Prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri

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Prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri
“Prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri”
Relazione conclusiva del progetto per la realizzazione di un
laboratorio formativo per ragazze fuori
dai percorsi scolastici regolari.
Premessa.
Il progetto si è posto come finalità quella di promuovere e favorire
l’inclusione sociale di ragazze a rischio di emarginazione e uscite dai regolari
percorsi formativi. Come obiettivo concreto ci proponevamo di accogliere 8/10
ragazze con le quali:
¾ promuovere l’acquisizione di competenze e conoscenze relative ad una
specifica attività lavorativa;
¾ sviluppare una attenzione e una cura maggiore del proprio corpo e della
propria persona;
¾ sostenerle nel loro
percorso di crescita e di socializzazione, attraverso
l’assunzione di ruoli e di responsabilità che le portino gradualmente a
saper gestire la propria presenza all’interno del contesto lavorativo;
¾ sensibilizzare aziende disposte ad accogliere le giovani presso le proprie
strutture
lavorative,
impegnandosi
anche
nell’accompagnamento
formativo ed educativo.
Attività Svolte
Sono state accolte al Centro Accoglienza Minori del Borgo Ragazzi don
Bosco 10 ragazze. Per ciascuna di loro, dopo un colloquio di conoscenza con i
propri genitori o con gli educatori che le avevano inviate, è stato svolto un
lavoro personalizzato di accoglienza e orientamento.
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Successivamente, dopo la firma del patto educativo, è stato avviato un
laboratorio di estetica specificamente rivolto all’acquisizione di competenze
nelle attività di manicure, pedicure, ricostruzione delle unghie in gel e smalto
semipermanente, messa in piega, pulizia del viso, trucco, depilazione,
favorendo soprattutto la consapevolezza della cura della propria salute e della
propria igiene personale (in totale circa 200 ore).
Per ciascuna delle ragazze accolte è stato elaborato un Progetto
Educativo Personalizzato e attivato il sostegno psico-educativo, con colloqui
personali e di gruppo per tutta la durata del percorso.
Attualmente le ragazze hanno svolto l’esame per il rilascio dell’attestato
di frequenza e sono in procinto di avviare il tirocinio formativo.
Per ciascuna ragazza è stato acquistato materiale per il laboratorio
pratico e la divisa da lavoro.
Risorse umane, materiali, finanziarie interne ed esterne.
Per la realizzazione del progetto hanno contribuito:
- responsabile salesiano per il progetto (don Raffaele Panno, responsabile
area “Rimettere le ali”);
- psicologo coordinatore attività del centro diurno (dott. Alessandro
Iannini);
- Psicologhe responsabili di settore
- volontari in servizio civile;
- tirocinanti/volontari.
Per quanto riguarda le risorse materiali, sono state utilizzate:
¾ telefono e fax;
¾ computer
¾ collegamento alla rete internet;
¾ divise da lavoro
¾ kit per il lavoro a domicilio e l’esercitazione prati
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Aspetti Critici e risultati attesi:
Il centro accoglienza minori da sempre si occupa dei ragazzi più in
difficoltà e senza alternative; in particolare, l’attenzione è rivolta a chi è
sottoposto a provvedimenti penali alternativi al carcere, a chi vive situazioni di
grave disagio familiare e psicologico.
Il progetto finanziato da Cerchi d’Onda associazione onlus ha consentito
di dedicare l’attenzione degli educatori del centro a quelle ragazze che hanno
presentato situazioni di difficoltà piuttosto marcate, rispetto a quelle accolte
negli anni precedenti. Se da un lato ciò ha permesso di dare alle ragazze
un’opportunità che, altrimenti, non avrebbero avuto, dall’altro le loro condizioni
di partenza sono state un ostacolo alla loro frequenza al centro, piuttosto
incostante ed inadeguata durante tutto il progetto.
Un’altra difficoltà evidenziata è stata relativa all’elevato numero di
ragazze accolte, dovuto sia alle difficoltà manifestate dalle ragazze nel
sostenere un normale percorso scolastico (e, quindi, nella necessità di essere
seguite in maniera personalizzata), sia per la scarsità di offerte formative
relative al settore benessere ed estetica nel territorio di residenza. Ciò ha fatto
si che l’acquisizione di competenze e conoscenze professionali sia avvenuto con
tempi e modalità piuttosto dilazionati nel tempo. Per questo motivo, il tirocinio
pratico è stato posticipato ad altra fase del percorso che, comunque, continua
anche a progetto concluso.
Roma 31/01/2012
Il Responsabile
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