L`oscuro Tamigi vittoriano - Elena e Michela Martignoni
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L`oscuro Tamigi vittoriano - Elena e Michela Martignoni
La Storia è un Romanzo base storica vera o verosimile e anche le vicende che potrebbero sembrare più strane hanno un fondo di verità. (A.L.) n Gli studenti di Storia di Alan Bennett Adelphi pp. 178, €12,00 U n’esperienza autobiografica: l’ottenimento di una borsa di studio ad Oxford e la successiva attività di ricercatore di Storia Medievale. Un’aspra critica del mondo di scuola e università, non in grado di rispondere alle esigenze educative della società. Ambientata in un liceo maschile inglese agli inizi degli anni Ottanta, questa pièce racconta di otto alunni con una media che permette loro di sperare di accedere alle due celebri università. Due professori lavorano con gli otto ragazzi in un corso estivo di preparazione a cui si aggiunge un insegnante più giovane. Ne nasce uno scontro tra generazioni, metodi educativi e modi diversi di concepire la cultura. L’insegnante più anziano, Hector, crede (ancora) nell’apprendimento come valore per sé e per gli altri. Il più giovane invece, Irwin, pensa solo al risultato e insegna agli studenti soprattutto trucchi e sotterfugi. E la Storia cosa c’entra? «Prendete le distanze. La posizione da cui guardiamo il passato fa differenza. Il nostro passato recente per noi è invisibile. E siccome non riusciamo a vederlo, per noi è l’epoca più lontana in assoluto». E ancora: «Bisogna ribaltare i fatti… prendete Stalin. Tutti lo definiscono un mostro, e hanno ragione. Quindi voi dissentite. Trovate qualcosa, una qualsiasi cosa da dire in sua difesa. Oggi la storia non ruota intorno alle convinzioni. È performance. È spettacolo. E quando non lo è, fate in modo che lo diventi». (Veronica Arpaia) n Luglio-Agosto 2012 a cura di Elena & Michela Martignoni www.elenaemichelamartignoni.com L’oscuro Tamigi vittoriano Un giallo di ambientazione storica ambientato nella Londra di Dickens, fra miseria e corruzione C hi ama ambientazioni e stile british leggendo questo romanzo di Anne Perry sarà soddisfatto. Siamo nel 1864 a Londra, anzi, sul Tamigi. Infatti la vicenda si snoda intorno al fiume e alla polizia fluviale, che tiene sotto controllo i traffici che vi si svolgono. Con grande abilità l’autrice riesce a ricreare l’atmosfera di quei tempi impregnata dagli odori di birra stantia che giungono dalle taverne, dagli effluvi speziati e penetranti delle merci scaricate dalle barche, dai sentori stagnanti delle acque, dei movimenti e delle relazioni tra i personaggi equivoci dei bassifondi. Lo studio del traffico mercantile, della tipologia di imbarcazioni usate, anche e quello burocratico e legale delle istituzioni è accuratissimo; e il risultato è uno spaccato storico di grande effetto. Non da meno però risulta l’analisi psicologica dei personaggi che vivono nella Londra vittoriana. La Perry descrive abilmente le sfumature più impercettibili dei loro sentimenti con sottigliezza tutta inglese e femminile. La trama gialla, però, è tutt’altro che sottile. Anzi, è estremamente scabrosa e riguarda la pedofilia e la pornografia infantile. Tema tristemente attuale, stridente in modo doloroso con l’ipocrita perbenismo di quel periodo. L’autrice ama le tematiche etiche e sociali ed è riuscita a inserirle in modo raffinatissimo in questo romanzo, che appartiene a una serie, di cui Fanucci ha pubblicato altri titoli, sempre con protagonista l’ispettore Monk. In «Assassinio sul molo», Monk ha appena sostituito l’ispettore Durban, morto nell’esplosione provocata da un attentato. Il dilemma se Durban fosse un mentore puro e giusto, come sostiene Monk, o un marcio corruttore di minorenni come altri vogliono far credere, ci accompagna con alterne sensazioni nella lettura rendendola ancora più avvincente. Il romanzo inizia con una lunga e movimentata scena di cattura. Il criminale da fermare è un tal Jericho Phillips, nemico giurato (o amico d’infanzia?) di Durban. Philipps ha una barca ancorata tra le nebbie del Tamigi sulla quale con indegne torture costringe bambini disperati a prostituirsi e a farsi fotografare in pose oscene. Ma i clienti di Phillips appartengono alla classe dominante e anche quando Monk riuscirà infine a catturarlo, dopo un avvincente processo Jericho sarà assolto. Monk deve ricominciare da capo e la sua diviene una vera e propria ossessione: vuole in ogni modo arrestare Phillips e farlo impiccare e nello stesso tempo fugare ogni dubbio sull’integrità morale del suo predecessore Durban. Riprende così a indagare nei bassifondi e tra i salotti «per bene», aiutato da sua moglie e da Scuff, un ragazzino di dieci anni che conosce i segreti del fiume e che Monk finirà con l’adottare. Continui i colpi di scena e un climax riuscitissimo; la vicenda si scalda sempre più in un crescendo di notevole azione e tensione. Ottime, positive le figure femminili, in primis Hester, la moglie di Monk. Una crocerossina abituata agli orrori dei campi di battaglia che trasforma un bordello in una casa di accoglienza per prostitute malate e abbandonate, e la fantastica Claudine, una sua collaboratrice sposata con un ricchissimo uomo d’affari che non esiterà a travestirsi da fiammiferaia e a infiltrarsi nei sobborghi fluviali per aiutare Monk a scoprire la verità. Unico neo un finale forse affrettato e un po’ confuso. Una sensazione forse dovuta alla lettura concitata con cui si approda alle ultime pagine. Dopo una così accurata ricostruzione e vivisezione dei sentimenti un finale tronco lascia spiazzati, ma il peccato è veniale. L’autrice, una signora londinese dal viso dolce e intelligente, ha venduto in tutto il mondo quindici milioni di libri. n Assassinio sul molo di Anne Perry Fanucci pp. 377, € 18,00 | 93 STORIA IN RETE