Restyling al Chiossone, dal 1868 insieme a chi non vede

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Restyling al Chiossone, dal 1868 insieme a chi non vede
ATTIVITÀ ANCHE TRA DISABILI E ANZIANI
Restyling
al Chiossone,
dal 1868 insieme
a chi non vede
Concluso l'intervento in corso Armellini
e "Dialogo nel buio" prosegue in Darsena
LUCIA COMPAGNINO
SI SONO appena conclusi i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione della sede storica
dell'Istutito Chiossone, la onlus che dal 1868 si
occupa di tutti i campi che riguardano l'handicap visivo. L'antico e prestigioso palazzo, in
corso Armellini 11, ospita la residenza protetta
e la residenza sanitaria assistenziale per anziani ciechi e ipovedenti (81 anziani non vedenti o
con gravi compromissioni visive, autosufficienti e non autosufficienti) ora aggiornata secondo i migliori standard sanitari, di accoglienza e di comfort.
L'intervento di rinnovamento ha riguardato
tutto il terzo piano e, per l'istituto fondato dal
medico e drammaturgo genovese David
Chiossone, ha comportato un investimento di
circa 870.000 euro, coperti in parte grazie al
contributo della Fondazione Carige (che ha
stanziato 100.000 euro) e da molti sostenitori
privati.
Obiettivo dichiarato: «Fornire ai disabili visivi e a tutti gli ospiti un servizio di assistenza
di sempre più alto livello qualitativo, confermandosi centro di eccellenza all'avanguardia a
livello nazionale».
Alla storica sede in Circonvallazione si affiancano le residenze "Del Monte", in Salita
Nuova Nostra Signora del Monte sulla collina
di San Fruttuoso, che può accogliere 73 anziani con malattie degenerative come l'Alzheimer; poi dal 2007 "La Giostra", una struttura
di riabilitazione per 17 pluridisabili giovani e
adulti; il Centro di riabilitazione visiva per
l'età evolutiva, che dal 2005 è ospitato nella
splendida Villa David Chiossone in Corso Italia e la Residenza Sanitaria per Degenti psichiatrici "Il Caprifoglio" in grado di accogliere
44 ospiti con patologie psichiatriche gravi. In
totale si parla quindi di una struttura completa
su 5 sedi dislocate sul territorio e in grado di
soddisfare al meglio le specifiche esigenze legate alle diverse forme di disabilità visiva.
Fra le ultime iniziative della onlus, in collaborazione con Erg, Costa Edutainment e la cooperativa Solidarietà e Lavoro, l'apertura permanente, la scorsa primavera, dell'esperienza
Dialogo nel Buio, che dopo un anno in piazza
Caricamento, durante il quale è stata visitata
da 22.000 persone, ha traslocato nella chiatta
ex Urban Lab ormeggiata in Darsena davanti
all'ingresso del Galata Museo del Mare.
«Dialogo nel Buio - ricordano gli organizzatori - è una mostra-percorso multisensoriale
in assenza di luce che dura 45 minuti e trasforma e reinterpreta ogni nostro gesto quotidiano, ci fa immedesimare in chi non ha la fortuna
di poter vedere e fornisce agli ipovedenti
un'occasione di lavoro». Perché sono loro ad
accompagnare, in piccoli gruppi, i visitatori, in
una serie di ambienti riconoscibili solo attraverso il tatto, la sensazione caldo-freddo, l'udito e l'odorato. Per una volta in posizione avvantaggiata, nell'oscurità più totale, rispetto a
chi ci vede bene.
Per informazioni sull'istituto e su Dialogo
nel Buio: www.chiossone.it