IL TEMPO DELLE GONNE - Compagnia Era Acquario

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IL TEMPO DELLE GONNE - Compagnia Era Acquario
Sabato 3 dicembre 2016
Teatro al Parco
A partire dalle ore 20.00
IL TEMPO DELLE GONNE
progetto per il 70° anniversario del primo voto delle donne in Italia
Idea drammaturgica e coreografie di LUCIA NICOLUSSI PEREGO
Assistente alla drammaturgia LARA BONVINI
Ospiti della serata: CHIARA MONTALBANI, FRANCESCA GRISENTI e gli Allievi della scuola di
danza Compagnia Era Acquario
Musiche a cura di PATRIZIA MATTIOLI
Istallazione video a cura di ANNA KAUBER
Con la collaborazione del TEATRO DELLE BRICIOLE- SOLARES FONDAZIONE DELLE ARTI
La serata si articola su diverse situazioni che includono le proiezioni video di Anna Kauber,
l’esposizione fotografica di Alessia Leporati, lo spettacolo di danza con danzatori ed attori
professionisti e non. Dalle 20.00 presso il foyer del Teatro ci sarà un buffet offerto dalla ditta Rodolfi
Mansueto S.p.a. in collaborazione con la Street Food Academy abbinato ad una degustazione di
vini biologici toscani della Cantina Fortulla
Il 2 giugno 1946, le Donne furono chiamate al voto.
Erano tante, in fila, la scheda in una mano e nell’altra un bambino, la merenda, un panno da lavare, tutte
in attesa del loro turno. Erano tante, in fila, per la prima volta parte attiva e pensante della società.
Oggi, dopo 70 anni, ripercorriamo quei momenti con la consapevolezza di non poter e voler perdere le loro
conquiste e la nostra identità di donne.
Settant’anni sono trascorsi da quando le donne hanno avuto per la prima volta in Italia accesso al voto.
Settant’anni durante i quali si sono verificate trasformazioni capitali del loro ruolo all’interno della società, e
di riflesso nelle loro personalità e nei modi di vivere, di rappresentarsi e auto-rappresentarsi.
Da contadine o casalinghe, comunque lavoratrici, ma sempre all’interno di un alveo famigliare di protezione
maschile e paterna, a una situazione di apparente uguaglianza per quel che riguarda l’impiego, le
responsabilità sociali, la presenza in politica.
Guardando questo percorso a ritroso viene però da chiedersi: a che prezzo?
Sembra che per accedere a tutto quanto era patrimonio esclusivamente maschile, la donna abbia dovuto
alterarsi, mettere in ombra la propria natura, ammantarla di cinismo e arrivismo.
Scopo di questo progetto è ribaltare questa narrazione del femminile: se dal 1946 le donne sono state
finalmente riconosciute come portatrici di un pensiero di pari valore rispetto a quello maschile, crediamo
che per non consegnarci ancora una volta a una nuova subordinazione solo leggermente travestita da
parità, sia più che mai necessario individuare le prerogative fondamentali del pensiero femminile, e
riconoscerne il valore.
La cura, il dono, la capacità di portare la vita: sono caratteristiche del sesso femminile, che non dovrebbero
più essere interpretate come condizioni di minorità o di debolezza, ma come apporto prezioso da scoprire
e riscoprire, sia da parte degli uomini, sia dalle donne stesse.
Il concetto di origine, di recupero di un tempo che appartiene alla nostra anima femminile ci porta a lavorare
con gli strumenti della danza sul corpo delle donne, sui gesti antichi che portiamo dentro di noi e che
intuiamo come nostri, patrimonio delle donne che sono state, che ci hanno formato, e che lasciamo in
eredità a chi viene dopo di noi.