mentre le banche colano a picco ai banchieri 10mila euro al giorno
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mentre le banche colano a picco ai banchieri 10mila euro al giorno
Dopo anni di omicidi ed evasioni fiscali, i padroni dell’Ilva scaricano le loro colpe su lavoratori e magistrati. Il governo, tanto per cambiare, abbaia ma non morde y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!z!;!=!& € 1,20 – Arretrati: € 2,00 Sabato 14 settembre 2013 – Anno 5 – n° 252 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 MENTRE LE BANCHE COLANO A PICCO G AI BANCHIERI 10MILA EURO AL GIORNO Banano, che fare? di Marco Travaglio Gli istituti di credito chiedono ai risparmiatori altri 5 miliardi per ripianare i buchi causati dalla cattiva gestione dei manager. I quali intanto intascano stipendi e bonus milionari: dai 3,9 milioni di Cucchiani (Intesa) ai 3 di Ghizzoni (Unicredit) Cannavò » pag. 7 SACCOMANNI & C. LEGGE SEVERINO-CANCELLIERI Rimborsi per le finte trasferte dei ministri “romani” di Marco Mini-tribunali chiusi, prima giornata di caos in tutta Italia Lillo sentire il ministero dell’Economia i ministri A non residenti a Roma percepiscono, oltre a un’indennità di 5.250 euro che gli spetta, anche una diaria di 3.500 euro al mese che invece, secondo le norme, non gli spetta affatto. » pag. 5 Lanza » pag. 8 » SENATO » Mercoledì la Giunta vota la relazione salva-B.: se viene bocciata il centrodestra apre la crisi La minaccia del Pdl: se cade Augello, ritiriamo i ministri I berluscones pronti a staccare la spina, ma tentano di addossare la colpa al Pd: “È chiaro ormai che Epifani lavora per le elezioni anticipate”. Cinque Stelle chiede il voto palese in aula sulla decadenza TRA PUTIN E OBAMA SORRISI Ban Ki-moon e Bashar al Assad sul palco di Parigi per la festa del 14 luglio del 2008 LaPresse di Fabrizio d’Esposito U di Bruno Tinti RASSEGNATEVI: LE CAMERE NON RIFANNO LE SENTENZE » pag. 18 n’altra settimana di passione per il governo Letta, U dopo quella che si è appena chiusa. Ancora una volta giorni decisivi per l’esecutivo delle larghe intese appeso al Condannato di Arcore. » pag. 2 CINEMA E PALLONE “L’arbitro”, il film che mi riporta al calcio romantico della mia infanzia Siria, Ban Ki-moon (Onu) vuole processare Assad: “È un criminale di guerra” Zunini » pag. 13 di Gianfranco Zola io padre Ignazio aveva la 127. Parcheggiava l’auto M nei pressi del nostro bar a Oliena, e ogni giorno, nella Barbagia degli anni 70, la caricava all’inverosimile per regalarmi un sogno. » pag. 14 » TRIBUNALE SPECIALE India, i 4 stupratori condannati all’impiccagione » pag. 12 LA CATTIVERIA Barbara Berlusconi: “Si possono usare tanti aggettivi per descrivere mio padre, ma non quello di delinquente”. Già pronto il lodo Devoto-Oli » www.spinoza.it iungono notizie sempre più strazianti dalla reggia di Arcore dove la mummia del Banano ha deciso di anticipare gli arresti domiciliari da – calcola puntigliosamente un affranto cronista del Corriere – “37 giorni” cioè “888 ore” cioè “53.280 lunghissimi minuti”. Notizie talmente ferali da muovere a commozione persino il più sfegatato degli antiberlusconiani. No, non può finire così. Bisogna fare qualcosa. Non si può lasciare quel povero vecchietto in ostaggio al carro di Tespi minore che, pensando di far cosa gradita, gli tiene compagnia dandogli giorno dopo giorno il colpo di grazia. Nessun reato, neppure la strage, potrebbe mai giustificare la pena accessoria di essere circondato e guardato a vista da Coppi, Ghedini, Longo, Letta Zio, Doris, Paolo minor, Del Debbio, più l’onorevole badante Maria Rosaria Rossi e la fidanzata Francesca Pascale col cane Dudù che “ha preso l’abitudine di dormirgli addosso” e “sceglie a piacimento come, quando e soprattutto dove fare i suoi bisogni” (in effetti ultimamente il colorito del pover’ometto tende un po’ al giallino). Come se non bastasse, gli vengono inflitte le letture – citiamo testualmente, con un filo di sgomento– degli “atti dei congressi di Magistratura democratica, del libro di Fabrizio Cicchitto sull’uso politico della giustizia e dell’intervento che il magistrato Carlo Nordio ha letto domenica a Cernobbio”. Il che spiega perché l’insonnia lo perseguiti e, in un luogo un tempo popolato da allegre mignotte d’ogni età e nazionalità, lo conduca a meste passeggiate notturne nel parco con barboncino gay al seguito; e soprattutto perché lui rifiuti di chiedere la grazia e i servizi sociali, e ai domiciliari preferisca decisamente la galera. Ma per forza: piuttosto che vedere certa gente o leggere certe boiate, uno normale fa domanda per Guantanamo. Sfido io che non dorme: non per le sentenze, ma per tutti quelli che ha pagato, da Lavitola a De Gregorio a Tarantini che ritrovano improvvisamente la memoria. Scene che stringono il cuore e impongono una gara di solidarietà per liberarlo dalla morsa di colombe e falchi, pitoni e pitonesse, cani da compagnia e da riporto, delfini e tonni, insomma tutto lo zoo. Perduta ogni speranza nei cosiddetti amici che l’han ridotto così, il Banano dovrebbe fidarsi di noi nemici, che almeno siamo disinteressati. Abbiamo in mente qualche via di fuga più interessante e sicura di quelle fin qui suggerite dai consigliori, tipo attendere la grazia (che non estingue la pena accessoria), sperare nei franchi tiratori del Pd in Senato (idem come sopra) o ricorrere a Strasburgo e Lussemburgo, poi magari a Edimburgo, Salisburgo, Magdeburgo, Pietroburgo (sveglia! la piscina con l’acqua miracolosa è a Lourdes). Europa per Europa, tanto vale provare con Eurodisney (solo nel regno del fantasy un noto frodatore fiscale può sperare di passare per un perseguitato politico). O con l’Eurotunnel (potrebbe magari occuparsene l’on. avv. Gelmini, esperta del ramo). E, a proposito di tunnel: nelle notti insonni con Dudù fra i piedi, magari fischiettando per distrarre eventuali pedinatori e intercettatori, potrebbe incaricare gli appositi Schifani e Brunetta (soprattutto il secondo: dà meno nell’occhio) di scavare una galleria sotto il parco in vista della fuga. Destinazione? I Caraibi e la Russia dell’amico Putin sono troppo scontati e prevedibili per funzionare. Meglio una repubblichetta ex sovietica, tipo le baltiche Estonia, Lettonia e Lituania (lui un giorno, quand’era ministro degli Esteri ad interim, parlo anche dell’“Estuania”, ma è sconsigliabile perché non esiste), che facendo parte dell’Europa potrebbero persino candidarlo e farlo eleggere con immunità incorporata, non conoscendo la legge Severino. Oppure quelle che finiscono in -stan: Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan. Ecco, l’ideale sarebbe proprio il Kazakistan: basta travestirsi da moglie di un dissidente, e al resto ci pensa Alfano. CATTIVO CREDITO il Fatto Quotidiano Rischio deficit, governo e Ue invocano “stabilità” L’ALLARME della Bce sul rischio che l’Italia manchi l’obiettivo del 3% nel rapporto tra deficit e Pil, viene utilizzato per rilanciare la stabilità politica. In questo senso è intervenuto ieri Enrico Letta: “Non bisogna sempre dare l’idea di essere sull'orlo di un vulcano in ebollizione”, ha precisato il premier ricordando che “stiamo facendo una SABATO 14 SETTEMBRE 2013 fatica enorme a tenere in piedi il governo e le istituzioni”. Stesso tono nelle parole del Commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn: “L'Italia ha conosciuto recentemente alcune turbolenze politiche, ma ora è importante che eviti instabilità politica”. Stesse parole anche da parte del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: 7 “Per l'Italia la cosa più importante è la stabilità politica”. A rassicurare tutti, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni: “Non è in discussione il rispetto dei parametri del 3% di deficit da parte dell’Italia”, ha detto, aggiungendo che “una crisi di governo in questo momento sarebbe alquanto irrazionale”. L’ESEMPIO di Salvatore La Banca Carige naviga in pessime acque, nonostante ciò il presidente, Giovanni Berneschi, prende di stipendio 1,2 milioni l’anno. Mentre l’ad 700 mila Ansa Cannavò iecimila euro al giorno. Anzi, 10.786. Per 365 giorni l’anno, comprese le feste e i riposi. Sono quasi 4 milioni di euro. A guidare la classifica dei manager bancari più pagati è Enrico Cucchiani, il consigliere delegato di Intesa San Paolo, formalmente numero due del gruppo bancario, dopo il presidente Giovanni Bazoli, ma in realtà il vero capo azienda. L’elenco, pubblicato dalla Fiba, il sindacato dei lavoratori bancari e assicurativi della Cisl, stride clamorosamente con l’ennesima richiesta di fondi da parte delle banche. Servono circa 5 miliardi per risanare i bilanci disastrati di banche come Mps, Banca Marche, Popolare di Spoleto o Popolare di Milano. Ed è in contrasto con l’andamento complessivo del settore in cui l’associazione bancari, Abi, minaccia la disdetta del contratto nazionale, gli esuberi accertati sono oltre 20 mila e altri licenziamenti potrebbero essere in arrivo. La Fabi Cisl, diretta da Giulio Romani, non un estremista, sta raccogliendo le firme per una legge di iniziativa popolare con l’obiettivo di porre “limiti massimi agli emolumenti dovuti ai top manager”. D I DATI MOSTRANO una real- tà impressionante: la crisi del settore bancario non ha avuto alcun riflesso sulle retribuzioni dei manager. Anzi, come nota la Fiba, il rapporto tra i compensi agli alti vertici e il contratto medio del settore è di 1 a 46. In relazione agli stipendi medi che vigono in Italia, però, il rapporto può essere anche di uno a 100. E stiamo parlando di compensi che, sia pur lievemente, sono stati ridotti rispetto agli anni scorsi. Cucchiani, che colleghi e dipendenti chiamano “il signor altrove”, rappresenta solo l’apice più evidente delle disparità. Dietro di lui troviamo l’ad di Unicredit, l’altro grande gruppo bancario italiano, che al giorno riesce a guadagnare 8.211 euro, quasi 3 milioni all’anno. Seguono Enzo Chiesa, del Banco popolare di Milano, 8 mila euro al giorno, poi ancora altri due dirigenti di Intesa, Carlo Messina (5.907) e Gaetano Micciché (5.742) e poi tutti gli altri come si può leggere nella tabella in pagina (i dati sono riferiti ai compensi del 2012). A conferma della contraddizione tra la conduzione di un gruppo bancario e i compensi percepiti, il primo in classifica tra i presidenti è Giuseppe Mussari: oltre duemila euro al giorno, 730 mila euro l’anno per distruggere il PIÙ PERDI, PIÙ TI PAGO: 10MILA EURO AL GIORNO AI BANCHIERI D’ORO MENTRE GLI ISTITUTI IN CRISI SONO A CACCIA DI ALTRI CINQUE MILIARDI, LA CISL PUBBLICA L’ELENCO DEI MANAGER PIÙ PAGATI GLI STESSI CHE HANNO DISTRUTTO MPS E BANCA MARCHE Monte Paschi. L’ad, Fabrizio Viola, nel 2012 ne ha guadagnati 1,5 milioni, 4 mila euro al giorno. Come ormai è noto, nel 2012 il Monte Paschi di Siena ha chiuso con un passivo di 3,6 miliardi che si sommano ai 4,7 miliardi per- si nel 2011. La relazione tra andamento delle banche e premi ai manager, di fatto, non sussiste. L’altra banca che, dopo Mps, è finita sotto i riflettori per le proprie, la Carige, ha chiuso il 2012 con un deficit di 63 milioni ma il suo presidente ha intascato 1,2 milioni di compenso annuo mentre l’ad si è fermato a 704 mila euro (uno dei pochi casi in cui il presidente guadagna più dell’ad). Molto più disarmante la sproporzione che si regi- stra al Banco popolare. Con un 2012 in rosso per la bellezza di 944 milioni, che si sommano ai 2,25 miliardi di perdita del 2011, l’istituto che ha riunito diverse banche popolari ha remunerato il presidente, Carlo Fratta Pasini, con 597 mila euro l’anno e l’ad, Pier Francesco Saviotti con 1,7 milioni, oltre 5 mila euro al giorno. Alla Banca popolare di Milano la perdita 2012 è di 473 milioni ma il presidente, Andrea Bonomi, si è messo in tasca 615 mila euro, mentre l’ad ha superato il milione di euro. Il cattivo rapporto tra compenso e andamento della gestione riguarda anche il prestigioso Unicredit. La perdita del 2012 è stata di 220 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 6,3 miliardi di deficit del 2011. Ma l’ad Federico Ghizzoni ha intascato quasi 3 milioni di euro e poco meno ha guadagnato il direttore generale, Roberto Nicastro con 2,4 milioni. IN INTESA, almeno, hanno potuto esibire un bilancio in nero per 1,6 miliardi nel 2012 anche se il 2011 è stato in rosso per oltre 8 miliardi. Ma va anche segnalato che retribuire i consiglieri di amministrazione e controllo e i dirigenti più importanti, la banca ha speso 73 milioni di euro. Per sedersi nel Consiglio di gestione, ad esempio, un membro come Elio Catania incassa 150 mila euro l’anno. Banca Marche, infine, è stata disastrata (perdita 2012 a 500 milioni e aumento di 2 miliardi dei crediti incagliati) da un manager, Massimo Bianconi, che viaggiava su 1,6 milioni l’anno (il successore, Goffi, è sceso di meno della metà). L’obiettivo della Cisl è porre come limite per la retribuzione fissa lo stesso importo stabilito dal governo per i manager pubblici: 294 mila euro l'anno. A cui aggiungere una parte variabile, con un importo analogo come picco massimo, “ragguagliato ai risultati raggiunti e alla grandezza dell'azienda amministrata”. “Si tratta, spiega al Fatto Giulio Romani, di rista- IL SINDACALISTA Vogliamo eliminare i bonus e il conflitto di interessi che li determina. I dirigenti vanno pagati quando creano occupazione bilire un equilibrio tra parte fissa e variabile, di eliminare lo scandalo dei bonus, spesso erogati in pieno conflitto di interesse e di legare i compensi variabili a valori accettabili: ad esempio l’aumento dell’occupazione”. INCHIESTA SU MPS Tennis club Amato. Paga Mussari di Valeria Pacelli l 25 aprile 2013, il neopresidente della Corte Costituzionale viene interI cettato dai cronisti che gli domandano: “ha ricevuto la telefonata?”. “Quale telefonata? -risponde Amato - No nessuno mi ha telefonato. Tu mi hai chiamato?” e guarda un collaboratore. I giornalisti si riferiscono alla possibile chiamata alla presidenza del consiglio, dato che in quei giorni Amato era tra i papabili. “Io lo sono stato. Mi chiamano sempre presidente (..) ma io mi riferisco al tennis club di Orbetello”. Ironizza. Ma neanche troppo. Perchè c’è un club FAVORI Il nuovo giudice costituzionale intercettato mentre chiede all’ex presidente del Monte fondi per il circolo di Orbetello al quale tiene particolarmente il neopresidente della corte costituzionale. Si tratta del Tennis Club di Orbetello che ogni anno organizza un prestigioso trofeo, chiamato “Atp Challenger”, in cui investono sponsor dal calibro di Bnl, Enel, 10 e lotto e il gruppo Salini. Amato ad Orbetello, in Toscana, possiede una casa insieme alla moglie. É affezionato alla città e molto di più al circolo, tanto che nel 2010 si scomoda personalmente per cercare uno sponsor. Chiama Giuseppe Mussari, ex presidente Abi ed ex presidente Monte dei Paschi, e quella intercettazione finisce nei brogliacci depositati nelle carte dell’inchiesta sul- LO SPORTIVO Giuliano Amato al circolo di Orbetello Ansa l’aeroporto di Ampugnano dove Mussari è indagato per falso e turbativa d’asta. Carte che poi verranno acquisite dai pm senesi che indagano sulla compravendita Antonveneta. Le intercettazioni risalgono al 2010. Sono i giorni in cui inizia a circolare la voce di Mussari alla presidenza dell’Abi, l’associazione bancaria italiana. Il 14 febbraio Amato chiama Mussari per chiedergli “se è vera la voce circa la sua candidatura all’Abi in modo tale da fare qualcosa per sostenerlo”, si legge nei brogliacci. “Mussari glielo conferma”. E puntualmente, il 23 giugno, avviene la nomina all’Abi. Poi il primo aprile, Amato richiama Mussari per chiedere un intervento economico per il trofeo tanto adorato dall’ex socialista, organizzato dal circolo del tennis di Orbetello, di cui Amato è stato presidente dal 1996 al 2003, per poi essere nominato Presidente onorario. Nel 2003, lascia la presidenza a Aurelio Regina, in stretti rapporti con il neopresidente. Regina è membro di Giunta e del Consiglio Direttivo di Confindustria. Alle spalle una serie di cariche, dalla presidente del Credit Suisse Italy SpA, a consigliere di Amministrazione del Gruppo Il Sole 24 Ore, fino alla British American Tobacco Italia. “Mi vergogno a chiedertelo dice Amato al telefono con Mussari ma per il nostro torneo a Orbetello è importante perché noi siano ormai sull’osso, che rimanga immutata la cifra della sponsorizzazione. Ciullini ha fatto sapere che il Monte vorrebbe scendere da 150 a 125”. Mussari: “Va bene, ma la compensiamo in un altro modo”. Amato: “Guarda un po’ se riesci, sennò io non saprei come fare... Trova, ce l’hai un gruppo? La trovi?”. Mussari: “La trovo, contaci“. Quell’anno, se i comunicati dell’epoca non mentono, Amato ottiene molto di più: Mps infatti diventa lo sponsor principale. “Sabato mattina si legge in un comunicato del 13 luglio 2010 - presso il Circolo Tennis di Orbetello il presidente onorario Amato, affiancato dal direttore tecnico del torneo e maestro del Foro Italico Raffaele Cirillo e dal direttore organizzativo Stefano Troncarelli, dal delegato allo sport del Comune Pietro Carotti e dal rappresentante del Gruppo Mps, Main sponsor del torneo, Dott.Gabriele Frosini, ha incontrato i giornalisti per la presentazione dell’evento sportivo dell’estate 2010”.