Lotta integrata in Floricoltura: utilizzo dei Feromoni
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Lotta integrata in Floricoltura: utilizzo dei Feromoni
Lotta integrata in Floricoltura: utilizzo dei Feromoni Dalla Guda C.*, Capizzi A..*'*, Scordo E.* *Istituto Sperimentale per la Floricoltura – Sanremo, **Enichem Agricoltura S.p.A. – Novara L'utilizzazione della lotta integrata in agricoltura è di grande attualità e negli ultimi anni il campo di applicazione si è esteso da specie forestali e da colture industriali anche al settore della floricoltura. A fronte della necessità di garantire la sanità delle colture dati gli alti costi di investimento che caratterizzano il settore, la frequente dislocazione delle aree a tradizione floricola in zone ad alta densità di popolazione, ha sollecitato l'approntamento di nuove strategie di lotta che agiscano nel rispetto ambientale. Tale obiettivo è perseguito anche in relazione alla minore accettazione da parte della collettività di interventi chimici nel settore agricolo contrapposta ad una decrescente disponibilità di principi attivi correlata all'aumento dei fenomeni di resistenza dei parassiti ed a più severe normative di registrazione. In tale contesto è stato inserito uno studio di fattibilità sulla applicazione dei feromoni nella lotta diretta e/o indiretta contro alcuni fitofagi di particolare interesse. Problemi relativi alla floricoltura I.a protezione delle colture floricole è volta a limitare quanto possibile l'incidenza dei danni data anche la peculiarità del prodotto commerciato. Tale obiettivo è conseguibile tramite l'applicazione di misure preventive e curative, ivi comprese le misure colturali, le misure di quarantena e le strategie di lotta. Poche sono le misure colturali adottabili tuttavia in un settore caratterizzato dallo sfruttamento intensivo delle aree e dal passaggio graduale delle stesse colture in ambiente protetto. I.e stesse tecniche di forzatura utilizzate per esaltare la redditività delle colture favoriscono spesso la diffusione e la moltiplicazione dei fitofagi come anche la riconversione delle aree ortive rappresenta un problema per la diffusione dei fitofagi dotati di ampia polifagia. Il prodotto finito in floricoltura deve comunque sottostare a precisi requisiti per poter essere immesso in 1. Comprensorio floricolo in Sanremo. commercio; in particolare per la qualifica di categoria extra o prima, i fiori debbono essere esenti in ogni loro parte da danni e/o parassiti e il floricoltore è così costretto ad una lotta serrata consistente soprattutto in trattamenti con prodotti chimici diversificati e a cadenze molto ravvicinate. L'aumentato interesse dell'opinione pubblica verso eventuali effetti negativi imputabili all'uso della lotta chimica ha messo tuttavia in discussione m tutto il settore agricolo l'utilizzazione massiccia dei fitofarmaci stimolando la ricerca sia pubblica che privata ad individuare nuove strategie di lotta. 1 a) applicazione dei fenomeni per il monitoraggio dei tortriddi del garofano L'infestazione da parte di Cacoecimorpha pronubana e soprattutto di Epichoristodes acerbella incide pesantemente sull'economia della coltura dianticola poiché riduce la produzione vendibile, richiede maggiori interventi di manodopera per eseguire trattamenti insetticidi e per selezionare i fiori ed inoltre costituisce un fattore limitante l'esportazione. La lotta contro le tortrici è impostata su numerosi trattamenti chimici «a calendario» con formulati adulticidi o larvicidi. E’ quindi molto sentita nel settore l'esigenza di nuovi sistemi di protezione che riducano ulteriormente l'incidenza dei danni e al tempo stesso non aumentino l'inquinamento ambientale ed il rischio per l'operatore. Sulla base dell'identificazione dei componenti la miscela feromonica naturale di Epichoristodes acerbella, è stata messa a punto una formulazione notevolmente attiva (Dalla Guda et al. 1984) è caratterizzata dalla seguente composizione: 1. 800 ug di cis-11-tetradecenil acetato (Zll-14:Ac); 2. 200 ug di cis-9 -tetradeccnil acetato (Z9-14:Ac); 3. lOOug di cis-n-tetradecenolo (Z1114:OH); 4. 100 ug di cis-9-tetradccenolo (Z914:OH). Questa miscela risulta attiva anche nei riguardi di C. pronubana come del resto era prevedibile in base alla conoscenza del suo feromone sessuale (Rossi et al. 1979). La mancanza di selettività nei confronti della tortrice mediterranea (C. [nonubana} è tuttavia da considerarsi positiva ai fini pratici in quanto permette di controllare contemporaneamente le due specie. Trappole a colla di colore avana innescate con erogatore di feromoni si sono rivelate efficienti nel catturare i maschi delle due specie: il modello di trappola consente peraltro un veloce conteggio degli insetti 2. Coltivazione di garofano, trappola a feromone per catturati ed è di semplice installazione e il monitoraggio di Epichoristodes acerbella.. manutenzione. Mediante l'utilizzazione della tecnica del monitoraggio sono state acquisite informazioni precise sull'andamento dei voli di tortrici del garofano in aree a coltivazione intensiva. Nel corso della sperimentazione è apparso evidente come in colture dianticole l'attuazione trattamenti antiparassitari d prima il numero delle catture effettuate nei riguardi di C. pronubana mentre evidenzia C( il numero degli adulti di pronubana catturati non e leu ad una effettiva infestazione campo (Dalla Guda et al., 1985) (Fig.2). Tab. 1 - Riduzione delle presenze l'uso integrato di feromoni ed insetticidi. Mese rilievo Ottobre Novembre Dicembre Febbraio Marzo Aprile e n. getti erosi/m2 con feromone testimone 0.38 0.56 0.24 0.35 0.01 0.01 4.44 3.83 2.94 1.87 1.00 1.06 degli attacchi di /;. acerbella con n. parassiti rilevati/m2 con feromone testimone 0.09 0.21 0.09 0.00 0.01 0.00 1.51 1.14 1.52 1.64 0.15 0.25 Fig. 1 - Andamento dei voli dei due tortricidi del sarofano registrato mediante trappola a feromone su una coltura non sottoposta ad interventi chimici. - Sanremo 1981. (in ordinate n. maschi / trappola / settimana) Quest'ultima specie molto più vulnerabile agli in venti chimici, si evolve massivamente soprattutto su specie spontanee infestanti. Appunto per indirizzare ed ottimizzare la lotta chimica contro E. acerbella, la tecnica del monitoraggio ha trovato applicazione sulle colture dianticole del Ponente Ligure. La definizione dei picchi di volo per E. acerbella, permette infatti l'utilizzazione più appropriata di prodotti chimici adulticidi abbattenti. L'infestazione larvale che si riscontra talvolta notevole in pieno inverno è da ricollegare essenzialmente con il picco di volo di ottobre-novembre (Fig. 1 ) e potrebbe essere facilmente evitata con un trattamento larvicida a fine novembre o adulticida nel momento di maggiori presenze. Sempre con le trappole a feromone è stato evidenziato come l'adulto di E. acerbella sia presente in tutti i mesi dell'anno, a differenza della C. pronubana il cui ciclo inizia nella seconda metà di marzo per concludersi in ottobre-novembre. Per le zone a produzione dianticola invernale è molto importante intervenire preventivamente con alcuni trattamenti nei mesi autunnali durante i quali la E. acerbella risulta ancora presente in gran numero e può quindi generare gli attacchi che colpiscono la coltura in fase di piena produzione. Per le coltivazioni destinate alla raccolta estiva è invece importante evidenziare in primavera l'intensificarsi delle presenze del parassita che darà luogo alle infestazioni massive di giugno-luglio. Con la trappola per monitoraggio è stata stabilita la soglia di intervento che per il periodo inverno-primavera può essere quantificata in 2-3 individui catturati settimanalmente. 1 b) Applicazione dei feromoni per il monitoraggio dei nottuidi polifagi. L'introduzione di nuove strategie di lotta guidata ed integrata, accanto ai previsti benefici, ha posto in evidenza la possibilità di attacchi da parte di fitofagi minori la cui attività passava precedentemente del tutto inosservata in quanto depressa dagli interventi «a calendario». Per questo motivo è stata avviata un'indagine per acquisire informazioni sulla lepidotterofauna insistente nell'ambiente floricolo. La ricerca ha previsto l'utilizzazione di trappole a feromoni relativamente ad alcune specie di Noctuidae (Dalla Guda et al., 1987) la cui presenza è stata riscontrata anche mediante l'uso di una trappola luminosa utilizzata per un quinquennio per monitorare l'intera lepidotterofauna (Capizzi et al. 1991). L'indagine è stata condotta nell'area floricola del Ponente Ligure. Le trappole sono state installate privilegiando le posizioni più esposte e le aree incolte vicino alle coltivazioni floricole, tenendo conto della notevole capacità di volo delle specie e della necessità di operare preferibilmente in ambienti non sottoposti ad interventi di lotta chimica. Lo studio è stato volto alla individuazione delle specie che si evolvono sulle colture locali, nonché del tipo di trappola più idoneo per evidenziare presenze massive o migrazioni in relazione al periodo stagionale. Come per C. pronubana anche per alcuni di questi fitofagi le catture in trappole per monitoraggio innescate coi feromoni speciespecifici rivestono un significato di avvertimento di rischio, e consigliano un attento esame sulle colture, specialmente nel caso di specie ornamentali sottoposte a trattamenti lungamente intervallati. Un triennio di sperimentazione nell'areale floricolo di Sanremo ha permesso di valutare il tipo di trappola a feromoni più idoneo per evidenziare presenze massive e andamenti di volo di alcuni di questi nottuidi (Pig. 3). In particolare la MASTRAP ad imbuto grigio (Spinelli ed Arsura, 1984) sembra particolarmente adatta per il monitoraggio di Agrotis segetum L. e di Spodoptera littoralis Bsdv. mentre il modello a cono di rete invertito ha fornito eccellenti risultati per la cattura di Peridroma saucia Hb, Autografia gamma L. e Chrysodeixis chalcttes (Esp.) (Dalla Guda, Capizzi, 1988). Per tutte e cinque le specie sono noti e commerciati i rispettivi feromoni. Lo studio oltre ad evidenziare efficienza e limiti dei Fig. 2 - Andamento dei voli delle diversi modelli di trappola sia sperimentali che commerciali ha Tortrici su una coltura di fornito utili indicazioni sulla presenza di questi nottuidi polifagi garofano sottoposta a trattamenti nel tipico ambiente floricolo della Riviera Ligure di Ponente. insetticidi. sia in ambiente Nell'ambito delle specie in osservazione si è potuto evidenziare protetto che in pien'aria. una stretta correlazione fra densità di adulti e presenza di infestazioni larvali solo per A. gamma, P. saucia, S. littoralis. Quest'ultima, la cui presenza massiva è già stata segnalata nel Ponente Ligure (Dalla Guda et al., 1987) desta serie preoccupazioni dato il continuo aumento di larve e adulti rinvenuti dal 1986 ad oggi su diverse floricole. esemplari catturati Fig. 3 - Andamento dei voli registrato per Pcridroma saucia, Spodoptera littoralis ed Autographa gamma con trappole a feromone (modello più efficiente). 3. Danni prodotti da Peridroma saucia su fiore di Hippeastrum. 4. Danni prodotti dalla larva di Spodoptera littoralis su Lisianthus. 2) Applicazione dei feromoni secondo il metodo confusionale L'utilizzazione del feromone sessuale di E. acerbella secondo la tecnica del disorientamento ha trovato una applicazione pratica nelle colture dianticole del ponente ligure, zona a consolidata tradizione floricola italiana. Il metodo che agisce a livello di popolazione del lepidottero, integrato con un razionale uso di fitofarmaci ed applicato su vasti areali fin dalle prime fasi colturali del garofano, ha permesso di ottenere risultati eccellenti non raggiungibili con la sola difesa chimica convenzionale (Tab. 1). Lo studio sulla applicabilità dei feromoni secondo la tecnica del disorientamento riveste un carattere di novità nel particolare settore della floricoltura in cui viene richiesta una efficacia immediata delle tecniche di lotta adottate per garantire la redditività delle colture, alla luce anche delle norme comunitarie CEE vigenti sulPimport export e sui requisiti per la presentazione della mercé sui principali mercati floricoli. Come noto non sono ammesse tolleranze su presenza di fitofagi o danni da essi causati su prodotto finito. Di fatto la ricerca si è svolta in aziende agricole private su un comprensorio di estensione superiore ai dieci ettari. I.a tecnica prevede l'applicazione di diffusori sulla coltura in modo da creare nell'ambiente una moltitudine di false tracce tale da impedire ai maschi la localizzazione delle femmine. Tenuto conto della tipologia delle aziende dianticole intramezzate ad aree incolte, altre colture e costruzioni, l'ottenimento di uniforme ed adeguata concentrazione di feromone pone diversi problemi relativamente ai diffusori utilizzabili. 5. Diffusore di feromone utilizzato su colture dianticole secondo il metodo i disorientamento nella lotta contro Epichoristodes acerbella. Nel corso delle prove effettuate i migliori risultati sono stati ottenuti mediante diffusori con durata approssimativa di sessanta giorni distribuiti uniformemente con densità di 1000 punti di erogazione per ettaro. Una delle condizioni per l'applicabilità pratica del metodo è infatti una sufficiente persistenza dei diffusori che ne eviti il troppo frequente rinnovo, operazione onerosa dato il loro gran numero. Utilizzando la miscela feromonica già citata per le applicazioni pratiche di monitoraggio, è stata studiata l'influenza del dosaggio di feromone, del numero dei punti di rilascio e della velocità di rilascio per diversi tipi di erogatore sull'inibizione di cattura in trappola (Dalla Guda et al., 1984). Le prove hanno messo in evidenza che per ottenere il disorientamento del maschio l'erogatore doveva esplicare anche un effetto attrattivo in competizione con le femmine della specie, piuttosto che agire come mascheramento della traccia odorosa. Un primo tipo di erogatore adottato costituito da spezzoni di 50 cm di gomma nera impregnata di miscela feromonica, veniva posto in ragione di uno ogni IO mq con un dosaggio totale per ettaro di 20 g di feromonc. Tale erogatore, con persistenza due mesi, è stato sostituito con un tipo laminare (Capizzi et al., 1986) usato con le stesse modalità di applicazione, ma ili modo da ottenere un dosaggio totale per ettaro dimezzato. L'intervento veniva sempre realizzato in fase preventiva, provvedendo alla copertura mediante il feromone per tutto il periodo del ciclo colturale del garofano e persistendo nell'applicazione per diversi cicli colturali. Nelle zone protette anche con feromone, a parità di trattamenti antiparassitari, veniva notata una infestazione meno grave dei tortricidi e conseguentemente minori danni imputabili alla loro attività. Applicazioni ripetute sulle stesse zone permettevano infine di dilazionare gli interventi con fitofarmaci che come è noto sulle colture dianticole possono aver frequenza settimanale o ancor più ravvicinata. Uno dei limiti all'applicabilità dei feromoni secondo la tecnica del disorientamento è stato tuttavia evidenziato nell'ampiezza dell'areale trattato che deve essere comunque non inferiore all'ettaro e di forma regolare. Riducendo tale ampiezza non si hanno risultati apprezzabili. (Del Bene. Rumine 1984). Ciò implica una difficoltà obiettiva di applicazione in areali frazionati o disposti in particolari ituazioni orografiche per il grande spreco di erogatori sulle aree non coltivate. 6. Modello di trappola a cono di rete invertito , 7. Catture di Tortricidi del garofano ( Epichoristodes acerbella e Cacoecimorpha pronuba) sul fondo collato della trappola. 8. Modello di trappola a colla (Traptest avana) 9. Modello di trappola ad imbuto (Masstrap) 10. Adulti di Epichoristodes acerbella 11. Larva di Epichoristodes acerbella Bibliografìa Arsura E., Capizzi A., Piccardi R, Spinelli R, 1977 - (Z)-9-Tetradecen-l-ol and (Z)-9-Tetradecenyl acetate: a potent attractant system for male Sesamia eretica Led. (Lep. Noctuidae). Experientia, 33: 1423. Arsura E., Capizzi A., Dalla Guda C., D'Aquila R, 1982 - Possibilità di impiego dei feromoni sessuali per le tortrici dei garofani. Atti Giornate Fitopatologiche 3: 327-332. 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