Marzo 2016 - Corriere Artigiano

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Marzo 2016 - Corriere Artigiano
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Fondato nel 1946
Periodico dell’Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria
ANNO 70 - N. 2 - MARZO 2016
Sviluppo e legalità procedano insieme
L’appello della Camera di commercio alle Istituzioni
Seguici su:
Gianna Tuninetti, «Un cuore di spine», 2013, acquerello su carta, cm. 40 x 30, www.giannatuninetti.it
«Commercio News» è all’interno della rivista
Marchi e modelli per tutelare il made in Italy
Al via i bandi per le imprese, stanziati 7.5 miliardi
Il Piemonte investe 3 milioni di euro per la ricerca
Con Manunet e Incomera contributi fino a 300 mila euro
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Spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004, n°46 - art.1, comma 1) - Torino - Euro 0.35
CNA Piemonte ha un nuovo Presidente
Si chiama Fabrizio Actis: 54 anni, vercellese
È stato eletto all’unanimità domenica 28 febbraio, a Torino
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Editoriale
5 Attualità
Appello Camerale su sviluppo e legalità
6 Attualità
Fabrizio Actis guida la CNA Piemonte
7 Attualità
Crescono le imprese degli stranieri
9 Unioni dei mestieri
• Hair fashion trend al Motor Village
• Marchi e modelli per il made in Italy
• A Torino, l’artigianato è in Comune
• No al servizio al tavolo per gli artigiani
• Al via i bandi Manunet e Incomera
• Contest vetrina digitale, vince Mabele
• Parte il progetto «Chieri Digital Women»
• Revisioni auto, la denuncia della CNA
20 Informazione
CNA Federmoda lancia Mood Market
21 Informazione
Nasce il portale «iltuoprezzo.it»
24 Intervista
Il Caffè del Borgo seduce i torinesi
26 Cultura e arte
Palazzo Madama, la moda per immagini
Commercio News
Inserto al centro della rivista
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di questo numero non possono essere riprodotti, neppure
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Chiuso in tipografia il 5 marzo 2016
«
Le prossime elezioni cittadine aprono nuove sfide alla politica
Nei prossimi mesi, gli imprenditori e i cittadini torinesi saranno chiamati alle urne per eleggere il futuro Sindaco di Torino.
Per la prima volta, in modo consapevole, gli
elettori andranno a scegliere una figura che
non solo dovrà svolgere le funzioni di guida
della Città capoluogo, ma che in base alla
legge Delrio (n°56/2014, ndd) automaticamente andrà ad assumere il ruolo di Sindaco
della Città metropolitana che, lo ricordiamo
ai nostri lettori, coincide territorialmente
con i confini della vecchia Provincia di Torino. Questa considerazione è particolarmente
importante alla luce della complessità del sistema economico metropolitano, costituito
dalla sommatoria di territori oggi individuati in 11 Zone omogenee estremamente diverse tra di loro, con contesti microeconomici in cui la maggioranza delle piccole e
micro-imprese è fortemente radicata al territorio di appartenenza. Infatti, si spazia dal
comune capoluogo a quelli più aderenti al
contesto metropolitano vero e proprio che
coincidono con la vecchia Area metropolitana torinese - formata da circa 40 comuni,
con una sostanziale omogeneità riconducibile al sistema scolastico, culturale, produttivo
e dei servizi - sino a i comuni di area montana e pedemontana. Questa nuova articolazione istituzionale risulta costituita da ben
315 comuni e già solo nei numeri dà conto
della sua complessità. Un recente saggio di
Giacomo Becattini dal titolo evocativo “La
coscienza dei luoghi” (Donzelli Editore, 224
pp.) ci invita a riflettere sulle “intelligenze” e
sulle “risorse” presenti tradizionalmente nei
vari territori della nostra Italia. L’autore col
quale concordiamo, supera l’annosa questione dei limiti della piccola impresa italiana,
valorizzando le micro e le piccole imprese
enfatizzandone la capacità di costruire una
“intimità dei rapporti”, di sviluppare forti
relazioni del “capitale sociale territoriale”.
Becattini denuncia però anche il fatto che in
questi ultimi anni si è assistito ad un graduale sfarinamento dei luoghi e richiama la necessità di “decisioni sociali ed istituzionali”
per assistere i territori nello scongiurare ogni
ulteriore deriva egoistica. Questa riflessione
ci pare particolarmente adeguata ed attuale
in relazione alla prossima sfida elettorale torinese, in quanto al nuovo Sindaco di Torino
- chiunque verrà eletto - toccherà predisporre un articolato programma di governo che
vada ben oltre i confini della “cinta daziaria”
e sappia far diventare elementi di valorizzazione dell’intera Città metropolitana i positivi risultati sin qui realizzati dal capoluogo,
quali: la crescita del turismo, l’affermarsi di
un forte polo universitario, il consolidato
impegno sul versante culturale e sulla promozione internazionale. Questi elementi positivi sono stati molto utili alla difesa delle
piccole imprese in questi anni di crisi economica, ma molto può e deve essere ancora sviluppato per garantire appieno a questa dimensione di imprese di essere riconosciuta e
di poter esprimere le sue grandi potenzialità.
Contemporaneamente, Torino dovrà però saper anche ascoltare e interpretare le diverse
esigenze proprie delle altre dieci Zone omogenee della Città metropolitana per stimolare
e valorizzare le tipicità e le caratteristiche di
quei territori che rappresentano anche la linfa di cui si alimentano le microeconomie locali che dovranno sempre più rapportarsi con
le iniziative del capoluogo. Rimane perciò
fondamentale che la Città metropolitana, a
partire dalla volontà del futuro Sindaco, sempre di più assuma un ruolo politico-istituzionale e non si riduca - così come è avvenuto sino ad ora - ad essere un puro ente strumentale in cui le decisioni appaiono essere più l’espressione della tecnostruttura dirigenziale
che non la realizzazione di scelte politiche
ponderate e condivise. Su questi temi, a partire dalla nostra Assemblea annuale di novembre 2015, si è avviato un serrato e positivo confronto con il Sindaco Piero Fassino che
ha dimostrato attenzione alle problematiche
poste dalla nostra Confederazione, temi che
saranno ulteriormente approfonditi nel corso
di un incontro con la Presidenza provinciale
della CNA programmato per il 7 marzo. Al
di là del corretto rapporto istituzionale con il
Sindaco in carica, sono in corso già da alcuni
mesi incontri programmatici con i candidati
alle prossime elezioni comunali ai quali la
CNA ha sottoposto e continuerà a sottoporre le proprie idee e proposte per uno sviluppo
omogeneo della Città metropolitana che sappia tenere conto dell’importante ruolo esercitato
dalla piccola e micro-impresa artigianale, commerciale e industriale
.
n°2 - marzo 2016
4 Attualità
Piemonte, continua la moria di imprese
Torino e la «Città metropolitana»:
rilanciare l’economia dai territori
«
Sommario
3
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4
Attualità
Piemonte, quadro anagrafico ancora negativo:
perse altre 500 imprese, maglia nera a Biella
In lieve miglioramento rispetto al 2014, bene il turismo, male l’edilizia, stabile Torino
P
va arriva, ancora una
volta, dal turismo.
Alessandria
Certo, l’emergenza
10,0%
neve di questo inverAsti
no non aiuta, e pro5,4%
prio nei giorni scorsi
Biella
il sistema camerale,
4,2%
Torino
in sinergia con gli
Cuneo
50,8%
operatori del settore
15,8%
e le istituzioni, ha
convocato un tavolo
di confronto, ottenendo dalla Regione
Novara
7,0%
Piemonte l’impegno
a sbloccare quasi 4
Imprese registrate presso le Camere di commercio milioni di euro di
ripartite per provincia al 31 dicembre 2015
contributi», ha commentato Ferruccio
La crisi che ha caratterizzato il Dardanello, Presidente Unionsistema imprenditoriale negli camere Piemonte. Il dato regioultimi anni non è stata ancora nale scaturisce dagli andamenti
del tutto superata soprattutto da negativi concretizzati da tutti i
parte di quelle imprese poco tessuti imprenditoriali provinstrutturate e di piccole dimen- ciali, ad eccezione di quello di
sioni, che hanno maggiormente Novara, che registra un tasso di
patito le difficoltà congiuntura- crescita positivo (+0.37%), e
li. «I dati del 2015 sono più Torino che manifesta una soconfortanti rispetto a quelli del stanziale stabilità (+0.02%).
2014, ma il tessuto imprendito- Cuneo è in linea con la media
riale piemontese continua a mo- regionale (-0.18%), mentre
strarsi in sofferenza in quasi tut- contrazioni più significative cate le province e nei settori pro- ratterizzano gli altri territori:
duttivi più caratteristici della Asti perde lo 0.24%, seguita da
nostra regione. Una nota positi- Alessandria (-0.40%) e dal VerVerbano C.O.
3,0%
Vercelli
3,7%
bano Cusio Ossola (-0.46%). I
risultati meno brillanti appartengono invece a due province del Piemonte nord-orientale: Vercelli (-0.50%) e Biella
(-0.81%). Dall’analisi del tessuto imprenditoriale piemontese per classe di natura giuridica, si osserva come le società
di capitale (+2.75%) e le altre
forme (+1.51%) continuino
ad evidenziare dinamiche positive, mentre risultano negativi gli andamenti delle imprese
individuali (-0.41%) e delle
società di persone (-1.42%).
Valutando i tassi annuali di
variazione percentuale dello
stock di imprese registrate per
settori di attività economica,
si osserva come, anche nel
2015, il turismo abbia manifestato la performance migliore (+2.10%). Risulta leggermente negativo lo stock del
commercio (-0.28%), mentre
appaiono maggiormente penalizzati gli altri settori, pur evidenziando un’erosione della
base imprenditoriale inferiore
a quella mostrata nel 2014:
agricoltura (-1.48%), costruzioni (-1.59%) e industria in
senso stretto (-0.45%).
n°2 - marzo 2016
er il quarto anno consecutivo, il saldo anagrafico delle
imprese piemontesi è negativo.
In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, nel 2015 sono
nate 26.155 imprese in Piemonte, a fronte delle 28.386 nuove
iscrizioni registrate nel corso del
2014. Al netto delle 26.663 cessazioni, il saldo è negativo per
508 unità. Lo stock di imprese
complessivamente registrate a
fine dicembre 2015 presso il Registro imprese ammonta così a
442.862 unità, confermando il
Piemonte in settima posizione
tra le regioni italiane, con oltre
il 7% delle imprese nazionali. Il
tessuto imprenditoriale regionale continua ad essere costituito
soprattutto da aziende di piccole e medie dimensioni, pur ospitando anche realtà più grandi. Il
bilancio tra nuove iscrizioni e
cessazioni si traduce in un tasso
di crescita del -0.11%, dato che
segna un miglioramento rispetto
alle flessioni registrate nel 2014
(-0.44%) e nel 2013 (-0.54%).
Il tasso di crescita piemontese
risulta, inoltre, in controtendenza rispetto a quanto registrato a livello nazionale (+0.75%).
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Attualità
5
Confronto su invito della Camera di commercio tra don Ciotti, Caselli, Petrini e Vaccarino
Sviluppo e legalità procedano insieme
L
’illegalità diffusa e le mafie
frenano drammaticamente
lo sviluppo dell’economia nel
nostro paese. Come ha evidenziato Gian Carlo Caselli, da
sempre in prima linea nella difesa della legalità, ogni anno l’evasione fiscale pesa per 120 miliardi di euro, una cifra enorme
a cui si vanno però a sommare
altri 60 miliardi di danni all’erario causati dalla corruzione e
150 miliardi «calcolati per difetto» di introiti stimati dell’economia mafiosa che vengono
in qualche modo sottratti all’economia legale. In totale, l’economia del malaffare in Italia vale perciò 330 miliardi di euro,
ovvero quasi un quinto del Prodotto interno lordo italiano. La
gravità del fenomeno è stata dibattuta durante un convegno
presso la Camera di commercio
di Torino che si è svolto lo scorso 22 febbraio, dal titolo «Legalità e responsabilità, una grande
opportunità per le imprese» che
ha visto la partecipazione, tra
gli altri, di personaggi di primo
piano come l’ex Procuratore capo della Repubblica di Torino
Gian Carlo Caselli e il suo successore Armando Spataro, don
Luigi Ciotti, il Presidente di
Slow Food Carlo Petrini, il Presidente nazionale della CNA
Daniele Vaccarino e il Presidente di Unioncamere nazionale
Ivan Lo Bello. Un dato è certo,
come ha evidenziato l’assessore
regionale alle Attività produttive Giuseppina De Santis: «L’economia grigia, l’economia
sporca, danneggia la parte sana
del paese ed in particolare le
imprese che rispettano le regole». Occorre, dunque, sostenere
con ogni mezzo l’»economia sana», partendo da alcune misure
apparentemente semplici, ma
sino ad oggi poco praticate. Ad
elencarle sono stati Carlo Petrini, don Ciotti e Daniele Vacca-
Gian Carlo Caselli, Carlo Petrini e don Luigi Ciotti (foto, Camera di commercio di Torino)
rino nel loro lungo intervento.
In sintesi, occorre semplificare
le regole per renderle più chiare
e facilmente applicabili, assicurare la certezza del diritto e delle sanzioni e mettere tutti i cittadini nelle condizioni di dover
rispettare le stesse leggi. Già
perché, come ha evidenziato
Daniele Vaccarino, «oggi un’azienda si trova soggetta ad imposte e autorizzazioni amministrative diverse per compiere le
stesse azioni in comuni limitrofi o spostandosi da regione a regione». In questo senso, la cattiva amministrazione colpisce
sia la grande impresa che opera
in un contesto nazionale che la
piccola impresa che si muove su
un territorio più ristretto. Ed in
tempo di crisi, regole mal scritte e mal applicate provocano
danni nefasti sulle imprese,
creando costi e freni allo sviluppo, oppure squilibri competitivi a danno di talune imprese e a
vantaggio di altre. Ed è spesso
proprio tra le pieghe delle regole mal scritte che si annida una
parte di quel fenomeno di illegalità che il convegno ha inteso
denunciare, alimentando un
clima di sfiducia verso le istituzioni che contribuisce ulteriormente a far crescere l’illegalità.
Se è infatti vero che «legalità e
sviluppo non sono in conflitto», come ha detto Petrini, è
pur anche vero che spesso il ter-
mine legalità viene associato a
quello di cattivo operato dello
Stato ovvero alle imposte esose
e non giustificate, alle leggi difficili da interpretare, agli adempimenti costosi e non sempre
utili. Caselli ha ben ricordato
che «lo snellimento burocratico
e legislativo nel nostro paese
deve procedere di pari passo al
rispetto della legge» e che purtroppo «in Italia assistiamo ad
un crescente fastidio verso le
leggi» che si associa ad una affermazione «della cultura dell’interesse particolare, egoistico,
sull’interesse generale». L’illegalità diffusa nasce però anche da
una decadenza morale dell’Italia intera contro la quale, secondo don Ciotti, «serve una
mobilitazione delle coscienze».
Per il fondatore di Libera, in
prima linea nella lotta alle mafie, «non può esserci sviluppo
senza legalità, ma la legalità è
solo uno strumento e non un
fine che permette di raggiungere la giustizia sociale e l’eguaglianza vera dei cittadini» e,
quindi, «il progresso sociale».
Perché è indubbio che esiste anche un’economia illegale che
crea sviluppo, «ma non certo
progresso sociale». «Senza un’etica», ha ricordato don Ciotti,
«l’economia distrugge la società». Parlare di legalità in Italia per don Ciotti significa allora parlare di diritto vero allo
studio, di contrasto dei fenomeni di abbandono scolastico
che ci vedono - soprattutto in
certe regioni - ai primi posti in
Europa e di occupazione per i
giovani perché senza lavoro non
c’è giustizia sociale: la povertà e
l’ignoranza sono da sempre il
terreno di coltura delle mafie.
Citando una ricerca commissionata da Unioncamere, Lo
Bello ha ricordato come per 3
imprese su 5 lo sviluppo della
corruzione in Italia sia causato
dall’esistenza di regole poco
chiare che lasciano ampi margini di interpretazione. Suggestivo, infine, l’intervento di Vaccarino secondo il quale «quando si parla di criminalità e di
mafie si parla di un pezzo della
storia dell’Italia intera, di un
impero del malaffare fondato
sulle relazioni con certi magistrati, certi politici, certi uomini di Chiesa e, purtroppo, certi
imprenditori». Per Vaccarino,
se è ben vero che di imprese sane ve ne sono tante in Italia, è
pur vero che la zona grigia arriva a lambirne non poche: «Esiste un confine labile tra bene e
male che si sposta secondo le
problematiche che le aziende si
trovano ad affrontare per sopravvivere». Vaccarino ha così
messo sul tappeto i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti,
in presenza di regole costose e
poco chiare - si pensi al Sistri che mettono in difficoltà chi le
regole vuole rispettarle davvero,
al lavoro nero che interessa tanti italiani e tanti stranieri e che
crea altri squilibri tra aziende
corrette e opportunisti, per finire con la sicurezza sul lavoro
che da sistema di regole giuste a
tutela dei lavoratori diventa
non di rado un altro balzello
sulle piccole imprese costrette
ad applicare leggi onerose e poco utili rispetto all’obiettivo che
dovrebbe essere centrato (al.st).
n°2 - marzo 2016
Unanime la richiesta: «Per contrastare la zona grigia servono regole più semplici e chiare»
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Attualità
È il nuovo Presidente regionale, eletto il 28 febbraio: 54enne originario di Carisio
Actis alla guida della CNA Piemonte
«Bisogna prendere posizioni pubbliche in piena e totale autonomia dalla politica»
n°2 - marzo 2016
S
i è svolta domenica 28 febbraio, nel complesso dell’ex
San Giorgio al Borgo Medievale di Torino, l'Assemblea in seduta straordinaria della CNA
Piemonte per l’elezione del
nuovo Presidente, a seguito delle dimissioni di Franco Cudia.
A margine dell’Assemblea regionale, il Presidente eletto Fabrizio Actis ha concesso questa
intervista al Corriere Artigiano. E’ di Carisio, un comune
del vercellese, la provincia
delle risaie: «il mare a quadretti». Si chiama Fabrizio
Actis, ha 54 anni ed è appassionato di motocicletta e immersioni subacquee. Geometra, è il titolare, con il fratello
Massimo, di un’azienda di
impianti termoidraulici in
ambito civile ed industriale di
seconda generazione. Domenica 28 febbraio è stato eletto, all’unanimità, Presidente
della CNA Piemonte, a coronamento di un’esperienza
sindacale iniziata 29 anni fa
nella CNA di Vercelli, di cui
è stato Presidente provinciale
dal 2001 al 2009, e proseguita poi con incarichi a livello
regionale e nazionale.
Per la prima volta, dopo quasi 40 anni, a guidare la CNA
Piemonte sarà un esponente
cresciuto in un territorio diverso da quello metropolitano torinese. Come mai?
«Molti torinesi avrebbero potuto ricoprire degnamente
questo ruolo, ma la CNA di
Torino, la più grande in Piemonte, ha voluto far emergere esperienze importanti maturate in questi anni. La CNA
di Vercelli ha compiuto con
quelle di Novara e Verbania
un percorso di unificazione
assolutamente non scontato
che oggi ci permette di rappresentare in modo più strutturato le nostre imprese».
cessazioni dei rapporti
di lavoro (-23.4%),
cosa che certifica il
miglioramento dell’economia. Il Job act ha
poi consentito, anche
in Piemonte, la stabilizzazione di molte assunzioni facilitate dagli
sgravi contributivi».
Ma come uscire da
questa crisi? «Intanto
favorendo gli investimenti. Poi allentando
il patto di stabilità,
cioè la possibilità di
spendere risorse già
presenti nelle casse
pubbliche. Da tempo
Fabrizio Actis, Presidente CNA Piemonte
chiediamo alla Regione Piemonte di svolIl suo primo impegno come gere un ruolo di coordinaPresidente è stato quello di mento forte per programmare
affrontare la Legge di Stabi- interventi a prevenzione del
lità. Che cosa ne pensa? «Al dissesto idrogeologico, messa
momento dell’approvazione in sicurezza delle scuole e degli
abbiamo espresso un giudizio immobili pubblici e tutte
complessivamente positivo quelle opere immediatamente
sulla manovra, ma la situazio- cantierabili, che risolverebbene economica rimane diffici- ro tanti problemi alle pubblile. In Piemonte si intravedo- che amministrazioni e darebno alcuni segnali positivi, ma bero ossigeno alle nostre imtroppo timidi. Per fortuna il prese. La Consulta per la filiemanifatturiero, in particolare ra delle costruzioni, di cui
quello orientato all’export, è chiediamo la costituzione e
in controtendenza. La filiera l’avvio alla Regione Piemonte,
delle costruzioni, invece, vive rappresenta uno strumento
ancora una dinamica troppo fondamentale per definire e
lenta: regge solo grazie al si- attuare piani di questo tipo».
stema delle detrazioni fiscali, Quali problemi vede ancora
fortunatamente confermate per le imprese? «Il carico fianche nella Legge di Stabilità scale complessivo rimane pe2016. Le opere pubbliche sante, il ritardo dei pagamenti
vanno a rilento, mentre po- è un malcostume vessatorio.
trebbero rappresentare un vo- Sul credito bancario non velano determinante per l’eco- diamo misure di contrasto alnomia e l’occupazione. In l’attuale stretta. I confidi in
questa situazione di criticità Piemonte, hanno svolto nel
l’Osservatorio Lavoro della tempo una funzione imporCNA evidenzia però una cre- tante, sostenendo l’accesso al
scita dell’occupazione nelle credito delle piccole imprese,
micro e piccole imprese frut- ma le risorse a loro destinate
to, soprattutto, della forte di- già dalla Legge di Stabilità di
minuzione registrata dalle due anni fa sono ancora fer-
me: con altre risorse derivanti
dai fondi europei sarebbero
una leva importantissima. E’
un grave problema aver escluso dalla Legge di stabilità
2016 i meccanismi della «reverse change» e dello «split
payament» che costringono le
imprese che lavorano per la
pubblica amministrazione ad
anticipare l’Iva alle casse dello
Stato. La «reverse change» causa problemi di liquidità alle
imprese che devono anticipare
l’Iva senza averla incassata. Lo
«split payament» è un esempio
concreto di come, pensando di
introdurre delle semplificazioni burocratiche, si sia finito per
complicare ulteriormente la vita delle imprese».
Come vede il futuro delle Associazioni datoriali? «Dobbiamo dare risposte ai tanti
temi posti dai nostri associati,
come imprenditori e come
cittadini, a partire da un nuovo confronto sul welfare che
ci deve vedere protagonisti e
che ci sollecitano con forza
non solo i pensionati, ma anche i giovani e le imprenditrici. Dobbiamo rispondere alle
esigenze espresse dalle piccole
industrie, puntare sull’export,
sull’innovazione, sul made in
Italy. Bisogna avere una forte
capacità di prendere posizioni
pubbliche in piena e totale
autonomia rispetto alla politica e tali da rispecchiare fino in
fondo la nostra capacità di
rappresentare i diversi interessi dei nostri imprenditori. Il
nostro sistema produttivo è
composto per oltre il 95% da
micro e piccole imprese, che
garantiscono la metà di tutta
l’occupazione dipendente: fino a quando la politica e le
istituzioni non prenderanno
atto di questa realtà, rischieremo sempre di confrontarci
con misure poco efficaci».
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Attualità
7
Le imprese degli stranieri crescono ancora:
su del 4.4%, sono oltre 40 mila in Piemonte
Costruzioni, commercio, turismo e attività manifatturiere sono le principali specializzazioni
N
el 2015 le imprese degli
stranieri in Piemonte
sono cresciute del +4.4%, arrivando a 40.716 unità, pari a
poco meno del 10% del totale regionale (circa 443 mila
imprese). A rivelarlo sono i
dati del registro imprese delle
Camere di commercio. Nonostante il perdurare di condizioni congiunturali poco favorevoli, la componente straniera del tessuto imprenditoriale regionale ha mostrato
una vivacità superiore a quella evidenziata dalle imprese
piemontesi complessivamente
considerate, grazie ad un numero di iscrizioni superiore
alle cessazioni. Nel 2015, a
fronte della nascita di 5356
imprese straniere, si sono registrate, infatti, solo 3612 cessazioni (valutate al netto delle
cessazioni d’ufficio), per un
saldo positivo pari a 1744
unità. Analizzando i tassi di
crescita degli ultimi quattro
anni emerge come, mentre
per il totale delle imprese piemontesi la dinamica sia stata
sempre negativa (sebbene in
graduale attenuazione nell’ultimo biennio), la performance delle imprese straniere sia
stata sempre, accompagnata
dal segno più, raggiungendo
nel 2015 un tasso di crescita
del 4.4%. A livello settoriale,
il primo comparto per presenza risulta, anche nel 2015,
quello delle costruzioni, con
13.319 imprese straniere. Il
settore edile, che complessivamente ha patito la crisi degli
ultimi anni più degli altri
comparti, ha invece evidenziato, per la componente stra-
niera una sostanziale stabilità,
registrando un tasso di crescita del +0.3%. Tra i principali
settori di specializzazione delle imprese straniere troviamo
anche il commercio, che ha
manifestato nel 2015 una dinamica positiva (+4.1%), il
turismo, cresciuto dell’8.5%,
e le attività manifatturiere
(+8.1%). Le imprese straniere
assumono, nell’84% dei casi
la forma di imprese individuali, mentre poco meno di
una su 10 è una società di persone; solo il 6% si costituisce
come società di capitale e
l’1% assume altre forme. Analizzando i dati relativi alla natimortalità di queste imprese
in base alla forma giuridica,
emerge come le imprese individuali evidenzino i tassi sia di
natalità che di mortalità più
elevati; il tasso di crescita che
ne deriva appare comunque
positivo e pari, nel 2015, a
+4.4%. Le società di persone
vivono una vivacità inferiore,
da cui deriva un tasso di crescita del +0.6%, mentre per
quanto riguarda le società di
capitale il tasso di natalità appare di molto superiore a
quello di mortalità, sintomo
di una maggior tenuta di questa forma d’impresa, la cui
crescita risulta pari a +11.3%.
Disaggregando i dati per territorio, l’incidenza maggiore
delle imprese straniere sul totale delle imprese si registra a
Torino, Novara e Vercelli. In
termini di performance, invece, i tassi di crescita più elevati appartengono a Cuneo
(+5.6%), Alessandria (+5.3%)
e Torino (+4.5%).
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Unioni dei mestieri
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CNA Benessere: hair fashion trend 2016
Formazione e salute al centro della scena
B
ellezza e salute. E’ stato
questo il fil rouge che ha
unito i tre quadri dell’evento
CNA Hair Fashion 2016 che si
è svolto il 15 febbraio al Mirafiori Motor Village di Torino,
organizzato da CNA Benessere
in collaborazione con CNA Federmoda e con il sostegno economico di Medavita e il patrocinio dell’Accademia per la formazione degli acconciatori
Cacf. Di fronte ad una platea di
oltre 200 acconciatori torinesi,
tra titolari d’impresa e loro collaboratori, accorsi all’invito della CNA per la presentazione
della nuova gamma di colori
professionali per capelli di Medavita e delle nuove tendenze in
fatto di acconciatura lanciate da
Cacf, la dottoressa Teresa Volpe
dell’Ospedale Sant’Anna di Torino ha dato il via alla giornata
formativa presentando la raccolta fondi a favore dell’Associazione «In seno alla vita» Onlus,
raccolta finalizzata all’acquisto
del macchinario «Paxman Scalp
Cooler» per la prevenzione della
caduta dei capelli dovuta agli effetti della chemioterapia che
produce un surriscaldamento
del bulbo pilifero. La perdita dei
Accanto, l’equipe di Medavita e
di Cacf Accademy al lavoro sul
palco del Mirafiori Motor Village
di Torino; sopra, una delle creazioni dell’atelier di moda Patrizia Sartorio
capelli viene vissuta come un disagio che talvolta rende difficile
continuare a vivere «fuori», dove
la donna sente di avere gli occhi
degli altri addosso e dove spesso
vorrebbe tenere nascosta la propria condizione di salute. Nell’esperienza dell’ospedale di
Carpi, che utilizza il Paxman da
maggio 2013 per le pazienti affette da tumore della mammella, la percentuale di successo
oscilla tra il 55% ed il 62%. Il
Day Hospital del Sant’Anna ha
già ricevuto un contributo pri-
vato per l’acquisto di un macchinario di questo genere; la
struttura desidera tuttavia raccogliere i fondi necessari per
l’acquisto del secondo, al fine di
poter offrire a otto pazienti ogni
giorno la possibilità di fruire del
trattamento. La raccolta fondi
coinvolgerà tutti gli acconciatori e le estetiste di Torino e provincia, grazie all’impegno profuso da CNA e Società Mutua
Parrucchieri Torino. I saloni di
acconciatura sono invitati a promuovere l’iniziativa all’interno
del proprio salone, unendo la
beneficenza per un progetto importante all’interesse per lo sviluppo della propria attività, in
quanto le pazienti trattate con il
Paxman possono in larga parte
continuare ad andare a farsi curare i capelli dal loro acconciatore di fiducia. Dopo il contributo della dottoressa Volpe, l’evento è entrato nel vivo con le
esecuzioni di taglio e acconciatura capelli dal vivo a cura dell’equipe di Medavita (azienda
italiana leader nella produzione
di prodotti professionali per la
cura del capello), diretta da Salvatore Bongiovì, e di Cacf Academy (guidata da Daniele Giacconi) che, in due distinte sezio-
ni, hanno presentato i fashion
trend per il 2016. Lo show è stato completato e arricchito dal
contributo di CNA Federmoda
che ha presentato sul palco del
Mirafiori Motor Village alcune
creazioni sartoriali di Patrizia
Sartorio, atelier per signora torinese Socio CNA, e due abiti
concettuali su manichino della
giovane stilista torinese - formatasi a Parigi - Marialaura Ronco
(anch’essa socia CNA). «Siamo
orgogliosi di poter sostenere
questa iniziativa benefica, a circa dieci anni dalla fortunata raccolta fondi dei parrucchieri torinesi a favore dei bambini degenti dell’Ospedale Regina Margherita» ha dichiarato il Presidente regionale di CNA Benessere, Giuseppe Sciarrino. «Con
il nostro impegno - ha sottolineato Sciarrino - vogliamo dimostrare concretamente di poter essere al fianco delle nostre
clienti anche nei momenti più
critici della loro vita». «L’acconciatore e l’estetista svolgono oggi anche un ruolo sociale, con
una funzione di ascolto e sostegno a quelle donne che a seguito di interventi e terapie hanno
visto modificare il proprio corpo» aggiunge Monica Percelsi,
Presidente CNA Benessere Torino. «Ecco perché CNA sta lavorando su un percorso di formazione di ‘estetica sociale’, a livello nazionale, che sarà facoltativa, ma che darà la possibilità di
acquisire competenze specifiche
di alcuni trattamenti specialistici come la dermopigmentazione
e il trucco ricostruttivo e l’estetica oncologica». Su questi temi,
a livello regionale, CNA sta lavorando per sviluppare la collaborazione con primarie strutture ospedaliere per qualificare la
figura dell’estetista e dell’acconciatore. Info: CNA Benessere,
tel. 011.1967.2108, [email protected]
n°2 - marzo 2016
Un evento al «Mirafiori Motor Village» lancia la raccolta fondi per l’Ospedale Sant’Anna
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Unioni dei mestieri
Marchi e modelli: tutelare il made in Italy
grazie ai nuovi bandi Mise-Unioncamere
Stanziati 7.5 miliardi, risorse a fondo perduto assegnate fino all’80% della spesa sostenuta
n°2 - marzo 2016
T
ornano, a grande richiesta, le agevolazioni alle
imprese per favorire la registrazione di marchi comunitari e
internazionali e per la valorizzazione di disegni e modelli.
La Direzione Generale per la
Lotta alla Contraffazione del
ministero dello Sviluppo economico (Mise) e Unioncamere
intendono supportare attraverso il bando «Marchi+2» le imprese di micro, piccola e media
dimensione nella tutela dei
marchi all’estero attraverso alcune misure agevolative che
mirano a sostenere la capacità
innovativa e competitiva delle
imprese tramite un contributo
in conto capitale fino ad un
massimo dell’80% delle spese
ammissibili. Il programma - in
favore del quale è destinato un
finanziamento complessivo di
2.8 milioni di euro - prevede
due linee di intervento: Misura A): agevolazioni (massimo 6
mila euro) per favorire la registrazione di marchi comunitari
presso Uami (Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno) attraverso l’acquisto di
servizi specialistici; Misura B):
agevolazioni (massimo 7 mila
euro) per favorire la registrazione di marchi internazionali
presso Ompi (Organizzazione
Mondiale per la Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di servizi specialistici. Le
domande di agevolazione possono essere presentate a partire
dallo scorso primo febbraio
2016 e sino all’esaurimento
delle risorse disponibili. Accanto a «Marchi+2», Mise e
Unioncamere hanno anche
predisposto il bando «Disegni+3» per sostenere la capacità innovativa e competitiva
delle Pmi attraverso la valorizzazione e lo sfruttamento economico dei disegni-modelli sui
mercati nazionale e internazio-
«Disegni+3» stanzia 4.7 milioni di euro per favorire la valorizzazione di disegni e modelli
nale. Le risorse disponibili ammontano complessivamente a
euro 4.7 milioni di euro e le
agevolazioni sono concesse
nella forma di un contributo in
conto capitale in misura massima pari all’80% delle spese
ammissibili. Le agevolazioni
sono finalizzate all’acquisto di
servizi specialistici esterni per
favorire: a) la messa in produzione di nuovi prodotti correlati ad un disegno-modello registrato (fase 1, produzione);
sono ammissibili le spese sostenute per ricerca sull’utilizzo dei
nuovi materiali; realizzazione
di prototipi e stampi; consulenza tecnica relativa alla catena produttiva; consulenza legale relativa alla catena produttiva; consulenza specializzata
nell’approccio al mercato (strategia, marketing, vendita, comunicazione); l’importo massimo dell’agevolazione per la
fase 1, è di 65 mila euro; b) la
commercializzazione di un di-
segno-modello registrato (fase
2, commercializzazione); sono
ammissibili le spese sostenute
per consulenza specializzata
nella valutazione tecnico-economica del disegno-modello e
per l’analisi di mercato, ai fini
della cessione o della licenza
del titolo di proprietà industriale; consulenza legale per la
stesura di accordi di cessione
della titolarità o della licenza
del titolo di proprietà industriale; consulenza legale per la
stesura di eventuali accordi di
segretezza; l’importo massimo
dell’agevolazione per la fase 2 è
di 15 mila euro. Le spese devono essere sostenute prima della
presentazione della domanda
di contributo. Informazioni:
www.marchipiu2.it e www.disegnipiu3.it
A Torino, l’artigianato è in «Comune»
Palazzo Civico la mostra sui mestieri a cura di Virgilio Ardy
S
i intitolerà «ArtigianaTo,
l’artigiano in Comune» la
mostra fotografica curata da
Virgilio Ardy e patrocinata
dalla CNA Torino che verrà
inaugurata il 10 marzo prossimo per concludersi il 24 marzo a Palazzo Civico, nel loggiato in fronte alla Sala Marmi.
Fotografo professionista, 35
anni, Virgilio Ardy ha immortalato nel corso del 2015 i volti e le mani di una decina di artigiani che operano nel quartiere Vanchiglia dove si è trasferito dalla sua natia Ivrea,
collaborando con l’Associazione Artes presieduta da Nanni
Sol. «L’inaugurazione della
mostra del fotografo Virgilio
Ardy rappresenta un’imperdibile opportunità per tutta la
Città di Torino ed in particola-
re per i giovani per riflettere
sull’importanza dei mestieri
dell’artigianato e del poter apprendere direttamente in bottega mestieri antichi che hanno tuttavia ancora un promettente futuro» ha dichiarato il
Presidente della CNA Torino,
Nicola Scarlatelli. Testimoniare il saper fare degli artigiani
torinesi attraverso scatti fotografici di valore artistico consente di meglio comprendere la
preziosità delle lavorazioni eseguite e la straordinaria qualità
dei manufatti realizzati dagli
artigiani. CNA Torino si è già
impegnata con Virgilio Ardy a
creare dopo questa importante
esposizione a Palazzo Civico altri momenti espositivi per favorire una piena valorizzazione
di questo raro reportage foto-
grafico che ha già ottenuto l’attenzione dei media locali in
più occasioni, a partire dal
quotidiano La Stampa. «In
particolare - ha spiegato Scarlatelli - stiamo lavorando per
portare la mostra al Circolo del
Design di Torino, di cui CNA
è socio, con l’obiettivo di creare un momento di riflessione
sulla trasmissione d’impresa rivolto alle nuove generazioni,
certi come siamo del fatto che
la creatività dei giovani designer torinesi non possa mai disgiungersi dalla manualità e dal
saper fare pratico che da sempre caratterizzano il made in
Italy di qualità più ricercato al
mondo» (al.st). Info: CNA Comunicazione e Terziario Avanzato, tel. 011.1967.2152, [email protected]
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Unioni dei mestieri
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Rimane in vigore il divieto per gelaterie e pizzerie di far consumare i prodotti nel locale
Artigiano? «Nessun servizio al tavolo»
Lo ribadisce una recente risoluzione del Mise che suscita le critiche di CNA Alimentare
imane in vigore il divieto
per gelaterie e pizzerie da
asporto di utilizzare tavoli e sedie al servizio dei clienti. Secondo il Presidente nazionale di
CNA Alimentare, Mirco Della
Vecchia, «si tratta di una disposizione che va superata, perché
non tiene conto dell’evoluzione
imprenditoriale» della ristorazione veloce. Mentre in agricoltura si sono fatti grandi passi in
avanti, consentendo anche la
trasformazione del prodotto e
garantendo i benefici fiscali anche durante le manifestazioni
fieristiche, l’artigiano viene penalizzato due volte: se partecipa
a fiere o mercati non può esporre il proprio prodotto se non
dopo accurata autorizzazione
sanitaria e se porta direttamente il piatto al cliente diventa
commerciante. «A nostro avviso», continua Della Vecchia, «va
considerata l’attività economica
in base al tempo dedicato alla
produzione, per cui si rimane
artigiani perché la maggior parte del tempo lavorativo è rivolto alla produzione della pizza e
non a portare la pizza al tavolo». Attualmente nei locali delle
attività artigianali alimentari è
ammessa la vendita, ma non è
consentito il consumo sul posto
dei prodotti acquistati. Lo conferma il ministero dello Sviluppo economico (Mise) con la risoluzione n°174884 del 29 settembre 2015. Per le imprese artigiane alimentari come le gelaterie e le pizzerie al taglio espressamente citate - la legge
vieta che gli acquirenti consumino i prodotti nei locali dell’e-
sercizio. Il divieto vale per tutte
le attività artigianali, fatta eccezione per i panifici per i quali è
ammesso il consumo sul posto
dei prodotti venduti. Ad eccezione dei panifici, non è perciò
consentita la consumazione di
alimenti all’interno di attività
artigianali del settore alimentare utilizzando i locali e gli arredi dell’azienda, salvo il caso
venga svolta nella stessa sede
anche attività di vendita al dettaglio (con autorizzazione commerciale) configurando il locale
come esercizio di vicinato (esercizi commerciali di vendita al
dettaglio alimentari o non alimentari con superficie di vendita non superiore a 150 mq o a
250 mq se il comune ha più di
10 mila abitanti). Info: CNA
Alimentare, [email protected]
Al via i bandi Manunet e Incomera
Il Piemonte stanzia 3 milioni di euro per l’innovazione delle Pmi
L
a Regione Piemonte ha
messo a disposizione 2 milioni di euro per il programma
Manunet e 1 milione per il programma Incomera per progetti
transnazionali di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
in ambito manifatturiero (Manunet) e per iniziative sui nuovi
materiali (Incomera). I contributi massimi ammissibili sono
di 300 mila euro per Manunet e
150 mila per Incomera.
Bando Manunet 2016. L’iniziativa è rivolta a raggruppamenti
di almeno due soggetti composti da micro e piccole medie imprese, organismi di ricerca e
start-up innovative con unità locale produttiva in Piemonte al
momento dell’erogazione del
contributo e almeno un soggetto ubicato nelle regioni o Paesi
stranieri partner della rete Manunet che intendano sviluppare,
in forma collaborativa, progetti
di ricerca industriale e sviluppo
sperimentale nell’ambito manifatturiero. I progetti presentati
devono essere coerenti per possibili applicazioni e ricadute con
le aree identificate nella strategia
di specializzazione intelligente
del Piemonte (aerospazio, automotive, chimica verde, meccatronica, made in e salute). Il
bando dispone di una dotazione finanziaria di 2 milioni di
euro. La partecipazione prevede una pre-ammissione con
presentazione di domanda in
lingua inglese tramite l’applicativo web di Manunet (www.manunet.net) entro e le ore 17 del
17 marzo 2016.
Bando Incomera 2016. L’inizia-
tiva è rivolta agli stessi soggetti
del bando Manunet e ad almeno un soggetto ubicato nelle regioni o Paesi stranieri partner
della rete Incomera che intendano sviluppare in forma collaborativa progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
nell’ambito dei nuovi materiali,
nanoscienze e nanotecnologie.
Identici anche i settori nei quali
i progetti devono produrre ricadute positive. Il bando dispone
di una dotazione finanziaria di 1
milione di euro. La proposta di
partecipazione deve essere presentata in lingua inglese dal
coordinatore del progetto tramite l’applicativo web di Incomera (www.incomera.eu) entro
e non oltre le ore 17 del 15 aprile 2016. Info: CNA produzione,
[email protected]
Convenzioni
RADIO VERONICA
ONE,
Si
rafforza la collaborazione tra
CNA Torino e Radio Veronica One, una delle più longeve
emittenti radiofoniche italiane, da sempre ai vertici delle
classifiche d’ascolto del Piemonte, che trasmette dal
1976. Il successo di Radio
Veronica One è anche dovuto
alla sua attiva presenza nella
realtà regionale e nei suoi
eventi di eccellenza anche di
livello nazionale e internazionale. Numerose sono infatti
le iniziative speciali di Radio
Veronica One: le partnership
con il Salone del Libro di Torino e il Palavela, la presenza a
tutte le edizioni del Festival di
Sanremo, con interventi diretti ai suoi microfoni dei
cantanti in gara e dei prestigiosi ospiti della più importante manifestazione canora
italiana. I Soci CNA che desiderano programmare la propria campagna pubblicitaria
su Radio Veronica possono
beneficiare delle seguenti
condizioni in convenzione
esclusiva: a) spot da 30 secondi, 1 passaggio, 5 euro + Iva;
b) spot da 20 secondi, 1 passaggio, 4 euro più Iva; c) spot
da 30 secondi, 1 passaggio su
Radio Veronica One più un
passaggio su Veronica Classic
e un passaggio su Reporter
Torino, 8 euro più Iva; d) spot
da 20 secondi, 1 passaggio su
Radio Veronica One più un
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e un passaggio su Reporter
Torino, 6.40 euro più Iva; e)
realizzazione spot a 150 euro
più Iva. Informazioni: tel.
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Unioni dei mestieri
«Vetrina digitale dell’anno», vince Mabele
I sarti del metallo conquistano anche il web
Il contest è stato ideato da Innovaper-CNA per promuovere «ecom.impreseatorino.it»
S
n°2 - marzo 2016
i è conclusa domenica 31
gennaio la sfida lanciata da
CNA Torino per premiare la
«Migliore vetrina digitale» della
piattaforma «ecom.impreseatorino.it», l’ecommerce nuova di
zecca targata CNA. La competizione è stata vinta da Mabele,
l’impresa di artigiani del metallo
guidata da Paolo Bosca, nata
dalla carpenteria metallica torinese Ma-Bo. Una storia di successo quella di Mabele, all’insegna del made in Italy, fatta di innovazione, collaborazioni con
designer e architetti italiani,
esperienza nella lavorazione del
metallo e continua ricerca di finiture e forme. Caratteristiche
fondamentali che si riflettono
anche sul web (www.mabele.it),
nella qualità dei contenuti (testuali e fotografici), nella grafica
funzionale e navigabile e in una
efficace gestione della propria
presenza sui social network. Sono queste le armi vincenti che
hanno consentito a Mabele - secondo la giuria tecnica del contest - di aggiudicarsi il gradino
più alto del podio. La presenza
digitale è stata, inoltre, declinata
in specifiche categorie, allargando così la platea delle imprese
La home page della piattaforma ecommerce «ecom.impreseatorino.it»
premiate: a) Ballesio Cioccolato
(ballesiocioccolato.it) si è distinta nella categoria «Social»; b)
Whispering Africa (www.whisperingafrica.it), categoria «Originalità»; c) Elena Imberti
(www.manifactura.it), categoria
«Vendite»; d) Gv Filtri
(www.gvfiltri.it), categoria «Innovazione»; e) Madrenatura
(www.madrenaturagioielli.it),
categoria «Fotografia». Le premiazioni del contest «Vetrina digitale dell’anno» sono avvenute
on-line, sulla pagina www.facebook.com/ecomCNA. Le imprese vincitrici - nei prossimi 3
mesi - beneficeranno di una robusta operazione di promozione
a cura di CNA. Non sono però
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rimaste a bocca asciutta nemmeno le altre partecipanti al
concorso. Infatti, per tutta la
durata del contest (novembregennaio), è stata data loro la
possibilità di fruire dell’assistenza tecnica offerta dai consulenti del progetto «Piccoli Imprenditori e lavoratori 2.0» promosso da Innovaper-CNA, grazie al contributo di Fondazione
Crt, che si sono presi l’onere e
l’onore di «scattare» un’istantanea della loro presenza on-line,
proponendo azioni e consigli
per renderla più efficace.
Il contest «Vetrina digitale dell’anno». Il concorso è stato presentato a fine ottobre 2015 e
nasce da un’idea sviluppata dai
consulenti web marketing del
progetto Innovaper-CNA in
collaborazione con SoltecChieriWeb. Da novembre 2015
e per i successivi tre mesi, gli artigiani, i commercianti e le Pmi
che hanno attivato il proprio
spazio-vetrina sulla piattaforma
«ecom.impreseatorino.it» si sono date battaglia, allestendo al
meglio la propria vetrina digitale. Oltre alle sei imprese artigiane premiate, si tratta di Assistec Torino, Ristorante «Della
Valle», Peyrano, falegnameria
Sole d’arte, Serigrafia Rabottini, Slowood, Il Tarlo di Marengo, Stucchi Mattalia, Dressap,
Lignum, Pieffe, Artisticando,
Pasticceria Daf, Comi 1898,
L’arte del recupero, Marangi,
Panfunghi, Borgodora, Mentorino, Negro Caffè, Albertone
Serramenti.
L’ecommerce per le imprese
della Città metropolitana torinese. La piattaforma «ecom.impreseatorino.it» è stata voluta da
CNA Torino e sviluppata dalla
web agency Soltec-ChieriWeb
con l’obiettivo di sostenere la
crescita sul mercato on-line delle imprese associate, grazie al
contributo della Camera di
commercio di Torino. Tecnicamente, si tratta di un generatore
di negozi on-line, in grado di
creare all’infinito vetrine virtuali
per la vendita di prodotti espressione del mondo dell’artigianato
e del commercio diffuso, rivolto
solo ad aziende che trattano prodotti di qualità, prevalentemente made in Italy. Ad oggi, la piattaforma ospita aziende dei settori del cibo, della moda-accessori,
della tecnologia, della bellezza e
dell’arredo. Ciascuna impresa ha
il proprio negozio, raggiungibile
in modo indipendente con un
indirizzo dedicato e ben integrato con i siti web già creati da
CNA Torino per la promozione
della manifattura italiana: iloveitartigianato.it, consitaly.com e
slowfashionitalia.it. La visibilità
per coloro che scelgono di avere
una vetrina su «ecom» è garantita dal collegamento con il nuovo
portale www.impreseatorino.it,
con il sito web di CNA Torino e
dal lavoro svolto dall’Associazione per migliorarne costantemente il posizionamento sui motori
di ricerca. Interessante è anche il
prezzo di acquisto del negozio
on-line: circa 6 volte in meno rispetto a quello offerto sul mercato (si ringrazia per la collaborazione Vincenzo Perrotta, consulente progetto Innovaper-CNA
«Piccoli Imprenditori e lavoratori
2.0»). Per informazioni: [email protected]
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Unioni dei mestieri
Mabele, il vincitore
Una storia di metallo, persone e passione
M
abele è il vincitore del contest «Migliore Vetrina Digitale» della piattaforma web
«ecom.impreseatorino.it. Scopriamo chi è Mabele attraverso questa
intervista a Corriere Artigiano. E’
nella natura dell’uomo reinventare ciò che ha a disposizione per
creare qualcosa di nuovo. Il metallo, per Mabele, ha rappresentato proprio questa sfida: trasformare un materiale considerato da
sempre come «supporto», «struttura», «scheletro» in qualcosa di
bello, elegante, in certi casi irriverente, ma comunque protagonista e non più solo comprimario.
«Uno dei motivi che in pochi anni ha portato Mabele da piccola
realtà locale a competitor internazionale è stato proprio quello di
riuscire a vedere il metallo sotto
una nuova veste: come una pelle
da adattare alle varie situazioni»,
afferma Danila Guarneri, Key
Account Europe. «Questa nuova
malleabilità del materiale ha attirato l’attenzione di architetti e
progettisti di tutto il mondo dando la possibilità all’azienda di affermarsi, ed essere riconosciuta
anche oltre i suoi confini. Questo
nuovo approccio ha aperto una
nuova ‘epoca del metallo’ come
testimoniano tante altre realtà
che hanno seguito la strada aperta da Mabele». Che la scelta si sia
rivelata vincente è testimoniato
dal fatto che il mercato di Mabele si estende oggi ben oltre i con-
fini nazionali, dall’Europa al Medio Oriente. I paesi target, per il
momento, sono la Francia, il Belgio e la Svizzera e, per il Medio
Oriente, il Qatar e gli Emirati
Arabi. L’azienda oggi è in grado
di realizzare architetture sia in
ambito pubblico che privato, garantendo ai clienti sicurezza, affidabilità e certezze nelle tempistiche. Uno staff interno di professionisti lavora a stretto contatto
con giovani architetti e designer
allo sviluppo di idee innovative. Il
lavoro di squadra e la professionalità degli «artigiani del metallo»
permette di tradurre l’idea in materia, sperimentando nuove forme
e ricercando il connubio perfetto
tra estetica e funzionalità. Con riferimento ai canali di vendita utilizzati, l’e-commerce è sicuramente importante, ma più che alla
vendita vera è propria è finalizzato a far conoscere il brand, come
pure la presenza sui social media.
Con riferimento al ruolo svolto
da CNA Torino a supporto delle
piccole e medie imprese, Danila
Guarneri afferma ancora: «Negli
anni, CNA è stata una compagna
importante, fucina di proposte e
iniziative. In passato abbiamo
partecipato a fiere e progetti e da
pochi mesi abbiamo intrapreso
una nuova avventura, quella del
negozio on-line. L’augurio è che
questa iniziativa, come le altre,
porti, con il tempo, i frutti sperati». I presupposti ci sono tutti.
BALLESIO CIOCCOLATO (categoria social)
La cura per i dettagli, la qualità degli ingredienti e l’attenzione verso le antiche tradizioni dolciarie del Piemonte fanno di Ballesio
Cioccolato un’impresa artigiana unica nel suo genere.
Punta di diamante della sua
produzione sono i gianduiotti tagliati e incartati a mano fatti di nocciola IGP, zucchero,
cacao e bacca di vaniglia. Esattamente come nell’800.
WHISPERING AFRICA (categoria originalità)
Italianissima impresa di
moda, Whispering Africa
produce capi d’abbigliamento femminili utilizzando stoffe e tessuti di puro
cotone di produzione locale, provenienti dall’Africa
orientale. Le sue collezioni
sono frutto della collaborazione tra stilisti italiani e nordafricani, portatrici di quel «sussurro» dal Continente nero dritto al cuore della capitale sabauda.
ELENA IMBERTI (categoria vendite)
Artista e artigiana della produzione di gioielli e bijoux,
Elena Imberti, prima con il
marchio Manifactura, poi
con Imberti Elena, è sinonimo di made in Italy di qualità. Da oltre 10 anni offre
soluzioni personalizzate e
originali italiane al 100%.
Parure, collane, bracciali, anelli, orecchini, spille e cinture sono distribuiti sia all’ingrosso per gioiellerie selezionate che al dettaglio.
GV FILTRI INDUSTRIALI (categoria innovazione)
Trent’anni di storia, una
clientela nazionale e internazionale e produzioni di alto
valore nel settore della filtrazione industriale: queste le
caratteristiche della Gv Filtri
Industriali, un’azienda artigiana altamente tecnologica,
capace di produrre e progettare filtri industriali personalizzabili per le diverse esigenze del
cliente, a seconda dei settore e delle applicazioni.
MADRE NATURA (categoria fotografia)
Il sogno di plasmare ciò che la
natura ha creato, trasformandolo
in un metallo prezioso o in ceramica. Madre Natura trasforma
questo sogno in realtà, creando
gioielli che sembrano quasi frutto di un processo alchemico, vero marchio di fabbrica della sua
produzione. La materia organica
viene cristallizzata attraverso un processo innovativo, vanto del nostro made
in Italy, rendendo eterno quanto di più caduco esista in natura: i fiori.
n°2 - marzo 2016
Da piccola realtà locale a competitor globale
13
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Torino coglie l’occasione per rinsaldare le relazioni internazionali e promuoversi
Sotto la mole il Forum delle città europee
È stata ribadita la centralità delle aree metropolitane al fine di ottenere fondi dall’Ue
ltre 40 grandi città europee si sono incontrate a Torino, lo scorso 12
febbraio, nell’ambito dell’European Metropolitan Authorities Forum per discutere, confrontare e conoscere le diverse
esperienze e firmare il «Patto
di Torino per la nuova Agenda
Metropolitana europea». Ma
da dove nasce questa forte
esigenza, condivisa da così
tante grandi città europee? È
indubbia la centralità delle
grandi aree urbane per lo sviluppo economico di un paese.
Nel mondo, il 54% della popolazione vive e lavora all’interno
delle grandi aree metropolitane. In queste aree, che occupano solo il 3% della superficie terrestre, si concentra però
l’80% del Pil prodotto e si genera l’85% dell’innovazione.
Questo è ancora più vero in
Europa, dove sono presenti
una moltitudine di aree di eccellenza leader a livello mondiale. Una recente ricerca dell’Università di Liverpool, ha diviso i paesi europei tra quelli
fortemente accentranti, con un
ruolo preponderante dell’area
metropolitana che si identifica
con la capitale (prevalentemente i paesi dell’Est Europa),
e quelli come Germania, Francia, Italia, Spagna che hanno
sistemi policentrici, dove più
aree metropolitane svolgono
un ruolo da protagonista sia
all’interno del paese, che nel
confronto mondiale tra territori leader. Ebbene, sono gli Stati policentrici, caratterizzati da
un elevato decentramento amministrativo ed economico e
con più aree a forti vocazioni
nella manifattura e nei servizi,
che evidenziano i maggiori indici di sviluppo economico, ma
anche sociale e culturale. D’altra parte, questi dati non fanno che riconfermare una felice
n°2 - marzo 2016
O
intuizione di Aldo Bonomi, «il
ruolo che i poli metropolitani
vanno assumendo in Europa e
nel mondo, non solo quali centri direzionali dello sviluppo
economico ma anche come laboratori sociali, politici e culturali». Da questi dati, nasce la
richiesta che l’Unione Europea
riservi una maggiore attenzione a queste aree, destini in
modo specifico dei fondi per finanziare i progetti e definisca
politiche specifiche. Da queste
considerazioni la necessità di
procedere verso una «Agenda
Metropolitana Europea», un’esigenza che il «Patto di Torino»
tra le principali Aree Metropolitane del nostro continente ha
sancito. L’importanza che sia
stata proprio la Città Metropolitana di Torino ad assumersi il
ruolo di guida in questa iniziativa, non fa che rafforzarne la
proiezione Europea e consolidare la nostra capacità di tessere relazioni e fare rete con
altre grandi aree. Una Città
Metropolitana che, ricordia-
molo, tra le dieci italiane rappresenta un unicum per numero di Comuni (315), per superficie (6.830 kmq, dei quali
52% montagna - 21% collina 27% pianura), 2.247.780 abitanti (quarta dopo Roma, Milano e Napoli). Con oltre
198.580 imprese attive, che
contribuiscono con quasi il
5% al Pil nazionale e che negli
anni ha saputo sviluppare
nuove vocazioni, che si traducono in quasi 6.000.000 di
presenze turistiche (s.e).
Olimpiadi, l’eredità di Torino 2006
La trasformazione, non priva di ombre, in una mostra all’Urban Center
al 26 al 28 febbraio la
Città di Torino ha celebrato il decennale dei
Giochi Olimpici e Paralimpici
Invernali di Torino 2006, con un
lungo week-end, ricco di manifestazioni, mostre, eventi e
competizioni sportive amichevoli che hanno fatto rivivere il
clima olimpico. Molti eventi si
sono svolti anche sulle valli
Olimpiche. L’anniversario è
stato sicuramente anche una
occasione per riflettere sulla
indiscutibile trasformazione
che ha vissuto Torino in questi
anni: da città industriale a città
laboratorio oltre che meta turistica internazionale. Una trasformazione mancata in alcuni
casi, se si guarda alle strutture
sportive, abbandonate e dismesse senza prevedere un
riutilizzo alternativo, e ai diversi enti in continua perdita economica. Ma quando si riflette
sul concetto di eredità olimpica
non si deve guardare solo ai
luoghi, sedi di strutture olimpiche, infrastrutture viarie e di
servizio, ma anche e forse so-
D
prattutto alle eredità
immateriali. Oggi Torino guarda ancora di
più al futuro e alle
nuove vocazioni che la
caratterizzano: innovazione tecnologica,
cultura e alta formazione universitaria. A
testimonianza di ciò,
l’Urban Center ospita
fino al 25 marzo una
mostra fotografica sui Il decimo anniversario è stato festeggialuoghi che oggi, sulla to dal 26 al 28 febbraio scorsi
scorta del grande cambiamento portato avanti dalle del passato industriale ora deOlimpiadi, sono lo scenario dei stinate a cultura e servizi, cograndi progetti per il futuro del me le Officine Grandi Riparacapoluogo piemontese. La mo- zioni, il Palazzo del Lavoro,
stra racconta dunque cinque Envy Park, Parco Dora; i grangrandi temi della trasforma- di servizi nella zona sud della
zione in atto a Torino: i grandi città, a partire dalla nuova Seinterventi infrastrutturali, in de unica della Regione Pieprimis il passante ferroviario e monte e alla futura Città della
la metropolitana; il progetto Salute; i grandi parchi e gli orper Torino Città Universitaria ti urbani, dalla Corona Verde a
con l’ampliamento dell’offerta Torino Città d’Acque. Il raccondi servizi per una popolazione to fotografico è stato realizzadi studenti in continua cresci- to da Vittorio Zunino Celottota; i grandi luoghi del riuso, Getty Images, per Urban Centestimonianze monumentali ter Metropolitano (m.p).
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Home restaurant: in arrivo la normativa
per mettere fine alla concorrenza sleale?
l 19 gennaio di quest’anno
si è svolta presso la Commissione Attività Produttive
della Camera dei Deputati una
audizione in materia di Home
Restaurant, ossia case private
che si aprono ad estranei invitati a cena a pagamento. Durante l’audizione è stata denunciata la concorrenza sleale
verso le imprese di tale fenomeno, nonché i potenziali pericoli per i consumatori connessi
alla assenza di formazione, alla idoneità dei locali e delle at-
I
trezzature sotto i profili della
sicurezza e dell’igiene, alla
provenienza degli alimenti.
CNA Commercio da tempo segue con attenzione questo fenomeno e ne chiede il controllo e la regolamentazione Di fatto, la maggior parte degli Home Restaurant che attualmente esistono non sono altro che
famiglie che gestiscono a casa
propria un’attività di ristorazione a titolo oneroso, seppur
in maniera limitata, ma senza il
rispetto delle norme ammini-
Bando regionale per creare
una migliore offerta turistica
n bando da 12 milioni di
euro per investimenti
volti a migliorare e creare «infrastrutture turistico-ricreative ed informazione turistica» nelle aree rurali montane
e collinari del Piemonte. Il bando è stato deliberato dalla
Giunta regionale approvando le
disposizioni attuative della sottomisura del Psr (Piano di sviluppo regionale) 2014-2020
sulle infrastrutture turistico-ricreative e l’informazione turistica. Il bando, è rivolto in via
prioritaria agli enti pubblici, per
finanziare interventi nell’ambito della rete del patrimonio
escursionistico regionale. La
misura è attiva nelle aree rurali
montane e collinari con problemi complessivi di sviluppo
(Aree D) e nelle aree rurali intermedie (Aree C1 eC2): si tratta
di molti comuni della Valle di
Susa, Val Chisone e Val Pellice,
Valli Orco e Soana, Valli di Lanzo. Il bando prevede pertanto il
coinvolgimento ed il coordinamento con i Gal (Gruppo di
azione locale) presenti sull’a-
U
rea. Il sostegno viene erogato
in base ai costi realmente sostenuti ed è concesso per un
importo pari al 90% delle spese
ammesse a finanziamento che
deve essere compresa fra un minimo di 20.000 euro e 300.000
euro. È prevista la concessione
di aiuti finanziari per investimenti connessi alla creazione e
al miglioramento di itinerari cicloturistici, escursionistici estivi
e in ambiente innevato, infrastrutture per l’arrampicata sportiva e attività ricreative. Sono
previsti, inoltre, aiuti per la riqualificazione di piccole strutture ricettive quali rifugi, ostelli e
bivacchi, strutture al servizio
dell’ospitalità diffusa e per migliorare l’informazione turistica
locale. Il bando scade il 29 aprile. Dei 12 milioni di euro previsti per il bando, 5.174.400 sono
a carico del Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), 4.777.920 a carico dello
Stato e 2.047.680 euro a carico
della Regione Piemonte. Info:
www.regione.piemonte.it/bandipiemonte
strative, fiscali ed igienico sanitarie alle quali invece sono
soggetti i ristoranti. Un primo
tentativo di regolamentazione
risale al Ddl 1271 del 27 febbraio 2014 sull’Home Food
presentato al Senato, ma mai
discusso. Una successiva nota
del 10 aprile 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico,
invece, sembrerebbe equiparare gli home restaurant alle
attività di somministrazione di
alimenti e bevande, caricandoli così di un iter burocratico
che, di fatto, metterebbe fuorilegge quelli già esistenti. Si
legge infatti nella nota: «L’attività in discorso anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono delle
prestazioni sono in numero limitato, non può che essere
classificata come un’attività di
somministrazione di alimenti e
bevande, in quanto anche se i
prodotti vengono preparati e
serviti in locali privati coincidenti con il domicilio del cuoco, essi rappresentano comunque locali attrezzati aperti alla
clientela. Infatti, la fornitura di
dette prestazioni comporta il
pagamento di un corrispettivo,
quindi, anche con l’innovativa
modalità, l’attività si esplica
quale attività economica in
senso proprio». La nota del Mise obbligherebbe quindi gli
Home Restaurant al rispetto
delle seguenti disposizioni:
Scia di apertura dell’attività;
Comunicazione alla Questura
in caso di circoli privati; Tenuta
del piano di autocontrollo; Formazione del personale addetto
alla ristorazione; Applicazione
delle procedure di rintracciabilità degli alimenti; Divieto di
fumo nel locale dove si ricevono i clienti; Possesso dei requisiti di ordine amministrativo,
fiscale, di sicurezza del lavoro,
ambientale, urbanistico e tecnico. È necessario sottolineare
che questo problema non riguarda le persone che gestiscono la ristorazione a titolo
gratuito e unicamente nell’ambito domestico (membri della
propria famiglia, parenti vari e
amici), in quanto sono fuori dal
campo di applicazione dei regolamenti comunitari in materia di igiene degli alimenti e
quindi totalmente esclusi da
qualsiasi adempimento di carattere igienico sanitario. CNA
Commercio precisa che attualmente non è stata ancora emanata alcuna normativa al riguardo e che la soluzione a
questa situazione complessa è
ancora in fase di sviluppo. Tuttavia si sottolinea che i carabinieri dei Nas di Torino, su richiesta del ministero della Salute, interessato a raccogliere
dati sulle attività presenti in
Italia, già nel corso del 2015
hanno avviato alcuni controlli.
Il risultato è stata una multa al
«Porta Susa home restaurant»
di corso Inghilterra, una sanzione di seimila euro per l’assenza della documentazione
richiesta: la dichiarazione sanitaria di inizio attività per il locale cucina e per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e il manuale
di autocontrollo Haccp. Per l’apertura, quindi, va fatta comunque una notifica all’Asl di
riferimento. Si ricorda, infine,
che dal punto di vista fiscale,
ad oggi, tale attività viene
equiparata a un’attività saltuaria d’impresa e il reddito derivante viene calcolato sottraendo dal totale delle ricevute
emesse la somma delle spese
documentate. Ovviamente,
l’homer deve rilasciare ai clienti una ricevuta e documentare
le spese sostenute per la preparazione della cena (m.p).
n°2 - marzo 2016
Nell’attesa che il Parlamento legiferi, a Torino i primi controlli dei Nas e la prima multa
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Unioni dei mestieri
Chieri Digital Women promuove i talenti:
al via dieci progetti di creazione d’impresa
Aperte le selezioni per 10 aspiranti imprenditrici nella comunicazione e web marketing
L
a valorizzazione
mento dell’avvio
del talento femdel percorso. Il cominile attraverso il
sto dell’adempiweb è l’obiettivo di
mento sarà a carico
«Chieri Digital Wodel progetto. Le
men», il nuovo progetneo consulenti poto di politiche attive
tranno beneficiare
del lavoro promosso da
di un contributo
CNA in collaboraziopari a mille euro a
ne con Ecipa Piemonte
valere sui costi di
e Cooperativa Orso e
gestione ed avvio
finanziato dal Comudell’attività. Per
ne di Chieri. Il proget- Un corso per imparare ad assistere gli altri imprenditori nell’ap- aderire ci si dovrà
to si prefigge di attiva- proccio al web in modalità business
iscrivere sul sito
re dieci percorsi di acdel Comune di
compagnamento al lavoro auto- pagna di selezione di piccole im- Chieri. Qui è possibile trovare
nomo rivolti a donne over 30 re- prese disponibili ad interagire tutte le informazioni sul progetsidenti a Chieri, interessate ad con le partecipanti in qualità di to e il form da compilare per
operare nel settore comunicazio- case history. Ciò consentirà loro presentare la propria candidatune-marketing con particolare ri- di trarre indicazioni preziose per ra. Ci si potrà iscrivere entro le
ferimento al canale web-social. migliorare la propria presenza ore 24 del 28 marzo 2016. Per
Perché questo progetto? CNA e i sul web. Condizione imprescin- approfondimenti: www.comusuoi partner hanno rilevato una dibile per prendere parte al pro- ne.chieri.to.it - chieridigitalwoprecisa esigenza di mercato: un getto è aprire partita Iva al mo- [email protected]
numero crescente di piccole imprese avverte la necessità di rendere più proficua la propria presenza sul web, ma non ha le
marginalità per spesare personale interno né rappresenta un
cliente «appetibile» per le agenzie di comunicazione, orientate
NA Piemonte, con la sua ispira l’edizione di quest’anno
a clienti più strutturati. La soluUnione Alimentare, ha del Contest, vede quindi la CNA
zione è pertanto rappresentata
da un «consulente di prossimità» scelto di mettere a disposizione quale soggetto particolarmente
che metta loro a disposizione le un premio speciale per i parteci- interessato ad esplorare nuovi
competenze ed il tempo lavoro panti al Piemonte Visual Conte- modi di individuare, presentare e
necessario a sfruttare corretta- st che si è chiuso il 28 febbraio. comunicare - valorizzandole - le
mente il canale web: strutturare La volontà di partecipare a que- imprese. Il tema della trasformaun sito dinamico e posizionarlo sta importante iniziativa del zione è insito già nella capacità
correttamente, creare contenuti Consiglio regionale del Piemon- di trasformare la materia prima
apprezzati, presidiare corretta- te e dei suoi partner Top-IX e Csi agricola in ottimi prodotti alimente i social, impostare una Piemonte, nasce dalla consape- mentari. Ad ogni artigiano corrimodalità di vendita on-line. Tut- volezza che è sempre più impor- sponde una storia di sfide, ricerto ciò con la flessibilità che deri- tante dare visibilità alle imprese che, fatiche, sconfitte e soddisfava da un rapporto di lavoro au- artigiane del settore sul territo- zioni. Ogni storia vale la pena di
tonomo. Alle dieci beneficiarie rio. Le imprese artigiane alimen- essere conosciuta, perché da qui
del progetto verrà offerto un tari ricoprono, infatti, un grande parte la possibilità di valorizzare
percorso di accompagnamento, valore di tutela della tradizione sempre meglio le nostre eccellencollettivo ed individuale, a parti- enogastronomica, ed allo stesso ze. Crediamo pertanto che sia
re da aprile fino a dicembre tempo racchiudono al proprio importante per le aziende del set2016. Parallelamente alla sele- interno la capacità di innovare e tore mettersi in rete con le realtà
zione delle neo-consulenti, i trasformarsi continuamente. Il più creative che il nostro territopromotori avvieranno una cam- tema della trasformazione, che rio esprime, per conoscere le
Brevi
STUDI DI SETTORE. CNA, nell’ambito di Rete Imprese Italia,
ha presentato, l’8 febbraio, al
viceministro all’Economia Luigi Casero le richieste di modifica degli studi di settore: non
devono essere più usati quali
strumenti di accertamento dall’Agenzia delle entrate; va confermato l’attuale meccanismo
che protegge le imprese da altri
sistemi di accertamento presuntivi; va introdotto, a regime,
un sistema premiale di riduzione del carico fiscale sul reddito
incrementale dichiarato rispetto al valore soglia minima. Nonostante la crisi, nel 2014, il
75% delle imprese era in regola con gli studi di settore.
CNA Alimentare premia l’innovazione
Gli artigiani sostengono il «Piemonte Visual Contest», per valorizzarsi
n°2 - marzo 2016
C
sempre maggiori opportunità offerte dall’utilizzo delle nuove tecnologie e dai nuovi strumenti digitali. CNA Piemonte, nel mettere a disposizione questo premio, desidera valorizzare l’azione
positiva messa in campo dal
Consiglio regionale del Piemonte e dagli altri partner di progetto. Le piccole imprese dell’agroalimentare hanno bisogno degli
stimoli e della creatività che possono arrivare dalla comunità dei
mappatori, così come da tutti i
professionisti interessati al premio. Siamo certi che dall’incontro tra questi due mondi potranno germogliare ottimi progetti
cui dare gambe nel prossimo futuro. Info: CNA Alimentare, Elena Schina, tel. 011.1967.2185,
[email protected]
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Unioni dei mestieri
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La categoria, riunita a Firenze il 3 febbraio, chiede con forza la stesura dei decreti attuativi
Imprese di pulizia, sì al Codice appalti
«Servono subito regole certe; no ad elementi di incostituzionalità e lesivi della concorrenza»
iunita a Firenze, lo scorso 3 febbraio, la Presidenza nazionale delle Imprese
di pulizia aderenti alla CNA
ha ribadito con forza la necessità di arrivare con urgenza alla stesura dei decreti attuativi
del nuovo Codice degli appalti. «Da un anno stiamo seguendo l’iter per il recepimento della direttiva comunitaria», si precisa in una nota
stampa: «Abbiamo redatto, a
livello Confederale e insieme
alle altre Unioni di mestiere
(CNA Costruzioni, CNA Impianti e CNA Restauratori)
un documento di osservazioni
sul disegno di legge delega sugli appalti, abbiamo sollecitato e partecipato ad un’audizione con la Commissione parlamentare Lavori pubblici alla
Camera e presentato proposte
emendative per contrastare un
principio introdotto con la
clausola sociale, secondo la
quale andrebbero preferite
nell’assegnazione degli appalti
pubblici di settore le imprese
che applicano il Contratto
collettivo nazionale di lavoro
più vantaggioso per i dipendenti». Su questo punto si è
subito verificata la levata di
scudi della categoria che attraverso CNA ha presentato un
ordine del giorno, accolto dalla Camera dei Deputati, che
impegna il Governo, in sede
di stesura dei decreti attuativi
del Codice degli appalti, a valutare attentamente la questione che presenta evidenti
elementi di incostituzionalità
e lesivi della concorrenza.
«Siamo usciti con due comunicati e dalla primissima bozza
di articolato del nuovo Codice
appalti sembrerebbe passata la
nostra indicazione che fa
esplicito riferimento ai contratti Collettivi nazionali sottoscritti dalle associazioni
maggiormente rappresentative». CNA Imprese di pulizia
sta seguendo passo passo tutta
la fase di redazione dei decreti
attuativi del Codice. Il Dipartimento Politiche Industriali
della CNA sta svolgendo
un’attività di coordinamento
tra le diverse Unioni di mestiere coinvolte ed ha avviato
la procedura per associare la
CNA ad Itaca, un soggetto
istituzionale importante con
cui stabilire una rapporto stabile e continuativo. CNA sta
anche definendo un accordo
con un consulente esterno,
l’avvocato Antonio Mittiga di
Roma, esperto in materia di
appalti, per un supporto tecnico nell’esame della documentazione relativa alla stesura dei decreti attuativi e relative proposte emendative, con
un’attenzione particolare agli
appalti di servizi. E’ fondamentale insieme all’Ufficio relazioni istituzionali seguire l’iter dei decreti e in sede di confronto essere in grado di avanzare proposte che migliorino
le condizioni di accesso al
mercato pubblico per le imprese di pulizie. Un altro tema
caldo è la scadenza, a dicembre di quest’anno, del Con-
tratto di lavoro del settore Pulizie: il Dipartimento relazioni
Sindacali della CNA evidenzia
che a 6 mesi dalla scadenza i
sindacati porranno la questione del rinnovo che dovrà essere gestita, in tempo di crisi,
per tutelare al massimo gli interessi delle imprese di settore.
Si ricorda a tal proposito alle
aziende che anche in assenza o
ritardo nel rinnovo, il contratto stipulato rimane in vigore.
Info: CNA Imprese di Pulizie
e Disinfestazioni per la Città
metropolitana di Torino, Luca
Massenz, tel. 011.1967.2150,
[email protected]
Revisioni auto, la denuncia della CNA
Parte la petizione per chiedere al Governo l’adeguamento delle tariffe
A
ttraverso la petizione «La
sicurezza stradale non è
uno scherzo - La revisione auto è un obbligo che può salvarti la vita» è partita la campagna di sensibilizzazione da
parte dei Centri di revisione
associati alla CNA e destinata
a tutti gli automobilisti. CNA
scende in campo al fianco dei
Centri di revisione per promuovere una petizione a favore della sicurezza stradale e del
corretto svolgimento delle revisioni. I Centri di revisione
non accettano più di operare
in un mercato in cui: l’adeguamento Istat delle tariffe è bloccato da quasi 10 anni; la concorrenza sleale da parte di soggetti che operano scorrettamente mette a rischio la sopravvivenza delle altre imprese. Attraverso la petizione «La
sicurezza stradale non è uno
scherzo - La revisione auto è
un obbligo che può salvarti la
vita» i Centri di revisione
qualitativi del processo di revisione;
garantire operatori
qualificati e costantemente aggiornati;
garantire locali, attrezzature e tecnologie aggiornate e
conformi. CNA sta
preparando una letLa locandina della campagna a favore della sicurez- tera aperta da inviaza stradale promossa dalla CNA a livello nazionale
re a tutti i parlamentari, per sensibilizzachiedono alle Istituzioni: un re la politica e le Istituzioni sul
immediato adeguamento della tema, e su ciò che si ritiene ortariffa di revisione che tenga mai essere un atto dovuto, ovconto anche degli importanti vero l’adeguamento delle tarifinvestimenti effettuati in at- fe e maggiori controlli. Inoltrezzature diagnostiche; un si- tre, la CNA si sta attivando
stema di controlli efficiente ed con la Segreteria del ministro
efficace sugli operatori del set- delle Infrastrutture e dei tratore. Nel 2015 sono state ef- sporti Graziano Delrio, per un
fettuate 15 milioni di revisioni incontro formale. Per firmare
da parte di officine autorizzate la petizione consultare il link
a garanzia della sicurezza dei www.cna.it/petizione-revisioveicoli e degli automobilisti. ni-auto. Info: Luca Massenz,
Fare una revisione a norma si- tel. 011.1967.2150, lmasgnifica: rispettare gli standard [email protected]
n°2 - marzo 2016
R
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Unioni dei mestieri
Il Presidente degli antennisti: «Servono una filiera di professionisti e formazione dedicata»
Sblocca Italia: l’edificio in rete è legge
Una grande opportunità economica visti gli oltre 40 mila impianti da realizzare all’anno
n°2 - marzo 2016
L
o scorso luglio è entrato in
vigore il decreto Sblocca Italia - legge 164/2014 - che riguarda anche i cosiddetti edifici in rete, sui quali di seguito riportiamo
il significativo contributo di Valentino Magazzù, Presidente antennisti CNA Torino. «Tutti gli
edifici di nuova costruzione e
quelli oggetto di importanti ristrutturazioni (che richiedono il
permesso a costruire ai sensi
dell’art. 10, comma 1, lettera c),
devono essere equipaggiati con
un’infrastruttura fisica multiservizio passiva all’edificio, nuovo
articolo 135 bis del Dpr
380/01. Tale infrastruttura deve
essere costituita da adeguati spazi installativi e di accesso agli
edifici che devono considerarsi
indispensabili per garantire la
realizzazione a regola d’arte degli impianti di comunicazione
elettronica. La realizzazione deve avvenire a prescindere dalle
caratteristiche del territorio,
dalla tipologia (classe) dell’edificio e dalla eventuale mancata
disponibilità di servizi su fibra
ottica offerti dagli operatori. Per
punto di accesso s’intende il
punto fisico, situato all’interno
o all’esterno dell’edificio e accessibile alle imprese autorizzate
a fornire reti pubbliche di comunicazione, che consente la
connessione con l’infrastruttura
interna dell’edificio predisposta
per i servizi di accesso in fibra
ottica a banda ultralarga. Quindi, l’infrastruttura di comunicazione sarà bidirezionale e consentirà lo scambio di informazioni con il fornitore dei servizi,
attraverso un canale di ritorno,
generalmente sullo stesso mezzo
trasmissivo, costituito da cavo
in rame, fibra ottica o canale a
radiofrequenza. Infine, il provvedimento prescrive che gli edifici «smart» potranno beneficiare, ai fini della cessione, dell’affitto o della vendita dell’immo-
bile, dell’etichetta volontaria e
non vincolante di «edificio predisposto alla banda larga». Tale
etichetta è rilasciata da un tecnico abilitato per gli impianti di
cui all’art.1, comma 2, lettera b,
del regolamento di cui al decreto del ministro dello Sviluppo
economico 22 gennaio 2008,
n°37, e secondo quanto previsto
dalle Guide Cei 306-2 e 64100/1, 2 e 3. Considerando cinque indicatori come connettività, capitale umano, uso di Internet e integrazione della tecnologica digitale, l’Italia è 25°
su 28 Paesi europei. Tra i cinque
indicatori, quello che effettivamente affossa la posizione italiana è la connettività. Se infatti la
banda larga sta raggiungendo
tutto il territorio nazionale a
tappe forzate, solo il 51% delle
famiglie risulta abbonato al servizio Internet. Esiste cioè un
problema di educazione al digitale che mina alle radici la competitività del sistema Paese. L’edificio in rete può essere un volano per correggere questo gap
culturale, avvicinando attraverso il cablaggio residenziale, le
persone e le attività economiche
alle applicazioni digitali. In questo indotto, sono coinvolti le
aziende produttrici di fibra ottica, cavi e componentistica, che
dovranno realizzare le nuove infrastrutture a banda larga per
l’edificio in rete, nonché aziende della domotica e del broadcasting che tali reti utilizzeranno. Metroweb è oggi in Italia
l’operatore infrastrutturale che
ha la rete in fibra più importante ed è tra i più rilevanti d’Europa. Il governo sta già pensando
a come offrire delle detrazioni
fiscali per gli impianti in fibra
ottica, riducendo il costo dell’investimento iniziale. E’ una
grande occasione per rilanciare
un settore importante dell’economia nazionale, rappresentata
dagli oltre 40 mila impianti da
realizzare all’anno. A tal fine,
strategica sarà l’informazione
delle Amministrazioni comunali e degli ordini professionali,
ma anche la formazione dei tecnici su quanto previsto dalle
Guide Cei sopracitate, che dettano le disposizioni per l’infrastrutturazione degli edifici con
impianti di comunicazione elettronica. In pratica, la realizzazione della struttura si basa su
tre punti fondamentali: una
struttura distributiva a stella;
l’utilizzo del cavo multi fibra
come mezzo di collegamento tra
«centro stella di edificio» e gli
appartamenti o singoli luoghi o
ambienti comuni. Ed ecco che
nasce l’home networking, cioè
la rete di connettività (su cavi in
rame, fibre ottiche e via radio).
L’accesso è possibile sia da reti
cablate che da reti wireless o tv.
Il cuore del sistema è il Csoe
(centro stella servizi ottici di
edificio), da cui partono tutti i
collegamenti con apposito cavo
di fibre ottiche verso gli appartamenti e a cui arrivano tutti i
servizi che devono essere distribuiti. Un impianto integrato di
questo tipo offre grandi vantaggi tecnico-funzionali, ma anche
applicativi a patto che sia originato da un approccio progettuale, realizzativo e di impiego
che travalica i principi di realizzazione impiantistica fino ad
oggi normalmente seguiti: non
più una stratificazione tecnologica di impianti, ma una soluzione aperta multi-servizio e
multi-operatore come unica infrastruttura. Come è stato ai
tempi del passaggio epocale dall’analogico al digitale, anche
questa volta, siamo invitati come tecnici a svolgere un ruolo
fondamentale in questa grande
innovazione. Per farlo, però, i
punti fondamentali sono due: la
necessità di delineare la filiera
dei tecnici professionisti che
avranno compiti in materia di
realizzazione e certificazione degli impianti multiservizio di accesso alla banda larga e di condividere know how e strategie;
la possibilità concreta di costruire impianti multiservizio in
grado di generare redditività nel
tempo per i proprietari dell’immobile. Innovazione e integrazione sono le parole chiave del
processo a venire che coinvolgerà i tanti attori della filiera
edile-impiantistica. Ciò determinerà un lavoro multi-disciplinare sin dalle prime fasi affinché
la definizione architettonica
dell’edificio non sia un risultato
a cui tendere, ma un processo in
cui le componenti strutturali,
impiantistiche, tecnologiche
convergono in una logica di ottimizzazione che permetta poi
un’efficace gestione della rete e
dei componenti digitali. L’innovazione deve essere affrontata in
modo consapevole da tutti ed in
particolar modo occorrono
nuove competenze che devono
essere acquisite attraverso formazione dedicata. La nuova televisione in streaming video come l’imminente Netflix (colosso
Americano che a partire dal mese di ottobre arriverà anche in
Italia), che si aggiunge all’offerta di Sky e Mediaset, è di certo
un moltiplicatore dell’interesse
del mercato nei confronti dello
smart building. Ed ecco che
l’innovazione di prodotto ha reso, rende e renderà possibile
l’attuazione di determinate strategie progettuali offrendo, in
molti casi, nuove soluzioni in
grado di influenzare o indirizzare l’innovazione di processo che
ha un ruolo chiave, soprattutto
in questa fase di transizione in
cui la progettazione dello smart
building è ancora lontana dall’essere assunta come una prassi
convenzionale».
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Informazione
19
Fabermeeting: i giovani creativi digitali
incontrano le startup dell’incubatore I3p
Alla quarta edizione del concorso hanno partecipato 220 giovani con oltre cento progetti
S
Alcuni dei partecipanti alla giornata conclusiva del Faberday con in primo piano,
a destra, l’ideatore del concorso Faber, Carlo Boccazzi Varotto
smartphone e tablet in controller intelligenti per computer;
Scloby, strumento che sostituisce integralmente i registratori
di cassa e software gestionali con
una soluzione accessibile dai di-
spositivi mobili; Sherlock, dispositivo antifurto basato sulla
tecnologia Gps che permette di
individuare con precisione la
propria bici; Sin Tesi Forma, che
produce e distribuisce corsi di
formazione on-line accreditati;
Tiny Bull Studios, startup che
sviluppa videogiochi per dispositivi mobili e social network. La
quarta edizione del concorso Faber, tra le più importanti iniziative sul tema nel panorama italiano, è stata curata da Carlo
Boccazzi Varotto, promossa da
I3p, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, e organizzata da TreataBit,
con il sostegno di Startup Revolutionary Road e il patrocinio
della Città di Torino. Il concorso Faber è stato sostenuto dalla
CNA Torino per le prime tre
edizioni. Informazioni: Incubatore del Politecnico di Torino
(I3p), via Pier Carlo Boggio 59,
Torino, web www.i3p.it
Inserimento allievi in stage formativo
Aziende cercasi per dare opportunità a tecnici di sistemi Cad meccanico
E
cipa Piemonte, agenzia formativa accreditata presso la
Regione Piemonte, nel quadro
delle attività formative finanziate dal Fondo Sociale Europeo,
ha organizzato nelle sue sedi territoriali di Torino, Novara ed
Asti per l’anno 2015-2016 corsi
di formazione per la figura di
«Tecnico di Sistemi Cad - Meccanico» rivolti a giovani diplomati e/o laureati non occupati,
selezionati per attitudini, motivazione e capacità. Il corso, della
durata complessiva di 600 ore,
comprende materie quali: normative e criteri di disegno meccanico, tecniche di analisi e fattibilità del progetto, Cad bi-tridimensionale, modellazione, rendering, animazione virtuale, relazioni tecniche di progetto. Il
software di progettazione di riferimento è Solidworks. Il percorso formativo prevede un periodo
di stage di 240 ore e si stanno
valutando le realtà disponibili e
più adeguate allo sviluppo di
un’efficace esperienza di stage.
Per le imprese, specie per le Pmi,
si tratta di un’ottima opportunità in quanto i candidati sono
persone motivate e preparate
che, dopo ore di formazione specifica in aula, cercano un’esperienza concreta di lavoro. L’azienda o l’ente ospitante ha inoltre l’occasione di conoscere e
sperimentare un nuovo potenziale collaboratore, senza alcun
onere né vincolo alcuno di assunzione. In base alle esigenze
aziendali, lo stagista potrà essere
impiegato in tutte le attività lavorative coerenti con il piano
formativo concordato in fase
iniziale. Il rapporto fra l’azienda
ospitante ed Ecipa Piemonte
sarà regolato da un’apposita convenzione che non prevede alcun
corrispettivo economico e garantisce la copertura assicurativa
Inail - a carico di Ecipa - contro
eventuali incidenti sul luogo di
lavoro. Qualora fosse disponibile ad accogliere una o più persone in stage, l’azienda deve semplicemente compilare una scheda di adesione e inviarla via fax
allo 011.51.99.701 oppure via
email a [email protected]
- [email protected] [email protected]. La
scheda può essere richiesta telefonando ad Ecipa Piemonte al
numero 011.519.9799 entro un
mese dall’avvio dello stage. La
selezione dei candidati più idonei da inserire in azienda verrà
fatta dallo stesso imprenditore
affiancato dal referente di Ecipa
Piemonte, per una migliore integrazione del candidato nel contesto lavorativo. Info: [email protected]
n°2 - marzo 2016
i è svolto presso l’incubatore I3p del Politecnico di Torino, lo scorso 22 gennaio, il Faberday, giornata conclusiva della
IV edizione del concorso Faber
rivolto a creativi digitali, dai 18
ai 40 anni, che quest’anno ha visto la partecipazione di 220 giovani che hanno presentato oltre
cento progetti. Dodici i progetti
vincitori che hanno avuto la
possibilità di partecipare a workshop e incontri tematici, di presentare i propri lavori in un pitch di 5 minuti di fronte ad un
pubblico composto da partner,
imprese e startup, nonché di
partecipare a tavoli B2b, con
l’intento di permettere, facendo
incontrare creativi e imprese, di
aumentare le opportunità di lavoro, scambio e conoscenza.
Molti i progetti interessanti, tra
quelli presentati durante la giornata: tra video in stopmotion in
plastilina e libri interattivi per
bambini che sfruttano la realtà
aumentata per rendere la fruizione più coinvolgente. Uno dei
progetti vincitori è stato ImmotionAr, startup nata in Treatabit,
il programma di supporto per
startup digitali di I3p, che ha
sviluppato il progetto ImmotionRoom, visori di realtà virtuale e sensoristica avanzata per
dare all’utente una «augmented
reality» (Ar) con cui si possa sentire veramente immerso e in cui
avere una interazione completamente naturale, creando una fusione tra mondo reale e virtuale.
La parte conclusiva di Faberday
è stata dedicata all’incontro tra i
vincitori del concorso e alcune
startup incubate in I3p, potenzialmente interessate a collaborare con i creativi. Le aziende
che si sono presentate ai creativi
sono state 3Doers, piattaforma
on-line dedicata alla stampa di
oggetti 3D in crowdsurcing; Actions che ha da poco lanciato la
app Quadro, per trasformare
IMP_Corriere_marzo_2016_imp.CORRIERE marzo 05 01/03/16 11.33 Pagina 20
20
Informazione
Prende forma la prima «Web Community» nazionale interamente dedicata al settore moda
CNA Federmoda lancia Mood Market
Per tracciare la filiera produttiva del tessile-abbigliamento-calzature e accessori in Italia
n°2 - marzo 2016
N
asce Mood Market,
www.moodmarket.it, il
portale nazionale della CNA dedicato alla promozione delle filiere produttive del made in Italy
in Italia e nel mondo, con una
particolare attenzione al sistema
moda italiano che fonda la sua
competitività in buona parte sulla capacità intrinseca del settore
del saper fare. Il sostegno alla filiera moda italiana da parte di
CNA Federmoda viene realizzato attraverso il progetto «manifattura italiana» che consiste in
un integrato programma di azioni. Sono state realizzate partecipazioni fieristiche e azioni di comunicazione e più recentemente
la realizzazione di un portale denominato Mood Market quale
luogo di incontro e promozione
dell’intera filiera moda italiana.
Nelle prossime settimane verrà
avviata una nuova fase del progetto «manifattura italiana» che
grazie al contributo del ministero
dello Sviluppo Economico e la
collaborazione dell’Agenzia Ice
promuoverà a livello internazionale il portale Mood Market per
creare occasioni di interazioni tra
imprese conto terzi e produttori
di componenti per le collezioni
moda come bottoni, ricami, etichette, cerniere, passamanerie,
ecc. con imprese presenti sul
mercato finale. Il progetto nasce
dalla volontà del gruppo dirigente CNA Federmoda di creare un
luogo in cui incontrarsi virtualmente, scambiarsi informazioni
ed avviare possibili collaborazioni produttive e commerciali. Accanto a questo obiettivo, c’è
quello di connettere le imprese
del sistema moda nazionale a potenziali nuovi clienti nel mondo,
attraverso azioni di web marketing e di e-commerce delle quali
questo portale sarà il trampolino
di lancio. Nel portale sono presenti imprese di tutto il territorio
nazionale e delle varie tipologie
Slow fashion
LA NUOVA GUIDA ALLO SLOW
SHOPPING STA ARRIVANDO.
La home page del portale Mood Market (www.moodmarket.it)
produttive con particolare attenzione a quelle che operano in
conto terzi e subfornitura (abbigliamento, maglieria, calzature,
pelletterie, accessori per le collezioni moda quali bottoni, ricami, etichette, passamanerie, etc):
il portale è quindi in grado di
fornire un quadro completo di
tutte le specializzazioni, che rappresentano le varie filiere. Sono
disponibili le anagrafiche delle
imprese partecipanti, che è possibile selezionare per settore, tipologia di prodotto e di lavorazione, livello di qualità, sistemi di
vendita, struttura occupazionale
e produttiva. I primi appuntamenti in cui CNA Federmoda
ha presentato il portale Mood
Market sono stati: dal 14 al 17
febbraio a Milano al Micam; dal
16 al 18 febbraio a Parigi a Première Vision; dal 2 al 5 marzo a
Milano a Mifur. Alla fine di febbraio al portale aderivano oltre
180 imprese di cui una ventina
dal Piemonte e una dalla Valle
d’Aosta. Informazioni: CNA Federmoda Torino, Vitaliano Alessio Stefanoni, [email protected] - www.moodmarket.it
Verrà presentata il primo
aprile al Circolo dei lettori di
Torino, in via Bogino 9, la seconda edizione della guida allo Slow shopping che proporrà 21 modi di vestire «diverso» nella Città metropolitana. Realizzata grazie al contributo della Camera di commercio di Torino nell’ambito
del progetto «Made In Italy,
Slow Shopping e Packaging
Etico», la guida contiene i
profili in lingua italiana e inglese di 21 aziende artigiane
del Torinese del settore tessile-abbigliamento-accessori
moda selezionate per la qualità delle lavorazioni e la personalità dello stile. La guida
verrà distribuita gratuitamente fino ad esaurimento.
Nasce il Comitato della moda italiana
Primo incontro al Mise e il 21 aprile CNA parla di sostenibilità tessile
C
NA Federmoda ha preso
parte lo scorso 11 febbraio
alla prima riunione del Comitato
della Moda e dell’Accessorio italiano riunitosi presso il ministero
dello Sviluppo Economico (Mise). «Il Sistema Moda Italiano
fonda la sua competitività in
buona parte sulla capacità intrinseca del settore del saper fare.
Questa capacità trova le sue radici nel permanere in Italia di una
filiera integra», ha detto il Presidente nazionale di CNA Federmoda, Luca Marco Rinfreschi,
precisando che: «Il virtuosismo
creativo della moda italiana trova
fondamenta e si completa con il
virtuosismo produttivo basato su
qualità dei processi, dei materiali, dei dettagli, espressione della
filiera ancora presente nel Paese.
Cresce e viene apprezzato nel
mondo il valore del saper far bene. È quindi necessario al fine di
salvaguardare questa filiera, promuoverla». Servono, dunque,
azioni di comunicazione e promozione internazionale per far
comprendere come il Sistema
Moda Italiano sia un sistema
produttivo integrato e «quanto la
spina dorsale di questo sistema
sia costituito da artigianati, piccole e medie imprese». Occorre
lavorare, ha detto Rinfreschi, per
valorizzare «l’artigianato italiano
e il saper fare, per non disperdere questo patrimonio culturale,
economico e sociale». Azioni che
CNA Federmoda sta declinando
attraverso il progetto «manifattura italiana» con il supporto di
Mise ed Ice. E sempre con l’obiettivo di promuovere il made
in Italy di qualità nel settore moda, CNA Federmoda organizza il
21 aprile a Carpi (Mo) la terza
edizione del seminario «Cucire,
Tramare, Ordire, Tessere. Etica!»
dedicato alla sostenibilità tessile,
in memoria delle vittime della
tragedia del Rana Plaza (2013)
in Bangladesh.
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Informazione
21
Un luogo di incontro tra domanda e offerta:
nasce iltuoprezzo.it, per promuovere le Pmi
Il portale è stato ideato da un’impresa associata CNA Torino e si propone agli altri Soci
on «Il tuo prezzo»,
www.iltuoprezzo.it (logo),
nasce la nuova formula per gli
acquisti on-line, una vera opportunità per la piccola impresa. L’idea nasce dall’analisi del
problema che spesso è generato
dall’acquisto on-line del «coupon» a cui corrispondono offerte di prodotti e servizi a
prezzi stracciatissimi dove, da
un lato, più dell’85% dei clienti dichiara l’insoddisfazione
per la caduta verticale della
qualità del servizio e dall’altro i
venditori (oltre il 90%) manifestano la grande delusione per
la scarsissima fidelizzazione dei
clienti e l’altissimo costo di
queste iniziative pubblicitarie.
Il nuovo progetto di business,
ideato dell’azienda torinese
Rcm Srl, associata CNA, si
propone di superare queste criticità offrendo a venditori e
clienti uno spazio nel quale il
punto di incontro non sia solo
il ribasso del prezzo ma la qualità dell’offerta rispetto alle attese dei clienti. L’iniziativa imprenditoriale si presenta assolutamente innovativa e si inserisce in uno spazio oggi scoperto, vale a dire un incrocio virtuale tra domanda ed offerta
che parte dalla domanda come
stimolo per l’offerta, su basi
certe per quanto riguarda i
prezzi di acquisto e senza politiche aggressive di sconti.
Come funziona. Il consumatore potrà chiedere al mercato
un prodotto o servizio desiderato e anche indicare un prezzo a lui gradito (domanda). A
fronte di tale prezzo, i venditori affiliati al portale, potranno
scegliere di inviare una proposta che abbini a quel prezzo un
loro prodotto o servizio rispondente alle caratteristiche
cercate dal cliente (offerta). Il
cliente potrà quindi scegliere
tra le diverse proposte ricevu-
te, quella che riterrà la migliore. Il servizio rappresenta,
dunque, una forma di promozione per i venditori che non li
obbliga a competere solo sul
piano del prezzo ma anche, sul
piano dell’offerta più accattivante e di qualità.
Maggiori opportunità
per la piccola impresa.
La CNA Torino ha apprezzato l’idea innovativa
valutando molto positivamente alcuni aspetti, quali:
a) la generazione di reali opportunità di business per la
piccola e media impresa nel
proprio mercato di riferimento; b) un costo di accesso al
servizio decisamente contenuto e coniugato ad un immediato incremento del cash-flow in
quanto il cliente salda diretta-
mente al venditore il prezzo
dell’offerta; c) la possibilità di
acquisire una clientela selezionata e fidelizzata. L’attività
dell’azienda torinese è rivolta
in primo luogo alle imprese
che intendono promuovere i
loro prodotti-servizi sul web e
punta in modo particolare
a coin-
volgere le aziende della ristorazione, del turismo, della salute,
del benessere e della moda.
La convenzione per i Soci
CNA. A tutti i Soci CNA e loro
famigliari, in quanto consuma-
tori di beni e servizi, è stato attribuito uno speciale codice di
registrazione al portale - «ILTPCNATO» - con il quale viene
immediatamente riconosciuto
un credito di 50 euro spendibile in sconti. Un vero e proprio
salvadanaio elettronico che permetterà di aggiungere un vantaggio economico al momento
dell’acquisto di un’offerta proposta da una delle aziende
iscritte al portale. E se un Socio CNA presenta un amico
accumulerà altri 15 euro in
futuri sconti. Provare ad utilizzare «Il tuo prezzo» da consumatore è il modo migliore per
convincersi della sua utilità per
promuovere la propria azienda.
Per informazioni e adesioni: telefono 011.1967.2152, [email protected]
Torino turistica cresce, anche per Expo
Continua la ripresa del settore alberghiero nel 2015: ricavi su del 12%
I
l 2015 si è concluso all’insegna di un miglioramento
complessivo delle performance alberghiere di molte località italiane. Nel confronto
tra le performance del 2015
rispetto al 2014, Milano, grazie al successo registrato durante i sei mesi di Expo, si
conferma senza sorprese la regina tra le città esaminate: occupazione +9.4%, tariffa media giornaliera +19.3% e ricavo
medio per camera disponibile
+30.5%. A seguire, la performance positiva di Napoli, Malpensa (da ascriversi quasi sicuramente all’effetto Expo), Torino - che si conferma in crescita
costante dal 2013 - e Lecce.
Questi dati emergono da una
elaborazione di Res Hospitality
Business Developers su dati di
Piazza Castello, a Torino, vista dalle
due torri medievale e romana
fonte Str Global che ha coinvolto 500 alberghi di fascia
media e alta in 14 destinazioni
italiane, su un totale di circa 62
mila camere. Con riferimento
a Torino, emerge che il tasso di
occupazione delle camere è aumentato del 7%, la tariffa media giornaliera del 4.9% e il ricavo medio per camera disponibile del 12.3%: su questi dati ha certamente anche pesato
l’effetto Expo per la forte vicinanza a Milano. Le conseguenze degli attacchi terroristici a
Parigi hanno avuto un impatto
sui flussi turistici di fine anno
nelle principali destinazioni
italiane, non su quelle cosiddette «secondarie», che hanno
registrato un incremento nell’occupazione. Questi segnali
positivi, uniti all’apprezzamento del dollaro e alla crescente
domanda internazionale consentono un cauto ottimismo
per l’anno in corso. Res Hospitality Business Developers è la
società di consulenza leader
nella market intelligence del
comparto ricettivo italiano che
monitora gli indicatori di
performance qualitativi e
quantitativi su un campione di
87 mila camere.
n°2 - marzo 2016
C
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22
Informazione
Percorso formativo per titolari d’impresa:
tre lezioni per imparare a vendere meglio
Consigli pratici per conquistare la fiducia del cliente, un’idea di CNA Torino e ResForma
V
endere rappresenta l’altra
faccia della produzione.
Non vi è impresa che non si debba confrontare quotidianamente
con la difficoltà a proporre i suoi
prodotti sul mercato. Per quanto
il prodotto possa essere eccellente non si venderà mai da solo. E
quanto più l’azienda è piccola,
quanto più le competenze di chi
sa produrre bene mal si conciliano con una perfetta conoscenza
delle tecniche di vendita e la predisposizione alla vendita. Ecco
allora che CNA Torino in collaborazione con l’azienda associata
ResForMa, specializzata in consulenza e formazione, ha organizzato un ciclo di tre incontri rivolti alle imprese associate decollato l’8 febbraio scorso e terminato
il 7 marzo. Tre gli argomenti del
corso, tenuto da Bartolomeo Vassallo ed Emanuele Sacco nel salone
Gli imprenditori associati che hanno
partecipato alla lezione di lunedì 8
febbraio nel salone Carbotta
Carbotta in via Millio 26 a Torino: metodi e tecniche di comunicazione efficace con il cliente;
psicologia della vendita e tecniche
di comunicazione persuasiva; negoziazione e tecniche di vendita.
Saper vendere bene implica la
perfetta conoscenza e la capacità
di applicazione di precisi metodi.
Sistri, interviene Vaccarino
«Sospendere il pagamento»
n°2 - marzo 2016
«I
l Milleproroghe è l’occasione per porre fine ad un’autentica vessazione per le imprese.
Il Decreto Milleproroghe rappresenta l’occasione opportuna per
porre fine a una ingiustizia che si
è trasformata negli anni in autentica vessazione: occorre introdurre un correttivo per evitare che,
dal prossimo primo aprile, le imprese siano nuovamente costrette
a pagare il contributo annuale per
il Sistri, un sistema di tracciabilità
dei rifiuti pericolosi che ha mostrato di non funzionare, tanto da
rimanere inoperativo da sette
anni». Lo ha dichiarato ai primi di
febbraio il Presidente nazionale
della CNA, Daniele Vaccarino,
tornando sull’annosa e mai risolta questione del Sistri che da
strumento di legalità e tutela del-
l’ambiente si è ormai trasformato
in uno spauracchio per molti imprenditori. «Per la quinta volta ha sottolineato Vaccarino - le imprese dovrebbero sobbarcarsi gli
oneri di un sistema mai partito,
con uno spreco ingiustificato di risorse che vengono sottratte agli investimenti e, dunque, alla crescita e all’occupazione». Vaccarino
auspica, quindi, che la politica intervenga immediatamente per
evitare alle imprese di sostenere,
ancora una volta, «il pagamento di
un contributo immotivato e per
realizzare in tempi rapidi un sistema semplice ed efficiente di
tracciabilità dei rifiuti pericolosi».
Info: Asq Ambiente e Sicurezza,
via Millio 16, Torino, tel.
011.1967.2611, [email protected]
Occorre, innanzitutto, sapersi
presentare al cliente, mantenendo
alta l’attenzione verso ciò che
vuole dirci, ma anche saper gestire lo stress e le emozioni. Dall’ascolto, in modo particolare, si
impara a conoscere chi abbiamo
davanti e quindi i suoi bisogni:
solo così potremo vendergli la cosa
giusta al momento giusto. All’ascolto deve seguire una comunicazione semplice e diretta, ma anche capace di fare leva sulle emozioni di chi abbiamo davanti perché si acquista anche sull’onda delle emozioni e non solo dei bisogni. Oltre alle cose da fare, occorre
anche conoscere bene quelle che
non vanno mai fatte, iniziando
dall’uso di espressioni negative che
danneggiano la relazione con il
cliente: mai usare, per esempio, la
parola «problema» che va sostituita
per esempio con «situazione da gestire». Non cercare mai di anticipare le conclusioni del nostro interlocutore, mai fare altro mentre
lui ci parla, mai interromperlo:
sono tutti atteggiamenti che indispongono il cliente nei nostri
confronti. Passando ai luoghi comuni da sfatare, occorre tenere
presente che tra i fattori che determinano la perdita di un cliente da parte di un’azienda, solo nel
9% dei casi vi è la concorrenza e
solo nel 14% è stata decisiva l’insoddisfazione verso il prodotto,
perché nel 68% dei casi ad incidere è stata l’insoddisfazione per
come il cliente è stato trattato.
Quindi la colpa della perdita di un
cliente va ricercata all’interno del-
l’azienda. Il buon venditore deve
allora saper diventare la persona di
fiducia a cui il cliente si affida
quando ha un bisogno. Per costruire questo rapporto di fiducia
sono fondamentali alcuni atteggiamenti: dite sempre ciò che
fate e fate tutto ciò che dite, senza lasciare cose sospese a metà. Occorre poi mantenere un contatto
con il cliente nel tempo, chiamandolo periodicamente. L’80%
delle vendite viene effettuato dopo
la quinta chiamata, ma il 48% dei
venditori si ferma alla prima telefonata non andata a buon fine;
solo il 10% dei venditori mantiene
il contatto dopo la quinta telefonata ed effettua l’80% delle vendite. Vendere è soprattutto una
questione di metodo. Occorre
darsi regole e rispettarle sempre:
una buona regola potrebbe essere quella di fare 10 telefonate al
giorno, tutti i giorni. E la giornata
lavorativa non può interrompersi fino a quando non sono state effettuate le 10 telefonate. Le telefonate non vanno però fatte al
buio. Prima occorre raccogliere
informazioni sul cliente, per costruire la chiamata in modo più efficace. Si deve poi tenere un archivio storico delle chiamate effettuate e costruire sempre nuove
occasioni per poter richiamare il
cliente. Per comunicare bene si
deve inoltre imparare ad utilizzare diversi canali: le parole, certo,
ma anche la mimica facciale, la postura del corpo, la gestualità, il
tono della voce. Si deve poi cercare
di creare empatia con il cliente, di
sintonizzarsi sulla sua frequenza,
senza mai invadere il suo spazio vitale e lasciandogli sempre una
via di fuga. Quando la comunicazione è telefonica, bastano poche semplici regole: «Ditta Rossi,
buongiorno, sono Federica...».
(al.st). Informazioni: CNA Comunicazione e Terziario Avanzato, tel. 011.1967.2152, [email protected]
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Informazione
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Pianeta Vita Onlus è un’Associazione impegnata nel sociale al fianco di giovani e famiglie
«Ridiamo un sorriso a chi lo ha perso»
L’appello della Presidente: «Aiutateci con il 5 per mille e donazioni in denaro e prodotti»
idare il sorriso a chi lo ha
perso, accogliendo a braccia aperte chiunque stia vivendo
una situazione di disagio economico, sociale o psicologico. E’
questo l’obiettivo di Pianeta Vita, Onlus fondata nell’aprile
2014 da Manuela Caselli, psicologa e consulente pedagogica,
madre di quattro figli, che dopo
essersi lasciata alle spalle una difficile situazione famigliare ha
deciso di reinvestire nel sociale
tutte le sue forze e le sue risorse
per restituire in qualche modo la
serenità ritrovata e l’aiuto ricevuto per cambiare la sua vita.
Pianeta Vita opera a Torino in
due sedi di proprietà Atc, in via
Baltimora 152 e corso Ferrara
33, con una trentina di collaboratori che proprio grazie all’Associazione si sono potuti reinserire nel mondo del lavoro. Pianeta Vita ha anche una terza sede operativa a Chivasso, nel Villaggio di Poliedra, all’interno
dell’azienda agricola La Piemontesina con la quale Manuela Caselli collabora dal 2013, sviluppando progetti educativi per
bambini e attività socio-educative per le famiglie. Nelle due sedi
torinesi, Pianeta Vita accoglie
ragazzi, anziani e persone che vivono una disabilità sia psichica
che fisica, famiglie che hanno
bisogno di sostegno per alleggerire le difficoltà quotidiane e trovare soluzioni a problemi spesso
complessi sia da un punto di vista economico che umano. «In
due anni abbiamo fatto tantissimo e aiutato tante famiglie, ma
è come vivere ogni giorno in
trincea» dichiara Caselli a Corriere Artigiano. Oggi l’Associazione conta quasi 300 soci, segue trenta ragazzi con difficoltà
scolastiche, sociali e comportamentali ed una quarantina di famiglie in disagio e, nel marzo
2015, è stata inserita nel registro
della Associazioni del Comune
studio e orientati ad
una scelta formativa
adeguata per il loro
futuro. L’Associazione gestisce, inoltre,
un importante sportello di ascolto aperto
a tutti coloro che
hanno bisogno di
confidare debolezze,
difficoltà e traumi,
fornendo orientaManuela Caselli, Presidente di Pianeta Vita, Onlus mento nei momenti
fondata nell’aprile 2014
di crisi e liberando
quelle risorse psichidi Torino, entrando a pieno tito- che che consentono all’assistito
lo fra gli organismi dialoganti e di maturare e diventare autonocooperanti con l’Amministrazio- mo e pienamente padrone della
ne cittadina. «Il nostro primo sua esistenza. Oltre che presso le
impegno è l’ascolto incondizio- sedi dell’Associazione, lo spornato, senza giudizi e senza esclu- tello è attivo anche in alcuni istisioni», spiega Caselli: «Chi si ri- tuti scolastici di Torino. Pianeta
volge a noi deve innanzitutto Vita organizza, infine, laboratori
sentirsi accolto». Tra i principali didattici e creativi di disegno,
servizi offerti va evidenziato il musica e socializzazione ed evendoposcuola interattivo dove i ra- ti ludici e culturali. Le persone
gazzi vengono assistiti a fare i in difficoltà economica ricevono
compiti, ma anche motivati allo assistenza gratuita grazie alle
aziende sponsor che sostengono
l’Associazione e ai preziosi fondi
del 5 per mille devoluti dallo
Stato, per le altre persone vale la
regola che ciascuno contribuisce
alle spese nella misura in cui
può. L’Associazione fa appello
agli imprenditori associati alla
CNA affinché mettano a disposizione piccoli contributi, ma
anche prodotti e materiali utili
per le attività svolte e, soprattutto, devolveranno nella prossima
dichiarazione dei redditi il 5 per
mille dell’Irpef inserendo nell’apposita casella del modello
Unico o 730 la partita Iva di Pianeta Vita Onlus 11133130010.
E’ un piccolo gesto che al contribuente non costa nulla, ma
che può davvero fare la differenza per le associazioni impegnate
nel sociale (al.st). Per ulteriori
informazioni e per sostenere
Pianeta Vita Onlus chiamare
lo 011.019.35.42 o scrivere a
[email protected] www.pianetavita.it
I Love IT va in scena al Golden Palace
Il made in Italy in versione 5 stelle, con serate aperitivo dedicate
T
erminata l’esperienza in Galleria San Federico, il
progetto «I Love IT»
prosegue in collaborazione con Golden
Palace Hotel, struttura 5 stelle lusso situata nel centro di
Torino, in via dell’Arcivescovado 18, la migliore
location per affari e piacere nella città sabauda. Da febbraio e
fino a luglio 2016, nello show
room dedicato ai clienti dell’hotel, è presente una vetrina (foto)
a marchio «I Love IT» che ogni
mese proporrà a rotazione sele-
zionate aziende artigiane piemontesi,
espressione del migliore made in Italy
nel settore abbigliamento-accessori moda. Verranno anche
organizzate alcune
serate aperitivo dedicate al made in Italy
in cui saranno protagoniste le
aziende ospiti nello show room
del Golden Palace e che consentiranno al pubblico di conoscere
direttamente gli artigiani e una
più ampia gamma di prodotti
che per motivi di spazio non
possono essere esposti nella ve-
trina dedicata. Le serate aperitivo si terranno in un accogliente
e riservato salottino e sono rivolte agli ospiti dell’hotel e
aperte al pubblico, su invito. Gli
espositori che hanno programmato la loro presenza al Golden
Palace: pellicceria Soffici Emozioni; bijoux Valeria Eva Rossi;
sartoria Patrizia Sartorio; gioielli L’Arte nell’Oro; sartoria Marika Guida; bijoux Elena Imberti; selleria Consell; gioielli Pieffe; bijoux Elena Varia e tappezzeria in stoffa Eva Ullio. L’elenco aggiornato degli espositori è
disponibile in tempo reale su
www.ilove-it.org
n°2 - marzo 2016
R
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24
Intervista
Il Caffè del Borgo seduce torinesi e turisti
È vincente la nuova gestione al Valentino
Claudio Fantolino racconta la sua esperienza di imprenditore «innamorato della qualità»
«M
Lo staff della Tuttovo Srl con al centro il suo fondatore Claudio Fantolino
soglia dei settant’anni ha ancora
voglia di mettersi in gioco e di
impegnarsi per dare vita e concretezza al sogno dell’eccellenza.
Con lui, la caffetteria del Borgo,
duecento metri quadri tra interno e dehor, è diventata uno spazio di vendita al dettaglio di
prodotti dell’Eccellenza Artigiana piemontese, con una elegante saletta per pranzi, aperitivi e
cene. Di fatto, grazie all’investimento di Fantolino e Piazza dei
Mestieri la caffetteria del Borgo
è tornata a vivere e si sta accreditando come un qualificato
punto di ritrovo per torinesi e
turisti. «Quattro anni fa avevo
passato un’estate al Borgo me-
n°2 - marzo 2016
i tremavano i polsi,
ma ho firmato». Non
è stato un passo leggero raddoppiare i dipendenti, passando da
7 a 14, tutti a tempo indeterminato, ma questo passo Claudio
Fantolino, titolare dell’azienda
Tuttovo Srl di Rivoli, storico
produttore di salse e gelati biologici senza glutine a marchio
«Natura e Piacere» e «Biogelateria», lo ha fatto con fierezza e
determinazione. «Abbiamo preso anche una disabile psichica»,
precisa: «Non eravamo obbligati, ma era giusto farlo. Ce l’ha
chiesto l’Anfas, una struttura
che si occupa di disabili a Torino». Il 23 dicembre scorso,
Claudio Fantolino ha raddoppiato in un solo giorno la forza
lavoro della sua azienda in seguito all’investimento effettuato, a partire dall’estate 2015, al
Borgo Medievale di Torino dove, insieme a Piazza dei Mestieri
ha avviato la conduzione della
storica caffetteria. La crisi economica imperante e le mille incertezze sul futuro non hanno
fermato questo coraggioso imprenditore torinese che da decenni è abituato a sorprendere
chi ben lo conosce e che sulla
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dievale con il carrettino dei gelati della mia Biogelateria. Avevamo assicurato la nostra presenza
da giugno a settembre e ottenuto un discreto successo» racconta Fantolino. «Memore di quell’esperienza, dopo la cessazione
dell’ultima gestione - la caffetteria del Borgo era rimasta chiusa
da dicembre 2014 - cominciai a
fare qualche pensiero sull’opportunità di investire per il rilancio commerciale di un luogo
da sempre molto amato dai torinesi e a cui ero particolarmente
affezionato». «All’inizio di maggio dello scorso anno, quando è
uscito il bando della Fondazione
Torino Musei che gestisce tutto
il complesso del Borgo medievale, ho deciso di partecipare ed è
andata bene». «Abbiamo ottenuto l’assegnazione dei locali a
fine maggio e ci è stato chiesto
di essere operativi già per il ponte del 2 giugno: è stato un impegno sovrumano. In quel momento non avevo ancora formato un team di collaboratori e nei
locali non c’era quasi niente».
Erano rimasti «un bancone,
quello del bar, due frigoriferi e
uno spremilimoni», ricorda
Claudio Fantolino. «Però ce
l’abbiamo fatta e il pubblico ha
iniziato ad apprezzare il nostro
modo di intendere il servizio alla clientela, basato sulla gentilezza e sull’eccellenza dei prodotti».
Così, poco alla volta, Fantolino
inizia a investire sul locale e a
strutturarsi per alzare il livello
dell’offerta, ma sempre con una
certa prudenza perché il bando
con cui gli erano stati assegnati i
locali era stato fatto in una situazione di emergenza ed aveva
il fiato corto: scadeva a dicembre, passando idealmente il testimone ad un nuovo bando di
durata annuale che però doveva
ancora essere vinto per dare
qualche certezza di continuità.
«A dicembre abbiamo nuovamente partecipato al bando della Fondazione e ottenuto l’assegnazione annuale. A questo
punto, abbiamo creato una
squadra stabile che si avvale di 7
dipendenti dedicati, oltre ai sette che già lavorano alla Tuttovo». Una squadra giovane, dinamica e multiculturale: «Abbiamo un ragazzo egiziano che ha
lavorato in hotel stellati a livello
internazionale, un ragazzo italiano che maturato una significativa esperienza in Inghilterra, una
signora che proviene dal mondo
della pasticceria e poi c’è Gianni
Del Bosco che vanta venti anni
di dirigenza in Autogrill in varie
regioni italiane». L’età media dei
collaboratori di Fantolino è di
circa 35 anni. «Il nostro contratto con la Fondazione Torino
Musei che per conto della Città
di Torino amministra il Borgo
Medievale ha durata annuale ed
prorogabile di un anno, per cui
adesso siamo certi di poter lavorare fino a marzo 2017, ma abbiamo la possibilità di vedere
prorogato il contratto fino a
marzo 2018». Il pubblico rimane particolarmente colpito dalla
proposta di cibi semplici della
tradizione piemontese fatta ogni
giorno dalla caffetteria. Del resto, la cucina internazionale si fa
già ovunque. «Il Borgo ha un fascino non indifferente sui turi8
IMP_Corriere_marzo_2016_imp.CORRIERE marzo 05 01/03/16 11.33 Pagina 25
Intervista
Brevi
Vista panoramica del Borgo medievale con affaccio sul fiume Po; sotto, il
cortile della caffetteria del Borgo allestito per un rinfresco. Il Borgo medievale al Valentino nacque nel 1884
quale sezione di Arte Antica dell’Esposizione Generale Italiana di Torino,
per riprodurre un borgo feudale del
XV secolo (foto, Archivio Fondazione Torino Musei e Giovanni Fontana)
birre della Piazza dei Mestieri,
l’acqua del Pian della Mussa, la
MoleCola, il Caffè Alberto di
Torino, il pane Delper, il cioccolato di Peyrano e Ballesio, le salse «Natura e Piacere», il gelato
della Biogelateria, i vini della
cantina sociale Vinchio & Vaglio». Fantolino è anche interessato a selezionare produttori di
eccellenza del settore alimentare
con un buon rapporto qualitàprezzo sia da proporre in vendita diretta che per il consumo al
ristorante (al.st). Si invitano i
Soci della CNA a raccontare la
propria esperienza imprenditoriale a Corriere Artigiano: tel.
011.1967.2152-2121, [email protected]
Torino, la moda maschile cerca Roma
Il Socio CNA Jacopo Nesta selezionato per le «Forbici d’Oro»
S
i chiama Jacopo Nesta, classe 1984, torinese, l’unico
piemontese ammesso a partecipare allo storico concorso nazionale delle Forbici d’Oro indetto
dall’Accademia dei Sartori di
Roma. Nesta, socio CNA Federmoda, è stato selezionato venerdì 29 gennaio al Circolo dei
lettori in presenza del Presidente nazionale dell’Accademia Sebastiano Di Rienzo e del Presidente della delegazione piemontese Daniel Robu, anch’esso socio CNA. Nesta parteciperà al
concorso nella categoria Junior,
riservata agli under 35, previsto
per il mese di giugno. Le selezioni piemontesi del concorso
Forbici d’Oro sono state curate
da Daniel Robu con il sostegno
di CNA Federmoda. «A Jacopo
Nesta vanno gli auguri di CNA
Foto di gruppo dei partecipanti alle
selezioni piemontesi del concorso
«Forbici d’Oro» con a sinistra, con attestato in mano, il vincitore Jacopo Nesta; al centro il sarto Michele Mescia; a
destra, Daniel Robu con il gagliardetto dell’Accademia dei Sartori e alla
sua sinistra il Presidente nazionale
Sebastiano Di Rienzo
Federmoda che legge in questa
candidatura un segnale di ottimismo sul futuro della sartoria
maschile a Torino e in Piemonte» ha evidenziato il Presidente
di CNA Federmoda Silvio Cattaneo. Allievo di Michele Mescia, il «sarto dei presidenti», autore anche di una pubblicazione
autobiografica sul mestiere del
sarto, Jacopo Nesta si sta preparando ad aprire la sua prima
bottega a Torino. Info: CNA Federmoda, tel. 011.1967.2152,
[email protected]
RIFORMA CAMERE DI COMMERCIO: IL MINISTRO MADIA
INCONTRA RETE IMPRESE ITALIA. Rete Imprese Italia apprezza e sostiene la riforma della Pubblica amministrazione,
ma esprime forti dubbi sulla
parte relativa alla revisione del
sistema delle Camere di commercio. E’ questa, in sintesi, la
posizione espressa dai Presidenti nazionali di CNA (Daniele Vaccarino), Confesercenti, Casartigiani e Confartigianato nel corso di un incontro con il ministro per la
Semplificazione e la Pubblica
amministrazione Marianna
Madia lo scorso 10 febbraio.
«La riforma della Pubblica
amministrazione - hanno sottolineato - ci trova d’accordo
poiché la lentezza, le difficoltà
ed i costi della burocrazia rappresentano il principale ostacolo per le imprese e per la realizzazione di una reale ripresa
economica. Quanto al sistema
camerale, però i 5 Presidenti
hanno chiesto che il Governo
agisca per valorizzare il ruolo
delle Camere come soggetto
dello sviluppo economico territoriale. Rete Imprese Italia sostiene da tempo la necessità di
una riforma al fine di rendere
le Camere di commercio strumenti più efficienti ed efficaci al servizio delle imprese,
ma è importante mantenere
l’autonomia delle singole Camere nell’individuazione degli
ambiti di intervento di promozione dell’economia locale.
Un’attività che mal si concilia
con la riduzione, nel 2017, del
50% del diritto annuale che
rappresenta la principale fonte di finanziamento delle Camere, peraltro a carico delle
imprese. Una particolare attenzione è stata poi chiesta riguardo alla realizzazione degli
accorpamenti, che porteranno
il numero delle Camere dalle
attuali 105 ad un massimo di
60, con il rischio di produrre
effetti negativi per le imprese
ed il territorio.
n°2 - marzo 2016
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sti, ma è anche un luogo
che i torinesi hanno sempre amato; tanto che a
conclusione dell’Esposizione Generale Italiana di
Torino del 1884 furono
proprio loro a salvare il
Borgo medievale da un
destino già segnato, quello della demolizione, raccogliendo migliaia di firme, con una delle prime
petizioni popolari che si
ricordino in città». Nel
week end c’è, naturalmente, il massimo dell’affluenza al Borgo, ma anche in settimana il lavoro
non manca, complice anche un inverno mite:
«Siamo ormai un punto
di riferimento per le famiglie
con i bambini piccoli, ma anche
per tanti giovani e per chi cerca
un angolo di quiete e relax». Ci
sono gli habitué della colazione,
quelli dell’aperitivo d’estate,
quelli della colazione di lavoro.
La caffetteria è molto attenta
nella selezione dei prodotti proposti al pubblico: «Vendiamo le
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IMP_Corriere_marzo_2016_imp.CORRIERE marzo 05 01/03/16 11.33 Pagina 26
Cultura e arte
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A Palazzo Madama l’abito che veste, appaga e seduce nelle foto del National Geographic
Fashion: tra velo e vanità dell’essere
In 62 scatti immortalata l’essenza dell’apparire che lega Milano e Parigi ai popoli primitivi
l modo in cui ci vestiamo, il
nostro aspetto, dicono molte
cose, sussurrano o strillano.
Raccontano la condizione eco-
I
n°2 - marzo 2016
Jodi Cobb, «Una modella vestita di seta danza alla sfilata di Hanbok», Corea
del Sud, 2009
nomica, sociale, politica. Suscitano commenti eruditi di sociologi e antropologi, per non parlare della stampa specializzata,
che si pronuncia ogni stagione
a ogni cambio di orlo. I vestiti
provocano, irritano, seducono.
Parlano di effimero ed eterno.
Bisbigliano formule magiche...»:
si ispira idealmente a questa
frase della celebre giornalista
inglese Cathy Newman la mostra fotografica «Fashion-Moda
e Stili negli scatti fotografici del
National Geographic» a cura di
Marco Cattaneo e della redazione di National Geographic Italia
visitabile a Palazzo Madama di
Torino fino al prossimo 2 maggio. «Fashion» riunisce 62 immagini di grande formato (selezionate in prima battuta tra 9 milioni di scatti della banca dati del
National Geographic, ndd) realizzate da 36 maghi dell’obiettivo tra cui Jodi Cobb, Alexander
Graham Bell, Chris Johns,
Stephanie Sinclair, Robin Hammond, Ed Kashi, Cary Wolinski,
Reza, William Albert Allard, Eliza
Scidmore, Steve Raymer, David
Alan Harvey e Joseph Rock che
offrono un’affascinante pro-
spettiva globale sul significato
storico e culturale dell’abbigliamento e dell’ornamento e su
ciò che ruota intorno al concetto di stile. Un concetto che in
principio nacque da un istinto
antico, di decorare il corpo, di
apparire belli, o diversi, di dichiarare un senso di identità.
Qualcuno dice che la moda da
sempre esprime al tempo stesso l’effimero e l’eterno, e definisce un’appartenenza sociale,
economica, politica, religiosa.
In questa prospettiva il percorso in mostra, attraverso accostamenti sorprendenti e apparentemente stravaganti, illustra
come le passerelle della moda
di Milano e Parigi hanno molto
più in comune di quanto si possa pensare con le praterie dell’Oregon, le foreste pluviali di
Papua Nuova Guinea, i villaggi
africani, i templi giavanesi. Fashion arricchisce con un nuovo
capitolo il filone delle mostre
fotografiche che ormai da qualche anno Palazzo Madama accoglie nella suggestiva Corte
Medievale e costituisce la seconda tappa, dopo «Women of
Vision» del 2014, della partnership tra la Fondazione Torino
Musei e National Geographic
Italia. Una collaborazione che
affianca l’immagine dei musei a
un marchio internazionale che
da 128 anni è testimone autorevole dei grandi cambiamenti
del mondo. Orari: lunedì 10-18;
mercoledì-sabato 10-18; domenica 10-19; martedì chiuso. La
biglietteria chiude un’ora prima. Ingresso: intero, 10 euro; ridotto Soci CNA, 8 euro; gratuito
ragazzi fino ai 6 anni e abbonati Musei Torino Piemonte.
per Mostre
CARAVAGGIO AL CASTELLO DI
MIRADOLO. Prosegue fino al
10 aprile la mostra «Caravaggio e il suo tempo» al
Castello di Miradolo, curata da Vittorio Sgarbi per la
Fondazione Cosso. Raffinata esposizione di una quarantina di tele di inestimabile valore, selezionate da
Vittorio Sgarbi da musei e
collezioni private e in molti casi mai viste in Italia. La
mostra è visitabile con il
seguente orario: giovedì e
venerdì, 14-18; sabato, domenica e lunedì, 10-18.30
(chiuso il martedì e il mercoledì). Info: www.fondazionecosso.com
Spiritelli, Amorini, Genietti e Cherubini
Allegorie e decorazioni di putti al Museo Accorsi fino al 5 giugno
a Fondazione AccorsiOmetto dedica al fortunato
tema iconografico dei putti una
mostra che, affidata alla cura di
Vittorio Natale, rimarrà allestita
nelle sale espositive del museo
fino al prossimo 5 giugno. L’argomento - pur avendo attirato
in passato l’attenzione di eminenti studiosi - non è mai stato
oggetto di una mostra monografica in Europa. Sotto le varie
spoglie di «Spiritelli, amorini,
genietti o di cherubini» - come
recita il titolo - i putti, ispirati all’arte antica romana, hanno trovato ampia diffusione soprattutto a partire dal Rinascimento, dilagando durante il Sei e
Settecento con funzioni decorative, ma anche allegoriche, e
caratterizzando in vario modo
L
l’arte sacra e profana.
La mostra raccoglie
oltre sessanta selezionati oggetti provenienti da collezioni
pubbliche e private (italiane e straniere) ed è articolata in sei sezioni tematiche che sviluppano il tema dal punto di
vista privilegiato delle
committenze sabaude e piemontesi. Nel percorso, che si articola partendo dall’origine e
diffusione del tema e passando
poi per le sezioni dedicate a
Nelle vesti di Amore, Allegorie
profane, Angioletti e cherubini,
Giochi di putti, Putti e arti decorative, sono esposti dipinti,
sculture in terracotta, in marmo, in legno policromo, mobili,
stampe, bronzi e argenti. Accanto ad opere di Guido Reni, Isidoro Bianchi, Bartolomeo Guidobono, Guglielmo Caccia detto il
Moncalvo e Francesco Cairo, lo
sguardo viene aperto in alcune
sezioni al contesto internazionale, con opere
di Charles Amédée
Philippe Van Loo, Camillo Rusconi e Paul Heermann.
Info: Museo Accorsi-Ometto,
via Po 55, da martedì a venerdì,
ore 10-13 e 14-18; sabato e domenica, ore 10-13 e 14-19; lunedì chiuso. Nell’immagine:
Eros e Anteros, scultore della Roma antica e scultore romano, I
secolo d.C. e seconda metà del
sec. XVI. Marmo scolpito, cm 75,
collezione privata.
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