Ottobre - associazione vecchia alassio
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Ottobre - associazione vecchia alassio
ANNO XLV - N. 10 Sabato 15 Ottobre 2005 € 1,50 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected] Avvistamenti e prevenzione FRECCE TRICOLORI incendi Per il secondo anno consecutivo l’A.V.A. ha organizzato, con la indispensabile collaborazione e il coordinamento del Comando della Polizia Municipale, l’avvistamento e prevenzione incendi. Questo servizio si è concluso a fine settembre, ma resta ancora attivo, grazie a numerose Associazioni, alle Forze dell’Ordine, alla Comunità Montana, alla Forestale e alla Protezione Civile (A.I.B.). Grande spirito di servizio hanno dimostrato la S.O.A.M.S. di Solva, la S.M.S. Fratellanza di Moglio, i Coltivatori Diretti, il C.A.I., la ARES Don Bosco, l’A.I.B. e molti privati cittadini che hanno svolto un compito di grande rilevanza ecologica e sociale. Un grazie particolare ai cacciatori- cinghialisti che da perfetti conoscitori del territorio hanno vigilato anche nei punti meno visibili. Per tutto il periodo interessato non si sono sviluppati incendi ,anche se qualche tentativo vi è stato, subito spento dal pronto intervento di questi esemplari cittadini. Indubbiamente anche il tempo, non sempre bello, ha aiutato, ma resta il fatto che gran parte del merito va ai volontari. La bellezza ed il verde della nostra collina che con il nostro meraviglioso arenile sono una carta vincente per il turismo. Cerchiamo di conservarlo anche per le prossime generazioni! Ringraziando tutti vi diamo appuntamento per il prossimo anno. Grandi emozioni ha suscitato lo spettacolo offerto dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori” Domenica 2 ottobre ad Alassio, dopo l’esibizione del giorno precedente a Diano Marina. Tutto l’arco delle spiagge e le alture circostanti sono state invase da una folla inverosimile, col naso all’insù, per tuglie acrobatiche, mezzi antincendio e di soccorso, che hanno tenuto il fiato sospeso degli spettatori l’intero pomeriggio. Impeccabile l’organizzazione messa in atto da Dirigenti e personale del Comune di Alassio, in particolare dell’Ufficio Turismo, dalle Forze dell’Ordine e volontari della Protezione Civile, sia assistere a quella che è stata la manifestazione di chiusura delle attività del gruppo acrobatico più famoso del mondo, per la stagione 2005. Le apparizioni in pubblico verranno infatti riprese in occasione del 1° maggio 2006. Tempo splendido per tutta la durata dell’“AIR SHOW” iniziato alle ore 14, in barba alle pessime previsioni meteo. L’evento “clou” è stato preceduto dalla presentazione di numerosi velivoli civili e militari, pat- per la viabilità che per i parcheggi, in perfetta collaborazione con l’Aero Club di Savona e della Riviera Ligure. Un plauso anche agli allievi dell’Istituto Alberghiero per la professionalità dimostrata nell’allestimento del dovizioso rinfresco che è stato offerto sul molo di Alassio a tutti gli invitati tra i quali, oltre alle Autorità locali, il ministro Claudio Scajola. A.V.A. RICORDANDO GIANNETTO Il Consiglio dell’Associazione Vecchia Alassio con animo grato rinnova ai figli, alla sorella, ai nipoti sentite condoglianze per la dolorosa dipartita del dottor Giannetto Beniscelli Socio Fondatore dell’A.V.A. E ripropone il saluto dell’amico Antonio Carossino rivolto allo scomparso durante il partecipato funerale. Carissimo Giannetto A me non piace il post mortem lauda, tanto meno a te. Che serve dire che sei stato un giornalista in gamba, un buon scrittore, un non mediocre pittore? Tu sei stato un uomo retto, sincero, un fedele marito, un ottimo padre, un cittadino esemplare. Questo sì che si deve dire di te. Hai onorato la memoria di tuo padre, amato Alassio, che tu hai servito con la tua intelligenza, con la tua operosità,con la tua saggezza. Tu l’hai servita la tua città, ma quello che ti onora, non te ne sei servito! Hai prediletto il tuo mare, vivendo al suo continuo contatto. Conoscendone appieno la sua capricciosa indole. L’hai solcato intrepido in un’avventura che è passata alla storia. Dalla contemplazione del mare risalivi a quella del cielo, beandoti ad ammirare le rosate albe e gl’infuocati tramonti. A quella vista ti sentivi piccolo, tanto grande era lo stupore che invadeva il tuo animo esercitato a pensare. E al murmure concitato del “tuo mare”, per l’impellente equinozio d’autunno, chiudesti gli occhi alla caducità del tempo e riaprirli alla eternità senza fine. Sulla tomba che si apre per accoglierti sta questa scritta. «Fa che un giorno veniamo incontro a te, Signore, sulle nubi del cielo nel regno dei beati». La speranza di Paolo di Tarso si compia per te, per me, per tutti i presenti. ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO Il giorno lunedì 12 dicembre 2005 presso la sede sociale di Via XX Settembre 7, Alassio è convocata L’Assemblea ordinaria dei Soci effettivi alle ore 20.30 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione con il seguente Ordine del giorno LA CONSULTA LIGURE SI È RIUNITA A NOLI Seduta movimentata, dedicata quasi interamente alle interrogazioni e proposte presentate dai Consiglieri di minoranza del Gruppo “La Vespa”. La parola al Sindaco Marco Melgrati per ricordare il Dott. Giannetto Beniscelli, giornalista e pittore, figura di prestigio appartenente ad una antica famiglia alassina, socio fondatore della Associazione Vecchia Alassio, recentemente scomparso. Segue un animato scontro tra la Cons. Lorena Nattero, rappresentante dei D.S., ed il Sindaco Melgrati in merito all’articolo pubblicato dal medesimo, a nome della Amministrazione Comunale, sull’ALASSINO del 19 settembre u.s.; replica il Sindaco affermando che il senso dell’articolo stesso è stato male interpretato. Si entra nel vivo degli argomenti all’O.d.G. con la discussione del primo, presentato dai Cons. di Minoranza, che riguarda la modifica del Regolamento Edilizio Comunale. L’Ass. Salvo propone un emendamento a parziale modifica. Replica del Cons. Fui con un sub-emendamento che non viene approvato, mentre quello proposto dall’Ass. Salvo ottiene il favore della maggioranza. Iniziano le interrogazioni del Cons. Fui in merito ai rapporti tra l’Amministrazione Comunale e la S.C.A. S.r.L.; al reperimento di alloggi in favore della Capitaneria di porto, (si parla della vendita di Villa Fernanda, attualmente a disposizione della Capitaneria). Da parte del Cons. Agostino Testa interrogazione in merito all’approvvigionamento idrico, ai disservizi verificatisi nel mese di agosto e quali soluzioni (continua a pagina 2) (l’A.V.A. ha commemorato Giannetto Beniscelli) Miniappartamenti Ospite dell’Associazione “Civitas Nauli” la Consulta Ligure delle Associazioni si è riunita a Noli domenica 25 settembre u.s. presso il Palazzo Vescovile e in particolare nella Chiesa “Nostra Signora delle Grazie” dello stesso complesso. Dal livello del mare i partecipanti sono stati trasportati, per mezzo di due panoramici ascensori, verso una quota più alta. Grazie alla giornata di sole stupendo, la vista era davvero suggestiva. Molti i punti all’o.d.g., tra cui la revisione dello statuto con l’istituzione di un regolamento, il premio “Jacopo Varaldo”, Colombo 2006, ecc. Nel suo intervento di saluto, il presidente dell’Associazione ospitante ha tra l’altro difeso la disponibilità di certi Enti tra cui la Regione, affermando che essa ha appoggiato la “Civitas Nauli” per certe iniziative. Inoltre ha tenuto a dire che la Consulta Ligure adesso, più che in passato, ha dei progetti per il futuro piuttosto promettenti. La signora Caviglia, Assessore alla Cultura, ha presentato due opere letterarie pubblicate ultimamente dal Comune di Noli, mentre per il prossimo futuro sono in cantiere progetti concernenti la difesa del dialetto. È poi arrivato il momento delle commemorazioni. Mentre Alessandro Casareto, presidente de “A Compagna” di Genova, ha avuto parole di grande elogio Mostre Sala Carletti Volontariato 1) Relazione del Presidente; 2) Relazione finanziaria; 3) Varie ed eventuali Circolo Artistico Culturale Confidando nella massiccia partecipazione dei Soci, porgo i migliori saluti. Amici dell’Arte Il Presidente A.V.A. Carlo Cavedini A.V.A Consiglio Comunale del 27/9/2005 dal 5/12 al 20/12/05 (continua a pagina 2) Domenica 6 Novembre p.v. SANTA MESSA in SANT’AMBROGIO ore 11 in memoria dei volontari defunti. Tutte le Associazioni sono invitate a partecipare. Questo tema, trattato negli ultimi numeri dell’Alassino, è molto sentito dai nostri lettori. Abbiamo ricevuto numerose lettere che abbiamo pubblicato e altre che pubblicheremo. Molti sono i concittadini che di persona ci sollecitano a continuare ed evidenziare il problema “abitazioni e spopolamento”, soprattutto le coppie giovani della nostra città. Un’opinione diffusa, che noi approviamo, è quella che i nuovi complessi residenziali riservino almeno il 20% di appartamenti per i residenti, ad un prezzo agevolato per edilizia convenzionata. Questo è quanto viene chiesto e che l’A.V.A. CHIEDE. Ci auguriamo che le forze politiche alassine approvino con sollecitudine nuove norme e regolamenti, (se quelle attuali non sono sufficienti), per aiutare i giovani e i meno giovani cittadini. Il prossimo anno vi saranno le elezioni comunali e gli Alassini saranno grati a quelle forze politiche che metteranno nel loro programma elettorale la volontà e l’impegno di affrontare seriamente la questione. La casa è un bene primario ed indispensabile e noi intendiamo difenderlo anche e soprattutto per chi non l’ha ancora. A.V.A Angolo di Daniele La Corte Più nomi che programmi All’analisi delle intenzioni sembrano tutti agguerriti, pronti alla sfida senza timori. Le urne paiono già pronte e colme di consensi per gli uni e per gli altri. Tutti credono di avere la vittoria in tasca in base ad alchimie sconosciute, senza tenere minimamente conto del popolo, degli elettori che con i loro suffragi permetteranno l’affermazione del “migliore”. Ma chi è il più bravo? Sino ad oggi abbiamo sentito solo nomi, tantissimi nomi per una sola poltrona. Coalizioni, ricompattamenti, smembramenti, ulteriori divisioni, ma nessun programma. Per una città che ha bisogno di un colpo di reni per ripartire i nomi servono a poco, occorrono programmi ben definiti, strategie che permettano all’economia di rimettersi in moto. Solo dopo i nomi. E in questo caso non mi dispiacerebbe saltasse fuori qualche indicazione al femminile. Intanto l’opposizione all’amministrazione uscente sembra farsi sentire, finalmente, ma solo grazie all’ultima entrée. Più aggressività non guasta soprattutto se chi interviene non legge evitando spiacevoli “perdite di segno” che giustificatamente suscitano solo ilarità. E non si oppongano, scusate il bisticcio, gli oppositori soltanto col dire che il sindaco è alto, piuttosto che grasso o magro, o ancora, accusandolo di far troppo il suo mestiere. Perché perdere tempo? Non sarebbe meglio meditare e ricordare che, da sempre, in barba alle ideologie tutti i tecnici finiti in consiglio, soprattutto se in maggioranza, hanno trovato, già prima e dopo la guerra, abbondanza di clientela? Così, meditando, forse, si potrebbe dar sfogo ai programmi infischiandosene delle simpatie e delle antipatie. Ma fino ad ora nessuno parla di possibili capovolgimenti strutturali, di riammodernamento di istituzioni, di strategie che dovrebbero portare a una maggiore qualificazione, più che quantificazione, degli ospiti. Nessuno che accenni alla possibilità di aprire nuovi alberghi dopo aver studiato come aiutare ad essere più competitivi quelli già esistenti. Nessuna, maggioranza o opposizione, fatta eccezione per i soliti battibecchi su depuratore e affini, sviluppa il tema utile, perché indispensabile, del rilancio. È giusto rifare fognatura, tutelare l’ambiente, rinvigorire e difendere l’arenile, ma c’è anche la parte non meno importante, di come riportare i flussi turistici fuggiti verso altri lidi. Bisogna decidere quali ospiti sono più idonei per Alassio e quali strutture devono essere incentivate. Se non si presentano piani, se non si discute sul futuro, se non si programma è inutile preparare squadre e capitani. Il tempo stringe. In primavera l’Unione di Prodi cercherà di opporsi a Berlusconi. Ma ad Alassio, chi si opporrà a Melgrati? Di bocca in bocca, più che sulla carta, si rimpallano nomi, nulla di nuovo, sempre gli stessi. La società civile tace e guarda oltre perché se non ci sono programmi magari non si sbilancia e guarda da un’altra parte. I soliti “cerca careghe” si stanno attrezzando attaccandosi anche agli specchi, un po’ come hanno fatto nove anni fa quando, piuttosto che far vincere la squadra locale composta prevalentemente da imprenditori, pertanto esperti direttamente operativi sul campo, scelsero di dare una mano alla Lega di Bossi. Guadiamoci dai falsi “benefattori”, dai “soliti noti” che per una sedia sono pronti ad evoluzioni funambolesche. 2 «L'ALASSINO» Festeggiamenti Dopo le emozioni che hanno regalato a tante persone, domenica pomeriggio, in occasione dell’Alassio Air Show, la sera tutti i piloti, gli equipaggi, e i ai ragazzi della Pattuglia Acrobatica Nazionale, si sono ritrovati all’hotel Spiaggia per una piccola ma significativa cerimonia di premiazione. Un modo semplice ma efficace da parte del Comune, per ringraziare i tanti che hanno reso possibile un evento così straordinario. Di fronte al ministro Claudio Scajola, ai piloti delle Frecce Tricolori è stato consegnato un ricordo della manifestazione. Oltre a loro, i ringraziamenti sono andati a Mauro Zunino, presidente dell’Aeroclub di Villanova d’Albenga, al generale Cesare Patrono che ha coordinato l’organizzazione della mani- festazione e a tutti coloro che in varia misura hanno aiutato a dar vita ad una indimenticabile manifestazione aerea. Dopo il momento ufficiale, è seguita una cena di gala alla presenza anche di giornalisti, personalità civili e militari di Alassio. Una cena piacevolissima, insieme ai piloti delle Frecce Tricolori, ai meccanici e ai tanti uomini che hanno volato domenica pomeriggio, per sottolineare ancora una volta la stima reciproca e l’amicizia che si è creata tra i tanti protagonisti dell’Air Show. Alla fine, in molti hanno raggiunto la discoteca “Al porto” per finire al meglio la giornata e festeggiare tutti insieme l’ultima esibizione ufficiale della Pattuglia per questo 2005. Barbara Testa RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. Le scritte sul monumento ai caduti, davanti e sul retro sono incomplete. Mancano dei caratteri. Prima della ricorrenza del 4 novembre sarebbe bene provvedere. ••• Le bellissime e sane palme che delimitano il parcheggio posto all’inizio di Via Pian del Moro necessitano di una potatura. Le più basse delle lunghe foglie, con il vento, sfregano il tetto delle auto in sosta, facendo danni. Parcheggio selvaggio lungo la strada fra il tennis e la ferrovia. Chi deve andare a parcheggiare nei box regolarmente acquistati non riesce ad accedervi. È possibile rimediare a questa spiacevole situazione? 30,00 25,00 20,00 15,00 Serie1 10,00 5,00 20 05 pr ov vi so rio 20 04 0,00 Beppe Rizzo per l’A.V.A. FRECCE TRICOLORI IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… riepilogo anni an no tutte le Associazioni che devono percepire il significato e l’importanza di “Colombo 2006”. A questo proposito è stata distribuita una scheda con suggerimenti vari, da compilare e da restituire. Prima della chiusura dei lavori, un rappresentante dell’Associazione ospitante ha parlato delle origini della Chiesa in cui ci trovavamo riuniti e cioè “Nostra Signora delle Grazie”. Sono stati fatti riferimenti storici ed architettonici veramente interessanti che i presenti hanno molto apprezzato. Oltre che essere utile, questa riunione della Consulta ha avuto il suo momento di Cultura. Un plauso agli organizzatori. Arrivederci alla prossima riunione e buon lavoro a tutti. 2000. I valori sono dunque assolutamente confortanti e, non solo, sono indici di una corretta politica ambientale, ma potranno tradursi in un significativo risparmio economico rispetto ai costi che il Comune sostiene per il conferimento in discarica. Le ragioni di questo primo grande successo sono da ricercare proprio nella politica ambientale che questa amministrazione ha subito cercato di perseguire. Il coinvolgimento delle scuole, la grande disponibilità del corpo insegnanti nell’attività di sensibilizzazione stanno giorno per giorno facendo i loro progressi: l’insegnante spiega che per il rispetto dell’ambiente è meglio buttare le bottiglie di plastica nei contenitori della differenziata e l’alunno quando torna a casa insiste con i genitori affinché la famiglia raccolga le bottiglie da buttare nell’apposito cassonetto. Magari all’inizio è un gioco, che però diventa sana abitudine ambientale. In questo contesto un ruolo fondamentale è stato svolto dalla Società Ponticelli oggi Aimeri Ambiente: suo l’impegno di sensibilizzazione svolto con l’Ecodiario distribuito nelle scuole della città (e non solo ad Alassio), e con i cassonetti appositamente dimensionati alle esigenze scolastiche distribuiti presso le scuole. I ragazzi e le ragazze di elementari e medie hanno così avuto l’opportunità di avere sotto gli occhi ogni giorno, attraverso le pagine del loro diario scolastico, o attraverso i cassonetti all’ingresso delle classi, un messaggio di sensibilizzazione alla salvaguardia ambientale. Gli interventi, poi, sono scadenzati, metodici. Non passa mese che non vi sia un incontro, un’iniziativa legata all’ambiente: qualche volta promossa dal comune, qualche volta dalle scuole, dalla stessa Aimeri Ambiente e certo giova anche l’impegno della Regione e del Ministero dell’Ambiente con le loro campagne ad ampio raggio. I risultati danno ragione: è la strada giusta. Per il 2005-2006 torneranno le giornate di educazione ambientale presso le scuole, il “Bosco per la Pace”e l’iniziativa “Puliamo la Collina”, e le an no sione dello statuto, ha detto che i tre revisori dei conti potrebbero essere individuati tra le associazioni, mentre per i probiviri si sono fatti i nomi di Enrico Carbone, past president della Consulta, Franco Marmori e Filippo Basso. È stata poi messa in evidenza la convenienza per tutte le associazioni di diventare delle Onlus poiché vi sarebbero importanti agevolazioni. Nella prossima riunione si approfondirà l’argomento. Il primo passo dovrebbe essere il riconoscimento della Consulta da parte della Regione. Per il premio “Jacopo Varaldo”, Bazzano ha informato che sono state ricevute e giudicate molte opere teatrali dialettali. Della Commissione giudicante faceva parte, marginalmente, Antonio Ricci di ben nota fama. L’opera vin- 20 03 Savona - Gonfaloni della Consulta - Marzo 2005. an no citrice potrebbe essere rappresentata al Priamar nella manifestazione “Teatro delle Regioni” ed essere pubblicata in un centinaio di copie. È stato posto l’accento sul fatto che i testi teatrali danno un valido contributo alla cultura ligure. Alessandro Casareto ha poi relazionato su “Colombo 2006”. La manifestazione dovrebbe svolgersi verso maggio con riferimento alla nascita di Colombo (che avvenne in marzo), mentre quasi tutte le altre manifestazioni volgono il pensiero esclusivamente al 12 di ottobre. Sarebbero organizzati Mostre, punti di incontro, stand gastronomici, conferenze su argomenti di interesse ligure (per esempio il Finalese potrebbe parlare dei ritrovamenti archeologici di ventimila anni fa). Ovviamente si richiede il contributo da parte di 20 02 per Pietro Trinca che era stato tesoriere della Consulta, venuto a mancare nei primi giorni di luglio, Carlo Cavedini, presidente dell’Associazione “Vecchia Alassio” ha ricordato la figura di Giannetto Beniscelli, personaggio importante della comunità alassina, pittore, giornalista e scrittore; tra le altre cose Cavedini ha affermato che Beniscelli ha lasciato un vuoto incolmabile e che la sua disponibilità, grande moralità, amicizia sincera, sono ben note a tutti gli Alassini. Elmo Bazzano, nuovo presidente della Consulta, ha informato i presenti che gli atti del trentennale, la cui manifestazione si è svolta a Savona in marzo u.s., saranno pubblicati tra qualche mese in numero di cinquecento copie. Facendo poi riferimento alla revi- I lavori di ammodernamento delle isole ecologiche, con la sostituzione delle bocchette di conferimento con nuove chiusure più ampie e di facile utilizzo; l’installazione della nuova isola ecologica in Via Dante, di moderna concezione, hanno dato spunto ad una sorta di riepilogo della situazione ambientale della Città di Alassio. I lavori di cui sopra – per un totale di 100.000 euro – sono la testimonianza di un costante impegno da parte dell’Amministrazione non solo per dare alla città quel decoro che merita, andando a sostituire gli antiestetici cassonetti con aree di conferimento rifiuti “a scomparsa”, ma anche sul fronte della raccolta differenziata. Resta inteso che tutto l’impegno dell’amministrazione in termini di progettazione e bilanci può risultare completamente inutile, anzi superfluo nel momento in cui ci si ostina ad abbandonare i sacchetti dei rifiuti non già nelle bocchette dell’isola ecologica, ma accanto alle stesse, praticamente sulla strada o sui marciapiedi. Precisazione forse banale, ma che si fonda su comportamenti, purtroppo, reali. La nuova isola ecologica, e quelle che verranno dopo quella di Via Dante, avrà, rispetto alle precedenti, alcune caratteristiche differenti: un’unica bocchetta di conferimento e sarà già predisposta per il badge che verrà istituito quando dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti si passerà alla tariffa. Sotto la superficie, sempre sei contenitori da 1.100 litri collegati con un semaforo sul piano stradale, utile per segnalare a chi di dovere la necessità di procedere con lo svuotamento dei cassonetti. Il semaforo rosso, poi, bloccherà automaticamente l’apertura delle bocchette impedendo l’ulteriore versamento di rifiuti che certo uscirebbero dai cassonetti. Saranno così anche le prossime isole ecologiche che andremo a installare in città – ne sono previste 5 nel prossimo anno. Di qui la riflessione sulla raccolta differenziata. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale l’opposizione, in questo settore, ci ha accusati di essere il fanalino di co- an no (segue dalla prima pagina) Il punto sui servizi ambientali 20 01 CONSULTA LIGURE 12/08/2005 e del 02/09/2005 sulla variazione e ratifica del Bilancio di previsione 2005. Gli interventi dei Cons. Testa e Fui hanno portato l’attenzione su vari problemi quali le abitazioni non agibili in seguito alla frana di passeggiata Cadorna e relativa messa in sicurezza del sito, la sistemazione della Piazza Partigiani e passeggiata Ciccione, il parcheggio di Piazza Stalla, la strada di collegamento tra via Adelasia e via Loreto alta, il ripristino dei sentieri collinari e il tormentone della S.C.A. Infine, a richiesta dei Consiglieri del Gruppo “LA VESPA”, gli ultimi tre argomenti proposti dagli stessi vengono rimandati al prossimo consiglio. A.V.A. an no sono previste. Risposta del Sindaco che si dichiara consapevole dei problemi esistenti assicurando che verrà fatto tutto il possibile affinché non vi siano più interruzioni all’erogazione di acqua, specialmente durante i mesi estivi; si sta provvedendo infatti al risanamento della società che gestisce il servizio idrico (S.C.A.) e relativa messa in funzione della nuova condotta installata sotto la galleria dell’Aurelia-bis. Tutti approvati, senza il voto delle Minoranze, gli altri argomenti all’O.d.G. illustrati dall’Ass. Fabrizio Calò, riguardanti la ricognizione degli equilibri di bilancio e verifica Stato di Attuazione dei programmi, le deliberazioni di G.C. del 27/07/2005, del 20 00 (segue dalla prima pagina) an no CONSIGLIO COMUNALE Sabato 15 Ottobre 2005 da rispetto alle percentuali prodotte dagli altri comuni del territorio: insomma saremmo ultimi tra i comuni limitrofi proprio in relazione alla capacità di separare i rifiuti. Di qui subito la ricerca e la verifica. Ecco dunque i dati ufficiali che risalgono alla fine del 2004: Loano (17,01%), Pietra Ligure (9.98%), Andora (10,03%), Alassio (27,64%). E questo la dice lunga. Significativo anche il dato provvisorio 2005 di Alassio che nonostante presenti un valore più basso – il 22,18% – (il verde e il legno sono conteggiati a parte rispetto alla differenziata e quindi vengono esclusi dal conteggio percentuale totale) è ben lungi dal far considerare Alassio alla stregua di un fanalino di coda, anzi. Si allegano in proposito – nel segno della più totale trasparenza – i dati della differenziata mese per mese, anno per anno a far data dal gennaio del proposte che Aimeri Ambiente sta predisponendo per la prossima stagione. Ed è proprio con questa società, che da anni cura lo spazzamento e la raccolta rifiuti della città di Alassio, e che nel contempo ha saputo proporre e sostenere significative iniziative di coinvolgimento che dall’educazione ambientale arrivano all’intrattenimento, senza dimenticare le attività culturali, che si stanno verificando strade diverse, ulteriori, come il “porta a porta”: la raccolta dei rifiuti individuale. Un maggior impiego di personale e maggior impegno sul territorio, ma un grande incentivo alla raccolta differenziata e minori costi per il conferimento in discarica. Lo studio è aperto. Alassio, 15 settembre 2005 L’Assessore all’Ambiente Marco Salvo ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI Partirà il 10 ottobre il 23mo corso di formazione dell’Avo. Sarà aperto a tutti coloro che vogliono diventare volontari ospedalieri. Le lezioni, a cadenza giornaliera, escluso sabato e domenica, si ter- ranno presso il salone della Croce Bianca di Albenga dalle 17.30. Per informazioni si può contattare l’Avo al numero 0182 542842 o scrivere un’email all’indirizzo [email protected] Patate pasticciate Dosi per quattro persone: 800 gr di patate; 2 carote; l costa di sedano; 200 gr di passato di pomodoro;sale; pepe; noce moscata; salvia; rosmarino; olio d’oliva Tagliate le patate, le carote e il sedano a piccoli pezzi. Prendete una pirofila adatta sia per il fuoco che per il forno. Fate rosolare sul fuoco queste verdure, poi salate, pepate, grattugiate un po’ di noce moscata, unite qualche foglia di salvia e di rosmarino, versate il passato di pomodoro, girate bene il tutto e mettete in forno già caldo a 200° per un’oretta circa. Sabato 15 Ottobre 2005 3 «L'ALASSINO» Il nostro dialetto: debiti e crediti (a cura di Tommaso Schivo) CAP. 4 - VETTORI DI PAROLE In linea di massima va sottolineato il fatto che la maggior parte dei vocaboli dialettali ha una origine e un legame stretto con la lingua nazionale, anche se molti termini assumono forme e soprattutto desinenze finali tipiche del luogo ove il dialetto stesso si usa e si parla comunemente. Il ceppo, le radici sostanzialmente sono lì e si deve aggiungere che nel nostro caso un’alta percentuale del nostro lessico italico-romano-latino a sua volta deve la sua ragione di essere proprio alla Grecia classica, che fu la madre di tutte le parlate del ceppo occidentale europeo. Lo aveva già confessato Orazio quando scrisse: «Graecia capta ferum victorem cepit et artes intuIit agresti Latio». Roma fu forte con le armi, ma ebbe dalla terra conquistata non solo le messi e la letteratura, ma anche le leggi e molta parte del diritto. In effetti la Grecia meriterebbe una lunga trattazione per due principali motivi, il primo perché (come la lingua cinese e indiana) è fra le poche lingue del mondo che si possono seguire nella loro lenta o più veloce evoluzione per più di 3000 anni e il secondo perché essa fu per secoli un grande strumento di umanità e di civiltà. È giusto, quindi, che chi da essa ha avuto migliaia di vocaboli e di termini per il proprio bagaglio culturale e linguistico (e non solo filosofico e scientifico) debba sottolineare e sottoscrivere questo enorme credito verbale ricevuto attraverso millenni di vita e di storia e di rapporti. Insomma, dall’aorta e dalle arterie greche sono derivate non poche vene e capillari anche nell’interno stesso dei dialetti. Sarebbe facilissimo elencarne, in pochi minuti, cento e cento nella nostra lingua nazionale; più difficile, a freddo, a bruciapelo, trovarli nel dialetto, ma ci sono, da sempre o almeno da lunghissimo tempo. Problema di non facile soluzione, poiché la lingua greca è un idioma di élite e di cultura elaborata e di civiltà primitiva e mista con elementi ionici, eolici, attici e dorici. (Anche la lingua greca ebbe vicissitudini diverse, tanto da risentire di varie dominazioni, del lungo dominio romano, turco, poi slavo, poi veneziano, ma non perdette mai le forti radici e le caratteristiche di base della sua gente. Anche a questo proposito si potrebbe aprire un discorso interessante: nella storia dell’umanità ci furono alcuni grandi conquistatori che determinarono enormi influenze linguistiche nei popoli vinti e assoggettati. Citiamo i Romani, naturalmente, ma anche i Turchi, gli Arabi mussulmani (soprattutto attraverso le guerre) o gli Spagnoli e gli Inglesi (attraverso le conquiste coloniali), e, in maniera molto minore, nei tempi moderni, i Tedeschi prima e gli Americani poi. Tutto questo movimento porta in terre diverse uomini diversi e questi vi giungono con la loro lingua, arricchendo il lessico delle genti conquistate e cogliendo da esse anche qualche nuovo termine utile o... di facile consumo. In certi casi fu proprio la guerra a modificare o ad arricchire la lingua dei popoli vinti ed assoggettati, come accadde, in modo essenziale e assoluto, nel centro e nel Sud del continente americano con lo spagnolo o il portoghese e, in misura meno cruenta e sanguinosa, con le parlate anglofone e francofone nell’America del Nord o in certe colonie dell’Africa e dell’ Asia.. Vero, però, è che non tutti i popoli conquistati cedettero alla lingua dei conquistatori e dei tiranni di passaggio. Molti restarono fortemente vincolati alle loro radici linguistiche, ma in ogni modo non poterono certo non risentire, in varia misura, della forza prepotente del linguaggio che non trova ostacoli al suo passaggio e al suo affermarsi, almeno in certi casi o con determinati voca- boli o espressioni particolari... Le guerre con le loro conquiste furono uno dei vettori linguistici più importanti nel tempo, ma non solo quello, come vedremo. Una ulteriore osservazione, comunque, si può fare, anche se non so sino a che punto possa avere significato, dal momento che la traggo in certo senso dal subconscio e non da valori o da valenze storiche accertate. È questa: l’italiano è, oggi, una lingua parlata, per così dire, da pochi nel mondo, quasi una lingua di serie B, se si potesse dire, se si considera che, in confronto con il cinese (mille milioni di persone), con l’inglese e con l’indo (mezzo miliardo), con lo spagnolo (400 milioni) col russo e con l’arabo (250 milioni), si calcola che oggi l’italiano parlato nel mondo non supera i 60-65 milioni di unità. La storia d’Italia, con tutte le sue ombre infinite, ha tarpato le ali alla nostra avventura linguistica. Infatti, come l’asse iniziale interno Firenze-Roma si è spostato a Nord sull’asse Firenze-TorinoMilano, così (dopo tutte le grandi vicende storiche «romane») si sarebbe potuto verificare un grande apporto linguistico mondiale sull’asse greco-latino-italico, ma la decadenza storico-politica della nostra penisola, il frazionamento non solo regionale, ma provinciale e civico in mille staterelli in continua lotta e confusione fra loro, hanno deviato le possibili direttive linguistiche sull’ asse spagnolo-francese-inglese. In altre parole, dopo la grande luce del mondo antico e pagano greco-latino, a «fare da faro» alle lingue del mondo subentrarono nel Sud del continente americano lo spagnolo (pur erede del greco e del latino) e nel Nord prima il francese e poi, definitivamente, l’inglese. Abbiamo fatto una breve digressione generale, ma nel prossimo capitolo torneremo a parlare... di casa nostra. “UN SOGNO NEL CASSETTO” ALASSIO: “Asilo del nonno” 3a Edizione Il 22 settembre 2005 presso la sala conferenze dell’Hotel Toscana ha preso il via la terza edizione del Concorso “UN SOGNO NEL CASSETTO” edizione regionale Liguria Manifestazione che ha per tema (come nelle edizioni precedenti) stimolare tutte quelle persone, di ogni età, religione, che hanno riposto in un loro cassetto ideale cose scritte da loro: pensieri, poesie, racconti brevi, insomma un poco di tutto, e che desiderano almeno per una volta parlarne coraggiosamente mettendosi in mostra. Piccolo regolamento: Dal 22 settembre 2005 prende il via “Un Sogno Nel Cassetto”, iniziativa letteraria per la Regione Liguria, a partecipazione gratuita. Ogni partecipante potrà inviare un solo dattiloscritto inedito in triplice copia a Mario Riboldi “Un Sogno nel Cassetto” Casella Postale 153, 17021 Alassio (Savona). Da questa terza edizione vi saranno punti fermi: non saranno accettati testi scritti a mano e testi particolarmente lunghi; la busta dovrà contenere le tre copie e su ognuna dovranno comparire nome, cognome e recapiti; non si prenderanno in considerazione libri inviati e non si rilasciano critiche e/o recensioni tutto il materiale dovrà pervenirci entro il 20 novembre 05. Novità di quest’anno è che abbiamo diviso in due sezioni il Concorso: la prima sezione è dedicata ai giovani in età scolare, la seconda sezione è dedicata a tutti gli altri scrittori. La sezione giovani vedrà esposte le proprie opere in bacheche presso l’Istituto Salesiano Alassino, in modo che siano altri giovani come loro, che sceglieranno i 20 finalisti (singoli o lavori di gruppo) per la premiazione finale di tre elaborati. Dopo una attenta verifica di quanto pervenutoci per la sezione adulti, sceglieremo i venti lavori a noi apparsi più significativi ed espressivi e gli autori saranno invitati alla serata finale che si terrà presso l’Auditorium Salesiano d’Alassio ove li premieremo. A tutti i finalisti delle due sezioni sarà chiesto di presentarsi e leggere quanto da loro creato, per meglio valutare il loro entusiasmo creativo e la loro vena letteraria. Le premiazioni avverranno la prima quindicina di dicembre 2005 . Il portale degli artisti, (diretto da Gabriele Vilardo) offre ai finalisti un attestato di merito ed ai tre lavori giudicati più espressivi (scelti da una giuria di noti giornalisti) l’inserimento gratuito al proprio portale (sito internet) visitato in tutta Italia da ben 150.000 navigatori. Ringrazio anticipatamente per quanto faranno (gratuitamente) la giuria, la confesercenti Alassina (Pino Maiellano), il Portale degli artisti, l’hotel Toscana, Presidente e il Consiglio Direttivo dell’A.V.A., l’assessore dott. Loretta Zavaroni, i direttori Didattici, Andrea Maiellano colonna sonora delle premiazioni tutti gli sponsor e voi giornalisti e le vostre redazioni che daranno risalto a questa iniziativa che non darà profitto a nessuno, ma darà spazio a chi ama esprimersi nello scrivere, ringrazio anticipatamente chi vorrà sostenere l’evento con premi o quanto necessario. Per informazioni sui precedenti concorsi o sull’attuale visitate il sito www.ilportaledegliartisti.it cliccando su UN SOGNO NEL CASSETTO oppure all’organizzatore Mario Riboldi corr. giornalistico al numero cell. 339 6362472. Cordialmente v/s Mario Riboldi cas. post. 153 - 17021 Alassio Savona Mario Riboldi Svanisce la calura dell’estate e il Centro Diurno “Asilo del Nonno” si prepara ad accogliere la stagione autunnale con nuove proposte ricreative e culturali per intrattenere i suoi ospiti: ripartono i laboratori di pittura e bricolage, cucina, lettura, attività mnemoniche e in particolare l’appuntamento del mercoledì pomeriggio con la “S-tombolata”. Si tratta di una ricorrente occasione di incontro con gli anziani della Casa Albergo “Poggio Fiorito” che in visita all’Asilo del Nonno, partecipano al gioco a premi chiacchierando e cantando in allegria. L’esperimento era già partito durante la primavera scorsa riscuotendo un alto gradimento tra gli anziani delle due strutture e per questo viene ora riproposto in aggiunta ad altre felici occasioni di incontro, come la partecipazione degli utenti del Centro Diurno alle feste di compleanno organizzate dalla Casa Albergo. L’Asilo del Nonno assicura così frequenti occasioni di socializzazione, attività di animazione e un continuo servizio assistenziale destinato a soggetti affetti da decadimento mentale e psico-fisico medio-lieve. Il Centro è aperto da lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17, accoglie residenti e non ed è prevista una settimana gratuita di prova al termine della quale l’équipe socioassistenziale appronta un piano di intervento individualizzato. Per eventuali altre informazioni e per ritirare la domanda di iscrizione ci si può rivolgere alla Coordinatrice presso il Centro Diurno sito in via Adelasia 57 (tel. 0182 546485) oppure al Servizio Politiche Sociali del Comune di Alassio (tel. 0182 602224 o 0182 602237). La Coordinatrice Dott.ssa Samuela Lodi CRONACA DI ANDATE: MESE DI OTTOBRE 2005 Amici vicini e lontani “Ogni giorno nascono funghi” diceva il mio saggio nonno per significare che non si poteva stare un attimo tranquilli senza che spuntasse qualcuno con una nuova idea, una nuova proposta, una buona parte delle quali erano per lo meno originali per non dire di più. Cari miei venticinque lettori, vi ho lasciati, nell’articolo del mese scorso, con un emerito rappresentante del turismo alberghiero andatino il quale diceva che la stagione era andata in maniera superlativa, ed ecco che su un quotidiano regionale (ma saranno certi giornalisti ad esagerare, mi dico) il medesimo, in compagnia di alte autorità comunali lancia l’idea meravigliosa, nuova, travolgente… di andare a cercare i turisti… in Cina. Sic! In Cina. Perché là, si dice, le cose stanno cambiando, sta nascendo una nuova borghesia che… sicuramente sarà lieta, anzi arcilieta di venire a trascorrere le proprie ferie ad Andate. E lo farà certamente trascurando, anzi disprezzando i paradisi di vacanze tailandesi, indocinesi, filippini e birmani verso di cui si dirige il pubblico italiano, e che sono a quattro passi dalla Cina stessa. Io, contrariamente a quanto farebbe mio nonno, non mi stupisco più di tanto della splendida idea, perché ri- fletto che stiamo entrando nel mese di ottobre, e questo periodo, insieme a novembre è apportatore, nel nostro paese, di idee, battute, invenzioni meravigliose, che servono ad affrontare meglio la noia autunnale, conseguente alle grandi emozioni estive. Non erano forse questi i tempi in cui, in un anno ormai lontano, uscì ad Andate il giornaletto gossip “La rimanenza del biscottino” che tanta risonanza ebbe vicino e lontano? Per cui prendo la cosa con pazienza e somma tolleranza. Perché se no ci sarebbe da chiedere perché non cerchiamo di recuperare tedeschi, svizzeri, svedesi ecc, persi in questi anni, (spesso persi colpevolmente) invece di pensare ai marziani che ci salvino. E poi chi ci va in Cina a reclamizzare? Il comune di Andate da solo? O la nostra regione, la cui capitale, ad esempio non ha ancora capito che da noi si fa anche del turismo (oltre a incrementare le decadenti industrie). E come ci andiamo in Cina? Con la Fiat di Luigi Barzini. (“Da Parigi a Pechino”)? E cosa diciamo ai cinesi neo borghesi? Che vengano ad Andate con l’aereo perché qui ci sono tanti bei garages per le auto, e sempre meno alberghi? O che abbiamo già costruito il depuratore sul lago, e che, comunque se il depuratore non c’è ancora, qui da noi c’è sicuramente meno gente che fa la pipì che a Shanghai e hai voglia l’acqua pulita? Mah, meglio che non ci pensi e che lasci scorrere il destino e le parole al vento. Meno male che nel giornale di oggi è apparsa una notizia che, come il metano, “ci dà una mano”. Tenete conto che Andate è sul lago di Como e quindi vicina ad una nazione straniera molto turistica. Beh, c’è scritto nel giornale che molti italiani che erano andati a comprarsi la seconda casa in quella nazione, così come molti turisti europei, vogliono vendere, e venire a passare le vacanze da noi ad Andate e dintorni. Principalmente perché in quella zona estera c’è l’esplosione del fenomeno dei furti e delle rapine alle auto, quando sono ferme ai semafori, e la polizia, si dice, fa poco per eliminare il guaio. Che fortuna che abbiamo anche stavolta! Volete dire che per non farsi rapinare i soldi all’estero, li verranno a portare volentieri e pacificamente a noi? Che bello, dai! Altro che andare in Cina; restiamo lì e aspettiamo. Cosa che è sempre stata un poco la nostra politica turistica. Lo vedi che eravamo bravi? Luca Caravella SIAMO NEL 1904 “l’amù c’hu se sente pe stu paìse e pe sta brova gènte…” Se per un attimo potessi immaginare che questo mio continuo rivangare il Passato venisse a noia a qualche lettore, fin da ora, sono pronto a dolermene e a smettere di scarabocchiare queste carte. Per il momento insisto convinto di fare contento almeno quel vecchio che... ancora naviga sul suo borcu, lassù tra le nuvole, su quelle distese bianche, infinite, senza tempeste. Lui dall’alto della coffa impugna con le dita deformate dall’artrite, un lungo cannocchiale di marina con una sola lente, con il quale ogni giorno scruta il borgo natio e ascolta le nostre voci. Quattro case arènte au mò, qualche tetto grigio di ardesia, vicoli stretti e tante chiese: quell’Alassio che come canta il Poeta “innamora il sole” proprio sotto di lui! Quel giorno i reordi che solitamente tornavano a casa sul tardi, bagnaticci, dopo una mattinata di continue core, erano allegri. A tratti si sbellicavano dalle risate dandosi grosse pacche sulle spalle come usano fare i compagni che si rivedono dopo tanto tempo. Fatto inconsueto poiché il più delle volte la stanchezza e l’età li facevano silenziosi ed avviliti, le facce tristi, l’espressione malinconi- ca… gente che non vedeva l’ora di arrivare a casa per mandare giù un boccone alla svelta, anche freddo, per poi stravaccarsi sul letto per un riposino. Siamo nel 1904 e finalmente l’acqua potabile giungerà nell’abitato, anche se, inizialmente, solo per le fontanelle all’angolo delle strade. Un avvenimento da ricordare degnamente perché, tra l’altro, affrancherà le donne alassine dalla quotidiana schiavitù di attingere acqua dai pozzi negli orti per portarla in casa con la pesante seggia di rame tenuta abilmente sul capo. In quel tempo infatti la popolazione attingeva acqua direttamente dagli orti in quanto era preferibile a quella dei pozzi artesiani che, pure a portata di mano in quanto ubicati nel centro del paese, il più delle volte, davano acqua decisamente salmastra. Oggi dunque è una splendida giornata. Verso capo Mele alcune nubi rigonfie di rosa danno risalto ad un cielo intensamente azzurro. All’inaugurazione intervengono il Sindaco con gli Assessori, il Parroco con i chierichetti La cittadinanza è accorsa numerosa e la Banda è tutta al completo. Si susseguono discorsi e battimani, la benedizione, poi gli inni, quindi gaie marcette. BRICIOLE DI STORIE PONENTINE di Guido Bava (Recensione di Tommaso Schivo) Abbiamo ricevuto all’A.V.A. una copia del libro di Guido Bava (Carta e penna Edit.) per una recensione. L’opera potrebbe dividersi in tre parti distinte: la prima (la migliore) riguarda espressamente Alassio o, meglio, i ricordi giovanili dell’autore fra gli Alassini e conta pagine vive e godibilissime (citiamo, fra le altre, Alassio nell’anima - Alassio ed io in Barusso - Arasce t’ei bella - Carlin e io). Ritornano, di volta in volta, episodi e incontri, figure tipiche e vecchi amici scomparsi o ancora vivi e vegeti e l’opera piace per la sua freschezza espressiva. Nella seconda parte si tratta di scorci brevi (chiamati simpaticamente “briciole”) su tutta la Liguria di Ponente, da Ventimiglia alle vallate di Albenga, tratti da varie letture storico-geografico-turistiche. Nell’ultima parte l’autore pubblica una dozzina di “poesie-ricordo”: momenti e sospiri di “tenerezza” giovanile, che avremmo preferito legge- re in forma di prosa, che avrebbe reso più vivace e immediato (che non in versi liberi) il pensiero dell’autore. Tutto sommato, dunque, un buon libro che, purtroppo, ha una incertezza che non possiamo non manifestare: c’è una punteggiatura confusa, che rende faticosa e più difficile la lettura. Ma è un buon libro che piacerà certamente agli Alassini. E ancora una cosa, per dovere di redazione: l’autore si lamenta, a pag. 8, perché l’A.V.A. non ha concesso al Padre Giovanni (dirigente della Banca San Paolo di Torino ed ospite di Alassio dal lontano 1936) il premio di fedeltà al nostro paese. Rispondiamo che da anni è il Comune ad assegnarlo e che, sino al 1999, veniva assegnato annualmente dalla nostra Associazione, ma sempre e solo su richiesta e consiglio di qualche Socio, richiesta che non era mai stata segnalata da alcuno, sino a quella data, al Consiglio Direttivo. Nel frattempo è un’orgia d’acqua dolce, chiara, che gorgoglia allegra dalle varie fontanelle... uno spreco meraviglioso! Ognuno beve quanto può e anche di più! I monelli infine, dopo aver ripetutamente sorseggiato a garganella, cominciano a tirarsi addosso manciate d’acqua. Ma era prevedibile. Si creano pozzanghere tutto all’intorno e ciò avviene sotto lo sguardo bonario e permissivo (solo per questa occasione!) del Capo guardia, anch’esso intervenuto alla manifestazione col gruppetto dei cosiddetti vigili ed il Gonfalone della città. La sera poi,il centro del paese è illuminato da tante lampade cinesi che, mosse dalla brezza marina dondolano nelle traverse dei carruggi, mentre nelle Osterie “pan vin e buridda” sono offerti dal Comune: tanti assaggini accompagnati dal suono di chitarre e mandolini di improvvisati menestrelli. Vincenzo Moirano I “MAGNIFICI” CINQUE Ci hanno chiesto di conoscere i nomi dei Soci Fondatori dell’Associazione Vecchia Alassio ancora viventi. Eccoli: Dr. Mario Scofferi – Sig. Antonio Caviglia – Sig. Antonio Carossino – Prof. Tomaso Schivo – Sig. Nello Aicardi. Con l’occasione l’A.V.A. li saluta cordialmente, augurando ogni bene. A.V.A. 4 «L'ALASSINO» Lettere del pubblico Una “Pinco Palla”… precisa Spett. Redazione, leggo a pag. 11 dell’ultimo numero di “L’Alassino” la lettera aperta del signor Socco che, anche se marginalmente, mi chiama in causa e mi induce non a uscire allo scoperto, perché il mio e gli altri nomi sono stati da subito conosciuti, ma a una serena precisazione. Io, allora, sono uno dei “Pinco Palla”, come pittorescamente egli ci definisce, che avevano preso parte, tempo fa, ad un incontro nei locali della Scuola Media. Le persone presenti alla riunione, che era stata debitamente autorizzata dall’autorità scolastica e in un periodo e orario che non intralciassero nessuna attività della scuola, potevano non avere “prole in età scolare” (cito dalla lettera del signor Socco) ma certo erano accomunate dallo stesso interesse per il bene della nostra città. Malauguratamente la discussione è stata presto interrotta dall’intervento a sorpresa, per lo meno nostra, di polizia e carabinieri che, per quanto visibilmente imbarazzati, hanno finito per trasformare un lecito e pacifico incontro di cittadini in una scena da teatrino dei pupi. Gli avvenimenti e le posizioni sono ormai ben noti agli Alassini, e non sarebbe valsa la pena di ritornarci, se non ci fosse stato quel passaggio un po’ provocatorio del signor Socco, al quale mi permetto sommessamente di ricordare che a Treblinka furono organizzati due campi di sterminio nazisti, dei quali certamente né io né lui potremmo essere nostalgici. (le lettere anonime non vengono pubblicate) Cara, (e sottolineo CARA) Alassio, mentre ti scrivo, piango perché devo dirti ADDIO, in quanto il mio tenore di vita è incompatibile con il tuo caro vita. È mai possibile che i tuoi amministratori, i tuoi albergatori e commercianti, non si rendano conto che i turisti non sono dei LIMONI? Data la tua indiscutibile bellezza, forse vorresti solo dei turisti di “lusso”, con auto di grossa cilindrata (magari straniere), parcheggiate sul tuo lungomare. Se è così, è chiaro che io non sono degno di te, e continuare a frequentarti non mi è più possibile, lo devi comprendere anche tu. Avrei dovuto sfuggire alla tentazione di venire da te, già dalla prima volta; ma mi fu dolce lasciarmi tentare e per un attimo mi abbandonai alle tentazioni; e ne sono felice. Con la presente, ti mando un ultimo bacio, per sempre mi ricorderò di te! P.S. Per quest’ anno, il turismo viene ancora definito “mordi e fuggi”, ti auguro che in un futuro non si trasformi in “fuggi” perché non ci sarà più nulla da “mordere”! Ti ringrazio per l’accoglienza e per i bei momenti trascorsi da Te. Giovanni Gonnelli Il Signor Gonnelli ha scritto una poesia dedicata ad Alassio, pubblicata nel n. 4/2004 de «L’Alassino» Cordialmente Marina Balduzzi si è ricevuto possa essere trasferito ai posteri e magari fatto ulteriormente fruttare. Ho l’impressione che al giorno d’oggi le eredità vengano, per lo più, “accettate con beneficio di inventario”, quando non sfruttate per il proprio contingente interesse o, peggio, rifiutate. Ciò comporta necessariamente una svalutazione dei beni che saranno rimessi sul mercato. Per venire al caso concreto, non credo che l’eredità immobiliare che Alassio può vantare sia valorizzata attraverso le operazioni speculative cui stiamo assistendo. Temo che i lauti guadagni che possono derivare ad alcuni, nell’immediato, dalle vendite di “loculi milionari”, saranno pagati da molti Alassini che, nel futuro, vedranno scemare le proprie capacità di reddito. Sono certo che se anche gli amministratori di Alassio facessero propria questa lezione, valorizzando ciò che è stato loro trasmesso e magari migliorandolo, e si sentissero responsabili del bene comune oltre che di quello proprio, guardando al di là della contingenza legata al loro mandato, potrebbero garantire un’eredità che tutti gli Alassini apprezzerebbero. Giovanni Parascosso Da Punta Murena alle Serre Si avverte già nell’aria la fine di una stagione di sole, di spensieratezza, di tintarella. Le giornate hanno meno luce, la campagna ingiallisce, sibila il vento tra le ultime cabine e c’è poca voglia di ridere. Ci attende un inverno con tanti problemi, ma sapremo, come è sempre stato, aggrapparci alle illusioni ed alle speranze. Le care persone che anche quest’anno ci hanno lasciato per riceviamo e pubblichiamo Appassionato di Alassio L’eredità Ho letto con interesse l’articolo apparso in prima pagina sul numero precedente dell’Alassino in cui venivano espresse le preoccupazioni per il proliferare di miniappartamenti dai prezzi sproporzionati ad Alassio. In particolare mi sono sentito direttamente coinvolto in quanto novello sposo e neo proprietario immobiliare. La mia esperienza personale mi pone contro corrente rispetto alla tendenza espressa negli ultimi anni che ha portato molti miei coetanei ad allontanarsi da Alassio per trasferirsi in paesi economicamente più accessibili. Grazie ad un’oculata amministrazione dei beni di famiglia da parte dei miei genitori ed, ancor prima, da parte dei miei antenati, ho potuto ereditare una casa non lillipuziana nel centro di Alassio, in cui da poco mi sono trasferito con mia moglie: una “foresta” tortonese innamorata di Alassio, oltre che di me. Spero che la Provvidenza ci concederà di prolificare e, grazie al nostro lavoro, di lasciare alla progenie ciò che avremo mantenuto e guadagnato. Ho la presunzione di ritenere che da questa esperienza possa trarsi una lezione valida in assoluto. Quando si ottiene un’eredità occorre sentirsene responsabili e sommare alla gratitudine il proprio impegno per far sì che ciò che di buono Sabato 15 Ottobre 2005 una vita migliore, ci saranno comunque a fianco, nelle notti insonni, per darci una dritta. Saranno sempre Loro che ci rinnoveranno la speranza come valido carburante per tirare avanti. Una Messa di Suffragio a Loro, sarà celebrata alle 10,30 del 1° Novembre p.v. presso la Chiesa dei Cappuccini al Borgo Coscia. Fernanda Lettera aperta al Sindaco di Alassio Caro sindaco Melgrati, dacci il nostro pesce quotidiano, noi ti preghiamo. Pare che per non so quale disposizione comunale, il carretto del pesce di Aurelia e Giovanni situato in Alassio, debba spostarsi ogni due o tre ore in una mattinata da una via all’altra della nostra cittadina invece di stazionare sempre nello stesso luogo, rendendo così più difficile rintracciarlo e più scomodo per Aurelia muoverlo. Turisti piemontesi, lombardi, stranieri e noi Alassini siamo costretti ad andare alla ricerca dell’Aurelia e del suo carretto perduti. Pesce quello che Aurelia vende, pescato da Giovanni nel nostro mare. Sapori e profumi che ricordano le origini marinare dei nostri borghi e delle nostre genti. Senza contare la pubblicità “GRATUITA” che alla nostra cittadina portava il racconto di quanti italiani e stranieri restavano piacevolmente colpiti da questo modo antico e caratteristico di proporre il pescato. Non sarebbe il caso di trovare un modo per mantenere in vita una “istituzione” come l’Aurelia? Per favore non costringiamo Aurelia e Giovanni a ritirarsi per stanchezza. Anna di Alassio La stagione delle piogge Vi scrivo non per spirito di parte, ma come cittadino disinteressato che ama la Sua Città, e che la vorrebbe sempre più ordinata e prospera. Vorrei che la Giunta “Camaleonte” (che varia dal verde all’azzurro) e che amministra la nostra città, permettendo sempre agli stessi personaggi di rimanere in carica per tre legislature consecutive, si sentissero un pochino più responsabili degli avvenimenti che potrebbero succedere prendendo per esempio il passato. Nell’anno 2000 si verificò lo straripamento del Rio Gonghe, forse per eccessivo afflusso delle acque, dato che quell’anno fu molto piovoso oppure per la mancanza di pulitura dei residui depositati nel tempo dallo scorrere delle acque. Per quanto riguarda il Rio Cardellino speriamo che ora le cose siano cambiate dato che il lato sinistro confina con il muro perimetrale del costruendo parcheggio sotterraneo di Piazza Partigiani. Perché secondo il buon senso non si è cercato di allargare l’alveo del suddetto torrente verso la foce arretrando di almeno 2 metri la costruzione del muro assicurando un migliore deflusso delle acque verso il mare? Purtroppo è stata una occasione perduta. L’estate è ormai passata, ci siamo divertiti ballando davanti alle telecamere, abbiamo esibito prove di coraggio sfidando il lanciatore di coltelli, ora che l’autunno incombe, dobbiamo pensare seriamente che arriva la stagione delle piogge, sono stati puliti i torrenti? E i tombini? Sono lavori meno vistosi del rifacimento dei marciapiedi, ma molto utili. Facciamo in modo di trovarci preparati al tempo brutto, di se e di ma è pieno il mondo. Non creiamoci alibi con le cose non fatte in passato dalle precedenti Amministrazioni, ma quello che conta è il presente e il futuro e quanto noi faremo. Non pensiamo alle formule future di chi ci governa, ma pensiamo ad un programma di sviluppo, che abbandoni le speculazioni una volta per tutte, nell’interesse primario della Città . T.F. In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Lamentolo e il dehor che non c’è Cari concittadini, avendo l’opportunità di usufruire di questo spazio sul nostro mensile (par condicio!!!) per replicare alla lettera di protesta del nostro vicino, emerito esercente da 20 (venti) anni, non vogliamo annoiarvi con una futile polemica, ma preferiamo raccontarvi una divertente storiella: Lamentolo e il dehor che non c’è. C’era una volta (20 anni fa??) Lamentolo, che a differenza dei suoi 7 più noti fratelli, indefessi ma schivi minatori che si rintanavano nelle viscere della terra, aveva un’indole più aperta e comunicativa e una vocazione commerciale e imprenditoriale. Così con il suo gruzzoletto rilevò nei pressi di Venezia un’avviata pasticceria. Ma, ahimè, in lui tra le sue innumerevoli doti non c’era quella del fai-da-te, così, suo malgrado, la trasformò in rivendita. Sulle ali dell’entusiasmo, qualche tempo dopo, folgorato da un’intuizione come Paolo sulla via di Damasco, decise di compiere il grande passo e trasformare il suo negozio in bar. Ed ecco, non si sa come, non si sa perché, in un periodo in cui gli esercizi pubblici erano tutelati e tra uno e l’altro era d’obbligo rispettare precise distanze, ottenne la tanto agognata licenza. E fin qui niente da dire, nulla da eccepire quando spuntò come un fungo un frigo per i gelati IDENTICO a quello dei vicini: Lamentolo nel Paese delle Ghiottonerie (di seconda mano), eh sì! Purtroppo il nostro eroe continuava a non possedere l’arte del fai-da-te. Gli anni passavano e Lamentolo lavorava e lavorava (e chi non lo vorrebbe Cavaliere del Lavoro?) ma come in tutte le favole ci deve essere un cattivo... o più di uno: i suoi vicini che da 30 (trenta) anni disturbano la sua attività (ma lui non era lì solo da venti? Boh, ci sarà un errore... o forse no...) e in più hanno un dehor!!! Lamentolo è l’unico povero disgraziato ad esserne sprovvisto da Ventimiglia a La Spezia. O così dice, sorvolando sul fatto che sistematicamente utilizza con tanto di fiorellini, cartelloni e listini lo spazio a lui prospiciente di proprietà dello Zio Buono, in passato passaggio pubblico per la spiaggia e un bel giorno, come per magia, chiuso, piastrellato e terrazzato. Ma nonostante questa svista (perché certamente di svista si tratta) per anni il nostro eroe (che non sa leccare, ma piange molto bene) si è rivolto a tutte le autorità possibili chiedendo, pregando, supplicando di porre rimedio a questa sciagurata ingiustizia. Finalmente dopo anni di saggi rifiuti e tante frustrazioni, avvicinandosi Aprile, nell’estate 2005 Lamentolo ha ottenuto ciò che voleva. Gli inquilini di Piazza della Libertà 1 gli hanno concesso il suo agognato dehor, un piccolo pezzo di verde pubblico altrimenti adatto solo ad accogliere deiezioni di cani e gatti o ad ospitare barboni. Certo, meglio metterci dei tavolini, che magicamente spesso si moltiplicano, allargandosi in lungo e in largo sulla passeggiata oltre ai limiti a lui concessi, scacciando non solo i barboni ma anche i turisti. Bellissimo! Bravo Lamentolo! Finalmente grazie a te una lettiera a cielo aperto può vivere otto ore di gloria al giorno! Nel tuo piccolo sei grande! Comunque morale della favola: MEGLIO FARE INVIDIA CHE COMPASSIONE!!! Marilena, Martina e Simone Bergese Perché lasciare le cose a metà? Come residente di Via Paolo Ferreri lasciatemi fare questo “mugugno” a cui, credo, farà eco anche quello dei miei vicini di casa…: Metà via (vicino alla ferrovia) è stata asfaltata ai primi di luglio e poi… abbandonata! Le righe che delimitano i parcheggi non esistono più, ma i divieti di sosta messi un anno fa sul lato destro sì. Allora mi domando: perché lasciare le cose a metà? Non era meglio aspettare la fine dei lavori (box auto) nell’area ex cinema e poi sistemare tutto per bene? Lo scompenso per questa negligenza è stato ed è notevole per tutti, residenti e turisti. Personalmente vorrei ringraziare, ma chi? Luisella Mulas Mitomodernismo Spett. L’Alassino Facciamo riferimento a “L’Angolo di Daniele La Corte”, pubblicato nel N. 9 del 19-092005, condivisibile in toto. Ci permettiamo però di segnalare il “MITOMODERNISMO” (Giuseppe Conte, Tomaso Kemeny, Stefano Zecchi) che pensiamo sia stata una manifestazione più importante del FESTIVAL DEL JAZZ, almeno per quanto riguarda la risonanza mediatica nazionale. Con simpatia. Marisa e Nino Brusco Sabato 15 Ottobre 2005 Rimme da noscia tèra San Screpin (Quadretto alassino) Uttubre vintiçinque, San Scrèpìn, fra i caregai u gh’è in aria affestairò: u nu se tucca lexina e scussò, ninte travaiu drentu au masaghin. Oggi a l’è a fèsta. A fèsta du mesté, u Santu de scarpette e di scarpui. Tütte in sci-u fögu paelle e pignattui. Cabanna a-a panza. Fastiddi sutta au pé! Per l’aria, che da stai a l’ha pèrsu tüttu, u riva in remesc-ciümme in ribattamme: tanti matetti chi han campau de lamme, i nu permetten che u giurnu seccie müttu. E ‘n te ‘na purcissciun, arribbattai, drentu a ste lamme i piccan ‘na cansun cu-u criu dell’innucènte pellandrun. ………………………………………. Forza au «Piccettu…dagghela ai careghai!!!» Santino Bruno Pezzuolo (Da “I Strassui de Pessö”) SAN CRISPINO (festa dei calzolai): Ottobre venticinque, San Crispino / fra i calzolai c’è aria di festa / non si tocca la lesina e il grembiule / niente lavoro nel laboratorio. // Oggi è festa, la festa del mestiere / il Santo delle scarpe e degli scarponi. / Tutti sul fuoco padelle e pignattoni. / Capanna alla pancia. / Via i fastidi. // Nell’aria che dell’estate tutto ha perso / giunge un rimeschio, un frastuono / tanti bambini che hanno raccolto delle latte / non permettono che il giorno sia muto. // E in una processione disordinata / con queste late ritmano una canzone / col grido dell’innocente pelandrone / Forza… Alla berlina i calzolai. Arte de vive in Liguria (Dialetto genovese) Arte de vive, o arte d’arrangiäse? Chi, comme in tutto o mondo, l’ommo o deve lottâ, däse dattorno, mesuäse ogni dì con problemi e neuve leve. A fortunn-a d’aveighe un paradiso da-i tempi de caverne finn-a a ancheu i liguri ghe l’han; son de l’avviso che i ciù tanti se o tëgnan stréito in cheu. Son un pö giösi, forse troppo attenti, vivan pe’ proprio conto e no son boin a regallâ a so taera e i sentimenti comme i napoliten co-e so cansoin. A gente chì, però, a l’è generosa; s’a peu, pe’ fâ do ben, quarcôsa a dà e se quell’ätra man a-a tëgne ascösa, l’è pe’ no mette in mostra cös’a fa. Antonio Canepa L’ARTE DI VIVERE IN LIGURIA: Arte di vivere o arte di arrangiarsi? / Qui, come in tutto il mondo, l’uomo deve / lottare, industriarsi, misurarsi / ogni giorno con problemi e nuove generazioni. // La fortuna d’avere un paradiso / dai tempi delle caverne, ai nostri giorni, / i liguri ce l’hanno, sono del parere / che i più se lo tengano stretto dentro il cuore. // Sono un poco gelosi, forse troppo attenti, / vivono per proprio conto e non sono capaci / di donare la loro terra ed i loro sentimenti / come fanno i napoletani con le loro canzoni. // La gente qui, però è generosa; / se può, per fare del bene, qualcosa dà / e se tiene nascosta l’altra mano / è per non mettere in mostra ciò che fa. Una nuova iniziativa di UTOPIA Dopo l’acquisto, di luglio, degli arredi per la casa di riposo laiguegliese, lunedì 12 settembre, l’appena nato Circolo di Studi Utopia ha organizzato una nuova cena di beneficenza: questa volta in favore dell’AVO di Alassio-Laigueglia. La serata, parte del Progetto Comunità Solidale, era intesa al fine di contribuire all’allestimento dello stand dell’AVO, in occasione dell’imminente Fiera di San Matteo ed alla realizzazione di una mostra fotografica che testimoniasse l’impegno dei volontari a favore del prossimo. Infatti tale progetto, in collaborazione con il Comune di Laigueglia, era finalizzato a concretizzare un protocollo d’intesa tra i gestori della Residenza P. Maglione ed i Volontari. Ospiti d’onore della serata, tenutasi alla “Cucina dei Pignuin”, ed a cui ha partecipato un centinaio di commensali, erano il Presidente della Commissione 5 «L'ALASSINO» Sanità della Regione Liguria, Antonino Miceli ed il vice Sindaco di Laigueglia, Gianni Mialich, con le rispettive consorti e la Presidente dell’AVO, Aureliana Leppori. Tra una portata e l’altra, al microfono, si sono susseguiti, con disinvoltura, tra battute ed applausi, vari convitati, ricordando l’importanza del volontariato nell’attuale società; tra questi, la “sempreverde” signora Anna Marino Celant che, con la passione e la simpatia che la caratterizzano, ha voluto ripercorrere la storia del solidarismo a Laigueglia. Conoscersi per costruire qualcosa insieme, lavorare per solidificare i rapporti tra le persone, promuovere iniziative, concretizzare insieme delle idee, discutere, sostenersi gli uni con gli altri, lottare per realizzare l’irrealizzabile: questo è il Circolo di Studi Utopia. Simona CASAGRANDE Intervento della figlia di ARRIGO FUGASSA Prof. Emilia Oronesu Fugassa A seguito dell’articolo “Alassio ha riscoperto l’Ammiraglio Nelson” a firma di Claudio Al manzi apparso su l’Alassino del 19 Settembre u.sc. desidero ricordare che l’episodio avvenuto il 26 Agosto 1795, a cui si fa riferimento, è descritto nella biografia di Nelson scritta da mio padre Arrigo Fugassa e pubblicata nel 1931 a cura della gloriosa casa editrice “Corbaccio”. Nel NELSON l’episodio viene così descritto: “Il 26 agosto bordeggiava…” (come riporta Carossino nel suo intervento). Nel ricordo di quanto ha scritto mio padre sono stata a suo tempo a Porthsmouth per visitare la HMS Victory a bordo della quale l’Ammiraglio Nelson perse la vita. Grata per l’attenzione. Emilia Oronesu Fugassa Rubrichetta mensile - Un ricordo per... BREVE PAUSA… PER FOTO Bergese (u Biellu) - ? - Agostino Vaccarezza – Nello Alaciatore – Bergese Giuseppe - ? - Mimmo Gaibisso – Bacicin Oliveti - ? - Attilio 8piastrellista) - ? - ? - E. Tardani (geom.) - Lanfredi Luigi – Morello Stefano – Angelo Baudoino. Lino Galleani (geom.) - Giuseppe Bugliolo – Cristiani Raul – Bartolomeo Nattero (impresario) – accosciati: Angelo Brusco – Giacomo Araldi – Carlo Cosso (u Caurin) Agostino Bugliolo – Italo- Bergese (u Negrettu) – Siri Nicola – Attilio Camilletti – Lino Profumo – Antonio (falegname). Emanuele Brusco . Armido. “ALASSIO DICE GRAZIE A NELSON” Per quale favore la città di Alassio dovrebbe sentirsi obbligata a coltivare con gratitudine la memoria di Nelson? Sembra per una lettera scritta di suo pugno. Di una lettera, di una missiva, se ne può fare l’uso che si crede. Può essa asserire una verità oppure una menzogna. Può essere autentica oppure apòcrifa, o semplicemente il trastullo di un maniaco. Ad ogni buon conto, lettera vera o falsa che sia, i fatti ebbero tutt’altro svolgimento. Il libro su Nelson dell’alassino Prof. Arrigo Fugassa Lo comprova il libro dell’alassino Prof. Arrigo Fugassa, un poderoso volume su Nelson, apparso nell’allora prestigiosa collana storica dell’Editore Corbaccio (Milano 1931). «Un libro che venne a colmare una lacuna, in quanto fino allora nessuno aveva in Italia raccontato la vita del vincitore di Trafalgar, e Fugassa la raccontò con somma abilità: mantenendosi, cioè, imparzialmente storico, documentandosi con una ricca bibliografia e, nel contempo, scrivendo bene, da artista, da appassionato uomo di guerra e di mare» (da In memoria di Arrigo Fugassa, a firma di Umberto V. Cavassa, sul Telegrafo del 26/05/1940). L’importanza storica della pubblicazione veniva ripresa da Giannetto Beniscelli, nella conferenza tenuta nella Sala Hanbury, la sera del 3 maggio 1991. Lo scontro navale anglofrancese del 12-14 marzo 1795 al largo di Alassio Capitolo VII: «Sulle Riviere di Provenza e di Liguria». Annota il Fugassa: «Gli Inglesi escono, sfilano verso la Liguria: il frastagliato profilo dei monti che balzano subito dietro la spiaggia, nelle cui anse i paesi chiari si adunano come in rifugi sereni, appare agli occhi dei naviganti e s’intaglia nel cielo a ombre e luci di marzo. Nelson è sempre sul suo potente ma svelto Agamennon... Il giorno dodici, circa all’altezza di Alassio, ecco la squadra francese. Finalmente! Hotham (l’ammiraglio comandante) aveva il cuore sospeso: temeva che il nemico, informato della sua assenza e riso- luto a profittarne, fosse già sulle coste della Corsica a scaricare uomini e armi. Invece ora l’aveva dinanzi. La Corsica non era attaccata. Poteva lui, Hotham, attaccare l’avversario che meditava di privarlo della sua base». Segue tutto il racconto dell’avvicendarsi della battaglia navale, combattuta nel tratto di mare tra la Gallinaria e la rada di Alassio nei giorni 12, 13, 14 marzo 1795. Sbaragliata la flotta francese, i battelli superstiti, malconci, presero il largo verso la Francia. Prosegue il Fugassa: «Nelson s’attende come conseguenza logica l’ordine di inseguimento. Ma a riva del Britannia non appare alcun segnale di questo genere. Impaziente, il capitano dell’Agamennon salta in un battello e si fa portare sull’ammiraglia: l’ha giusto di poppa... si presenta a Hotham, gli chiede gli ordini che desidera: si possono lasciar le fregate a guardia dei vascelli disalberati e di quelli conquistati; con gli altri, tuttora validi, incalzare invece i fuggenti. Flemmatico, il superiore dice di no» . L’incursione di Nelson nella rada di Alassio il 26 agosto «Nelson frattanto era stato nominato, per espresso desiderio del Re Giorgio III, a uno dei posti vacanti nei quattro Colonelcies of Marines e, con le buone rendite della nuova carica, si vedeva finalmente fuor di strettezza. In verità aveva sperato d’avvantaggiarsi anche lui delle ricompense per la battaglia del 1° giugno dell’anno innanzi e d’esser fatto contrammiraglio: ma le promozioni si fermarono sette posti davanti al suo». «Il 26 agosto bordeggiava con tutta la sua divisione in vista dell’isola Gallinaria, una groppa fulva tondeggiante sul raso crespo e verdazzurro del mare, con un bianco palazzotto in cima e una bassa torre fiancuta L’aveva visto altre volte, Nelson, quel monte di scogli dallo strano profilo, e aveva udito, dai masters più anziani, le storie che vi si riferivano, dì santi riparatisi là dalla furia d’improvvise procelle, di papi pellegrini, di un monastero dì monaci che dì lassù aveva esercitato sulle fiere popolazioni della costa apostolato religioso e potestà anche civile. La guardava dal ponte dell’Agamennon, essa e il panorama circostante: di faccia a quella, verso ponente, sporgeva la mole gigantesca di Capo Mele, punto di riferimento di capitale importanza per il cabotaggio; dietro, una vasta cerchia d’alture: su una, un santuario, che pareva un’offerta della terra al cielo». «Con l’accostata gli si parò innanzi, incantevole, la baia di Alassio: una schiera di casette chiare intente a mirarsi nello specchio ceruleo, tra ciuffi rigogliosi di vegetazione, e più in là, nell’ ansa di Capo Mele, altre poche casupole: Laigueglia. Nelson scorreva col cannocchiale l’insenatura. A un tratto fece un movimento più vivo, guardò più attentamente. Si vedevano dei legni all’ancora, vicino alla spiaggia. Il capitano inglese vi riconobbe un piccolo convoglio nemico. Subito fece poggiare la squadra». «Eccoli i francesi, già scompigliati dalla sua apparizione: undici navigli: s’erano messi dentro più che avevano potuto, quasi a ridosso di un bel molo di pietroni ignudi, in fondo al quale s’ergeva, con l’aria di proteggerlo, un forte cinereo (il bastione). Sui bordi e sul molo andirivieni di uomini; gente anche ai balconi, capannelli sulla spiaggia». «Nelson venne giù col vento fresco che s’era levato a secondarlo e fece parlare il suo più sicuro interprete: il cannone. Poche parole! La preda fu ghermita dopo breve contrasto: due brigantini armati, due galee, armate anch’ esse, e cinque altri bastimenti carichi di munizioni e di viveri dovettero ammainare bandiera; due altri navigli, che tentavano di scapolarsela, furono colti dalla fiancata dell’ Agamennon e naufragarono. Un magnifico colpo; e Nelson non aveva perduto un uomo». «Da quelle parti qualcuno dei più vecchi marinai mostra tuttora di ricordarsi di Nelson. Ii nome formidabile del capita- no inglese, corridore di quelle belle rade a caccia dei francesi - che gli uomini della costa, angariati, odiavano certo quanto lui, ma non potevano ugualmente combattere - s’è tramandato di padre in figlio, fino alla nostra generazione» . Dopo il racconto veritiero di quanto occorse il giorno 26 agosto del 1795, il sottoscritto ed ogni buon alassino non si sentono affatto in dovere di dire: «Grazie, Nelson, per avere salvato Alassio». Morale della favola: per la storia in special modo, le cautele non sono mai troppe! Antonio Carossino Consegnata la prima urna “a domicilio” È stata consegnata alla vedova l’urna contenente le ceneri del marito, la prima in Alassio. Nessuna eccezione al regolamento, anzi la prima applicazione di questa integrazione approvata dal Consiglio Comunale alassino nel giugno scorso. “Art. 94 bis – Affidamento e custodia urne cinerarie ai familiari”. Le urne cinerarie, a richiesta possono essere affidate ai familiari che ne fanno richiesta, secondo le modalità di legge. «Si tratta di un gesto di umanità che vuole andare incontro alle famiglie ai loro sentimenti – (dichiarano il Sindaco Marco Melgrati e l’Assessore alle Aree Cimiteriali Fabrizio Calò) – e alle loro esigenze in un momento di particolare sofferenza. Un atto dovuto. E la commozione della Signora ci ha confermato di aver operato al meglio». M.R. ERRATA CORRIGE A pagina 4 dell’Alassino di settembre u.s., la firma sotto l’articolo “È scappato uno scatto” è da intendersi di Maurizio Schivo anziché Giuseppe Schivo. 6 «L'ALASSINO» Sabato 15 Ottobre 2005 Le Biscette conquistano Pietra Un’Alassina campionessa Centro storico alassino del mondo! “Percorso Goloso nel centro storico & Gara di Arte Dolciaria”: questo è il sottotitolo della manifestazione svoltasi il 17 e 18 settembre 2005 a Pietra Ligure, chiamata “Dolcissima Pietra”. Poiché si tratta di una esposizione e vendita di prodotti dolciari provenienti da tutte le regioni italiane, certamente la Liguria non si è fatta da parte. ralmente a ruba! Infatti chi, passando nei pressi della centralissima piazza S. Nicolò, poteva resistere al loro profumo e aspetto? Un successo, a dir poco, strepitoso, proseguito anche nel giorno successivo, nonostante il tempo inclemente. I ringraziamenti vanno in primo luogo alle donne di Solva che Così tra le degustazioni di vini e di miele, le gare di pasticceria e i convegni, c’erano anche le famose “biscette”, dolce caratteristico solvese. La Società di Mutuo Soccorso di Solva, appena ricevuto l’invito, ha informato i propri soci, che si sono subito messi all’opera. Di fatto il 17 Settembre alle 16, parecchi soci insieme alle donne solvesi, allestito il laboratorio di degustazione, erano pronti a presentare le mitiche biscette. È stata illustrata anche la storia delle “biscette” e la loro antica tradizione, quindi si è dato avvio alla degustazione. Il nostro dolce è andato lette- con la loro abilità culinaria e la loro amorevole dedizione hanno reso le biscette ancora più speciali e aumentato il loro successo. Un grazie particolare anche ai soci della SOAMS che hanno partecipato mettendo a disposizione il loro tempo e la loro opera. Ci sono pervenuti i complimenti dell’Organizzazione, che ci ha proposto analoghe manifestazioni in altre località. Sicuramente non ci tireremo indietro, dati i successi riscossi sinora. Se organizzassero un concorso per Miss dolce, chissà, magari le biscette diventerebbero le reginette d’Italia. C.D. SOAMS Bianca Revello, che si definisce Alassina d.o.c. (nata ad Alassio nel 1975), è Campionessa mondiale femminile di tiro al piattello, avendo battuto tutti gli avversari nei giorni 23 e 24 settembe u.sc. a Hirtenberg (Austria). Ha iniziato a Campochiesa e con passione, tempo e… denaro ha raggiunto mete e traguardi impensabili. Lo scorso anno fu terza agli Europei e terza nella Coppa del mondo individuale e a squadre e seconda a squadre negli Europei. Quest’anno ha vinto con 190/200 e, tanto per dare una prova tangibile della sua capacità, rileviamo che dal 1998 ad oggi ha ottenuto, in ogni parte d’Europa, fra i primi posti (dal 1° al 3°, al 4°) oltre 35 piazzamenti (fra cui 15 vittorie). Attualmente gareggia per il “Tiro a volo Asti”. L’azienda Beretta Armi le ha affidato il compito di seguire gare ed eventi e di predisporre armi speciali per atleti e contratti sportivi. Alla neo campionessa tutte le nostre felicitazioni e l’augurio di un luminosissimo proseguimento in questa attività (che fu anche del padre, ex ufficiale dell’arma dei Carabinieri). Ogni commento è superfluo… e non sono gli unici. t.s. Centro a difesa dei bambini non ancora nati UN PREMIO MERITATO Abbiamo appreso (con grande gioia da parte di molti Alassini) che l’opera “Il mio grillo parlante” del Dott. Raoul Mariani (minalassino) ha ottenuto la “menzione speciale” dell’Associazione “IL GIUGNO OMLUS” di Brugherio e che nella IX Edizione del Concorso è stata premiata la sua poesia “Autunno” che riportiamo in calce con le nostre felicitazioni per la vivezza delle immagini e per la profondità dei sentimenti espressi. AUTUNNO A ottobre riprenderanno i CORSI SUBACQUEI organizzati dalla scuola sub del C.N.A.M. Alassio Per informazioni: Circolo Nautico al mare di Alassio Porto Luca Ferrari - 17021 Alassio (SV) Tel.: 0182 642516; Fax: 0182 640840; E-mail: [email protected] Orario Segreteria: dal Lunedì al Sabato ore 8.30 - 12.30 Cadono le foglie stanche, Guardano i tronchi lo strame. Non brusio di boschi, né cantar di uccelli. Un corvo su un ramo appassito. Un mite sorriso di sfioritura d’ogni cosa… Stendardi di nebbia velano tramonti e orizzonti e i passi ovattati in ascolto del tempo… Ora è autunno. In un momento di roventi polemiche sia a livello internazionale, che locale, riguardo alle varie tematiche collegate sia alla procreazione assistita che all’interruzione di gravidanza, interviene ora attivamente, ad Albenga e nel suo comprensorio, il Centro Aiuto per la vita Ingauno. Si tratta di una associazione promossa dalla Caritas diocesana che svolge attività di prevenzione dell’aborto volontario. «Svolgiamo – dicono gli operatori – un servizio di consulenza a donne in gravidanza entro il terzo mese, ed un servizio di sostegno, per quelle oltre il terzo mese. Vogliamo aiutare la famiglia ed evitare che venga lasciata sola nei momenti di difficoltà a volte di fronte ad una maternità difficile ed imprevista». In pratica il centro ingauno for- nisce servizio di guardaroba, accessori (pannolini, biberon, carrozzine etc.), latte (ove è necessario l’allattamento artificiale, secondo le prescrizioni dei medici specialisti) e medico (una equipe di pediatria e ginecologia è sempre a disposizione di chi si rivolge al centro). All’associazione aderiscono decine di volontari che lavorano per un unico obiettivo: la promozione della vita. Il direttivo del C.A.V.I. è composto da Eraldo Ciangherotti (presidente), Ginetto Perrone (vice), Ilaria Sartori (segretaria), e dai consiglieri Alessandro Cibien, Rosanna Puppo e Valeria Ciangherotti. Il centro è aperto il martedì (dalle 11 alle 13) ed il venerdì (dalle 17 alle 19) in via Cavour, 2. C. A. DAI PUGNI… AI BACI Nando Oliva… da pugile (molto promettente) ai “Baci di Alassio” come esperto pasticciere. Una carriera… speciale! Bravissimo. Sabato 15 Ottobre 2005 7 «L'ALASSINO» ESTATE MARE: UNA VITA L’Alassio-Don Bosco ’96 IN GIOCO inizia dal “ritiro” a Garessio “È tempo di... Estate Mare”. È stato il primo segnale d’accoglienza varcando il cancellone dell’”Oratorio Maria Ausiliatrice” di Alassio. Perché, anche quest’anno, inevitabilmente, siamo stati travolti dal nostro grande evento estivo: l’Estate Mare. Molte sono le novità della stagione, prima tra tutte il prolungamento, sicuramente sostanzioso, della nostra attività balneare iniziato il 14 giugno e ter- Mare. Insieme a Tommy, il nostro protagonista, abbiamo vissuto avventure mozzafiato e innumerevoli colpi di scena. Con lui e con tutti i suoi amici, i componenti della squadra imprigionata in una particolare fotografia, abbiamo imparato a giocare al Mega-play. Ma… cos’è il Mega-play? È un gioco, ma non uno qualunque, è il gioco della vita, che affrontato con lealtà e fede ci può aiu- Sono tornati, sono pronti per un anno calcistico, sono sempre loro, gli ormai “noti” ragazzi del ’96, hanno solo un nuovo nome che li unisce “Alassio-Don Bosco”. Da protagonisti li abbiamo salutati lo scorso anno e loro per sperare di esserlo nuovamente hanno affrontato con impegno la loro prima esperienza formativa lontani da casa, “il ritiro”. go (dalle passeggiate nei boschi alla pesca alle trote…) a ore di preparazione fisica. Quando sono tornati il loro bagaglio era più pesante: conteneva l’acquisizione di sicurezza, la crescita interiore che una simile esperienza regala. Forse hanno dimenticato di lavarsi i denti, forse hanno confuso le loro magliette o le loro calze, sicuramente hanno mangiato le me- In piedi: Zenari (allenatore), Odasso, Fini, Vaccarezza, Tardito, Bogliolo, Zenarie. Accosciati: Miazza, Abba, Durante, Martino, Di Carlo, Calcagno. È assente Pampararo. minato il 27 di agosto. Un’iniziativa supportata energicamente da un inedito gruppo animatori che si è rivelato prontamente affiatato. Ammirevole il lavoro dei nuovi giovanissimi arrivati, da subito inseriti nei ritmi, nelle tematiche e nelle modalità della nostra attività. Insomma, un team volenteroso, disposto a migliorarsi, a mettersi in gioco e a sviluppare le qualità necessarie affinché il tare a crescere personalmente e come gruppo. I protagonisti del Mega-play si sono confrontati con la propria vita e ci hanno invitati ad imitarli. Abbiamo capito che tutti noi, se lo vogliamo, possiamo appartenere al grande gruppo che è la nostra città e/o la Chiesa e avere un ruolo importante di collaborazione, ognuno con le proprie caratteristiche, sia positive che negative, può farne Con gli zaini pieni di seri progetti, ma che sprigionavano anche la voglia di avventure goliardiche, guidati dal loro mister Sergio Zenari e dalla moglie Rosella, hanno vivacizzato per una settimana il paese di Garessio. Molto dirompenti i loro propositi… ma sapientemente contenuti dall’esperienza di Zenari che ha saputo dare loro le giuste direttive alternando ore di sva- rendine sotto le lenzuola, ma quel che più conta è che hanno vissuto insieme per una settimana, superando le comprensibili paure e imparando a rispettare le regole che la vita in comune comporta. Ma tornare significa ricominciare un nuovo anno di gioco, di sport e di divertimento. E allora come si dice in questi casi? In bocca al lupo ragazzi! MOSTRE D’ARTE (a cura di Carlo Bertolino) SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) Umberto Zullo ha esposto la prima quindicina di settembre. Napoletano di nascita è torinese di adozione e, in pittura, autodidatta. Il suo amore per la Natura lo porta a dipingere fiori, campi fioriti, pini piegati dal vento, ma soprattutto marine, anche in virtù della sua frequentazione della Riviera ligure dove trascorre le vacanze: Alassio, Cervo, Laigueglia, a volte viste in piccoli scorci con pescatori e barche in secca. Ha scritto di lui il critico Francesco Esposito: «…Preferisce il tema del “paesaggio” e la natura, che definisce “madre e maestra”, è la leva che anima la sua tavolozza. I colori vivaci esaltano la bellezza paesaggistica dell’amato Piemonte, della bella Liguria e di altre regioni, ed è proprio il soggettivo gusto estetico che dà vigore alla realizzazione di dipinti interessanti che godono il consenso di critica e di pubblico. Le opere di Zullo non hanno bisogno di chiave di lettura: il neo-figurativo che predilige esprime il vero ed il bello alla luce dello slancio interiore». Giorgio Vignolo ha concluso la stagione delle mostre estive alla “Carletti”. Genovese, ha frequentato l’Istituto d’Arte Maragliano e si è perfezionato durante un suo breve soggiorno in Cile. La sua è una pittura direi di movimento, lo si vede bene nei suoi cavalli scalpitanti o in corsa, nelle sue marine col mare quasi sempre burrascoso, nel suo veliero che fende imperiosamente le onde, nei boschi, nei ruscelli che gorgogliano impetuosi; anche le figure apparentemente statiche sembra vogliano divincolarsi dalla tela. Solo qual- che paesaggio e qualche marina al tramonto appaiono più tranquille. In mostra non manca Alassio con l’isola Gallinara. Amedeo Corio, direttore del Museo Leone di Vercelli così scrive di Vignolo: «Nelle sue tele si esprimono contemporaneamente abbandono e fermezza, disponibilità e impegno. Di qui l’equilibrio compositivo e la giustezza del colore che, più sommesso nei ritratti e nelle nature morte, si accende di timbri più squillanti e perfino gioiosi nelle sue marine e nelle sue onde increspate…». Teo PREMI FEDELTÀ 25 AGOSTO 2005 nostro oratorio possa diventare un luogo di serenità per tutti. I 75 ragazzi seguiti dagli animatori si sono alternati, sia in spiaggia che all’oratorio, in momenti di gioco spontaneo e organizzato, compiti delle vacanze, tornei, in attività nei fantastici laboratori: pirografia, artistico creativo, bigiotteria, danza Hip-Pop, teatro… Mega-play” è il titolo della storia che ci ha accompagnati per questi due mesi di Estate parte ed iniziare a vivere nel nome della propria fede l’accoglienza verso tutti, il valore della convivenza pacifica e perché no, il perdono. Laura Ciravega Animatrice Si sono inoltre alternati nella nostra struttura alassina una trentina di bambini della nostra scuola dell’infanzia con le rispettive maestre e 230 ragazzi/e della ditta Miroglio di Alba CN con le rispettive educatrici/tori e collaboratori. Frutti d’Autunno Fiocchi Azzurri e… Dott. Alessandro Sartore. Pigato di… S. Bernardo Il giorno 25 settembre 2005, per la gioia della mamma Enrica e del papà Alessandro Poggio, è nato all’Ospedale San Paolo di Savona TOMMASO. A questa felicità partecipano i nonni Cecilia e Giacomo Poggio; Carla e Gianni Ardissone, nostro Socio e Presidente della SOAMS di Solva, i bisnonni Ebe e Pino, unitamente allo zio Andrea. Al piccolo Tommaso e famigliari tutti, l’Associazione Vecchia Alassio porge le più sentite congratulazioni. ••• Il giorno 29 settembre u.s. a Pietra Ligure è nato MATTEO FRANCESCO MARIA CHICCA Lo annunciano con gioia il fratellino Lorenzo, la mamma Rosanna, il papà Giuseppe, i nonni Graziella Masoero, Angela e Mario Chicca. I famigliari ringraziano sentitamente il Dottor Carlo Vallega per la professionalità e la gentilezza. Da parte dell’AVA i più sinceri auguri di ogni bene. …fiocchi Rosa Fiocco rosa smagliante in casa Cardone! È nata FRANCESCA. Lo annunciano mamma Stefania e papà Filippo con i nonni Iole e Remo, Lucia e Vincenzo Melita. Felicitazioni vivissime anche dall’A.V.A.! ••• Dott. Simone Foggini. Michela e Benedetta Iebole sono liete di annunciare che il giorno 20 settembre u.sc. è nata ALESSANDRA per la felicità di mamma Raffaella e papà Mimmo, una nuova gioia per la bisnonna Rina Maggi e per i nonni Gabriella e Gianni, Pina e Gianfranco. Tantissimi auguri anche dall’AVA. 8 «L'ALASSINO» Sabato 15 Ottobre 2005 INCONTRI CON L’AUTORE “BIANCO SU BIANCO” Enzo Marsili: “Wild Onion” Ed. Greco&Greco Ricami di un atelier genovese dell’Ottocento Il prof. Enzo Marsili, nato a Vercelli e alassino d’adozione, è un eminente chirurgo che per vari anni ha esercitato la sua professione nel nostro circondario, dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti; ora non esercita più e si dedica ai suoi “hobby” preferiti: la pittura e la scrittura. Questo suo romanzo è stato presentato dal prof. Franco Gallea nell’auditorium della Biblioteca civica il 23 settembre scorso. Vi si narra la vicenda di un giovane medico veneto che torna negli Stati Uniti (anni ’50 del ’900), dopo un periodo di approfondimento della sua professione, questa volta deciso a rimanervi. Ma la realtà è alquanto diversa da quella prevista. Comincia in un ospedale di Chicago dove in un primo momento la vita professionale sembra soddisfacente. Quella sentimentale un po’ meno, a causa della ritrosia di Merle, la ragazza della quale si è innamorato. Si rifà con Angela, più accondiscendente, ma il suo chiodo fisso rimane Merle. Il rapporto non sempre idilliaco con i suoi colleghi lo spinge a trasferirsi a Seattle (Nord-Ovest) dove sembra che le prospettive siano migliori, ha una relazione con Pauline, che soddisfa i suoi sensi ma non il suo sentimentalismo. Anche Seattle lo delude, torna a Chicago, o meglio in un suo sobborgo, Highwood. Cerca disperatamente Merle, non riesce a trovarla per lungo tempo e si consola con Gail. Il finale del libro è abbastanza prevedibile per quanto riguarda la professione, ma non per l’amore. Il libro è avvincente, ben scritto, ci fa conoscere il mondo ospedaliero “dietro le quinte”, la supponenza con la quale sono visti gli italiani negli Stati Uniti; l’ambiente ospedaliero americano un po’ bigotto, dove l’ambizione prevale sull’etica e il problema principale è far quadrare i conti. Esemplare al riguardo lo sfogo di pagina 121: “La vita di un medico non è affatto quella che si crede, una lotta eroica contro le malattie e la morte: è una lotta contro le cretinate, contro l’assillo dei nevrotici e le chiamate importune”. Il linguaggio è franco, spesso intriso di ironia (ci sono due parole dialettali liguri: “manegge” e il nomignolo “Resenoso”). I tratti somatici dei personaggi sono minuziosamente descritti, leggendo sembra di vederli. Così come il paesaggio e l’avvicendarsi delle stagioni: Chicago con inverni freddissimi ed estati calde, Seattle dal clima mite ma piovoso. Ci sono espressioni gergali ben chiarite con note a piè di pagina. In occasione della presentazione del libro nella caffetteria della Biblioteca sono stati esposti alcuni significativi dipinti del prof. Marsili: paesaggi e, molto espressivi, un autoritratto e una donna con bambina. C.B. Conferenze del “Centro Pannunzio” Francesco Forte - Ugo Ronfani - Pierfranco Quaglieni: “No al terrorismo. Dopo New York, Madrid, Londra, Sharm el Sheik. Cosa fare?” L’anniversario dell’attentato alle Torri gemelle di New York è stato ricordato ad Alassio il 10 settembre scorso con una conferenza nella quale hanno parlato personalità di grande prestigio. La dottoressa Anna Ricotti, dirigente del Centro Pannunzio ha iniziato dicendo che ricorre il quarto anniversario della tragedia, ancora viva oggi e purtroppo il terrorismo continua con le sue vittime. Quindi presenta gli oratori: il senatore Francesco Forte, già ospite di questi incontri, economista e docente universitario; il dottor Ugo Ronfani, giornalista, già direttore de “Il Giorno”, autore di saggi, romanzi e testi teatrali, conosciuto anche all’estero; il professor Pierfranco Quaglieni, docente, storico, giornalista, presidente del “Centro Pannunzio”, ormai familiare ai frequentatori di queste conferenze. Ecco un breve sunto degli interventi. Pierfranco Quaglieni: «L’attentato si può considerare come l’inizio di una guerra. L’Islam ha avuto un cambiamento radicale: l’identificazione fra religione e stato. La cultura occidentale da molti anni ne ha sancito la separazione, mentre nella visione islamica ciò è improponibile, come la vera democrazia. La politica dell’accoglienza ha consentito l’ingresso di potenziali terroristi ora sparsi per tutta l’Italia. In un recente passato c’è stata una cultura accondiscendente col terrorismo interno, oggi siamo costretti a convivere con quello internazionale. Da liberale ritengo bene supremo la libertà, ma devo ammettere qualche limitazione per l’incolumità della nostra vita e della nostra cultura». Francesco Forte: «La politica di Bush dopo l’attentato di portare la guerra in Irak, ha creato due fronti: quello interno a quel Paese e quello sparso in tutto l’Occidente. Il terrorismo delle Brigate rosse era mirato alla persona, quello islamico colpisce a caso uccidendo quante più persone possibile. Cercano di vendicare le “colpe storiche”: la Spagna per il massacro degli Arabi, la Gran Bretagna per il colonialismo, gli Stati Uniti per lo sfruttamento delle fonti petrolifere. L’Italia non ha di queste colpe storiche, naturalmente ciò non ci preserva completamente dal terrorismo. Occorre sorvegliare e non cadere nell’errore di altre nazioni del conclamato razzismo». Ugo Ronfani: «Noi Italiani possiamo essere un elemento di distensione. L’11 settembre non è stata solo l’America ad essere colpita, ma tutto il mondo. Il dibattito oltre che politico-militare deve essere culturale e filosofico. Quando assistetti alla trasmissione dell’attentato ebbi un momento di incredulità: l’orrore offusca il cervello; c’è voluto del tempo per elaborare il fatto, e non è ancora finito. Il terrorismo non guarda il ritorno alla normalità: è un bene che si espellino i fautori del fondamentalismo e della violenza, senza cadere nella discriminazione totale. Da giornalista devo dire che l’amplificazione mediatica del terrorismo deve essere limitata, bisogna mostrare la luce della speranza e parlare di più dei dibattiti dei mussulmani moderati. Dobbiamo ricordarci che siamo stati emigranti, dell’apporto economico degli immigrati, ma anche della necessità di una seria regolamentazione». C.B. Ritorna ad Alassio “A tutto schermo” Riprenderà ad ottobre il tradizionale appuntamento di “A tutto schermo” la rassegna di cinema d’autore che da alcuni anni viene proposta dal regista alassino Beppe Rizzo in collaborazione con l’assessorato al turismo, il Cinema Ritz e la Federazione nazionale dei Cineclub. I primi quattro appuntamenti in programma saranno “Un tocco di zenzero” di Tassos Boulmetis (il 6 ottobre) con George Corraface, Tassos Bandis. Un film di coproduzione greco-turca del 2003 (durata 108’); “Quando sei nato non puoi più nasconderti” di Marco Tullio Giordana (13/10) con Matteo Gadola, Michela Cescon (Italia 2005 115’); “La piccola Lola” di Bertrand Tavernier (20/10) con Isabelle Carré, Jacques Gamblin (Francia 2004 128’) e “La caduta” di Oliver Hirschbiegel (27/10) con Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara (Germania 2004 150’). «Anche quest’anno – dice Rizzo – cercherò di preparare una programmazione che possa seguire sia il criterio della qualità delle opere che quello del rispetto del gusto del pubblico, che è sempre molto eterogeneo». Rizzo ci ha anche dato qualche numero relativo alla passata stagione: «Dal 7 ottobre 2004 al 30 giugno 2005 sono stati programmati 35 film di cui: 13 di produzione italiana, 4 statunitense, 4 francese, 2 inglese, 2 spagnola, 10 di altre coproduzioni varie. Tra i registi italiani erano presenti Rubini, Amelio, Mazzacurati, Piccioni, Sorrentino, Oldoini, Faenza, Ozpetek, Pupi Avati. I generi più rappresentati sono stati quello drammatico (13 film) e la commedia (10 film)». C’è però un dato negativo: «Complessivamente gli spettatori sono stati 4.044 – continua il regista alassino – un numero nettamente inferiore a quello registrato l’anno precedente quando furono 6.295». Ma Rizzo resta comunque ottimista circa il futuro del cinema d’essai: «Malgrado il dato negativo – aggiunge Rizzo – possiamo comunque essere alquanto soddisfatti se pensiamo che c’è stato un calo generale in Liguria e in tutta Italia e che il Cinema Ritz di Alassio ha avuto presenze superiori alla media registrata in tutte le sale della regione. Restiamo, quindi, fiduciosi per la prossima edizione della nostra rassegna nella quale ho cercato – conclude Rizzo – di dare voce non solo agli amanti dei grandi registi impegnati, ma anche a coloro che preferiscono i film d’amore o le commedie. Chi da anni segue le nostre rassegne sa che cerchiamo sempre di toccare vari generi e di dare in questo modo l’opportunità di vedere film di qualità che hanno avuto particolare rilevanza nella stagione». Claudio Almanzi Mostra a Palazzo Ducale di Genova (18-25 settembre 2005) Organizzata dal Comune di Alassio, una mostra, rara per l’oggetto, a Palazzo Ducale di Genova, nei locali “Liguria Spazio Aperto” della Fondazione Regionale Cristoforo Colombo. È stata esposta una collezione di stoffa ricamata “bianco su bianco”, pervenuta per eredità all’avvocato savonese Giuseppe Buscaglia, esperto di cose d’arte (in particolare ceramiche), come la consorte signora Carla Franzia lei esperta in stampe originali, che ha già collaborato col Comune di Alassio per l’allestimento di altre mostre. In questa ha esposto i lavori della ricamatrice sampierdarenese Maria Oneto Noli (1823-1855), rimasti nel suo atelier alla cessazione dell’attività. Fuori della collezione faceva bella mostra di sé, su manichino, uno stupendo abito femminile in seta verde con ricami e frange lavorate a macramè, appartenente alle genovesi Civiche Collezioni Tessili di palazzo Bianco. All’inaugurazione, l’otto settembre scorso, la presentatrice signora Elisabetta Mandraccio premette che è una mostra “unica”; il primo studio della collezione, rimasta per molti anni in un ri- postiglio, si deve a Magda Tassinari, esperta del settore; è un documento storico. Ha preso poi la parola il Presidente della “Fondazione Colombo” dott. Mario Bozzi, affermando che è prioritaria la collaborazione con i Comuni liguri e che per Alassio è un’esperienza che continua. (Il Comune aveva organizzato per Genova Capitale Europea della Cultura la mostra “La route de Gênes”). L’assessore al Turismo della Regione Liguria dott. Margherita Bozzano evidenzia l’importanza del turismo culturale: il nostro patrimonio non è ancora sfruttato pienamente. Concetto ribadito dall’assessore alla Cultura del Comune di Alassio dott. Monica Zioni: Alassio vuole offrire agli ospiti motivazioni culturali. Ed è la volta dell’oratore ufficiale, il professor Paolo Peri, toscano, docente di Storia del Costume all’Università di Lecce, esperto in tessuti, ecco un breve sunto del suo intervento. «Sono manufatti splendidi, questi esposti, eseguiti in breve tempo. A metà ‘800 Parigi è la capitale della moda, ma in Italia ci sono molti artigiani che lavorano in questo campo, il ricamo veniva eseguito in tutte le regioni. Il “bianco su bianco” è un ricamo in rilievo, molto visibile. Nell’800 sale la borghesia che cerca di emulare la nobiltà. Nella moda maschile prevale il nero o il grigio, i colori sono riservati alle donne e la biancheria delle donne è abbondante e molto lavorata, anche se nascosta. Parigi detta legge con atelier che confezionano abiti, biancheria e busti (Descrive minutamente i busti e i loro nefasti effetti sui corpi femminili, nonché mutande e sottogonne). In Italia il ricamo si diffonde in tutte le città e qui a Sampierdarena, polo industriale, è assai sviluppato, erede di una tradizione genovese che risale al 1100. Le ricamatrici cominciavano da bambine, a volte dai 4 ai 6 anni, specialmente per i fazzoletti. Oggi la moda è “stracciona”, di pessimo gusto, esibisce seni, ombelichi, fondo schiena e le fettucce dei tanga; i loro fautori dovrebbero visitare questa mostra per rifarsi gli occhi». Per l’occasione è stato pubblicato a cura del Comune di Alassio un bellissimo catalogo con riprodotti molti dei capi esposti e con i testi esplicativi di Magda Tassinari. Carlo Bertolino OLTRE LO SPAZIO… Secondo convegno nazionale di astrofisica “Città di Alassio” Organizzato dalla giornalista Simonetta Vandone con suo figlio Niccolò Podestà, coordinato da Paolo Allara, il 25 e il 26 settembre scorso, si è svolto questo importante convegno che ha ripetuto il successo dell’anno scorso. Hanno parlato eminenti specialisti in questo campo, privilegiando il centenario della “Teoria della relatività” di Albert Einstein. Domenica 25 ha iniziato la professoressa Barbara Gallavotti, laureata in Biologia, che ha collaborato con Alberto Angela per la trasmissione su Einstein. Il tema del suo discorso era “Einstein e l’uomo”, e lei ne ha tracciato la biografia: la sua vita, in Germania, Svizzera, Stati Uniti, le sue scoperte, ha detto che è diventato “l’icona dello scienziato”. “Il Dio di Einstein” è stato il tema del professor George Coyne, americano, gesuita, astronomo e filosofo, direttore della Specola vaticana, qui già presente l’anno scorso: «L’interpretazione del Dio di Einstein si confronta col Dio di Coyne. Ritengo che l’esistenza di Dio sia compatibile con la scienza, Dio se esiste trascende l’universo. Ma di Einstein ci sono poche delle sue idee intime. Diceva che “la politica è per un giorno, un’equazione per l’eternità”. Soleva dire che “Dio non gioca a dadi”, cioè che esiste fuori dal mondo. Citava Dio così spesso che non si può pensare che non gli interessasse per niente». Il professor Franco Pacini, titolare di numerosi incarichi anche internazionale e direttore dell’osservatorio Astrofisico di Arcetri, anch’egli presente lo scorso anno, ha parlato di “Einstein e l’universo”. «L’astronomia nell’ultimo secolo ha vissuto un periodo di progresso eccezionale, anche grazie al perfezionamento degli strumenti. Molti problemi astrofisici oggi richiedono le teorie di Einstein, fra le principali la fusione nucleare dell’idrogeno che produce l’energia solare e i “buchi neri” che sono conseguenza della teoria della relatività». “Astrobiologia: le frontiere della vita” è il libro che l’autore professor Giuseppe Galletta ha presentato e ne ha illustrato l’argomento. «L’astrobiologia sta nascendo, è più conosciuta all’estero che in Italia. Si propone di rispondere alla domanda: come è nata la vita sulla terra e come potrebbe nascere su altri pianeti? Soprattutto occorrono quattro elementi: Idrogeno, Elio, Ossigeno e Carbonio. La terra già formata aveva una temperatura tale che la vita non si sarebbe potuta sviluppare, perciò si è sviluppata in seguito con molecole formate da questi elementi provenienti dallo spazio, dalle comete». Il 26, al mattino, c’è stato l’incontro con i bambini delle scuole. Nel pomeriggio col titolo “L’esplorazione dello spazio” sono stati illustrati i progetti dei giovani ingegneri aerospaziali del Politecnico di Milano e il ruolo dell’ESA (Ente Spaziale Europeo), coordinati dal dott. Ing. Franco Bruno. Il dott. Ing. Paolo Ariaudo dell’ESA ha parlato delle “Nuove frontiere delle ricerche e delle sperimentazioni scientifiche nello spazio”. In particolare ha dichiarato che occorre capire come il corpo umano si adatta all’assenza di gravità: ci sono effetti secondari ancora sconosciuti. È in progetto una Stazione spaziale internazionale alla quale partecipano Russia, Stati Uniti, Europa, Corea, Brasile e altri Stati dell’Asia. È seguita la relazione del prof. Massimiliano Vasile (Politecnico di Milano) su “Il ruolo del Corso di Progetto di Sistemi spaziali del Politecnico di Milano”. Si tratta di studiare la realizzazione di sonde che esplorino i pianeti estremi, Venere, Mercurio e Nettuno, nonché altri eventuali pianeti e gli asteroidi. In fine il dott. Ing. Marco di Perna del CNES di Parigi-Progetto Ariane, il dott. Ing. Alessandro Bursi (Carlo Gavazzi Spazio) e un gruppo di laureandi del Politecnico di Milano hanno illustrato altri progetti. “Pharos”: lancio di un complesso di satelliti interplanetari per far conoscere alle sonde la loro posizione nello spazio. “Orpheus”, per sistemare in orbita i satelliti e studiare la produzione di propellenti. “Hevelius”, un complesso di satelliti e sonde per studiare la faccia “buia” della luna (quella non visibile dalla terra). A.V.A. GIOVANE POETA ALASSINO VINCE CONCORSO Il giovane poeta alassino Paolo Piras ha vinto un premio speciale nell’ambito del concorso internazionale di poesia “Franco Falco”. A soli 14 anni Paolo Piras non è nuovo ad exploit di questo tipo, in passato infatti a soli 12 anni aveva vinto il concorso di poesia “Un mondo di favole e…” a Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Savona domenica 6 novembre, alle ore 16 presso il Palazzo della Provincia in via Sormano. Saranno presenti alla premiazione parenti ed amici oltre natural- mente ai membri della giuria del premio (che è stato organizzato dal Team Eran e dalla Associazione Culturale Zacem), alla critica letteraria Giacinta Ferrero Marenco ed alle più alte autorità politiche e culturali savonesi. Per il giovane poeta alassino si tratta dell’ennesimo premio vinto da quando, pochi anni or sono, a soli dieci anni decise di partecipare alla prima manifestazione poetica. La lirica con la quale ha vinto questo ultimo concorso è intitolata: “Vorrei che…”. C. Al. Alassio, ex Chiesa Anglicana, 9.9.2005 - Ely Galleani, a destra, con l’assessore alla Cultura Monica Zioni e l’editore “on line” Luciano Simonelli, presenta il suo “E-book” “Una Stella in rete” un opera da leggere in rete (ma a richiesta anche su cartaceo), un’idea realizzata per la prima volta in Italia. (FOTO SILVIO FASANO) Sabato 15 Ottobre 2005 9 «L'ALASSINO» Gran Premio Nazionale di Poesia A casa del vescovo si ricorderà Angioletto e narrativa “Città di Pompei” 2005 ••• L’aspetto che mi è piaciuto di più è la forma usata per condurre l’esile filo narrativo. La scansione delle brevi prose, quasi piccole partiture, evoca la musica monodica, ripetitiva pur nelle numerose varianti dello stesso tema, riconducibili alle costanti sfaccettature dell’io (mai limitate, in questo caso, a quello interiore, ma messe in rapporto con l’altro da sé, il prossimo, l’esterno). Ed è sempre la musicalità d’espressione che dà all’insieme un equilibrio saldo, sebbene tenue come narrazione, simile ai delicati fili della tela di un ragno o a quelli piú pesanti, ma non meno avvincenti ed intricati, dell’esistenza stessa. Una vita, piú vite, che importa? Sono come un fiume, in cui è impossibile distinguere le gocce d’acqua/del tempo, o, appunto, come una cascata di singole note che formano una composizione musicale unitaria. Alberto Lehmann ••• In data 25 settembre, in Pompei, al libro di racconti “I fiori di Aki”, di Ines Revello, con medaglia della Presidenza della Camera dei Deputati, è stato assegnato il 1° Premio (narrativa edita) “Città di Pompei” 2005. A suo tempo, il testo ha suscitato lusinghieri ed autorevoli commenti dei quali pubblichiamo qualche stralcio: I racconti “orientali” (e liguri) sono luminosi, sereni, dolcissimi, festosi e divinamente malinconici, ma sono attraversati dalla levità del gioco e dell’ironia. È un libro molto elegante e bello… Giorgio Bárberi Squarotti ••• La lettura del libro di Ines Revello ti mette innanzi pagine di sottile e leggerissima poesia, mai spontanea e diretta, bensí mediata fino a divenire diafana e sottile, espressa in un linguaggio piano, scivolante, puro, conquista di una riflessione che sale dal succedersi della vita. …l’aspetto più originale del libro è costituito dall’“impasto”, apparentemente spontaneo di sentimento e riflessione… avverti che è la vita sognata e insieme sogno che vive. Ines Revello non comunica solo se stessa, si alza a interpretarci con una dolce carezza di chi sa. L’occasione è opportuna per segnalare in libreria anche “Maggio in altri mondi”, poesie ispirate, ad Ines Revello, dalla cultura dell’Estremo Oriente, poesie che il professor Tommaso Schivo commenta cosí: Ritengo che nulla di più vero e reale ci sia nelle sue “nuove pagine” che un giudizio stupendo, sorprendente, quello della prefazione di Cristiano Mazzanti: “queste non sono poesie da leggere, ma da respirare” un giudizio nuovo, originale, meritatissimo e che fa onore a chi lo ha scritto e alla poetessa “vera” per la quale è stato scritto. A questo “gioiello” null’altro si può aggiungere di meglio, ma cito ciò che ho scritto dopo aver ammirato i “purissimi cristalli” del suo ultimo verso: ”poesia strana, unica, che ti prende e ti parla… ti incanta e ti opprime”. Ti fermi e devi dire “Ecco la poesia. Questa è la poesia”. Gerolamo Bogliolo A.V.A. IL GRANELLO DI SABBIA Carneade, chi era costui? si domandava Don Abbondio; vi siete mai fatta la stessa domanda pensando, a voi stessi? Parlo a voi per parlare a me: siamo persone note, tali da essere riconosciute per la nostra importanza? Noi ovviamente pensiamo di esserlo, e che il Mondo gira attorno a noi come i pianeti attorno al Sole. Pensiamo di essere guardati, seguiti, ammirati; finché un giorno andiamo all’ufficio postale o in altro simile e ci sentiamo chiedere la carta di identità; se siamo di questo paese e dove siamo residenti. Ti cascano le braccia e dici tra te e te possibile che non sappiano chi sono? Mi viene a mente una storiella: “C’era un tale che torna al paese dopo 10 anni di assenza e durante il viaggio di ritorno pensa alle feste che gli avrebbero fatto i compaesani rivedendolo. Infatti arriva col treno e si reca subito al solito bar dove si trovava con gli amici a giocare a carte. Entra, posa la valigia vicino al bar e ordina un caffè, poi saluta gli amici che ritrova sempre a giocare: uno di loro lo guarda, lo saluta e guardando la valigia gli dice: ciao Giovanni, stai partendo?”. Brutto colpo per la nostra orgogliosa creduta importanza; perché noi vogliamo sempre primeggiare ed essere sulla cresta dell’onda. Quanto siamo stolti! Mi ricordo una parabola evangelica, quando sei invitato non metterti al primo posto ma all’ultimo, cosicché il padrone riconoscendoti ti possa far accomodare più avanti per la tua importanza e non ti faccia alzare per lasciare il posto a persona più importante di te. Parlo con te per dirlo a me stesso. Quando ti viene un attacco di superbia recati sull’arenile della nostra bella Alassio; prendi una manciata di sabbia e poi cerca di isolare un solo granello della stessa; ti accorgerai che è quasi impossibile: guardati attorno e ammira l’ampiezza dell’arenile e ripeti a voce alta: io sono soltanto un granello di tutta questa sabbia, ecco chi veramente sono io! Se ti resta ancora un sussulto di orgoglio vai in Chiesa il mercoledì delle Ceneri, e mentre inginocchiato ricevi in fronte il segno sacramentale ascolta le parole del sacerdote che dice: “Ricordati uomo che sei polvere e in polvere ritornerai”. Purtroppo molte persone non riescono a darsi pace del tempo che passa e tutto cancella e fa dimenticare, dalla fama alla bellezza che sfiorisce e cadono in depressione. Il caso ultimo che si legge sui giornali del famoso ex divo Alain Delon è sintomatico... molti artisti prima di lui hanno rinunciato veramente alla vita. Il viale del tramonto arriva per tutti, basta saperlo imboccare nel verso giusto. Il Pensiero, mi diceva un amico, è la più bella cosa che ci è stata data: non invecchia mai e ti può trasportare con nessuna spesa nei viaggi e nei sogni più belli; basta volerli e seguirli. Silvio Viglietti Una figura di grande rilievo della politica del Ponente ligure, caduta ormai nel dimenticatoio, viene riportata di attualità grazie all’impegno di un gruppo di artisti, sostenuti dal vescovo diocesano. Succede ad Albenga dove, per ricordare l’ex sindaco comunista della città delle torri Angelo Viveri, scomparso il 30 settembre 2003, verrà allestita (dal 4 all’11 dicembre) una mostra a lui dedicata, proprio a casa del vescovo. Monsignor Mario Oliveri ha infatti messo a disposizione della sezione ingauna dell’Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) proprio a partire dal mese di gennaio una sede ed una sala delle esposizioni nella suggestiva piazzetta dei Leoni. In effetti per ora l’unica significativa voce che ha ricordato la fi- gura dell’ex sindaco è stata quella del giovane scrittore ingauno Angelo Fresia che lo scorso anno ha pubblicato il volume: “Il re rosso di Albenga”. Ora un gruppo di questi artisti ha deciso di tributare un omaggio all’ex sindaco scomparso: «Dopo molti mesi di vergognoso silenzio – dice lo scultore albenganese Flavio Furlani – abbiamo deciso di muoverci e dedicare una mostra al nostro sindaco. Mi sembra davvero singolare il fatto che, in un certo senso, a ricordare Viveri siano proprio gli artisti sostenuti dal vescovo Oliveri! Ho realizzato per questa mostra un busto a tutto tondo di Angioletto, in gesso, in grandezza naturale e chiedo fin d’ora l’aiuto di coloro che hanno fotografie significative dell’ex sindaco, affinché si mettano in contatto con me per realizzare anche qualche pannello fotografico di contorno alla scultura, che però resterà il fulcro principale della mostra». Una personalità forte quella di Angioletto: molto amato e molto odiato, più volte nella polvere, più volte sull’altare, comunque per 30 anni il più grande protagonista della vita politica del comprensorio ingauno. Ed anche ora nel suo nome nascerà senz’altro qualche polemica visto che per certi benpensanti l’iniziativa di Furlani è un gesto assai irriverente: ospitare la mostra di un comunista proprio vicino alla Curia! «Si tratta – ribatte invece l’attuale sindaco Antonello Tabbò – da parte del nostro vescovo Mario Oliveri di un gesto di grande umanità, di intelligenza e lungimiranza». Claudio Almanzi GIUNTA DI AFFARISTI? Ci risiamo! All’alba della campagna elettorale si riscatena l’opposizione con un tema che, sinceramente parlando, abbiamo già visto, sentito e, diciamolo chiaro: ha davvero stufato. Ancora una volta sulle pagine dei giornali presunti pretendenti alla poltrona di sindaco, al momento disoccupati, si affannano a sferrare attacchi alla Giunta che presiedo tacciandola come “Giunta di affaristi”. Niente di nuovo da aggiungere? Vi prego, signori DS, vi prego dal cuore: se davvero avete le prove, la documentazione che attesti che questa Giunta o qualche membro di essa abbia davvero approfittato del mandato amministrativo per qualche in- dicibile “affare”, vi prego, ditelo: fate nomi e cognomi, dite dove e quando, dite cosa e quanto! E non ditelo solo dalle pagine del giornale. Andate, com’è giusto che sia, alla Procura della Repubblica, e fatelo subito, perché queste accuse generiche, qualunquiste e, a dir la verità, un tantino squallide hanno davvero stufato. Stufato la Giunta che certo non ama venire pubblicamente accusata di fantomatici illeciti, ma credo stufato i lettori e gli elettori che magari ricordano che taluni aspiranti alla poltrona di sindaco quando hanno ritenuto di investire nel settore turistico l’hanno fatto ben lontano da Alassio grazie ai proventi di un incarico elettorale conqui- stato invece grazie agli elettori del collegio locale. Hanno stufato perché se si parla di abusi edilizi, vorrei ricordare ai DS che le lottizzazioni previste dal nuovo PRG erano le medesime già previste nel PRG approvato dalla Giunta di centro sinistra che ebbe la Sig.ra Nattero vice-sindaco: le stesse identiche per volumetrie e superfici; le stesse riproposte dall’Arch. Buscaglia già Consigliere Regionale del PCI, e approvate dalla precedente amministrazione. Non credo di dover aggiungere altro! Alassio, 22 settembre 2005 Il Sindaco Arch. Marco Melgrati SMEMORATO O BUGIARDO? Ho letto le stralunate argomentazioni del Sindaco Melgrati sull’Alassino del mese di Settembre nella lettera intitolata “Risposta della Amministrazione Comunale ai D.S.”. Non mi ha sorpreso più di tanto vedere l’affanno e la caduta di stile nel tentativo di difendere la sua Amministrazione, capisco benissimo che con le elezioni incombenti sia un po’ preoccupato. Deve fare i conti con una compagine che perde i pezzi e fa acqua da tutte le parti. .. In cinque anni ha fatto poco o nulla, qualche marciapiede e una marea di lampioni per il resto ha cercato di continuare, non sempre riuscendovi, le cose già iniziate o impostate dalla mia amministrazione spacciandole per sue, come il Grand Hotel, l’ampliamento del porto, la passeggiata a levante, l’ampliamento del cimitero, ecc. ecc... Si è vero, di box ne ha fatti e fatti fare tanti... ma quello è un altro discorso. Mi ha sorpreso invece che questo panico pre-elettorale gli abbia fatto dimenticare molte cose e gliene abbia fatto mistificare altre. Ad esempio parla della mia amministrazione come se Lui non ci fosse mai stato, come se la sua firma di presenza e di assenso non fosse in calce ad ogni delibera ad avallare ogni nostra scelta. Dalla costituzione della SCA, ad ogni “scellerata impostazione” che a questa società è stata data... al presunto regalo delle Fonti dell’ Allegrezze a Caprauna. Conseguentemente a questo mi è venuto spontaneo domandarmi se a quei tempi avevo a che fare con un incosciente, un superficiale che approvava cose di cui ignorava il contenuto, oppure se già allora l’Assessore Melgrati fosse più impegnato a seguire altre cose… sopra o sotto terra. Comunque per rinfrescargli la memoria vorrei ricordargli che la SCA non era un problema per Alassio e per gli altri Soci, lo è diventata da quando la sua amministrazione ne ha fatto oggetto di spartizione politica, usandola per saldare i suoi debiti elettorali. Sotto la mia amministrazione quando la SCA era guidata da persone “veramente” competenti, dal Dottor Pollifrone, persona di chiara esperienza nel settore, e dal Dottor Baudoino, esperto in amministrazione, pur con i problemi dovuti alla fase di rodaggio, tutto andava per il meglio e questo lo possono anche testimoniare gli allora amministratori di Laigueglia e Villanova che partecipavano in maniera costruttiva a questa Società da cui adesso vogliono fuggire come davanti al demonio. E la SCA funzionava nonostante i tentativi di assalto alla diligenza a cui era sottoposta da parte di esponenti di Forza Italia dell’Imperiese, e non solo che pensavano di aver trovato la gallina dalle uova d’oro... A proposito del personale che non ho costretto a passare dall’Ufficio Acquedotto alla Sca, scelta avvallata dallo stesso Melgrati, è stata una scelta concordata con i sindacati e che rifarei oggi stesso perché ritenevo fosse giusto dare a questi lavoratori la facoltà di scegliere il loro futuro lavorativo, perché ho sempre avuto per mia cultura, grande rispetto dei lavoratori e grande rispetto per le loro rappresentanze sindacali. Per quel che riguarda la favola dell’acqua di Caprauna vorrei una volta per tutte smontare questa bugia che l’amministrazione Melgrati sta portando avanti da tempo, le Fonti dell’Allegrezze non sono mai state regalate a nessuno, sono sempre state di Alassio. Quelle che dietro richiesta del Comune di Caprauna, erano state concesse a quella Amministrazione erano fonti secondarie, mai utilizzate e mai canalizzate che servivano alle esigenze degli abitanti di quella Comunità, per cui si era pensato che fosse meglio le utilizzassero loro piuttosto che andassero perse come avviene adesso... anche perché i tempi delle colonizzazioni e dello spudorato sfruttamento delle risorse altrui, tanto care a qualche esponente dell’attuale amministrazione, sono fortunatamente lontani. Infine per ciò che riguarda i corteggiamenti da parte dei D.S. e della Margherita per una mia eventuale candidatura la cosa non è esatta. Diciamo piuttosto che c’è un ampio fronte di persone, associazioni, partiti, che anche ad Alassio vogliono voltare pagina, e tra queste ci sono anch’io, con un gran senso di colpa per aver permesso che da un’esperienza Amministrativa genuina e costruttiva come quella che la Lega aveva portato ad Alassio uscisse un simile attuale obbrobrio. Senza desiderio di protagonismo ma con la volontà di mandare a casa chi non ha il minimo senso dell’interesse collettivo e ha fatto scempio della Cosa pubblica. Va be’, il panico pre-elettorale fa brutti scherzi, offusca le idee, mischia la realtà con la fantasia, fa sembrare vere le cose immaginarie… nulla di grave, se non fosse che a farne le spese è ancora una volta Alassio, sono, come da cinque anni, ancora una volta gli Alassini che anziché da fatti e opere, come sarebbe normale attendersi da una amministrazione, si vedono sommersi da parole, bugie e insulti. Alassio 21 Settembre 2005 On. Roberto Avogadro 10 «L'ALASSINO» Sabato 15 Ottobre 2005 L’Unione Ciclistica Alassio Nuoto e ginnastica per tutti Progetto “Alassio Volleyball” domina in pista a Genova Si è conclusa la Challenge Liguria della pista con l’ultima delle cinque prove in programma, tutte disputate allo stadio Carlini di Genova nei mesi di giugno, luglio e settembre e l’Unione Ciclistica Alassio, si è laureata ancora una volta prima in Liguria. Schena, Luigi Pezzali, Alessio Marin e Matteo Carlini tra gli allievi, mentre tra gli esordienti i migliori della società sono risultati Francesco Cardone e Gaia Mantovani. Nell’ambito di queste cinque manifestazioni, si sono svolti an- Il podio individuale a punti: 1° Stefano Schena, 2° Alessio Marin, 3° Luigi Pezzali. Nella classifica finale la compagine alassina ha preceduto nettamente l’Unione Sportiva Luni ed il G.S. Bottagna, entrambe della Spezia, l’Unione Sportiva Pontedecimo, l’U.S. Sanremese e le altre squadre liguri. Il merito è di tutti i nostri dodici tesserati che hanno partecipato tramite 1’iscrizione al Centro Pista Federale di Genova e che con i punteggi acquisiti nelle varie prove hanno permesso questo lusinghiero risultato davanti a tutte le società della Liguria; Cambiano e passano i nostri giovani protagonisti che sono prontamente rimpiazzati dai nuovi allorquando passano alle categorie superiori, ma la Unione Ciclistica Alassio è ancora prima in Liguria da cinque anni consecutivi. Primi attori di questo successo son stati innanzitutto Stefano che i campionati Liguri della pista nelle specialità dell’inseguimento della velocità e dell’individuale a punti sia maschili che femminili; alla fine delle gare, il Presidente Regionale Franco Tuvo ha vestito con le maglie biancorosse di campione Regionale i nostri allievi sedicenni Luigi Pezzali per la velocità e Stefano Schena per ben due volte, quale vincitore del Campionato Ligure individuale ed inseguimento; tra gli esordienti i migliori della U.C. Alassio sono risultati Francesco Cardone; Federico Bruzzone e Gaia Mantovani con i loro piazzamenti d’onore dietro agli spezzini. Anche la classifica per società ha visto prevalere la U.C. Aassio, davanti agli spezzini della U.S. Luni e del G.S. Bottagna. Per U.C. Alassio A.G. ASB ALASSIO AUXILIUM SAN BERNARDINO Da quest’anno la Società di calcio da me presieduta (ASB ALASSIO AUXLIUM) collabora con l’Istituto Opera Salesiana di Alassio, in via San Giovanni Bosco 12, questo accordo, oltre al fatto di poter praticare dello sport in un luogo sicuro ed educativo, vede l’Istituto Salesiano mettere a disposizione le proprie strutture sportive: dal nuovo campo in sintetico, dagli spogliatoi, alle palestre (da usufruire nelle giornate fredde e piovose) e di tutte le strutture ad esse collegate. In considerazione di questo abbiamo designato volutamente “l’Oratorio Salesiano” quale luogo più adatto per lo svolgimento dell’attività ludico/fisica, per i ragazzi dai 6 ai 10 anni di età, mentre i genitori potranno usufruire di tutti i servizi che l’oratorio Salesiano offre: sicuro e certo parcheggio, bar, luoghi di sosta coperti, bagni pubblici, ecc... I ragazzi saranno seguiti da nostri tecnici qualificati e da istruttori I.S.E.F., con allenamenti con frequenza bisettimanale ed il costo annuale di questa iniziativa, a carico delle famiglie, è completamente gratuita, stante la nostra volontà ed il contributo dell’Opera Salesiana medesima. I ragazzi in età superiore (l018) continueranno ad allenarsi e giocare sul campo Comunale di Alassio “Ferrando” come avveniva già per gli anni scorsi. Certo di aver fatto cosa gradita nel comunicarVi questa nostra nuova iniziativa, che tende al miglioramento della qualità nella attività fisico/ludica dei ragazzi di Alassio, e se vorrete pubblicare sul vostro mensile, vi ringrazio e saluto cordialmente. Mauro Patrucco ASB - ALASSIO AUXILIUM SAN BERNARDINO VIA IGNAZIO DELL’ORO 32/8 17021 - ALASSIO (SV) tel. 339.80.98.967 segreteria fax 0182.55.49.69 Ci siamo! Ha riaperto i battenti la piscina comunale di Alassio con una serie di iniziative rivolte ad un pubblico assolutamente eterogeneo. Le proposte infatti sono diversificate a seconda delle fasce di età e delle esigenze del pubblico: corsi baby, per esempio per bambini da 0 a 3 anni; o corsi di nuoto giovani per una fascia di età dai 3 ai 18 anni. l’Assessore Zioni – offrono la possibilità di intraprendere o sviluppare l’abitudine a un sano esercizio fisico favorendo momenti di incontro e di svago». «Abbiamo strutture – aggiunge l’Assessore allo Sport Rag. Fabrizio Calò – che permettono di svolgere attività sportiva tutto l’anno. Strutture moderne ed efficienti che vengono vitalizzante anche grazie all’attività quotidia- Tornano anche i corsi per gestanti e i corsi per adulti sezione perfezionamento, con la possibilità anche di lezioni individuali non solo, appunto, per il perfezionamento tecnico ma con attività rieducativa con l’assistenza di personale specializzato. Riprendono i corsi di acquagym ma anche l’attività motoria per la terza età, con il Patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Alassio. «Il successo che da sempre caratterizza questa iniziativa – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali D.ssa Monica Zioni – ci spinge a rinnovare anche quest’anno l’appuntamento con i corsi di Attività Motoria. Non solo in piscina, ma anche in palestra, presso il Palazzetto dello Sport». «Questi corsi – continua na che vi si svolge, un’attività che anno dopo anno viene incrementata con nuove iniziative e nuovi praticanti. Per quanto attiene la piscina, per esempio, quest’anno si parla anche di una novità. Accanto all’acqua-gym si sta infatti valutando l’ipotesi di un nuovo corso di ginnastica aerobica in acqua, dunque a tempo di musica e sempre, è naturale, con personale qualificato». A questa serie di attività si aggiunge la possibilità di praticare liberamente l’attività natatoria dal lunedì al venerdì dalle 12,30 alle 15 e dalle 19 alle 21,15 il sabato e la domenica dalle 10 alle 12,45. Per eventuali ulteriori informazioni il pubblico può rivolgersi: alla Ge.S.Co. SpA : 0182 471278 o all’indirizzo e-mail [email protected] La Piscina di Alassio ha riaperto tutti i corsi lunedì 26 settembre, e come ogni anno, è stata programmata anche la presentazione della squadra agonistica GESCO NUOTO ALASSIO che ha iniziato gli allenamenti lunedì 3 ottobre con l’inserimento degli atleti che la scorsa stagione hanno partecipato al “Gruppo Speciale”. Quest’anno, la squadra parteciperà al Circuito Interregionale Liguria-Piemonte del Centro Sportivo Italiano e gli atleti più meritevoli potranno accedere, dopo tutte le prove in programma, ai Campionati Nazionali che si disputeranno a Chianciano dal 15 al 18 giugno 2006. della Piscina che seguono i corsi scolastici da almeno sei anni, perché per molti bambini la Piscina è il campo ideale per soddisfare la loro fantasia e vincere la paura dell’acqua. Insieme ai bambini di prima elementare, iniziano anche tutti i bambini delle altre classi della Scuola Elementare della Città di Alassio e i ragazzi della Scuola Media “Ollandini”. Questa stagione, con la collaborazione sempre più stretta con le insegnanti della Scuola Elementare e la Presidenza della Scuola Media, l’orario definitivo è stato stilato in maniera tale di poter soddisfare anche le richieste delle Scuole parificate della città. Nasce dalle esperienze maturate nel corso di questo mandato sportivo, attraverso una accurata analisi del nutrito corpo di associazioni che sono il prolifico tessuto sportivo del nostro territorio. A loro si devono infatti il ricco calendario di eventi che anima le stagioni alassine, tutto l’anno, diversificando l’offerta turistica e soprattutto ponendo bene in evidenza quali siano le grandi potenzialità della nostra città in materia di ospitalità e organizzazione. Un ulteriore tassello per la realizzazione di questo progetto arriva dall’esperienza dei grandi eventi. Negli ultimi anni infatti Alassio ha ospitato, con grande successo, i ritiri della nazionale italiana di pallacanestro – per due anni consecutivi – e, proprio quest’anno, della nazionale italiana di pallavolo. Di qui e dai dati che giungono dalle statistiche, per quanto attiene il grande riscontro che la pallavolo ha tra i giovani sportivi e aspiranti tali, nasce il Progetto “Alassio Volleyball”. Un progetto che oggi si concretizza in una squadra di pallavolo maschile che giocherà la prossima stagione con i colori di Alassio. Si chiama, appunto “Alassio Volleyball” militerà nel campionato di Serie C maschile, ma con già sogni di grandi imprese. Ma non è solo questo. Da qui, da questa ulteriore spinta, si riparte per un intervento più coordinato nel campo socio-sportivo e in quello dell’organizzazione dei grandi eventi che animano ogni primavera il Palazzetto dello Sport “Lorenzo Ravizza”: un palazzetto, ci piace pensare sulla base dell’esperienza maturata in questi anni, moderno e funzionale che grazie alla prima squadra vivrà tutto l’anno il sapore della competizione a livelli medio-alti e che culminerà proprio con qualche raduno o torneo internazionale. Non è un progetto semplice, tanto meno facile da realizzare. Questo è solo il primo atto ufficiale. Il primo ringraziamento per quanto Alassio andrà a vivere nei prossimi mesi lo si deve a Danio Maghella, un prezioso collaboratore che ha già dimostrato di saper vincere sfide al limite dell’impossibile. Con lui vorrei ringraziare anche la Presidente dell’Alassio Volley, Ornella Testa e il Presidente del CSV Albenga, Vincenzo Damonte: dalla loro capacità organizzativa, dalla loro lungimiranza e grazie ai loro risultati e risorse è nata questa squadra. Come dicevamo militerà con i colori dell’Alassio nel campionato maschile di Serie C ma che giocherà ogni pallone per conquistare la vetta della classifica del campionato. Un ringraziamento poi a quanti da subito hanno capito e sostenuto l’importanza sportiva, sociale, anche turistica del progetto. Mi riferisco all’Associazione Albergatori di Alassio e al loro contributo per il materiale tecnico, alla Robe di Kappa, all’Azienda di abbigliamento tecnico-sportivo Macron e al “Team Point” di Albisola. Ma questo, come dicevamo, è solo l’inizio. L’Assessore allo Sport Rag Fabrizio Calò L’ASSOCIAZIONE PRESIDENTE ALASSIO VOLLEY PRESIDENTE CSV ALBENGA DIRETTORE SPORTIVO SEGRETERIA DIRIGENTI TEAM MANAGER 1° ALLENATORE 2° ALLENATORE FISIOTERAPISTA TESTA ORNELLA DAMONTE VINCENZO MAGHELLA DANIO AICARDI VANNA ESPOSITO GIOVANNI DE CICCO ANTONIO INCARDONA LILLO BRIGANTE PAOLO RAVERA GUSTAVO SCARINI ANDREA CASTIGLIA SALVATORE PONTACOLONE MARCO BRIGANTE ANDREA GATTA ANGELA LA SQUADRA PALLEGGIATORE Se l’inizio degli allenamenti è il momento più atteso della stagione, altri bambini, attendono con trepidazione l’inizio dei corsi. Sono i bambini della prima elementare che per la prima volta parteciperanno ai corsi di attività motoria in acqua. Infatti, come ogni stagione, ad ottobre iniziano le attività in Piscina per le Scuole Elementari e Medie del Comune di Alassio. Le prime elementari sono le classi più attese dagli istruttori A tutti i bambini e ragazzi delle Scuole, alle insegnanti e Direttrice della Scuola Elementare, ai docenti e Presidenza Scuola Media, all’Assessorato alle Politiche Scolastiche del Comune di Alassio, gli istruttori della Piscina di Alassio e la Direzione della GESCO ringraziano della fattiva collaborazione e augurano una buona e proficua stagione sportiva. GE.S.CO. SPA ATTACCANTE LATERALE ATTACCANTE OPPOSTO CENTRALE LIBERO ESPOSITO FABIO – 1977 – H 172 TOMATIS FRANCESCO – 1987 – H 184 SALVATICO ANDREA – 1980 – H 187 RAVERA STEFANO – 1979 – H 190 PUERARI FABRIZIO – 1989 – H 181 TRINELLO PAOLO – 1973 – H 190 ARIMONDO ANDREA – 1982– H 186 GALLO LUCA – 1978 – H 193 SAGUATO FABIO – 1986 – H 185 FERRARI LUCA – 1975 – H 193 MAGGIONI ANDREA – 1970 – H 190 TORRI ANDREA – 1973 – H 192 LAURERI ANDREA – 1981 – H 190 TIKVINA ARJAN – 1980 – H 198 ANDREI ALBERTO – 1985 – H 174 Sabato 15 Ottobre 2005 11 «L'ALASSINO» IL MARE PER LA RICERCA: ESTRATTI I PREMI Nel corso di una serata di fine estate, occasione di incontro e divertimento, sono stati estratti i numeri della lotteria “Il Mare per la Ricerca”, l’iniziativa patrocinata dal Comune di Alassio in collaborazione con l’Associazione Bagni Marini e l’Istituto Oncologico Europeo di Milano presieduto dal Prof. Veronesi. È infatti il secondo anno consecutivo che Alassio, grazie soprattutto all’interessamento di Giancarlo Bonifai, coordinatore sul territorio dell’evento, lancia questa sfida di solidarietà: una ricca lotteria il cui ricavato viene destinato allo IEO. «Sarebbe riduttivo considerare l’iniziativa semplicemente una lotteria – ha dichiarato il Dott. Flavio Nascè direttore marketing dello IEO – in realtà stiamo parlando di un’intera città che si è mobilitata per sostenere la ricerca contro il cancro». Nell’articolato campo della battaglia contro i tumori, sono state individuate negli ultimi anni strategie terapeutiche mirate che hanno mostrato alti livelli di efficacia a fronte di una ridotta tossicità. In particolare la terapia recettoriale – che utilizza l’attrazione esistente in natura tra le molecole per convogliare sulle sole cellule neoplastiche piccole cariche di radioattività – è diventata finalmente una realtà all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Il progetto, che la lotteria alassina andrà a sostenere, sarà condotto presso la Divisione di Medicina Nucleare e vedrà coinvolti circa 250 pazienti che verranno trattati – e LUTTI CITTADINI, NECROLOGI e ANNIVERSARI GIANNETTO BENISCELLI In ricordo di Giannetto Egli è vivo più che mai Con la scomparsa di Giannetto Beniscelli, Alassio non sarà più la stessa. Il suo studio sulla passeggiata al mare, pieno di quadri, suoi e di suo padre Alberto, con la scrivania, le fotografie dei nipoti, continuerà, forse, lo spero, ad essere luogo d’incontro tra persone amiche, ma mancherà il suo sorriso, la sua garbata ironia e la sua straordinaria capacità di accogliere e di far sentire a proprio agio chiunque fosse entrato anche solo a salutarlo o a fare quattro chiacchiere. Alassio con la sua scomparsa ha perso una persona speciale, un uomo per bene, non, come si dice banalmente, un signore d’altri tempi, ma un gran signore del nostro tempo, colto, raffinato, gentile, buono, dove la “bontà”, che spesso ha una connotazione moralistica o pietistica, era in lui espressione di alta moralità, di nobili sentimenti, di un profondo senso di rispetto del prossimo. Giannetto era molto amato perché aveva il dono di saper stabilire con gli altri, senza distinzione di età, cultura, non parliamo di ceto sociale, un rapporto sincero e discreto, di cui si avvertiva l’autenticità, senza ombre di paternalismo o di toni didattici. Per questo motivo diventavano, con naturalezza, suoi amici, i figli dei suoi coetanei, gli amici di un tempo, gli amici dei suoi figli, addirittura gli amici dei suoi nipoti. Era un artista sensibile, un poeta che, della natura, sapeva cogliere i colori, le suggestioni, le emozioni che le piccole cose sanno trasmettere solo a chi le osserva con animo puro. E così la sua scrittura così pulita, così leggera, così elegante. Nel libro, appena uscito, di Astengo e Carossino, sul turismo alassino fino agli anni Cinquanta, la sua prefazione è un inno d’amore per la sua città, senza cedimenti nostalgici o banali considerazioni sul bel tempo che fu, temperato, sempre da quel tocco di ironia, che nasceva (e in questo era molto alassino) da un’antica saggezza, che ignora gli eccessi e guarda il mondo senza farsi troppe illusioni. Credo che saremo in tanti a soffrire per la sua scomparsa, non solo noi che ci ritenevamo suoi amici e gli volevamo bene, ma tutti coloro che credono che signorilità, cultura, gentilezza, non siano parole fuori moda, ma valori rari, e perciò preziosi, la cui scomparsa rende tutti un po’ più poveri. So per certo che non pochi Alassini chiederanno alla nostra Redazione di ricordare, nel modo più dolce possibile, la figura di Giannetto e che molti altri lo vorrebbero fare. Anch’io e, per me, è più che un ricordo, più che un saluto ad un grande amico del cuore, ad un grande fratello d’anima. I ricordi, lungo i nostri 80 anni, si snodano come in un ininterrotto «rosario» di affetti, di amicizia vera e, da parte mia, di venerazione. Sono rimasto sconcertato alla notizia e sono corso a salutarlo ancora una volta, ma non sono triste oggi! Giannetto non è morto, è vivo, sarà vivo sempre in questa sua e nostra amata Alassio; vivo come sempre nella polla o nella sorgente che zampilla a Vegliasco, fra le erbe e gli ulivi della sua collina che egli ha ritratto spesso e con grande intensità; vivo lungo le vie e nelle piazze della città che hanno accolto i suoi libri e i suoi scritti ogni volta più accattivanti e sempre circostanziati e precisi. Resta vivo sulla sua spiaggia, dove il murmure sommesso del mare giunge ogni momento a salutare la sua casa e all’orizzonte quando, a sera, nel tramonto incipiente, i colori diventano più tenui, opalescenti, pastosi come quelli delle sue grandi tele. Giannetto non è morto; Egli vive e vivrà sempre, lui, immortale e grande con la sua grazia, col suo rispetto per tutti, col suo sorriso e la inafferrabile ironia di un grande Maestro, con la sua arte e l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto la sua vita. Giannetto non è morto; Egli vive e per lui torno agli ultimi versi del grande Carducci: «No, temibili Fate, no, soavi Ninfe, lo giuro. - Egli è volato fuori dalla veduta mia - ma la sua forma vive, ma palpita l’alma sua vita - ne le mie vene; in cima de la mia mente siede...». Anna Maria Larcher adeguatamente monitorati – con questi nuovi approcci terapeutici. E grazie alla vendita dei biglietti e al contributo dei numerosi sponsor ieri sera il Comune di Alassio nella persona dell’Assessore Fabrizio Calò, l’Associazione Bagni Marini con il suo presidente Ernesto Schivo, Giancarlo Bonifai e il responsabile della Banca Popolare di Lodi, hanno potuto consegnare nelle mani del Dott. Nascèin rappresentanza dell’Istituto Oncologico Europeo un assegno di 26.000 €. Subito dopo l’estrazione della lotteria. Di seguito i numeri vincenti e i relativi premi. 722 Coltellino Multiuso Svizzero; 3031 Accendino Zippo; 1701 Accendino Zippo; 16997 Accendino Zippo; 6251 Racchetta da Tennis Babolat; 16932 Racchetta da Tennis Babolat; 6363 Litografia di Mario Berrino (Bici sulla spiaggia); 8817 Litografia di Mario Berrino (Barche a vela); 4249 Litografia di Mario Berrino (Bambino sulla spiaggia); 1685 Videocamera digitale; 6292 Acrilico su Tela “Onde sulla battigia” di Liliana Pelle; 2764 Acrilico sul Tela “ E vennero ad adorarlo” di Ravera 10892 Viaggio del valore di 1.500 €; 10926 Scooter Piaggio; 981 Renault Tingo 1.2 Ice Si ringrazia la Banca Polare di Lodi, la concessionaria Errecinque Renault, la Concessionaria Piaggio Icardi, lo Studio Associato Rossi, l’Osteria dei Matetti, i Lyons “Baia del Sole” di Alassio, l’Associazione Albergatori di Alassio, la Gesco, l’Hanbury Tennis Club di Alassio e la Società di Servizi Ambientali Aimeri Ambiente. Alassio, 16 settembre 2005 M.R. FRANCESCA GAIBISSO L’editore Gianmario Siboni morto a Rapallo IN BERIOLO Te ne sei andata in punta di piedi, senza rumore, lasciando dietro di Te un vuoto incolmabile, rendendoci eredi dei tuoi infiniti e meravigliosi ricordi. Tutti i tuoi cari L’AVA partecipa al lutto della famiglia e porge le più sentite condoglianze. La Banda ringrazia padre Ugolino Sapevamo che non stavi bene, ma non avremmo mai immaginato che ci avresti abbandonato così in fretta. Eri un grande appassionato di musica e di bande. Hai dedicato tanti anni prima alla banda di Loano, dove con te il mio papà è stato il primo maestro della scuola di musica ed è la prima cosa che mi hai detto quando sei arrivato ad Alassio. La tua opera l ‘hai continuata con noi: ci hai concesso i locali per la nostra scuola, per il ricovero degli strumenti, ci hai ospitato per le manifestazioni, ci hai messo a disposizione innumerevoli volte il cortile per il parcheggio delle macchine. Grazie di cuore per tutto l’affetto e l’aiuto che ci hai sempre dato. D’ora in poi saremo più soli, non avremo più il nostro grande amico, che pur brontolando ci dava una grossa mano per tirare avanti. Renata Vallò e Banda Città di Alassio Tommaso Schivo La città è in lutto ad Albenga per la improvvisa scomparsa a Rapallo, presso la casa di cura Villa Azzurra, di Gianmario Siboni, 49 anni attore, editore e giornalista. Un personaggio molto amato in tutto il comprensorio, dove tutti lo conoscevano non solo nelle vesti di giornalista (ha fondato nel corso degli ultimi venticinque anni numerose pubblicazioni l’ultima delle quali è Il Ponentino, in edicola ogni mese dallo scorso marzo) ed editore (oltre che di riviste, quali “La Fregua” e “SpazioSport”, anche di libri dedicati alla cultura ed alle tradizioni del Ponente ligure), ma anche di attore. Gianmario infatti, in coppia con l’inseparabile amico Giovanni, aveva fondato da 15 anni la celebre compagnia dei “GiàGio”, con cui ha calcato in pratica tutti i palchi, le piazze ed i teatri liguri. Siboni, ottimo giornalista, era anche diventato negli anni uno dei più apprezzati collaboratori della Scuola di Giornalismo della facoltà di Urbino, dove organizzava annualmente per conto dell’USPI, corsi per gli stagisti che si stavano formando per superare l’esame di accesso alla professione. Proprio di recente aveva organizzato, in collaborazione con la preside della Facoltà di Sociologia di Urbino, la professoressa Grazia Mazzoli, uno stage di specializzazione per l’editoria e la stampa periodica settimanale. Insomma un intellettuale a tutto tondo di cui la città sentirà sicuramente la mancanza. Estroverso, simpatico, vulcanico, generoso e pieno di idee Siboni è stato stroncato da una serie di complicazioni insorte a seguito di un complicato intervento al cuore subito all’Ospedale di Rapallo, intervento d’urgenza che aveva richiesto l’applicazione di tre by pass. I funerali si sono svolti con la partecipazione di un mare di folla commossa e muta presso la Cattedrale di San Michele Arcangelo ad Albenga. Alla moglie Isa, alla sorella Adriana ed ai figli Giordana e Giulio vanno le condoglianze di tutta la redazione e dei giornalisti de “L’Alassino”. A.C. Giannetto Che fosse brutto il tempo o fosse bello, Lui era sempre accanto al cavalletto con i colori, la pipa ed il pennello intento a disegnare, per diletto; oppure era seduto nel suo scanno a scrivere, a leggere, a studiare: così lui superava quell’affanno stressante che purtroppo fa ammalare. Affabile con tutti, aperto e schietto ti accoglieva con viso sorridente da vero gentiluomo, ecco Giannetto! un vero amico, buono e intelligente. Silvio Viglietti SETTEMBRE 2005 ARNALDI Luciano BENISCELLI Mario Giannetto GAIBISSO Francesca GANDOLFO Arturo GUIDI Camilla MIRENDA Rosa ROTH Ludwina VAIRO Ada anni 74 anni 88 anni 72 anni 73 anni 79 anni 78 anni 99 anni 82 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. Piazza del Comune - 15.9.2005: La festosa presentazione della nuova squadra di pallavolo “Alassio Volley Ball” attorniata dai giovanissimi atleti juniores. Manifestazione ideata da Giancarlo Bonifai in collaborazione con il Comune a scopo benefico per la ricerca contro i tumori. Abbinata una lotteria con in palio come primo premio un’auto Renault Twingo (nella foto) e secondo premio uno scooter Piaggio. (FOTO SILVIO FASANO) 12 «L'ALASSINO» Specie ittiche della Baia del Sole Sabato 15 Ottobre 2005 UNA GITA AL LAGO a cura dell'Osservatorio Don Bosco SETTEMBRE 2005 Sciarrano Scrittura Mese senza lode e senza… infamia! Presento subito un confronto tra i valori medi mensili del 2005 con quelli registrati nello stesso mese lo scorso anno. (Serranus scriba) - (Barchetta) È detto anche «Perchia di mare». Ha colori vivaci che vanno dall’azzurro al rosso, al giallo, al marrone che sono più o meno accentuati a seconda com’è il fondale dove vive. Si trova nei banchi di posidonia e nelle scogliere dove ce n’è un altra specie più piccola e meno colorata. Da adulto può raggiungere i 400 gr. di peso. Ha carne idonea per la zuppa. Si pesca con canna a bolentino o con la fissa sul fondo. Esca: tutto fuorché la pasta Armatura: a/i/f Amo: 8/14 - Filo: 020/022 Pressione (in mmHg): Temperatura (in °C): Umidità (%): Precipitazioni (in mm): Giorni sereni: Giorni coperti: Eliofania mensile (in ore): Eliofania giornaliera (in ore): SERRANO SCRIBA DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO Valide terapie dei nonni Il rosmarino dai fiori color del mare Rosmarinus officinalis (Rösumrin) Pianta spontanea che si trova in Italia lungo tutte le coste. Sembra che il suo nome latino ricordi il colore del mare.Agisce sul sistema nervoso, stimola gli astenici, rinfranca la memoria, aiuta i depressi. L’azione attiva di questa preziosa pianta è sempre in atto dal momento della sua raccolta grazie al fatto che vive spontanea sulle colline ancora incontaminate dai fertilizzanti chimici. Se trapiantata nei giardini o nei vasi sul balcone rimane aro- Ai piedi del versante alpino, nella zona delle province di Brescia, Verona e Trento, giace il lago di Garda (anticamente chiamato “Benacus”) il più grande tra i laghi italiani. Grazie alle montagne che lo proteggono dai venti freddi e dalla sua stessa massa d’acqua, esso gode di un clima mediterraneo per cui, le sue sponde sono arricchite da pittoreschi borghi e graziose cittadine. Tra le tante, sulla costa occidentale vi è la penisola della città di Sirmione, ricca, oltre che del borgo storico, di ville, giardini e ubertosi uliveti nonché meta frequentatissima in ogni stagione da turisti italiani e stranieri. Ed è ai piedi del maestoso ca- stello sforzesco, simbolo di questa affascinante e antica contrada che molti dei pensionati alassini, quest’anno in vacanza a Boario Terme, ivi recatisi in gita turistica offerta dal Comune, hanno posato per questa foto ricordo, pur non dimenticando altre gite effettuate al lago d’Iseo, alla Città di Bergamo, alle incisioni rupestri di Naquane e al bel borgo alpino di Ponte di Legno nell’alta Val Camonica. Insomma, una vacanza, che anche grazie all’infaticabile interessamento della Signora Graziella Danio, accompagnatrice e responsabile del soggiorno, oltre che piacevole non può che definirsi indimenticabile. matica, ma perde in parte l’efficacia di quella spontanea. Le api che ispezionano i suoi fiori producono un miele assai ricercato. Così ho sentito pronunciare da una mia vecchia zia mentre preparava per la cottura un arrosto: “O rostu che ti cöxi cian, cianin Agguanta u gustu de stu rösumarin” (o arrosto che cuoci lentamente, prendi il gusto (aroma) di questo rosmarino) Pessö XX giornata mondiale della Gioventù - COLONIA 2005 “Diplomandi” ragionieri (Istituto Bartalini) di… 30 anni fa. “Baccere Baciccia!” (dicevano i nostri vecchi): cena di… ricordi al Ristorante Panama. Parrocchia San Vincenzo Ferreri Valerio… fungaiolo precoce. Da sinistra: Massimiliano Briozzo, Luigi Mirigliani, Andrea Aimo, Stefano Radici, Pierfrancesco Corsi, Mirella Marcarino, Alessandro Ghigliazza, Don Luciano Massaferro, Stefano Caironi, Francesca Manfredi, Ilaria Natale, Federica Rapa, Giulia Natale, Laura Natale. Fiocco Azzurro Emma Brusco annuncia con gioia la nascita del fratellino PIETRO insieme con mamma Paola, papà Lorenzo, i nonni Eleonora, Paolo, Marisa e Nino e la bisnonna Helmi. Como 10/10/2005 Il C.D. dell’A.V.A. formula al piccolo Pietro ed alla famiglia vivissime felicitazioni. Meteorologia Alassina Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Fausto Buffarello EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Socio Luigi Lanfredi Associato all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana Sett. 2005 759,3 22,9 67 83,2 18 5 228,0 7,6 Sett. 2004 761,0 23,9 60 21,4 21 1 261,0 8,7 Tutti i valori si presentano con un andamento a tendenza contraria ai nostri desideri. Vediamone alcuni particolari delle singole decadi: Pressione media della prima decade: 759,3 mmHg, con un massimo di 762,3 alle ore 12 del giorno 8; 757,6 mmHg è la media della seconda decade il cui valore massimo (763,9) è del giorno 14 sempre a mezzogiorno; alle ore 13 del giorno 27 il barografo ha registrato il massimo decadale con 764,8 mmHg. Temperature medie decadali: 24,6 °C nella prima; 22,1 °C nella seconda; 22,0 °C nella terza. Le temperature massime nelle tre decadi: 28,4 °C alle ore 13 del giorno 3; 25,8 °C ancora alle ore 13 del giorno 14 settembre; 23,6 °C alle ore 15 dell’ultimo giorno del mese. Il giorno più asciutto è stato il giorno 30 con una umidità media di 37 %; il più umido è in data 16 settembre con 86 %. Precipitazioni nelle tre decadi: 63,0 millimetri nella prima decade; 9,8 millimetri nella seconda; 10,4 millimetri nella terza. Il giorno (e notte) più piovoso è stato il 9 settembre con 31,6 millimetri. Eliofania decadica (medie giornaliere): 8,2 ore al giorno nella prima decade; 6,9 ore al giorno nella seconda; 7,7 ore nella terza; quattro giorni senza un raggio di sole (causa estesi addensamenti): il giorno 8 nella prima decade; i giorni 16 e 17 nella seconda decade; il giorno 27 nella terza. I giorni considerati sereni (come indicato nello schema) 18; quelli coperti: 5 con quattro senza un raggio di sole e il quinto con poco più di un’ora di sole. Nel mese di settembre vi è sempre una data con un tempo nella quale gli astronomi danno inizio alla stagione autunnale (quest’anno ben rispettata) e precisamente: 22 settembre, ore 22 e 23 minuti. Così, quest’anno, il nostro mese ha saputo introdurci nell’autunno sia prima del giorno 22 (per dare un po’ di ragione ai meteorologi) sia (con buon cipiglio!) dopo questa data per non far torto agli astronomi. Il Direttore dell’Osservatorio Don Natale Tedoldi