Novità Ottobre adulti2

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Novità Ottobre adulti2
Convocata inaspettatamente dalla Sezione casi irrisolti del Dipartimento di
polizia di Charlotte-Mecklenburg, la dottoressa Temperance Brennan deve fare
luce sulla morte di due ragazzine scomparse e trovate tempo dopo a migliaia di
chilometri di distanza luna dall'altra. Dietro gli efferati omicidi sembra esserci la
mano della stessa assassina: Anique Pomerleau, una vecchia conoscenza
dell'antropologa forense, che anni prima aveva rapito, torturato e ucciso alcune
giovani riuscendo poi a fuggire e sparire nel nulla. Forse la sconfitta più
bruciante nella carriera della dottoressa Brennan e del detective Ryan. E ora,
come evocata dai loro peggiori incubi, la più letale delle psicopatiche potrebbe
essere tornata. Quando un'altra ragazzina viene rapita. Tempe capisce di
doverla fermare a ogni costo, e per arginare la scia di sangue non le rimane
che un modo: convincere il suo ex partner Ryan a rientrare dall'esilio volontario
in Costa Rica. Soltanto lavorando di nuovo insieme, accettando di inseguire il
più pericoloso dei predatori negli oscuri abissi della sua follia, i due potranno
stanarla e mettere fine all'inferno.
In una notte d'inizio estate, un'auto percorre a gran velocità la strada che collega
Stoccolma alla costa occidentale. La donna al volante ha le mani sporche di
sangue. Insieme al figlio, Annie sta fuggendo verso Gråskär, nell'arcipelago di
Fjällbacka. Quell'isola scabra, con il faro bianco e la vecchia casa del guardiano
dove crescono le malvarose, appartiene alla sua famiglia, ed è l'unico posto in cui
lei si sente al sicuro, lontano da tutto. La leggenda popolare vuole che lì si aggirino
gli spiriti dei morti, ma questo non la turba, anzi, in quel luogo così solitario, dove
il suo sguardo può spaziare solo su scogli e mare salato, ad Annie piace pensare
che i fantasmi siano rimasti per farle compagnia. Intanto, a Fjällbacka, Erica Falck
è totalmente assorbita dai suoi gemelli di pochi mesi, tanto più che Patrik, da poco
rientrato in servizio, è alle prese con un'indagine piuttosto spinosa: il dirigente del
settore finanze del comune è stato ucciso nel suo appartamento con un colpo di
pistola alla nuca. Il movente dell'omicidio sfugge e la vittima, che poco prima di
morire aveva fatto visita ad Annie all'isola degli spettri, sembra essere stato un
uomo dai mille segreti. Sfidando un muro di silenzi, la polizia di Tanum scava nel
suo passato e trova un collegamento con un'associazione di sostegno a donne
maltrattate...
Lo chiamano Oltre. Alcuni sono appena arrivati in quel mondo così simile al
nostro eppure così diverso. Altri invece sono lì da secoli e sono ormai
indifferenti alla perenne coltre di nubi che nasconde il sole e all'atmosfera cupa
che li circonda. Ma ognuno di loro condivide lo stesso destino: dopo essere
morti, sono stati condannati per l'eternità. Sia che abbiano scritto a caratteri di
fuoco il loro nome nel grande libro della Storia - tiranni sanguinari, sovrani
spietati, criminali di guerra - sia che nel corso della loro oscura esistenza si
siano macchiati di colpe incancellabili, adesso sono tutti relegati in quel luogo
maledetto. Tutti, tranne John Camp. Lui è "vivo", ed è lì per sua scelta. Perché
ha giurato di salvare la donna che ama. Durante un audace esperimento di
fisica delle particelle, la dottoressa Emily Loughty è scomparsa nel nulla e,
quando si è deciso di ripetere il procedimento per capire cosa fosse successo,
John si è posizionato nel punto esatto in cui lei era sparita e... in un attimo è
stato catapultato nel mondo chiamato Oltre. E ora deve affrontare il male
assoluto per ritrovare Emily e riportarla indietro. Ma il tempo a sua disposizione
è poco, e tutti e due rischiano di rimanere per sempre prigionieri nella terra dei
Dannati...
Fonte: www.ibs.it
Un giovane venticinquenne decide di intraprendere un viaggio a Illmitz, città al
confine tra Austria e Ungheria, in cui viveva la sua famiglia prima che i genitori si
trasferissero sul Carso. E un viaggio decisivo, che il protagonista, ora residente a
Roma, ha deciso di compiere per fare i conti con se stesso, con la propria
inquietudine, la propria fragilità, e per dare un senso a uno strisciante senso di
inadeguatezza, al mondo e alle persone che lo circondano. Ma sarà, per lui,
inevitabilmente, un viaggio insieme ai fantasmi che si stagliano nella propria
memoria: Agnese, sua sorella, morta bambina, investita mentre attraversava una
strada a occhi chiusi per mettere alla prova l'esistenza dell'angelo custode; il suo
amico d'infanzia, Andrea, rimasto nel paese natale, sul Carso, lui sì, in salvo, vicino
alle proprie radici; sua madre. Ma, soprattutto, Illmitz fa emergere il centro di questa
inquietudine: Cecilia, la "fidanzata" del giovane, impiegata a Roma, dotata di una
fisicità possente, una sessualità esuberante, un desiderio avvolgente, una vitalità
istintiva. In lei il protagonista si specchia e con lei dovrà fare i conti.
"I giorni dell'eternità" è la conclusione della trilogia "The Century", dedicata al
Novecento, nella quale Ken Follett segue il destino di cinque famiglie legate tra
loro: una americana, una tedesca, una russa, una inglese e una gallese. Dai
palazzi del potere alle case della gente comune, le storie dei protagonisti si
snodano e si intrecciano nel periodo che va dai primi anni Sessanta fino alla
caduta del Muro di Berlino, passando attraverso eventi sociali, politici ed
economici tra i più drammatici e significativi del cosiddetto "Secolo breve": le
lotte per i diritti civili in America, la crisi dei missili di Cuba, la Guerra fredda, ma
anche i Beatles e la nascita del rock'n'roll. Quando Rebecca Hoffmann,
insegnante della Germania Est, scopre di essere stata spiata per anni dalla Stasi
prende una decisione che avrà pesanti conseguenze sulla sua famiglia. In
America, George Jakes, figlio di una coppia mista, rinuncia a una promettente
carriera legale per entrare al dipartimento di Giustizia di Robert Kennedy e
partecipa alla dura battaglia contro la segregazione razziale. Cameron Dewar,
nipote di un senatore del Congresso, non si lascia scappare l'occasione di fare
spionaggio per una causa in cui crede fermamente, ma solo per scoprire che il
mondo è molto più pericoloso di quanto pensi. Dimka Dvorkin, giovane assistente
di Nikita Chruscëv, diventa un personaggio di spicco proprio mentre Stati Uniti e
Unione Sovietica si ritrovano sull'orlo di una crisi che sembra senza via d'uscita.
Con il maldestro, coraggioso, contraddittorio Emiliano di Saint-Just, chiamato
a investigare su efferate uccisioni, opera di uno sfuggente criminale che
somiglia a un diavolo, Giancarlo De Cataldo ci trasporta in una Torino divisa
tra slancio progressista e reazione, nuove tecnologie e vecchi pregiudizi,
inconsueta per l'occhio di oggi, ma nella quale è facile ambientarsi per la
naturalezza e la precisione dei dettagli: da una nuova grande piazza appena
costruita alla mefitica paludosa Vanchiglia, a un gran ballo a Palazzo
Carignano, a un dinamicissimo Ghetto dove gli ebrei combattono per non
diventare il capro espiatorio della rabbia e della paura di tutti. E sotto i nostri
occhi, mentre un Cavour infuriato rischia di esser preso a bastonate dal
reazionario duca di Pasquier, e le alte sfere consigliano al giovane carabiniere
di cercare il colpevole preferibilmente negli strati più bassi e "infami" della
città, impartendogli una lezione di modernissimo controllo sociale, si svolge
una vorticosa, molto attuale commedia umana. Le opposizioni private e
pubbliche di gelosia e amore, obbedienza e libertà, viltà e coraggio, politica e
crimine, tipiche del futuro carattere nazionale degli italiani, fanno qui le prove
generali, come a teatro. E il Diaul, che sia un mostro malvagio, un assassino
seriale o la pedina di un complotto politico, diventa la cifra, il luogo geometrico
delle contraddizioni di tutti. Senza smettere di far paura, tutt'altro.
Fonte: www.ibs.it
È il maggio del 1927 e può capitare che un giovane taciturno e allampanato,
Charles Lindbergh, si trasformi da un giorno all'altro da perfetto sconosciuto a
eroe planetario, il primo pilota a trasvolare l'Atlantico da Long Island a Parigi,
dove viene accolto da un'immensa folla festante. La sua impresa sancisce la
supremazia tecnologica statunitense sul Vecchio Continente e dà inizio a una
straordinaria estate in cui centinaia di migliaia di americani si accalcano negli
stadi, nelle piazze, lungo le strade o nei cinema per assistere ai successi della
più grande squadra di baseball mai esistita, i New York Yankees di Babe Ruth, e
agli incontri di Jack Dempsey, pugile soprannominato "il massacratore", per
guardare i primi film sonori prodotti da Hollywood e per seguire morbosamente i
casi di cronaca più scandalosi. E poi ancora, la gente si scatena al ritmo del jazz
nei locali notturni, rimane incollata alla radio per ascoltare le prime dirette
sportive, osserva le città crescere ad altezze vertiginose e riempirsi di
automobili... È un tripudio di energia, creatività ed entusiasmo che segnerà
quell'anno cruciale e ne farà il picco radioso di un periodo irripetibile, due anni
prima della Grande Depressione che spazzerà via tutto.
"'Siamo sull'orlo di una trasformazione globale, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è
la giusta crisi globale e le nazioni accetteranno il nuovo ordine mondiale'. A dirlo
è stato il banchiere David Rockefeller, uno dei fondatori del Club Bilderberg,
un'organizzazione controversa che riunisce i maggiori nomi della politica e della
finanza internazionali. Era il 1994 e nel 2008, non certo per caso, è scoppiata
una delle peggiori crisi economiche mai viste. Tutti i media hanno riportato
contemporaneamente le stesse notizie, ogni giorno più drammatiche e
allarmistiche. Tutti i Paesi hanno reagito allo stesso modo: austerità, aumento
delle tasse, tagli e licenziamenti, sfociati in un caos generale che ha giustificato
misure restrittive straordinarie. Come mai governi che dovrebbero essere
indipendenti e organi di stampa che dovrebbero agire nella massima libertà sono
così allineati? Perché, dimostra la giornalista d'inchiesta Cristina Martin Jimenez,
a manovrarli è proprio il Club Bilderberg, che fin dalla sua fondazione nel
dopoguerra ha aggirato le sovranità nazionali per imporre un controllo mondiale
centralizzato, basato su una moneta e un mercato unici. Esattamente quello che
l'Unione europea vuole imporre..."
Un leader spirituale erede di una cultura millenaria e lo psicologo che ha
contribuito a definire la moderna scienza delle emozioni mettono a confronto il
loro pensiero, tracciando un percorso per la costruzione della felicità. Un
percorso che parte da un punto comune: le emozioni stanno alla base di tutte le
nostre azioni, dalle più virtuose alle più malvagie. Possono salvarci la vita, o
rovinarcela per sempre. Quali sono le fonti di odio e compassione? Cosa sono le
emozioni distruttive e come vanno fronteggiate? Come si può trovare l'equilibro
e, in ultima analisi, la felicità? Unendo il meglio delle rispettive tradizioni in un
piacevole dialogo che conserva intatta l'atmosfera dell'incontro e dello scambio
di idee, il Dalai Lama e Paul Ekman ci offrono un "metodo" per costruire il nostro
benessere interiore.
Fonte: www.ibs.it
Madison Spencer è tornata. Adesso la protagonista di Dannazione è in piena
maledizione. È risalita dall'inferno sulla Terra, ma solo perché sta attraversando
quel momentaccio da lei soprannominato "crisi di mezza morte" e
comunemente noto a tutti col nome di Purgatorio. Che genere di avventure
affronterà? Ctrl+Alt+Soprannaturali. Come definire altrimenti l'Apocalisse che
si abbatterà su Los Angeles alle tre di oggi pomeriggio? Giusto per cominciare,
Madison neotrasformatasi in fantasma, ha appena scoperto il padre mentre
"interagisce carnalmente" con la sua migliore amica Babette, sospetta che il
nonno-nonnino Ben sia un guardone, senza contare poi che l'adozione del
profugo fratellino Goran le appare ora per quello che era: una cinica mossa
pubblicitaria. Può esistere qualcosa di peggio? Ovvio che sì. Per esempio i suoi
genitori, Antonio e Camille. Lui si spaccia per l'incarnazione dello Zeitgeist e lei
sembra la controfigura di Afrodite, ma sono solo due ex hippie diventati
affaristi. Basta vedere come stanno riciclando i messaggi di Maddy
dall'oltretomba: hanno inventato lo Zoticonismo, un'antireligione che è già un
bestseller. Logico che Dio non veda di buon occhio la cosa: tutti gli ignari
zoticonisti sono votati alle fiamme eterne e dunque la recente sproporzionata crescita dell'inferno potrebbe
togliere quote di mercato al Paradiso. Ecco perché Satana sta inseguendo la protagonista fin dalla prima pagina
pretendendola come concubina...
Crescita inarrestabile, comunismo capitalistico, diritti umani, megalopoli: questi
i temi più dibattuti quando si parla di Cina. Tutto giusto, ma il gigante asiatico
non è solo questo. Chi approda nell'ex Celeste Impero deve prepararsi a
sentirsi chiedere "Fai cacca o pipì?" quando mette piede nei bagni pubblici, e a
non scomporsi se un direttore d'azienda si taglia le unghie durante una
riunione ad alto livello. Che ci si trovi in Cina per lavoro o per piacere, può
tornare utile sapere perché negli ascensori manca il quarto piano, perché chi vi
invita al ristorante non mangia, perché non si devono mai regalare fiori bianchi.
Nazarena Fazzari, che in Cina ha vissuto e lavorato a lungo, racconta come
capire meglio il Paese del dragone e fornisce alcuni consigli per instaurare
buoni rapporti con i cinesi, si tratti di amicizia o di trattative d'affari. Partendo
dalla propria esperienza, spiega la tanto fraintesa Cina nelle sue superstizioni
quotidiane, nelle complicate regole di bon ton a tavola, nei retaggi confuciani
che regolano il comportamento in pubblico, ma anche nei modi in cui una
cultura millenaria si esprime attraverso la lingua e i suoi caratteri. Con sguardo
acuto e non di rado divertito si sofferma sul confronto culturale e sulle difficoltà
di comunicazione, aprendo squarci su quello che al primo impatto può apparire
un mondo indecifrabile.
Un grande architetto si interroga sul futuro degli uomini in relazione alla sua
arte. Se la globalizzazione ha accentuato le classiche contraddizioni
dell'architettura, fra tradizione e innovazione, valore artistico e utilità, come
inserirsi in questa dialettica, messa in crisi dalla tendenza odierna a
dimenticare la bellezza e le reali necessità umane? Come trovare un giusto
mezzo fra caos e ordine? Solo l'idea di progetto potrà rivelarsi efficace, in un
ponte steso fra il presente, il passato e le spinte verso un futuro sempre più
rischioso. Non sarà l'enfasi di un brutto grattacielo a salvarci, ma la voglia di
ritrovare sempre l'Uomo in ogni suo manufatto. Ecco il credo laico di Vittorio
Gregotti, enunciato in questo libro con precisione geometrica e con una
passione che viene da lontano e porterà lontano, verso quel "possibile
necessario" che è il progetto stesso calato in una attualissima filosofia di lavoro
e di vita.
Fonte: www.ibs.it
Il primo giugno 2012 il professor David McCullough parla alla cerimonia di
consegna dei diplomi alla Wellesley High School dove insegna letteratura. Il suo
è un discorso originale, divertente e provocatorio: in poco tempo il video di
questa straordinaria lettera d'amore agli studenti finisce su YouTube, fa il giro
del mondo e viene visualizzato da oltre due milioni di persone. Quelle parole
diventano così il manifesto controcorrente per una vita in cui la felicità valga più
del successo ottenuto a ogni costo, un'esortazione a cercare di raggiungere i
propri obiettivi e non quelli imposti dalla società, un invito ad affrontare la vita
seguendo i propri sogni e le proprie passioni. In "Ragazzi, non siete speciali!"
McCullough rielabora il suo celebre discorso rivolgendosi a quei giovani che
stanno per diventare adulti, troppo spesso vittime inconsapevoli delle buone
intenzioni dei genitori, e a tutti coloro a cui sta a cuore l'adolescenza, il periodo
più importante della nostra vita. Raccontando con umorismo e tanta passione la
sua esperienza di insegnante, di padre e di figlio, McCullough insiste
sull'importanza e il ruolo della lettura, dell'immaginazione e dalla conoscenza in
un mondo sempre più individualista, e ci ricorda che le più grandi gioie della
vita vengono solo dalla consapevolezza di non essere speciali. Perché tutti lo
siamo.
Fonte: www.ibs.it