Ottobre - associazione vecchia alassio

Transcript

Ottobre - associazione vecchia alassio
ANNO XLV - N. 10
Sabato 15 Ottobre 2005
€ 1,50
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected]
Avvistamenti e prevenzione FRECCE TRICOLORI
incendi
Per il secondo anno consecutivo l’A.V.A. ha organizzato, con la
indispensabile collaborazione e il
coordinamento del Comando
della Polizia Municipale, l’avvistamento e prevenzione incendi.
Questo servizio si è concluso a fine settembre, ma resta ancora attivo, grazie a numerose Associazioni, alle Forze dell’Ordine, alla Comunità Montana, alla Forestale e alla Protezione Civile
(A.I.B.). Grande spirito di servizio
hanno dimostrato la S.O.A.M.S. di
Solva, la S.M.S. Fratellanza di
Moglio, i Coltivatori Diretti, il
C.A.I., la ARES Don Bosco, l’A.I.B.
e molti privati cittadini che hanno svolto un compito di grande rilevanza ecologica e sociale. Un
grazie particolare ai cacciatori-
cinghialisti che da perfetti conoscitori del territorio hanno vigilato anche nei punti meno visibili.
Per tutto il periodo interessato
non si sono sviluppati incendi
,anche se qualche tentativo vi è
stato, subito spento dal pronto
intervento di questi esemplari
cittadini. Indubbiamente anche il
tempo, non sempre bello, ha aiutato, ma resta il fatto che gran
parte del merito va ai volontari.
La bellezza ed il verde della nostra collina che con il nostro meraviglioso arenile sono una carta
vincente per il turismo. Cerchiamo di conservarlo anche per le
prossime generazioni! Ringraziando tutti vi diamo appuntamento per il prossimo anno.
Grandi emozioni ha suscitato
lo spettacolo offerto dalla
Pattuglia Acrobatica Nazionale
“Frecce Tricolori” Domenica 2
ottobre ad Alassio, dopo l’esibizione del giorno precedente a
Diano Marina. Tutto l’arco delle
spiagge e le alture circostanti
sono state invase da una folla inverosimile, col naso all’insù, per
tuglie acrobatiche, mezzi antincendio e di soccorso, che hanno
tenuto il fiato sospeso degli
spettatori l’intero pomeriggio.
Impeccabile l’organizzazione
messa in atto da Dirigenti e personale del Comune di Alassio, in
particolare dell’Ufficio Turismo,
dalle Forze dell’Ordine e volontari della Protezione Civile, sia
assistere a quella che è stata la
manifestazione di chiusura delle
attività del gruppo acrobatico
più famoso del mondo, per la
stagione 2005. Le apparizioni in
pubblico verranno infatti riprese in occasione del 1° maggio
2006. Tempo splendido per tutta la durata dell’“AIR SHOW” iniziato alle ore 14, in barba alle
pessime previsioni meteo.
L’evento “clou” è stato preceduto dalla presentazione di numerosi velivoli civili e militari, pat-
per la viabilità che per i parcheggi, in perfetta collaborazione con l’Aero Club di Savona e
della Riviera Ligure. Un plauso
anche agli allievi dell’Istituto
Alberghiero per la professionalità dimostrata nell’allestimento
del dovizioso rinfresco che è
stato offerto sul molo di Alassio
a tutti gli invitati tra i quali, oltre
alle Autorità locali, il ministro
Claudio Scajola.
A.V.A.
RICORDANDO GIANNETTO
Il Consiglio dell’Associazione Vecchia Alassio con animo grato
rinnova ai figli, alla sorella, ai nipoti sentite condoglianze per la dolorosa dipartita del dottor Giannetto Beniscelli Socio Fondatore
dell’A.V.A.
E ripropone il saluto dell’amico Antonio Carossino rivolto allo
scomparso durante il partecipato funerale.
Carissimo Giannetto
A me non piace il post mortem
lauda, tanto meno a te.
Che serve dire che sei stato un
giornalista in gamba, un buon
scrittore, un non mediocre pittore?
Tu sei stato un uomo retto, sincero, un fedele marito, un ottimo
padre, un cittadino esemplare.
Questo sì che si deve dire di te.
Hai onorato la memoria di tuo
padre, amato Alassio, che tu hai
servito con la tua intelligenza,
con la tua operosità,con la tua
saggezza. Tu l’hai servita la tua
città, ma quello che ti onora, non
te ne sei servito!
Hai prediletto il tuo mare, vivendo al suo continuo contatto.
Conoscendone appieno la sua capricciosa indole. L’hai solcato intrepido in un’avventura che è
passata alla storia.
Dalla contemplazione del mare
risalivi a quella
del cielo, beandoti ad ammirare le
rosate albe e gl’infuocati tramonti.
A quella vista ti
sentivi piccolo,
tanto grande era
lo stupore che invadeva il tuo animo esercitato a
pensare.
E al murmure
concitato del “tuo
mare”, per l’impellente equinozio d’autunno, chiudesti gli occhi
alla caducità del tempo e riaprirli
alla eternità senza fine.
Sulla tomba che si apre per accoglierti sta questa scritta.
«Fa che un giorno veniamo incontro a te, Signore, sulle nubi del
cielo nel regno dei beati».
La speranza di Paolo di Tarso si
compia per te, per me, per tutti i
presenti.
ASSOCIAZIONE
VECCHIA ALASSIO
Il giorno lunedì 12 dicembre 2005
presso la sede sociale
di Via XX Settembre 7, Alassio è convocata
L’Assemblea ordinaria dei Soci effettivi
alle ore 20.30 in prima convocazione e alle ore 21.00
in seconda convocazione con il seguente
Ordine del giorno
LA CONSULTA LIGURE
SI È RIUNITA A NOLI
Seduta movimentata, dedicata quasi interamente alle interrogazioni e proposte presentate
dai Consiglieri di minoranza del
Gruppo “La Vespa”.
La parola al Sindaco Marco
Melgrati per ricordare il Dott.
Giannetto Beniscelli, giornalista
e pittore, figura di prestigio appartenente ad una antica famiglia alassina, socio fondatore
della Associazione Vecchia
Alassio, recentemente scomparso.
Segue un animato scontro tra
la Cons. Lorena Nattero, rappresentante dei D.S., ed il Sindaco
Melgrati in merito all’articolo
pubblicato dal medesimo, a nome della Amministrazione
Comunale, sull’ALASSINO del 19
settembre u.s.; replica il Sindaco affermando che il senso
dell’articolo stesso è stato male
interpretato. Si entra nel vivo
degli argomenti all’O.d.G. con la
discussione del primo, presentato dai Cons. di Minoranza, che
riguarda la modifica del Regolamento Edilizio Comunale.
L’Ass. Salvo propone un emendamento a parziale modifica.
Replica del Cons. Fui con un
sub-emendamento che non viene approvato, mentre quello
proposto dall’Ass. Salvo ottiene
il favore della maggioranza.
Iniziano le interrogazioni del
Cons. Fui in merito ai rapporti
tra l’Amministrazione Comunale e la S.C.A. S.r.L.; al reperimento di alloggi in favore della Capitaneria di porto, (si parla della
vendita di Villa Fernanda, attualmente a disposizione della
Capitaneria).
Da parte del Cons. Agostino
Testa interrogazione in merito
all’approvvigionamento idrico,
ai disservizi verificatisi nel mese di agosto e quali soluzioni
(continua a pagina 2)
(l’A.V.A. ha commemorato Giannetto Beniscelli) Miniappartamenti
Ospite dell’Associazione “Civitas Nauli” la Consulta Ligure
delle Associazioni si è riunita a
Noli domenica 25 settembre u.s.
presso il Palazzo Vescovile e in
particolare nella Chiesa “Nostra
Signora delle Grazie” dello stesso complesso. Dal livello del mare i partecipanti sono stati trasportati, per mezzo di due panoramici ascensori, verso una quota più alta. Grazie alla giornata di
sole stupendo, la vista era davvero suggestiva.
Molti i punti all’o.d.g., tra cui
la revisione dello statuto con
l’istituzione di un regolamento,
il premio “Jacopo Varaldo”,
Colombo 2006, ecc.
Nel suo intervento di saluto, il
presidente dell’Associazione
ospitante ha tra l’altro difeso la
disponibilità di certi Enti tra cui
la Regione, affermando che essa
ha appoggiato la “Civitas Nauli”
per certe iniziative. Inoltre ha tenuto a dire che la Consulta Ligure adesso, più che in passato, ha
dei progetti per il futuro piuttosto promettenti. La signora Caviglia, Assessore alla Cultura, ha
presentato due opere letterarie
pubblicate ultimamente dal
Comune di Noli, mentre per il
prossimo futuro sono in cantiere progetti concernenti la difesa
del dialetto.
È poi arrivato il momento delle commemorazioni. Mentre
Alessandro Casareto, presidente de “A Compagna” di Genova,
ha avuto parole di grande elogio
Mostre
Sala Carletti
Volontariato
1) Relazione del Presidente;
2) Relazione finanziaria; 3) Varie ed eventuali
Circolo Artistico
Culturale
Confidando nella massiccia partecipazione dei Soci, porgo i migliori saluti.
Amici dell’Arte
Il Presidente A.V.A. Carlo Cavedini
A.V.A
Consiglio Comunale
del 27/9/2005
dal 5/12 al 20/12/05
(continua a pagina 2)
Domenica 6 Novembre p.v.
SANTA MESSA
in SANT’AMBROGIO
ore 11 in memoria
dei volontari defunti.
Tutte le Associazioni sono
invitate a partecipare.
Questo tema, trattato negli ultimi numeri dell’Alassino, è molto sentito dai nostri lettori.
Abbiamo ricevuto numerose
lettere che abbiamo pubblicato
e altre che pubblicheremo.
Molti sono i concittadini che di
persona ci sollecitano a continuare ed evidenziare il problema “abitazioni e spopolamento”, soprattutto le coppie giovani della nostra città. Un’opinione diffusa, che noi approviamo,
è quella che i nuovi complessi
residenziali riservino almeno il
20% di appartamenti per i residenti, ad un prezzo agevolato
per edilizia convenzionata.
Questo è quanto viene chiesto e che l’A.V.A. CHIEDE. Ci auguriamo che le forze politiche
alassine approvino con sollecitudine nuove norme e regolamenti, (se quelle attuali non sono sufficienti), per aiutare i giovani e i meno giovani cittadini. Il
prossimo anno vi saranno le elezioni comunali e gli Alassini saranno grati a quelle forze politiche che metteranno nel loro
programma elettorale la volontà e l’impegno di affrontare
seriamente la questione. La casa è un bene primario ed indispensabile e noi intendiamo difenderlo anche e soprattutto
per chi non l’ha ancora.
A.V.A
Angolo
di
Daniele La Corte
Più nomi
che programmi
All’analisi delle intenzioni sembrano tutti agguerriti, pronti alla
sfida senza timori. Le urne paiono
già pronte e colme di consensi per
gli uni e per gli altri. Tutti credono
di avere la vittoria in tasca in base
ad alchimie sconosciute, senza tenere minimamente conto del popolo, degli elettori che con i loro
suffragi permetteranno l’affermazione del “migliore”. Ma chi è il più
bravo? Sino ad oggi abbiamo sentito solo nomi, tantissimi nomi per
una sola poltrona. Coalizioni, ricompattamenti, smembramenti,
ulteriori divisioni, ma nessun programma.
Per una città che ha bisogno di
un colpo di reni per ripartire i nomi servono a poco, occorrono programmi ben definiti, strategie che
permettano all’economia di rimettersi in moto. Solo dopo i nomi. E
in questo caso non mi dispiacerebbe saltasse fuori qualche indicazione al femminile. Intanto l’opposizione all’amministrazione
uscente sembra farsi sentire, finalmente, ma solo grazie all’ultima
entrée. Più aggressività non guasta soprattutto se chi interviene
non legge evitando spiacevoli
“perdite di segno” che giustificatamente suscitano solo ilarità.
E non si oppongano, scusate il
bisticcio, gli oppositori soltanto
col dire che il sindaco è alto, piuttosto che grasso o magro, o ancora, accusandolo di far troppo il
suo mestiere. Perché perdere tempo? Non sarebbe meglio meditare
e ricordare che, da sempre, in barba alle ideologie tutti i tecnici finiti in consiglio, soprattutto se in
maggioranza, hanno trovato, già
prima e dopo la guerra, abbondanza di clientela? Così, meditando, forse, si potrebbe dar sfogo ai
programmi infischiandosene delle
simpatie e delle antipatie. Ma fino
ad ora nessuno parla di possibili
capovolgimenti strutturali, di
riammodernamento di istituzioni,
di strategie che dovrebbero portare a una maggiore qualificazione,
più che quantificazione, degli
ospiti. Nessuno che accenni alla
possibilità di aprire nuovi alberghi
dopo aver studiato come aiutare
ad essere più competitivi quelli già
esistenti. Nessuna, maggioranza o
opposizione, fatta eccezione per i
soliti battibecchi su depuratore e
affini, sviluppa il tema utile, perché indispensabile, del rilancio. È
giusto rifare fognatura, tutelare
l’ambiente, rinvigorire e difendere
l’arenile, ma c’è anche la parte non
meno importante, di come riportare i flussi turistici fuggiti verso
altri lidi. Bisogna decidere quali
ospiti sono più idonei per Alassio
e quali strutture devono essere incentivate. Se non si presentano
piani, se non si discute sul futuro,
se non si programma è inutile preparare squadre e capitani. Il tempo stringe. In primavera l’Unione
di Prodi cercherà di opporsi a
Berlusconi. Ma ad Alassio, chi si
opporrà a Melgrati? Di bocca in
bocca, più che sulla carta, si rimpallano nomi, nulla di nuovo, sempre gli stessi. La società civile tace
e guarda oltre perché se non ci sono programmi magari non si sbilancia e guarda da un’altra parte. I
soliti “cerca careghe” si stanno attrezzando attaccandosi anche agli
specchi, un po’ come hanno fatto
nove anni fa quando, piuttosto che
far vincere la squadra locale composta prevalentemente da imprenditori, pertanto esperti direttamente operativi sul campo, scelsero di dare una mano alla Lega di
Bossi. Guadiamoci dai falsi “benefattori”, dai “soliti noti” che per
una sedia sono pronti ad evoluzioni funambolesche.
2
«L'ALASSINO»
Festeggiamenti
Dopo le emozioni che hanno regalato a tante persone, domenica
pomeriggio, in occasione dell’Alassio Air Show, la sera tutti i piloti, gli equipaggi, e i ai ragazzi della
Pattuglia Acrobatica Nazionale, si
sono ritrovati all’hotel Spiaggia
per una piccola ma significativa
cerimonia di premiazione. Un modo semplice ma efficace da parte
del Comune, per ringraziare i tanti che hanno reso possibile un
evento così straordinario. Di fronte al ministro Claudio Scajola, ai
piloti delle Frecce Tricolori è stato
consegnato un ricordo della manifestazione. Oltre a loro, i ringraziamenti sono andati a Mauro
Zunino, presidente dell’Aeroclub
di Villanova d’Albenga, al generale Cesare Patrono che ha coordinato l’organizzazione della mani-
festazione e a tutti coloro che in
varia misura hanno aiutato a dar
vita ad una indimenticabile manifestazione aerea. Dopo il momento ufficiale, è seguita una cena di
gala alla presenza anche di giornalisti, personalità civili e militari
di Alassio. Una cena piacevolissima, insieme ai piloti delle Frecce
Tricolori, ai meccanici e ai tanti
uomini che hanno volato domenica pomeriggio, per sottolineare
ancora una volta la stima reciproca e l’amicizia che si è creata tra i
tanti protagonisti dell’Air Show.
Alla fine, in molti hanno raggiunto
la discoteca “Al porto” per finire al
meglio la giornata e festeggiare
tutti insieme l’ultima esibizione ufficiale della Pattuglia per questo
2005.
Barbara Testa
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
Le scritte sul monumento ai caduti, davanti e sul retro sono incomplete. Mancano dei caratteri. Prima della ricorrenza del 4 novembre sarebbe bene provvedere.
•••
Le bellissime e sane palme che delimitano il parcheggio posto
all’inizio di Via Pian del Moro necessitano di una potatura. Le più
basse delle lunghe foglie, con il vento, sfregano il tetto delle auto in
sosta, facendo danni.
Parcheggio selvaggio lungo la strada fra il tennis e la ferrovia.
Chi deve andare a parcheggiare nei box regolarmente acquistati
non riesce ad accedervi. È possibile rimediare a questa spiacevole situazione?
30,00
25,00
20,00
15,00
Serie1
10,00
5,00
20
05
pr
ov
vi
so
rio
20
04
0,00
Beppe Rizzo per l’A.V.A.
FRECCE TRICOLORI
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
riepilogo anni
an
no
tutte le Associazioni che devono
percepire il significato e l’importanza di “Colombo 2006”. A questo
proposito è stata distribuita una
scheda con suggerimenti vari, da
compilare e da restituire.
Prima della chiusura dei lavori,
un rappresentante dell’Associazione ospitante ha parlato delle
origini della Chiesa in cui ci trovavamo riuniti e cioè “Nostra Signora
delle Grazie”. Sono stati fatti riferimenti storici ed architettonici veramente interessanti che i presenti hanno molto apprezzato. Oltre
che essere utile, questa riunione
della Consulta ha avuto il suo momento di Cultura. Un plauso agli
organizzatori.
Arrivederci alla prossima riunione e buon lavoro a tutti.
2000.
I valori sono dunque assolutamente confortanti e, non solo, sono indici di una corretta
politica ambientale, ma potranno tradursi in un significativo risparmio economico rispetto ai costi che il Comune
sostiene per il conferimento in
discarica.
Le ragioni di questo primo
grande successo sono da ricercare proprio nella politica
ambientale che questa amministrazione ha subito cercato
di perseguire. Il coinvolgimento delle scuole, la grande disponibilità del corpo insegnanti nell’attività di sensibilizzazione stanno giorno per
giorno facendo i loro progressi: l’insegnante spiega che per
il rispetto dell’ambiente è meglio buttare le bottiglie di plastica nei contenitori della differenziata e l’alunno quando
torna a casa insiste con i genitori affinché la famiglia raccolga le bottiglie da buttare
nell’apposito cassonetto. Magari all’inizio è un gioco, che
però diventa sana abitudine
ambientale.
In questo contesto un ruolo
fondamentale è stato svolto
dalla Società Ponticelli oggi
Aimeri Ambiente: suo l’impegno di sensibilizzazione svolto
con l’Ecodiario distribuito nelle scuole della città (e non solo ad Alassio), e con i cassonetti appositamente dimensionati alle esigenze scolastiche
distribuiti presso le scuole. I
ragazzi e le ragazze di elementari e medie hanno così avuto
l’opportunità di avere sotto gli
occhi ogni giorno, attraverso
le pagine del loro diario scolastico, o attraverso i cassonetti
all’ingresso delle classi, un
messaggio di sensibilizzazione
alla salvaguardia ambientale.
Gli interventi, poi, sono scadenzati, metodici. Non passa
mese che non vi sia un incontro, un’iniziativa legata all’ambiente: qualche volta promossa dal comune, qualche volta
dalle scuole, dalla stessa
Aimeri Ambiente e certo giova
anche l’impegno della Regione
e del Ministero dell’Ambiente
con le loro campagne ad ampio raggio.
I risultati danno ragione: è la
strada giusta.
Per il 2005-2006 torneranno
le giornate di educazione ambientale presso le scuole, il
“Bosco per la Pace”e l’iniziativa “Puliamo la Collina”, e le
an
no
sione dello statuto, ha detto che i
tre revisori dei conti potrebbero
essere individuati tra le associazioni, mentre per i probiviri si sono fatti i nomi di Enrico Carbone,
past president della Consulta,
Franco Marmori e Filippo Basso.
È stata poi messa in evidenza la
convenienza per tutte le associazioni di diventare delle Onlus poiché vi sarebbero importanti agevolazioni. Nella prossima riunione
si approfondirà l’argomento. Il primo passo dovrebbe essere il riconoscimento della Consulta da parte della Regione.
Per il premio “Jacopo Varaldo”,
Bazzano ha informato che sono
state ricevute e giudicate molte
opere teatrali dialettali. Della
Commissione giudicante faceva
parte, marginalmente, Antonio
Ricci di ben nota fama. L’opera vin-
20
03
Savona - Gonfaloni della Consulta - Marzo 2005.
an
no
citrice potrebbe essere rappresentata al Priamar nella manifestazione “Teatro delle Regioni” ed essere pubblicata in un centinaio di copie. È stato posto l’accento sul fatto che i testi teatrali danno un valido contributo alla cultura ligure.
Alessandro Casareto ha poi relazionato su “Colombo 2006”. La
manifestazione dovrebbe svolgersi verso maggio con riferimento alla nascita di Colombo (che avvenne in marzo), mentre quasi tutte le
altre manifestazioni volgono il
pensiero esclusivamente al 12 di
ottobre. Sarebbero organizzati
Mostre, punti di incontro, stand
gastronomici, conferenze su argomenti di interesse ligure (per
esempio il Finalese potrebbe parlare dei ritrovamenti archeologici
di ventimila anni fa). Ovviamente
si richiede il contributo da parte di
20
02
per Pietro Trinca che era stato tesoriere della Consulta, venuto a
mancare nei primi giorni di luglio,
Carlo Cavedini, presidente dell’Associazione “Vecchia Alassio” ha ricordato la figura di Giannetto
Beniscelli, personaggio importante della comunità alassina, pittore,
giornalista e scrittore; tra le altre
cose Cavedini ha affermato che
Beniscelli ha lasciato un vuoto incolmabile e che la sua disponibilità, grande moralità, amicizia sincera, sono ben note a tutti gli
Alassini.
Elmo Bazzano, nuovo presidente della Consulta, ha informato i
presenti che gli atti del trentennale, la cui manifestazione si è svolta
a Savona in marzo u.s., saranno
pubblicati tra qualche mese in numero di cinquecento copie.
Facendo poi riferimento alla revi-
I lavori di ammodernamento
delle isole ecologiche, con la
sostituzione delle bocchette
di conferimento con nuove
chiusure più ampie e di facile
utilizzo; l’installazione della
nuova isola ecologica in Via
Dante, di moderna concezione, hanno dato spunto ad una
sorta di riepilogo della situazione ambientale della Città di
Alassio.
I lavori di cui sopra – per un
totale di 100.000 euro – sono la
testimonianza di un costante
impegno da parte dell’Amministrazione non solo per dare
alla città quel decoro che merita, andando a sostituire gli
antiestetici cassonetti con
aree di conferimento rifiuti “a
scomparsa”, ma anche sul
fronte della raccolta differenziata.
Resta inteso che tutto l’impegno dell’amministrazione in
termini di progettazione e bilanci può risultare completamente inutile, anzi superfluo
nel momento in cui ci si ostina
ad abbandonare i sacchetti dei
rifiuti non già nelle bocchette
dell’isola ecologica, ma accanto alle stesse, praticamente
sulla strada o sui marciapiedi.
Precisazione forse banale, ma
che si fonda su comportamenti, purtroppo, reali.
La nuova isola ecologica, e
quelle che verranno dopo quella di Via Dante, avrà, rispetto alle precedenti, alcune caratteristiche differenti: un’unica bocchetta di conferimento e sarà
già predisposta per il badge
che verrà istituito quando dalla
tassa per lo smaltimento dei rifiuti si passerà alla tariffa.
Sotto la superficie, sempre
sei contenitori da 1.100 litri
collegati con un semaforo sul
piano stradale, utile per segnalare a chi di dovere la necessità di procedere con lo svuotamento dei cassonetti. Il semaforo rosso, poi, bloccherà
automaticamente l’apertura
delle bocchette impedendo
l’ulteriore versamento di rifiuti che certo uscirebbero dai
cassonetti.
Saranno così anche le prossime isole ecologiche che andremo a installare in città – ne
sono previste 5 nel prossimo
anno.
Di qui la riflessione sulla raccolta differenziata.
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale l’opposizione,
in questo settore, ci ha accusati di essere il fanalino di co-
an
no
(segue dalla prima pagina)
Il punto sui servizi ambientali
20
01
CONSULTA LIGURE
12/08/2005 e del 02/09/2005 sulla
variazione e ratifica del Bilancio di
previsione 2005. Gli interventi dei
Cons. Testa e Fui hanno portato
l’attenzione su vari problemi quali le abitazioni non agibili in seguito alla frana di passeggiata Cadorna e relativa messa in sicurezza
del sito, la sistemazione della
Piazza Partigiani e passeggiata
Ciccione, il parcheggio di Piazza
Stalla, la strada di collegamento
tra via Adelasia e via Loreto alta, il
ripristino dei sentieri collinari e il
tormentone della S.C.A.
Infine, a richiesta dei Consiglieri
del Gruppo “LA VESPA”, gli ultimi
tre argomenti proposti dagli stessi vengono rimandati al prossimo
consiglio.
A.V.A.
an
no
sono previste. Risposta del Sindaco che si dichiara consapevole
dei problemi esistenti assicurando che verrà fatto tutto il possibile affinché non vi siano più interruzioni all’erogazione di acqua,
specialmente durante i mesi estivi; si sta provvedendo infatti al risanamento della società che gestisce il servizio idrico (S.C.A.) e relativa messa in funzione della nuova condotta installata sotto la galleria dell’Aurelia-bis.
Tutti approvati, senza il voto
delle Minoranze, gli altri argomenti all’O.d.G. illustrati dall’Ass.
Fabrizio Calò, riguardanti la ricognizione degli equilibri di bilancio
e verifica Stato di Attuazione dei
programmi, le deliberazioni di
G.C. del 27/07/2005, del
20
00
(segue dalla prima pagina)
an
no
CONSIGLIO COMUNALE
Sabato 15 Ottobre 2005
da rispetto alle percentuali
prodotte dagli altri comuni del
territorio: insomma saremmo
ultimi tra i comuni limitrofi
proprio in relazione alla capacità di separare i rifiuti.
Di qui subito la ricerca e la
verifica. Ecco dunque i dati ufficiali che risalgono alla fine
del 2004: Loano (17,01%),
Pietra Ligure (9.98%), Andora
(10,03%), Alassio (27,64%).
E questo la dice lunga.
Significativo anche il dato
provvisorio 2005 di Alassio che
nonostante presenti un valore
più basso – il 22,18% – (il verde
e il legno sono conteggiati a
parte rispetto alla differenziata
e quindi vengono esclusi dal
conteggio percentuale totale) è
ben lungi dal far considerare
Alassio alla stregua di un fanalino di coda, anzi.
Si allegano in proposito – nel
segno della più totale trasparenza – i dati della differenziata mese per mese, anno per anno a far data dal gennaio del
proposte che Aimeri Ambiente
sta predisponendo per la prossima stagione.
Ed è proprio con questa società, che da anni cura lo spazzamento e la raccolta rifiuti
della città di Alassio, e che nel
contempo ha saputo proporre
e sostenere significative iniziative di coinvolgimento che
dall’educazione ambientale
arrivano all’intrattenimento,
senza dimenticare le attività
culturali, che si stanno verificando strade diverse, ulteriori, come il “porta a porta”: la
raccolta dei rifiuti individuale.
Un maggior impiego di personale e maggior impegno sul
territorio, ma un grande incentivo alla raccolta differenziata
e minori costi per il conferimento in discarica. Lo studio è
aperto.
Alassio, 15 settembre 2005
L’Assessore all’Ambiente
Marco Salvo
ASSOCIAZIONE
VOLONTARI OSPEDALIERI
Partirà il 10 ottobre il 23mo corso di formazione dell’Avo. Sarà
aperto a tutti coloro che vogliono
diventare volontari ospedalieri.
Le lezioni, a cadenza giornaliera,
escluso sabato e domenica, si ter-
ranno presso il salone della
Croce Bianca di Albenga dalle
17.30. Per informazioni si può
contattare l’Avo al numero 0182
542842 o scrivere un’email all’indirizzo [email protected]
Patate
pasticciate
Dosi per quattro persone:
800 gr di patate; 2 carote; l costa di sedano; 200 gr di
passato di pomodoro;sale; pepe; noce moscata; salvia;
rosmarino; olio d’oliva
Tagliate le patate, le carote e il sedano a piccoli pezzi.
Prendete una pirofila adatta sia per il fuoco che per il
forno. Fate rosolare sul fuoco queste verdure, poi
salate, pepate, grattugiate un po’ di noce
moscata, unite qualche foglia di salvia e di
rosmarino, versate il passato di pomodoro,
girate bene il tutto e mettete in forno già
caldo a 200° per un’oretta circa.
Sabato 15 Ottobre 2005
3
«L'ALASSINO»
Il nostro dialetto: debiti e crediti
(a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 4 - VETTORI DI PAROLE
In linea di massima va sottolineato il fatto che la maggior parte dei vocaboli dialettali ha una
origine e un legame stretto con la
lingua nazionale, anche se molti
termini assumono forme e soprattutto desinenze finali tipiche
del luogo ove il dialetto stesso si
usa e si parla comunemente. Il
ceppo, le radici sostanzialmente
sono lì e si deve aggiungere che
nel nostro caso un’alta percentuale del nostro lessico italico-romano-latino a sua volta deve la
sua ragione di essere proprio alla
Grecia classica, che fu la madre
di tutte le parlate del ceppo occidentale europeo. Lo aveva già
confessato Orazio quando scrisse: «Graecia capta ferum victorem cepit et artes intuIit agresti
Latio». Roma fu forte con le armi,
ma ebbe dalla terra conquistata
non solo le messi e la letteratura,
ma anche le leggi e molta parte
del diritto.
In effetti la Grecia meriterebbe
una lunga trattazione per due
principali motivi, il primo perché
(come la lingua cinese e indiana)
è fra le poche lingue del mondo
che si possono seguire nella loro
lenta o più veloce evoluzione per
più di 3000 anni e il secondo perché essa fu per secoli un grande
strumento di umanità e di civiltà.
È giusto, quindi, che chi da essa
ha avuto migliaia di vocaboli e di
termini per il proprio bagaglio
culturale e linguistico (e non solo
filosofico e scientifico) debba
sottolineare e sottoscrivere questo enorme credito verbale ricevuto attraverso millenni di vita e
di storia e di rapporti. Insomma,
dall’aorta e dalle arterie greche
sono derivate non poche vene e
capillari anche nell’interno stesso dei dialetti.
Sarebbe facilissimo elencarne,
in pochi minuti, cento e cento
nella nostra lingua nazionale; più
difficile, a freddo, a bruciapelo,
trovarli nel dialetto, ma ci sono,
da sempre o almeno da lunghissimo tempo. Problema di non facile soluzione, poiché la lingua
greca è un idioma di élite e di cultura elaborata e di civiltà primitiva e mista con elementi ionici, eolici, attici e dorici. (Anche la lingua greca ebbe vicissitudini diverse, tanto da risentire di varie
dominazioni, del lungo dominio
romano, turco, poi slavo, poi veneziano, ma non perdette mai le
forti radici e le caratteristiche di
base della sua gente. Anche a
questo proposito si potrebbe
aprire un discorso interessante:
nella storia dell’umanità ci furono alcuni grandi conquistatori
che determinarono enormi influenze linguistiche nei popoli
vinti e assoggettati. Citiamo i
Romani, naturalmente, ma anche
i Turchi, gli Arabi mussulmani
(soprattutto attraverso le guerre) o gli Spagnoli e gli Inglesi (attraverso le conquiste coloniali),
e, in maniera molto minore, nei
tempi moderni, i Tedeschi prima
e gli Americani poi.
Tutto questo movimento porta
in terre diverse uomini diversi e
questi vi giungono con la loro lingua, arricchendo il lessico delle
genti conquistate e cogliendo da
esse anche qualche nuovo termine utile o... di facile consumo.
In certi casi fu proprio la guerra a modificare o ad arricchire la
lingua dei popoli vinti ed assoggettati, come accadde, in modo
essenziale e assoluto, nel centro
e nel Sud del continente americano con lo spagnolo o il portoghese e, in misura meno cruenta e
sanguinosa, con le parlate anglofone e francofone nell’America del Nord o in certe colonie
dell’Africa e dell’ Asia.. Vero,
però, è che non tutti i popoli conquistati cedettero alla lingua dei
conquistatori e dei tiranni di passaggio. Molti restarono fortemente vincolati alle loro radici
linguistiche, ma in ogni modo
non poterono certo non risentire, in varia misura, della forza
prepotente del linguaggio che
non trova ostacoli al suo passaggio e al suo affermarsi, almeno in
certi casi o con determinati voca-
boli o espressioni particolari...
Le guerre con le loro conquiste
furono uno dei vettori linguistici
più importanti nel tempo, ma non
solo quello, come vedremo.
Una ulteriore osservazione, comunque, si può fare, anche se
non so sino a che punto possa
avere significato, dal momento
che la traggo in certo senso dal
subconscio e non da valori o da
valenze storiche accertate. È
questa: l’italiano è, oggi, una lingua parlata, per così dire, da pochi nel mondo, quasi una lingua
di serie B, se si potesse dire, se si
considera che, in confronto con il
cinese (mille milioni di persone),
con l’inglese e con l’indo (mezzo
miliardo), con lo spagnolo (400
milioni) col russo e con l’arabo
(250 milioni), si calcola che oggi
l’italiano parlato nel mondo non
supera i 60-65 milioni di unità.
La storia d’Italia, con tutte le
sue ombre infinite, ha tarpato le
ali alla nostra avventura linguistica. Infatti, come l’asse iniziale interno Firenze-Roma si è spostato
a Nord sull’asse Firenze-TorinoMilano, così (dopo tutte le grandi
vicende storiche «romane») si sarebbe potuto verificare un grande apporto linguistico mondiale
sull’asse greco-latino-italico, ma
la decadenza storico-politica della nostra penisola, il frazionamento non solo regionale, ma
provinciale e civico in mille staterelli in continua lotta e confusione fra loro, hanno deviato le
possibili direttive linguistiche
sull’ asse spagnolo-francese-inglese.
In altre parole, dopo la grande
luce del mondo antico e pagano
greco-latino, a «fare da faro» alle
lingue del mondo subentrarono
nel Sud del continente americano
lo spagnolo (pur erede del greco
e del latino) e nel Nord prima il
francese e poi, definitivamente,
l’inglese.
Abbiamo fatto una breve digressione generale, ma nel prossimo capitolo torneremo a parlare... di casa nostra.
“UN SOGNO NEL CASSETTO”
ALASSIO:
“Asilo del nonno”
3a Edizione
Il 22 settembre 2005 presso la
sala conferenze dell’Hotel Toscana ha preso il via la terza edizione
del Concorso “UN SOGNO NEL
CASSETTO” edizione regionale
Liguria
Manifestazione che ha per tema (come nelle edizioni precedenti) stimolare tutte quelle persone, di ogni età, religione, che
hanno riposto in un loro cassetto
ideale cose scritte da loro: pensieri, poesie, racconti brevi, insomma un poco di tutto, e che desiderano almeno per una volta
parlarne coraggiosamente mettendosi in mostra.
Piccolo regolamento:
Dal 22 settembre 2005 prende il
via “Un Sogno Nel Cassetto”, iniziativa letteraria per la Regione
Liguria, a partecipazione gratuita.
Ogni partecipante potrà inviare
un solo dattiloscritto inedito in
triplice copia a Mario Riboldi “Un
Sogno nel Cassetto” Casella Postale 153, 17021 Alassio (Savona).
Da questa terza edizione vi saranno punti fermi: non saranno accettati testi scritti a mano e testi
particolarmente lunghi; la busta
dovrà contenere le tre copie e su
ognuna dovranno comparire nome, cognome e recapiti; non si
prenderanno in considerazione libri inviati e non si rilasciano critiche e/o recensioni tutto il materiale dovrà pervenirci entro il 20
novembre 05.
Novità di quest’anno è che abbiamo diviso in due sezioni il
Concorso: la prima sezione è dedicata ai giovani in età scolare, la
seconda sezione è dedicata a tutti gli altri scrittori.
La sezione giovani vedrà esposte le proprie opere in bacheche
presso l’Istituto Salesiano Alassino, in modo che siano altri giovani come loro, che sceglieranno i
20 finalisti (singoli o lavori di
gruppo) per la premiazione finale
di tre elaborati.
Dopo una attenta verifica di
quanto pervenutoci per la sezione adulti, sceglieremo i venti lavori a noi apparsi più significativi ed espressivi e gli autori saranno invitati alla serata finale
che si terrà presso l’Auditorium
Salesiano d’Alassio ove li premieremo.
A tutti i finalisti delle due sezioni sarà chiesto di presentarsi e
leggere quanto da loro creato, per
meglio valutare il loro entusiasmo
creativo e la loro vena letteraria.
Le premiazioni avverranno la prima quindicina di dicembre 2005 .
Il portale degli artisti, (diretto
da Gabriele Vilardo) offre ai finalisti un attestato di merito ed ai tre
lavori giudicati più espressivi
(scelti da una giuria di noti giornalisti) l’inserimento gratuito al
proprio portale (sito internet) visitato in tutta Italia da ben 150.000
navigatori.
Ringrazio anticipatamente per
quanto faranno (gratuitamente)
la giuria, la confesercenti Alassina (Pino Maiellano), il Portale
degli artisti, l’hotel Toscana,
Presidente e il Consiglio Direttivo dell’A.V.A., l’assessore dott.
Loretta Zavaroni, i direttori
Didattici, Andrea Maiellano colonna sonora delle premiazioni
tutti gli sponsor e voi giornalisti
e le vostre redazioni che daranno risalto a questa iniziativa che
non darà profitto a nessuno, ma
darà spazio a chi ama esprimersi nello scrivere, ringrazio anticipatamente chi vorrà sostenere
l’evento con premi o quanto necessario.
Per informazioni sui precedenti concorsi o sull’attuale visitate il
sito www.ilportaledegliartisti.it
cliccando su UN SOGNO NEL CASSETTO oppure all’organizzatore
Mario Riboldi corr. giornalistico
al numero cell. 339 6362472.
Cordialmente v/s Mario Riboldi
cas. post. 153 - 17021 Alassio Savona
Mario Riboldi
Svanisce la calura dell’estate e
il Centro Diurno “Asilo del
Nonno” si prepara ad accogliere
la stagione autunnale con nuove
proposte ricreative e culturali
per intrattenere i suoi ospiti: ripartono i laboratori di pittura e
bricolage, cucina, lettura, attività
mnemoniche e in particolare l’appuntamento del mercoledì pomeriggio con la “S-tombolata”. Si
tratta di una ricorrente occasione
di incontro con gli anziani della
Casa Albergo “Poggio Fiorito”
che in visita all’Asilo del Nonno,
partecipano al gioco a premi
chiacchierando e cantando in allegria.
L’esperimento era già partito
durante la primavera scorsa riscuotendo un alto gradimento tra
gli anziani delle due strutture e
per questo viene ora riproposto
in aggiunta ad altre felici occasioni di incontro, come la partecipazione degli utenti del Centro
Diurno alle feste di compleanno
organizzate dalla Casa Albergo.
L’Asilo del Nonno assicura così
frequenti occasioni di socializzazione, attività di animazione e un
continuo servizio assistenziale
destinato a soggetti affetti da decadimento mentale e psico-fisico
medio-lieve.
Il Centro è aperto da lunedì al
venerdì, dalle 9 alle 17, accoglie
residenti e non ed è prevista una
settimana gratuita di prova al termine della quale l’équipe socioassistenziale appronta un piano
di intervento individualizzato.
Per eventuali altre informazioni e per ritirare la domanda di
iscrizione ci si può rivolgere alla
Coordinatrice presso il Centro
Diurno sito in via Adelasia 57 (tel.
0182 546485) oppure al Servizio
Politiche Sociali del Comune di
Alassio (tel. 0182 602224 o 0182
602237).
La Coordinatrice
Dott.ssa Samuela Lodi
CRONACA DI ANDATE: MESE DI OTTOBRE 2005
Amici vicini e lontani
“Ogni giorno nascono funghi”
diceva il mio saggio nonno per significare che non si poteva stare
un attimo tranquilli senza che
spuntasse qualcuno con una
nuova idea, una nuova proposta,
una buona parte delle quali erano per lo meno originali per non
dire di più.
Cari miei venticinque lettori, vi
ho lasciati, nell’articolo del mese
scorso, con un emerito rappresentante del turismo alberghiero
andatino il quale diceva che la
stagione era andata in maniera
superlativa, ed ecco che su un
quotidiano regionale (ma saranno certi giornalisti ad esagerare,
mi dico) il medesimo, in compagnia di alte autorità comunali lancia l’idea meravigliosa, nuova,
travolgente… di andare a cercare i turisti… in Cina. Sic! In Cina.
Perché là, si dice, le cose stanno
cambiando, sta nascendo una
nuova borghesia che… sicuramente sarà lieta, anzi arcilieta di
venire a trascorrere le proprie ferie ad Andate. E lo farà certamente trascurando, anzi disprezzando i paradisi di vacanze tailandesi, indocinesi, filippini e birmani
verso di cui si dirige il pubblico
italiano, e che sono a quattro passi dalla Cina stessa. Io, contrariamente a quanto farebbe mio nonno, non mi stupisco più di tanto
della splendida idea, perché ri-
fletto che stiamo entrando nel
mese di ottobre, e questo periodo, insieme a novembre è apportatore, nel nostro paese, di idee,
battute, invenzioni meravigliose,
che servono ad affrontare meglio
la noia autunnale, conseguente
alle grandi emozioni estive. Non
erano forse questi i tempi in cui,
in un anno ormai lontano, uscì ad
Andate il giornaletto gossip “La
rimanenza del biscottino” che
tanta risonanza ebbe vicino e
lontano?
Per cui prendo la cosa con pazienza e somma tolleranza.
Perché se no ci sarebbe da chiedere perché non cerchiamo di recuperare tedeschi, svizzeri, svedesi ecc, persi in questi anni,
(spesso persi colpevolmente) invece di pensare ai marziani che ci
salvino. E poi chi ci va in Cina a
reclamizzare? Il comune di
Andate da solo? O la nostra regione, la cui capitale, ad esempio
non ha ancora capito che da noi
si fa anche del turismo (oltre a incrementare le decadenti industrie). E come ci andiamo in
Cina? Con la Fiat di Luigi Barzini.
(“Da Parigi a Pechino”)?
E cosa diciamo ai cinesi neo
borghesi? Che vengano ad Andate con l’aereo perché qui ci sono tanti bei garages per le auto, e
sempre meno alberghi? O che abbiamo già costruito il depuratore
sul lago, e che, comunque se il depuratore non c’è ancora, qui da
noi c’è sicuramente meno gente
che fa la pipì che a Shanghai e hai
voglia l’acqua pulita?
Mah, meglio che non ci pensi e
che lasci scorrere il destino e le
parole al vento. Meno male che
nel giornale di oggi è apparsa una
notizia che, come il metano, “ci
dà una mano”. Tenete conto che
Andate è sul lago di Como e quindi vicina ad una nazione straniera molto turistica. Beh, c’è scritto nel giornale che molti italiani
che erano andati a comprarsi la
seconda casa in quella nazione,
così come molti turisti europei,
vogliono vendere, e venire a passare le vacanze da noi ad Andate
e dintorni. Principalmente perché in quella zona estera c’è
l’esplosione del fenomeno dei
furti e delle rapine alle auto,
quando sono ferme ai semafori, e
la polizia, si dice, fa poco per eliminare il guaio. Che fortuna che
abbiamo anche stavolta! Volete
dire che per non farsi rapinare i
soldi all’estero, li verranno a portare volentieri e pacificamente a
noi? Che bello, dai! Altro che andare in Cina; restiamo lì e aspettiamo. Cosa che è sempre stata
un poco la nostra politica turistica. Lo vedi che eravamo bravi?
Luca Caravella
SIAMO NEL 1904
“l’amù c’hu se sente pe stu paìse e pe sta brova gènte…”
Se per un attimo potessi immaginare che questo mio continuo rivangare il Passato venisse a noia a
qualche lettore, fin da ora, sono
pronto a dolermene e a smettere
di scarabocchiare queste carte.
Per il momento insisto convinto
di fare contento almeno quel vecchio che... ancora naviga sul suo
borcu, lassù tra le nuvole, su quelle distese bianche, infinite, senza
tempeste.
Lui dall’alto della coffa impugna
con le dita deformate dall’artrite,
un lungo cannocchiale di marina
con una sola lente, con il quale
ogni giorno scruta il borgo natio e
ascolta le nostre voci.
Quattro case arènte au mò, qualche tetto grigio di ardesia, vicoli
stretti e tante chiese: quell’Alassio
che come canta il Poeta “innamora il sole” proprio sotto di lui!
Quel giorno i reordi che solitamente tornavano a casa sul tardi,
bagnaticci, dopo una mattinata di
continue core, erano allegri.
A tratti si sbellicavano dalle risate dandosi grosse pacche sulle
spalle come usano fare i compagni
che si rivedono dopo tanto tempo.
Fatto inconsueto poiché il più delle volte la stanchezza e l’età li facevano silenziosi ed avviliti, le facce tristi, l’espressione malinconi-
ca… gente che non vedeva l’ora di
arrivare a casa per mandare giù un
boccone alla svelta, anche freddo,
per poi stravaccarsi sul letto per
un riposino.
Siamo nel 1904 e finalmente l’acqua potabile giungerà nell’abitato,
anche se, inizialmente, solo per le
fontanelle all’angolo delle strade.
Un avvenimento da ricordare degnamente perché, tra l’altro, affrancherà le donne alassine dalla
quotidiana schiavitù di attingere
acqua dai pozzi negli orti per portarla in casa con la pesante seggia
di rame tenuta abilmente sul capo.
In quel tempo infatti la popolazione attingeva acqua direttamente dagli orti in quanto era preferibile a quella dei pozzi artesiani
che, pure a portata di mano in
quanto ubicati nel centro del paese, il più delle volte, davano acqua
decisamente salmastra.
Oggi dunque è una splendida
giornata. Verso capo Mele alcune
nubi rigonfie di rosa danno risalto
ad un cielo intensamente azzurro.
All’inaugurazione intervengono il
Sindaco con gli Assessori, il
Parroco con i chierichetti La cittadinanza è accorsa numerosa e la
Banda è tutta al completo. Si susseguono discorsi e battimani, la
benedizione, poi gli inni, quindi
gaie marcette.
BRICIOLE DI STORIE
PONENTINE di Guido Bava
(Recensione di Tommaso Schivo)
Abbiamo ricevuto all’A.V.A.
una copia del libro di Guido Bava
(Carta e penna Edit.) per una
recensione. L’opera potrebbe dividersi in tre parti distinte: la prima (la migliore) riguarda espressamente Alassio o, meglio, i ricordi giovanili dell’autore fra gli
Alassini e conta pagine vive e godibilissime (citiamo, fra le altre,
Alassio nell’anima - Alassio ed io
in Barusso - Arasce t’ei bella - Carlin e io). Ritornano, di volta in volta, episodi e incontri, figure tipiche e vecchi amici scomparsi o
ancora vivi e vegeti e l’opera piace per la sua freschezza espressiva. Nella seconda parte si tratta
di scorci brevi (chiamati simpaticamente “briciole”) su tutta la
Liguria di Ponente, da Ventimiglia alle vallate di Albenga,
tratti da varie letture storico-geografico-turistiche. Nell’ultima
parte l’autore pubblica una dozzina di “poesie-ricordo”: momenti e sospiri di “tenerezza” giovanile, che avremmo preferito legge-
re in forma di prosa, che avrebbe
reso più vivace e immediato (che
non in versi liberi) il pensiero
dell’autore. Tutto sommato, dunque, un buon libro che, purtroppo, ha una incertezza che non
possiamo non manifestare: c’è
una punteggiatura confusa, che
rende faticosa e più difficile la lettura. Ma è un buon libro che piacerà certamente agli Alassini. E
ancora una cosa, per dovere di
redazione: l’autore si lamenta, a
pag. 8, perché l’A.V.A. non ha concesso al Padre Giovanni (dirigente della Banca San Paolo di
Torino ed ospite di Alassio dal
lontano 1936) il premio di fedeltà
al nostro paese. Rispondiamo
che da anni è il Comune ad assegnarlo e che, sino al 1999, veniva
assegnato annualmente dalla nostra Associazione, ma sempre e
solo su richiesta e consiglio di
qualche Socio, richiesta che non
era mai stata segnalata da alcuno,
sino a quella data, al Consiglio
Direttivo.
Nel frattempo è un’orgia d’acqua dolce, chiara, che gorgoglia
allegra dalle varie fontanelle...
uno spreco meraviglioso! Ognuno
beve quanto può e anche di più! I
monelli infine, dopo aver ripetutamente sorseggiato a garganella,
cominciano a tirarsi addosso
manciate d’acqua. Ma era prevedibile. Si creano pozzanghere tutto all’intorno e ciò avviene sotto
lo sguardo bonario e permissivo
(solo per questa occasione!) del
Capo guardia, anch’esso intervenuto alla manifestazione col gruppetto dei cosiddetti vigili ed il
Gonfalone della città. La sera
poi,il centro del paese è illuminato da tante lampade cinesi che,
mosse dalla brezza marina dondolano nelle traverse dei carruggi, mentre nelle Osterie “pan vin e
buridda” sono offerti dal Comune:
tanti assaggini accompagnati dal
suono di chitarre e mandolini di
improvvisati menestrelli.
Vincenzo Moirano
I “MAGNIFICI” CINQUE
Ci hanno chiesto di conoscere
i nomi dei Soci Fondatori dell’Associazione Vecchia Alassio ancora viventi.
Eccoli: Dr. Mario Scofferi – Sig.
Antonio Caviglia – Sig. Antonio
Carossino – Prof. Tomaso Schivo
– Sig. Nello Aicardi.
Con l’occasione l’A.V.A. li saluta cordialmente, augurando ogni
bene.
A.V.A.
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
Una “Pinco Palla”…
precisa
Spett. Redazione,
leggo a pag. 11 dell’ultimo numero di “L’Alassino” la lettera
aperta del signor Socco che, anche se marginalmente, mi chiama in causa e mi induce non a
uscire allo scoperto, perché il
mio e gli altri nomi sono stati da
subito conosciuti, ma a una serena precisazione.
Io, allora, sono uno dei “Pinco
Palla”, come pittorescamente
egli ci definisce, che avevano
preso parte, tempo fa, ad un incontro nei locali della Scuola
Media.
Le persone presenti alla riunione, che era stata debitamente autorizzata dall’autorità scolastica e in un periodo e orario
che non intralciassero nessuna
attività della scuola, potevano
non avere “prole in età scolare”
(cito dalla lettera del signor
Socco) ma certo erano accomunate dallo stesso interesse per
il bene della nostra città.
Malauguratamente la discussione è stata presto interrotta
dall’intervento a sorpresa, per
lo meno nostra, di polizia e carabinieri che, per quanto visibilmente imbarazzati, hanno finito per trasformare un lecito e
pacifico incontro di cittadini in
una scena da teatrino dei pupi.
Gli avvenimenti e le posizioni
sono ormai ben noti agli
Alassini, e non sarebbe valsa la
pena di ritornarci, se non ci fosse stato quel passaggio un po’
provocatorio del signor Socco,
al quale mi permetto sommessamente di ricordare che a
Treblinka furono organizzati
due campi di sterminio nazisti,
dei quali certamente né io né lui
potremmo essere nostalgici.
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Cara, (e sottolineo CARA)
Alassio, mentre ti scrivo, piango perché devo dirti ADDIO, in
quanto il mio tenore di vita è
incompatibile con il tuo caro
vita. È mai possibile che i tuoi
amministratori, i tuoi albergatori e commercianti, non si
rendano conto che i turisti non
sono dei LIMONI?
Data la tua indiscutibile bellezza, forse vorresti solo dei
turisti di “lusso”, con auto di
grossa cilindrata (magari straniere), parcheggiate sul tuo
lungomare. Se è così, è chiaro
che io non sono degno di te, e
continuare a frequentarti non
mi è più possibile, lo devi comprendere anche tu. Avrei dovuto sfuggire alla tentazione di
venire da te, già dalla prima
volta; ma mi fu dolce lasciarmi
tentare e per un attimo mi abbandonai alle tentazioni; e ne
sono felice. Con la presente, ti
mando un ultimo bacio, per
sempre mi ricorderò di te!
P.S. Per quest’ anno, il turismo viene ancora definito
“mordi e fuggi”, ti auguro che
in un futuro non si trasformi in
“fuggi” perché non ci sarà più
nulla da “mordere”!
Ti ringrazio per l’accoglienza e per i bei momenti trascorsi da Te.
Giovanni Gonnelli
Il Signor Gonnelli ha scritto
una poesia dedicata ad Alassio, pubblicata nel n. 4/2004 de
«L’Alassino»
Cordialmente
Marina Balduzzi
si è ricevuto possa essere trasferito ai posteri e magari fatto
ulteriormente fruttare.
Ho l’impressione che al giorno d’oggi le eredità vengano,
per lo più, “accettate con beneficio di inventario”, quando
non sfruttate per il proprio
contingente interesse o, peggio, rifiutate.
Ciò comporta necessariamente una svalutazione dei
beni che saranno rimessi sul
mercato. Per venire al caso
concreto, non credo che l’eredità immobiliare che Alassio
può vantare sia valorizzata attraverso le operazioni speculative cui stiamo assistendo.
Temo che i lauti guadagni
che possono derivare ad alcuni, nell’immediato, dalle vendite di “loculi milionari”, saranno pagati da molti Alassini
che, nel futuro, vedranno scemare le proprie capacità di
reddito.
Sono certo che se anche gli
amministratori di Alassio facessero propria questa lezione, valorizzando ciò che è stato loro trasmesso e magari migliorandolo, e si sentissero responsabili del bene comune
oltre che di quello proprio,
guardando al di là della contingenza legata al loro mandato, potrebbero garantire
un’eredità che tutti gli Alassini
apprezzerebbero.
Giovanni Parascosso
Da Punta Murena
alle Serre
Si avverte già nell’aria la fine
di una stagione di sole, di
spensieratezza, di tintarella.
Le giornate hanno meno luce,
la campagna ingiallisce, sibila
il vento tra le ultime cabine e
c’è poca voglia di ridere. Ci attende un inverno con tanti
problemi, ma sapremo, come è
sempre stato, aggrapparci alle
illusioni ed alle speranze. Le
care persone che anche quest’anno ci hanno lasciato per
riceviamo e pubblichiamo
Appassionato di Alassio
L’eredità
Ho letto con interesse l’articolo apparso in prima pagina
sul numero precedente
dell’Alassino in cui venivano
espresse le preoccupazioni
per il proliferare di miniappartamenti dai prezzi sproporzionati ad Alassio. In particolare
mi sono sentito direttamente
coinvolto in quanto novello
sposo e neo proprietario immobiliare. La mia esperienza
personale mi pone contro corrente rispetto alla tendenza
espressa negli ultimi anni che
ha portato molti miei coetanei
ad allontanarsi da Alassio per
trasferirsi in paesi economicamente più accessibili. Grazie
ad un’oculata amministrazione dei beni di famiglia da parte
dei miei genitori ed, ancor prima, da parte dei miei antenati,
ho potuto ereditare una casa
non lillipuziana nel centro di
Alassio, in cui da poco mi sono
trasferito con mia moglie: una
“foresta” tortonese innamorata di Alassio, oltre che di me.
Spero che la Provvidenza ci
concederà di prolificare e, grazie al nostro lavoro, di lasciare
alla progenie ciò che avremo
mantenuto e guadagnato.
Ho la presunzione di ritenere che da questa esperienza
possa trarsi una lezione valida
in assoluto. Quando si ottiene
un’eredità occorre sentirsene
responsabili e sommare alla
gratitudine il proprio impegno
per far sì che ciò che di buono
Sabato 15 Ottobre 2005
una vita migliore, ci saranno
comunque a fianco, nelle notti
insonni, per darci una dritta.
Saranno sempre Loro che ci
rinnoveranno la speranza come valido carburante per tirare avanti. Una Messa di
Suffragio a Loro, sarà celebrata alle 10,30 del 1° Novembre
p.v. presso la Chiesa dei
Cappuccini al Borgo Coscia.
Fernanda
Lettera aperta al Sindaco
di Alassio
Caro sindaco Melgrati, dacci il nostro pesce quotidiano,
noi ti preghiamo.
Pare che per non so quale
disposizione comunale, il
carretto del pesce di Aurelia
e Giovanni situato in Alassio,
debba spostarsi ogni due o
tre ore in una mattinata da
una via all’altra della nostra
cittadina invece di stazionare
sempre nello stesso luogo,
rendendo così più difficile
rintracciarlo e più scomodo
per Aurelia muoverlo.
Turisti piemontesi, lombardi, stranieri e noi Alassini siamo costretti ad andare alla ricerca dell’Aurelia e del suo
carretto perduti.
Pesce quello che Aurelia
vende, pescato da Giovanni
nel nostro mare. Sapori e
profumi che ricordano le origini marinare dei nostri borghi e delle nostre genti.
Senza contare la pubblicità
“GRATUITA” che alla nostra
cittadina portava il racconto
di quanti italiani e stranieri
restavano piacevolmente
colpiti da questo modo antico e caratteristico di proporre il pescato. Non sarebbe il
caso di trovare un modo per
mantenere in vita una “istituzione” come l’Aurelia? Per favore non costringiamo
Aurelia e Giovanni a ritirarsi
per stanchezza.
Anna di Alassio
La stagione
delle piogge
Vi scrivo non per spirito di
parte, ma come cittadino disinteressato che ama la Sua
Città, e che la vorrebbe sempre più ordinata e prospera.
Vorrei che la Giunta “Camaleonte” (che varia dal verde
all’azzurro) e che amministra
la nostra città, permettendo
sempre agli stessi personaggi
di rimanere in carica per tre
legislature consecutive, si
sentissero un pochino più responsabili degli avvenimenti
che potrebbero succedere
prendendo per esempio il passato.
Nell’anno 2000 si verificò lo
straripamento
del
Rio
Gonghe, forse per eccessivo
afflusso delle acque, dato che
quell’anno fu molto piovoso
oppure per la mancanza di pulitura dei residui depositati
nel tempo dallo scorrere delle
acque. Per quanto riguarda il
Rio Cardellino speriamo che
ora le cose siano cambiate dato che il lato sinistro confina
con il muro perimetrale del
costruendo parcheggio sotterraneo di Piazza Partigiani.
Perché secondo il buon senso
non si è cercato di allargare
l’alveo del suddetto torrente
verso la foce arretrando di almeno 2 metri la costruzione
del muro assicurando un migliore deflusso delle acque
verso il mare? Purtroppo è
stata una occasione perduta.
L’estate è ormai passata, ci
siamo divertiti ballando davanti alle telecamere, abbiamo esibito prove di coraggio
sfidando il lanciatore di coltelli, ora che l’autunno incombe,
dobbiamo pensare seriamente che arriva la stagione delle
piogge, sono stati puliti i torrenti? E i tombini? Sono lavori
meno vistosi del rifacimento
dei marciapiedi, ma molto utili. Facciamo in modo di trovarci preparati al tempo brutto, di se e di ma è pieno il mondo. Non creiamoci alibi con le
cose non fatte in passato dalle
precedenti Amministrazioni,
ma quello che conta è il presente e il futuro e quanto noi
faremo.
Non pensiamo alle formule
future di chi ci governa, ma
pensiamo ad un programma
di sviluppo, che abbandoni le
speculazioni una volta per tutte, nell’interesse primario della Città .
T.F.
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Lamentolo e il dehor
che non c’è
Cari concittadini, avendo
l’opportunità di usufruire di
questo spazio sul nostro mensile (par condicio!!!) per replicare alla lettera di protesta del
nostro vicino, emerito esercente da 20 (venti) anni, non
vogliamo annoiarvi con una futile polemica, ma preferiamo
raccontarvi una divertente
storiella: Lamentolo e il dehor
che non c’è.
C’era una volta (20 anni fa??)
Lamentolo, che a differenza
dei suoi 7 più noti fratelli, indefessi ma schivi minatori che
si rintanavano nelle viscere
della terra, aveva un’indole
più aperta e comunicativa e
una vocazione commerciale e
imprenditoriale.
Così con il suo gruzzoletto
rilevò nei pressi di Venezia
un’avviata pasticceria. Ma,
ahimè, in lui tra le sue innumerevoli doti non c’era quella del
fai-da-te, così, suo malgrado,
la trasformò in rivendita.
Sulle ali dell’entusiasmo,
qualche tempo dopo, folgorato da un’intuizione come
Paolo sulla via di Damasco, decise di compiere il grande passo e trasformare il suo negozio
in bar. Ed ecco, non si sa come,
non si sa perché, in un periodo
in cui gli esercizi pubblici erano tutelati e tra uno e l’altro
era d’obbligo rispettare precise distanze, ottenne la tanto
agognata licenza. E fin qui
niente da dire, nulla da eccepire quando spuntò come un
fungo un frigo per i gelati IDENTICO a quello dei vicini:
Lamentolo nel Paese delle
Ghiottonerie (di seconda mano), eh sì! Purtroppo il nostro
eroe continuava a non possedere l’arte del fai-da-te.
Gli anni passavano e
Lamentolo lavorava e lavorava (e chi non lo vorrebbe
Cavaliere del Lavoro?) ma come in tutte le favole ci deve essere un cattivo... o più di uno: i
suoi vicini che da 30 (trenta)
anni disturbano la sua attività
(ma lui non era lì solo da venti? Boh, ci sarà un errore... o
forse no...) e in più hanno un
dehor!!! Lamentolo è l’unico
povero disgraziato ad esserne
sprovvisto da Ventimiglia a La
Spezia. O così dice, sorvolando sul fatto che sistematicamente utilizza con tanto di fiorellini, cartelloni e listini lo
spazio a lui prospiciente di
proprietà dello Zio Buono, in
passato passaggio pubblico
per la spiaggia e un bel giorno,
come per magia, chiuso, piastrellato e terrazzato. Ma nonostante questa svista (perché certamente di svista si
tratta) per anni il nostro eroe
(che non sa leccare, ma piange
molto bene) si è rivolto a tutte
le autorità possibili chiedendo, pregando, supplicando di
porre rimedio a questa sciagurata ingiustizia. Finalmente
dopo anni di saggi rifiuti e tante frustrazioni, avvicinandosi
Aprile, nell’estate 2005
Lamentolo ha ottenuto ciò che
voleva. Gli inquilini di Piazza
della Libertà 1 gli hanno concesso il suo agognato dehor,
un piccolo pezzo di verde pubblico altrimenti adatto solo ad
accogliere deiezioni di cani e
gatti o ad ospitare barboni.
Certo, meglio metterci dei tavolini, che magicamente spesso si moltiplicano, allargandosi in lungo e in largo sulla passeggiata oltre ai limiti a lui concessi, scacciando non solo i
barboni ma anche i turisti.
Bellissimo! Bravo Lamentolo!
Finalmente grazie a te una lettiera a cielo aperto può vivere
otto ore di gloria al giorno! Nel
tuo piccolo sei grande!
Comunque morale della favola: MEGLIO FARE INVIDIA
CHE COMPASSIONE!!!
Marilena, Martina
e Simone Bergese
Perché lasciare
le cose a metà?
Come residente di Via Paolo
Ferreri lasciatemi fare questo
“mugugno” a cui, credo, farà
eco anche quello dei miei vicini di casa…: Metà via (vicino
alla ferrovia) è stata asfaltata
ai primi di luglio e poi… abbandonata! Le righe che delimitano i parcheggi non esistono più, ma i divieti di sosta
messi un anno fa sul lato destro sì. Allora mi domando:
perché lasciare le cose a
metà? Non era meglio aspettare la fine dei lavori (box auto)
nell’area ex cinema e poi sistemare tutto per bene? Lo scompenso per questa negligenza è
stato ed è notevole per tutti,
residenti e turisti.
Personalmente vorrei ringraziare, ma chi?
Luisella Mulas
Mitomodernismo
Spett. L’Alassino
Facciamo riferimento a
“L’Angolo di Daniele La Corte”,
pubblicato nel N. 9 del 19-092005, condivisibile in toto. Ci
permettiamo però di segnalare il “MITOMODERNISMO”
(Giuseppe Conte, Tomaso
Kemeny, Stefano Zecchi) che
pensiamo sia stata una manifestazione più importante del
FESTIVAL DEL JAZZ, almeno
per quanto riguarda la risonanza mediatica nazionale.
Con simpatia.
Marisa e Nino Brusco
Sabato 15 Ottobre 2005
Rimme da noscia tèra
San Screpin
(Quadretto alassino)
Uttubre vintiçinque, San Scrèpìn,
fra i caregai u gh’è in aria affestairò:
u nu se tucca lexina e scussò,
ninte travaiu drentu au masaghin.
Oggi a l’è a fèsta. A fèsta du mesté,
u Santu de scarpette e di scarpui.
Tütte in sci-u fögu paelle e pignattui.
Cabanna a-a panza. Fastiddi sutta au pé!
Per l’aria, che da stai a l’ha pèrsu tüttu,
u riva in remesc-ciümme in ribattamme:
tanti matetti chi han campau de lamme,
i nu permetten che u giurnu seccie müttu.
E ‘n te ‘na purcissciun, arribbattai,
drentu a ste lamme i piccan ‘na cansun
cu-u criu dell’innucènte pellandrun.
……………………………………….
Forza au «Piccettu…dagghela ai careghai!!!»
Santino Bruno Pezzuolo
(Da “I Strassui de Pessö”)
SAN CRISPINO (festa dei calzolai): Ottobre venticinque, San Crispino
/ fra i calzolai c’è aria di festa / non si tocca la lesina e il grembiule /
niente lavoro nel laboratorio. // Oggi è festa, la festa del mestiere / il
Santo delle scarpe e degli scarponi. / Tutti sul fuoco padelle e pignattoni. / Capanna alla pancia. / Via i fastidi. // Nell’aria che dell’estate tutto ha perso / giunge un rimeschio, un frastuono / tanti bambini
che hanno raccolto delle latte / non permettono che il giorno sia muto. // E in una processione disordinata / con queste late ritmano una
canzone / col grido dell’innocente pelandrone / Forza… Alla berlina
i calzolai.
Arte de vive in Liguria
(Dialetto genovese)
Arte de vive, o arte d’arrangiäse?
Chi, comme in tutto o mondo, l’ommo o deve
lottâ, däse dattorno, mesuäse
ogni dì con problemi e neuve leve.
A fortunn-a d’aveighe un paradiso
da-i tempi de caverne finn-a a ancheu
i liguri ghe l’han; son de l’avviso
che i ciù tanti se o tëgnan stréito in cheu.
Son un pö giösi, forse troppo attenti,
vivan pe’ proprio conto e no son boin
a regallâ a so taera e i sentimenti
comme i napoliten co-e so cansoin.
A gente chì, però, a l’è generosa;
s’a peu, pe’ fâ do ben, quarcôsa a dà
e se quell’ätra man a-a tëgne ascösa,
l’è pe’ no mette in mostra cös’a fa.
Antonio Canepa
L’ARTE DI VIVERE IN LIGURIA: Arte di vivere o arte di arrangiarsi? /
Qui, come in tutto il mondo, l’uomo deve / lottare, industriarsi, misurarsi / ogni giorno con problemi e nuove generazioni. // La fortuna
d’avere un paradiso / dai tempi delle caverne, ai nostri giorni, / i liguri
ce l’hanno, sono del parere / che i più se lo tengano stretto dentro il
cuore. // Sono un poco gelosi, forse troppo attenti, / vivono per proprio conto e non sono capaci / di donare la loro terra ed i loro sentimenti / come fanno i napoletani con le loro canzoni. // La gente qui,
però è generosa; / se può, per fare del bene, qualcosa dà / e se tiene
nascosta l’altra mano / è per non mettere in mostra ciò che fa.
Una nuova iniziativa
di UTOPIA
Dopo l’acquisto, di luglio, degli arredi per la casa di riposo
laiguegliese, lunedì 12 settembre, l’appena nato Circolo di
Studi Utopia ha organizzato
una nuova cena di beneficenza:
questa volta in favore dell’AVO
di Alassio-Laigueglia.
La serata, parte del Progetto
Comunità Solidale, era intesa al
fine di contribuire all’allestimento dello stand dell’AVO, in
occasione dell’imminente Fiera
di San Matteo ed alla realizzazione di una mostra fotografica
che testimoniasse l’impegno
dei volontari a favore del prossimo. Infatti tale progetto, in
collaborazione con il Comune
di Laigueglia, era finalizzato a
concretizzare un protocollo
d’intesa tra i gestori della
Residenza P. Maglione ed i
Volontari.
Ospiti d’onore della serata, tenutasi alla “Cucina dei Pignuin”,
ed a cui ha partecipato un centinaio di commensali, erano il
Presidente della Commissione
5
«L'ALASSINO»
Sanità della Regione Liguria,
Antonino Miceli ed il vice
Sindaco di Laigueglia, Gianni
Mialich, con le rispettive consorti e la Presidente dell’AVO,
Aureliana Leppori.
Tra una portata e l’altra, al
microfono, si sono susseguiti,
con disinvoltura, tra battute ed
applausi, vari convitati, ricordando l’importanza del volontariato nell’attuale società; tra
questi, la “sempreverde” signora Anna Marino Celant che, con
la passione e la simpatia che la
caratterizzano, ha voluto ripercorrere la storia del solidarismo a Laigueglia.
Conoscersi per costruire
qualcosa insieme, lavorare per
solidificare i rapporti tra le persone, promuovere iniziative,
concretizzare insieme delle
idee, discutere, sostenersi gli
uni con gli altri, lottare per realizzare l’irrealizzabile: questo è
il Circolo di Studi Utopia.
Simona CASAGRANDE
Intervento della figlia
di ARRIGO FUGASSA
Prof. Emilia Oronesu
Fugassa
A seguito dell’articolo “Alassio ha riscoperto l’Ammiraglio
Nelson” a firma di Claudio Al
manzi apparso su l’Alassino del
19 Settembre u.sc. desidero ricordare che l’episodio avvenuto il 26 Agosto 1795, a cui si fa
riferimento, è descritto nella
biografia di Nelson scritta da
mio padre Arrigo Fugassa e
pubblicata nel 1931 a cura della gloriosa casa editrice
“Corbaccio”.
Nel NELSON l’episodio viene
così descritto: “Il 26 agosto
bordeggiava…” (come riporta
Carossino nel suo intervento).
Nel ricordo di quanto ha
scritto mio padre sono stata a
suo tempo a Porthsmouth per
visitare la HMS Victory a bordo
della quale l’Ammiraglio
Nelson perse la vita. Grata per
l’attenzione.
Emilia Oronesu Fugassa
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
BREVE PAUSA… PER FOTO
Bergese (u Biellu) - ? - Agostino Vaccarezza – Nello Alaciatore – Bergese Giuseppe - ? - Mimmo
Gaibisso – Bacicin Oliveti - ? - Attilio 8piastrellista) - ? - ? - E. Tardani (geom.) - Lanfredi Luigi –
Morello Stefano – Angelo Baudoino. Lino Galleani (geom.) - Giuseppe Bugliolo – Cristiani Raul –
Bartolomeo Nattero (impresario) – accosciati: Angelo Brusco – Giacomo Araldi – Carlo Cosso (u Caurin)
Agostino Bugliolo – Italo- Bergese (u Negrettu) – Siri Nicola – Attilio Camilletti – Lino Profumo – Antonio
(falegname). Emanuele Brusco . Armido.
“ALASSIO DICE GRAZIE A NELSON”
Per quale favore la città di
Alassio dovrebbe sentirsi obbligata a coltivare con gratitudine la memoria di Nelson?
Sembra per una lettera scritta
di suo pugno. Di una lettera, di
una missiva, se ne può fare
l’uso che si crede. Può essa asserire una verità oppure una
menzogna. Può essere autentica oppure apòcrifa, o semplicemente il trastullo di un maniaco. Ad ogni buon conto, lettera vera o falsa che sia, i fatti
ebbero tutt’altro svolgimento.
Il libro su Nelson dell’alassino Prof. Arrigo Fugassa
Lo comprova il libro dell’alassino Prof. Arrigo Fugassa,
un poderoso volume su Nelson, apparso nell’allora prestigiosa collana storica dell’Editore Corbaccio (Milano 1931).
«Un libro che venne a colmare
una lacuna, in quanto fino allora nessuno aveva in Italia
raccontato la vita del vincitore di Trafalgar, e Fugassa la
raccontò con somma abilità:
mantenendosi, cioè, imparzialmente storico, documentandosi con una ricca bibliografia e, nel contempo, scrivendo bene, da artista, da appassionato uomo di guerra e
di mare» (da In memoria di
Arrigo Fugassa, a firma di
Umberto V. Cavassa, sul
Telegrafo del 26/05/1940).
L’importanza storica della
pubblicazione veniva ripresa
da Giannetto Beniscelli, nella
conferenza tenuta nella Sala
Hanbury, la sera del 3 maggio
1991.
Lo scontro navale anglofrancese del 12-14 marzo
1795 al largo di Alassio
Capitolo VII: «Sulle Riviere di
Provenza e di Liguria».
Annota il Fugassa: «Gli Inglesi escono, sfilano verso la
Liguria: il frastagliato profilo
dei monti che balzano subito
dietro la spiaggia, nelle cui anse i paesi chiari si adunano come in rifugi sereni, appare agli
occhi dei naviganti e s’intaglia
nel cielo a ombre e luci di marzo. Nelson è sempre sul suo
potente ma svelto Agamennon... Il giorno dodici, circa
all’altezza di Alassio, ecco la
squadra francese. Finalmente!
Hotham (l’ammiraglio comandante) aveva il cuore sospeso:
temeva che il nemico, informato della sua assenza e riso-
luto a profittarne, fosse già
sulle coste della Corsica a scaricare uomini e armi. Invece
ora l’aveva dinanzi. La Corsica
non era attaccata. Poteva lui,
Hotham, attaccare l’avversario che meditava di privarlo
della sua base». Segue tutto il
racconto dell’avvicendarsi
della battaglia navale, combattuta nel tratto di mare tra la
Gallinaria e la rada di Alassio
nei giorni 12, 13, 14 marzo
1795. Sbaragliata la flotta francese, i battelli superstiti, malconci, presero il largo verso la
Francia.
Prosegue il Fugassa: «Nelson s’attende come conseguenza logica l’ordine di inseguimento. Ma a riva del Britannia non appare alcun segnale
di questo genere. Impaziente,
il capitano dell’Agamennon
salta in un battello e si fa portare sull’ammiraglia: l’ha giusto di poppa... si presenta a
Hotham, gli chiede gli ordini
che desidera: si possono lasciar le fregate a guardia dei
vascelli disalberati e di quelli
conquistati; con gli altri, tuttora validi, incalzare invece i fuggenti. Flemmatico, il superiore
dice di no» .
L’incursione di Nelson nella rada di Alassio il 26 agosto
«Nelson frattanto era stato
nominato, per espresso desiderio del Re Giorgio III, a uno
dei posti vacanti nei quattro
Colonelcies of Marines e, con
le buone rendite della nuova
carica, si vedeva finalmente
fuor di strettezza. In verità
aveva sperato d’avvantaggiarsi anche lui delle ricompense
per la battaglia del 1° giugno
dell’anno innanzi e d’esser fatto contrammiraglio: ma le promozioni si fermarono sette posti davanti al suo».
«Il 26 agosto bordeggiava
con tutta la sua divisione in vista dell’isola Gallinaria, una
groppa fulva tondeggiante sul
raso crespo e verdazzurro del
mare, con un bianco palazzotto in cima e una bassa torre
fiancuta L’aveva visto altre
volte, Nelson, quel monte di
scogli dallo strano profilo, e
aveva udito, dai masters più
anziani, le storie che vi si riferivano, dì santi riparatisi là
dalla furia d’improvvise procelle, di papi pellegrini, di un
monastero dì monaci che dì
lassù aveva esercitato sulle
fiere popolazioni della costa
apostolato religioso e potestà
anche civile. La guardava dal
ponte dell’Agamennon, essa e
il panorama circostante: di
faccia a quella, verso ponente,
sporgeva la mole gigantesca
di Capo Mele, punto di riferimento di capitale importanza
per il cabotaggio; dietro, una
vasta cerchia d’alture: su una,
un santuario, che pareva
un’offerta della terra al cielo».
«Con l’accostata gli si parò
innanzi, incantevole, la baia di
Alassio: una schiera di casette
chiare intente a mirarsi nello
specchio ceruleo, tra ciuffi rigogliosi di vegetazione, e più
in là, nell’ ansa di Capo Mele,
altre poche casupole: Laigueglia. Nelson scorreva col cannocchiale l’insenatura. A un
tratto fece un movimento più
vivo, guardò più attentamente. Si vedevano dei legni all’ancora, vicino alla spiaggia. Il capitano inglese vi riconobbe un
piccolo convoglio nemico.
Subito fece poggiare la squadra».
«Eccoli i francesi, già scompigliati dalla sua apparizione:
undici navigli: s’erano messi
dentro più che avevano potuto, quasi a ridosso di un bel
molo di pietroni ignudi, in fondo al quale s’ergeva, con l’aria
di proteggerlo, un forte cinereo (il bastione). Sui bordi e
sul molo andirivieni di uomini;
gente anche ai balconi, capannelli sulla spiaggia».
«Nelson venne giù col vento
fresco che s’era levato a secondarlo e fece parlare il suo
più sicuro interprete: il cannone. Poche parole! La preda fu
ghermita dopo breve contrasto: due brigantini armati, due
galee, armate anch’ esse, e cinque altri bastimenti carichi di
munizioni e di viveri dovettero ammainare bandiera; due
altri navigli, che tentavano di
scapolarsela, furono colti dalla fiancata dell’ Agamennon e
naufragarono. Un magnifico
colpo; e Nelson non aveva perduto un uomo».
«Da quelle parti qualcuno
dei più vecchi marinai mostra
tuttora di ricordarsi di Nelson.
Ii nome formidabile del capita-
no inglese, corridore di quelle
belle rade a caccia dei francesi - che gli uomini della costa,
angariati, odiavano certo
quanto lui, ma non potevano
ugualmente combattere - s’è
tramandato di padre in figlio,
fino alla nostra generazione» .
Dopo il racconto veritiero
di quanto occorse il giorno 26
agosto del 1795, il sottoscritto
ed ogni buon alassino non si
sentono affatto in dovere di
dire: «Grazie, Nelson, per avere salvato Alassio».
Morale della favola: per la
storia in special modo, le cautele non sono mai troppe!
Antonio Carossino
Consegnata la prima
urna “a domicilio”
È stata consegnata alla vedova l’urna contenente le ceneri
del marito, la prima in Alassio.
Nessuna eccezione al regolamento, anzi la prima applicazione di questa integrazione approvata dal Consiglio Comunale
alassino nel giugno scorso.
“Art. 94 bis – Affidamento e
custodia urne cinerarie ai familiari”. Le urne cinerarie, a richiesta possono essere affidate ai familiari che ne fanno richiesta,
secondo le modalità di legge.
«Si tratta di un gesto di umanità che vuole andare incontro
alle famiglie ai loro sentimenti –
(dichiarano il Sindaco Marco
Melgrati e l’Assessore alle Aree
Cimiteriali Fabrizio Calò) – e alle loro esigenze in un momento
di particolare sofferenza. Un atto dovuto. E la commozione della Signora ci ha confermato di
aver operato al meglio».
M.R.
ERRATA CORRIGE
A pagina 4 dell’Alassino di
settembre u.s., la firma sotto
l’articolo “È scappato uno
scatto” è da intendersi di Maurizio Schivo anziché Giuseppe
Schivo.
6
«L'ALASSINO»
Sabato 15 Ottobre 2005
Le Biscette conquistano Pietra Un’Alassina campionessa Centro storico alassino
del mondo!
“Percorso Goloso nel centro
storico & Gara di Arte Dolciaria”:
questo è il sottotitolo della manifestazione svoltasi il 17 e 18
settembre 2005 a Pietra Ligure,
chiamata “Dolcissima Pietra”.
Poiché si tratta di una esposizione e vendita di prodotti dolciari provenienti da tutte le regioni italiane, certamente la
Liguria non si è fatta da parte.
ralmente a ruba! Infatti chi, passando nei pressi della centralissima piazza S. Nicolò, poteva resistere al loro profumo e aspetto?
Un successo, a dir poco, strepitoso, proseguito anche nel
giorno successivo, nonostante il
tempo inclemente.
I ringraziamenti vanno in primo luogo alle donne di Solva che
Così tra le degustazioni di vini e
di miele, le gare di pasticceria e i
convegni, c’erano anche le famose “biscette”, dolce caratteristico solvese. La Società di Mutuo
Soccorso di Solva, appena ricevuto l’invito, ha informato i propri soci, che si sono subito messi all’opera. Di fatto il 17
Settembre alle 16, parecchi soci
insieme alle donne solvesi, allestito il laboratorio di degustazione, erano pronti a presentare le
mitiche biscette. È stata illustrata anche la storia delle “biscette”
e la loro antica tradizione, quindi si è dato avvio alla degustazione.
Il nostro dolce è andato lette-
con la loro abilità culinaria e la
loro amorevole dedizione hanno
reso le biscette ancora più speciali e aumentato il loro successo. Un grazie particolare anche
ai soci della SOAMS che hanno
partecipato mettendo a disposizione il loro tempo e la loro opera. Ci sono pervenuti i complimenti dell’Organizzazione, che
ci ha proposto analoghe manifestazioni in altre località. Sicuramente non ci tireremo indietro, dati i successi riscossi sinora. Se organizzassero un concorso per Miss dolce, chissà, magari le biscette diventerebbero le
reginette d’Italia.
C.D. SOAMS
Bianca Revello, che si definisce Alassina d.o.c. (nata ad Alassio nel 1975), è Campionessa
mondiale femminile di tiro al
piattello, avendo battuto tutti gli
avversari nei giorni 23 e 24 settembe u.sc. a Hirtenberg (Austria).
Ha iniziato a Campochiesa e
con passione, tempo e… denaro
ha raggiunto mete e traguardi
impensabili. Lo scorso anno fu
terza agli Europei e terza nella
Coppa del mondo individuale e
a squadre e seconda a squadre
negli Europei. Quest’anno ha
vinto con 190/200 e, tanto per
dare una prova tangibile della
sua capacità, rileviamo che dal
1998 ad oggi ha ottenuto, in ogni
parte d’Europa, fra i primi posti
(dal 1° al 3°, al 4°) oltre 35 piazzamenti (fra cui 15 vittorie).
Attualmente gareggia per il
“Tiro a volo Asti”.
L’azienda Beretta Armi le ha
affidato il compito di seguire gare ed eventi e di predisporre armi speciali per atleti e contratti
sportivi.
Alla neo campionessa tutte le
nostre felicitazioni e l’augurio di
un luminosissimo proseguimento in questa attività (che fu anche del padre, ex ufficiale
dell’arma dei Carabinieri).
Ogni commento è superfluo… e non sono gli unici.
t.s.
Centro a difesa dei bambini
non ancora nati
UN PREMIO MERITATO
Abbiamo appreso (con grande
gioia da parte di molti Alassini)
che l’opera “Il mio grillo parlante” del Dott. Raoul Mariani (minalassino) ha ottenuto la “menzione speciale” dell’Associazione “IL GIUGNO OMLUS” di
Brugherio e che nella IX Edizione
del Concorso è stata premiata la
sua poesia “Autunno” che riportiamo in calce con le nostre felicitazioni per la vivezza delle immagini e per la profondità dei
sentimenti espressi.
AUTUNNO
A ottobre riprenderanno
i CORSI SUBACQUEI organizzati
dalla scuola sub del C.N.A.M. Alassio
Per informazioni:
Circolo Nautico al mare di Alassio
Porto Luca Ferrari - 17021 Alassio (SV)
Tel.: 0182 642516; Fax: 0182 640840; E-mail: [email protected]
Orario Segreteria: dal Lunedì al Sabato ore 8.30 - 12.30
Cadono le foglie stanche,
Guardano i tronchi lo strame.
Non brusio di boschi,
né cantar di uccelli.
Un corvo su un ramo appassito.
Un mite sorriso
di sfioritura d’ogni cosa…
Stendardi di nebbia
velano tramonti e orizzonti
e i passi ovattati in ascolto
del tempo…
Ora è autunno.
In un momento di roventi polemiche sia a livello internazionale, che locale, riguardo alle varie
tematiche collegate sia alla procreazione assistita che all’interruzione di gravidanza, interviene
ora attivamente, ad Albenga e nel
suo comprensorio, il Centro
Aiuto per la vita Ingauno.
Si tratta di una associazione
promossa dalla Caritas diocesana che svolge attività di prevenzione dell’aborto volontario.
«Svolgiamo – dicono gli operatori – un servizio di consulenza a
donne in gravidanza entro il terzo mese, ed un servizio di sostegno, per quelle oltre il terzo mese. Vogliamo aiutare la famiglia
ed evitare che venga lasciata sola nei momenti di difficoltà a volte di fronte ad una maternità difficile ed imprevista».
In pratica il centro ingauno for-
nisce servizio di guardaroba, accessori (pannolini, biberon, carrozzine etc.), latte (ove è necessario l’allattamento artificiale,
secondo le prescrizioni dei medici specialisti) e medico (una
equipe di pediatria e ginecologia
è sempre a disposizione di chi si
rivolge al centro).
All’associazione aderiscono
decine di volontari che lavorano
per un unico obiettivo: la promozione della vita.
Il direttivo del C.A.V.I. è composto da Eraldo Ciangherotti
(presidente), Ginetto Perrone
(vice), Ilaria Sartori (segretaria),
e dai consiglieri Alessandro
Cibien, Rosanna Puppo e Valeria
Ciangherotti.
Il centro è aperto il martedì
(dalle 11 alle 13) ed il venerdì
(dalle 17 alle 19) in via Cavour, 2.
C. A.
DAI PUGNI… AI BACI
Nando Oliva… da pugile (molto promettente) ai “Baci di Alassio” come
esperto pasticciere.
Una carriera… speciale! Bravissimo.
Sabato 15 Ottobre 2005
7
«L'ALASSINO»
ESTATE MARE: UNA VITA L’Alassio-Don Bosco ’96
IN GIOCO
inizia dal “ritiro” a Garessio
“È tempo di... Estate Mare”. È
stato il primo segnale d’accoglienza varcando il cancellone
dell’”Oratorio Maria Ausiliatrice” di Alassio. Perché, anche
quest’anno, inevitabilmente,
siamo stati travolti dal nostro
grande evento estivo: l’Estate
Mare.
Molte sono le novità della stagione, prima tra tutte il prolungamento, sicuramente sostanzioso, della nostra attività balneare iniziato il 14 giugno e ter-
Mare.
Insieme a Tommy, il nostro
protagonista, abbiamo vissuto
avventure mozzafiato e innumerevoli colpi di scena. Con lui
e con tutti i suoi amici, i componenti della squadra imprigionata in una particolare fotografia, abbiamo imparato a giocare
al Mega-play.
Ma… cos’è il Mega-play? È un
gioco, ma non uno qualunque, è
il gioco della vita, che affrontato con lealtà e fede ci può aiu-
Sono tornati, sono pronti per
un anno calcistico, sono sempre
loro, gli ormai “noti” ragazzi del
’96, hanno solo un nuovo nome
che li unisce “Alassio-Don
Bosco”.
Da protagonisti li abbiamo salutati lo scorso anno e loro per
sperare di esserlo nuovamente
hanno affrontato con impegno
la loro prima esperienza formativa lontani da casa, “il ritiro”.
go (dalle passeggiate nei boschi
alla pesca alle trote…) a ore di
preparazione fisica.
Quando sono tornati il loro
bagaglio era più pesante: conteneva l’acquisizione di sicurezza,
la crescita interiore che una simile esperienza regala. Forse
hanno dimenticato di lavarsi i
denti, forse hanno confuso le loro magliette o le loro calze, sicuramente hanno mangiato le me-
In piedi: Zenari (allenatore), Odasso, Fini, Vaccarezza, Tardito, Bogliolo,
Zenarie. Accosciati: Miazza, Abba, Durante, Martino, Di Carlo, Calcagno. È
assente Pampararo.
minato il 27 di agosto. Un’iniziativa supportata energicamente da un inedito gruppo animatori che si è rivelato prontamente affiatato. Ammirevole il
lavoro dei nuovi giovanissimi
arrivati, da subito inseriti nei
ritmi, nelle tematiche e nelle
modalità della nostra attività.
Insomma, un team volenteroso,
disposto a migliorarsi, a mettersi in gioco e a sviluppare le
qualità necessarie affinché il
tare a crescere personalmente
e come gruppo. I protagonisti
del Mega-play si sono confrontati con la propria vita e ci hanno invitati ad imitarli.
Abbiamo capito che tutti noi,
se lo vogliamo, possiamo appartenere al grande gruppo che
è la nostra città e/o la Chiesa e
avere un ruolo importante di
collaborazione, ognuno con le
proprie caratteristiche, sia positive che negative, può farne
Con gli zaini pieni di seri progetti, ma che sprigionavano anche la voglia di avventure goliardiche, guidati dal loro mister
Sergio Zenari e dalla moglie
Rosella, hanno vivacizzato per
una settimana il paese di
Garessio.
Molto dirompenti i loro propositi… ma sapientemente contenuti dall’esperienza di Zenari
che ha saputo dare loro le giuste
direttive alternando ore di sva-
rendine sotto le lenzuola, ma
quel che più conta è che hanno
vissuto insieme per una settimana, superando le comprensibili
paure e imparando a rispettare
le regole che la vita in comune
comporta.
Ma tornare significa ricominciare un nuovo anno di gioco, di
sport e di divertimento. E allora
come si dice in questi casi? In
bocca al lupo ragazzi!
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Umberto Zullo ha esposto la
prima quindicina di settembre.
Napoletano di nascita è torinese
di adozione e, in pittura, autodidatta. Il suo amore per la Natura lo
porta a dipingere fiori, campi fioriti, pini piegati dal vento, ma soprattutto marine, anche in virtù
della sua frequentazione della
Riviera ligure dove trascorre le vacanze: Alassio, Cervo, Laigueglia,
a volte viste in piccoli scorci con
pescatori e barche in secca. Ha
scritto di lui il critico Francesco
Esposito: «…Preferisce il tema del
“paesaggio” e la natura, che definisce “madre e maestra”, è la leva
che anima la sua tavolozza. I colori vivaci esaltano la bellezza paesaggistica dell’amato Piemonte,
della bella Liguria e di altre regioni, ed è proprio il soggettivo gusto
estetico che dà vigore alla realizzazione di dipinti interessanti che
godono il consenso di critica e di
pubblico. Le opere di Zullo non
hanno bisogno di chiave di lettura: il neo-figurativo che predilige
esprime il vero ed il bello alla luce
dello slancio interiore».
Giorgio Vignolo ha concluso la
stagione delle mostre estive alla
“Carletti”. Genovese, ha frequentato l’Istituto d’Arte Maragliano e
si è perfezionato durante un suo
breve soggiorno in Cile. La sua è
una pittura direi di movimento, lo
si vede bene nei suoi cavalli scalpitanti o in corsa, nelle sue marine
col mare quasi sempre burrascoso, nel suo veliero che fende imperiosamente le onde, nei boschi,
nei ruscelli che gorgogliano impetuosi; anche le figure apparentemente statiche sembra vogliano
divincolarsi dalla tela. Solo qual-
che paesaggio e qualche marina al
tramonto appaiono più tranquille.
In mostra non manca Alassio con
l’isola Gallinara. Amedeo Corio,
direttore del Museo Leone di
Vercelli così scrive di Vignolo:
«Nelle sue tele si esprimono contemporaneamente abbandono e
fermezza, disponibilità e impegno. Di qui l’equilibrio compositivo e la giustezza del colore che,
più sommesso nei ritratti e nelle
nature morte, si accende di timbri
più squillanti e perfino gioiosi nelle sue marine e nelle sue onde increspate…».
Teo
PREMI FEDELTÀ
25 AGOSTO 2005
nostro oratorio possa diventare un luogo di serenità per tutti.
I 75 ragazzi seguiti dagli animatori si sono alternati, sia in
spiaggia che all’oratorio, in momenti di gioco spontaneo e organizzato, compiti delle vacanze, tornei, in attività nei fantastici laboratori: pirografia, artistico creativo, bigiotteria, danza Hip-Pop, teatro…
Mega-play” è il titolo della
storia che ci ha accompagnati
per questi due mesi di Estate
parte ed iniziare a vivere nel nome della propria fede l’accoglienza verso tutti, il valore della convivenza pacifica e perché
no, il perdono.
Laura Ciravega Animatrice
Si sono inoltre alternati nella
nostra struttura alassina una
trentina di bambini della nostra
scuola dell’infanzia con le rispettive maestre e 230 ragazzi/e della ditta Miroglio di Alba
CN con le rispettive educatrici/tori e collaboratori.
Frutti d’Autunno
Fiocchi Azzurri e…
Dott. Alessandro Sartore.
Pigato di… S. Bernardo
Il giorno 25 settembre 2005, per la gioia della
mamma Enrica e del papà Alessandro Poggio, è
nato all’Ospedale San Paolo di Savona TOMMASO.
A questa felicità partecipano i nonni Cecilia e
Giacomo Poggio; Carla e Gianni Ardissone, nostro
Socio e Presidente della SOAMS di Solva, i bisnonni Ebe e Pino, unitamente allo zio Andrea.
Al piccolo Tommaso e famigliari tutti,
l’Associazione Vecchia Alassio porge le più sentite congratulazioni.
•••
Il giorno 29 settembre u.s. a Pietra Ligure è nato
MATTEO FRANCESCO MARIA CHICCA
Lo annunciano con gioia il fratellino Lorenzo, la mamma Rosanna, il
papà Giuseppe, i nonni Graziella Masoero, Angela e Mario Chicca.
I famigliari ringraziano sentitamente il Dottor Carlo Vallega per la professionalità e la gentilezza.
Da parte dell’AVA i più sinceri auguri di ogni bene.
…fiocchi Rosa
Fiocco rosa smagliante in casa Cardone! È nata FRANCESCA. Lo annunciano mamma Stefania e papà Filippo con i nonni Iole e Remo, Lucia
e Vincenzo Melita.
Felicitazioni vivissime anche dall’A.V.A.!
•••
Dott. Simone Foggini.
Michela e Benedetta Iebole sono liete di annunciare che il giorno 20
settembre u.sc. è nata ALESSANDRA per la felicità di mamma Raffaella
e papà Mimmo, una nuova gioia per la bisnonna Rina Maggi e per i nonni Gabriella e Gianni, Pina e Gianfranco.
Tantissimi auguri anche dall’AVA.
8
«L'ALASSINO»
Sabato 15 Ottobre 2005
INCONTRI CON L’AUTORE
“BIANCO SU BIANCO”
Enzo Marsili: “Wild Onion” Ed. Greco&Greco
Ricami di un atelier genovese dell’Ottocento
Il prof. Enzo Marsili, nato a
Vercelli e alassino d’adozione, è
un eminente chirurgo che per
vari anni ha esercitato la sua
professione nel nostro circondario, dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti; ora non esercita più e si dedica ai suoi
“hobby” preferiti: la pittura e la
scrittura.
Questo suo romanzo è stato
presentato dal prof. Franco
Gallea nell’auditorium della
Biblioteca civica il 23 settembre
scorso.
Vi si narra la vicenda di un giovane medico veneto che torna
negli Stati Uniti (anni ’50 del
’900), dopo un periodo di approfondimento della sua professione, questa volta deciso a rimanervi. Ma la realtà è alquanto
diversa da quella prevista.
Comincia in un ospedale di
Chicago dove in un primo momento la vita professionale sembra soddisfacente. Quella sentimentale un po’ meno, a causa
della ritrosia di Merle, la ragazza
della quale si è innamorato. Si
rifà con Angela, più accondiscendente, ma il suo chiodo fisso rimane Merle. Il rapporto non
sempre idilliaco con i suoi colleghi lo spinge a trasferirsi a
Seattle (Nord-Ovest) dove sembra che le prospettive siano migliori, ha una relazione con
Pauline, che soddisfa i suoi sensi ma non il suo sentimentalismo. Anche Seattle lo delude,
torna a Chicago, o meglio in un
suo sobborgo, Highwood. Cerca
disperatamente Merle, non riesce a trovarla per lungo tempo e
si consola con Gail. Il finale del libro è abbastanza prevedibile
per quanto riguarda la professione, ma non per l’amore.
Il libro è avvincente, ben scritto, ci fa conoscere il mondo
ospedaliero “dietro le quinte”, la
supponenza con la quale sono
visti gli italiani negli Stati Uniti;
l’ambiente ospedaliero americano un po’ bigotto, dove l’ambizione prevale sull’etica e il problema principale è far quadrare i
conti. Esemplare al riguardo lo
sfogo di pagina 121: “La vita di un
medico non è affatto quella che
si crede, una lotta eroica contro
le malattie e la morte: è una lotta
contro le cretinate, contro l’assillo dei nevrotici e le chiamate
importune”. Il linguaggio è franco, spesso intriso di ironia (ci sono due parole dialettali liguri:
“manegge” e il nomignolo “Resenoso”). I tratti somatici dei personaggi sono minuziosamente
descritti, leggendo sembra di vederli. Così come il paesaggio e
l’avvicendarsi delle stagioni:
Chicago con inverni freddissimi
ed estati calde, Seattle dal clima
mite ma piovoso. Ci sono espressioni gergali ben chiarite con note a piè di pagina.
In occasione della presentazione del libro nella caffetteria
della Biblioteca sono stati esposti alcuni significativi dipinti del
prof. Marsili: paesaggi e, molto
espressivi, un autoritratto e una
donna con bambina.
C.B.
Conferenze del “Centro Pannunzio”
Francesco Forte - Ugo Ronfani - Pierfranco Quaglieni: “No al terrorismo.
Dopo New York, Madrid, Londra, Sharm el Sheik. Cosa fare?”
L’anniversario dell’attentato
alle Torri gemelle di New York è
stato ricordato ad Alassio il 10
settembre scorso con una conferenza nella quale hanno parlato
personalità di grande prestigio.
La dottoressa Anna Ricotti, dirigente del Centro Pannunzio ha
iniziato dicendo che ricorre il
quarto anniversario della tragedia, ancora viva oggi e purtroppo
il terrorismo continua con le sue
vittime. Quindi presenta gli oratori: il senatore Francesco Forte,
già ospite di questi incontri, economista e docente universitario;
il dottor Ugo Ronfani, giornalista,
già direttore de “Il Giorno”, autore di saggi, romanzi e testi teatrali, conosciuto anche all’estero; il
professor Pierfranco Quaglieni,
docente, storico, giornalista, presidente del “Centro Pannunzio”,
ormai familiare ai frequentatori
di queste conferenze.
Ecco un breve sunto degli interventi.
Pierfranco Quaglieni: «L’attentato si può considerare come
l’inizio di una guerra. L’Islam ha
avuto un cambiamento radicale:
l’identificazione fra religione e
stato. La cultura occidentale da
molti anni ne ha sancito la separazione, mentre nella visione islamica ciò è improponibile, come la
vera democrazia. La politica
dell’accoglienza ha consentito
l’ingresso di potenziali terroristi
ora sparsi per tutta l’Italia. In un
recente passato c’è stata una cultura accondiscendente col terrorismo interno, oggi siamo costretti a convivere con quello internazionale. Da liberale ritengo
bene supremo la libertà, ma devo
ammettere qualche limitazione
per l’incolumità della nostra vita
e della nostra cultura».
Francesco Forte: «La politica di
Bush dopo l’attentato di portare
la guerra in Irak, ha creato due
fronti: quello interno a quel Paese
e quello sparso in tutto l’Occidente. Il terrorismo delle Brigate
rosse era mirato alla persona,
quello islamico colpisce a caso
uccidendo quante più persone
possibile. Cercano di vendicare
le “colpe storiche”: la Spagna per
il massacro degli Arabi, la Gran
Bretagna per il colonialismo, gli
Stati Uniti per lo sfruttamento
delle fonti petrolifere. L’Italia non
ha di queste colpe storiche, naturalmente ciò non ci preserva
completamente dal terrorismo.
Occorre sorvegliare e non cadere
nell’errore di altre nazioni del
conclamato razzismo».
Ugo Ronfani: «Noi Italiani possiamo essere un elemento di distensione. L’11 settembre non è
stata solo l’America ad essere
colpita, ma tutto il mondo. Il dibattito oltre che politico-militare
deve essere culturale e filosofico.
Quando assistetti alla trasmissione dell’attentato ebbi un momento di incredulità: l’orrore offusca
il cervello; c’è voluto del tempo
per elaborare il fatto, e non è ancora finito. Il terrorismo non
guarda il ritorno alla normalità: è
un bene che si espellino i fautori
del fondamentalismo e della violenza, senza cadere nella discriminazione totale. Da giornalista
devo dire che l’amplificazione
mediatica del terrorismo deve essere limitata, bisogna mostrare la
luce della speranza e parlare di
più dei dibattiti dei mussulmani
moderati. Dobbiamo ricordarci
che siamo stati emigranti, dell’apporto economico degli immigrati,
ma anche della necessità di una
seria regolamentazione».
C.B.
Ritorna ad Alassio “A tutto schermo”
Riprenderà ad ottobre il tradizionale appuntamento di “A
tutto schermo” la rassegna di
cinema d’autore che da alcuni
anni viene proposta dal regista
alassino Beppe Rizzo in collaborazione con l’assessorato al
turismo, il Cinema Ritz e la Federazione
nazionale
dei
Cineclub.
I primi quattro appuntamenti
in programma saranno “Un tocco di zenzero” di Tassos Boulmetis (il 6 ottobre) con George
Corraface, Tassos Bandis. Un
film di coproduzione greco-turca del 2003 (durata 108’);
“Quando sei nato non puoi più
nasconderti” di Marco Tullio
Giordana (13/10) con Matteo
Gadola, Michela Cescon (Italia
2005 115’); “La piccola Lola” di
Bertrand Tavernier (20/10) con
Isabelle Carré, Jacques Gamblin
(Francia 2004 128’) e “La caduta” di Oliver Hirschbiegel
(27/10) con Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara (Germania 2004
150’).
«Anche quest’anno – dice
Rizzo – cercherò di preparare
una programmazione che possa
seguire sia il criterio della qualità
delle opere che quello del rispetto del gusto del pubblico, che è
sempre molto eterogeneo».
Rizzo ci ha anche dato qualche numero relativo alla passata
stagione: «Dal 7 ottobre 2004 al
30 giugno 2005 sono stati programmati 35 film di cui: 13 di
produzione italiana, 4 statunitense, 4 francese, 2 inglese, 2
spagnola, 10 di altre coproduzioni varie. Tra i registi italiani
erano presenti Rubini, Amelio,
Mazzacurati, Piccioni, Sorrentino, Oldoini, Faenza, Ozpetek,
Pupi Avati. I generi più rappresentati sono stati quello drammatico (13 film) e la commedia
(10 film)».
C’è però un dato negativo:
«Complessivamente gli spettatori sono stati 4.044 – continua il
regista alassino – un numero
nettamente inferiore a quello
registrato l’anno precedente
quando furono 6.295».
Ma Rizzo resta comunque ottimista circa il futuro del cinema
d’essai: «Malgrado il dato negativo – aggiunge Rizzo – possiamo comunque essere alquanto
soddisfatti se pensiamo che c’è
stato un calo generale in Liguria
e in tutta Italia e che il Cinema
Ritz di Alassio ha avuto presenze superiori alla media registrata in tutte le sale della regione.
Restiamo, quindi, fiduciosi per
la prossima edizione della nostra rassegna nella quale ho cercato – conclude Rizzo – di dare
voce non solo agli amanti dei
grandi registi impegnati, ma anche a coloro che preferiscono i
film d’amore o le commedie. Chi
da anni segue le nostre rassegne
sa che cerchiamo sempre di toccare vari generi e di dare in questo modo l’opportunità di vedere film di qualità che hanno avuto particolare rilevanza nella
stagione».
Claudio Almanzi
Mostra a Palazzo Ducale di Genova (18-25 settembre 2005)
Organizzata dal Comune di
Alassio, una mostra, rara per l’oggetto, a Palazzo Ducale di Genova, nei locali “Liguria Spazio
Aperto” della Fondazione Regionale Cristoforo Colombo. È
stata esposta una collezione di
stoffa ricamata “bianco su bianco”, pervenuta per eredità all’avvocato savonese Giuseppe
Buscaglia, esperto di cose d’arte
(in particolare ceramiche), come
la consorte signora Carla Franzia
lei esperta in stampe originali,
che ha già collaborato col
Comune di Alassio per l’allestimento di altre mostre. In questa
ha esposto i lavori della ricamatrice sampierdarenese Maria
Oneto Noli (1823-1855), rimasti
nel suo atelier alla cessazione
dell’attività. Fuori della collezione faceva bella mostra di sé, su
manichino, uno stupendo abito
femminile in seta verde con ricami e frange lavorate a macramè,
appartenente alle genovesi
Civiche Collezioni Tessili di palazzo Bianco.
All’inaugurazione, l’otto settembre scorso, la presentatrice
signora Elisabetta Mandraccio
premette che è una mostra “unica”; il primo studio della collezione, rimasta per molti anni in un ri-
postiglio, si deve a Magda
Tassinari, esperta del settore; è
un documento storico.
Ha preso poi la parola il
Presidente della “Fondazione
Colombo” dott. Mario Bozzi, affermando che è prioritaria la collaborazione con i Comuni liguri e
che per Alassio è un’esperienza
che continua. (Il Comune aveva
organizzato per Genova Capitale
Europea della Cultura la mostra
“La route de Gênes”).
L’assessore al Turismo della
Regione Liguria dott. Margherita
Bozzano evidenzia l’importanza
del turismo culturale: il nostro
patrimonio non è ancora sfruttato pienamente. Concetto ribadito
dall’assessore alla Cultura del
Comune di Alassio dott. Monica
Zioni: Alassio vuole offrire agli
ospiti motivazioni culturali.
Ed è la volta dell’oratore ufficiale, il professor Paolo Peri, toscano, docente di Storia del
Costume all’Università di Lecce,
esperto in tessuti, ecco un breve
sunto del suo intervento. «Sono
manufatti splendidi, questi esposti, eseguiti in breve tempo. A
metà ‘800 Parigi è la capitale della moda, ma in Italia ci sono molti
artigiani che lavorano in questo
campo, il ricamo veniva eseguito
in tutte le regioni. Il “bianco su
bianco” è un ricamo in rilievo,
molto visibile. Nell’800 sale la
borghesia che cerca di emulare la
nobiltà. Nella moda maschile prevale il nero o il grigio, i colori sono riservati alle donne e la biancheria delle donne è abbondante
e molto lavorata, anche se nascosta. Parigi detta legge con atelier
che confezionano abiti, biancheria e busti (Descrive minutamente i busti e i loro nefasti effetti sui
corpi femminili, nonché mutande
e sottogonne). In Italia il ricamo si
diffonde in tutte le città e qui a
Sampierdarena, polo industriale,
è assai sviluppato, erede di una
tradizione genovese che risale al
1100. Le ricamatrici cominciavano da bambine, a volte dai 4 ai 6
anni, specialmente per i fazzoletti. Oggi la moda è “stracciona”, di
pessimo gusto, esibisce seni, ombelichi, fondo schiena e le fettucce dei tanga; i loro fautori dovrebbero visitare questa mostra
per rifarsi gli occhi».
Per l’occasione è stato pubblicato a cura del Comune di Alassio
un bellissimo catalogo con riprodotti molti dei capi esposti e con
i testi esplicativi di Magda
Tassinari.
Carlo Bertolino
OLTRE LO SPAZIO…
Secondo convegno nazionale di astrofisica “Città di Alassio”
Organizzato dalla giornalista
Simonetta Vandone con suo figlio Niccolò Podestà, coordinato
da Paolo Allara, il 25 e il 26 settembre scorso, si è svolto questo
importante convegno che ha ripetuto il successo dell’anno
scorso. Hanno parlato eminenti
specialisti in questo campo, privilegiando il centenario della
“Teoria della relatività” di Albert
Einstein.
Domenica 25 ha iniziato la professoressa Barbara Gallavotti,
laureata in Biologia, che ha collaborato con Alberto Angela per la
trasmissione su Einstein. Il tema
del suo discorso era “Einstein e
l’uomo”, e lei ne ha tracciato la
biografia: la sua vita, in Germania, Svizzera, Stati Uniti, le sue
scoperte, ha detto che è diventato “l’icona dello scienziato”.
“Il Dio di Einstein” è stato il tema del professor George Coyne,
americano, gesuita, astronomo e
filosofo, direttore della Specola
vaticana, qui già presente l’anno
scorso: «L’interpretazione del
Dio di Einstein si confronta col
Dio di Coyne. Ritengo che l’esistenza di Dio sia compatibile con
la scienza, Dio se esiste trascende l’universo. Ma di Einstein ci
sono poche delle sue idee intime. Diceva che “la politica è per
un giorno, un’equazione per
l’eternità”. Soleva dire che “Dio
non gioca a dadi”, cioè che esiste
fuori dal mondo. Citava Dio così
spesso che non si può pensare
che non gli interessasse per
niente».
Il professor Franco Pacini, titolare di numerosi incarichi anche internazionale e direttore
dell’osservatorio Astrofisico di
Arcetri, anch’egli presente lo
scorso anno, ha parlato di
“Einstein e l’universo”. «L’astronomia nell’ultimo secolo ha vissuto un periodo di progresso eccezionale, anche grazie al perfezionamento degli strumenti.
Molti problemi astrofisici oggi richiedono le teorie di Einstein, fra
le principali la fusione nucleare
dell’idrogeno che produce
l’energia solare e i “buchi neri”
che sono conseguenza della teoria della relatività».
“Astrobiologia: le frontiere della vita” è il libro che l’autore professor Giuseppe Galletta ha presentato e ne ha illustrato l’argomento. «L’astrobiologia sta nascendo, è più conosciuta all’estero che in Italia. Si propone di rispondere alla domanda: come è
nata la vita sulla terra e come potrebbe nascere su altri pianeti?
Soprattutto occorrono quattro
elementi: Idrogeno, Elio, Ossigeno e Carbonio. La terra già formata aveva una temperatura tale
che la vita non si sarebbe potuta
sviluppare, perciò si è sviluppata
in seguito con molecole formate
da questi elementi provenienti
dallo spazio, dalle comete».
Il 26, al mattino, c’è stato l’incontro con i bambini delle scuole. Nel pomeriggio col titolo “L’esplorazione dello spazio” sono
stati illustrati i progetti dei giovani ingegneri aerospaziali del
Politecnico di Milano e il ruolo
dell’ESA (Ente Spaziale Europeo),
coordinati dal dott. Ing. Franco
Bruno.
Il dott. Ing. Paolo Ariaudo
dell’ESA ha parlato delle “Nuove
frontiere delle ricerche e delle
sperimentazioni scientifiche nello spazio”. In particolare ha dichiarato che occorre capire come il corpo umano si adatta
all’assenza di gravità: ci sono effetti secondari ancora sconosciuti. È in progetto una Stazione
spaziale internazionale alla quale partecipano Russia, Stati Uniti,
Europa, Corea, Brasile e altri
Stati dell’Asia. È seguita la relazione del prof. Massimiliano
Vasile (Politecnico di Milano) su
“Il ruolo del Corso di Progetto di
Sistemi spaziali del Politecnico
di Milano”. Si tratta di studiare la
realizzazione di sonde che esplorino i pianeti estremi, Venere,
Mercurio e Nettuno, nonché altri
eventuali pianeti e gli asteroidi.
In fine il dott. Ing. Marco di Perna
del CNES di Parigi-Progetto
Ariane, il dott. Ing. Alessandro
Bursi (Carlo Gavazzi Spazio) e un
gruppo di laureandi del Politecnico di Milano hanno illustrato altri progetti. “Pharos”: lancio
di un complesso di satelliti interplanetari per far conoscere alle
sonde la loro posizione nello spazio. “Orpheus”, per sistemare in
orbita i satelliti e studiare la produzione di propellenti. “Hevelius”, un complesso di satelliti
e sonde per studiare la faccia
“buia” della luna (quella non visibile dalla terra).
A.V.A.
GIOVANE POETA ALASSINO
VINCE CONCORSO
Il giovane poeta alassino Paolo
Piras ha vinto un premio speciale
nell’ambito del concorso internazionale di poesia “Franco Falco”.
A soli 14 anni Paolo Piras non è
nuovo ad exploit di questo tipo, in
passato infatti a soli 12 anni aveva
vinto il concorso di poesia “Un
mondo di favole e…” a Cava dei
Tirreni, in provincia di Salerno.
La cerimonia di premiazione si
svolgerà a Savona domenica 6 novembre, alle ore 16 presso il Palazzo della Provincia in via Sormano.
Saranno presenti alla premiazione parenti ed amici oltre natural-
mente ai membri della giuria del
premio (che è stato organizzato
dal Team Eran e dalla Associazione Culturale Zacem), alla critica
letteraria Giacinta Ferrero Marenco ed alle più alte autorità politiche e culturali savonesi.
Per il giovane poeta alassino si
tratta dell’ennesimo premio vinto
da quando, pochi anni or sono, a
soli dieci anni decise di partecipare
alla prima manifestazione poetica.
La lirica con la quale ha vinto
questo ultimo concorso è intitolata: “Vorrei che…”.
C. Al.
Alassio, ex Chiesa Anglicana, 9.9.2005 - Ely Galleani, a destra, con l’assessore alla Cultura Monica Zioni e l’editore “on line” Luciano Simonelli, presenta il suo “E-book” “Una Stella in rete” un opera da leggere in rete (ma a
richiesta anche su cartaceo), un’idea realizzata per la prima volta in Italia.
(FOTO SILVIO FASANO)
Sabato 15 Ottobre 2005
9
«L'ALASSINO»
Gran Premio Nazionale di Poesia A casa del vescovo si ricorderà Angioletto
e narrativa “Città di Pompei” 2005
•••
L’aspetto che mi è piaciuto di
più è la forma usata per condurre l’esile filo narrativo. La
scansione delle brevi prose,
quasi piccole partiture, evoca
la musica monodica, ripetitiva
pur nelle numerose varianti
dello stesso tema, riconducibili alle costanti sfaccettature
dell’io (mai limitate, in questo
caso, a quello interiore, ma
messe in rapporto con l’altro
da sé, il prossimo, l’esterno).
Ed è sempre la musicalità
d’espressione che dà all’insieme un equilibrio saldo, sebbene tenue come narrazione, simile ai delicati fili della tela di
un ragno o a quelli piú pesanti,
ma non meno avvincenti ed intricati, dell’esistenza stessa.
Una vita, piú vite, che importa? Sono come un fiume, in
cui è impossibile distinguere
le gocce d’acqua/del tempo,
o, appunto, come una cascata
di singole note che formano
una composizione musicale
unitaria.
Alberto Lehmann
•••
In data 25 settembre, in
Pompei, al libro di racconti “I
fiori di Aki”, di Ines Revello, con
medaglia della Presidenza della
Camera dei Deputati, è stato assegnato il 1° Premio (narrativa
edita) “Città di Pompei” 2005.
A suo tempo, il testo ha suscitato lusinghieri ed autorevoli
commenti dei quali pubblichiamo qualche stralcio:
I racconti “orientali” (e liguri)
sono luminosi, sereni, dolcissimi, festosi e divinamente malinconici, ma sono attraversati dalla levità del gioco e dell’ironia. È
un libro molto elegante e bello…
Giorgio Bárberi Squarotti
•••
La lettura del libro di Ines Revello ti mette innanzi pagine di
sottile e leggerissima poesia,
mai spontanea e diretta, bensí
mediata fino a divenire diafana e
sottile, espressa in un linguaggio piano, scivolante, puro, conquista di una riflessione che sale dal succedersi della vita.
…l’aspetto più originale del libro è costituito dall’“impasto”,
apparentemente spontaneo di
sentimento e riflessione… avverti che è la vita sognata e insieme sogno che vive.
Ines Revello non comunica
solo se stessa, si alza a interpretarci con una dolce carezza di
chi sa.
L’occasione è opportuna per
segnalare in libreria anche
“Maggio in altri mondi”, poesie
ispirate, ad Ines Revello, dalla
cultura dell’Estremo Oriente,
poesie che il professor Tommaso Schivo commenta cosí:
Ritengo che nulla di più vero
e reale ci sia nelle sue “nuove
pagine” che un giudizio stupendo, sorprendente, quello della
prefazione di Cristiano Mazzanti: “queste non sono poesie
da leggere, ma da respirare” un
giudizio nuovo, originale, meritatissimo e che fa onore a chi lo
ha scritto e alla poetessa “vera”
per la quale è stato scritto.
A questo “gioiello” null’altro
si può aggiungere di meglio, ma
cito ciò che ho scritto dopo
aver ammirato i “purissimi cristalli” del suo ultimo verso:
”poesia strana, unica, che ti
prende e ti parla… ti incanta e
ti opprime”. Ti fermi e devi dire
“Ecco la poesia. Questa è la
poesia”.
Gerolamo Bogliolo
A.V.A.
IL GRANELLO DI SABBIA
Carneade, chi era costui? si domandava Don Abbondio; vi siete
mai fatta la stessa domanda pensando, a voi stessi? Parlo a voi
per parlare a me: siamo persone
note, tali da essere riconosciute
per la nostra importanza? Noi
ovviamente pensiamo di esserlo,
e che il Mondo gira attorno a noi
come i pianeti attorno al Sole.
Pensiamo di essere guardati, seguiti, ammirati; finché un giorno
andiamo all’ufficio postale o in altro simile e ci sentiamo chiedere
la carta di identità; se siamo di
questo paese e dove siamo residenti. Ti cascano le braccia e dici
tra te e te possibile che non sappiano chi sono? Mi viene a mente
una storiella: “C’era un tale che
torna al paese dopo 10 anni di assenza e durante il viaggio di ritorno pensa alle feste che gli
avrebbero fatto i compaesani rivedendolo. Infatti arriva col treno e si reca subito al solito bar
dove si trovava con gli amici a
giocare a carte. Entra, posa la valigia vicino al bar e ordina un
caffè, poi saluta gli amici che ritrova sempre a giocare: uno di loro lo guarda, lo saluta e guardando la valigia gli dice: ciao
Giovanni, stai partendo?”. Brutto
colpo per la nostra orgogliosa
creduta importanza; perché noi
vogliamo sempre primeggiare ed
essere sulla cresta dell’onda.
Quanto siamo stolti! Mi ricordo
una parabola evangelica, quando
sei invitato non metterti al primo
posto ma all’ultimo, cosicché il
padrone riconoscendoti ti possa
far accomodare più avanti per la
tua importanza e non ti faccia alzare per lasciare il posto a persona più importante di te. Parlo con
te per dirlo a me stesso. Quando
ti viene un attacco di superbia recati sull’arenile della nostra bella
Alassio; prendi una manciata di
sabbia e poi cerca di isolare un
solo granello della stessa; ti accorgerai che è quasi impossibile:
guardati attorno e ammira l’ampiezza dell’arenile e ripeti a voce
alta: io sono soltanto un granello
di tutta questa sabbia, ecco chi
veramente sono io! Se ti resta ancora un sussulto di orgoglio vai
in Chiesa il mercoledì delle
Ceneri, e mentre inginocchiato
ricevi in fronte il segno sacramentale ascolta le parole del sacerdote che dice:
“Ricordati uomo che sei polvere e in polvere ritornerai”.
Purtroppo molte persone non
riescono a darsi pace del tempo
che passa e tutto cancella e fa dimenticare, dalla fama alla bellezza che sfiorisce e cadono in depressione. Il caso ultimo che si
legge sui giornali del famoso ex
divo Alain Delon è sintomatico...
molti artisti prima di lui hanno rinunciato veramente alla vita. Il
viale del tramonto arriva per tutti, basta saperlo imboccare nel
verso giusto. Il Pensiero, mi diceva un amico, è la più bella cosa
che ci è stata data: non invecchia
mai e ti può trasportare con nessuna spesa nei viaggi e nei sogni
più belli; basta volerli e seguirli.
Silvio Viglietti
Una figura di grande rilievo
della politica del Ponente ligure,
caduta ormai nel dimenticatoio,
viene riportata di attualità grazie
all’impegno di un gruppo di artisti, sostenuti dal vescovo diocesano.
Succede ad Albenga dove, per
ricordare l’ex sindaco comunista della città delle torri Angelo
Viveri, scomparso il 30 settembre 2003, verrà allestita (dal 4
all’11 dicembre) una mostra a lui
dedicata, proprio a casa del vescovo.
Monsignor Mario Oliveri ha infatti messo a disposizione della
sezione ingauna dell’Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) proprio a partire dal mese di gennaio una sede ed una sala delle
esposizioni nella suggestiva
piazzetta dei Leoni.
In effetti per ora l’unica significativa voce che ha ricordato la fi-
gura dell’ex sindaco è stata quella del giovane scrittore ingauno
Angelo Fresia che lo scorso anno
ha pubblicato il volume: “Il re
rosso di Albenga”.
Ora un gruppo di questi artisti
ha deciso di tributare un omaggio all’ex sindaco scomparso:
«Dopo molti mesi di vergognoso
silenzio – dice lo scultore albenganese Flavio Furlani – abbiamo
deciso di muoverci e dedicare
una mostra al nostro sindaco. Mi
sembra davvero singolare il fatto che, in un certo senso, a ricordare Viveri siano proprio gli artisti sostenuti dal vescovo Oliveri!
Ho realizzato per questa mostra
un busto a tutto tondo di
Angioletto, in gesso, in grandezza naturale e chiedo fin d’ora
l’aiuto di coloro che hanno fotografie significative dell’ex sindaco, affinché si mettano in contatto con me per realizzare anche
qualche pannello fotografico di
contorno alla scultura, che però
resterà il fulcro principale della
mostra».
Una personalità forte quella di
Angioletto: molto amato e molto
odiato, più volte nella polvere,
più volte sull’altare, comunque
per 30 anni il più grande protagonista della vita politica del
comprensorio ingauno.
Ed anche ora nel suo nome nascerà senz’altro qualche polemica visto che per certi benpensanti l’iniziativa di Furlani è un
gesto assai irriverente: ospitare
la mostra di un comunista proprio vicino alla Curia!
«Si tratta – ribatte invece l’attuale sindaco Antonello Tabbò –
da parte del nostro vescovo
Mario Oliveri di un gesto di grande umanità, di intelligenza e lungimiranza».
Claudio Almanzi
GIUNTA DI AFFARISTI?
Ci risiamo!
All’alba della campagna elettorale si riscatena l’opposizione
con un tema che, sinceramente
parlando, abbiamo già visto,
sentito e, diciamolo chiaro: ha
davvero stufato.
Ancora una volta sulle pagine
dei giornali presunti pretendenti alla poltrona di sindaco, al momento disoccupati, si affannano
a sferrare attacchi alla Giunta
che presiedo tacciandola come
“Giunta di affaristi”.
Niente di nuovo da aggiungere? Vi prego, signori DS, vi prego
dal cuore: se davvero avete le
prove, la documentazione che
attesti che questa Giunta o qualche membro di essa abbia davvero approfittato del mandato
amministrativo per qualche in-
dicibile “affare”, vi prego, ditelo:
fate nomi e cognomi, dite dove e
quando, dite cosa e quanto!
E non ditelo solo dalle pagine
del giornale. Andate, com’è giusto che sia, alla Procura della
Repubblica, e fatelo subito, perché queste accuse generiche,
qualunquiste e, a dir la verità, un
tantino squallide hanno davvero stufato.
Stufato la Giunta che certo
non ama venire pubblicamente
accusata di fantomatici illeciti,
ma credo stufato i lettori e gli
elettori che magari ricordano
che taluni aspiranti alla poltrona
di sindaco quando hanno ritenuto di investire nel settore turistico l’hanno fatto ben lontano
da Alassio grazie ai proventi di
un incarico elettorale conqui-
stato invece grazie agli elettori
del collegio locale.
Hanno stufato perché se si
parla di abusi edilizi, vorrei ricordare ai DS che le lottizzazioni
previste dal nuovo PRG erano le
medesime già previste nel PRG
approvato dalla Giunta di centro
sinistra che ebbe la Sig.ra
Nattero vice-sindaco: le stesse
identiche per volumetrie e superfici; le stesse riproposte
dall’Arch. Buscaglia già Consigliere Regionale del PCI, e approvate dalla precedente amministrazione.
Non credo di dover aggiungere altro!
Alassio, 22 settembre 2005
Il Sindaco
Arch. Marco Melgrati
SMEMORATO O BUGIARDO?
Ho letto le stralunate argomentazioni del Sindaco Melgrati sull’Alassino del mese di
Settembre nella lettera intitolata “Risposta della Amministrazione Comunale ai D.S.”. Non mi
ha sorpreso più di tanto vedere l’affanno e la caduta di stile
nel tentativo di difendere la sua
Amministrazione, capisco benissimo che con le elezioni incombenti sia un po’ preoccupato.
Deve fare i conti con una compagine che perde i pezzi e fa acqua da tutte le parti. ..
In cinque anni ha fatto poco o
nulla, qualche marciapiede e
una marea di lampioni per il resto ha cercato di continuare,
non sempre riuscendovi, le cose
già iniziate o impostate dalla mia
amministrazione spacciandole
per sue, come il Grand Hotel,
l’ampliamento del porto, la passeggiata a levante, l’ampliamento del cimitero, ecc. ecc...
Si è vero, di box ne ha fatti e
fatti fare tanti... ma quello è un
altro discorso.
Mi ha sorpreso invece che
questo panico pre-elettorale gli
abbia fatto dimenticare molte
cose e gliene abbia fatto mistificare altre.
Ad esempio parla della mia
amministrazione come se Lui
non ci fosse mai stato, come se
la sua firma di presenza e di assenso non fosse in calce ad ogni
delibera ad avallare ogni nostra
scelta. Dalla costituzione della
SCA, ad ogni “scellerata impostazione” che a questa società è
stata data... al presunto regalo
delle Fonti dell’ Allegrezze a
Caprauna.
Conseguentemente a questo
mi è venuto spontaneo domandarmi se a quei tempi avevo a
che fare con un incosciente, un
superficiale che approvava cose
di cui ignorava il contenuto, oppure se già allora l’Assessore
Melgrati fosse più impegnato a
seguire altre cose… sopra o sotto terra.
Comunque per rinfrescargli la
memoria vorrei ricordargli che
la SCA non era un problema
per Alassio e per gli altri Soci, lo
è diventata da quando la sua
amministrazione ne ha fatto oggetto di spartizione politica,
usandola per saldare i suoi debiti elettorali. Sotto la mia amministrazione quando la SCA era guidata da persone “veramente”
competenti, dal Dottor Pollifrone, persona di chiara esperienza
nel settore, e dal Dottor Baudoino, esperto in amministrazione,
pur con i problemi dovuti alla fase di rodaggio, tutto andava per
il meglio e questo lo possono anche testimoniare gli allora amministratori di Laigueglia e Villanova che partecipavano in maniera costruttiva a questa Società da cui adesso vogliono fuggire come davanti al demonio.
E la SCA funzionava nonostante i tentativi di assalto alla
diligenza a cui era sottoposta da
parte di esponenti di Forza Italia
dell’Imperiese, e non solo che
pensavano di aver trovato la gallina dalle uova d’oro...
A proposito del personale
che non ho costretto a passare
dall’Ufficio Acquedotto alla Sca,
scelta avvallata dallo stesso
Melgrati, è stata una scelta concordata con i sindacati e che rifarei oggi stesso perché ritenevo fosse giusto dare a questi lavoratori la facoltà di scegliere il
loro futuro lavorativo, perché
ho sempre avuto per mia cultura, grande rispetto dei lavoratori e grande rispetto per le loro
rappresentanze sindacali.
Per quel che riguarda la favola dell’acqua di Caprauna vorrei una volta per tutte smontare
questa bugia che l’amministrazione Melgrati sta portando
avanti da tempo, le Fonti
dell’Allegrezze non sono mai
state regalate a nessuno, sono
sempre state di Alassio.
Quelle che dietro richiesta del
Comune di Caprauna, erano state concesse a quella Amministrazione erano fonti secondarie, mai utilizzate e mai canalizzate che servivano alle esigenze
degli abitanti di quella Comunità, per cui si era pensato che
fosse meglio le utilizzassero loro
piuttosto che andassero perse
come avviene adesso... anche
perché i tempi delle colonizzazioni e dello spudorato sfruttamento delle risorse altrui, tanto
care a qualche esponente
dell’attuale amministrazione,
sono fortunatamente lontani.
Infine per ciò che riguarda i
corteggiamenti da parte dei D.S.
e della Margherita per una mia
eventuale candidatura la cosa
non è esatta. Diciamo piuttosto
che c’è un ampio fronte di persone, associazioni, partiti, che
anche ad Alassio vogliono voltare pagina, e tra queste ci sono
anch’io, con un gran senso di
colpa per aver permesso che da
un’esperienza Amministrativa
genuina e costruttiva come
quella che la Lega aveva portato ad Alassio uscisse un simile
attuale obbrobrio. Senza desiderio di protagonismo ma con la
volontà di mandare a casa chi
non ha il minimo senso dell’interesse collettivo e ha fatto
scempio della Cosa pubblica.
Va be’, il panico pre-elettorale
fa brutti scherzi, offusca le idee,
mischia la realtà con la fantasia,
fa sembrare vere le cose immaginarie… nulla di grave, se non
fosse che a farne le spese è ancora una volta Alassio, sono, come da cinque anni, ancora una
volta gli Alassini che anziché da
fatti e opere, come sarebbe normale attendersi da una amministrazione, si vedono sommersi
da parole, bugie e insulti.
Alassio 21 Settembre 2005
On. Roberto Avogadro
10
«L'ALASSINO»
Sabato 15 Ottobre 2005
L’Unione Ciclistica Alassio Nuoto e ginnastica per tutti Progetto “Alassio Volleyball”
domina in pista a Genova
Si è conclusa la Challenge
Liguria della pista con l’ultima
delle cinque prove in programma, tutte disputate allo stadio
Carlini di Genova nei mesi di giugno, luglio e settembre e l’Unione
Ciclistica Alassio, si è laureata ancora una volta prima in Liguria.
Schena, Luigi Pezzali, Alessio
Marin e Matteo Carlini tra gli allievi, mentre tra gli esordienti i
migliori della società sono risultati Francesco Cardone e Gaia
Mantovani.
Nell’ambito di queste cinque
manifestazioni, si sono svolti an-
Il podio individuale a punti: 1° Stefano Schena,
2° Alessio Marin, 3° Luigi Pezzali.
Nella classifica finale la compagine alassina ha preceduto nettamente l’Unione Sportiva Luni ed il
G.S. Bottagna, entrambe della
Spezia, l’Unione Sportiva Pontedecimo, l’U.S. Sanremese e le altre squadre liguri.
Il merito è di tutti i nostri dodici tesserati che hanno partecipato tramite 1’iscrizione al Centro
Pista Federale di Genova e che
con i punteggi acquisiti nelle varie prove hanno permesso questo lusinghiero risultato davanti
a tutte le società della Liguria;
Cambiano e passano i nostri giovani protagonisti che sono prontamente rimpiazzati dai nuovi allorquando passano alle categorie
superiori, ma la Unione Ciclistica
Alassio è ancora prima in Liguria
da cinque anni consecutivi.
Primi attori di questo successo
son stati innanzitutto Stefano
che i campionati Liguri della pista
nelle specialità dell’inseguimento della velocità e dell’individuale a punti sia maschili che femminili; alla fine delle gare, il Presidente Regionale Franco Tuvo
ha vestito con le maglie biancorosse di campione Regionale i nostri allievi sedicenni Luigi Pezzali
per la velocità e Stefano Schena
per ben due volte, quale vincitore
del Campionato Ligure individuale ed inseguimento; tra gli esordienti i migliori della U.C. Alassio
sono risultati Francesco Cardone; Federico Bruzzone e Gaia
Mantovani con i loro piazzamenti
d’onore dietro agli spezzini.
Anche la classifica per società
ha visto prevalere la U.C. Aassio,
davanti agli spezzini della U.S.
Luni e del G.S. Bottagna.
Per U.C. Alassio A.G.
ASB ALASSIO AUXILIUM
SAN BERNARDINO
Da quest’anno la Società di
calcio da me presieduta (ASB
ALASSIO AUXLIUM) collabora
con l’Istituto Opera Salesiana di
Alassio, in via San Giovanni
Bosco 12, questo accordo, oltre
al fatto di poter praticare dello
sport in un luogo sicuro ed educativo, vede l’Istituto Salesiano
mettere a disposizione le proprie strutture sportive: dal nuovo campo in sintetico, dagli spogliatoi, alle palestre (da usufruire nelle giornate fredde e piovose) e di tutte le strutture ad esse
collegate.
In considerazione di questo
abbiamo designato volutamente “l’Oratorio Salesiano” quale
luogo più adatto per lo svolgimento dell’attività ludico/fisica,
per i ragazzi dai 6 ai 10 anni di
età, mentre i genitori potranno
usufruire di tutti i servizi che
l’oratorio Salesiano offre: sicuro e certo parcheggio, bar, luoghi di sosta coperti, bagni pubblici, ecc...
I ragazzi saranno seguiti da
nostri tecnici qualificati e da
istruttori I.S.E.F., con allenamenti con frequenza bisettimanale ed il costo annuale di questa iniziativa, a carico delle famiglie, è completamente gratuita, stante la nostra volontà ed il
contributo dell’Opera Salesiana
medesima.
I ragazzi in età superiore (l018) continueranno ad allenarsi e
giocare sul campo Comunale di
Alassio “Ferrando” come avveniva già per gli anni scorsi.
Certo di aver fatto cosa gradita nel comunicarVi questa nostra nuova iniziativa, che tende
al miglioramento della qualità
nella attività fisico/ludica dei ragazzi di Alassio, e se vorrete
pubblicare sul vostro mensile,
vi ringrazio e saluto cordialmente.
Mauro Patrucco
ASB - ALASSIO AUXILIUM SAN
BERNARDINO VIA IGNAZIO
DELL’ORO 32/8 17021 - ALASSIO
(SV)
tel. 339.80.98.967 segreteria
fax 0182.55.49.69
Ci siamo!
Ha riaperto i battenti la piscina
comunale di Alassio con una serie
di iniziative rivolte ad un pubblico
assolutamente eterogeneo.
Le proposte infatti sono diversificate a seconda delle fasce di
età e delle esigenze del pubblico:
corsi baby, per esempio per bambini da 0 a 3 anni; o corsi di nuoto
giovani per una fascia di età dai 3
ai 18 anni.
l’Assessore Zioni – offrono la possibilità di intraprendere o sviluppare l’abitudine a un sano esercizio fisico favorendo momenti di
incontro e di svago».
«Abbiamo strutture – aggiunge
l’Assessore allo Sport Rag.
Fabrizio Calò – che permettono di
svolgere attività sportiva tutto
l’anno. Strutture moderne ed efficienti che vengono vitalizzante
anche grazie all’attività quotidia-
Tornano anche i corsi per gestanti e i corsi per adulti sezione
perfezionamento, con la possibilità anche di lezioni individuali
non solo, appunto, per il perfezionamento tecnico ma con attività
rieducativa con l’assistenza di
personale specializzato.
Riprendono i corsi di acquagym ma anche l’attività motoria
per la terza età, con il Patrocinio
dell’Assessorato alle Politiche
Sociali del Comune di Alassio.
«Il successo che da sempre caratterizza questa iniziativa – spiega l’Assessore alle Politiche
Sociali D.ssa Monica Zioni – ci
spinge a rinnovare anche
quest’anno l’appuntamento con i
corsi di Attività Motoria. Non solo
in piscina, ma anche in palestra,
presso il Palazzetto dello Sport».
«Questi corsi – continua
na che vi si svolge, un’attività che
anno dopo anno viene incrementata con nuove iniziative e nuovi
praticanti. Per quanto attiene la
piscina, per esempio, quest’anno
si parla anche di una novità.
Accanto all’acqua-gym si sta infatti valutando l’ipotesi di un nuovo corso di ginnastica aerobica in
acqua, dunque a tempo di musica
e sempre, è naturale, con personale qualificato».
A questa serie di attività si aggiunge la possibilità di praticare
liberamente l’attività natatoria
dal lunedì al venerdì dalle 12,30 alle 15 e dalle 19 alle 21,15 il sabato
e la domenica dalle 10 alle 12,45.
Per eventuali ulteriori informazioni il pubblico può rivolgersi:
alla Ge.S.Co. SpA : 0182 471278
o all’indirizzo e-mail [email protected]
La Piscina di Alassio ha riaperto tutti i corsi lunedì 26 settembre, e come ogni anno, è stata
programmata anche la presentazione della squadra agonistica
GESCO NUOTO ALASSIO che ha
iniziato gli allenamenti lunedì 3
ottobre con l’inserimento degli
atleti che la scorsa stagione hanno partecipato al “Gruppo
Speciale”. Quest’anno, la squadra parteciperà al Circuito Interregionale Liguria-Piemonte
del Centro Sportivo Italiano e gli
atleti più meritevoli potranno accedere, dopo tutte le prove in
programma, ai Campionati
Nazionali che si disputeranno a
Chianciano dal 15 al 18 giugno
2006.
della Piscina che seguono i corsi
scolastici da almeno sei anni, perché per molti bambini la Piscina è
il campo ideale per soddisfare la
loro fantasia e vincere la paura
dell’acqua.
Insieme ai bambini di prima elementare, iniziano anche tutti i
bambini delle altre classi della
Scuola Elementare della Città di
Alassio e i ragazzi della Scuola
Media “Ollandini”. Questa stagione, con la collaborazione sempre
più stretta con le insegnanti della
Scuola Elementare e la Presidenza della Scuola Media, l’orario
definitivo è stato stilato in maniera tale di poter soddisfare anche
le richieste delle Scuole parificate
della città.
Nasce dalle esperienze maturate nel corso di questo mandato
sportivo, attraverso una accurata analisi del nutrito corpo di associazioni che sono il prolifico
tessuto sportivo del nostro territorio.
A loro si devono infatti il ricco
calendario di eventi che anima le
stagioni alassine, tutto l’anno,
diversificando l’offerta turistica
e soprattutto ponendo bene in
evidenza quali siano le grandi
potenzialità della nostra città in
materia di ospitalità e organizzazione.
Un ulteriore tassello per la realizzazione di questo progetto arriva dall’esperienza dei grandi
eventi. Negli ultimi anni infatti
Alassio ha ospitato, con grande
successo, i ritiri della nazionale
italiana di pallacanestro – per
due anni consecutivi – e, proprio
quest’anno, della nazionale italiana di pallavolo.
Di qui e dai dati che giungono
dalle statistiche, per quanto attiene il grande riscontro che la
pallavolo ha tra i giovani sportivi
e aspiranti tali, nasce il Progetto
“Alassio Volleyball”.
Un progetto che oggi si concretizza in una squadra di pallavolo
maschile che giocherà la prossima stagione con i colori di Alassio. Si chiama, appunto “Alassio
Volleyball” militerà nel campionato di Serie C maschile, ma con
già sogni di grandi imprese.
Ma non è solo questo.
Da qui, da questa ulteriore
spinta, si riparte per un intervento più coordinato nel campo socio-sportivo e in quello dell’organizzazione dei grandi eventi che
animano ogni primavera il
Palazzetto dello Sport “Lorenzo
Ravizza”: un palazzetto, ci piace
pensare sulla base dell’esperienza maturata in questi anni, moderno e funzionale che grazie alla prima squadra vivrà tutto l’anno il sapore della competizione a
livelli medio-alti e che culminerà
proprio con qualche raduno o
torneo internazionale.
Non è un progetto semplice,
tanto meno facile da realizzare.
Questo è solo il primo atto ufficiale.
Il primo ringraziamento per
quanto Alassio andrà a vivere nei
prossimi mesi lo si deve a Danio
Maghella, un prezioso collaboratore che ha già dimostrato di saper vincere sfide al limite dell’impossibile.
Con lui vorrei ringraziare anche la Presidente dell’Alassio
Volley, Ornella Testa e il
Presidente del CSV Albenga,
Vincenzo Damonte: dalla loro capacità organizzativa, dalla loro
lungimiranza e grazie ai loro risultati e risorse è nata questa
squadra. Come dicevamo militerà con i colori dell’Alassio nel
campionato maschile di Serie C
ma che giocherà ogni pallone per
conquistare la vetta della classifica del campionato.
Un ringraziamento poi a quanti da subito hanno capito e sostenuto l’importanza sportiva,
sociale, anche turistica del progetto. Mi riferisco all’Associazione Albergatori di Alassio e
al loro contributo per il materiale tecnico, alla Robe di Kappa,
all’Azienda di abbigliamento tecnico-sportivo Macron e al “Team
Point” di Albisola.
Ma questo, come dicevamo, è
solo l’inizio.
L’Assessore allo Sport
Rag Fabrizio Calò
L’ASSOCIAZIONE
PRESIDENTE ALASSIO VOLLEY
PRESIDENTE CSV ALBENGA
DIRETTORE SPORTIVO
SEGRETERIA
DIRIGENTI
TEAM MANAGER
1° ALLENATORE
2° ALLENATORE
FISIOTERAPISTA
TESTA ORNELLA
DAMONTE VINCENZO
MAGHELLA DANIO
AICARDI VANNA
ESPOSITO GIOVANNI
DE CICCO ANTONIO
INCARDONA LILLO
BRIGANTE PAOLO
RAVERA GUSTAVO
SCARINI ANDREA
CASTIGLIA SALVATORE
PONTACOLONE MARCO
BRIGANTE ANDREA
GATTA ANGELA
LA SQUADRA
PALLEGGIATORE
Se l’inizio degli allenamenti è il
momento più atteso della stagione, altri bambini, attendono con
trepidazione l’inizio dei corsi.
Sono i bambini della prima elementare che per la prima volta
parteciperanno ai corsi di attività
motoria in acqua. Infatti, come
ogni stagione, ad ottobre iniziano
le attività in Piscina per le Scuole
Elementari e Medie del Comune di
Alassio. Le prime elementari sono
le classi più attese dagli istruttori
A tutti i bambini e ragazzi delle
Scuole, alle insegnanti e Direttrice della Scuola Elementare, ai
docenti e Presidenza Scuola
Media, all’Assessorato alle
Politiche Scolastiche del Comune di Alassio, gli istruttori della
Piscina di Alassio e la Direzione
della GESCO ringraziano della
fattiva collaborazione e augurano una buona e proficua stagione
sportiva.
GE.S.CO. SPA
ATTACCANTE LATERALE
ATTACCANTE OPPOSTO
CENTRALE
LIBERO
ESPOSITO FABIO – 1977 – H 172
TOMATIS FRANCESCO – 1987 – H 184
SALVATICO ANDREA – 1980 – H 187
RAVERA STEFANO – 1979 – H 190
PUERARI FABRIZIO – 1989 – H 181
TRINELLO PAOLO – 1973 – H 190
ARIMONDO ANDREA – 1982– H 186
GALLO LUCA – 1978 – H 193
SAGUATO FABIO – 1986 – H 185
FERRARI LUCA – 1975 – H 193
MAGGIONI ANDREA – 1970 – H 190
TORRI ANDREA – 1973 – H 192
LAURERI ANDREA – 1981 – H 190
TIKVINA ARJAN – 1980 – H 198
ANDREI ALBERTO – 1985 – H 174
Sabato 15 Ottobre 2005
11
«L'ALASSINO»
IL MARE PER LA RICERCA: ESTRATTI I PREMI
Nel corso di una serata di fine
estate, occasione di incontro e
divertimento, sono stati estratti i numeri della lotteria “Il Mare
per la Ricerca”, l’iniziativa patrocinata dal Comune di Alassio in collaborazione con l’Associazione Bagni Marini e l’Istituto Oncologico Europeo di Milano presieduto dal Prof. Veronesi.
È infatti il secondo anno consecutivo che Alassio, grazie soprattutto all’interessamento di
Giancarlo Bonifai, coordinatore sul territorio dell’evento, lancia questa sfida di solidarietà:
una ricca lotteria il cui ricavato
viene destinato allo IEO.
«Sarebbe riduttivo considerare l’iniziativa semplicemente
una lotteria – ha dichiarato il
Dott. Flavio Nascè direttore
marketing dello IEO – in realtà
stiamo parlando di un’intera
città che si è mobilitata per sostenere la ricerca contro il cancro».
Nell’articolato campo della
battaglia contro i tumori, sono
state individuate negli ultimi
anni strategie terapeutiche mirate che hanno mostrato alti livelli di efficacia a fronte di una
ridotta tossicità.
In particolare la terapia recettoriale – che utilizza l’attrazione esistente in natura tra le
molecole per convogliare sulle
sole cellule neoplastiche piccole cariche di radioattività – è diventata finalmente una realtà
all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
Il progetto, che la lotteria
alassina andrà a sostenere,
sarà condotto presso la
Divisione di Medicina Nucleare
e vedrà coinvolti circa 250 pazienti che verranno trattati – e
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI e ANNIVERSARI
GIANNETTO BENISCELLI
In ricordo di Giannetto
Egli è vivo più che mai
Con la scomparsa di Giannetto
Beniscelli, Alassio non sarà più la
stessa.
Il suo studio sulla passeggiata
al mare, pieno di quadri, suoi e di
suo padre Alberto, con la scrivania, le fotografie dei nipoti, continuerà, forse, lo spero, ad essere
luogo d’incontro tra persone amiche, ma mancherà il suo sorriso,
la sua garbata ironia e la sua
straordinaria capacità di accogliere e di far sentire a proprio
agio chiunque fosse entrato anche solo a salutarlo o a fare quattro chiacchiere.
Alassio con la sua scomparsa
ha perso una persona speciale,
un uomo per bene, non, come si
dice banalmente, un signore d’altri tempi, ma un gran signore del
nostro tempo, colto, raffinato,
gentile, buono, dove la “bontà”,
che spesso ha una connotazione
moralistica o pietistica, era in lui
espressione di alta moralità, di
nobili sentimenti, di un profondo
senso di rispetto del prossimo.
Giannetto era molto amato perché aveva il dono di saper stabilire con gli altri, senza distinzione
di età, cultura, non parliamo di
ceto sociale, un rapporto sincero
e discreto, di cui si avvertiva l’autenticità, senza ombre di paternalismo o di toni didattici.
Per questo motivo diventavano, con naturalezza, suoi amici, i
figli dei suoi coetanei, gli amici di
un tempo, gli amici dei suoi figli,
addirittura gli amici dei suoi nipoti.
Era un artista sensibile, un
poeta che, della natura, sapeva
cogliere i colori, le suggestioni, le
emozioni che le piccole cose sanno trasmettere solo a chi le osserva con animo puro. E così la
sua scrittura così pulita, così leggera, così elegante. Nel libro, appena uscito, di Astengo e
Carossino, sul turismo alassino
fino agli anni Cinquanta, la sua
prefazione è un inno d’amore per
la sua città, senza cedimenti nostalgici o banali considerazioni
sul bel tempo che fu, temperato,
sempre da quel tocco di ironia,
che nasceva (e in questo era molto alassino) da un’antica saggezza, che ignora gli eccessi e guarda il mondo senza farsi troppe illusioni. Credo che saremo in tanti a soffrire per la sua scomparsa,
non solo noi che ci ritenevamo
suoi amici e gli volevamo bene,
ma tutti coloro che credono che
signorilità, cultura, gentilezza,
non siano parole fuori moda, ma
valori rari, e perciò preziosi, la
cui scomparsa rende tutti un po’
più poveri.
So per certo che non pochi
Alassini chiederanno alla nostra
Redazione di ricordare, nel modo
più dolce possibile, la figura di
Giannetto e che molti altri lo vorrebbero fare. Anch’io e, per me, è
più che un ricordo, più che un saluto ad un grande amico del cuore,
ad un grande fratello d’anima. I ricordi, lungo i nostri 80 anni, si snodano come in un ininterrotto «rosario» di affetti, di amicizia vera e,
da parte mia, di venerazione.
Sono rimasto sconcertato alla
notizia e sono corso a salutarlo ancora una volta, ma non sono triste
oggi! Giannetto non è morto, è vivo, sarà vivo sempre in questa sua
e nostra amata Alassio; vivo come
sempre nella polla o nella sorgente che zampilla a Vegliasco, fra le
erbe e gli ulivi della sua collina che
egli ha ritratto spesso e con grande intensità; vivo lungo le vie e nelle piazze della città che hanno accolto i suoi libri e i suoi scritti ogni
volta più accattivanti e sempre
circostanziati e precisi. Resta vivo
sulla sua spiaggia, dove il murmure sommesso del mare giunge
ogni momento a salutare la sua casa e all’orizzonte quando, a sera,
nel tramonto incipiente, i colori
diventano più tenui, opalescenti,
pastosi come quelli delle sue grandi tele. Giannetto non è morto; Egli
vive e vivrà sempre, lui, immortale e grande con la sua grazia, col
suo rispetto per tutti, col suo sorriso e la inafferrabile ironia di un
grande Maestro, con la sua arte e
l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto la sua vita.
Giannetto non è morto; Egli vive
e per lui torno agli ultimi versi del
grande Carducci:
«No, temibili Fate, no, soavi
Ninfe, lo giuro. - Egli è volato fuori
dalla veduta mia - ma la sua forma
vive, ma palpita l’alma sua vita - ne
le mie vene; in cima de la mia mente siede...».
Anna Maria Larcher
adeguatamente monitorati –
con questi nuovi approcci terapeutici.
E grazie alla vendita dei biglietti e al contributo dei numerosi sponsor ieri sera il
Comune di Alassio nella persona dell’Assessore Fabrizio
Calò, l’Associazione Bagni
Marini con il suo presidente
Ernesto Schivo, Giancarlo
Bonifai e il responsabile della
Banca Popolare di Lodi, hanno
potuto consegnare nelle mani
del Dott. Nascèin rappresentanza dell’Istituto Oncologico
Europeo
un assegno di
26.000 €.
Subito dopo l’estrazione della lotteria. Di seguito i numeri
vincenti e i relativi premi.
722 Coltellino Multiuso Svizzero; 3031 Accendino Zippo;
1701 Accendino Zippo; 16997
Accendino Zippo; 6251 Racchetta da Tennis Babolat; 16932
Racchetta da Tennis Babolat;
6363 Litografia di Mario Berrino
(Bici sulla spiaggia); 8817
Litografia di Mario Berrino
(Barche a vela); 4249 Litografia
di Mario Berrino (Bambino sulla spiaggia); 1685 Videocamera
digitale; 6292 Acrilico su Tela
“Onde sulla battigia” di Liliana
Pelle; 2764 Acrilico sul Tela “ E
vennero ad adorarlo” di Ravera
10892 Viaggio del valore di
1.500 €; 10926 Scooter Piaggio;
981 Renault Tingo 1.2 Ice
Si ringrazia la Banca Polare di
Lodi, la concessionaria Errecinque Renault, la Concessionaria Piaggio Icardi, lo Studio
Associato Rossi, l’Osteria dei
Matetti, i Lyons “Baia del Sole”
di Alassio, l’Associazione
Albergatori di Alassio, la Gesco,
l’Hanbury Tennis Club di
Alassio e la Società di Servizi
Ambientali Aimeri Ambiente.
Alassio, 16 settembre 2005
M.R.
FRANCESCA GAIBISSO L’editore Gianmario
Siboni morto a Rapallo
IN BERIOLO
Te ne sei andata in punta di piedi,
senza rumore, lasciando dietro di Te
un vuoto incolmabile, rendendoci
eredi dei tuoi infiniti e meravigliosi
ricordi.
Tutti i tuoi cari
L’AVA partecipa al lutto della famiglia e porge le più sentite condoglianze.
La Banda ringrazia
padre Ugolino
Sapevamo che non stavi bene, ma
non avremmo mai immaginato che
ci avresti abbandonato così in fretta. Eri un grande appassionato di
musica e di bande. Hai dedicato tanti anni prima alla banda di Loano,
dove con te il mio papà è stato il primo maestro della scuola di musica
ed è la prima cosa che mi hai detto
quando sei arrivato ad Alassio. La
tua opera l ‘hai continuata con noi:
ci hai concesso i locali per la nostra
scuola, per il ricovero degli strumenti, ci hai ospitato per le manifestazioni, ci hai messo a disposizione
innumerevoli volte il cortile per il
parcheggio delle macchine.
Grazie di cuore per tutto l’affetto
e l’aiuto che ci hai sempre dato.
D’ora in poi saremo più soli, non
avremo più il nostro grande amico,
che pur brontolando ci dava una
grossa mano per tirare avanti.
Renata Vallò e
Banda Città di Alassio
Tommaso Schivo
La città è in lutto ad Albenga per
la improvvisa scomparsa a Rapallo,
presso la casa di cura Villa Azzurra,
di Gianmario Siboni, 49 anni attore,
editore e giornalista.
Un personaggio molto amato in
tutto il comprensorio, dove tutti lo
conoscevano non solo nelle vesti di
giornalista (ha fondato nel corso degli ultimi venticinque anni numerose pubblicazioni l’ultima delle quali
è Il Ponentino, in edicola ogni mese
dallo scorso marzo) ed editore (oltre che di riviste, quali “La Fregua” e
“SpazioSport”, anche di libri dedicati alla cultura ed alle tradizioni del
Ponente ligure), ma anche di attore.
Gianmario infatti, in coppia con l’inseparabile amico Giovanni, aveva
fondato da 15 anni la celebre compagnia dei “GiàGio”, con cui ha calcato in pratica tutti i palchi, le piazze ed i teatri liguri.
Siboni, ottimo giornalista, era anche diventato negli anni uno dei più
apprezzati collaboratori della
Scuola di Giornalismo della facoltà
di Urbino, dove organizzava annualmente per conto dell’USPI, corsi per
gli stagisti che si stavano formando
per superare l’esame di accesso alla
professione.
Proprio di recente aveva organizzato, in collaborazione con la preside della Facoltà di Sociologia di
Urbino, la professoressa Grazia
Mazzoli, uno stage di specializzazione per l’editoria e la stampa periodica settimanale.
Insomma un intellettuale a tutto
tondo di cui la città sentirà sicuramente la mancanza. Estroverso,
simpatico, vulcanico, generoso e
pieno di idee Siboni è stato stroncato da una serie di complicazioni insorte a seguito di un complicato intervento al cuore subito all’Ospedale di Rapallo, intervento d’urgenza che aveva richiesto l’applicazione di tre by pass.
I funerali si sono svolti con la partecipazione di un mare di folla commossa e muta presso la Cattedrale
di San Michele Arcangelo ad Albenga.
Alla moglie Isa, alla sorella Adriana ed ai figli Giordana e Giulio vanno
le condoglianze di tutta la redazione
e dei giornalisti de “L’Alassino”.
A.C.
Giannetto
Che fosse brutto il tempo o fosse bello,
Lui era sempre accanto al cavalletto
con i colori, la pipa ed il pennello
intento a disegnare, per diletto;
oppure era seduto nel suo scanno
a scrivere, a leggere, a studiare:
così lui superava quell’affanno
stressante che purtroppo fa ammalare.
Affabile con tutti, aperto e schietto
ti accoglieva con viso sorridente
da vero gentiluomo, ecco Giannetto!
un vero amico, buono e intelligente.
Silvio Viglietti
SETTEMBRE 2005
ARNALDI Luciano
BENISCELLI Mario Giannetto
GAIBISSO Francesca
GANDOLFO Arturo
GUIDI Camilla
MIRENDA Rosa
ROTH Ludwina
VAIRO Ada
anni 74
anni 88
anni 72
anni 73
anni 79
anni 78
anni 99
anni 82
L’A.V.A. da queste colonne esprime
ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari.
Piazza del Comune - 15.9.2005: La festosa presentazione della nuova squadra di pallavolo “Alassio Volley Ball” attorniata dai giovanissimi atleti juniores. Manifestazione ideata da Giancarlo Bonifai in collaborazione con il
Comune a scopo benefico per la ricerca contro i tumori. Abbinata una lotteria con in palio come primo premio un’auto Renault Twingo (nella foto) e secondo premio uno scooter Piaggio.
(FOTO SILVIO FASANO)
12
«L'ALASSINO»
Specie ittiche della
Baia del Sole
Sabato 15 Ottobre 2005
UNA GITA AL LAGO
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
SETTEMBRE 2005
Sciarrano Scrittura
Mese senza lode e senza… infamia!
Presento subito un confronto tra i valori
medi mensili del 2005 con quelli registrati
nello stesso mese lo scorso anno.
(Serranus scriba) - (Barchetta)
È detto anche «Perchia di mare». Ha colori vivaci che vanno
dall’azzurro al rosso, al giallo, al
marrone che sono più o meno
accentuati a seconda com’è il
fondale dove vive. Si trova nei
banchi di posidonia e nelle scogliere dove ce n’è un altra specie
più piccola e meno colorata. Da
adulto può raggiungere i 400 gr.
di peso. Ha carne idonea per la
zuppa. Si pesca con canna a bolentino o con la fissa sul fondo.
Esca: tutto fuorché la pasta Armatura: a/i/f
Amo: 8/14 - Filo: 020/022
Pressione (in mmHg):
Temperatura (in °C):
Umidità (%):
Precipitazioni (in mm):
Giorni sereni:
Giorni coperti:
Eliofania mensile (in ore):
Eliofania giornaliera (in ore):
SERRANO SCRIBA
DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO
Valide terapie dei nonni
Il rosmarino dai fiori color del mare
Rosmarinus officinalis (Rösumrin)
Pianta spontanea che si trova
in Italia lungo tutte le coste.
Sembra che il suo nome latino
ricordi il colore del mare.Agisce
sul sistema nervoso, stimola gli
astenici, rinfranca la memoria,
aiuta i depressi. L’azione attiva
di questa preziosa pianta è sempre in atto dal momento della
sua raccolta grazie al fatto che
vive spontanea sulle colline ancora incontaminate dai fertilizzanti chimici.
Se trapiantata nei giardini o
nei vasi sul balcone rimane aro-
Ai piedi del versante alpino,
nella zona delle province di
Brescia, Verona e Trento, giace
il lago di Garda (anticamente
chiamato “Benacus”) il più
grande tra i laghi italiani.
Grazie alle montagne che lo
proteggono dai venti freddi e
dalla sua stessa massa d’acqua,
esso gode di un clima mediterraneo per cui, le sue sponde sono arricchite da pittoreschi
borghi e graziose cittadine. Tra
le tante, sulla costa occidentale
vi è la penisola della città di
Sirmione, ricca, oltre che del
borgo storico, di ville, giardini e
ubertosi uliveti nonché meta
frequentatissima in ogni stagione da turisti italiani e stranieri.
Ed è ai piedi del maestoso ca-
stello sforzesco, simbolo di
questa affascinante e antica
contrada che molti dei pensionati alassini, quest’anno in vacanza a Boario Terme, ivi recatisi in gita turistica offerta dal
Comune, hanno posato per
questa foto ricordo, pur non dimenticando altre gite effettuate
al lago d’Iseo, alla Città di
Bergamo, alle incisioni rupestri
di Naquane e al bel borgo alpino di Ponte di Legno nell’alta
Val Camonica. Insomma, una
vacanza, che anche grazie
all’infaticabile interessamento
della Signora Graziella Danio,
accompagnatrice e responsabile del soggiorno, oltre che piacevole non può che definirsi indimenticabile.
matica, ma perde in parte l’efficacia di quella spontanea. Le api
che ispezionano i suoi fiori producono un miele assai ricercato.
Così ho sentito pronunciare da
una mia vecchia zia mentre preparava per la cottura un arrosto:
“O rostu che ti cöxi
cian, cianin
Agguanta u gustu
de stu rösumarin”
(o arrosto che cuoci lentamente,
prendi il gusto (aroma)
di questo rosmarino)
Pessö
XX giornata mondiale della
Gioventù - COLONIA 2005
“Diplomandi” ragionieri (Istituto Bartalini) di… 30 anni fa. “Baccere Baciccia!” (dicevano i nostri vecchi): cena di… ricordi al Ristorante Panama.
Parrocchia San Vincenzo Ferreri
Valerio… fungaiolo precoce.
Da sinistra: Massimiliano Briozzo, Luigi Mirigliani, Andrea Aimo, Stefano
Radici, Pierfrancesco Corsi, Mirella Marcarino, Alessandro Ghigliazza, Don
Luciano Massaferro, Stefano Caironi, Francesca Manfredi, Ilaria Natale,
Federica Rapa, Giulia Natale, Laura Natale.
Fiocco Azzurro
Emma Brusco annuncia con gioia la nascita del fratellino PIETRO insieme con mamma Paola, papà Lorenzo, i nonni Eleonora, Paolo, Marisa
e Nino e la bisnonna Helmi.
Como 10/10/2005
Il C.D. dell’A.V.A. formula al piccolo Pietro ed alla famiglia vivissime
felicitazioni.
Meteorologia
Alassina
Le opinioni espresse
negli articoli firmati impegnano unicamente
la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva
la facoltà di pubblicare
o meno gli articoli che
le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi,
firmati o non firmati;
nessun manoscritto si
restituisce.
DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A.
RESPONS.: Fausto Buffarello
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Socio Luigi Lanfredi
Associato all'USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Sett. 2005
759,3
22,9
67
83,2
18
5
228,0
7,6
Sett. 2004
761,0
23,9
60
21,4
21
1
261,0
8,7
Tutti i valori si presentano con un andamento a tendenza
contraria ai nostri desideri.
Vediamone alcuni particolari delle singole decadi:
Pressione media della prima decade: 759,3 mmHg, con un
massimo di 762,3 alle ore 12 del giorno 8; 757,6 mmHg è la
media della seconda decade il cui valore massimo (763,9) è
del giorno 14 sempre a mezzogiorno; alle ore 13 del giorno
27 il barografo ha registrato il massimo decadale con 764,8
mmHg.
Temperature medie decadali: 24,6 °C nella prima; 22,1 °C
nella seconda; 22,0 °C nella terza.
Le temperature massime nelle tre decadi: 28,4 °C alle ore
13 del giorno 3; 25,8 °C ancora alle ore 13 del giorno 14 settembre; 23,6 °C alle ore 15 dell’ultimo giorno del mese.
Il giorno più asciutto è stato il giorno 30 con una umidità
media di 37 %; il più umido è in data 16 settembre con 86 %.
Precipitazioni nelle tre decadi: 63,0 millimetri nella prima
decade; 9,8 millimetri nella seconda; 10,4 millimetri nella
terza.
Il giorno (e notte) più piovoso è stato il 9 settembre con
31,6 millimetri.
Eliofania decadica (medie giornaliere):
8,2 ore al giorno nella prima decade; 6,9 ore al giorno nella seconda; 7,7 ore nella terza; quattro giorni senza un raggio di sole (causa estesi addensamenti): il giorno 8 nella prima decade; i giorni 16 e 17 nella seconda decade; il giorno
27 nella terza.
I giorni considerati sereni (come indicato nello schema)
18; quelli coperti: 5 con quattro senza un raggio di sole e il
quinto con poco più di un’ora di sole.
Nel mese di settembre vi è sempre una data con un tempo nella quale gli astronomi danno inizio alla stagione autunnale (quest’anno ben rispettata) e precisamente: 22 settembre, ore 22 e 23 minuti.
Così, quest’anno, il nostro mese ha saputo introdurci
nell’autunno sia prima del giorno 22 (per dare un po’ di ragione ai meteorologi) sia (con buon cipiglio!) dopo questa
data per non far torto agli astronomi.
Il Direttore dell’Osservatorio
Don Natale Tedoldi