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Collaborazioni e convenzioni
Il primo anno di riapertura ha visto proseguire il forte impegno di Palazzo Madama
Museo Civico d’Arte Antica di Torino nelle attività di studio, catalogazione e di valorizzazione delle collezioni del museo, anche attraverso l’avvio di importanti collaborazioni e di convenzioni con altre istituzioni.
INDAGINI – RICERCHE – ALLESTIMENTI
Nell’ambito della convenzione con l’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali (corso di laurea in “Scienza e Tecnologia per i Beni
Culturali”), il Museo ha portato a termine due progetti di ricerca centrati su analisi
scientifiche (riflettanza e fluorescenza) delle miniature e inchiostri dello straordinario
Libro d’ore di Antoine de Lonhy (1450 ca.) e degli smalti del Cofano di Guala Bicchieri
(1220-1225); esami che hanno consentito, da una parte, di rilevare la presenza di ridipinture recenti nel codice (attraverso la composizione chimica dei pigmenti), dall’altra,
di risalire ai componenti dello smalto champlevé in uso a Limoges all’inizio del XIII secolo (tema importante per lo studio delle tecniche nel Medioevo).
Nel 2007 il Museo ha aderito invece ad un progetto di ricerca sui vetri dipinti e dorati di
area tedesca, fiamminga e borgognona (1330-1550), in collaborazione con il Museo
Schnütgen di Colonia, il Musée Suisse du Vitrail et des Arts du Verre e il BAM di Monaco
di Baviera (Federal Institute for Materials Research and Testing). Gli obbiettivi del progetto sono due: la schedatura scientifica dei vetri in questione, conservati in diversi
musei europei (tra cui Palazzo Madama, che possiede 15 pezzi di questa provenienza analizzati da un team tedesco di chimici, storici dell’arte e restauratori); quindi, la realizzazione
di una mostra itinerante dedicata a questi manufatti.
Sempre orientata al campo delle indagini e della conservazione è la collaborazione avviata tra il Museo e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico del Piemonte, Direzione di Villa della Regina, per l’allestimento di una
banca dati finalizzata alla manutenzione di edifici storici. Il progetto nasce con l’intento di gestire, archiviare e mappare con funzionalità tipiche dei GIS (Geographic Information
System), tutte le informazioni e i materiali di natura diversa, che vengono via via prodotti
sia durante la manutenzione ordinaria e straordinaria del palazzo sia nei cantieri di restauro.
A ottobre infine Palazzo Madama ha attivato una convenzione con la Biblioteca Reale
di Torino per la valorizzazione delle rispettive collezioni di codici miniati e grafica dal XV
al XVIII secolo. Nell’ambito di questo accordo, la Biblioteca Reale ha concesso in deposito al museo, per un periodo di tre anni, manoscritti e disegni delle proprie raccolte, da
rinnovare ogni tre mesi, che andranno ad arricchire i percorsi dell’iniziativa denominata “VoltaPagina”.
CONCESSIONE DI OPERE IN COMODATO O DEPOSITO
Palazzo Madama è proprietario di svariate opere provenienti da importanti palazzi del
Piemonte, di cui talvolta risulta difficoltosa l’esposizione per ragioni di spazio. In vista
della riapertura al pubblico di taluni prestigiosi complessi architettonici restaurati, il
Museo ha ritenuto utile ai fini della valorizzazione e della possibile esposizione di questi beni, concederli in deposito o in comodato, affinché le opere potessero venire contestualizzate.
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È stata dunque riallestita nella Sala di Diana alla Reggia di Venaria Reale la serie di dieci dipinti raffiguranti scene di caccia del pittore fiammingo Jan Miel, in una ricostruzione dell’originale apparato decorativo della sala, che prevedeva alle pareti i grandi ritratti equestri dei duchi e delle duchesse e, a livello dello spettatore, i momenti topici del
rito della caccia da parte della corte ducale. Le dieci tele erano state collocate a Palazzo
Madama da Vittorio Viale nel 1935 e rientrano ora nel programma, avviato già nel 2002,
di consegna in comodato del nucleo di opere della Venaria Reale pervenute in proprietà al Museo Civico, tra cui due sculture del giardino. Alle opere originali di Venaria si
aggiunge la peota reale di Carlo Emanuele III, di cui si sta avviando il restauro.
A Villa della Regina è stato invece ricollocato l’originale mobilio sette e ottocentesco assegnato in proprietà al Museo Civico nel 1982, in seguito alla soppressione dell’Istituto
Nazionale Figlie dei Militari che aveva in consegna la villa dal 1868. Un nucleo di circa 90
mobili restaurati è stato trasferito nell’edificio in occasione della sua riapertura al pubblico, nel 2006, unitamente a tredici teli di tappezzeria del XVIII secolo in seta dipinta;
mentre per l’apertura del Museo del Gusto di Nizza Monferrato, con sede in Palazzo
Crova, Palazzo Madama ha concesso in deposito alcuni oggetti in porcellana di Sèvres
per l’allestimento di una tavola imbandita.
Con l’IVAT, Institut Valdotain de l’Artisanat Typique, è stato elaborato il progetto per
l’esposizione della collezione di materiali etnografici valdostani presso il Museo
dell’Artigianato Valdostano di Tradizione (MAV) che aprirà a Fénis nella primavera 2008.
Ciò permetterà di valorizzare l’interessante nucleo di oltre 560 opere raccolte negli anni ‘20 da Jules Brocherel che al momento non trova possibilità di esposizione a Palazzo
Madama.
Infine è stata concessa in comodato la porta settecentesca dell’Antico Oratorio Israelitico
alla Comunità Ebraica di Torino. La porta, donata al Museo Civico nel 1884 dall’Università
Israelitica, verrà collocata nel complesso della Sinagoga di Torino in un contesto coerente con lo scopo per cui fu realizzata, accanto all’armadio sacro contenente i rotoli
della Bibbia.