Corpo uterino
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29 Corpo uterino C54.0 C54.1 C54.2 C45.3 C54.8 Istmo uterino Endometrio Miometrio Fondo uterino Lesione sovrapposta del corpo uterino C54.9 C55.9 Corpo uterino Utero, NAS RIASSUNTO DELLE MODIFICHE • Le definizioni del TNM e il raggruppamento in stadi non sono stati modificati rispetto alla quinta edizione. ANATOMIA Sede primitiva. I due terzi superiori dell’utero posti al di sopra dell’orificio cervicale interno corrispondono al corpo uterino (cfr. Figura 28.1). L’utero è un organo piriforme e le tube di Fallopio, unitamente al legamento rotondo, vi entrano in corrispondenza degli angoli superiori e laterali (corni). La porzione dell’utero che si trova al di sopra della linea che unisce gli orifici tubo-uterini è definita fondo uterino. Il terzo inferiore dell’utero viene definito cervice e segmento uterino inferiore. Il coinvolgimento tumorale della mucosa endocervicale e/o dello stroma endocervicale ha un’importanza prognostica e influenza la stadiazione (T2). Il patologo nel suo referto deve fornire un’accurata descrizione della localizzazione del tumore; analogamente deve essere valutata accuratamente la profondità di infiltrazione tumorale nello spessore miometriale avendo questo parametro un rilevante significato prognostico. Talvolta si verifica la diffusione del tumore attraverso la parete miometriale dell’utero fino al parametrio e ciò rappresenta un’estensione regionale (T3a). Il coinvolgimento delle ovaie per estensione diretta (T3a), oppure l’infiltrazione della vagina (T3b) sono piuttosto rari. Linfonodi regionali. Le stazioni linfonodali regionali sono pari e simmetriche e ciascuna di esse deve essere campionata ed esaminata ai fini di una corretta stadiazione. I linfonodi regionali sono illustrati nella Figura 28.2 (consultare anche le etichette 2,3,4,5 e 6) oltre a quelli para-aortici e a quelli regionali NAS: Otturatori Iliaci interni (ipogastrici) Iliaci esterni Iliaci comuni Para-aortici Presacrali Parametriali Linfonodi pelvici, NAS Per un’adeguata valutazione dei linfonodi regionali vi deve essere menzione, sia nella descrizione dell’intervento chirurgico che in quella anatomopatologica, o almeno in una di esse, del campionamento dei linfonodi para-aortici e, bilateralmente, dei linfonodi otturatori. American Joint Committee on Cancer • 2007 259 29 I linfonodi parametriali non sono di solito esaminati a meno che non venga effettuata una isterectomia radicale per i casi con evidente invasione stromale cervicale. Sedi di metastasi. Le sedi metastatiche più comuni sono la vagina e il polmone. Metastasi intraaddominali sono comuni in fase di malattia avanzata. DEFINIZIONI Tumore primitivo (T) Le definizioni delle categorie T corrispondono agli stadi della classificazione FIGO. Gli stadi FIGO sono a loro volta suddivisi in base al grado istologico – per esempio IC G2. Vengono elencati entrambi i sistemi per consentire un paragone. La FIGO raccomanda la stadiazione chirurgica e patologica. La stadiazione clinica viene eseguita mediante la FIGO 1971 come segue: TNM cTis cT1 cT1a cT1b FIGO 0 I IA IB Definizioni Carcinoma in situ; reperti istologici sospetti per malignità Carcinoma confinato al corpo incluso l’istmo Lunghezza della cavità uterina inferiore o uguale a cm 8 Lunghezza della cavità uterina superiore a cm 8 I casi in stadio I dovrebbero essere sottoclassificati con riferimento al tipo tumorale di adenocarcinoma G1 G2 G3 cT2 II cT3 III cT4 IV cT4a IVA adenocarcinoma ben differenziato adenocarcinoma moderatamente differenziato con aree parzialmente di tipo solido carcinoma prevalentemente solido o interamente indifferenziato carcinoma esteso al corpo e alla cervice uterine, non esteso al di fuori dell’utero carcinoma esteso al di fuori dell’utero, ma non oltre la pelvi propriamente detta carcinoma esteso oltre la pelvi propriamente detta o con coinvolgimento della mucosa vescicale o del retto (l’edema bolloso di per se non consente di classificare un caso come stadio IV) diffusione della crescita tumorale agli organi adiacenti come vescica urinaria, retto, colon sigmoideo o piccolo intestino Lo stadio 0 non deve essere incluso in alcuna rilevazione statistica terapeutica Tumore primitivo TNM FIGO TX T0 Tis 0 T1 I T1a IA T1b IB 260 Definizioni Tumore primitivo non definibile Tumore primitivo non evidenziabile Carcinoma in situ Tumore confinato al corpo uterino Tumore limitato all’endometrio (Figure 29.1) Tumore infiltrante meno della metà dello spessore del miometrio (Figura 29.1) American Joint Committee on Cancer • 2007 FIGURA 29.1. T1 tumore confinato al corpo uterino. T1a: il tumore è limitato all’endometrio (sinistra); T1b il tumore infiltra meno della metà dello spessore miometriale (a destra in alto); T1c il tumore infiltra fino alla metà o più dello spessore miometriale (a destra in basso) come illustrato dal tumore che supera la linea tratteggiata obliqua indicante il piano corrispondente alla metà del miometrio. T1c IC T2 II T2a IIA T2b IIB 29 Tumore infiltrante fino alla metà o più del miometrio (Figura 29.1) Tumore infiltrante la cervice ma non esteso al di fuori del l’utero (Figura 29.2) Tumore limitato all’epitelio ghiandolare dell’endocervice in assenza di evidente invasione del tessuto connettivo stromale (Figura 29.2) Infiltrazione del tessuto connettivale stromale della cervice (Figura 29.2) FIGURA 29.2. T2 tumore infiltrante la cervice ma non esteso al di fuori dell’utero. T2a (sinistra) corrisponde al tumore T2 limitato all’epitelio ghiandolare dell’endocervice con nessuna evidenza di infiltrazione del tessuto connettivo stromale. T2b (destra) è il tumore T2 che ha invaso il tessuto connettivo stromale della cervice. American Joint Committee on Cancer • 2007 261 FIGURA 29.3. T3a (destra) è un tumore che interessa la sierosa e/o gli annessi (per estensione diretta o metastasi) e/o la presenza di cellule tumorali maligne in liquido ascitico o in campioni da lavaggio peritoneale. T3b (sinistra) è un tumore con interessamento vaginale (per estensione diretta o metastasi). T3 T3a III IIIA T3b IIIB T4 IVA Estensione locale e/o regionale come definito sotto Tumore che interessa la sierosa e/o gli annessi (per estensione diretta o metastasi) e/o la presenza di cellule tumorali maligne in liquido ascitico o in campioni da lavaggio peritoneale (Figura 29.3) Tumore con interessamento vaginale (per estensione diretta o metastasi) (Figura 29.3) Tumore che invade la mucosa vescicale e/o la mucosa del l’intestino (l’edema bolloso non è sufficiente a classificare il tumore come T4) (Figura 29.4) FIGURA 29.4. T4 è un tumore che invade la mucosa vescicale e/o la mucosa intestinale. 262 American Joint Committee on Cancer • 2007 29 FIGURA 29.5. N1 è definito come metastasi linfonodale regionale in sede pelvica e/o para-aortica. Linfonodi regionali (N) NX Linfonodi regionali non evidenziabili N0 Linfonodi regionali liberi da metastasi N1 IIIC Metastasi nei linfonodi regionali pelvici e/o para-aortici (Figura 29.5) Metastasi a distanza (M) MX Metastasi a distanza non accertabili M0 Assenza di metastasi a distanza M1 IVB Metastasi a distanza presenti, comprese quelle nei linfonodi intra-addominali oltre che para-aortici, e/o nei linfonodi inguinali; escluse invece la metastasi alla vagina, sierosa pelvica o negli annessi RAGGRUPPAMENTO IN STADI (AJCC/UICC/FIGO) 0 I IA IB IC II IIA IIB III IIIA IIIB Tis T1 T1a T1b T1c T2 T2a T2b T3 T3a T3b N0 N0 N0 N0 N0 N0 N0 N0 N0 N N0 American Joint Committee on Cancer • 2007 M0 M0 M0 M0 M0 M0 M0 M0 M0 M0 M0 263 IIIC IVA IVB 264 T1 T2 T3 T4 Qualsiasi T N1 N1 N1 Qualsiasi N Qualsiasi N M0 M0 M0 M0 M1 American Joint Committee on Cancer • 2007