alessandro rosponi

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alessandro rosponi
ALESSANDRO ROSPONI
Candidato alla carica di consigliere in rappresentanza degli affiliati per la F.A.S.I. - quadriennio
olimpico 2013-2016
Nato a Desio (Mi)
Il 06/05/1967
Residente a Malè (Tn)
E mail: [email protected]
Tessera FASI: 58069
Formazione
LAUREA in Medicina e Chirurgia
Diploma di specializzazione in Medicina dello Sport
Dottore di ricerca in Neuroscienze e riabilitazione motoria
Professione
Medico specialista in medicina dello Sport, Ricercatore in Fisiologia dell’esercizio fisico.
Curriculum
Dal mio curriculum estraggo un breve passo che ho sempre voluto lasciare perché lo ritengo
importante per la mia formazione di vita:
[Attività di montagna: Attività escursionistica e alpinistica svolta prevalentemente in Appennino centrale in ambiente
sia estivo (arrampicata sulle spalle del Corno piccolo e sulla Est del Corno piccolo) che invernale (tutte le vette più
importanti del panorama appenninico – Gran sasso, Majella, Velino, Vettore, Sirente, Terminillo, Costone, Murolungo,
Viglio, Deta, ecc.) Salite estive delle vie “normali” ai 4000 delle alpi: Monte Bianco (Mont Blanc du Tacul, Mont
Maudit, Monte Bianco), Monte Rosa (P.ta Doufur, Gnifetti, Ludwigshoe, Parrot, Zumstein, Lyskamm Occ., Breithorn
Occ.) Gran Paradiso (Gran Paradiso, P.ta Ceresole), Vallese (Allalinhorn).]
[Attività di arrampicata sportiva (diff max 6a+) svolta prevalentemente presso le falesie dell’ Appennino centrale e
della costa Laziale.]
Partecipazione a progetti di ricerca in tema di montagna e arrampicata
Tra le varie missioni e collaborazioni scientifiche cui ho partecipato, mi preme citarne alcune di
interesse:
a) la prima è relativa ad un progetto di ricerca su:“Fatica muscolare, effetti dell’esposizione acuta
all’alta quota” che si è svolta nella sede del laboratorio scientifico “Piramide Ev-K2-CNR” situato
nella valle Himalayana del Khumbu a 5050 m.s.l.m. in Nepal), e che ha visto la collaborazione di
Università di Roma “La Sapienza”, CONI, CNR ed I.R.C.S.S. S.Maugeri.
b) la seconda è relativa ad un progetto relativo allo studio della “performance” in arrampicata
sportiva che è stato condotto a Rovereto nel 2009 grazie alla fattiva collaborazione con la ditta
Climblock e la ASD plastic rock.
c) Infine una collaborazione con l’Universita di Cassino per un progetto di ricerca mirato a valutare
l’efficacia della pratica dell’arrampicata praticata a livello amatoriale nel tutelare la salute.
Pubblicazioni e relazioni congressuali in tema di arrampicata
A. A. Rodio, L. Fattorini, A. Rosponi, FM Quattrini, M marchetti, Physiological adaptation in non
competitive rock climbers: good for aerobic fitness? (2008) J.Strength Cond. Res.
B. A Rosponi, P. Tosi, A. Leonardi., F Schena. Influence of ascent speed on climbing economy
(2011) Journal of Sports Science for Health.
C. International Congress on: Mountain & Sport. Updating Study and Research from Laboratory
to Field 11-12 November 2005 Rovereto (TN). A. Rodio, L. Fattorini, F. Quattrini, A. Rosponi.
Physiological Adaptation in non Competitive Rock Climbers
D. International Congress on: Mountain & Sport. Updating Study and Research from Laboratory
to Field 13-14 November 2009 Rovereto (TN). A. Rosponi, R. Vettori, M. Dorigatti. “Dyno” as
specific test for performance assessment in sport climbing.
E. International Congress on: Mountain & Sport. Updating Study and Research from Laboratory
to Field 13-14 November 2009 Rovereto (TN). A. Rosponi. Assessment of rock climbing
performance in recreational and competitive climbers
F. 2°Congresso nazionale SISMES: 31 settembre-2 ottobre 2010 Torino. A. Rosponi, FM
Impellizzeri, M Fanchini, F. Schena. Development of a climbing-specific test battery to assess
climbing performance
G. 2°Congresso nazionale SISMES: 31 settembre-2 ottobre 2010 Torino. A. Rosponi, P. Tosi,
FM Impellizzeri, F, Schena. Influence of ascent speed on rock climbing economy.
Perché mi candido?
Ho frequentato il mondo dell’arrampicata durante il tempo libero dei miei anni (tanti) di
studio e da allora, nonostante il lavoro mi abbia poi allontanato dal “campo di gioco”, ho
sempre pensato che avrei dovuto ripagare in qualche maniera il debito contratto con quel
mondo magico fatto di sfide sempre più grandi e improbabili, alimentate dai racconti degli
amici e dalle riviste “patinate”, che mi ha aiutato a superare alcuni momenti difficili della
mia vita. Quale modo migliore avrei quindi potuto trovare se non quello di mettere a
disposizione le competenze acquisite nel corso dei miei studi per aiutare chi ne avesse la
volontà a comprendere meglio le basi fisiologiche della prestazione atletica in arrampicata
sportiva e dare così un fattivo contributo alla progettazione di nuovi modelli di
allenamento?. Bene, Renzo Vettori mi ha chiesto un contribuito in tal senso e grazie a lui e
alla sua fattiva operosità ho potuto pagare questo debito e “rientrare” nel mondo
dell’arrampicata. Rovereto a quel punto poteva diventare la mia base operativa e di vita.
Renzo è un professionista serio, amante dell’innovazione ma anche consapevole della
difficoltà di fare innovazione in un campo in cui la mancanza di una base conoscitiva
rischia di rendere vana ogni nuova proposta. Ho subito capito che sarebbe stato il mio
interlocutore ideale e di lì a poco senza tante chiacchiere è nato l’accordo per un
bellissimo progetto di studio sui determinanti della prestazione in arrampicata sportiva, che
avrebbe dovuto costituire la base di conoscenza per lo sviluppo di nuovi e più efficaci
protocolli di allenamento. Uno studio ben progettato, ampiamente visibile, effettuato fuori
dai laboratori scientifici e su atleti veri e motivati. Abbiamo cercato negli anni di dare corpo
ad un progetto serio ed articolato, scontrandoci però contro dinamiche e situazioni difficili.
Il progetto non è stato valorizzato da chi avrebbe potuto supportarci e dalla federazione,
che in questo senso avrebbe potuto impegnarsi. Una delusione che ha contribuito a dare
un nuovo indirizzo alla mia vita professionale ed ha rischiato di farmi uscire definitivamente
dal mondo dell’arrampicata. Poi però Vettori mi ha chiesto di prendere parte a un progetto
di rinnovamento in cui con grande piacere ho scoperto coinvolti, tra le altre, due persone
che allora avevano creduto e credono tutt’oggi nel mio progetto di ricerca: Gennari Daneri
e Bagnoli; ho quindi proposto la mia candidatura. Tuttavia oggi mi candido anche con la
finalità di contribuire a rendere la FASI più sensibile alle istanze di TUTTI coloro che
praticano “in parete” ogni giorno e a qualsiasi livello l’arrampicata, affinché gli sforzi di chi
vuole fattivamente contribuire ad innovare e a dare maggiore dignità e lustro (anche in
campo scientifico) a questa bellissima disciplina non siano più vani.