Il protocollo ITACA - DEI Tipografia del Genio Civile
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Il protocollo ITACA - DEI Tipografia del Genio Civile
VANIN 25-05-2007 10:45 Pagina 16 Progettare Energia Il metodo di valutazione della sostenibilità ambientale di un edificio Il protocollo ITACA Gianluca Vanin* Le tematiche connesse alle prestazioni energetiche degli edifici, ridisegnate negli ultimi due anni dal DLgs 192/05 e DLgs 311/06, dopo un’ampia fase di discussione a livello politico e tecnico, stanno ormai per diventare prassi corrente nel mondo delle costruzioni. L’ultimo chiarimento in materia, almeno sulle metodologie applicative, sarà fornito dalle Linee Guida Nazionali di prossima emanazione. Tutti gli edifici il cui permesso di costruire è stato richiesto dopo l’8 ottobre 2005 saranno dotati di certificazione energetica. —————— * Architetto, Professore incaricato di Tecnologia dell’Architettura all’Università di Roma, Architettura a Valle Giulia. Membro del comitato tecnico permanente per la revisione e l’aggiornamento del “Protocollo ITACA”. 16 Il problema della sostenibilità ambientale del settore delle costruzioni tuttavia coinvolge una serie di ambiti molto più estesi della sola prestazione energetica di un edificio, sebbene questo ne sia un capitolo fondamentale. Uno dei metodi che permettono di valutare il grado di impatto che un edificio avrà sull’ecosistema in generale (sostenibilità) è il PROTOCOLLO ITACA. Il Protocollo è derivato dall’adozione del sistema GBC (Green Building Challenge), un metodo di valutazione di seconda generazione (procedimenti con indicatori a punteggio), frutto di un processo di ricerca e sviluppo internazionale, a cui hanno partecipato più di venticinque paesi, tra cui l’Italia. Il GBC è fondato su una matrice di indicatori, organizzati secondo diverse aree di valutazione, ai quali viene attribuito un peso variabile in funzione degli indicatori inseriti nella valutazione stessa rispetto alla totalità di quelli considerati nella struttura di base. Dalla comparazione dei dati della costruzione con le scale di riferimento viene attributo un punteggio relativo alla performance dell’edificio rispetto alla serie di indicatori ambientali predefiniti: il punteggio pesato raggiunto permette di classificare l’edificio rispetto ad una scala di qualità. Il punto di forza del sistema, motivo di preferenza nella scelta condotta da PROGETTARE ENERGIA ITACA rispetto ad altre metodologie (LEED, BREEAM, CASBEE, etc.), è rappresentato proprio dalla notevole flessibilità d’uso e di adattamento alle caratteristiche climatiche, tecniche e socio-economiche del luogo pur mantenendo la medesima struttura di base e terminologia. Questa valenza consente di poter scegliere, per ogni area di valutazione, quegli indicatori che si ritengono maggiormente significativi per le condizioni locali, e di poter assegnare dei pesi in funzione dell’importanza che gli stessi aspetti rivestono nel contesto che si analizza. Ovviamente indicatori e pesi devono essere stabiliti, prioritariamente, dagli organi competenti locali. Questa caratteristica permette di paragonare le prestazioni di edifici ubicati in contesti geografici differenti e risulta particolarmente apprezzabile in questa fase temporale di evoluzione normativa ove, già per la sola certificazione energetica, si rischia di avere parametri di riferimento diversi per luoghi posti a poche decine di chilometri di distanza ma appartenenti a regioni distinte. Un’ulteriore vantaggio, rappresentato dal network GBC, è che essendo in costante fase di evoluzione e aggiornamento, al fine di adeguarlo alle rinnovate esigenze e mutamenti a livello internazionale, questo sistema presenta la garanzia di uno strumen- n. 5-2007 25-05-2007 10:45 Pagina 17 Progettare Energia to durevole ed aggiornato nel tempo. All’interno di ITACA (Istituto per la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale) è stato istituito, sin dal gennaio 2002, un gruppo di lavoro interregionale in materia di bioedilizia, con il compito di definire indirizzi e regole nel settore dello sviluppo ambientale sostenibile, che, oltre ad aver adottato e trasposto il sistema GBC nel Protocollo ITACA, ha già provveduto a diversi aggiornamenti dello stesso. L’ultimo aggiornamento tiene appunto conto delle modificazioni in materia di rendimento energetico nelle costruzioni introdotte dal Dlgs 311/06. Attualmente esistono tre stadi del Protocollo ITACA: • Protocollo a 70 schede (completo) • Protocollo a 28 schede • Protocollo a 12 schede La differenza consiste appunto nel numero di schede inserite nella valutazione. Le versioni ridotte, che consentono di valutare soltanto alcuni aspetti della sostenibilità della costruzione, sono utilizzate per analisi più snelle e veloci seppur meno approfondite. LE AREE DI VALUTAZIONE Rappresentano le “famiglie” omogenee di indicatori significativi per l’impatto che producono sull’ambiente. Sono suddivise in criteri e sottocriteri, per ciascun requisito è stata redatta una scheda di valutazione. Le aree del Protocollo completo (70 schede) sono: 1. Qualità ambientale esterna 2. Consumo di risorse 3. Carichi ambientali 4. Qualità dell’ambiente interno 5. Qualità del servizio 6. Qualità della gestione 7. Trasporti A titolo esemplificativo si riportano i criteri dell’area carichi ambientali (Protocollo a 70 schede). n. 5-2007 LA SCALA DI VALUTAZIONE Il metodo di attribuzione dei punteggi è analogo a quello adottato dal sistema GBC: sono stati considerati una scala di valori da -1 a +5, dove lo zero (benchmark) rappresenta il valore di riferimento che corrisponde alla pratica costruttiva corrente (nel rispetto di leggi e regolamenti). Nella tabella seguente alcune indicazioni per l’assegnazione dei punteggi. 1 Rappresenta una prestazione inferiore allo standard 0 Prestazione comune utilizzata nel territorio 3 Pratica corrente migliore 5 Prestazione considerevolmente avanzata rispetto alla pratica corrente Ovviamente valori negativi non sono accettabili per le nuove costruzioni e possono essere considerati solo per analisi condotte sul patrimonio edilizio esistente. In base al punteggio assegnato ad ogni requisito e, quindi, all’area di valutazione, come somma dei punteggi dei singoli requisiti appartenenti a quell’area, viene determinato il punteggio finale (somma dei punteggi delle singole aree) che esprime il grado di sostenibilità raggiunto dall’intervento. La determinazione del punteggio, sia delle aree di valutazione sia finale, viene condotto automaticamente attraverso un foglio di calcolo excel (allegato al Protocollo) nel quale occorre semplicemente inserire i valori assegnati ai singoli requisiti. 5 4 3 2 % VANIN 1 0 -1 -2 Qualità ambiente esterno Consumo risorse Carichi ambientali Qualità ambiente interno Qualità servizio Gestione risorse Trasporti PROGETTARE ENERGIA 17 VANIN 25-05-2007 10:45 Pagina 18 Progettare Energia LA STRUTTURA DELLE SCHEDE (REQUISITI) CRITERIO: 1.1.1 – Energia per la climatizzazione invernale Area di Valutazione: 1 - Consumo di risorse Esigenza: ridurre i consumi energetici per la climatizzazione invernale Indicatore di prestazione: rapporto tra il fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale e il requisito minimo di legge del fabbisogno annuo di energia primaria Unità di misura: % (kWh/m2anno/kWh/m2anno) Metodo e strumenti di verifica Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: 1. calcolo del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale secondo le norme tecniche (UNI) di riferimento; 2. calcolo del valore limite di legge del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale in base alla legislazione vigente a livello nazionale o regionale; 3. calcolo del rapporto percentuale tra il fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale (punto 1) e il valore limite di legge del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale; 4. verifica del livello di soddisfacimento del criterio confrontando il valore del rapporto calcolato al punto 3 con i valori riportati nella scala di prestazione. Strategie di riferimento Al fine di limitare il consumo di energia primaria per la climatizzazione invernale è opportuno isolare adeguatamente l’involucro edilizio per limitare le perdite di calore per dispersione e sfruttare il più possibile l’energia solare. Per quanto riguarda i componenti di involucro opachi è raccomandabile: – definire una strategia complessiva di isolamento termico; – scegliere il materiale isolante e il relativo spessore, tenendo conto delle caratteristiche di conduttività termica, permeabilità al vapore e compatibilità ambientale (in termini di emissioni di prodotti volatili e fibre, possibilità di smaltimento, ecc.). In tal senso si raccomanda l’impiego di isolanti costituiti da materie prime rinnovabili o riciclabili come ad esempio la fibra di legno, il sughero, la fibra di cellulosa, il lino, la lana di pecora, il legno-cemento; – verificare la possibilità di condensa interstiziale e posizionare se necessario una barriera al vapore. Per quanto riguarda i componenti vetrati è raccomandabile: – impiegare vetrate isolanti, se possibile basso-emissive; – utilizzare telai in metallo con taglio termico o in legno. I sistemi solari passivi sono dei dispositivi per la captazione, accumulo e trasferimento dell’energia termica finalizzati al riscaldamento degli ambienti interni. Sono composti da elementi tecnici “speciali” dell’involucro edilizio che forniscono un apporto termico “gratuito” aggiuntivo. Questo trasferimento può avvenire per irraggiamento diretto attraverso le vetrate, per conduzione attraverso le pareti o per convezione nel caso siano presenti aperture di ventilazione. I principali tipi di sistemi solari passivi utilizzabili in edifici residenziali sono: le serre, i muri Trombe, i sistemi a guadagno diretto. Nel scegliere, dimensionare e collocare un sistema solare passivo, si deve tenere conto dei possibili effetti di surriscaldamento che possono determinarsi nelle stagioni intermedie e in quella estiva. Riferimenti legislativi Scala di prestazione Legge 9 Gennaio 1991, n. 10 Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. Punti DLgs 19 agosto 2005, n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia >100 –1 DLgs 29 dicembre 2006, n. 311 Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 19/8/05 n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia 100 0 93 1 87 2 80 3 73 4 67 5 Leggi regionali in materia di contenimento dei consumi energetici Riferimenti normativi Allegato M (Norme Tecniche) del DLgs 29 dicembre 2006, n. 311 Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 19/8/05 n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia Peso delsotto criterio 18 % - (kWh/m2 anno) / (kWh/m2 anno) 70 % PROGETTARE ENERGIA n. 5-2007 25-05-2007 10:45 Pagina 19 Progettare Energia Le schede dei requisiti sono organizzate secondo dei quadri che riportano le indicazioni necessarie per condurre la valutazione: • l’esigenza: l’obiettivo di qualità ambientale che si intende perseguire • l’indicatore di prestazione: è il parametro utilizzato per valutare il livello di performance dell’edificio rispetto al criterio di valutazione; può essere di tipo quantitativo o qualitativo. Quest’ultimo viene descritto sotto forma di possibili scenari • l’unità di misura: solo nel caso di indicatore di prestazione quantitativo • il metodo di verifica: definisce la procedura per determinare il livello di prestazione dell’edificio • le strategie di riferimento: indica, a livello non vincolante, eventuali possibili soluzioni per ottimizzare la prestazione dell’edificio rispetto al criterio di valutazione • la scala di prestazione: serve per determinare il punteggio ottenuto dall’edificio in base al livello prestazionale raggiunto • i riferimenti legislativi: sono i dispositivi legislativi di riferimento a carattere cogente o rientranti nella prassi progettuale • i riferimenti normativi: sono le normative tecniche di riferimento utilizzate per determinare le scale di prestazione e le metodologie di verifica. • le note: in cui eventualmente possono essere chiariti aspetti relativi alla verifica del criterio. Per facilitare il processo di valutazione, alcune schede sono anche dotate di appendici normative (estratti da Norme UNI, ecc.) nelle quali vengono illustrate le metodologie da applicare per la determinazione degli indicatori di prestazioni. bilità ambientale dell’edificio (in fase di progetto) misurandone le prestazioni rispetto a 2 aree di valutazione articolate in 12 criteri e 8 sottocriteri, secondo lo schema seguente: 1. Consumo di risorse 1.1. contenimento consumi energetici invernali 1.1.1. energia primaria per la climatizzazione invernale 1.1.2. trasmittanza termica involucro edilizio 1.2. acqua calda sanitaria 1.3. contenimento consumi energetici estivi 1.3.1. controllo della radiazione solare 1.3.2. inerzia termica 1.4. illuminazione naturale 1.5. energia elettrica da fonti rinnovabili 1.6. materiali eco-compatibili 1.6.1. materiali rinnovabili 1.6.2. materiali riciclati/recuperati 1.7. acqua potabile 1.7.1. consumo di acqua potabile per irrigazione 1.7.2. consumo di acqua potabile per usi indoor 1.8. mantenimento delle prestazioni dell’involucro edilizio 2. Carichi ambientali 2.1. emissione di gas serra 2.2. rifiuti solidi 2.3. rifiuti liquidi 2.4. permeabilità aree esterne L’aggiornamento ha riguardato soprat- tutto la componente energetica dell’analisi introducendo il requisito del controllo della trasmittanza termica dell’involucro edilizio; calibrando la scala di prestazione del requisito di fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale in modo tale che risulti collegata alla gradualità temporale (2008-2010) prevista dal DLgs 311. La scheda relativa al fabbisogno di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria, con la percentuale da assicurare attraverso fonti rinnovabili, è stata aggiornata in base all’ubicazione dell’edificio (centro storico, non in centro storico). Parallelamente sono state adeguate tutte le norme di riferimento (EN, UNI) previste dal recepimento della direttiva 2002/91/CE. In base alle considerazioni precedenti il Protocollo, oltre che come strumento di verifica del progetto, può essere utilizzato per il feedback dei dati di output, diventando anche un ausilio per il miglioramento/raggiungimento di soglie prestazionali specifiche per singoli requisiti, e quindi come strumento progettuale; o ancora come strumento di selezione delle possibili alternative progettuali ad un medesimo problema ambientale. Oltre alle funzioni strettamente connesse alla valutazione del progetto in termini di prestazioni raggiunte, il Protocollo viene anche usato, da enti e amministrazioni pubbliche, attraverso la definizione dei livelli minimi di qualità degli interventi per la formazione di graduatorie per bandi o finanziamenti, fissando dei valori di soglia al di sotto dei quali gli interventi non sono ritenuti accettabili/finanziabili. 5 4 3 2 % VANIN soglia 1 IL PROTOCOLLO A 12 SCHEDE (aggiornato con il DLgs 311/06) Questa versione del Protocollo consente di valutare il livello di sosteni- n. 5-2007 0 -1 -2 Qualità ambiente esterno Consumo risorse Carichi ambientali Qualità ambiente interno Qualità servizio Gestione risorse Trasporti PROGETTARE ENERGIA 19 VANIN 25-05-2007 10:45 Pagina 20 Progettare Energia Attualmente il Protocollo ITACA è stato adottato da diverse regioni italiane come strumento di valutazione per: • piani di sviluppo urbano (Contratti di Quartiere) o edilizi (Piano Casa) dalle Regioni Piemonte e Marche, • interventi di edilizia sociale (ATER/ALER) dalla Basilicata e Marche • base per la redazione di Linee Guida per l’edilizia sostenibile (Toscana) • interventi di sviluppo urbano con carattere sperimentale nel caso di Calabria, Campania e Provincia Autonoma di Trento. La certificazione ambientale, ad oggi, non rappresenta un obbligo e viene condotta esclusivamente su base volontaria. Tuttavia il continuo processo di trasformazione del territorio antropizza- “la fretta affannata del nostro tempo non lascia tempo agli uomini di vagliare le circostanze, di riflettere prima di agire, ci si vanta anzi di essere gente che agisce, mentre si agisce a danno della natura e di noi stessi” Konrad Lorenz to e non, con i carichi impattanti per gli ecosistemi che tali cambiamenti comportano, richiederà con sempre maggior frequenza il ricorso a processi valutativi attraverso strumenti come il Protocollo ITACA. L’analisi condotta in maniera ricorrente per tutti gli interventi di trasformazione territoriale, porterà al formarsi nel bagaglio culturale degli attori coinvolti nel processo (amministratori, tecnici, progettisti) di una coscienza ambientale orientata al massimo rispetto ed alla conservazione di tutte le forme sotto cui un ecosistema si presenta. La speranza comune è che approcci di questo genere divengano ben presto prassi progettuale corrente. Per informazioni: tel. 064416371 www.build.it [email protected] Manuale di Bioedilizia Aria - Calore - Luce di Uwe Wienke Il comfort ambientale negli edifici ✔ ✔ ✔ realizzazione ripristino manutenzione con CD ROM € 38,00 € 39,00 Prezzi informativi dell’Edilizia IMPIANTI TECNOLOGICI Prezzi informativi dell’Edilizia IMPIANTI ELETTRICI con CD ROM € 48,00 20 con CD ROM € 48,00 PROGETTARE ENERGIA n. 5-2007