È tutta un`altra musica che si suona ora a Lugano

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È tutta un`altra musica che si suona ora a Lugano
4 LUGANESE
CITTÀ
GIORNALEdelPOPOLO
GIOVEDÌ 11 OTTOBRE 2012
+
Inaugurata al Foce la nuova sala concerti, aperta 7 giorni su 7
È tutta un’altra musica
che si suona ora a Lugano
Musicisti e appassionati
la chiedevano da anni.
Ora è realtà e Lugano
può vantare una “sala
rock” che nulla ha
da invidiare a quelle dei
maggiori centri svizzeri.
di JOHN ROBBIANI
C’è, esiste e da ieri è realtà. La scena musicale ticinese, quella rock e
quella indipendente, ha ora il suo
LAC. Una sala concerti aperta tutti i
giorni e capace di ospitare 100, 150 o
anche 200 gruppi l’anno. Un luogo
che musicisti e semplici appassionati chiedevano da tempo visto che all’ex Metrò, per diversi motivi, non era
possibile organizzare eventi con continuità. La nuova Casa della musica
(che in realtà si chiamerà semplicemente Studio Foce) è stata inaugurata ieri sera. La sala, costruita appunto alla Foce, permetterà oltretutto forti interazioni con il teatro e la vicina
Agorateca creando – con il parco Ciani – un vero quartiere delle arti, del-
CONFINE
la cultura e del tempo libero. Una sala da circa 400 posti che permetterà
alla scena musicale di presentarsi assiduamente al suo pubblico ma, anche e soprattutto, permetterà a Lugano di poter finalmente entrare nel giro delle tournée internazionali degli
artisti. All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, i municipali Giuliano Bignasca e Giovanna Masoni
Brenni. Per parlare dell’importanza
della nuova sala abbiamo però incon-
trato il suo “ideatore”, Claudio Chiapparino, direttore del Dicastero Giovani
ed Eventi. «Di base è una sala concerti – ci ha spiegato – ma potendola utilizzare 7 sere alla settimana diverrà
anche un luogo in cui organizzare altre attività, che già si svolgevano comunque anche al Metrò: dal cinema
con cena, ai reading passando per
esempio per la danza e la Milonga.
Polivalente, sì, anche se a volte questo termine sembra una parolac-
cia». Si comincia dunque. Ieri sera il
concerto inaugurale con la SMUM
Big Band, domani quello (molto atteso) dei Marlene Kuntz, sabato i
Good Fellas e i The Trouble Makers.
«Abbiamo fatto un grande sforzo –
sottolinea Chiapparino – per la programmazione fino a dicembre e per
dimostrare la poliedricità del locale.
Già perché l’offerta vuole essere anche multigenerazionale. Per “giovani
di diverse età”, insomma, sconfinan-
Il primo
concerto
(della SMUM Big
Band), il taglio
del nastro –
con i municipali
Masoni-Brenni
e Bignasca –
e Claudio
Chiapparino.
(fotogonnella)
Aperta (a 33 anni dalla progettazione) la Galleria della Valsolda
in breve
Campione: ancora proteste
Dopo l’attesa,
dolce conquista
L’attesa rende più dolce la conquista.
A 33 anni dall’inizio della progettazione è stato inaugurato ieri il tunnel della Valsolda. Una vera conquista per gli
abitanti della regione e per chi, ogni
giorno, arriva a Lugano in auto dall’Italia, passando per Gandria, attraverso una strada che fino a ieri era tutto
fuorché agevole. La progettazione risale ormai a quasi tre decenni fa, quando l’allora sindaco di Valsolda si recò all’ufficio di presidenza della Camera di
Commercio di Como dove, appunto,
furono gettate le basi per i primi disegni tecnici. Poi c’è stata tutta una lungaggine burocratica, un succedersi di
eventi e di governi che hanno scompaginato le carte in tavola, stravolto pronostici, devastato tabelle di marcia e
declassato a ipotesi quelle che apparivano certezze. E intanto il traffico, sul
pericoloso e impervio toboga che unisce Gandria a Porlezza, è aumentato e
i disagi altrettanto. La nuova infrastruttura consentirà di oltrepassare, per circa 4 km, l’attuale strada statale 340 “Regina” nel tratto che costeggia il lago di
Como. Il costo dell’opera si aggira at-
torno ai 60 milioni di franchi, mentre
per il lotto complessivo, a conti fatti, si
saranno spesi un’ottantina di milioni.
SODDISFATTO ANCHE L’OCST – Cosa c’entrano i sindacati con l’apertura di una galleria? C’entrano, soprattutto se la galleria in questione è attraversata giornalmente da centinaia e centinaia di lavoratori frontalieri. È così che ieri pomeriggio l’OCST ha espresso soddisfazione per l’inaugurazione della nuova
opera. «Non può che riempirci di gioia
l’avvenuta apertura della Galleria di Valsolda. La stessa gioia che si prova quando in famiglia accade qualcosa di bello e di tanto atteso: ci si dimentica anche dei problemi, degli ostacoli, delle
delusioni che hanno accompagnato
l’attesa dell’avvenimento». Soddisfazione, dunque, ma non solo. «Rimane la
tristezza per i lutti che hanno colpito
pure alcune famiglie di frontalieri a
causa di incidenti accaduti anche a
causa della inadeguatezza di quella
strada». L’OCST auspica che, accanto
alle esigenze economiche e turistiche,
non venga mai meno l’attenzione per
questi lavoratori.
È stata una giornata d’attesa spasmodica quella di ieri a Campione d’Italia per i
dipendenti del casinò municipale, in attesa dei risultati dell’incontro tra i vertici della casa da gioco, rappresentati dall’amministratore Carlo Pagan e i sindacati di categoria, i quali si sono riuniti presso la Regione Lombardia. Tuttavia nella
serata di ieri di non era ancora giunta alcuna notizia di un possibile accordo in zona Cesarini tra le parti, in mancanza del
quale oggi potrebbero partire le prime lettere di licenziamento. I dipendenti del casinò si sono riuniti dopo il tramonto per
attendere delle comunicazioni in assemblea, consesso nel quale le maestranze
avevano già bocciato un primo piano di
salvataggio concordato coi sindacati, che
prevedeva il licenziamento di 210 persone e significative riduzioni dello stipendio per tutti gli altri. I deficit che il casinò
sta accumulando finora ammontano a circa 90 milioni di euro.
In molti hanno festeggiato, ma c’è anche chi ha fischiato per i ritardi.
(foto Scolari)
The Broken Lights
venerdì 12 ottobre 2012
ore 21.00
do anche fino a generi più adulti: jazz,
blues e rock nostalgico. La programmazione si concentrerà soprattutto
dal giovedì alla domenica anche se
non sarà una regola. Per le band in
tour, in particolare, si potrebbero organizzare concerti al martedì o al
martedì».
UN GIORNO, PER CASO... – Un ritorno alle origini. I concerti dunque tornano
al Foce e cioè nel luogo in cui, fino al
1996, la Lugano musicale si riuniva
prima che tutto venisse spostato al
Metrò per lasciar maggior spazio al
Teatro. Ma come è stata individuata
questa situazione? Ce lo spiega ancora Chiapparino. «È una storia particolare. Erano anni che stavamo cercando un luogo per sostituire il Metrò. Avevamo pensato a Lugano Sud,
a Cornaredo (e alla Masseria, ndr). Un
giorno stavamo facendo un sopralluogo al giardino del Foce. Volevamo
capire se ci stava un capannone in cui
inserire, in caso di brutto tempo, le attività estive come il Busker Festival,
per esempio. Incredibile. Non solo ci
stava il capannone... Ci stava proprio
tutto il Metrò». La soluzione, dunque,
era già sotto gli occhi di tutti. «L’opera – sottolinea ancora Chiapparino –
è stata messa in piedi in un anno e
mezzo. Nel giro di due anni siamo
passati dal semplice pensiero all’apertura». C’è, esiste e da ieri è realtà.
The Broken Lights, o Fulminati che dir si voglia, è composto appunto da una scelta di "lati B" che
ovvero “The B-Side of Music”. Formata nel 2008 hanno caratterizzato e segnato la storia della muda Darco De Grussa (voce, chitarra e armonica), sica, ma che non sono i soliti cavalli di battaglia,
le solite “cover”. I conGianluca Croci (chitarcerti dei Broken Lights
ra), Antonio Cassina
diventano dunque una
(basso) e Loio Menghetriscoperta di quei brani
ti (percussioni), questa
che ti fanno dire «che
band ticinese propone
bello, è tanto che non lo
musica dall'alta composentivo». Un viaggio
nente energetica, che
musicale diverso dal sospazia in chiave semilito, affrontato con la
acustica tra il rock, il
gioia di dare emozioni e
blues, il country e il folk
di divertire: di trasmettedagli anni 60 ad oggi. Ma
re insomma, quello che
il repertorio di questo vila band sente quando
vace quartetto, tra le più
suona.
coinvolgenti
“party
band” della scena locale,
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