni, degli eczemi sulla
testa; e quelli che sono nati per superarsi in questo campo, vedono le loro eruzioni
«rientrate» per mezzo di pomate e linimenti. «Croste umide sul cuoio capelluto».«Eruzioni
secche sul cuoio capelluto. Caduta dei capelli. Alopecia». Cefalee con debilità psichica,
deficienza intellettuale, che sono il risultato della soppressione dell’eruzione.
Sono numerosi i sintomi oculari. «Granulazione delle palpebre. Ispessimento delle
palpebre; ispessimento di tutte le mucose e tutti i tessuti dell’occhio. Opacità corneale».
Infiltrazione delle diverse tuniche dell’occhio. Baryta carbonica ha guarito delle cataratte,
ha guarito diversi tipi di indebolimento della vista, ma soprattutto quelli che sono stati
causati da una leggera opacità corneale (Baryta iodata) che rende gli oggetti nebulosi: « È
come se guardasse attraverso la nebbia o il fumo». Ulcerazione della cornea. Piccole
macchie bianche che disturbano la vista. «Palpebre agglutinate la mattina». Orzaioli.
«Sensazione di peso alle palpebre superiori». Sensazione di peso al sopracciglio con la
Baryta carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 214
cefalea, come se la fronte comprimesse gli occhi ( Carbo vegetabilis, Carbo animalis e
Natrum muriaticum). Il paziente si stringerà spesso la fronte con le mani dicendo: «Ho la
sensazione che la mia fronte pesi sugli occhi».
Il paziente Baryta carbonica ha molti rumori alle orecchie, ma soprattutto crepitii e
schiocchi quando respira, inghiotte o mastica, meno pronunciati in posizione distesa. Il
rimedio colpisce l’orecchio destro più spesso di quello sinistro. Rumori di corsa
nell’orecchio
nel respirare. «Eruzioni attorno alle orecchie. Ipertrofia delle linfoghiandole con
eruzioni attorno alle orecchie». Infiammazione con indurimento delle ghiandole parotidi.
All’inizio si può dire che è un gonfiore, ma alla fine è un ingrossamento permanente con
indurimento che a volte forma un grosso tumore. In associazione con i disturbi alle
orecchie sono colpite anche altre ghiandole della regione cervicale, le linfoghiandole
lungo il collo sotto l’orecchio (Baryta muriatica, Tuberculinum bovinum). Può essere
colpita la ghiandola sottomascellare e in quel caso è ingrossata e indurita. A volte le
tonsille diventano ipertrofiche. Tutte queste ghiandole diventano sensibili, si infiammano
e aumentano un poco di volume ogni volta che il malato si espone al freddo e dopo bruschi
cambiamenti di tempo. Baryta carbonica è un ottimo rimedio per l'ipertrofia ghiandolare.
Nei capitoli dei clasi clinici, i trattati indicano Baryta Carbonica per la suppurazione
di queste ghiandole, ma in tutta la mia vita non l’ho mai trovato un buon rimedio per le
suppurazioni. In esso l’infiammazione ha più possibilità di modificarsi in un aumento
dell’essudato. Nei trattati è raccomandato per la suppurazione delle tonsille ma, per mia
lunga esperienza, è uno degli ultimi rimedi al quale penserei. Può aver guarito casi simili,
ma io dubito fortemente del gran valore e della serietà di questa osservazione. Viceversa
provoca certamente un aumento graduale dell’infiltrazione dopo un raffreddore. In tali
occasioni le tonsille ipertrofiche si arrossano, si infiammano e diventano dolenti, ma,
allorché l’infiammazione acuta e il dolore si attenuano, le tonsille restano un po’ più grosse
di quello che erano prima del raffreddore. È in questo modo che le tonsille continuano ad
ingrossare. Ai bambini spesso si asportano. Devo ammettere che vi sono circostanze nelle
quali è necessario asportarle: quando l’ipertrofia è eccessiva e crea molti fastidi per
inghiottire e per parlare. Due o tre volte avendo totalmente fallito con i rimedi scelti pur
facendo del mio meglio, i pazienti sono andati dall’otorinolaringoiatra che le ha asportate;
ma francamente credo che tonsille del genere potrebbero essere guarite tutte.
Uno degli insegnamenti di Hahnemann nell’Organon èche, a meno che non si abbiano
sintomi che indichino il rimedio, non si deve aspettare alcun segno rimarchevole per la
somministrazione di un rimedio. L’ipertrofia delle tonsille da sola non è un sintomo
secondo il quale si può scegliere un rimedio; se non ce ne sono altri, si è ridotti a fare una
dozzina di congetture per non indovinare, forse, nemmeno una volta. Il metodo degli
indovinelli è il peggiore che si possa usare per trovare un rimedio, e tuttavia vi sono
bambini con tonsille ipertrofiche che vengono da noi senza alcun sintomo sul quale si
possa scegliere un rimedio. I sintomi secondo i quali si deve fare la propria scelta, non
sono le ghiandole e neppure le trasformazioni tissutali, ma quelli che rappresentano il
paziente. Ci si deve sempre rammaricare per l’intervento chirurgico, poiché l’escissione di
un organo qualsiasi sarà fatta forse a danno della costituzione del paziente. Vi sono
tuttavia degli atti che vanno compiuti, pur sapendo che sono a danno dell’organismo del
215
paziente. Dobbiamo rimettere in piedi i domestici perché si guadagnino da vivere e, se
necessario, bisogna operarli perchè non possono rimanere a letto pazienti per un anno o
due in attesa di essere guariti. Il chirurgo avrà sempre un posto al nostro fianco, ma prima,
esercitiamo la nostra professione di medico.
Eruzioni sul volto. Il volto è malaticcio, spesso purpureo, rosso e tumefatto, o magro ed
emaciato, d’aspetto invecchiato e sciupato. Il lattante somiglia a un vecchietto come il
lattante di Natrum muriaticum e Calcarea carbonica. Con i disturbi al volto, con
l'odontalgia
e soprattutto con le affezioni della gola, vi è l’ipertrofia delle linfoghiandole
sottomascellari e giugulari. Dopo la scarlattina, vi sono affezioni dell’orecchio. Le parotidi
e le ghiandole sottomascellari dopo la scarlattina diventano ipertrofici. La scarlattina
porta spesso con sé molti disturbi organici, specialmente quando non è stata curata
correttamente, quando è stata curata da un allopata o da un omeopata ansioso. Un
omeopata ansioso non aspetta che le proprie convinzioni portino i loro frutti, non aspetta
che il suo rimedio agisca, ne dà un altro, poi ancora un altro e, mentre la scarlattina segue
il suo corso, il paziente si aggrava terribilmente e, alla fine, ha disturbi alle orecchie,
adenite e talvolta la nefrite. Quando vi sono complicazioni alle orecchie con ipertrofia
delle linfoghiandole cervicali, Baryta carbonica, tra un certo numero di altri rimedi, è uno
di quelli che si devono studiare.
«Paralisi della lingua negli anziani. Debolezza della lingua. Durezza della lingua negli
anziani». Senilità precoce e debolezza muscolare.
In questo rimedio c’è catarro con accumulo di muco nel naso, in gola, nella laringe e
la trachea. Esso è indicato negli anziani che hanno rantoli alla trachea. Ogni volta che il
tempo rinfresca, ogni volta che il paziente si espone al freddo, c’è una recrudescenza dei
rantoli. La respirazione è rantolante. C’è qualche rimedio che ha, in alto grado, questi forti
rantoli toracici negli anziani e così vale la pena di segnalarli. Baryta carbonica è uno di
questi. Bisognerà confrontare Senega, Ammoniacum e Baryta muriatica quando vi sono
forti e continui rantoli al torace in un anziano, un ottantenne, che sta benissimo d’estate,
ma che d’inverno ha grossi fastidi per questi rantoli e non ha altri sintomi, Ammoniacum
gli ridarà la tranquillità.
L'angina di Baryta carbonica si traduce in molti sintomi. «Infiammazione del tessuto
cellulare dei pilastri del velo palatino e delle tonsille». Questo rimedio è uno di quelli che
hanno i sintomi generali del catarro di gola. Granulazione della gola, in maniera che la
faringe sembra brillante, picchiettata di grossa graniglia che si infiamma quando fa freddo
o dopo essersi raffreddato. Ogni volta che il tempo rinfresca, le tonsille si infiammano e,
nei bambini, si ipertrofizzano rapidamente. Baryta carbonica guarirà le tonsille ipertrofiche
in coloro che con le tonsille ipertrofiche hanno l’ipertrofia di altre ghiandole in altri
punti, che sono intellettualmente un po’ritardati e imparano con difficoltà. Ma tali sintomi,
vedete, sono sintomi costituzionali. Non dovete scegliere il rimedio unicamente per il
sintomo «ipertrofia delle tonsille». «Tonsillite».
L’infiammazione non è così acuta come quella di Belladonna, non compare in una
notte, non si evolve rapidamente verso la suppurazione; ma è una forte angina, comparsa
lentamente, dopo molti giorni di esposizione al freddo, con progressivo aumento del
volume e un progressivo decorso. Questo è il carattere della tonsillite di Baryta carbonica,
Baryta carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 216
mentre quella di Belladonna sopravviene con grande rapidità. Anche Hepar ha un inizio
rapido e si evolve verso la suppurazione. C’è un rimedio che è indicato nella tonsillite
quando è interessato l’orecchio, che migliora col calore e che pochissimi medici prescrivono
sebbene abbia un grande valore, ed è Chamomilla che è specialmente indicato se il
paziente è irritabile. Il dolore è attenuato dal calore e arriva con grande violenza. La si può
scambiare per un’infiammazione di Belladonna, ma Chamomilla la guarisce in modo
permanente. «Sensazione di boccone in gola», vale a dire che le tonsille sono così grosse
che danno l’impressione di avere in gola un grosso bolo. Esse cambiano la tonalità della
voce, causando difficoltà nel parlare. «Grande bruciore in gola. Impossibilità di inghiottire
qualsiasi cosa, tranne i liquidi». Tale irritazione mantiene una continua sensazione di
soffocamento e una spasmodica costrizione della gola; vi sono, in gola, contrazioni,
strappi, crampi. Vi è anche uno spasmo all’esofago nell’inghiottire, specialmente negli
individui nervosi da lungo tempo o nelle persone prematuramente logorate.
«Spasmo all’esofago. Difficoltà di inghiottire». Il bolo alimentare scende un po’ e poi
provoca lo spasmo, i conati e il soffocamento. I conati e il soffocamento a contatto con un
po’ di cibo sono una forte caratteristica di Kalium carbonicum, Graphites, e Mercurius
corrosivus. Essi sono ugualmente marcati in Baryta carbonica, ma sono molto più forti in
Mercurius corrosivus.
I disturbi relativi all’azione del mangiare e del bere, all’appetito e allo stomaco
possono essere studiati tutti insieme. C’è debolezza della digestione, ogni sorta di disordini
e sensazioni sgradevoli allo stomaco dopo avere mangiato. A volte c’è gastralgia, e a
volte dilatazione. «Gastralgia dopo aver mangiato». Dopo avere mangiato,c’è un’estrema
debolezza. L’addome è duro. «Linfoghiandole mesenteriche ipertrofiche con un addome
voluminoso e muscoli addominali dolenti alla palpazione». Baryta carbonica ha guarito la
tabe mesenterica al primo stadio. Ha guarito il ventre gonfio dei bambini che avevano le
gambe magre, che erano magri dappertutto, che presentavano linfoghiandole ipertrofiche
e deficienze intellettuali.
Baryta carbonica ha una stipsi inveterata. «Feci nodose, difficili da espellere. Feci
dure e insufficienti». Inattività del retto e protrusione delle emorroidi quando il paziente
urina ed evacua.
Riguardo gli organi sessuali maschili, abbiamo qualche caratteristica curiosa. Il
rimedio abolisce ogni desiderio sessuale e ogni potere di compiere l’atto sessuale, lasciando
gli organi sessuali in uno stato di rilasciamento e di impotenza. «Rilasciamento del
pene. Impotenza. Diminuzione del desiderio sessuale. Ipertrofia della prostata. Atrofia dei
testicoli». Guarisce le «gotte» uretrali croniche, le secrezioni blenorragiche indolori,
biancastre, che esistono da lungo tempo. Sono secrezioni maleodoranti senza
infiammazioni.
«Torpore della zona genitale».
L’apparato genitale femminile è sconvolto. Sterilità. Atrofia ovarica. Ghiandole mammarie
atrofizzate sebbene quelle linfatiche si dilatino e si infiltrino. Secrezione leucorroica
passiva, biancastra, densa, persistente, spesso abbondante, più imponente una settimana
circa prima del periodo mestruale.
In certi pazienti, una costituzionale debolezza si impossessa della laringe; una debolezza
paralitica. Totale afonia o meglio: «raucedine e patina». La voce è bassa, profonda.
217
Afonia per debolezza costituzionale e paralisi. Il paziente prova la stessa sensazione
laringea continua che proverebbe se inalasse fumo o bitume o vapori di zolfo o polvere.
Con la raucedine vi è una tosse cronica secca, rauca, abbaiante; non è una tosse aspra, ma
torna tutte le notti. Tosse soffocante negli anziani. Il testo qui dice: «paralisi che minaccia
i polmoni». Questo va di pari passo con la natura generale del rimedio. Il torace è pieno di
muco che il paziente è incapace di espettorare. Potete constatare dallo sforzo che fa per
tossire che in qualche punto vi è una certa debolezza, una mancanza di vigore. Lo sforzo
che fa non è vigoroso. «Tosse notturna con respirazione asmatica». È una tosse provocata
da irritazione alla laringe e alla trachea. Baryta carbonica a volte ha un genere di tosse che
non si arresta e trova sollievo solo coricandosi bocconi; finché resta coricato bocconi, non
tossisce. Il paziente ha palpitazioni al minimo sforzo; quando è coricato sul fianco sinistro;
quando ci pensa; con l’ansia e con l’afflusso di sangue; con violente pulsazioni in testa e
polso rapido. Palpitazioni nelle ragazze clorotiche.
«Tensione ai muscoli del dorso. Gonfiore delle linfoghiandole della catena lateroposteriore
del collo». Gonfiore dei gangli cervicali. «Tumori adiposi del dorso». Spesso
un paziente ci ha detto: «Dottore, l’ha fatta sparire lei la cisti sebacea che avevo sul
dorso?» C’è da scommettere che ne ignoravo l’esistenza. Generalmente è così che avviene
nella clientela di un medico omeopata, perché egli non dà un rimedio per il tumore e vi
sono molte possibilità che pensi pochissimo al tumore quando lo sceglie; egli prescrive il
rimedio costituzionale e spesso il tumore sparisce entro un certo tempo; allora il paziente
pensa che il medico gli ha dato una cura meravigliosa. Il medico ha più gloria e più credito
per avere guarito una verruca che per avere guarito il paziente. Il medico che sceglie
correttamente il rimedio rimette in ordine l’organismo. Guarisce il paziente: il paziente
essendo in buono stato, comincia a riparare il proprio corpo, i tessuti partecipano al
rinnovamento generale del corpo e quello che non è utile viene eliminato; allora il medico
viene considerato un uomo importante. E così questo rimedio guarisce tumori e verruche.
Verruche sugli arti, sul dorso e sulle mani.
I dolori sono del tipo gottoso, reumatico, che si aggravano prendendo freddo e col
tempo freddo. Debolezza paralitica, tremore e torpore ai piedi. Traspirazione maleodorante
dei piedi, che provoca l’indolenzimento della pianta del piede; ulcere sui piedi;
traspirazione dei piedi bloccata. Quando il paziente è in piedi ha tremore ai piedi e quando
cammina vacilla. Dolori a strappi, laceranti, agli arti inferiori. Acuti dolori improvvisi alle
ginocchia.
Baryta carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 218
BARYTA MURIATICA
Ecco uno dei nostri rimedi costituzionali dall’azione profonda che, però, è stato
trascurato. Era usato molto, e con gran successo, dai primi medici omeopati. La deficienza
psichica, la demenza, l’ipertrofia delle linfoghiandole e la sovraeccitazione sessuale
formano un gruppo di sintomi che senza Baryta muriatica è difficile guarire. Se a questo
elenco aggiungete la grave e crescente debolezza muscolare, avrete una ragione di più per
somministrare prima o poi nel corso della cura questo rimedio all’uno o all’altro di questi
pazienti che altrimenti tarderebbero molto a guarire.
Il paziente soffre di più: la mattina; prima di mezzogiorno, nel pomeriggio, la sera; la
notte e dopo mezzanotte.
Egli vuole stare all’aria aperta, che tuttavia aggrava i suoi sintomi. Questi spesso si
aggravano all’aria fredda e se il paziente si raffredda.
I sintomi compaiono: mentre dorme; quando si lava; prima e dopo le mestruazioni. Si
aggravano: stando seduti (il paziente è costretto a distendersi); in autunno e in primavera;
con i bagni (il paziente li teme, come Sulphur); stando in piedi; con l’umidità; salendo le
scale (che aggrava fra l’altro la dispnea, la debolezza, e le palpitazioni). Alcuni sintomi
migliorano col movimento.
L’ansia fisica generale è una forte caratteristica del rimedio. Debolezza di tutto il corpo
al punto che il paziente può a mala pena muovere un arto; debolezza quando cammina;
debolezza muscolare generale; debolezza paralitica; stanchezza. Stanchezza estrema che
costringe il paziente a distendersi. Pesantezza interna ed esterna dovuta, pare, ad uno stato
di debolezza e di rilasciamento. Sensazione di pienezza interna, di tensione. Formicolii su
tutto il corpo. Pulsazioni all’addome e agli arti. Scosse, simili a scosse elettriche, con
convulsioni. Molti punti sono sensibili alla pressione. I dolori sono: bruciore in molti
punti; dolori taglienti all’interno; frequenti dolori perforanti; sensazione di contusione
interna; dolore lancinante in superficie. La maggioranza dei sintomi sono indolori e il
dolore è l’eccezione.
Disturbi al lato sinistro. Dimagrimento. Dilatazione dei vasi sanguigni. Sanguinamento
delle mucose e delle ulcere. Il polso è: forte, debole, pieno o rapido (120). Gonfiore
doloroso delle ghiandole. Adenite e gonfiore delle ghiandole. Ipertrofia ghiandolare.
Tremore. Lipotimia.
Tra le malattie che questo rimedio può guarire vi sono quelle che colpiscono le
linfoghiandole le le altre ghiandole. Nelle affezioni ghiandolari, Baryta muriatica è il
completamento naturale di Conium maculatum; gli è molto simile, ma la sua azione è
molto più profonda. Dopo una scarlattina, si manifesta un gonfiore edematoso. Sotto
l’effetto di Baryta muriatica sono migliorate le condizioni di numerosi casi di aneurisma.
Emiplegia (a sinistra), con scosse muscolari agli arti, punture nelle ghiandole e lungo i
219
nervi, sensazione di laceramento che va dall’alto in basso e sembra localizzato ai muscoli.
La tendenza alle convulsioni è una caratteristica particolarmente importante di questo
rimedio; ci sono convulsioni con cefalea, sordità, vomito e pirosi; convulsione col
mantenimento
della piena coscienza e con scosse come quelle prodotte dalla corrente elettrica;
spasmi cronici; movimenti convulsivi; Baryta muriatica ha guarito i casi più ostinati di
epilessia.
L’ansia si manifesta: la sera; pensando al futuro; con conati e sensazione di pressione
sullo stomaco; con nausea. Il paziente crede di morire. Ha paura: degli uomini; del male.
Trasale facilmente. Soffre di tristezza mattutina. Indifferenza. Ottusità. Impossibilità di
concentrazione.
Diffidente. Poco incline a parlare. Resta seduto in silenzio; i bambini stanno seduti in
un angolo e danno risposte ingarbugliate. Irritabilità serale. Va facilmente in collera.
Baryta muriatica è utile per quei bambini che sono in ritardo nell’apprendere o nel
comprendere e per quelli che non vogliono giocare come gli altri. Il paziente parla mentre
dorme. Sviene.
Ha delle illusioni: il posto in cui si trova gli sembra estraneo, cambiato; è timido e
fiacco; ha l’illusione di camminare sulle ginocchia. Ha una condotta insensata. È
incosciente.
Se vi è aumento del desiderio sessuale, ha manie di ogni genere; ninfomania.
Follia. Follia erotica. Follia durante la quale aumenta il desiderio sessuale. Imbecillità e
idiozia.
Vertigine quando cammina. Gli oggetti girano in tondo.
Dolore alla testa: la mattina quando si alza; nel pomeriggio; la sera; si aggrava: all’aria
aperta; movendo gli occhi; col rumore; causato dai capelli alzati; stando coricato; dopo
avere mangiato; camminando; chinandosi; premendo la testa. Dolore frontale, occipitale,
parietale, temporale. Bruciore in testa; scosse alla testa; dolore lacerante all’occipite, ai
lati della testa; cefalea tale da stordire; dolore perforante alle tempie; sensazione di
contusione in testa; punture alla fronte, all’occipite, alle regioni parietali, alle tempie;
pressione alla testa e alla fronte; pressione dall’interno all’esterno. Al paziente la testa
sembra così pesante da non poterla tenere dritta. La fronte e l’occipite gli pesano. Ha una
sensazione di movimento nella testa: come se il cervello si fosse staccato.
Sensazione di contrazione al cuoio capelluto. Baryta muriatica è un rimedio utilissimo
nelle eruzioni del cuoio capelluto: gruppi di puntine, croste spesse, di cattivo odore;
eczema di tutte le parti superiori della testa che si estendono sui lati e all’occipite e
suppurano abbondantemente. Ulcere del cuoio capelluto.
Agglutinazione mattutina delle palpebre. Prurito con dolore cocente, pesante, agli
occhi. Secrezione di muco e di pus dagli occhi. Disturbi oculari e cefalea dopo uno sforzo
oculare, esattamente come Conium maculatum. Palpebre gonfie. Infiammazione agli
occhi negli ammalati scrofolosi. Paralisi delle palpebre superiori. Fotofobia. Pupille
dilatate e insensibili. Arrossamento degli occhi; delle palpebre; vene dilatate. Sensazione
di rigidità agli occhi. Ulcerazione della cornea. Vista indebolita con abbagliamento.
Ascessi dietro entrambe le orecchie. Rumori all’orecchio: masticando e inghiottendo;
ronzii arrossamenti, tintinnii. Catarro nella tromba di Eustachio. Contrazioni nervose o tic.
Prurito all’orecchio. Dolore a entrambe le orecchie; otalgia; dolore più violento dal lato
Baryta muriatica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 220
destro, stando coricato sul lato dolente, migliorato da bevande fredde; otalgia con angina;
dolore lacerante all’orecchio, dolore lacerante dietro l’orecchio; dolore pungente; a
strappi. Secrezione delle due orecchie: abbondante, con odore di formaggio avariato,
nauseabondo, purulento; secrezione dopo la scarlattina. Eruzioni sulle orecchie.
Infiammazione
a ripetizione dell’orecchio e del condotto uditivo. Indebolimento e infine perdita
dell’udito. Pizzicore alle orecchie e pulsazioni.
Catarro al naso con secrezione copiosa, densa e gialla. Corizza con secrezione e
temperatura. Prurito all’interno del naso. Dolori pungenti al naso. Sensazione di scorticatura
al naso. Epistassi. Starnuti frequenti; il paziente starnutisce dormendo e gli starnuti
non lo svegliano. Ostruzione nasale. Nodulo rosso da un lato sulla punta del naso.
Secchezza al naso.
Colorito del volto: con la febbre, rosso; altrimenti pallido. Eruzioni con croste.
Espressione ansiosa con grande calore al volto. Gonfiore: delle linfoghiandole cervicali e
sotto mascellari, che sono durissime; delle ghiandole sotto mascellari; della parotide
destra. Con l’otorrea, la ghiandola sottomascellare è grossa e indurita. Infiammazione
della parotide destra dopo la scarlattina. Labbra secche. Sensazione di tensione al volto,
con la nausea e la diarrea. Stiramenti e spasmi al volto.
Lingua bianca, patinata, screpolata. Dolore: bruciore in bocca; gengiva indolenzita.
Gonfiore delle gengive e del palato. Gusto: amaro, putrido; dolce o acido; gli alimenti
hanno un gusto putrido. L’alito è nauseabondo; putrido; come quello prodotto
dall’intossicazione
mercuriale. Un muco filante riempe la bocca e copre la lingua. Paralisi della
lingua. Parola impacciata. Gengivorragia. Secchezza della bocca e della lingua, la mattina.
Scialorrea con ogni parossismo. Ulcerazione della lingua.
Scalzamento dei denti con salivazione. Odontalgia: lancinante, che costringe il paziente
a sedersi sul letto, che si aggrava dopo mezzanotte e dopo aver dormito; pungente, a
strappi.
Angina e otalgia soprattutto a destra, che si aggrava inghiottendo; deglutizione molto
difficile; con allungamento dell’ugola; con salivazione; bruciore alla gola. Gonfiore delle
tonsille. Gonfiore e indurimento delle linfoghiandole cervicali. Ipertrofia delle tonsille.
Infiammazione della gola e tonsillite; tonsillite che si ripete ad ogni raffreddore. Muco
filante in gola; suppurazione delle tonsille; varicosità in gola.
Appetito insaziabile; o inappetenza. Avversione per il cibo. Vampate di calore che
salgono dallo stomaco alla testa. Il cibo disgusta. Desiderio di pane di frumento secco. Il
paziente può mangiare solo alimenti molto leggeri, perché la digestione è lenta e lo
stomaco debole. Dilatazione gastrica. Gastralgia con: crampi, indolenzimento; sensazione
di pressione dopo aver mangiato; eruttazioni amare; rigurgiti di liquido acquoso. Conati;
singhiozzo; gastrite; nausea; pirosi; sensazione di pienezza e di peso allo stomaco dopo
aver mangiato alimenti solidi. Sete con secchezza della lingua; sete durante i brividi; sete
estrema. Sensazione di tensione allo stomaco. Sensazione di vuoto allo stomaco. Vomito
mattutino; vomito con diarrea e grande ansia; con cefalea; incessante; vomito di liquido
acquoso, di bile, di muco, di sangue.
Baryta muriatica è stato di grande aiuto negli aneurismi addominali. Fegato e
linfoghiandole
mesenteriche si ingrossano e si induriscono. Dilatazione addominale. Dolore
221
addominale: la mattina; dopo aver mangiato, prima di evacuare; dolore agli ipocondri;
dolore urente, crampiforme, pungente, tagliente, agli ipocondri e alla regione inguinale.
Durezza dell’addome, flatulenza; gonfiore del fegato; gonfiore delle linfoghiandole
inguinali
dopo la soppressione di una blenorragia. Sensazione di pienezza; sensazione di
tensione addominale. Ulcere alle regioni inguinali.
Stipsi: non si sente alcun bisogno di evacuare; le feci sono difficili da espellere;
generalmente è una stipsi senza dolore; le feci sono dure e coperte di muco. Prurito all’ano.
Diarrea che, anch’essa, è generalmente indolore. C’è un po’ di dolore al retto defecando;
bruciore prima e dopo la defecazione; indolenzimento; dolore pesante; pungente; tenesmo.
Dissenteria con muco ematico; con frequenti feci gelatinose; generalmente indolori.
Molti gas nauseabondi. Emorragie che provengono dall’intestino e dal retto. Emorroidi
esterne che sporgono quando il paziente urina. Umidità intorno all’ano. Incontinenza del
materiale fecale; paralisi del retto e dello sfintere. Feci: acquose; bianche e dure; fetide;
gelatinose; gialle e fangose; liquide; molli; sanguinolente; verdi; vermi nelle feci.
Bisogno urgente di urinare; bisogno fisiologico: continuo, frequente, senza effetto,
violento. Cistite. Minzione: difficile, con incontinenza urinaria notturna; con pollachiuria
notturna, con pollachiuria durante la traspirazione. Ritenzione urinaria. Baryta muriatica
ha guarito blenorragie croniche, «goccia militare» cronica. Dolore all’uretra urinando.
L’urina può essere: abbondante, acquosa, calda, gialla, nauseabonda; emanare una terribile
puzza; lasciar depositare un sedimento bianco.
Testicoli ingrossati. Desiderio sessuale estremamente aumentato, perfino imperioso.
Indurimento dei testicoli; infiammazione dei testicoli dopo la soppressione di una
blenorragia;
polluzioni.
Dolore all’utero; indurimento delle ovaie; leucorrea; mestruazioni abbondanti, dolorose,
frequenti. Sterilità.
Catarro laringeo e tracheale. Solletico alla laringe, irritazione alla laringe e alla
trachea. La respirazione può essere: ansiosa; asmatica; corta; difficile; profonda; con
rantoli; rapida; accompagnata da tosse, che costringe il paziente a sedersi. La voce è rauca,
debole, velata.
La tosse si manifesta: durante il giorno, la mattina, la sera, la notte, prima di mezzanotte;
si tratta di tosse asmatica; tosse per irritazione della laringe e della trachea; tosse con
rantoli; tosse secca; tosse secca cronica nei bambini scrofolosi; pertosse. Espettorazione
mattutina; espettorazione: abbondante; gialla; muco-purulenta proveniente dai bronchi,
mucosa.
Palpitazioni rilevanti. Questo rimedio ha guarito delle tubercolosi polmonari con
herpes e indurimento testicolare.
Si è rivelato molto utile nella scoliosi vertebrale.
Estremità. Mani caldissime. Crampi alle dita dei piedi, che migliorano piegando gli
arti. Prurito agli arti e alle cosce. Torpore alle dita. Eruzioni agli arti; puntine. Debolezza
degli arti. Mani e piedi freddi. Gonfiore delle mani, degli arti inferiori, delle ginocchia, dei
piedi. Stanchezza. Pesantezza in tutto il corpo che costringe il paziente a distendersi.
Movimenti convulsivi degli arti superiori, delle cosce, dei piedi. Paralisi del lato sinistro;
paralisi degli arti inferiori. Pulsazioni alla spalla. Scosse indolori delle braccia durante la
Baryta muriatica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 222
notte; violente scosse periodiche degli arti con convulsioni. Sensazione di tensione alle
ginocchia. Sudorazione dei piedi; soppressione della sudorazione dei piedi. Tremito agli
arti. Ulcere sulle gambe.
Sonno agitato. Insonnia prima di mezzanotte. Sogni: piacevoli; lascivi; ansiosi; di
calamità; terrificanti; molto vivi. Risvegli frequenti. Sonnolenza: nel pomeriggio, la sera,
dopo colazione.
Freddo: la mattina, la sera a letto; brividi; brividi esterni; forti brividi ogni due giorni.
Temperatura la sera e la notte; calore terribile: calore con brividi; calore secco tutto il
giorno; calore secco durante la notte.
Bruciore alla cute. Prurito. Eruzioni: punte, eczema, scabbia; herpes su tutto il corpo;
eruzioni pungenti; squame gialle; orticaria. Erisipela. Pelle fredda. Formicolii; gonfiore e
tensione. Pelle d’oca. Dermatosi. Punture. Secchezza della cute. Tutto il corpo è coperto
da ulcere. Ulcere urenti.
223
BELLADONNA
Belladonna è un rimedio che si impadronisce dell’organismo con gran violenza. È
adatto soprattutto agli individui vigorosi e pletorici e agli intellettuali. Questi, a condizione
che godano di salute robusta e appartengano al tipo sanguigno e pletorico, hanno malattie
che iniziano all’improvviso. Le malattie di Belladonna si manifestano improvvisamente,
hanno un decorso regolare e finiscono improvvisamente. I suoi dolori e le sue affezioni
compaiono all’improvviso, con grande violenza e all’improvviso spariscono. Le affezioni
causate da un raffreddore raggiungono rapidamente l’acme, hanno un’evoluzione acuta, di
grande violenza e finiscono bruscamente. Belladonna colpisce specialmente il sistema
vascolare, il cuore, i polmoni, il cervello e il sistema nervoso.
Tra i primi sintomi da studiare vi è il calore. Belladonna può presentare l’infiammazione
di tutti gli organi, soprattutto del cervello, dei polmoni e del fegato. Può essere colpito
anche l’intestino o gli altri organi. Queste infiammazioni sono accompagnate da un intenso
calore; un calore assolutamente inconsueto, più marcato in Belladonna che nella maggior
parte di tutti gli altri rimedi. Se posate le mani su un malato Belladonna, il suo calore è
talmente forte che la ritirerete bruscamente. La sensazione di calore resterà sulla mano e
sulle dita per un po’ di tempo.Lo stesso tipo di calore accompagnerà dolori, infiammazioni,
malesseri diversi, crisi notturne di delirio o crisi violente di carattere infiammatorio.
Dove c’è infiammazione – non importa dove – vi è questo intenso calore.
Alcuni casi tuttavia che presentano questo intenso calore non mettono in rilievo
Belladonna: sono i casi in cui la febbre riveste un carattere continuo. Belladonna non ha
nella sua natura febbri continue. È vero che i trattati antichi vi parlano di Belladonna per il
calore violento del tifo e di qualche febbre continua, ma se esaminate il rimedio nel suo
corso, non troverete niente di continuo nella sua febbre. La sua febbre è remittente. Nel
corso della malattia non sale gradualmente come avviene nel tifo. Non ha come la febbre
continua un aumento progressivo e una progressiva discesa. Ve ne parlo per evitarvi di
andare fuori strada.
Il nostro compianto Hering, uno dei professori omeopati più competenti che il mondo
abbia conosciuto, quando il delirio e il calore somigliano in qualche modo a Belladonna,
lo annovera tra i rimedi per il tifo, ma è necessario che vi dica che succederebbe solo in
quel caso. Se somministrerete Belladonna per il delirio in un caso di tifo, un delirio che
somiglia a Belladonna, potrete a rigore controllare il delirio, ma le altre manifestazioni
morbose si aggraveranno. Non controllerete la febbre e ridurrete le difese del paziente.
Questi resterà malato più a lungo e cadrà in uno stato di prostrazione più profondo di
quello in cui sarebbe caduto se non aveste curato il delirio. Stramonium si accorda
perfettamente alla descrizione fatta da Hering di un caso in cui, dice lui, doveva essere
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 224
somministrato Belladonna Dovete avere ben chiaro in mente il carattere di questo calore:
calore, calore intenso, calore violento.
C’è un altro aspetto di Belladonna che si ritrova nel corso delle sue fasi infiammatorie
e delle sue febbri. Le parti infiammate e la cute in genere sono molto rosse e, via via che
l’infiammazione si evolve, assumono un colore rosso scuro; quando la febbre si prolunga,
il volto diventa a chiazze; ma il colorito di Belladonna all’inizio è rosso brillante, con cute
lucida. La parte infiammata, se visibile, sarà rossa. La cute che copre una linfoadenite sarà
chiazzata a macchie rosso brillante. Nell’infiammazione delle parotidi, delle ghiandole
sub-mascellari e delle linfoghiandole del collo, vi sarà, sopra ogni organo infiammato, una
macchia rossa come il fuoco. La gola è scarlatta. La mucosa orale è infiammata e scarlatta.
Di lì a qualche tempo, torna ad essere rosso scuro e alla fine diventa a chiazze, mostrando
il carattere e l’evoluzione della costituzione di Belladonna. Evoluzione che avviene
progressivamente verso uno stato zimotico, come si osserva nella scarlattina, negli stati
flogistici che si prolungano: inizialmente c’è una congestione intensa, poi la paralisi
vasomotoria; e allora si tratta di una congestione intensa con colorito azzurrognolo o a
chiazze color porpora.
Un’altra grande caratteristica di Belladonna si osserva nelle parti infiammate e nelle
parti dolenti. Ogni volta che Belladonna agisce nettamente, si manifesta il bruciore, un
bruciore intenso. In un'angina Belladonna, il bruciore in gola è come quello provocato dai
carboni ardenti. Iinfiammazione delle tonsille che bruciano come il fuoco. La pelle brucia:
al malato sembra che bruci e al medico appare intensamente calda. Nella scarlattina la
pelle brucia. «Mi brucia tanto, tanto, dottore», dice il paziente con una febbre epatica o
remittente. Quando c’è l’infiammazione di un organo, la pelle brucia, c’è una febbre che
brucia e brucia l’organo stesso. Infiammazione della vescica con bruciore. Congestione
cerebrale con bruciore alla testa. Congestione della gola con bruciore alla gola. La parte
infiammata è caldissima e brucia anche soggettivamente. C’è bruciore nella gastrite.
Nell’infiammazione epatica, il fegato brucia. Congestione epatica con ittero e sensazione
di bruciore al fegato. Conosciamo ora tre caratteristiche dominanti di questo rimedio (non
le chiamiamo «chiavi» perché non è questo che voglio dire): il calore, il rossore, il
bruciore. Vedremo come essi modificano tutto l’aspetto della malattia, come si insinuano
e si ramificano nell’organismo e quale è il loro significato.
Ma questo non è tutto. In Belladonna abbiamo molto gonfiore. Le parti infiammate
gonfiano rapidamente; sono estremamente sensibili alla palpazione; sono molto dolenti
dando al malato la sensazione che stanno per scoppiare, e sono accompagnate da dolori
pungenti e urenti e da pressione. Nelle zone infiammate c’è calore, bruciore e rossore, e
anche tumefazione. Gonfiore, punture, bruciori, battiti. Battiti dappertutto. Battiti con tutte
le congestioni e infiammazioni. Battiti alla parte affetta, battiti alla carotide. Se dei
bambini sono a letto con la congestione cerebrale, hanno la testa incredibilmente calda. Se
sono abbastanza grandi da sapersi esprimere diranno che la testa «brucia». In ogni caso
noteremo i battiti. Le arterie temporali e le carotidi pulsano con grande violenza. Assistiamo
a un gran tumulto, ad uno spaventoso sconvolgimento. Quando il paziente ha bisogno
di Belladonna tutto è scosso.
È uno dei rimedi più dolorosi. Il paziente è terribilmente sensibile al dolore. E
225
ricordatevene, i dolori compaiono all’improvviso, durano più o meno a lungo e scompaiono
all’improvviso. Accade così nelle nevralgie, negli stati flogistici, negli organi infiammati.
Dolori, laceramenti, fitte, bruciori, punture, pressione, dolore cocente, tutto insieme,
tutto legato in un solo fascio per far soffrire il paziente. Tutti i dolori si aggravano col
movimento, con la luce, con le scosse, col freddo. Il malato vuole essere imbacuccato ben
bene e si sente peggio ad ogni esposizione al freddo o ad una corrente d’aria. Le sue
cefalee sono come molti altri suoi dolori: ha l’impressione che il suo cervello salga e
scenda, ha come una lacerazione, un bruciore ad ogni passo che fa, ad ogni movimento
degli occhi, quando gira i globi oculari, quando sale le scale, quando si alza o si siede; ogni
movimento provoca violenti dolori; il paziente ha l’impressione che la testa gli scoppi, che
gli occhi gli escono dalle orbite. Se si muove, le pulsazioni cardiache cominciano a
trasmettersi alle parti dolenti ed egli le definisce «dolori come martellate». Non sopporta
di essere toccato nella sede di questi dolori. Se qualcuno lo tocca, provocherà delle
pulsazioni. Se il paziente si scopre, il dolore aumenta. Se qualcuno cammina sul pavimento
della stanza, la scossa lo farà stare peggio.
Una scossa data al letto, di solito provoca in Belladonna un aggravamento. Se è tanto
paziente da stare a letto, gli urti dati al letto aggraveranno tutte le sue sofferenze. Se vi
avvicinate al letto di un malato che ha un’infiammazione epatica, egli non vi lascerà posare
neppure la mano sul letto, perché lo scotimento lo aggreverebbe. Che il dolore sia
localizzato all’addome, che si tratti di un’infiammazione uterina o di un parto, è la stessa
cosa. L'aggravamento con le scosse è una caratteristica così marcata che non sempre si
limita alle infiammazioni. Spesso è uno degli aspetti di un’iperestesia nervosa. Una donna
al momento del parto, in assenza di ogni infiammazione e di ogni minaccia di
infiammazione,
può essere in un tale stato di iperestesia che vuole le finestre chiuse per non lasciar
entrare l’aria; non vuole essere toccata, non vuole mosso il letto, perché il minimo
dondolio la fa aggravare; è talmente sensibile alle scosse anche quando non ha nessun
dolore! Se avete davanti un caso simile... voi realizzate in tempo che senza Belladonna
avrete un travaglio lungo e difficile. Ma è così rapida l’azione del rimedio che con una
dose di Belladonna tutti i disturbi svaniscono subito. La scossa del letto spesso vi rivelerà
la natura del rimedio. Se arrivate al capezzale di un paziente che ha una colica epatica con
violenti dolori, costui non sopporterà che tocchiate il suo letto. Ha il volto rosso, la pelle
che brucia, non lo si può toccare, è in preda ad atroci dolori e vi avverte prima che abbiate
attraversato la stanza – voi osservate tutto – dicendovi: «Non toccate il letto, dottore».
Questa è una caratteristica molto particolare: l'aggrvamento per una scossa.
Spasmi: spasmi generali e spasmi locali. Spasmi dei piccoli canali, delle fibre circolari,
degli organi tubolari, come quelli di cui ho parlato a proposito della colica epatica. Vi è
una contrazione del coledoco; oppure nel canale cistico le fibre circolari stringono un
piccolo calcolo impedendogli di passare. La luce del canale è sufficientemente larga per
accogliere il calcolo e questo comincia a passare, ma l’irritazione dei tessuti provoca uno
spasmo che trattiene il calcolo nella sua stretta. Depositate sulla lingua del paziente una
dose di Belladonna, e lo spasmo si allenta, il calcolo passa e i disturbi finiscono ; in
quindici minuti la colica epatica è scomparsa. Non si fa mai un errore prescrivendo rimedi
omeopatici per una colica epatica. I sintomi non sempre sono quelli di Belladonna, ma in
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 226
un caso come quello, in cui c’è questa spaventosa sensibilità, il rimedio è proprio
Belladonna.
«Convulsioni del lattante». Esse sono violente e generalmente associate a congestione
cerebrale. La pelle è sempre caldissima. Sono provocate dalla luce, da una corrente d’aria
fredda, da un raffreddore. I bambini nervosi, intelligenti, quelli che hanno un cranio
abbastanza voluminoso, che sono paffuti, specialmente i ragazzi ma anche le ragazze con
teste da ragazzo, avranno convulsioni dopo essere stati esposti al freddo. Luce, movimento
e freddo causeranno le convulsioni. Il soggetto Belladonna in quanto individuo è, come il
soggeto Bryonia, aggravato in tutti i suoi disturbi dal movimento. Il movimento provoca
convulsioni, dolori, pulsazioni, e aumenta l’azione del cuore. Il movimento provoca molti
disturbi e aumenta i dolori. Pensate dunque a questi sintomi generali ogni volta che
esaminate Belladonna. È questa l’immagine di Belladonna che deve prevalere. Non ha
importanza la quantità di piccoli sintomi che accumulate: prima di tutto considerate questi.
Studiare i sintomi psichici di Belladonna è affascinante, ma osservarli è terribile. Sono
simili a quelli che si manifestano con la febbre molto alta, con l’eccitazione maniacale e il
delirio. Si ritrova dappertutto l’eccitazione . Si trova violenza in tutti i sintomi psichici. I
sintomi psichici sono tutti attivi, mai passivi. In Belladonna non c’è delirio passivo. È uno
stato di violenza. Il paziente è violento; picchia, morde, lacera gli oggetti, fa cose strane,
inconsuete, inattese. È in uno stato di sovreccitazione. I sintomi psichici che compaiono
nella febbre, il delirio e l’eccitazione, spesso migliorano prendendo un po’ di cibo leggero.
Questa modalità di Belladonna in genere non è conosciuta, ma è tuttavia molto
caratteristica.
Ricordatevi soprattutto della violenza e, inoltre, quando sarete al capezzale di un
paziente che presenta questo delirio violento, abbiate presente il trio: calore, rossore,
bruciore.
Il paziente è pieno d’immaginazioni. Vede fantasmi, spiriti, ufficiali e scene selvagge.
All’inizio della febbre il delirio è furioso e il malato molto eccitabile. Ma quando la febbre
persiste, il paziente cade nel sonno, una specie di torpore semicomatoso. Apparentemente
è immerso in un sogno e grida. Fa sogni orribili. Vede nei sogni le cose di cui parla.
Quando dorme veramente, o si riposa, se per lui si può parlare di riposo, fa dei sogni
violenti, degli incubi. Vede oggetti che vanno a fuoco. È posseduto dal delirio e dalla
tortura. A momenti diventa stupido e sembra che perda conoscenza. Dimentica tutto e poi
diventa furioso. Il delirio continua mentre sembra che dorma. Questi sintomi si manifestano
spesso nella congestione cerebrale, la violenta congestione cerebrale del bambino. Se è
in età di parlare, il bambino parlerà di colpi di martello in testa. In Belladonna anche il
bambino resta in profondo stupore, il profondo stupore dell’encefalite, con le pupille
dilatate, la pelle caldissima e secca, il volto rosso, le carotidi pulsanti. Alla fine, mentre lo
stupore progredisce, il bambino diventa pallido, il collo tirato indietro; in effetti, via via
che la base del cervello e il midollo sono presi dal male, i muscoli del collo si contraggono
tirando la testa indietro e il bambino gira la testa, gli occhi fissi e le pupille dilatate. Questo
stato psichico è associato alla scarlattina e alla meningite cerebro-spinale.
I disturbi psichici di Belladonna possono anche prendere la forma della mania acuta. Il
malato allora morderà il cucchiaio, abbaierà come un cane, commetterà ogni genere di atti
di violenza e potrà anche gettarsi dalla finestra. Bisogna trattenerlo, mettergli la camicia di
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forza. Ha il volto rosso, la pelle caldissima, e dice, a tratti, che brucia dappertutto o che la
testa gli brucia, e, effettivamente, la sua testa è molto calda. Nel frattempo, i piedi sono
freddi. La testa è calda, i piedi freddi; o piedi e mani sono freddi come il ghiaccio. Si
direbbe che tutto il sangue è affluito in testa. Ogni genere di «delusione» (1) e di
allucinazione è mescolata alla mania acuta: fantasmi, mostri orribili, oggetti strani e
soggetti deformati. Il paziente ha paura di oggetti immaginari cui vuole sfuggire. Nel suo
delirio, Belladonna vuole saltare dalla finestra, correre, sfuggire a coloro che lo sorvegliano.
Pensa che vogliano fargli del male. Durante tutto il periodo della mania acuta e durante
lo stato di delirio,tutte le manifestazioni psichiche patologiche sono caratterizzate dalla
violenza. Desiderio di distruggere. Il paziente Belladonna, nei suoi stati più acuti, deve
essere sorvegliato, dominato, e talvolta, legato. Nei testi questo stato è definito «di rabbia,
di furia». Il malato vuole commettere atti di violenza. «Geme. Invece di mangiare, tagliava
in due coi denti il cucchiaio di legno, rosicchiava il piatto, grugniva e abbaiava come un
cane. Un ragazzo molto malato correva attorno alla camera ridendo esageratamente». Riso
demenziale, sonoro, impetuoso. «Gettò lontano un pezzo di pane prendendolo per una
pietra. Si gira e si rotola nel letto con vera rabbia. Avversione per il rumore e la
compagnia». Aavversione per la luce; meglio nell’oscurità. A tratti, tra queste crisi di
violenza, sopraggiunge uno stato più passivo. Il tempo attivo è sempre quello della
violenza; ma c’è talvolta uno stato più passivo in cui il paziente resta seduto o coricato nel
suo letto; a strappare lenzuola e coperte o a rompere tutto quello che gli passa per le mani.
Se c’è un bastone, lo ridurrà in pezzi.
Nel corso di tutti i disordini, sia delirio, febbre o dolori, ha dei sussulti. Sussulta
quando dorme, come per una scossa elettrica. Proprio nel momento in cui si addormenta,
sente una sensazione che somiglia ad una scossa elettrica attraverso tutto il corpo.
«Sussulta di paura quando qualcuno si avvicina. Paura di cose immaginarie, che egli vuole
fuggire». «Una grande ansia» è un sintomo che in questo rimedio si ritrova dovunque. Nel
momento in cui esce da queste crisi di delirio o di convulsioni, sul volto del malato si legge
la paura . Il paziente è in grande eccitazione e anche la sua circolazione è in uno stato di
grande eccitazione; il movimento e l’emozione aumentano i battiti cardiaci.
Attraverso tutto questo, come sintomo caratteristico di Belladonna, si è potuto forse
mettere insieme l’ipersensibilità; è uno stato di iperestesia ed estrema irritabilità dei
tessuti. Si rapporta questo stato ad un’accresciuta irritabilità dei centri nervosi. Si sviluppa
allora l’iperacuità del gusto, dell’odorato e del tatto, una eccitazione del sensorio in
generale. Il paziente è sensibile alle impressioni. Sensibile alla luce, al rumore, al tatto,
agli urti. Il sensorio è violentemente eccitato. Predomina, come una delle caratteristiche
forse più rilevanti di Belladonna, un’eccessiva ipersensibilità nervosa, in contrasto con
rimedi come Opium che privano il paziente di ogni sensibilità. In Belladonna, più
congestione c’è e più c’è eccitazione. E tuttavia sono molto simili in tanti punti; molto
simili nell’aspetto, aspetto degli occhi, del volto; simili i loro stati psicologici. Se dovessi
1. Cfr. il cap. su Stramonium, dove Kent raffronta: illusione, allucinazione, e «delusione».
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 228
fare una prescrizione su uno stato patologico, la congestione cerebrale o l’aspetto esteriore,
senza tener conto dell’intensità dell’uno o dell’altro, non sarei capace di distinguere tra
Opium o Belladonna. Essi spesso si annullano a vicenda. Ma noi non facciamo una
prescrizione secondo la patologia; facciamo una prescrizione sui sintomi, dopo un’accurata
individualizzazione.
«Vertigine» che accompagna questa intensa eccitazione. Il paziente ha la vertigine
girandosi nel letto o movendo la testa. «Gli oggetti sembra che girino». «Vertigine con
pulsazione». Le pulsazioni o la vertigine aumentano movendo la testa. Il paziente sta a
letto; non può sollevare la testa. L’esagerata sensibilità si applica specialmente al cuoio
capelluto. Si nota soprattutto nella donna: non può sopportare i capelli alzati. Avviene
spesso nelle pazienti Belladonna: non tollerano di essere pettinate o di avere spazzolati i
capelli. Il cuoio capelluto è talmente sensibile che la paziente lascia i capelli sciolti sulle
spalle. «È come se le tirassero i capelli. Non vuole toccati i capelli». Nelle nature molto
sensibili, c’ è qualche rimedio che corrisponde ad un’estrema irritazione: come Hepar che
sviene per il dolore; come Nitricum acidum che non sopporta il rumore delle auto che
circolano nelle strade perché gli provocano violenti dolori; come Coffea i cui disturbi sono
aggravati dal rumore dei passi (era così sensibile al dolore che, pur stando al terzo piano,
il rumore di qualcuno che entrava nel portone aumentava intensamente le sue sofferenze,
sebbene nessun altro l’avesse sentito). Anche in Nux vomica, un rumore di passi aggrava il
dolore in tutto il corpo. Belladonna, nella propria natura, ha tutte queste sensibilità al
dolore. Ciò fa parte dello stato del suo sistema sensoriale che è accentuato in tutto il corpo.
Il paziente Chamomilla, ipersensibile al dolore, combatterà da sé sino alla fine: è inutile
manifestargli la propria simpatia; ma avrete pietà del paziente Belladonna, del paziente
Pulsatilla e del paziente Nitricum acidum.
Una curiosa modalità di queste ipersensibilità è anche la pronta reazione del malato. La
reazione al rimedio è così rapida e immediata che spesso, prima di avere il tempo di
girarmi, ho sentito il paziente che diceva: «Questo rimedio mi ha dato sollievo». In tanti
rimedi la reazione è lenta ma in Belladonna essa è intensificata. È così anche in Nux
vomica e in Zincum. Tale sensibilità è marcata quando si tratta di un caso molto acuto ma
a volte lo è anche quando il caso è più o meno cronico. Anche Cuprum è molto sensibile
dappertutto. Ha verruche sensibili; la pelle sensibile, polipi sensibili; tutto in lui è sensibile;
ed è così sensibile nella reazione che, se il rimedio è appropriato, rimedi parzialmente
indicati non agiranno; il paziente è talmente ipersensibile a tutto, che tutto fa troppo
effetto. La dose più piccola, la più benigna, la più semplice agisce troppo e tutto provoca
un aggravamento. Gli odori provocano un aggravamento, i rimedi ben scelti, invece di
guarire, disturbano. Cuprum attenua, calma questa sensibilità in maniera che i rimedi scelti
bene agiranno in modo curativo e a lungo. Esso non è adatto a questo stato di violenta
congestione che abbiamo descritto; in questo non somiglia a Belladonna; Cuprum non ha
la sensibilità associata alla febbre e ad una congestione attiva, con battiti e disturbi
circolatori; ma la possiede in uno stato cronico. Le donne e i bambini di questo rimedio
sono così sensibili che non suscitano compassione; è un rimedio che non è adatto neppure
agli isterici; è adatto piuttosto a quelli che sono perfettamente capaci di dominarsi.
Cuprum è così. Abbiamo rimedi adatti alle persone sensibili e soprattutto alle donne
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sensibili, sensibili agli odori e a tutte le influenze immaginabili. Il medico che si occuperà
di questi infelici mortali pazienti, che comprende la loro natura, percepisce le loro qualità
e allevia le loro sofferenze, guiderà la comunità, malgrado la reputazione che gli creano gli
altri medici che stanno ad osservarlo. Egli non deve essere uno di quelli che misurano
secondo il proprio metro; può essere un pachiderma, ma incontrerà pazienti ipersensibili.
Tale sensibilità è presente in quasi tutte le cefalee di Belladonna. Vi sono dolori come
pugnalate, dolori lancinanti, tutti in relazione con la congestione. Sono tutti aggravati dal
movimento, dagli urti, dalla luce, persino dallo sbattere delle ciglia, come dalle correnti
d’aria. Belladonna è indicato quando la testa ruota a destra e a sinistra; il paziente ruota la
testa perché il dolore è così intenso che non può stare fermo, sebbene il movimento faccia
aumentare il dolore. È per questo che un bambino a letto con un encefalite gira e muove la
testa, lanciando subito un acuto grido, il grido idrocefalico. Dopo un momento si sveglia,
comincia ad agitare la testa, e, ad intervalli brevissimi, lancia ancora il grido idrocefalico;
sta per sprofondare nello stupore, il collo tirato indietro, il volto rosso che presto diventa
pallido. Ha momenti di stupore, e durante lo stupore, si mette a gridare. Bisogna aver cura,
in tutte le malattie cerebrali, di non nutrire troppo il bambino, di non sovraccaricargli lo
stomaco, perché lo stomaco è debole. Egli non può digerire gran che e il cibo deve essere
leggero e scelto bene.
Grande pesantezza alla testa. La testa è come un grosso peso ed è tirata all’indietro. A
volte, quando sono colpite le meningi della parte superiore del midollo, si vede che la testa
è tirata indietro dalla contrazione dei muscoli del collo . Anche il paziente Belladonna
porta la testa indietro, ma lo fa volontariamente perché questa posizione spesso attenua le
violente cefalee. Il miglioramento dura finché il paziente tiene la testa indietro. Si aggrava
portando la testa in avanti, quando è seduto o quando è in piedi e si china. Sembra al
paziente che il cervello esca fuori dal cranio o che sia spinto in avanti. Questa posizione fa
aumentare talmente la cefalea che a volte, a detta dei pazienti, sembra una coltellata o una
martellata. Sensazione di chiodo o di martello, sensazione, di essere tagliuzzato o lacerato;
ma in tutte le cefalee pressione e pulsazioni. Queste sensazioni si intensificano quando il
paziente si alza.
Battiti; pulsazioni come se dei martelli colpissero l’interno della dolente scatola
cranica, sensazione descritta dai pazienti come se l’interno del cranio fosse un’unica piaga
colpita da martelli a ogni pulsazione. A volte quando i pazienti stanno tranquillamente
seduti o distesi, tutto questo si calma ma alzandosi essi provocheranno la ricomparsa delle
martellate. «Sensazione di dilatazione», è un’espressione usata spesso dai pazienti e che è
stata usata dagli sperimentatori. Una sensazione di espansione, come se la testa si allargasse;
come se ci fosse una pressione dall’interno all’esterno.
Tutte queste cefalee sono attenuate dalla pressione esterna: un semplice tocco o una
pressione improvvisa li aggraverà; ma una pressione che aumenta gradualmente, applicata
con cura alla testa, come la pressione di una fascia o di uno stretto berretto, le migliorerà.
Esse sono causate anche dall’esposizione all’aria fredda; si manifestano dopo essere
rimasti in piedi al freddo con la testa scoperta. A volte comparirà una cefalea grave
semplicemente dopo essersi tagliati i capelli. La congestione della testa per essersi tagliati
i capelli durerà per giorni con battiti e pulsazioni. La testa è talmente sensibile al freddo
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 230
che dopo il taglio dei capelli o dopo essere rimasto al freddo col cappello in mano si
manifesteranno otiti, disturbi respiratori e reumatismo. Di questo rimedio si può dire che le
affezioni delle diverse parti del corpo passano dalla testa e si propagano dall’alto verso il
basso. Dopo essere stati a capo scoperto, dopo aver esposto la testa al freddo, dopo essersi
bagnata la testa o essere incappato in un temporale, compariranno malanni, arrossamenti e
gonfiori.
C’è un malanno che se mai lo incontraste vi svierebbe... e non indovinereste mai quello
che sto per dirvi. I malesseri di Belladonna in genere migliorano col riposo e si aggravano
col movimento, ma esiste una specie di agitazione con un dolore lacerante che va dalle
anche alla parte inferiore delle gambe, molto sconcertante da vedere, che porta il paziente
a camminare senza posa. Nel momento in cui si ferma, il dolore ricompare. Esso si
manifesta ora con fitte che si propagano dall’alto in basso, ora con lacerazioni lungo i nervi
verso l’alto e verso il basso e si manifesta dopo avere preso freddo alla testa e non dopo
essersi bagnati i piedi. Le malattie di Aconitum e Pulsatilla cominciano dopo essersi
bagnati i piedi e si sviluppano dal basso verso l’alto; partono dai piedi e poi salgono e
colpiscono la testa. Le malattie di Belladonna cominciano dopo aver preso freddo alla
testa e vanno dall’alto verso il basso; a volte si localizzano alla testa, a volte al torace, a
volte allo stomaco; a volte sono concentrate all’addome, a volte all’utero e alle ovaie. Rhus
toxicodendron manifestano dei malesseri dopo essersi bagnato, ma si localizzano sulle
parti bagnate. Se si è bagnato le gambe, avrà un reumatismo alle gambe. Questa è una
discriminazione importante e deve essere fatta per quasi tutte le vostre prescrizioni.
L’omeopatia è questione di individualizzazione e si interessa alla maniera in cui i disturbi
si diffondono. Alcuni cominciano dalla parte destra e si estendono alla parte sinistra. Altri
cominciano nella parte più alta del corpo e vanno dall’alto verso il basso. In quest’ultimo
modo agisce il rimedio che stiamo esaminando. In alcuni rimedi, l’esposizione dei piedi a
una corrente di aria ghiacciata produrrà la cefalea ( Silicea), ma in Belladonna l’esposizione
al freddo produrrà la cefalea o una nevralgia agli arti inferiori. In Belladonna il dolore
che compare durante il riposo, è un’eccezione. Ciò prova ancora una volta come è
importante distinguere con molta precisione i sintomi generali dai sintomi particolari. Se
non conoscete i sintomi generali e quelli particolari, non sceglierete mai il vostro rimedio
in modo preciso. Le affezioni degli arti inferiori in questo caso sono sintomi particolari. Il
paziente e il suo stato generale migliorano col riposo; i sintomi del paziente migliorano col
riposo. Tutti quei sintomi dei quali si può dire che appartengono al paziente in sè
migliorano col riposo, ma i dolori agli arti inferiori, come li ho descritti, quei dolori
nevralgici migliorano col movimento e si manifestano col riposo. Questo non significa che
tutti i dolori degli arti inferiori migliorano col movimento; al contrario i dolori reumatici
migliorano invariabilmente col riposo e si aggravano col movimento. I dolori laceranti che
vanno dalle anche in giù, senza gonfiori, compaiono col riposo. I rimedi sono tutti ricchi di
particolarità ed è la valutazione di queste particolarità che ci permette di fare buone
prescrizioni.
In tutte le malattie di Belladonna non perdete di vista la congestione che va verso
l’alto. «Afflusso di sangue alla testa. Estremità fredde». Piedi freddi, mani fredde; testa
calda.
231
Il rimedio produce infiammazioni agli occhi. «Occhi brillanti. Pupille dilatate. Volto in
fiamme. Arrossamento intenso della parte infiammata». Infiammazione di tutti i tessuti
dell’occhio, delle palpebre, di tutte le componenti del globo oculare, con dolori
estremamente
violenti. Calore, rossore e bruciore. Queste tre caratteristiche fortemente rivelatrici,
che caratterizzano il rimedio nel suo insieme, si ritrovano nelle sue malattie oculari.
Pulsazioni, tumefazione, lacrimazione, intensi dolori; dolori tutti aggravati dal movimento,
e dalla luce. Intensissima fotofobia. «Lampi e scintille davanti agli occhi». Leggendo,
le righe sembrano sinuose. «Debolezza della vista o vera cecità». Congestione intensa e
sensazione di replezione di tutte le parti dell’occhio. «Apoplessia della retina. Occhi
semichiusi sporgenti, con sguardo fisso». Vedrete questo nel lattante quando è coricato in
stato di stupore, con una congestione cerebrale, gli occhi semichiusi, il volto in fiamme e
intensamente caldo, che gira la testa da una parte all’altra; se questo dura parecchi giorni,
il volto diventa pallido e il collo è tirato all’indietro. In queste congestioni, quando il
bambino è a letto con gli occhi semichiusi, non ha quasi battito di ciglia. «Nevralgie
orbitali. Occhi che escono dalle orbite, con pupille dilatate. Infiammazione del nervo
ottico e della retina. Occhi congestionati e rossi».
Un altro sintomo degli occhi è lo strabismo. Non è uno strabismo che compare
gradualmente e che avrà bisogno delle cure del chirurgo, ma uno strabismo che si
manifesta con l'iperemia cerebrale, durante la congestione in cui la testa gira da un lato
all’altro e le pupille sono dilatate, le carotidi pulsanti, quando il volto è imporporato e il
calore intenso. Dopo uno o due giorni, l’occhio comincia a girare in dentro ed ecco che il
bambino diventa strabico. Questa è un’indicazione in più per Belladonna. A volte nel
decorso di una grave congestione cerebrale, lo strabismo persiste e allora Belladonna può
essere il rimedio appropriato. Tutti i casi comparsi in seguito a disturbi circolatori devono
essere trattati con rimedi. Non bisogna mai mandarli dal chirurgo. Persistendo essi per
qualche tempo, anche mesi, non saranno guariti meno da rimedi ben scelti, mentre quelli
che compaiono gradualmente, come gli strabismi congeniti, non miglioreranno con i
rimedi. Lo saranno solo i casi spasmodici che sono associati alla congestione cerebrale e
ne derivano. In relazione con la congestione epatica e con la duodenite, c’è l’ittero delle
congiuntive.
Nelle otiti che si avviano alla suppurazione, raramente Belladonna è utile. Bisogna
allora cercare dei rimedi dall’azione profonda. Ci può essere dolore, sensibilità alla
palpazione, tutti i caratteri dell’infiammazione; ma i casi che richiedono Belladonna
raramente arrivano alla suppurazione.
E arriviamo ora alle mucose, a quelle del naso, della bocca, della gola, della laringe,
dell’apparato respiratorio, a quelle che arrivano all’orecchio attraverso le trombe di
Eustachio, e riscontriamo un’altra forte caratteristica di Belladonna che segue la maggior
parte dei suoi disturbi: una grande secchezza, una sensazione di secchezza. Secchezza del
naso, della bocca, della lingua, della gola, del torace e segni di secchezza quali la tosse
secca e i sintomi spasmodici. Questi segni sono molto generali; la secchezza aumenta con
i sintomi del naso, la corizza e quelli della gola, la tosse; la secchezza delle mucose si
riscontra quasi sempre. Lo stesso avviene per Phosphorus. Quando Phosphorus ha il mal
di gola, c’è la secchezza della bocca, della lingua e delle vie respiratorie. È un sintomo
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 232
generale del tratto respiratorio. E poi vi è la corizza con molti starnuti. «Pizzicore, bruciore
al naso». Sensazione di grande calore al naso. I sintomi generali della corizza sono
rappresentati da intenso arrossamento del volto, da intenso calore; la testa è caldissima e le
estremità fredde; forte cefalea causata dalla secchezza. La secchezza in se stessa è a volte
causa di dolori perché la secrezione naturale delle mucose è bloccata. Ogni volta che si
sopprime la secrezione, si ha la febbre e, in Belladonna, la temperatura è alta. La
soppressione della secrezione avviene con febbre, con calore, arrossamento e bruciore; il
volto è rosso e brucia; il volto e la testa sono caldi e le estremità fredde. Il testo delle
sperimentazioni dice: «cefalea da far impazzire, conseguente alla soppressione di un
catarro».
In un clima come il nostro, la maggior parte delle persone, durante l’inverno, col
freddo e il cambiamento di temperatura, ha più o meno secrezioni mucose dal naso, dagli
occhi e dalle vie respiratorie. Durante queste secrezioni, essi stanno meglio. A un tratto le
secrezioni si fermano e tutte le mucose diventano secche: allora state in guardia. Questo
provoca una cefalea pulsante, battente, terribile, da far impazzire. Belladonna non è così
efficace nei vecchi catarri dove c’è una secrezione di muco giallo e denso. Lo stato
catarrale nel quale è utile Belladonna è semplicemente l’esagerazione della secrezione
liquida biancastra. Quando la secrezione è stata gialla e densa, e poi, in seguito ad un colpo
di freddo, si è fermata ed è sopraggiunta una corizza, Belladonna non è efficace. Tenete
sempre in mente che, per la soppressione di un catarro, bisogna scegliere un rimedio che
rientra nel quadro dei sintomi soppressi. È per questo che il rimedio per le secrezioni verdi
giallastre e dense, deve essere Mercurius, Sulphur o Pulsatilla; con essi rientrate nella
gamma dei rimedi capaci di ristabilire una secrezione e, allo stesso tempo, cominciare una
cura sullo stato dei tessuti, e così potrete lasciare l’ammalto in condizioni migliori.
Violenti dolori alla faccia. Dolori che strappano, lacerano; dolori pulsanti. Dolori alla
faccia, più forti dal lato destro, aggravati da una scossa, con molto calore, carotidi pulsanti,
testa caldissima, sopraggiunti in seguito ad esposizione al vento freddo o ad una corsa nel
vento freddo. Belladonna ha guarito delle paralisi, ma per le paralisi facciali dopo una
corsa nel vento freddo, il rimedio è generalmente Causticum. Spasmo dei muscoli del
volto. Tic straordinari alla faccia. Erisipela del volto, d’un rosso brillante che tende
progressivamente al porpora, purché sia accompagnata dalla temperatrura. Nelle nevralgie
quando sono violente, c’è quasi sempre congestione del volto che sarà rosso brillante.
Nelle malattie zimotiche, mentre lo stato febbrile si intensifica e la formula ematica ha
sempre di più le caratteristiche dell’infezione, il volto passa dal bistro ad un aspetto
chiazzato come si osserva in Baptisia, più marcato in Baptisia che in Belladonna. «Faccia
rossa con calore ardente». I denti sono sede di molti dolori e di congestioni dello stesso
carattere. Denti sensibilissimi.
La lingua è una classica lingua secca, come succede alle mucose in genere. Bocca
secca; lingua secca; lingua gonfia, pendente, secca e dura come il cuoio. La perdita della
sensibilità, del gusto, della forza muscolare della lingua e l'afonia, sono tutte caratteristiche
di Belladonna. «Debolezza paralitica della lingua; tremito della lingua quando la si
mostra». A causa della debolezza, quando la si tira fuori, la lingua duole. Il paziente
Belladonna febbricitante, in pochissimi giorni si indebolisce molto, è completamente
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esaurito; ha una debolezza quasi paralitica. Quando alza la mano e la tiene tesa un
momento, essa trema. Ciò che si riscontra nei riguardi della lingua è solo la localizzazione
di ciò che si riscontra dappertutto. Tremito causato dalla congestione dei centri nervosi.
Erezione delle papille con colore rosso brillante della lingua. La lingua nella scarlattina è
d’un rosso brillante. Essa è rosso brillante anche nella iperemia cerebrale con erezione
delle papille. Quando ho trattato Arum triphyllum vi ho detto che la sua lingua era
paragonata ad una fragola. Per Belladonna è la stessa cosa. La lingua è rossa come una
fragola e le papille si sollevano assumendo l’aspetto dei semi della fragola. «Riga rossa in
mezzo alla lingua, larga e ancora più larga verso la punta. Lingua col centro bianco e i
bordi rossi». La lingua bianca non è una cosa rara nelle affezioni cerebrali. Nei disturbi
cerebrali, su tutta la superficie della lingua, si osserva una patina spessa, bianca, lattiginosa,
come una delicata pelliccia. «Secchezza della lingua con sete». «Secchezza della lingua
senza sete».
In Belladonna, come vedremo quando arriveremo allo studio dei sintomi gastrici, c’è
molta sete. A volte il paziente desidera grandi quantità di acqua, a volte, come Arsenicum,
solo quella per inumidirsi la bocca, ma in continuazione. Il desiderio di bere poco e spesso
è in Belladonna una caratteristica normale. Giusto quella necessaria per inumidire la
lingua, la bocca e la gola secca. Le fosse nasali posteriori sono secche; il muco che ne
fuoriesce è appiccicoso, vischioso, scarso e bianco, oppure, se cambia un po’ colore,
diventa sanguinolento. Ma non ho ancora parlato delle secrezioni ematiche e delle
emorragie del rimedio. Prima di finire vedremo che è un rimedio emorragico e che le parti
affette sanguinano facilmente. Vi sono perdite ematiche dagli occhi, dal naso, dalla gola,
dalla laringe, dal torace, dalla vescica e dall’utero. Le ulcere sanguinano. Vi sono piccole,
minuscole ulcere in gola non più grandi di una testa di spillo. E piccole afte che
sanguinano.
Infiammazione aftosa della gola; però la maggior parte delle angine è caratterizzata da
una mucosa secca e rossa. Grande tumefazione. Gola estremamente sensibile; ipertrofia;
incapacità di produrre saliva.Notevole dolore nell’inghiottire con grande sensibilità delle
parti circostanti nelle angine e nell’infiammazione della gola. Tonsillite e gonfiore delle
tonsille, con volto rosso, calore intenso, carotidi pulsanti, temperatura alta comparsa dopo
aver preso freddo. Pilastri del velo palatino e faringe rosso scuro. Palato molle e tonsille
ipeetrofiche. Dolore alla deglutizione soprattutto di liquidi. Parola poco chiara. «Come se
avesse un boccone in gola» per il gonfiore delle tonsille. Sensazione di qualcosa che gratta
e continui raschiamenti in gola. La faringe e la laringe sono molto spesso in stato di
spasmo, in parte per la secchezza e in parte per l’estrema sensibilità dei loro nervi.
Contrazione della gola nell’addormentarsi e tossendo. Spasmi all’esofago. «Contrazione
spasmodica della gola». Contrazioni che sono spasmodiche. Spasmi alla laringe, alla
faringe, alla gola. Belladonna ha dolori spasmodici nelle parti affette, come se fossero
strette fra le dita. La sensazione di contrazione è risentita nell’utero; è uno spasmo. È
risentita al fegato; al cervello, in gola. Scosse e contrazioni muscolari, con violenti dolori,
nelle parti affette. Questa è una caratteristica rivelatrice di Belladonna. Talvolta i pazienti,
nell’incapacità di descrivere quello che sentono, diranno: «Dottore, sento una contrazione
qua dentro».
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 234
La costrizione, che compare durante l'angina, si manifesta esattamente al momento
della deglutizione dei liquidi o dei solidi; essa costringerà gli alimenti e le bevande a
risalire in alto fino al naso e, a volte, li farà uscire dal naso. Alcuni rimedi possiedono
questo sintomo a causa di una condizione paralitica, perché i muscoli della deglutizione
sono paralizzati e non facilitano la normale contrazione che spinge gli alimenti verso
l’esofago; è per questo che gli alimenti sono spinti nel naso e provocano lo strozzamento.
Belladonna, nelle fasi acute, si distinguerà, con i suoi spasmi e il suo tipo di infiammazione,
da Lachesis nel quale i sintomi di cui sopra sono la conseguenza di una paralisi
postdifterica,
e da Alumina che ha lo spasmo dell’esofago. In Lachesis e Alumina, tali sintomi
si sviluppano lentamente, mentre in Belladonna sono precoci. La fase irritativa è all’inizio
della febbre. Durante il decorso c’è una diminuzione. Rapida formazione di afte sulle
tonsille. Con l'angina che abbiamo descritto troverete quasi sempre un aumento di volume
e l’infiammazione, o l’indolenzimento, delle linfoghiandole sottomascellari e cervicali.
L’indolenzimento delle linfoghiandole accompagna in modo del tutto normale l'angina di
Belladonna.
Una caratteristica curiosa che si ritrova in tutte le diverse specie di febbri di Belladonna
è il desiderio irresistibile di limoni e di succo di limone. Sembra che la limonata a volte
faccia bene. Nelle malattie acute, quando i pazienti hanno forte desiderio di limoni, questi
fanno loro bene. Spesso hanno un violento desiderio per certi alimenti o bevande. Non
bisogna essere intransigenti al punto da proibire loro la birra che desiderano tanto, durante
le sofferenze acute. «La sete con desiderio di acqua, si trasforma in sete con desiderio di
birra». Sete con desiderio di bevande che non si approverebbero neppure per individui in
buona salute. «Sete eccessiva con desiderio di acqua fredda.»
Ci sono allo stomaco e all’intestino degli stati flogistici che si possono raggruppare in
uno solo. Dolore, bruciore, fastidio, dilatazione; sensibilità alle scosse, al più leggero
movimento, alla più debole pressione. «Gastralgia che si propaga alla colonna vertebrale».
Gastrite dopo aver preso freddo, con intenso calore e molto bruciore. I bambini hanno
coliche violente e forti crampi. La faccia è rossa e calda; il dolore si attenua solo
chinandosi in avanti. In alcune circostanze eccezionali, si attenua chinandosi all’indietro;
Belladonna somiglia allora a Dioscorea. Una madre scopre che tenendo la mano sul
bambino la colica si calma. È come Colocynthis: ma Colocynthis non ha temperatura alta
e non ha molta sete; un dolore in un punto limitato, un’intensa colica addominale che
migliora piegandosi in due o chinandosi su qualcosa di duro, questo é Colocynthis. In
questo caso, su questo solo gruppo di sintomi, si può prescrivere Colocynthis.
«Forte dolore alla regione ileo-cecale; il paziente non sopporta il minimo contatto,
neanche quello delle coperte». Vi sono casi in cui Belladonna è il rimedio per l’appendicite.
Belladonna ha disturbi dissenterici. Diarrea con feci liquide poco abbondanti; il
paziente deve fare molti sforzi che fanno arrossare il volto. Calore, rossore e bruciore del
volto e della testa. Estremità fredde e testa caldissima. Molti sforzi con feci poco
abbondanti. «Contrazione spasmodica dello sfintere anale, in caso di emorroidi». Emorroidi
con dolori violenti, intenso rossore e molto gonfiore e infiammazione; elevato grado
di infiammazione; non si può toccare il paziente che deve restare disteso con le gambe
distanti l’una dall’altra; le emorroidi sono dolenti e sede di penosi bruciori.
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Nessun rimedio ha come Belladonna una maggior irritazione della vescica e del tratto
urinario in tutta la sua lunghezza. Il bisogno di urinare è costante. L’urina esce goccia a
goccia e provoca un’intenso bruciore lungo tutta l’uretra. L'intero tratto urinario è in uno
stato di irritazione. Belladonna ha guarito cistiti. Con l’irritazione e la congestione, c’è
tutta la sensibilità alla pressione che riscontriamo in qualsiasi altra parte del corpo, quando
Belladonna è indicato; il paziente è sensibile alle scosse. Stato di irritabilità psichica e di
tutto il sistema nervoso. «Tenesmo della vescica. Dopo aver urinato si siede e fa degli
sforzi», mentre soffre orribilmente. La quantità di urina è diminuita ; c’è ematuria, a volte
esce solo sangue, o piccoli grumi di sangue. Una considerevole quantità di sangue
contenuta nella vescica esce in piccoli grumi. «Si direbbe che mescolata all’urina ci sia
polvere di mattoni che forma delle striature. Urina fortemente acida».
C’è ritenzione spasmodica dell’urina e incontinenza urinaria. Nei disturbi cerebrali
l’urina esce goccia a goccia. Esce goccia a goccia anche dormendo. Il paziente sogna di
urinare e senza rendersene conto, contemporaneamente, urina. Ritenzione urinaria dopo
uno «shock» o per iperemia cerebrale o dopo il parto. Vescica piena; molto dolore; molta
sensibilità. Il paziente lascia sfuggire l’urina goccia a goccia stando in piedi o camminando;
oppure a volte l’urina viene fuori per effetto di un semplice movimento. Il bisogno è
imperioso e improvviso. Appena nella vescica si raccoglie un po’ d’urina compare il
bisogno improvviso e doloroso di urinare.
La maggior parte dei disturbi ha sede nel collo della vescica ed è di natura spasmodica.
Il paziente percepisce la contrazione spasmodica. Al momento dello stimolo e in altri
momenti, si verifica lo spasmo del collo della vescica: per «shock», freddo, ansia, disturbi
psichici. Invecchiando o in occasione di una infreddatura, o se c’è molto freddo, le donne
non trattengono le urine, come Dulcamara e Causticum. Dormendo sussulta e bagna il
letto. Fa un sogno spaventoso che provoca un sussulto e bagna il letto. Nell’addormentarsi
un’improvvisa scossa elettrica traversa il suo corpo e bagna il letto. Belladonna è ricco di
piccole particolarità strane come queste; in realtà esse non fanno che rivelare lo stato
spasmodico generale dell’intera costituzione di Belladonna. Noi assistiamo a fenomeni
curiosi: l’irritabilità di tutte le parti del corpo e in particolare quelle degli sfinteri, delle
fibre circolari che stringono come in una morsa il collo della vescica e l’orifizio vaginale;
la contrazione degli organi tubolari. La contrazione uterina. Qui, ci troviamo di fronte ad
un carattere molto particolare di questo rimedio: la contrazione localizzata al collo della
vescica.
Belladonna colpisce la donna più dell’uomo; ci sono più sintomi e malattie relativi agli
organi sessuali femminili, al parto, alle ghiandole mammarie; e, nel periodo della
gestazione, vi sono molti disturbi che richiedono Belladonna. Per la donna sensibile e
nervosa, per la donna dalle fibre muscolari irritabili, è veramente un rimedio importante. A
carico dell’apparato genitale maschile, abbiamo appena qualche sintomo serio, mentre ne
abbiamo molti, alcuni dei quali molto penosi, a carico degli organi genitali femminili. Essi
esprimono una grande sofferenza e una grande eccitazione. Gli organi sono sensibili;
l’utero e le ovaie sono iperemiche, dolenti alla palpazione, sensibili agli urti. L’utero è
irritabile, fino a quando non aumenta di volume e diventa dolente e sensibile alla
palpazione.
Talvolta resta in questo stato dopo il parto. Oppure, dopo ogni periodo mestruale, è un
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 236
po’ più voluminoso di prima e rimane così. Non torna normale, ma resta congestionato e la
donna, durante tutto il periodo intermestruale, ha le stesse sensazioni che avrebbe se
avesse le mestruazioni. Sensazione di indolenzimento; sensibilità agli urti. Il flusso
mestruale è abbondante e contiene dei grumi.
Ma la caratteristica che colpisce di più è l’emorragia uterina. Emorragia uterina per
congestione, con spasmi e con grande sensibilità. L’utero si contrae con violenza, donde la
contrazione spasmodica. La caratteristica del flusso di Belladonna è un grande
indolenzimento
con un flusso copioso di sangue rosso brillante mescolato a grumi. In questo
Belladonna somiglia a Sabina. Questi due rimedi possiedono queste caratteristiche ad un
grado elevato. L’utero si riempe di un coagulo; compare allora una contrazione come
quella del parto che lo espelle; per un momento vi è un abbondante flusso di sangue; poi si
ripetono le contrazioni come quelle del parto e provocano l’espulsione dei grumi e
riprende di nuovo il flusso di sangue. Il sangue si coagula rapidamente e l’emorragia è
accompagnata da una grande spossatezza. Una tale emorragia avviene quasi sempre senza
ragione, ma può anche essere la conseguenza di un aborto. Belladonna è un rimedio di
grande valore per frenare l’emorragia relativa ad un aborto o ad una qualsiasi causa,
quando sono presenti i sintomi di ipersensibilità. La paziente è sensibile all’esplorazione,
sensibile alle scosse; la stessa paziente è in questo stato di ipersensibilità irritabile, di
grande eccitazione nervosa che si manifesta sia in stato di veglia che nel sonno, spesso con
la febbre. Emorragia con stato febbrile, ma di solito l’emorragia sostituisce la febbre e, in
genere, se c’è l’emorragia, la temperatura scende.
È un rimedio importante anche per le emorragie post-partum. Il sangue è caldo.
Emorragia con contrazione dell’utero a clessidra. Non è raro che la placenta sia presa da
una contrazione a clessidra che provoca un’emorragia che proviene dalla parte inferiore; il
flusso sanguigno è copioso. Belladonna rilassa queste contrazioni a clessidra.
Gli appartiene però anche la più violenta dismenorrea. I dolori sono come quelli del
parto. Dolori del parto spasmodici. Le contrazioni circolari sono in Belladonna la forma di
contrazioni più comune. Tutte le fibre dovrebbero prendere parte alle contrazioni
uniformemente
e uniformemente svolgere il loro compito facendo così sopportare al contenuto
una pressione graduale. In Belladonna è come se una corda passasse attorno all’utero
stringendolo e impedendogli di fare il suo lavoro. È quello che avviene nella sua
dismenorrea.
Vi sono violente contrazioni delle fibre circolari che la donna spesso descriverà come
una sensazione di corda che afferra l’utero. Esso sembra stretto da qualcosa. Belladonna è
ricco di spasmi, di emorragie, di stati di irritazione e indolenzimenti; gli organi sono
ipersensibili al dolore e la donna è terribilmente eccitata e sconvolta dal dolore.
Inoltre, vi sono dolori ovarici. Belladonna agisce in molti casi sul lato destro. È
normale che l’ovaio destro sia più sensibile del sinistro, o che il destro sia completamente
colpito mentre il sinistro non lo è per niente. Così avviene al lato destro della gola e, a
volte, al lato destro di tutto il corpo. «Dolori ovarici alla comparsa delle mestruazioni.
Dolori alla regione pelvica, che compaiono improvvisamente e cessano improvvisamente
». I dolori caratteristici di Belladonna arrivano all’improvviso, durano a volte pochi
secondi e scompaiono all’improvviso.
Dolori per congestione uterina. Metrite acuta. «Aumento di volume dell’utero con
237
periodico bearing-down spasmodico». Può esserci facilmente anche un rilassamento di
organi. L’utero congestionato è aumentato di volume, è pesante, mentre i piccoli legamenti
sospensori si sono allentati, affaticati, indeboliti, si sono stirati e allungati; l’utero già
dilatato e appesantito, tira continuamente verso di loro, creando la sensazione descritta
dalle donne come «bearing down», come se l’utero stesse per uscire. A volte la si paragona
ad una sensazione di imbuto. Sono queste le espressioni usate dalle donne che soffrono di
prolasso. Tale rilassamento è comune ad un gran numero di donne intossicate dalla segale
cornuta. L’utero si abbassa e si intravede tra le labbra. Un prolasso in cui sembra che tutti
gli organi debbano uscire è un sintomo frequente, ed è accompagnato da scosse che
aggravano lo stato della paziente. Gli organi sono molto sensibili. L’utero è fortemente
indolenzito, con una sensazione di pesantezza. Ho visto donne sedute con le gambe
divaricate tanta era la sensibilità del collo dell’utero che sporge dalla vulva. «Deve restare
seduta; non può distendersi».
La maggior parte dei pazienti Belladonna non riesce a sopportare la posizione distesa,
che provoca la tensione dei muscoli addominali. Quando sono coricate, esse devono
sollevare gli arti inferiori per rilassare i muscoli. Devono sedersi o stare piegate. Grande
sensibilità degli organi. Gli organi genitali premono e spingono. In Belladonna vi è ogni
genere di posizioni, di aggravamento o miglioramento relativi ai diversi muscoli colpiti.
Alcune malate si sentono più a loro agio distese invece che sedute. Quasi tutte si aggravano
stando in piedi. Alcune si sentono meglio stando sedute con le gambe divaricate. Alcune
stanno peggio chinandosi molto in avanti. Quando una paziente è seduta su una sedia, non
può chinarsi troppo in avanti o indietro senza aggravare le proprie sofferenze, talmente
sensibili e gonfi sono gli organi. La paziente si aggrava col movimento, o con le scosse,
l’eccitazione la aggrava e anche lo sbattere di una porta perché le scuote i muscoli. Tutto
questo dimostra quanto siano sensibili gli organi irritati. A carico dell’apparato genitale
esterno e interno e delle ovaie vi sono anche bruciori, contrazioni e grande calore. Spesso
ci sono dolori taglienti; questi dolori sono di solito l’amplificazione dei movimenti
convulsi e delle contrazioni e di tutto quello che si definisce spasmo, particolarmente
quelli delle fibre circolari.
Belladonna è adatto alle donne incinte estremamente sensibili o pletoriche, che hanno
una congestione quando prendono freddo, hanno l’indolenzimento degli organi genitali, e
la minaccia di aborto; o che hanno una emorragia durante e dopo un aborto. Belladonna è
ugualmente utile alle donne vigorose, pletoriche, dal volto colorito, che si sono sposate
tardi e sono rimaste incinte; queste donne al momento del parto hanno le fibre muscolari in
tensione. L’utero non si rilassa. Le malate hanno molto caldo e sono congestionate; sono
sovreccitate; sensibili al contatto e agli urti. Subito segue il rilassamento. Non ci si può
aspettare un parto facile, perché le donne che si sposano a 28 o 30 anni o dopo hanno un
travaglio lungo.
Vi è una caratteristica molto marcata delle emorragie e dei flussi: il sangue è caldissimo.
Durante il parto vi sono fiotti di sangue caldo. Dopo un aborto, avviene lo stesso.
Perdita di lochi caldissimi con ipersensibilità e indolenzimento degli organi. Sensibilità
alla pressione. Ci può essere, concomitante al parto, la mastite. Febbre per la montata
lattea. Indicato quando i seni diventano caldi e sensibilissimi al contatto. La partoriente
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 238
non può girarsi nel letto e non può sopportare che il suo letto venga scosso; ha il volto
congestionato e le carotidi pulsanti; ha la febbre e una intensificata sensibilità in tutto
l’organismo. Il seno è fortemente indurito; è duro come una pietra. Belladonna farà sparire
il dolore al seno in poche ore. Farà sparire la congestione e allevierà tutte le sofferenze.
Quando c’è semplice mastite, senza alcun sintomo generale, somministrate Phytolacca.
Laringite. Vi si riscontra una contrazione con soffocazione. Comincia con una sensazione
di escoriazione alla gola, un dolore cocente, come qualcosa che gratta, e la formazione
di muco. Dopo molti raschiamenti, il muco risale un po’ in gola ma, prima che il
paziente cominci a tossire, è già secco. C’è dolore cocente e afonia. Appena il paziente
tenta di addormentarsi, ricompare la contrazione alla gola. Raucedine, escoriazione e
contrazioni in gola. Laringite con ipersensibilità. «Crisi improvvisa di raucedine»; ogni
movimento o il minimo tentativo di parlare, il minimo sforzo di muovere la laringe, il
minimo contatto, provocano dolori. Il movimento della testa all’indietro o da un lato
all’altro, provoca dolore e tosse. Il paziente sta peggio se deglutisce. Quando il bolo
alimentare passa dalla bocca all’esofago, il paziente risente il dolore su una vasta superficie:
è la laringe. La voce cambia. Un momento ha un tono e il momento seguente un altro
tono. Ora è roca e ora stridente. Ci può essere totale afonia: il paziente è incapace di
emettere alcun suono. «Spasmi della laringe simili a quelli del crup», ma senza membrana.
C’è semplicemente una laringe secca, scoperta, con sensazione di escoriazione e di
qualcosa che gratta, uno stato flogistico. Questo è l’aspetto della laringite acuta; essa
compare all’improvviso. Il respiro è corto, rapido e doloroso, spesso asmatiforme. Si
instaura uno stato asmatico con respirazione spasmodica. Questi sintomi sembra che si
estendano all’intero torace. Oppresssione toracica. Asma col tempo umido e caldo.
La tosse di Belladonna è causata dalla contrazione della laringe. Come se nella laringe
fosse scivolato un granello di qualcosa; un po’ di polvere, un pezzettino di cibo o una
goccia di acqua entrati nella laringe fanno tossire il paziente. «Tosse secca spasmodica.».
Tosse violenta. Tosse notturna. Il paziente tossisce quando è disteso, più di notte che di
giorno. La tosse è spasmodica, abbaiante, breve. Belladonna è il rimedio per la pertosse,
con spasmi alla laringe che causano l’accesso e la difficoltà respiratoria. Alla fine, dopo
molta tosse, il risultato del violento tumulto che avviene nelle vie respiratorie sotto
l’effetto della tosse, è l’espettorazione di un po’ di sangue o di un po’ di muco, il paziente
per un momento si calma e smette di tossire. Ma durante il periodo di riposo, la laringe, la
trachea e le vie respiratorie diventano sempre più secche, e alla fine cominciano a
solleticare; allora arriva lo spasmo come se vi partecipassero tutte le vie respiratorie, poi
c’è l’accesso di tosse, la soffocazione e, a volte, il vomito. Infine, il paziente emette un po’
di muco e la tosse cessa. È così che si presenta la tosse di Belladonna, simile a quella della
pertosse; ma, nell’intervallo tra gli accessi, c’è una costante secchezza. Ecco perché questa
tosse è detta parossistica.
Oppressione toracica. Indolenzimento del torace. Il bambino di Belladonna piangerà
nell’istante in cui sente lo stimolo della tosse, perché sa quale grande sofferenza gli
provocherà. Il torace gli fa così male che il bambino ha paura di tossire e piange. Il pianto
del bambino ci segnala l’accesso di tosse in arrivo. Esattamente come Bryonia, Hepar e
Phosphorus, che hanno questa caratteristica più degli altri rimedi. Nel torace c’è bruciore
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e una violenta congestione. Con tutti questi malesseri toracici, c’è la tosse spasmodica,
secca, sfibrante, soprattutto di notte.
Questo rimedio cura la polmonite e la pleurite. Sono sicuro che ognuno di voi può fare
la descrizione esatta di una polmonite o di una pleurite Belladonna. Sono sicuro che
conoscete così bene il malato che non ho bisogno di descriverlo, di descrivere la
congestione,
i sintomi della testa, il rossore o il bruciore del volto; ma per la pleurite vi confiderò
un segreto: Belladonna preferisce il lato destro. Forte dolore, estremo indolenzimento
della parte affetta, il paziente non può restare coricato sul fianco malato, e sta peggio se
qualcuno scuote il letto: e questa è la pleurite Belladonna. Anche Bryonia preferisce il
lato destro, ma il malato Bryonia si deve coricare su questo lato, ha bisogno di premere su
questo lato, non è così sensibile alle scosse, non ha l’intenso calore, né le pulsazioni né il
bruciore. Qualsiasi malattia incontriate, dovete individualizzarla in questa maniera. Non
c’è altra maniera di praticare l’omeopatia.
Ricordatevi che in tutti gli stati flogistici ci saranno: battiti, un grande calore, rossore,
bruciore, dolore alla palpazione e sensibilità alle scosse. Ciò significa che Belladonna non
può coricarsi sulla parte infiammata; mentre Bryonia sta meglio coricandosi sulla parte
infiammata. Tutte le arterie pulsano. C’è un congestione violenta, la sovreccitazione dei
vasi. Tali sintomi sono presenti in tutte le congestioni e in tutte le infiammazioni.
Belladonna guarisce il reumatismo infiammatorio, quando tutte le articolazioni o un
gran numero di esse sono gonfie, calde, rosse e bruciano. Nel reumatismo, riscontriamo
dovunque un grande calore, il rossore, il bruciore, con la stessa ipersensibilità del paziente
nel suo insieme e l’ipersensibilità delle articolazioni alle scosse date al letto. Il paziente
vuole rimanere coricato perfettamente immobile; sta molto peggio movendosi ed ha la
febbre alta. A volte, nel reumatismo infiammatorio, quando la temperatura è alta, c’è
anche il delirio. Ma i tratti caratteristici sono il gonfiore delle articolazioni con
l’arrossamento
e la grande sensibilità ai movimenti e alle scosse. Belladonna è indicato specialmente
per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi,
anche poco, non sopportano le correnti d’aria, non amano aver mosse le coperte e stanno
meglio col calore. Nel reumatismo, la vera impronta, il vero carattere di Belladonna è
quello di tutti gli altri disturbi. È stato lo sperimentatore che ha dato a Belladonna questo
carattere; è il paziente che dà questo carattere alla malattia quando ne è colpito; e la Legge
della Similitudine si realizza solo quando i due caratteri coincidono; allora il rimedio
annienta la malattia.
Artrite che si manifesta dopo aver esposto improvvisamente al freddo una particolare
articolazione. Oppure un’articolazione si infiamma dopo un grave raffreddore. È l’affezione
che si localizza. Può trattarsi di qualsiasi articolazione perché Belladonna le colpisce
tutte. L’esposizione improvvisa al freddo, negli individui pletorici, è una delle cause
principali delle malattie di Belladonna. Nei casi cronici, il fatto di prendere freddo localizza
o crea un disturbo o aggrava una malattia che si manifesta nel punto più debole. Le persone
robuste prendono un raffreddore nasale, da dove facilmente rigettano l’infezione. Spesso
potete dire ai soggetti deboli di salute: «Il vostro raffreddore vi colpisce adesso dove siete
più deboli. Se soffrite di fegato, il vostro raffreddore si fisserà al fegato», ecc; «ma quando
starete meglio, prenderete come tutti un raffreddore nasale». Le persone in perfetta salute
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 240
raramente si raffreddano; ma non ce ne sono molte, sono così rare che non ne vediamo
spesso; e l’intasamento del naso, lo starnuto, la secrezione nasale sono semplicemente i
mezzi usati dalle persone in buona salute per sbarazzarsi di un raffreddore.
Riscontriamo delle convulsioni agli arti che fanno parte dei sintomi generali. Possono
essere sede di convulsione tutti i muscoli degli arti e quelli di tutto il corpo. I bambini
hanno delle convulsioni con le cefalee, con l'iperemia cerebrale e l’irritazione del cervello.
I bambini pletorici hanno convulsioni dopo che hanno preso freddo; gli arti sono le parti
che sono maggiormente in grado di rivelare gli sforzi convulsivi dei muscoli. Crampi
violenti. Tutti gli arti sono presi da movimenti convulsivi. A volte gli spasmi sono atonici,
a volte tonici. Talvolta le convulsioni possono fare flettere gli arti o distenderli
all’improvviso;
a volte proiettano il corpo all’indietro, nella posizione detta opistotono, o lo piegano
in avanti, realizzando l’emprostotono. La maggior parte dei disturbi di Belladonna
migliorano
rimanendo immobili. I dolori stiranti, le pulsazioni, le infiammazioni suscitano nel
paziente il desiderio di assoluto riposo e col movimento si aggravano.
In Belladonna la ripugnanza e l’avversione per il più piccolo movimento sono normali
e sono altrettanto forti in Bryonia. Belladonna ha organi talmente sensibili che i movimenti
prodotti dalla parola sono dolorosi e la vibrazione della voce fa dolere le parti colpite.
Una persona che ha la voce forte, la voce di basso, difficilmente immagina la vibrazione
che produce; quella di una voce femminile è molto minore, eppure ho potuto osservare
nella donna talmente marcato l'aggravamento causato dal movimento e quello causato
dalle scosse, che la sua stessa voce le sembrava il pestare di un martello. Nella metrite,
nell'ovarite e nell'enterite la paziente evita di parlare perché la propria voce le crea la
vibrazione delle parti dolenti. Tutto ciò non fa che illustrare l’ipersensibilità al movimento
e alle scosse. Le scosse non sono che una forma esagerata del movimento che fa risaltare
l’ipersensibilità.
Se studiate il sistema nervoso, troverete un gran numero di strane manifestazioni
nervose, come l’ipersensibilità dei nervi aggravata da una vibrazione, spasmi, vari disturbi
dell’intero sistema nervoso, contrazioni, scosse, tremiti, subsultus tendinum, ecc. Nei
bambini, crampi, spasmi, e convulsioni. Le convulsioni si verificano in maniera
assolutamente
inattesa. Nei rimedi ad azione prolungata e nei rimedi per gli stati infettivi che
possono presentare convulsioni, in genere la partoriente negli ultimi giorni della gestazione
non è stata bene, ma in Belladonna il travaglio si compie, tutto o in parte, e non ci si
aspetta niente. Il volto della donna è forse un po’ troppo rosso, ma ella entra inopinatamente
in convulsioni, in convulsioni violente, che la scuotono dalla testa ai piedi. Iperemia
cerebrale con eccitazione. Calore intenso; tutto è intenso, violento, improvviso e inatteso.
Talvolta durante il parto i dolori cessano all’improvviso e compaiono le convulsioni.
Osservate come dappertutto nel paziente si trova la sensibilità che ho descritto. I dolori
cessano improvvisamente. Sembra che il sangue salga alla testa. Il volto si arrossa. Arriva
bruscamente la congestione. Convulsioni epilettiformi. Belladonna, anche se la crisi
isolata può assumere le sue caratteristiche, non è adatto a questi numerosi malesseri
recidivanti.
Prendete una qualsiasi di queste crisi; che si tratti di convulsioni, cefalea o iperemie
cerebrali, i pazienti si aggravano rapidamente e diventano sovreccitabili. Sono presi, per
241
esempio, da crisi congestizie alla testa, si mettono a letto immediatamente e ruotano la
testa. Somministrate loro Belladonna: la crisi si attenua. Notate bene: comincio con
l’avvertirvi che questa crisi appartiene ad una serie. Potete non saperlo. Può essere la
prima. Ne venite a capo; ma quando si ripete l’esposizione al freddo, ricompare la stessa
crisi; ma questa volta Belladonna agisce con minor efficacia della prima volta. Dopo due
o tre crisi Belladonna non avrà più alcuno effetto e vi troverete in una situazione peggiore
di prima. Quando il medico blocca la prima crisi, si deve rendere conto che essa appartiene
ad una serie e che Belladonna non è appropriato. Spesso è un caso che richiede Calcarea;
dico: spesso, e non sempre. Bisogna esaminare tra le crisi tutti i sintomi, in modo da
mettere il bambino al di sopra di tali crisi, perché il rimedio per gli stati acuti avrà effetto
nella prima crisi, o nella seconda, al massimo nella terza. Non ha profondità di azione. Non
possiede la durata dell’effetto. Non penetra abbastanza profondamente nell’organismo. La
sua azione, dopo qualche giorno, si dissolve; deve essere ripetuto spesso. Il paziente, in
tutti questi casi di disturbi spasmodici e recidivanti deve essere seguito e sorvegliato
attentamente. Belladonna non è un buon rimedio per i disturbi recidivanti perché manca di
periodicità, esattamente come manca della continuità dei disturbi. Anche se la prima crisi
somiglia a Belladonna, la crisi seguente ricomparirà esattamente nella stessa maniera.
Belladonna è adatto a quei disturbi che, una volta debellati, non hanno tendenza alla
recidiva; a quei disturbi che finiscono con la morte o la guarigione. Potrà solo attenuare
quelli periodici.
Il sonno di Belladonna è un sonno congestizio; è stupore; è pieno di sogni, di violenza.
Il paziente si sveglia spaventato da un sogno orribile, da un incubo. Mentre dorme ha
sussulti e contrazioni. «Sonno agitato». Geme durante il sonno. Fa ogni genere di atti di
violenza. Delira dormendo. «Sussulta mentre dorme, come fosse terrorizzato». A volte, il
paziente comincerà a parlare dormendo, poi parlerà sempre più in fretta e sempre più forte,
la testa diventerà molto calda, i piedi freddi e finirà con un grido. «Agitazione nel sonno.
Quando dorme i piedi diventano freddi come il ghiaccio e la testa caldissima. Si sveglia
con la febbre in uno stato di sovreccitazione».
Belladonna ha dei sintomi talmente simili a quelli di una tipica scarlattina di Sydenham
che in questa malattia è stato utile. Nella scarlattina è forse uno dei rimedi più
frequentemente
indicato. In certe stagioni perlomeno lo si ritroverà in tutta l’epidemia, e la
maggioranza dei casi saranno casi di Belladonna, col volto rosso brillante e l’aspetto
lucido della pelle. Rossore brillante, calore intenso, grande congestione; dopo un po’ di
tempo, se non si somministra Belladonna, la pelle si scurisce. Ma a dominare tutta la scena
ci sono queste tre parole: calore, rossore e bruciore. Soprattutto bruciore. Nei sintomi
generali ne ho descritto la temperatura che è talmente elevata che dopo aver toccato un
caso di scarlattina Belladonna, la risentite per delle ore sulla punta delle dita.
Questa scarlattina è totalmente diversa dalla scarlattina Apis, che ha l’esantema ruvida.
Belladonna è liscia e lucida. Il malato Apis vuole il freddo, vuole essere scoperto; quello
Belladonna invece vuole essere caldo, vuole la stanza calda; Apis non ha sete, per così
dire; in Belladonna, l’assenza di sete è l’eccezione; in genere ha molta sete e vuole poca
acqua e spesso. Intensa secchezza delle mucose e della pelle. Freddo alle estremità con
testa caldissima. In Arum triphyllum, c’è un continuo spellamento della bocca, con anuria
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 242
o oliguria; pallore della pelle con piccoli esantemi qua e là; il prurito alle dita delle mani e
dei piedi, del naso e delle labbra vi indurrà a prescrivere Arum triphyllum. Ricordate il
caso di Baptisia in cui il paziente ha uno stato psichico che lo spinge a rovistare nel letto
«per rimettere insieme i pezzi». E chi non prescriverebbe Phosphorus in un caso in cui non
c’è esantema, ma solo una macchia qua e là sufficiente per fare la diagnosi o quando la
diagnosi è fatta per la presenza di un altro membro della famiglia colpito dalla scarlattina,
dove il bambino inghiotte l’acqua ghiacciata ma la vomita appena si riscalda nello
stomaco? Quindi è al letto del malato che troviamo i sintomi che distinguono le affezioni e
ci accorgiamo che questi rimedi non sono del tutto simili.
Belladonna risalta col suo calore, il rossore, il tumulto. Tenete a mente che non ha
febbre continua; non è adatto nel tifo. Belladonna in una notte fa cadere la febbre, calma il
delirio; ma che succederà la notte seguente? La febbre ritornerà e il paziente starà peggio
di prima. Semplicemente perché Belladonna non può finire quello che ha cominciato. Non
è appropriato. Non possiede il carattere della continuità. Noi siamo indotti a cercare un
rimedio che corrisponda alle febbri continue; ed è un simile rimedio che dobbiamo
scegliere quando abbiamo a che fare con un caso di tifo. I primi medici omeopati spesso
consideravano solo quello che vedevano sul momento. La periodicità si rivelò un sintomo
solo quando la nostra scuola acquisì una considerevole esperienza.
Ogni rimedio ha il suo ritmo, l’ora dell'aggravamento e l’ora del miglioramento. Anche
Belladonna. Di solito il suo orario è alle tre del pomeriggio. I suoi malesseri si aggravano
generalmente di notte. Cominciano verso le tre del pomeriggio e durano sino alle tre del
mattino o fin dopo mezzanotte. La febbre è dunque più alta di notte. Essa sale rapidamente
a temperature elevate, a volte a 40 o 41 gradi, poi ridiscende fin quasi alla normalità, ma
senza raggiungere la totale apiressia. Belladonna non è indicato nei disturbi con totale
apiressia, perché questo dimostrerebbe una periodicità che esso non possiede.
La maggior parte dei sintomi della cute è caratterizzata da calore, rossore e bruciore.
Belladonna ha un’eruzione delicata; non l’eruzione dura, ma l’eruzione liscia, delicata,
d’un rosso scarlatto. Presenta la dermatite, flemmonosa, profonda. Prima di un rosso
brillante, volge gradualmente al blu o al porpora o assume un aspetto chiazzato; con
l’infiammazione c’è grande calore, il rossore e il bruciore. Belladonna in genere non è
idoneo alle infiammazioni erisipelatose della pelle e dei tessuti profondi, coperti di
vescicole come Rhus toxicodendron. A volte si trovano delle vescicole ma è l’eccezione,
mentre in Rhus toxicodendron è la regola. Rhus toxicodendron comincia con
un’infiammazione;
c’è il calore, il rossore e il bruciore; ma ogni volta che Rhus toxicodendron
comincia ad avere un’infiammazione, proprio in quel momento forma una vescica che si
riempe di siero. In Belladonna su quasi tutta le superficie infiammata si può formare
un’eruzione rossa. Con la febbre alta, a parte la scarlattina e le eruzioni comuni, può venir
fuori un’eruzione rossa, delicata e lucida. Non è raro vedere comparire questa eruzione
nella iperemia cerebrale e nelle febbri itteriche; tale eruzione inganna il medico facendogli
fare una diagnosi di febbre eruttiva mentre si tratta solo di un ibrido.
Quando la cute di Belladonna si arrossa, lo fa in maniera così passiva che potreste
quasi scriverci il vostro nome. Se vi tracciate una linea col dito, ne conserverà il segno
sotto forma di una linea bianca. Era questo un vecchio segno diagnostico della scarlattina,
243
e dimostra che Belladonna produce sulla pelle una congestione passiva particolare molto
simile a quella della scarlattina. E così nelle sperimentazioni di Belladonna abbiamo un
sintomo che è anche un sintomo patognomonico della scarlattina. Ma non scriveremo
certo una ricetta su un sintomo. Da qualche anno a questa parte, nessun medico omeopatia
pensa di somministrare un rimedio solo per rallentare il battito cardiaco o far abbassare la
temperatura. Si somministra il rimedio che fa bene al paziente. È giusto che la temperatura
scenda se troviamo il rimedio adatto; ma somministrare un rimedio per rallentare il battito
cardiaco significa fare le cose al contrario. Chi pensa omeopaticamente non cerca mai di
fare sparire un sintomo, ma guidato dai sintomi sceglie il rimedio senza preoccuparsi di
quello che ne consegue. Vero è che i sintomi svaniscono. Di alcuni medici si dirà che
cercano di fare sparire i sintomi, perché questi svaniscono. Imparate a tenere a mente
l’ideale dell’omeopatia, e pensate razionalmente; per fare questo dovrete sbarazzarvi di
un’enorme quantità di nozioni ereditate. Abbiamo ereditato una maniera di pensare al
contrario.
«Colorito itterico della cute per congestione epatica e duodenite». Belladonna guarirà
quelle persone che, dopo aver ingerito troppo chinino, si raffreddano ad ogni occasione e
hanno un’improvvisa congestione epatica, con molto indolenzimento; quelli la cui cute
diventa itterica e presentano tutta l’ipersensibilità del rimedio.
Vi sono degli stati cronici che si istallano a seguito di Belladonna. Quando Belladonna
è stato efficace per gli stati acuti e le congestioni, ma vi è quella periodicità di cui ho
parlato, esso ha dei satelliti naturali, uno dei quali è Calcarea. Nei ragazzi affetti da
brachcefalia, grassocci, pletorici, precoci, che si raffreddano facilmente e presentano
cefalea e congestioni; negli scolari che hanno delle cefalee che in un primo tempo sono
state attenuate da Belladonna; se studiate il caso, molto spesso questo si rivelerà un caso
Calcarea. È una cosa assolutamente normale che Calcarea sia così affine a Belladonna.
Ai nostri giorni, osserviamo spesso tosse secca e penosa in quei pazienti ai quali è stato
somministrato troppo Lachesis. Questo è somministrato di solito alle donne ipersensibili e
produce numerosi sintomi relativi all’ipersensibilità; a volte guarisce disturbi gravi, ma si
lascia dietro per settimane una tosse secca e penosa che impedisce alla paziente di
dormire. Talvolta questa tosse si manifesta dopo il primo sonno, vale a dire in genere verso
le undici di sera; tosse secca e penosa che viene stando a letto. Belladonna guarirà questo
vecchio effetto di Lachesis, lo stato nervoso, la sovreccitazione e la tosse. Sarà utile come
antidoto di Lachesis, cioè per i sintomi acuti. Calcarea invece è l’antidoto per gli effetti
più cronici di Lachesis. Dopo aver abusato di Belladonna, Calcarea si presenta come uno
dei suoi antidoti naturali.
Belladonna
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 244
BENZOICUM ACIDUM
Ogni volta che un rimedio esprime, attraverso alcuni gruppi distintivi di sintomi, uno
stato ben definito dell’organismo umano, possiamo essere sicuri che esiste nella specie
umana un tale stato morboso. I rimedi non hanno di per sé il potere di creare un qualsiasi
stato morboso, a meno che non ci fosse inizialmente nella costituzione della razza umana
uno stato simile che possa essere risvegliato. Essi fanno semplicemente rivivere in un
particolare individuo qualcosa che lui possiede già e questo qualcosa appartiene alla razza
umana; e così, ogni volta che scopriamo uno stato morboso prodotto da un rimedio,
sappiamo che questo stato esiste in corrispondenza con qualche cosa presente nella razza
umana in generale. La creazione è così ben regolata che tutto ha la sua utilità. Tra gli
uomini, ci possono essere malesseri per i quali non conosciamo ancora il rimedio. Noi
osserviamo che alcuni gruppi di sintomi particolari si ripetono spesso e sappiamo che
rappresentano un determinato stato dell’organismo, ma, sino a quel giorno, può darsi che
non ne abbiamo visto la contropartita nella Materia Medica. Noi abbiamo nei medicamenti
la contropartita esatta delle malattie della razza umana.
Per arrivare a Benzoicum acidum, diremo che riveste l’aspetto di quella che a volte è
chiamata costituzione gottosa, la costituzione uricemica o la costituzione litiasica; e
siccome una situazione simile è molto tenace – è una delle manifestazioni della psora – è
difficilissimo curare tali pazienti. I loro reni funzionano in maniera più o meno irregolare;
talvolta hanno urine scarse, e allora presentano malesseri fisici; talvolta l’urina è abbondante
e allora si sentono meglio. Sono soggetti a crisi reumatiche e ad artralgie che
rivelano la loro costituzione gottosa; poi quando l’urina è abbondante e ricca di sedimenti,
si sentono meglio; ma la crisi torna e sono tormentati da dolori, con urina più o meno
abbondante e poco densa; e oscillano così tra una situazione e l’altra. Accadrà al giovane
medico praticante di vedere il paziente in un periodo in cui emette grandi quantità di acido
urico che si deposita in sedimenti simili a pepe rosso, e crederà di dover mettere fine a
queste escrezioni; la sua idea dominante sarà di combattere questo sintomo, ma il paziente,
quando ha questo sintomo, sta infinitamente meglio. Reprimerlo equivale a sopprimere
un’eruzione cutanea, o frenare ogni altra manifestazione di malattia. Come sintomo
principale di tutte le manifestazioni di questo rimedio, si noterà il fortissimo odore
dell’urina; l’urina è acre e l’odore è a volte così forte che ricorda quello dell’acido
ippurico; ecco perché si dice che l’urina puzza come quella dei cavalli. L’odore di questo
rimedio somiglia a quello dell’acido ippurico.
I malanni di Benzoicum acidum sono dunque mutevoli, e sappiamo il perché: quando
l’urina è abbondante, contiene acido urico in quantità ed è piena di sedimenti, allora il
paziente è in forma; quando l’urina è poca o poco densa, il paziente soffre di rachialgie e
artralgie, è sensibile alle variazioni atmosferiche e alle correnti d’aria: ma appena la
245
diuresi aumenta, cosa che avviene più o meno ritmicamente, e l’urina chiara si alterna con
quella scura, ecco che il paziente si sente di nuovo bene.
Vi sono malattie in cui l’urina ha un’odore forte e acre; succede spesso ai bambini. È
sorprendente vedere come nella vita la diatesi uricemica si può manifestare così presto. La
madre dice che l’urina del bambino ha un odore molto forte. Il bambino ha un fortissimo
odore di urina; non è tanto un odore di urina decomposta o fetida, ma piuttosto un odore
rafforzato. Questo rimedio ha guarito molti casi di incontinenza notturna quando era
diventato impossibile pulire un letto bagnato a più riprese. Si sente l’odore dell’urina fin
da quando si entra nella stanza; i bambini puzzano di urina, intensamente; la casa anche. Se
due o tre di questi bambini bagnano il letto la notte, l’odore di urina è così forte che
permette di fare una diagnosi immediata.
Si dovrebbero fare nuove sperimentazioni di Benzoicum acidum; la sua natura è
conosciuta, eppure ci sono dettagli che non sono stati messi in rilievo. Noi abbiamo un
gran numero di rimedi della stessa natura, e questo qui è forse il più profondo di tutti.
Naturalmente non è adatto a tutti i pazienti di questo tipo, perché non corrisponde
necessariamente ai loro sintomi speciali; ma possiede la natura o lo stato generale il quale,
beninteso, viene prima di tutti i malesseri e, quando si adatta ugualmente a tutte le loro
particolarità, trasforma i pazienti in maniera prodigiosa.
Esiste anche qualche sintomo psichico. «Portato a dilungarsi su soggetti spiacevoli; la
vista di una persona deforme lo faceva rabbrividire di orrore». Alternanza di sonno
profondo e lunghi periodi di insonnia. Nei periodi di insonnia si pasce di tutti i pensieri
sgradevoli che gli possono venire in mente. Questo stato si alterna a notti di sonno quasi
catatonico che dura settimane; e queste oscillazioni seguono quelle dell’urina. «Tristezza
». «Ansia durante la traspirazione». «Bambino scontroso».
Vi sono molte cefalee; esse sono di natura uricemica, si localizzano in zone diverse e
presentano numerose caratteristiche. «Spaventosi dolori in direzione dell’occipite o del
cervelletto». «Dolori reumatici alla testa». Questa è una buona descrizione, perché le cefalee
di origine uricemica sono simili ai dolori reumatici. «Dolore e calore nella regione degli
organi nobili e di quelli duri». «Dolore lacerante al vertex». Le cefalee sono numerosissime;
questo rimedio è pieno di cefalee occipitali, sorde, che vengono di notte quando cambia il
tempo. Dolori localizzati alla base del cranio quando per qualche tempo ci sono stati dolori
alle articolazioni e le urine sono scarse. Ogni volta che il paziente prende un po’ di freddo,
l’urina diminuisce e tornano i dolori alla testa, specialmente all’occipite.
Alterazione dell’odorato. «Senso olfattivo diminuito». «Dolore alle ossa del naso».
In questo rimedio si produce un’altra specie di metamorfosi: mentre compare
un’infiammazione
della lingua, cessano tutti i sintomi della gotta. Le artralgie spariscono
improvvisamente dopo avere preso freddo o col tempo burrascoso e compare all’improvviso
un rigonfiamento alla lingua. Mercurius conosce questo stato. «Estese ulcerazioni
della lingua, con mucose profondamente screpolate o piene di fungosità».
Vi sono angine di un tipo speciale che hanno la stessa eziologia. Contemporaneamente
all’infiammazione acuta e al gonfiore delle tonsille e della gola, si ha un brusco arresto o
una diminuzione della quantità di urina, che è poco abbondante, scura, acre e ha l’odore
dell’urina di cavallo (Nitricum acidum)
Benzoicum acidum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 246
Ed ecco un’altra caratteristica che sembra quasi una metastasi. Prendete un’individuo
che va e viene con dolori più o meno forti alle articolazioni; prende freddo e tutti i dolori
spariscono, ma, il giorno seguente, crolla con una glossite o un'angina o una gastrite tale
da vomitare tutto ciò che mangia. La gotta colpisce diversi punti e, nella fattispecie, si
localizza allo stomaco; in questo caso sarà veramente utile un rimedio come Benzoicum
acidum, Antimonium crudum o Sanguinaria. Quando colpisce la gola o è seguita dal
rigonfiamento della lingua, bisognerà pensare a Mercurius e a Benzoicum acidum. Ogni
volta che la gotta arriva allo stomaco, deve conformarsi naturalmente ai sintomi che sono
nella natura del rimedio. In questo rimedio abbiamo: «disgusto per il cibo, nausea»,
«nausea con conati», «vomito di sostanza amara o salata». Quando, per i sintomi gastrici,
pensiamo a Benzoicum acidum, è importante ricordarsi della sua natura totale, la eziologia
dei suoi sintomi e ciò che caratterizza un paziente Benzoicum acidum. Noi non saremmo
capaci di distinguerlo solo in base ai sintomi gastrici; si deve avere contemporaneamente
in mente la personalità del rimedio.
Benzoicum acidum ha molti disturbi e molti sintomi epatici. È ricco inoltre di sintomi
relativi all’intestino, alle feci, al retto, all’ano e agli organi dell’apparato urinario. Attirerò
la vostra attenzione sui più importanti, ma contemporaneamente ricordatevi della sua
natura migratrice e metastatica e del carattere erratico dei suoi malesseri. «Feci abbondanti,
acquose». Questo vale per la diarrea estiva, che compare all’improvviso e che è
«eccessivamente nauseabonda». Le feci bianche che sembrano saponata, costituiscono un
sintomo così forte che il rimedio non mancherà di guarire la diarrea anche in assenza della
costituzione gottosa. «Feci eccessivamente nauseabonde, il cui odore impregna tutta la
casa». «Feci putride, sanguinolente». «Feci acquose, chiare, molto nauseabonde (nei
bambini)». Ricordiamo dunque che le feci sono bianche e che quello che esce prima è
simile a saponata, ma dopo, l’aspetto saponoso sparisce per lasciare il posto alle feci
bianche. Quando vi sono feci liquide e chiare, è bene ricordarsi di qualche rimedio che le
produce e osservare se sono come l’acqua saponata o piene di bolle d’aria. «Diarrea dei
bambini», con l’odore di urina del corpo, e soprattutto l’odore violento, particolarmente
acre dell’urina. «Superfici rotonde, lievemente in rilievo, come verruche, attorno all’ano».
I sintomi urinari sono troppi per essere riportati. «Urina fetida». «Urina dall’odore
assolutamente ripugnante». «Urina effervescente a contatto con l’acido cloridrico». Il suo
odore ricorda talvolta quello del corno di cervo (1); è acre. Questi sono solo tentativi per
descrivere il forte odore della urina. «Urina marrone scuro». È vero che l’urina normale,
quando la si lascia riposare un momento, prende un’odore fetido, ma in questo rimedio,
quella di cui si descrive l’odore violento, è quella appena emessa. «L’urina contiene muco
e pus». «Aspetto malsano dell’urina». «Questo rimedio rende l’urina acida». Nei testi si
dice che contiene acido ippurico, ma questo avviene raramente. «Urina scura, dall’odore
acidulo». «Bisogno di urinare troppo frequente». «Colica renale». «Urina scura, dall’odore
estremamente pronunciato». Ci sono disturbi epatici di origine gottosa; reumatismo;
1. Soluzione acquosa di ammoniaca (N.d.T.)
247
coliche renali; Benzoicum acidum ha guarito stati simili comparsi dopo una blenorragia,
ma non è un rimedio per la blenorragia. Negli stati reumatici, quando sono presenti i
sintomi suddetti, vi sono dolori renali più o meno forti. «Indolenzimento al dorso; bruciore
al rene».
«Prolasso uterino con urina fetida». «Ritenzione urinaria nel neonato».
«Asma concomitante alle affezioni reumatiche infiammatorie». «Tosse seguita da
espettorazione di muco verde».
In queste affezioni reumatiche, l’organo più frequentemente colpito è il cuore. Quando
il reumatismo abbandona la periferia, il cuore è l’organo che rischia maggiormente di
essere colpito. Dolori cardiaci. E così, con questa diatesi, con l’urina forte e la gotta,
possiamo aspettarci complicazioni cardiache. «I dolori cambiano continuamente di posto
». «Palpitazioni». Il reumatismo, naturalmente, colpisce il cuore. «Si sveglia dopo
mezzanotte con violente pulsazioni cardiache». Riflettete un’istante e vedrete in quale
caso avrete bisogno di Benzoicum acidum. Quando ci sono i sintomi cardiaci, la dispnea,
i dolori al cuore, con sintomi reumatici, viene immediatamente alla mente la costituzione
di questo rimedio; «non può addormentarsi». Pensate all’alternarsi dell’insonnia e dei
periodi di sonno; pensate all’odore forte dell’urina, ai malesseri che cambiano, e ai
disturbi erratici. «Palpitazioni, più forti di notte». «Dolori reumatici agli arti che fanno star
meglio il cuore». In quel momento c’è un sollievo: il cuore va meglio quando i disturbi
tornano agli arti. In Benzoicum acidum, il cuore andrà meglio quando aumenterà
l’escrezione
urinaria, o quando il reumatismo si sposterà alle estremità, alle dita, e alle ginocchia,
soprattutto alle ginocchia. C’è un reumatismo che oscilla tra gli arti e il cuore. Questo
rimedio ha guarito malattie cardiache in cui il reumatismo aveva da lungo tempo
abbandonato
gli arti e, da allora, era sempre rimasto localizzato al cuore; un ottimo segno della sua
azione sarà il ritorno dei dolori alle estremità, l’abbondanza delle urine, sia dei sedimenti
che della parte liquida, e l’aumento della densità che era scarsa. «Polso rapido, duro».
Gli arti sono sede di un gran numero di affezioni reumatiche. «Stanchezza degli arti
inferiori». «Gonfiore delle ginocchia». Tutte le affezioni gottose appartengono a questo
rimedio. «Concrezioni gottose». «Noduli sulle articolazioni». Spesso Benzoicum acidum è
un’eccellente palliativo nelle vecchie costituzioni gottose in cui i pazienti chiedono di aver
calmati i dolori delle dita, dei noduli e delle articolazioni. Le dita scrocchiano e sono
maldestre e dolenti. Ma il dolore è stato spesso alleviato e se ne è andato altrove. Questo è
uno dei rimedi che cacceranno i malesseri dagli organi interni e aumenteranno in genere il
dolore delle estremità, cosa che farà brontolare i pazienti.
«Tremore con palpitazioni». «Estrema debolezza; sudore e stato comatoso». Notate
l’associazione dello stato comatoso con il sudore; il paziente Benzoicum acidum traspira
senza esserne alleviato. La traspirazione è abbondante, sfibrante, con sonno profondo, ma
senza sollievo. «Si sveglia con difficoltà di respirazione». Pulsazioni su tutto il corpo.
«Ogni specie di stati catarrali; diatesi gottosa, gotta con nodosità artritiche, reumatismo
sifilitico, ecc.» Questi pazienti scendono sino al fondo della scala; i loro tessuti
diventano di cattiva qualità; si formano ulcere sulla pelle e sulle mucose.
Benzoicum acidum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 248
BERBERIS
Quando avremo finito lo studio di Berberis, vedremo che non è un rimedio dalle
indicazioni molto varie; eppure è un rimedio molto importante. Si adatta alla sfera della
gotta e del reumatismo come Benzoicum acidum. Corrisponde a quegli stati gottosi che
non si fissano nel loro normale posto. Conviene a quei pazienti il cui organismo è
debilitato, la costituzione debole, che sono pallidi e malaticci, che sono anemici, invecchiati
ed estenuati; sono uomini e donne prematuramente vecchi e rugosi. Essi sono troppo
deboli per fissare le nodosità gottose sulle articolazioni delle dita alle quali appartengono
naturalmente, e i loro disturbi, per così dire, vagano ancora attorno all’organismo. Dolori
erratici ai nervi e alle guaine dei nervi. I dolori erratici pungenti, laceranti, lancinanti, che
caratterizzano Berberis, sono presenti nelle vecchie costituzioni gottose, ed è lì che noi
otterremo dal rimedio il maggior beneficio. Le sue sperimentazioni ci faranno constatare
che esso è affine ai dolori erratici, lancinanti e laceranti dei vecchi gottosi, delle persone
pallide, malaticce e freddolose, che non hanno nodosità molto marcate nelle articolazioni,
ma le cui fitte alle dita delle mani e dei piedi sono esattamente le stesse di quelle che
avrebbero se ci fossero le nodosità.
Naturalmente in tutti gli stati gottosi bisogna volgersi verso il fegato e i reni per
cercarvi dolori e malesseri vari; essi sono dei centri di osservazione perché, in questi casi,
sono più o meno disturbati. Contemporaneamente molto spesso si trovano disturbi cardiaci.
I reni, il fegato e il cuore sono più o meno disturbati nelle loro funzioni e noi notiamo
che Berberis ha un certo potere su tali organi. Troviamo in lui la diatesi uricemica, e il tipo
di disordine che termina in tali disturbi. Contemporaneamente ai disturbi renali, troveremo
i dolori lancinanti.
Irregolarità della funzione urinaria. Poliuria che si alterna all’oliguria. Urina poco
densa che si alterna all’urina a forte densità che lascia depositare acido urico e urati in
abbondanza.
Berberis è un rimedio mutevole come Benzoicum acidum. Questi due rimedi sono
molto simili, tuttavia i loro sintomi sono totalmente diversi. Tra le sensazioni, notiamo che
vi sono dolori pungenti in quasi tutte le parti del corpo che cambiano continuamente di
posto. Dolori erratici e pungenti; piccole fitte. Quando siete seduto vicino a un malato di
gotta e gli parlate: «Oh!» fa lui. Che vuol dire con questo? Vuol dire che ha avuto una delle
sue contrazioni dolorose. Da principio il dolore è al ginocchio, in seguito è alle dita dei
piedi, poi in testa, e così di seguito su tutto il corpo. Alla fine i tofi diventano visibili sulle
dita e, quando la gotta si è fissata, allora si manifesta il dolore alle dita; ma questo
corrisponde più particolarmente a Ledum, Sulphur, Aesculus e Lycopodium, nei quali la
malattia è diventata evidente e si è localizzata alle articolazioni.
In Berberis questi dolori lancinanti, laceranti, pungenti e urenti, si ritrovano dappertut249
to; essi non restano mai in un solo posto, ma cambiano continuamente e non sempre sono
influenzati dal movimento. Che il paziente si muova o resti fermo, non cessano di
proliferare. In certi casi Berberis ha dei dolori che si aggravano col movimento, ma sono
casi molto rari paragonati ai suoi molteplici dolori. Il paziente si muove molto perché non
può stare fermo. Si muove perché soffre. Ha anche molti dolori pesanti, ma la principale
caratteristica, la grande caratteristica di Berberis sono i dolori urenti, cocenti, laceranti,
pungenti ed erratici.
Considerateli al loro posto in una data articolazione: da lì essi si irradieranno in tutte le
direzioni. Se si tratta del ginocchio, saliranno e scenderanno e andranno da tutte le parti; se
si tratta dell’articolazione di un dito, si propagheranno in tutte le direzioni; se è il rene,
scenderanno lungo l’uretere; se invece è il fegato, andranno verso l’addome, dovunque.
«Si irradiano partendo da un determinato punto»: è una caratteristica differenziale, che,
per i suoi dolori radianti, pone Berberis in una posizione quasi isolata. È una caratteristica
talmente marcata che, grazie alla sua ben nota capacità di lanciarsi in tutte le direzioni,
questo rimedio ha guarito molti casi di coliche renali. Quando queste piccole fitte partono
dalla cistifellea in tutte le direzioni, guarisce le coliche epatiche. Nelle costituzioni gottose
vediamo che i dolori lancinanti sono associati a disturbi urinari e disturbi epatici e
cominciamo così a gettare le basi per lo studio di Berberis.
A volte gonfiano le articolazioni. «Ingrossamento delle articolazioni». Ma il gonfiore
non è tanto abituale quanto i dolori senza gonfiore. Con i dolori radianti ci saranno
indolenzimento e rigidità delle articolazioni. Ci saranno bruciori, punture, lacerazioni, e i
dolori si irradieranno e compariranno prima in un punto e poi in un altro. «Dolore al
tallone, come se si stesse ulcerando»; è un dolore che si irradia in tutte le direzioni.
Torpore. Irrigidimento.
Quanto al cuore, il ritmo è rallentato. Il polso spesso è incredibilmente lento.
I sintomi psichici sono molto incompleti, vale a dire che non li conosciamo. Ce n’è
qualcuno. Sappiamo che il paziente è mentalmente stanco, incapace di sostenere uno
sforzo cerebrale ed ha cattiva memoria. «Memoria difettosa e debole. Terrificanti
apparizioni
al crepuscolo». Non è sorprendente che un bambino immagini ogni sorta di cose nel
buio, perché ha sentito raccontare dai vecchi storie di cimiteri; ebbene, con Berberis, nel
momento in cui la luce del giorno scompare per lasciare il posto alla notte, il paziente vede
fantasmi e forme immaginarie che gli si avvicinano. Questo rimedio ha malinconia, apatia,
prostrazione psichica; ha anche qualche vertigine.
Nei soggetti uricemici, la cui urina contiene molta renella e sedimenti rossi come
granelli di pepe, le cefalee hanno le stesse caratteristiche dei dolori in generale. La testa ha
la sua parte di dolori erratici. Punture, lacerazioni, fitte, al cuoio capelluto, alle ossa del
cranio, agli occhi, alle orecchie, alla regione occipitale. Dolori urenti.
La «sensazione che la testa si allarghi» è uno strano sintomo; è una sensazione di
gonfiore. Il paziente si porta sempre le mani alla testa; gli sembra di avere in testa una
calotta che gli scende fino alle sopracciglia. Non è raro che uno di questi pazienti cerchi
con la mano di levarsi la calotta. «Ha l’impressione di avere una calotta in testa», mentre
non c’è l’ha. Questo sintomo non è sempre descritto come una calotta in testa. Può essere
una sensazione di intorpidimento del cuoio capelluto; molti pazienti descrivono una
Berberis
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 250
sensazione di torpore del cuoio capelluto, come se portassero una calotta. Alcuni pazienti
a volte negheranno che è una sensazione di torpore e diranno che è solamente come una
calotta. Per un certo tempo ho fermamente creduto che la «calotta» appartenesse a due
sensazioni. Se c’era dolore, la annotavo nel Repertorio sotto il termine di «pressione». Se
non c’era dolore, supponevo che appartenesse all’«intorpidimento», ma recentemente ho
aggiunto una nuova voce: «sensazione di calotta», che, per quello che attualmente credo, è
completamente distinta dall’intorpidimento; però bisogna confrontarle entrambe.
Gli occhi partecipano allo stesso stato gottoso con dolori pungenti, laceranti, lancinanti.
Fitte in direzioni diverse. Una grande caratteristica di Berberis è che non ha una direzione
particolare; ha tutte le direzioni. La maggior parte dei rimedi ha dolori che vanno da una
parte all’altra del corpo, dolori che vanno alla tempia, ecc., ma in Berberis non si può dire
che i dolori vanno in un punto particolare. Sono dolori erratici e radianti. Dolori alle
orecchie
dello stesso tipo. In tutte le parti del corpo ci sono questi dolori lancinanti, laceranti, urenti,
che vanno e vengono, che fanno aggrottare le sopracciglia e fanno urlare il paziente.
Quest’ultimo ha lo sguardo sofferente, la faccia pallida, il colorito terreo, le guance
scavate e gli occhi infossati, e circondati da occhiaie scure. Berberis è stato molto utile
nella tubercolosi polmonare e nei dolori, nelle fitte, nelle sofferenze delle persone operate
di fistola anale. Nel caso di un paziente Berberis, se si chiude la fistola, compariranno i
dolori. Ci saranno manifestazioni urinarie oppure manifestazioni epatiche, o debolezza
cardiaca, o i dolori erratici. Una volta c’è la febbre, dolori dappertutto, con sete violenta;
un’altra volta lo stato esattamente opposto, con prostrazione e avversione per l’acqua. Una
volta c’è mancanza di appetito, un’altra volta fame vorace.
Lo stomaco è disturbato, la digestione lenta e insufficiente, e vi sono manifestazioni
che il paziente di solito qualifica come «biliari». Eruttazioni amare e rigurgiti di bile.
Il fegato ha molte sofferenze; vi ritroviamo tutti i dolori di cui sopra ai quali si
aggiungono le improvvise «coltellate» che lo trafiggono. Dolori lancinanti, laceranti,
urenti, pungenti che si spostano da un punto all’altro. «Colica epatica». Questi stessi dolori
possono accompagnare l’itterizia. Il fegato sembra che lavori al rallentatore e il paziente
ingiallisce. Le feci diventano bianche, senza segmenti biliari. «Dolori vivi, pizzicanti, al
fegato che vengono all’improvviso e con grande violenza. Dolore acuto, come una
pugnalata, alla regione epatica, che gli toglie il respiro. Deve piegarsi in due». Tali dolori
durano un’istante e poi scompaiono. Nella colica epatica, i dolori sono spasmodici,
aumentano di intensità e poi diminuiscono, ma non scompaiono mai completamente.
Berberis, se è indicato, lascerà andare il piccolo calcolo e ne consentirà l’espulsione;
allora il paziente respirerà di sollievo e si rammaricherà di non aver chiamato prima il
medico. Tutto quello che è di natura spasmodica può essere calmato istantaneamente.
Vi sono dolori attraverso l’addome. Le feci sono abbondanti, dense, in purea; feci
gialle come la polenta. «Diarrea giallastra, simile a purea». «Feci argillose». In base a
quello che abbiamo visto, non è strano che le feci abbiano il colore dell’argilla, che non
contengano pigmenti biliari e che siano bianche. È l’effetto prodotto da tutto quello che
affligge il fegato. Quando avrete questi sintomi associati a dolori radianti ed erratici in
organismi rovinati, in persone che soffrono il freddo e sono pallide e deboli di salute,
avrete un caso Berberis.
251
In seguito, il paziente è stitico, ma le feci sono bianche o chiarissime. «Dolori urenti,
pungenti, prima, durante e dopo la defecazione». Ipertrofia della prostata, che provoca una
costante pressione sul perineo. Pressione «simile a una palla o a qualcosa che preme verso
il basso». «Sensazione di lacerazione che si estende attorno all’ano». Herpes attorno
all’ano. Fistole anali.
Attualmente quasi tutti i chirurghi consigliano l’operazione per le fistole che si
formano vicino all’ano. L’omeopatia le guarisce. Io non ne ho fatto operare neanche una
da vent’anni a questa parte. Il rimedio che è indicato per quel paziente, guarirà quel
paziente e la fistola. Prima di tutto non bisogna operare. Chiudere la fistola e cosi
trascurare il paziente è un procedimento molto pericoloso. Sapendo ciò che so, se avessi
una malattia simile e non potessi trovare rimedio, la sopporterei pazientemente, convinto
che sarebbe il male minore. Non potrei neppure consigliare ad uno dei miei pazienti di fare
un’operazione che per me stesso non farei. È una cosa pericolosa operare una fistola anale.
È un affare molto serio. Se si chiude la fistola e il paziente ha la tendenza alla tubercolosi,
si ammalerà di tubercolosi; se ha la tendenza alla nefrite, se ne affretterà cosi la comparsa;
se minaccia il crollo fisico, da qualunque lato, sarà colpito nel punto debole e la sua salute
si deteriorerà. Può darsi che prima che succeda passi un tempo abbastanza lungo, in
maniera che il medico ignorante, non si accorga della relazione tra i due fatti. Ma ora che
ne avete sentito parlare, non potrete mai dimenticarlo.
I reni e gli altri organi dell’apparato urinario hanno le loro affezioni. Nella regione
lombare e ai reni, c’è una tale sensibilità che il paziente non vi sopporta alcuna pressione.
Può scendere dall’auto sul marciapiede, solo con molte precauzioni. Una scossa è per lui
un grave shock, e a volte il dolore che provoca è così forte che quasi sviene. Indolenzimento
al dorso, ai muscoli della schiena e della regione renale associata ad ogni specie di
anomalia dell’urina, ad abbondanti sedimenti. I dolori ai reni si irradiano in tutte le
direzioni. Risalgono nel rene e, se non vengono calmati, sposseranno i pazienti; il risultato
sarà una qualche grave malattia. Abbiamo allora i sintomi seguenti. «Bruciore e
indolenzimento
nella regione renale. Punture urenti, che vengono ad una ad una, o parecchie in fila,
alla regione lombare o renale. Molti dolori, indolenzimenti e sensibilità al dorso e alla
regione renale. Sensibilità alla regione renale tale che ogni movimento che produce scosse,
come un viaggio in auto o lo scendere dall’auto, è intollerabile. Dopo i dolori renali, il
paziente ha un gusto amaro, infetto, alla bocca e un afflusso di sangue in gola. Urgente
bisogno di urinare con dolore al collo della vescica, bruciore e urina insufficiente. Dolore
violento, tagliente, simile ad una tensione, localizzata in profondità, dal lato sinistro della
vescica, che si muta alla fine in puntura che scende obliquamente nell’uretra della donna
per localizzarsi, apparentemente, al suo orifizio e che dura pochi minuti».
Osserviamo come si presentano questi sintomi: rene irritato, infiammato, sensibile, da
un lato o da entrambi; poi, formazione di piccoli calcoli nella regione pelvica – pietre
piccole come capocchie di spillo; e, ogni tanto, una di queste parte lungo l’uretere e arriva
alla vescica... e allora, che dolori! È in questo caso che i dolori renali si irradiano in tutte le
direzioni. Salgono verso il rene e scendono verso la vescica. Nell’uomo, sembra che
corrano lungo il cordone spermatico fino al testicolo, e sono molto violenti. Vi meraviglierà
sapere con quale rapidità Berberis allevierà questa particolare colica renale. Dolore
Berberis
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 252
urente alla vescica; dolore urente al rene. «Urina scura, torbida per l’abbondanza dei
sedimenti. Urina che esce molto lentamente. Bisogno di urinare pressante e continuo». La
vescica diventa molto irritabile. Catarro vescicale. Dolori cocenti, urenti, pungenti.
Molto fastidio e molti dolori a livello dei cordoni spermatici e dei testicoli nelle
costituzioni gottose. Dolori urenti in queste zone.
Berberis è utile particolarmente alla donna di costituzione gottosa, quando è stanca;
senza essere anziana, è fisicamente stanca, in maniera che tutti i lavori domestici le danno
fastidio e la stancano. Il coito diventa doloroso e lo ha in avversione. L’orgasmo è
ritardato, o totalmente assente, e la lascia in uno stato di prostrazione. Tutto ciò che
concerne la sua vita intima la fa soffrire. Ha fitte in tutti i nervi. «Bruciore all’uretra; dolore
urente alla vagina.» Assenza delle sensazioni che normalmente ci sono in questi organi.
253
BORAX
Borax è uno di quei rimedi familiari che è usato da molto tempo, come calmante e
cicatrizzante, per disturbi locali. È usato da lunga data come colluttorio sotto forma di
mellito nella stomatite aftosa dell’allattamento nella madre o nel neonato. Il vasto uso che
ne è stato fatto dovrebbe indurre l’omeopata a chiedersi se non c’è, in questo caso, una
scoperta popolare, perchè non c’è dubbio che Borax cicatrizza rapidamente la stomatite.
Non c’è da stupirsi che sia così perché, nelle sue sperimentazioni, questo rimedio produce
in bocca delle afte che si estendono alla gola e perfino allo stomaco. Guarisce anche le afte
che ricoprono le zone genitali e l’ano.
In Borax, l’ansia, l’agitazione e l’ipersensibilità sono pronunciate. Il paziente è ansioso
per dei nonnulla. Sussulta ad ogni rumore, nell’apprendere notizie inattese, ascoltando
musica o quando è sovreccitato. Questa ansia o nervosismo, questa sensazione che è in lui
e che non si può descrivere, è aggravata dal movimento in salita o in discesa. Un
movimento come quello di risalita in uno dei nostri ascensori lo rende quasi folle, ma la
discesa è ancora peggio. Tutti i suoi malesseri si aggravano con un movimento in discesa.
È stato detto che, nella pratica giornaliera, in tutti i casi di stomatite infantile, se il bambino
peggiora con un movimento verso il basso, il rimedio è Borax. Quando la madre si abbassa
col bambino per metterlo a letto, questi spesso si sveglia urlando di spavento. Ci si può
rendere conto meglio di tale genere di ansia salendo in cima ad uno di quegli stabili alti e
prendendo l’ascensore per ridiscendere. È naturale, col moto rapido in discesa, sentire allo
stomaco un’impressione di ansia, l’impressione di cadere; è naturale nell’uomo normale;
ma se amplificate all’estremo tale sensazione, avrete lo stato di Borax, che intensifica
moltissimo ogni più piccolo moto verso il basso, anche scendere da una collina a cavallo o
scendere dalle scale o, per un bambino, scendere la scala in braccio alla madre. In esso,
tutti i nervi sono irritati.
Notiamo che in Borax tutte le parti del corpo hanno un’aumentata attività, tutti i sensi
sono acuiti più del normale. L’udito e più vivo; il paziente è ipersensibile a ciò che lo
circonda ed è eccessivamente ansioso. La mente è soggetta alle emozioni ininterrottamente.
Scendendo a cavallo da una collina ha le vertigini. La sovreccitazione nervosa gli
provoca paura e apprensione. Il che è una forte caratteristica di Borax. Ha molti sintomi
simili; le manifestazioni nervose condividono tale caratteristica. Studiando il rimedio
faremo risaltare ben altri sintomi, ma si può dire che questo qui è la caratteristica
dominante della mentalità di Borax e che, in gran parte, ne è la chiave. «Sensazione di
ansia nel moto di discesa o altalena». Quando ci sarà questo sintomo, la diarrea guarirà.
Se questo sintomo sarà presente, le afte guariranno. Se si avrà questa «chiave», il
reumatismo, i disturbi mestruali e molti altri malesseri, somministrando Borax spariranno.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 254
Questo sintomo ha delle manifestazioni isteriche. «Cambia continuamente lavoro».
Tutte le parti del corpo risentono della sua agitazione, del nervosismo, dell’ansia, della
sovreccitazione. Il bambino grida e lancia urla penetranti quando lo si fa saltare sulle
ginocchia o lo si lancia su e giù. Il paziente è smarrito e sa appena dove si trova, è pieno di
confusione e di vertigine per il moto del cervello, di salita o discesa, come nel nuoto, nel
dondolio, ecc. Se si culla il bambino, il suo volto esprime l’ansia. «Molto ansioso quando
fa una rapida discesa a cavallo».
«Ansia che aumenta sino alle 11 di sera». Ho notato in Borax quest’ora come un
particolare momento di ansia. L’ho notato nelle donne che avevano periodi di demenza; i
loro disturbi nervosi e psichici duravano sino alle 11 di sera. Osserverete a volte presso gli
alienati che sembrano posseduti dal demonio, che improvvisamente hanno un intermezzo
di lucidità in cui parleranno come se niente fosse. Lo stesso succede a Borax, nel quale può
prodursi un gran cambiamento alle 11 di sera; a quell’ora lo stato di ansia e di agitazione
nervosa può cessare.
«Irritabile, di cattivo umore, indolente», sono i sintomi che ai aggravano sino a quando
il paziente non evacua, e che a quel punto si attenuano. «Sussulta se sente qualcuno
lanciare un grido ansioso», sentendo un rumore inaspettato, sentendo qualcosa che cade
per terra, o se una porta si apre in maniera imprevista. Tutto questo è in accordo con la
natura di Borax.
Se paragonate Borax ad altri Natrum, troverete in loro una straordinaria rassomiglianza
in ciò che concerne la sovreccitazione nervosa ( Natrum carbonicum e Natrum
muriaticum.).
L'aggravamento col rumore e la sovreccitazione nervosa si riscontrano in tutta la
famiglia dei Natrum. Sono persone sorprendentemente esaltate.
«Forte nausea quando è assorbito dal lavoro». Borax ha guarito molte volte questo
genere di disturbi. Ecco cosa ho osservato in questi casi: la riflessione, di qualunque ordine
sia, provoca al paziente la nausea e lo rende sovreccitabile al punto che deve lasciare il
lavoro e riposarsi un momentino; poi torna a lavorare finché non riappare la nausea; allora
si deve riposare di nuovo. L’aspetto psichico di Borax l’abbiamo con l'aggravamento
causato dallo sforzo intellettuale, dal rumore, dalla sovreccitazione e dal movimento in
discesa.
Un esame più approfondito del sensorio ci rivela: «Vertigini e sensazione di pienezza
alla testa scendendo da una montagna o da una scala». È una delle forme della stessa
sensazione di ansia. Questo rimedio ha molte vertigini, talvolta una vertigine costante così
forte, durante il moto in discesa, che deve restare immobile senza fare niente. Ci sono
molte cefalee congestizie, pesanti e molto calore alla testa.
Vi sono numerosi sintomi oculari. «Granulazione delle palpebre». «Le ciglia si girano
verso l’interno dell’occhio e creano un’infiammazione. Entropion». Ci sono: la granulazione
e l’ispessimento della congiuntiva palpebrale; retrazioni, cicatrici e deviazioni
all’indentro. «Palpebre inferiori completamente rigirate verso l’interno». «Difficoltà ad
aprire le palpebre».
Come tutti i sali di sodio, Borax presenta un’infiammazione cronica della mucosa
nasale, uno stato catarrale con abbondante secrezione nasale e croste nel naso; ostruzione
nasale. Tutta la famiglia dei Natrum ha le croste secche nel naso e ha abbondante
255
secrezione nasale. Natrum muriaticum produce soprattutto una secrezione bianca e Borax
fa lo stesso; Natrum sulphuricum produce una secrezione gialla e Borax pure; Natrum
sulphuricum ha una secrezione nasale gialla, ma anche verde giallastra. Si riconosce che
Borax produce una secrezione verdastra, ma la sua secrezione caratteristica, che è un
sintomo generale del rimedio, è la secrezione bianca.
Il neonato ha il colorito pallido, argilloso. «I bambini hanno piccole vescichette
attorno alla bocca e sulla fronte». Natrum muriaticum produce eruzioni erpetiche attorno
alla bocca in tutti i suoi stati febbrili e quando il paziente si raffredda. A volte non si pensa
a Borax e si pensa a Natrum muriaticum perché è più conosciuto. Quando si ha la
costituzione Natrum, si deve fare l’individualizzazione, si tratta solo di determinare qual’è
il Natrum indicato.
«Afte in bocca e sulla lingua». «Afte sulla lingua e all’interno della guancia». Questo
sintomo, quando è isolato, non è un’indicazione per Borax, sebbene Borax sia uno dei
numerosi rimedi indicati quando la bocca del bambino gli fa tanto male da fargli mollare la
presa sulla mammella o sul biberon. Molti medici lo prescrivono su questa sola indicazione;
ma si deve scoprire lo stato costituzionale in modo che il rimedio abbia una base
costituzionale; più frequentemente è indicato Sulphuricum acidum. «Vescichette rosse
sulla lingua».
«Vomito dopo aver bevuto». Questo induce a pensare che le afte si sono estese in
basso, lungo l’esofago, fino allo stomaco. In questo rimedio ci sono numerosi sintomi
gastrici, che sono verosimilmente il risultato di un tale stato di cose. «Mucosa orale
estremamente rossa». La stomatite che presentano le madri e i lattanti, può essere guarita
da Borax. «Dopo ogni pasto, dilatazione e flatulenza». «Vomito continuo». «Vomito di un
liquido acido e vischioso». Il paziente Borax con le afte gastriche avrà dei conati e quella
tosse che viene comunemente chiamata tosse gastrica. Le madri dicono: « È una tosse di
stomaco», perché il bambino fa contemporaneamente degli sforzi per vomitare. «Tosse
gastrica con dolore che si irradia dalla parte della milza».
Quando ha bisogno di Borax, il bambino ha spesso dei disturbi gastrointestinali
estivi. Ritroverete le afte tutt’intorno all’ano. Emetterà giorno e notte abbondanti feci
vischiose; non cesserà di gridare in modo pietoso; avrà delle afte in bocca, dimagrirà
enormemente e lascerà cadere la testa all’indietro. «Feci: frequenti, molli, giallo chiaro,
vischiose». Dall’ano fuoriesce una gran quantità di liquido simile all’amido bollito: Borax
possiede questo sintomo allo stesso titolo di Argentum nitricum. C’è anche l’infiammazione
del retto che finisce con l’ispessimento e lo strozzamento della mucosa; questa si
restringe sempre di più finché alla fine non lascia più passare che feci lunghe e sottili non
più grosse di una matita. Borax ha guarito tale restringimento infiammatorio.
Quando il catarro è generale, in questo bambino ipersensibile, l’urina passando brucia
talmente che egli urla appena sente lo stimolo (che gli fa capire che presto dovrà urinare);
urla quando ha lo stimolo di urinare. Ecco quello che vuole dire il testo con: «Si aggrava
prima di urinare». Non è che lo stato degli organi dell’apparato urinario si aggravi prima
della minzione, ma il bambino urla sentendo che deve urinare. «Minzione frequente
preceduta da pianto». L’urina brucia e voi sapete che il bambino ha bisogno di urinare
perché comincia a piangere. «Dopo la minzione l’orifizio dell’uretra fa male come se fosse
Borax
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 256
irritato». «Stimolo di urinare senza poter emettere neppure una goccia di urina».
Questo rimedio ha guarito casi di blenorragia. Potete aspettarvi delle afte dovunque vi
siano delle mucose. Possiede un’altra caratteristica simile a quella che si trova in Natrum
muriaticum e Natrum carbonicum; sopprime il desiderio sessuale sia nell’uomo che nella
donna; esso intorpidisce il paziente in modo che la mente e gli organi sessuali sono in stato
di indifferenza.
Parliamo ora della caratteristica più sorprendente di Borax per quello che concerne gli
organi sessuali femminili: nel sangue delle mestruazioni si troverà una membrana. Borax
guarisce le forme più acute di dismenorrea membranosa quando la paziente ha dolori
violenti, come i dolori del parto, prima e durante le mestruazioni e la donna ha
l’impressione
che l’utero stesso stia uscendo dalla vagina. Il sangue comincia a fluire lentamente, ma
i dolori violenti continuano sino alla espulsione della membrana. Ho visto Borax guarire
un caso in cui la membrana era uno stampo dell’utero. Questo genere di malate si
spaventano facilmente per ogni movimento verso il basso; nella dismenorrea membranosa
questo sintomo vi guida verso Borax. La paziente teme i movimenti in discesa o i
movimenti come quelli del nuoto o dell’altalena.
«Durante le mestruazioni pulsazioni in testa e ronzii nelle orecchie». «Fitte e coliche
all’addome»; queste ultime parole non descrivono esattamente il dolore, che è simile al
dolore del travaglio; «dolore che si diffonde a partire dallo stomaco». Il dolore è come una
coltellata all’inguine, che può venire prima o durante le mestruazioni. «Stanchezza e
traspirazione dopo mezzanotte». Ricordatevi però che con questi sintomi ci devono essere
lo stato psichico, il nervosismo, e l’eccitazione, e allora Borax guarirà la dismenorrea.
Nella frase che segue trovo un’altra importantissima caratteristica di Borax: «Leucorrea
simile a bianco d’uovo». C’è una leucorrea albuminosa, caldissima, che scorre lungo le
gambe. «Leucorrea albuminosa bianca, o simile all’amido». «Leucorrea acida per due
settimane». «Leucorrea bianca simile a muco, senza alcun altro malessere». Con questa
leucorrea acida, con i disturbi mestruali, con la falsa membrana che si forma e poi viene
espulsa, non c’è da meravigliarsi che le donne siano sterili. Queste donne sono sterili, tutte
quelle che hanno questi sintomi sono sterili e, quando questo stato ne era la causa, Borax
ha guarito la sterilità. Vedrete medici abitudinari che prescrivono Borax a tutte le donne
sterili, qualunque sia l’insieme dei loro sintomi. Quando si prescrive un rimedio per la
sterilità, bisogna considerare l’insieme dei sintomi che sono propri al rimedio prescritto,
quelli che il rimedio sulla donna in buona salute.
Altra caratteristica: ho spesso usato Borax quando la madre non poteva allattare il
proprio bambino; lei diceva quasi sempre di non aver abbastanza latte e che questo era
denso. «Il latte è troppo denso e di gusto cattivo». Questo latte cattivo impedisce alla madre
di nutrire il neonato. Ciò rivela uno stato costituzionale e Borax, somministrato all’inizio
della gestazione ad una paziente Borax, trasformerà così bene il latte insieme al resto della
costituzione che la madre sarà capace di allattare il proprio figlio. Ho somministrato molte
volte Borax ad una madre che aveva avuto diversi figli e non era stata capace di allattarli;
esso l’ha trasformata al punto da renderla capace di allattare il figlio successivo.
In questo rimedio c’è anche la repulsione per il seno da parte del bambino, dovuta al
fatto che il latte ha cattivo sapore e non ad una anomalia da parte del bambino. Potreste
257
aver voglia di dare un rimedio al neonato ma, se approfondite il caso, vi renderete conto
che il bambino non vuole allattare al seno perché il latte è disgustoso. La madre ha bisogno
di una dose di Borax che guarirà il bambino dalla diarrea e dal disgusto per il latte. «Il
lattante diventa pallido, quasi terreo». «Il bambino lancia le mani in aria quando si tenta di
portarlo in basso». Se la madre è una donna Borax, molto probabilmente il figlio è un
bambino Borax; accade spesso che la madre e il figlio abbiano bisogno dello stesso
rimedio; spesso ho somministrato un rimedio al neonato attraverso il latte della madre
quando entrambi avevano bisogno dello stesso rimedio.
Un’altra caratteristica strana è quella che nel momento in cui allatta il bambino, si
manifesta un dolore al seno opposto. L’azione di Borax non si limita necessariamente al
periodo del parto; in pratica, si può utilizzare Borax in tutti gli stadi della vita di una
donna.
Borax ha guarito pleuriti che ricordavano molto Bryonia, soprattutto se erano localizzate
dal lato destro, come quelle di Bryonia; vi sono dolori pungenti o cocenti dall’esterno
all’interno come se strappassero la parte postero-superiore del polmone destro; i dolori
pungenti potrebbero farvi pensare a Bryonia.
«Cute sciupata, rugosa». «Cute pallida o livida».
Il bambino è emaciato; è un bambino flaccido che dimagrisce. I bambini sono scarni e
contemporaneamente presentano delle afte; essi non possono digerire. Vomitano o hanno
la diarrea; vi sono afte che scendono lungo l’intestino e che colpiscono tutte le mucose. Il
bambino è ipersensibile e piange durante il movimento verso il basso. Le afte provocano
un gran numero di altri sintomi, come il pianto prima di urinare perché la vescica ne è stata
affetta. Le afte e l’aggravamento per il movimento in discesa, l’ipersensibilità al rumore, il
fatto di spaventarsi facilmente, la sensazione di ansia, ecc. sono i tratti che colpiscono di
più e i più caratteristici di questo rimedio.
Borax
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 258
BROMIUM
Bromium è uno dei rimedi che si prescrivono abitualmente. È uno di quelli che il
neofita userà per ogni caso di difterite, di crup o di laringite che incontrerà ; e, se con
questo rimedio fallisse, «tenterebbe con qualche altra cosa». Tutti coloro che fanno una
prescrizione secondo il nome della malattia usano Bromium come uno dei rimedi usuali;
ma Bromium è indicato così raramente che la maggior parte degli omeopati lo abbandonano
come farmaco perfettamente inutile. La ragione è che essi non prendono in considerazione
i sintomi del paziente e non scelgono il rimedio col metodo della individualizzazione.
Non prescrivono un rimedio per il malato, ma per la malattia. Può capitare che voi
vediate pochissimi casi di difterite che richiedono Bromium, ma quando incontrate un caso
Bromium, è bene che lo conosciate.
In tutte le malattie di questo rimedio c’è una caratteristica comune, ed è il fatto che le
riscontriamo soprattutto in individui che si ammalano per aver avuto troppo caldo. Se
durante una epidemia di difterite, una madre copre il figlio in maniera esagerata e lo tiene
in una stanza surriscaldata e il caso vuole che sia un bambino che si infastidisce se è troppo
coperto, state attenti: state per vedere una difterite di tipo Bromium. Questo rimedio è
indicato anche per i malesseri che si manifestano nella notte che segue una caldissima
giornata estiva.
Ora, ecco le circostanze che generalmente precedono o accompagnano la comparsa del
crup o della difterite: una madre ha portato fuori il bambino in una giornata terribilmente
fredda e secca, e verso mezzanotte il bimbo si sveglia con un crup spasmodico; sapete che
avrà bisogno di Aconitum più di qualsiasi altro rimedio. Ma se la madre ha portato fuori il
bambino in estate in una giornata caldissima e lui ha avuto troppo caldo ed era troppo
coperto ed è un bambino pletorico; se siete chiamati a mezzanotte e trovate il bambino col
volto rosso e, all’indagine, gli trovate una falsa membrana nella gola, vedremo, studiando
il rimedio, che può essere un caso Bromium.
«Raucedine che viene per aver avuto troppo caldo. Afonia che si verifica per aver
avuto troppo caldo». Si produce un tumulto in tutto l’organismo con le cefalee comparse
per aver avuto troppo caldo. La comparsa delle malattie col tempo molto caldo, rimanendo
chiusi in una stanza surriscaldata o andando da un posto freddo a un posto molto caldo, è
una caratteristica che in Bromium si trova sempre. Tuttavia, quando il male si è appalesato,
qualunque sia la sua localizzazione, il paziente è talmente sensibile che una corrente d’aria
lo ghiaccia; ma non può avere caldo senza esserne disturbato.
Bromium ha la tendenza ad infiltrare le ghiandole. Queste si induriscono, ma suppurano
raramente. In genere restano dure. Le ghiandole del collo, le parotidi, le sublinguali, e le
submascellari, sono enormemente ipertrofizzate e molto dure. I processi infiammatori sono
lenti, non sono del tipo rapido, violento che troviamo in Belladonna e Mercurius. «Le parti
259
del corpo si infiammano, si infiltrano e si induriscono». Il che significa: infiammazione con
indurimento. Bromium è stato molto utile nelle ulcere con infiltrazioni simili e
nell’ipertrofia
ghiandolare con notevole indurimento, senza alcuna tendenza alla suppurazione.
Tubercolosi
delle ghiandole e dei tessuti. Le ghiandole che sono rimaste infiammate a lungo
cominciano a presentare una forma insidiosa di degenerazione, una forma maligna di
formazione tessutale che le rende molto simili alle dure ghiandole scrofolose che troviamo
aumentate di volume nel collo; ingrossamento della parotide e della ghiandola
submascellare.
Bromium ha guarito l’ipertrofia con forte indurimento della tiroide.
C’è anche il dimagramento e quando vediamo la tendenza all’infiltrazione, non ci
sembra strano che questo farmaco sia stato efficace nel cancro e nella tubercolosi. In esso
c’è la debolezza. Le gambe si indeboliscono. Crescente prostrazione con tremore alle
gambe. Contrazioni muscolari; debolezza con tremito; svenimenti.
Nelle formazioni catarrali c’è una maggiore o minore formazione di membrana. Un
essudato membranoso è, in questo caso, conforme al corso naturale delle cose.
L’infiltrazione
è una caratteristica abituale delle mucose, per cui sembra che esse formino un
essudato di piccole vegetazioni bianco-grigiastre, sotto le quali c’è l’indurimento. Questo
è vero per le ulcere e per le mucose. Sulla mucosa si formerà un ulcera che la corroderà e
formerà sotto di essa uno strato di tessuto indurito. Può esserci la febbre con catarro.
Grande eccitazione nervosa. «Freddo glaciale agli arti». «Calore alla testa». «Dispnea con
molta traspirazione». Crup e falso crup.
Con la maggior parte dei malanni arrivano le palpitazioni. Palpitazioni con nausea, con
cefalea, con le diverse specie di eccitazione nervosa. Il paziente è sempre più debole fino
ad avere «avversione per qualsiasi lavoro»; ha avversione per la lettura; non ha alcuno
interesse per i lavori domestici. Diventa indifferente. Stanchissimo. «Grande depressione
psichica. Abbattuto. Triste e scoraggiato». La maggior parte delle malattie sarà
accompagnata
dall’ansia.
Cefalea dopo surriscaldamento.
«Ronzio all’orecchio. Battiti e bruciore nelle orecchie». Sono colpite anche le ghiandole
che sono in stretto rapporto con le orecchie. Le ghiandole, quando c’è otalgia, si
ingrossano; la parotide si ipertrofizza e si indurisce. Affezioni auricolari conseguenti alla
scarlattina, con secrezione all’orecchio. Dolori; infiammazioni; ascessi dell’orecchio.
Occasionalmente può esserci la suppurazione della parotide, ma è un’eccezione. «Gonfiore
e indurimento della ghiandola parotide sinistra». Bromium colpisce le ovaie, i testicoli ecc.
Epistassi; ulcerazioni nasali; affezioni catarrali del naso; starnuti frequenti; corizza
acuta, violenta, con forte bruciore al naso contemporaneamente ad una sensazione di
freddo. Bromium è utile per i raffreddori che vengono in giugno, coi primi grandi caldi di
giugno o di luglio se il caldo arriva a luglio. C’è una violenta corizza una volta all’anno,
nella stagione calda. Corizza con secrezione nasale e cefalea. «Il naso è sensibile e le ali
del naso si gonfiano. Vi si formano delle impetigini dolorose che sanguinano quando si
asciugano». «Sensazione di escoriazioni attorno alle narici».
Il paziente Bromium fa parte di quei malati che facilmente hanno il volto congestionato,
soprattutto negli stati acuti. «Volto congestionato». Ha facilmente troppo caldo. Ma
questo aspetto è tutto il contrario di ciò che avviene negli stati costituzionali cronici.
Bromium
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 260
Avviene lo stesso in un buon numero di rimedi, specialmente in molti antipsorici. I
pazienti anziani sofferenti, malandati, che hanno bisogno di Bromium per un’ipertrofia
cronica delle linfoghiandole, o per un gozzo, o per un cancro, avranno «il colorito grigio,
terreo e l’espressione invecchiata». Essi avranno un volto malaticcio, color cenere. «Volto
grigio come la cenere». Abbiamo anche dei bambini pletorici, dal volto rosso, che hanno
facilmente troppo caldo. Nelle malattie acute naturalmente, quando la dispnea dura da
parecchie ore o da diversi giorni, il paziente è cianotico, cerca l’aria e soffoca; il suo volto
è cinereo, come nella difterite, nel crup e nella laringite.
«Gonfiore delle linfoghiandole che sono dure come pietre, soprattutto quelle submaangine
che
sono segnalate nelle sperimentazioni di Bromium cominciano nella laringe e si estendono
in seguito alla gola. Alcuni cominciano in gola e scendono alla laringe; ma in questo
rimedio i due organi sono così strettamente associati che hanno la possibilità di essere
colpiti entrambi; così la difterite va dall’uno all’altro. La difterite comincia in gola e
scende alla laringe.
Bromium è adatto alle forme più maligne di difterite. La falsa membrana cresce come
la gramigna, ostruisce la laringe, e blocca la respirazione. Questi casi sono così gravi che,
anche se la malattia dura solo due o tre giorni, e anche se Bromium si è impadronito della
situazione, il paziente resta molto prostrato. Appartengono a questo tipo tutti i pazienti che
Bromium può curare. Grande violenza della malattia; grande prostrazione del paziente;
stato gravissimo con debolezza estrema. In moltissime guarigioni di difterite operate da
Bromium, la falsa membrana era posta a sinistra, ma ha tuttavia guarito difteriti da
entrambi i lati. Raramente vedrete casi di Bromium col tempo secco e freddo; essi si
verificano col tempo umido e caldo; sono malattie primaverili e autunnali.
Tra i casi cronici che richiedono Bromium c’è l’ulcera gastrica. Sospetti sintomi
gastrici; sospette ulcere gastriche. Vomito simile a fondi di caffè e con segni di ulcerazione.
Aggravamento dopo aver mangiato: vomito o diarrea. Il paziente non può prendere
alimenti acidi. La diarrea o la tosse si aggravano dopo aver mangiato o aver ingerito
alimenti acidi. «Disordini gastrici e diarrea dopo aver mangiato ostriche. Peggiora con la
più piccola inalazione di fumo di tabacco. Vomito di muco sanguinolento. Eruttazioni».
Digestione faticosa. Gastralgia dopo aver ingerito alimenti caldi, tè o bevande calde.
Quando c’è un’ulcera gastrica o quando la mucosa sta per ulcerarsi succede spesso che le
bevande calde non siano tollerate. «Dolore dopo aver mangiato alimenti caldi».
Studiando i sintomi delle feci e del retto, troviamo delle essudazioni. Insieme alle feci
vengono espulse delle membrane. Feci diarroiche con membrane. «Feci nere, fecaloidi».
Diarrea; il paziente deve defecare dopo aver mangiato.
C’è dovunque dilatazione venosa. Se ne trova anche nel retto. Le emorroidi bruciano e
sporgono dal retto provocando giorno e notte un dolore cocente. «Varici cieche,
estremamente
dolorose, con feci nere diarroiche. Emorroidi cieche, dolorose» ed emorroidi
sporgenti. «Emorroidi che compaiono durante e dopo la defecazione». Defecando il retto
duole a causa delle tumefazioni emorroidali.
Gonfiore e ipertrofia del testicolo sinistro. Notate la lateralità sinistra: lato sinistro
della gola, testicolo sinistro. C’è anche un dolore sordo nella regione dell’ ovaio sinistro.
261
«Continuo dolore sordo all’ovaio con rigonfiamento e indurimento». Si riscontra lo stesso
indurimento all’ovaio sinistro. È strano che certi rimedi scelgano in maniera più particolare
gli organi del lato sinistro e il lato sinistro del corpo. Bromium, come Lachesis, in molti
casi sceglie il lato sinistro del corpo. Ci sono moltissimi rimedi che mostrano una
preferenza per un lato del corpo; in questo rimedio, le ghiandole del lato sinistro del corpo
sono colpite più di quelle del lato destro. «Gonfiore della regione ovarica prima e durante
le mestruazioni». Amenorrea. Emissione di gas urenti dalla vagina.
Bromium ha prodotto nella laringe più sintomi che in qualsiasi altra parte del corpo.
Esso provoca irritazione e sensazione di escoriazione all’inalazione. «Irritazione laringea.
Afonia. Raucedine per aver avuto molto caldo». Il paziente ha una laringite perché è stato
troppo coperto in una giornata calda, o perché si è tenuto il mantello in una stanza
riscaldata e poi ha preso freddo uscendo. «Solletico laringeo», che provoca una tosse
continua. C’è una sensazione di scorticatura, di qualcosa che gratta nella laringe. Il
paziente raschia del muco dalla laringe, raschia e tossisce. Non è uno sputo catarroso,
perché raschiando si pulisce la gola.
Ogni studente di medicina dovrebbe passare in rivista tutti i rumori che gli altri fanno e
tentare di osservare il più rigorosamente possibile le sensazioni che li accompagnano, in
modo da potersi mettere al posto loro. Ogni sensazione è accompagnata da un suono che
gli è proprio e, nell’istante stesso in cui lo sentite, realizzate da dove viene il muco e dove
si trova esattamente l’irritazione. Se lasciate che il paziente descriva ciò che sente, il nome
che darà all’organo dolente sarà sbagliato. Egli conosce pochissime cose su questa parte
del suo corpo, salvo che si tratta della gola; se tira su il muco dalla gola o lo raschia dalla
laringe, dirà sempre che è la gola. Quindi il medico non deve tenerne conto e deve fare la
sua diagnosi topografica basandosi sui suoni. E così, che ognuno faccia la propria
esperienza, riproduca tutti i rumori che sente fare agli altri e scopra in sè stesso qual’è il
punto che raschia. Ciò può apparire grottesco, ma che altro fare per scoprire l’origine di
quei rumori? È altrettanto importante valutare questi sintomi quanto capire cosa vuole un
bambino in base ai suoi rumori e ai suoi movimenti.
Non si possono conoscere i sintomi e le necessità di un bambino se non si interpretano
i suoi movimenti. Ogni movimento che fa ha un significato. Un osservatore perspicace,
quello che ha guardato attentamente i bambini per molti anni, li comprenderà e avrà
appena bisogno di chiedere qualcosa alla madre. Saprà immediatamente dove il bambino
soffre, basandosi su ciò che fa. Il bambino è come un animale. Non dovete mai domandare
ad un cavallo o ad un cane dove gli fa male, perché lo esprimerà sempre con i suoi
movimenti. Il bimbo fa lo stesso.
La raucedine viene per aver avuto troppo caldo. Ricordatevelo. «Tosse rude, secca;
dolore laringeo». Il paziente salta in piedi per cercare di ritrovare il fiato. «Affanno e
respirazione difficile, con sibili e rantoli laringei. Sensazione che le vie respiratorie siano
piene di fumo». E poi abbiamo una quantità di suoni rochi; respirazione roca; respirazione
come quella del crup; respirazione rumorosa; questi sono i diversi modi di descrivere
forme diverse di crup. Voi non potete individualizzare il rimedio su questi differenti suoni
perché un bambino, nel crup, emetterà suoni su un certo tono, e un altro su un tono diverso;
l’importante è scoprire la costituzione del bambino e della madre. «Voce appena udibile».
Bromium
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 262
«Spasmo della glottide». Nel crup, non c’è spasmo, c’è realmente una formazione
membranosa
che ricopre una superficie infiammata e si estende spessissimo verso il basso,
lungo la trachea, sino ai bronchi e provoca la polmonite da crup. Questa formazione
membranosa appartiene alla natura di Bromium.
Ma, oltre alla falsa membrana, Bromium provoca la contrazione della laringe, una
contrazione che è proprio come una stretta, uno spasmo. «Solletico alla laringe ed
irritazione con tosse. Sensazione di escoriazione e di qualcosa che gratta nella laringe.
Sensazione di freddo nella laringe». Questo è un sintomo stranissimo di Bromium. Lo si
riscontra nella laringite in cui il paziente dice di aver l’impressione di avere la laringe
coperta di lanugine. Ho sentito descrivere questa sensazione da pazienti che dicevano che
era come se la laringe fosse ricoperta di velluto, ma che soprattutto avevano terribilmente
freddo alla laringe. L’aria respirata sembrava fredda, esattamente come se fosse passata su
campi di neve o di ghiaccio. Sensazione di freddo alla laringe.
«Indolenzimento continuo della laringe». Questo significa che la laringe è sensibile
alla palpazione. Phosphorus, Belladonna e Rumex crispus hanno l’indolenzimento della
laringe, la laringe è sensibile alla palpazione, ma l’indolenzimento di Bromium
generalmente
è localizzato al di sotto della laringe e quasi nel cavo della gola. «Sensazione come
se i bronchi fossero pieni di fumo». Alcuni pazienti descriveranno questo fumo come
vapori di zolfo o vapori di catrame. In poche ore il muco comincia ad accumularsi nella
laringe e nella trachea, in modo che si instaura una continua espettorazione di un denso
muco biancastro, e la tosse e il continuo raschiamento della laringe non danno requie al
malato. Questo stato nelle laringiti si instaura spesso, al di fuori di ogni falsa membrana.
Nell’afonia, nell’irritazione laringea o quando la laringe è escoriata, Bromium non è
somministrato tanto spesso quanto sarebbe indicato, perché avere la laringite o la raucedine
per aver preso troppo caldo è insolito. Moltissimi di questi casi invece sarebbero
rapidamente guariti da Bromium. Ma quando il medico abitudinario pensa a Bromium è
per un crup o una difterite. È quello che Hahnemann non ha mai insegnato. «Molti rantoli
mucosi nella laringe. Inspirazione molto difficoltosa. Laringe che tira verso il basso».
Questo succederà nel crup per la formazione della membrana. «Tosse rauca, gracchiante,
soffocante; respirazione rumorosa, sibilante. Spasmi alla laringe; tosse soffocante.
Membrana
sulla laringe e nella trachea. Falso crup provocato dalla crescita rigogliosa di
funghi».
«Asma dei marinai appena sbarcano»; che si attenua appena riprendono il mare.
Respirazione difficoltosa con rantoli che riempono il torace. Bronchite e polmonite.
Bromium spesso è il rimedio per la pertosse in primavera, all’inizio dei calori, quando si
formano nella laringe false membrane. La tosse è immediatamente aggravata dalla polvere.
Il paziente sta peggio quando prende dagli scaffali vecchi libri. Starnuti, raucedine,
irritazione delle vie respiratorie prendendo e maneggiando oggetti polverosi. «Tosse, con
improvvisi parossismi di soffocamento inghiottendo». Bromium ha moltissimo catarro,
soprattutto all’apparato respiratorio. Ha l’epatizzazione dei polmoni; una delle
caratteristiche
più inerenti alla sua natura è l’infiltrazione.
263
BRYONIA
Ogni farmaco ha una sfera d’azione, una natura particolare per la quale differisce da
ogni altro farmaco; è per questo che è efficace in malattie di una categoria e non lo è in
malattie di un’altra categoria. È come la natura degli uomini che differiscono gli uni dagli
altri, e anche come le malattie che vengono distinte le une dalle altre dai loro sintomi.
Anche noi studiamo i rimedi quanto alla loro rapidità e continuità, la loro remittenza o
intermittenza. I sintomi di alcuni rimedi compaiono improvvisamente, con grande violenza,
grande rapidità, hanno un brevissimo parossismo e scompaiono come se non fosse
successo niente. Altri rimedi hanno disturbi che si manifestano lentamente, hanno un’azione
profonda e continua, come le febbri continue. Pensiamo ai malesseri di Ignatia, come
tutto in esso è fuggevole, intermittente, inatteso; pensiamo ad Aconitum napellus e a tutta
la sua subitaneità.
Quando arriviamo allo studio di Bryonia, notiamo la grande persistenza delle sue
affezioni; queste si costituiscono lentamente, lentamente cioè per gli stati acuti. Sono
continue o remittenti e, solo occasionalmente, intermittenti. Esse aumentano sino alla
violenza, ma è una violenza che non scoppia sin dall’inizio, come in Aconitum napellus o
Belladonna; è conforme anche a un tipo di malattia con febbre continua, per esempio ai
reumatismi la cui gravità aumenta progressivamente, che colpisce un’articolazione dopo
l’altra, fino a che tutti i tessuti bianchi fibrosi sono infiammati e dolenti. Le sue
infiammazioni
possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo, ma particolarmente nei tessuti
fibrosi, le sierose, i legamenti articolari e le aponeurosi. Colpisce anche le guaine dei nervi
dove provoca una congestione la cui intensità aumenta progressivamente.
I tratti caratteristici del rimedio sono presenti sin dall’inizio e si può indovinare che il
paziente avrà una malattia Bryonia. L’invasione dura parecchi giorni. Il paziente non si
sente bene, è stanco e languente, non vuole che gli si rivolga la parola, non vuole muoversi
e i suoi sintomi si accentuano sempre di più ; i dolori cominciano ad andare e venire, a
raggiungere certe fibre, poi altre e, ad ogni movimento aumentano fino a diventare un
dolore fisso e costante. Le parti malate sono calde e infiammate e, alla fine, il paziente è
immobilizzato dal reumatismo.
Le malattie sopravvengono per aver preso freddo, non come in Aconitum napellus o
Belladonna dopo poche ore; ma il paziente comincia a sentirsi poco bene il giorno dopo,
starnutisce, gli cola il naso, ha le vie respiratorie irritate; dopo uno o due giorni ha un
brivido
e si mette a letto con una malattia infiammatoria, una polmonite o una pleurite. I disturbi
infiammatori includono le meningiti e talvolta le mieliti; le infiammazioni più comuni sono
quelle delle pleure, del peritoneo e del pericardio; c’è anche l’infiammazione degli organi.
Proprio all’inizio di questo periodo di malattia, anche prima della comparsa dei dolori,
si nota l’avversione del paziente per il movimento anche se lui non sa perché ; ma alla fine
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 264
si rende conto che i suoi sintomi si aggravano se si muove, cosicché resiste al desiderio di
muoversi con un senso di collera; e quando si deve muovere, soffre terribilmente e risente
tutti i dolori. Abbiamo quindi questo notissimo sintomo di Bryonia: il movimento aggrava
il paziente e tale aggravamento lo si riscontra dovunque.
Questo rimedio è utile in un gran numero di malattie, dalle febbri tifoidi, alle malattie
che rivestono una forma tifoide, a quelle che cominciano con una febbre remittente che in
seguito si trasforma in febbre continua, fino alla possibilità di una polmonite, di una
pleurite, di un’infiammazione epatica, ghiandolare, ecc. Può essere una gastroenterite, una
peritonite o una colite, con la sensibilità, l'aggravamento col movimento e il desiderio di
restare perfettamente immobile. Si instaura l’artrite di natura reumatica o non, dovuta al
freddo, ad esposizione al freddo o traumatica. Bryonia spesso è indicata nei traumi
articolari nei quali Arnica non sarebbe efficace.
In Bryonia c’è un’estrema irritabilità. Ogni discorso che lo costringerà a rispondere o
a pensare lo farà stare peggio. Lo sforzo che deve fare per parlare sarà accompagnato da un
senso di orrore. Quando all’inizio delle malattie, arrivate al letto dove il paziente giace da
parecchi giorni, vi appare evidente che si prepara qualcosa. I familiari vi attendono sulla
porta per dirvi che «il paziente è quasi incosciente»; lo guardate: il suo volto e gonfio e
rosso e lui sembra inebetito; ha una specie di stasi venosa su tutto il corpo, ma soprattutto
al volto; la sua espressione è simile a quella di un’imbecille sebbene sia perfettamente
capace di parlare anche se non ama farlo, e, agli occhi degli estranei, sembra che ignori
tutto ciò che si dice attorno a lui.
Questo stato a volte si manifesta in un tempo abbastanza breve: il paziente si sveglia
una mattina con una cefalea sorda e congestizia e un’impressione di stupidità; si sente
talmente abbruttito da non potere lavorare, e tale impressione aumenta progressivamente;
spesso un tale stato è foriero di grave malattia. Quando sta per costituirsi in una parte
qualsiasi del corpo una polmonite o un’infiammazione epatica o altra infiammazione lenta
e insidiosa non ancora localizzata, constatiamo che comincia di mattina. È caratteristico
dell'aggravamento di Bryonia: i suoi disturbi spesso cominciano la mattina di buon'ora.
Quando si sveglia, col primo movimento, egli realizza che qualcosa non va, si sente
stupido, al limite dell’incoscienza. Sarà di cattivo umore per otto o dieci giorni poi una
mattina si sveglierà molto mal ridotto e la notte o il giorno dopo bisognerà chiamare il
medico.
Osservandolo per qualche giorno si noterà che gli viene una febbre continua. Oppure,
una notte, gli verranno i brividi con un violento dolore al torace, un’espettorazione
rugginosa, una breve tosse secca e altri sintomi di cui parleremo più oltre in questo
capitolo, che indicano che la malattia si sta localizzando al torace; oppure sarà la cefalea
sorda, congestizia che aumenterà progressivamente, come avviene quando sta per
sopravvenire
una congestione cerebrale.
Bryonia spesso è indicato per i soggetti pletorici, soggetti che hanno una cattiva
circolazione venosa, che quando si raffreddano hanno congestioni catarrali. Le febbri
catarrali possono somigliare a Bryonia.
L’ottusità mentale in Bryonia è abituale; esso non ha l’eccitazione che si riscontra in
Coffea, Nux vomica o Ignatia; il paziente è pesante, si aggrava quando si muove o quando
265
gli si parla, vuole restare coricato, immobile; ma presenta contemporaneamente una
grande irritabilità, intensa come quella di Nux vomica o di Chamomilla. Anche lui ha gravi
disturbi aggravati dalla collera, o che gli vengono quando lo svegliano, o lo disturbano o
dopo una discussione. L’ottusità mentale iniziale si evolve in uno stato di completo
stupore in cui diventa totalmente incosciente, come nel tifo. Passa da un’incoscienza
parziale ad un’incoscienza completa come nei bambini idrocefali.
Nel reumatismo, nella polmonite e negli stati tifoidi, quando si fa uscire il paziente da
questo stato di stupore, egli ha la mente confusa, vede delle immagini, crede di non essere
a casa propria e vuole tornarci. Talvolta resterà coricato senza dire niente tranne che
«vuole tornare a casa». Il delirio ha un carattere mite; non è l’eccitazione evidente,
selvaggia, di Belladonna o di Stramonium; è esattamente l’opposto: parla e divaga, ma
non dice molto a meno che non sia disturbato. Se lo disturbate dirà : «Andatevene e
lasciatemi tornare a casa mia» e se lo lasciate solo, ripiomberà in una calma perfetta e
parlerà raramente. «Discorsi incoerenti o chiacchiere sul suo lavoro, soprattutto dopo le 3
di pomeriggio».
Di solito il delirio comincia verso le 9 di sera e dura tutta la notte come la febbre. Lo
stato psichico acuto si manifesta la mattina appena alzato, ma quando si instaura e
domina la scena lo stato febbrile, i sintomi adotteranno il sistema di aggravarsi alle 9 di
sera; i pazienti che hanno i brividi li avranno alle 9 di sera quelli che hanno la febbre,
avranno un rialzo della temperatura a quell’ora. Se predominano i sintomi psichici, essi
aumentano e si amplificano durante la notte. Questo rimedio ha un aggravamento alle 3 del
pomeriggio. Quello di Belladonna comincia alle 3 del pomeriggio e dura fin verso
mezzanotte, mentre quello di Bryonia comincia alle 9 di sera e persiste tutta la notte.
L'aggravamento dei pazienti Chamomilla, che pure sono estremamente irritabili, avviene
alle 9 di mattina. A volte, al capezzale del paziente, è molto difficile notare la differenza
tra Bryonia e Chamomilla, entrambi irascibili, ma il bimbo Chamomilla sta peggio alle 9
di mattina, mentre il bimbo Bryonia si aggrava alle 9 di sera.
In Bryonia c’è un sintomo-chiave, che in realtà si applica ad una dozzina di rimedi o
forse più: «vuole qualcosa e non sa che cosa». È un sintomo di Bryonia importantissimo. È
un sintomo che indica Bryonia solo se concordano gli altri sintomi. Vi avvicinate ad un
bambino che è in braccio alla balia e che vuole un giocattolo dopo l’altro; gli date il
giocattolo che chiede, ma non lo vuole più e ve lo getta in faccia: se si studia il caso a
fondo, si può trovare Kreosotum. Un altro bambino non è contento di nulla e butta tutto
quello che ha voluto: studiate questo caso e potete trovare Chamomilla. «Vuole cose che
non ci si può procurare e che si devono rifiutare o cose che rifiuta quando gli si danno».
«Stato di apprensione, di paura». «L’ansia di tutto il corpo lo costringe a fare continuamente
qualcosa». Questa è una caratteristica degna di considerazione, perché talvolta può
sembrare in contraddizione col resto. Ed è dovuto all’ansia che si infiltra in tutto il corpo.
In Bryonia come in Arsenicum, c’è una sensazione di malessere che costringe l’ammalato
a muoversi, ma il movimento lo aggrava, e tuttavia è talmente a disagio e ansioso che deve
muoversi. Ha dolori talmente violenti che non può stare immobile, e però quando si muove
urla dal dolore. E così non c’è in realtà contraddizione, ma un sintomo dovuto alla grande
violenza del dolore. Anche sapendo che il movimento lo fa stare peggio, non può stare
Bryonia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 266
fermo a causa del gran dolore. All’inizio della malattia era capace di stare fermo e stava
meglio restando immobile, il suo stato psichico migliorava stando fermo e più si muoveva
più aumentava l’agitazione ansiosa; in seguito viene una reazione che lo costringe a
muoversi. Gettando sul caso uno sguardo superficiale, potreste pensare che il paziente
migliora col movimento, come il paziente Rhus toxicodendron, ma in Rhus toxicodendron
potete constatare che il paziente si muove e che movendosi si stanca e quando si siede gli
tornano i dolori. La differenza fra i due è questa, sebbene, se non si esaminano attentamente,
sembrino simili.
È normale vedere Bryonia migliorare con l’aria fresca e con le compresse fredde. Se si
muove, sente troppo caldo, cosa che aggrava i dolori, ma ci sono disturbi reumatici di
Bryonia che migliorano col calore e, in questo caso, il paziente sta meglio quando si
muove senza posa. È un’altra forma di miglioramento e altro genere di modalità. Mi
domando a volte se Bryonia prova più sollievo col calore o col freddo. La maggior parte
dei disturbi della testa che hanno carattere congestizio sono migliorati dalle compresse
fredde, dall’aria fredda, ecc. Tuttavia c’è qualche cefalea di Bryonia che è calmato da
compresse calde, e queste cefalee sembra che non siano accompagnate da congestione
cerebrale. E dunque Bryonia ha modalità opposte ma, attraverso tutti gli stati contraddittori,
è dotato di una grande personalità che li domina tutti e che basta a farlo riconoscere.
In un clima umido Bryonia è uno dei rimedi più frequentemente indicato; ma in un
clima secco, col cielo terso, dove il termometro scende, più frequentemente di Bryonia
sarà indicato Aconitum. Ancora più a sud le malattie infiammatorie assumono piuttosto il
tipo Gelsemium. Noi sappiamo che nel profondo nord il freddo improvviso e intenso
provoca violente infiammazioni come quelle di Aconitum, mentre da noi i disturbi sono
più insidiosi come quelli di Bryonia e più a sud somigliano a Gelsemium. Queste
differenze atmosferiche in rapporto alla nostra Materia Medica devono essere prese
seriamente in considerazione.
I sintomi psichici di Bryonia generalmente sono alleviati dall’aria fresca, il paziente
stesso vuole le finestre aperte. L’ansia, la confusione mentale, la paura, ecc. stando al
fresco si attenuano. A volte, se la stanza è surriscaldata, o col calore del fornello, o avendo
molto caldo, o avendo addosso coperte calde, aumenterà il delirio o la pienezza congestizia
della testa che raggiunge il cervello. Questo aggravamento si noterà nel bambino;
viceversa il bambino dormirà tranquillamente se la finestra è spalancata per areare la
stanza. In questo caso si presenteranno alla mente rimedi come Bryonia, Apis, Pulsatilla e
molti altri. Se entrate nella camera di un bambino in preda al delirio, che si gira e si rigira,
mentre la madre fa il possibile per mantenere calda la stanza perché lei ha freddo, e avendo
esclamato: «Oh che aria di chiuso!» aprite la finestra e notate che il bambino si addormenta,
non trascurate questa modalità, perché tale miglioramento ha la sua motivazione. Non
dovreste mai lasciare la stanza di un paziente senza aver prima capito tutto quello che gli
succede. Risolvete la questione mentalmente.
«Paura della morte». Il paziente è pieno di paura, di ansia, dispera di guarire, è
estremamente abbattuto. Ha bisogno della tranquillità del corpo e dello spirito, vale a dire
che vuole stare tranquillo. Spesso vuole stare al buio. Le eccitazioni provocano i disturbi.
I pazienti Bryonia si aggravano quasi sempre se hanno visite. «Cupo». Non lo contrariate
267
perché lo fareste stare peggio. «La mortificazione ha cattive conseguenze». «Malesseri
causati da un dispiacere»: questi ultimi, generalmente, sono cefalee.
Le cefalee congestizie che vengono poche ore dopo un alterco o una controversia o un
leggero malinteso con qualcuno al quale non si è potuto rispondere, si possono curare con
Staphysagria, ma li ha anche Bryonia. Staphysagria è adatto alle persone sovreccitabili,
nervose, irritabili, che si infuriano, che hanno facilmente alterchi o dispute violente. A
volte una cefalea si prolunga: questo genere di persone può aver bisogno di Bryonia. Se, in
un caso cronico, un paziente dice: «Dottore, se mi succede di litigare con qualcuno su una
qualsiasi cosa, divento nervoso, non posso più dormire e mi viene il mal di testa»; inutile
studiare a lungo questo caso, perché è più che probabile che il rimedio opportuno sia
Staphysagria
Bryonia ha le vertigini che aumentano in una stanza calda. Noterete a mano a mano
che andremo avanti, che i sintomi di carattere nervoso, la sovreccitazione e, di solito, i
sintomi del corpo, peggiorano in una stanza calda, stando troppo coperti, o col calore del
letto; il paziente vuole le finestre aperte e vuole respirare l’aria fresca, Un’atmosfera
chiusa lo infastidisce più degli altri. Le persone soggette alle malattie Bryonia stanno a
disagio in chiesa, a teatro, e nelle stanze chiuse e riscaldate, come Lycopodium. Le ragazze
che svengono ogni volta che vanno in chiesa, stanno meglio con Ignatia.
Passiamo ora allo studio della testa. Si può considerare la cefalea come una caratteristica
importante del rimedio, perché vi sono cefalee in quasi tutti gli stati acuti. Le cefalee
sono associate alle malattie infiammatorie e congestizie. L’ottusità psichica e la confusione
mentale sono sintomatiche della cefalea congestizia e della cefalea in cui sembra che la
testa stia per scoppiare. La testa sembra così piena che il paziente vuole stringerla tra le
mani o vuole applicarvi una fascia stretta; una pressione forte su tutta la testa, apporta
sollievo.
Le cefalee peggiorano in una stanza calda e col calore in genere. Può darsi che
nevralgie superficiali siano migliorate da compresse calde, ma le stanze calde e quelle
chiuse sono nefaste per le cefalee di Bryonia. Ci sono cefalee come se la testa stesse per
spaccarsi in due; i dolori sono intensificati da ogni movimento, anche da un battito di
ciglia, dal movimento delle labbra per parlare e dallo sforzo di pensare, di modo che ogni
sforzo del corpo o della mente, con una forte cefalea, diventa impossibile. Il paziente deve
restare assolutamente immobile. A volte migliorerà leggermente restando sdraiato
perfettamente
immobile e al buio. Con la luce peggiora; riflettendoci, vi renderete conto che
l’accomodazione alla luce e all’ombra di una stanza ha bisogno di movimento; si dice che
la luce aggrava il paziente ma, anche in questo caso, lo aggrava il movimento dei muscoli
per l’accomodazione.
Le cefalee di Bryonia abitualmente sono sintomi di altre affezioni: congestione polmonare,
bronchite o congestione di qualche altra parte del corpo. Il paziente si sveglia la
mattina con la cefalea; se si prepara una corizza, la cefalea viene al mattino e, durante la
giornata, il paziente comincia a starnutire. Se i disturbi stanno per localizzarsi in un’altra
parte del corpo, prima che compaiono i sintomi, il paziente si sveglia con la cefalea
congestizia al di sopra degli occhi o dietro la testa o in ambedue i punti; gli sembra che la
testa gli scoppi; la pressione attenua il dolore, il calore della stanza e tutti i movimenti lo
Bryonia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 268
rafforzano. Ha una cefalea sovr’orbitale a volte simile ad una pugnalata, che si aggrava al
minimo movimento. Ne prende coscienza svegliandosi e movendo gli occhi: è un
indolenzimento
dei globi oculari, una sensazione di contusione su tutta la testa.
Il movimento delle braccia, il lavoro che si fa con le braccia nei diversi mestieri in cui
ci si serve delle braccia e delle mani, generalmente è accompagnato da disturbi nella parte
superiore del corpo e specialmente in testa, sicché un vecchio sintomo-chiave dei tempi di
Hering era: «Disturbi dopo aver stirato». Voi sapete che la stirata si fa generalmente in una
stanza calda ed esige i movimenti delle braccia, cosicché fa verificare due delle più
rilevanti modalità di Bryonia, dunque questo sintomo-chiave non è più un’affermazione
astratta; non deve essere considerato al di fuori della natura generale del rimedio, ma serve
solo a metterla in rilievo.
Cefalee congestizie, violente, come se la testa si spaccasse; come se il contenuto della
testa stesse per venir fuori dalla fronte. Dolore pesante e una sensazione di pienezza alla
fronte come se il cervello venisse spinto in fuori. Questa pienezza o congestione della testa
è concomitante a quello che abbiamo chiamato ottusità di mente; d’altronde spesso si
noterà che il paziente ha l’espressione un po’ abbrutita, che ha l’aria d’un imbecille.
Quando Bryonia è parte in causa il paziente ha il volto chiazzato e arrossato dalla
congestione. Gli occhi sono rossi e congestionati; il paziente è apatico, non vuole muoversi
né parlare, né fare alcunché, perché tutto ciò che è movimento o sforzo aggrava le sue
condizioni. Osserverete che questo è vero anche in Belladonna che ha la stessa congestione
e la stessa sensazione di pressione; ma ricordatevi che Bryonia è lento, inerte, passivo e
insidioso nella sua invasione ed evoluzione, mentre in Belladonna i sintomi psichici e tutto
quello che lo riguarda sono caratterizzati dall’attività. Con le cefalee di Bryonia c’è il
bruciore più o meno forte e talvolta i battiti. Il paziente finché non si muove sente pulsare
raramente la testa. Dopo qualsiasi movimento, come salire una scala, camminare o
rigirarsi nel letto durante la cefalea, sente violente pulsazioni; restando immobile un
istante, queste si calmano per trasformarsi in pesante dolore, in sensazione di esplosione,
come se il cranio stesse per aprirsi sotto l’effetto della pressione.
Vi sono molti altri dolori relativi alla cefalea di Bryonia: nei testi delle sperimentazioni
si descrivono «dolori laceranti e pungenti», «dolori lancinanti», dolori acuti. Certi dolori
intensi sono descritti con la sensazione di avere un gran peso sulla testa, ma è sempre lo
stesso concetto: è una pressione interna, un rallentamento di circolazione cerebrale, una
stasi come se tutto il sangue del corpo affluisse alla testa. «Dolori pungenti in testa».
«Cefalea come se la testa si spaccasse». «Congestione». Minaccia di apoplessia. «Cefalea
dopo essersi lavato la faccia sudata con l’acqua fredda». Vale a dire che il paziente ha
preso freddo eliminando la traspirazione.
«Quando tossisce, sente sempre nella testa un movimento simile ad una pressione». In
molti casi di polmonite o di bronchite e, in realtà, in qualsiasi malattia infiammatoria o
congestizia, la cefalea è così dolorosa, che molto spesso si vede che il paziente, quando
sente che sta per tossire, si stringe la testa tra le mani. Molti rimedi hanno questa modalità
ma in questo caso essa è relativa all'aggravamento generale di Bryonia col movimento, con
le scosse e con ogni sforzo.
«La cefalea si estende, si aggrava al minimo movimento; peggiora dopo i pasti».
269
L'aggravamento dopo i pasti è in accordo con lo stato di Bryonia in generale. Lo stesso
paziente ha un aggravamento di tutti i suoi disturbi dopo i pasti. Poco importa la natura
della malattia, egli sta peggio dopo aver mangiato; la tosse aumenta dopo i pasti, la gotta
mangiando peggiora. Il paziente Bryonia alla fine riassumerà tutta la questione dicendo:
«Sto sempre peggio dopo aver mangiato»; di modo che questo sintomo diventa un sintomo
generale.
Le cefalee sono spesso accompagnate da epistassi. «Cefalea ostinata con stipsi».
Bryonia è adatto soprattutto alle costituzioni venose, letargiche, con cuore pigro,
circolazione
debole, che vanno soggette, malgrado il loro aspetto pletorico e rude, alle esacerbazioni
della gotta quando cambia il tempo.
C’è spesso la forfora sul cuoio capelluto che, d’altronde, è ipersensibile e molto
indolenzito. Il paziente non sopporta di essere toccato sul cuoio capelluto neanche
leggermente, e ha l’impressione che gli tirano i capelli; le donne devono portare sempre i
capelli sciolti. Durante le sue cefalee o i suoi attacchi reumatici, Bryonia starà meglio se
potrà sudare abbondantemente. Appena la sua traspirazione diventa abbondante e diffusa,
tutti i suoi malesseri si attenuano.
In Bryonia si riscontra catarro oculare; quando non ci sono altri sintomi, non si pensa
a Bryonia come rimedio infiammatorio degli occhi; ma si troveranno sintomi oculari,
rossore, infiammazione, congestione, calore, dilatazione venosa, bruciore, dolore urente,
associati alle cefalee, alla corizza, alle affezioni delle vie respiratorie, alla bronchite, ecc.
Indolenzimento degli occhi; i globi oculari sono talmente sensibili che si possono toccare
a malapena, come se fossero contusi, sensazione che aumenta con la tosse e la pressione.
Questo si osserva nelle malattie toraciche, nei raffreddori e nelle cefalee. «Indolenzimento,
dolore agli occhi quando li muove». «Dolori intensi, che comprimono gli occhi».
«Infiammazione degli occhi e delle labbra, soprattutto nei neonati».
Quando la gotta abbandona alcuni punti e improvvisamente gli occhi si ammalano,
pensate a Bryonia; tumefazione delle palpebre, la congiuntiva è talmente infiammata,
rossa ed essudante sangue, che sembra un pezzo di carne sanguinolenta. Scoprirete che,
qualche giorno prima, il paziente, un vecchio gottoso, ha avuto una crisi reumatica
articolare, e ora ha gli occhi infiammati e dolenti. «Irite reumatica provocata dal freddo».
Infiammazione reumatica degli occhi, cioè flogosi con congestione e rossore, più o meno
associato ad affezioni gottose. In altri tempi questo veniva descritto come «occhi artritici»,
che significava: infiammazione gottosa in soggetto gottoso.
Molte delle malattie di Bryonia cominciano nel naso; il primo giorno ci sono starnuti,
corizza, secrezione nasale con rossore degli occhi, lacrimazione, dolore agli occhi, al naso
e alla testa; poi l’infiammazione scende alle fosse nasali posteriori, alla gola, alla laringe e
ci sarà la raucedine; in seguito comparirà la bronchite che, se non verrà bloccata, si
trasformerà in polmonite o pleurite; e così i disturbi si sono estesi dall’iniziale tratto
respiratorio, cioè il naso, fino al tessuto polmonare. Quello è uno dei terreni favoriti dei
malesseri di Bryonia che peggiorano tutti col movimento; tutte le zone suddette sono
soggette a molti bruciori e congestioni; c’è febbre più o meno alta, a volte altissima; il
paziente si aggrava col minimo movimento e vuole stare tranquillo; c’è ottusità psichica,
cefalea congestizia, forte; il paziente è indolenzito e contuso da tutte le parti, si fa male
Bryonia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 270
movendosi; spesso sta peggio alle nove di sera con un aggravamento dell’ottusità dopo
aver dormito o la mattina al risveglio. La tosse viene con grande violenza, scuotendo tutto
il corpo e aumentando la cefalea e provocando abbondanti espettorazioni mucose del
tratto respiratorio.
«Starnuti frequenti». «Starnuti tra un eccesso di tosse e l’altro». «Anosmia». Con
queste congestioni e con le corizze ci saranno epistassi. Epistassi durante le mestruazioni.
Congestione della testa nel periodo mestruale. Epistassi sostitutive in casi di amenorrea.
Se il flusso mestruale si arresta dopo un colpo di freddo, compare un sanguinamento dal
naso. Il naso è secco.
L’aspetto del volto è importante; l’espressione abbrutita, il colorito purpureo, le gote
gonfie non sono dovute alla presenza di edema, sebbene a volte il volto sia edematoso, ma
il più delle volte esso è gonfio per la stasi vascolare e non conserva il segno della
pressione; è gonfio, tumefatto, purpureo, e accompagna uno stato mentale goffo, come
nell’ubriachezza.
Il paziente vi guarderà e si domanderà che cosa fate lì e che cosa avete detto; è in preda
a stupore intellettuale; i suoi occhi non vi guardano con intelligenza. Quando qualcuno è
sul punto di avere un’importante malattia Bryonia, malaria, congestione cerebrale,
polmonite
o qualche altra affezione respiratoria, la famiglia noterà che la mattina al risveglio egli
ha questa espressione abbrutita; dice di dover fare un enorme sforzo per pensare o per fare
qualsiasi altra cosa, e che la testa gli fa molto male, soprattutto movendosi. Il volto può
essere rosso e può bruciare; «macchie rosse sulla faccia e sul collo»; la faccia è rossa,
tumefatta, caldissima.
Nei bambini, come negli adulti, vi sono disturbi cerebrali che aumentano progressivamente,
c’è la dilatazione della pupilla l’espressione abbrutita e un continuo movimento
laterale della mascella inferiore. In una crisi congestizia questo movimento della mascella
è una forte caratteristica di Bryonia. Non mi riferisco al digrignare dei denti, anche se in
Bryonia c’è, ma mi riferisco ad un movimento laterale della mascella, come per masticare,
sebbene i denti non vengono in contatto fra di loro; e questo si verifica incessantemente
giorno e notte. Un gran numero di rimedi possiede il digrignare dei denti. Quando c’è una
febbre intermittente con intensa congestione, stupore intellettuale e brividi violenti, quando
il paziente è a letto in uno stato di stupore o di semi-incoscienza, senza digrignare i
denti, ma movendo tuttavia la mascella avanti e indietro per delle ore, spesso il rimedio
appropriato è Bryonia. Movimento incessante della bocca come se il paziente stesse
masticando, nelle affezioni cerebrali dei bambini; questo movimento si può osservare nei
bambini che non hanno denti; il che non impedisce loro di fare incessantemente movimenti
di masticazione.
Per quello che concerne le labbra e la parte inferiore del volto, si troverà in Bryonia il
gonfiore, la tumefazione, il rallentamento della circolazione, la congestione venosa o la
stasi che gli dà l’aria di un vecchio ubriacone; tale aspetto non è così marcato come in
Baptisia e non è concomitante all’aspetto precario e di stupore profondo che Baptisia
possiede. Grande secchezza delle labbra; labbra secche e incartapecorite. «I bambini si
spellano le labbra». «Labbra screpolate e sanguinanti». Labbra secche, incartapecorite e
sanguinanti, come si osservano negli stati tifoidi dove tutta la bocca è secca e scura,
271
screpolata incartapecorita e sanguinante; lingua secca e scura. Denti anneriti. Il paziente
Arum triphyllum si spella continuamente il naso e le labbra; si spella il naso senza sosta e
vi ficca dentro le dita.
Bryonia ha un mal di denti che aumenta col calore. «Mal di denti lacerante e pungente
quando mangia»; è un mal di denti che si acuisce con le bevande calde e gli alimenti caldi
e peggiora in una stanza riscaldata; il paziente vuole in bocca cibi freddi e vuole stare
all’aria fredda, ma sta peggio col movimento. «Mal di denti che diminuisce con l’acqua
fredda o stando coricato sul fianco dolente». Una forte pressione sul dente che fa male
calma il dolore. «Mal di denti che aumenta se si fuma».
Vedete come ci seguono il miglioramento col freddo e l'aggravamento col caldo; non
smetteremo mai di ripetere tali modalità che si riferiscono al paziente come condizioni del
tutto generali; e andando avanti vedremo che quasi tutti questi sintomi peggiorano col
movimento, col calore, ecc. Il paziente ci ripete che prova sollievo con la pressione in ogni
punto che esploriamo, finche alla fine arriviamo alla conclusione che tali modalità sono
generali. Possiamo avere in due rimedi lo stesso insieme di sintomi che però saranno
aggravati da condizioni opposte. e quindi vedete che sono le modalità che indicano o
controindicano i rimedi. È per questo che studiamo i rimedi prendendo in considerazione
le loro modalità, perché le modalità costituiscono degli importanti sintomi generali.
Non vi sorprenderà sapere che Bryonia perde il senso del gusto, in modo che se ha una
corizza niente ha più un gusto naturale. Non solo ha l’ottusità mentale, ma ha anche una
diminuzione delle sensazioni e l’intorpidimento di tutto il corpo. «Gusto scipito, insipido,
impastato». La sua intelligenza è colpita al punto da non sapere neppure dove si trova;
crede di non essere a casa propria; e anche la lingua è priva di gusto, cosicché una cosa
acida per lui ha gusto amaro; i sensi lo ingannano.
«Lingua ricoperta da una spessa patina bianca». La lingua è molto carica nel tifo, nella
congestione cerebrale, nell'angina, nella polmonite, in tutte le malattie dell’apparato
respiratorio o nelle affezioni reumatiche. «Lingua secca, sanguinante e coperta di croste».
Si trova una lingua simile nel tifo, una lingua secca, scura, screpolata e sanguinante. Se il
paziente si raffredda, la bocca diventa secca. Il paziente Bryonia spesso ha molta sete; è
capace di bere grandi quantità di acqua, a lunghi intervalli. Tuttavia, con una simile lingua
secca e scura, egli perde il gusto per l’acqua e non ne vuole più ; la lingua è secca con
mancanza di sete come Nux moschata. «Afte». «Cattivo odore della bocca».
Bryonia ha dei mal di gola difficili da descrivere, con dolori pungenti, secchezza,
aspetto incartapecorito della gola e sete per grandi quantità di acqua a lunghi intervalli.
«Costituzionale tendenza alle afte della gola», si osservano in gola piccoli punti bianchi.
Arriviamo adesso ai desideri e alle avversioni alimentari, che sono fortemente
alterati. Il paziente si aggrava dopo avere mangiato. Lo stomaco ha perduto la facoltà di
digerire ed è per questo che ha avversione per tutti gli alimenti. «Vuole immediatamente
certi alimenti e, quando glieli offrono, li rifiuta». È volubile, non sa cosa vuole.
Nell’immaginazione,
desidera degli alimenti che il suo stomaco rifiuta; quando li vede, non li
vuole più. La sua intelligenza si trova in uno stato di confusione. Ha una gran voglia di
acidi. «Grande sete giorno e notte»; vuole acqua fredda. «Sete di grandi quantità di liquidi,
a lunghi intervalli». Molti rimedi vogliono bere a piccoli sorsi continuamente. In Bryonia,
Bryonia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 272
una gran quantità di liquido calma immediatamente la sete. In Arsenicum la bevanda non
calma la sete; il paziente ne vuole poca e spesso.
I disturbi gastrici di Bryonia si calmano con le bevande calde; questo è un sintomo
particolare, perché desidera bevande fredde, mentre il suo stomaco prova sollievo con le
bevande calde. Durante le sue febbri e le sue cefalee vuole bevande e cibi freddi, che
spesso provocano o aumentano la tosse e i dolori, mentre le bevande calde, che non
desidera, attenuano i disturbi gastrici e intestinali. Durante i brividi, Bryonia vuole spesso
acqua ghiacciata, che lo fa rabbrividire terribilmente, mentre l’acqua calda lo calma.
«Desiderio di bevande fredde e aspre». Odia gli alimenti grassi e i cibi ricchi; odia tutti i
grassi. «Desiderio di cibi che non gli si possono dare».
Quando i pazienti sono sotto l’effetto di rimedi costituzionali, devono prendere delle
precauzioni di fronte ad alcune specie di alimenti, che sono noti per essere contrari al
rimedio costituzionale. Un individuo di tipo Bryonia spesso si ammala dopo aver mangiato
crauti, insalata di legumi, insalata di pollo, ecc. così non bisognerà sorprendersi se il
vostro paziente dopo avere preso una dose di Bryonia per uno stato costituzionale, vi dice
che si è sentito disturbato dopo aver mangiato certe pietanze.
È bene avvertire coloro che sono sotto l’influenza di Pulsatilla di evitare gli alimenti
grassi, perché intralceranno spesso l’azione del rimedio. È bene dire ai pazienti trattati con
Lycopodium: «Fate attenzione a non mangiare ostriche mentre prendete questo rimedio».
Si sa che questi rimedi operano modificazioni allo stomaco, che lo rendono nemico di
alcune categorie di alimenti; vi sono rimedi che hanno un’azione violentemente ostile agli
acidi, ai limoni, ecc. Se non parlate di questo fatto con insistenza, dicendo: «Non toccate
aceto, né limoni; non bevete succo di limoni mentre prendete il rimedio», voi rovinerete il
rimedio e vi domanderete come è successo. Spesso il rimedio non agisce più e il paziente
ha disturbi gastrici e intestinali; un rimedio ad azione prolungata cessa di agire senza che
voi sappiate perché. Il medico omeopata scarterà ciò che è sfavorevole ai rimedi o ai
pazienti in genere o che non è adatto ad una particolare costituzione.
Avere una regola inflessibile non è un buon metodo; la sola regola sicura è di essere
certi che il rimedio sia il simillimum del paziente al momento in cui lo somministrate e che
quello che mangerà il paziente andrà d’accordo con quel rimedio. Non è raro che un
malato che è sotto l’effetto di Rhus toxicodendron e che sino ad un certo punto migliorava,
vede tornare i suoi sintomi sotto forma di uno stato « Rhus», dopo essersi fatto un bagno;
l’azione del rimedio si arresta di colpo. È evidente che il bagno deve farlo; eppure è vero
che alcuni pazienti cronici curati con Rhus toxicodendron devono smettere di fare il loro
consueto bagno se vogliono restare sotto l’effetto del rimedio. Con Calcarea è lo stesso:
un bagno spesso ne arresterà l’effetto. Vi parlo di tutto ciò solo per farvi capire bene
l’importanza di mettere d’accordo il regime e l’igiene di vita del vostro paziente col suo
rimedio, di conformarli ad un principio e non prescriverli per abitudine; per i vostri
pazienti non dovete avere una sola lista di alimenti; non dovete avere per tutti la stessa
lista. In Omeopatia questo non si fa.
Il paziente in sé, per quanto si riferisce a tutti i suoi sintomi particolari e curiosi, sta
peggio dopo aver mangiato; dopo aver mangiato aumenta la tosse, peggiorano i disturbi
della testa e le cefalee e la respirazione diventa più difficoltosa. Lo stomaco è dilatato dai
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gas, specialmente se ha mangiato ostriche. Le ostriche, solitamente non sono un alimento
pericoloso, tuttavia alcune persone ne sono intossicate. «Peggio dopo aver mangiato o
bevuto». Quando avete a che fare con un caso di pertosse, subito dopo il pasto la tosse
aumenta, gli accessi sono più violenti e tutti i sintomi si acuiscono, ma più tardi, quando la
digestione è terminata e lo stomaco è vuoto, il paziente prova un grande sollievo. Il
paziente Bryonia di solito migliora bevendo, ma se beve acqua fredda quando è accaldato,
tutti i suoi sintomi reumatici si aggravano, si aggrava la tosse e avrà una violenta cefalea. I
pazienti Rhus toxicodendron hanno un aggravamento dei loro disturbi se bevono acqua
fredda quando sono molto accaldati. La cefalea aumenta; il dolore pulsante e la sensazione
che la testa potrebbe scoppiare sono dieci volte più forti di quello che erano prima di bere.
Il paziente Bryonia è soggetto a singhiozzo, eruttazione, nausea e vomito, per cui
l’espressione generale che qui si può usare è quella di disturbi gastrici. Eruttazioni amare,
gusto amaro nauseante. Vomito di bile. Tutti questi disturbi aumentano dopo i pasti. Allo
stomaco e all’addome abbiamo moltissimi sintomi che derivano da una cattiva digestione,
o che compaiono dopo aver preso freddo o dopo aver avuto troppo caldo, o dopo aver
bevuto acqua ghiacciata essendo molto accaldato. L’irritazione gastrica è tale che il
paziente non può mangiare senza avvertire un violento dolore che aumenta finché
l’infiammazione
prende tutto lo stomaco e tutto l’addome; si manifesta allora la sensibilità
alla pressione e si può fare la diagnosi di gastrenterite, con indolenzimento, sensibilità alla
pressione e dolori pungenti, urenti, tutti aggravati dal movimento; si manifestano nausea e
vomito, diarrea, timpanismo dell’addome; incapacità di muoversi perché il movimento
raddoppia il dolore.
Ad eccezione dei dolori addominali e gastrici, i dolori di Bryonia sono alleviati dalla
pressione. Spesso si vedrà il paziente Bryonia sofferente per questi stati infiammatori,
coricato perfettamente immobile con le ginocchia sollevate; tiene le gambe piegate per
rilassare i muscoli addominali; non vuole che gli si parli, non vuole pensare; ogni
movimento è doloroso, fa aumentare la temperatura e spesso causa alternanza di brividi e
calore; temperatura alta.
Quando è disteso perfettamente immobile, a volte non ha la nausea, ma appena solleva
la testa, gli torna una nausea spaventosa e quindi non può sedersi sul letto. Per questo
motivo non lo si può sollevare, e, se persiste a mantenere tale posizione, la nausea diventa
più forte che mai, accompagnata da bruciore allo stomaco. Ad ogni movimento rigurgita
un po’ di muco dall’odore putrido.
Il malato Bryonia soffre di ogni genere di dolori di stomaco e intestinali, soprattutto
dolori pungenti e urenti; ha l’impressione che lo stomaco e l’addome gli scoppino. Ha
essudazioni peritoneali. Un terribile indolenzimento. Sensibilità all’epigastrio e a tutto
l’addome, alleviato solitamente dal calore, sebbene il paziente in sé desideri stare coricato
in una stanza fresca. Il calore della stanza l’opprime, anche se il calore locale gli è gradito.
Ogni respiro, ogni movimento del torace gli acuiscono il dolore, sicché vedrete il paziente
Bryonia che invece di respirare profondamente, respira il più superficialmente possibile.
Egli mantiene questo ritmo finché gli è possibile e poi fa un respiro che lo fa gemere.
Affezioni gastriche infiammatorie e disturbi di stomaco; affezioni gastriche nelle ragazze
a causa dell'amenorrea; gastrite; gastroenterite.
Bryonia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 274
Bryonia presenta anche l’infiammazione del fegato e molti altri sintomi epatici. Il
fegato, specialmente il lobo destro, è situato nell’ipocondrio, come un peso, e provoca
indolenzimento, sensibilità alla pressione e impedisce all’ammalato di muoversi. Ogni
movimento, ogni contatto, ogni inspirazione profonda risveglia il dolore in quest’organo
come nelle viscere addominali. Il respiro è corto, rapido, e l’inspirazione profonda che lo
frammezza ogni tanto provoca un dolore urente e pungente che attraversa il fegato. Con
questi disturbi, il paziente ha lo stomaco in disordine, nausea e conati aggravati dal
movimento e rigurgiti di bile. Dolori pungenti e bruciore al fegato. «Punture passeggere e
bruciore all’ipocondrio destro», cioè al fegato. Quando il paziente tossisce, ha l’impressione
che il fegato o l’ipocondrio destro stiano per scoppiare. Dolori acuti quando tossisce.
Bryonia fornisce molti sintomi in relazione alle feci e al retto. Ha la stipsi e la
dissenteria: la sua patogenesi ne è piena, insieme a molteplici sintomi concernenti gli
organi stessi. Nella stipsi le feci sono secche e dure, come fossero bruciate. Non ha alcuno
stimolo ad evacuare, ma dopo parecchi giorni emette piccoli frammenti di materiale fecale
duro che sembra bruciato. Non c’è alcuna umidità intorno, niente muco per rammollire le
feci dure. Se è presente la più piccola quantità di muco, questo sarà emesso separatamente.
Le feci possono essere composte da piccoli frammenti duri, che hanno l’aspetto bruciato e
vengono fuori a volte in piccole quantità e altre volte in abbondanza; di seguito sarà
emesso del muco, come se, vicino alla massa delle feci, ci fosse una raccolta di muco.
Bryonia può essere utile per la stipsi più ostinata.
Presenta anche una diarrea che tira giù dal letto il paziente la mattina: appena si muove
nel letto gli comincia la nausea, è gonfio e dilatato dalle coliche ed ha urgenza di andare di
corpo; oppure, poco dopo essersi alzato e ha cominciato a muoversi, l’intestino gli si dilata
e compaiono le coliche che lo costringono a precipitarsi in bagno. È possibile che la
diarrea sia estremamente abbondante, con frequenti emissioni e che quando è finita lasci il
paziente completamente spossato, disteso sul letto coperto di sudore, mezzo morto; è così
spaventosamente stanco che a malapena può raggiungere il bagno la volta seguente,
quando arriverà un’ondata di abbondanti feci biliose. Se fa il più piccolo movimento
quando è coricato, deve sbrigarsi ad andare in bagno. Bryonia guarisce la dissenteria
accompagnata da tutti i dolori lancinanti, da tutti i tenesmi immaginabili, da dolori
addominali e da emissioni di muco sanguinolento dall’ano.
Nella stipsi gli sforzi per evacuare sono spesso inefficaci. Il paziente ha bisogno di
defecare e fa molti tentativi prima di ottenere un risultato. Benché si senta costretto a fare
degli sforzi, le feci restano nel retto; il paziente ha il retto inattivo ed è incapace di forzare.
Di solito il suo potere di defecazione è assolutamente normale e gli è sempre possibile
emettere le feci ogni volta che va in bagno, ma adesso le feci sono così secche che tale
potere è insufficiente.
Bryonia ha un’altra specie di diarrea che è come una purea di mais giallo. Sono
esattamente le stesse feci che osserverete nel tifo, feci gialle in poltiglia. Esse sono
inframmezzate ora di muco, ora di sangue. Può essere utile al medico sapere se ciò si
osserva negli stati tifoidi o sotto la forma di diarrea cronica. Bryonia ha guarito molti casi
di diarrea cronica quando le feci avevano questo aspetto di purea ed erano frequenti, con
un gran numero di scariche al giorno specialmente la mattina. A volte il paziente ha
275
parecchie scariche durante la mattina e niente altro nelle ventiquattro ore; oppure ne ha una
o due nel pomeriggio e cinque o sei la mattina; durante la notte non ne ha affatto, perché
quando rimane tranquillo a letto e si sente a proprio agio, non ha bisogno di andare di
corpo; il movimento o lo stare in piedi aumenta il bisogno di evacuare. È questa la ragione
per cui alcuni considererebbero questa diarrea come una diarrea esclusivamente diurna e
l’assocerebbero a Petroleum: però con Petroleum non ha importanza se il paziente si
muove molto durante la notte, non defecherà per questo, ma avrà tutte le sue emissioni nel
corso della giornata.
Al riguardo, il testo dice di Bryonia: «Diarrea putrida dall’odore di vecchio formaggio
». «Assolutamente nauseabonda». «Feci liquide, scure». Accadrà che dei pazienti
cronici Bryonia si metteranno essi stessi a dieta, prendendo solo liquidi, evitando gli
alimenti solidi, ecc. e, malgrado tutto, gli alimenti passeranno direttamente nelle feci il
mattino seguente, digeriti appena: feci lienteriche. «Bisogno urgente di defecare seguito
dall’evacuazione di abbondante materiale pastoso». «Feci involontarie durante il sonno».
«Bruciore all’ano ogni volta che evacua». Questi sintomi si verificano specialmente la
notte quando il paziente si muove, ma i movimenti sono più frequenti durante il giorno e
ogni movimento provocherà il bisogno di defecare.
In questo rimedio vi sono una quantità di sintomi urinari: infiammazione renale;
depositi rossastri nell’urina, cristalli di acido urico; urina molto abbondante. Ogni volta
che il paziente fa uno sforzo per sollevare qualcosa o per fare un movimento insolito,
avverte dolore ai reni, una crisi di dolore congestizio che gli dura a lungo. Egli ha una
costituzione gottosa con disturbi renali, di modo che dopo aver avuto troppo caldo o aver
fatto uno sforzo, ha mal di schiena. «Bisogno urgente e incontinenza urinaria». «Bruciore
all’uretra al di fuori della minzione»; il bruciore si attenua al passaggio dell’urina.
A carico degli organi sessuali femminili vi sono molti sintomi che hanno un grande
interesse: mestruazione dolorosa, dismenorrea; dolore ovarico durante le mestruazioni. In
ogni periodo mestruale c’è una forte congestione ovarica, con sensibilità alla palpazione.
La paziente parlerà di sensibilità ad entrambi gli inguini ogni volta che si avvicinano le
mestruazioni, che aumenta quando queste compaiono, fino a che l’indolenzimento, da
ogni lato, si estende attraverso l’addome fino a raggiungere quello del lato opposto; allora,
durante le mestruazioni, tutto l’addome è dolente. L’utero è indolenzito e l’ipogastrio è
sensibile alla palpazione. Metrite.
La paziente Bryonia è soggetta all’amenorrea, o meglio le sue mestruazioni si arrestano
al minimo incidente. Se alcuni giorni prima della data delle mestruazioni si accalda
troppo dopo uno sforzo, come una stirata o un bucato, le mestruazioni non compaiono e la
volta seguente saranno più dolorose che mai. È quello che succede alle giovani donne
pletoriche che hanno fatto sforzi violenti. Sforzo violento seguito da una rarefazione
dell’urina. Indolenzimento dell’addome, quando le mestruazioni non compaiono o ritardano
di alcuni giorni dopo un violento sforzo; oliguria e scomparsa dalle mestruazioni nelle
ragazze pletoriche.
Dopo aver abusato delle proprie forze ed essersi accaldata troppo, una donna incinta
può rischiare l’aborto. Si deve pensare a Bryonia nell’infiammazione mammaria e quando
la secrezione lattea si interrompe subito dopo il parto. Ci si deve pensare anche nella
Bryonia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 276
febbre da latte e quando ci sono dolori e gonfiori al seno. Durante il parto la donna ha
molto caldo e, naturalmente, suda; quando il parto è appena terminato, al momento della
nascita, se l’infermiere e il medico non sono abbastanza attenti e non le danno altre
coperte, o perlomeno non mantengono la stanza ben calda, la traspirazione si arresterà
improvvisamente e ne conseguirà una febbre da latte e altri sintomi febbrili che
richiederanno
Bryonia.
Una minaccia di peritonite dovuta a cause simili, o a malattie blenorragiche, a vecchi
disturbi reumatici, a dolori, avrà bisogno di Bryonia quando il paziente si aggraverà al
minimo movimento. Se tali disturbi sono conseguenza di una setticemia invece che di un
arresto della traspirazione, servirà molto spesso un rimedio dall’azione più profonda.
Nella mastite, una delle caratteristiche più impressionanti è la durezza marmorea dei seni,
la durezza e la pesantezza. Bryonia è utile spesso nell’infiammazione dei seni in condizioni
diverse; pesantezza e durezza dei seni prima delle mestruazioni.
Torniamo adesso al tratto respiratorio che abbiamo appena accennato e, per questo,
vogliamo trattarlo in maniera esauriente. Le malattie di Bryonia cominciano di solito con
un raffreddore; ci può essere all’inizio un’afonia con irritazione della trachea e grande
indolenzimento del torace. Si ha l’impressione che la tosse, secca e faticosa, faccia
scoppiare il torace. Il paziente sta seduto sul letto e si tiene la testa o il torace tra le mani;
quando tossisce si preme il torace con le mani; quando tossisce, gli sembra che il torace
vada in pezzi; dolori ai due lati del torace, ma soprattutto a destra. Nella polmonite,
Bryonia preferisce il lato destro.
Vediamo un paziente che da principio ha avuto un raffreddore; poi questo è sceso
lungo le vie aeree, provocando la raucedine e l’irritazione toracica oltre la tosse; una tosse
che scuote tutto il corpo; in seguito è venuto un grande brivido. Il paziente adesso è
costretto a letto e quando il medico lo vede, accerta lo stato flogistico e ne capisce il
significato; l’auscultazione conferma la diagnosi di polmonite. Il paziente non può muovere
né mani né piedi; soffre soprattutto al polmone destro, è costretto a stare coricato sul
fianco destro o sul dorso e ha paura di muoversi.
A volte è colpita anche la pleura, e allora si hanno i dolori acuti; ogni movimento
respiratorio provoca un dolore intenso, sia che si tratti di una pleuro-polmonite, o si tratti
di una semplice polmonite. In ogni caso vediamo il paziente Bryonia coricato sul lato
malato, sul lato dolente, in modo da limitare i movimenti respiratori e, molto spesso,
vedremo che terrà una mano sotto questo lato per tentare di immobilizzarlo. Con Bryonia
l’espettorazione è di una tinta rossastra, rugginosa; se c’è questo sintomo insieme alla
localizzazione a destra, c’è un forte indizio in favore di Bryonia.
Vi sono alcuni rimedi che somigliano un po’ a Bryonia; prendete, per esempio, un caso
con temperatura alta, una febbre forte, una grande eccitazione, considerate la rapidità con
la quale si è costituita la malattia, come si è localizzata al lato sinistro, e scorgete nella
sputacchiera gli sputi di sangue rosso brillante: il rimedio sarà Aconitum. Se c’è sofferenza
epatica e il paziente ha una sensazione di pienezza al fianco, un dolore pungente al fegato
e il colorito itterico, è possibile che Bryonia sia indicato perché possiede questi sintomi;
ma se c’è un dolore acuto che va incessantemente avanti e indietro attraverso la scapola
destra, più che Bryonia è Chelidonium ad aver maggiori possibilità di guarire il paziente.
277
Tali confronti si possono continuare all’infinito; in ogni modo lo studio dell’azione di
Bryonia sull’apparato respiratorio è appassionante.
Con i raffreddori che finiscono con la raucedine, ci sono il bruciore e il solletico alla
laringe insieme alla tosse incessante. Raucedine e afonia nei cantanti. Grande
indolenzimento
della trachea; sensazione di escoriazione e di stringimento nella trachea, e perfino
di soffocazione come Phosphorus.
La respirazione di Bryonia è affannosa e rapidissima; respirazione superficiale, corta e
rapida, dovuta al fatto che le inspirazioni profonde aumentano il dolore; il paziente
Bryonia vorrebbe respirare profondamente, ha bisogno di respirare profondamente, ma la
cosa è talmente dolorosa che non può farlo. «Continua tendenza a sospirare» ma non può
farlo perché gli fa male. Respirazione corta, soffocazione, asma. Crisi di asma dopo
essersi accaldato molto. L’asma peggiora in una stanza calda; desiderio di respirare aria
fresca.
«Tosse secca, spasmodica, pertosse che scuote l’intero corpo». La tosse lo costringe a
saltare involontariamente nel letto; tosse dolorosa, con respirazione faticosa, che scuote
tutto il corpo. Catarro aderente, difficile da espettorare. «Tosse di sera e di notte, tosse
secca».
Una gran parte degli altri sintomi di Bryonia, quando li passiamo in rivista, ci
sembrano una ripetizione. Se avete un resoconto completo delle sperimentazioni e volete
leggere accuratamente il testo e fare un’applicazione di ciò che è stato detto, il carattere
generale e il senso profondo del rimedio vi saranno chiari, ne vedrete l’immagine e
l’arricchirete voi stessi.
Bryonia
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 278
BUFO
Quando si preme con una pinza una delle piccole ghiandole poste lungo la parte
posteriore del collo del rospo, ne esce una secrezione solubile in alcool, che è stata
sperimentata e che sarà oggetto di questo studio. La varietà che io uso per la mia clientela
è Bufo satyhiensis.
Bufo è un rimedio meraviglioso che colpisce profondamente la mente, specialmente le
facoltà intellettuali, provocando prima confusione psichica e perdita della memoria e in
seguito la progressiva evoluzione verso uno stato di imbecillità. Questo rimedio troverà le
migliori indicazioni nelle malattie nervose, le fitte, le scosse e gli spasmi muscolari, le
ulcerazioni della pelle e delle mucose, tutte cose che vengono ai pazienti che si stanno
avviando ad uno stato di imbecillità, uno stato di confusione o debolezza psichica. In Bufo
è più frequente l’imbecillità anzichè gli stati attivi di demenza o di mania, sebbene questi si
presentino occasionalmente.
Il primo sintomo che si trova nei testi è : «Ricerca la solitudine per abbandonarsi alla
masturbazione». Questo solo sintomo getta un fascio di luce sulla natura del rimedio,
sull’assenza di padronanza di sé, l’assenza del controllo dei desideri sessuali e la bassezza
mentale che incitano ad abbandonarsi a ciò che vi è di più basso nella specie umana, alle
pratiche perverse e ai vizi. Questo sintomo parla chiaro.
«Piagnucolò, poi pianse, sino al momento in cui entrò in uno stato comatoso». Questi
stati, come si verificano in clinica, si osservano in persone adulte che si comportano come
bambini. In loro si riscontra un aspetto di semplicità infantile e la loro mente ritorna ad uno
stato di innocenza infantile. Lo stato di imbecillità si traduce in un adulto in modi da
bambino. Questo comportamento si riscontra il più delle volte negli adulti Baryta carbonica
che non sono mai usciti dall’infanzia, che sono sempre rimasti bambini. Un adulto
ragiona come un bambino, parla come un bambino, sospira e piange come un bambino e
come un bambino vuole le carezze: e così è Baryta carbonica.
Questo aspetto psichico si nota nei bambini epilettici, ma non è per l’epilessia che
prescriviamo il rimedio; il bambino non si è sviluppato normalmente e l’epilessia è solo
una delle manifestazioni del ritardo dello sviluppo. La sua origine risale molto lontano nel
tempo: in realtà è l’infanzione psorica. Questa ha intralciato lo sviluppo della sfera
psichica in maniera che il bambino non è arrivato alle realizzazioni intellettuali né alla
saggezza di un uomo o di una donna ed è rimasto un bambino che piagnucola e strilla.
Questa assenza di sviluppo si constata in Bufo e in Baryta carbonica, essi sono analoghi
l’uno all’altro nel fatto che, nell’uno come nell’altro, rimane lo stato infantile mentre il
corpo si sviluppa. In questi rimedi notiamo la paura e la semplicità che appartengono al
bambino; sono individui sempre malaticci, psichicamente deficienti, che non raggiungono
mai una crescita completa, che restano sempre bambini. «Come sembra bambina questa
279
donna!» oppure: «Com’è ingenuo quell’uomo!» diciamo di certi vecchi che sono tanto
infantili.
Gli antichi medici abitudinari dicevano di queste persone che sono invecchiati
prematuramente
o che hanno assunto un’aria senile, e che hanno bisogno di Baryta carbonica.
Anche Bufo risalta per la senilità precoce; un uomo di cinquanta anni si comporta come un
vecchio malandato di ottanta; ha perduto tutta la vitalità che aveva cinque o sei anni prima
e ha assunto la semplicità e l’innocenza infantile, l’aspetto dell’imbecillità. In un caso
simile allora pensiamo a questo rimedio. Sino ad ora il capofila di questo genere di disturbi
è stato Baryta carbonica, ma anche Bufo è importante.
«Lasciò il letto dopo una fase di apatia e si mise a correre come un pazzo per la casa».
A questo punto c’è una deviazione dello stato di imbecillità verso quello dell’eccitazione
psichica. La maggior parte dei malati Bufo saranno passivi, placidi, non eccitati o maniaci,
passivi in ogni occasione. Il paziente è debole di mente, sempliciotto, puerile.
«Indebolimento
della memoria e idiozia». «Cerca la solitudine, e tuttavia teme di restare solo».
«Collerico, morde gli oggetti che lo circondano». «Ride o piange facilmente». Questo
rimedio è stato usato nel delirium tremens, durante gli stati di eccitazione e prostrazione
psichica, durante i quali il paziente mordeva e scuoteva gli oggetti.
«Ha un piccolo riso sciocco»; piuttosto che ridere, è più espressivo dire che ha piccoli
scoppi di riso nervoso per ogni minima parola che si dice. Ride nervosamente e dice
idiozie; ride nervosamente a proposito di cose per nulla comiche; a questo paziente
sempliciotto e puerile tutto quello che si dice sembra divertente. Voi sapete che un
bambino ride facilmente, e che di solito è allegro; ma noi non ci aspettiamo un
atteggiamento
simile da un adulto, tranne quando quello che si dice non sia particolarmente
comico. Talvolta si riscontrano questi sintomi negli epilettici. «Ride o piange facilmente»;
facilmente emozionato; natura nervosa, estremamente sensibile.
Ci può essere un paziente estremamente ansioso giorno e notte, che si torce le mani e
parla di qualcosa di spaventoso che sta per succedergli mentre non gli succede proprio
niente, parla di qualche avvenimento temibile o di una cosa terribile che succederà in
avvenire, tutto è cupo e disperato; e il paziente va avanti e indietro torcendosi le mani e
parlando continuamente delle stesse catastrofi che devono verificarsi, quando in realtà
l’avvenire è senza rischi e non c’è alcun motivo di inquietudine. Questi sintomi si
osservano in casi di demenza. I pazienti che si avvicinano all’imbecillità sono passivi e
mancano di comprensione per ciò che li circonda; viceversa quelli che si avvicinano alla
demenza hanno un’eccessiva immaginazione per quello che li circonda. Bufo è utile
quando questi sintomi sono stati provocati dalla masturbazione.
«Va in collera quando non lo capiscono». Questo è un segno di prossima demenza. I
medici e i tribunali ben sanno che queste forme di demenza si mescolano nell’individuo
epilettico, e che questi non sempre è ritenuto responsabile di un delitto, perché si sa che
l’epilessia somatica non si limita semplicemente agli spasmi muscolari, alla caduta
improvvisa,
alla schiuma alla bocca, alle convulsioni cloniche, al morsicarsi la lingua, ecc.
Questi sintomi da soli non costituiscono tutta l’epilessia.
L’epilettico soffre di uno stato psorico sottostante che, in uno si manifesta con
l’imbecillità, in un altro con crisi epilettiche, in un terzo con la demenza. Coloro che
Bufo
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 280
ereditano questo particolare miasma, anche nella stessa famiglia, l’esprimono in modi
diversi: uno diventerà pazzo, l’altro imbecille, un altro morirà di cancro e un altro ancora
sarà epilettico. Bufo va alla base di questa costituzione: è un antipsorico, un rimedio vitale,
dall’azione profonda; penetra nel cuore stesso e nell’intimità della natura fisica dell’uomo
e si può manifestare a cominciare dalla mente fino alle estremità, alle dita delle mani e dei
piedi, alle orecchie, agli occhi, ecc. e può colpire perfino il tatto. Vi sono sulla cute zone di
insensibilità e zone di iperestesia. Spasmi di muscoli diversi, a volte spasmi localizzati e a
volte convulsioni epilettiche complete, con sanguinamento alla bocca, perdita della
conoscenza,
caduta.
Accanto a stati gravi come questi, si trovano in Bufo stati più benigni che si possono
chiamare semplici stordimenti o vertigini. Gli stati benigni di stordimento si sono sviluppati
in quelli che comportano le cadute improvvise con collasso, improvvise perdite della
conoscenza accompagnate da convulsioni e morsicatura della lingua. Nelle sperimentazioni
troviamo momenti di apatia, di semi-coma e di torpore mentale. E così vediamo dai testi
che abbiamo forme cliniche che vanno dal semplice stordimento all’epilessia completa e
profonda. Lo studio di questo rimedio può rivelarvi qualcosa sulla natura dell’epilessia.
I trattati allopatici sull’epilessia vi descriveranno soltanto l’aspetto della crisi, e la crisi
è considerata tutto ciò che esiste dell’epilessia. Gli allopatici cercano rimedi capaci di
vincere e di reprimere la crisi, pensando, quando ci sono riusciti, di aver guarito il
paziente. Essi somministrano a questi ammalati alte dosi di bromuro e, ogni tanto, essi si
dirigono verso qualche nuovo rimedio secondario, per tornare al bromuro e abbrutire così
i loro pazienti e farne degli imbecilli. Somministrare rimedi per la crisi non ha mai guarito
il paziente.
«Cefalee congestizie». La sua azione sulle fibre circolari dell’aorta addominale fornisce
ugualmente un sintomo chiave nell’epilessia. Nell’addome si risente un orribile
sensazione di ansia, poi bruscamente c’è la perdita della conoscenza; l’aura o l’avvertimento
si risente all’inizio nell’addome. Alcuni l’hanno descritta come localizzata a livello
del plesso solare. Questa orribile sensazione è come l’ansia ed è seguita dalla caduta.
«Non sopporta la vista di oggetti brillanti». «Amaurosi» ecc. «Pupille fortemente
dilatate e insensibili alla luce prima della crisi». «Vista molto acuta». Bufo presenta stati
spasmodici degli occhi, ma anche un aumento dell’acutezza visiva e una diminuzione della
sensibilità e, in ultima analisi, la tendenza a profondi disturbi trofici. Sull’occhio si
formano piccole vescichette. Se ne formano anche sulla cute, i tegumenti si eliminano e la
cicatrizzazione non avviene. Vi saranno ulcere sulla cornea. «Gli occhi sono iniettati».
Paralisi delle palpebre e dei muscoli oculari.
Tutti i sensi sono perturbati. «La musica è intollerabile». Ci si attenderebbe da una
persona normale che ascolti la bella musica con piacere, mentre in questo rimedio la
musica provoca l’ansia. L’udito è così acuito che il minimo rumore è penoso. «Otorrea
purulenta». «Gonfiore delle orecchie e delle parotidi». «Erisipela flemmonosa del volto».
«Caduta dei denti», in quella strana malattia che è la piorrea alveolare.
«Borbottio e balbuzie; si arrabbia quando le sue parole incoerenti non vengono
capite». «Morsicatura della lingua». «Lingua screpolata, di un nero bluastro». «Bocca
spalancata prima di una crisi», che annunzia l’avvicinarsi dello spasmo; questo sintomo si
281
aggrava talmente che fuori della crisi il paziente lascia ricadere la mascella e sembra
stupito come se avesse dimenticato tutto.
Bufo corrisponde spesso alle crisi meno gravi che somigliano alla vertigine. A questo
stadio i pazienti non cadono; hanno per alcuni secondi un’impressione di vuoto e talvolta
agiscono automaticamente. In questa forma grezza di annebbiamento epilettico si osserverà
ben poco, ma a volte il paziente arriverà al punto in cui sembra che si fermi completamente,
per riprendere poi a fare, quello che stava facendo come se nulla fosse. Di quello
che è avvenuto durante la crisi, il paziente non ne sa assolutamente niente. Può darsi che
continui a fare quello che stava facendo e nessuno si accorgerà di tale assenza. A volte,
guidando, tornerà indietro e, quando tornerà in se, da questo si renderà conto di aver avuto
una crisi. Un numero abbastanza grande di rimedi hanno causato questi disturbi psichici
durante i quali il paziente continua ad agire automaticamente.
«Vomito dopo aver bevuto». «Vomito di un liquido giallo». «Vomito di bile o di
sangue». «Spasmi che terminano con movimenti convulsivi all’addome». Il testo dice: «La
crisi nasce nell’addome»; vale a dire che il paziente prima della crisi sente una specie di
ansia all’addome.
«Tumori emorroidali». «L’urina esce inavvertitamente». L’urina esce inavvertitamente
in coloro che stanno perdendo conoscenza in seguito a crisi epilettiche, che stanno per
avere un rammollimento cerebrale; d’altro canto è proprio quello che sta per avvenire, una
forma di rammollimento, una diminuzione dell’integrità cerebrale.
Come potrete immaginare c’è una grande perturbazione delle funzioni sessuali, cosa
che avviene solitamente agli alienati. C’è a volte, eccitazione e a volte impotenza; ma il
paziente ha bassi istinti; tende continuamente a portare le mani agli organi genitali.
«Eiaculazioni troppo veloci, senza piacere». Durante il coito si verificano spasmi o crisi
epilettiche. Si riscontra anche l’infiammazione delle linfoghiandole, soprattutto di quelle
inguinali, come nella sifilide.
Per ciò che concerne gli organi sessuali femminili, la caratteristica che colpisce di più
è il bruciore; bruciore alle ovaie e all’utero. Non c’è sintomo più fastidioso da combattere,
nei casi di dismenorrea, di questo bruciore alle ovaie e alla regione pelvica all’inizio e
durante le mestruazioni. Bruciore agli organi genitali, alle ovaie e dolori laceranti, taglienti
che si irradiano verso il basso lungo le cosce. Questi sintomi costituiscono un tipo molto
doloroso di dismenorrea, soprattutto quando nelle ovaie sono presenti cisti e idatidi.
Qualcuno vi dirà che non possono guarire. Invece sono curabili! «Calore urente e punture
alle ovaie». «Dolori urenti con sensazione di dilatazione o crampi all’utero».
Questo rimedio si è rivelato come un prezioso palliativo per gli orribili dolori urenti
che accompagnano il cancro dell’utero; dolori pungenti, taglienti, laceranti del cancro
all’utero, quando i dolori si propagano alle gambe e c’è l’ulcerazione dell’utero e del collo
dell’utero; dolori laceranti, pungenti, con nauseabonda leucorrea sanguinolenta. Bufo ha
molte secrezioni nauseabonde; ha una leucorrea sanguinolenta nauseabonda. Sentendo
l’odore di tali secrezioni potreste pensare che, a riempire la stanza, è l’odore di una
cancrena o di un’erisipela cancrenosa. «Enormi vesciche sull’utero tumefatto, che lasciano
colare un liquido chiaro, giallo, sieroso». Questo si nota nei soggetti epilettici.
«Mancanza di mestruazioni», «mestruazioni in anticipo, con cefalea», «bruciore alBufo
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 282
l’utero e alla vagina». «Gli spasmi arrivano subito prima delle mestruazioni». Ciò vuol dire
che le ragazze soggette alle crisi epilettiche hanno spasmi più frequenti al momento delle
mestruazioni, a volte prima, a volte durante. «Crisi più gravi al momento delle mestruazioni
». «Durante le mestruazioni c’è un dolore al fegato simile ad una contrazione». «Leucorrea
gialla liquida». Quando una ragazza, durante il periodo mestruale, è distesa, incosciente
ed ha numerosi spasmi epilettici di cui non si ricorda fin quando non gliene parlano e in
quelle condizioni è troppo inebetita per capirlo, allora ha bisogno di Bufo.
Bufo si è rivelato un grande palliativo per il cancro al seno, per i dolori urenti e le
vescicole che si formano tutt’intorno; grosse vesciche gialle; vesciche che si riempiono di
siero giallo; è stato particolarmente utile quando il latte conteneva sangue. Corrisponde
alla forma insidiosa di infiammazione dei vasi sanguigni come la flebite, quando le vene
sulle cosce sembrano cordoni.
«Bruciore, escoriazione della laringe». Osservate come il bruciore si ritrova lungo
tutto lo studio del rimedio; esso si manifesta ovunque vi sia infiammazione, oppure nel
punto in cui i nervi sono sensibili e dolenti, dove la guaina dei nervi diventa dolente e
sensibile al tatto lungo il loro tracciato; donde la sua utilizzazione nella sciatica o altre
infiammazioni dei grossi nervi.
«Tosse violenta con vomito». Tosse con conati. L’espettorazione è sanguinolenta o
formata da sangue puro. Sensazione di freddo al torace. «I polmoni bruciano come il
fuoco». Bruciore che si irradia in alto fino alla laringe; cancrena polmonare. «Laringite,
emottisi». Con tutte queste affezioni c’è bruciore al torace, così come è stato descritto.
Quando si è fatta sparire l’epilessia con farmaci forti, Bufo corrisponde alla costituzione
tubercolotica. Corrisponde alla costituzione tubercolotica quando si sono fatte sparire
secrezioni chiudendo delle fistole o applicandovi pomate stimolati. Esso corrisponde a
queste gravi e insidiose forme di malattie che si sviluppano quando si sopprimono le
manifestazioni esterne. La costituzione che appartiene alla natura stessa dell’individuo si
manifesterà con l’epilessia, la demenza, l’imbecillità, il cancro o con qualche grave e
torpida malattia. Questo rimedio corrisponde ad un tipo e ad una costituzione di scarsa
vitalità. La natura profonda di Bufo è tale che può produrre sintomi simili a quelli delle
malattie gravi e insidiose.
Il paziente Bufo non ha alcuna possibilità di vivere a lungo, e corre il rischio di crollare
a quarant’anni. Egli termina la propria vita con una grave insidiosa malattia, con
manifestazioni
maligne. Il paziente Bufo muore per un cancro all’utero o al seno, o in uno stato di
imbecillità. È chiaro che questo rimedio penetra nel cuore della vita. I bambini
insolitamente
tendono alle forme lente e gravi delle malattie croniche; essi non hanno una natura
solida e sana, né un cervello solido e sano: al contrario sono deboli, hanno delle eruzioni,
si avviano alla tubercolosi polmonare. Persone di venticinque anni avranno la tendenza ad
ammalarsi, esauriti; quando i loro sintomi somiglieranno a quelli di Bufo questo rimedio
trasformerà il loro organismo da cima a fondo come per incanto.
Casi simili possono guarire solo passando attraverso violenti disordini e spaventosi
aggravamenti. Quando si affrontano queste malattie coi piedi di piombo, il paziente non ha
forti aggravamenti o eccitazioni, ma non guarisce radicalmente. Nel primo caso,
ricompariranno
vecchie malattie, riapparirà la secrezione di una vecchia blenorragia, torneranno a
283
manifestarsi passate fasi di sifilide, le ulcere attaccheranno le mucose ecc. un tale tormento
può verificarsi con rimedi dall’azione profonda, rimedi che fanno venir fuori tutto quello
che era nascosto dentro.
«Le crisi cominciano con una scossa alla nuca». «Gonfiore osseo della grossezza di un
pugno». «Prima della crisi, le braccia si irrigidiscono». «Torpore al braccio sinistro».
«Vesciche sulle mani, che si riformano ogni anno». «Paterecci». Vi sono molti disturbi agli
arti, paralisi, ecc.
Il paziente non sopporta di rimanere in una stanza calda; in una stanza calda o vicino al
fuoco si aggravano le cefalee e la congestione del volto, che migliorano quando il paziente
si lava o sta all’aria fredda. I malesseri si attenuano mettendo i piedi a bagno in acqua
caldissima.
Tremori. Alcune crisi epilettiche vengono con regolare periodicità, altre, invece,
irregolarmente. Non abbiamo rimedi per l’epilessia. Questo significa che dobbiamo
lasciare che la specie umana continui a soffrire di epilessia? Abbiamo in realtà una
quantità di rimedi per gli epilettici. Una grande percentuale di casi è curabile.
Dopo quello che abbiamo detto sulla natura di questo rimedio, sono sicuro che ne
leggerete i sintomi con grande interesse. Quando leggerete questi sintomi essi si
raggrupperanno
attorno alle costituzioni e gli stati che abbiamo descritti. Bufo è uno dei rimedi il
cui uso vi sarà indispensabile per lo sviluppo dei bambini mentalmente deficienti sia che
abbiano o non abbiano spasmi.
Bufo
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 284
CACTUS GRANDIFLORUS
Costrizioni, contrazioni e congestioni sono appannaggio di Cactus. Afflusso di sangue
alla testa e freddo alle estremità; o afflusso di sangue in un’altra parte del corpo, torace o
cuore. La circolazione sanguigna non è mai eguale in tutto il corpo; essa è spasmodica e
irregolare. Il paziente è infastidito dalle contrazioni delle fibre circolari in tutto il corpo.
Quando questi fenomeni si producono in punti in cui si possono osservare, essi sono
risentiti come contrazioni e danno al paziente l’impressione di essere in una gabbia di fil di
ferro: questo ci fornisce la chiave di Cactus. Là dove le contrazioni non possono essere
osservate, dove non c’è sensazione, sappiamo che esse continuano a esistere sotto forma di
stato spasmodico delle fibre circolari. Le contrazioni che sono avvertite però sono quelle
piuttosto superficiali, mentre negli organi che hanno fibre circolari, tubi e canali, queste
fibre, contraendosi, danno la sensazione di uno spasmo.
Cactus possiede una sensazione di stringimento e costrizione alla testa, al torace, agli
inserimenti del diaframma, in tutto l’addome. Sono contrazioni cardiache di carattere
tonico, come di una mano che stringe forte; costrizione. «Costrizione sentita alla regione
cardiaca». I pazienti possono provare costrizioni alla gola e all’esofago dove provocano
spasmi; alla vagina dove causano il vaginismo e impediscono il coito. Questo rimedio
provoca all’utero violentissimi spasmi. Stringimento e costrizione simile a spasmo come
se qualcosa acchiappasse l’utero e lo stringesse forte.
Ma nel momento in cui ci sono queste costrizioni, vi sono anche delle congestioni.
«Afflusso di sangue alla regione paziente, con costrizione». «Violenta congestione
dell’utero,
con costrizione. Afflusso di sangue al torace, come se il torace si riempisse di fiotti
di sangue caldo con costrizione e costrizione del cuore». Queste caratteristiche si ritrovano
lungo tutta l’azione di Cactus in maniera più pronunciata che in qualsiasi altro rimedio.
Molti rimedi hanno ogni tanto sintomi simili, ma in Cactus essi sono normali, è nella
natura di Cactus provocare contrazioni e costrizioni in punti in cui non se ne erano mai
avvertite e dove non si penserebbe ce ne fossero. Costrizione del corpo intero, come se
fosse tenuto in una gabbia di fil di ferro. Costrizione del cuoio capelluto, della pelle,
sempre più forte. Congestioni violente, comparse all’improvviso. Iperemia cerebrale, con
testa caldissima e volto rosso.
Questo rimedio è efficace all’inizio delle malattie, all’inizio della polmonite, quando
vi sono brividi di congestione con testa caldissima e corpo freddo (come Arnica) con
violente costrizioni e sensazione di stringimento, come se la testa fosse compressa, le
meningi troppo strette, come se il cervello fosse coperto da un panno stretto che qualcuno
torce sempre più forte. Compressione uniforme di un organo, come se lo legassero
saldamente sempre più forte. Ma nei tubi e nei canali c’è la costrizione di un segmento
particolare che, nella maggioranza dei casi, viene descritta come se fosse legato da una
285
corda. Costrizione come una contrazione a clessidra dell’utero. Congestioni, afflusso di
sangue alle regioni malate che si avviano progressivamente all’infiammazione e alle
infiltrazioni. Infiammazione di diverse parti del corpo.
Cactus è un rimedio utilissimo nelle costituzioni gottose e nel reumatismo infiammatorio
acuto; in questo caso la congestione avviene nelle articolazioni che a un dato momento
si ammalano. E anche qui si ritrova la costrizione, come se ci fosse una cinghia o una
fasciatura. In queste immagini sono comprese sensazioni di stringimento, tensione, e
pressione.
Ha un afflusso di sangue al cuore talmente prolungato, che alla fine il cuore è
perturbato nelle sue funzioni, e i suoi tessuti sono irrorati male; ha anche una profonda
azione curativa sul cuore e ne guarisce le malattie organiche, quelle prodotte da una causa
simile, stati provocati dalla congestione, o che si verificano a seguito di costrizioni
reumatiche che hanno causato la congestione, quando il reumatismo ha parzialmente
abbandonato le articolazioni, il cuore è stato colpito e vi è costrizione cardiaca. Gli
sperimentatori e i pazienti hanno fatto diversi tentativi per descrivere la costrizione
cardiaca. Essi a volte dicono che sembra «che il cuore sia stretto da una mano di ferro»;
l’immagine vuole solo illustrare la tenacità della costrizione.
In questi disturbi reumatici, quando le articolazioni guariscono, allorché il cuore
comincia a essere colpito dalla congestione e dall’ipertrofia cronica, si verifica l’ipertrofia
delle valvole che si traduce in soffi; il paziente ha la testa caldissima e dimagrisce
progressivamente. Compariranno disturbi renali, il cuore sarà sempre più debole, poi vi
saranno edemi e travasi: l’evoluzione di Cactus è questa. Alla fine ci saranno lesioni
cardiache contemporaneamente e lesioni renali e al dimagrimento; in seguito ci sarà
l’edema delle mani e dei piedi.
Questa è la reale natura di Cactus; in tutta la Materia Medica non troverete un altro
rimedio che gli somigli. Non ce n’è alcuno che gli si possa paragonare per l’intensità dei
sintomi. Tutti quelli che ho descritto sembrano girare attorno a queste parole: congestione,
costrizione e contrazione.
In Cactus i dolori, quale che sia il punto in cui si manifestano, sono violenti. Essi
costringono il paziente a gridare; sono dolori che somigliano ad una stretta, dolori
costrittivi; spesso sono laceranti, ma danno sempre l’idea della stretta. Immaginate di
attaccare una fascia attorno ad un organo fortemente congestionato e di stringerlo sempre
di più. Mi sembra che più o meno è il genere di dolore che risente il paziente quando ha la
costrizione di un organo congestionato. Dolori nei punti congestionati e nei punti
infiammati.
Lacerazioni, costrizioni, crampi; quando i dolori vengono all’intestino, sono dolori
costrittivi, ma quando sono localizzati nei muscoli lunghi non sono costrittivi perché in
quel caso non si contraggono le fibre circolari, ma le fibre lunghe, e allora li chiamiamo
«crampi». Cactus può produrre spasmi dei muscoli lunghi, ma la cosa non è frequente.
Prima di tutto in Belladonna, ma anche in molti altri rimedi che hanno nella loro natura
crampi, costrizione e contrazioni delle fibre circolari, c’è la tendenza alle convulsioni. In
Belladonna la violenta iperemia cerebrale sarà solitamente accompagnata da crampi alle
estremità e da convulsioni muscolari generalizzate o localizzate. Con Cactus non è la
stessa cosa: il paziente ha una violenta congestione che lo rende stupido, una iperemia
Cactus grandiflorus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 286
cerebrale, col volto prima molto rosso, poi scuro a causa della stasi venosa e in seguito
piomba nello stupore. Sotto l’effetto della iperemia cerebrale la sua mente si ottunde.
Lo stato psichico è caratterizzato dalla paura e dall’angoscia, causate dall’intensità dei
dolori. Il paziente non ha mai tanto sofferto e non capisce cosa significhi tutto ciò: tanto
dolore, dolori così violenti, così improvvisi, simili crampi, simili lacerazioni, simili
costrizioni! Quando la costrizione si manifesta al cuore e al torace il paziente pensa di stare
per morire ed è subito assalito da un terrore che gli si dipinge sul volto. Ha paura di morire
e il dolore è talmente intenso che gli sembra proprio di stare per morire.
Ma, malgrado questo intenso dolore, non ha niente dell’ansia che troviamo in Aconitum,
che pure possiede una simile costrizione toracica e una simile costrizione cervicale.
La violenta soffocazione di Aconitum gli fa temere di morirne e la sua ansia è spaventosa.
In Cactus essa non è così intensa. Per lui urlare dal dolore è normale. «Taciturno, non
vuole dire neanche una parola né vuole rispondere». Questo sintomo accompagna spesso
lo stato di Cactus che, in questo, è l’opposto della maggioranza dei rimedi con dolori così
violenti. «Tristezza, taciturnità e inclinazione irresistibile al pianto. Paura della morte»;
pensa cioè che sta morendo a causa della violenza del dolore. «Crede che la sua malattia
sia incurabile»; pensa che una tale sofferenza debba terminare con la morte.
La circolazione è tanto irregolare e spasmodica che quei violenti, irregolari battiti
cardiaci si trasmettono a tutti i vasi sanguigni. Il paziente ha molto caldo in un posto e
freddo in un altro. Ha calore alla testa e al torace. In certe parti del corpo c’è un afflusso di
sangue. Con tutti i rimedi cardiaci si hanno sogni violenti, grande eccitazione cerebrale
durante il sonno, risvegli di soprassalto con paura e, molto spesso, pieni di forti sensazioni.
Queste caratteristiche si riscontrano in Cactus soprattutto quando vi sono sintomi cardiaci.
«Vertigine provocata dalla congestione; volto rosso, gonfio; pulsazioni nel cervello. Il
paziente ha l’impressione di diventare pazzo. Vertigine aggravata dallo sforzo fisico».
Con la maggior parte dei rimedi cardiaci, o dei rimedi che implicano molti disturbi della
circolazione e cardiaci, si ha una vertigine marcata. «Vertigine aggravata dallo sforzo
fisico, girandosi nel letto, abbassandosi, alzandosi dopo essere stati distesi e con
l’inspirazione
profonda». Molti dei malesseri di Cactus sono aggravati dalla irregolarità della
respirazione. Qui notiamo vertigini provocate da un’inspirazione profonda. Se il paziente
trattiene il fiato, gli sembra che il cuore gli vada in pezzi, tanto rapidamente batte.Aaumento
delle pulsazioni in tutto il corpo trattenendo il fiato.
Le cefalee sono costrittive, pesanti. Sono tutte violente, con un intenso calore alla
testa, perché sono congestizie. Pressione alla sommità del cranio come se stessero per
sfondarlo; ma la pressione si attenua premendo con forza il punto dolente. «Dolore
pesante, come se ci fosse un peso sul vertex, calmato dalla pressione». Spesso il paziente
può farsi un’idea sbagliata della pressione che sente in testa. Nelle peggiori congestioni
dirà che gli sembra che gli sfondino la testa, mentre è evidente che la congestione
estremamente violenta del cervello provoca una pressione dall’interno all’esterno, in
maniera che si potrebbe immaginare che starebbe meglio con un supporto esterno;
viceversa prova un grande indolenzimento e ha l’impressione che gli schiaccino la testa.
Un altro paziente che soffre di cefalea, ha la sensazione che la sua testa sia compressa
dall’interno all’esterno. «Dolore pesante come un peso sul vertex: migliorato dalla pres287
sione, ma aggravato dai suoni o da una luce forte, sentendo parlare, e parlando». Queste
sono delle comuni modalità delle cefalee di Cactus.
Le condizioni del paziente si aggravano sentendo delle voci. Il suono gli attraversa la
testa. Il cervello sembra così sensibile che si potrebbe paragonare il suono ad una sostanza
materiale lanciatagli contro con violenza. Ha cefalea dal lato destro. Ha cefalee battenti.
Dolore pesante, pulsante, in testa. Tensione dolorosa in testa e al vertex. Sensazione di una
stretta sul vertex, come se il cuoio capelluto venisse teso sempre di più sulla scatola
cranica. Non c’è dubbio che tutti questi sintomi rivelano una iperemia cerebrale marcata.
Gli occhi l’esprimono, il volto l’esprime, la esprime il calore della testa. Hanno
raccomandato
questo rimedio per le minacce di apoplessia, quando la congestione è violentissima, il
volto febbricitante e color porpora o molto rosso, e le pulsazioni si risentono nel cervello
e in tutto il corpo.
Cactus ha la violenta congestione della testa che si riscontra in Belladonna, ma con
Belladonna abbiamo il calore intenso del corpo, un calore febbrile che in Cactus non si
trova. In Cactus c’è solo un moderato innalzamento termico. Il calore si osserva nella parte
superiore del corpo, nella testa e nel collo. Nel collo c’è una sensazione di pienezza, di
gonfiore. Il paziente ha la sensazione che la testa gli si dilati, a causa della pressione del
sangue in testa, ma senza grande rialzo della temperatura. Può avere la febbre, ma questi
disturbi li ha senza febbre. Viceversa in Belladonna, quando ci sono queste pulsazioni, il
paziente sente molto caldo e la sua cute brucia dovunque. In Cactus c’è un certo bruciore
ma non è certo paragonabile a quello di Belladonna. Il calore della testa provocato da uno
sforzo psicologico è un forte sintomo di Cactus. Si trova questo sintomo nelle persone che
cercano di perdere il vizio del caffè e spesso il loro rimedio è Cactus.
Il paziente ha una sensazione di strangolamento al collo, come se avesse un colletto
stretto. Costrizione; tensione della pelle e dei muscoli, ovunque. Sensazione di
strangolamento
al collo con costrizione cardiaca. Stessa sensazione di strangolamento nell’isteria;
c’è globus hystericus; sensazione di boccone o bolla che risale in gola, di modo che il
paziente inghiotte e soffoca continuamente, ed ha anche dei crampi con forte torpore al
braccio sinistro.
Crampi soprattutto al braccio sinistro. Totale intorpidimento del braccio sinistro
concomitante a cardiopatie se c’è uno stato reumatico e nell’isterismo. Uno stato reumatico
concorda benissimo con uno stato di Cactus. Il volto è febbricitante, di un rosso
brillante che poi diventa cianotico. Quando c’è insufficienza cardiaca è livido; le labbra
sono cianotiche. Per un paziente che ha costrizione cervicale, congestione della testa,
volto cianotico, labbra chiazzate, l’intorpidimento della mano sinistra e costrizione cardiaca,
abbiamo bisogno di Cactus. La mano sinistra è stranamente debole, intorpidita, con
punture e una sensazione di reptazione simile a formicolio.
Un altro sintomo caratteristico di questo rimedio è l’emorragia. Ciò non deve sorprendere.
Ogni rimedio che ha simili disturbi cardiaci e vascolari, avrà di tanto in tanto il
rilassamento dei vasi sanguigni, e sarà, sanguinando, perfettamente conforme alla propria
natura. Cactus ha due specie di emorragie: le emorragie per rilassamento vascolare che
accompagnano le malattie cardiache e vascolari, e le emorragie causate da una violenta
congestione di una parte del corpo. L’afflusso di sangue alla testa, nel paziente moderataCactus grandiflorus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 288
mente pletorico, è di tale violenza che egli sanguina dal naso e, raschiandosi la gola, sputa
sangue. La congestione toracica è così violenta che egli espettora sangue proveniente dal
torace. Emottisi per congestione piuttosto che per tubercolosi. Congestione uterina con
emorragia. Congestione della vescica e dei reni, con ematuria ed emorragia dovuta a
congestione intensa. Nelle vecchie malattie cardiache in cui l’atonia è al massimo grado, ci
sono emorragie per atonia.
Si sentono pulsazioni violente in punti strani: allo stomaco e all’intestino, a volte alle
estremità, ai piedi e alle mani, così come alla testa. Battiti dappertutto. Sensazione come di
una corda sempre più stretta attorno agli inserimenti del diaframma, attorno alla parte
inferiore del torace. È questo uno strano sintomo: la sensazione di stringimento attorno
alla cintura afferra il paziente così strettamente che non può più respirare: egli deve fare
uno sforzo per respirare e vuole fare qualcosa che possa aiutarlo. Questa stretta diventa
sempre più forte. Congestione intestinale; metrite; gastrite accompagnata da questa
sensazione
di stringimento.
Cactus è un rimedio per il trattamento delle emorroidi, per l’atonia del grande sistema
porta e delle vene inferiori del retto, le vene emorroidarie. Le vene sono in uno stato tale
di rilassamento che vi si formano delle dilatazioni e sanguinano abbondantemente.
Emorroidi
sanguinanti. Contrazione dell’ano. Stipsi molto fastidiosa; stipsi relativa alle emorroidi.
Debolezza paralitica della vescica. Ritenzione urinaria. Vi è una tale contrazione del
collo della vescica che per un lungo periodo l’urina non può passare e si verifica la
ritenzione urinaria. C’è una congestione renale tale, da causare l’anuria. Ematuria con
grumi di sangue. Cactus è un rimedio che favorisce la rapida formazione dei grumi. Il
sangue che scorre si coagula così rapidamente e in grumi così densi che blocca
completamente
il passaggio. Un sanguinamento della vescica bloccherà completamente il passaggio
dell’urina. Un flusso vaginale provocherà la formazione di un grumo difficile da
espellere che comprimerà l’uretra della donna al punto tale che urinare le sarà impossibile.
Sarà come un enorme tampone. Donde la frase del testo: «minzione impedita dai grumi»,
ci sono grumi nella vagina così come nella vescica.
Infiammazione delle ovaie; infiammazione dell’utero. Cactus è un rimedio che dovrete
conoscere quando una ragazza vigorosa e pletorica avrà una violenta congestione
uterina durante il periodo mestruale e urlerà per le violente contrazioni e i crampi all’utero.
Prima che il flusso mestruale compaia, o giusto all’inizio, vi sono spasmi violenti. Le fibre
circolari stringono l’utero: e la paziente descrive questo fenomeno con precisione dicendo
che sente come se ci fosse una cinghia annodata attorno a quest’utero infiammato e
congestionato. Questo si riempie di grumi di sangue e lo spasmo per espellere questo
sangue è come il dolore del parto, che fa urlare la paziente; e ci vuole qualche momento
prima che il sangue scorra abbastanza fluidamente e il dolore passi.
Se si riscontrano questi sintomi nella diatesi reumatica, dove c’è reumatismo più o
meno in tutte le articolazioni, e in altri punti ci sono dolori stringenti e da contrazioni,
abbiamo in Cactus il rimedio appropriato. L’agitazione e le grida acute possono essere
sentite dai vicini. Con questi dolori ci possono essere crisi di soffocazione, a causa della
sofferenza cardiaca; la contrazione cardiaca spesso andrà di pari passo con quella uterina.
289
Nelle malattie cardiache si ha l’impressione che il paziente stia per morire per
mancanza di respiro. Costrizione toracica. La congestione e la costrizione sono talmente
forti che si sente un senso di oppressione come se sul torace ci fosse un gran peso che
spezzi il respiro. Congestione improvvisa che incomincia e finisce senza che per la
maggior parte del tempo ci sia infiammazione. Violento afflusso di sangue al torace con
terribile dispnea e contrazione cardiaca che sparisce senza infiammazione. In altri momenti
Cactus ha delle malattie come la polmonite, la congestione che si sviluppa in infiammazione
con la solita espettorazione ematica o striata di sangue.
È un rimedio anche per la congestione polmonare ipostatica, quando il paziente non
può restare disteso nel letto, ma deve stare seduto e, alla base di ogni polmone si trova un
opacità che significa versamento sieroso negli alveoli polmonari della parte inferiore dei
polmoni e che progressivamente risale sempre più in alto. Tale congestione ipostatica è
dovuta ad insufficienza cardiaca. Cactus spesso apporterà sollievo a quei vecchi pazienti
sfibrati dalla nefrite o da malattie cardiache con versamenti o edemi. Esso differirà il
momento della morte. «Poteva respirare solo con le spalle sollevate e appoggiato sul
dorso». Appoggiato sul dorso e completamente sollevato nel letto. «Crisi periodiche di
soffocamento con perdita della conoscenza; sudori freddi».
«Ha l’impressione che il cuore sia compresso o stretto da una mano. Reumatismo
cardiaco. Il cuore per parecchie ore sembra stretto da una mano di ferro. Dolore alla
regione cardiaca. Forte pressione al cuore che si irradia al dorso girando sotto l’ascella
sinistra». Spesso da questo dolore partono delle fitte, che vanno fino alla mano sinistra,
accompagnate da torpore e talvolta da gonfiore. Torpore, punture, gonfiore. «Sordo dolore
al cuore. Dolore pesante al cuore, aggravato dalla pressione. Dolore simile ad una
contrazione alla regione cardiaca che si propaga in basso nella parte sinistra dell’addome.
A tratti, il paziente aveva l’impressione che qualcuno gli afferrasse il cuore con mano
ferma. Dolori cardiaci parossistici», vale a dire che questa specie di costrizione si presenta
con periodi di violenti parossismi. «Cardite acuta o cronica. Continue palpitazioni notte e
giorno; camminando e durante la notte stando coricato sul fianco sinistro».
Un’altra modalità caratteristica di Cactus è quella che spesso i dolori toracici compaiono
o si aggravano alle 11 del mattino. C’è un aggravamento alle 11 o alle 23. Nella malaria
il brivido, insieme ad una violenta congestione della testa, verrà alle 11. Si manifestano
parossismi regolari alle 11 e alle 23; o talvolta alle 11 e altre volte alle 23. Brivido
quotidiano alle 11. Questo rimedio ha guarito malattie di tipo congestizio quando le
congestioni erano vaganti, ma in particolare cefaliche ed erano accompagnate da costrizioni
e contrazioni.
Cactus grandiflorus
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 290
CADMIUM SULPHURICUM
Cadmium sulphuricum è stato sperimentato solo parzialmente, e quindi si possono
dare su di esso un numero limitato di informazioni; di un elemento si può dire che è
completamente sperimentato quando ha lasciato la sua impronta su tutti gli elementi
dell’uomo, quando ha raggiunto la sua intelligenza e la sua memoria, quando ha raggiunto
i suoi organi e tutte le loro funzioni, cioè quando un uomo in buona salute ha preso il
farmaco fino a che il suo essere non ne sia colpito e tutte le modificazioni ottenute siano
riconosciute come gli effetti del farmaco. Ogni farmaco colpisce in un modo o in un altro
tutti gli elementi dell’uomo e nessun farmaco è ben sperimentato fino a quando non si sa
come questi elementi siano colpiti.
In Cadmium sulphuricumc’è il timore del lavoro, l’avversione per qualsiasi attività, sul
piano mentale e fisico. La sua ansia è stata messa in evidenza, più dai trattamenti che dalla
patogenesi, abbastanza da farci sapere che si classifica per la sua ansia accanto ad
Arsenicum; si potrebbe metterlo accanto ad Arsenicum per la sua prostrazione; ha una
grande debolezza; potrebbe anche essere posto accanto ad Arsenicum considerando gli
organi colpiti soprattutto per la sua azione sullo stomaco, che somiglia un poco a quella di
Arsenicum: irritazione gastrica con vomito e grande debolezza. Ha dei vomiti come quelli
che si trovano nelle malattie infettive a forma adinamica, un irritazione gastrica come
quella della febbre gialla, con vomito nero; ed è esattamente in questa fase che si scopre
questa somiglianza con Arsenicum nelle febbri a forma adinamica. Ma, contrariamente ad
Arsenicum, esso ha come caratteristica generale di volere stare assolutamente tranquillo;
in parte si tratta di indolenza, in parte di avversione per il movimento. Aggravamento col
movimento, come Bryonia. E così, per tutto il rimedio ritroveremo l’esaurimento di
Arsenicum e l’avversione per il movimento di Bryonia.
In ogni parte del corpo e in tutte le circostanze noi troviamo Cadmium sulphuricum
nervoso e soggetto agli spasmi; esso colpisce i muscoli come Zincum. Allo stato grezzo lo
si trova associato allo zinco. Hering fece numerose osservazioni con le quali tentò di
provare che alcune sostanze che in natura sono analoghe, hanno tra loro una relazione e
illustrò queste osservazioni con l’esempio di Tellurium che si presenta sotto la forma di
tellurite d’oro. È possibile che sostanze così associate siano in qualche modo simili, ma
questa è solo una considerazione secondaria, dato che ogni sostanza deve essere studiata
secondo i suoi meriti. Nello studio delle sperimentazioni non si deve lasciare niente al
caso. Ogni rimedio deve essere usato secondo i suoi propri sintomi e per questi non vi sono
sostituti. Se un rimedio non agisce, il medico omeopata non può che riesaminare il caso e
cercare nuovi sintomi e un altro rimedio.
Il paziente, nella sua stanza, ha le vertigini; il letto gira. I sintomi della testa, l’ansia e
la vertigine sono come quelli che vengono nelle forme adinamiche di irritazione
grastroin291
testinale, come nelle febbri continue dove sono profondamente radicati, dove la mente è
lenta e appesantita, come nella febbre gialla con prostrazione, vomito di sangue, vomito
nero. Fitte alla testa, pulsazioni alle tempie. Non si ricorre tanto spesso a Cadmium
sulphuricum nelle cefalee comuni quanto in quelle che accompagnano le febbri a forma
adinamica, con grande afflusso di sangue alla testa. Dolore tagliente come un coltello,
come quello della febbre gialla.
I sintomi oculari sono numerosi. Infiammazione locale; congiuntivite con secrezione
che dura a lungo; congiuntivite cronica. Una vecchia irritazione agli occhi torna ad ogni
raffreddore e ad ogni cambiamento di tempo. Ispessimento della congiuntiva.
Infiammazione
scrofolosa degli occhi. Punti di ulcerazione; vecchie cicatrici che si riaprono e si
richiudono. Questo rimedio fa meraviglie guarendo disturbi oculari di vecchia data,
opacità con infiammazione torpida. Sensazione di pressione sugli occhi. Paralisi delle
palpebre; ptosi. Colpisce spesso un solo lato del volto e un solo occhio. Produce paralisi
come Causticum; paralisi di una parte o di un lato del corpo. Dopo un attacco di
apoplessia, quando il paziente si ristabilisce, ma resta della debolezza ad un braccio e ad
una gamba, Cadmium sulphuricum rivaleggia con Phosphorus.
Disturbi della sensazione qua e là. Formicolii sulla pelle e nei tessuti profondi.
Sensazione di torpore, o di formiche che strisciano alle estremità, profondamente nei
muscoli e nella pelle. Iperestesia o anestesia. Torpore di certe parti del corpo: il naso, una
mano; torpore a zone. In questo Cadmium sulphuricum è simile a Causticum. Le parti
paralizzate a volte sono dolenti. Sensazione di reptazione nelle parti paralizzate.
Vecchio catarro nasale che finisce per creare delle carie nelle ossa del naso distruggendole.
Ulcerazione. Dolori nelle ossa. Starnuti; corizza, foruncoli, ascessi.
Alterazioni del gusto. Questo rimedio conviene alle forme adinamiche delle febbri
continue; ha del nero sui denti, lingua scura, lingua sanguinante e bocca secca, come nel
tifo, la febbre tifoide e la febbre gialla. Lingua pesante, difficile da muovere. Difficoltà ad
inghiottire. I muscoli della gola sono colpiti, cosa che provoca la disfagia. Costrizione
dell’esofago. Sete intensa. Ogni volta che beve acqua fredda, di cui ha un violento
desiderio, ha la pelle d’oca, sensazione di formicolio o orripilazione della pelle come
Capsicum.
I sintomi più forti e più importanti li riscontriamo nello stomaco; esso non fa più il suo
lavoro, non digerisce più. Tutto è acido: i liquidi e gli alimenti più leggeri sono trasformati
in sostanze acide che tornano su, mescolate a sangue o a bile; eruttazioni rancide; grande
sfinimento. La nausea è molto penosa; essa accompagna i malesseri di tutto il tubo
digerente sino all’addome, come in Ipeca, Antimonium tartaricum e Arsenicum; una
nausea considerevole. Il paziente suda freddo. Vomita muco giallo-verde. Toccando le
labbra si provoca la nausea. Passando in rivista i sintomi qui descritti e considerando
questo vomito di alimenti facilissimi da digerire, un medico esperto penserebbe ad una
infiammazione gastrica acuta.
Dopo una grave malattia, come una meningite cerebro-spinale, un tifo, una febbre
gialla si manifesta un’irritazione gastrica. Lo stomaco non ce la fa più; non c’è più
digestione e tutti gli alimenti vengono vomitati. Il paziente è convalescente, ma ha
un’irritazione gastrica. Vuole stare tranquillo. La prostrazione e l’irritazione gastrica di
Cadmium sulphuricum
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 292
Arsenicum compaiono all’inizio della febbre, con caldo e agitazione. Questo rimedio entra
in scena dopo la scomparsa della febbre e, malgrado la sua ansia, il paziente vuole stare
tranquillo. Arsenicum è ansioso, vuole andare da un letto all’altro e da una sedia all’altra,
e ha paura di morire. Cadmium sulphuricum sembra dire: «Non parlate con me, non mi
seccate, lasciatemi morire in pace». Vuole stare in assoluta calma e questa fase arriva alla
fine di una malattia febbrile. Un gran numero di questi pazienti muore perché non può
mangiare, ma questo rimedio avrebbe potuto salvarli. Quando avrete un caso di cancro con
bruciore, prostrazione e vomito, Cadmium sulphuricum allevierà questi sintomi per
settimane. Ho visto alcuni di questi pazienti le cui sofferenze erano state calmate con
analgesici finché il loro stomaco non tratteneva più niente, e questo rimedio ha portato loro
sollievo. In caso di irritazione gastrica per carcinoma, è un rimedio prezioso, un grande
palliativo; vomito come i fondi del caffè.
Dolori urenti e taglienti allo stomaco. Sintomi gastrici, come quelli che ci sono durante
la gravidanza o nei vecchi bevitori. Bruciore allo stomaco che risale lungo l’esofago;
rigurgiti che bruciano lungo il loro tragitto, fino alla bocca e alla gola; rigurgiti aspri, acidi.
Sensazione di freddo allo stomaco. Colera infantile con irritazione gastrica.
Dolore addominale con vomito. Fitte all’addome. Questi dolori ci insegnano che
Cadmium sulphuricumè un rimedio che colpisce profondamente il fegato, la milza, lo
stomaco e gli altri visceri addominali. Minaccia di cancrena. Tra le mani di buoni medici,
è in questo caso il principale rimedio.
Ricadute di febbre con vomito, diarrea e grande prostrazione. Ogni tanto se un
paziente convalescente di febbre gialla, che si sta rimettendo in modo soddisfacente, si
troverà in una corrente d’aria e si raffredderà leggermente, ecco che tutto a un tratto sarà
preso da vomito nero, affonderà nella prostrazione e morirà. In questo stato Cadmium
sulphuricum entra in concorrenza con Carbo vegetabilis, che era il primo rimedio usato
dai medici esperti.
293
CALADIUM
Caladium è un rimedio meraviglioso; forse alcuni di voi ne hanno letto e si sono
sforzati di capirlo; è un rimedio difficile da capire, perché appare assolutamente evidente
alla lettura delle sperimentazioni che lo sperimentatore non capì come descriverne e
riferirne i sintomi; egli non seppe esprimere le proprie sensazioni tanto esse erano strane;
non fu capace di descrivere il proprio stato psichico.
Il paziente Caladium concentra la sua attenzione su un avvenimento che gli sembra sia
avvenuto in giornata, ma non è sicuro se sia avvenuto o no; egli vi riflette bene e, malgrado
tutto, non arriva a essere veramente sicuro della sua realtà, finché non va effettivamente a
vedere e mette le mani sull’oggetto che ne fu testimone, finché non prova a se stesso con un
contatto e una osservazione reale che la sua vaga impressione non lo ha ingannato, che è
reale; allora se ne va e ricade nell’incertezza. Tale incertezza si riferisce a circostanze che
in realtà sono accadute. «Dimentica tutto, non ricorda niente», ecc. Una perdita della
memoria associata a questo stato vago della mente porta alla utilizzazione di Caladium in
moltissime specie diverse di malattie psichiche, che si tratti di stati prossimi all’imbecillità
o confinanti con la demenza. Durante tutto il giorno il paziente si sorprende a pensare a
cose che avrebbe dovuto fare; e che gli sono semplicemente sfuggite dalla testa, le ha
dimenticate. E così egli ha la mente a tratti «bucata». Vive in uno stato di distrazione.
Questi sintomi si possono manifestare durante una malattia acuta, che arriva all’incoscienza.
Si trova allora un certo grado di iperemia cerebrale e una maggiore o minore
eccitazione; ma più importanti sono la prostrazione e la debolezza psichiche; il paziente è
debole di mente; è incapace, gli è impossibile fare un lavoro intellettuale. Egli non può
pensare: più pensa ad una cosa, più è stanco e più quella cosa sembra allontanarsi; più tenta
di concentrarsi su un argomento e meno ci riesce.
In queste condizioni, non c’è da meravigliarsi che gli sperimentatori stessi siano stati
incapaci di enunciarne in modo preciso i sintomi in maniera da darci un’idea comprensibile
della sperimentazione. È solo leggendo tra le righe, usando il rimedio e studiandolo che
possiamo sbrogliare questa matassa aggrovigliata. «Molto pensieroso e molto distratto».
Negli stati acuti c’è il delirio, la sovreccitazione psichica, l’incoscienza, lo stupore. Tale
stato psichico si verifica in caso di febbre continua, nel qual caso questo rimedio è utile.
Uno dei più importanti problemi da risolvere quando consideriamo i disturbi psichici
di un rimedio, è quello di sapere se useremo questo rimedio nell’isterismo, nel delirio che
accompagna le diverse fasi della febbre, o nella demenza; e per averne ragguagli ci
volgiamo a quella parte delle sperimentazioni che ci dà il ritmo del rimedio. Se vogliamo
capire il delirio di Belladonna e quello di Bryonia per vedere quale dei due converrebbe in
un dato caso, noi ci riportiamo all’azione febbrile del rimedio, e cerchiamo quale ne è la
natura; il ritmo ci dà ampie informazioni sul genere di delirio, se l’aspetto del delirio stesso
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 294
ci lascia perplessi. Così vedremo che in Belladonna non c’è febbre continua, e siccome un
rimedio deve essere, nella sua stessa natura, adatto alla natura stessa della malattia,
sarebbe inutile seguire le numerose ingiunzioni scritte nei nostri libri che ci dicono di
somministrare Belladonna nella forma acuta di delirio del tifo; invece Bryonia produce
esattamente quello stato; ne concluderemo che Bryonia è utile nei casi che presentano
sintomi simili a quelli di quello stato, perché il ritmo della malattia è simile al ritmo di
Bryonia che ha nei suoi sintomi la febbre continua. Belladonna invece possiede la febbre
intermittente, specialmente quella remittente, e anche il delirio acuto di Belladonna è
simile al delirio acuto della febbre remittente.
E ora adattiamo questa nozione allo studio di Caladium: la febbre di Caladium è una
febbre continua; non ha una febbre molto alta, ma continua; vedremo che tale febbre può
condurre al coma e allo stupore; «delirio, mormorio inintelligibile»; prostrazione psichica.
Questo rimedio conviene ai casi adinamici di febbre tifoide, con esaurimento e
biascicamento,
ai casi che si sviluppano molto lentamente e non presentano un delirio molto attivo,
ma un biascicamento, una forma lenta di semincoscienza, spessissimo il coma o lo stupore
come in Phophoricum acidum, o l’ebetismo.
In persone psichicamente e fisicamente prostrate per eccessi sessuali o avvelenamento
tabagico, si manifesta la perdita della memoria. Caladium è indicato nei vecchi depravati
che non sanno compiere l’atto sessuale quando si sposano. Essi hanno un desiderio
ossessivo dell’altro sesso senza essere capaci di arrivare al coito: è il supplizio di Tantalo!
Hanno idee lascive. Tali uomini stanno in piedi all’angolo della strada e restano a pascersi
della forma delle ragazze che passano, mentre il loro seme esce goccia a goccia; è uno
stato che si riscontra anche in Picric acidum e in Selenium.
Voi potete guarire questi pazienti solo se loro vogliono cambiare e se voi potete ispirar
loro il desiderio di una vita migliore. Diversamente non potete salvarli; d’altro canto
coloro che fanno di queste cose il loro diletto non meritano di essere salvati e la medicina
non avrà presa su di loro. La guarigione si può ottenere solo se la volontà del paziente
facilita l’azione del rimedio.
Il paziente è estremamente nervoso; ha paura delle propria ombra; resta sveglio tutta la
notte con pensieri lascivi, con oppressioni, soprattutto al momento in cui sta per
addormentarsi;
ha paura dell’avvenire. Paura di contrarre delle malattie, al di fuori di ogni
occasione di contagio. Questo stato si alterna con un altro che ne è l’opposto. A tratti il
paziente è totalmente incapace di valutare il pericolo. Si getterà in un qualsiasi pericolo
senza pensarci. Folle temerarietà. Possiamo riassumere i sintomi psichici dicendo che il
paziente è estremamente impressionabile.
Vertigine chiudendo gli occhi. Caladium non può stare in piedi o camminare con gli
occhi chiusi, ma non ha in altro modo somiglianze sufficienti con l’atassia locomotoria per
essere utile in questa malattia. Sensazione di stordimento, di oscillamento dopo essersi
disteso e aver chiuso gli occhi, come se si trovasse su una sedia a dondolo. Vertigine e
nausea la mattina con sensazione di puntura all’epigastrio. Apre gli occhi domandandosi:
«Dove sono? Che cosa volete da me standomi intorno?»
Il testo è pieno di un gran numero di sintomi vaghi. I sintomi psichici sono fra questi i
più importanti. Tutto il sistema nervoso è sovreccitato. Il paziente ha paura di tutto.
295
Sussulta quando sbatte una porta o qualcuno spiegazza un giornale. Non può dormire se
c’è il minimo rumore. Fa tutto in gran fretta. Sovreccitazione nervosa.
Il paziente si aggrava col calore e in una stanza calda, e migliora all’aria fresca.
Tuttavia vuole nello stomaco bevande calde. Ha voglia di birra senza avere realmente sete.
Mangia senza fame e beve senza sete. Lungo tutto il testo si trovano degli strani sintomi
nervosi, che dimostrano la relazione del rimedio con i pazienti nevrastenici e isterici.
Eruttazioni.
In questo rimedio c’è la sensibilità della cute. Sensazione di reptazione. Sensazione di
ragnatela. Sensazione di una mosca che gli cammina sul volto. La sua traspirazione è
dolciastra e, se si trova insieme ad altri in una stanza mentre traspira, si vedranno tutte le
mosche posarsi su di lui. L’odore dolciastro della traspirazione attira le mosche.
Il prurito è intenso, soprattutto sulle parti genitali. Questo rimedio è utile alle donne
estremamente nervose che presentano prurito vulvare che le tiene sveglie la notte e si
accompagna ad una anormale eccitazione.
Disturbi cardiaci dei fumatori. I sintomi nervosi prodotti dal tabacco sono simili a
quelli di Caladium, e Caladium è utile in ogni genere di disturbi nervosi causati dall’uso
del tabacco e delle sigarette. Molte volte ha allontanato completamente il paziente dal suo
sigaro e sopprime l’irresistibile desiderio che impedisce ai fumatori di perdere la loro
abitudine. Cefalee e disturbi psichici dei fumatori.
Feci molli, gialle, pastose, in purea, come nel tifo. Dolori pungenti come se ci fossero
dei coltelli, nel retto. Vi sono molti sintomi urinari. Urina di cattivo odore, putrida, poco
abbondante.
Dopo aver camminato, ci sono pulsazioni allo stomaco, sensazione di vuoto, di fremiti
allo stomaco.
Violento desiderio sessuale con rilasciamento del pene. Impotenza. La mattina, quando
è mezzo addormentato ha un’erezione che, quando è del tutto sveglio, finisce. Quando
il desiderio è molto accentuato, non ha la capacità di appagarlo. Erezioni involontarie,
forti e dolorose, senza desiderio. Nessuna emissione durante il coito. Caladium ha delle
secrezioni uretrali ed è utile nella blenorragia. Negli uomini vigorosi, quando la secrezione
blenorragica è stata a torto soppressa, succede che questa soppressione porti all’impotenza.
In questo caso Caladium ha guarito il paziente tanto spesso quanto Thuya. Eruzione
pruriginosa sullo scroto.
Il sintomo più saliente degli organi sessuali femminili è il prurito; la paziente è
costretta a grattarsi e questo supplizio l’indebolisce sia nel corpo come nello spirito.
Vi è qualche sintomo strano nel capitolo del sonno. Una sensazione di reptazione lo
tiene sveglio. Insonnia provocata dal prurito, soprattutto il prurito delle parti genitali.
Mentre dorme emette dei gemiti ansiosi che arrivano a svegliare i vicini. Sonno agitato;
sogni ansiosi, molto vivi, dei quali il paziente ha un ricordo più preciso che degli
avvenimenti diurni. Quando si riaddormenta, riprende il sogno là dove l’ha lasciato
svegliandosi.
Caladium
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 296
CALCAREA ARSENICOSA
Calcarea arsenicosa, che è un composto chimico di due rimedi dall’azione profonda
ben sperimentati, dovrebbe logicamente presentarsi immediatamente alla mente come
un rimedio di lunga durata, molto adatto a numerose malattie croniche. Di fatto è
sufficientemente profondo per guarire alcuni dei nostri casi più ribelli di epilessia. In
questo genere di malattie è rinomato. Si manifesta con una grande debolezza psichica e
fisica. Una debolezza paralitica con tremore. Una sensazione di leggerezza del corpo
come se volteggiasse nell’aria. Brevi perdite di conoscenza. Convulsione epilettica la cui
aura è risentita alla regione cardiaca. Stanchezza pronunciata. Dolore e sensazione di
mancamento alla regione cardiaca, seguiti da spasmi. Debolezza o vertigine o cecità
temporanea. Convulsioni nelle malattie valvolari cardiache.
Gli aggravamenti serali e notturni sono normali. L’ammalato non ama l’aria aperta. È
sensibile al freddo, perché manca di calore vitale.
Molti sintomi si manifestano salendo le scale. I disturbi peggiorano al minimo sforzo;
dispnea, debolezza, malesseri, palpitazioni che compaiono con lo sforzo.
Ansia fisica generale. Questo rimedio ha molti dolori urenti come Arsenicum.
La parte sinistra del corpo è la più colpita.
Calcarea arsenicosa è utile nella clorosi. Gli edemi e i travasi ne sono una caratteristica
importante come per Arsenicum e Calcarea. Ha guarito un gran numero di casi di
albuminuria agli stadi iniziali.
I sintomi psichici seguenti spesso danno un’indicazione per la prescrizione del rimedio.
Ansia la sera, la notte, a letto, al risveglio e durante il brivido. Apprensione la notte a
proposito dell’avvenire e della salute. Paura: della follia, della morte, della notte e della
solitudine. Il paziente è impressionabile. Sussulta facilmente. È estremamente triste la sera
durante la febbre. La notte piange. Diventa indifferente al piacere. Dispera della propria
guarigione, della propria salute. È disgustato della vita; stanco della vita. Incapace di
concentrarsi. Confusione mentale al risveglio.
Desiderio di compagnia. Timidezza. Scontento. Suscettibile, si irrita facilmente. Irritabile.
Va in collera e ha disturbi causati dalla collera o dall’irritazione. Testardo. Incline
alla critica. Cattivo.
Estremamente agitato, soprattutto la notte (si gira e si rigira nel letto); durante la
febbre; durante le mestruazioni. Indeciso. Si lamenta. Ha la memoria debole.
Illusioni, allucinazioni: visione di fuoco, soprattutto la notte e chiudendo gli occhi;
vede fantasmi, immagini, morti. Follia.
C’è un violento afflusso di sangue alla testa con vertigini e spasmi generalizzati.
Questo rimedio ha provocato e guarito molte cefalee croniche. Una caratteristica
particolarissima
della cefalea è quella che si sposta dal lato sul quale il paziente è coricato a quello
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sul quale non è coricato e che continua a cambiare così quando il paziente cambia
posizione. Ma non tutte le cefalee del rimedio hanno questa caratteristica. Ha una quantità
di curiose modalità. Cefalea che migliora durante uno sforzo psichico, ma che dopo è
molto peggiore. Eczema del volto e del cuoio capelluto. Freddo alla testa. Edema del
volto, delle palpebre, delle tempie e delle orecchie. Volto pallido, malaticcio, gonfio.
Corizza con secrezione; starnuti.
Anoressia, ma sete di acqua fredda. Ansia e pirosi. Stomaco facilmente disturbato,
soprattutto dopo aver bevuto latte o alimenti freddi. Dilatazione dello stomaco e
dell’addome.
Dolore gastrico dopo aver bevuto acqua fredda. Dolore all’inguine dopo aver
bevuto vino. Dolore pungente allo stomaco. Dolore come se gli rodessero lo stomaco.
Dopo aver mangiato, ci sono eruttazioni e vomito e peso allo stomaco. Pirosi e acidità
gastrica. Questo rimedio ha guarito ulcere gastriche.
Molti indolenzimenti alla regione renale. Urina poco abbondante, urente, con albumina
e cilindri. Dolore ai cordoni spermatici dopo uno sforzo e dopo aver bevuto vino.
Dolore all’approssimarsi delle mestruazioni. Dolore urente all’utero e alla vagina.
Leucorrea gialla, escoriante; leucorrea ematica, nauseabonda; per la leucorrea nauseabonda,
Calcarea arsenicosa si può paragonare a Kalium arsenicosum e Kalium phosphoricum;
è utile nel cancro dell’utero quando c’è bruciore e secrezione sanguinolenta, nauseabonda,
urente, irritante. Metrorragia. Quando i sintomi concordano, ripristina le mestruazioni;
flusso mestruale abbondante o, al contrario, insufficiente oppure troppo frequente e
prolungato.
Afonia prima delle convulsioni epilettiche. Secchezza della laringe. Sensazione di
stiramento come per un filo che parte dalla laringe e si dirige all’indietro.
Angina pectoris. Calore urente al torace con dolore alla regione cardiaca prima delle
convulsioni epilettiche. Dolore al torace che si irradia alle braccia. Dolore cardiaco con
palpitazioni. Dolore simile ad una stretta al cuore. Orgasmo di sangue alla regione
cardiaca. Palpitazioni con calore al volto. Palpitazioni alla minima emozione o al minimo
sforzo; soprattutto la sera e la notte. Polso rapido. Polso trigemino. Pulsazioni dei vasi
sanguigni, soprattutto in testa e al dorso, che fanno uscire il paziente dal letto. Soffocazione
e palpitazioni la notte a letto.
Violenti dolori alla dorso, fra le scapole e al sacro. Il dolore dalla schiena si irradia
nelle braccia.
Debolezza degli arti inferiori. Edema delle mani e dei piedi.
Insonnia nell’ultima parte della notte. Il sonno è turbato da sogni violenti.
Di questo meraviglioso rimedio si acquisterà una più estesa conoscenza se si studieranno
attentamente Arsenicum e Calcarea. Bisognerebbe fare nuove sperimentazioni con le
sue forme dinamizzate.
Calcarea arsenicosa
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 298
CALCAREA CARBONICA
Se voleste realizzare un soggetto Calcarea potreste riuscirvi facendogli ingerire calce
o acqua di calce fin quando l’apparato digerente ne sarebbe talmente indebolito da non
poterne più assimilare; i tessuti in seguito sarebbero sempre più carenti di quello di cui
necessitano e ci darebbero il soggetto Calcarea, un caso di «carenza minerale delle ossa»,
perché in realtà di questo si tratta. I lattanti che vengono alimentati mettendo acqua di
calce nel loro latte, diventeranno rapidamente soggetti Calcarea, e non saranno più in
grado di assimilare la calce contenuta negli alimenti naturali e risulteranno soggetti
Calcarea come li stiamo descrivendo.
Ma i casi spontanei di Calcarea sono quelli che di natura hanno uno stato malaticcio,
che sono nati così, con l’impossibilità ad assimilare la calce nei loro alimenti naturali;
questi ingrassano e diventano molli e hanno un insufficiente sviluppo osseo. Nelle loro
ossa vi è una maggiore proporzione di sostanza cartilaginosa che di calce; le ossa si
curvano e hanno malattie e disturbi per mancanza di assimilazione. Denti carenti o
mancanza totale di denti. Le ossa smettono semplicemente di svilupparsi e il bambino
piomba nella cachessia. Che idea assurda quella di alimentare questo lattante con acqua di
calce visto che non può assimilarla! Non è questo tanto ragionevole quanto tutto il resto
dell’allopatia? Tuttavia i nostri omeopati si servono dei rimedi allopatici. Essi usano le più
basse diluizioni che possono procurarsi e sembrerebbe strano che queste sostanze
guariscono
molto meglio tra le mani di un omeopata che tra quelle di un allopata.
Evidentemente, è stupefacente che una dose unica della dinamizzazione conveniente a
raggiungere il disordine organico permetta al lattante di assimilare il suo cibo, e di
selezionare, partendo da quel cibo, la sostanza Calcarea di cui ha bisogno per le sue ossa
e tutti gli altri tessuti e organi che ne sono privi. Subito i denti cominciano a spuntare, le
ossa si sviluppano, le gambe del ragazzino diventano abbastanza ferme da farlo camminare
e gli permettono presto di stare diritto. Si resta stupiti nel vedere quali cambiamenti si
effettuano sotto l’effetto dei vari rimedi che convengono ai disturbi della capigliatura,
come a quelli delle ossa o delle unghia. Il rimedio deve essere sufficientemente dinamizzato
da corrispondere al male. ‘È certo che non deve essere allo stato grezzo perché il
bambino, a causa della sostanza grezza, ha già subito un ritardo nella crescita.
Dopo aver somministrato un’unica dose sufficientemente dinamizzata, in un mese o sei
settimane, vedrete che le unghia che erano ondulate, rugose, macchiate e irregolari,
formeranno il bordo e cresceranno lisce. Sui denti, che allo stato delle cose escono dalle
gengive neri e malformati, vedrete delle brutte corone. Ma quando saranno state sottoposte
all’azione del rimedio omeopatico adatto, vedrete formarsi sulle corone una linea marginale
e a partire da quel momento i denti avranno un’apparenza sana, il corpo del dentino
sarà liscio e rotondo, esattamente come se il bambino avesse ricevuto una spinta che l’aiuti
299
a fabbricare denti migliori. Succede probabilmente la stessa cosa alle ossa. Il periostio
comincia a fare un lavoro sano.
Questo è lo stato di Calcarea, nel quale il paziente ha bisogno di calce e non può
assorbirne perché ne è saturo. Oppure ha una digestione insufficiente e non riesce ad
assimilare la calce che si trova negli alimenti; questa lo attraversa e non ha alcun effetto.
Lo stesso succede per molte nostre malattie in cui vi è una specie di impossibilità ad
estrarre dal cibo e ad assimilare gli ingredienti di cui il corpo ha bisogno. Non bisognerebbe
essere uno sciocco per credere di essere stati causa della costituzione di un dente? Non
si edificano gallerie per talpe partendo dalle nostre alte dinamizzazioni; esse instaurano
semplicemente uno stato di ordine, in modo che la digestione e la assimilazione seguano il
loro corso e funzionino bene, e i tessuti siano in uno stato migliore. Torna la salute e, con
essa, la bellezza, la crescita dei capelli, una pelle sana e delle unghia sane.
Dobbiamo conoscere la costituzione di Calcarea. Non abbiamo bisogno di sapere se
l’individuo è stato intossicato dalla calce; non ci interessa saperlo perché non è questo che
ci indica il rimedio. Se la mancanza di assimilazione della calce è stata causata dalla calce,
può essere necessario un rimedio fra altri dieci, per vincere tale disordine. Non sarà
sempre Calcarea a coprire i sintomi. Ed è il rimedio che copre i sintomi a far passare
l’organismo da uno stato anormale ad uno normale; la digestione riprenderà le sue funzioni
e vedremo l’organismo crescere e prosperare. Il caso di Calcarea deve essere riconosciuto
dai sintomi e non dal fatto che il paziente è stato intossicato dalla calce; vi sono molte
possibilità che il soggetto da trattare non abbia mai assorbito della calce. Molti di loro non
sono mai stati intossicati dalla calce e però sin dalla nascita non sono stati capaci di
assimilarla.
Calcarea è pieno di congestioni e di afflussi di sangue alla testa; piedi freddi, testa
calda: congestione al torace. Calcarea corrisponde, in misura elevatissima, ai malati
clorotici ed anemici, pallidi e cerei e, malgrado ciò, spesso grassocci. Esso ha
contemporaneamente
malati grassi, molli e pallidi, ma anche stati di magrezza. I muscoli si atrofizzano.
Dimagrimento del collo; dimagrimento che inizia dal collo e da lì progredisce verso il
basso. Stati di anemia; paziente pallido, cereo, malaticcio; labbra pallide; orecchie pallide;
dita pallide; pallide e giallastre. La parola clorosi è rapportata soprattutto alle ragazze. In
questo caso sono indicati molti rimedi, ma Calcarea provoca proprio quel tipo di anemia
chiamata clorosi. Provoca un’anemia delle più perniciose. Notevole rilassamento di tutti i
tessuti; rilassamento dei muscoli; rilassamento delle vene; rilassamento della parete dei
vasi sanguigni, soprattutto agli arti inferiori e all’ano, in misura tale che vi sono
manifestazioni
emorroidarie gravi o varici pronunciate alle gambe. Dilatazione venosa; queste vene
varicose bruciano. Bruciore e dolore urente. Emorragie ed essudazione. Infiammazione e
gonfiore doloroso delle giunture.
Un’altra caratteristica marcata che si trova dovunque nel rimedio è la sua tendenza a
colpire le ghiandole, ma specialmente le linfoghiandole. I gangli linfatici infra-addominali
si induriscono, si infiammano e fanno male, simili a grossi noduli, come noci di «Hickory»
[noce (bianca) americana. N.d.T.]; gangli tubercolari. Calcarea è utile nelle neoformazioni
tubercolari. Degenerazioni calcaree, gangli calcificati, indurimento delle ghiandole. È utile
nelle ulcere indurite alla base e all’orlo, donde la sua azione meravigliosa per lenire
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 300
momentaneamente e limitare la crescita delle ulcere maligne, avendo queste ultime la base
indurita. Le vecchie ulcerazioni cancerose sono fortemente contrastate nel loro sviluppo,
vale a dire che lo stato di fondo migliora molto, lo stesso paziente ha una maggiore
resistenza, e le ulcerazioni cominciano a cicatrizzarsi. Nelle malattie cancerose che
dovrebbero portare alla morte in sedici mesi, il paziente prendendo Calcarea, se è indicato,
vivrà cinque anni. È sempre qualcosa, e spesso è tutto quello che si può sperare con un
tumore maligno. Nelle affezioni ghiandolari in cui le linfoghiandole, tutt’intorno, sono
infiltrate e dure, dove c’è un dolore vivo che brucia e punge, dove il tumore ha invaso e
preso possesso dei tessuti circostanti creando aderenze, il caso è serio. In quasi tutti questi
casi il tumore è maligno. Questi casi sono completamente diversi da quelli in cui le
linfoghiandole sottocutanee sono libere e lo scorrimento non è impedito da aderenze
fibrose. Le malattie cancerose bruciano e pungono. Le affinità che Calcarea ha con i
processi di proliferazione nelle ghiandole sono tanto forti, che, se i sintomi corrispondono,
guarisce molti tumori adiposi e cisti. Esso fabbrica la ghiandola e fabbrica l’osso.
Un’altra cosa che si trova dovunque nel rimedio è uno stato piemico che si traduce in
ascessi nei muscoli profondi. Ascessi collocati in profondità nel collo, nella coscia,
nell’addome. Sarete stupiti di sapere che Calcarea (se i sintomi concordano) preserverà
tale ascesso e questo non si aprirà. Ho visto spesso sparire un ascesso, mentre la fluttuazione
era tra le più nette. Li ho visti sparire quando la presenza del pus era stata accertata dalla
puntura; ho visto sparire non solo gli ascessi, ma anche lo stato piemico che li aveva
preceduti. Abbiamo solo pochi rimedi che possono fare questo. In questo caso c’è
qualcosa di curioso. Perché Calcarea favorisce il riassorbimento di questo liquido e
stimola la zona a calcificarsi? Questo va oltre ciò che sono in grado di spiegare, ma è
tuttavia quello che Calcarea fa, a condizione che i sintomi concordino.
Alcuni rimedi, come Sulphur e Silicea, quando i sintomi corrispondono, accelerano la
suppurazione. Ma Calcarea ha questa particolare azione di concentrare e condensare. Uno
di questi può essere indicato in un caso, l’altro in un altro. Può accadere che Silicea sia
indicato e che l’ascesso sia collocato in un punto così pericoloso che somministrando
Silicea le conseguenze che derivano in maniera naturale dall’estensione dell’ascesso siano
pericolose; in un caso simile bisogna chiamare il chirurgo per drenare l’ascesso in
condizioni di sicurezza, anche sapendo che se fosse stato situato in un punto meno
pericoloso sarebbe stato più vantaggioso per il paziente prendere il rimedio necessario.
Può accadere che il periostio sia leso da una martellata che lo raggiunge attraverso il
muscolo causandogli una ferita o una contusione. Ci sarà un’infiammazione, si formerà
rapidamente del pus e, se Calcarea è indicato dalla costituzione del paziente, il bisturi del
chirurgo sarà completamente inutile e sarebbe tra le cose più spiacevoli.
Ma ponendosi dal vecchio punto di vista, il medico che non sa niente di omeopatia, né
delle meraviglie dei nostri rimedi, leverebbe le braccia al cielo, orripilato: «Come! se
provocate il riassorbimento di questo pus nell’organismo ci sarà l’avvelenamento del
sangue e la morte». Tuttavia, sotto l’azione di Calcarea è sicuro che tale riassorbimento in
qualche modo ha luogo, che il paziente migliora di giorno in giorno, i sudori cessano, i
brividi scompaiono, egli torna ad un completo benessere, il suo appetito aumenta e alla
fine è più forte e resta in buona salute.
301
Giudicando dal vecchio punto di vista, non si può formulare alcuna conclusione sui
problemi che si porranno riguardo all’omeopatia. Possiamo giudicare solo dal nostro
punto di vista e attraverso quello che sappiamo. E se sentite dire che qualcuno ha tentato
questo o quello senza successo, questo qualcuno ha dimostrato solo il suo personale
insuccesso. L’omeopatia è capace di fare la propria dimostrazione in mano ad ogni
persona intelligente; dovunque il medico usa l’intelligenza, si serve della legge e applica il
rimedio in accordo coi sintomi, allora egli vede che il caso prende il corso che abbiamo
appena indicato.
Un’altra grande caratteristica che in questo rimedio si trova dappertutto è la sua
tendenza a far crescere i polipi. Coloro che hanno bisogno di Calcarea avranno polipi nel
naso e nelle orecchie, nella vagina, nella vescica o altrove. Ci saranno anche formazioni
cistiche e strani, piccoli papillomi.
Un’altra cosa strana di Calcarea è quella di provocare delle esostosi. Questo tipo di
disordine deriva dalla irregolarità di distribuzione della calce. Si potrebbe pensare che la
natura pensa di distribuirla uniformemente, là dove può fare il massimo del bene. Ma
quando comincia la carenza minerale delle ossa, la calce può accumularsi in un punto ed
essere quasi assente in un altro. Un osso potrà essere cartilaginoso e un altro avere
escrescenze ossee. Si crea il rammollimento dell’osso. Una formazione anormale dell'osso.
Da questo è venuto fuori un sintomo-chiave, da conoscere: «Impara a camminare
tardi», per la grande debolezza delle gambe. In questo caso non c’è ritardo ad imparare a
camminare, ma marcia tardiva. Il paziente sa camminare, ma non può. Natrum muriaticum
ha un disturbo cerebrale: il bambino è in ritardo per imparare a fare le cose. «Sviluppo
tardivo del tessuto osseo. Incurvamento osseo».
Muscoli flaccidi. Malattie articolari come la coxalgia. Il rimedio è pieno di reumatismo.
Stato reumatico e gottoso delle giunture.
Il malato Calcarea è un paziente freddoloso. Sensibile all’aria fredda. Al vento forte.
All’arrivo di un temporale. Sensibile all’arrivo del freddo, e quando il tempo cambia da
caldo a freddo, sembra quasi impossibile che lui si mantenga caldo; ci vuole qualcosa che
gli tenga il corpo caldo. La sua testa a volte è congestionata e, toccandola, è calda; ma
spesso se la sente fredda. Ha la sensazione che il suo cuoio capelluto sia freddo. Inoltre il
suo corpo, a toccarlo, è quasi sempre freddo e lo sente freddo e ha bisogno di una quantità
di vestiti. I piedi sono freddi. Il soggetto suda in diversi punti del corpo, punti ben
delimitati. Sudore sulla fronte o sul volto, o alla nuca o sul davanti del torace o ai piedi.
Sensibilità al freddo e debolezza si trovano dappertutto. Debolezza alle gambe. Mancanza
di resistenza; peggiora con ogni genere di sforzi. Gli manca il fiato. I soggetti sono
grassi, molli, anemici. A volte hanno un aspetto grassoccio, con frequente rossore al volto,
ma non hanno resistenza, e, se un paziente del genere tenta un piccolo sforzo, ecco che si
ammala con la febbre o la cefalea. Calcarea è pieno di accidenti che si manifestano dopo
aver sollevato un peso, dopo uno sforzo, una marcia, una marcia sufficiente a farlo sudare,
e questi accidenti si verificano molto bruscamente, perché egli non può arrestare la
traspirazione stando fermo senza ammalarsi. Se comincia a sudare e si ferma abbastanza a
lungo da sentirsi a proprio agio, la traspirazione si arresta così bruscamente che avrà un
brivido, oppure una cefalea.
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 302
È debole, stanco, ansioso. Ha difficoltà di respirazione. Debolezza cardiaca. Debolezza
ovunque. I muscoli sono incapaci di sostenere qualunque sforzo prolungato, ed è la
stessa cosa per la mente. Anch’essa è incapace di sostenere qualsiasi sforzo psichico
prolungato. Calcarea è un malato stanco. Soffre di mancanza di calce. È stato incapace di
assimilare la calce e va a finire in uno stato di ipertrofia delle ghiandole, di dimagrimento
del collo e degli arti mentre contemporaneamente aumenta il grasso addominale e le
linfoghiandole addominali. Ciò si nota soprattutto nei bambini. Bambino dal ventre grosso
con dimagrimento degli arti e del collo. Ghiandole ipertrofiche. Pallido, molle, sofferente.
Soggetti che ingrossano senza che aumenti minimamente la loro forza. Ingrossano e
diventano flaccidi. Restano deboli. I convalescenti riprendono peso, ma i loro tessuti sono
molli e, in poco tempo, diventano edematosi.
Il paziente Calcarea ha le gambe tanto stanche e ha tanta stanchezza al torace che non
può salire una scala. Salendo una scala ansima e soffoca. Presenta uma evidente stanchezza
muscolare e mollezza. La sua nutrizione è ovunque ostacolata. È il genere di paziente
che si soleva designare col nome di scrofoloso. Noi chiamiamo questo stato psora e
Calcarea è uno dei nostri antipsorici più profondi. È un rimedio che agisce profondamente
sulle forze vitali e che ha una solida presa su ogni parte dell’organismo.
Esamineremo adesso i sintomi psichici. Tutti i sintomi della mente ci presentano
Calcarea in uno stato di grande debolezza; il paziente non riesce a portare a termine alcun
lavoro intellettuale. Il lavoro intellettuale lo stanca molto. Pieno di ansia. Per un lavoro
intellettuale è stanco psichicamente e fisicamente. È assalito da improvviso sudore, si
innervosisce, si irrita e si turba. Grandi turbe emotive; accidenti che durano giorni e
settimane per il nervosismo provocato dalle emozioni; è abbattuto dalle contrarietà, le
vessazioni, o da un turbamento emotivo di ordine generale. «Incapace di applicarsi».
Incapace di riflettere adeguatamente per un certo periodo di tempo dopo l’irritazione, la
contrarietà, la preoccupazione. Calcarea è utilissimo negli accidenti causati dal prolungarsi
di contrarietà, dall’applicazione dovuta agli affari, dal nervosismo.
Ha una maniera di sentire particolare, che differisce considerevolmente da quella della
maggioranza dei rimedi. Sente il suo esaurimento psichico, e gli sembra che questa
debolezza e questa incapacità di legare l’azione al pensiero debba tendere alla follia; egli
rimugina quest’idea, è convinto di essere pazzo o sul punto di diventarlo, di diventare
debole di mente; ne ha del resto l’aspetto perché ha in mente questo: che sta per diventare
pazzo o debole di mente e che le persone se ne accorgano. Crede che la gente lo guardi con
sospetto e lui stesso la guarda con sospetto e si chiede perché non gli dicano niente in
proposito. Crede di essere sul punto di diventare pazzo, che gli altri osservino il suo stato
psichico e questo pensiero gli frulla nella mente quasi continuamente. Ci pensa giornate
intere e tale pensiero lo eccita molto; ci pensa la notte e questo lo tiene sveglio. Resta a
letto sveglio sino a tardi a pensare.
Calcarea conduce ai piccoli pensieri, ossia trascina la mente sulle piccolezze, sulle
idee poco importanti o ad insistere su piccoli dettagli; ma la sua mente è, per così dire,
forzata a soffermarsi su cose che non riesce a lasciare da parte. Quando il paziente
Calcarea racconta ai suoi amici le sensazioni che prova, essi gli dicono naturalmente:
«Perché non lasci stare tutto questo; sono cose senza importanza», ma per lui sono
303
problemi importanti e non può lasciarli stare; tutte queste piccole cose si combinano per
convincerlo che sta per perdere la ragione.
Non può fare calcoli, non può seguire un pensiero che lo assorba; non può riflettere su
argomenti che lo assorbono; se si è occupato di filosofia, ha perduto l’attitudine a trattare
a fondo argomenti filosofici. Ha perduto la profondità di pensiero. Egli conclude secondo
le proprie emozioni piuttosto che attraverso l’opera della propria intelligenza; tira le
conclusioni sui fatti secondo quello che vorrebbe che fossero. Si crederebbe quasi che
desideri impazzire, tanto insiste nel parlarne. È incapace di ascoltare qualsiasi argomento
e questo stato peggiora di giorno in giorno. È incapace di ascoltare le assicurazioni del
proprio medico nel quale ha sempre avuto fiducia. È inutile, sembra, tentare di farlo
ragionare, e tuttavia la sua malattia non è talmente avanzata da renderlo incapace di
ragionare su argomenti al di fuori del suo stato psichico. Egli immagina delle cose e nel
vederlo insistere fino a quel punto sulle cose che immagina ci si può stupire veramente,
tanto infime sono tali cose. Lo stesso avviene quando cade nella follia o nell’imbecillità o
in uno stato di deficienza generale. È uno stato di passività nel quale resta seduto a pensare
ai suoi piccoli affari e alle sue piccole cose la cui somma fa zero assoluto, e resta seduto
ore e ore; il testo delle sperimentazioni dice: «Resta seduto e spezza bastoni, o piega spilli
con le dita per tutto il giorno». Fa piccole cose e in questo modo si tiene occupato,
logorandosi sempre di più in questa attività. Il risultato è che anche il più piccolo
ragionamento diventa impossibile. Gli è quasi impossibile arrivare ad una conclusione
perché non la vede mai due volte nella stessa maniera. Non può fare un’addizione o una
sottrazione nemmeno nella forma più semplice.
D’altra parte pensa molto al proprio stato, e crede che tutti lo osservino, fin quando,
alla fine, chiudendo gli occhi, ha delle visioni. Giusto nel momento in cui finisce per essere
tranquillo e pensa: «Ora vado a dormire; mi sbarazzerò di tutto questo» e chiude gli occhi
per dormire, eccolo costretto a riaprirli, il più in fretta possibile, tutto eccitato, perché vede
spaventosi piccoli fantasmi; non può mantenere la lucidità mentale. Non può addormentarsi
perché i pensieri lo infastidiscono e vede ogni genere di cose. Non ha equilibrio mentale.
Sappiamo che un’intelligenza forte lascia da parte simili follie, ma sono proprio le cose
sulle quali insiste il paziente Calcarea.
Parla da solo. Resta coricato o seduto, quando è solo, continuando una conversazione
con tutte le persone con le quali immagina di avere avuto a che fare, su tutti i soggetti
immaginabili; e tutto questo cresce e si moltiplica e lui crede che sia tutto reale. È evidente
quanto tutto ciò sia lontano dalla salute mentale, benché, nonostante tanti fatti strani, non
sia pronto per il manicomio, perché, quando è animato, segue bene una conversazione e
agisce come le persone normali. Quando è solo, quando non ha nessuno che discuta con
lui, allora fa cose strane. Quando è in compagnia, generalmente si frena e si domina e
quindi quelle cose non le fa. Segue la stessa idea quando entra nel delirio o nella follia.
Egli si spella le dita e fa ogni genere di piccole stranezze. Ha delle visioni e, quando ha gli
occhi chiusi, vede figure umane.
«Immagina che qualcuno cammini al suo fianco». Questo è stato osservato attentamente
durante la sperimentazione di Silicea. È stato osservato anche in Petroleum e Calcarea.
In uno stato di perfetta salute, con una intelligenza forte e vigorosa, vi sono poche
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 304
possibilità di provare questa sensazione, ma nelle persone nervose e specialmente nelle
donne che hanno perduto un poco del loro equilibrio, questo è frequente. «Aberrazione
mentale con visioni orribili. Vede una muta di cani attorno a sé. Si batte con loro per
cacciarli».
Ora, eccovi una sensazione che si verifica nella donna nervosa. «Ha l’impressione di
voler correre, gridando, in lungo e in largo». Le sembra di non poterne fare a meno; è
costretta a gridare. Questo succede a persone spossate, spaventosamente sconvolte dalla
morte di un familiare. Una madre perde il figlio, una moglie il marito, una ragazza il
fidanzato. Ne ha il cuore spezzato e diventa nervosissima. È uno stato di isterismo. Ho
visto d’altro canto la stessa cosa presso gli uomini. Me ne ricordo uno. Si ammalò in
questo modo in seguito a preoccupazioni di affari. Aveva la stessa impressione. Camminava
in lungo e in largo in casa, dicendo che sentiva il bisogno di fuggire o saltare fuori dalla
finestra, o fare qualsiasi altra cosa. Questo stato accentuato di eccitazione nervosa è
analogo allo stato psichico che si riscontra nell’isterismo. «Non pensa che ad omicidi,
incendi, topi, ecc. e non parla di altro». Il che significa che parla sempre di cose poco
importanti e assurde. Cose che non interessano nessuno. E tuttavia ho visto pazienti che
agivano così e mi succedeva di chiedergliene la ragione. La risposta abituale era questa:
«Ho tentato a lungo di non farlo, e vedendo che non potevo ho continuato perché avevo
l’impressione che mi facesse bene». «Lei pensa a omicidi, incendi, topi, ecc. e parla solo di
questo». La vostra paziente può parlare di altre cose assurde, ma io voglio solo mettere in
evidenza il concetto che resta seduta parlando di cose assurde e non può farne a meno. Ella
medita infinitamente su tutto questo o ne parla incessantemente. Ha violenti accessi di
urla. Dopo di che la paziente Calcarea si rifiuta di parlare, non dice niente. È possibile
che, quando non c’è nessuno, parli da sola, ma si rifiuterà di conversare e resterà seduta, in
assoluto silenzio.
Altra cosa: il paziente Calcarea a volte è assalito da avversione per il lavoro e lo
abbandona. Lascia un affare tra i più prosperi, e dopo essersi affannato a condurre l’affare
in porto, torna a casa a non fare niente. Dichiara che gli affari non valgono niente. È stanco
degli affari e, quando li riprende, si ha l’impressione che debba impazzire. Non vuole
occuparsene, non vuole sentirne parlare.
Ci si può rendere facilmente conto che il paziente Calcarea non è spinto tanto a questo
stato di debolezza e di stanchezza da preoccupazioni di lavoro, sebbene abbia anche
quelle. Ma quello di cui parlo adesso è che si è stancato sino all’esaurimento e che,
all’apice del successo, abbandona i suoi affari e torna a casa piantando tutto. L’impressione
che dà è quella che sia pigro. Se lo guardate, arrivate alla conclusione che l’individuo è
pigro. Invece è la follia; non è la naturale pigrizia del vagabondo, anche se molto spesso è
possibile guarire anche quella. Egli è stato attivo e improvvisamente ecco la metamorfosi.
Nella sua mente avviene un gran cambiamento e compaiono i sintomi. Non si tratta di
persone nate così, nate pigre, che non hanno mai lavorato, ma di persone che sono
diventate pigre.
Tutto ciò ricorda il sintomo che si manifesta in un uomo pio e retto, il contegno e i
discorsi del quale erano rimasti sino a quel momento onesti e che improvvisamente cambia
e si mette a bestemmiare. Sappiamo sicuramente che quest’uomo è pazzo. Accanto a
305
questo però troverete dei pazienti che hanno avuto sino a un certo punto solo un’attività
banale e che a un tratto sono presi dalla follia lavorativa, e sembra che abbiano, in questa
insensata attività, la possibilità di lavorare quasi giorno e notte; si alzano presto e si
coricano tardi. È uno stato morboso. Se dunque nel Repertorio leggiamo «Attività», questo
non significa uno stato di attività normale ma uno stato di attività talmente esagerato da
diventare sintomo; il soggetto è diventato talmente attivo da avere la mania del lavoro.
«Crisi lamentevoli. Depressione psichica e malinconica». È strano vedere una vispa
ragazzina di otto o nove anni diventare triste, malinconica, mettersi a parlare dell’altro
mondo e degli angeli e dire che vorrebbe morire e andarci; ella è triste e vuole leggere tutto
il giorno la Bibbia. È una cosa strana, ma Calcarea ha guarito casi come questo. Li hanno
guariti Arsenicum come anche Lachesis e Calcarea. Questi soggetti hanno una certa
tendenza ad essere precoci, hanno seguito la scuola domenicale e hanno preso troppo
seriamente le cose che vi hanno imparato. Bambini tristi e infelici, e persone anziane
disgustate dalla vita, che della vita ne hanno abbastanza.
Tutto ciò somiglia molto ad Aurum. Spiegando Aurum ho spiegato, insistendoci, che la
cosa che amiamo di più è la vita; e quando un soggetto smette di amare la propria vita,
quando essa lo annoia, e ne ha disgusto e desidera morire, costui è sull’orlo della follia. In
effetti è una follia della volontà. Non abbiamo che da gettare un’occhiata indagatrice
attorno a noi per renderci conto che si può essere pazzi unicamente per gli affetti, o pazzi
esclusivamente per l’intelligenza. Quest’ultima può rimanere perfettamente integra, e gli
affetti invece essere distrutti. In Calcarea si trovano entrambi ugualmente turbati. Questo
paziente può essere pazzo quanto alla volontà, in maniera che tutti i suoi affetti ne siano
turbati; non ce n’è nemmeno uno che sia simile a quello di prima, a quello che era quando
lui stava bene; sentirà antipatia per la famiglia o per qualche suo membro. Oppure può avere
l’affettività quasi intatta, ma non avere alcuna intelligenza e fare ogni genere di cose strane.
Il paziente Calcarea è pieno di timore. È stanco di vivere; disperato, ansioso. Vede il
mondo tutto nero. «Paura di veder sopraggiungere qualcosa di triste o di terribile. Paura di
perdere la ragione, o che le persone si accorgano della sua confusione mentale». «Paura
della morte; della tubercolosi; della sventura, della solitudine». Le paure abbondano,
specialmente quando l’azione della volontà è turbata. Il paziente trasale al più piccolo
rumore. Non può dormire in modo da riposare il corpo o la mente. È disturbato nel sonno
da sogni orribili; il suo è un sonno senza riposo. «Ansia e accentuata oppressione.
Agitazione e palpitazioni. Scoraggiato; senza speranza». Questi sintomi devono essere
associati e legati al nostro temperamento leucoflemmatico, pallido, molle, malaticcio.
«Bambino stizzoso e collerico. Facile da spaventare». Molti disturbi si manifestano a
seguito di sforzi intellettuali. Molti accidenti dopo nervosismo, dispiacere o spavento. Il
paziente ha una circolazione talmente debole, ha tanti di quei disturbi cardiaci, che ha le
palpitazioni al minimo segno di nervosismo. Il paziente resta senza fiato a causa di uno
sforzo fisico qualsiasi e questo ha una tale influenza sulla circolazione sanguigna nel corpo
e nel cervello, ha una tale influenza sulla mente e sul sistema nervoso, che quasi sempre, ad
ogni occasione, insieme a sintomi di ogni genere, si vede comparire immediatamente la
vertigine. Paura, ansia e vertigine. Se, in seguito ad emozioni, il paziente si agita, ha degli
stordimenti. Salendo una scala il sangue gli va alla testa ed ha degli stordimenti.
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 306
Confusione psichica e vertigine per sforzo intellettuale. Se subisce uno shock, o riceve
cattive notizie, o ha un’eccitazione psichica o qualche dispiacere, vedrà sopraggiungere
ugualmente la vertigine. Confusione mentale, iperemia cerebrale, estremità fredde, coperte
di sudore, con vertigine. «Vertigine arrampicandosi in luoghi alti»; questo deriva dallo
sforzo fatto per salire. C’è un afflusso di sangue alla testa e il soggetto ha uno stordimento.
«Salendo una scala o una collina. Alzandosi bruscamente o girando la testa anche stando
distesi».
Uno dei sintomi più impressionanti della testa nel paziente Calcarea è il sudore,
sudore alla testa per ogni più piccolo sforzo. Suderà in testa mentre non suda in alcun’altra
parte, ed ha la testa coperta da sudore freddo mentre il resto del corpo non lo è. La stessa
cosa si verifica a proposito dei piedi. Quando i suoi piedi diventano freddi, traspirano;
quando sono caldi, traspirano. Si penserebbe che una persona che entra in una stanza
fredda cesserà di sudare, ma al paziente Calcarea succede di avere un attacco di sudore
subitaneo alla testa e ai piedi, in una stanza fredda. Suda sulla fronte, di modo che la più
piccola corrente d’aria lo raffredda e questo gli provoca la cefalea. Ha freddo su tutto il
cuoio capelluto, ed è costretto ad avvilupparsi la testa. Tuttavia, con gli afflussi di sangue,
la testa è calda, di modo che a volte ha un grande calore alla testa.
Le cefalee di Calcarea provocano lo stupore, l’intorpidimento e la confusione intellettuale.
Il paziente Calcarea ha catarro nasale con secrezione più o meno abbondante;
quando sta come meglio può, ha una considerevole secrezione. Ma, se passa in un luogo
freddo, la secrezione nasale si arresta e gli viene la cefalea. Cefalea sovrorbitale. Iperemia
cerebrale: dietro la testa. «Cefalea lacerante al di sopra degli occhi, che scende lungo il
naso», è un sintomo notevole di Calcarea. A volte sembra che ci sia conficcato un cuneo.
Il dolore è alleviato da applicazioni caldissime. È alleviato dall’oscurità; aggravato dalla
luce del giorno. Il paziente, per trovare sollievo, è costretto ad andare in una stanza buia e
coricarsi. Qualche volta questa cefalea migliora stendendosi nell’oscurità.
La cefalea continua ad andare di male in peggio durante il giorno, fino a diventare
talmente intensa, che si accompagna a nausea e vomito. È una delle forme di cefalea
costituzionale; è un dolore che viene a volte ogni quindici giorni. Cefalea ogni settimana o
ogni quindici giorni. Cefalee periodiche. Emicrania con nausea, la vecchia emicrania con
nausea americana. Essa ha di solito una periodicità propria, di sette o quindici giorni, ma,
inoltre, insorge ogni volta che il paziente affronta delle intemperie, col vento preso in
vettura, perchè è un paziente freddolosissimo; se è colto da un brivido o ha molto freddo,
gli viene la cefalea e l’emicrania con la nausea.
D’altra parte, il rimedio ha il dolore nella parte sinistra della testa. È una cefalea
unilaterale. Cefalea aggravata dal rumore, dalla conversazione, ma che migliora la sera,
coricandosi al buio. Il paziente ha un dolore alle tempie, e questo tipo di cefalea dà la
sensazione che si diriga verso la radice del naso. Le cefalee della regione sovrorbitale si
irradiano verso il naso. Quelle alle tempie danno la sensazione di qualcosa che stringe, la
sensazione di una grande tensione alla fronte. Le cefalee peggiorano movendosi,
camminando,
parlando. La maggior parte di esse, appena diventano forti, sono accompagnate da
pulsazioni. La pulsazione è talmente forte che il paziente non si accontenta di dire
semplicemente che è una pulsazione; egli la descrive come un martellamento. La
maggio307
ranza dei dolori sono di pressione o di lacerazione. «Cefalea che percuote». Dolore
pungente, battente, come se la testa stesse per spaccarsi. Sono cefalee che peggiorano
camminando o per una scossa. A volte il paziente ha una sensazione di freddo alla testa;
questa testa fredda gli sembra intorpidita, come se fosse di legno. Il soggetto che ha tale
sensazione di torpore potrà paragonarla ad una sensazione di cuffia o casco sulla testa.
Certamente, tutte queste sensazioni sono difficili da descrivere, ma a volte esse non sono
altro che una sola e medesima cosa.
Tutte le cefalee di Calcarea sono più o meno congestizie. Una particolarità di Calcarea
è che più è forte la congestione delle parti profonde, più diventano fredde le rispettive
regioni superficiali. Negli accidenti del torace, in quelli dello stomaco e dell’intestino, i
piedi e le mani diventano fredde come il ghiaccio e si coprono di sudore; a volte il paziente
è a letto febbricitante e ha il cuoio capelluto coperto di sudore freddo. È singolare. In
patologia questo non si può spiegare con nessun ragionamento e, quando un fatto è così
strano da non poter essere spiegato, allora prende un grande valore come caratteristica del
rimedio e costituisce una particolarità che generalmente non si può trascurare quando si
fanno delle prescrizioni ad un paziente. È tanto marcato che è quasi un sintomo generale.
Si manifesta bruciore al vertex, e questo coincide spesso col freddo sulla fronte;
oppure tutta la testa può dare la sensazione di essere fredda tranne un punto sul vertex che
brucia. D’altra parte, Calcarea avrà la testa fredda e i piedi ghiacciati camminando all’aria
fredda, o col tempo molto freddo; ma, appena i piedi si saranno riscaldati, passano all’altro
estremo e bruciano al punto che bisogna metterli fuori dal letto. Questo ha spesso portato
medici senza esperienza a prescrivere Sulphur tutte le volte che il paziente metteva i piedi
fuori del letto; ma un buon numero di rimedi hanno i piedi che scottano, hanno calore ai
piedi, di modo che la nostra scelta non si limita a Sulphur.
Calcarea ha delle malattie alle ossa del cranio, alla parte esterna della testa. L’osso si
forma lentamente. Le fontanelle restano aperte a lungo. C’è uno stato edematoso,
infiltrazione
nelle sierose, e la crescita delle ossa non avviene in armonia con la crescita della
testa; di conseguenza le suture cominciano a disunirsi mentre la testa continua a crescere,
in larghezza e in grossezza, con l’idrocefalia. Nei bambini idrocefali, il sudore in testa è
una caratteristica normale.
Il bambino riposa la notte sul cuscino, e il sudore gronda dalla testa, bagnando il
cuscino tutt’intorno, specialmente la notte. Nei soggetti colpiti da rammollimento cerebrale,
il cuscino è bagnato tutt’intorno alla testa. I bambini che hanno una dentizione difficile
hanno, nei loro sogni, momenti di spavento; lanciano acute grida nella notte, e il cuscino
attorno alla testa è bagnato. Vecchi pazienti pletorici, logorati, pazienti grassi, molli,
linfatici, con ipertrofia delle ghiandole, hanno sudori in testa, sudori freddi in testa.
Cadono i capelli, non in modo regolare come avviene quando si va avanti negli anni,
ma a placche qua e là. Si vede un punto calvo sul lato della testa o sulla parte posteriore; a
volte in due o tre punti della testa, i capelli vengono via a ciuffi. Inoltre, vi sono eruzioni
sulla testa e sul volto, il tipo di eczema che si trova nei bambini e nei lattanti. «Spesse
croste sulla testa, con pus giallo». Eruzioni fetide.
L’occhio ha la sua parte di disturbi e, se sa servirsene bene, Calcarea è uno dei
migliori coadiuvanti che l’oftalmologo possiede. Non si applica necessariamente a tutte le
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 308
infiammazioni. Ma, per i soggetti grassi e molli, sui cui occhi si localizza il più piccolo
raffreddore, determinandovi un’infiammazione che dura alcuni giorni e che è seguita da
un’ulcerazione, allora studiate Calcarea. Si formano delle vesciche che si rompono e si
estendono creando un’ulcerazione. Bagnandosi i piedi, andando in carrozza nel vento, col
tempo freddo e umido, il paziente contrae delle malattie agli occhi. Ulcerazioni della
cornea.
In tutti gli accidenti degli occhi e della testa, la fotofobia è talmente pronunciata che il
soggetto Calcarea, per poco sofferente che sia, non può sopportare neppure una luce
normale; uscire sotto il sole è estremamente penoso e, molto spesso, le infiammazioni sono
provocate dal semplice fatto di uscire col sole, di avere un impegno visivo continuo, o dal
fatto di affaticare gli occhi.
Ogni genere di sforzo causa cefalea e disturbi all’occhio. Tensione causata dalla
debolezza di uno dei muscoli. Disturbi dell’accomodazione. Il paziente peggiora con ogni
sforzo dell’occhio; notate come sia esattamente la stessa cosa dei sintomi generali, cioè il
paziente peggiora con lo sforzo. Non può sopportare alcuno sforzo prolungato; vedete che
è tutto vero sia in ciò che concerne le parti che in ciò che concerne l’insieme. Si sa che
leggere, scrivere o guardare attentamente un oggetto costituisce sempre uno sforzo notevole.
In Calcarea, l’organo in sé peggiora con lo sforzo e lo stesso succede al corpo intero.
Calcarea ha guarito la cataratta. Calcarea ha altri disturbi oculari relativi ai disturbi
cefalici, alla febbre o quando il paziente è indisposto per aver fatto grandi sforzi; entra così
facilmente in uno stato di agitazione e di confusione mentale, che è quasi un delirio, e che,
chiudendo gli occhi, gli provoca le più orribili visioni di spettri e di fantasmi. Molto tempo
prima che si possa osservare un disturbo nei tessuti o nella retina, o un disturbo dell’occhio
esaminandolo con l’oftalmoscopio, il paziente si lamenterà di vedere del fumo o del
vapore nell’aria, nel suo campo visivo, come se guardasse attraverso un velo o attraverso
una nuvola, e tutto questo ha lo stesso significato. «Vista appannata». La sua visione è
indebolita; i muscoli deboli. Soffre di offuscamento della visione che si avvia
progressivamente
alla cecità mentre di giorno in giorno aumenta l’indebolimento. Tutti i suoi sintomi
oculari, come le sue cefalee e i sintomi nervosi si aggravano leggendo, scrivendo o
guardando fissamente un determinato oggetto. Dopo uno sforzo di questo genere il
paziente si sente spossato ed ha dolori laceranti al di sopra degli occhi e dietro gli occhi
all’interno della testa. È un particolare genere di cefalea, come ha l’abitudine di averne.
Questo può accadere in ogni regione della testa. Calcarea è un meraviglioso rimedio per
l’«eye strain» (1) (Onosmodium).
Calcarea ha guarito molti casi di opacità della cornea (Baryta iodata). In un caso di
vecchia data, non si può mai promettere la guarigione. È uno dei risultati della malattia e
non sappiamo mai quando faremo sparire i risultati delle malattie, perché l’omeopatia
intelligente non fa mai una prescrizione che si applichi ai risultati di una malattia. Fa una
1. «Eye strain», affaticamento esasperato degli occhi. In realtà, l’espressione è intraducibile, dato
che è il nome popolare americano della cefalea in sé.
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prescrizione che si applica al paziente. E l’opacità in sé, se esiste, non è un sintomo, ma il
risultato di una malattia. Spesso, quando si cura un paziente sui suoi sintomi generali,
questo stato di opacità della cornea, dopo un certo tempo, comincia a regredire. Il paziente
sta meglio, si sente meglio in se stesso. I suoi sintomi cominciano a cedere e, dopo che i
sintomi avranno ceduto, anche gli stati patologici miglioreranno.
Se gli stati patologici non spariscono col vostro trattamento, non vi scoraggiate; ma se
tutti i sintomi del paziente sono spariti, se il paziente mangia bene, dorme bene e sta bene,
non dovete restare con l’impressione che sia impossibile che l’opacità della cornea
sparisca, perché la cosa può succedere. Ho visto tornare dei pazienti, dopo anni, dopo
averli lasciati guariti, con i sintomi tutti scomparsi; ed ero stato tanto assurdo da dire:
«Ecco qua, non supponevo che questo stato potesse mai sparire, ma voi state bene in tutto,
non c’è nulla che giustifichi un trattamento, non c’è più ragione di continuare a prendere
dei rimedi». Poi, ecco che sei mesi più tardi il paziente tornava a dirmi: «Dottore, pensa
che il trattamento che mi avete prescritto abbia niente a che fare con la scomparsa di questo
accidente? È quasi completamente sparito».
Vi dico questo solo per darvi un’idea del lunghissimo tempo necessario per restaurare
l’ordine, perché la natura stessa elimini il tessuto di cattiva qualità per sostituirlo con uno
di qualità migliore per restaurare un organo. Tutto ciò ha bisogno di tempo e tanto vale che
non ce ne sorprendiamo. Può dipendere dal fatto che il rimedio ha fatto tutto quello che era
capace di fare. Ho osservato inoltre che anche quando i sintomi sono spariti del tutto ed è
passato un tempo considerevole senza che se ne siano manifestati, ho notato che una nuova
dose del rimedio precedentemente somministrato sugli ultimi sintomi, ha fatto fare al
paziente un grande balzo in avanti e che gli stati patologici cominciavano a sparire.
Insomma, Calcarea è un grande aiuto per l’oculista, e ogni medico dovrebbe essere così
buon terapeuta quanto può esserlo l’oculista, perché fa la prescrizione sul paziente. E
l’oculista deve procedere allo stesso modo. In terapeutica, io mi domando se può esistere
una cosa come la specialità, dato che il medico omeopata fa la prescrizione per il paziente.
Egli cura il paziente sia che abbia una malattia all’occhio che all’orecchio, sia alla gola che
al fegato, ecc.
A carico delle orecchie, abbiamo numerosi disturbi. Il rimedio provoca una secrezione
densa e gialla dall’orecchio. Il freddo, improvviso, provoca disturbi alle orecchie. Il
soggetto, se si raffredda o è assalito dal freddo, in seguito alle intemperie o ad un
improvviso cambiamento del tempo che passa al freddo umido, ha molte probabilità di
avere altri disturbi alle orecchie. Durante i periodi in cui sta meglio che sia possibile, ha
una secrezione abbondante: quello che avviene per gli altri catarri, avviene anche in questo
caso; come negli altri casi, se si espone alle intemperie o se prende freddo, la secrezione
diminuisce leggermente, e il paziente ha un’infiammazione, probabilmente cefalea e
pulsazioni. Questo succede ogni volta che si espone alle intemperie.
Sia che la sede del catarro sia il naso, sia che siano gli occhi o le orecchie, vi sarà in
ogni caso la cefalea. Il paziente Calcarea è così facilmente disturbato dal freddo e dalle
intemperie, è talmente sensibile al freddo, che per lui è quasi impossibile coprirsi
abbastanza
da proteggersi. Egli è molle e poco resistente, facilmente indisposto e sensibile
all’ambiente. Se si tratta di accidenti alle orecchie, può diventare duro d’orecchio, può
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 310
avere un ascesso dell’orecchio medio, catarro alle trombe d’Eustachio, ecc. ma tutti questi
malanni portano la cefalea e ne risentono tutte le ghiandole attorno all’orecchio.
Il catarro del naso è estremamente fastidioso. Sono vecchi, tenaci catarri che si
trascinano, con secrezione densa e gialla; dal naso vengono fuori grandi croste. La mattina,
il paziente soffia dal naso enormi masse nerastre, sanguinolente; una parte della notte
respira attraverso il naso, poi il naso si ottura in modo tale che durante il resto della notte
respira attraverso la bocca. Calcarea ha guarito molto spesso polipi nasali. Il medico
omeopata si affida tanto ai sintomi, conosce così bene il rimedio dopo aver studiato il caso,
che, molto probabilmente, stabilisce la prescrizione per il paziente sui soli sintomi. Dice a
se stesso: «Questo paziente ha bisogno di Calcarea, non c’è alcun dubbio». Tre o quattro
settimane dopo, il paziente torna con qualcosa di consistente e di aspetto gelatinoso sul
fazzoletto e dice: «Guardi, dottore, cosa mi è venuto fuori dal naso. Pensa che il suo
rimedio c’entri qualche cosa?». Forse voi non sapevate che avesse dei polipi; poco
importa; la vostra prescrizione non avrebbe potuto essere in niente diversa perché c’erano
dei polipi nel naso, e voi non sapevate che ci fossero; voi non potete toglierlo con un
qualsiasi processo di torsione prima della prescrizione, e comunque lascerete questa
torsione a chi di omeopatia non sa nulla. Da tutto questo si deduce che la visita non è molto
importante, lo è per coloro che trattano i polipi e dimenticano di occuparsi del paziente.
Ci sono malattie alle ossa del naso. Significa che i catarri durano così a lungo e sono
localizzati così profondamente che le ossa e le cartilagini del naso si infiltrano e si disfano.
A quel punto i chirurghi sezionano il naso, tolgono la cartilagine e fanno delle operazioni,
troppe per poterle citare; e ognuno deve subire la stessa operazione, ma per guarire, anche
dopo tutto questo, il paziente deve andare da un medico omeopata. Prima bisogna guarirlo;
in seguito, se resta qualcosa da togliere, lo si faccia operare.
La faccia ha un aspetto malaticcio, è fredda, coperta di sudore. Sudore al minimo sfogo
e, talvolta, c’è sudore sulla fronte, di notte. «Sudore freddo sul volto. Faccia pallida e
cachettica», simile a quella che si vede nei casi avanzati di cancro e di tubercolosi
polmonare. Volto giallastro, pallido, sofferente, edematoso. Eruzioni sul volto. Eruzioni
attorno alle labbra; le labbra sono screpolate e la mucosa orale scorticata. Le labbra hanno
delle regadi e sanguinano. Le ghiandole parotidi, quelle sub-linguali e sub-mascellari sono
gonfie e dolenti. Tutte le ghiandole partecipano agli accidenti di Calcarea.
Calcarea è un rimedio per i mal di gola cronici. L’aspetto della gola in se stesso non
sempre basta per fare una prescrizione, ma i malanni della gola sono quelli che vengono
alle persone che prendono il raffreddore così spesso che non hanno il tempo di finirne uno
prima di prenderne un altro, e su di loro si innesta un'angina cronica. All’inizio, può essere
un'angina di Belladonna, e vi sono molte possibilità che sia così, ma prima che il paziente
guarisca da quella, ne prende un'altra. Ricordatevi che raffreddarsi così facilmente fa parte
della natura del paziente Calcarea; egli si raffredda alla minima corrente d’aria, alla
minima intemperie e quando il tempo è umido.
Forse il suo raffreddore è stato attenuato due o tre volte con Belladonna, poi prende un
andamento cronico, con macchioline rosse e, a volte, con piccole ulcerazioni in gola; e
tutto questo copre l’intera superficie. Il male si estende al palato, accompagnato da dolore
alla lingua e da una costante sensazione di secchezza e di ostruzione alla faringe, ricopre le
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tonsille e risale sino all’orifizio posteriore delle fosse nasali che si riempie di muco denso
e giallo. Flogosi cronica. L’ugola può essere gonfia e tumefatta. «Le regioni colpite sono
gonfie, rosse e tumefatte», ma a placche. La gola, quando si inghiotte, duole molto;
sensazione di secchezza, di ostruzione.
In Calcarea, la funzionalità dello stomaco è più lenta. «Gli alimenti introdotti nello
stomaco vi si fermano». La digestione non avviene. Il cibo si inacidisce. «Vomito acido».
Il latte inacidisce, nuoce al paziente; la digestione è ugualmente lenta, debole. Il paziente
ha una sensazione di gonfiore e di pienezza; dopo aver mangiato è gonfio, e nello stomaco
tutto si inacidisce, tutto disturba. Il paziente Calcarea sente un notevole desiderio di uova.
I bambini vogliono uova; mangeranno uova ad ogni pasto e le digeriranno meglio di ogni
altra cosa. È raro che i bambini abbiano naturalmente desiderio di uova.
Bambini dai piedi freddi, con dimagrimento degli arti, testa grossa, addome ingrossato;
lo stomaco dilatato a forma di sottocoppa rovesciata, e con una sporgenza tonda;
addome gonfio ed estremità sottili; freddo e sensibile al freddo; cute livida; tegumento
pallido, cereo. Vi è inoltre, la totale perdita dell’appetito; nessun desiderio per alcun tipo
di cibo. Se tuttavia esiste un desiderio, questo è per le uova. Avversione per la carne e gli
alimenti caldi. Tutto questo con ingrossamento delle ghiandole, con gozzo. Flatulenza.
Vomito acido; diarrea acida; vale a dire che ha un odore acido, pungente, soprattutto
nei bambini. Nei lattanti che vivono di solo latte, questo passa senza essere digerito; le feci
sono talmente acide che hanno un odore pungente. Esse escoriano la parte e lasciano a vivo
le natiche del lattante nel punto in cui il pannolino viene a contatto con la parte. Vi sono
momenti in cui l’addome è sgonfio; i gas fuoriescono e l’addome certe volte diventa
flaccido, ma per lo più è dilatato dalla flatulenza. Nel momento in cui è sgonfio, si può
notare nell’addome l’esistenza di noduli. Le linfoghiandole sono indurite e, a volte, è
possibile sentirle attraverso la parete addominale smagrita.
C’è tendenza alla tubercolosi e uno dei risultati naturali della costituzione Calcarea è
la peritonite tubercolare; con questo arriviamo alle affezioni ghiandolari dell’intestino.
Nei linfonodi mesenterici vi sono depositi tubercolari. Si instaura la diarrea; diarrea acida,
acquosa; dimagrimento progressivo, soprattutto degli arti. Ogni raffreddore porta ad un
grado più elevato di indigestione e il vomito acido aumenta. Non si arriva a bloccare la
diarrea, perché ogni raffreddore la rinnova. Quando si tratta di una crisi acuta, spesso
Dulcamara la blocca; ma quando si ripete parecchie volte, allora Dulcamara non può più
bloccarla e uno dei rimedi diventa Calcarea.
D’altra parte, è uno dei rimedi più utili in caso di stipsi di vecchia data, tenace, che va
per le lunghe. Quando c’è solo una diarrea moderata le feci sono bianche, e quando c’è la
stipsi le feci sono bianche o come la creta. Nei lattanti che prendono solo latte, si può
capire come le feci siano bianche o poco colorate, a causa del latte; ma quando il paziente
non vive di solo latte e consuma normali alimenti, le feci sono prive di bile e poco colorate;
sono gialle o bianche; e nella stipsi spesso le feci sono poco colorate e dure.
Calcarea presenta una specie di difetto di digestione, una fermentazione che favorisce
la formazione di vermi, in maniera che i bambini piccoli di Calcarea sono spesso infestati
dai vermi. Essi emettono dei vermi con le feci e vomitano vermi. Calcarea corregge tale
difetto digestivo, quando i sintomi vi si prestano, in modo tale che i vermi cessano di
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 312
riprodursi. I sintomi spariscono e ci si chiede realmente dove sono finiti i vermi. Il
principio del medico omeopata non è quello di somministrare vermifughi, ma di correggere
l’atto digestivo in modo che i vermi cessino di moltiplicarsi, ed è cosa certa che i vermi
in uno stomaco e un intestino sani non si moltiplicano. Se spariscono per espulsione, o
sono distrutti, cosa diventino io non lo so. Cacciarli dando troppe medicine e con i
vermifughi, non fa che cambiare un guaio in uno ancora peggiore, perché così aumenta il
difetto di digestione e il disturbo peggiora. Lo stesso avviene per tutti i vermi dello
stomaco e del retto; tutti questi vermi si formano se hanno la possibilità di trovare
esattamente il genere di liquido che gli serve per nascere. Spuntano e si sviluppano. Io
credo di aver visto almeno venticinque volte negli ultimi venti anni come Calcarea ha
espulso il verme solitario, e nella maggioranza dei casi ne ignoravo l’esistenza; avevo
semplicemente fatto una prescrizione che si adattava al paziente. Non ero al corrente
dell’esistenza del verme. Succede la stessa cosa con molti rimedi, ma con questo quì più
che con altri.
Dal punto di vista sessuale, il paziente Calcarea è debole, con debolezza e rilassamento
generalizzati. Succede che un bisogno smodato, un desiderio ossessivo lo tenga sveglio
per intere notti. Ma è debole; debole in questo senso, che l’atto è sempre seguito da
debolezza alla schiena, da sudori, da debolezza generale, di modo che soffre tanto che è
costretto ad astenersene.
La donna è afflitta da inconvenienti dello stesso genere. Non vi sorprenderà sentire,
quando ascoltate l’elenco delle debolezze di costituzione, come la donna Calcarea sia
spesso sterile. Ella è così stanca, così cedevole; è assolutamente inadatta alla riproduzione.
E, nella stessa maniera dell’uomo, soffre di stanchezza, di sudorazioni, di insonnia e di
debolezza generale dopo ogni coito. C’è una sensazione di rilassamento degli organi.
Prolasso uterino. C’è anche la sensazione che gli organi stiano per essere espulsi. Stato di
debolezza e rilassamento generale degli organi sessuali sia nell’uomo che nella donna.
Calcarea tende a produrre verruche ed escrescenze polipoidi, escrescenze peduncolate,
che sanguinano facilmente e che sono molli e spugnose.
La donna ha un flusso mestruale esagerato; troppo lungo; ed è ovvio che le torna
troppo presto. Spesso ogni tre settimane, con una durata di una settimana e in grande
abbondanza. Le mestruazioni sono troppo in anticipo, profuse e durano troppo a lungo.
Non sempre Calcarea è indicato; non lo è se tutti i sintomi non concorrono a realizzare una
paziente Calcarea.
Talvolta può venirvi in mente il pensiero che con cinque o sei sintomi-chiave, potreste
prescrivere Calcarea con certezza; ma supponete di avere cinque o sei sintomi-chiave di
Calcarea e che la paziente sia una paziente Pulsatilla, pretendereste di guarirla con
Calcarea? Supponete che la paziente eviti sempre il calore e l’abbondanza dei vestiti e che
abbia il desiderio di stare all'aria aperta, e avesse con questo una dozzina di sintomichiave,
constatereste ogni volta un fallimento di Calcarea. Se non mettete insieme i segni
particolari, con i fatti di ordine generale, e i sintomi generali con i sintomi particolari, se il
rimedio non si applica al paziente dalla testa ai piedi, al generale come al particolare, la
guarigione non si deve dare per scontata. Per questo dico: non prescrivete sui sintomichiave,
ma sui sintomi del paziente.
313
Questo grande stato di rilassamento che riscontriamo sempre in ogni paziente Calcarea,
si manifesta anche nella leucorrea. Una leucorrea costante, densa, abbondante, che
cola notte e giorno. Leucorrea acre che porta con sé prurito, dolore cocente, bruciore.
«Leucorrea densa e gialla», da un periodo mestruale all’altro e che, a volte, si mescola al
flusso mestruale. «Polipi vaginali. Dolore urente della zone genitali», a causa della
leucorrea. «Prurito ed escoriazione», per la leucorrea. Emorragia uterina sollevando un
peso eccessivo; per nervosismo; per shock; per tutto ciò che provoca un disturbo serio; per
paura, per ogni forte emozione, o per eccessivo affaticamento muscolare. Tali sono questi
stati di rilassamento e di debolezza. Inattitudine ai grossi sforzi muscolari, agli sforzi
psichici o fisici.
Gli accidenti della gravidanza sono generalmente accidenti per grande rilassamento e
grande debolezza. Minaccia d’aborto. Dopo il parto, debolezza, prostrazione e sudori.
Anche l’allattamento causa debolezza.
Calcarea presenta una raucedine indolore. Le corde vocali sono stanche e non
possono fare sforzi; è quasi una debolezza paralitica. A tratti si produce una secrezione
abbondante di muco che proviene dalla laringe. Nella laringe c’è molta irritazione, ma con
debolezza. Non sono la debolezza e l’escoriazione che si trovano in Belladonna e in
Phosphorus, ma una raucedine senza dolore. In Phosphorus la raucedine è dolorosa; in
Belladonna è molto dolorosa. Il paziente non può parlare senza soffrire. Mentre in
Calcarea, il paziente si meraviglia di aver un così cattivo funzionamento della laringe
perché non vi sente niente. Ciò va di male in peggio e se c’è una predisposizione alla
tubercolosi, attenti alla laringite tubercolare. Dato per tempo il rimedio può, per l’appunto,
allontanare simile tendenza alla tubercolosi. Ha guarito laringiti tubercolari.
Molti rantoli rumorosi di muco; respirazione rantolante; rantoli a grosse bolle; significa
che c’è molto muco nella trachea, nella laringe, nei bronchi e nel torace. Grave dispnea.
La dispnea viene salendo su una scala; camminando contro vento. Tutto ciò che esige uno
sforzo, causerà la dispnea. Si trova nell’asma, nella debolezza cardiaca, in quella toracica
e nei soggetti minacciati dalla tubercolosi polmonare. Riconoscerete spessissimo questo
stato dei polmoni dal tipo di respirazione, perché tutti quelli che si stanno ammalando di
tubercolosi polmonare, sono stanchi e deboli. Il soggetto è troppo stanco per fare uno
sforzo per respirare e si stanca molto facilmente di modo che ha difficoltà a salire una
scala, ad arrivare in cima ad una collina, a camminare contro vento.
I disturbi del torace ci offrono uno dei migliori campi d’azione di Calcarea. Si hanno
sputi di sangue, tosse prolungata, abbondante espettorazione di denso muco giallo e
perfino di pus; ulcerazione o ascesso. La tosse solletica la gola. Quando i disturbi del
torace stanno per verificarsi, comincia il dimagrimento, il pallore, la sensibilità al freddo,
ai cambiamenti di temperatura, all’aria fredda, al tempo umido e ai venti. Il paziente
contrae dei raffreddori e questi si localizzano tutti al torace; dimagrimento progressivo
degli arti; e, sempre, la stanchezza. Tutto questo corrisponde esattamente a quella debolezza
di costituzione che abbiamo descritto, ed esiste al primo stadio della tubercolosi
polmonare. Calcarea impedisce al paziente di raffreddarsi, che è poi l’inizio di tutto.
Dopo aver preso Calcarea, il paziente comincerà a sentirsi meglio; il rimedio migliora il
suo stato generale e potrà anche incistare dei depositi tubercolari. Esso li fa passare dallo
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 314
stato caseoso allo stato calcificato e si trovano incistati nei polmoni molto tempo dopo. Pur
avendo degli ammassi tubercolari molto avanzati, alcuni pazienti sono sopravvissuti a
lungo, sono stati meglio, e hanno assunto uno stato generale di buona salute.
È ovvio che quando un soggetto ha uno stato tubercolare verificato, ci si può attendere
di vederlo sviluppare. Non credete ai trattamenti curativi della tubercolosi polmonare, o
almeno non abbiate su di essi un’opinione favorevole. Ogni tanto, si vede qualcuno che se
ne viene fuori con questa o quest’altra cosa che guarisce la tubercolosi, un trattamento
nuovo. Tutti coloro che conoscono bene la reale natura degli stati tubercolari non possono
avere grande fiducia in cure di questo genere, e io perdo certamente ogni considerazione
per l’individuo che presenta un trattamento curativo della tubercolosi polmonare. Deve
essere pazzo o qualcosa di peggio. Di solito, egli corre dietro al denaro che questo potrà
procurargli (1).
Più o meno nessuno che abbia qualche conoscenza dell’argomento può, in coscienza,
presentare al mondo un trattamento per curare la tubercolosi polmonare. Quello che noi
cerchiamo di fare, è di impedire questi stati, ed è la grande sfera d’azione di Calcarea.
L’espettorazione è spessissimo dolciastra come quella di Phosphorus e quella di
Stannum. Bianca, gialla, densa. Si potrebbero enumerare tutti i sintomi generali qui
riscontrati, l’indolenzimento, la sensibilità alla palpazione, la natura dei dolori, la
stanchezza
e un gran numero di sintomi dello stesso genere, troppo numerosi per poterli citare;
ma la loro descrizione non è utile, per la ragione che dopo aver considerato questi dolori e
averli accuratamente studiati, non sarete andati molto avanti. Quello che dovete studiare è
la costituzione di Calcarea, la sua natura e il suo carattere.
Vi sono sintomi spinali; una grande quantità. Debolezza; tutti i gradi della debolezza.
Il paziente Calcarea presenta una tale debolezza al dorso che, quando è seduto, scivola
sulla sedia; non riesce a stare seduto diritto. Si appoggia sulla nuca. La nuca e la spalliera
della sedia vengono a contatto. Debolezza della spina dorsale, sensibilità della spina
dorsale con gonfiore dei linfonodi del collo.
Inoltre, là dove manca l’elemento calcareo, esistono alla spina dorsale disturbi pronunciati,
e ben presto si arriva ad una deformazione, un’incurvatura. Può sembrarvi sorprendente
sentir dire che Calcarea è in questo caso di grande aiuto, e che, preso in tempo, è
riuscito a guarire stati simili senza alcuna cinghia o supporto qualsivoglia. Prendete i
ragazzini che manifestano una debolezza della colonna vertebrale, fateli coricare bocconi
sul letto, prescrivete loro il rimedio indicato – potrebbe essere Calcarea – e in poco tempo
la deviazione sparirà e il nostro ometto si terrà seduto diritto. Questi sono i risultati
stupefacenti prodotti dall’uso di Calcarea, quando i sintomi vi si prestano.
A proposito degli arti, si hanno tutti i sintomi reumatici che è possibile descrivere.
Malattie gottose delle articolazioni con ingrossamento delle articolazioni; gotta, in
particolare
delle piccole articolazioni, quelle delle dita delle mani e dei piedi. Accidenti
1. Non dimentichiamo che queste righe sono state scritte da Kent ai suoi tempi e non sono
assolutamente giustificabili oggi. (N.d.T.)
315
reumatici articolari per ogni esposizione alle intemperie, ogni volta che la temperatura si
abbassa, in particolare col tempo freddo umido.
I piedi sono sempre freddi o freddi e umidi, tranne la notte a letto, dopo che, più che su
ogni altra parte del corpo, vi si sono accumulate le coperte. Allora i piedi cominciano a
riscaldarsi e, passando spesso da un estremo all’altro, bruciano. E così la notte, a letto, i
piedi scottano. Ma quando il paziente si mette a letto, i suoi piedi sono talmente freddi che
è costretto a mettervi sopra più coperte di quante il corpo possa sopportarne. Piedi freddi,
umidi.
Ritardo nel camminare; goffaggine; mancanza di abilità; rigidità. Stati reumatici. La
rigidità è dovunque il destino di Calcarea. Rigidità all’inizio del movimento; rigidità la
notte, alzandosi dalla sedia. Rigidità in tutte le articolazioni cominciando a muoversi; e se
il tempo diventa freddo, o cade la pioggia fredda, il paziente Calcarea soffre sempre;
soffre per il freddo, per la rigidità e per il reumatismo; ha i reumatismi tutte le volte che il
clima diventa freddo.
Il sonno è fortemente turbato. Il paziente si addormenta tardi, a volte non prima delle
due, le tre o le quattro del mattino. Pieno di fantasticherie; chiudendo gli occhi, ha orribili
visioni. Digrigna i denti. Il bambino dormendo, biascica, e inghiotte, e digrigna i denti.
Insonnia per buona parte della notte. Piedi freddi la notte a letto.
Calcarea carbonica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 316
CALCAREA FLUORICA
Questo composto chimico di calcio e acido fluorico ci dà un rimedio che possiede una
nuova natura e nuove proprietà. Di modo che conoscendo l’uno o l’altro di questi elementi
o entrambi, non si può predire quali saranno i poteri curativi che questo rimedio doppio
contiene. Faccio allusione alla sua capacità di guarire le infiltrazioni indurite delle
ghiandole e dei tessuti cellulari, così come le formazioni ossee. Con pochi sintomi sono
state guarite da questo rimedio meraviglioso: un nodulo al centro di un tendine, un’esostosi,
una ghiandola dura come una pietra, un’infiltrazione ossea nel periostio, granelli come
riso nelle cartilagini. Esso guarirà, ben inteso, quando i sintomi concordano, ma ha
bisogno di essere sperimentato ancora in modo che l’invidualizzazione sia più frequente
possibile.
Un tumore fibroso del cavo popliteo, inizialmente asportato, ricomparve e aumentò di
volume fino a raggiungere la grossezza di un pugno. La gamba era piegata a quarantacinque
gradi e diventò impossibile muovere il ginocchio. Si prescrisse questo mirabile
rimedio sui sintomi del caso e la durezza del tumore. Questo diminuì progressivamente e
l’arto ridivenne normale, mobile come prima. Da quel tempo la paziente ha messo al
mondo un bambino in buona salute; sono adesso dieci anni che è guarita e non ha avuto
alcuna recidiva.
Il paziente è triste e infelice. È sensibile al freddo, alle correnti d’aria, ai cambiamenti
di tempo e al tempo umido. I suoi sintomi sono migliorati dal calore e dalle compresse
calde; peggiorano a riposo.
Calcarea fluorica è un rimedio utile nella gotta, quando è concomitante all’emissione
di urina pallida e abbondante, ed alla diarrea. Su alcuni neonati, ha guarito tumori
fluttuanti del cranio, conosciuto sotto il nome di cefaloematomi. Nebbia davanti agli occhi
dopo uno sforzo oculare. Cataratta. Se i bordi sono duri, può guarire l’ulcerazione della
cornea così come la congiuntivite con puntini duri. Ha guarito adenoidi con densa
secrezione nasale di cattivo odore, verde giallastra. Catarro con secrezione maleodorante
che dura da molto tempo. Smalto dei denti di cattiva qualità.
Dolore, ulcerazione e granulazione della gola, aggravati dal freddo e migliorati da
bevande calde. Angina più penosa di notte. Questo rimedio guarirà le grosse tonsille
indurite, dopo il fallimento di Baryta carbonica.
Dolore al fegato di notte, che peggiora coricandosi sul fianco dolente e migliora col
movimento. Dolori taglienti al fegato, che diminuiscono camminando.
Diarrea nei soggetti gottosi. Prurito all’ano con emorroidi dolorose e abbondantemente
sanguinanti. Fenditure anali. Stipsi.
Urina abbondante, chiara come l’acqua, dall’odore penetrante, che, passando, provoca
dolore urente.
317
Indurimento dei testicoli; noduli sui testicoli; varici della vulva; fibroma uterino; duri
noduli al seno.
Secchezza e solletico laringeo, con bisogno di schiarirsi le corde vocali. Raucedine
dopo aver letto ad alta voce. Tosse secca e penosa provocata da solletico laringeo dopo
aver mangiato e all’aria fredda. Tosse spasmodica.
Calcarea fluorica ha guarito un’esostasi all’angolo della ottava costa.
Ha guarito una lombaggine, aggravata dal riposo e migliorata dal calore, dopo il
fallimento di Rhus toxicodendron. Lombalgia che si irradia verso il sacro.
Indurimento dei linfonodi cervicali.
Sogni vivissimi e sonno che non riposa. Sognando, il paziente salta dal letto.
Nella suppurazione, questo rimedio è simile a Silicea.
Calcarea fluorica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 318
CALCAREA IODATA
I sintomi compaiono o si aggravano al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte, dopo
mezzanotte. Questo rimedio ha prodotto ascessi. Il paziente ha un forte desiderio di stare
all’aria aperta; l’aria aperta migliora molti sintomi. Tendenza all’anemia. Ansia fisica
generale; sensazione di torpore nelle singole parti; movimenti coreici. Raffredarsi migliora
molti sintomi, ma il clima freddo aggrava il paziente. Questo è il rimedio più utile nei
casi di tubercolosi. Cura le convulsioni cloniche, epilettiche, che provocano cadute.
Movimenti convulsi. Molti sintomi compaiono prima di mangiare e migliorano dopo aver
mangiato; alcuni sintomi peggiorano prima e dopo mangiato. Notevole dimagrimento.
Fare del moto è impossibile. Il paziente parla debolmente; si sente debole in ambiente
caldo. Affannarsi determina la comparsa di molti sintomi. Sensazione di pienezza
internamente.
Emorragia interna. È il rimedio più utile nel caso di indurimento, specialmente se
seguito da infiammazione. Stanchezza; stendersi fa star meglio il paziente, ma stare
disteso a lungo in un letto caldo lo fa aggravare. Afflusso di sangue in tutto il corpo; dolori
numerosi ma lievi, urenti, taglienti, pizzicanti, pressanti, lancinanti, laceranti; debolezza
più che dolore. Il paziente suda facilmente e si raffredda. Pulsazione generale. Molti
sintomi si avvertono nel lato destro del corpo. Gonfiore delle parti affette e delle ghiandole;
suppurazione. Tremore e contrazione. I sintomi, così come il paziente, peggiorano col
caldo, all’aria calda, in un letto caldo, in ambiente caldo. Debolezza generale al mattino e
durante le mestruazioni.
Psichismo. Il paziente si arrabbia per ogni piccola cosa; è ansioso. Prova avversione per
la compagnia. Confusione psichica, delusione, visioni di gente morta. Il paziente è
disperato, scontento, scoraggiato. Ha la mente vuota. Peggiora dopo uno sforzo psichico.
Ha paura della pazzia, della sfortuna, della gente. È impaziente, indifferente, indolente,
indeciso. Irritabile durante la cefalea. Ha i sintomi della pazzia. È allegro. Prostrato
psichicamente. Irrequieto e ansioso. Estremamente triste. Sensi intorpiditi quando inizia a
dormire; piange. Ha le vertigini al mattino, mal di testa quando si sveglia e mentre
cammina.
Sensazione di freddo alla testa. Congestione, caldo e pesantezza alla testa, specialmente
durante le mestruazioni. Eruzioni con croste sul cuoio capelluto. Cadono i capelli.
Questo rimedio ha curato l’idrocefalo. Prurito al cuoio capelluto. Cefalea al mattino;
legare i capelli aggrava il dolore; corizza e catarro; il paziente è costretto a distendersi;
rumori movendo la testa, cavalcando con vento freddo, abbassandosi, parlando,
camminando,
in ambiente caldo, coprendo la testa. Dolore alla fronte sopra gli occhi, all’occipite;
dolore all’occipite prima delle mestruazioni; ai parietali, ma principalmente a destra;
alle tempie; al vertice. Dolore pressante alla fronte, all’occipite, ai parietali, alle tempie, al
vertice. Dolore acuto alla tempia destra. Sensazioni di battito alla testa, all’occipite.
Dolore contundente alla testa. Dolore lancinante alla testa, all’occipite, ai parietali, alle
319
tempie, al vertice; dolore assordante. Traspirazione del cuoio capelluto, della fronte.
Pulsazione alla testa, alla fronte, alle tempie.
Occhi stanchi; congiuntivite; oftalmia, bruciore. Il globo oculare è sensibile al tatto.
Protrusione degli occhi, esoftalmo. Pupille dilatate. Rossore degli occhi, delle palpebre;
occhi incavati; palpebre gonfie, contratte. Occhi deboli. Vista offuscata, debole. Colori e
scintille davanti agli occhi.
Catarro delle trombe di Eustachio; secrezione dall’ orecchio. Orecchie calde. Rumori
nelle orecchie: ronzio, mormorio, tintinnio. Dolore all’orecchio; pressante, lacerante.
Udito acuto, in seguito debole.
Catarro nasale, anche dalle narici posteriori; naso rosso. Corizza fluida e secca.
Secrezione dal naso; escoriante, fetida, verdastra, purulenta, filante, acquosa, gialla. Naso
secco. Epistassi. Naso chiuso e perdita dell’olfatto; starnuti. Naso gonfio.
Il volto è freddo e incavato e i muscoli contratti. È pallido, di un pallore terreo, giallo.
Eruzioni squamose sul volto. Dolore al volto. Ghiandola submascellare gonfia.
Afta in bocca; gengivorragia; lingua fissurata e secca. Alito sgradevole. Dolore alle
gengive, ai denti; bruciore alla lingua. Salivazione. Gengive e lingua gonfie. Gusto cattivo,
amaro, acido, dolciastro. Ulcerazione in bocca.
Aridità e costrizione alla gola; tonsille ingrossate, con piccole fessure; muco viscido in
gola. Dolore alla gola inghiottendo; pressione. Gola gonfia esternamente; ghiandole dure.
Questo rimedio ha curato il gozzo e anche il gozzo esoftalmico.
L’appetito è accresciuto, ingordo o manca del tutto; avversione per il cibo. Il paziente
desidera stimolanti. Rutti vuoti, amari; pirosi. Pienezza allo stomaco, vampate di calore.
Singhiozzo. Nausea di notte e dopo aver mangiato. Dolore allo stomaco dopo aver
mangiato; bruciore, crampi, pressione, lacerazione. Pulsazione allo stomaco. Sete estrema,
inesauribile. Vomito tossendo e dopo aver mangiato, biliare, ematico.
Dilatazione gastrica, timpanica. Addome, ghiandole mesenteriche e milza ingrossati.
Flatulenza ostruita. Indurimento del fegato e delle ghiandole mesenteriche. Dolore
all’addome,
durante le mestruazioni, in caso di ipocondria, al fegato; dolore urente, tagliente,
pressante all’ipogastrio. Pulsazione all’addome. Borborigmo.
Stitichezza; inattività del retto; difficoltà a defecare; feci dure. Diarrea la sera dopo
aver mangiato. Feci sanguinose, abbondanti, acquose, gialle; flatulenza. Emorroidi. Prurito
all’ano; bruciore e tenesmo dopo la defecazione; urgenza di defecare, ma senza effetto.
Ritenzione o soppressione dell’urina; urgenza continua di notte; minzione frequente
durante la notte; minzione involontaria. Dolore pungente al collo della vescica con
frequente urgenza di urinare. Questo rimedio è stato utile nel morbo di Addison. L’urina è
albuminosa, opaca, scura, rossa, abbondante, dall’odore sgradevole e con cuticole in
superficie.
Apparato genitale. Mancanza di erezione; emissione seminale; aumento del desiderio
sessuale ma senza erezione. Dolore ai testicoli; indurimento dei testicoli; testicoli gonfi.
Nella donna aumenta il desiderio sessuale; congestione dell’utero. Leucorrea, acre,
sanguinosa, abbondante, gialla. Amenorrea o mestruazioni abbondanti, frequenti, irregolari,
dolorose. Metrorragia. Dolore alle ovaie e all’utero. Sterilità. Tumori alle ovaie.
Dolori alle ovaie prima delle mestruazioni.
Calcarea iodata
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 320
Catarro alla laringe e alla trachea; costrizione; difterite. Laringite; muco nelle vie
respiratorie; dolore alla laringe; tubercolosi; solletico alla laringe. Raucedine.
Respiro accelerato, asmatico, difficile durante la notte e salendo le scale; respiro
affannato, breve. Soffocamento.
Tosse al mattino, la sera, dopo mezzanotte; asmatica, secca, dovuta alla irritazione
della laringe e della trachea; tosse breve, spasmodica a causa del solletico alla laringe.
Espettorazione al mattino; espettorato ematico, verdastro, mucoso, sgradevole, purulento,
viscido, giallo. Tosse violenta e forte dopo la polmonite.
Ansia al torace e al cuore; catarro ai bronchi; costrizione al cuore. Indurimento delle
mammelle. Bronchite, pleurite; oppressione al torace; dolore al torace tossendo; dolore al
cuore, urente, tagliente, pressante, irritazione; dolore lancinante tossendo; fitte alle
mammelle.
Palpitazione al cuore; caldo durante la notte. Tubercolosi. Questo rimedio ha curato
i tumori alle mammelle, sensibili al tatto, dolenti movendo le braccia.
Sacralgia, rachialgia e lombalgia.
Arti. Punte delle dita ingrossate; freddo agli arti superiori, alle mani, alle gambe, ai
piedi; crampi ai piedi; caldo alle mani; pesantezza degli arti, dei piedi; prurito agli arti;
torpore alle mani, alle dita, agli arti inferiori, alle gambe; dolore agli arti, alle articolazioni,
alle articolazioni gottose, alle cosce, alle ginocchia. Dolore lancinante alle spalle, alle
ginocchia. Lacerazione alle articolazioni, agli arti superiori, al gomito, al ginocchio;
sudore alle mani, ai piedi; indolenzimento degli arti; gonfiore di mani, gambe, ginocchia,
piedi; gonfiore edematoso; arti superiori e inferiori tremanti; contrazione degli arti superiori,
delle cosce, delle gambe; debolezza degli arti superiori, delle ginocchia.
Sogni ansiosi, di gente morta; incubi. Sonno irrequieto; sonnolenza la sera; insonnia; il
paziente si sveglia molto presto.
Freddo interno ed esterno; tremore; febbre terzana; il caldo non migliora il paziente.
Febbre nel pomeriggio; febbre alternata a freddo; vampate di calore; febbre tubercolare.
Traspirazione abbondante al mattino, durante la notte, in un letto freddo, movendosi.
Bruciore alla cute; freddo alla cute. Macchie rosse e gialle. Cute secca, eruzioni,
foruncoli, herpes, esantema, cute squamosa. Erisipela.
321
CALCAREA PHOSPHORICA
Molti bambini hanno bisogno di questo rimedio durante il periodo della crescita.
Quando le ossa del cranio si formano con lentezza o il loro sviluppo non va di pari passo
con la crescita generale del bambino, Calcarea phosphorica è spesso indispensabile.
Quando un bambino dimagrisce o è lento ad imparare quei gesti che sono necessari alla
vita, lento ad imparare a camminare, o le sue gambe non sono abbastanza forti da
sopportare il peso del corpo, oppure il bambino è in ritardo nello sviluppo psichico, questo
è uno dei rimedi da esaminare (insieme a Baryta carbonica, Borax, Phosphoricum
acidum, Natrum muriaticum, Calcarea). Questi bambini sono flaccidi raggrinziti, dimagriti.
L’assenza di consolidamento delle fratture e il gonfiore dei condili, sono accettati da
tutti i manuali come forti sintomi di questo rimedio. Ha guarito polipi nasali, rettali e
uterini. Ha guarito linfonodi ipertrofici del collo, dell’inguine e dell’addome. Rachitismo
con fontanelle aperte e diarrea nei bambini che dimagriscono. Dolori reumatici alle
articolazioni e agli arti che peggiorano col freddo o ogni volta che la temperatura si
abbassa. Pelle cerea, pallida; anemia. Dolori di crescita la notte nei bambini che crescono
in fretta. Soggetti tubercolotici. Malattie ossee. Tendenza alle ulcerazioni. Eruzioni
pruriginose,
urenti. Il paziente è sensibile al freddo e alle scosse.
I dolori sono lancinanti, stiranti, urenti, pesanti. Brivido che scuote il paziente e si
propaga dall’alto in basso. Calore secco la sera. Abbondanti sudori notturni la notte.
I disturbi di questo rimedio migliorano di solito col riposo, compaiono col movimento
e peggiorano molto con lo sforzo. Rigidità movendosi nel letto. Debolezza fisica
generalizzata.
Intorpidimento di alcune parti del corpo. Tremore. La paura provoca disturbi e
palpitazioni.
Il paziente sente come una scossa elettrica così violenta da non poter rimanere in piedi.
Spasmi epilettici. Convulsioni infantili; ma, per produrre l’effetto migliore, il prodotto
deve essere somministrato al di fuori degli accessi.
In più, dal punto di vista psichico abbiamo tutto un cervello debole e affaticato.
Memoria labile ed incapacità di sostenere uno sforzo psichico. Cefalea dopo uno sforzo
psichico. Teme lo sforzo psichico. Mente offuscata. Imbecillità. Bambini deboli di mente.
Il bambino si prende la testa tra le mani e caccia urla penetranti. I malesseri compaiono o
aumentano quando il paziente ci pensa. Estremamente irritabile. Compaiono malattie
provocate da cattive notizie, da dispiaceri, da amori non corrisposti, da vessazioni. La
donna paziente cerca la solitudine per restare con i propri pensieri e fuggire lo sforzo di
stare in società. Scontento del proprio ambiente, viaggia da un luogo all’altro.
Vertigini provocate dal vento freddo, dallo sforzo psichico e fisico, alzandosi e
camminando al freddo.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 322
I sintomi della testa sono ancora più sorprendenti, come le cefalee sorde degli scolari
che tornano dalla scuola col mal di testa. La testa è sensibile alle scosse, alla pressione, al
contatto col cappello; il paziente si vuole bagnare con l’acqua fredda; vuole stare tranquillo
e solo. Ha battiti e bruciore in testa. Cefalea reumatica, che sembra prendere tutta la
testa, col freddo e uscendo nel vento freddo; la cefalea è più forte quando si cammina, al
momento dello sforzo, la notte. Questo rimedio ha impedito parecchie volte un’evoluzione
verso l’edema. Cefalee frontali, dolori alla fronte e agli occhi aggravati dalla pressione del
cappello. Traspirazione del cuoio capelluto; la fronte se si tocca, è fredda. Dolori laceranti
alle ossa del cranio. Freddo all’occipite. Eczema al cuoio capelluto, Ulcera al cuoio
capelluto.
Bisogna pensare a Calcarea phosphorica per i bambini che vengono fuori da una
congestione cerebrale e presentano strabismo, diarrea e dimagrimento. Cerchi di fuoco
che scintillano davanti agli occhi. Dolori agli occhi leggendo con la luce artificiale. Occhi
velati. Indolenzimento dei globi oculari. Dolore agli occhi che aumenta pensandoci.
Ulcerazione della cornea. Sensazione di calore agli occhi. Lacrimazione facile.
Stiramento reumatico nelle orecchie quando la temperatura scende. Orecchie freddissime.
Dolore profondo all’orecchio. Parotidi ingrossate e dolenti. Eruzioni attorno alle
orecchie. Rumori alle orecchie dopo avere defecato. Catarro secco all’orecchio medio.
Quando i sintomi generali concordano, questo rimedio è utile nel catarro cronico del
naso. Polipi nasali. Naso ghiacciato. Corizza con naso che cola in una stanza fredda e che
si ostruisce in una stanza calda. Epistassi.
Colorito pallido, cereo, cute sporca. Dolore reumatico al volto appena fa freddo.
Traspirazione fredda al volto. Nevralgia facciale che si aggrava con lo sforzo, e migliora
col calore, sensibile alla pressione che si manifesta di notte, all’aria fredda, (Magnesia
phosphorica migliora col calore e la pressione). Macchie scure e pustole sul volto. Labbro
superiore gonfio, dolente, duro, e urente.
Dentizione tardiva o carie dentarie precoci. Denti sensibili se si toccano, se si pressano
e durante la masticazione. Malesseri che accompagnano la dentizione nei bambini. Cattivo
sapore in bocca. Sapore amaro in bocca la mattina. Lingua gonfia, intorpidita e rigida.
Gola. Angina cronica nei bambini in periodo di crescita. Ingrossamento delle tonsille.
Ogni raffreddore si localizza alle tonsille ( Baryta carbonica, Alumen). Molto muco in
gola. Gola secca durante la notte.
Violento desiderio di bacon salato e di carni affumicate. Appetito robusto. I lattanti
vogliono allattare continuamente. Stomaco facilmente disturbato. Le bevande fredde, i
gelati, la frutta, disturbano lo stomaco provocando dolore o diarrea. Gastralgia dopo aver
mangiato. Eruttazioni aspre, nausea e vomito. Pirosi. Nausea raschiandosi la laringe o la
gola. Vomito nel neonato, nei bambini e nelle donne incinte. Violenta gastralgia; diarrea
aggravata dalla più piccola particella di cibo. Sensazione di stiramento e di vuoto allo
stomaco.
Dopo un raffreddamento si ha dolore al fegato, indolenzimento che peggiora dopo
aver mangiato e col movimento (il paziente vuole stare fermo). Dolore pungente al fegato
durante l’inspirazione profonda e coi bruschi movimenti. Pulsazioni al fegato. Dolore
tagliente alla milza. Sensazione di caduta degli organi addominali. Bruciore all’ addome
323
che risale al torace. Dolore all’addome calmato dall’emissione di gas. Colica, seguita da
diarrea. Ulcerazione dell’ombelico nel lattante. Movimenti nell’addome, provocati da gas,
come se ci fosse qualcosa di vivo. Addome disteso e flaccido. Tabe mesenterica (1) con
diarrea.
Feci acquose calde accompagnate da muco verde; feci bianche, in purea, con molto gas
maleodorante. Diarrea dopo aver mangiato frutta o gelati, dopo aver bevuto liquidi freddi
o dopo una vessazione. Diarrea mattutina nei soggetti con tubercolosi polmonare. Feci
nauseabonde.
Stipsi con feci dure, difficili da espellere. Sanguinamento che proviene dal retto e
dall’ano quando il paziente evacua. Emorroidi sporgenti, così dolorose da costringere il
paziente a rimanere a letto per settimane; stando in piedi, camminando, toccandosi, il
dolore è intenso; si calma col calore, peggiora con i malesseri generali e con ogni brusco
calo della temperatura. Presentano prurito, bruciore e una suppurazione gialla. Prurito
all’ano, la sera. Dolore pungente all’ano con o senza emorroidi. Foruncoli o ascessi all’ano
o nelle vicinanze, che lasciano uscire sangue e pus. Fistole nei soggetti tubercolotici.
Ragade anale con dolori pungenti e urenti.
Debolezza e irritazione della vescica. Catarro della vescica. Pollachiuria. Poliuria.
Dolore al collo della vescica. Dolore tagliente all’uretra. Dolore pungente alla prostata.
Dolore la collo della vescica prima e dopo la minzione. Dolore quando la vescica è vuota.
Questo rimedio ha guarito casi di diabete mellito. Dolore violento alla regione renale.
Aumento del desiderio sessuale. Erezioni dolorose. Calcarea phosphorica ha guarito
numerosi casi di blenorragia cronica, quando la secrezione aveva preso la forma di gotta
mattutina ed era accompagnata da dolori acuti all’uretra e alla prostata. Reumatismo
blenorragico che dura da molto tempo e si aggrava ad ogni ondata di freddo (
Medorrhinum).
La donna non ha miglior amico di Calcarea phosphorica. Questo infatti spesso fa
fronte alle sue sofferenze al momento della pubertà, quando è in ritardo nello sviluppo. Per
aver preso freddo al momento delle sue prime mestruazioni, le accade spesso di avere
mestruazioni dolorose durante tutta il suo ciclo genitale, a meno che non la si guarisca con
questo rimedio. Violenti crampi all’utero e all’inguine molte ore prima dell’inizio delle
mestruazioni che si calmano quando il flusso si stabilizza completamente. I dolori la fanno
gridare. Intensa eccitazione sessuale (come Platina, Gratiola, Origanum). Sensazione di
debolezza, di ptosi alla pelvi. Prolasso uterino durante la defecazione e la minzione.
Polipo all’utero. Dolori come quelli del travaglio, all’inizio delle mestruazioni. Flusso
mestruale abbondante con grumi molto scuri e membrane. Leucorrea come bianco d’uovo
giorno e notte. Battiti e titillamenti agli organi genitali esterni. Bruciore alla vagina e
all’utero durante le mestruazioni. Il bambino rifiuta il latte della madre. Si può
somministrare
questo rimedio ad una donna che ha messo al mondo uno o due figli che possono
essere considerati Calcarea phosphorica. Il prossimo figlio sarà più forte e avrà una
costituzione migliore.
1. È l’antica tabe meseraica: tubercolosi delle linfoghiandole mesenteriche.
Calcarea phosphorica
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 324
Si osserva spesso che questo paziente si raschia la laringe per sbarazzarla dal muco,
prima di parlare o cantare. Raucedine, tosse secca e penosa giorno e notte; laringite
tubercolare.
Soffocazione dopo un leggero sforzo o salendo le scale. Questo rimedio conviene ai
soggetti mingherlini, pallidi, malaticci, di costituzione reumatica, che hanno una tosse
secca e penosa che peggiora col tempo umido e freddo. Espettorazione gialla.
Dolori pungenti al torace. Dimagrimento toracico. Espettorazione difficile. Calcarea
phosphorica è un rimedio utilissimo nella tubercolosi polmonare e nella emottisi.
Abbondante
sudorazione al torace. Rantoli toracici con espettorazione disagevole come in
Causticum. Sensibilità del torace alla palpazione. Palpitazione, con tremore degli arti.
I dolori dorsali peggiorano col tempo freddo e tempestoso, sono accompagnati da
rigidità e sono più forti la mattina. Il dorso è sensibile alle correnti d’aria. Dolore dorsale
nel sollevare un peso o nel fare uno sforzo. Cifosi o scoliosi. Dolore lacerante, lancinante
o sensibilità e dolore della colonna vertebrale. Indolenzimento della sinfisi sacro-iliaca.
Lombalgia e sacralgia nel periodo mestruale.
Dolori reumatici agli arti col freddo, aggravati dal movimento e migliorati dal riposo e
dal calore. Tremore in tutti gli arti. Rigidità dopo aver riposato e la mattina. Dolore nelle
ossa, come i dolori della crescita. Gotta alle dita delle mani e dei piedi che col freddo
dolgono. Dolore di ulcerazione alla radice delle unghia.
I dolori laceranti e lancinanti più acuti si osservano agli arti inferiori. La probabile
ragione è che gli arti inferiori sono sempre freddi sino alle ginocchia e che, in questo
rimedio, le parti fredde del corpo sono sempre quelle che dolgono. Vivi dolori ai tendini
degli arti inferiori. Intenso dolore che scava le ginocchia e le ossa lunghe. Dolore alla tibia
con sensibilità alla palpazione. Dolore stirante alla tibia. Crampo ai polpacci. Ulcere sulle
gambe, croniche, atone, senza gemmazione. Reumatismo alle caviglie. Carie del calcagno.
Punture e fitte alle dita dei piedi.
Sonno. Sonnolenza durante la giornata e la serata. Il paziente non può dormire quando
è coricato, fino a mezzanotte o più tardi ancora. È molto sonnolento la mattina. Fa sogni
vivissimi. I bambini gridano dormendo. Sogni spaventosi che lo svegliano di soprassalto.
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CALCAREA SILICATA
Il silicato di tiglio è un rimedio molto efficace. I sintomi compaiono in ogni momento
della giornata – mattina, pomeriggio, sera, notte, dopo mezzanotte. Questo rimedio agisce
profondamente sulla pelle, sulle membrane mucose, sulle ossa e sulle ghiandole. Provoca
ascessi, secrezioni catarrali, piaghe, caratterizzati da pus giallo-verdastro. Espettorato
denso, giallo-verdastro. Avversione per l’aria aperta. Estrema sensibilità alle correnti
d’aria. Il paziente è molto sensibile al vino e alle bevande alcoliche. Notevole pallore
come nei casi di anemia. Debolezza e affanno salendo le scale. Avversione per il bagno e
aggravamento bagnandosi, specialmente facendo bagni freddi. I disturbi peggiorano dopo
aver fatto colazione. Questo rimedio ha curato l’epitelioma e il lupus. Dovrebbe essere un
rimedio per la carie. Il cambiamento di tempo, da caldo a freddo, fa peggiorare molti
sintomi. Molti sintomi si aggravano dopo il coito.
Il freddo in generale fa aggravare il paziente: l’aria fredda, il clima freddo e umido,
raffreddarsi. Il paziente prende freddo facilmente, ha molte congestioni interne. Contrazione
degli orifizi, convulsioni. Questo rimedio mitiga la condizione dei pazienti che soffrono
di epilessia rendendo le convulsioni più leggere e meno frequenti. Le vene sono molto
dilatate e si ha una sensazione di pienezza in molte parti. I sintomi peggiorano durante e
dopo
mangiato. Notevole dimagrimento specialmente nei bambini che soffrono di tubercolosi
ereditaria. Debolezza, sudorazione di notte ed emissione seminale. Il minimo movimento
stanca il paziente e accresce molti sintomi. Brividi dovuti alla debolezza. I muscoli
diventano flosci. Il paziente sta meglio quando segue una dieta leggera o quando digiuna;
il cibo freddo, il latte freddo e le bevande fredde peggiorano molti disturbi. Le membrane
mucose sanguinano facilmente. Emottisi. Il paziente è sempre raffreddato e privo di vitalità.
Un paziente raffreddato dopo questa cura si è riscaldato. Il riscaldamento eccessivo aggrava
molto il paziente. Sensazione di pesantezza in tutto il corpo e di debolezza agli organi.
Infiammazione delle parti interne ed esterne, delle ossa e delle ghiandole. Il paziente è
estremamente sensibile allo shock in tutte le parti interne. Stanchezza giorno e notte, ma
soprattutto, la sera e la notte; il paziente deve stare disteso tutto il giorno.
I muscoli, i tendini e le articolazioni sono deboli e facilmente tesi. La debolezza
sembra essere causata da arsenico e chinino o da perdita di liquidi. Il paziente sta meglio
quando è a letto; stare distesi migliora molti sintomi; il paziente dopo essersi disteso sta
meglio ma appena si alza tutta la stanchezza ritorna ed egli deve distendersi di nuovo.
Molti sintomi compaiono nel periodo mestruale, prima, durante e dopo le mestruazioni.
Tutti i sintomi peggiorano con il movimento. Secrezione eccessiva di muco gialloverdastro.
Torpore delle singole parti, delle parti affette e dolenti. Questo rimedio è
consigliabile nei disturbi che seguono l’onanismo. Il sangue sembra affluire dal corpo alla
testa con vampate di calore.
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 326
I dolori sono noiosi, urenti, taglienti, spasmodici, pressanti, contundenti, lancinanti e
laceranti. Bruciore alle parti interne. Le funzioni degli organi e delle ghiandole sono
rallentate. Digestione lenta, fegato e intestino pigri. Molti sintomi sono periodici. Quando
il paziente suda esposto ad una leggera corrente d’aria o l’aria fredda gli asciuga il sudore,
diventa debole e i sintomi in generale peggiorano. Pulsazione in tutto il corpo, interna ed
esterna.
Il paziente è sensibile al dolore; sensazione di dolore internamente. Dolore alle ossa al
tatto. I sintomi di questo rimedio sono simili a quelli dovuti a eccessi sessuali. La
debolezza e molti altri sintomi peggiorano stando in piedi. Indolenzimento di tutto il
corpo, del dorso e degli arti quando c’è freddo, dopo aver fatto movimento e dopo aver
sudato. Questo rimedio provoca gonfiore dovuto all’edema e all’infiammazione; gonfiore
delle parti affette, delle ghiandole. Molte parti si aggravano se vengono toccate e il
paziente ha paura di essere toccato. Tremori in tutto il corpo, agli arti, contrazione dei
muscoli. È il rimedio più utile nell’ulcera maligna della ghiandola mammaria. I sintomi
peggiorano se il paziente è poco coperto. Camminare velocemente e all’aria fredda fa
aggravare il paziente. Debolezza, specialmente al mattino svegliandosi, dopo sforzi fisici
e psichici, camminando all’aperto. Il paziente è nervoso e sempre stanco. Il clima umido
causa la comparsa di tutte le sue sofferenze. Sembra che il paziente non riesca a superare
l’inverno, talmente acuti sono i sintomi, ma in estate migliora.
Psichismo. Il paziente è distratto e facilmente collerico e i sintomi peggiorano se si
arrabia. I sintomi peggiorano anche quando il paziente è solo. La sera a letto e durante la
notte il paziente è preoccupato per la sua salute, la sua ansia peggiora durante le
mestruazioni
e al mattino svegliandosi. Desidera molte cose ma subito dopo se ne stanca, desidera
l’impossibile, non gli va bene niente ed è molto critico. Non riesce a concentrarsi su ciò
che legge o ascolta. Perde tutta la fiducia in se stesso. È in uno stato confusionale al
mattino quando si sveglia e la sera, dopo aver mangiato, dopo sforzi psichici e mentre sta
seduto. Si irrita se viene consolato, è scontroso e timido, addirittura codardo. Sta seduto a
lungo in un angolo guardando nel vuoto e non risponde a chi gli parla. Delira. Parla e
agisce come un pazzo, parla a persone immaginarie, morte da tempo. Dice sciocchezze,
parla coerentemente ma di cose impossibili. Risponde correttamente alle domande che gli
rivolgono e poi comincia a mormorare. Vuole buttarsi dalla finestra. Una paziente pensava
che il marito, morto da tempo, fosse nella stanza accanto e si addolorava perché non le
permettevano di andare da lui; chiamava suo figlio con il nome di un uomo morto da
tempo; mormorava e vedeva gente morta; delirava tutta la notte senza dormire; le sembrava
di vedere e di conversare con amici morti, con suo figlio morto e con suo marito pure
morto; immaginava che il marito sarebbe morto di fame se lei non lo avesse trovato; aveva
visioni di morti, di corpi, di cani; vedeva persone brutte quando era in dormiveglia; aveva
illusioni di fantasia, sentiva voci e rispondeva alle voci dei morti.
In genere il paziente è scontento, disperato, scoraggiato per la sua malattia e pensa che
sia incurabile. Ha la mente vuota, paure immaginarie e afflizione dopo aver fatto sforzi
psichici. È emotivo e portato facilmente a ridere o a piangere; è esaltato. Gli sforzi psichici
aggravano tutti i sintomi psichici e molti sintomi fisici. Il paziente ha molta paura di notte,
paura di lesioni cerebrali, con cefalea al mattino; paura delle questioni familiari e anche di
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quelle finanziarie; paura del lavoro o di ogni sforzo. Si lamenta per paura. È così
smemorato che non ricorda quello che dice. Spaventato e sempre in ansia. Manifestazioni
isteriche, di notte ha la mente piena di idee che svaniscono di giorno. I molti sintomi
psichici e l’aspetto fisico lo fanno somigliare ad un imbecille. È molto impaziente con tutto
e tutti. È completamente privo di ambizioni, non desidera sforzarsi né fisicamente né
psichicamente e prova avversione per l’esercizio. È indeciso; irritabile mattina e sera,
dopo il coito, se consolato, durante la cefalea. Si lamenta e geme. È lascivo. Detesta la vita.
Ha la memoria molto debole. Commette errori quando parla, sbaglia l’ordine delle parole.
Ha umore mutevole, è imbronciato; migliora leggermente quando è impeganto in qualcosa.
Estrema prostrazione psichica, irrequietezza e ansia durante la notte, tristezza al
mattino e durante la giornata. Depressione senza motivo. Sensi intorpiditi. Il paziente è
molto sensibile al rumore e ai rimproveri. I sintomi psichici peggiorano in seguito a eccessi
sessuali. Il paziente grida mentre dorme; si spaventa facilmente; si agita mentre dorme. È
stordito e tende al suicidio, non vuole parlare con nessuno, vuole stare seduto in silenzio.
È timido, inconsapevole e agisce automaticamente, è stanco della vita. Piange nel sonno di
notte, gli è quasi impossibile trattenersi e non scoppiare in singhiozzi a causa di paure e
preoccupazioni, si siede e piange per ore; perde quasi del tutto la volontà, prova avversione
per gli sforzi psichici.
Vertigini al mattino alzandosi e la sera, tendenza a cadere indietro, cefalea. Vertigini
guardando in sù, stando disteso, facendo sforzi psichici; nausea quando il paziente sta
seduto a riflettere, quando si alza e quando cammina all’aperto.
Freddo alla testa specialmente all’occipite e al vertice; congestione alla testa durante
la notte, tossendo; costrizione alla fronte; eruzione sul cuoio capelluto, croste, eczema,
pustole; la testa tende a cadere in avanti; forte sensazione di pienezza alla testa. I capelli si
rizzano, cadono. Caldo alla testa, soprattutto alla fronte la sera. Pesantezza alla testa al
mattino; pesantezza alla fronte. Idrocefalo. Prurito al cuoio capelluto, all’occipite. Il
paziente ha l’impressione che il cervello si muova.
I dolori alla testa sono gravi e avvertiti in tutte le parti della testa. Sono più forti al
mattino ma anche nel pomeriggio e la sera, durante la notte; peggiorano con l’aria fredda e
con le correnti d’aria, salendo le scale, legando i capelli, dopo il coito, raffreddandosi, con
clima freddo e umido; corizza dopo aver mangiato; i dolori peggiorano anche se il paziente
si riscalda eccessivamente, in seguito a emozione violenta, con la luce, il paziente deve
distendersi; si aggrava prima e durante le mestruazioni, facendo sforzi psichici, movendosi,
movendo la testa, con i rumori. Il dolore diventa parossistico. Questo rimedio cura i mal
di testa periodici che si avvertono ogni giorno o solo una volta alla settimana e la cefalea
pulsante. Il dolore peggiora dopo aver dormito, prendendo stimolanti, camminando,
piegandosi, prendendo freddo. Cefalea sforzando gli occhi. Dolori alla testa camminando,
scrivendo, toccandola. I dolori si estendono fino all’occipite e alla nuca. Dolore profondo
al cervello, con pulsazione movendosi. Dolore alla fronte al mattino, dolore continuo e
pesante, miglioramento dopo aver mangiato e dopo qualche occupazione; aggravamento
in seguito a sforzo psichico, a movimento, camminando e scrivendo; miglioramento con il
riposo assoluto. Mal di testa al mattino svegliandosi, aggravamento stendendosi, alzandosi
dal letto, miglioramento stando in piedi, camminando e quando si è impegnati a fare
Calcarea silicata
Lezioni di Materia Medica Omeopatica 328
qualcosa. Grave dolore alla fronte, sopra gli occhi, pulsante; si aggrava camminando,
movendosi, migliora stendendosi, al tatto. Forte dolore all’occipite, ai lati della testa,
peggiore al lato destro. Dolore grave alle tempie, al vertice; dolore urente alla testa, dolore
violento alla testa, principalmente al vertice; dolore tagliente alla testa; dolore tirante alla
fronte e all’occipite; dolore in tutta la testa al mattino. Spasmi e dolore. Dolore pressante
alla fronte, all’occipite, ai lati dell’occipite, alle tempie e al vertice. Dolore insistente alla
fronte. Fitte alla testa e all’occipite. Il cuoio capelluto è sensibile al tatto e tutta la testa è
sensibile al movimento, ai suoni come se fosse contusa. Dolore lancinante alla fronte,
all’occipite, ai lati della testa e alle tempie. Il dolore è così violento che il paziente si sente
stordito; dolore lacerante alla fronte e all’eminenza frontale, all’occipite e alle tempie.
Traspirazione del cuoio capelluto, della fronte. Pulsazioni alla fronte e alla testa. Sensazione
di instabilità della testa. Contrazione dei muscoli della testa.
Le palpebre sono agglutinate con pus. Questo rimedio ha curato la cataratta. Secrezione
degli occhi di muco denso, giallo-verdastro e di pus. Pesantezza alle palpebre. Congiuntivite
e blefarite con secreto denso. Vene dilatate. Prurito agli occhi. Lacrimazione
all’aria aperta, lacrimazione dell’occhio destro con corizza. Questo rimedio ha curato
l’opacità della cornea. Dolore molto grave agli occhi che peggiora con la luce, prima e
durante le tempeste; rossore. I dolori sono urenti, taglienti, pressanti, come se ci fosse
sabbia negli occhi; dolore contundente, lacerante e lancinante. Paralisi del nervo ottico;
fotofobia; pulsazione agli occhi; contrazione delle pupille; notevole rossore degli occhi,
specialmente dell’angolo palpebrale interno, delle palpebre, delle vene; macchie sulla
cornea; palpebre gonfie; contrazione delle palpebre. Questo rimedio ha curato l’ulcerazione
della cornea. Gli occhi sembrano stanchi. Macchie colorate davanti agli occhi. Il
paziente è abbagliato dalla luce. Non riesce a leggere, pensa che sta diventando cieco. È
ipermetrope. Sforzare la vista causa cefalea e molti sintomi nervosi. Vista annebbiata e
tremolante, indebolita; scintille davanti agli occhi.
Secrezione dall'orecchio, sgradevole, purulenta, densa, gialla, verdastra, acquosa,
ematica. Battiti nelle orecchie. Le orecchie sono calde. Prurito. Rumori quando il paziente
mastica. Tremori nelle orecchie. Mormorio, tintinnio, ronzio nelle orecchie; spasmi,
dolore lacerante e lancinante. Pulsazione con e senza dolore; gonfiore interno che riduce la
sensibilità dell’orecchio; aumento del cerume; contrazioni. Udito prima acuto poi
indebolito.
Questo rimedio causa catarro nasale, alle narici posteriori, e si estende alle cavità
frontali nelle costituzioni tubercolari; corizza cronica con tosse; corizza con secrezione
fluida all’aria aperta, ma il paziente si sente meglio. Questo rimedio ha curato molti casi di
febbre da fieno. Secrezione abbondante al mattino dopo che il paziente si è alzato,
albuminosa e lucida durante il giorno. Emissione di croste soffiando il naso. Croste dure e
secreto verdastro, sgradevole, purulento, denso e giallo, abbondante, ematico e acquoso.
Naso estremamente secco all’interno. Epistassi, sangue rosso-brillante soffiando il naso;
prurito al naso; naso chiuso di notte e al mattino alzandosi. È il rimedio più utile in caso di
ozena. Dolore al naso, alla radice del naso; dolore lancinante al naso; il polipo al naso è
stato curato da questo rimedio. L’olfatto prima è acuto poi diminuisce e infine manca del
tutto. Sta