Gita a Rosolina classi 2

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Gita a Rosolina classi 2
Gita classi seconde
Rosolina mare: il Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri
Alla scoperta della biodiversità
La gita scolastica è da sempre una meta ambita dagli alunni, tanto aspettata e desiderata
per tutto l’anno scolastico. Quest’anno, nell’ambito dei progetti di educazione ambientale,
le insegnanti delle classi seconde della scuola primaria di via Petrarca, hanno pensato di far
trascorrere ai bambini una giornata immersi nella natura.
Mercoledì 25 maggio i bambini delle classi seconde si sono recati in gita a Rosolina Mare.
La mattina sono andati a scuola, come al solito, ma al posto della cartella avevano uno
zainetto con panini, bibite e merendine. Meta del viaggio d’istruzione: il Giardino Botanico
Litoraneo di Porto Caleri. Il Giardino, realizzato dalla Regione Veneto e gestito dal Servizio
Forestale, ha lo scopo di conservare un ambiente naturale di grande interesse scientifico
valorizzando le specie spontanee della flora e della fauna dei diversi ambienti naturali.
Alle 7.45 gli alunni con le insegnanti si sono ritrovati nelle rispettive aule, pronti a ricevere
le istruzioni per trascorrere una meravigliosa giornata a contatto con la natura. Alle ore
8.00 la partenza. Saliti sul pullman, una folla di genitori li salutava accompagnando i gesti
alle ultime raccomandazioni. Dopo un’ora di viaggio, giunti a Porto Caleri nell’apposita area
attrezzata per la ristorazione, alunni e insegnanti hanno sostato per la pausa della
merenda. Un’enorme catena di legno era posta all’ingresso. Era spiegato in un cartello che
era stata fatta da un artigiano, intagliata in un unico pezzo di legno e donata al Parco. Dopo
la sosta, le insegnanti hanno radunato i ragazzi; alle ore 10.00 una guida si è avvicinata per
accompagnare i bambini, suddivisi per gruppi classe, in una visita alla scoperta del nuovo
ambiente naturale. Da quel momento è iniziata l’ avventura. Camminando lungo i sentieri
del parco e attraversando le passerelle sopraelevate, gli alunni, con l’ausilio della guida,
hanno avuto la possibilità di conoscere la flora e la vegetazione tipiche dell’ambiente
litoraneo marino: un’area naturale incontaminata tra le piante, la pineta, le dune e il mare
in cui spicca il pino marittimo della meravigliosa “Macchia”. Una serie di cartelli, frecce
indicatrici e tabelloni di legno, posti a tratti lungo i percorsi, spiegavano le diverse
tipologie di piante. La flora, agli occhi dei piccoli visitatori, si presentava molto ricca di
specie vegetali dai nomi “strani” ma interessanti. Tra di esse spiccava il “ fiordaliso di
Tommasini” e la “Salicornia veneta”. Nelle zone più interne troneggiavano gli olmi e i lecci;
specchi d’acqua ospitavano varie specie di uccelli, anfibi e rettili come una piccola
testuggine palustre che timidamente faceva capolino tra i rami verdeggianti di un arbusto
acquatico. I bambini, ammaliati dalla bellezza di uno spettacolo che solo la natura può
offrire, tendevano le mani osservando divertiti ogni particolare; lungo i sentieri erbosi
fermavano il passo sperando di scorgere, con un po’ di fortuna, un picchio nell’atto di
battere sul tronco o un altro dei numerosi ospiti di quella straordinaria oasi naturalistica.
Proseguendo per un sentiero sabbioso, in un unico colpo d’occhio è stato possibile
osservare il graduale passaggio tra i diversi ambienti, dalla macchia al mare, inspirando
l’odore intenso di salsedine e di pino marittimo, il profumo di malva e di elicriso che
sapeva di liquirizia. E ancora i bambini hanno potuto conoscere le piante del ginepro e del
rosmarino tipiche della vegetazione della macchia litoranea. Le naturali sfumature di
colore, dal verde scuro del pino al bianco della nuda sabbia preannunciavano la vicinanza
del mare. Ai lati del sentiero dune consolidate di sabbia ospitavano arbusti e cespi
ramificati. A questo punto la guida ha illustrato velocemente ai ragazzi la formazione delle
dune: " I cespi di ammofilla, pianta con le foglie lunghe, sottili e verdi, che riesce ad
aggrapparsi con le radici alla sabbia, fanno da barriera al vento, poi la sabbia li ricopre, le
piante ricrescono e il processo continua così, finché le piante sono cresciute abbastanza
per fermare la sabbia: è così che si forma una duna”. Tra le varie soste istruttive, gli alunni
hanno notato, con grande stupore, la forma “a bandiera” delle chiome di alcuni pini,
dovuta, come ha spiegato la guida, all’azione del vento salso. Terminato il lungo percorso
sopra i traversini di legno, i bambini hanno goduto della vista del mare soffermandosi ad
ammirare, dietro le transenne di legno, la meravigliosa spiaggia libera di Caleri. Qui le
grida dei gabbiani si univano alle voci festose dei piccoli visitatori i quali non hanno perso
l’occasione di giocare un po’con la sabbia pulita. Oltre lo steccato, la notevole presenza di
detriti, di pezzi di legno e piante morte rendeva pittoresco il paesaggio, di una bellezza
disadorna, ben diversa, come hanno notato alcuni bambini, dalle spiagge dei luoghi di
vacanza attrezzate per la balneazione. Infine un ultimo sguardo al paesaggio del mare dalla
piattaforma panoramica, dove gli alunni e le insegnanti si sono radunati per lo scatto di
alcune foto.
Ritornati al Centro visite, tutte le classi, accompagnate dalle insegnanti, si sono ritrovate
per consumare il pranzo a sacco sopra i tavoloni e le panche dell’area ristoro. Il
programma della gita prevedeva anche un laboratorio scientifico: un’insolita “Caccia al
tesoro” alla scoperta del Giardino Botanico”. Il laboratorio didattico ha unito così la
geografia alle scienze attraverso una lezione sulla flora presente nel giardino.
Un’operatrice del Centro ha formato le squadre con cartellini numerati, ha coordinato i
gruppi e le fasi del gioco. Le tracce, gli indizi sui fogletti hanno dato vita , in modo
divertente e giocoso, ad una “Caccia al Tesoro” imperdibile e appassionante tra enigmi da
risolvere e materiale da raccogliere; un’iniziativa entusiasmante ma soprattutto
interessante per identificare e conoscere alcune specie di piante. La gara a squadre si è
conclusa con il rituale della consegna dei premi.
Alle ore 14.00, prima della partenza, i bambini si sono soffermati davanti a un chiosco per
acquistare qualche “delizioso e prelibato souvenir”: vasetti di miele e confettura di
produzione locale.
Infine, giunti al punto di raccolta, insegnanti e alunni hanno salutato la guida e il personale
che ha accolto le classi ringraziando per la bellissima giornata trascorsa insieme. Saliti sul
pullman, ognuno, attraverso i finestrini, ha rivolto l’ultimo sguardo al suggestivo
paesaggio.
Al ritorno a Badia, davanti alla scuola di via Petrarca, i bambini erano un po’ stanchi ma
felici per aver vissuto un’esperienza emozionante, divertente e, nello stesso tempo,
istruttiva. In quest’ottica la gita scolastica rappresenta non solo uno strumento didattico
efficace, parte integrante del programma scolastico, ma è anche un importante momento
di apprendimento e socializzazione costruttiva.
T.F.